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Quaderno<br />
informativo<br />
del caregiver<br />
A cura di
INDICE<br />
Progetto grafico a cura di<br />
Marco Locati e Simona Di Michele<br />
Introduzione<br />
Formazione del <strong>Caregiver</strong><br />
Prevenzione delle infezioni<br />
Funzione cardiocircolatoria<br />
Respirazione<br />
Somministrazione della terapia<br />
Eliminazione urinaria e intestinale<br />
Alimentazione e idratazione<br />
Piaghe da decubito<br />
Igiene della persona a letto<br />
Riposo e sonno<br />
Comunicazione e relazione<br />
Mobilizzazione<br />
Sicurezza dell’ambiente<br />
e prevenzione delle cadute<br />
Sitografia<br />
7<br />
14<br />
18<br />
26<br />
30<br />
42<br />
54<br />
64<br />
72<br />
80<br />
86<br />
90<br />
100<br />
109
INTRODUZIONE<br />
PERCHÉ VITTORIA CREA IL PROGETTO<br />
“CAREGIVER: DONATORE DI CURE”<br />
Questo <strong>quaderno</strong> informativo è rivolto a tutti coloro che accudiscono a<br />
casa un familiare malato o non autosufficiente. Riassume in poche pagine<br />
tutte le informazioni necessarie per assicurare la gestione delle principali<br />
problematiche legate all’assistenza domiciliare.<br />
Vuole essere uno strumento semplice, pratico, di facile consultazione per<br />
chi da solo o in compagnia deve sostenere l’assistenza.<br />
Siamo consapevoli che la difficoltà più grande sia cominciare a prendersi<br />
cura in prima persona del proprio Caro. Questo è il primo passo verso il<br />
malato: una volta fatto questo, tutto diventa più semplice.<br />
Ogni giorno il caregiver è capace di donare sé stesso. Il gesto d’amore e la<br />
mano di chi ama rimangono per il malato il conforto più grande.<br />
COS’È IL CAREGIVER<br />
In questi anni la parola cura ha assunto significati diversi. Curare non è<br />
più sinonimo di malattia acuta e non ha come oggetto solo l’ammalato,<br />
ma riguarda un mondo intero di relazioni sia affettive che professionali.<br />
Di fronte alla malattia ogni persona reagisce in maniera diversa ed il carico<br />
7
emotivo che la malattia, con la sua componente fisica e relazionale porta,<br />
è differente. Unico, invece, è il cammino che si deve fare per raggiungere<br />
il recupero e la guarigione. Sulla stessa strada camminano il malato e chi<br />
lo sostiene, siano essi operatori sanitari o familiari.<br />
Non esiste in italiano una traduzione precisa dell’inglese “caregiver”:<br />
“care” significa “cura” e “giver” significa “chi da”, quindi: “colui che si<br />
prende cura”.<br />
Il caregiver familiare è colui che dona sé stesso al familiare o amico, malato<br />
o non autosufficiente. A questa persona desideriamo rivolgere le nostre<br />
attenzioni, educandolo e rendendolo competente nel ruolo ma soprattutto<br />
affiancandolo in un momento difficile della sua vita, in cui si ha<br />
bisogno di sostegno e di comprensione.<br />
Il caregiver familiare, con il suo contributo a titolo gratuito in funzione<br />
di legami affettivi, deve essere considerato l’elemento chiave di quella<br />
relazione terapeutica che porta all’accettazione della malattia e alla sua<br />
guarigione. La mano di chi sa aiutare lascia sempre una traccia.<br />
CONSIGLI UTILI PER IL CAREGIVER<br />
Il <strong>Caregiver</strong> è colui che offre assistenza e sostegno al malato: il suo ruolo<br />
è un contributo prezioso e il suo benessere si riflette sulla persona malata.<br />
L’azione del <strong>Caregiver</strong> non può essere guidata solo da affetto e buon senso:<br />
il <strong>Caregiver</strong> deve essere informato, istruito e sostenuto per affrontare,<br />
insieme al malato, le tante difficoltà della vita quotidiana.<br />
All’inizio, la situazione si presenta sempre abbastanza deprimente con<br />
momenti di difficoltà non indifferenti ed il suo impegno è spesso difficile<br />
e gravoso e non mancheranno momenti di stanchezza.<br />
Le ci vorrà del tempo per adeguarsi alla nuova realtà: qualche abitudine<br />
da cambiare, nuovi adattamenti, per presidi e ausili utili per l’assistito si<br />
dovrà consigliare con il Medico curante. Ma ricordi sempre, e soprattutto,<br />
di prendersi cura di sé stesso.<br />
La invitiamo pertanto a prendere in considerazione i seguenti consigli per<br />
aiutare il Suo assistito.<br />
- Vigili sulla comparsa di nuovi sintomi.<br />
- Impari il più possibile sulla patologia del Suo caro perché la conoscenza<br />
aiuta.<br />
- Stia attento che non si facciano commenti negativi di fronte al<br />
Suo familiare, egli potrebbe non essere in grado di parlare, ma<br />
potrebbe capire.<br />
- È da evitare un comportamento troppo protettivo che porterebbe<br />
a fare le cose al posto del familiare. È invece decisamente utile<br />
stimolare il Suo caro a fare da solo le attività della vita quotidiana<br />
come mangiare, pettinarsi, lavarsi.<br />
- Si procuri un taccuino per annotare ogni prescrizione terapeutica<br />
ed una carpetta per raccogliere le ricette e ricevute.<br />
- Cerchi di compilare una storia clinica accurata del suo familiare,<br />
Le sarà necessario ogni volta che incontrerà un medico, un terapista<br />
o porterà in ospedale il Suo familiare. Le diamo una traccia<br />
come esempio nella pagina seguente.<br />
8<br />
9
DATI DEL PAZIENTE<br />
Nome......................................... Cognome..........................................<br />
Data di nascita........................... Indirizzo............................................<br />
Codice Fiscale............................ Telefono............................................<br />
La invitiamo inoltre a prendere in considerazione i seguenti consigli per<br />
aiutare sé stesso.<br />
- Non permetta che la malattia del Suo caro sia costantemente al<br />
centro della Sua attenzione.<br />
- Abbia rispetto ed apprezzamento per sé stesso, nonostante il suo<br />
compito sia molto impegnativo e si ritagli momenti di svago.<br />
- Accetti aiuto da altre persone a cui potere demandare altri compiti.<br />
DATI DEL MEDICO CURANTE<br />
Cognome e Nome..................................................................................<br />
Telefono.................................................................................................<br />
DATI CLINICI DEL PAZIENTE<br />
Malattia attuale......................................................................................<br />
Malattie pregresse...................................................................................<br />
Terapia praticata ed esami clinici recenti (alleghi documentazione medica)<br />
Presenza di dolore (chieda al Suo familiare da 1 a 10).............................<br />
- Impari ad organizzarsi e a dare delle priorità, poiché avrà più cose<br />
da fare rispetto al tempo che ha a disposizione.<br />
- Cerchi gruppi di supporto con i quali potersi confrontare.<br />
- Fare le cose per la prima volta è spesso la cosa più difficile ma, a<br />
poco a poco, anche i compiti più difficili entrano nella routine.<br />
- Con i suoi pensieri ha la possibilità di rendere la sua vita e quella<br />
del suo assistito migliore o peggiore.<br />
- Durante la degenza ospedaliera è importante che il caregiver osservi<br />
per acquisire competenze, per l’individuazione dei bisogni<br />
assistenziali, per la presa in carico in sicurezza e per le tecniche infermieristiche.<br />
- Proprio perché Lei è la cosa più importante per il familiare di cui<br />
si prende cura, cerchi di prendere i giorni uno per volta.<br />
- Gioisca di ogni piccolo progresso e sappia che c’è sempre spazio<br />
per la speranza.<br />
10<br />
11
FORMAZIONE<br />
DEL CAREGIVER
PREVENZIONE<br />
DELLE INFEZIONI<br />
Palmo contro palmo<br />
intrecciando le dita fra di<br />
loro.<br />
Palmo-dorso e viceversa<br />
intrecciando le dita fra di<br />
loro.<br />
Dorso delle dita contro il<br />
palmo opposto tenendo le<br />
dita strette fra di loro.<br />
Per la prevenzione delle infezioni, l’igiene delle mani è una semplice precauzione<br />
che deve essere adottata da qualsiasi persona coinvolta nella cura<br />
del paziente. Il lavaggio delle mani con acqua e sapone comune, definito<br />
anche lavaggio sociale, deve essere effettuato sempre:<br />
--<br />
prima e dopo qualsiasi contatto con il paziente;<br />
--<br />
prima e dopo la somministrazione di alimenti, di terapia, del rifacimento<br />
del letto, dell’uso di guanti e in ogni situazione in cui lo ritenga<br />
necessario.<br />
Poniamo alla Sua attenzione il seguente schema per memorizzare i giusti<br />
passaggi di pulizia delle mani:<br />
Frizionare rotazionalmente<br />
col pollice sinistro<br />
stretto nel palmo destro e<br />
viceversa.<br />
Risciacquare le mani con<br />
l’acqua.<br />
Asciugare accuratamente<br />
con una salvietta monouso.<br />
Consigli utili<br />
In assenza di un lavandino con comando a pedale<br />
si ricordi di chiudere il rubinetto con l’aiuto di<br />
carta o di salviettine monouso (le stesse usate prima<br />
per asciugare le mani): è questa una precauzione<br />
che serve ad evitare di contaminare le mani<br />
appena pulite.<br />
Bagnare le mani con<br />
l’acqua.<br />
Applicare una quantità<br />
di sapone sufficiente per<br />
coprire tutta la superficie<br />
delle mani.<br />
Frizionare le mani palmo<br />
contro palmo.<br />
È utile usare un gel antisettico a base di amuchina,<br />
da versare in piccole quantità direttamente sulle<br />
mani, strofinando fino a completa asciugatura.<br />
14<br />
15
Consigli utili<br />
Effettuare una corretta igiene intima per prevenire<br />
infezioni vaginali e urinarie.<br />
LAVARE BENE LE<br />
MANI PRIMA E DOPO:<br />
Utilizzare DPI (dispositivi di protezione individuale)<br />
come i guanti.<br />
Se è raffreddato eviti il contatto con l’assistito; a<br />
tal proposito può effettuare la vaccinazione antinfluenzale<br />
nel periodo tra ottobre e febbraio (si<br />
consigli sempre con il suo Medico).<br />
• Il contatto con il<br />
paziente<br />
• La somministrazione<br />
di alimenti e terapia<br />
• L’uso dei guanti<br />
• Ogni situazione in cui<br />
lo ritiene necessario<br />
RICORDA<br />
Utilizzare i guanti come<br />
dispositivi di protezione,<br />
in quanto proteggono la<br />
Sua salute e quella del<br />
paziente!<br />
ESEGUIRE UNA CORRETTA<br />
IGIENE INTIMA È IMPORTANTE<br />
PER PREVENIRE INFEZIONI<br />
VAGINALI E URINARIE<br />
CONSIGLIO PER IL CAREGIVER<br />
Utilizzare un gel<br />
antisettico a base<br />
di amuchina è utile<br />
e comodo.<br />
16<br />
17
FUNZIONE<br />
CARDIOCIRCOLATORIA<br />
Consigli utili<br />
La cosa principale che un caregiver deve fare<br />
con l’assistito è modificare alcune abitudini.<br />
Fare seguire una dieta sana<br />
Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, le malattie cardiovascolari<br />
comprendono l’ipertensione arteriosa, la malattia coronarica, l’ictus, le<br />
arteriopatie periferiche, lo scompenso cardiaco, la cardiopatia reumatica,<br />
le cardiopatie congenite e le cardiomiopatie.<br />
Le vogliamo fornire una serie di informazioni su cosa fare per evitare che<br />
il Suo assistito possa stare nuovamente male.<br />
Le ricordiamo l’importanza dell’assunzione dei farmaci che gli sono stati<br />
prescritti, di modificare il suo stile di vita a seconda dei consigli che le<br />
sono stati forniti e di essere presente regolarmente ai controlli programmati.<br />
Contatti il suo Medico curante<br />
se compaiono disturbi come:<br />
--<br />
un affanno<br />
--<br />
gambe gonfie<br />
--<br />
nausea dopo pranzo<br />
--<br />
dolori toracici di breve<br />
durata o vertigini<br />
--<br />
febbre<br />
--<br />
disturbi della parola<br />
--<br />
piccoli sanguinamenti<br />
Si rechi in Pronto Soccorso o chiami<br />
il 118 nel caso abbia un affanno<br />
sempre più accentuato, un dolore<br />
toracico di durata superiore ai 15<br />
minuti, uno svenimento, sanguinamenti<br />
notevoli.<br />
Un peso corporeo maggiore di quello ideale aumenta<br />
il lavoro del cuore. Il peso va ridotto con l’applicazione<br />
di una dieta e con l’esercizio fisico, entrambi concordati<br />
con il Medico. Infatti, il peso può influire su<br />
diverse malattie. È importante che il paziente venga<br />
