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NUTSPAPER 5frutti rossi all

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larga, caratterizzata da una crescita veloce ma tardiva rispetto<br />

<strong>all</strong>a maggiorparte di Morus alba. I frutti sono di colore nero e<br />

presentano dimensioni massime di 3,8 cm.<br />

Kokuso (Korean): presenta un frutto nero, grande, con dimensioni<br />

massime di 5,1 cm e saporito. La pianta è larga.<br />

Middleton: la cultivar, rivenuta in un vivaio australiano nel 1020,<br />

produce un frutto nero di buona qualità, con dimensioni massime<br />

3,2 cm.<br />

Northrop: è una cultivar a frutto nero eccezionalmente resistente,<br />

introdotta dal vivaio St. Lawrence di Potsdam - NY. L’albero,<br />

di medie dimensioni, risale al 1850 ed è sopravvissuto<br />

anche a temperature di - 45°C. I frutti sono di colore nero, con<br />

dimensioni massime di 2,5 cm.<br />

Riviera: pianta larga, con maturazione prolungata e frutti di colore<br />

viola-nero, d<strong>all</strong>e dimensioni massime di 3,8 cm.<br />

Rupp’s Romanian: di primo impatto è molto simile <strong>all</strong>’Illinois<br />

Everbearing, ma presenza bacche più grosse, di colore nero e<br />

con dimensioni di massimo 4,4 cm.<br />

Russian (‘Tatarica’): le foglie di questa cultivar sono solitamente<br />

lobate, la pianta, spesso più piccola e più arbustiva della<br />

media, è tollerante al freddo e <strong>all</strong>a siccità. Il colore del frutto<br />

varia dal bianco al nero, con dimensioni massime 1,9 cm.<br />

Sweet Lavender: i frutti, a maturazione completata, sono<br />

bianchi e hanno una dimensione massima di 2,5 cm. La caratteristica<br />

più peculiare della cultivar è il loro sentore di lavanda.<br />

La pianta si presenta larga.<br />

Tehama: l’albero adulto è molto grande e produce frutti bianchi<br />

carnosi con dimensioni massime di 6,3 cm. Nei primi anni di<br />

vita produce più amenti maschili che femminili.<br />

Weeping: è una pianta ornamentale, con graziosi rami che si<br />

riversano a terra, che si presta a coltivazioni ibride. Produce<br />

frutti dal colore nero-rossastro e d<strong>all</strong>e dimensioni massime di<br />

2,5 cm.<br />

World’s Best: cultivar nana asiatica, produce frutti neri delle<br />

dimensioni massime di 5,1 cm.<br />

Mentre per il Morus nigra abbiamo:<br />

AGM: caratterizzata da ottimi risultati in termini di produzione di<br />

frutta, la cultivar si utilizza anche come albero ornamentale ed<br />

è dichiarata d<strong>all</strong>a “The Royal Horticultural Society” di Londra.<br />

Produce frutti neri con dimensioni massime di 3,2 cm.<br />

Black Beauty: più piccola rispetto ad altre cultivar di Morus<br />

nigra, produce frutti neri delle dimensioni massime di 3,2 cm.<br />

Chelsea – King James: originaria del Chelsea Physic Garden<br />

di Londra, la cultivar produce un frutto nero molto apprezzato,<br />

d<strong>all</strong>e dimensioni massime di 3,8 cm.<br />

Jerusalem: la cultivar ha origine da un vecchio albero con frutti<br />

neri, particolarmente buoni, situato a Gerusalemme. Le grandi<br />

foglie sono utilizzate a scopo ornamentale; le dimensioni massime<br />

del frutto sono di 3,2 cm.<br />

Kaester: con frutti neri <strong>all</strong>ungati di dimensioni massime pari a<br />

3,8 cm, questa cultivar è originario di Los Angeles, in California,<br />

dove è stata introdotta nel 1971 da Nelson Westree.<br />

Noir of Spain: introdotta dal vivaista francese Felix Gillet a Nevada<br />

City, in California, intorno al 1880, la pianta produce frutti<br />

neri con dimensioni massime pari a 3,2 cm.<br />

AVVERSITÀ<br />

Il gelso non soffre di particolari patologie, ma qualora dovesse<br />

risultare affetto anche da solamente una di queste, la produzione<br />

rischierebbe di essere seriamente compromessa. Gli attacchi<br />

da parte della cocciniglia bianca del gelso (Diaspis pentagona),<br />

ad esempio, portano a un deperimento della coltura, mentre<br />

l’Hyphantria cunea, un lepidottero, può causare il defogliamento<br />

della pianta che non può essere protetta tramite trattamenti<br />

chimici, dannosi per il baco da seta. Il parassita più temibile rimane<br />

comunque la Fersa del gelso provocata dal fungo Sphaerella<br />

mori Fuck., che colpisce le foglie, mentre la Rosellinia è un fungo<br />

che provoca marciume radicale.<br />

CURIOSITÀ<br />

Fino al VI secolo, la Cina aveva il monopolio europeo della seta,<br />

pagata a peso d’oro da romani e bizantini. La via della seta attraversava<br />

tutta l’Asia centrale, portando il prezioso prodotto in<br />

Europa grazie a una fitta rete di intermediari. A lungo si pensò<br />

che fosse prodotta dagli alberi di gelso bianco, fino a quando due<br />

monaci, nel 555 d.C. introdussero nel vecchio continente alcune<br />

uova del bombice del gelso, i cui bruchi sono i bachi da seta,<br />

<strong>all</strong>’interno dei propri bastoni, rischiando la loro stessa vita.<br />

Tra le leggende che si narrano sul gelso, però, la più delicata<br />

e nello stesso tempo tragica è quella che Ovidio racconta nelle<br />

“Metamorfosi”. Piramo e Tisbe, ci racconta l’autore classico,<br />

erano due giovani babilonesi che si amavano, contrastati d<strong>all</strong>e<br />

loro famiglie e costretti a parlarsi univamente attraverso una fessura<br />

nell’alto muro che divideva le loro case. Resosi conto che i<br />

genitori di entrambi non avrebbero mai acconsentito al loro matrimonio,<br />

decisero di fuggire e si diedero nei pressi di un gelso<br />

dove Tisbe giunse per prima. Spaventata d<strong>all</strong>a comparsa di una<br />

leonessa con le zanne ancora sporche di sangue per il pasto<br />

appena consumato, la giovane fuggì, perdendo il velo che era solita<br />

indossare dal capo. Piramo, giunto poco dopo, nel vedere la<br />

leonessa strappare il velo di Tisbe, pensò che l’amata fosse stata<br />

sbranata d<strong>all</strong>a belva e, folle di dolore, si ferì a morte con la sua<br />

spada. Quando Tisbe fede ritorno e trovò il suo amato senza vita,<br />

maledì l’albero: “porterai per sempre frutti scuri in segno di lutto,<br />

per testimoniare che due amanti ti bagnarono con il loro sangue”.<br />

Poi, disperata, si trafisse con la stessa spada usata da Piramo.<br />

Da <strong>all</strong>ora, i frutti del gelso nero, quando maturano, assumono un<br />

colore porpora scuro.<br />

N/31

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