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Giulia Senigaglia Di magazine dicembre 2018

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Quali sono i suoi punti di forza?<br />

L’incosciente convinzione di poter fare qualsiasi<br />

cosa, la “feroce” determinazione nel perseguire<br />

qualsiasi obiettivo.<br />

Qual è stato il percorso che l’ha portata in Sisal?<br />

Un amico che non vedevo da anni mi ha proposto di<br />

collaborare nelle società di famiglia in un mercato a<br />

me totalmente sconosciuto. Mi sono sembrate da<br />

subito un’opportunità ed una sfida estremamente<br />

interessanti ed ho accettato. Alcuni anni più tardi<br />

decise di cedere il grosso delle proprie aziende a<br />

Sisal ed eccomi qui.<br />

Può descriverci la sua giornata tipo?<br />

Sveglia alle 6,15, giornata in Sisal a Milano se non<br />

impegnato in altre trasferte e, con i miei collaboratori,<br />

ci occupiamo della gestiamo della Business Unit oltre<br />

che delle aziende che amministro, la sera rientro<br />

intorno alle 19.<br />

Formazione ed esperienza sul campo: quanto<br />

incidono sulla forza di un buon Manager? Quale,<br />

in particolare, ha maggior rilievo?<br />

La formazione ti fornisce tantissime nozioni ed<br />

informazioni, l’esperienza sul campo diventa<br />

fondamentale per mettere in pratica tutte le<br />

conoscenze acquisite e per trovare continui spunti di<br />

miglioramento. Entrambe però, da sole, non faranno<br />

mai di un manager un buon manager se a guidarlo<br />

non ci sarà la Passione per ciò che fa. Se non sarà<br />

innamorato del proprio lavoro non otterrà mai grandi<br />

risultati.<br />

Durante il suo percorso professionale, quali sono<br />

state le esperienze che le sono servite<br />

maggiormente (anche negative)?<br />

Ogni esperienza ti arricchisce di qualcosa a volte<br />

senza nemmeno che tu te ne accorga, ma poi in<br />

determinate situazioni ti accorgi che stai agendo<br />

mettendo in pratica spunti diversi maturati in<br />

esperienze diverse. Se devo citarne alcune in<br />

particolare, direi sicuramente quella sportiva dove<br />

impari cosa significano regole, disciplina, sacrificio, la<br />

gioia della vittoria e la delusione della sconfitta ed in<br />

particolare ad avere il pieno controllo delle tue<br />

emozioni, perché non averlo significa commettere<br />

parecchi errori; il percorso nella Polizia di Stato nel<br />

quale ho provato la grandezza e la bellezza della<br />

generosità e dell’essere utile agli altri da un lato,<br />

mentre dall’altro ho vissuto miseria, violenza e<br />

l’emarginazione, cose che tutti bene o male<br />

conosciamo ma ben pochi sanno esattamente cosa<br />

significhino realmente. Infine l’esperienza biennale in<br />

un’azienda di multilevel marketing, non tanto per<br />

l’attività in sé ma per il grande valore ed importanza<br />

che dava alla formazione della persona, corsi<br />

bellissimi che mia hanno fatto sviluppare e rafforzare<br />

le competenze più importanti che ci siano al mondo,<br />

quelle che ognuno di noi ha dentro di se.<br />

Il leader dalla forte intelligenza emotiva ottiene<br />

sempre i migliori risultati o in certi casi è<br />

preferibile una leadership più “tradizionale”?<br />

Nella foto: Alberto Sala<br />

Credo che la leadership tradizionale sia come una<br />

buona base che tutti dovrebbero comunque avere e<br />

conoscere. La leadership tradizionale ti permette di<br />

essere pragmatico e di dare stabilità alla tua<br />

“struttura” da tutti i punti di vista. Detto questo in un<br />

mondo in continuo fermento in cui tutto si muove e<br />

cambia rapidamente, serve una grandissima<br />

intelligenza emotiva. Chi ne è privo è spacciato o, lo<br />

sarà presto.<br />

C’è il risvolto della medaglia nelle tecnologie?<br />

società sempre più dipendenti e sempre più deboli,<br />

ecco perSi e credo sia già evidente. Le tecnologie<br />

sono una parte fondamentale del progresso<br />

dell’umanità, ci aiutano vivere meglio, fare meno<br />

fatica, svolgere compiti ed attività molto più<br />

velocemente. Quindi sono favorevole alle tecnologie,<br />

certamente sì. Il risvolto della medaglia sta nell’uso<br />

che ne facciamo. Spesso purtroppo diventano un<br />

surrogato, un sostituto della nostra intelligenza e del<br />

nostro pensiero, a tal punto che quando dobbiamo<br />

fare qualcosa di nuovo il nostro primo pensiero non è<br />

come farlo ma capire se c’è una tecnologia<br />

UI<br />

Ah, gli uomini!<br />

www.di<strong>magazine</strong>.it<br />

disponibile che lo possa fare per me. Questo crea<br />

ché alla prima difficoltà vanno subito in crisi.<br />

Che consigli darebbe ai giovani che si affacciano<br />

al mondo del lavoro, che competenze secondo lei<br />

sono necessarie per essere all’altezza delle<br />

nuove sfide?<br />

Credere fortemente in se stessi, convincersi che<br />

qualsiasi cosa accadrà dipenderà essenzialmente da<br />

loro e dalle scelte che faremo nel corso della loro vita<br />

e dall’impegno e dai sacrifici che saranno disposti a<br />

fare per ottenere ciò che vogliono. Chi pensa di

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