aprIle - Nuova Evangelizzazione
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li tentazioni che gli suggerivano l’idea<br />
di aver sbagliato vocazione. Egli affrontava<br />
tutto con forza di spirito e un<br />
inalterabile sorriso sulle labbra.<br />
Per altre due volte la malattia lo<br />
avrebbe allontanato dalla sua amata<br />
abbazia, ma vi sarebbe tornato nuovamente,<br />
convinto che fosse quello il<br />
luogo designatogli dalla volontà divina,<br />
malgrado gli ostacoli che questa<br />
stessa sembrava opporgli.<br />
Gli ultimi mesi di vita<br />
Gli ultimi mesi della vita di Raffaele<br />
furono gli ultimi passi fino alla sommità<br />
del calvario che si era proposto di<br />
salire, come riflettono i suoi scritti di<br />
quell’epoca, impregnati di intensa spiritualità<br />
e amore della perfezione.<br />
La sua anima aveva raggiunto<br />
quell’indifferenza raccomandata da<br />
Sant’Ignazio, per la quale l’uomo non<br />
desidera niente per sé e si lascia portare<br />
dal beneplacito divino. Un’unica<br />
passione gli dominava il cuore: Dio!<br />
“Tutto quello che faccio, è per Dio.<br />
Le gioie, Egli le manda. Le lacrime, Egli<br />
le dà. Il cibo, lo prendo per Lui e quando<br />
dormo, lo faccio per Lui. La mia regola<br />
è la sua volontà ed il Suo desiderio<br />
è la mia legge. Vivo perché a Lui piace,<br />
morirò quando Lui vorrà. Nulla desidero<br />
se non Dio. […] Avrei voluto che<br />
l’universo intero — con tutti i pianeti, gli<br />
astri tutti, e gli innumerevoli sistemi siderali<br />
— fossero un’immensa superficie<br />
liscia dove io potessi scrivere il nome<br />
di Dio. Avrei voluto che la mia voce<br />
fosse più potente di mille tuoni, più<br />
forte dell’impeto del mare, più terribile<br />
del fragore dei vulcani per dire soltanto<br />
“Dio”. Avrei voluto che il mio cuore fosse<br />
così grande come il Cielo, puro come<br />
quello degli angeli, semplice come la colomba<br />
per tenere in esso Dio.” 7<br />
Nel frattempo, la malattia peggiorava<br />
rapidamente. Raffaele soffriva<br />
la fame — il frate infermiere<br />
non gli dava gli alimenti che la malattia<br />
esigeva — e, soprattutto, la sete…<br />
Una sete insaziabile e divoratrice<br />
che lo avrebbe accompagnato fino<br />
agli ultimi istanti. Egli, però, non<br />
“Quello che ho visto e passato nella Trappa, avrebbe scritto più tardi, le<br />
impressioni che ho avuto in questo santo monastero, non possono essere<br />
spiegate; per lo meno, io non riesco a spiegarle, solamente Dio lo sa”<br />
Facciata principale del monastero cistercense di San Isidro de Dueñas.<br />
lasciava trasparire nulla all’esterno,<br />
dando a tutti l’impressione di sentirsi<br />
meglio.<br />
Alla fine del mese di aprile ormai<br />
non poté più nascondere il suo<br />
allarmante stato. Ai deliri della febbre<br />
si succedevano istanti di lucidità,<br />
durante i quali si manifestava sereno<br />
e rassegnato. Ricevette l’unzione<br />
degli infermi il giorno 25, ma Dio<br />
gli chiese il sacrificio di vedersi privato<br />
del viatico. Alle parole incoraggianti<br />
che gli dirigevano i monaci,<br />
cercando di infondergli la speranza<br />
della guarigione, Raffaele rispondeva<br />
di essere convinto che presto sarebbe<br />
partito per il Cielo.<br />
Si spense la mattina del 26 aprile<br />
1938, a causa di un coma diabetico. Il<br />
suo aspetto placido e il suo sorriso riflettevano<br />
la gloria che la sua anima<br />
già godeva nell’eterna beatitudine.<br />
Un’anima innamorata di Cristo<br />
Dal punto di vista umano, la sua<br />
breve vita sembra essere stata un monumentale<br />
fallimento: non completò<br />
la carriera, non si proiettò nella società,<br />
non realizzò i suoi sogni di sacerdozio<br />
e nemmeno ebbe la consolazione<br />
di osservare la regola trappista<br />
ed emettere i voti.<br />
Non è stato così agli occhi di Dio, che<br />
non giudica in base alle apparenze, ma<br />
secondo il cuore. Raffaele praticò una<br />
forma di santità peculiare: la sua anima<br />
innamorata di Dio si elevò all’eroicità<br />
delle virtù nel silenzio, nel dolore e<br />
nell’annullamento più completo.<br />
Ci serva il suo esempio di umiltà<br />
e di carità ardente per accettare, anche<br />
noi, con gioia quello che la Divina<br />
Volontà vuole mandarci.<br />
“Mi sono reso conto della mia vocazione.<br />
Non sono religioso… non sono<br />
laico… non sono nulla… Benedetto sia<br />
Dio, non sono nulla più che un’anima<br />
innamorata di Cristo. […] Vita di amore,<br />
ecco la mia Regola… il mio voto…<br />
Ecco l’unica ragione di vivere.” 8 �<br />
1 ) RAFAEL. Obras Completas. Preparadas<br />
por Fray Maria Alberico Feliz<br />
Carbajal. 4. ed. Burgos: Editorial<br />
Monte Carmelo, 2002, pagg. 23-31.<br />
2 ) Idem, ibidem, pag.47.<br />
3 ) Idem, ibidem, pag. 92.<br />
4 ) Idem, ibidem, pag. 123.<br />
5 ) Idem, ibidem, pagg. 193-194.<br />
6 ) Idem, ibidem, pagg. 200-201.<br />
7 ) Idem, ibidem, pagg. 788 e 831-832.<br />
8 ) Idem, ibidem, pagg.795-796.<br />
Aprile 2009 · Salvami Regina 33<br />
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