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SCHOOL TIME FEBBRAIO 2018

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CRESCERE CONSUMATORI DIGITALI<br />

Martedì 11 Dicembre abbiamo partecipato al progetto<br />

“CRESCERE CONSUMATORI DIGITALI” della COOP. Un’esperta<br />

ci ha illustrato gli usi corretti e scorretti di internet. Dopo esserci<br />

presentati ci ha chiesto cosa fosse per noi internet e ci ha fatto<br />

scegliere tre parole, che secondo noi, lo rappresentano. Le<br />

parole da noi scelte sono state inserite in un programma: il<br />

“Word Balloon”, dove le parole dette più volte sono apparse più<br />

grandi. Queste parole sono: WI-FI, ONLINE e GIGA. Dopo aver<br />

parlato un altro po’ abbiamo creato due cartelloni albero<br />

partendo dalla frase “LA RETE CI FA PAURA” e “ ESSERE<br />

CONNESSO MI PIACE”. Da queste due frasi principali abbiamo<br />

aggiunto dei rami con altre frasi che continuano quelle scritte<br />

sui tronchi, a queste ne abbiamo aggiunto altre più piccole e<br />

delle foglie, facendo diventare i cartelloni degli alberi grandi e<br />

colorati. L’esperta ci ha parlato di un certo deep web: un’area<br />

internet non controllata dove avvengono scambi di armi, spaccio<br />

di droga, immagini pornografiche e altre cose altamente illegali<br />

e pericolose. Abbiamo visto anche dei video agghiaccianti in cui<br />

una persona che diceva di essere un indovino riusciva a captare<br />

grazie a degli hackers tantissime informazioni con una sola foto<br />

postata su internet, scoprendo così parte delle loro vite. Il<br />

secondo video parlava di una ragazza che, via internet, aveva<br />

conosciuto un ragazzo di cui si era innamorata.


CRESCERE CONSUMATORI DIGITALI<br />

Lui le chiedeva sue foto e dopo avergliene mandate un po’<br />

hanno smesso di frequentarsi, ma lui volendone altre, l’ha<br />

ricattata minacciando di postare le foto sul web. Lei allora si è<br />

chiusa in sé stessa e dopo poco la faccenda è stata sulla bocca<br />

di tutti. Una sua amica, capendo quello che stava passando, la<br />

portò dalla polizia, che denunciando il ragazzo e togliendo le<br />

foto dal web, ha messo tutto apposto. L’ultimo video era un<br />

trailer di un programma su MTV dove le persone che credevano<br />

di avere avuto una storia online scoprivano di aver conosciuto<br />

una persona con un profilo falso o di essere stati ingannati da<br />

un “bot”, cioè una macchina programmata che attraverso un<br />

falso profilo captava informazioni private.<br />

Questo incontro ci ha insegnato molte cose di cui non<br />

sapevamo l’esistenza e che ci hanno sconvolto come ad<br />

esempio il deep web e i bot. Ora staremo molto più attenti a<br />

navigare!!<br />

Filippo Righi, Lara Rughetti, Alejandro Gusolfino (2 A).<br />

Impaginato da Federico Monaco (3 B)


ATTENTI AI<br />

SOCIAL NETWORK<br />

OGGI ,22/12/2017 ABBIAMO VISTO UN FILMATO SUI PERICOLI DEI SOCIAL<br />

NETWORK .<br />

PERSONALMENTE, MI SONO STUPITO E HO SCOPERTO CHE CHI LI CONTROLLA SA<br />

TUTTO DI NOI. HANNO MOLTI METODI, IO POSSO DIRVENE UNO.. IL PRIMO è<br />

QUESTO:MENTRE NOI NAVIGHIAMO SU INTERNET PASSIAMO DA UN SITO<br />

ALL’ALTRO E NEL MOMENTO IN CUI LO FACCIAMO, DELLE PERSONE CI STANNO<br />

GUARDANDO, OSSERVANO LE NOSTRE ABITUDINI E I NOSTRI SITI PREFERITI; PER<br />

POI OFFRIRCI DELLE PUBBLICITA’. POI CI SONO MOLTI ALTRI METODI, CHE PERO’<br />

NON POSSO SCRIVERE DATO CHE SONO TANTI. COMUNQE CREDO SIA CHIARO<br />

CHE I SOCIAL NETWORK SONO PERICOLOSI DA USARE, E QUINDI… ATTENZIONE AI<br />

SOCIAL NETWORK !!<br />

RAYAN 1 A<br />

Oggi il 22/12/2017 con il Prof. Barbieri e con la 3 C abbiamo visto un piccolo video di 30<br />

minuti sui pericoli dei social network: abbiamo visto che una rete Wi-fi gratis può<br />

controllare il tuo telefono quindi può accendere la fotocamera, può accendere il microfono,<br />

può sapere la tua localizzazione, dati personali/foto personali ecc. Anche un’applicazione<br />

può prendere controllo del telefono e per scappare da questo pericolo si deve andare su<br />

impostazioni e disattivare tutto quello che può controllare il tuo telefono. È impossibile<br />

scappare dal pericolo di essere spiati con computer, tablet, cellulari ecc. Il creatore di<br />

Facebook e creatori di altri social hanno dovuto pagare tante multe per non aver rispettato<br />

la privacy ma non è un grande problema per loro perché guadagnano dei miliardi al mese.<br />

Anche nelle stazioni ferroviarie ti possono spiare con telecamere nascoste.<br />

ABDUL 1 A


Cyberbulli al tappeto<br />

Lunedi 18 dicembre 2017, durante la terza e quarta ora, abbiamo partecipato al progetto “crescere<br />

consumatori digitali “diretto da Chiara, una collaboratrice della coop. All’inizio ci ha fatto alcune domande,<br />

ad esempio “chi ha un telefono? ‘’, “per quante ore usiamo internet al giorno?‘’, “quali social<br />

usiamo’?’ecc. Ci ha consegnato, poi, due cartelloni a forma di tronco, sul primo c’era scritto “la rete mi<br />

piace” e sul secondo “ la rete mi fa paura” ; dopo ci ha fatto scrivere su dei rami di carta cosa ci piace<br />

della rete e cosa no. A fine ora i due cartelloni hanno formato due alberi dai quali sono emersi alcuni<br />

aspetti negativi come:<br />

“ Ti si possono aprire video inappropriati che ti possono impressionare molto”, “Ci sono gli stalker”, “Ti<br />

possono hakerare la carta di credito”.<br />

Successivamente sono emersi anche aspetti positivi: “Posso ascoltare la musica”, “Posso chattare”,<br />

“Posso guardare video”, “Posso organizzare feste attraverso Whatsapp”, ecc…<br />

