SCHOOL_TIME_febbraio_2019
giornalino della scuola secondaria di I grado Andreoli di Correggio RE
giornalino della scuola secondaria di I grado Andreoli di Correggio RE
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong>!<br />
N. 1 _ <strong>febbraio</strong> <strong>2019</strong><br />
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “DON GIUSEPPE ANDREOLI” – CORREGGIO (RE)
I:<br />
· A . 3<br />
· C . 8<br />
· S, , , . 17<br />
· U ’ . 18<br />
· P . 22<br />
· G, , . 28<br />
A <br />
“”.<br />
L’ : M M, M A, M-<br />
L, R N T I A (III B).<br />
2
<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 ATTUALITÀ<br />
L A B ’ <br />
II A<br />
Alex Bellini. L’esploratore italiano lancia la sua prossima avventura: navigherà lungo i 10 fiumi più inquina<br />
di plasca al mondo con un’imbarcazione auto-costruita, creata con materiali di riciclo raccol localmente.<br />
“Sono un avventuriero, oratore e allenatore mentale. Adoro l’esplorazione, considerata come autoesplorazione.<br />
Negli ulmi 15 anni, ho remato in solitaria su due oceani per oltre 35.000 km percorro vie<br />
polari per 2.000 km e corro su diversi terreni per un totale di 20.000 km. Eppure sono profondamente<br />
convinto di correre più chilometri dentro di me che fuori”.<br />
Ecco come si presenta Alex Bellini, 40 anni, l’esploratore diventato noto al pubblico per le sue imprese<br />
estreme, tra cui le traversate oceaniche a remi, in solitaria e in completa autonomia.<br />
Ha iniziato nel 2001 all’età di 22 anni partecipando alla “Marathon des Sables”, una corsa sulla distanza<br />
di 240 km che si svolge interamente nel Sahara marocchino.<br />
Tra il 2002 e il 2003 ha corso a piedi per 2000 chilometri, trascinando una slia, araverso i ghiacciai<br />
dell’Alaska<br />
. Nel 2005, dopo due tentavi falli e culmina anche in un pericoloso naufragio, ha navigato lungo il<br />
Mediterraneo e l’oceano Atlanco con una barca a remi, raggiungendo da Genova il Brasile dopo 226<br />
giorni e 11mila chilometri. Poi il Pacifico: da Lima a Sidney, 18mila chilometri in 294 giorni<br />
. Nel 2011 ha corso la Los Angeles-New York Footrace, dalla West alla East Coast in 70 giorni. L’anno<br />
scorso il Vatnajokull, il più grande ghiacciaio d’Europa, in Islanda, percorso in 13 giorni con sci e slia<br />
Ma le sue avventure non sono finite. In questo suo nuovo progeo “10 rivers 1 ocean” Alex Bellini navigherà<br />
lungo i 10 fiumi più inquina di plasca al mondo con un’imbarcazione auto-costruita, creata con<br />
materiali di riciclo raccol localmente.<br />
La spedizione servirà a dimostrare da dove arriva la plasca che nel corso degli anni ha formato la “great<br />
Pacific Garbage Patche”, l’isola di plasca nel Pacifico che ormai è 4 volte più grande della superficie della<br />
Francia. Sarà una movazione per sbloccare l’urgenza di agire, ma creerà anche il giusto mix di auten-<br />
cità e credibilità per presentare al mondo nuove ed entusiasman soluzioni per risolvere la nostra imminente<br />
crisi ambientale.<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 ATTUALITÀ<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 ATTUALITÀ<br />
CONOSCIAMO MEGLIO IL RAMADAN<br />
Houda Baddou - I A<br />
Ramadan in arabo significa “mese torrido” ed è il mese del digiuno<br />
islamico, durante il quale i creden musulmani devono astenersi<br />
dal mangiare e dal bere dall’alba fino al tramonto.<br />
Il digiuno è desnato ad insegnare ai musulmani : la pazienza, l’umiltà<br />
e la spiritualità.<br />
Il Ramadan è il tempo di digiunare per amore di Dio e per offrirgli<br />
più preghiere del solito.<br />
Durante questo mese ,i musulmani chiedono perdono per i pecca passa, pregano perché Dio li guidi e<br />
li aiu ad astenersi dai mali di tu i giorni e li sostenga nella purificazione araverso l’autocontrollo e le<br />
buone azioni.<br />
Il Ramadan è un mese di carità, durante il quale il credente deve dividere i suoi beni con coloro che ne<br />
hanno bisogno.<br />
Al tramonto il digiuno viene interroo con un daero o un bicchiere d’acqua, poi segue il pasto serale.<br />
LA FESTA DI EID AL-ADHA (LA FESTA DEL SACRIFICIO)<br />
Sameer Ali Ba - I D<br />
Alla fine del Ramadan, i musulmani di tuo il mondo celebrano la festa del Eid al-adha (festa del sacrificio)<br />
che durerà tre giorni. Questa festa è una delle feste più celebrate dalle famiglie musulmane.<br />
Eid al-adha essendo uno degli even più sacri, i fedeli o la persona più anziana della famiglia spendono<br />
