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presentazione gigi e pupa ferrari

La scuola dell'infanzia Gigi e Pupa Ferrari di Correggio - I.C.Correggio 2 (RE)

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Uno spazio di libertà dai tre ai<br />

sei anni


Laggiù accanto a una pozza lucente<br />

Ho scoperto un continente:<br />

Una valletta profonda quasi un metro<br />

Vicino all’acqua ferma come un vetro.<br />

Nel rosso e giallo vedi mischiate<br />

Ginestra ed erica fiorite d’estate.<br />

La piccola pozza è diventata il mio mare,<br />

Il dosso la mia montagna da scalare,<br />

Perché son piccolo, come si sa.<br />

Ho armato una nave e fatto una città<br />

Ho esplorato con cura le caverne,<br />

Le ho battezzate e forse rese eterne.<br />

Robert Louis Stevenson “Il mio letto è una nave”<br />

Poesie per grandi incanti e piccoli lettori


Nel 2018 la Scuola dell’Infanzia Statale ha compiuto 50 anni. Il 18 marzo 1968 fu infatti<br />

promulgata la legge 444 che istituì quella che allora si chiamava Scuola Materna Statale. È<br />

stato un momento importante nella storia della scuola italiana perché ha gettato le basi per un<br />

sistema educativo rivolto all’infanzia che, nel tempo, si è sempre più generalizzato e che oggi<br />

raggiunge oltre il 95% delle bambine e dei bambini di età compresa fra i 3 e i 5 anni. La<br />

Scuola dell’Infanzia è la prima scuola che la bambina e il bambino incontrano nella loro vita.<br />

È una scuola a tutti gli effetti, anche se non ha le caratteristiche degli altri segmenti del<br />

percorso di istruzione e formazione. Essa si pone la finalità di promuovere nelle bambine e<br />

nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla<br />

cittadinanza. Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del<br />

proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi<br />

sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come<br />

persona unica e irripetibile. Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli<br />

altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere<br />

insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere<br />

sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare<br />

scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli. Acquisire<br />

competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere<br />

sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto. Significa ascoltare e<br />

comprendere narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in<br />

tracce personali e condivise. Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire<br />

l’altro da sé ed attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre<br />

meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo<br />

che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle<br />

diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti.<br />

Mi piace pensare alle nostre scuole dell’infanzia statali come a luoghi di educazione e di cura,<br />

spazi in cui si comincia a costruire il futuro del nostro paese, dove si impara a crescere, a<br />

diventare grandi, ad affrontare con curiosità e fiducia il cammino che porta ogni bambino e<br />

ogni bambina a scoprire continenti, attraversare mari, scalare montagne.<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

Paola Incerti


La scuola dell’ Infanzia Statale Gigi e Pupa Ferrari viene costruita nel 2009,<br />

anche grazie al Dott. Ottavio Ferrari che ha dato un contributo alla crescita<br />

della sua città come comunità educante.<br />

Aperta alla cittadinanza il 26 giugno 2010 viene abitata dai bambini nel<br />

settembre 2010. La scuola offre 1000 mq di spazio interno suddiviso in tre<br />

sezioni organizzate con l’obiettivo di permettere ai bambini di accedere alle<br />

conoscenze e alle esperienze. L’organizzazione dello spazio è pensata per attivare<br />

gli apprendimenti e favorire l’approdo diretto e in prima persona ad esperienze<br />

di conoscenza che potranno solo successivamente essere apprezzate nella loro<br />

congruenza e nel loro potere illuminante. La piazza è il grande spazio su cui si<br />

affacciano gli ambienti principali. Ricopre lo stesso ruolo della piazza nella città:<br />

luogo pubblico, luogo d’incontro che favorisce accadimenti, relazioni di gruppo,<br />

storie, rapporti sociali. La piazza non solo supporta, ma rappresenta la pedagogia<br />