pesato la mattina a digiuno, dopo avere urinato e prima<br />
della colazione, annotando il tutto in un diario.<br />
Ricordarsi di non eccedere nei condimenti.<br />
Il sale va eliminato o ridotto il più possibile dalla dieta<br />
e va sostituito, per insaporire i cibi, con erbe e aromi.<br />
L’olio, preferibilmente extravergine di oliva, va usato<br />
con moderazione (non più di un cucchiaio da tavolo a<br />
pasto) e sempre a crudo.<br />
Fare bere acqua naturale minerale (almeno un litro<br />
e mezzo durante il giorno) e non bevande gassate e<br />
zuccherate.<br />
È consentito un bicchiere di vino a basso grado alcolico<br />
a pranzo e a cena.<br />
Evitare di assumere troppi caffè, liquirizia e limitare<br />
l’uso degli spray nasali decongestionanti.<br />
18<br />
19
Smettere di fumare<br />
Continuare a fumare espone il paziente al rischio di<br />
nuovi problemi cardiaci che potrebbero danneggiarlo<br />
ancora di più. Tutti sanno che il fumo è pericoloso per<br />
la vita, per il cuore e per altri organi.<br />
Continuare a fumare significa annullare o ridurre in<br />
modo importante il beneficio di quanto è stato fatto<br />
per il paziente durante il ricovero o anche dei farmaci<br />
che gli sono stati assegnati. Chi riesce a smettere di<br />
fumare vive meglio e di più di quelli che continuano.<br />
Smettere di fumare non è facile, ma con l’impegno e<br />
con la volontà ci si può riuscire.<br />
Se ha bisogno di aiuto può rivolgersi al Suo Medico<br />
curante, può chiamare il telefono verde contro il<br />
fumo, al n. 800554088, oppure può rivolgersi al Centro<br />
Aziendale Anti Fumo dell’ASP di Trapani.<br />
Non fumare salvaguarda la Sua salute e quella di chi<br />
Le sta intorno.<br />
Compressione<br />
Fare praticare esercizio fisico regolare<br />
È bene affrontare con moderazione e controllo, e comunque<br />
discutere con il proprio Medico, il lavoro<br />
quotidiano e altre attività. Normalmente le attività<br />
consigliate sono:<br />
--<br />
camminare<br />
--<br />
nuotare<br />
--<br />
andare in bicicletta<br />
È importante che, sia Lei che il paziente, vi rendiate<br />
conto che l’attività fisica può agire come un farmaco.<br />
Una costante attività fisica non stressante, come<br />
camminare con un amico può essere divertente e piacevole.<br />
Si consiglia di usare un abbigliamento comodo.<br />
Può capitare che, prima di iniziare un esercizio fisico<br />
o durante questo, il paziente accusi dolore al torace,<br />
affanno, febbre, palpitazioni, vertigini o giramenti di<br />
testa. In tal caso, non far fare attività fisica o sospenderla<br />
se l’ha già iniziata ed informare il Medico.<br />
Far utilizzare ausili per prevenire la compressione di<br />
determinate aree (alza coperte, imbottiture, presidi<br />
antidecubito).<br />
Migliorare la perfusione dei tessuti periferici mediante<br />
compressione esterna con applicazione di calza elastica.<br />
Ecco come fare:<br />
1. indossare le calze prima di alzarsi dal letto con<br />
l’aiuto di un pedalino di seta applicato sul piede<br />
nudo in modo che la calza scivoli meglio;<br />
2. raccogliere la calza dalla punta e farla scorrere fino<br />
alla gamba.<br />
20<br />
21
Pressione arteriosa<br />
Controllare la pressione arteriosa ed annotare i valori: la<br />
pressione arteriosa va misurata con un dispositivo automatico<br />
a bracciale, non al polso.<br />
Istruzioni per l’uso del dispositivo:<br />
1. infilare il braccio nel manicotto;<br />
2. premere il pulsante di accensione localizzato sul monitor;<br />
3. attendere che il monitor mostri il valore pressorio.<br />
Stress<br />
Lo stress è la reazione che abbiamo quando siamo di<br />
fronte a difficoltà che ci costringono a modificare il<br />
nostro comportamento. Esso ha un ruolo importante<br />
nelle malattie cardiache: aumenta la frequenza cardiaca,<br />
la pressione arteriosa e la glicemia. Tuttavia è possibile<br />
controllarlo.<br />
Occorre quindi insegnare a gestire e controllare lo<br />
stress, per esempio con tecniche di rilassamento, musicoterapia,<br />
respirazione, massoterapia e, soprattutto,<br />
pianificando i propri impegni. Se, invece, il disturbo<br />
è grave può rivolgersi ad un Medico specializzato. Esistono<br />
anche centri specializzati in malattie e disturbi<br />
dello stress (il Suo Medico curante può fornirLe alcune<br />
indicazioni).<br />
Tutto può apparire irritante, anche la vita in famiglia<br />
per chi non riesce ad accettare la nuova condizione di<br />
malato. Occorre molta pazienza ed autocontrollo.<br />
TECNICHE DI AUTOCONTROLLO<br />
E PREVENZIONE<br />
--<br />
La respirazione profonda è la tecnica più comune<br />
per ridurre lo stress. È utile applicarla<br />
per pochi minuti al giorno. Si attua in tre fasi:<br />
1. inspirazione: fare riempire d’aria i polmoni attraverso<br />
il naso sollevando leggermente le spalle;<br />
2. trattenimento: trattenere l’aria per alcuni secondi;<br />
3. espirazione: svuotare completamente i polmoni<br />
col naso.<br />
--<br />
L’esercizio fisico quotidiano, rilassante, piacevole<br />
e confortevole è una seconda misura efficace.<br />
--<br />
Individuare una fase della giornata da dedicare<br />
al relax.<br />
--<br />
Dedicare al sonno un buon numero di ore.<br />
Ricordi sempre al Suo caro che dopo un qualsiasi evento si può tornare<br />
alla vita in modo nuovo, evitando ciò che fino ad oggi ha creato<br />
malessere, imparando a riconoscere e ad accettare emozioni, desideri,<br />
sensazioni, coltivando, invece, i propri rapporti sociali.<br />
22<br />
23
Cardiopatie<br />
congenite e<br />
cardiomiopatie<br />
Cardiopatia<br />
reumatica<br />
Ipertensione<br />
arteriosa<br />
MALATTIE<br />
CARDIOVASCOLARI<br />
Malattia<br />
coronarica<br />
Ictus<br />
CONTATTARE IL MEDICO<br />
SE COMPAIONO I<br />
SEGUENTI DISTURBI<br />
• affanno<br />
• gambe gonfie<br />
• nausea dopo pranzo<br />
• dolori toracici di breve<br />
durata o vertigini<br />
• febbre<br />
• disturbi della parola<br />
• piccoli sanguinamenti<br />
Scompenso<br />
cardiaco<br />
Arteriopatie<br />
periferiche<br />
CONSIGLIO PER IL CAREGIVER<br />
COSA FARE<br />
Seguire una dieta sana<br />
Bere almeno un litro e<br />
mezzo di acqua al giorno<br />
Smettere di fumare<br />
Controllare la pressione<br />
arteriosa ed annotare i<br />
valori<br />
Praticare attività fisica<br />
COSA NON FARE<br />
Non mettere molto sale nel<br />
cibo<br />
Non eccedere nei<br />
condimenti<br />
Non bere bevande gassate,<br />
zuccherate o alcoliche<br />
Dormire poco<br />
Fare attività che stressano<br />
Abbia molta<br />
pazienza ed<br />
autocontrollo<br />
nell’affrontare<br />
insieme al Suo Caro<br />
la nuova condizione<br />
di malattia.<br />
24<br />
25
Non è possibile farla in caso di:<br />
RESPIRAZIONE<br />
--<br />
scompenso cardiaco<br />
--<br />
recente intervento toracico, oculare, addominale,<br />
ecc…<br />
--<br />
aneurismi<br />
--<br />
alterazione della deglutizione<br />
Le malattie respiratorie come l’asma bronchiale, la bronchite cronica e<br />
l’enfisema polmonare incidono in modo significativo sulle abitudini di<br />
vita di chi ne è affetto.<br />
Una riabilitazione funzionale respiratoria, consistente in un programma<br />
di esercizi quotidiani, appare fondamentale al fine di ridurre la difficoltà<br />
respiratoria.<br />
La riabilitazione respiratoria viene prescritta dal medico ai pazienti che<br />
hanno malattie polmonari croniche, ossia con difficoltà di respirazione,<br />
al fine di migliorare la qualità di vita del paziente stesso. Serve a recuperare<br />
il più possibile la condizione di normalità perduta in seguito ad un<br />
problema di salute.<br />
È utile farla per:<br />
--<br />
rimuovere le secrezioni bronchiali<br />
--<br />
contrastare l’allettamento e le sue complicanze<br />
--<br />
prevenire il rischio di trombosi (diminuzione<br />
della gittata cardiaca)<br />
--<br />
migliorare l’ossigenazione<br />
--<br />
prevenire le infezioni<br />
RESPIRAZIONE CON LE LABBRA SOCCHIUSE<br />
Le proponiamo un esercizio respiratorio generale, per<br />
istruire l’assistito a migliorare la respirazione, laddove<br />
si presentano difficoltà. Le ricordiamo di verificare che<br />
venga praticato dal Suo familiare una volta acquisita la<br />
capacità di eseguirlo correttamente in ogni momento<br />
della giornata come il modo di respirare più naturale.<br />
--<br />
Inspirare lentamente l’aria attraverso il naso.<br />
--<br />
Socchiudere le labbra, prima di iniziare ad espirare<br />
l’aria, come se si volesse soffiare su una<br />
fiamma di una candela. Più si tengono le labbra<br />
ravvicinate, espirando l’aria, maggiore risulterà<br />
l’efficacia di questo atto espiratorio.<br />
--<br />
Ricominciare, dopo una breve pausa, un nuovo<br />
respiro con le stesse modalità.<br />
--<br />
Ripetere l’esercizio più volte al giorno per un<br />
periodo pari ad una decina di minuti per volta.<br />
26<br />
27
icorda<br />
TRIFLOW<br />
Il triflow è un apparecchio semplicissimo: all’interno<br />
di un contenitore di plastica, in tre cilindri separati,<br />
sono contenute tre palline che fungono da “visualizzatore”<br />
dell’allenamento inspiratorio. Attaccato a questo<br />
piccolo contenitore c’è un tubo flessibile che viene<br />
utilizzato per “inspirare”, prendendo l’aria attraverso<br />
la bocca.<br />
Esecuzione<br />
L’esercizio consiste nel fare sollevare velocemente le tre<br />
palline durante l’inspirazione. Per migliorare il risultato<br />
è possibile effettuare l’esercizio anche con un’altra<br />
metodica: prendere l’aria, cercare di sollevare una pallina<br />
per volta e mantenerla in alto 4/5 secondi. Espirare<br />
lentamente a labbra socchiuse. Ripetere l’esercizio<br />
passando a due, poi a tre palline.<br />
LE MALATTIE RESPIRATORIE<br />
INCIDONO SULLE ABITUDINI DI<br />
VITA DI CHI NE È AFFETTO<br />
Asma<br />
bronchiale<br />
Bronchite<br />
cronica<br />
CONSIGLIO PER IL CAREGIVER<br />
Segua i nostri consigli<br />
riportati nel capitolo<br />
corrispondente.<br />
Imparerà gli esercizi<br />
respiratori e l’utilizzo<br />
del TRIFLOW, un<br />
apparecchio ginnico<br />
respiratorio utile<br />
per migliorare le<br />
condizioni cliniche<br />
del Suo paziente.<br />
Enfisema<br />
polmonare<br />
LA RIABILITAZIONE<br />
RESPIRATORIA:<br />
• Consiste in un<br />
programma di vari<br />
esercizi quotidiani<br />
• È fondamentale per<br />
ridurre le difficoltà<br />
respiratorie<br />
• Migliora la qualità di<br />
vita del paziente<br />
RISULTATI<br />
Rimuove le secrezioni<br />
bronchiali<br />
Contrasta l’allettamento<br />
Previene il rischio di<br />
trombosi<br />
Migliora l’ossigenazione<br />
Previene le infezioni<br />
28<br />
29
SOMMINISTRAZIONE<br />
DELLA TERAPIA<br />
Molte malattie sono croniche, cioè durano tutta la vita (come l’ipertensione<br />
arteriosa, il diabete, malattie di cuore, ecc…), ma si curano con<br />
l’uso continuo di farmaci specifici per cui è essenziale l’uso corretto e costante<br />
della terapia. Molto spesso, però, i risultati non sono visibili perché<br />
lo scopo della cura è quello di tenere sotto controllo la malattia, evitando<br />
la comparsa di complicazioni.<br />
Cosa si intende per prima, dopo e lontano dai pasti:<br />
Alla dimissione del Suo caro vi sarà rilasciato uno schema di terapia recante<br />
il nome del farmaco, il dosaggio e l’orario di somministrazione e<br />
i farmaci da usare al bisogno, quando per esempio si presenta il dolore.<br />
Si ricordi di:<br />
--<br />
somministrare il farmaco nella quantità prescritta;<br />
--<br />
somministrare i farmaci negli orari e secondo le<br />
modalità prescritte;<br />
--<br />
se si hanno dubbi contattare sempre il Medico di<br />
riferimento;<br />
--<br />
controllare sempre la data di scadenza presente sulle<br />
confezioni;<br />
--<br />
conservare i farmaci in luogo sicuro, fresco ed<br />
asciutto;<br />
--<br />
alcuni farmaci, una volta aperti, scadono prima<br />
della data indicata sulla confezione;<br />
--<br />
in caso di comparsa di un nuovo sintomo durante<br />
la cura, comunicare al Medico di riferimento;<br />
--<br />
non interrompere arbitrariamente una terapia né<br />
apportare modifiche alla quantità prescritta.<br />