tempo e soldi per preparare nel deaglio questa festa. I capofamiglia sacrificano con loro mani un montone<br />
, una pecora o un agnello e poi la famiglia divide la carne con chi è meno fortunato di loro.<br />
La festa del sacrificio è molto simile al Natale perché si mangia, si sta insieme, si prega e ci sono le vacanze<br />
di una semana intera!<br />
Solitamente le persone si vestono con abi nuovi e la cosa più bella e<br />
che le persone si fanno i regali. Le famiglie più sfortunate vengono invitate<br />
dai vicini di casa o dai paren. Spesso si mangia carne di agnello,<br />
daeri al miele , i samosa, il biryani, i seekh kebab, il kheer, il pollo arrosto,<br />
il nihari e molte altre cose buone preparate dalle nonne e dalle<br />
mamme. Si preparano anche cibi italiani per esempio le lasagne e la pizza.<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 ATTUALITÀ<br />
LE AZIENDE MULTINAZIONALI E LO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO<br />
MINORILE<br />
Alejandro Gusolfino, Filippo Righi e Lara Rughe- III A<br />
Abbiamo scoperto che tra le marche di ves che indossiamo ogni giorno la maggior parte sfrua i bambini<br />
e che hanno sede in paesi come India, Bangladesh e Cambogia.<br />
Abbiamo trovato alcuni arcoli riguardan l’argomento:<br />
Due anni fa l'immagine della Nike subì un duro colpo proprio a causa della Cambogia: tempestata dalle<br />
accuse di sfruare manodopera infanle, minacciata dal boicoaggio dei consumatori "polically correct",<br />
l'azienda americana si difese garantendo che i suoi fornitori cambogiani impiegavano solo ragazze<br />
sopra i 16 anni, ma fu messa alla gogna dall'inchiesta-verità di una tv americana che riuscì a filmare fabbriche<br />
dove lavoravano eserci di bambine.<br />
Bambini connuano a subire angherie, sempre più presi di mira dalle mulnazionali, in quanto rappresentano<br />
un vasto mercato da riempire con cose perlopiù inuli. In questo mondo sempre più drogato, i<br />
bambini sono ulizza come pusher per raggiungere il mondo degli adul, creando una via di mezzo,<br />
una società di bambini sempre più adul, e adul sempre più bambini, ai quali, vendere ormai, quasi gli<br />
stessi prodo.<br />
È il caso del distreo di Sialkot, in Pakistan, una zona industriale dove si produce di tuo, all’interno di<br />
aziende di medie dimensioni, e in migliaia di piccoli laboratori argianali. Si fabbricano strumen oci,<br />
arezzi chirurgici, scarpe e tappe, tu desna all’esportazione, ma soprauo si producono e rifiniscono<br />
palloni di cuoio, del po professionale, cuci a mano, circa il 75% del totale dei palloni vendu nel<br />
mondo.<br />
Le mulnazionali fanno così, individuano una zona povera, illudono con la possibilità di un maggiore benessere,<br />
tuo questo produce un boom economico del quale beneficiano in pochi. Il risultato è il peggioramento<br />
delle cose, perché si crea un accrescimento del divario sociale, e coloro che beneficiano di tuo<br />
questo tendono a ridurre in quasi schiavitù i lavoratori, perlopiù bambini, creando un contrasto stridente<br />
fra la modernità dei prodo che vengono crea e una condizione di lavoro servile.<br />
Mercoledì 21 in classe insieme alla professoressa Rosy Genle abbiamo simulato un processo in tribunale<br />
contro lo sfruamento di manodopera infanle da parte delle aziende mulnazionali.<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 ATTUALITÀ<br />
Ci siamo divisi in cinque gruppi: la giuria, i bambini sfrua, le fabbriche indiane, gli avvoca dei genitori<br />
e le aziende mulnazionali. Abbiamo scrio in un foglio i nostri argomen d’accusa e di difesa. La giuria<br />
ha iniziato il processo dando la parola ai genitori che hanno denunciato lo sfruamento dei loro figli da<br />
parte dalle fabbriche indiane. Da lì ognuno ha preso le proprie par: c’era chi difendeva, chi accusava e<br />
addiriura chi durante il processo ha cambiato ruolo come hanno fao i bambini dando ragione alle fabbriche<br />
che li sfruavano.<br />
Il processo è stato molto intenso e realisco e ciascuno di noi si è immedesimato nella propria parte con<br />
convinzione, ci sono sta anche diversi episodi esilaran come i rappresentan dei genitori che hanno<br />
cambiato diverse volte idea su un famoso contrao che inizialmente avevano firmato a nome dei bambini<br />
per poi dichiarare di averlo firmato per un loro secondo lavoro.<br />
Il processo si è concluso con la vioria inspiegabile e ingiusficata dei bambini nonostante avessero fao<br />
poco per far valere la loro accusa e i loro diri.<br />
