NUTSPAPER 5frutti rossi all

sulle sue proprietà hanno gradualmente guidato la crescita dei
consumi negli ultimi anni sia a livello nazionale che internazionale.
Claudia Carbonell, direttrice dell’Ufficio Studi e Politiche Agricole
(PASO), ha affermato che il maqui è un nuovo prodotto di esportazione
cileno in crescita. “La ricerca di nuovi prodotti, incentrata
su nicchie specifiche, è un contributo alla crescita delle esportazioni
del nostro paese”, ha aggiunto.
Le esportazioni del frutto, nel periodo compreso tra gennaio e
settembre 2015, sono ammontate a 4,4 milioni di dollari, il 168%
in più rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente. Il volume
esportato nei primi nove mesi del 2015 è stato di 188.758 kg, il
63% in più rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente. Il
maqui viene principalmente esportato congelato, con 88.218 chili
e un ricavato di 670.734 dollari tra gennaio e settembre 2015.
ESIGENZE CLIMATICHE e TERRENO
La coltivazione del maqui è ad oggi poco esplorata e per lo più
riferita ad aree che si trovano in Argentina e Cile, ossia zone a clima
mediterraneo, a cui si associano principalmente luoghi umidi,
colline ombrose, zone esposte a nebbia e argini e lagune.
Di solito è più comune nella Cordigliera della Costa, dove l’influenza
costiera consente lo sviluppo di specie con requisiti di
umidità più elevati, più tipici della zona meridionale del paese.
La pianta del maqui predilige terreni con un pH leggermente
acido, non eccessivamente profondi, umidi e ricchi di sostanze
organiche.
Soffre le basse temperature ed ama i climi molto umidi che possono
garantirgli un buon apporto idrico.
Le principali destinazioni per valore sono state Giappone (25%),
Corea del Sud (24%), Italia (18%), Stati Uniti (16%), Germania
(9%), Australia (3%) e Danimarca (2%), tra gli altri.
Il frutto ha una forte domanda nei mercati in via di sviluppo grazie
ai suoi alti livelli di antiossidanti. È abbastanza popolare nel sud
del Cile, ma è relativamente sconosciuto nella restante gran parte
del paese.
N/26