della relazione. La balconata che sovrasta la piazza accoglie la libreria della<br />

scuola, il soppalco è la zona adibita al riposo. L’atelier rappresenta il luogo della<br />

creatività e del fare, è un laboratorio permanente dove è possibile imparare a<br />

guardare le cose con uno sguardo curioso e indagatore, aperto a vedere in ogni<br />

momento il nuovo, l’inatteso. L’area esterna di 9000 mq è suddivisa in una zona<br />

giochi e in una più naturale con erbe aromatiche, orto, collina e tunnel verde,<br />

palestra dei sensi per allenare gli occhi a vedere, le orecchie ad ascoltare, le mani<br />

a toccare: luogo dove si può sperimentare ciò che la mente sogna. Tutte le<br />

attività si svolgono in modo da coinvolgere i bambini in un’esperienza piacevole<br />

ed emotivamente intensa, valorizzando i contributi dei singoli e quelli del<br />

gruppo, secondo una logica di arricchimento reciproco.


Una scuola aperta, flessibile e dichiarativa è un luogo che sa porsi in dialogo e<br />

in ascolto con il mondo. Entrare in dialogo con il mondo significa spaziare oltre<br />

i confini usuali, allargando gli orizzonti al di fuori di ciò che rappresenta la<br />

micro-comunità alla quale apparteniamo. Così il territorio, la città, la<br />

comunità allargata diventano importanti risorse per la costruzione di percorsi<br />

dialogati alla scoperta di nuove realtà. La scuola come comunità educante<br />

sostiene e ricerca le relazioni tra bambini, insegnanti, genitori ed è in rete con i<br />

servizi del territorio di appartenenza: il teatro, la biblioteca dei ragazzi, il<br />

cinema, il museo, la ludoteca per tendere sempre più ad una conoscenza<br />

complessa e articolata.


Il bambino a cui si rivolge la nostra proposta educativa è un soggetto dotato di<br />

competenze relazionali, un pensatore critico, attore di un dialogo costante con se<br />

stesso e con gli altri, un soggetto capace di riflettere e rileggere la realtà da diversi<br />

punti di vista, un difensore dei concetti di solidarietà, portatore di una visione<br />

aperta del mondo, senza perdere di vista la propria identità Dal loro fare i bambini<br />

scoprono le regole del mondo, imparano dall’esperienza immergendosi in essa. Il<br />

bambino compiendo ripetutamente determinate azioni con lo scopo di risolvere<br />

un problema diventa “esperto”, e attraverso l’impiego della curiosità e<br />

dell’attitudine indagatrice, attraverso l’esercizio e l’utilizzo del dubbio, sviluppa la<br />

competenza generale della mente a porre e a risolvere i problemi, stimolando il<br />

pieno impiego della sua intelligenza.


La collocazione geografica della scuola, rivolta verso la campagna, è una forte<br />

peculiarità e un privilegio importante. Arricchisce le offerte educative di cui<br />

possono usufruire quotidianamente i bambini: attività di ricerca ambientale, con<br />

uscite ed escursioni nel territorio circostante. Nell’incontro con l’ambiente agricolo,<br />

con le famiglie del luogo, con i nonni i bambini hanno modo di scoprire, di<br />

accrescere esperienze e conoscenze attingendo ad un mondo che porta ancora i<br />

segni di una tradizione, di una propria cultura di vita. I bambini apprendono che la<br />

terra richiede lavoro, sacrificio e molte conoscenze, che la storia del loro paese ha<br />

alle spalle secoli di cultura agricola, che la loro identità di bambini si radica anche<br />

in una storia più lunga. Queste sono occasioni da proporre ai bambini per ricercare<br />

nell’alterità, nella differenza, nella continuità, nella complementarietà un dialogo<br />

tra ambiente di vita e territori differenti.<br />

I contesti naturali offrono la possibilità di osservare un modo di vita, di lasciarsi<br />

colpire e incuriosire, permettendo di far emergere questioni scientifiche,<br />

linguistiche, estetiche, matematiche, logiche, etiche. L’educazione all’aperto diviene<br />

cornice educativa se non si limita al semplice uscire fuori, ma si giustifica nel<br />

costante collegamento tra quanto si svolge all’interno e quanto si svolge all’esterno,<br />

in un continuo rimando tra teoria e pratica, progettazione e realizzazione, verifica e<br />

valutazione.