Siamo comunque conten perché favamo per loro!<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 CRONACA SCOLASTICA<br />
ORIENTATTIVAMENTE<br />
Nicolò Righi - III B<br />
Il 29 oobre, un lunedì, le classi terze della scuola si sono recate all’ Auditorium del centro Loris Malaguzzi<br />
ad assistere ad un incontro con due “esper” molto parcolari: uno si chiamava Corrado, l’altro Marco,<br />
ed erano due aori. Corrado recitava la sua parte in modo buffo: ogni volta che apriva la bocca ne uscivano<br />
tue le stupidaggini del mondo. Marco, invece, correggeva sempre i discorsi di Corrado: anche lui in<br />
modo comico, ovviamente.<br />
Il tolo dell’incontro era “Orientavamente” ed era proprio su questo che si basava lo speacolo: l’orientamento.<br />
Gli aori ci hanno spiegato, in modo divertente, come scegliere la nostra futura scuola, non solo<br />
araverso le parole, ma accompagnando i discorsi con video e varie immagini. Questo è servito molto a<br />
farci stare più aen. Ho apprezzato il fao che un argomento così complicato venisse affrontato in modo<br />
comico perché, senza risate, sarebbe risultato noioso e pesante. Durante lo show, hanno elencato vari<br />
sli di apprendimento e quello che penso che mi si addica di più è lo sle “visivo verbale”, cioè quello basato<br />
sulla memoria visiva, non solo sulle immagini, ma che con l’ausilio di schemi e mappe conceuali,<br />
riassumendo e semplificando gli argomen più complessi.<br />
Un altro argomento traato è stato il modo con cui scegliere la scuola: per prima cosa ci hanno deo che<br />
è molto importante partecipare agli incontri e alle presentazioni delle scuole perché così possiamo già<br />
farci una prima idea, semplificandoci la scelta. Poi hanno insisto sul fao che non dobbiamo basarci<br />
troppo sul suggerimento e i consigli di paren o amici: per scegliere la scuola adaa dobbiamo dare la<br />
precedenza alle nostre passioni e quelli che le conoscono meglio, siamo noi! Perciò la nostra opinione<br />
precede tue quelle delle altre persone. E pensare che questo consiglio ce l’ha dato Corrado, l’unica cosa<br />
“sensata” uscita dalla sua bocca.<br />
Questa iniziava è stata molto ben organizzata e anche molto divertente. Trovo sia stata di essenziale importanza<br />
perché, grazie a ques due strampala e stravagan aori, ora abbiamo un po’ di consapevolezza<br />
in più per prepararci a compiere questa importante scelta. Peccato non ci abbiano dato qualche informazione<br />
più deagliata sulle materie specifiche delle scuole perché a me sarebbe piaciuto saperne un po'<br />
di più.<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 CRONACA SCOLASTICA<br />
GITA AL MUSEO DELLA BILANCIA<br />
I B - I D<br />
Giovedì 22 e sabato 24 novembre<br />
tue le classi prime sono state in gita<br />
al museo della bilancia a Campogalliano.<br />
Alle 9.30 è arrivato l’autobus che ha<br />
trasformato un triste giorno di scuola<br />
in un felice giorno di gita.<br />
Una volta arriva al museo ci hanno<br />
divisi in due gruppi: il nostro gruppo<br />
seguiva una guida che ci illustrava i<br />
vari pi di bilance, mentre l’altro<br />
gruppo partecipava ad un laboratorio.<br />
La visita del museo è stata molto interessante, la guida ci ha mostrato e spiegato tan pi di bilance,<br />
dalla più anca alla più moderna e sofiscata.<br />
La più anca era una bilancia da droghiere faa di legno e corda ed era molto approssimava<br />
Poi abbiamo visto la stadera (del 1872) che serviva per pesare il ghiaccio e in seguito una bilancia<br />
pesa - sovrane (monete) portale e una bilancia pesa – uovo.<br />
Infine è arrivato il momento delle bilance più moderne come quella automaca.<br />
Una bilancia che ci ha colpito molto è stata la bilancia pesa – camion, questa bilancia ci ha permesso<br />
di pesare tua la classe insieme e la nostra classe pesava 1154 kg.<br />
Più avan c’era una “poltrona” che diceva quanto pesi sulla Terra, su Giove e sulla Luna.<br />
A questo punto ci siamo reca al laboratorio, dove abbiamo compilato un quesonario e abbiamo<br />
pesato vari ogge, tra cui una mata, un libro e quarocento grammi di pasta.<br />
La nostra gita è finita quando alle 12:05 è arrivato il pullman a prenderci per riportarci a scuola.<br />
E’ stata la nostra prima gita alle medie ed è stata una bella esperienza che ha aiutato la classe a conoscersi<br />
meglio.<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 CRONACA SCOLASTICA<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 CRONACA SCOLASTICA<br />
SS & CO: MISSIONE NATALE<br />
