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La tradizione del rilievo urbano in Italia

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INDAGINE INDAGINE INDAGINE URBANA<br />

URBANA<br />

FINALITA FINALITA’: FINALITA COMPRENSIONE DELL’ORGANISMO URBANO<br />

METODOLOGIA<br />

METODOLOGIA: METODOLOGIA RICOSTRUZIONE PROCESSUALE DEI MECCANISMI DI FORMAZIONE E<br />

TRASFORMAZIONE CHE HANNO INTERESSATO LA CITTA’ NEL CORSO DELLA STORIA<br />

PRINCIPALI PRINCIPALI ELEMENTI ELEMENTI CHE CHE FORMANO FORMANO LA LA STRUTTURA STRUTTURA DEL DEL PROCESSO PROCESSO DI DI CONOSCENZA<br />

CON CONOSCENZA<br />

OSCENZA:<br />

OSCENZA<br />

• DEFINIZIONE DELL’AMBITO SCALARE IN CUI SI OPERA<br />

• FINALITA’ PER CUI VIENE SVOLTA L’INDAGINE<br />

PROBLEMATICHE PROBLEMATICHE LEGATE LEGATE ALLA ALLA OGGETTIVITA<br />

OGGETTIVITA’ OGGETTIVITA<br />

OGGETTIVITA E E SOGGETTIVITA<br />

SOGGETTIVITA’ SOGGETTIVITA DEL DEL DEL TRATTAMENTO TRATTAMENTO DEI DEI DATI DATI RACCOLTI<br />

RACCOLTI:<br />

RACCOLTI<br />

RUOLO DEL SUPERVISORE CHE INDIRIZZA IL LAVORO SU DIRETTRICI METODOLOGICHE BEN DEFINITE<br />

FASE FASE CONOSCITIVA CONOSCITIVA (articolata secondo gradi-momenti di un unico processo organico)<br />

E’ NECESSARIO TENERE INOLTRE<br />

PRESENTE ANCHE IL FATTORE TEMPO<br />

(CONTESTO CICLICO-PROCESSUALE)<br />

PER CUI IL PROGETTO NON E’ SOLO UN<br />

MOMENTO PROPOSITIVO, MA PUO’<br />

CONFIGURARSI – SULLA BASE DELLA<br />

LETTURA – COME IPOTETICA<br />

RICOSTRUZIONE A POSTERIORI DI UN<br />

PROCESSO PROGETTUALE GIA’<br />

AVVENUTO.<br />

* Senza soluzioni di cont<strong>in</strong>uità<br />

Quadro scalare-processuale* generale<br />

per la conoscenza <strong>del</strong> costruito (G.<br />

Cataldi).


LA LA TRADIZIONE TRADIZIONE DEL DEL RILIEVO RILIEVO URBANO<br />

URBANO<br />

IL IL PUNTO PUNTO DI DI VISTA VISTA DELLA DELLA RAPPRESENTAZIONE RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA CARTOGRAFICA DELLA DELLA CITT CITTA’: CITT<br />

• PUNTO PUNTO PUNTO PUNTO DI DI DI DI VISTA VISTA VISTA VISTA CONCETTUALE CONCETTUALE CONCETTUALE CONCETTUALE (<strong>in</strong>terno (<strong>in</strong>terno (<strong>in</strong>terno (<strong>in</strong>terno all all’’’’uomo):<br />

all all uomo): uomo): uomo): immag<strong>in</strong>i idealizzate <strong>del</strong>la realtà nelle<br />

quali gli elementi figurativi prendono il sopravvento sulla scientificità geometrica <strong>del</strong>la<br />

rappresentazione. Tali immag<strong>in</strong>i sono prive, pertanto, di quei codici rappresentativi che<br />

forniscono <strong>in</strong>formazioni oggettive sulla realtà raffigurata (cfr mappe T-O).<br />

<strong>La</strong> città di Roma secondo Matthew Paris (1250-1259)<br />

Carte tripartite dei secoli VIII-IX: il braccio orizzontale rappresenta i fiumi Tanais (Don) e il Nilo; quello verticale il<br />

Mediterraneo


• RAPPRESENTAZIONE RAPPRESENTAZIONE RAPPRESENTAZIONE RAPPRESENTAZIONE TRIDIMENSIONALE TRIDIMENSIONALE TRIDIMENSIONALE TRIDIMENSIONALE (dall (dall’’’’uomo):<br />

