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Luglio 2018

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omaggio<br />

Livorno<br />

Anno 32 - N° 652<br />

<strong>Luglio</strong><br />

<strong>2018</strong><br />

non stop<br />

mensile indipendente «strettamente» livornese<br />

Omaggio<br />

All’interno<br />

Riecco<br />

lo Chalet<br />

della Rotonda<br />

Antignano: Spiaggetta Scoglio della Ballerina (foto R. Onorati)<br />

La storia degli<br />

stabilimenti balneari<br />

Jubilation,<br />

20 anni di successi<br />

Karima,<br />

dalla tunica blu<br />

al continente giallo<br />

Giovanni Lomi<br />

e Voltolino Fontani<br />

La storia<br />

delle Magistrali


▲▲▲<br />

▲<br />

LIVORNOnonstop<br />

2<br />

attualità<br />

Riecco lo Chalet<br />

Dopo 15 anni di lunga attesa restituito alla città lo Chalet della Rotonda,<br />

uno dei luoghi più apprezzati ed amati dai livornesi<br />

Dopo la<br />

Biblioteca<br />

Comunale<br />

e il Museo<br />

della Città,<br />

Livorno,<br />

grazie ad<br />

alcuni intraprendenti<br />

imprenditori, ha<br />

festeggiato un’altra importante<br />

inaugurazione, quella della<br />

riapertura dello Chalet della<br />

di Giovanni Giorgetti<br />

Rotonda, la storica costruzione<br />

degli anni ‘30 dal fascino<br />

Liberty, simbolo di arte e cultura,<br />

completamente recuperata,<br />

dopo una lunghissima<br />

fase di abbandono che l’avevano<br />

praticamente ridotta in<br />

questi ultimi quindici anni, fra<br />

transenne e crolli vari, quasi a<br />

vergognoso rudere.<br />

“Semplice e sorprendente” recita<br />

il nuovo logo dello Chalet<br />

Da sin.: l’assessore ai lavori pubblici Alessandro Aurigi, i quattro gestori Sergio Cristiani, Federica Garaffa,<br />

Francesca Garaffa e Giorgio Arpesani, il sindaco Filippo Nogarin e il costruttore Alberto Ricci.<br />

della Rotonda, rappresentato<br />

da un cerchio che richiama la<br />

Rotonda associata ad un’onda<br />

che ricorda il nostro mare.<br />

“Semplice” perché sarà il luogo<br />

in cui i livornesi si potranno<br />

rispecchiare; “sorprendente”<br />

perché tutto avrà qualcosa<br />

di diverso e inedito.<br />

In effetti, per arredare l’ambiente<br />

si è scelto una linea moderna<br />

ma semplice e funzionale<br />

che mette a proprio agio i<br />

clienti, un posto per trovarsi,<br />

per incontrare e per condividere,<br />

un luogo come pochi altri<br />

sul nostro territorio. In poche<br />

parole: un’eccellenza!<br />

Ma ripercorriamo in breve le<br />

tappe di questo autentico “pezzo”<br />

di storia della città tornato<br />

prepotentemente alla ribalta.<br />

L’apertura risale a 87 anni fa,<br />

precisamente nell’estate del<br />

1931, per volere della società<br />

in nome collettivo “Francesco<br />

Ambrosini e C.”, con capitale<br />

100.000 lire, sottoscritto in<br />

parti uguali dai soci Francesco<br />

e Giovanni Ambrosini, Riccardo<br />

Angiolo e Roberto Enrico<br />

Bossio (i primi due di nazionalità<br />

svizzera e gli altri di nazionalità<br />

argentina). Il locale,<br />

allora chiamato Chalet La Pineta,<br />

dai colori pastello, molto<br />

elegante, aggraziato dallo stile<br />

Liberty, si impose subito tra i<br />

livornesi e i numerosi turisti<br />

che frequentavano la zona e i<br />

vicini stabilimenti balneari, nonostante<br />

fosse a carattere stagionale,<br />

con somministrazione<br />

di caffè, “bevande vinose”<br />

e alcoliche, gelati, pastic-<br />


▲▲▲<br />

▲<br />

attualità<br />

3<br />

LIVORNOnonstop<br />

ceria e simili.<br />

In seguito, lo Chalet cambiò<br />

più volte proprietà, accusando<br />

però i primi sintomi di trascuratezza<br />

nel periodo della<br />

seconda guerra mondiale<br />

quando, ovviamente, c’era da<br />

pensare a cose più importanti<br />

e alla stessa sopravvivenza<br />

delle persone. Terminate le<br />

ostilità, fu determinante l’acquisto<br />

e il parziale restauro da<br />

parte del Cral Spica (il circolo<br />

ricreativo della nota fabbrica<br />

di componentistica auto di via<br />

San Martino che, negli anni<br />

d’oro - la massima espansione<br />

si ebbe nel 1982 -, dava<br />

lavoro a ben duemila dipendenti,<br />

con un’alta percentuale<br />

di tute rosa, poi, hainoi, tutti<br />

dispersi, nonostante il frazionamento<br />

dell’azienda in Deplhi<br />

e Trw) che riportò lo Chalet<br />

agli antichi splendori. La nuova<br />

direzione costruì una pista<br />

da ballo e volle dare al locale<br />

un’impronta di signorilità: era<br />

obbligatorio per gli uomini la<br />

giacca e la cravatta. A tal proposito<br />

racconto un aneddoto,<br />

capitato proprio al sottoscritto:<br />

negli anni ’55/’60 ero un<br />

acceso frequentatore, perché<br />

appassionato di ballo; una volta<br />

malgrado fossi elegantemente<br />

vestito con una costosa<br />

giacca di camoscio e un<br />

maglione girocollo, non fui fatto<br />

entrare perché “non vestito<br />

in maniera consona”.<br />

Dal 1953 l’area fu ancor più<br />

valorizzata dal Premio Rotonda,<br />

ideato da Mario Borgiotti,<br />

insieme agli amici Nedo Luschi<br />

e Renzo Casali, luogo tanto<br />

amato dai macchiaoli ma<br />

anche dai pittori delle nostre<br />

generazioni.<br />

Fino agli anni Novanta lo Chalet,<br />

sotto altre gestioni, ha continuato<br />

ad essere un elegante<br />

punto di ritrovo. Poi, pian piano,<br />

prese il sopravvento il degrado<br />

sempre più incombente<br />

tanto che nel 2003 il locale<br />

fu posto sotto sequestro per<br />

motivi igienici. Quel completo<br />

abbandono e quelle transenne<br />

che per lunghi anni ci<br />

▲<br />

Una storica foto di Giambruni degli anni Trenta dello Chalet, allora chiamato La Pineta, di proprietà di<br />

Francesco Ambrosini (nel riquadro).<br />

hanno accompagnato, rappresentavano<br />

un vero pugno allo<br />

stomaco per tutti i livornesi e<br />

per lo stesso decoro della città.<br />

Già nel 2005 si costituì un<br />

apposito Forum, a cui parteciparono<br />

ben 27 associazioni locali,<br />

auspicandone il recupero,<br />

ma i sempre più elevati costi<br />

dell’operazione e le lungaggini<br />

burocratiche hanno fatto ulteriormente<br />

allungare i tempi.<br />

C’è voluta allora la testardaggine<br />

e la spiccata voglia di fare<br />

impresa (anzi squadra) di alcuni<br />

imprenditori locali che<br />

hanno (finalmente) tolto il cosidetto<br />

“fuoco dalle castagne”.<br />

Il merito è del felice<br />

connubio (e imparentamento)<br />

di due eccellenti famiglie di<br />

pasticceri livornesi, la Labronica<br />

e Cristiani, ovvero Giorgio<br />

Arpesani e Sergio Cristiani<br />

con le rispettive consorti,<br />

le sorelle Francesca e Federica<br />

Garaffa, che hanno preso<br />

in gestione il rinnovato locale<br />

sotto le insegne della CDR srl<br />

(Chalet della Rotonda). Altrettanto<br />

merito va alla società<br />

vincitrice del bando di riqualificazione,<br />

la Chalet srl, amministrata<br />

dal dott. Alberto Ricci,<br />

e composta dalle società<br />

Programma costruzioni e Ginnastica<br />

livornese e dalle stesse<br />

Pasticceria Labronica e<br />

Sergio Cristiani.<br />

Cosa di non poco conto è anche<br />

il fatto che all’interno<br />

▲<br />

Foto di gruppo dei dirigenti del Cral Spica che nel dopoguerra presero in<br />

gestione lo Chalet, valorizzandolo con la costruzione di una sala da ballo.<br />

Il volto più brutto dello Chalet quando nel 2003 fu chiuso per motivi<br />

igienici e abbandonato al suo destino, fino a divenire quasi un rudere.<br />

I lavori di manutenzione, durati 18 mesi, per riportare a nuovo lo Chalet.


