SCHOOL TIME FEBBRAIO 2018

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BRUNILDE Mi chiamo Brunilde ho 12 anni e sono orfana. Fin da quando ho memoria nell’ orfanotrofio di “qualcosa street” in realtà non proprio in città anzi in una foresta spaventosa ogni giorno è uguale all’ altro. Ognuno si sveglia e comincia a lavorare. Si mangia poco e male non solo la roba che ci portano fa schifo ma anche perché da sempre girano leggende che qui cucinano bambini, nessuno sa se questo è vero perché noi ragazzi abbiamo molti pochi posti in cui possiamo andare ma ovviamente nessuna leggenda è fatta a caso, infatti qui spariscono gradualmente ragazzi. Qui non ho amici non che altri ne abbiano infatti il mio motto è “Ognuno per sé”. il mio unico amico è un orsacchiotto che si chiama Penny. In realtà questo posto è cambiato molto: ora è tutto sfasciato e c’è una stanza piena di cadaveri, infatti tutti i professori sono morti. Quel giorno in cui, mentre stavamo lavorando, un ragazzo venne chiamato da un professore … Nessuno lo rivide più. Quella notte in pochi riuscirono a dormire per le urla strazianti. Il giorno dopo il ragazzo riapparse e sentirono di nuovo le urla che continuarono per altre due notti. Il giorno dopo trovammo il primo cadavere: il professor Smith, morto con un colpo di martello sulla testa durante la notte; ma quello fu solo il primo di una lunga serie finché non ne rimase neanche uno. Ora siamo in dieci, il più piccolo ha otto anni e il più grande tredici. Non sapevamo cosa fare: ci trovavamo in un orfanotrofio con un assassino ma nonostante ciò non ci trattenemmo dall’ esplorare tutte le stanze in cui non potevamo entrare. L’ orfanotrofio era pressoché gigantesco: un imponente castello medievale di tre piani di cui non ne conoscevamo completamente neanche uno. Decidemmo di partire dall’ ultimo piano divisi in cinque gruppi da due, l’ultimo piano era il più piccolo e c’erano esattamente cinque stanze. Io sono andata con Edward il ragazzo di 13 anni; ci siamo avventurati nell’ultima stanza in fondo al corridoio, era una stanza principesca probabilmente appartenuta a una dama con un letto gigantesco e una stanza comunicante: un bagno. Edward ci andò nonostante io gli avessi detto di non entrare perché non c’era niente da vedere. Lui non mi ascoltò e entrò, io restai nella stanza quando trovai uno specchio attaccato al muro che guardava verso un altro specchio nel bagno che guardava verso Edward. 2A

...INDOVINA CHI..??? In 2 D ci siamo divertiti a descrivere un nostro compagno di classe utilizzando il registro del racconto comico. Riuscite a indovinare chi è il protagonista del racconto di Isacco?? Lui come corporatura è alto e muscoloso e da lontano potrebbe sembrare a tutti gli effetti un bullo, ma conoscendolo si sa che è docile come una pecorella mentre bruca l’erba. Ma visto che non è una pecora, l’unica cosa che bruca sono i fogli sui quali deve rispondere alle domande di storia. I suoi capelli sono molto lunghi perché non gli piace andare dal parrucchiere e secondo me crede che usi delle cesoie invece di normali forbici. Gli occhi sono marroni e vispi come draghi pronti a fotografare e inquadrare il giusto momento calcistico da mettere in prima pagina sulla rosea rivista de “la Gazzetta dello Sport”. Il tono di voce che usa è molto alto e sembra che si dimentichi sempre di abbassarlo, come fosse una radio. I vestiti che indossa sono sempre molto belli e sembrano quelli di un divo del cinema. Avrà sicuramente uno sconto del 50% sulla collezione ARMANI. Da piccolo mi ricordo che era fissato sulla cronaca nera, secondo me non si perdeva una puntata del telegiornale e quando lo guardava aveva di sicuro la bava alla bocca per tutte le vicende che poteva raccontarmi durante la ricreazione l’indomani. Il prossimo anno vorrebbe suonare la batteria e vedo già lo strampalato, ma geniale nome della sua band “Suoniamo piano ma battiamo forte”. Da grande invece vorrebbe fare il giornalista sportivo: immagino il suo articolo in prima pagina “la Juve vince il campionato alla faccia dell’Inter facendole mangiare l’amara erba dell’Allianz Stadium e battendola 2-0”. Tutto questo lo scriverà di sicuro con Bessie l’antica macchina da stampare ammaccandola qua e là.

...INDOVINA CHI..???<br />

In 2 D ci siamo divertiti a descrivere un<br />

nostro compagno di classe utilizzando<br />

il registro del racconto comico.<br />

Riuscite a indovinare chi è il<br />

protagonista del racconto di Isacco??<br />

Lui come corporatura è alto e muscoloso e da lontano potrebbe sembrare a<br />

tutti gli effetti un bullo, ma conoscendolo si sa che è docile come una pecorella<br />

mentre bruca l’erba. Ma visto che non è una pecora, l’unica cosa che bruca<br />

sono i fogli sui quali deve rispondere alle domande di storia. I suoi capelli sono<br />

molto lunghi perché non gli piace andare dal parrucchiere e secondo me crede<br />

che usi delle cesoie invece di normali forbici. Gli occhi sono marroni e vispi<br />

come draghi pronti a fotografare e inquadrare il giusto momento calcistico da<br />

mettere in prima pagina sulla rosea rivista de “la Gazzetta dello Sport”. Il tono<br />

di voce che usa è molto alto e sembra che si dimentichi sempre di abbassarlo,<br />

come fosse una radio. I vestiti che indossa sono sempre molto belli e sembrano<br />

quelli di un divo del cinema. Avrà sicuramente uno sconto del 50% sulla<br />

collezione ARMANI. Da piccolo mi ricordo che era fissato sulla cronaca nera,<br />

secondo me non si perdeva una puntata del telegiornale e quando lo guardava<br />

aveva di sicuro la bava alla bocca per tutte le vicende che poteva raccontarmi<br />

durante la ricreazione l’indomani. Il prossimo anno vorrebbe suonare la<br />

batteria e vedo già lo strampalato, ma geniale nome della sua band “Suoniamo<br />

piano ma battiamo forte”. Da grande invece vorrebbe fare il giornalista<br />

sportivo: immagino il suo articolo in prima pagina “la Juve vince il campionato<br />

alla faccia dell’Inter facendole mangiare l’amara erba dell’Allianz Stadium e<br />

battendola 2-0”. Tutto questo lo scriverà di sicuro con Bessie l’antica macchina<br />

da stampare ammaccandola qua e là.

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