(dall (dall uomo): uomo): uomo): rappresentazioni di tipo prospettico o<br />

pseudo-prospettico, quasi sempre dall’alto e a volo di uccello con punto di vista obliquo<br />

rispetto al piano di rappresentazione. Queste carte tendono generalmente a mettere <strong>in</strong> risalto gli<br />

elementi che caratterizzano la realtà urbana dal punto di vista qualitativo.<br />

Firenze.<br />

Stralcio <strong>del</strong>la veduta berl<strong>in</strong>ese<br />

(o <strong>del</strong>la catena, 1472 ca)


Bologna.<br />

Particolare <strong>del</strong>la pianta prospettica (seconda metà <strong>del</strong> ‘500)


Venezia.<br />

Particolare <strong>del</strong>la pianta di Jacopo de’ Barbari (1500)


Roma - Particolare <strong>del</strong>la veduta <strong>in</strong>cisa da Antonio Tempesta (1593)<br />

E’ la prima mappa urbana che raffigura l’edilizia m<strong>in</strong>ore con una<br />

certa attendibilità.


Bologna.<br />

Particolare <strong>del</strong>la pianta più antica <strong>del</strong>la città (primi anni <strong>del</strong> ‘500)


Firenze.<br />

Particolare <strong>del</strong>la pianta di Stefano Bonsignori (1584)


•RAPPRESENTAZIONI RAPPRESENTAZIONI RAPPRESENTAZIONI RAPPRESENTAZIONI PLANIMETRICHE PLANIMETRICHE PLANIMETRICHE PLANIMETRICHE FINO FINO FINO FINO AL AL AL AL XVII XVII XVII XVII SECOLO SECOLO SECOLO SECOLO (all (all’’’’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito):<br />

(all (all <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito): <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito): <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito): visione planimetrica<br />

zenitale è lo strumento più idoneo per ottenere una rappresentazione oggettiva e misurabile <strong>del</strong>la<br />

realtà studiata.<br />

LA LA FORMA FORMA FORMA FORMA URBIS URBIS URBIS URBIS ROMAE ROMAE ROMAE ROMAE (203 (203-211 (203 211 d.C.) d.C.)<br />

d.C.)<br />

Gli edifici sono raffigurati mediante le strutture murarie portanti <strong>del</strong> piano terra disegnate a filo<br />

di ferro. Numerose convenzioni grafiche servivano a differenziare le varie parti che li<br />

costituivano. Per ciò che concerne il tessuto <strong>urbano</strong> sono chiaramente dist<strong>in</strong>guibili gli spazi<br />

<strong>in</strong>terni da quelli esterni, quelli pubblici da quelli privati.<br />

Frammento <strong>del</strong>la pianta marmorea di Roma (210 d.C.)


LA LA CARTA CARTA DI DI VENEZIA VENEZIA VENEZIA (1348)<br />

(1348)<br />

Si tratta di una planimetria abbastanza precisa nella quale sono raffigurati i tracciati dei canali e<br />

gli spazi urbani e gli edifici più importanti; di questi ultimi vi è anche un disegno schematico <strong>del</strong><br />

prospetto.<br />

Venezia. Incisione <strong>del</strong> 1780, copia fe<strong>del</strong>e <strong>del</strong>la pianta <strong>del</strong> 1348 Atlante Catalano, carta nautica <strong>del</strong> 1345<br />

I I I PORTOLANI<br />

PORTOLANI<br />

PORTOLANI<br />

Durante il Medioevo vengono compilate molteplici carte nautiche. Considerato il loro scopo, gli<br />

elementi disegnati con più accuratezza sono i profili costieri. Per qualità grafica, precisione, uso<br />

sistematico <strong>del</strong>le scale di riduzione e quantità di <strong>in</strong>formazioni, queste carte superano di gran<br />

lunga quelle coeve terrestri.


