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Sentieri d'acqua - Natura Italia

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Il Lago Laudemio,<br />

una piccola gemma<br />

del Pleistocene<br />

Il Lago Laudemio, noto anche con<br />

il nome di Remmo, protetto<br />

dall’omonima Riserva regionale,<br />

si trova nel territorio del comune<br />

di Lagonegro ed è il più<br />

meridionale lago di origine<br />

glaciale in Europa. Il verde<br />

smeraldo delle acque, dovuto alle<br />

praterie subacquee di alghe<br />

Chara, cattura l’occhio del<br />

visitatore come i colori di questo<br />

ambiente magico, con gli infiniti<br />

toni del verde e del blu. Il lago si<br />

trova a 1525 metri di altitudine, ai<br />

piedi del Monte Sirino, la cui vetta<br />

a quasi 2000 metri d’altezza, si<br />

specchia nell’acqua. Immerso in<br />

una faggeta il lago ha un’altra<br />

particolarità: pur se di origine<br />

glaciale ospita specie arboree<br />

caratteristiche di ambienti umidi.<br />

Si contano inoltre due specie<br />

vegetali endemiche, la Vicia<br />

sirinicae e l’Astragalus sirinicus.<br />

Le acque del lago sono popolate<br />

da trote mentre, il lupo è presente<br />

nelle montagne e nei boschi<br />

limitrofi, a riprova del carattere<br />

selvaggio dell’area.<br />

64<br />

valle ne alimentano il corso.<br />

L’Agri è accompagnato, lungo il<br />

suo percorso, da boschi termofili<br />

di roverella (Quercus pubescens) arricchiti<br />

di essenze mesofile quali<br />

l’orniello (Fraxinus ornus) e il carpino<br />

nero (Ostrya carpinifolia).<br />

Nell’alveo sono presenti l’ontano<br />

nero (Alnus cordata), il pioppo nero<br />

(Populus nigra), varie specie di<br />

salici e canneti. Due sono gli invasi<br />

artificiali che l’Agri incontra lungo<br />

il suo cammino: il primo è<br />

quello di Marsiconuovo, la cui diga<br />

venne costruita per soddisfare le<br />

esigenze di irrigazione della piana<br />

tra Paterno, Marsico e Villa d’Agri.<br />

Il secondo è il Pertusillo, il cui invaso<br />

artificiale è un raro esempio<br />

di infrastruttura dall’impatto ambientale<br />

non trascurabile, che ha<br />

generato una importante risorsa<br />

per il contesto naturale in cui è inserito:<br />

oggi infatti è diventato area<br />

di sosta e di riproduzione per molte<br />

specie di uccelli tra cui aironi,<br />

svassi, garzette, nibbi reali e la cicogna<br />

nera. Le rive sono caratterizzate<br />

da cerrete e da conifere e l’acqua<br />

placida invita a rilassarsi in un<br />

ambiente dove il silenzio è interrotto<br />

solo dal rumore degli uccelli.<br />

Il Lagonegrese è una terra ricca<br />

d’acqua, infatti il massiccio del Sirino<br />

alimenta tre importanti bacini<br />

idrografici: alcuni torrenti del<br />

lato Nord occidentale confluiscono<br />

nel Fiume Agri, i rii sul versante<br />

Sud orientale si gettano nel Noce<br />

che si apre verso il Mar Tirreno,<br />

mentre dal versante Sud occidentale<br />

del Sirino l’acqua confluisce<br />

nel Sinni che nella sua lunga corsa<br />

sfocia verso il Mar Ionio. Ancora<br />

torrenti e piccoli corsi d’acqua disegnano<br />

il territorio di Lauria, originando<br />

una valle che presso Rivello<br />

presenta gole anguste e suggestive.<br />

Il Noce delimita il confine<br />

tra i borghi di Lauria e Trecchina;<br />

il bacino del Sinni dopo un corso<br />

di 15 chilometri sbocca nell’invaso<br />

artificiale di Cogliandrino e riprende<br />

poi il suo corso seguendo il<br />

confine di Latronico.<br />

Vie d’acqua<br />

Acque di lago, di fiume, ma anche<br />

di sorgente. Ne sono state censite<br />

ben 200 che fanno del parco un<br />

piccolo paradiso d’acqua. Oltre a<br />

soddisfare il fabbisogno idrico delle<br />

varie comunità cittadine, sono<br />

essenziali per garantire un’attività<br />

agricola di qualità non solo nella<br />

Valle dell’Agri ma anche nel metapontino<br />

e nella vicina Puglia. Molinara,<br />

Amoroso, Capo Cavolo,<br />

Capo d’Agri, Peschiera, Sorgitoria<br />

sono solo alcune delle sorgenti più<br />

importanti in Val d'Agri, mentre<br />

nel Lagonegrese troviamo quelle di<br />

Torbido, Sirino, Sotto il Lago. Alcune<br />

sono curiose polle sorgive che<br />

danno vita a piccoli gioielli d’acqua,<br />

idilliaci laghetti che abbondano<br />

di vegetazione acquatica, creando<br />

un’atmosfera quasi fiabesca. Il<br />

borgo di Paterno rientra indubbiamente<br />

tra i luoghi più adeguati per<br />

osservare l’acqua che sgorga dalla<br />