di Eliza Maria Hadarean - IIA<br />
Bersaglio acquisito.<br />
Mi guardavo intorno cercando di sembrare una comune<br />
passante che quella mana aveva deciso di fare un giro per<br />
i congela porci di Correggio.<br />
Gli avversari non l'avevano notato minimamente: era il momento<br />
di entrare in azione. Nonostante i piedi congela e<br />
le mani ibernate prive di guan, ignoravo il freddo; in quel<br />
momento una sola cosa era importante: avvicinarmi lentamente<br />
al signore che stava passando in quel momento. A<br />
due passi dall' uomo ho messo in ao il mio piano: vendere!<br />
Saltellando, urlavo ai quaro ven un moveo inventato<br />
per elogiare la qualità e la bellezza degli ogge in vendita<br />
alla bancarella della scuola media Andreoli (un parere,<br />
ci tengo a precisare, del tuo oggevo).<br />
Era l'ulmo ao quello che poteva rovinare tuo o confermare<br />
il lavoro fao fino a quel momento e di sicuro non volevo<br />
rarmi indietro: era la fine di una storia, una storia che<br />
mi fa tuora sognare striscioline di carta colorata. Una storia<br />
nata dalla mente della Prof.ssa Soprani (SS), elaborata<br />
da noi studen (& CO) ed esposta su una bancarella in quella<br />
fredda ma non oziosa domenica di dicembre. Una storia<br />
che ha avuto inizio dall' innocente discorso di una mana<br />
invernale, quando la prof.ssa ci ha raccontato di aver assisto<br />
allo speacolo teatrale " Il Giro del Mondo in 80 giorni"<br />
al Fesval della Leeratura di Mantova due anni prima e<br />
di esserne rimasta così soddisfaa da averne organizzato<br />
una replica solo per noi al Teatro Herberia di Rubiera. La<br />
bella nozia aveva, purtroppo, anche un lato negavo: il<br />
costo abbastanza alto.<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 CRONACA SCOLASTICA<br />
In due laboratori pomeridiani e in alcuni momen liberi al<br />
mano e a casa abbiamo arrotolato strisce di carta colorata,<br />
grandi, piccole, producendo orecchini, collane, bracciali<br />
e biglie, tuo rigorosamente con la tecnica appresa dalla<br />
prof.ssa Soprani: il QUILLING (che non riguarda lo squartamento).<br />
A tuo ciò si aggiungevano portachiavi-gufo/<br />
pinguino in feltro, segnalibri, corone, fiocchi di neve di carta,<br />
angiole, centrotavola e molto altro, tuo fruo di duro<br />
lavoro organizzato e meditato.<br />
Contemporaneamente a ciò, si raccoglievano ogge e giocaoli<br />
da vendere al Mercatale (mercano dell'usato). Dopo<br />
qualche (milione) di vendite interne, grazie alle quali a<br />
un soffio dal mercano non avevamo quasi niente e abbiamo<br />
lavorato febbrilmente per poter presentare qualcosa<br />
sul tavolo/espositore-vetrina, il Gran Giorno è arrivato e…<br />
beh, il resto è storia.<br />
di Menozzi Annalisa - IIA<br />
Lì fuori c’era un freddo quasi irreale. Il mio respiro si condensava così tanto da farmi assomigliare a una<br />
locomova in partenza.<br />
Nonostante avessi indossato un paio di leggins termici soo a quelli della tuta, tre o quaro maglie, un<br />
numero indefinito di calze, mi sembrava di essere ibernata dentro un freezer.<br />
Forse vi starete chiedendo come ci sono finita una domenica di dicembre in mezzo ai porci di Correggio<br />
con in mano una tazza di tè (ancora bollente poiché contenuta in un termos di oma qualità. Grazie<br />
nonna).<br />
Tuo è iniziato quando la prof.ssa Soprani ci ha parlato di uno speacolo teatrale intolato “Il giro del<br />
mondo in 80 giorni”.<br />
Avendovi assisto di persona ha deo che lo aveva trovato meraviglioso, e pieno di effe speciali e che<br />
le sarebbe piaciuto tornarci a vederlo con noi.<br />
Per alleggerire il costo del biglieo avrebbe voluto organizzare due mercani: uno con ogge usa e un<br />
altro con ogge crea da noi ragazzi di seconda insieme alle prime.<br />
Per alleggerire il costo del biglieo avrebbe voluto organizzare due mercani: uno con ogge usa e un<br />
altro con ogge crea da noi ragazzi di seconda insieme alle prime.<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 CRONACA SCOLASTICA<br />
Abbiamo iniziato così a realizzare tua la merce che la prof.ssa ci proponeva: biglie di auguri natalizi,<br />
portachiavi a forma di pinguini e gufi, portacandele con corteccia di abete, coon fioc e dische struccan,<br />
e orecchini e ciondoli di carta, realizza con la tecnica del quilling (che consiste nell’arrotolare strisce<br />
di carta per formare cerchi di svariate forme e colori).<br />
Mol di ques ogge sono sta realizza grazie a una speciale macchina taglia-carta (Sizzix Big Shot)<br />