▲▲▲<br />

▲<br />

attualità<br />

5<br />

LIVORNOnonstop<br />

▲<br />

Una splendida vetrata con il logo<br />

dello Chalet della Rotonda.<br />

Sara Cristiani con le amiche Lorenza Murace e Chiara Napoli e con...<br />

LIVORNOnonstop nel giorno dell’inaugurazione del CdR.<br />

dei nuovi locali lavorano<br />

circa 25 persone, soprattutto<br />

livornesi: un’altra bella notizia<br />

per la città.<br />

Lo Chalet dalla classica forma<br />

ottagonale è tornato così<br />

a vivere e a sprigionare la sua<br />

bellezza. Grazie al prezioso e<br />

certosino lavoro di restauro di<br />

uno staff di giovani e qualificati<br />

architetti nostrani, il locale<br />

è rimasto invariato e mantenuto<br />

intatto nel suo aspetto originario.<br />

Per dare più spazio e<br />

maggiore visibilità ai clienti,<br />

allo storico locale degli anni<br />

‘30, sono state però aggiunte<br />

ai suoi fianchi due ali semicircolari,<br />

costruite in acciaio e<br />

muratura a secco con ampie<br />

vetrate, che rendono più voluminosa<br />

di 300 mq la struttura<br />

preesistente. Nuove anche<br />

le quattro vie di accesso,<br />

con ampia ed elegante pavimentazione.<br />

L’intero locale<br />

ora comprende sale con servizio<br />

di ristorante alla carta,<br />

una zona bistrot, una cocktail<br />

station, oltre alla caffetteria e<br />

gelateria artigianale, con orario<br />

continuato delle sette fino<br />

alla mezzanotte, prolungabile<br />

nei week end. All’interno trovano<br />

posto anche un videoproiettore<br />

e quanto necessario<br />

per organizzare meetings<br />

e feste private. L’esterno, invece,<br />

si configura invece<br />

come un anfiteatro che racchiude<br />

una piccola piazza, recintato<br />

e circondato da aiuole,<br />

con molti tavoli. Il desiderio<br />

è che questa piazza sia vissuta<br />

dai livornesi come era una<br />

volta: un luogo di incontro, di<br />

condivisione. A tal fine saranno<br />

organizzati una serie di<br />

eventi, appuntamenti di svago,<br />

arte e cultura, serate di<br />

musica e intrattenimento che<br />

sicuramente ravviveranno<br />

l’intero parco, che pure sarà<br />

riqualificato da parte del Comune<br />

con ripristino di 26 candelabri<br />

in ghisa (è prevista anche<br />

un’area giochi per bambini).<br />

Intanto, dall’11 al 26<br />

agosto, tornerà nella sua location<br />

originale il Premio Rotonda-Premio<br />

Città di Livorno,<br />

giunto alla 65ª edizione, organizzato<br />

da Cabizia Arte Nuova:<br />

tra i nomi dei componenti<br />

della giuria figurano l’esperto<br />

d’arte Carlo Pepi (per il premio<br />

in onore di Amedeo Modigliani)<br />

e lo storico dell’arte<br />

Riccardo Carapelli (per il premio<br />

Giovanni Fattori).<br />

Insomma, un ambiente recuperato<br />

in pieno (lo stesso Sindaco<br />

Nogarin si è complimentato<br />

con i diretti interessati che<br />

“hanno fatto squadra mettendo<br />

l’eccellenza davanti all’interesse<br />

dei singoli: una curiosa<br />

anomalia che spero diventi<br />

presto elemento di forza della<br />

nostra città”), un gioiello che<br />

torna a splendere in una delle<br />

zone più amate e frequentate dai<br />

livornesi, centro di attrazione<br />

pure per i turisti, qual’è appunto<br />

la Rotonda d’Ardenza.<br />

Lo staff dei progettisti<br />

Una cartolina d’epoca e lo splendore notturno dell’attuale Chalet.


▲▲▲<br />

▲<br />

LIVORNOnonstop<br />

6<br />

musica<br />

Il gruppo livornese fondato e diretto dal M° Luca Del Tongo<br />

è ormai conosciutissimo e apprezzato in tutta Italia<br />

Jubilation,<br />

20 anni di successi<br />

Nello scorso mese di maggio,<br />

è andato in scena<br />

presso il Nuovo Teatro delle<br />

Commedie il maxi concerto<br />

gratuito del Jubilation<br />

Gospel Choir per festeggiare<br />

i 20 di attività del primo<br />

coro Gospel nato a Livorno.<br />

In occasione di questo rilevante<br />

risultato, Radio Incontro<br />

ha assegnato al<br />

gruppo l’ambito Premio<br />

Speciale alla Carriera<br />

E’ stato un evento all’insegna<br />

della musica Gospel<br />

ad alti livelli durante il qua-<br />

le il coro ha eseguito i brani<br />

più significativi del repertorio<br />

alternando sul palco<br />

“vecchi” coristi che in questo<br />

ventennio hanno collaborato<br />

con il gruppo.<br />

Non sono mancati momenti<br />

di intensa commozione nel<br />

ricordare due coristi, o<br />

meglio, due Amici, che purtroppo<br />

sono scomparsi<br />

prematuramente, ma presenti<br />

“virtualmente” sul palco<br />

quella sera con l’ausilio<br />

di un contributo video grazie<br />

al quale Jean Joel ha<br />

cantato ancora una volta<br />

con i Jubilation la sua canzone<br />

da solista.<br />

Una serata memorabile che<br />

ha letteralmente incantato<br />

ed emozionato l’intera platea<br />

per tutta la durata del<br />

concerto. Al termine dello<br />

spettacolo, il coro ha voluto<br />

festeggiare questo importante<br />

traguardo offrendo<br />

a tutto il pubblico presente<br />

un brindisi con tanto<br />

di torta fatta preparare ad<br />

hoc da una cake designer<br />

per evidenziare il colore<br />

ufficiale ed inconfondibile<br />

del gruppo: blu elettrico<br />

Fondato nel marzo del<br />

1998 da un’idea di Luca<br />

Del Tongo, che tutt’ora ricopre<br />

il ruolo di direttore<br />

artistico e musicale, il Jubilation<br />

Gospel Choir è il primo<br />

gruppo che ha portato<br />

la passione per la musica<br />

Gospel nella nostra città<br />

Vent’anni fa Luca disegnò<br />

la prima bozza della sua<br />

creatura, il Jubilation Gospel<br />

Choir, dandogli col<br />

passare del tempo una<br />

forma sempre più professionale,<br />

fino ad ottenere<br />

un gruppo omogeneo e<br />


▲▲▲<br />

▲<br />

musica<br />

7<br />

LIVORNOnonstop<br />

Jubilation: i festeggiamenti e la torta di compleanno dei primi venti anni.<br />

▲<br />

Un’esibizione dei Jubilation con al centro il M° Luca Del Tongo.