L'albero è un compagno<br />

silenzioso, umile protagonista,<br />

presente con discrezione nelle<br />

nostre passeggiate, nel nostro<br />

stesso cercare ossigeno, aria e<br />

libertà. Esso ha accompagnato<br />

l'essere umano nella sua<br />

plurimillenaria esperienza e ne<br />

è stato compagno, specchio,<br />

simbolo, espressione di<br />

fecondità e simbolo di<br />

trascendenza; racchiude nella<br />

sua essenza il concetto stesso<br />

della vita.


Lo spazio è un elemento essenziale del nostro progetto educativo; contesti<br />

sensibili che offrono ai bambini provocazioni, suggestioni in cui le loro curiosità, le<br />

loro scoperte possono sentirsi legittimate, ascoltate, valorizzate e sostenute.<br />

Contesti generativi in cui le teorie e le ricerche dei bambini possono trasformarsi<br />

in competenze soprattutto per i più piccoli perché il bambino è naturalmente<br />

predisposto all’esplorazione, motivato alla conoscenza e sostenuto dalla continua<br />

capacità di stupirsi e di appassionarsi a tutto ciò che lo circonda. L’ atelier e i<br />

mini atelier sono contesti di sperimentazione e ricerca, luoghi straordinari dove<br />

si creano occasioni di apprendimento sempre nuove che prendono direzioni<br />

inaspettate che non vengono tralasciate, ma colte e stimolate dalle insegnanti.<br />

Così il quotidiano si svolge, tessendo relazioni tra l’esterno come atelier<br />

permanente e gli atelier interni alla scuola in un crescendo di trame perché è nella<br />

reciproca interazione tra i molteplici linguaggi di cui il bambino è portatore che si<br />

creano e si consolidano gli apprendimenti.


Nella scuola dell’infanzia gli insegnanti, il coordinatore pedagogico e i<br />

collaboratori scolastici svolgono il compito di guida e sostegno affettivo. Un<br />

insieme di educatori che si qualifica come gruppo di lavoro per la natura degli<br />

scambi. E’ fondamentale sentire che ciascuno fa la differenza, sia nel rapporto con<br />

i bambini e i genitori, sia all’interno del gruppo, per cui la valorizzazione di ogni<br />

singolo insegnante, del lavoro di ciascuno, oltre che del contesto educativo di<br />

appartenenza, rappresenta il motore che stimola l’energia delle persone, creando<br />

una spirale di positività che promuove l’apprendimento consapevole. Quando<br />

collegialmente ci confrontiamo sulle scelte e sulle azioni che compiamo, le nostre<br />

consapevolezze aumentano in modo significativo: diventiamo più capaci di<br />

ascoltare i bambini, di essere in sintonia con le loro strategie di apprendimento e<br />

più disponibili a introdurre cambiamenti nelle didattiche. Il gruppo come luogo di<br />

riflessività dialogante, a partire dalle fragilità, dagli sbagli, dalle cose che<br />

scopriamo lavorando, è ambiente adattivo poiché necessariamente comporta un<br />

cambiamento e una ristrutturazione, modifica il modo di essere di ciascun singolo<br />

e di conseguenza del gruppo.