che tramite speciali stampi ritaglia sagome di qualsiasi materiale, tra cui feltro, stoffa, carta…<br />
Con questa abbiamo realizzato i portachiavi e i segnalibri.<br />
Un’altra funzione della macchina consiste nell'imprimere nella carta svariate fantasie di qualsiasi forma<br />
tra cui fiocchi di neve, fiori, pallini; abbiamo ricreato in questo modo i biglie di auguri natalizi. Per evitare<br />
che le scrie a mano risultassero imprecise, abbiamo ulizzato l'embosser, un phon che realizza<br />
mbri con scrie glierate.<br />
Insomma, sono sta giorni freneci e impegnavi ma, alla fine, siamo riusci a creare tuo il materiale<br />
occorrente per il giorno tanto aeso.<br />
Quella mana, essendo parta da casa in bici, sono arrivata soo i porci congelata a punno, mentre<br />
la professoressa, alcuni genitori e i miei amici stavano allestendo il bancheo. Pochi minu dopo, ara<br />
dalla bellezza dei nostri prodo, sono arriva i primi clien che ne hanno compra tanssimi!<br />
Insieme a Eliza, avevo il compito di andare a fare markeng, urlando a squarcia gola a tu i passan di<br />
acquistare la nostra merce “made in Andreoli” e oenendo omi risulta, visto il successo dell’iniziava,<br />
che, nonostante sia stata all’insegna del freddo arco, è stata scaldata dalla compagnia e dalla voglia<br />
di meersi in gioco.<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 CRONACA SCOLASTICA<br />
PONTEBANA<br />
I B - I D<br />
Pontebana è un progeo di quaro lezioni di teatro con Maeo Carnevali, che serve ai ragazzi di prima<br />
media per imparare a conoscersi meglio.<br />
Alla fine del progeo, i ragazzi hanno risposto al seguente quesonario:<br />
1) Da questa esperienza che cosa hai imparato di nuovo? (nuove conoscenze, nuove abilità)<br />
2) Che cosa hai imparato dai tuoi compagni?<br />
3) Le avità proposte sono state interessan?<br />
4) Hai incontrato difficoltà? Quali?<br />
5) Le avità proposte hanno favorito un clima posivo nella classe?<br />
Anche durante le altre materie?<br />
6) Ha migliorato o peggiorato le relazioni con i tuoi compagni?<br />
7) Racconta un’avità/gioco che ha colpito parcolarmente spiegando anche il movo.<br />
8) Pensi che sia stato ule iniziare questo po di esperienza alla scuola primaria?<br />
9) Pensi che sia in progeo da riproporre alle classi successive? Perché?<br />
Abbiamo raccolto le risposte più significave:<br />
1) - Da quest’esperienza ho imparato ad essere meno mida e ad alzare la voce quando c’è bisogno.<br />
- Ho imparato a mantenere l’autocontrollo e a lavorare in gruppo.<br />
- Ho imparato ad avere più fiducia in me stesso e a fidarmi delle altre persone.<br />
2) - Conosco meglio le loro emozioni e come le esprimono.<br />
- Ho capito che i miei compagni sono molto diverten e di compagnia.<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 CRONACA SCOLASTICA<br />
3) - Le avità più interessan sono state quelle che non avevamo già fao alla scuola primaria.<br />
- Le avità proposte sono state interessan perché abbiamo conosciuto meglio la classe e abbiamo<br />
potuto lavorare così sulla sua unione.<br />
- Le avità proposte sono state d’aiuto per un clima posivo, ma non è stato abbastanza,<br />
sarebbe stato ule fare più lezioni.<br />
4) - Sì, ho incontrato qualche difficoltà, per esempio quando dovevamo essere pron a parlare appena<br />
venivamo interpella.<br />
- Non ho avuto nessuna difficoltà perché il teatro ci permee di essere noi stessi.<br />
5) - Secondo me l’esperienza ha favorito un clima posivo anche durante le altre materie,<br />
anche se non credo che tu la pensino come me.<br />
- Secondo me il progeo non ha favorito un clima posivo in classe, anche se in quei momen potevamo<br />
sembrare più uni ed affiata.<br />
6) - Ho migliorato le relazioni con i miei compagni, ci siamo conosciu meglio e ci siamo diver molto.<br />
7) - Il mio esercizio preferito è stato clowneria. perché molto divertente per chi lo faceva per<br />
chi guardava.<br />
- Mi hanno diverto molto le scenee, perché alcune erano improvvisate.<br />
8) - Sì, penso che sia stato ule iniziare l’esperienza alla scuola primaria, perché il teatro ci aiuta a renderci<br />
più sicuri di noi stessi e delle nostre capacità.<br />
- Si, perché il teatro è un mezzo per esprimerci, essere un gruppo ed aiutarci tra di noi.<br />
9) - Sicuramente una bella esperienza da riproporre alle classi successive in quanto favorisce il passaggio<br />
dalla scuola primaria alla scuola secondaria.<br />