Consigli utili<br />
--<br />
prima dei pasti è il periodo immediatamente<br />
prima del pasto, cioè entro 60 minuti;<br />
--<br />
dopo i pasti è quando lo stomaco è pieno, cioè subito<br />
dopo un pasto completo;<br />
--<br />
lontano dai pasti è come dire che il farmaco va assunto<br />
almeno un’ora prima dei pasti o due ore dopo.<br />
Grande importanza hanno gli integratori, che vanno<br />
usati quando le condizioni di salute indicano una<br />
carenza di vitamine (sempre dietro consiglio del suo<br />
Medico curante).<br />
Essi perdono però efficacia se vengono assunti con altre<br />
pillole. È opportuno assumerli a metà mattinata<br />
e a metà pomeriggio (a distanza di almeno due ore<br />
dall’assunzione di farmaci).<br />
30<br />
31
EPARINA<br />
A cosa serve l’eparina?<br />
L’eparina è usata principalmente per la prevenzione e<br />
il trattamento delle trombosi venose profonde.<br />
Dove fare le punture di eparina?<br />
La parte del corpo più adatta per fare la puntura è la<br />
regione addominale (pancia), ad eccezione della zona<br />
molto vicina all’ombelico. In alternativa ecco le parti<br />
del corpo dove fare la puntura di eparina:<br />
--<br />
nella parte alta del braccio;<br />
--<br />
nella parte alta della coscia;<br />
--<br />
sopra al gluteo;<br />
--<br />
nella parte superiore della schiena<br />
MAPPA DEI PUNTI<br />
A FINE CAPITOLO<br />
Prendere la pelle tra il<br />
pollice e l’indice e sollevarla<br />
(plica cutanea). Questa posizione<br />
va tenuta per tutta<br />
la durata della puntura.<br />
Inserire tutto l’ago nella<br />
pelle con un angolo di 90<br />
gradi (ovvero l’ago deve<br />
essere perpendicolare alla<br />
pelle). Non aspirare con<br />
lo stantuffo della siringa<br />
neppure per controllare se<br />
è in un capillare: non è<br />
importante!<br />
SI RICORDI DI:<br />
Finita la puntura estrarre<br />
velocemente l’ago e premere<br />
il punto dove è stato<br />
inserito con un batuffolo<br />
di cotone, senza strofinare<br />
altrimenti comparirà il<br />
livido.<br />
Come fare le punture di eparina?<br />
Gettare il tutto in un contenitore<br />
di rifiuti speciali.<br />
--<br />
non fare la puntura sempre nello stesso<br />
punto (alternare le zone del corpo);<br />
--<br />
evitare zone del corpo ustionate, eccessivamente<br />
magre, con voglie, lesioni della<br />
pelle, lividi, infiammazioni, cicatrici e<br />
gonfiori;<br />
--<br />
non aspirare con lo stantuffo della siringa;<br />
--<br />
non eliminare l’aria della siringa preconfezionata.<br />
Lavare accuratamente le<br />
mani.<br />
Scegliere la zona del corpo,<br />
tra quelle elencate prima,<br />
dove fare la puntura.<br />
Disinfettare la zona con<br />
batuffolo di cotone e prendere<br />
la siringa.<br />
32<br />
33
COME INIETTARE L’INSULINA CON UNA PENNA<br />
Qui di seguito sono riportate le istruzioni comuni a tutte le penne da<br />
insulina. Può essere autosomministrata (cioè il paziente impara a farlo da<br />
solo) o somministrata dal caregiver. È importante, in ogni caso, prendersi<br />
tutto il tempo necessario per leggere bene le istruzioni.<br />
Lavarsi accuratamente le mani.<br />
Avvicinare l’ago alla penna e avvitarlo alla<br />
cartuccia.<br />
Inserire l’ago nella pelle seguendo la tecnica<br />
di iniezione raccomandata.<br />
Quando l’ago è inserito, premere lentamente<br />
il pulsante fino a completare la somministrazione<br />
e attendere 10 secondi prima di<br />
estrarre l’ago.<br />
Selezionare due unità: tenere la penna<br />
con l’ago verso l’alto e premere il pulsante<br />
completamente fino a quando appare una<br />
goccia di insulina. Se non appare selezionare<br />
nuovamente due unità.<br />
Selezionare la dose da iniettare.<br />
Estrarre delicatamente l’ago.<br />
Ricordarsi di smaltire correttamente tutto<br />
il materiale in un apposito contenitore di<br />
rifiuti speciali.<br />
34<br />
35
COME FARE UN’ INIEZIONE INTRAMUSCOLO<br />
Lavarsi accuratamente le mani.<br />
Preparare la fiala da iniettare e la siringa.<br />
Alcuni farmaci sono pronti all’uso, per altri<br />
è necessario aspirare con l’ago da una fiala<br />
o da un flaconcino. In questo caso, togliere<br />
l’astuccio dell’ago, muovere più volte lo stantuffo,<br />
inserire delicatamente l’ago dentro la<br />
fiala, aspirare tutto il farmaco e spingere lo<br />
stantuffo fino a fare fuoriuscire tutta l’aria.<br />
Legga attentamente tutta la documentazione<br />
fornita con il farmaco e segua tutti i passaggi<br />
preparatori.<br />
Impugnare la siringa con la mano dominante<br />
come se fosse una penna.<br />
Con un colpo leggero e rapido inserire l’ago<br />
nel muscolo a 90 gradi (negli adulti di<br />
corporatura normale l’ago va inserito tutto,<br />
mentre nei bambini e nelle persone magre<br />
non va spinto fino in fondo).<br />
Dove fare un’intramuscolo:<br />
--<br />
muscolo deltoide<br />
--<br />
dorsogluteale<br />
--<br />
ventrogluteale<br />
--<br />
vastuslateralis<br />
--<br />
rectusfemoris<br />
MAPPA DEI PUNTI A FINE CAPITOLO<br />
Disinfettare il punto dell’iniezione e aspettare<br />
che il disinfettante si asciughi.<br />
Tirare un po' indietro lo stantuffo come per<br />
aspirare: se nella siringa entra del sangue,<br />
vuol dire che è stata colpita una vena e<br />
dunque si rischia di iniettare il farmaco<br />
nelle vene; in tal caso bisogna estrarre l’ago,<br />
disinfettare il punto di iniezione, buttare la<br />
siringa con tutto il contenuto e ripetere l’iniezione<br />
in un altro punto con una nuova<br />
siringa e una nuova dose di farmaco.<br />
Ricordarsi di smaltire correttamente tutto<br />
il materiale in un apposito contenitore di<br />
rifiuti speciali.<br />
36<br />
37
Parte alta<br />
del braccio<br />
Deltoide<br />
Regione<br />
addominale<br />
Ventrogluteale<br />
Parte alta<br />
del gluteo<br />
Dorsogluteale<br />
Parte alta<br />
della coscia<br />
Rectusfemoris<br />
Vastuslateralis<br />
Dove fare una puntura di eparina<br />
Dove fare un'intramuscolo<br />
38<br />
39
EPARINA<br />
INTRAMUSCOLO<br />
• Non rimuovere la<br />
bolla d’aria presente<br />
nella siringa.<br />
• Prima di iniettare<br />
il farmaco non è<br />
necessario aspirare.<br />
SI RICORDI DI<br />
RISPETTARE LE "G"<br />
Giusto farmaco<br />
Giusta dose<br />
Giusto orario<br />
• Legga<br />
attentamente tutta<br />
la documentazione<br />
fornita con il<br />
farmaco e segua<br />
tutti i passaggi<br />
preparatori.<br />
• Inserire l’ago con<br />
un colpo diretto e<br />
leggero a 90°.<br />
• Tirare lo stantuffo<br />
per aspirare: se c’è<br />
sangue estrarre<br />
l’ago e ripetere la<br />
procedura.<br />
Giusta somministrazione<br />
INSULINA<br />
• Può essere<br />
autosomministrata<br />
(il paziente impara a<br />
farla da solo).<br />
• Può essere<br />
somministrata dal<br />
caregiver.<br />
SI RICORDI DI<br />
Conservare l’insulina in<br />
frigorifero se non in uso.<br />
Non riutilizzare lo stesso<br />
ago già usato.<br />
Non massaggiare la sede<br />
di iniezione né prima né<br />
dopo la puntura.<br />
CONSIGLI PER IL<br />
CAREGIVER<br />
Aiuti il suo familiare<br />
ad assumere la giusta<br />
posizione per eseguire<br />
l’iniezione.<br />
Alterni le sedi di iniezioni<br />
(vedi figure relative)<br />
Legga attentamente le<br />
istruzioni d’uso<br />
40<br />
41
ELIMINAZIONE<br />
URINARIA E INTESTINALE<br />
AUSILI CONTENITIVI<br />
Gli ausili contenitivi si utilizzano per:<br />
--<br />
proteggere la pelle dei genitali dall’azione irritante dell’urina e<br />
dall’aggressione dell’umidità;<br />
--<br />
proteggere gli indumenti e la biancheria da letto;<br />
--<br />
controllare la diffusione dei cattivi odori;<br />
--<br />
migliorare la vita sociale permettendo alla persona di condurre<br />
una vita "normale", salvaguardandone la discrezione e la dignità<br />
personali.<br />
INCONTINENZA URINARIA<br />
L’incontinenza urinaria è la perdita di urina dovuta all’incapacità di trattenerla.<br />
È un fenomeno sottovalutato e taciuto, con vergogna a parlarne sia da<br />
parte di chi ne soffre, sia di chi assiste.<br />
Infatti, il timore di non riuscire a trattenere l’urina e di perderla, il disagio<br />
di trovarsi bagnati e la paura che gli altri se ne accorgano, portano le<br />
persone ad affrontare vergogne e timori quotidiani che influenzano negativamente<br />
la qualità della vita.<br />
L’incontinenza può essere transitoria<br />
quando è dovuta a diverse cause quali:<br />
--<br />
stati confusionali<br />
--<br />
infezioni delle vie urinarie<br />
--<br />
uso di farmaci (sedativi, diuretici,<br />
ecc…)<br />
L’incontinenza è permanente quando<br />
le cause che la determinano non sono<br />
curabili.<br />
I pannoloni differiscono per:<br />
--<br />
taglia, forma e dimensione<br />
--<br />
tecnica di posizionamento<br />
--<br />
capacità di assorbenza<br />
Le traverse assorbenti, utilizzate<br />
per la protezione del letto, sedie o<br />
poltrone.<br />
42<br />
43
SISTEMI DI RACCOLTA<br />
ESTERNA DELL’ URINA<br />
Condom: sono particolari dispositivi<br />
esterni maschili che vengono<br />
collegati ad una sacca di raccolta<br />
e che vanno sostituiti una volta al<br />
giorno.<br />
Cateteri vescicali: ausili che rimediano<br />
ad una incapacità di svuotamento<br />
vescicale o a un’incontinenza<br />
non gestibile con gli altri ausili<br />
per particolari situazioni cliniche.<br />
CAMBIO DELLA SACCA<br />
La periodicità del cambio della<br />
sacca dipende dal tipo di sacca utilizzata.<br />
Al domicilio vengono utilizzate<br />
prevalentemente le seguenti<br />
sacche:<br />
--<br />
sacche giornaliere usa e getta<br />
che vanno sostituite almeno<br />
una volta al giorno;<br />
--<br />
sacche dotate di rubinetto che<br />
vanno svuotate una volta al<br />
giorno e sostituite ogni 3-4<br />
giorni.<br />
Per il cambio della sacca sono necessari:<br />
--<br />
una nuova sacca;<br />
--<br />
un paio di guanti monouso;<br />
--<br />
un morsetto e/o pinza per la<br />
chiusura del catetere.<br />
Procedura<br />
CONSIGLI UTILI<br />
Se l’incontinenza si verifica di notte<br />
è necessario provare, dopo avere<br />
sentito il Medico, a ridurre i liquidi<br />
per alcune ore prima del riposo<br />
notturno, assicurandosi, però, che<br />
la persona venga adeguatamente<br />
idratata durante il tempo restante<br />
della giornata. Garantire che vada<br />
in bagno prima di coricarsi.<br />
Con le persone incontinenti non<br />
utilizzare la coperta elettrica.<br />
Lavarsi le mani con acqua e sapone.<br />
Indossare un paio di guanti monouso.<br />
44<br />
45
Lo svuotamento della sacca<br />
In caso di utilizzo di sacca con rubinetto, per prevenire<br />
la contaminazione data da sporco o germi, adottare le seguenti<br />
precauzioni:<br />
Chiudere il catetere con il morsetto (o con apposita pinza) al di sopra del raccordo.<br />
--<br />
lavarsi le mani con acqua e sapone ed indossare un<br />
paio di guanti prima di manipolare il rubinetto;<br />
--<br />
assicurarsi che il rubinetto non venga mai a contatto<br />
con il pavimento;<br />
--<br />
non mettere mai la sacca sopra il livello della vescica;<br />
--<br />
attenzionare che il tubo non sia piegato.<br />
SOSTITUZIONE DEL CONDOM URINARIO<br />
Staccare la sacca piena dal raccordo e immediatamente inserirne una nuova. Durante questa<br />
manovra, il raccordo della nuova sacca pulita e la zona di inserimento del catetere non<br />
devono essere appoggiati al letto né ad altre superfici per evitare contaminazioni.<br />
Rimuovere il morsetto dal catetere. Evitare<br />
le piegature del catetere e del tubo di raccolta.<br />
Agganciare la sacca di raccolta al letto<br />
utilizzando l’apposito sostegno.<br />
La sacca deve essere svuotata nel WC e<br />
smaltita nei rifiuti urbani.<br />
--<br />
Lavarsi le mani ed indossare i guanti.<br />
--<br />
Togliere il condom usato.<br />
--<br />
Valutare le condizioni del pene, osservare che non<br />
ci siano cambiamenti nella condizione della pelle<br />
(irritazione, rossore, ecc..).<br />
--<br />
Eseguire una corretta igiene intima.<br />
--<br />
Con la mano sinistra afferrare il pene , con la mano<br />
destra applicare il condom alla punta del pene e<br />
srotolarlo lentamente.<br />
--<br />
