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2° Itinerario 8 La valle in cui sorse il Foro Romano trae la sua origine dall’azione erosiva del Tevere lungo i fianchi di quelle lave vulcaniche dalle quali si sarebbero originati i sette colli. La parte bassa di questa conca, all’incirca dall’area centrale fino quasi al fiume, era occupata da una palude detta Velabro. Al limitare di questa palude, ai piedi del Palatino, sorsero alcuni dei monumenti della Roma più antica, come la Regia, sede degli antichi monarchi. Verso la fine del VI secolo a.C., sotto i re Tarquini, la valle fu bonificata e le acque drenate nel Tevere tramite un collettore, la Cloaca Massima. In tal modo l’area fu pronta per accogliere le genti che già vivevano sui colli circostanti, e che qui trovarono il luogo per riunirsi, scambiare le merci e svolgere le principali attività della vita quotidiana: era nato il Foro Romano, che per tutto il periodo della Repubblica, fino al I secolo a.C., sarà lo scenario principale della storia di Roma. Gli edifici repubblicanifuro- …Inizia la passeggiata... Il Foro Romano a b no specchio del cambiamento delle istituzioni politiche. Dopo i grandi templi del V e IV secolo, simbolo della straordinaria importanza che la città assunse sin dalla prima fase della propria storia, a partire dal III secolo cominciarono a sorgere le basiliche, edifici che svolgevano la funzione di offrire ai cittadini uno spazio coperto per lo svolgimento di affari e assemblee in alternativa alle aree all’aperto. Le prime furono la Basilica Porcia e la Sempronia sostituite, in tempi più recenti, dalla Basilica Emilia e dalla Giulia. L’età imperiale, a partire dall’epoca di Augusto, vedrà la definitiva trasformazione dell’intera area in una piazza monumentale a carattere celebrativo, ricca di marmi ma ormai svuotata delle sue antiche funzioni. La valle del Foro Romano in età imperiale: a) Curia Iulia - b) Basilica Emilia - c) Basilica Iulia - d) Tempio dei Dioscuri - e) Tempio del Divo Giulio - f) Tempio di Romolo - g) Basilica di Massenzio - h) Tempio di Venere e Roma f g e c d h
1. L’area occidentale Il nostro itinerario inizia da via dei Fori Imperiali dove, sulla destra, provenendo da piazza Venezia, si trova l’ingresso all’area archeologica del Foro Romano. Superato il cancello, si scende per la breve rampa che costeggia il fianco sinistro del Tempio di Antonino e Faustina e che, sulla destra, ha l’area della Basilica Emilia; edificata a spese della gens Aemilia, da cui prende il nome, essa fu eretta dai censori Marco Emilio Lepido e Marco Fulvio Nobiliore nel 179 a.C. Sul lato meridionale, verso la piazza del Foro e la Via Sacra, la basilica si presentava con una facciata porticata su due ordini di pilastri ornati da semicolonne. Sotto il porticato della basilica era una serie di tabernae, in cui si aprivano gli uffici degli argentarii, i cambiavalute. Si entrava nella basilica attraverso tre ingressi posti sul lato lungo. Il vasto interno era diviso in quattro navate, una maggiore, centrale, due minori sul lato nord e un’unica minore La Basilica Emilia sul lato sud. Lungo il percorso basolato della Via Sacra, la via più importante dell’antica Roma, che attraversa tutta l’area del Foro, raggiungiamo il lato occidentale della Basilica Emilia dove troviamo l’antico sacello di Venere Cloacina, del quale resta il basamento circolare in marmo. Il sacello era costituito da una bassa recinzione nella quale erano collocate le statue delle dee Cloacina e Venere, ed era un rifacimento d’età imperiale di una costruzione antichissima eretta nel punto in cui la Cloaca Maxima entrava nella piazza. Nella stessa area, all’incrocio tra Via Sacra e Argiletum, la via che conduceva al popoloso quartiere della Suburra, sono i resti di un piccolo edificio in laterizio che è stato riconosciuto come il Tempio di Giano, divinità bifronte, protettrice dei passaggi, La Roma monumentale 9
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1. L’area occidentale<br />
Il nostro itinerario inizia da via dei<br />
Fori Imperiali dove, sul<strong>la</strong> destra,<br />
provenendo da piazza Venezia, si<br />
trova l’ingresso all’area archeologica<br />
del Foro <strong>Roma</strong>no. Superato il cancello,<br />
si scende per <strong>la</strong> breve rampa che<br />
costeggia il fianco sinistro del Tempio<br />
di Antonino e Faustina e che, sul<strong>la</strong><br />
destra, ha l’area del<strong>la</strong> Basilica Emilia;<br />
edificata a spese del<strong>la</strong> gens Aemilia,<br />
da cui prende il nome, essa fu<br />
eretta dai censori Marco Emilio Lepido<br />
e Marco Fulvio Nobiliore nel 179<br />
a.C. Sul <strong>la</strong>to meridionale, verso <strong>la</strong><br />
piazza del Foro e <strong>la</strong> Via Sacra, <strong>la</strong> basilica<br />
si presentava con una facciata<br />
porticata su due ordini di pi<strong>la</strong>stri ornati<br />
da semicolonne. Sotto il porticato<br />
del<strong>la</strong> basilica era una serie di tabernae,<br />
in cui si aprivano gli uffici degli<br />
argentarii, i cambiavalute. Si entrava<br />
nel<strong>la</strong> basilica attraverso tre ingressi<br />
posti sul <strong>la</strong>to lungo. Il vasto interno<br />
era diviso in quattro navate,<br />
una maggiore, centrale, due minori<br />
sul <strong>la</strong>to nord e un’unica minore<br />
La Basilica Emilia<br />
sul <strong>la</strong>to sud.<br />
Lungo il percorso baso<strong>la</strong>to del<strong>la</strong> Via<br />
Sacra, <strong>la</strong> via più importante dell’antica<br />
<strong>Roma</strong>, che attraversa tutta l’area<br />
del Foro, raggiungiamo il <strong>la</strong>to occidentale<br />
del<strong>la</strong> Basilica Emilia dove troviamo<br />
l’antico sacello di Venere<br />
Cloacina, del quale resta il basamento<br />
circo<strong>la</strong>re in marmo. Il sacello<br />
era costituito da una bassa recinzione<br />
nel<strong>la</strong> quale erano collocate le statue<br />
delle dee Cloacina e Venere, ed<br />
era un rifacimento d’età imperiale di<br />
una costruzione antichissima eretta<br />
nel punto in cui <strong>la</strong> Cloaca Maxima<br />
entrava nel<strong>la</strong> piazza.<br />
Nel<strong>la</strong> stessa area, all’incrocio tra Via<br />
Sacra e Argiletum, <strong>la</strong> via che conduceva<br />
al popoloso quartiere del<strong>la</strong> Suburra,<br />
sono i resti di un piccolo edificio<br />
in <strong>la</strong>terizio che è stato riconosciuto<br />
come il Tempio di Giano, divinità<br />
bifronte, protettrice dei passaggi,<br />
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