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Packaging e metodologie di stampa<br />
Evoluzioni e trasformazioni.<br />
di Paride Banzola<br />
Il packaging moderno, come lo conosciamo noi, nasce nel primo<br />
‘800 con quelle che erano le guerre Napoleoniche: migliaia di<br />
persone nelle file dell’esercito che si spostavano attraverso l’Europa<br />
e richiedevano approvvigionamenti continui, non sempre<br />
reperibili nelle zone conquistate. È durante questo periodo che<br />
nascono le prime risposte <strong>all</strong>a necessità di trasportare ingenti<br />
quantità di cibo e vettovaglie, assicurandone la conservazione e<br />
il trasporto per diverse migliaia di chilometri.<br />
Il packaging oggi<br />
Oggi il concetto di packaging mantiene in parte questa originaria<br />
funzione, ma con esigenze diverse e adeguate al periodo storico<br />
in cui viviamo. Oltre a conservare gli alimenti e i beni che<br />
le aziende producono, è anche un importantissimo strumento<br />
di vendita, un fondamentale mezzo di comunicazione rivolto<br />
al consumatore che si esprime attraverso forma, materiale,<br />
dimensione, colore e finiture.<br />
Caratterizzandosi in base a questi tratti essenziali, il packaging<br />
moderno catalizza le diverse attività di un’azienda<br />
produttrice di beni, rivolti al consumatore, a partire d<strong>all</strong>a<br />
produzione, ossia la vera e propria necessità di confezionamento<br />
e conservazione in maniera stoccabile e sicura. Sono inclusi<br />
anche il marketing, cioè la necessità di comunicare storia<br />
e caratteristiche del bene considerato attraverso la confezione,<br />
e la logistica, per trasportare in maniera sicura il prodotto, evitando<br />
qualsiasi danno, dal magazzino <strong>all</strong>o scaffale. La complessità<br />
della società in cui viviamo ha plasmato consumatori attenti<br />
<strong>all</strong>a confezione dei diversi prodotti e il packaging deve pertanto<br />
risultare fruibile <strong>all</strong>e diverse esigenze. Da qui la necessità per le<br />
aziende di svilupparne svariate forme e tipologie, che vanno d<strong>all</strong>a<br />
monoporzione, <strong>all</strong>e confezioni apri e chiudi, <strong>all</strong>’utilizzo dei materiali<br />
complessi a seconda dell’utilizzo e del prodotto.<br />
D<strong>all</strong>a cassa che era utilizzata per il solo trasporto nei primi anni<br />
dell’800 <strong>all</strong>e opzioni disponibili nel XXI secolo sono cambiati molti<br />
aspetti, si sono affinate una serie di tecniche e materiali atti ad<br />
una maggiore vestibilità e qualità nella conservazione in particolare<br />
degli alimenti. Ad esempio, quelli utilizzati per il confezionamento<br />
nel settore del food spaziano dal legno, <strong>all</strong>’<strong>all</strong>uminio, ai polimeri<br />
plastici per imb<strong>all</strong>i flessibili e a una lunga serie di vaschette,<br />
carte, cartoni e vetro abbinati a diverse tipologie di stampa per<br />
rendere il prodotto contenuto <strong>all</strong>’interno sicuro, protetto in un imb<strong>all</strong>o<br />
comunicativo e facilmente fruibile.<br />
La stampa del packaging<br />
Un elemento molto importante che caratterizza il mondo degli<br />
imb<strong>all</strong>aggi oggi è dato d<strong>all</strong>a loro stampa, intesa come veicolo<br />
per comunicare cosa c’è <strong>all</strong>’interno e per stimolare il<br />
consumatore nell’impulso dell’acquisto.<br />
I sistemi di stampa tradizionale sono generalmente definiti<br />
in funzione delle matrici utilizzate per riprodurre i grafismi e trasferirli<br />
sui supporti (cartone, plastica, <strong>all</strong>uminio, etc.) e si possono<br />
suddividere sostanzialmente in 4 categorie:<br />
• Rilievografiche: il sistema utilizza matrici a rilievo e comprende<br />
la stampa flessografica, la stampa tipografica, la stampa<br />
a caldo e a rilievo.;<br />
• Incavografiche: il sistema utilizza una matrice incava cioè<br />
scavata e comprende le stampe rotocalco, e tampografia;<br />
• Planografiche: il sistema prevede delle matrici poste <strong>all</strong>o<br />
stesso livello e comprende sia la stampa offset che la stampa<br />
litografica;<br />
• Permeografiche: il sistema utilizza telai che lasciano passare<br />
il colore in corrispondenza dei grafismi da imprimere ed è<br />
utilizzato nella stampa serigrafica.<br />
Capitolo a parte merita la stampa digitale, che utilizza sistemi<br />
innovativi rispetto a quanto citato e fa ricorso <strong>all</strong>e matrici. Fino<br />
ad ora è utilizzata prevalentemente per stampati commerciali e<br />
editoriali, ma si sta sviluppando molto velocemente anche nel<br />
mondo del packaging, con grandi vantaggi in particolare sulle<br />
piccole tirature.<br />
Stampa e packaging per la frutta secca<br />
La frutta secca e disidratata presenta una serie di caratteristiche<br />
e di peculiarità imprescindibili: nella maggior parte dei casi, il<br />
prodotto deve essere conservato al riparo da umidità, ossigeno<br />
e luce, tutti elementi che possono comprometterne le funzioni<br />
organolettiche. Per questo motivo solitamente vengono utilizzati<br />
imb<strong>all</strong>i flessibili o vaschette in polimeri plastici che ci portano <strong>all</strong>e<br />
tecniche di stampa flessografica o rotocalco.<br />
La flexografia utilizza delle matrici in polimero foto-incise, o<br />
lastre fotopolimeriche, applicate su dei rulli. Questi ricevono l’inchiostrazione<br />
da un altro rullo, in anilox inciso con microcelle in<br />
profondità, il quale presenta forme e dimensioni variabili a seconda<br />
della quantità di inchiostro che si desidera trasferire (fig. 1).<br />
L’inchiostro è attinto da una vasca e riempie le celle dell’anilox,<br />
che a sua volta lo trasferiscono al polimero. Questo lo imprime<br />
sul supporto o sul film flessibile (fig. 2).<br />
Tutti questi elementi lavorano intorno a un rullo centrale e possono<br />
arrivare a 9-10 colori (fig. 3).<br />
La stampa rotocalco, invece, lavora con un principio completamente<br />
differente. Le matrici sono realizzate con cilindri di acciaio<br />
rivestiti in rame, successivamente incisi con il grafismo che<br />
si intende realizzare e protetti da uno strato di cromo. L’incisione<br />
varia per profondità e dimensione, determinando la quantità d’inchiostro<br />
che si renderà necessaria (fig. 4).<br />
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