aprIle - Nuova Evangelizzazione

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tezza di essere accolti con la benignità di un Padre o di un Amico. L’illustre teologo domenicano Don Garrigou- Lagrange così commenta: “Il Vangelo intero è la storia della misericordia di Dio a favore delle anime, per quanto lontane esse siano da Lui, come la Samaritana, Maddalena, Zaccheo o il buon ladrone;è in favore di noi tutti, la ragione per cui il Padre ha tollerato che Suo Figlio fosse vittima di espiazione”. 1 Quando “il Verbo Si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14), è iniziata una nuova epoca. Gesù ha fondato la Sua Chiesa, istituito i sacramenti e, con lo spargimento del Suo Preziosissimo Sangue, ha portato sulla Terra una nuova prospettiva di relazioni del Creatore con l’umanità e degli uomini tra loro. L’era della Legge era terminata. La misericordia aveva vinto la giustizia. Condizione assoluta per la salvezza della nostra anima La misericordia è definita da Sant’Agostino come “la compassione del nostro cuore per la miseria altrui, che ci porta a soccorrerla, se possiamo”. 2 Esercitare questa virtù non è un dovere soltanto degli uomini che desiderano la perfezione. Al contrario, Gesù ha ordinato che tutti la pratichino, affermando categoricamente: “Siate misericordiosi”, e proponendo, subito dopo, il supremo esempio del Padre: “come anche vostro Padre è misericordioso” (Lc 6, 36). Fare uso della misericordia è condizione assoluta per ottenere il perdono dei peccati e la salvezza della propria anima, come dice il Vangelo in un altro passo: “Se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe” (Mt 6, 15). Ancor più, ci insegna San Tommaso che “in se stessa, la misericordia è la maggiore delle virtù, perché è una sua caratteristica il condividere con gli altri e, ancor più, soccorrer- 20 Salvami Regina · Aprile 2009 li nelle privazioni”. 3 Poco più avanti, egli afferma: “Tutta la vita cristiana si riassume nella misericordia, per quanto riguarda le opere esterne”. 4 D’altra parte, il menzionato passo di San Luca: “Siate misericordiosi”, San Matteo la scrive in termini differenti, ma con identico senso: “Siate perfetti, così come il vostro Padre celeste è perfetto” (Mt 5, 48). Ossia, il cristiano deve cercare di essere perfetto come lo è lo stesso Dio, ma raggiungerà questo grado supremo solo se praticherà la virtù della misericordia. I nostri peccati, per quanto gravi e numerosi siano, non riusciranno a logorare la Sua bontà A prima vista, ci sembra estremamente difficile, e addirittura impossibile. Come potremo noi, povere creature, assomigliare a un Dio infinitamente superiore, le cui virtù sono la stessa sostanza del Suo Essere? Non ci dimentichiamo, però, che lo stesso Signore ha affermato: “Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero” (Mt 11, 30). Nessuna virtù può essere praticata in modo stabile con il puro e semplice sforzo della nostra natura, ma con l’ausilio della grazia divina diventiamo capaci di imitare Dio e di essere specchi della perfezione che è Lui per essenza. Con la misericordia, Dio manifesta la Sua onnipotenza La parola compassione — dal latino com-passio, “soffrire con” — denota una certa tristezza o sofferenza da parte di colui che si china verso il misero. Dio, però, nell’im- pietosirsi delle nostre miserie, non sperimenta la minima tristezza, visto che Egli è la Somma Felicità. In questo senso, afferma San Tommaso: “Non è adeguato alla natura di Dio rattristarSi per la miseria di un altro, ma è a Lui proprio, al massimo, far cessare questa miseria, se per miseria intendiamo una qualunque mancanza”. 5 In un altro passo, il Dottor Angelico sottolinea che attraverso la misericordia il Creatore rende palese il Suo potere: “Essere misericordioso è proprio di Dio, ed è principalmente con la misericordia che Egli manifesta la Sua onnipotenza”. 6 Il Salmo 103 ci offre una bellissima sintesi delle disposizioni di Dio in relazione al peccatore penitente, molto differenti dai sentimenti di odio e di vendetta comuni alle anime egoiste e lontane dalla grazia: “Buono e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Egli non continua a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno. Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe. Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia su quanti lo temono; come dista l’oriente dall’occidente, così allontana da noi le nostre colpe.” (Sal 103, 8-12). Dio quasi necessita della nostra fragilità e miseria La considerazione della misericordia divina deve riempirci di fiducia e di trasporto verso Dio: i nostri peccati, per quanto gravi e numerosi siano, non riusciranno a logorare la Sua bontà o esaurire la Sua pazienza. Al contrario, commessa la mancanza, Egli, il più delle volte, non invia il castigo immediatamente, ma aspetta, a somiglianza del padre misericordioso, nella speranza che lo sventurato traviato riprenda il cammino della casa paterna e quando lo avvista da lontano, gli corre incontro, mosso da compassione, gli si getta al collo e lo bacia con te-