Poi abbiamo visto degli esempi di cyberbullismo. C’erano varie ragazze che avevano messo dei video<br />

inappropriati e intimi, ed erano, poi, state cyberbullizzate.<br />

Infine ci ha spiegato come funziona la rete immensa di Internet.<br />

Qualche giorno dopo il prof. Barbieri di<br />

tecnologia ci ha portato in aula informatica<br />

e ci ha fatto vedere un video di<br />

REPORT che mostrava i pericoli della<br />

rete. Lo sapete che attraverso i<br />

“cookie” possiamo essere “osservati” e<br />

che dietro i cartelloni pubblicitari di<br />

Trenitalia possiamo ci sono delle telecamere?<br />

È STATO MOLTO BELLO E DIVER-<br />

TENTE, RINGRAZIAMO TUTTI I<br />

PROF CHE CI HANNO DATO LA<br />

POSSIBILITÀ DI FARE QUESTO<br />

STRAORDINARIO INCONTRO.<br />

Adil Saba<br />

Giulia D’Amore<br />

Stefano Youliang Lei<br />

Sofia Valla<br />

Prabh Toor


Viva il natale !!!<br />

IRENE, RAVJOT, HAMZA 1^D<br />

Il 23 dicembre eravamo tutti molto eccitati perché c’è stata la festa<br />

di NATALE a scuola.<br />

Appena arrivati abbiamo giocato alla tombola dei verbi, il cui premio<br />

era un kinder bueno.<br />

Alla seconda ora, invece di fare lezione, ci siamo recati tutti in palestra,<br />

dove abbiamo ballato e suonato.<br />

Durante la festa, alcuni rappresentanti delle associazioni caritative<br />

di Correggio hanno parlato dell’importanza del volontariato sul nostro<br />

territorio.<br />

Infine, la preside ha premiato i presepi più belli e ha consegnato il<br />

diploma per i presepi più innovativi, creativi e tradizionali.<br />

Infine abbiamo ascoltato e visto un film su Madre Teresa di Calcutta.<br />

A noi è piaciuto molto quando abbiamo giocato a tombola.


2007<br />

Albero di Natale<br />

Di Luisa Nason<br />

Albero di Natale di Luisa Nason<br />

Scende a fiocchi la candida neve<br />

scende lenta, scende sì lieve.<br />

Copre col suo bianco mantello<br />

l’albero verde che sembra più bello.<br />

Esso è tutto coperto di neve,<br />

è tutto imbiancato,<br />

è tutto coperto di neve,<br />

a lei è tutto abbracciato<br />

La buona novella<br />

Splendete più belle<br />

dolcissime stelle!<br />

Sull’ali dorate<br />

un angelo santo<br />

ci porta Gesù.<br />

E’ nuovo il suo canto:<br />

“Sia pace quaggiù!”.


FESTA DI NATALE<br />

Il 23 dicembre abbiamo fatto la festa di Natale.<br />

Siamo arrivati a scuola felici perché il giorno dopo saremmo stati in vacanza.<br />

Alla prima ora abbiamo giocato a tombola, perciò abbiamo portato dei regali<br />

per chi vinceva. Alla seconda ora siamo andati in palestra per festeggiare<br />

suonando gli strumenti, prima le classi prime poi le seconde e poi le terze.<br />

Prima di suonare, abbiamo ascoltato alcune persone della Caritas, che aiutano<br />

i poveri. Ci hanno detto che noi dobbiamo capirli e aiutarli. Poi queste persone<br />

della Caritas ci hanno raccontato la storia di una donna a cui era nato un<br />

figlio. Sono andati in ospedale a trovarli e dargli conforto perché il marito era<br />

in cerca di lavoro. Quindi queste persone della Caritas gli portarono anche da<br />

mangiare perché una donna con un figlio non riesce a vivere senza lavoro.<br />

Poi ci hanno mostrato un filmato sulla povertà e io ci sono rimasta male<br />

perché noi abbiamo tutto: una casa in cui vivere, andare a scuola, mangiare 3 o<br />

4 volte al giorno, cambiarsi i vestiti e ci sono delle persone che non hanno<br />

niente di tutto questo. Noi dovremmo sempre aiutarli perché anche loro sono<br />

delle persone come noi, vivono come noi. Non importa essere ricchi bisogna<br />

capire e aiutare le persone in difficoltà. Dopo che abbiamo ascoltato e<br />

riflettuto su questo tema siamo ritornati in classe e abbiamo fatto ricreazione.<br />

Poco dopo siamo andati a vedere il film su<br />

Madre Teresa di Calcutta, che parla proprio<br />

della povertà. Lei era una donna che<br />

aiutava i poveri. Dopo siamo andati a casa<br />

contenti perché finalmente iniziavano<br />

le vacanze.<br />

Swera 3c


FESTA DI NATALE<br />

Il giorno 23/12/2017 è stato l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di natale. Ogni anno si fa la festa. La prima<br />

ora abbiamo giocato a tombola nella nostra classe e poi alle 09:05 è iniziata la festa in palestra. Quando siamo<br />

entrati in palestra abbiamo visto i ragazzi del coro che facevano le prove, dopo un po’ è iniziata la festa, prima<br />

hanno cantato i ragazzi del coro (jingle bells, feliz navidad..). Come ogni anno si guarda un film e quest’anno abbiamo<br />

guardato un film su Madre Teresa di Calcutta. Infatti dei signori ci sono venuti a spiegare delle cose su<br />

Madre Teresa e a dirci delle persone che sono in difficoltà. Dopo questo delle ragazze della scuola hanno fatto un<br />

balletto molto bello, dopo come ogni anno è prevista la premiazione dei presepi. In seguito siamo andati in classe<br />

ed abbiamo fatto merenda. Con la classe 1 D siamo andati a vedere il film su Madre Teresa, molto bello. È stata<br />

una bellissima festa.<br />

Rajwinder 1 A<br />

Quando sono arrivato a scuola con il pullman chiacchierando con degli amici mi accorsi che,<br />

entrato in classe c’era la Prof.ssa Brizi che stava preparando il BINGO per la prima ora. Quando<br />

è suonata la campanella abbiamo incominciato il BINGO ma io in tante partite del gioco non ho<br />

vinto neanche una volta e ho ricevuto solo il premio di consolazione, cioè delle caramelle. Dopo<br />

un po’ è venuta una ragazza della seconda a chiamarci per andare alla palestra delle Andreoli. Ci<br />

siamo seduti e il coro ha iniziato a cantare, dopo tutti abbiamo suonato con il flauto JINGLE<br />

BELLS. Quando il coro ha finito abbiamo visto piccoli video sulle persone povere e bisognose e<br />

abbiamo ascoltato dei racconti dalle persone che lavorano alla CARITAS. Dopo un’ora e mezza<br />

siamo andati in 3C a vedere insieme alla 1D un film su Madre Teresa di Calcutta. Il film è stato<br />

abbastanza bello anche se non abbiamo finito di vederlo.<br />

ABDUL 1 A<br />

Il 23 dicembre c’è stata la festa di natale. Alle 9:05 tutta la scuola è andata in palestra e ci siamo seduti a goderci<br />

la festa. Abbiamo iniziato a cantare le canzoni natalizie, poi le classi, alternandosi, hanno iniziato a suonare canzoni<br />

natalizie. Nella nostra classe, 3 A, c’è chi ha suonato la pianola e chi il flauto. Abbiamo suonato WE WISH<br />

YOU A MERRY CHRISTMAS. Io ero fra quelle che ha suonato il flauto. Alla fine della giornata siamo passati alla<br />

premiazione dei presepi con la Preside che ha premiato. Sono stati realizzati dei presepi bellissimi. Ricordo un<br />

presepe che mi è piaciuto molto, si tratta di un presepe molto realistico. È quello che ha una forma di TV, per me<br />

quello è il più bello di tutti ed è tra i migliori presepi di quest’anno delle prime.<br />

Poi siamo tornati in classe, chi ha giocato a tombola, chi parlato della festa e chi ha aspettato la CAMPANELLA!<br />