Lasciare un po' di spazio tra la punta del pene e la<br />
parte terminale del condom per permettere il passaggio<br />
delle urine nella sacca di raccolta.<br />
--<br />
Applicare il cerotto sul condom, in modo aderente,<br />
senza stringere troppo.<br />
--<br />
Evitare che il cerotto venga in contatto con la pelle.<br />
46<br />
47
Consigli utili<br />
--<br />
Collegare il tubo della sacca di raccolta all’estremità<br />
del condom.<br />
--<br />
Rimuovere i guanti e lavarsi le mani.<br />
--<br />
Controllare, a breve distanza di tempo, il buon funzionamento<br />
osservando la presenza di urina nella<br />
sacca di raccolta e l’assenza di perdite.<br />
Assicurarsi sempre del libero deflusso delle urine e segnarne<br />
quotidianamente su un <strong>quaderno</strong>, la quantità<br />
ad ogni cambio o svuotamento di sacca.<br />
È importante controllare la quantità giornaliera e rilevare<br />
se tende a diminuire di giorno in giorno; se è<br />
inferiore a 500 ml in 24 ore riferire al Medico di riferimento.<br />
Valutare se le urine sono torbide, maleodoranti, se c'è<br />
presenza di residui e se il paziente riferisce bruciore<br />
durante la minzione o dolore al basso ventre (in tal<br />
caso, comunicare subito con il Suo Medico curante).<br />
POSIZIONAMENTO E RITIRO DEL PAPPAGALLO<br />
--<br />
Lavarsi le mani.<br />
--<br />
Indossare i guanti.<br />
--<br />
Mettere telo salva-letto sotto il bacino per riparare<br />
la biancheria del letto (se il paziente è collaborante,<br />
chiedere di sollevare il bacino; se il<br />
paziente non riesce a mobilizzarsi, aiutarlo a posizionarsi<br />
su un lato, inserire il telo salva-letto,<br />
posizionare il paziente sul lato opposto tirando<br />
completamente il telo salva-letto, riposizionare<br />
il paziente nella posizione iniziale.<br />
--<br />
Mettere in posizione semi-seduta per facilitare<br />
l’eliminazione.<br />
--<br />
Posizionare pappagallo.<br />
--<br />
Coprire il paziente e invitarlo ad urinare.<br />
--<br />
Rimuovere il pappagallo.<br />
--<br />
Praticare l’igiene intima.<br />
--<br />
Pulire e disinfettare il pappagallo.<br />
--<br />
Lavarsi le mani.<br />
In caso di presenza di coaguli di sangue o di urina di<br />
colore rosso, è importante contattare il Medico.<br />
Non mettere la sacca sopra il livello della vescica.<br />
Non lasciare la sacca sul pavimento.<br />
Non trazionare il catetere vescicale.<br />
Avere cura che il tubo di raccordo non si pieghi e non<br />
si attorcigli.<br />
48<br />
49
POSIZIONAMENTO E RITIRO DELLA PADELLA<br />
--<br />
Lavarsi le mani.<br />
--<br />
Indossare guanti monouso.<br />
--<br />
Mettere il telo salva-letto sotto il bacino per riparare la biancheria<br />
del letto.<br />
--<br />
Se il paziente può sollevare il bacino infilare la padella, facendo<br />
flettere le gambe.<br />
--<br />
Se il paziente non può sollevarsi, ruotarlo su un fianco; ricordiamo<br />
che se il paziente ha una protesi d’anca, va ruotato sul fianco non<br />
operato, mettendo un cuscino tra le gambe. Appoggiare la padella<br />
contro il sedere e raddrizzare il paziente sulla padella.<br />
--<br />
Ricoprire il paziente ed allontanarsi durante l’espletamento dei<br />
bisogni.<br />
--<br />
Quando il paziente ha terminato, togliere la padella con delicatezza.<br />
--<br />
Fare una toilette intima.<br />
--<br />
Effettuare lo scarico, il lavaggio e la decontaminazione della padella.<br />
--<br />
Gettare i guanti.<br />
--<br />
Lavarsi le mani.<br />
Importante<br />
Non appoggiare la padella sul letto<br />
ma per terra.<br />
Importante<br />
ESECUZIONE DEL CLISTERE DI PULIZIA<br />
Il clistere va praticato su prescrizione medica in caso<br />
di stipsi. Serve a liberare l’ultimo tratto dell’intestino<br />
dalle feci.<br />
--<br />
Eseguire un lavaggio delle mani prima di effettuare<br />
la procedura.<br />
--<br />
Proteggere il letto con una cerata.<br />
--<br />
Porre il soggetto in decubito laterale sinistro con<br />
una gamba flessa, se non controindicato.<br />
--<br />
Indossare i guanti e lubrificare il beccuccio della<br />
peretta.<br />
--<br />
Inserire delicatamente il beccuccio all’interno dello<br />
sfintere anale.<br />
--<br />
Svuotare la peretta con una pressione costante ed<br />
invitare il paziente a trattenere il liquido.<br />
--<br />
Posizionare la padella oppure accompagnare il paziente<br />
al bagno assistendolo adeguatamente.<br />
--<br />
Praticare l’igiene intima.<br />
Una penetrazione troppo profonda rischia di provocare<br />
una lesione del retto.<br />
GESTIONE DELLA STOMIA INTESTINALE<br />
La stomia è il risultato di un intervento chirurgico<br />
attraverso il quale si crea un’apertura che consente di<br />
far fuoriuscire il contenuto dell’intestino (le feci) verso<br />
l’esterno.<br />
50<br />
51
Prendersi cura della stomia<br />
La stomia è come un organo nuovo, una parte nuova<br />
del corpo a cui bisogna abituarsi. Bisogna imparare a<br />
conoscerla e a gestirla con sicurezza. La pelle attorno<br />
alla stomia è molto delicata e necessita di attenzione<br />
e cure igieniche ogni giorno, essendo continuamente<br />
esposta a irritazioni causate dalle feci. Bisogna detergerla<br />
ogni giorno con acqua tiepida e sapone neutro.<br />
L’INCONTINENZA URINARIA ED<br />
INTESTINALE È L’INCAPACITÀ<br />
DI TRATTENERE L’URINA E LE<br />
FECI GENERANDO SPESSO<br />
IMBARAZZO.<br />
CONSIGLIO PER IL CAREGIVER<br />
Una corretta<br />
igiene intima ed<br />
una disinfezione<br />
adeguata dei presidi<br />
dopo l’utilizzo<br />
ne diminuisce<br />
notevolmente le<br />
infezioni.<br />
Come pulire la stomia<br />
--<br />
Preparare tutto l’occorrente prima di iniziare.<br />
--<br />
Lavarsi le mani.<br />
--<br />
Proteggere il letto con una traversa.<br />
--<br />
Rimuovere il vecchio presidio dall’alto verso il<br />
basso.<br />
--<br />
Rimuovere le feci con della carta igienica con<br />
movimenti dall’esterno verso l’interno.<br />
--<br />
Lavare con sapone neutro e acqua tiepida.<br />
--<br />
Asciugare tamponando.<br />
--<br />
Ritagliare o modellare con le mani il foro della<br />
placca delle giuste dimensioni.<br />
--<br />
Applicare il nuovo presidio facendo attenzione a<br />
che aderisca bene alla cute senza formare grinze.<br />
--<br />
Lavarsi le mani.<br />
Consigli utili<br />
Non aspettare che la sacca sia completamente piena<br />
per cambiarla. Se lo stoma sanguina, rivolgersi al più<br />
presto al proprio Medico.<br />
OBIETTIVO<br />
Migliorare la qualità<br />
della vita utilizzando<br />
il presidio più adatto<br />
all’assistito.<br />
PRESIDI UTILI<br />
PANNOLONI<br />
Ne esistono di diverse forme e taglie.<br />
CONDOM<br />
Presidio esterno maschile per la raccolta<br />
delle urine.<br />
CATETERE VESCICALE<br />
Presidio invasivo per la raccolta delle<br />
urine nell’uomo e nella donna.<br />
Nell’uomo è spesso generata<br />
dall’ipertrofia prostatica.<br />
Nella donna è generato spesso<br />
dalla gravidanza e dal parto per<br />
l’indebolimento della muscolatura.<br />
TRAVERSE<br />
Presidi salva letto.<br />
PADELLA<br />
Presidio per l’evacuazione e la minzione<br />
comodamente a letto.<br />
PAPPAGALLO<br />
Presidio maschile per la raccolta delle<br />
urine utilizzabile comodamente in<br />
sedia o a letto.<br />
52<br />
53
ALIMENTAZIONE E<br />
IDRATAZIONE<br />
NOTA BENE<br />
Se il peso è eccessivo, ridurre l’apporto calorico aumentando<br />
il consumo di cibi a basso contenuto energetico<br />
come verdura, ortaggi e frutta fresca e limitando grassi,<br />
dolci e alcool.<br />
Se il peso è troppo basso, correggere l’alimentazione rivolgendosi<br />
ad uno specialista.<br />
Una dieta sana ed equilibrata contribuisce a mantenere e a migliorare la<br />
salute, mentre un'alimentazione scorretta può provocare numerosi squilibri<br />
ed è uno dei maggiori fattori di rischio per numerose malattie.<br />
“Mangiar sano” significa alimentarsi correttamente sia dal punto di vista<br />
quantitativo che qualitativo, garantendo un apporto adeguato di energia<br />
e di nutrienti.<br />
REGOLE DELLA SALUTE A TAVOLA<br />
--<br />
Controllare il peso e mantenersi sempre attivi.<br />
--<br />
Più cereali (integrali e olio di oliva a crudo), legumi, ortaggi e frutta.<br />
--<br />
Grassi: scegliere la qualità e limitare la quantità.<br />
--<br />
Zuccheri, dolci e bevande zuccherate: nei giusti limiti.<br />
--<br />
Bere ogni giorno acqua in abbondanza.<br />
--<br />
Poco sale.<br />
--<br />
Bevande alcoliche: in quantità controllata, solo se consentite.<br />
--<br />
Variare spesso le scelte a tavola.<br />
--<br />
Consumare molto pesce.<br />
--<br />
Consumare con moderazione uova, latte e formaggi.<br />
--<br />
Preferire carni bianchi (tacchino, pollo e coniglio).<br />
Consigli utili<br />
--<br />
Consumare regolarmente pane, pasta, riso e altri<br />
cereali (meglio se integrali) evitando di aggiungere<br />
troppi condimenti grassi.<br />
--<br />
Consumare ogni giorno più porzioni di ortaggi e<br />
frutta fresca.<br />
--<br />
Consumare legumi (fagioli, lenticchie, ceci, soia,<br />
fave, piselli, ecc.) almeno una volta alla settimana.<br />
--<br />
I dolci non sono vietati, ma vanno consumati con<br />
moderazione.<br />
--<br />
I prodotti con molto zucchero favoriscono la carie,<br />
per cui è necessario lavarsi i denti dopo ogni pasto.<br />
--<br />
Le bibite gassate e zuccherate forniscono molte calorie<br />
e nessun nutriente oltre lo zucchero.<br />
--<br />
Ridurre la quantità di sale nelle preparazioni casalinghe<br />
dei cibi ed insaporire con aromi e spezie.<br />
--<br />
Ridurre il consumo di prodotti conservati e molto<br />
salati (cibi in scatola, insaccati, snack salati, ecc.).<br />
--<br />
Consumare le bevande a basso tenore alcolico<br />
(vino, birra) durante i pasti e moderatamente.<br />
--<br />
Variare le scelte a tavola perché non esiste un alimento<br />
54<br />
55
“completo” che contenga tutte le sostanze nutrienti<br />
di cui abbiamo bisogno e, quindi, l’esclusione<br />
di alcuni alimenti dalla dieta abituale<br />
comporta il rischio di carenze nutrizionali.<br />
L’IMPORTANZA DELL’IDRATAZIONE<br />
L’acqua è un elemento essenziale per la salute di ognuno<br />
e gioca un ruolo fondamentale anche nel processo<br />
di guarigione. I pazienti che si idratano correttamente<br />
si sentono meglio e guariscono più velocemente.<br />
La carenza di acqua può causare disidratazione, una<br />
condizione che non permette al corpo di funzionare<br />
regolarmente.<br />
Quando sono presenti febbre, vomito, diarrea è consigliabile<br />
bere di più per permettere al corpo di reintegrare<br />
liquidi, nella quantità di un cucchiaio. Fare bere<br />
un litro di mattina e un litro nel pomeriggio a temperatura<br />
ambiente perché l’acqua fredda è nociva per<br />
l’organismo. Incoraggi il suo assistito a bere durante la<br />
giornata. Anche in caso di infezioni delle vie urinarie<br />
potrebbe essere necessario bere di più rispetto alle proprie<br />
abitudini.<br />
In alcuni casi, come malattie del fegato e dei reni, è<br />
necessaria una minore assunzione di acqua (rivolgersi<br />
al Medico).<br />
Chi fa fatica a bere qualche bicchiere di acqua in più,<br />
forse si sentirà più stimolato ad assumere dei frullati<br />
o dei succhi freschi preparati in casa con frutta e verdura.<br />
QUANDO È OPPORTUNO CONSULTARE IL<br />
MEDICO<br />
Se è presente una condizione di inappetenza, di nausea o<br />
vomito è opportuno contattare il Medico. Quest’ultimo,<br />
infatti, potrà valutare la possibilità di prescrivere dei farmaci<br />
in grado di stimolare l’appetito e stilare un piano di<br />
trattamento per ridurre il rischio di:<br />
--<br />
perdita di forza;<br />
--<br />
malnutrizione (assunzione di cibo inadeguato a<br />
nutrire il nostro corpo);<br />
--<br />
diffusione di infezione (malattie dovute a virus e<br />
batteri);<br />
--<br />
carenze vitaminiche (sostanze indispensabili non<br />
presenti nel nostro organismo);<br />
--<br />
sindrome di deperimento (perdita di peso, debolezza<br />
e stanchezza).<br />
56
SOMMINISTRAZIONE DEL CIBO E<br />
ASSISTENZA DURANTE I PASTI<br />
Obiettivi<br />
Aiutare il paziente nell’alimentazione stimolandolo ad essere il più possibile<br />
