Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n.95 dicembre 2018
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Il primo elenco dei PAT venne stilato<br />
nel 1999 e contava 162 prodotti; nel corso<br />
degli anni è stato più volte aggiornato con<br />
l’inserimento di nuovi prodotti, l’accorpamento<br />
di quelli aventi caratteristiche<br />
similari e la cancellazione di quei prodotti<br />
che nel frattempo sono stati riconosciuti<br />
come denominazioni di origine<br />
o indicazioni geografiche ai sensi della<br />
normativa comunitaria.<br />
Le Regioni e le Province autonome aggiornano<br />
i propri elenchi dei PAT e le relative<br />
schede tecniche, che hanno avuto<br />
un’istruttoria con esito positivo, sulla base<br />
delle domande di inserimento presentate<br />
dai soggetti aventi titolo; gli elenchi approvati<br />
vengono quindi inoltrati annualmente<br />
al Ministero delle politiche agricole, alimentari,<br />
forestali e del turismo che provvede<br />
ad inserirli nell’elenco nazionale.<br />
CHE COSA RAPPRESENTANO<br />
Gli elenchi così predisposti costituiscono<br />
un mero censimento dei prodotti definibili<br />
tradizionali e l’inserimento di un<br />
prodotto in tali elenchi non è costitutivo<br />
di diritti conseguenti alla pubblicazione.<br />
Inoltre, la scheda tecnica relativa ai singoli<br />
prodotti, non essendo equiparabile ad una<br />
disciplina produttiva, non è vincolante<br />
per i produttori. Tuttavia, dalla data di inserimento<br />
nell’elenco, il nome di ciascun<br />
prodotto, il suo eventuale sinonimo o termine<br />
dialettale non può costituire oggetto<br />
di successivo deposito o richiesta di registrazione<br />
da parte dei privati.<br />
Il produttore che voglia comunicare al<br />
consumatore che quel prodotto è inserito<br />
nell’elenco dei PAT dovrà inserire la<br />
dicitura: “Prodotto inserito nell’elenco<br />
nazionale dei prodotti agroalimentari<br />
tradizionali di cui al Decreto ministeriale<br />
8 settembre 1999, n. 350”.<br />
LE NOVITÀ <strong>2018</strong><br />
I “nuovi” PAT riconosciuti nel <strong>2018</strong> dalla<br />
<strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> sono:<br />
• il Brut di Villareggia (Brut ed la Vila)<br />
nella categoria carni e frattaglie fresche<br />
e loro preparazioni;<br />
• l’Ansenta o Ansainta,<br />
• la Fritüra dossa o Pulenta dossa,<br />
• le Giuraje e la Grissia monferrina nella<br />
categoria paste fresche e prodotti della<br />
panetteria, della biscotteria, della pasticceria<br />
e della confetteria<br />
• le varietà di riso Gigante Vercelli, Maratelli<br />
e Razza 77, che vanno ad aggiungersi<br />
a quelle già riconosciute in passato<br />
nella scheda dei Risi tradizionali,<br />
facente parte della categoria prodotti<br />
vegetali allo stato fresco o trasformati.<br />
Con questi nuovi riconoscimenti l’elenco<br />
dei prodotti agroalimentari tradizionali<br />
del <strong>Piemonte</strong> raggiunge il ragguardevole<br />
numero di 342, a dimostrazione dell’ampio<br />
e variegato patrimonio enogastronomico<br />
della nostra <strong>Regione</strong>. I prodotti di<br />
qualità, l’accoglienza agrituristica e la bellezza<br />
del suo territorio sono noti in tutto il<br />
mondo e costituiscono un grande volano<br />
economico, sociale, culturale e turistico,<br />
a dimostrazione che il <strong>Piemonte</strong> persegue<br />
con successo le attività di promozione e<br />
valorizzazione delle sue risorse.<br />
I PAT sono<br />
prodotti<br />
agroalimentari le<br />
cui metodiche di<br />
lavorazione sono<br />
consolidate nel<br />
tempo, praticate<br />
sul territorio<br />
secondo regole<br />
tradizionali per un<br />
periodo di almeno<br />
25 anni<br />
Per scoprire tutti i PAT piemontesi, visita:<br />
www.piemonteagri.it<br />
Agricoltura 95<br />
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