Giulia Senigaglia Di magazine dicembre 2018

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Che cosa amo del mio lavoro? Amo la possibilità di
potermi rinnovare ogni giorno con nuove iniziative ed avere
la libertà di far crescere il posto in cui lavoro raggiungendo
un numero sempre più elevato di persone.
Quali le forme di supporto/aiuto (non solo per le donne, ma
per i lavoratori in generale) che ha ritenuto di maggior valore
incontrati nel suo percorso professionale e che ritieni si
dovrebbero applicare nelle realtà aziendali?
Mi sento di parlare di più della sfera femminile perchè penso che
ancora oggi le donne, sia per i pregiudizi sociali in generale che per
la struttura del mondo del lavoro, siano fortemente svantaggiate
rispetto agli uomini. Ancora una volta mi voglio riferire alle mamme
lavoratrici perché vivo personalmente questa condizione e penso
che è nel momento in cui una donna pensa di farsi una famigli che
cominciano le difficoltà. Credo che la flessibilità nel mondo del
lavoro soprattutto per le donne dovrebbe essere una componente
essenziale: moltissimi lavori potrebbero essere svolti perfettamente
con orari flessibili o lavorando da casa per esempio, almeno in
alcuni orari. Ancora, se le donne avessero l’opportunità di avere
uno spazio in ogni azienda ed organizzare un asilo che si prenda
cura dei bambini e che dia loro l’ opportunità di essere loro vicine
pur lavorando, questo aumenterebbe notevolmente la loro
produttività anche il loro rientro al lavoro dopo la maternità sarebbe
più celere. Il giorno in cui il mondo del lavoro vedrà le madri come
una grandissima risorsa e non come un peso, allora sicuramente
assisteremo ad un passo in avanti non solo per la parità di genere,
ma della stessa economia globale.
Quali sono i valori e le caratteristiche che maggiormente ti
piacciono della tua professione?
In tutti i lavori che ho svolto finora, quello che maggiormente mi dà
la forza di crescere continuamente e di investire moltissime risorse
nella mia professione è cercare di trasmettere dei valori universali.
Penso che svolgere una professione che vada al di là delle
semplici mansioni quotidiane rappresenti una grande opportunità di
crescita personale e chiaramente sia molto stimolante. Dalla mai
esperienza alle Nazioni Unite sino allo SMCCU ho sempre lavorato
molto su valori come la parità, il rispetto, la tolleranza che vanno
oltre le costruzioni sociali ma che rendono le persone unite, al di là
del genere, della provenienza e dell’età. Devo ammettere che il
nuovo progetto di cui mi sto attualmente occupando in
cooperazione con UNESCO sulla Cittadinanza Globale
nell’Educazione è veramente la traduzione di tutto questo lavoro in
azioni mirate soprattutto verso i giovani studenti di tutto il mondo,
una grandissima soddisfazione per me.
Se dovessi descrivere lo Sheikh Mohammed Centre for
Cultural Understanding con 3 aggettivi quali sceglieresti?
Tolleranza, rispetto e apertura.
Ho letto che tutti i lavoratori è offerto vitto e alloggio oltre allo
stipendio, trasporto da e per il luogo di lavoro e
un’assicurazione medica, se questo corrisponde alla verità
direi che è sensazionale…
Non a tutti i lavoratori sono offerti questi benefici, dipende dal
pacchetto lavorativo che viene offerto dal datore di lavoro.
Solitamente, in alcuni lavori in cui lo stipendio non è molto alto, per
esempio nel settore delle costruzioni, vitto ed alloggio sono inclusi.
Nei più alti livelli professionali, invece, solitamente oltre allo
stipendio viene compresa una quota destinata al pagamento
dell’affitto e, spesso, anche al pagamento delle tasse scolastiche
dei propri figli.