▲▲▲<br />

▲<br />

LIVORNOnonstop<br />

8<br />

musica<br />

ricco di splendide voci,<br />

tanto da essere considerato<br />

uno dei gruppi Gospel<br />

più apprezzati in Italia. Il<br />

coro vanta infatti un curriculum<br />

davvero impressionante<br />

ed invidiabile!<br />

In questi 20 anni di attività,<br />

il gruppo ha partecipato a<br />

numerose manifestazioni in<br />

tutta Italia spesso al fianco<br />

di importanti artisti internazionali<br />

e non, incrementando<br />

ogni volta il numero dei<br />

consensi e degli apprezzamenti.<br />

Riconoscimenti importanti,<br />

collaborazioni di prestigio,<br />

spot pubblicitari, ma non<br />

solo: il coro è stato vincitore<br />

del “Gospel JF Award”,<br />

premio assegnato nel<br />

2009 a Torino per la professionalità<br />

ed i risultati ottenuti.<br />

Nei Jubilation la voglia di<br />

divertirsi e di divertire si<br />

percepisce fortemente<br />

quando si assiste ad uno<br />

dei loro coinvolgenti spettacoli.<br />

E’ impossibile riuscire<br />

a star seduti senza ballare<br />

e senza farsi trascinare<br />

nei loro ritmi incalzanti.<br />

Così come è impossibile<br />

non versare almeno una<br />

lacrima di struggente commozione,<br />

lasciandosi trasportare<br />

dalle voci di solisti<br />

eccelsi e nostrani<br />

I Jubilation hanno portato<br />

fortuna a molti artisti che<br />

hanno iniziato la propria<br />

▲<br />

Il M° Luca Del Tongo<br />

carriera proprio con questo<br />

coro: sono stati infatti vetrina<br />

e trampolino di lancio<br />

per molti di loro, tra i più conosciuti<br />

ricordiamo “Le5”<br />

(Xfactor 2011), Valerio Dentone<br />

(bassista dei Gary<br />

Baldi Bros) e la grande Karima.<br />

Il gruppo tiene lezioni gratuite<br />

di Gospel a tutti coloro<br />

che volessero provare<br />

questa bellissima esperienza,<br />

basta semplicemente<br />

contattarli visitando il sito<br />

ufficiale www.jubilation.it ,<br />

dal quale è possibile scaricare<br />

gratuitamente il primo<br />

CD del gruppo, oppure visitare<br />

la pagina facebook<br />

“Jubilation Gospel Choir (Livorno)”.<br />

J<br />

u<br />

b<br />

i<br />

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a<br />

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o<br />

n<br />

La storia del gruppo<br />

con l’acronimo del nome<br />

JUBILATION letteralmente “grande gioia” quella<br />

con cui nel 1998 Luca Del Tongo fonda il primo<br />

coro gospel di Livorno, iniziando così un meraviglioso<br />

viaggio musicale lungo più di 20 anni e<br />

chissà per quanto tempo ancora durerà.<br />

UN CONCERTO dopo l’altro. Oltre 450 esibizioni.<br />

Più di 70 città italiane. Da Roma a Milano, da<br />

Torino a Napoli, passando per Cagliari, Firenze,<br />

Bologna e spingendosi fino a Bari. Oltre a queste<br />

e tante altre, la magica Venezia.<br />

BUON NATALE in Casa Ferrari. Presenti all’evento<br />

“Natale Ferrari” organizzato da Ambra Orfei<br />

presso il circuito di Fiorano a Maranello, con la<br />

presenza di Luca Cordero di Montezemolo ed i<br />

piloti della Formula Uno.<br />

INFINITE collaborazioni con artisti di fama internazionale.<br />

I Jubilation sono stati coinvolti per ben 4<br />

volte ad esibirsi in occasione del prestigioso ed ambito<br />

Gospel Festival di Milano, presentato da Claudia<br />

Koll, Iva Zanicchi, Milly Carlucci, Luisa Corna.<br />

LIVORNO GOSPEL FESTIVAL. 14 spettacolari<br />

edizioni dal 2004 ad oggi che hanno visto alternarsi<br />

sulla scena del teatro Goldoni i più grandi<br />

artisti del panorama Gospel americano ottenendo<br />

ogni anno un interesse sempre crescente.<br />

ARENA DI VERONA. Uno dei più prestigiosi palchi<br />

italiani dove nel 2015 accompagnano coralmente<br />

Gianna Nannini e la sua Band, in occasione<br />

del Wind Music Awards in diretta su Rai Uno<br />

e seguita da quasi 5 milioni di telespettatori<br />

TRASMISSIONI TELEVISIVE e partecipazioni a<br />

progetti non solo Gospel, come quella il Bluesman<br />

Eddie Martin, uno dei più dinamici chitarristi blues<br />

del Regno Unito. Il gruppo è stato invitato più volte a<br />

partecipare ad eventi trasmessi su Sky e Rete 4.<br />

INCIDERE UN CD? Fatto! Anzi, Fatti! “So amazing”<br />

e “Good to me” raccolgono una parte del<br />

repertorio dei Jubilation Gospel Choir che spazia<br />

dal traditional al blues, al country e addirittura al<br />

rock!<br />

OGNI NATALE… “Piano piano, buono buono”.<br />

Le voci dei Jubilation sono entrate nelle case di<br />

tutti gli italiani con lo spot del panettone Maina,<br />

aggiungendo nel 2017 una collaborazione con Citterio.<br />

NIENTEPOPÒDIMENOCHE 240 mesi fa, più o<br />

meno 7300 giorni fa nasceva un’idea, un progetto<br />

musicale che dopo 20 meravigliosi anni, porta ancora<br />

il nome dei “Jubilation Gospel Choir” e quello<br />

della nostra amata città, Livorno.<br />

Una recente foto del gruppo dei Jubilation.<br />

“Piano piano, buono buono” il tormentone natalizio dei panettoni<br />

Maina con la voce dei Jubilation.


▲▲▲<br />

▲<br />

musica<br />

9<br />

LIVORNOnonstop<br />

La cantante livornese ha mosso i primi passi con i Jubilation del M° Luca Del Tongo<br />

Karima,<br />

dalla tunica blu<br />

al continente giallo!<br />

Ne ha fatta tanta di strada da<br />

quando indossava la tunica blu<br />

elettrico dei Jubilation. Karima<br />

Ammar, nata a Livorno il 28 maggio<br />

1985 da padre algerino e madre<br />

livornese, iniziò praticamente<br />

a cantare proprio con il gruppo<br />

fondato e guidato dal M° Luca<br />

Del Tongo, anche se aveva avuto<br />

già importanti esperienze con<br />

la Rai partecipando a Bravo Bravissimo<br />

e Domenica In.<br />

Con i Jubilation la sua voce si<br />

distingueva per potenza e<br />

vacalità e si capiva già che quella<br />

ragazzina aveva stoffa da vendere.<br />

Non a caso, quando nel<br />

coro cantava da solista, il pubblico<br />

si accendeva in maniera<br />

particolare, tributandole lunghi<br />

e scroscianti applausi. Erano gli<br />

anni 2000 e per Karima si stavano<br />

aprendo le porte del grande<br />

successo, considerata dai critici<br />

tra le voci più interessanti<br />

dell’ultima generazione.<br />

Nell’ottobre 2006 partecipa ad<br />

Amici di Maria De Filippi, conquistando<br />

il podio, anche se sul<br />

gradino più basso. Ma la strada<br />

ormai è ben tracciata. Ottiene un<br />

contratto con la Sony BMG e<br />

nel 2009 la cantante livornese<br />

partecipa al Festival di Sanremo<br />

nella categoria Proposte con la<br />

canzone Come in ogni ora e,<br />

oltre al terzo posto, fa parlare la<br />

critica per essere stata accompagnata<br />

sul palco da Burt<br />

Bacharach e Mario Biondi. Pubblica<br />

il primo EP e nello stesso<br />

anno ancora ad Amici, ma questa<br />

volta per la sfida dei talenti,<br />

ovvero i protagonisti delle otto<br />

precedenti edizioni del noto programma:<br />

per un soffio manca la<br />

La presentatrice Cristina Parodi e la livornese Karima, come ospite<br />

fisso, nel recente programma Domenica In di Rai1.<br />

vittoria che è appannaggio della<br />

ballerina Anbeta Toromani.<br />

Poi è tutto un susseguirsi di<br />

successi. Nel 2013 Karima entra<br />

a far parte del cast fisso nel programma<br />

I migliori anni di Rai1;<br />

nel 2015 partecipa a Tale e quale<br />

show e registra, sotto l’etichetta<br />

Universal Music, l’album<br />

Close to You - Karima Sing<br />

Bacharach, contenente 13<br />

cover di alcuni dei brani più noti<br />

del compositore Bacharach,<br />

riarrangiati in chiave jazz, pop e<br />

R&B; nel 2017 prende parte al<br />

musical The Bodyguard - Guardia<br />

del corpo, in scena per due<br />

mesi al Teatro Nazionale di Milano,<br />

interpretando il ruolo della<br />

protagonista Rachel Marron<br />

che nell’originale cinematografico<br />

del 1992 fu di Whitney<br />

Houston. Quindi, e siamo già ai<br />

primi mesi di quest’anno, la nuova<br />

partecipazione, ma questa<br />

volta, come ospite fissa (e punto<br />

di forza) a Domenica In di Cristina<br />

Parodi e, a seguire, un’altra<br />

tournée in Cina, dopo quella<br />

meravigliosa dello scorso anno.<br />

Dalla tunica blu al continente<br />

giallo: sì, di strada Karima ne ha<br />

fatta davvero tanta. E in virtù<br />

dei suoi 33 anni siamo solo all’inizio<br />

di una già folgorante carriera...<br />

➹<br />

Foto di gruppo dei Jubilation degli anni 2000. Karima è la seconda da sin. in prima fila (indicata anche dalla freccia); il M° Luca Del Tongo è al centro.<br />

Presente anche il noto sassofonista Dimitri Grechi Espinoza (il primo da sin.).