VACAZEEEEEEEEEEEEEE<br />

IMAN BADDOU 3 A


I nostri presepi…<br />

La prof.ssa di arte Faieta ci ha proposto di realizzare un presepe a coppie o a gruppi.<br />

Noi, Martina e Irene, inizialmente volevamo fare un presepe fatto tutto di pasta,<br />

come la prof.ssa ci aveva fatto vedere.<br />

Poi abbiamo pensato di fare un presepe all'interno di una televisione. Così, utilizzando<br />

omini in alluminio e altri oggetti in materiali elettronici, abbiamo riempito<br />

il presepe.<br />

Martina e Irene (I D)


I nostri presepi…<br />

Qualche settimana fa la prof. Faieta ci ha proposto di fare un presepe per<br />

un’esposizione nella chiesa S. Francesco di Correggio.<br />

Noi, Agnese, Maddalena, Margherita, Matteo e Veronica, ne abbiamo fatto<br />

uno molto originale. Ci siamo incontrati tre volte: la prima da Margherita<br />

dove abbiamo realizzato i personaggi e i vestiti che sono venuti molto carini<br />

ed originali, perché abbiamo usato materiali di riciclo. I personaggi sono fatti<br />

con tappi di sughero e hanno delle facce molto buffe e simpatiche; la seconda<br />

volta ci siamo ritrovati da Agnese dove abbiamo fatto la capanna e abbiamo<br />

sistemato alcune cose; la terza ed ultima volta, lo abbiamo completato<br />

realizzando l'asino e il bue e abbiamo sistemato gli ultimi dettagli.<br />

IL NOSTRO PRESEPE è FANTASTICO!<br />

AGNESE MARGHERITA MADDALENA MATTEO VERONICA (I D)<br />

Ad ottobre la professoressa di arte ci ha spiegato che avremmo partecipato<br />

ad un progetto sul presepe.<br />

A noi piaceva questa idea , allora ci siamo organizzate su come farlo.<br />

Un pomeriggio ci siamo incontrate e abbiamo preso una scatola grossa, l'abbiamo<br />

pitturata di blu per il cielo e marrone per la grotta .<br />

In seguito abbiamo preso dei cartoncini duri, sopra ci abbiamo incollato la<br />

testa con due palline di polistirolo e infine abbiamo realizzato i vestiti con<br />

delle stoffe colorate.<br />

Abbiamo creato Maria, Giuseppe e Gesù, i due pastori e l’angelo. Abbiamo<br />

fatto asciugare la scatola e infine abbiamo incollato le stelle.<br />

Quindi abbiamo posizionato il muschio e abbiamo incollato i personaggi accanto<br />

al muschio.<br />

È stato un lungo lavoro ma il risultato è stato bellissimo grazie alla nostra<br />

ispirazione!!!<br />

ANGELICA CATTELANI E AGNESE CORRADI (I D)


NAAN E PIADINA<br />

di Tavernelli Iris, Mariani Matilde, Frvah Umme<br />

NAAN<br />

Il naan è un tipo di pane lievitato diffuso in Asia Centrale e Meridionale,<br />

Iran ed altre parti del Medio Oriente.<br />

In origine veniva cotto tradizionali forni di argilla, i tandoor, tipici<br />

dell'India; oggi vengono utilizzate per la cottura anche le padelle antiaderenti.<br />

All’impasto viene aggiunto lo yogurt che conferisce morbidezza e gusto.<br />

La ricetta è semplice e alla portata di tutti.<br />

Molte le versioni del naan: spesso sono aggiunte spezie, come cumino e<br />

semi di nigella, oppure latte.<br />

INGREDIENTI:<br />

- farina 00<br />

- miele<br />

- yogurt magro<br />

- sale fino<br />

- lievito di birra<br />

Il naan va consumato durante il pasto oppure può essere farcito con pa-


PIADINA<br />

La piadina romagnola, o piada, di cui piadina era in origine il diminutivo,<br />

è un prodotto alimentare composto da una sfoglia di farina di grano,<br />

strutto o olio di oliva, bicarbonato o lievito, sale e acqua, che viene tradizionalmente<br />

cotta su un piatto di terracotta, detto teglia (teggia in<br />

romagnolo). Oggi più comunemente viene cotta su piastre di metallo<br />

oppure su lastre di pietra refrattaria chiamate testi (tëst in dialetto).<br />

Nella Romagna interna si prepara leggermente più spessa, mentre sulla<br />

costa, ad esempio nel riminese, è tirata più sottile.<br />

Viene solitamente farcita con formaggi, salumi e verdure.<br />

INGREDIENTI:<br />

- farina 00<br />

- strutto<br />

- acqua<br />

- sale fino<br />

- bicarbonato o<br />

lievito


PIATTI ITALIANI e PAKISTANI A CONFRONTO<br />

Tikka arrostito<br />

Il tikka è un piatto a base di<br />

pollo.<br />

Il pollo viene messo in un contenitore<br />

pieno di yogurt e spezie<br />

tradizionali pakistane e<br />

viene fritto.<br />

Alcune persone lo preparano<br />

nel tandur (forno).<br />

Viene abbinato molto spesso<br />

con il chutney.<br />

Tikka fritto<br />

La cotoletta alla milanese, chiamata anche alle<br />

viennese (Wiener Schnitzel), è un cibo buonissimo.<br />

Si prende il pollo, lo si impana e lo si immerge<br />

nell’olio per friggerlo.


CINA E INDIA IN CUCINA<br />

Il pollo alla Gong bao è uno dei piatti più popolari<br />

della cucina cinese. È un delicato mix<br />

di sapori che combinano il dolce, il salato e lo<br />

speziato. Il nome deriva da Ding Baozhen ,un<br />

guardiano del palazzo reale.<br />

I Samosa indiana sono dei fagottini<br />

indiani fatti da pasta fritta con un<br />

morbido ripieno di patate. Vengono<br />

mangiati come antipasto o snack.<br />

I Baozi cinesi sono come dei panini cotti al vapore. Si<br />

fanno con la farina e la carne di maiale. Si possono farcire<br />

anche con le verdure.<br />

I Dosa indiana sono crepes di riso e<br />

lenticchie piccanti fatte con besan<br />

(farina di ceci) e tante verdure.


PIATTI ITALIANI e PAKISTANI A CONFRONTO<br />

Aloo paratha è un piatto popolare in India<br />

e Pakistan. Si prepara impastando una sfoglia<br />

di patate insaporita da spezie tipiche<br />

del Pakistan; dopo aver realizzato due roti<br />

(dischi di pasta), si farciscono con purè di<br />

patate e si frigge il tutto. Da leccarsi i baffi!<br />

<br />

Di solito vengono realizzati sul tawa (padella) e vengono serviti con dei<br />

chutbney (salse); in Pakistan viene solitamente abbinato al lassi<br />

((bevanda a base di latte, acqua, zucchero o sale; può essere decorato<br />

con mandorle e pistacchi).<br />

sale; può essere decorato con mandorle e pistacchi).<br />

lassi<br />

salsa chutney di<br />

accompagnamento<br />

Le frittelle di pasta di mia nonna sono buonissime.<br />

Sono fatte con gli avanzi della pasta, aggiungendo<br />

farina e uovo. Possono essere fatte anche<br />

con il riso.<br />

Poi si friggono e… gram...