- Sì, secondo me è un’esperienza da riproporre alle classi successive perché le prime semane di<br />
scuola media tan non si conoscono bene, e il progeo Pontebana aiuta gli alunni a conoscersi meglio.<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 CRONACA SCOLASTICA<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 SPORT, MUSICA, TV, CINEMA<br />
LIGABUE A CORREGGIO!!!<br />
II B<br />
Il rocker è nato e vissuto a Correggio e anche ora manene un rapporto speciale con la sua cià<br />
che celebra in tue le sue interviste o nei suoi scri. Cantante, autore, scriore, regista. Egli è un<br />
personaggio poliedrico che da vanto alla nostra ciadina che ospita il suo fansclub, che annualmente<br />
organizza raduni di fans in occasione dei suoi concer al Campovolo di Reggio Emilia e non solo, muovendo<br />
migliaia di persone. Correggio fu anche set di Radiofreccia, il film di Ligabue che impiegò<br />
tan correggesi come comparse e i cui luoghi sono ancora oggi ben visibili al turista.<br />
L’ ulmo film di Ligabue: Made in Italy è stato in parte girato proprio a Correggio.<br />
Stefano Accorsi è il protagonista Riko, un uomo di spiccate virtù e comprovata sfortuna: incastrato<br />
in un lavoro che non ha scelto, a malapena è in grado di mantenere la casa di famiglia. Può<br />
contare però su un variegato gruppo di amici, su una moglie che, tra al e bassi, ama da sempre,<br />
e un figlio ambizioso che frequenta l'università. Nonostante questo, Riko è un uomo arrabbiato e<br />
pieno di risenmento verso la società.<br />
Il 10 luglio 2018 a Correggio è stato inaugurato il nuovo murales dell’arsta Fabio Neko Valenni,<br />
all’ingresso del parcheggio di Porta Reggio, finanziato da un gruppo di fans del rocker correggese.<br />
Al momento del brindisi è arrivato anche Luciano Ligabue che si è intraenuto con i fans che lo<br />
hanno festeggiato. Immancabili le foto ricordo.<br />
17
<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 SPORT, MUSICA, TV, CINEMA<br />
Teodoro Fusco - III D. Trascrio da Adil Saba, Stefano Lei Youliang e Idrees Babar classe III D<br />
Il documentario “1938-Diversi” mi ha costreo a rifleere su tante quesoni che per me non sono ancora<br />
chiarissime. Secondo me i “cavi” erano i tedeschi che avevano ucciso gli ebrei, tan ebrei, ad Auschwitz.<br />
Ogni tanto, raramente, il perché fosse capitato proprio agli ebrei non la capivo, ma non trovando<br />
risposte la quesone è finita lì. Scoprire che anche gli italiani hanno fao la stessa cosa mi ha spaventato<br />
un po’. Non so tanto del fascismo e quel omino ridicolo vesto da soldano per me non era che è<br />
un nome. Ho capito che è stato sicuramente un abile truffatore, quello che mi sfugge è come un intero<br />
popolo si sia potuto lasciare ingannare e abbia potuto credere a tue quelle cavolate. Mi sembravano<br />
così stupidi quando applaudivano dalla piazza dell’Unita di Trieste Mussolini, che diceva di aver finalmente<br />
trovato il nemico: gli ebrei. Costoro, fino a poco tempo erano semplicemente italiani, avevano<br />
partecipato alla prima guerra mondiale, alcuni erano addiriura fascis. Persone normali con i loro pregi<br />
e i loro dife. L’unica differenza dal resto della comunità mi è sembrata essere la loro religione. Sarà<br />
perché Io non seguo nessuna religione, ma considerare diverso qualcuno per questo movo, mi sembra<br />
surreale. Ucciderle addiriura inverosimile. Non ho al momento delle risposte, ma sto iniziando a farmi<br />
delle domande. A tal proposito ho visto vari film; quelli che mi sono rimas più impressi sono “Il bambino<br />
col pigiama a righe”, “Bastardi senza gloria”, “Storia di una ladra di libri” e qualcun altro di cui al momento<br />
non ricordo il tolo. All’autore vorrei fare un paio di domande, ovviamente gli chiederei cosa fare<br />
per non farlo accadere più e poi se si potrebbe fare una legge che tuteli l’uomo in quanto tale.<br />
Il Fascismo può ancora tornare soo le spoglie più innocen. Il nostro dovere è smascherarle e puntare<br />
l’indice su ogni sua nuova forma, ogni giorno, in ogni parte del mondo.<br />
UMBERTO ECO<br />
18
<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 UN PO’ DI NOI...<br />
UNA LETTERA PER LAURA<br />
Tavernelli Iris - III B<br />
Cara Laura,<br />
come ben sai quest’estate a luglio sono stata in Corsica.<br />
Lì è molto bello, soprauo il mare trasparente e azzurro. Comunque oggi scrivo perché voglio raccontare<br />
uno di quei giorni.<br />
Il 10 luglio mi sono purtroppo dovuta alzare presssimo. Dopo essermi preparata, io e i miei genitori ci<br />