autonomo.<br />
Azioni<br />
Posizionamento:<br />
--<br />
Lavarsi le mani.<br />
--<br />
Fare lavare le mani al paziente.<br />
--<br />
Posizionare la persona in modo comodo in poltrona o a letto alzando<br />
la testiera e servendosi, se necessario, di cuscini.<br />
--<br />
Mettere il tavolo o il ripiano superiore del comodino davanti al paziente.<br />
--<br />
Avvicinare il bicchiere e la bottiglia di acqua e riempire il bicchiere se<br />
necessario.<br />
--<br />
Fornire la salvietta al paziente.<br />
Aiuto durante i pasti:<br />
--<br />
Curare la presentazione del pasto ed aiutare il paziente in relazione al<br />
tipo di handicap.<br />
--<br />
Non mostrare segni di fretta e di irritazione e rispettare i ritmi del<br />
paziente.<br />
--<br />
Proporre di bere (in alcuni casi bere dal bicchiere è impossibile, pertanto<br />
adottare altre soluzioni adatte al paziente, come l’uso di una<br />
cannuccia).<br />
--<br />
Servirsi di un cucchiaino per somministrare piccoli sorsi.<br />
--<br />
Fare delle pause.<br />
--<br />
Rinforzare l’autonomia del paziente.<br />
--<br />
Se rifiuta di mangiare, cercare di comprendere la ragione<br />
del rifiuto.<br />
--<br />
Alla fine del pasto suggerire un lavaggio dei denti o un<br />
risciacquo della protesi dentaria.<br />
CONSIGLI PRATICI PER CHI ASSISTE IL<br />
MALATO DISFAGICO DURANTE IL PASTO<br />
--<br />
La posizione migliore per alimentarsi è quella seduta<br />
con un comodo sostegno per gli avambracci e<br />
i piedi appoggiati a terra.<br />
--<br />
A letto il tronco deve essere alzato il più possibile,<br />
anche utilizzando più di un cuscino da mettere<br />
come appoggio alla schiena.<br />
--<br />
L’ambiente ove viene consumato il pasto deve essere<br />
tranquillo, silenzioso e ben illuminato.<br />
--<br />
La persona che dà da mangiare dovrebbe sedersi tenendo<br />
gli occhi alla stessa altezza o più in basso di<br />
chi deve mangiare.<br />
--<br />
Il paziente deve mangiare lentamente, concentrandosi<br />
sulla deglutizione.<br />
--<br />
È possibile rendere la deglutizione più sicura somministrando<br />
liquidi densi e una dieta semisolida<br />
con sostanze di consistenza omogenea (cibo che<br />
mantenga e formi facilmente un bolo).<br />
--<br />
Evitare: cibi e bevande a temperature estreme, liquidi,<br />
il latte perché potrebbe favorire un’eccessiva<br />
produzione di muco, prodotti che si sciolgono<br />
in bocca (per esempio pezzetti di ghiaccio, alcuni<br />
prodotti in gelatina, gelato), alimenti di consistenza<br />
mista, per esempio l’associazione di consistenze<br />
diverse come in alcune minestre (parte solida e<br />
58<br />
59
liquida insieme), alimenti secchi e friabili, alimenti<br />
che si suddividono in tante piccole unità<br />
(per esempio riso, pane secco), alimenti che impastano<br />
la bocca (per esempio burro di arachidi,<br />
banane, pane bianco morbido).<br />
--<br />
Non introdurne un secondo boccone se quello<br />
precedente non è stato completamente deglutito<br />
(attenzione ai residui di cibo che permangono<br />
in bocca).<br />
--<br />
Il pasto non può durare troppo a lungo: stanchezza<br />
e distraibilità del paziente aumenterebbero<br />
i rischi d’inalazione. Somministrare pertanto<br />
pasti piccoli ma frequenti.<br />
--<br />
Controllare lo stato d’attenzione ed eventualmente<br />
decidere di sospendere il pasto ai primi<br />
segni di stanchezza.<br />
--<br />
Controllare che durante la somministrazione<br />
del pasto il paziente non cambi posizione.<br />
--<br />
Dare opportuni input verbali per riorientare il<br />
paziente quando esso si distrae.<br />
--<br />
Dedicare un tempo adeguato all’alimentazione.<br />
--<br />
Il paziente non deve parlare durante il pasto, né<br />
guardare la televisione, né essere distratto in alcun<br />
modo.<br />
--<br />
I farmaci: meglio se sono sotto forma per poter<br />
essere addensanti oppure pastiglie piccole per<br />
essere deglutiti con cibo o acqua-gel. Se proprio<br />
non riesce, polverizzarli e poi addensare.<br />
--<br />
Per almeno 15 minuti dopo il pasto il paziente<br />
deve rimanere seduto e successivamente è indispensabile<br />
provvedere all’igiene orale, per prevenire,<br />
tra l’altro, l’aspirazione di particelle di cibo<br />
che possono rimanere in bocca.<br />
Importante<br />
--<br />
Non potendo utilizzare, specialmente all’inizio del<br />
trattamento riabilitativo della deglutizione, dentifrici<br />
e collutori, in quanto il paziente potrebbe<br />
ingerirli o, peggio ancora, inalarli, può essere utilizzata<br />
in sostituzione una garza sterile o uno spazzolino<br />
per bambini a setole morbide, imbevuti con<br />
piccole quantità di bicarbonato di sodio.<br />
--<br />
Non utilizzare MAI liquidi per mandare giù il cibo<br />
se il paziente non ha dimostrato un’adeguata protezione<br />
delle vie respiratorie.<br />
--<br />
La somministrazione dei liquidi deve necessariamente<br />
essere preceduta dalla rimozione di eventuali<br />
residui alimentari dalla bocca.<br />
Notare la quantità assunta sia di liquidi che di cibi<br />
solidi.<br />
60<br />
61
ASSISTENZA ALLA PERSONA CHE VOMITA<br />
--<br />
Procurarsi immediatamente una bacinella o teli<br />
per proteggere la persona ed il letto.<br />
--<br />
Indossare i guanti.<br />
--<br />
Posizionare il paziente su un fianco laterale.<br />
--<br />
Invitare il paziente a rimanere tranquillo e a fare<br />
dei respiri profondi.<br />
--<br />
Aiutare il paziente nell’igiene della bocca e nel<br />
cambio biancheria personale se necessario.<br />
--<br />
Cambiare la biancheria del letto se sporca.<br />
--<br />
Lavarsi le mani.<br />
--<br />
Porre il paziente in posizione laterale.<br />
--<br />
Porre un telo per proteggere la persona ed il letto.<br />
--<br />
Predisporre il materiale per eventuale aspirazione<br />
del liquido dalla bocca.<br />
L’ACQUA È UN ELEMENTO<br />
ESSENZIALE PER LA SALUTE DI<br />
OGNI PERSONA E GIOCA ANCHE<br />
UN RUOLO IMPORTANTE NEL<br />
PROCESSO DI GUARIGIONE<br />
UNA DIETA SANA ED EQUILIBRATA<br />
CONTRIBUISCE A MANTENERE<br />
E A MIGLIORARE LA SALUTE.<br />
MANGIARE SANO SIGNIFICA<br />
ALIMENTARSI CORRETTAMENTE.<br />
CONSIGLIO PER IL CAREGIVER<br />
Il suo obiettivo deve<br />
essere quello di<br />
stimolare l’assistito<br />
ad essere il più<br />
possibile autonomo.<br />
IMPORTANTE<br />
Stimolare l’assistito a bere<br />
spesso: nelle ore diurne<br />
un bicchiere di acqua ogni<br />
ora, specialmente in caso di<br />
disidratazione.<br />
COSA FARE<br />
Controllare il peso<br />
corporeo<br />
Consumare pane e pasta<br />
integrali<br />
Mangiare più cereali,<br />
legumi, ortaggi e frutta<br />
Consumare molto pesce<br />
Evitare bibite gassate e<br />
zuccherate<br />
62<br />
63
PIAGHE DA DECUBITO<br />
PREVENZIONE DELLE LESIONI DA<br />
PRESSIONE E DECUBITO<br />
La prevenzione ed il trattamento delle lesioni da pressione rappresentano<br />
nell’assistenza domiciliare un problema rilevante.<br />
Il <strong>Caregiver</strong> nel suo piccolo può contribuire alla prevenzione e al trattamento<br />
delle lesioni con piccole osservazioni ed interventi che, se eseguiti<br />
in modo corretto, aiutano la risoluzione della lesione già esistente o fanno<br />
in modo che la lesione non compaia per niente.<br />
Una lesione da decubito (o LdD), meglio conosciuta come "piaga", è<br />
una lesione causata da una prolungata pressione sulla cute e sui tessuti,<br />
quando la persona rimane nella stessa posizione per un lungo periodo di<br />
tempo, come ad esempio nel caso di allettamento prolungato.<br />
Le aree del corpo corrispondenti alle prominenze ossee sono quelle<br />
più colpite.<br />
Nella pagina seguente, sono evidenziate<br />
in rosso le aree a rischio di sviluppo di<br />
lesioni da decubito<br />
64<br />
65
COSA FARE<br />
Nei soggetti allettati, durante l’igiene personale, ispezionare<br />
la cute. Prestare attenzione alle aree in corrispondenza<br />
delle prominenze ossee. Il primo segno è costituito da<br />
una alterazione di colore della superficie cutanea.<br />
In questo caso è opportuno comunicarlo al personale sanitario<br />
che si occupa dell’assistenza a domicilio, a scopo<br />
di adottare i migliori interventi nel trattamento delle<br />
LdD.<br />
Durante l’igiene usare l’acqua tiepida e detergenti delicati<br />
con il pH neutro. La cute deve essere mantenuta idratata:<br />
sono utili emollienti come ad esempio creme per l’idratazione<br />
della pelle.<br />
Evitare l’ambiente umido, cioè causato da incontinenza<br />
(vedi capitolo di rif.), sudorazione o secrezioni delle ferite.<br />
La cute umida è fragile e maggiormente predisposta<br />
alla formazione di lesioni, è più suscettibile alle irritazioni,<br />
alle eruzioni cutanee ed alle infezioni micotiche.<br />
Quando l’umidità non può essere controllata, usare indumenti<br />
o slip che assorbono l’umidità. Sostituire cuscini<br />
e lenzuola quando sono umidi.<br />
Ausili per evitare le LdD<br />
Materasso antidecubito: permette di alleviare la pressione<br />
nelle aree sottoposte al carico. Verificare che sia funzionante<br />
e collegato alla corrente elettrica.<br />
Cuscini: per ridurre le forze pressorie tra le prominenze<br />
ossee e le superfici di appoggio.<br />
Le persone che sono in grado, dovrebbero essere stimolate<br />
a cambiare spontaneamente le posizioni.<br />
Posture e mobilizzazioni<br />
Se l’assistito è costretto a letto e le sue condizioni cliniche<br />
lo consentono, la postura andrebbe variata ogni 2-4 ore,<br />
evitando di fare pressione sulle zone a maggior rischio od<br />
eventualmente già arrossate (vedi capitolo mobilizzazioni).<br />
66<br />
67
Nutrizione ed idratazione<br />
La nutrizione gioca un ruolo importante nella prevenzione<br />
delle lesioni stesse e contribuisce al mantenimento<br />
dell’integrità dei tessuti; lo stato nutrizionale,<br />
infatti, influenza l’integrità della cute. La presenza di<br />
lesione da decubito richiede:<br />
--<br />
un abbondante apporto di liquidi, in particolare<br />
per le persone anziane, perché il loro senso<br />
di sete è compromesso dato che, di solito, l’anziano<br />
non chiede da bere e perciò va invitato a<br />
sorseggiare ogni tanto;<br />
--<br />
un apporto di proteine (carne, uova, legumi, pesce,<br />
formaggi);<br />
--<br />
calorie (zuccheri);<br />
--<br />
vitamine (in particolare vitamina C contenuta<br />
in ortaggi, frutta fresca, verdure);<br />
--<br />
minerali (in particolare zinco, che è presente in<br />
vari alimenti come: pesce, carne, cereali, legumi,<br />
frutta secca e semi di zucca, sesamo e girasole).<br />
COSA NON FARE<br />
--<br />
NON usare soluzioni o creme lubrificanti a base di<br />
alcol, prodotti aggressivi, irritanti.<br />
--<br />
NON lasciare la cute bagnata e umida o al contrario<br />
secca, esposta al freddo.<br />
--<br />
NON usare il pannolone per "abitudine" .<br />
--<br />
NON lasciare la persona assistita nella stessa posizione<br />
per tempi prolungati.<br />
--<br />
Evitare che l’assistito scivoli lungo le barre del letto;<br />
utilizzare cuscini o presidi utili a mantenere una<br />
corretta posizione.<br />
Ricordiamo che, i tessuti come i muscoli e la cute, per<br />
la maggior parte sono costruiti dalle proteine, perciò<br />
l’apporto proteico, in presenza di LdD, è importante<br />
nel favorire la guarigione di quest’ultima.<br />
68<br />
69
COSA FARE<br />
COSA NON FARE<br />
LA LESIONE DA DECUBITO<br />
O "PIAGA"<br />
COSA È?<br />
È una lesione causata<br />
da una prolungata<br />
pressione sulla cute e<br />
sui tessuti, quando la<br />
persona rimane nella<br />
stessa posizione per un<br />
lungo periodo di tempo.<br />
Ispezionare<br />
continuamente la cute.<br />
Durante l’igiene usare<br />
acqua tiepida e detergenti<br />
delicati.<br />
Evitare un ambiente umido.<br />
Usare ausili per evitare<br />
le lesioni come cuscini e<br />
materasso antidecubito.<br />
Non usare soluzioni o<br />
creme a base di alcol,<br />
prodotti aggressivi,<br />
irritanti.<br />
Non lasciare la pelle<br />
bagnata e umida o, al<br />
contrario, secca, esposta<br />
al freddo.<br />
Non usare il pannolone<br />
"per abitudine".<br />
IMPORTANTE<br />