▲▲▲<br />

▲<br />

LIVORNOnonstop<br />

10<br />

arte


▲▲▲<br />

▲<br />

teatro<br />

11<br />

LIVORNOnonstop<br />

Il nuovo show dei Mayor Von Frinzius da un’idea di Lamberto Giannini<br />

Incessante<br />

“”se credessi in un dio”<br />

Il gruppo dei Mayor Von Finzius. Nel riquadro: Lamberto Giannini.<br />

Dai tempi<br />

di Bo e<br />

Ciondolo,<br />

quando<br />

Lamberto<br />

Giannini<br />

insieme a<br />

Laura Marengo,<br />

oggi sua moglie, arrivarono<br />

nei parchi cittadini a bordo<br />

del famoso Ludobus come animatori,<br />

ho visto una persona che<br />

non si è mai fermata, “incessantemente”<br />

ha condiviso un crescendo<br />

di passioni con la sua<br />

città.<br />

Il teatro da circa venti anni è una<br />

grande sfida, i Mayor From Frinzius<br />

“incessantemente” in crescita,<br />

crescita degli attori e di altri<br />

registi che Lamberto Giannini ha<br />

fatto crescere con lui.<br />

La costruzione di uno spettacolo<br />

è la vita stessa: alti e bassi,<br />

sfida, tenacia, lacrime e gioia. Il<br />

potere immenso, la magia terapeutica<br />

della compagnia teatrale<br />

racchiude in sé un ingrediente<br />

di Stefania D’Echabur<br />

fondamentale: emozione che ha<br />

il potere di sciogliere nodi, lì<br />

dove spesso la vita senza interventi,<br />

trasformerebbe in piccole<br />

o grandi pietre.<br />

“Se credessi in un Dio vorrei<br />

cantasse a squarciagola”, la<br />

cultura come cura, un Dio che<br />

si materializza sul palco del Teatro<br />

Goldoni attraverso attori<br />

che trasmettono un UNICO, un<br />

oltre, un CREDO; “incessantemente”<br />

innamorati dell’amore,<br />

▲<br />

della voglia di comunicare, di<br />

porgere al pubblico una possibilità:<br />

chiavi di lettura dell’esistenza<br />

umana attraverso quadri<br />

teatrali.<br />

“Incessante” che ha debuttato<br />

al Teatro Goldoni il 24 maggio<br />

scorso, e che sta iniziando un<br />

viaggio di repliche, ha qualcosa<br />

di particolare.<br />

Chi assiste si sente sfiorato, toccato,<br />

baciato. Da uno sguardo<br />

degli attori rivolto a chi è seduto<br />

in poltrona, scaturisce un invito…<br />

Balla con me… ed è così<br />

che inizia la magia del teatro che<br />

tutto trasforma: catturare tre<br />

occhi, un occhio in più per comunicare<br />

che “normaloidi” e<br />

mondo dell’handicap è un unico<br />

mondo di anima e di emozioni<br />

da vivere a un ritmo lento ma<br />

che esplode nel rock dello stare<br />

dentro.<br />

Capita di dovere trattenere le lacrime<br />

che vorrebbero esplodere.<br />

Capita di sentire come i Mayor<br />

possono amplificare le emozioni<br />

per arrivare a scavare nel baule<br />

emotivo e capita che attraverso<br />

il loro atto creativo riescono<br />

a farle uscire… e tutto questo<br />

ad un ritmo “incessante” perché<br />

non c’è spazio per pensare… il<br />

flusso dell’esistenza traportata<br />

su un palco afferma che la vita è<br />

vivere, sempre, la vita è rivoluzione,<br />

energia. Testimonianza.<br />

“Incessantemente” orgogliosi di<br />

voi.


▲▲▲<br />

▲<br />

LIVORNOnonstop<br />

BOIA DÉ: - La pittura livornese (8ª puntata)<br />

12<br />

boia dé<br />

GRUPPO LABRONICO<br />

Giovanni Lomi e Voltolino Fontani<br />

Giovanni Lomi: Meriggio all’Ardenza (1969), incompiuto.<br />

Per motivi<br />

di spazio<br />

nel<br />

numero<br />

precedente<br />

della<br />

storia<br />

della pittura<br />

livornese, non è stata offerta<br />

alcuna immagine di due,<br />

fra i più importanti, soci cultori<br />

(cioè pittori) ormai scomparsi<br />

del Gruppo Labronico ed<br />

di Marco Rossi<br />

Giovanni Lomi<br />

(Livorno 1889 - 1969)<br />

a ciò vorremmo riparare stavolta.<br />

Giovanni Lomi (1889-1969),<br />

iniziato alla pittura da Adolfo<br />

Tommasi, dotato anche di<br />

buone qualità canore da baritono,<br />

eccelse in marine dai<br />

riflessi madreperlacei e dorati<br />

che assumono un risalto<br />

assoluto ed accentuatamente<br />

lirico: a lungo membro del<br />

Gruppo, nel 1994 un suo busto<br />

scultoreo fu collocato dal<br />

Voltolino Fontani<br />

(Livorno 1920 - 1976)<br />

Voltolino Fontani: Il risicatore (1958).<br />

Comune nel parco di Villa<br />

Fabbricotti e nel 2010 gli è<br />

stata intitolata una strada nel<br />

nuovo Borgo di Magrignano.<br />

Per tutte le immagini riportate<br />

si ringrazia gli Archivi Giovanni<br />

Lomi nella persona del<br />

nipote Massimo, pur lui pittore.<br />

Voltolino Fontani (1920-1976)<br />

conobbe Nomellini e fu allievo<br />

di Beppe Guzzi; dopo il periodo<br />

giovanile figurativoespressionista,<br />

fortemente<br />

colpito dal potere distruttivo<br />

dell’energia atomica che aveva<br />

determinato la fine tragica<br />

della seconda guerra mondiale,<br />

ideò l’EAISMO (Era<br />

Atomica ismo), un movimento<br />

d’avanguardia che precorse<br />

il Movimento Nucleare mi-<br />

lanese; alla stesura del manifesto<br />

artistico-estetico,<br />

pubblicato il 3 settembre del<br />

1948, contribuirono gli artisti<br />

Guido Favati, Marcello Landi<br />

e Angelo Sirio Pellegrini.<br />

Alla pittura ed alla poesia eaiste<br />

veniva attribuito il compito<br />

di rappresentare la frammentazione<br />

della materia e la<br />

presa di coscienza da parte<br />

dell’umanità del particolare e<br />

problematico momento storico<br />

post-bellico. La grande<br />

Traslazione di Cristo del<br />

1973 costituisce una sorta di<br />

testamento spirituale del pittore<br />

che, durante il suo percorso<br />

artistico, rivelò un grande<br />

eclettismo e la capacità,<br />

fin dalla giovinezza, di fare<br />

proprie tematiche e stili<br />


▲▲▲<br />

▲<br />

boia dé<br />

13<br />

LIVORNOnonstop<br />

Giovanni Lomi: Marina al tramonto.<br />

Voltolino Fontani: Il molo vecchio. 1971


▲▲▲<br />

▲<br />

LIVORNOnonstop<br />

14<br />

boia dé<br />

▲<br />

▲<br />

Giovanni Lomi:<br />

Vecchia Livorno:<br />

via del Forte San Pietro (1940).<br />

Giovanni Lomi:<br />

Vecchie cantine (1938).<br />

Voltolino Fontani: Il porto (1967).


▲▲▲<br />

▲<br />

boia dé<br />

15<br />

LIVORNOnonstop<br />

Voltolino Fontani:<br />

Canzone degli anni perduti (1937)<br />

▲<br />

solo apparentemente contrastanti,<br />

dall’astrattismo al<br />

figurativo. L’originale filone<br />

figurativo-paesaggistico attraversò<br />

tutto l’arco pittorico<br />

e gli procurò sempre grandi<br />

consensi.<br />

Dal 1966 alla scomparsa, Voltolino<br />

Fontani fu insegnante<br />

e poi direttore della “Libera<br />

Accademia d’Arte Trossi-<br />

Uberti”.<br />

Nel 1996 il Comune di Livorno<br />

gli ha intitolato una strada<br />

e nel 2006, col patrocinio del<br />

Gruppo Labronico (di cui era<br />

Giovanni Lomi:<br />

Scogliera verso sera.<br />

entrato a far parte nel 1951),<br />

ha apposto una lapide nel luogo<br />

in cui nacque, in via Sant’Andrea.<br />

(7. continua)<br />

Per le immagini riportate si<br />

ringrazia l’Archivio Fontani<br />

nella persona della figlia<br />

Adila, sua presidente:<br />

Risicatore e Il Porto appartengono<br />

alla Provincia di<br />

Livorno e Traslazione di Cristo<br />

alla parrocchia di San<br />

Giovanni Gualberto alla<br />

Valle Benedetta.<br />

▲<br />

Voltolino Fontani: Traslazione di Cristo (1973)


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▲<br />

arte<br />

17<br />

LIVORNOnonstop<br />

Nell’ambito del Progetto “Colloqui con: la Fortezza Vecchia” (fino a tutto il 23 settembre)<br />

