NUTSPAPER 5frutti rossi all
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Incisione a 45°<br />
La definizione del grafismo è costituita da celle incise che trattengono<br />
l’inchiostro, prelevandolo da una vasca in cui il cilindro ruota<br />
in immersione. In questo modo le celle si riempiono di colore e<br />
l’eccedenza viene asportata da una lama chiamata “racla”. I rulli<br />
incisi trasferiscono infine il grafismo sul supporto o sul film flessibile<br />
(fig. 5).<br />
Per entrambe le tecniche di stampa il film è solitamente stampato<br />
sul lato interno e, una volta stampato, viene accoppiato con un<br />
altro film, creando un effetto sandwich in modo tale che l’inchiostro<br />
non venga mai a contatto con l’alimento nel rispetto delle<br />
normative vigenti, che lo vietano in maniera categorica.<br />
I materiali e i polimeri utilizzati per i film plastici hanno ovviamente<br />
caratteristiche differenti e, nello specifico della frutta secca –<br />
come detto in precedenza – devono garantire una barriera <strong>all</strong>’umidità<br />
e <strong>all</strong>’ossigeno per proteggere il prodotto e mantenere una<br />
shelf-life accettabile per la distribuzione.<br />
Per questo motivo, solitamente i prodotti sono confezionati in<br />
un’atmosfera modificata e privati dell’ossigeno <strong>all</strong>’interno della<br />
confezione stessa, dove è introdotto un gas inerte <strong>all</strong>o scopo di<br />
impedire la proliferazione batterica.<br />
Da qui deriva l’esigenza di utilizzare materiali plastici, composti da<br />
polimeri con un’alta barriera, che impediscano lo scambio di ossigeno<br />
con il gas. Un materiale molto utilizzato è il PE (polietilene)<br />
+ EVOH, classificato come un’alta barriera per i gas e caratterizzato<br />
da un’ottima saldabilità.<br />
Un’altra criticità molto importante nel settore della frutta secca<br />
è la barriera <strong>all</strong>’umidità, o vapore acqueo, per impedire l’irrancidimento<br />
e lo sviluppo di pe<strong>rossi</strong>di nel prodotto. Per evitare<br />
questa possibilità, il secondo materiale solitamente utilizzato è il<br />
PP (polipropilene) che, oltre ad impedire l’ingresso dell’umidità,<br />
garantisce una buona trasparenza.<br />
In ultimo, sarebbe preferibile utilizzare materiali coprenti o <strong>all</strong>uminati<br />
per avere un’ulteriore barriera <strong>all</strong>a luce, in quanto i prodotti,<br />
specialmente i disidratati, sono fotosensibili e tendono ad alterarsi<br />
nel colore e nelle proprietà organolettiche.<br />
1) dettaglio di alcune tipologie di celle rullo anilox<br />
R<br />
PG<br />
2) schema trasferimento inchiostro<br />
A<br />
3) impianto flessografico<br />
toni chiari<br />
4) esempio incisione<br />
VI<br />
F<br />
mezzitoni<br />
S<br />
P<br />
VI: Vaschetta dell’inchiostro<br />
PG: Prenditore in gomma<br />
A: Anilox<br />
R: Racla<br />
F: Forma di stampa/polimero<br />
S: Supporto di stampa<br />
P: Pressore<br />
toni scuri<br />
Oggi il consumatore è molto orientato <strong>all</strong>a tutela dell’ambiente e<br />
<strong>all</strong>a produzione di rifiuti. Nel settore degli imb<strong>all</strong>i flessibili si registra<br />
un’intensa attività di ricerca di nuovi materiali compostabili o<br />
riciclabili.<br />
Al momento, il mercato delle materie prime non fornisce polimeri<br />
tali da garantire la conservazione del prodotto una volta trasformati<br />
in film plastici e utilizzati come imb<strong>all</strong>aggi. Sicuramente la<br />
strada da seguire sarà orientata verso un’economia sempre più<br />
circolare nell’imb<strong>all</strong>aggio, in grado di permetterci di poter riutilizzare<br />
i rifiuti degli imb<strong>all</strong>i plastici già esistenti, come avviene con la<br />
carta o il cartone.<br />
Cilindro di stampa<br />
Nastro<br />
Lama<br />
Inchiostro<br />
5) schema stampa rotocalco<br />
Cilindro rotocalco<br />
N/13