nerezza, senza neppure dar ascolto alle proteste di pentimento del colpevole (cfr. Lc 15, 11-24). Infinitamente superiore a quel buon padre, Dio non solo fa uso della generosità, ritardando un intervento definitivo della Sua giustizia, ma crea Egli stesso le grazie necessarie a stimolare le coscienze e convertire i peccatori più incalliti. “Chi c’è di così indulgente e comprensivo — esclama Sant’Agostino —, chi così disponibile in misericordia? Pecchiamo e viviamo; aumentano i peccati e si va prolungando la nostra vita; si bestemmia tutti i giorni, e il sole continua a nascere sopra buoni e cattivi. Da tutti i lati ci invita alla correzione, da tutte le parti, alla penitenza, parlandoci per mezzo dei benefici delle creature, concedendoci tempo per vivere, chiamandoci con la parola del predicatore, per mezzo dei nostri pensieri intimi, con la sferza dei castighi, con la misericordia della consolazione”. 7 Per usare un linguaggio analogico, si potrebbe dire che Dio necessita della nostra fragilità e miseria per dare uno sbocco alla Sua traboccante bontà che sgorga dalle sue “viscere di misericordia” (Lc 1, 78). Se tutti gli uomini fossero fedeli alla grazia ed esimi osservanti dei Comandamenti, senza mai sviarsi o cadere, i tesori della misericordia divina rimarrebbero per sempre racchiusi negli splendori del Padre Eterno, sconosciuti dagli angeli, ignorati dai giusti, e questo aspetto così essenziale della Sua gloria smetterebbe di risplendere nell’ordine della creazione. Il Figlio di Dio ci ha collocato alla destra del Padre Tutti gli accadimenti sono permessi da Dio, sebbene non sempre abbiano origine da una Sua espressa volontà. Molte volte il Creatore Si serve di circostanze prodotte dalla cattiveria delle creature, per trarne beni maggiori, nei quali riful- Statua pellegrina del Cuore Immacolato di Maria degli Araldi del Vangelo Aprile 2009 · Salvami Regina 21 Gustavo Kralj

nerezza, senza neppure dar ascolto<br />

alle proteste di pentimento del colpevole<br />

(cfr. Lc 15, 11-24).<br />

Infinitamente superiore a quel<br />

buon padre, Dio non solo fa uso<br />

della generosità, ritardando un intervento<br />

definitivo della Sua giustizia,<br />

ma crea Egli stesso le grazie<br />

necessarie a stimolare le coscienze<br />

e convertire i peccatori più incalliti.<br />

“Chi c’è di così indulgente e comprensivo<br />

— esclama Sant’Agostino<br />

—, chi così disponibile in misericordia?<br />

Pecchiamo e viviamo; aumentano<br />

i peccati e si va prolungando la<br />

nostra vita; si bestemmia tutti i giorni,<br />

e il sole continua a nascere sopra<br />

buoni e cattivi. Da tutti i lati ci invita<br />

alla correzione, da tutte le parti, alla<br />

penitenza, parlandoci per mezzo dei<br />

benefici delle creature, concedendoci<br />

tempo per vivere, chiamandoci con la<br />

parola del predicatore, per mezzo dei<br />

nostri pensieri intimi, con la sferza<br />

dei castighi, con la misericordia della<br />

consolazione”. 7<br />

Per usare un linguaggio analogico,<br />

si potrebbe dire che Dio necessita<br />

della nostra fragilità e miseria<br />

per dare uno sbocco alla Sua<br />

traboccante bontà che sgorga dalle<br />

sue “viscere di misericordia” (Lc 1,<br />

78). Se tutti gli uomini fossero fedeli<br />

alla grazia ed esimi osservanti<br />

dei Comandamenti, senza mai<br />

sviarsi o cadere, i tesori della misericordia<br />

divina rimarrebbero per<br />

sempre racchiusi negli splendori<br />

del Padre Eterno, sconosciuti dagli<br />

angeli, ignorati dai giusti, e questo<br />

aspetto così essenziale della Sua<br />

gloria smetterebbe di risplendere<br />

nell’ordine della creazione.<br />

Il Figlio di Dio ci ha collocato<br />

alla destra del Padre<br />

Tutti gli accadimenti sono permessi<br />

da Dio, sebbene non sempre<br />

abbiano origine da una Sua espressa<br />

volontà. Molte volte il Creatore<br />

Si serve di circostanze prodotte dalla<br />

cattiveria delle creature, per trarne<br />

beni maggiori, nei quali riful-<br />

Statua pellegrina del<br />

Cuore Immacolato<br />

di Maria degli Araldi<br />

del Vangelo<br />

Aprile 2009 · Salvami Regina 21<br />

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