Installazioni<br />

in Fortezza Vecchia<br />

Passeggiando in una vecchia fortezza, potrebbe<br />

capitare a qualcuno di imbattersi in<br />

strani pesci volanti: coloratissimi, surreali,<br />

suggestivi. Proseguendo potreste trovare<br />

delle finestre rosse affacciate su vecchie<br />

mura, e vedere addirittura delle antiche arcate<br />

che le fanno da cornice. Scendendo poi<br />

nella parte sotterranea, il vostro sguardo si<br />

potrebbe scontrare con delle cravatte giganti:<br />

penzoloni, anacronistiche… ironiche! Una meraviglia senza<br />

confini in questo strano viaggio… su una strada antica si potrebbero<br />

fondere forme geometriche di luce, materiale e colore.<br />

Tutto questo e molto di più, inaspettatamente è successo ad alcune<br />

persone, ed è veramente inebriante! E tutto ciò è racchiuso in<br />

una sola e semplice parola… ARTE. Arte che parla alle emozioni,<br />

arte che porge un concetto, arte che crea stupore.<br />

Luogo della memoria evocativo che tramite un atto creativo evoca,<br />

diventando dono colloquiale.<br />

di Stefania D’Echabur<br />

Piero Mochi e Bruno Sullo.<br />

Nasce a Livorno, città di mare,<br />

mare che circonda le mura della<br />

Fortezza Vecchia, l’istallazione<br />

del gruppo labronico “Camminare-Lavorare”.<br />

Abbraccia il progetto<br />

l’Autorità Sistema Portuale,<br />

manifestando con sensibilità,<br />

la necessità che il luogo sia<br />

sempre più fruibile alla cittadinanza,<br />

la collaborazione battezza<br />

il catalogo e l’iniziativa “Colloqui<br />

con: la Vecchia Fortezza”.<br />

Un’unione di complicità e confidenza.<br />

Il dottor Bruno Sullo, artista e<br />

curatore della mostra, ci tiene a<br />

precisare che la realizzazione di<br />

questa installazione non deve<br />

essere un contenitore, ma bensì<br />

un concerto di opere vive che<br />

in questo colloquio tra “vecchio”<br />

e “nuovo”, creano una<br />

conversazione.<br />

Per l’arte contemporanea essere<br />

dentro al contesto delle mura<br />

medicee è un vantaggio suggestivo<br />

e importante.<br />

Vivere la contemporaneità artistica,<br />

sottolinea Sullo è un’inversione<br />

di marcia cominciando<br />

dalla non-promozione della<br />

mostra, nessuna anticipazione<br />

o conferenza stampa.<br />

Camminare, passeggiare, imbattersi<br />

in queste opere con effetto<br />

sorpresa può diventare<br />

strategico per godere della bellezza<br />

che porge l’artista, senza<br />

enfatizzazione.<br />

Sono le installazioni a diventare<br />

le vere protagoniste in una visione<br />

diretta, prepotentemente<br />

si impongono e vanno a formare<br />

con ogni singolo autore un<br />

unico puzzle. Nasce così un dialogo<br />

dove ogni artista porta il<br />

proprio discorso intimo, personale,<br />

pieno di amore.<br />

Progetto “Colloqui con: la Fortezza<br />

Vecchia”, inauguratasi nello<br />

scorso marzo, proseguirà fino<br />

a tutto il prossimo 23 settembre.<br />

Gli artisti presenti sono: Manlio<br />

Allegri, Sergio Cantini, Fabrizio<br />

Giorgi, I Santini Del Prete, Piero<br />

Mochi, Paolo Netto, Bruno Sullo.<br />

Alcune installazioni all’interno della Fortezza Vecchia.


▲▲▲<br />

▲<br />

LIVORNOnonstop<br />

18<br />

scuola<br />

“Viaggio tra le scuole pubbliche livornesi”: 10ª puntata<br />

Istituto Magistrale<br />

In Piemonte,<br />

gli<br />

istituti magistrali<br />

ebbero<br />

origine<br />

dalle<br />

Scuole<br />

Normali<br />

che furono precedute dalle<br />

Scuole di Metodo (RR. Patenti<br />

1.8.1845). La legge Lanza del<br />

20.6.1858 istituì sei scuole<br />

normali triennali per allievi<br />

maestri e sei per allieve maestre,<br />

poi la legge Casati ne istituì<br />

delle altre, con l’unità d’Italia,<br />

su tutto il territorio.<br />

A Livorno, in assenza di una<br />

Scuola Normale pubblica, i<br />

coniugi Placido Maccheroni e<br />

Corinna Malanima aprirono<br />

una scuola privata femminile<br />

di Luciano Canessa<br />

di preparazione al magistero<br />

elementare, nel 1877, che funzionò<br />

in via delle Bandiere con<br />

il nome della illustre concittadina<br />

Angelica Palli Bartolomei,<br />

deceduta il 6 marzo1875 e sepolta<br />

nel cimitero greco-ortodosso<br />

di via Mastacchi.<br />

Compiuto il corso di studi previsto,<br />

le licenziande dovevano,<br />

però, recarsi a Pisa a sostenere<br />

gli esami per conseguire<br />

l’abilitazione all’insegnamento<br />

primario.<br />

La scuola privata, sempre diretta<br />

da Placido Maccheroni,<br />

passò alle dipendenze del Comune<br />

nel 1886/87 che la fornì<br />

di suppellettili nuove nella<br />

sede di via delle Bandiere.<br />

Finalmente con decreto reale<br />

9 settembre 1889, dopo<br />

un’ispezione ministeriale che<br />

ne accertò l’ottima funzionalità,<br />

diventò statale e il 1 ottobre<br />

aprì i battenti, sempre sotto<br />

la direzione di Placido Maccheroni.<br />

Pochi giorni prima, il 18 agosto<br />

1889 il ministro Boselli<br />

dopo avere inaugurato la scuola<br />

Micheli e posto la prima pietra<br />

in piazza Poerio dove sorgerà<br />

una nuova istituzione, la<br />

Antonio Benci, visitò anche<br />

l’edificio scolastico Carlo Bini<br />

e in quella sede espresse il desiderio<br />

di dare alla istituenda<br />

Regia Scuola Normale Femminile<br />

il nome della illustre nostra<br />

concittadina Angelica Palli<br />

Bartolomei. (Gazzetta Livornese<br />

19.8.1889). Fu quindi<br />

confermata l’intitolazione data,<br />

a suo tempo, alla scuola privata.<br />

Nel 1902 la Scuola Normale<br />

contava già 222 alunne. Il collegio<br />

dei docenti, nel febbraio<br />

1915, presieduto da Del Chicca<br />

(AA.GG., Scuola Normale,<br />

anno 1911 fasc.88, anno 1915<br />

fasc. 222) lamentava le condizioni<br />

precarie di igiene della<br />

scuola, le aule anguste nonché<br />

la separazione della scuola di<br />

tirocinio che rendeva complicata<br />

l’attività didattica.<br />

Il costante aumento delle iscrizioni<br />

aveva determinato il trasferimento<br />

in via Goldoni 12,<br />

in un edificio preso in affitto<br />

dal sig. Giorgio Traxler, che<br />

nel secondo dopoguerra sarà<br />

occupato dalla scuola media<br />

Marradi. In quel periodo<br />

▲<br />

A.s. 1939/40, classe 3ª Magistrale, corso inferiore. In seconda fila partendo dall’alto, la terza a sinistra, con la maglia a righe verticali, è Edda Fagni.<br />

Al centro una sedia vuota perché il preside Arrigo Fugassa era morto da pochi giorni.