ARMI MEDIEVALI DA TIRO<br />

ABBIAMO DECISO DI FARE QUESTA RICERCA SULLE ARMI MEDIOEVALI<br />

PERCHE' VOGLIAMO MOSTRARE TUTTE LE ARMI CHE SI USAVANO<br />

ALL'EPOCA OLTRE ALLA SPADA ALLO SCUDO E ALL' ARCO .<br />

ARMI A LUNGA GITTATA LEGGERE:<br />

L' ARCO: L'ARCO ERA UNA DELLE ARMI<br />

PIU POTENTI ALL' EPOCA CON UNA GIT-<br />

TATA DI CIRCA 200 METRI INFATTI VENI-<br />

VA USATA PER LE IMBOSCATE , PER UCCI-<br />

DERE A DISTANZA E PER LA CACCIA.<br />

LA BALESTRA: ERA L'EVOLUZIONE DELL'<br />

ARCO CON UNA GITTATA MINORE E UNA<br />

POTENZA SCARSA , MA A DIFFERENZA<br />

DELL' ARCO E’UTILE NEGLI SCONTRI COR-<br />

PO A CORPO.<br />

LA LANCIA : ERA UN' ARMA CHE, IN PO-<br />

CHE PAROLE,FU USATA DA SEMPRE. LA<br />

LANCIA E LO SCUDO FORMAVANO UNA<br />

COMBO PERFETTA PER DIFENDERSI, SO-<br />

PRATTUTTO IN CASO DI MINORANZA NU-<br />

MERICA. LA SI POTEVA USARE PER AT-<br />

TACCARE, LANCIANDOLA VERSO IL NEMI-<br />

CO.


ARMI A LUNGA GITTATA PESANTI:<br />

CATAPULTA: LA PAROLA CATAPULTA E’<br />

UN SINONIMO DI MACCHINA D'ASSE-<br />

DIO. PUO’ SCARICARE CONTRO I NEMI-<br />

CI ROCCE ENORMI . OLTRE ALLE ROC-<br />

CE SI POSSONO SCARICARE FRECCIE O<br />

PROIETTILI DI METALLO. LA GITTATA<br />

E’ DI 300-400 METRI.<br />

BALESTRA GIGANTE: FU INVEN-<br />

TATA DA LEONARDO DAVINCI .<br />

FU INVENTATA PER AUMENTARE<br />

LA GITTATA DEL DARDO E CREA-<br />

RE PANICO TRA I NEMICI.LE<br />

BRACCIA DELLA BALESTRA HAN-<br />

NO UN' APERTURA DI 24 ME-<br />

TRI.LA CORDA DI TIRO VENIVA<br />

TIRATA E RILASCIATA CON UN'<br />

INCREDIBILE SISTEMA MECCANI-<br />

CO CREATO , APPUNTO , DA LEO-<br />

NARDO.


L’ EMOZIONE DEI LIBRI<br />

Ma voi, mi riferisco a quelli che non leggono, vi siete mai<br />

chiesti il perché non vi piaccia leggere? Ve la dico io la<br />

risposta: non ci avete mai provato cioè non avete mai provato<br />

ad immaginare quello che leggete.<br />

Quando ero piccolo non mi piaceva leggere ma, mi<br />

piaceva quando mia mamma ogni sera mi leggeva una storia.<br />

Ad ogni modo grazie ad una persona che non sapeva leggere è<br />

cambiato tutto: adesso ho 10 libri di fila da finire di leggere.<br />

Vi do un consiglio: provate e riprovate a immaginare quello<br />

che leggete.<br />

Mattia Cannata<br />

Impaginato da: Emily Ficarotta<br />

e<br />

AlinaTasawar


L’amicizia è...<br />

In questi tre mesi di scuola ho fatto amicizia con quasi tutti i ragazzi<br />

maschi della mia classe. Altri ragazzi della scuola li conoscevo già<br />

perché andiamo insieme a calcio o perché andavamo insieme alla<br />

scuola dell’infanzia. Tanti amici mi aiutano e sono bravi. A volte<br />

fanno rumore e ci becchiamo delle interrogazioni. Sto bene in loro<br />

compagnia e spero che la nostra amicizia cresca sempre di più.<br />

Sono contento di queste amicizie e spero di farne tante altre.<br />

Abdul (1 A)<br />

In questi tre mesi ho fatto amicizia con tutti. Il primo giorno di scuola<br />

ho incontrato quattro compagni della scuola primaria che sono in<br />

classe con me e altri che non conoscevo. Dopo una settimana circa<br />

ho fatto amicizia con la metà della classe, con loro durante<br />

l’intervallo scherzo, gioco e ci diciamo dei segreti non tanto<br />

importanti. La settimana successiva ho fatto amicizia con tutti tranne<br />

con due ragazze. Con queste ho fatto amicizia un po’ più tardi. Con i<br />

miei compagni di classe mi diverto tanto però a volte litighiamo, ma<br />

dura poco. Quelli che mi stanno poco simpatici sono quelli che mi<br />

stancano. Quelli che mi fanno divertire sono quelli che mi fanno<br />

ridere o sono gentili.<br />

Rajwinder (1 A)<br />

Le mie amicizie in questi tre mesi sono otto in tutto: Fabio, Michele<br />

G., Frnacesca, Emanuele N., Rayan, Abdul, Rajwinder, Noemi,<br />

Annalisa, Emanuela, Eliza e Silvia. Le amicizie sono importanti, si<br />

crede che le amicizie servino a divertirsi ed è giusto ma<br />

principalmente gli amici servono per aiutarsi a vicenda.<br />

Mattia (1 A)


IUS SOLI<br />

La cittadinanza italiana può essere acquisita per ius soli: è una<br />

legge che varia per luogo e tempo e dice che se si è residenti in<br />

Italia per più di dieci anni si può richiedere la cittadinanza italiana.<br />

Si può anche ottenere la cittadinanza per adozione, se si è adottati<br />

da un cittadino italiano o se i genitori sono ignoti. Si può anche<br />

essere naturalizzati: se hai un antenato italiano puoi quindi<br />

richiedere la cittadinanza italiana per naturalizzazione. Un esempio<br />

è quello dei calciatori che possono essere naturalizzati per giocare<br />

nella nazionale.<br />

In Italia vi è un acceso dibattito sul dare o no la cittadinanza agli<br />

immigrati. Noi pensiamo che la cittadinanza italiana debba essere<br />

data soprattutto perché queste persone scappano da luoghi di<br />

guerra e morte per cercare riparo e quando, se ci riescono, arrivano<br />

in Italia non vengono accolti dallo stato che non gli fornisce né una<br />

casa né un lavoro stabile. Questa è solo una faccia: l’altra dice di<br />

NO perché altrimenti tutta la gente sul territorio vorrebbe avere la<br />

cittadinanza italiana.<br />

Alejandro Gusolfino 2A<br />

Filippo Righi 2A<br />

Lara Rughetti 2A


BRUNILDE<br />

Mi chiamo Brunilde ho 12 anni e sono orfana. Fin da quando ho memoria nell’ orfanotrofio<br />

di “qualcosa street” in realtà non proprio in città anzi in una foresta spaventosa<br />

ogni giorno è uguale all’ altro. Ognuno si sveglia e comincia a lavorare. Si<br />

mangia poco e male non solo la roba che ci portano fa schifo ma anche perché da<br />

sempre girano leggende che qui cucinano bambini, nessuno sa se questo è vero<br />

perché noi ragazzi abbiamo molti pochi posti in cui possiamo andare ma ovviamente<br />

nessuna leggenda è fatta a caso, infatti qui spariscono gradualmente ragazzi.<br />

