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Aldo Cesar Fagà - Rivista dell'Associazione Analisti Ambientali - BIOTOPI URBANI E RIGENERAZIONE - La struttura come scultura mutante

Articolo di Aldo Cesar Fagà, testo in cui l'artista guarda alla città (e ai contesti più in generale) come aree dove si sperimentano le relazioni tra i sistemi viventi, processo dove l'arte interpreta le aree interessate attraverso il rapporto che intercorre tra l'uomo, l'animale e il territorio su cui agiscono, ampliando le implicazioni al di là della biosfera. Attraverso le tappe dei suoi progetti d'arte iniziati nei primi anni ottanta, segue questo nuovo punto di vista che considerò, sin da allora, il vivente come il focus progettuale per un nuovo linguaggio dell'arte.

Articolo di Aldo Cesar Fagà, testo in cui l'artista guarda alla città (e ai contesti più in generale) come aree dove si sperimentano le relazioni tra i sistemi viventi, processo dove l'arte interpreta le aree interessate attraverso il rapporto che intercorre tra l'uomo, l'animale e il territorio su cui agiscono, ampliando le implicazioni al di là della biosfera. Attraverso le tappe dei suoi progetti d'arte iniziati nei primi anni ottanta, segue questo nuovo punto di vista che considerò, sin da allora, il vivente come il focus progettuale per un nuovo linguaggio dell'arte.

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<strong>BIOTOPI</strong> <strong>URBANI</strong> E <strong>RIGENERAZIONE</strong>:<br />

LA STRUTTURA COME SCULTURA MUTANTE<br />

<strong>Aldo</strong> <strong>Cesar</strong> <strong>Fagà</strong><br />

SDS di Architettura - Siracusa, Università di Catania<br />

Parole chiave: Struttura <strong>mutante</strong>, Biocomunicazione, Sistemi ecolutivi,<br />

Città, Segnali, Animali.<br />

ABSTRACT<br />

Nel presente articolo si propone un’analisi del contesto urbano dal punto di vista<br />

dei linguaggi e della biocomunicazione attraverso il rilievo dei segni/segnali comunicativi<br />

operanti nelle relazioni cooperative tra i sistemi biologici che colonizzano<br />

un’area. I temi vengono esaminati secondo il valore comunicativo, considerati<br />

per il loro contenuto espressivo, percettivo, materiale, tecnico, semiotico; l’arte,<br />

il design, gli spazi, non solo urbani, sono dunque valutati mediante il feedback<br />

interspecie uomo/animale e l’assunto mira a indicare le strutture e i dispositivi a tal<br />

scopo orientati sia in contesti urbani che extraurbani riguardo alla rigenerazione<br />

quali strutture adattative e mutanti.<br />

1. Introduzione<br />

Le condotte riferite ai linguaggi nei contesti urbani sono qui intese<br />

<strong>come</strong> spiragli in chiave espressiva, concettuale e comportamentale<br />

quali possibili nuovi indici di relazione tra arte, architettura, design<br />

e la spazialità è saggiata quale sedizione dei segni comunicativi<br />

palesati o palesabili dagli animali e dagli uomini nelle aree interessate.<br />

Sotto questo aspetto il contesto urbano non è considerato<br />

nel progetto quale valutazione di “problemi” <strong>come</strong> fondanti metodologicamente,<br />

la città è “pensata”, invece, attraverso le relazioni<br />

vitali sorte tra gli organismi nel biotopo, forme di vita che hanno<br />

colonizzato l’area interessata. In questo senso, sarebbe la condotta<br />

dei soggetti che la vivono a influenzare forma, funzioni, comportamenti<br />

fisici, scambi, regolatori di crescita e sviluppo. <strong>La</strong> qualità<br />

di questo concetto di crescita e di formazione è comportamento<br />

biologico-fisico-chimico-linguistico piuttosto che l’agire esclusivamente<br />

metaforico soggiacente all’idea di metabolismo urbano. In<br />

tal senso semiotico.<br />

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