terra. Non a caso da qui parte l’acquedotto<br />

dell’Agri, un’opera maestosa<br />

che attraversa tutta la valle e<br />

trasporta l’acqua fino ai paesi sullo<br />

Ionio. Un altro acquedotto sorto<br />

per sfruttare le risorse idriche, il<br />

Cavour, sorge nei pressi di Sarconi,<br />

dove l’essenziale funzione dell’acqua<br />

– anche in rapporto alle attività<br />

produttive – è testimoniata da<br />

due antichi mulini nei dintorni<br />

del paese, uno dei quali sul Torrente<br />

Maglie.<br />

Occhi del cielo<br />

Il nostro itinerario non può però<br />

mancare una visita a tre preziose<br />

gemme di acqua cristallina custodite<br />

dal massiccio del Sirino: il Lago<br />

Laudemio, nell’omonima Ri-<br />

COME ARRIVARE<br />

Al Lago Laudemio: Autostrada<br />

A3, uscita Lagonegro, percorrere<br />

per 3,5 chilometri in direzione<br />

Nord la strada per Moliterno.<br />

Al Lago del Pertusillo: Da<br />

Potenza, seguendo la SS92. Da<br />

Taranto e dalla Calabria: SS106,<br />

imboccare successivamente, tra<br />

serva regionale, il più meridionale<br />

lago di origine glaciale d’Europa; il<br />

piccolo Zapano, in realtà un esiguo<br />

stagno nel vicino Vallone del<br />

Cacciatore, che ci riporta ai tempi<br />

remoti, in cui tutto era coperto dai<br />

ghiacci; il Sirino, nei pressi di Nemoli,<br />

che sorge tra ontani e cerri,<br />

dove tutto è un fiorire di sorgenti.<br />

Il lago ha un’origine leggendaria:<br />

secondo la tradizione sarebbe nato<br />

da una lacrima di Dio, scesa perchè<br />

un contadino non aveva osservato<br />

il riposo domenicale. Nelle<br />

sue acque, ricche di trote, tinche,<br />

persici, alborelle, si pratica la pesca<br />

sportiva. Da qui è possibile<br />

una passeggiata alle sorgenti del<br />

Sambuco e del Torbido, che alimentano<br />

i paesi della vallata.<br />

Policoro e Scanzano, la SS598 in<br />

direzione fondovalle dell’Agri.<br />

Dalla Campania: Autostrada A3,<br />

uscita Atena Lucana, segue<br />

SS598.<br />

Il Lago del Pertusillo,<br />

ambiente incantato<br />

Un’opera di ardita ingegneria<br />

idraulica, realizzata negli anni<br />

Sessanta del Novecento, ha<br />

consentito lo sbarramento del<br />

Fiume Agri per soddisfare le<br />

crescenti esigenze di produzione di<br />

energia elettrica e di irrigazione di<br />

ben trentacinquemila ettari di<br />

terreno. L’invaso del Pertusillo<br />

contiene a questo scopo circa 155<br />

milioni di metri cubi d’acqua che<br />

servono anche per alimentare un<br />

braccio dell’acquedotto che<br />

trasporta l’acqua potabile alla vicina<br />

Puglia. Il lago così formatosi si è<br />

perfettamente inserito<br />

nell’ecosistema del parco e, oggi, è<br />

parte delle rotte degli uccelli stanziali<br />

e migratori ed è diventato meta<br />

interessante per i viaggiatori che<br />

desiderano trascorrere qualche ora<br />

in tranquillità. Il comune di Spinoso<br />

ha realizzato soste di ristoro in<br />

suggestive vallette dotate di<br />

barbecues e tavoli ed è stata altresì<br />

inaugurata un’area di ristoro.<br />

Circondati da alberi di faggio,<br />

castagno e cerro, che donano<br />

all’ambiente un’atmosfera incantata,<br />

è possibile pescare trote, anguille,<br />

carpe e carassi.<br />

L’Appennino e l’acqua:<br />

un rapporto antico<br />

L’uso, l’approvvigionamento e il<br />

consumo delle risorse idriche nel<br />

territorio del Parco Nazionale<br />

dell’Appennino Lucano risalgono<br />

addirittura all’età romana.<br />

Innumerevoli templi erano edificati<br />

presso le sorgenti, per sancire la<br />

valenza divina del prezioso<br />

elemento. I praetores romani<br />

vietavano, nei periodi di maggiore<br />

piovosità, qualsiasi alterazione del<br />

corso dei torrenti, per preservare<br />

l’acqua destinata all’uso comune,<br />

alle attività terapeutiche o alle<br />

cerimonie religiose quali i sacrifici<br />

e le purificazioni. Nell’età di mezzo,<br />

torrenti e corsi fluviali diventano<br />

punti di riferimento imprescindibili<br />

per la costituzione di monasteri e<br />

comunità religiose, che sorti vicino<br />

all’acqua daranno poi vita a mulini,<br />

ponti, strade e ai primi<br />

insediamenti urbani. Così accadde<br />

in particolare per i monasteri di<br />

rito orientale del bacino del Sinni e<br />

dell’Agri, di cui è interessante<br />

esempio il monastero di Carbone.<br />

APPENNINO LUCANO APPENNINO LUCANO<br />

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