siamo dire a Bonifacio, una bellissima cià sul porto, piena di negozi e ristoran. Arriva siamo sali su<br />
una barca per andare a Lavezzi, una piccola isola.<br />
Scesi dalla barca ci siamo incammina per cercare una delle tante calee. C’erano enormi massi ricoper-<br />
di erba e tuo intorno migliaia di piante e fiori diversi.<br />
Dopo aver trovato la spiaggia e esserci sistema, finalmente ho fao il bagno. Mi sono rinfrescata, ho<br />
preso la maschera e ho guardato se c’era qualche pesce, e Laura… ho trovato un polipo gigante! Come<br />
puoi immaginare sono stata so’acqua mezz’ora a guardarlo!<br />
A pranzo mi sono dovuta accontentare di un panino preso in un forno dato che lì non c’era nemmeno un<br />
bar. Nel corso del pomeriggio abbiamo cambiato calea: questa era molto più grande e affollata. Verso<br />
le tre sono andata su uno scoglio enorme, perché avevo visto che sopra c’era una specie di chiesa. Dalla<br />
spiaggia raggiungerla sembrava abbastanza facile, ma in realtà era piuosto complicato. Dopo aver nuotato,<br />
essermi arrampicata sulle rocce e aver schivato le tante meduse nell’acqua, sono arrivata e ho scoperto<br />
che non era una chiesa ma un monumento in ricordo dei tan militari mor in un grande naufragio<br />
avvenuto proprio lì vicino. Purtroppo non sono potuta stare lì tanto perché rischiavo di perdere la<br />
barca per il ritorno.<br />
Il posto era davvero bello: tuo ricoperto da una distesa di erba e il monumento era alssimo perciò il<br />
panorama era meraviglioso. Torna indietro siamo anda alla barca e ci hanno fao fare un giro intorno<br />
alla costa della Corsica.<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 UN PO’ DI NOI...<br />
Abbiamo visto tanssimi paesaggi tu molto belli come groe marine, un enorme campo da golf e famose<br />
spiagge, ma la mia preferita è stata l’Isola di Cavallo: una proprietà privata dove possono entrare<br />
solo ricconi. Era pieno di bar, ville di personaggi famosi sulla scogliera, e alberi rigogliosi. Purtroppo tu ed<br />
io Laura non ci potremo mai entrare…<br />
Finito il giro in barca siamo arriva a Bonifacio e siamo torna in campeggio; ci siamo sistema e siamo<br />
anda al ristorante.<br />
Mi sono diverta abbastanza, ma sai, dovevi esserci anche tu… magari l’anno prossimo andiamo via insieme,<br />
che ne dici?<br />
Un bacione,<br />
la tua Iris.<br />
UNA GITA A VERONA<br />
Umme Frvah- III B<br />
Il giorno 27 agosto io e la mia famiglia siamo<br />
anda a Verona. Per prima cosa abbiamo visitato<br />
un parco. Di seguito siamo entra in un<br />
negozio di ves. Dopo aver fao una passeggiata<br />
in centro, verso sera abbiamo cenato<br />
in un ristorante pakistano. Finita la cena<br />
siamo ritorna a casa. Mi è piaciuto molto<br />
visitare Verona: non vedo l’ora di tornarci!<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 UN PO’ DI NOI...<br />
SECONDA GENERAZIONE<br />
Testo di: Adil Saba, Idrees Babar, Prabh Toor classe - III D<br />
Disegno di Sofia Valla - III D<br />
Oggi i ragazzi stranieri, figli di immigra,<br />
si sentono e sono molto<br />
esclusi dalla cultura italiana, non<br />
perché non ne fanno parte ma<br />
perché si devono portare anche la<br />
cultura del paese d’origine, e non<br />
riconoscono quella che li rappresenta.<br />
Alcuni ragazzi di seconda<br />
generazione, infa, sono molto<br />
aper alla cultura italiana e si sentono<br />
più italiani che stranieri<br />
(marocchini, indiani, pakistani, cinesi,<br />
ecc...). Altri sono più chiusi<br />
alla cultura d’origine e si allontanano<br />
da quella italiana<br />
(volontariamente) nel senso che<br />
ques ragazzi pensano di non avere<br />
niente a che fare con la cultura<br />
italiana. Io penso che dovremmo<br />
senrci per metà italiani e per metà<br />
stranieri perché queste due culture,<br />
in poche parole, ci rappresentano.<br />
Questa mulculturalità fa parte di noi e ci accompagnerà per il resto della nostra vita e escluderne<br />
una significa staccare un pezzo fondamentale di noi. E il fao che noi abbiamo due culture non significa<br />
che non siamo italiani, perché l’impronta di questa cultura ce l’abbiamo e la porteremo sem-<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 PAGINE CREATIVE<br />
1 2 BUONI MOTIVI PER VENIRE ALLA SCUOLA<br />
ANDREOLI<br />
1 ) La scuola è piccola, quindi non ti puoi pe rde re ;<br />
2 ) Se hai de i proble mi c’è la psicolog a che ti può aiutare ;<br />
3 ) Le nostre g ite scolastiche sono fantastiche e indimenticabili;<br />
