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Nel <strong>2015</strong> l’Ente camerale cosentino ha ritenuto opportuno focalizzare l’attenzione del territorio sugli strumenti<br />
della Giustizia alternativa mediante un convegno realizzato nel mese di dicembre dal titolo “Le nuove sfide della<br />
giustizia alternativa – La composizione delle crisi da sovraindebitamento e il ruolo delle Camere di commercio”.<br />
Al fine di divulgare i servizi camerali in materia. All’iniziativa hanno partecipato 60 persone che hanno ascoltato<br />
gli interventi della Dott.ssa Caterina Chiaravalloti, Presidente del Tribunale di Castrovillari; della Dott.ssa Tiziana<br />
Pompei, Vice Segretario Generale Unioncamere (La giustizia alternativa ed il ruolo delle Camere di commercio) e<br />
dell’Avv. Fabio Valerini, Ph. D. in Tutela giurisdizionale dei diritti, imprese e amministrazioni nell’Università di<br />
Roma Tor Vergata (La composizione delle crisi da sovra indebitamento).<br />
Tavolo relatori Convegno<br />
“Le nuove sfide della giustizia alternativa”.<br />
Nel corso del convegno sono state firmate le convenzioni per l’istituzione di una sede decentrata dello Sportello<br />
di Giustizia Alternativa presso nove comuni della provincia (Campana, Rende, Rose, Trenta, Casole Bruzio,<br />
Pietrafitta, Malvito, Acquappesa, Castiglione Cosentino). Nel 2014 erano state invece istituite le sedi decentrate<br />
presso altri 11 comuni (Luzzi, Acri, Cassano Jonio, Paterno Calabro, Malvito, Frascineto, Piane Crati, Longobardi,<br />
Calopezzati, Mandatoriccio, Rota Greca).<br />
Sempre allo scopo di diffondere la cultura e la conoscenza dei servizi di giustizia alternativa la Camera di<br />
commercio ha siglato un protocollo di intesa con il Tribunale di Castrovillari per la promozione della conoscenza<br />
delle forme di giustizia alternativa (art. 1), il ricorso alla mediazione delegata da parte dei Giudici del Tribunale di<br />
Castrovillari presso uno degli Organismi di mediazione istituiti presso il Ministero della Giustizia, tra cui quello<br />
camerale, (art. 2) e la possibilità di operare la translatio iudicii di cui all’art. 1 della Legge 162/2014 (art. 3).<br />
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