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Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n.95 dicembre 2018

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inclusione sociale<br />

• attività pedagogiche<br />

• servizi di assistenza alla persona.<br />

Sul territorio regionale sono numerose<br />

le attività e le iniziative che possono<br />

collocarsi nell’ambito dell’agricoltura<br />

sociale, tuttavia l’assenza di un quadro<br />

normativo omogeneo, sia a livello<br />

europeo sia a livello statale e regionale,<br />

non ha facilitato la gestione di una<br />

materia già di per sé complessa e multidisciplinare.<br />

Con la legge 18 agosto 2015, n. 141 “Disposizioni<br />

in materia di agricoltura<br />

sociale”, il Parlamento italiano ha approvato<br />

una normativa generale e di<br />

indirizzo e il testo regionale recepisce<br />

i principi contenuti nella legge statale.<br />

La finalità è quella di formalizzare e regolare<br />

un’attività che è già consolidata<br />

nel territorio piemontese attraverso attività<br />

ed esperienze molto diversificate<br />

che vanno dal recupero e reinserimento<br />

lavorativo di soggetti con problemi<br />

di dipendenza (droga e alcool) all’agricoltura<br />

terapeutica (ortoterapia,<br />

ippoterapia ecc.), con disabili fisici e<br />

psichici, ma anche il reinserimento sociale<br />

e lavorativo di persone svantaggiate<br />

(minori a rischio, disoccupati di<br />

lunga durata, ecc.) e l’attività agricola<br />

volta al miglioramento del benessere<br />

e della socialità (agriasilo, orti per gli<br />

anziani, ecc.).<br />

Nel Programma di sviluppo rurale<br />

2014-2020, l’agricoltura sociale é stata<br />

inserita in apposite misure dando<br />

risposta ad un’esigenza di buone pratiche<br />

che nasce dal basso, alle quali<br />

s’intende conferire la dignità che meritano<br />

e sostegni economici mirati.<br />

LA MULTIFUNZIONALITÀ<br />

Le disposizioni sono così articolate:<br />

• gli ambiti e le attività multifunzionali<br />

(Articolo 16) che il settore<br />

agricolo può svolgere: economiche,<br />

ambientali e sociali attraverso, rispettivamente,<br />

la produzione, la tutela<br />

e conservazione del paesaggio e<br />

l’erogazione di servizi alla persona;<br />

• la disciplina dell’agricoltura sociale<br />

in attuazione della legge 18 agosto<br />

2015, n. 141 attraverso l’istituzione<br />

dell’elenco delle fattorie sociali (Articolo<br />

16) e dell’Osservatorio regionale<br />

sull’Agricoltura sociale;<br />

• la disciplina delle fattorie didattiche<br />

(Articolo 17), ovvero le imprese<br />

agricole che svolgono attività educative<br />

rivolte ai diversi cicli di istruzione<br />

scolastica e alle famiglie e che<br />

in <strong>Piemonte</strong> sono, ad oggi, oltre trecento;<br />

• l’istituzione del presidio agricolo<br />

di prossimità (Articolo 18), ovvero<br />

la possibilità per l’imprenditore<br />

agricolo di strutturare spazi dell’azienda<br />

per l’erogazione di servizi di<br />

varia natura, per rispondere alle necessità<br />

quotidiane della collettività<br />

nei territori svantaggiati.<br />

L’AGRITURISMO<br />

L’agriturismo trova le sue remote origini<br />

in attività che agricoltori e contadini<br />

prestavano a turisti o forestieri di<br />

passaggio, come la vendita di prodotti<br />

propri, l’affitto di camere per la stagione<br />

o l’ospitalità saltuaria. Nella società<br />

moderna l’agriturismo è profondamente<br />

mutato, essendo diventato una<br />

risposta alle esigenze della civiltà industriale<br />

di riavvicinamento e contatto<br />

con i luoghi di origine. Le aziende<br />

agricole si caratterizzano oggi come<br />

un luogo non solo di produzione ma<br />

anche di proposta delle attività contadine<br />

di trasformazione e di artigianato:<br />

spazi ove la cultura e le tradizioni<br />

possono diventare una risorsa per attività<br />

lavorative, creative e dinamiche.<br />

Peraltro l’agriturismo è l’aspetto più<br />

conosciuto e diffuso della multifunzionalità<br />

agricola: da una recente rilevazione<br />

statistica nazionale, nel 2016<br />

risultano oltre 1.300 gli agriturismi<br />

attivi in <strong>Piemonte</strong>.<br />

Per questi motivi si è reso necessario<br />

innovare la normativa regionale risalente<br />

al 1995 e con la legge regionale<br />

23 febbraio 2015, n. 2 ed i successivi<br />

regolamenti attuativi, è stata riordinata<br />

la disciplina. A distanza di oltre due<br />

anni, è emersa l’opportunità di semplificare<br />

ulteriormente le procedure<br />

amministrative, anche a causa dell’intensa<br />

attività di formulazione di pareri<br />

sull’interpretazione della norma,<br />

richiesta alle due direzioni regionali<br />

competenti.<br />

Il riordino complessivo della normativa<br />

regionale in ambito agricolo ha così fornito<br />

l’occasione per intervenire anche<br />

sulla disciplina dell’agriturismo. I contenuti<br />

sostanziali della legge regionale<br />

2/2015 sono stati inseriti all’interno del<br />

Testo Unico, tenendo conto delle esigenze<br />

di semplificazione e trasparenza,<br />

frutto dell’esperienza maturata. Il testo<br />

proposto si pone l’obiettivo di promuovere<br />

e disciplinare l’agriturismo e l’ospitalità<br />

rurale familiare in un contesto<br />

organico al fine di favorire lo sviluppo<br />

e il riequilibrio del territorio agricolo,<br />

agevolare la permanenza dei produttori<br />

nelle zone rurali, valorizzare e promuovere<br />

i prodotti locali tipici e quelli<br />

provenienti da coltivazioni biologiche e<br />

da agricoltura integrata, tutelare le tradizioni<br />

e le iniziative culturali del mondo<br />

rurale e favorire i rapporti tra città e<br />

campagna.<br />

Agricoltura 95<br />

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