Qui non ho amici non che altri ne abbiano infatti il mio motto è “Ognuno per sé”.<br />

il mio unico amico è un orsacchiotto che si chiama Penny. In realtà questo posto è<br />

cambiato molto: ora è tutto sfasciato e c’è una stanza piena di cadaveri, infatti tutti<br />

i professori sono morti. Quel giorno in cui, mentre stavamo lavorando, un ragazzo<br />

venne chiamato da un professore … Nessuno lo rivide più. Quella notte in pochi<br />

riuscirono a dormire per le urla strazianti. Il giorno dopo il ragazzo riapparse e<br />

sentirono di nuovo le urla che continuarono per altre due notti. Il giorno dopo trovammo<br />

il primo cadavere: il professor Smith, morto con un colpo di martello sulla<br />

testa durante la notte; ma quello fu solo il primo di una lunga serie finché non ne<br />

rimase neanche uno. Ora siamo in dieci, il più piccolo ha otto anni e il più grande<br />

tredici. Non sapevamo cosa fare: ci trovavamo in un orfanotrofio con un assassino<br />

ma nonostante ciò non ci trattenemmo dall’ esplorare tutte le stanze in cui non<br />

potevamo entrare. L’ orfanotrofio era pressoché gigantesco: un imponente castello<br />

medievale di tre piani di cui non ne conoscevamo completamente neanche uno.<br />

Decidemmo di partire dall’ ultimo piano divisi in cinque gruppi da due, l’ultimo<br />

piano era il più piccolo e c’erano esattamente cinque stanze. Io sono andata con<br />

Edward il ragazzo di 13 anni; ci siamo avventurati nell’ultima stanza in fondo al<br />

corridoio, era una stanza principesca probabilmente appartenuta a una dama con<br />

un letto gigantesco e una stanza comunicante: un bagno. Edward ci andò nonostante<br />

io gli avessi detto di non entrare perché non c’era niente da vedere. Lui non<br />

mi ascoltò e entrò, io restai nella stanza quando trovai uno specchio attaccato al<br />

muro che guardava verso un altro specchio nel bagno che guardava verso Edward.<br />

2A


...INDOVINA CHI..???<br />

In 2 D ci siamo divertiti a descrivere un<br />

nostro compagno di classe utilizzando<br />

il registro del racconto comico.<br />

Riuscite a indovinare chi è il<br />

protagonista del racconto di Isacco??<br />

Lui come corporatura è alto e muscoloso e da lontano potrebbe sembrare a<br />

tutti gli effetti un bullo, ma conoscendolo si sa che è docile come una pecorella<br />

mentre bruca l’erba. Ma visto che non è una pecora, l’unica cosa che bruca<br />

sono i fogli sui quali deve rispondere alle domande di storia. I suoi capelli sono<br />

molto lunghi perché non gli piace andare dal parrucchiere e secondo me crede<br />

che usi delle cesoie invece di normali forbici. Gli occhi sono marroni e vispi<br />

come draghi pronti a fotografare e inquadrare il giusto momento calcistico da<br />

mettere in prima pagina sulla rosea rivista de “la Gazzetta dello Sport”. Il tono<br />

di voce che usa è molto alto e sembra che si dimentichi sempre di abbassarlo,<br />

come fosse una radio. I vestiti che indossa sono sempre molto belli e sembrano<br />

quelli di un divo del cinema. Avrà sicuramente uno sconto del 50% sulla<br />

collezione ARMANI. Da piccolo mi ricordo che era fissato sulla cronaca nera,<br />

secondo me non si perdeva una puntata del telegiornale e quando lo guardava<br />

aveva di sicuro la bava alla bocca per tutte le vicende che poteva raccontarmi<br />

durante la ricreazione l’indomani. Il prossimo anno vorrebbe suonare la<br />

batteria e vedo già lo strampalato, ma geniale nome della sua band “Suoniamo<br />

piano ma battiamo forte”. Da grande invece vorrebbe fare il giornalista<br />

sportivo: immagino il suo articolo in prima pagina “la Juve vince il campionato<br />

alla faccia dell’Inter facendole mangiare l’amara erba dell’Allianz Stadium e<br />

battendola 2-0”. Tutto questo lo scriverà di sicuro con Bessie l’antica macchina<br />

da stampare ammaccandola qua e là.


La DIPENDENZA dalle SIGARETTE<br />

Il FUMO della sigaretta è un miscuglio di gas che contiene in sospensione particelle<br />

liquide e solide, di dimensioni tali da poter penetrare nelle più piccole diramazioni<br />

dell’albero bronchiale. È formato da circa 12000 composti la maggior parte dei quali<br />

è strettamente dannoso.<br />

PERCHÉ SI FUMA????<br />

La sigaretta contiene anche nicotina, che è una sostanza stimolante che da<br />

assuefazione verso i fumatori, sviluppando<br />

una vera e propria dipendenza, chiamata<br />

TABAGISMO che rende difficile smettere<br />

di fumare.<br />

I DANNI AL NOSTRO ORGANISMO<br />

- Agisce sui bronchi determinandone un<br />

restringimento paralizzando le ciglia che filtrano ed espellono sostanze pericolose<br />

- Modifica le cellule dei polmoni e i globuli bianchi che hanno il compito di<br />

distruggere le particelle dannose<br />

- Causa bronchiti croniche, malattie del cuore e cancro dei polmoni<br />

- Colpisce anche altri organi come il cervello, l’utero e i vasi sanguigni<br />

- Anche respirare il fumo degli altri, il così detto FUMO PASSIVO, non fa bene alla<br />

salute; chi vive o lavora in un’ambiente pieno di fumo è come se fumasse<br />

attivamente 7 sigarette al giorno. DICIAMO NO AL FUMO!<br />

Scritto da: VECCHI ANDREA, AVDULA ILIR, SAINI HARMINDER.<br />

Impaginato da: TOMMASO CATTINI, VEZZANI GABRIELE E BUSTO RAFFAELE


INCONTRO CON L’AUTORE DAVIDE<br />

MOROSINOTTO.<br />

Oggi 22 gennaio le classi prime, seconde, terze si sono recate alla<br />

Sala 25 aprile per l’incontro con uno scrittore che si chiama Davide<br />

Morosinotto. Davide ha scritto tanti libri e ci ha raccontato che<br />

quando era piccolo, all’età di 14 anni, voleva un motorino. I suoi<br />

genitori gli hanno detto di si ma se lo voleva lo doveva comprare<br />

da solo. Dopo qualche giorno, mentre stava andando in bagno ha<br />

visto un foglio che diceva: ”se scrivi un romanzo bello vincerai<br />

3,500euro”. Il motorino che voleva costava proprio 3,500euro.<br />

Ritornato a casa si mise a subito a scrivere e ci ha detto che mentre<br />

scriveva si divertiva. Il giorno dopo lo consegnò per farlo valutare<br />

ma il suo romanzo non vinse la gara e vinse solo 50euro. Un<br />

giorno passando in una strada vide un motorino dal meccanico,<br />

così andò dal meccanico e gli<br />

chiese quanto costava e il<br />

meccanico gli disse 50euro.<br />

Lo comprò subito e lo portò a<br />

casa. Dopo una settimana il<br />

motorino gli scoppiò mentre<br />

lo guidava e si fece molto<br />

male al ginocchio. Questo<br />

incontro ci ha incuriosito<br />

tanto, gli abbiamo fatto delle<br />

domande e dopo siamo<br />

ritornati a scuola.<br />

Yaya Barki 3 A


INCONTRO CON L’AUTORE DAVIDE<br />

MOROSINOTTO.<br />

Venerdì 19 gennaio, noi ragazzi ci siamo recati verso la Sala 25 aprile, per<br />

