Giulia Senigaglia Di magazine dicembre 2018
#giuliasenigaglia #smccu #uae #albertosala #dimagazine #valerianamariani #womenandleadership #Dubaitaly #UnitedArabEmirates #SaudiArabia #Italyindubai #amalalqubaisi #sheikhMohammedcentreforculturalunderstanding #onu #LEADERSHIP
#giuliasenigaglia #smccu #uae #albertosala #dimagazine #valerianamariani #womenandleadership #Dubaitaly #UnitedArabEmirates #SaudiArabia #Italyindubai #amalalqubaisi #sheikhMohammedcentreforculturalunderstanding #onu #LEADERSHIP
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
IMPERO COUTURE<br />
... <strong>Di</strong>re, fare,<br />
sognare.<br />
UN PROBLEMA SPESSO È LA MANCANZA DI MODELLI,<br />
PER CUI LE RAGAZZE PENSANO CHE IN CERTI RUOLI<br />
NON CI SIA POSTO PER LORO.<br />
In ogni società esistono idee precise su<br />
cosa significhi “essere Femmina o<br />
Maschio”, idee che influiscono nel modo<br />
in cui noi, donne o uomini, ci vestiamo,<br />
ci comportiamo, ci sentiamo, in una<br />
parola come sviluppiamo la nostra<br />
identità. In base al sesso biologico che<br />
abbiamo alla nascita, famiglia, scuola e<br />
società ci propongono abiti, giochi,<br />
modelli di comportamento e di relazione<br />
diversi e distinti tra loro: i cosiddetti<br />
modelli di ruolo di genere. Il ruolo di<br />
genere cioè la distinzione tra ruoli<br />
ritenuti “tipicamente” maschili e/o<br />
femminili, proprio perché determinato e<br />
trasmesso a livello sociale, è spesso<br />
influenzato da stereotipi cioè da<br />
aspettative consolidate riguardo i ruoli<br />
che uomini e donne dovrebbero<br />
assumere, in qualità del loro essere<br />
biologicamente uomini o donne.<br />
Aspettative che spesso, purtroppo,<br />
finiscono per ostacolare la realizzazione<br />
delle potenzialità e delle ambizioni<br />
personali. Il nostro comportamento è<br />
così influenzato fin dalla giovane età<br />
dagli stereotipi, anche se non ne siamo<br />
consapevoli. Infatti, il processo di<br />
socializzazione all’identità di genere,<br />
che prende avvio fin dalla più tenera<br />
età, risulta in buona parte condizionato<br />
dal contesto familiare di provenienza,<br />
dal gruppo dei pari, dai prodotti<br />
mediatici e da molteplici fattori<br />
ambientali. Lavorare sull’identità di<br />
genere e sui ruoli di genere per<br />
destrutturare gli stereotipi significa<br />
dunque lavorare sempre e soprattutto e<br />
costantemente a livello culturale. Il<br />
vedersi rappresentati, fin da piccole/i,<br />
solo in alcuni ruoli e attività può incidere<br />
sulla scelta occupazionale: i/le<br />
bambini/e hanno chiara idea di quali<br />
sono le professioni associate al loro<br />
genere e sviluppano una predilezione<br />
per tali professioni. Questo contribuisce<br />
a incrementare la segregazione<br />
professionale di genere. Gli uomini<br />
scartano alcune professioni, le donne<br />
hanno difficile accesso ad altre: ad<br />
esempio, i lavori “femminilizzati”, ossia<br />
legati a valori di cura (insegnamento<br />
nelle elementari, assistenza agli anziani<br />
e sociale in genere, ecc.) sono anche i<br />
lavori meno pagati, perché<br />
ritenuti non specialistici, in quanto<br />
basati su competenze che – si<br />
suppone - la donna<br />
possiede/dovrebbe possedere<br />
comunque per via del suo ruolo<br />
dentro casa (un altro stereotipo di<br />
genere). Viceversa, datori di lavoro e<br />
utenti di servizi di questo tipo,<br />
soprattutto quando si tratta di lavorare<br />
con bambini/e molto piccoli/e,<br />
tendono spesso a ritenere gli uomini<br />
poco adatti a svolgere tali lavori,<br />
mentre gli uomini che entrano in<br />
ambiti professionali tradizionalmente<br />
femminilizzati sono discriminati o<br />
guardati con sospetto, come<br />
confermano i rapporti della<br />
Commissione Europea citati in merito<br />
alle diffidenze che circondano gli<br />
uomini impiegati in scuole per<br />
l’infanzia. L’augurio è che i e le<br />
docenti, in continuità coi genitori,<br />
sostengano in maniera sempre più<br />
consapevole bambini e bambine nella<br />
generazione di modelli più autentici e<br />
vicini alle singole individualità e<br />
desideri. In tal modo, i soggetti in età<br />
evolutiva saranno agevolati nel<br />
compiere il necessario passaggio a<br />
Nella foto: il Presidente di Donna Impresa<br />
Valeriana Mariani al ROME FASHION WEEK<br />
by New Maveric di Riccardo Gubiani<br />
livello cognitivo e di consapevolezza,<br />
sessuata, riguardo a chi sono e al<br />
senso, biostorico, di uno stare al<br />
mondo nel corpo di donna o di uomo.<br />
Indipendentemente dal gioco cui<br />
giocano e dal colore del vestito che<br />
indossano. Le interazioni con gli adulti<br />
di riferimento (genitori, insegnanti,<br />
ecc.) e le pressioni socioculturali,<br />
strutturano nei bambini e nelle<br />
bambine ruoli sociali, modelli sociali di<br />
genere, percezioni ed immagini di sé<br />
destinati ad influenzare anche il futuro<br />
sviluppo multidimensionale della<br />
personalità infantile. Proprio per<br />
questo il consolidamento della propria<br />
identità sessuale e la percezione della<br />
differenza di genere non possono<br />
essere considerati un fatto<br />
prettamente biologico-naturalistico,<br />
ineluttabile, bensì eventi fortemente<br />
influenzati anche dai modelli educativi<br />
familiari, da condizionamenti storici<br />
socio-culturali e dalle proiezioni<br />
affettive che l’ambiente adulto riserva<br />
all’immaginario infantile.<br />
www.di<strong>magazine</strong>.it