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processi estensivi di depurazione delle acque reflue guid a

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16<br />

�Colture libere<br />

▲ Funzionamento: i principi in atto.<br />

Il processo <strong>di</strong> trattamento tramite "colture libere" si basa sullo sviluppo <strong>di</strong> una coltura batterica principalmente <strong>di</strong><br />

tipo aerobico. L'ossigeno necessario viene fornito da <strong>di</strong>verse fonti in base al tipo <strong>di</strong> impianto. La coltura batterica<br />

viene poi separata dall'acqua trattata me<strong>di</strong>ante un meccanismo <strong>di</strong> decantazione all'interno <strong>di</strong> un'apparecchiatura, il<br />

più <strong>delle</strong> volte, specifica (chiarificatore, laguna <strong>di</strong> decantazione, ecc.).<br />

▲ Lagunaggio naturale<br />

Principio <strong>di</strong> funzionamento<br />

La <strong>depurazione</strong> avviene grazie ad un lunga fase <strong>di</strong> permanenza all'interno <strong>di</strong> numerosi bacini impermeabili <strong>di</strong>sposti in<br />

serie. Nella maggior parte dei casi il numero <strong>di</strong> vasche è 3; la presenza <strong>di</strong> più <strong>di</strong> tre bacini (4 o 6) consente <strong>di</strong> ottenere<br />

una <strong>di</strong>sinfezione più accurata.<br />

Il meccanismo da cui muove la tecnica <strong>delle</strong> lagune naturali è la fotosintesi. La massa d'acqua che staziona sulla superficie<br />

del bacino è a contatto con la luce; le alghe così formate producono l'ossigeno necessario allo sviluppo e al mantenimento<br />

dei batteri aerobici che sono i responsabili della degradazione della materia organica. L'anidride carbonica<br />

prodotta dagli stessi batteri, così come i sali minerali contenuti nelle <strong>acque</strong> <strong>reflue</strong>, permettono alle alghe <strong>di</strong> proliferare.<br />

Si assiste così allo sviluppo <strong>di</strong> due popolazioni inter<strong>di</strong>pendenti: batteri e alghe, entrambi detti "microfiti". Fino<br />

a quando verrà fornita energia solare e materia organica, questo ciclo sarà in grado <strong>di</strong> autoalimentarsi.<br />

Sul fondo del bacino, invece, dove la luce non penetra, la degradazione dei se<strong>di</strong>menti prodotti dalla decantazione della<br />

materia organica ha luogo grazie all'attività <strong>di</strong> batteri anaerobi. Il processo genera anidride carbonica e metano.<br />

Ingresso<br />

Vento<br />

O 2 atmosferico<br />

O 2<br />

O 2<br />

Materia biodegradabile<br />

organica solubile<br />

CO2 O2 Batteri<br />

aerobici<br />

Materia decantabile organica e<br />

inorganica solubile e insolubile<br />

protozoari<br />

Zona anaerobica<br />

Fondo<br />

Parametri per il <strong>di</strong>mensionamento<br />

CH4 CO2 NH3 Batteri anaerobici<br />

facoltativi<br />

Luce<br />

Irraggiamento solare<br />

Superficie<br />

Fosfati e<br />

nitrati<br />

Figura n° 13: I meccanismi in gioco nel funzionamento dei bacini <strong>di</strong> lagunaggio naturale<br />

(da Agences Financières de Bassin, CTGREF – 1979)<br />

Un impianto per il lagunaggio naturale è quasi sempre composto da più bacini impermeabili, o "lagune a microfiti",<br />

che funzionano in serie.<br />

Numero <strong>di</strong> lagune<br />

L'installazione <strong>di</strong> tre lagune è il caso più frequente e consente <strong>di</strong> garantire un buon livello <strong>di</strong> eliminazione della materia<br />

organica. Le rese migliori, relativamente al grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinfezione, vengono ottenute soltanto in presenza <strong>di</strong> un<br />

numero <strong>di</strong> lagune più elevato (fino a sei funzionanti in serie).<br />

I rispettivi ruoli dei bacini sono i seguenti:<br />

� il primo consente, innanzitutto, la riduzione del residuo carbonioso inquinante;<br />

� il secondo contribuisce all'abbattimento dei livelli <strong>di</strong> azoto e fosforo;<br />

� il terzo serve per il trattamento <strong>di</strong> affinamento, oltre a costituire un supporto <strong>di</strong> sicurezza in caso <strong>di</strong> mal funzionamento<br />

o guasto <strong>di</strong> uno dei bacini a monte oppure durante un intervento <strong>di</strong> manutenzione.<br />

Il carico <strong>di</strong> superficie giornaliero è dell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 4,5 g <strong>di</strong> DBO 5 per m 2 <strong>di</strong> superficie totale, che corrisponde ad una<br />

superficie d'acqua <strong>di</strong> 10-15 m 2 / AE (Vuillot et al - 1987).<br />

PROCESSI ESTENSIVI DI DEPURAZIONE<br />

Uscita<br />

1 m

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