▲▲▲<br />

▲<br />

scuola<br />

19<br />

LIVORNOnonstop<br />

la scuola operò anche in<br />

via Pollastrini n. 3, piano quarto<br />

(AA.GG. Scuola Normale,<br />

1921, fasc.166). Le iscrizioni<br />

passarono dalle 450 con 14<br />

classi del 1918 alle 567 con<br />

18 classi del 1922/23.<br />

La legge Gentile assegnò al<br />

novello Istituto Magistrale di<br />

Livorno un doppio corso inferiore<br />

e un unico corso superiore<br />

per un totale di undici<br />

classi, ma soppresse la scuola<br />

di tirocinio che operava<br />

presso la palazzina Le Quattro<br />

Stagioni, in corso Amedeo,<br />

la quale fu assegnata al Liceo<br />

Classico, ma che poco più tardi<br />

sarà di nuovo messa a disposizione<br />

dell’ Istituto Magistrale.<br />

A partire dall’a.s. 1923/24 fu<br />

preside Quintilio Tonini cui<br />

fecero seguito Arturo Bini (dal<br />

15.9.1930) e Arturo Parisi. Il<br />

Bini proveniente dall’Istituto<br />

Magistrale di Cremona, come<br />

tutti i presidi e direttori didattici<br />

del ventennio, assicurava<br />

il Ministero dell’Educazione<br />

Nazionale che: “… ho procurato<br />

che nelle aule di questa<br />

scuola circolassero liberamente<br />

le sane correnti del pensiero<br />

della Nazione, che le sue<br />

opere più nobili e le sue feconde<br />

iniziative vi suscitassero<br />

vivo interessamento e vi<br />

trovassero calda adesione, che<br />

gli avvenimenti suoi più importanti<br />

e solenni vi avessero<br />

un’eco degna e animatrice di<br />

propositi e di atti buoni, dalla<br />

ricorrenza anniversaria della<br />

Marcia su Roma a quella<br />

▲<br />

A.s. 1965/66, classe 3ª B, con il prof. Pierino Landi.<br />

della Vittoria, dal natalizio di<br />

Roma alla festa del Libro,<br />

dalla Trasvolata atlantica all’anniversario<br />

dell’entrata<br />

dell’Italia in guerra… tutti i<br />

maschi si sono iscritti, secondo<br />

l’età loro, o ai Balilla o<br />

agli Avanguardisti o ai Giovani<br />

Fascisti, buona parte<br />

delle femmine, alle Piccole o<br />

alla Giovani Italiane, o alle<br />

Giovani Fasciste…”.<br />

In quel 1930/31 facevano parte<br />

del collegio dei docenti, tra<br />

gli altri, il pluridecorato prof.<br />

Emilio Mancini, Anna Aurili,<br />

che di lì a poco sarebbe passata<br />

al Liceo Niccolini-Guerrazzi,<br />

e il futuro preside Andrea<br />

Orlando.<br />

Nell’estate del 1936 le polverose<br />

carte d’archivio dicono<br />

che furono eseguiti lavori di<br />

adattamento a villa Medina, in<br />

piazza Magenta, oggi inesistente,<br />

per renderla succursale<br />

dell’Istituto Magistrale.<br />

Finalmente nel 1939 i gravi<br />

problemi che affliggevano la<br />

scuola furono quasi del tutto<br />

risolti con l’acquisto della stabile<br />

in via Maggi 4 cui fece<br />

seguito l’acquisto dell’edificio,<br />

già occupato dalla scuola, in<br />

via Goldoni 12, dal sig. Traxler.<br />

Ceduta villa Medina al Liceo<br />

Classico, fu assegnata al<br />

Magistrale la sede di via delle<br />

Bandiere. Era intanto salito alla<br />

presidenza (a.s. 1937/38) Arrigo<br />

Fugassa, nato a Alassio<br />

nel 1896 e laureato in lettere<br />

a Genova. Purtroppo la sera<br />

del 27 aprile 1940, mentre era<br />

a passeggio con la moglie,<br />

Margherita Amicarelli, in via<br />

Cairoli, all’altezza del Banco di<br />

Napoli perse la vita a seguito<br />

dello scontro tra un filobus e<br />

un autotreno.<br />

Al Fugassa fece seguito Andrea<br />

Orlando. In quel periodo<br />

frequentava la scuola Edda<br />

Fagni (1927-1996), che fu<br />

prima assessore al Comune di<br />

Livorno poi deputata alla Camera<br />

e al Senato.<br />

Del dopoguerra si ricordano i<br />

presidi Vasco Nannelli, Grado<br />

Bolognesi, Aldo Bartalucci,<br />

Francesco D’Elia, Luciano<br />

Castelli, Ugo Spadoni, Giuseppe<br />

Quaglia, Giovanni Nigro,<br />

Luigi Rivieccio, Ferruccio Innocenti,<br />

Marcello Molinari,<br />

Andrea Orsini, Valeria Torregrossa<br />

ecc.<br />

Il Magistrale ha sempre avuto<br />

la caratteristica di scuola frequentata<br />

quasi al 100% da<br />

femmine, i maschi sono sempre<br />

stati veramente un gruppo<br />

sparuto, ed anche oggi<br />

questa caratteristica rimane.<br />

Nel dopoguerra, all’uscita in<br />

via Maggi potevi vedere gli<br />

studenti del Classico, dello<br />

Scientifico, del Vespucci, dell’ITI<br />

lì fuori ad aspettare, sul<br />

marciapiede di fronte, la fidanzata<br />

che uscisse da quel<br />

grande portone. Al suono della<br />

campanella, dalle scale interne<br />

del Magistrale usciva<br />

fuori, pur nel traffico cittadino,<br />

uno scalpiccio convulso<br />

di tacchi. Quelle fidanzate, piene<br />

di sogni e di fantasie, erano<br />

le più frettolose a uscire<br />

per raggiungere, prima possibile,<br />

il proprio ragazzo.<br />

Nel 2000, a seguito degli accorpamenti<br />

scolastici, l’Istituto<br />

Magistrale fu unito al Liceo<br />

Classico da cui ha avuto<br />

origine l’Istituto Superiore di<br />

Istruzione Superiore “Niccolini-Palli”.<br />

L’attuale dirigente<br />

scolastico è la prof.ssa Nedi<br />

Orlandini.<br />

Fonti: A.S.C.L.; Annuario R.Istituto<br />

Magistrale A. Palli Bartolomei, a.s.<br />

1930/31; Gazzetta Livornese.