Il Consiglio di Intersezione con i genitori eletti rappresenta la sfida a costruire<br />

, una relazione nuova fra dimensione individuale e dimensione collettiva per cui<br />

la finalità è riuscire a rappresentare tutte le voci per costruire una progettualità<br />

che sia il più inclusiva possibile. Luogo per la difesa della qualità educativa, di<br />

promozione della cultura dei diritti dei bambini e luogo di pensiero politico e<br />

legislativo a favore dell’infanzia e delle famiglie. Ciò riporta al concetto di<br />

cittadinanza come possesso di competenze civiche che possono essere<br />

trasmesse e diventare patrimonio comune.<br />

amabile<br />

operosa<br />

inventosa<br />

comunicabile<br />

luogo democratico


L’organizzazione è molto importante, è anche un valore, non può essere neutra,<br />

improvvisata e richiede capacità di scelta e assunzione di responsabilità per<br />

garantire identità, stabilità, ma anche qualità all’interno del servizio educativo.<br />

Nella quotidianità diviene importante l’organizzazione intesa come intreccio di<br />

spazi, tempi, materiali che non sono altro rispetto alla progettazione educativa, ma<br />

al contrario fa parte di essa e contribuisce a realizzare un buon Progetto<br />

Educativo.<br />

L’organizzazione giornaliera è di 8 ore: dalle 8,00 alle 16,00<br />

l'ingresso avviene entro le 9,00;<br />

l'uscita dalle 12,30 alle 13,00 per l'orario antimeridiano;<br />

alle 16,00 per il tempo normale.<br />

Tempo anticipato: mattino dalle 7,40 alle 8,00,<br />

gestito dal personale della scuola<br />

Post scuola: pomeriggio dalle 16,00 alle 18,30. Servizio a pagamento,<br />

gestito in appalto. I centri di tempo lungo sono effettuati al Gigi e Pupa e alla scuola<br />

Le Margherite (metà anno a testa con trasporto in pulmino).<br />

Trasporto: le scuole dell'infanzia pubbliche sono servite da<br />

scuolabus con un accompagnatore della scuola. Ogni anno il<br />

percorso viene adeguato alle nuove esigenze che si presentano.<br />

Servizio mensa: I pasti sono prodotti in una cucina del territorio gestita in appalto e<br />

sono trasportati a scuola in contenitori termici.<br />

Il menù mensile , diversificato tra primaverile ed invernale, è approvato dall'ASL. La<br />

cucina fornisce in caso di necessità diete speciali, previa <strong>presentazione</strong> di<br />

certificazione medica. Sono possibili diete etnico/religiose per le quali è necessario<br />

presentare una domanda autocertificata.


«Un giorno sul diretto Capranica-Viterbo vidi salire un uomo con un orecchio<br />

acerbo.<br />

Non era tanto giovane, anzi era maturato, tutto, tranne l’orecchio, che acerbo era<br />

restato.<br />

«Signore, gli dissi dunque, lei ha una certa età, di quell’orecchio verde che cosa se<br />

ne fa?»<br />

Rispose gentilmente: «Dica pure che sono vecchio. Di giovane mi è rimasto<br />

soltanto quest’orecchio.<br />

È un orecchio bambino, mi serve per capire le voci che i grandi non stanno mai a<br />

sentire:<br />

ascolto quello che dicono gli alberi, gli uccelli, le nuvole che passano, i sassi, i<br />

ruscelli,<br />

capisco anche i bambini quando dicono cose che a un orecchio maturo sembrano<br />

misteriose…»<br />

Così disse il signore con un orecchio acerbo. Quel giorno sul diretto Capranica-<br />

Viterbo.»<br />

Gianni Rodari


Scuola dell’Infanzia Gigi e Pupa Ferrari<br />

Via Fazzano n °4/B Correggio<br />

Tel. 0522 632173<br />

@: <strong>gigi</strong>e<strong>pupa</strong>@libero.it<br />

Istituto Comprensivo “Correggio 2”<br />

Via Conte Ippolito,16/A Correggio RE<br />

Tel. 0522 692433<br />

@ reic85200p@istruzione.it

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