incontrare l’autore Davide Morosinotto. Durante l’incontro ci ha parlato dei<br />

suoi libri tra cui<br />

“ IL RINOMATO CATALOGO WALKER & DOWN”<br />

Che parla di 4 ragazzi che viaggiano per l’America in cerca di<br />

risposte, l’autore dopo averci spiegato come ha realizzato<br />

questo libro ci ha parlato del percorso per realizzare un<br />

qualsiasi libro.<br />

Il personale addetto alla realizzazione del libro si divide in:<br />

-scrittore<br />

-personale addetto alla prima lettura<br />

-capo<br />

-secondo addetto alla lettura ed eventuali parti incomplete<br />

-grafico<br />

-impaginatore<br />

-personale addetto al riassunto<br />

-personale addetto alla stampa del libro concluso<br />

Ci ha raccontato anche di un suo libro che parlava della seconda guerra<br />

mondiale.<br />

Dopo avergli fatto altre domande siamo ritornati a scuola.<br />

Harminder, Andrea e Ilir 3 C


INCONTRO CON L’AUTORE DAVIDE MOROSINOTTO.<br />

19 Gennaio <strong>2018</strong>. Oggi siamo andati alla sala 25 aprile per incontrare l’ambito scrittore<br />

Davide Morosinotto, celebre autore di molti libri per ragazzi. Egli comincia a raccontarci<br />

del suo libro “il rinomato catalogo Walker e Dawn” che parla di 4 ragazzi che partono<br />

all’avventura dopo aver ricevuto, invece della pistola ordinata, un vecchio orologio rotto.<br />

In seguito parla di altri libri, tra cui alcuni in vendita nel bancone accanto al palco.<br />

Morosinotto cominciò a scrivere molto presto, all’età di 14 anni, quando desiderava uno<br />

scooter, che sfortunatamente i genitori non vollero acquistare e decise così di partecipare<br />

a un concorso letterario, dove purtroppo, non vinse il denaro tanto desiderato. In merito,<br />

però, ci racconta lui, che si era particolarmente divertito a scrivere una storia. In seguito<br />

non mancarono altre delusioni, ma continuò a provare e verso la fine dell’università suo<br />

cugino 12enne gli disse che a Verona c’era un concorso Mondadori per scrittori.<br />

Morosinotto, poco interessato alla cosa, decise comunque di provare e inviò un racconto.<br />

Grazie a questo racconto ha ricevuto una chiamata da un famoso editore che lo informò<br />

della sua vincita. Davide inizia la sua carriera da scrittore alimentata da grandi successi<br />

come il suo ultimo capolavoro che racconta di due gemelli che, durante la seconda<br />

guerra mondiale, cercano di<br />

rincontrarsi dopo essere stati<br />

separati. Ha parlato anche di come<br />

dietro a un libro non ci sia solo<br />

l’autore ma altre figure che lavorano<br />

per la stampa, editoria, copertina<br />

ecc.. . Questo incontro è stato molto<br />

interessante.<br />

Amanda 3 A


PELE’<br />

Verso la metà del 1900 in Brasile un bambino che amava il calcio, anche se sua madre<br />

non voleva che lui giocasse (perché suo padre giocava a calcio e dopo essersi rotto una<br />

spalla la squadra lo abbandonò e lui smise di crederci), voleva solo che studiasse e andasse<br />

in città a lucidare scarpe per guadagnare qualche soldino. Il giorno della finale dei<br />

mondiali lui voleva andare a vedere la partita ma sua madre non glielo permise allora<br />

quando finì di lucidare scarpe andò a vedere la partita in un pub. Il Brasile perse 2 a 1 il<br />

padre era triste. Così il figlio gli disse che un giorno avrebbe vinto i mondiali. Un giorno<br />

mentre aiutava la madre a pulire vide il volantino di un torneo di calcio, dove un osservatore<br />

sarebbe andato a valutare i calciatori . Si iscrisse al torneo con altri 3 amici. Una<br />

squadra di giocatori ricchi iniziarono a prenderlo in giro chiamandolo Pelè perché era<br />

senza scarpe. Arrivarono in finale contro quei ricchi. Lui si arrabbiò per quel nomignolo<br />

così uno dei suoi amici andò a rubare noccioline da vendere per poi comprare delle scarpe<br />

usate. Persero la finale 5 a 4. Lui non sapeva che c’era anche suo padre a guardarlo.<br />

Un osservatore gli diede un invito per il Santos e lui accettò la richiesta, ci andò e da lì<br />

cominciò la sua grande carriera. Nel 1958 vinse i mondiali assieme al Brasile.<br />

Akram Kanissi 3 A<br />

Immaginato da Stefano Mora


IL PROGETTO TEATRALE<br />

Il progetto teatrale è un progetto che abbiamo fatto con<br />

un’esperta di nome Laura, che abbiamo incontrato per<br />

due lunedì. Il primo lunedì ci siamo messi in cerchio e ci<br />

ha spiegato cosa fare. Ci ha diviso in gruppi dando ad o-<br />

gnuno un libro su un’artista e ci ha indicato un quadro.<br />

Noi, con il quadro, abbiamo creato una scenetta. Nella<br />

mia scena io ho rappresentato tre ragazze su una barca.<br />

Con il mio gruppo abbiamo deciso di inventare una<br />

storia: due sorelle incontrano una loro amica e decidono<br />

di andare in barca. Purtroppo la barca si scontra<br />

contro uno scoglio e si rompe. Così le tre ragazze incontrano<br />

due ragazzi e decidono di dar vita a un paese. Il<br />

secondo lunedì abbiamo presentano agli altri le nostre<br />

scenette. È stato bellissimo fare questa esperienza perché<br />

abbiamo imparato a collaborare e a recitare inventando.<br />

Rajwinder (1 A)


L’ORIENTAMENTO<br />

In vista della scelta della scuola superiore, come tutti gli anni, abbiamo iniziato il tanto atteso orientamento.<br />

Per iniziare a introdurci nel mondo della scuola superiore il professor Davolio ha introdotto la lezione di<br />

orientamento mostrandoci un breve trailer del film Eliot, allo scopo di farci capire che dobbiamo sempre<br />

fare ciò che ci piace e che sta più a cuore. Dopo questa breve introduzione il professore ha iniziato a<br />

spiegarci i tipi di scelta, calcando spesso sulla parola capacità. Nei mesi a seguire sono venute buona parte<br />

delle scuole di Correggio, a partire dai professionali, come l’Istituto Agrario o Alberghiero; a seguire sono<br />

venuti gli Istituti Tecnici, come Einaudi che si divide nei rami di Meccanica e Finanza. Per terminare è venuto<br />

il Liceo più antico di Correggio, il Rinaldo Corso, presentando Classico, Scientifico, Linguistico e Scienze<br />