▲▲▲<br />

▲<br />

mare<br />

21<br />

LIVORNOnonstop<br />

La storia dei nostri stabilimenti balneari<br />

Pancaldi<br />

La storia<br />

dei Bagni<br />

Pancaldi<br />

parte da<br />

molto lontano,<br />

addirittura<br />

da<br />

oltre un<br />

secolo.<br />

Dobbiamo scendere difatti al<br />

1846 per appuntare la data di<br />

nascita dello stabilimento fatto<br />

costruire da Vincenzo Pancaldi<br />

sulla punta estrema della antica<br />

Cala dei Cavalleggeri, lato città.<br />

Ma dall’altro lato, quello che<br />

guarda Montenero, in realtà erano<br />

già stati edificati i Bagni Acquaviva,<br />

cosiddetti per la beldi<br />

Edoardo Damari<br />

Giovanni Fattori: La Rotonda dei Bagni Palmieri (1866).<br />

lezza e la purezza dell’acqua che<br />

lambiva questo tratto di scogliera<br />

da dove scaturivano sorgenti<br />

naturali. L’inaugurazione di<br />

questa struttura risale addirittura<br />

al 1840, merito di Giuseppe<br />

Santi Palmieri che non solo ebbe<br />

il primato di aver dato vita ai primi<br />

bagni in muratura sorti in Italia,<br />

ma anche la felice intuizione<br />

I Bagni Acquaviva in una cartolina di inizio 1900.<br />

I Bagni Pancaldi in una cartolina del 1930.<br />

di costruirvi una Rotonda per la<br />

libera e utile respirazione dell’aria<br />

marina, poi resa celebre da<br />

un noto dipinto di Giovanni Fattori<br />

e da una breve, ma intensa<br />

espressione del Carducci “Qui<br />

è un gran bello stare”, con la<br />

quale il poeta volle esaltare la<br />

bellezza e la serenità di tale luogo.<br />

Nel 1870 i Pancaldi ottenero il<br />

titolo di Bagni Regi per le frequenti<br />

visite del Principe Amedeo<br />

di Savoia e della consorte<br />

Maria Vittoria, divenendo un<br />

ambiente esclusivo e raffinato,<br />

etichetta che ha sempre contraddistinto<br />

i Bagni negli anni a<br />

cavallo tra la fine del XIX secolo<br />

e gli inizi del XX, anche per gli<br />

spettacoli musicali e teatrali allestiti<br />

nel famoso Caffè Concerto<br />

Olympia. Tra i numerosi frequentatori,<br />

importanti esponenti<br />

della politica e della cultura<br />

come Pietro Coccoluto Ferrigni,<br />

meglio noto come Yorick, Pascoli,<br />

lo stesso Carducci, Marconi,<br />

Mascagni ed altre personalità<br />

dell’epoca.<br />

I Pancaldi-Acquaviva - come si<br />

legge nel sito dello stabilimento -<br />

divennero un unico stabilimento<br />

nel 1924 quando le due strutture,<br />

in origine separate da un canale,<br />

furono riunite, per mezzo del grande<br />

arenile. Le cronache dell’epoca<br />

parlarono addirittura dei Bagni<br />

più grandiosi del mondo.<br />

Per molti anni hanno continuato<br />

ad ospitare bagnanti e villeggianti<br />

dell’alta società livornese ma anche<br />

provenienti da tutta Italia.<br />

In seguito ai bombardamenti della<br />

Guerra lo stabilimento fu in<br />

parte ricostruito con opere in<br />

muratura, come la passerella in<br />

cemento, realizzata sull’antico<br />

arenile che in origine univa le<br />

due strutture.<br />

I Pancaldi-Acquaviva dagli anni<br />

‘60/’70 sono sempre stati centro<br />

di spettacoli musicali dove<br />

in pratica hanno visto esibirsi i<br />

maggiori cantanti dell’epoca.<br />

Nelle foto che pubblichiamo vediamo<br />

all’opera i giovanissimi<br />

Gianni Morandi, Don Backy,<br />

Bobby Solo, Lola Falana, Iva Zanicchi,<br />

il complesso dei Rokes<br />

con il già noto Norman Da-<br />


▲▲▲<br />

▲<br />

LIVORNOnonstop<br />

22<br />

mare<br />

Gli eleganti frequentari all’uscita dei Regi Bagni Palcaldi (1900).<br />

Chorus.<br />

Altro fiore all’occhiello è divenuto,<br />

dal 2010, il prestigioso Meeting<br />

& Conference Centre Pancaldi<br />

ricavato nel palazzo storico<br />

che era la regia residenza estiva<br />

della famiglia del Principe Umberto<br />

sopra menzionato. Si tratta<br />

di una struttura stupenda,<br />

dotata di tutte le attrezzature e<br />

tecnologie più moderne, adatto<br />

per convegni ed eventi privati,<br />

con l’aggiunta di un’altrettanto<br />

magnifica terrazza che si affaccia<br />

sul mare<br />

Insomma, dal 1846 i Pancaldi rappresentano<br />

un gioiellino per tutta<br />

la città.<br />

▲<br />

vid Shapiro e tantissimi altri<br />

ancora.<br />

Tra gli eventi più gettonati dello<br />

stabilimento ha sempre riscosso<br />

consensi l’elezione di<br />

Miss Pancaldi: l’edizione del<br />

1971 ha, tra l’altro, ispirato Paolo<br />

Virzì nel film di successo La<br />

prima cosa bella. Appena l’anno<br />

scorso i Bagni hanno fatto<br />

invece da location per alcune<br />

scene al Romanzo famigliare<br />

della brava Francesca Archibugi,<br />

la fiction molto apprezzata tra<br />

i telespettatori di Rai1.<br />

Se i Pancaldi-Aquaviva sono<br />

ancora ai primi posti come indice<br />

di gradimento e di frequenze<br />

da parte dei livornesi lo dobbiamo<br />

alla passione, agli sforzi e<br />

alla lungimiranza di Giorgio Bonaventura<br />

che ormai è da oltre<br />

mezzo secolo (58 anni per la precisione)<br />

alla guida dei Bagni. Affiancato<br />

dal figlio Piero e da altri<br />

stretti collaboratori, lo stabilimento<br />

è tutto un rinnovarsi<br />

stagione dopo stagione, sia dal<br />

punto di vista della sicurezza che<br />

del relax. Dopo aver dotato di<br />

ogni comfort coloro che sono<br />

costretti a convivere con una disabilità<br />

o persone con particolari<br />

esigenze, quest’anno, ad<br />

esempio, si può partecipare a<br />

corsi di pilates, yoga, di canto e<br />

chitarra grazie alla collaborazione<br />

con l’Asd Benessere Insieme<br />

e all’Accademia musicale<br />

Gianni Morandi<br />

Don Backy<br />

Bobby Solo<br />

Lola Falana<br />

Iva Zanicchi.<br />

Il complesso dei Rokes con, sulla destra, Norman David Shapiro.<br />

L’elezione di Miss Pancaldi 1972 apre il film di Virzi La prima cosa bella.


▲▲▲<br />

▲<br />

mare<br />

23<br />

LIVORNOnonstop<br />

La storia dei nostri stabilimenti balneari<br />

Onde Tirreno<br />

del Sono conosciuti<br />

come i Bagni<br />

delle<br />

palafitte. In<br />

effetti Le<br />

Onde del<br />

Tirreno<br />

hanno<br />

mantenuto nel tempo questa<br />

caratteristica. Pur con importanti<br />

interventi di manutenzione ordinaria<br />

e pure di rinnovamento<br />

radicale, le tradizionali 61 palafitte<br />

(con una parte sommersa<br />

in acciaio) continuano a dare al<br />

bagno un volto diverso rispetto<br />

a tutti gli altri stabilimenti cittadini.<br />

Oltretutto le palafitte<br />

hanno anche il pregio di consentire<br />

alla clientela che esce<br />

dalla propria cabina di avere<br />

di Edoardo Damari<br />

immediatamente la visione del<br />

mare aperto e di poter respirare,<br />

a pieni polmoni, la salubre aria<br />

salmastrosa. Uno spettacolo<br />

nello spettacolo.<br />

Oltre che per le cabine in mezzo<br />

al mare, per la maggior parte dei<br />

livornesi le Onde del Tirreno<br />

sono conosciuti anche come<br />

Bagni Pejani, ovvero col nome<br />

che le dettero i costruttori nel<br />

1840, quando appunto edificarono<br />

questo stabilimento proprio<br />

davanti ai classicheggianti<br />

Casini d’Ardenza. Anzi, c’è proprio<br />

un legame tra i Bagni e questa<br />

meravigliosa costruzione<br />

dell’architetto livornese Giu-<br />

Pejani<br />

seppe Cavallini. Si tratta di una<br />

delle strutture più caratteristiche<br />

e significative della passeggiata<br />

a mare composta da un<br />

edificio a forma di omega, con<br />

un corpo semicircolare affiancato<br />

da due ali laterali e altrettanti<br />

portici. Inaugurati nel 1846, le 13<br />

unità abitative - con 332 stanze -<br />

funzionavano come comode residenze<br />

per i numerosi turisti<br />

dell’alta borghesia nazionale e<br />

internazionale (soprattutto inglesi<br />

e tedeschi) che per tutto<br />

l’800 e i primi del ‘900 avevano<br />

scelto Livorno e i nostri stabilimenti<br />

balneari (e in particolare<br />

proprio i Pejani che erano dirimpettai)<br />

dove trascorrere le vacanze<br />

estive. L’edificio divenne famoso<br />

quando fu abitato dal<br />

Granduca Leopoldo II e la sua<br />

corte: ciò gli valse il nome di<br />

“Granducali Casini d’Ardenza”.<br />

Nel tempo le palazzine furono<br />

vendute a singoli proprietari. All’interno,<br />

oltre alle residenze private,<br />

troviamo vari studi di pittori,<br />

di architettura e anche un<br />

Bed & Breakfast/Home Restaurant,<br />

avviato recentemente.<br />

La nuova destinazione d’uso<br />

dello storico edificio ottocentesco<br />

ha fatto perdere ai Bagni<br />

Pejani (oggi Onde del Tirreno)<br />

quel fascino d’internazionalità<br />

acquisito fino alla metà del secolo<br />

scorso ma lo stabilimento<br />

ha saputo ugualmente ritagliarsi<br />

un suo spazio vitale. Oggi lo<br />

stabilimento è frequentato da<br />

tante famiglie livornesi che, oltre<br />

ad essere affascinate dalle<br />

palafitte, qui trovano maggiore<br />

tranquillità rispetto ad altre strutture.<br />

E’ considerato quasi un bagno<br />

“intimo” dove la clientela si<br />

conosce come se fosse una<br />

▲<br />

L’immagine aerea ci permette di vedere la struttura dei Bagni ‘Onde del Tirreno’ con alle spalle i Granducali Casini d’Ardenza. (foto Roberto Onorati)


▲▲▲<br />

▲<br />

LIVORNOnonstop<br />

24<br />

sport<br />

unica grande famiglia.<br />

I gestori delle Onde del Tirreno<br />

hanno sempre investito in<br />

trasformazioni e migliorie in<br />

modo da assecondare tutte le<br />

necessità e i gusti dei clienti. Il<br />

molo, che è proteso verso il<br />

mare per 800 mq., non è stato<br />

invece appositamente attrezzato<br />

per consentire ai frequentatorii<br />

di vivere appieno il mare.<br />

▲<br />

È in edicola<br />

LIVORNOSPORT<strong>2018</strong><br />

Tre cartoline d’epoca dei Pagni Pejani e l’antico Buffet.<br />

L’ingresso delle Onde del Tirreno.<br />

Una cartolina dei Pagni Pejani del 1965.<br />

88 pagine tutte dedicate<br />

alla promozione in B<br />

del Livorno Calcio<br />

a soli Euro 5,00<br />

Naturalmente non mancano i<br />

luoghi di svago, a iniziare dal<br />

sempre frequentato gabbione,<br />

così come l’ampio arenile per la<br />

felicità dei bambini e degli stessi<br />

genitori.<br />

Il bar-ristorante-pizzeria a luglio<br />

e agosto è poi allietato anche<br />

da numerosi spettacoli ed eventi<br />

culturali. Molto gettonate anche<br />

le serate di danza latino-americana.<br />

Già pubblicati:<br />

N. 650: Lido del Rogiolo;<br />

N. 651: Bagni Lido e Bagni Fiume.<br />

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e automobilistiche<br />

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▲▲▲<br />

▲<br />

livornesità<br />

25<br />

LIVORNOnonstop<br />

La storia delle nostre strade<br />

QUIZ A PUNTEGGIO PER SAGGIARE LA TUA LIVORNESITÀ<br />

LIVORNESE DOC O ALL’ACQUA DI ROSE?<br />

...a spasso<br />

per la città<br />

dallo Stradario Storico di Livorno,<br />

antico, moderno e illustrato di Beppe<br />

Leonardini e Corrado Nocerino (Editrice<br />

Nuova Fortezza, Livorno).<br />

Via del Leone - Posta tra via<br />

Pellettier e via Solfeirno. E’ via<br />

anteriore al 1846 e fu così chiamata<br />

in riferimento al Leone<br />

della vicina Porta S. Marco<br />

Via Michon - Posta tra piazza<br />

Cavour e via Adua. Strada<br />

sorta nel 1843, ebbe questo<br />

nome per ricordare la famiglia<br />

Michon dalla quale uscirono<br />

upmini insigni, quali: Carlo<br />

(1771-1839) fu un benefattore;<br />

Pietro fu Gonfaloniere in<br />

più periodi (1768, 1872, 1778<br />

e 1792); Giuseppe, pure lui<br />

Gonfaloniere nel 1770, 1773<br />

e 1776.<br />

Proverbi<br />

livornesi<br />

✔ Le leggi di Toscana durano<br />

una settimana, e<br />

quelle di Livorno appena<br />

‘n giorno.<br />

✔ Se ‘un piangi e ‘un puppi.<br />

✔ La bella dalle lunghe ciglia,<br />

tutti la vogliono e<br />

nessuno la piglia.<br />

✔ Bimbi e polli smerdano<br />

la ‘asa.<br />

✔ Tutto fa, disse vello che<br />

pisciava ‘n mare.<br />

✔ Culo alto, ci fò un salto.<br />

✔ Senza lìlleri, ‘un si làllera.<br />

Se trovi degli<br />

errori in<br />

questo giornale,<br />

tieni<br />

presente<br />

che sono<br />

stati messi<br />

di proposito. Abbiamo cercato<br />

di soddisfare tutti, anche<br />

coloro che sono sempre<br />

alla ricerca di errori!<br />

Scoprilo rispondendo a queste domande; quindi controlla punteggio e valutazione:<br />