4 ) In prima abbiam o la possibilità di fre que ntare un corso di nuoto;<br />
5 ) Alla fine de ll’anno ci sono i torne i di vari sport;<br />
6 ) Si fa una be llissima fe sta di carne vale dove ci si trave ste e ci si dive rte ;<br />
7 ) Abbiamo un’aula di inform atica con tanti compute r a nostra disposizione ;<br />
8 ) Tutti g li anni c’è un concorso pe r il pre sepe più be llo e pe r la cope rtina de l diario de lla<br />
scuola;<br />
9 ) L’ accog lie nza pe r i rag azzi di prima vie ne fatta attrave rs o il prog e tto te atrale<br />
“Ponte bana”;<br />
1 0 ) Abbiamo un g iornalino scolastico dove riportiamo tanti articoli inte re ssanti;<br />
1 1 ) In te rza è possibile fare il corso di latino con la prof. Soprani, e il corso pe r la<br />
ce rtificazione di ing le se con la madre ling ua (KET);<br />
1 2 ) In te rza si fanno molti prog e tti pe r l’orie ntame nto.<br />
Lucilla e Be ba 3^C<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 PAGINE CREATIVE<br />
Umme Frvah- III B<br />
Elias Salsi - I C<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 PAGINE CREATIVE<br />
VIVE DAVVERO CHI…<br />
III C<br />
Beba Maselli<br />
Riccardo Balduzzi<br />
Vive davvero ci non segue la massa<br />
Chi vive sopra le righe e secondo suoi schemi<br />
Vive davvero ci segue passioni ed emozioni<br />
Chi non vive solo per vivere<br />
Chi viaggia, chi scopre il mondo, chi osserva<br />
Vive davvero chi si circonda di amici e chi non ha<br />
paura di cambiare.<br />
Vive davvero chi segue una passione,<br />
senza evitarla per pigrizia;<br />
Vive davvero chi mee i ves che gli piacciono,<br />
senza seguire la moda;<br />
Vive davvero chi fa uno sport perché lo ama,<br />
non perché lo fa l’amico;<br />
Vive davvero chi porta avan le sue idee,<br />
senza farsi condizionare dagli altri;<br />
Vive davvero chi pensa a quanto è fortunato,<br />
senza essere invidioso degli altri.<br />
Vive davvero chi si diverte, chi riempie<br />
La propria vita con nuove esperienze<br />
E nuove conoscenze,<br />
ma senza dare parola alle incoscienze.<br />
Vive davvero chi sa cambiare modo di vivere<br />
Chi con uno sguardo non fa smeere di<br />
ridere,<br />
chi sa davvero proporsi in nuovi mondi<br />
dove non nascondi.<br />
Vive davvero chi ha veri amici<br />
Che possono rendere molto felici,<br />
chi aiuta con un semplice gesto<br />
che in un modo o nell’ altro può rendere<br />
diverso.<br />
Vive davvero chi non si lascia ingannare<br />
dando rea a chi non vuole male,<br />
chi lascia una cià per andare a scoprire…<br />
in modo che il mondo non possa finire!<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 PAGINE CREATIVE<br />
Alessia Pregreffi<br />
Carolina D’Errico<br />
Vive davvero chi rompe gli schemi alle regole,<br />
chi prosegue anche senza aiu e non si arrende,<br />
chi crede in se stesso e che non si soovaluta.<br />
Vive davvero chi è sicuro di sé,<br />
e chi non si considera un re.<br />
Vive davvero chi si dedica agli altri;<br />
e non si stanca mai di aiutarli.<br />
Vive davvero chi ha tan amici, cioè chi se li è<br />
guadagna,<br />
chi sa condividere e non si isola.<br />
Vive davvero chi viaggia e chi scopre cose nuove,<br />
in modo da essere sempre aggiornato sulla vita<br />
che lo circonda.<br />
Vive davvero chi non si preoccupa per le cose più<br />
piccole, ma le vive a pieno ogni giorno, senza ansie,<br />
problemi e paure.<br />
Vive davvero chi sa seguire i propri sogni e non<br />
cede,<br />
Davvero vive chi sogna in eterno;<br />
perché sognando il mondo è più bello.<br />
Vive davvero chi legge e chi viaggia;<br />
chi fa di un viaggio una storia saggia.<br />
Vive davvero chi è felice per ciò che ha;<br />
e non chi è infelice per ciò che non ha.<br />
Davvero vive chi fa domande;<br />
perché chiedendo si supera le Ande.<br />
Vive davvero chi possiede for emozioni;<br />
chi non si accontenta di semplici soluzioni.<br />
Difficile sarà trovare la felicità;<br />
ma essa sarà di chi vivrà!<br />
chi si impegna anche se non ha do e ci arriva<br />
fino in fondo.<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 PAGINE CREATIVE<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 PAGINE CREATIVE<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 GIOCHI, SVAGO, DIVER<strong>TIME</strong>NTO<br />
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<strong>SCHOOL</strong> <strong>TIME</strong><br />
N. 1 GIOCHI, SVAGO, DIVER<strong>TIME</strong>NTO<br />
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