CONSIGLIO PER IL CAREGIVER<br />
Le aree del corpo corrispondenti alle<br />
prominenze ossee sono quelle più<br />
colpite.<br />
Una nutrizione ricca di proteine,<br />
calorie, vitamine e minerali aiuta<br />
nella prevenzione delle lesioni.<br />
È utile un abbondante<br />
apporto di liquidi.<br />
Non lasciare la<br />
persona assistita<br />
nella stessa<br />
posizione per tempi<br />
prolungati; se<br />
l’assistito è costretto<br />
a letto, la postura va<br />
cambiata spesso.<br />
70<br />
71
L’IGIENE DELLA<br />
PERSONA A LETTO<br />
PULIZIA DEL VISO<br />
Pulire gli occhi solo con l’acqua, procedendo dall’interno<br />
verso l’esterno. Usare un angolo diverso della<br />
spugna per ciascun occhio. Poi lavare il viso, il collo e<br />
le orecchie con la spugna bagnata e insaponata.<br />
PULIZIA DELLE BRACCIA<br />
Provvedere all'igiene del paziente è un’attività che deve essere svolta regolarmente<br />
ogni giorno. Occorre posizionare tutto l’occorrente nei pressi<br />
del letto:<br />
--<br />
due manopole o spugne, una per il viso e una per le parti intime;<br />
--<br />
sapone neutro;<br />
--<br />
asciugamani, uno per il viso e uno per le parti intime;<br />
--<br />
biancheria di ricambio;<br />
--<br />
eventualmente pannoloni, cerate e/o salva-letto monouso;<br />
--<br />
prodotti per la cura della pelle (deodorante, talco, creme, ecc.).<br />
Cose da attenzionare<br />
--<br />
Chiudere le finestre e le porte per eliminare le correnti d’aria.<br />
--<br />
Lavarsi le mani.<br />
--<br />
Sollevare la testata del letto.<br />
--<br />
Alzare e bloccare le sponde laterali del letto sul lato opposto dal<br />
quale si intende fare l’igiene.<br />
--<br />
Togliere i vestiti e stendere il telo da bagno sull’assistito.<br />
--<br />
Prendere la spugna e bagnarla.<br />
--<br />
Cambiare l’acqua ogni qualvolta si renda necessario.<br />
Lavare, sciacquare ed asciugare bene le mani. Fare la<br />
stessa cosa con le braccia e con le ascelle.<br />
PULIZIA DEL TORACE<br />
--<br />
Abbassare il telo dal torace dell’assistito fino all’ombelico.<br />
--<br />
Lavare il torace e l’addome, compiendo movimenti<br />
rapidi ed ampi: fare attenzione alla zona sotto mammaria<br />
ed ombelicale, soprattutto nelle persone obese,<br />
allo scopo di prevenire infezioni cutanee.<br />
--<br />
Lavare, sciacquare ed asciugare tamponando. Asciugare<br />
bene le pliche.<br />
--<br />
Applicare un poco di crema sotto il seno e tra le pliche<br />
cutanee.<br />
--<br />
Aiutare ad indossare gli indumenti puliti.<br />
72
PULIZIA DELLE GAMBE E DELLE PARTI INTIME<br />
--<br />
Scoprire le gambe dalle coperte. Coprire le parti intime.<br />
Mettere l’asciugamano sotto le gambe.<br />
--<br />
Lavare, sciacquare ed asciugare l’arto, usando movimenti<br />
rapidi cominciando dalla coscia verso la caviglia.<br />
Poi lavare il piede prestando attenzione agli spazi<br />
interdigitali. Ripetere la procedura con l’altra gamba.<br />
--<br />
Aiutare la persona a girarsi sul fianco.<br />
--<br />
Stendere l’asciugamano lungo la schiena e i glutei per<br />
evitare di bagnare le lenzuola, procedere al lavaggio<br />
del dorso e della regione lombosacrale.<br />
--<br />
Aiutare l’assistito a mettersi supino e procedere all’igiene<br />
delle parti intime.<br />
--<br />
Negli uomini il prepuzio deve essere retratto per la<br />
pulizia del glande. La pulizia delle parti intime quindi<br />
procede con la coscia, il pene e lo scroto. Per le donne<br />
pulire invece: la coscia, grandi labbra, piega tra le<br />
grandi labbra e piccole labbra. Nelle femmine è importante<br />
procedere dal pube verso il coccige, evitando<br />
così la contaminazione della vagina e dell’uretra con i<br />
microbi intestinali. Poi, facendo girare la persona sul<br />
fianco, si procede con l’igiene dei glutei.<br />
--<br />
Quindi lavare, sciacquare, asciugare tamponando delicatamente.<br />
Alla fine<br />
--<br />
Idratare la pelle<br />
--<br />
Aiutare il paziente ad indossare il pigiama o gli indumenti<br />
preferiti<br />
--<br />
Sistemare il letto<br />
--<br />
Lavarsi le mani<br />
Importante<br />
CAMBIO DEL PANNOLONE NEL PAZIENTE<br />
ALLETTATO<br />
Il pannolone deve essere usato solo nei casi di necessità,<br />
perché il suo uso favorisce la macerazione della<br />
pelle e l’insorgenza delle lesioni da decubito.<br />
Il cambio va effettuato possibilmente da due persone.<br />
Fare ruotare di fianco la persona e distendere sul letto<br />
il pannolone, successivamente farla girare supina ed<br />
appoggiarla al pannolone steso. Infine, adattare il pannolone<br />
intorno al corpo del paziente e fissare correttamente<br />
gli adesivi, controllando che non sia stretto, né<br />
troppo largo.<br />
Bisogna porre molta attenzione in presenza di cateteri<br />
vescicali, irritazioni, lesioni e arrossamenti.<br />
Per cambiare la biancheria all’assistito, farlo ruotare da<br />
un lato, sistemare la biancheria dal lato opposto e poi<br />
farlo ruotare dall’altro lato. Se lo si fa da soli, alzare la<br />
sponda dal lato dove è girato l’assistito.<br />
IGIENE DEL CAVO ORALE<br />
Per quanto riguarda l’igiene del cavo orale è importante<br />
che venga effettuata dopo ogni pasto. Se la persona<br />
è in grado, far lavare i denti con spazzolino e dentifricio.<br />
Nel caso in cui la persona non sia in grado,<br />
provvedere all’igiene orale fasciandosi il dito indice e<br />
medio con una garza imbevuta di acqua e colluttorio.<br />
74<br />
75
SHAMPOO<br />
La prestazione può essere effettuata con il paziente in<br />
poltrona, in sedia, di schiena al lavandino o a letto in<br />
posizione semi-seduta o distesa.<br />
--<br />
Indipendentemente dalla posizione del paziente,<br />
la tecnica è la stessa.<br />
--<br />
Il lavaggio dei capelli deve essere effettuato almeno<br />
ogni 10-15 giorni.<br />
--<br />
Dopo avere posto un telo sulle spalle del paziente,<br />
pettinare i capelli per rimuovere i nodi, partendo<br />
dalla parte distale del capello e tenendo<br />
in mano quella prossimale. I capelli lunghi vanno<br />
raccolti rispettando i gusti del paziente: non<br />
vanno fissati alla testa con pettini o forcine per<br />
evitare lesioni del cuoio capelluto.<br />
--<br />
Lavarsi le mani.<br />
--<br />
Ricordarsi di togliere gli occhiali e/o gli apparecchi<br />
acustici prima di fare lo shampoo e riporli<br />
nell’armadio.<br />
Tecnica<br />
--<br />
Mettere dello shampoo in una mano mentre con<br />
l’altra si sostiene la nuca<br />
--<br />
Massaggiare delicatamente il cuoio capelluto<br />
--<br />
Lavare i capelli<br />
--<br />
Risciacquare<br />
--<br />
Tamponare i capelli con l’asciugamano<br />
--<br />
Districare i capelli<br />
--<br />
Asciugare i capelli<br />
Posizionamento<br />
del paziente<br />
Persona non allettata<br />
--<br />
Accompagnare il paziente in bagno.<br />
--<br />
Fare sedere il paziente con le spalle rivolte al lavandino<br />
e il capo ipersteso all’indietro, proteggendo<br />
le spalle con un asciugamano.<br />
--<br />
Regolare la temperatura dell’acqua a 37° C e cominciare<br />
il lavaggio.<br />
Persona allettata<br />
--<br />
Preparare la traversa impermeabile e la traversa<br />
in cotone. La traversa in tessuto va arrotolata<br />
all’esterno.<br />
--<br />
Mettere una cerata sopra il materasso per non<br />
bagnarlo.<br />
--<br />
Togliere i cuscini da sotto la testa e posizionarne<br />
uno sotto le spalle in modo da lasciare libero il<br />
capo.<br />
--<br />
Sotto la testa posizionare una bacinella o un<br />
contenitore per raccogliere l’acqua versata.<br />
--<br />
Proteggere collo ed orecchie.<br />
--<br />
Mettere queste due traverse attorno al collo del<br />
paziente usando la pinza.<br />
--<br />
La traversa in tessuto è messa sulla schiena del<br />
paziente (è possibile acquistarla presso sanitarie<br />
o negozi che vendono biancheria per la casa; lavabile<br />
in lavatrice e stirabile dal lato cotone).<br />
--<br />
La traversa impermeabile è messa a grondaia<br />
direttamente nel contenitore per permettere lo<br />
scorrimento dell’acqua.<br />
76<br />
77
Importante<br />
--<br />
Posizionare il malato in modo confortevole.<br />
--<br />
Durante le cure, parlare con il paziente.<br />
--<br />
Non grattare il cuoio capelluto con le unghie.<br />
--<br />
Evitare di mettere dello shampoo negli occhi e<br />
nelle orecchie.<br />
L'IGIENE DELLA<br />
PERSONA A LETTO<br />
OCCORRENTE<br />
• Due spugne<br />
• Sapone neutro<br />
• Asciugamani<br />
• Bacinella con acqua<br />
tiepida<br />
• Pannoloni e traverse<br />
assorbenti<br />
• Biancheria di ricambio<br />
CAMBIO DEL PANNOLONE NEL PAZIENTE ALLETTATO<br />
Da fare possibilmente in due persone. Fare ruotare di fianco<br />
la persona e distendere sul letto il pannolone. Farla girare<br />
supina e adattare il pannolone intorno al corpo.<br />
Il pannolone deve essere usato solo nei casi di necessità<br />
perché favorisce la macerazione della pelle e l’insorgere<br />
delle lesioni da decubito.<br />
PULIZIA VISO<br />
Pulire gli occhi solo con acqua.<br />
PULIZIA BRACCIA<br />
Lavare, sciacquare ed asciugare bene mani, braccia e ascelle.<br />
PULIZIA TORACE<br />
Lavare compiendo movimenti ampi e rapidi, asciugare<br />
tamponando e applicare un po’ di crema sotto il seno e tra<br />
le pliche cutanee.<br />
CONSIGLIO PER<br />
IL CAREGIVER<br />
LAVARSI<br />
SEMPRE LE<br />
MANI E USARE<br />
SEMPRE<br />
GUANTI PULITI<br />
PULIZIA GAMBE E PARTI INTIME<br />
Esporre le gambe, lavare, sciacquare ed asciugare l’arto<br />
usando movimenti rapidi cominciando dalla caviglia verso<br />
la coscia. Aiutare la persona a girarsi sul fianco e procedere<br />
al lavaggio del dorso e della regione lombosacrale.<br />
Aiutare l’assistito a mettersi supino e procedere all’igiene<br />
delle parti intime. Quindi lavare, sciacquare e asciugare<br />
tamponando delicatamente. Infine idrati la pelle e aiuti il<br />
paziente ad indossare gli indumenti.<br />
78<br />
79
Riposare e dormire sono attività fondamentali per il benessere di ogni<br />
persona. La qualità della vita dipende anche da un adeguato riposo: il<br />
recupero delle forze, la concentrazione, la sensazione di benessere che<br />
derivano dal dormire sono alla base di una vita sana.<br />
Il bisogno di riposarsi e di dormire deve essere assecondato poiché l’assenza<br />
di riposo e di sonno può dare origine ad un numero elevato di disturbi<br />
quali:<br />
--<br />
rallentamento ideo-motorio<br />
--<br />
difficoltà a ricordare e a memorizzare<br />
--<br />
tendenza a commettere errori<br />
--<br />
depressione ed esaurimento delle forze<br />
RIPOSO E SONNO<br />
Il riposo consente all’organismo di recuperare le forze e di rilassarsi, ma è<br />
un’attività che non prevede necessariamente l’atto del dormire. Riposarsi<br />
significa rilassarsi, diminuire il grado di attenzione: restare sdraiati sul<br />
sofà a leggere un libro o ad ascoltare musica è un’attività riposante.<br />
Il sonno, invece, spegne la coscienza del mondo esterno.<br />
DISTURBI DEL SONNO E DEMENZA<br />
Sono tante le persone che fanno fatica ad addormentarsi,<br />
oppure si svegliano ripetutamente di notte e rimangono<br />
svegli per lungo tempo diventando ansiosi.<br />
Le cause di questi disturbi possono essere di varia natura:<br />
--<br />
invecchiando il sonno è più leggero;<br />
--<br />
durante il giorno si tende a fare pisolini lunghi<br />
e frequenti che compromettono il bisogno di riposo<br />
notturno;<br />
--<br />
la qualità del sonno è compromessa da troppa<br />
luce nella stanza, un letto scomodo, uno stile di<br />
vita troppo sedentario, una dieta inadeguata, il<br />
sentire troppo caldo o troppo freddo durante il<br />
riposo notturno, ecc.<br />
CONSIGLI PER MIGLIORARE LA QUALITÀ<br />
DEL SONNO<br />
Con qualche accorgimento è possibile migliorare la<br />
qualità del sonno. Fare del moto ogni giorno non solo<br />
aiuta a rimanere sani e longevi, ma assicura anche una<br />
"sana stanchezza" alla sera. Una semplice passeggiata,<br />
un po' di ginnastica dolce aiuta a migliorare il sonno.<br />
Alla sera è consigliabile creare un’atmosfera domestica<br />
tranquilla, abbassando il volume di televisore, radio o<br />