LA LA DESCRIPTIO DESCRIPTIO DESCRIPTIO DESCRIPTIO URBIS URBIS URBIS URBIS ROMAE ROMAE ROMAE ROMAE (Leon Leon Battista Alberti Alberti, Alberti<br />

, 1450 ca ca) ca<br />

Dopo un lungo periodo di oblio, nel XV secolo il <strong>rilievo</strong> <strong>urbano</strong> ritorna ad essere considerato<br />

discipl<strong>in</strong>a fondamentale per la conoscenza <strong>del</strong>la città e <strong>del</strong> territorio. In concomitanza di questa<br />

ripresa di <strong>in</strong>teresse si assiste ad una evoluzione dei sistemi di misurazione diretta ed <strong>in</strong>diretta, e<br />

<strong>in</strong>izia a prendere corpo una prima forma di trattatistica sull’argomento.<br />

Il disegno relativo al rilevamento <strong>del</strong> perimetro <strong>del</strong>la città di Roma, costituito dalla c<strong>in</strong>ta <strong>del</strong>le<br />

mura aureliane, e di alcune emergenze architettoniche, non è giunto ai nostri giorni, ma nella<br />

Descriptio Urbis Romae, lo scritto che accompagnava la mappa, sono spiegati il metodo e la<br />

strumentazione adoperati per le levate topografiche. Gli strumenti impiegati sono un goniometro<br />

graduato suddiviso <strong>in</strong> 48 parti (o gradi) di 4 m<strong>in</strong>uti ciascuno con <strong>in</strong>cernierato al centro un raggio<br />

mobile anch’esso graduato, un asta di traguardo ed un filo a piombo.<br />

Nel 1968 Luigi Vagnetti sulla base dei dati riportati nello scritto disegnò la planimetria<br />

confrontandola con quella attuale <strong>del</strong>l’IGM; da tale confronto si ev<strong>in</strong>ce la validità <strong>del</strong> metodo<br />

albertiano.<br />

Ricostruzione <strong>del</strong> goniometro graduato<br />

descritto nei Ludi Matematici<br />

<strong>La</strong> descriptio Urbis Romae<br />

disegnata dal Vagnetti (1968)<br />

L.B. Alberti è colui che per primo riunisce <strong>in</strong> maniera sistematica, nei<br />

Ludi Matematici, le numerose cognizioni che esistevano attorno ai<br />

problemi geometrici e meccanici legati soprattutto alla presa <strong>del</strong>le<br />

misure Nel XVI paragrafo l’autore descrive m<strong>in</strong>uziosamente lo<br />

strumento da usare per misurare “il sito e(t) ambito d’una terra e(t)<br />

di sue vie e(t) case”. Si tratta di un cerchio graduato suddiviso <strong>in</strong> 48<br />

parti (o gradi) di 4 m<strong>in</strong>uti ciascuno. Grazie a questa specie di<br />

goniometro orizzontale, di un’asta di traguardo e di un filo a<br />

piombo, era possibile, facendo stazione nei punti più alti <strong>del</strong>la città,<br />

eseguire un <strong>rilievo</strong> attraverso una serie di misurazioni per<br />

coord<strong>in</strong>ate polari.


LA LA LA PIANTA PIANTA DI DI IMOLA IMOLA (Leonardo (Leonardo da da V<strong>in</strong>ci, V<strong>in</strong>ci, 1502)<br />

1502)<br />

Questa pianta, disegnata da Leonardo per Cesare Borgia dal quale aveva avuto l’<strong>in</strong>carico di<br />

“osservare luoghi fortezze dei suoi stati”, si può considerare la prima planimetria moderna di<br />

una città italiana.<br />

L’impianto <strong>urbano</strong>, rappresentato <strong>in</strong> vista zenitale, è <strong>in</strong>scritto <strong>in</strong> un cerchio suddiviso <strong>in</strong> 64<br />

spicchi, ricavati dal tracciamento di 32 diametri di riferimento, usato presumibilmente per un<br />

<strong>rilievo</strong> di tipo polare, sul mo<strong>del</strong>lo di quello eseguito dall’Alberti. Nel disegno <strong>del</strong>la città sono<br />

<strong>in</strong>dicate con precisione le s<strong>in</strong>gole unità edilizie, i cortili e le zone a verde di ogni isolato, e<br />

degli edifici più importanti è <strong>del</strong><strong>in</strong>eato l’impianto planimetrico. Vi sono riportati <strong>in</strong>oltre i<br />

porticati, la c<strong>in</strong>ta muraria con l’<strong>in</strong>dicazione <strong>del</strong>le porte di accesso alla città e il fossato<br />

difensivo. Tutti gli elementi hanno un colore: rosse le fabbriche, bianche le strade, azzurre le<br />

acque, verdi gli orti e i giard<strong>in</strong>i, giallo ocra i campi e i prati. Questo disegno anticipa di quasi tre<br />

secoli i catasti urbani <strong>del</strong>l’Ottocento.<br />

Pianta di Imola - Leonardo da V<strong>in</strong>ci (1502)<br />

E’ la prima planimetria moderna di una città italiana.