Applicate. Sono venute anche molte scuole da Reggio e Carpi, allo scopo di persuadere gli studenti. Ogni<br />

scuola richiede un determinato impegno e studio, che potrà indirizzarci a un lavoro e a un futuro, anche se<br />

per adesso non tanto preciso.<br />

Arianna Santi,<br />

impaginato da Marco Ferrari<br />

Abbiamo incontrato l’esperto Davolio,<br />

che ci ha parlato del nostro futuro,<br />

cioè che scuola scegliere. Gli studenti<br />

impegnati quest’anno<br />

nell’esame di terza media si troveranno,<br />

fra circa due mesi ad affrontare<br />

una delle scelte più importanti<br />

della vita: l’iscrizione alla scuola superiore<br />

e dovremo scegliere<br />

l’indirizzo di studi che più è adatto<br />

alle nostre esigenze, pensando ovviamente al nostro futuro. Quasi alla fine dell’ora Davolio ci ha<br />

fatto vedere un video di Billy Elliot, è un ragazzino che scopre che il suo sogno è diventare ballerino<br />

classico. Glory lewis è il padre di Billy che non voleva che suo figlio diventasse un ballerino,<br />

ma voleva che facesse pugilato, uno sport che non piaceva al ragazzino. Il padre spinge il ragazzo<br />

a frequentare lezioni di box in palestra, ma Billy capisce di non essere affatto portato per<br />

quello sport fin dalla prima volta che sale sul ring. Un giorno in cui parte della palestra viene usata<br />

per il corso di balletto, Billy osserva incuriosito l’insegnante Mrs Wilkinson che dà lezione alle<br />

sue allieve, e da li capisce quale strada seguire. COSI’ SARA’ PER NOI..<br />

BADDOU IMAN 3 A


Progetto orientamento “Levare e gli ormeggi”<br />

Nel mese di novembre e dicembre le classi terze hanno partecipato<br />

all’orientamento delle scuole superiori.<br />

Due esperti, Enrico Davolio e Federica …. sono venuti prima delle<br />

presentazioni delle scuole superiori per darci delle indicazioni su come<br />

scegliere la scuola in modo consapevole facendoci riflettere sulla<br />

valorizzazione delle nostre competenze, delle nostre potenzialità e delle<br />

nostre attitudini.<br />

L’orientamento prevede una serie d’incontri tenuti dalle scuole superiori<br />

di Correggio, Reggio Emilia, Carpi, Novellara e Guastalla, le quali<br />

mandano dei professori e degli alunni della propria scuola nelle scuole<br />

medie, per aiutare noi ragazzi di terza media a scegliere la scuola più<br />

adatta.<br />

La scelta della scuola superiore è molto importante per noi e per il nostro<br />