anche spegnendoli del tutto. Rumore e luci possono<br />
essere di ostacolo alla tranquillità.<br />
80<br />
81
Nel caso di disorientamento durante le ore notturne,<br />
la persona potrebbe alzarsi dal letto agitata, sentendosi<br />
confusa e sola, senza sapere come comportarsi. In<br />
queste circostanze, è importante rassicurarla parlando<br />
con calma e convincendola a tornare a letto. Una bevanda<br />
calda come una tisana o un tè alle erbe possono<br />
aiutare a calmarsi e conciliare il sonno (alla camomilla,<br />
melissa, papavero, passiflora, valeriana, biancospino,<br />
tiglio, lavanda).<br />
Se l’assistito è affetto da disturbi di natura psichica è<br />
consigliabile assicurarsi che le porte dell’appartamento<br />
e l’accesso ai balconi siano ben chiusi, magari con dei<br />
dispositivi di sicurezza supplementari che impediscono<br />
l’uscita.<br />
Fattori psico-fisici che possono disturbare il sonno<br />
I disturbi del sonno possono essere causati anche da<br />
altri fattori:<br />
--<br />
La depressione. Se si sospetta che la persona soffra<br />
di depressione è bene consultare il medico<br />
per un’eventuale terapia specifica.<br />
--<br />
Il dolore che rende irrequieti ed agitati.<br />
--<br />
Infezioni, problemi digestivi o di minzione.<br />
--<br />
Il consumo di alcolici, nicotina, caffè, tè, cioccolata<br />
e farmaci può interferire con il sonno.<br />
Anche un’improvvisa interruzione della somministrazione<br />
di un farmaco può compromettere la<br />
qualità del riposo.<br />
Consigli utili<br />
I sonniferi possono avere effetti collaterali indesiderati,<br />
pertanto, non si dovrebbero mai somministrare<br />
di propria iniziativa, ma solo dopo avere<br />
consultato il Medico.<br />
Chi assiste una persona con demenza spesso subisce<br />
le conseguenze dei disturbi del sonno che<br />
affliggono il proprio caro. Quando sorgono questi<br />
problemi è fondamentale prendersene cura considerando<br />
i bisogni di entrambi. È quindi consigliabile<br />
darsi il cambio con i propri familiari o<br />
amici nell’assistenza notturna.<br />
82
COME MIGLIORARE<br />
IL SONNO?<br />
RIPOSARE E DORMIRE SONO<br />
ATTIVITÀ FONDAMENTALI PER IL<br />
BENESSERE DI OGNI PERSONA:<br />
LA QUALITÀ DELLA VITA DIPENDE<br />
ANCHE DA UN ADEGUATO RIPOSO.<br />
Fare una passeggiata<br />
rilassante.<br />
Effettuare una ginnastica<br />
dolce.<br />
Non fare uso di bevande<br />
con caffeina.<br />
Evitare di sera un ambiente<br />
rumoroso e con luci accese.<br />
Evitare lunghi riposini di<br />
giorno.<br />
COSA COMPORTA<br />
NON RIPOSARE?<br />
• Rallentamento ideomotorio<br />
• Difficoltà a ricordare e<br />
a memorizzare<br />
• Tendenza a<br />
commettere errori<br />
• Depressione ed<br />
esaurimento<br />
COSA IMPEDISCE UN<br />
BUON RIPOSO?<br />
• la depressione<br />
• il dolore<br />
• infezioni, problemi<br />
digestivi o di minzione<br />
• il consumo di alcolici,<br />
nicotina, caffè, tè,<br />
cioccolata e farmaci<br />
CONSIGLIO PER IL<br />
CAREGIVER<br />
Se l’assistito soffre di<br />
demenza, assicurarsi che<br />
tutte le porte ed i balconi<br />
siano chiusi.<br />
Evitare di somministrare<br />
sonniferi arbitrariamente:<br />
consultarsi sempre con il<br />
Medico.<br />
Farsi aiutare<br />
nell’assistenza notturna,<br />
facendosi dare il cambio<br />
da qualcuno.<br />
84<br />
85
COMUNICAZIONE<br />
E RELAZIONE<br />
La capacità di comunicare in modo efficace e di stabilire una relazione<br />
positiva ed armonica con il paziente è indispensabile per tutti i processi<br />
assistenziali e per il loro esito.<br />
La relazione fa parte della cura: il caregiver ascolta, informa, coinvolge il<br />
suo assistito e valuta con lui i bisogni assistenziali, perché i pazienti chiedono<br />
di prendersi cura non solo dei loro corpi, ma di ciò "che essi sono",<br />
desiderando di essere capiti.<br />
Prendersi cura dell’altro, quindi, significa non solo accudirlo nelle sue<br />
esigenze fisiche, ma soprattutto avere l’occhio attento, premuroso, anche<br />
quando accompagna le mani, perché siano di aiuto e sostegno.<br />
È importante dirigere spesso lo sguardo verso il paziente perché l’espressione<br />
del volto è fondamentale per dimostrare interesse verso l’altro.<br />
Quando il paziente torna a casa è necessario mantenere gli equilibri della<br />
famiglia, è essenziale nutrire la comunicazione empatica fra i vari membri<br />
della famiglia, rendere tutti partecipi della malattia e del percorso di cura,<br />
mantenere un costante contatto fisico fatto di carezze e abbracci, evitare<br />
l’isolamento dagli altri.<br />
Come essere d’aiuto?<br />
Una delle sensazioni più comuni di amici e parenti, che desiderano sostenere<br />
un malato, è quella di non sapere accudire al meglio il proprio<br />
assistito, nonostante ci siano tutte le buone intenzioni: quando un nostro<br />
familiare si ammala, il dolore, l’angoscia e lo smarrimento ci sopraffanno.<br />
Allora è importante potersi fermare, prendere del tempo, ascoltare noi<br />
stessi, arrivando anche a riconoscere eventuali emozioni di rabbia, paura,<br />
sconforto e stanchezza.<br />
Essere sinceri con sé stessi ci consente di essere autentici: ascoltare e mettersi<br />
nei panni dell’altro, lasciarlo parlare e permettergli di dire quanto<br />
desidera comunicare in quel momento, saper tollerare i silenzi, evitare di<br />
esprimere giudizi o di dare interpretazioni e consigli non richiesti.<br />
Vi sono spesso ostacoli alla libera comunicazione tra il malato e i familiari,<br />
ed è dunque importante, applicare alcune semplici regole per facilitare<br />
il dialogo:<br />
--<br />
creare l’atmosfera<br />
--<br />
capire se il paziente ha voglia di parlare<br />
--<br />
ascoltare il malato mostrando di prestare attenzione<br />
--<br />
incoraggiare il malato ad aprirsi<br />
--<br />
notare se il paziente ha lunghi periodi di silenzio e comunica poco<br />
--<br />
non avere timore di esprimere i propri sentimenti<br />
--<br />
accertarsi di non avere frainteso<br />
--<br />
non cambiare argomento<br />
--<br />
non cominciare a dare consigli<br />
--<br />
essere pronti alla battuta<br />
L’obiettivo di un atteggiamento di ascolto sensibile è comprendere nel<br />
modo più completo possibile ciò che l’altra persona sente.<br />
Tanto più cercherete di comprendere i suoi sentimenti, maggiore sarà<br />
l’aiuto che gli darete.<br />
86<br />
87
cosa fare<br />
CONSIGLIO PER IL CAREGIVER<br />
LA RELAZIONE FA PARTE DELLA<br />
CURA, BISOGNA SAPERE<br />
COMUNICARE IN MODO EFFICACE<br />
PER STABILIRE UNA RELAZIONE<br />
POSITIVA CON IL PROPRIO<br />
ASSISTITO.<br />
IL CAREGIVER DEVE:<br />
• ascoltare<br />
• informare<br />
• coinvolgere<br />
• valutare i bisogni<br />
non solo fisici<br />
Quando il paziente<br />
torna a casa eviti<br />
l’isolamento dagli<br />
altri ma cerchi di<br />
mantenere gli stessi<br />
equilibri in famiglia,<br />
rendendo partecipe<br />
ogni membro per il<br />
percorso della cura.<br />
COME ESSERE D'AIUTO?<br />
Capire se il paziente ha voglia di<br />
parlare.<br />
Ascoltare prestando attenzione.<br />
Incoraggiare il proprio Caro ad<br />
aprirsi.<br />
Attenzionare se ha lunghi periodi<br />
di silenzio.<br />
Non cambiare argomento.<br />
Accertarsi di non avere frainteso.<br />
IMPORTANTE<br />
Creare un’atmosfera serena.<br />
Non avere timore di esprimere i<br />
propri sentimenti.<br />
Essere gioiosi e scherzosi, mai<br />
tristi o preoccupati.<br />
88<br />
89
MOBILIZZAZIONE<br />
POSIZIONE SEDUTA<br />
Di seguito sono descritte ed illustrate le principali posture a letto.<br />
Va tenuto presente che per ogni paziente verranno date dal personale<br />
specializzato indicazioni differenti in base alla condizione clinica, considerando<br />
lo stato di vigilanza del paziente, la collaborazione, il deficit<br />
motorio, la presenza di dolore. Si ricorda che una postura è funzionale<br />
quando è comoda: è importante la variazione della posizione nell’arco<br />
delle 24 ore, attraverso cambi regolari ogni 2 ore.<br />
Paziente seduto a letto. È consigliata<br />
per i pazienti con problemi<br />
cardiaci, migliora la respirazione,<br />
agevola il mangiare, parlare, guardare<br />
la televisione: le braccia vanno<br />
sostenute dai cuscini, sotto le<br />
ginocchia è utile posizionare un<br />
rotolo o cuscino.<br />
POSIZIONE SUPINA<br />
È la posizione orizzontale assunta dal corpo disteso con il volto rivolto<br />
verso l’alto.<br />
--<br />
Porre un cuscino sotto la parte superiore delle spalle, il collo ed il capo.<br />
--<br />
Porre un cuscino sotto le braccia.<br />
--<br />
Porre un sostegno sotto la caviglia per sollevare il tallone dal materasso.<br />
--<br />
Porre un cuscino morbido fra i piedi e la pedaliera.<br />
POSIZIONE SEMISEDUTA<br />
In questa posizione la testata del<br />
letto è sollevata di 30°-60°. Queste<br />
posizioni sono preferite dalle<br />
persone che hanno difficoltà respiratorie<br />
perché permette maggiore<br />
espansione del polmone.<br />
90<br />
91
POSIZIONE LATERALE<br />
Questa postura viene utilizzata per garantire un periodo di riposo alle<br />
zone cutanee sottoposte a pressione (prominenze ossee, aree sulle quali<br />
viene posturato il paziente più frequentemente come cranio, scapola, gomito,<br />
sacro, coccige, tallone, vertebra, orecchie, spalla, ginocchia e malleolo,<br />
ischio, trocantere).<br />
Mobilizzazione del paziente dalla posizione supina in posizione laterale<br />
sinistra:<br />
--<br />
abbassare il più possibile la testata del letto;<br />
--<br />
alzare e bloccare la sponda sinistra;<br />
--<br />
utilizzando il telo, spostare il paziente verso il bordo destro del letto;<br />
--<br />
posizionare il braccio sinistro lontano dal tronco (se il paziente è collaborante<br />
invitate ad afferrarsi alla sponda con entrambe le braccia);<br />
--<br />
flettere il ginocchio destro utilizzando il telo, girate il paziente verso<br />
sinistra;<br />
--<br />
allineare la posizione.<br />
Mobilizzazione del paziente dalla posizione supina in posizione laterale destra<br />
Lo stesso procedimento precedente invertendo i lati.<br />
POSIZIONE PRONA<br />
La posizione prona è la sola posizione al letto che permette<br />
la massima estensione delle articolazioni delle anche<br />
e delle ginocchia. Voltare il capo da un lato e porlo<br />
su di un cuscino sottile. Il letto deve essere in posizione<br />
orizzontale. Il paziente sempre aiutandosi con la traversa,<br />
va girato sull’addome, avendo cura del capo.<br />
POSIZIONE SEMIPRONA<br />
Il paziente giace su un fianco, il capo è ben sostenuto<br />
dal cuscino, il tronco è ruotato in avanti, il braccio<br />
è sostenuto dal cuscino posto di fronte al paziente, il<br />
gomito è leggermente flesso e l'avambraccio prono. La<br />
gamba è leggermente flessa sia all’anca che al ginocchio.<br />
92<br />
93
SPOSTARE IL PAZIENTE NEL LETTO<br />
Per spostare il paziente verso la testata del letto, se è in grado di collaborare,<br />
abbassare la testata del letto. Togliere i cuscini da sotto il corpo<br />
dell’assistito. Far flettere le gambe e far puntare la pianta del piede sul<br />
letto. Posizionare un braccio sotto le spalle, l’altro sotto i polpacci. Chiedere<br />
al paziente di afferrare con le mani la testata del letto o eventuale<br />
maniglia (trapezio) e di tirarsi verso l’alto spingendosi con le gambe. Lo<br />
spostamento è meglio che sia attuato con due persone.<br />
TRASFERIMENTO DEL PAZIENTE PARZIALMENTE<br />
SUFFICIENTE DAL LETTO ALLA CARROZZINA.<br />
Consigli utili<br />
Avvicinarsi il più possibile al suo assistito per evitare di<br />
arrecare danni a sé stesso.<br />
Posizionare la sedia a rotelle<br />
parallelamente al letto<br />
dal lato sano. Chiudere<br />
l’appoggia piedi e bloccare<br />
le ruote.<br />
Aiutare il paziente a mettersi<br />
il più vicino possibile<br />
al bordo del letto e girarsi<br />
su un fianco. Mentre ruota<br />
le gambe fuori dal letto lo<br />
si aiuta a sedere sul letto.<br />
Bloccare le ginocchia del<br />
paziente con le proprie<br />
gambe e portarlo verso<br />
di sé.<br />
Invitare il paziente a piegarsi,<br />
facendogli flettere il<br />
busto in avanti.<br />
Il paziente si siede sulla<br />
