Luglio 2018
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mare<br />
23<br />
LIVORNOnonstop<br />
La storia dei nostri stabilimenti balneari<br />
Onde Tirreno<br />
del Sono conosciuti<br />
come i Bagni<br />
delle<br />
palafitte. In<br />
effetti Le<br />
Onde del<br />
Tirreno<br />
hanno<br />
mantenuto nel tempo questa<br />
caratteristica. Pur con importanti<br />
interventi di manutenzione ordinaria<br />
e pure di rinnovamento<br />
radicale, le tradizionali 61 palafitte<br />
(con una parte sommersa<br />
in acciaio) continuano a dare al<br />
bagno un volto diverso rispetto<br />
a tutti gli altri stabilimenti cittadini.<br />
Oltretutto le palafitte<br />
hanno anche il pregio di consentire<br />
alla clientela che esce<br />
dalla propria cabina di avere<br />
di Edoardo Damari<br />
immediatamente la visione del<br />
mare aperto e di poter respirare,<br />
a pieni polmoni, la salubre aria<br />
salmastrosa. Uno spettacolo<br />
nello spettacolo.<br />
Oltre che per le cabine in mezzo<br />
al mare, per la maggior parte dei<br />
livornesi le Onde del Tirreno<br />
sono conosciuti anche come<br />
Bagni Pejani, ovvero col nome<br />
che le dettero i costruttori nel<br />
1840, quando appunto edificarono<br />
questo stabilimento proprio<br />
davanti ai classicheggianti<br />
Casini d’Ardenza. Anzi, c’è proprio<br />
un legame tra i Bagni e questa<br />
meravigliosa costruzione<br />
dell’architetto livornese Giu-<br />
Pejani<br />
seppe Cavallini. Si tratta di una<br />
delle strutture più caratteristiche<br />
e significative della passeggiata<br />
a mare composta da un<br />
edificio a forma di omega, con<br />
un corpo semicircolare affiancato<br />
da due ali laterali e altrettanti<br />
portici. Inaugurati nel 1846, le 13<br />
unità abitative - con 332 stanze -<br />
funzionavano come comode residenze<br />
per i numerosi turisti<br />
dell’alta borghesia nazionale e<br />
internazionale (soprattutto inglesi<br />
e tedeschi) che per tutto<br />
l’800 e i primi del ‘900 avevano<br />
scelto Livorno e i nostri stabilimenti<br />
balneari (e in particolare<br />
proprio i Pejani che erano dirimpettai)<br />
dove trascorrere le vacanze<br />
estive. L’edificio divenne famoso<br />
quando fu abitato dal<br />
Granduca Leopoldo II e la sua<br />
corte: ciò gli valse il nome di<br />
“Granducali Casini d’Ardenza”.<br />
Nel tempo le palazzine furono<br />
vendute a singoli proprietari. All’interno,<br />
oltre alle residenze private,<br />
troviamo vari studi di pittori,<br />
di architettura e anche un<br />
Bed & Breakfast/Home Restaurant,<br />
avviato recentemente.<br />
La nuova destinazione d’uso<br />
dello storico edificio ottocentesco<br />
ha fatto perdere ai Bagni<br />
Pejani (oggi Onde del Tirreno)<br />
quel fascino d’internazionalità<br />
acquisito fino alla metà del secolo<br />
scorso ma lo stabilimento<br />
ha saputo ugualmente ritagliarsi<br />
un suo spazio vitale. Oggi lo<br />
stabilimento è frequentato da<br />
tante famiglie livornesi che, oltre<br />
ad essere affascinate dalle<br />
palafitte, qui trovano maggiore<br />
tranquillità rispetto ad altre strutture.<br />
E’ considerato quasi un bagno<br />
“intimo” dove la clientela si<br />
conosce come se fosse una<br />
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L’immagine aerea ci permette di vedere la struttura dei Bagni ‘Onde del Tirreno’ con alle spalle i Granducali Casini d’Ardenza. (foto Roberto Onorati)