futuro, quindi va fatta, non seguendo le decisioni altrui, ma le nostre.<br />

Ci sono tre tipi di scuole superiori:<br />

PROFESSIONALE: c’è più lavoro pratico che teorico<br />

TECNICO: è equilibrato tra lavoro e studio<br />

LICEO: c’è molto studio<br />

Noi siamo andati a vedere la presentazione della scuola “EINAUDI” di<br />

Correggio (tecnico) e ci hanno spiegato quali corsi ci offre la scuola:<br />

L’INFORMATICO: lavoro su computer e software<br />

MECCANOPLASTICO: lavoro e costruzione di oggetti di plastica<br />

Le nostre decisioni:<br />

Io, Lal, ho scelto il corso informatico perché mi piace lavorare con il<br />

computer e scoprire nuove funzioni del mondo della tecnologia.<br />

Io, Alì, sono ancora indeciso tra il corso informatico e quello meccanico.<br />

Per avere le idee chiare<br />

bisogna praticare lo stage<br />

che consiste nel trascorrere<br />

una giornata nella scuola<br />

che si intende scegliere per<br />

assistere ai corsi che fanno<br />

ogni giorno i ragazzi delle<br />

scuole superiori.<br />

Lal Sunil Mehmi<br />

Muhammad Alì


LA SHOAH<br />

È esistito un tempo dove il mondo<br />

era stato coinvolto da una devastante<br />

guerra, la quale portò numerose<br />

vittime, ma noi non lo sapevamo.<br />

Questo tempo risale a pochissimi<br />

anni fa e qui ebrei, zingari,<br />

malati e anziani, considerati una<br />

minaccia pericolosa, poiché potevano<br />

mettere in discussione il potere,<br />

furono uccisi e questo genocidio<br />

prese il nome di “Shoah”.<br />

Shoah in ebraico significa<br />

“distruzione"," annientamento".<br />

È il termine ebraico con il quale<br />

viene indicato lo sterminio degli<br />

Ebrei.<br />

Siamo davvero consapevoli noi di<br />

quello che tutti quegli uomini, quali<br />

noi siamo, hanno vissuto? L'angoscia<br />

e il dolore, quelli che si avvertono<br />

quando la paura offusca i<br />

pensieri; nessuno, se non chi li ha<br />

mai provati davvero, sa cosa vogliono<br />

dire. Conosciamo i fatti ma<br />

non le emozioni provate. Siamo<br />

stati all'oscuro di tutto…eppure<br />

sapevamo che chiunque fosse salito<br />

su quei vagoni non avrebbe più<br />

fatto ritorno. Non abbiamo mai<br />

provato ad andare oltre, ad approfondire<br />

i fatti, a scoprire la cruda<br />

insospettata realtà.<br />

Persone come noi, che vivevano,<br />

magari, da sempre nel nostro paese<br />

e magari nella nostra stessa città e<br />

accanto alla nostra porta dove solitamente<br />

andavamo a bussare per<br />

ricevere un sorriso e farci raccontare<br />

una storia, sono state brutalmente<br />

obbligate a lasciarsi ingannare<br />

da coloro che successivamente<br />

hanno strappato loro la vita. E<br />

noi vicini di casa abbiamo guardato<br />

i loro volti bui, abbiamo taciuto<br />

spaventati dal nostro mondo e abbiamo<br />

solo immaginato cosa potesse<br />

accadergli. Nonostante ciò abbiamo<br />

ascoltato Mussolini, abbiamo<br />

dato retta a Mussolini e abbiamo<br />

votato per lui; perché l’idea di<br />

essere superiori è sempre stata fin<br />

dall' antichità un vantaggio, quasi<br />

un onore e ci siamo convertiti alla<br />

razza superiore.<br />

Strano però che nessuno si sia mai<br />

chiesto: “…e se ci fossi io al suo<br />

posto? Se mi punissero per essere<br />

un italiano ebraico? Se dovessi andare<br />

in carcere o allontanarmi dalla<br />

mia famiglia, dal mio lavoro, solo<br />

perché sono ebreo indipendentemente<br />

dalla mia volontà?”<br />

Non l'avremmo mai ritenuto giusto,<br />

ma nessuno ha mai svelato i<br />

propri pensieri,"una persona capisce<br />

solo quando subisce”. Sapevamo<br />

ma non conoscevamo.<br />

Questi uomini, queste donne, questi<br />

bambini, sono stati illusi, hanno<br />

ricevuto false speranze e pochi di<br />

loro sono riusciti a sopravvivere e<br />

a continuare ad amare la vita nonostante"tutti<br />

lì avessero voglia di<br />

vivere"(Liliana Manfredi).<br />

Hitler convinto sostenitore delle<br />

proprie idee, perché ha scelto volontariamente<br />

la via della morte?<br />

Perché proprio lui che aveva provocato<br />

molteplici stragi? Perché<br />

proprio colui che sembrava indifferente<br />

dinanzi al dolore?<br />

Credo che la ragione del suo suicidio<br />

non sia solo dovuta alla fine<br />

della guerra ma anche al fatto che<br />

nessun essere umano riesca a sopportare<br />

il peso delle persone che ha<br />

portato alla morte. Persino<br />

l’Innominato (personaggio di una<br />

certa malvagità, che prova piacere<br />

nel compiere le sue indescrivibili<br />

azioni) citato da Manzoni nei<br />

"Promessi Sposi", si rende conto di<br />

tutto il male che ha compiuto nella<br />

sua vita e decide così di convertirsi.<br />

Nessun uomo sarà mai capace di<br />

guardare la morte di migliaia di<br />

persone e di resistere a tutta quella<br />

sofferenza che egli ha provocato.<br />

Eravamo tutti ignari della verità,<br />

non conoscevamo la cruda realtà e<br />

forse non volevamo nemmeno scoprirla.<br />

Ci hanno preso in giro, siamo<br />

stati tutti vittime innocenti di<br />

questa guerra inconsapevolmente.<br />

Molteplici le parole da spendere<br />

riguardo a questa dolorosa realtà<br />

(che ha coinvolto e coinvolge ancora<br />

tutti) ma anche fragili, tanto da<br />

spezzarsi in pianti profondi per la<br />

solitudine, la paura e la sofferenza<br />

delle persone che non hanno nemmeno<br />

potuto combattere:<br />

l’indifferenza non l'abbiamo sconfitta.<br />

Noi italiani non conoscevamo,<br />

non potevamo comprendere il<br />

dolore, per questo non ci siamo<br />

opposti, per questo non li abbiamo<br />

salvati.<br />

Ludovica Braglia 3^C


LA STORIA DI LUCIA<br />

Lucia Finzi è un'ebrea correggese,<br />

figlia di Fanny e Raffaele Finzi,<br />

nata il 12 febbraio 1895, sorella di<br />

13 fratelli, la cui maggior parte<br />

morta nei primi mesi di vita. I fratelli<br />

con cui ha passato la sua vita<br />

sono stati Iolanda, emigrata a Genova;<br />

Gilda, mandata in manicomio<br />

dove è deceduta (a quel tempo<br />

sappiamo che le persone che soffrivano<br />

di una lieve malattia facilmente<br />

curabile oggi, venivano<br />

mandate al manicomio); infine Valter,<br />

il quale prima di essere licenziato<br />

era un dattilografo comunale.<br />

A quel tempo gli ebrei a Correggio<br />

erano 22 e sappiamo che anche<br />

Lucia è stata costretta alla dolosa<br />

morte.<br />

In quel tempo presero piede le teorie<br />

razziste, ove esistevano due tipi<br />

di razze inferiori: quelle povere e<br />

quelle pericolose. La razza degli<br />

ebrei era considerata inferiore e<br />

pericolosa, perché distruttrice di<br />

cultura e della purezza ariana e<br />

italiana. Mussolini conquista l'Etiopia<br />

e così avviene la nascita<br />

dell'impero. Egli vuole portare l'Italia<br />

a diventare un impero coloniale<br />

e, per questo, il popolo deve<br />

essere cosciente di appartenere a<br />

una razza superiore. Viene imposta<br />

la legge razziale. Qui Mussolini<br />

promuove l’idea di razza inferiore<br />

ovvero quella ebraica (da ricordare<br />

però che Mussolini aveva degli a-<br />

mici ebrei che l'avevano anche finanziato).<br />

Nel giornale "Razzismo<br />

Italiano" veniva decretato che gli<br />

ebrei non appartenevano alla razza<br />

italiana. Vennero poi associati in<br />

alcune riviste a dei funghi velenosi,<br />

a dei pidocchi( sappiamo chele persone<br />

non si fanno nessuno scrupolo<br />

su questi insetti per portarli alla<br />

morte). Ai cittadini ebraici verrà<br />

poi richiesto di compilare una<br />

scheda e come bravi cittadini i 22<br />

ebrei di Correggio si presenteranno<br />

tutti e qui verrà chiesto loro di<br />

indicare la propria razza (ebraica) e<br />

sarà proprio tramite questi documenti<br />

che i tedeschi arresteranno<br />

successivamente, gli ebrei.<br />

Nel 1943 il maresciallo Salvatore<br />

Toma, comandante della stazione<br />

dei carabinieri di Correggio e amico<br />

del padre di Lucia si presenta a<br />

casa sua senza uniforme e le consiglia<br />

di trasferirsi in campagna alla<br />

Villa Taparelli dove erano rifugiate<br />

diverse famiglie di profughi. Qui<br />

però la donna non si trova a suo<br />

agio, le mancano i suoi oggetti e la<br />

sua abitazione e così decide di tornare<br />

a casa (visto che non trova il<br />

motivo di non poter vivere dove<br />

aveva sempre vissuto), compiendo,<br />

però, la mossa più sbagliata della<br />

sua vita. Tornata a Correggio si<br />

presenta alla caserma dei carabinieri<br />

dove si trovano anche i fascisti<br />

che l'arrestano immediatamente.<br />

Entra nel carcere di S. Tommaso<br />

a Reggio il 09/12/1943 ed esce<br />

il 21/12/1943 (qui passa anche il<br />

suo compleanno). Viene poi portata<br />

a Fossoli e successivamente il<br />

22/02/1944 fatta salire, insieme ad<br />

altri nove ebrei reggiani, sul convoglio<br />

che trasporta oltre seicento<br />

persone, il quale porterà gli ebrei<br />

rastrellati alle camere a gas di Auschwitz.<br />

Verrà poi assassinata il<br />

26/02/1944.<br />

Nel 2015 verrà poi posata la pietra<br />

d'inciampo a lei dedicata.<br />

Liliana Segre, sopravvissuta ad<br />

Auschwitz, quest'anno dichiarata<br />

"senatrice a vita" ci ricorda che<br />

combattere l'indifferenza è impossibile<br />

e che gli ebrei furono proprio<br />

soggetti a essa.<br />

- "Io c'ero, non posso dire di aver<br />

avuto questo privilegio perché è<br />

stata una tortura, una disgrazia<br />

della mia vita, ma mi ha forgiato<br />

questa storia, mi ha forgiato in un<br />

modo diverso dalle altre persone.<br />

Non volevo essere diversa ma la<br />

vita mi ha fatto diventare così..."<br />

-" La nostra colpa è quella di essere<br />

nati".<br />

-" ragazzi la vita è stupenda, amate<br />

la via e non perdete un minuto, di<br />

questa vita che non è solo l'orrore<br />

di Auschwitz (per fortuna) se no<br />

non si chiamerebbe vita; infatti<br />

quella si chiamava morte, la vita<br />

può avere dei risvolti stupendi e la<br />

spinta che c'è dentro essere umano<br />

alla vita è grandissima è come il<br />

girasole che si volta verso il sole,<br />

lo cerca".<br />

-"Io ho sempre voluto vivere".

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