carrozzina, tenendo bloccate<br />
ancora le gambe.<br />
94<br />
95
TRASFERIMENTO DEL PAZIENTE PARZIALMENTE<br />
SUFFICIENTE DALLA CARROZZINA AL LETTO<br />
Durante i trasferimenti e la mobilizzazione fare attenzione<br />
alle ruote del letto, che devono essere frenate, in<br />
posizione più bassa possibile. La carrozzina deve essere<br />
frenata con il poggiapiedi sollevato<br />
Il paziente è pronto per essere messo a<br />
letto, con il lato sano verso esso. Togliere il<br />
bracciolo della sedia del lato vicino al letto.<br />
Il paziente viene fatto girare verso il letto,<br />
le sue gambe sono sempre bloccate da quelle<br />
vostre che accompagnano il movimento del<br />
paziente.<br />
Bloccare con le proprie ginocchia quelle del<br />
paziente e portare il paziente verso di sé.<br />
Il paziente viene fatto sedere, con le gambe<br />
sempre bloccate. Tenere il paziente con<br />
una mano sotto la nuca e l’altra sotto le<br />
ginocchia, per facilitare la manovra.<br />
Consigli utili<br />
--<br />
Nell’assistenza di un paziente con deambulazione<br />
difficoltosa, ricordarsi di utilizzare sempre calzature<br />
chiuse e antiscivolo.<br />
--<br />
Fare indossare abiti non ingombranti ma comodi,<br />
con possibilità di prese di sicurezza: i pantaloni di<br />
una tuta da ginnastica sono ideali, perché si può<br />
sostenere la parte posteriore dell’elastico.<br />
--<br />
Il percorso deve essere privo di ostacoli, al fine di<br />
garantire la sicurezza.<br />
--<br />
Durante gli spostamenti del paziente, non ci si deve<br />
mai sbilanciare e si deve cercare di mantenere un<br />
corretto assetto della colonna.<br />
--<br />
Nel rotolamento sul fianco, il paziente deve essere<br />
afferrato all’altezza del bacino e delle scapole per<br />
evitargli danni e ridurre la fatica del caregiver (se<br />
il paziente deve essere spostato dalla carrozzina al<br />
letto, il caregiver sta di fronte al malato per aiutarlo<br />
ad alzarsi, facendogli poi ruotare il bacino verso il<br />
bordo del letto per sedersi).<br />
--<br />
Non imporre mai al paziente la propria velocità di<br />
marcia, ma lasciare che sia il paziente stesso a scandire<br />
il tempo.<br />
--<br />
Farlo guardare diritto davanti a lui.<br />
--<br />
Sostenere il malato.<br />
96<br />
97
--<br />
Prevedere delle pause, non andare oltre le sue<br />
forze.<br />
--<br />
Far indossare sempre al paziente calzature chiuse<br />
e mai pantofole o calze.<br />
--<br />
Se il paziente è troppo pesante o non collabora,<br />
farsi aiutare nello spostamento.<br />
LA POSTURA DEVE ESSERE<br />
FUNZIONALE<br />
RICORDA<br />
È funzionale quando è<br />
comoda.<br />
Variare la posizione<br />
almeno ogni due ore.<br />
Mobilizzare il paziente<br />
dal letto alla carrozzina e<br />
viceversa.<br />
IN CHE MODO?<br />
Legga la nostra procedura,<br />
la aiuterà a conoscere<br />
tutte le posizioni che può<br />
assumere il paziente.<br />
CONSIGLIO PER IL CAREGIVER<br />
IMPARERÀ:<br />
• A gestire il paziente<br />
in tutte le posizioni<br />
assunte.<br />
• A mobilizzare il<br />
paziente a letto.<br />
• A trasferire il paziente<br />
dal letto alla carrozzina<br />
e viceversa.<br />
Segua i nostri<br />
consigli e si<br />
ricordi che una<br />
mobilizzazione<br />
eseguita in modo<br />
errato è pericolosa<br />
per sé e per il suo<br />
assistito.<br />
98<br />
99
LA SICUREZZA<br />
DELL’AMBIENTE<br />
E LA PREVENZIONE<br />
DELLE CADUTE<br />
PREVENZIONE DEL RISCHIO CADUTE<br />
Il rischio di cadute, comune a tutti, è sicuramente maggiore per i malati,<br />
sia autosufficienti che allettati. Traumi e fratture possono aggravare la<br />
situazione del malato.<br />
Questi consigli possono aiutarvi ad evitare che si verifichino:<br />
Tra gli eventi avversi più frequenti che il caregiver si trova ad affrontare<br />
ci sono le cadute all’interno della casa: brevi spiegazioni e suggerimenti<br />
possono aiutarla a compiere una vera e propria prevenzione e, agendo<br />
sull’ambiente, a migliorare le prestazioni motorie del suo assistito nella<br />
vita quotidiana.<br />
Pertanto, è di fondamentale importanza che operatori, pazienti e caregiver<br />
acquisiscano la consapevolezza del rischio di caduta e collaborino per<br />
individuare e applicare interventi volti a ridurre i fattori di rischio ad essa<br />
correlati.<br />
Si rende necessario identificare i possibili fattori di rischio che possono<br />
essere suddivisi in:<br />
--<br />
Fattori intrinseci connessi alle condizioni di salute del paziente (età,<br />
incontinenza, stato mentale, riduzione della vista, patologie del piede,<br />
paura di cadere, farmaci che influenzano lo stato di vigilanza, l’equilibrio,<br />
la pressione arteriosa, storie di precedenti cadute, ecc.).<br />
--<br />
Fattori estrinseci relativi alle caratteristiche ambientali e dei presidi<br />
sanitari impiegati (dimensioni inadeguate delle stanze, pavimenti e<br />
scale scivolosi, illuminazione carente, bagni senza supporti, calzature<br />
inadeguate o mancanti.<br />
--<br />
I pavimenti devono essere asciutti, non scivolosi e senza dislivelli.<br />
--<br />
Eliminare qualunque tipo di tappeto nei locali che la persona assistita<br />
frequenta, particolarmente nel bagno.<br />
--<br />
I corridoi devono essere dotati di corrimano, liberi da intralci e<br />
ben illuminati.<br />
--<br />
Le scale devono essere provviste di parapetto e corrimano e i gradini<br />
dotati di striscia antiscivolo. In caso di necessità si può provvedere<br />
a far installare un montascale.<br />
--<br />
Nei bagni devono essere garantiti adeguati punti di appoggio a<br />
fianco dei sanitari (maniglioni di supporto), devono essere presenti<br />
tappetini antiscivolo nella vasca, nel piatto doccia, sui pavimenti<br />
al fine di rendere più semplice e sicuro il momento dedicato all’igiene<br />
quotidiana.<br />
--<br />
I letti e le poltrone devono essere regolati in altezza in modo che il<br />
paziente possa facilmente poggiare i piedi sul pavimento e inoltre<br />
devono essere muniti di freni.<br />
--<br />
Aiutarlo ad indossare, quando si alza dal letto, pantofole o babbucce<br />
con suole di gomma che non scivolino sul pavimento.<br />
--<br />
Se l’ammalato è abituato ad alzarsi di notte per andare in toilette o<br />
per altre necessità, fare in modo che la camera da letto sia sempre<br />
un po' illuminata: alzandosi al buio potrebbe urtare contro qualche<br />
ostacolo o inciampare.<br />
100<br />
101
L’autonomia, o parziale autonomia, può essere favorita<br />
dall’utilizzo di alcuni accorgimenti, semplici ma<br />
efficaci, che aiutino il paziente a svolgere, da solo o<br />
con minimo aiuto, le attività quotidiane, garantendone<br />
sempre la sicurezza.<br />
Un ambiente domestico stimolante potrà favorire<br />
nuovi e vecchi interessi ed aiutare a mantenere un certo<br />
grado di autonomia personale.<br />
DURANTE I TRASFERIMENTI<br />
--<br />
Frenare le ruote del letto<br />
--<br />
L’altezza del letto deve essere adeguata al paziente<br />
--<br />
Frenare le ruote della carrozzina<br />
--<br />
Mantenere i poggiapiedi sollevati<br />
--<br />
Nel rotolamento sul fianco, il paziente deve essere<br />
afferarrato all’altezza del bacino e delle scapole<br />
per evitare danni e ridurre la fatica del caregiver (se<br />
il paziente deve essere spostato dalla carrozzina al<br />
letto il caregiver sta di fronte al malato per aiutarlo<br />
ad alzarsi, facendogli poi ruotare il bacino verso il<br />
bordo del letto per sedersi.<br />
--<br />
Non imporre mai al paziente la propria velocità di<br />
marcia, ma lasciare che sia il paziente stesso a scandire<br />
il tempo.<br />
--<br />
Farlo guardare dritto davanti a lui<br />
--<br />
Sostenere il malato<br />
--<br />
Prevedere delle pause, non andare oltre le sue forze<br />
--<br />
Fare indossare sempre al paziente calzature chiuse e<br />
mai pantofole o calze.<br />
Nell’assistenza di un paziente con deambulazione difficoltosa<br />
ricordarsi di utilizzare sempre calzature chiuse<br />
e antiscivolo.<br />
Se il paziente è troppo pesante o non collabora, farsi<br />
aiutare nello spostamento.<br />
--<br />
Fare indossare abiti non ingombranti ma comodi,<br />
con possibilità di prese di sicurezza: i pantaloni<br />
di una tuta da ginnastica sono ideali, perché<br />
si può sostenere la parte superiore dell’elastico.<br />
--<br />
Il percorso deve essere privo di ostacoli, al fine<br />
di garantire la sicurezza.<br />
--<br />
Durante gli spostamenti del paziente, non ci si<br />
deve mai sbilanciare e si deve cercare di mantenere<br />
un corretto assetto della colonna.<br />
Consigli utili<br />
102<br />
103
IL RISCHIO CADUTE<br />
ALL’INTERNO DELLA CASA È UNO<br />
DEGLI EVENTI PIÙ FREQUENTI<br />
CHE SI TROVERÀ AD AFFRONTARE<br />
COSA ATTENZIONARE<br />
I pavimenti devono essere<br />
asciutti, non scivolosi e<br />
senza dislivelli.<br />
I corridoi devono essere<br />
dotati di corrimano.<br />
Le scale provviste di<br />
parapetto e corrimano.<br />
I bagni supportati da punti<br />
di appoggio.<br />
Letti e poltrone adeguate.<br />
COME PREVENIRE<br />
Eliminare i tappeti,<br />
specialmente in bagno.<br />
Aiutare l’assistito ad<br />
indossare pantofole<br />
antiscivolo quando si alza.<br />
Illuminare gli ambienti<br />
dove si trova il Suo<br />
caro,specialmente se ha<br />
l’abitudine di alzarsi di<br />
notte.<br />
FATTORI INTRINSECI<br />
Età, incontinenza, stato<br />
mentale, riduzione della<br />
vista, paura di cadere,<br />
farmaci, l’equilibrio,<br />
precedenti cadute.<br />
FATTORI ESTRINSECI<br />
Dimensioni inadeguate<br />
della stanza, pavimenti<br />
e scale scivolosi, poca<br />
illuminazione, bagni<br />
senza supporti, calzature<br />
inadeguate.<br />
CONSIGLIO PER IL CAREGIVER<br />
L’obiettivo della<br />
prevenzione del<br />
rischio cadute è<br />
quello di rendere<br />
l’assistito il più<br />
possibile autonomo.<br />
104<br />
105
Fili invisibili legano le persone che si amano, fili invisibili<br />
come vincoli eterni. Assistere ed aiutare un familiare, un<br />
amico malato non deve spezzare questi vincoli, ma renderli<br />
saldi, indissolubili.<br />
Speriamo che questo nostro lavoro possa, con chiarezza e<br />
semplicità, contribuire ad aiutare chi soffre e chi gli sta<br />
accanto.<br />
Affidiamo le conclusioni alle parole di un paziente di 26<br />
anni, ricoverato in riabilitazione presso la nostra struttura,<br />
dopo una diagnosi di Sindrome di Guillan Barrè:<br />
“...Ammiro le persone che accolgono le richieste d’aiuto.<br />
L’Aiuto quello vero.<br />
Perché purtroppo, le vere richieste di aiuto si fanno quando<br />
si sta male, quando quel male devi affrontarlo tu e tu<br />
solo. Non puoi delegarlo, non puoi spostarlo o ritardarlo,<br />
non si può annullare come si fa con gli impegni, anche<br />
importanti; ma la sofferenza può essere alleggerita quando<br />
viene capìta, quando si è circondati da persone che ci<br />
vogliono bene, quando ogni parola serve ad aiutarti ad<br />
affrontare anche un pochino meglio la giornata.<br />
...La vita è bella, deve essere vissuta appieno e ognuno di<br />
noi è prezioso, con il proprio ruolo, con la propria missione,<br />
con il proprio essere individuo e persona „<br />
Pietro Emanuele Indellicato, Infermiere<br />
106
SITOGRAFIA<br />
www.siia.it<br />
www.wikihow.it<br />
www.deabyday.it<br />
www.ilbugiardino.info<br />
www.salute.regione.emilia-romagna.it<br />
www.bd.com<br />
www.caregiverfamiliare.it<br />
www.ipasvi.it<br />
www.cdcvillaigea.it<br />
www.pti.regione.sicilia.it<br />
www.ausl.imola.bo.it<br />
www.dimensioneinfermiere.it<br />
www.aslbrescia.it<br />
www.biancofrancesco.altervista.org<br />
www.armonianaturale.com<br />
www.archivio.torino.scienza.it<br />
www.inabottle.it<br />
www.salute.blogspot.it<br />
www.ausl.rn.it<br />
www.starbene.it<br />
www.burlo.trieste.it<br />
www.nurse24.it<br />
www.salute.gov.it<br />
www.istud.it<br />
109
Progetto a cura di<br />
Vittoria S.r.l.<br />
(Casa di Cura Riabilitativa presso Vanico)<br />
casadicuravittoria.it<br />
Viale dei Templi n. 116<br />
91022 Castelvetrano (TP)<br />
info@casadicuravittoria.it<br />
Tel. Ambulatorio: 0924.902886<br />
Tel. Casa di Cura: 0924.81075