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processi estensivi di depurazione delle acque reflue guid a

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4<br />

Esclusa da queste <strong>di</strong>sposizioni è la tecnica del lagunaggio. Le analisi degli scarichi provenienti da questo tipo <strong>di</strong> impianti<br />

infatti devono essere effettuate su campioni filtrati.Tuttavia la concentrazione della quantità totale <strong>di</strong> soli<strong>di</strong> sospesi<br />

all'interno dei campioni <strong>di</strong> acqua non filtrata non deve superare i 150 mg/l.<br />

Tabella n°2: Prescrizioni relative agli scarichi provenienti dalle centrali <strong>di</strong> <strong>depurazione</strong> <strong>di</strong> <strong>acque</strong><br />

<strong>reflue</strong> urbane, realizzate in zone sensibili soggette ad eutrofizzazione (cfr. glossario) (1)<br />

Parametri Concentrazione Percentuale minima <strong>di</strong> riduzione (2)<br />

Fosforo totale 2 mg/l (AE compresi tra 10.000 e 100.000) (4) 80 %<br />

Azoto totale (3) 15 mg/l (AE tra 10.000 e 100.000) (4)<br />

70-80 %<br />

(1) In funzione <strong>delle</strong> con<strong>di</strong>zioni locali è possibile applicare un solo parametro o entrambi. Inoltre, è possibile applicare il valore <strong>di</strong><br />

concentrazione o la percentuale <strong>di</strong> riduzione.<br />

(2) Riduzione in funzione dei valori in entrata.<br />

(3) Comprende l'azoto dosato secondo il metodo Kjeldahl (cfr. glossario) e quello contenuto nei nitrati e nei nitriti.<br />

(4) Questi valori <strong>di</strong> concentrazione rappresentano me<strong>di</strong>e annuali.Tuttavia, nel caso dell'azoto, possono essere impiegati valori me<strong>di</strong><br />

giornalieri qualora si <strong>di</strong>mostri che il livello <strong>di</strong> protezione ottenuto è lo stesso. In tal caso, se la temperatura dell'effluente nel reattore<br />

biologico è superiore o uguale a 12° C, la me<strong>di</strong>a giornaliera non potrà superare i 20 mg/l <strong>di</strong> azoto totale per tutti i campioni. Il limite<br />

legato alla temperatura può essere sostituito da una limitazione del tempo <strong>di</strong> funzionamento, tenendo tuttavia in considerazione le<br />

con<strong>di</strong>zioni climatiche regionali.<br />

LE TECNICHE APPLICABILI<br />

�Le tecniche intensive classiche<br />

Le tecniche <strong>di</strong> <strong>depurazione</strong> più sviluppate all’interno <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> trattamento <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>reflue</strong> urbane consistono<br />

in <strong>processi</strong> biologici intensivi. Il principio alla base <strong>di</strong> tali <strong>processi</strong> consiste nel localizzare ed intensificare su superfici<br />

ridotte dei fenomeni <strong>di</strong> trasformazione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> materia organica, proprio come avviene in natura.<br />

I tre tipi <strong>di</strong> <strong>processi</strong> utilizzati sono:<br />

� i letti percolatori e i <strong>di</strong>schi biologici;<br />

� i fanghi attivi;<br />

� le tecniche <strong>di</strong> biofiltrazione o filtrazione biologica accelerata<br />

▲ Letti percolatori<br />

Il principio alla base del funzionamento <strong>di</strong> un letto percolatore consiste a fare scorrere le <strong>acque</strong> <strong>reflue</strong>, precedentemente<br />

decantate, su <strong>di</strong> una massa <strong>di</strong> materiale poroso o alveolare che funge da supporto ai microrganismi (batteri)<br />

depuratori (cfr. schema seguente).<br />

L'aerazione avviene tramite tiraggio naturale oppure per mezzo <strong>di</strong> una ventilazione forzata ed è essenziale per apportare<br />

l'ossigeno necessario al mantenimento dei batteri aerobici. Le sostanze inquinanti contenute nell'acqua e l'ossigeno<br />

si <strong>di</strong>ffondono (contro corrente) attraverso<br />

Pretrattamento<br />

Letto percolatore<br />

lo strato biologico fino ai microrganismi assimilatori.<br />

Lo strato biologico presenta infatti batteri<br />

Sprinkler<br />

aerobici sulla superficie e batteri anaerobi sul<br />

fondo. I sotto prodotti ed il gas carbonico provenienti<br />

dal processo <strong>di</strong> <strong>depurazione</strong> vengono eva-<br />

Rivestimento<br />

cuati sotto forma <strong>di</strong> flui<strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> e gassosi (Satin<br />

M., Belmi S – 1999).<br />

Scarico<br />

Ricircolo<br />

Griglia<br />

Decantatore secondario<br />

Bocche<br />

d’aerazione<br />

Figura n° 1: Schema generale <strong>di</strong> una centrale <strong>di</strong> <strong>depurazione</strong> con letto percolatore<br />

(dal sito Internet <strong>di</strong> Cartel - http://www.oieau.fr/ rubrica <strong>guid</strong>e des services - <strong>guid</strong>a ai servizi)<br />

PROCESSI ESTENSIVI DI DEPURAZIONE

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