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Aldo Cesar Fagà - Rivista dell'Associazione Analisti Ambientali - BIOTOPI URBANI E RIGENERAZIONE - La struttura come scultura mutante

Articolo di Aldo Cesar Fagà, testo in cui l'artista guarda alla città (e ai contesti più in generale) come aree dove si sperimentano le relazioni tra i sistemi viventi, processo dove l'arte interpreta le aree interessate attraverso il rapporto che intercorre tra l'uomo, l'animale e il territorio su cui agiscono, ampliando le implicazioni al di là della biosfera. Attraverso le tappe dei suoi progetti d'arte iniziati nei primi anni ottanta, segue questo nuovo punto di vista che considerò, sin da allora, il vivente come il focus progettuale per un nuovo linguaggio dell'arte.

Articolo di Aldo Cesar Fagà, testo in cui l'artista guarda alla città (e ai contesti più in generale) come aree dove si sperimentano le relazioni tra i sistemi viventi, processo dove l'arte interpreta le aree interessate attraverso il rapporto che intercorre tra l'uomo, l'animale e il territorio su cui agiscono, ampliando le implicazioni al di là della biosfera. Attraverso le tappe dei suoi progetti d'arte iniziati nei primi anni ottanta, segue questo nuovo punto di vista che considerò, sin da allora, il vivente come il focus progettuale per un nuovo linguaggio dell'arte.

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Biotopi urbani e rigenerazione: la <strong>struttura</strong> <strong>come</strong> <strong>scultura</strong> <strong>mutante</strong><br />

pensati in ragione di una maggiore complessità<br />

di rapporti tra ambiente, uomo, mappe, linguaggi<br />

e spazio. «C’è un rapporto circolare, una interazione<br />

tra diversi livelli e fattori. Il sistema segnaletica<br />

per animali ha un livello tecnologico, fatto<br />

di sensori, trasduttori, trasmettitori, un software<br />

programmato secondo qualità più plastiche che<br />

risponde in maniera diversa, a seconda dei comportamenti<br />

dell’animale e dell’uomo. Ha l’avvio<br />

da un dispositivo programmato a livello di algoritmo,<br />

arriva all’ambiente, ha un’interazione forte,<br />

ha un ritorno nel dispositivo e con i feedback<br />

si autoregola. In definitiva si può considerare<br />

questo tipo di azione <strong>come</strong> una qualità comunicativa<br />

che si adatta, si modifica, evolve e le cui<br />

caratteristiche sono generative» (<strong>Fagà</strong>, 2008).<br />

5.2. Sistemi ecolutivi e contesti<br />

controllati<br />

Nel 2009 viene presentato un progetto per l’Emu<br />

Festival di Musica elettronica ed acusmatica<br />

promosso dal Conservatorio di Santa Cecilia di<br />

Roma che ospita anche installazioni d’arte. In<br />

quell’occasione il progetto proposto fu un’installazione<br />

ambientale dove un uomo e un cane entrano<br />

in relazione in un contesto controllato. In<br />

quel contesto i due soggetti interagiscono attraverso<br />

dispositivi predisposti in un ambiente dove<br />

giocano muovendo parti virtuali e concrete fino<br />

ad arrivare alla costruzione di una scena, muovendo<br />

elementi a tal fine predisposti (Figura 9).<br />

Figura 9 – Proposta per l’Emufest 2009, Festival di musica elettronica e acusmatica, Conservatorio Santa Cecilia, Roma.<br />

Studio per interazione in contesto controllato animale uomo. Progetto e disegno <strong>Aldo</strong> <strong>Cesar</strong> <strong>Fagà</strong>. Controllo suoni, Albino<br />

Taggeo. Rendering Luca Di Giovanni.<br />

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