Particolare <strong>del</strong>la pianta di Imola. Leonardo da V<strong>in</strong>ci (1502)


LA LA PIANTA PIANTA DI DI ROMA ROMA (Leonardo (Leonardo Bufal<strong>in</strong>i Bufal<strong>in</strong>i, Bufal<strong>in</strong>i<br />

, 1551)<br />

1551)<br />

E’ la prima pianta moderna di Roma redatta sulla base di un preciso piano di rilevamento <strong>urbano</strong><br />

dall’architetto militare Leonardo Bufal<strong>in</strong>i. I pr<strong>in</strong>cipali elementi rappresentati sono l’orografia<br />

(vedi l’uso dei tratteggi per segnare l’andamento <strong>del</strong>le coll<strong>in</strong>e), il tessuto viario e i ruderi<br />

<strong>del</strong>l’antichità classica. Il modo con il quale sono raffigurati gli isolati non permette di capire se<br />

l’area è occupata da edifici o meno. Delle fabbriche più importanti è disegnato lo schema<br />

planimetrico.<br />

Pianta di Roma.<br />

Leonardo Bufal<strong>in</strong>i (1551)


LA LA CARTOGRAFIA CARTOGRAFIA NEL NEL XVII XVII E E NELLA NELLA PRIMA PRIMA META META’ META DEL DEL XVIII XVIII SECOLO<br />

SECOLO<br />

<strong>La</strong> produzione cartografica, dalla f<strong>in</strong>e <strong>del</strong> ‘500 e per tutto il secolo successivo, è ricca di<br />

raccolte di cabrei e di vedute “prospettiche”. Il tessuto edilizio m<strong>in</strong>ore acquista, al pari dei grandi<br />

organismi architettonici, dignità urbana.<br />

Tra la produzione <strong>del</strong>l’epoca vanno ricordate:<br />

• la la carta di Firenze <strong>del</strong> Bonsignori<br />

Bonsignori Bonsignori (1584)<br />

(1584)<br />

• la carta carta di Roma di G. G. Maggi Maggi (1625) e quella quella di G.B. G.B. Falda (1676)<br />

Pianta di Roma.<br />

Giovanni Maggi (1625)


A partire dai primi anni <strong>del</strong> XVIII secolo, a causa <strong>del</strong> fenomeno <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>urbamento da parte degli<br />

abitanti <strong>del</strong>le campagne, le città necessitano di trasformazioni e ampliamenti. Per poter pianificare<br />

tali trasformazioni è necessario avere dei supporti cartografici attendibili per forma e<br />

dimensione. <strong>La</strong> necessità di avere una corrispondenza mensoria tra cartografia e realtà urbana<br />

porta all’abbandono <strong>del</strong>le carte prospettiche.<br />

Le prime carte zenitali <strong>del</strong> periodo sono il catasto catasto catasto di Milano (1725), la carta carta carta <strong>del</strong>la <strong>del</strong>la citt città citt di<br />

Venezia Venezia di Ludovico Ughi (1729) e la pianta pianta di di Trieste Trieste Trieste di A.M. Weiss (1730).<br />

Pianta di Trieste.<br />

A.M. Weiss (1730)


LA LA LA “PIANTA PIANTA PIANTA GRANDE GRANDE” GRANDE DI DI DI ROMA ROMA ROMA (Giovanni (Giovanni (Giovanni Battista Battista Battista Nolli Nolli, Nolli Nolli,<br />

, 1748) 1748)<br />

1748)<br />

Redatta su dodici fogli alla scala di 1:1000 palmi romani, vede la luce dopo 12 anni di accurate<br />

misurazioni, su commissione di Papa Clemente XII. A differenza <strong>del</strong>le precedenti cartografie,<br />

quella <strong>del</strong> Nolli è la prima orientata con il nord <strong>in</strong> alto. Anche <strong>in</strong> questo caso i dislivelli sono<br />

<strong>in</strong>dicati mediante l’espediente grafico <strong>del</strong> tratteggio*. <strong>La</strong> campagna che si estende fuori <strong>del</strong>le<br />

mura aureliane è ugualmente rappresentata <strong>in</strong> dettaglio, con il disegno dei campi e la loro<br />

dest<strong>in</strong>azione a orto o vigna.<br />

<strong>La</strong> novità di questa pianta è nel tipo di grafia adottato: un tratteggio cont<strong>in</strong>uo riempie le aree<br />

fabbricate, mentre le strade, le piazze, i cortili, e tutti gli spazi urbani che hanno una cont<strong>in</strong>uità<br />

d’uso pubblico le prime, <strong>in</strong>dipendentemente dal fatto che siano coperti o scoperti, sono lasciate<br />

<strong>in</strong> bianco.<br />

Pianta grande di Roma.<br />

G.B. Nolli (1748)<br />

* <strong>La</strong> rappresentazione cartografica per curve di livello fu proposta per la prima volta da <strong>La</strong>place nel 1817, ma trovò<br />

applicazione pratica solo nel 1876 con le carte <strong>del</strong> <strong>La</strong>zio <strong>del</strong>l’Istituto Topografico Militare <strong>del</strong> Regno d’<strong>Italia</strong>


Tra le rappresentazioni urbane che seguono la metodologia grafica <strong>in</strong>augurata dal Nolli sono<br />

da ricordare:<br />

<strong>La</strong> <strong>La</strong> <strong>La</strong> pianta pianta <strong>del</strong>la <strong>del</strong>la citt città citt di Napoli Napoli di Giovanni Carafa Carafa (1773)<br />

<strong>La</strong> <strong>La</strong> <strong>La</strong> pianta pianta pianta di di Padova Padova di di Giovanni Giovanni Valle Valle Valle (1784)<br />

(1784)<br />

Pianta di Padova.<br />

G. Valle (1784)


I I CATASTI CATASTI CATASTI URBANI URBANI DELL DELL’800<br />

DELL 800<br />

Nei primi decenni <strong>del</strong> ‘700 si assiste al passaggio dai catasti descrittivi a quelli particellari,<br />

nei quali le proprietà fondiarie e immobiliari vengono <strong>in</strong>dividuate su una mappa ed è loro<br />

attribuito un numero progressivo di particella.<br />

Il primo catasto moderno d’Europa è il catasto catasto sabaudo sabaudo <strong>del</strong>la Savoia (1730-1738), cui fanno<br />

seguito il catasto catasto milanese milanese (1749-1759), redatto sotto la dom<strong>in</strong>azione austriaca, e tutti gli<br />

altri compilati nel periodo napoleonico e post napoleonico.<br />

Il catasto catasto pontificio pontificio (o catasto Pio-Gregoriano)*, eseguito tra il 1819 e il 1822 ed entrato <strong>in</strong><br />

vigore nel 1835, è il primo avvenimento cartografico dopo la pianta <strong>del</strong> Nolli che presenta<br />

degli elementi <strong>in</strong>novativi. L’esigenza di <strong>in</strong>dividuare le proprietà ha obbligato l’uso di una scala<br />

più di dettaglio (1:2000); ogni proprietà è <strong>in</strong>dicata con un numero; la parte costruita è<br />

acquarellata <strong>in</strong> grigio chiaro e ad essa sono collegate con un tratt<strong>in</strong>o le eventuali<br />

pert<strong>in</strong>enze scoperte, che sono bianche se si tratta di cortili e verdi nel caso di giard<strong>in</strong>i. Delle<br />

chiese è riportato l’impianto planimetrico. Per fare risaltare le aree costruite il perimetro<br />

sud-est dei fabbricati è r<strong>in</strong>forzato, quasi a simulare un’ombra.<br />

F<strong>in</strong>o alla metà <strong>del</strong> 1900 la concezione <strong>del</strong> rilevamento <strong>urbano</strong> era ancora legata alle<br />

formulazioni accademiche ottocentesche che, trascurando il tessuto edilizio m<strong>in</strong>ore,<br />

tendevano a fare risaltare esclusivamente gli edifici monumentali, estrapolandoli dal<br />

contesto <strong>del</strong>la città. A partire dagli anni ’60, il dibattito accademico sorto attorno a questa<br />

problematica a dato il via ad un diverso modo di concepire il <strong>rilievo</strong> e, di conseguenza, anche<br />

a nuovi metodi di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e che hanno prodotto contributi orig<strong>in</strong>ali e <strong>in</strong>novativi.<br />

* Pio VII nel 1816 istituisce la “Congregazione dei Catasti” a cui è affidato il compito di<br />

compilare il catasto particellare generale di tutto lo stato Pontificio e, <strong>in</strong> seguito, il catasto<br />

<strong>urbano</strong> di Roma.


Roma. Catasto piano 1819-1822

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