1<br />

In quale anno è nato Pietro<br />

Mascagni?<br />

A 1845<br />

B 1884<br />

C 1863<br />

2<br />

A<br />

B<br />

C<br />

3<br />

A<br />

B<br />

C<br />

4<br />

A<br />

B<br />

C<br />

... e in quale piazza nacque<br />

(denominazione attuale)?<br />

Piazza Dante<br />

Piazza Cavallotti<br />

Piazza XX Settembre<br />

In quale teatro Mascagni<br />

debuttò con Cavalleria<br />

Rusticana?<br />

T. Costanzi - Roma<br />

T. Goldoni - Livorno<br />

T. della Scala - Milano<br />

A quale opera Mascagni ebbe<br />

come collaboratore Gabriele<br />

D’Annunzio?<br />

Parisina<br />

Amico Fritz<br />

Cavalleria rusticana<br />

A che età è scomparso<br />

5 9<br />

Amedeo Modigliani?<br />

A<br />

B<br />

C<br />

55 anni<br />

36 anni<br />

48 anni<br />

A quale epoca risale il<br />

Castello (o Forte) di Antignano?<br />

A 1701<br />

B 1567<br />

C 1622<br />

A<br />

B<br />

C<br />

... e per volere di quale<br />

granduca fu eretto?<br />

Cosimo I<br />

Leopoldo II<br />

Ferdinando IV<br />

In quale anno è nato l’arch.<br />

Giuseppe Cappellini?<br />

A 1876<br />

B 1798<br />

C 1812<br />

Quale fu il primo stabilimento<br />

balneare di<br />

Livorno?<br />

RISPOSTE: 1 (C), 2 (B), 3 (A), 4 (A), 5 (B), 6 (B), 7 (A), 8 (C), 9 (B), 10 (C), 11 (B), 12 (C)<br />

Meno di 2 risposte corrette: ...all’acqua di rose - Da 3 a 6 risposte corrette: ...sui generis<br />

Da 7 a 10 risposte corrette: alla moda - Nessun errore: LIVORNESE DOC honoris causa<br />

Quiz visivo e di orientamento a conferma del tuo grado di livornesità<br />

Che razza di livornese sei?<br />

...di SCOGLIO,<br />

di FORAVIA<br />

o... PISANO?<br />

Qui a fianco c'è la foto di una strada<br />

della tua città. Sai riconoscere di<br />

quale via si tratta?<br />

Se rispondi ESATTAMENTE significa<br />

che sei un... livornese di scoglio!<br />

Se rispondi CONFONDENDO la via<br />

con altra della stessa zona, significa<br />

che sei un... livornese di foravia,<br />

Se NON RIESCI A CAPACITARTI di<br />

quale via si tratta, allora significa<br />

che... sei un pisano!<br />

Per la risposta, vedi pag. 23<br />

6<br />

7<br />

8<br />

Grado di difficoltà:<br />

A<br />

B<br />

C<br />

10<br />

A<br />

B<br />

C<br />

11<br />

Bagni Squarci<br />

Bagno del Baretti<br />

Bagni Garbini<br />

Dove era posto il Palazzo<br />

delle Case Pie?<br />

Via Borra<br />

Viale Avvalorati<br />

Viale Caprera<br />

▲<br />

Quante partite ha vinto<br />

quest’anno il Livorno con<br />

alla guida Andrea Sottil?<br />

A 22<br />

B 18<br />

C 15<br />

12<br />

... e quante ne ha perdute<br />

sempre con Sottil<br />

in panchina?<br />

A 8<br />

B 10<br />

C 5


▲▲▲<br />

▲<br />

LIVORNOnonstop<br />

26<br />

associazionismo<br />

Una mostra di fotografie e un libro al centro della lodevole iniziativa dell’Associazione Progetto Filippide<br />

Noi,<br />

Filippide<br />

Si racconta<br />

che<br />

Filippide<br />

corse da<br />

Maratona<br />

ad Atene<br />

per avvisare<br />

che i<br />

Persiani erano in rotta dalla<br />

Grecia vinti dagli ateniesi.<br />

La sua corsa ormai leggendaria<br />

ha ispirato le olimpiadi e<br />

generazioni di atleti anche dilettanti.<br />

Le attività sportive in genere<br />

aiutano a vivere meglio, a fare<br />

amicizie ed a migliorare difficoltà<br />

motorie e psichiche.<br />

La corsa su tutte, e così è nata<br />

l’idea di provare a correre con<br />

i ragazzi affetti da autismo;<br />

sono stati coinvolti dei volontari<br />

che hanno iniziato anni fa<br />

ad accompagnare i ragazzi<br />

durante le corse o anche ‘maratone’,<br />

ormai si chiamano<br />

di Ruggero Morelli<br />

Foto ricordo del gruppo dell’Associazione Filippide ripreso alla<br />

recente mostra di fotografie a Villa Fabbricotti.<br />

La copertina del libro di Serafino<br />

Fasulo.<br />

Accompagnatori e atleti del gruppo Filippide di Livorno esultanti dopo una gara. Al centro la presidente Malen<br />

Tartajada.<br />

così le lunghe corse che hanno<br />

preso il nome della piccola<br />

città greca Maratona .<br />

I ragazzi ne hanno tratto giovamento<br />

e la cosa ha preso<br />

piede e dura ancora con soddisfazione<br />

dei ragazzi e delle<br />

famiglie.<br />

Il “progetto Filippide’’ ha messo<br />

radici in molte città ed ha<br />

raccolto aiuti e patrocini fino<br />

a diventare un punto di riferimento<br />

per coloro che hanno a<br />

cuore la qualità della vita di<br />

coloro che hanno bisogni speciali<br />

(progettofilippide.li<br />

@libero.it).<br />

E’ nata così l’“Associazione<br />

Sportiva Dilettantistica Progetto<br />

Filippide Livorno’’ come<br />

naturale filiazione del progetto<br />

creato a Roma nel corso dell’anno<br />

2000 per l’impegno di<br />

Nicola Pintus.<br />

La dr. Malen Tortajada dopo<br />

aver assistito ad un allenamento<br />

di un gruppo di atleti ed operatori<br />

del progetto Filippide<br />

pensò di creare il gruppo anche<br />

a Livorno.<br />

Oggi a distanza di molti anni,<br />

grazie alla sensibilità di molti<br />

amici che ha consentito di partecipare<br />

ad innumerevoli maratone,<br />

mezze maratone, corse<br />

podistiche e manifestazioni<br />

sportive varie, la associazione<br />

ha voluto fare qualcosa di più e<br />

diverso: un libro ed una mostra.<br />

Anziché un trattato sull’autismo<br />

e/o le sue implicazioni, la<br />

fantasia e la esperienza di Serafino<br />

Fasulo hanno scelto la<br />

fotografia.<br />

Così ne sono state scattate<br />

molte che colgono aspetti della<br />

vita quotidiana ed espressioni<br />

dei ragazzi, colti da soli con<br />

i loro pensieri e sorridenti in<br />

gruppo.<br />

Alcune foto giganti sono incorniciate<br />

ed appese nella sala Nicola<br />

Badaloni della Villa Fabbricotti,<br />

- divenuta museo civico<br />

-, mentre le altre sono<br />

raccolte e pubblicate in un libro:<br />

“Noi, Filippide”, accompagnate<br />

con brevi appunti<br />

scritti da o con i ragazzi.<br />

Stupenda la prima del gruppo<br />

in posizione di partenza nella<br />

cornice dello stadio olimpi-<br />


▲▲▲<br />

▲<br />

associazionismo<br />

27<br />

LIVORNOnonstop<br />

▲<br />

pico di Atene.<br />

La mostra è rimasta aperta per<br />

sette giorni ed il libro si potrà<br />

ricevere sempre chiamando<br />

Carla Betti al numero<br />

335 525 0411.<br />

La festa per la ricorrenza è<br />

iniziata nel giardino della villa<br />

punteggiato di magliette<br />

blu abbellite dagli stemmi dei<br />

patrocini.<br />

Poi tutti nella sala ad ascoltare<br />

parole attente e delicate.<br />

E’ stata di certo un’idea<br />

nuova che lascia un segno<br />

in città e può avvicinare<br />

molti a conoscere e partecipare<br />

alla iniziativa che finora<br />

ha visto un gruppo di<br />

volontari. Altri aiuti saranno<br />

graditi e necessari.<br />

Lo sport, e la corsa in particolare<br />

sono forme di attività<br />

che per la loro cadenza<br />

e il ritmo sono facilmente<br />

seguite dai ragazzi che trovano<br />

qui una forma per scaricare<br />

le diverse tensioni che<br />

si accumulano nelle diversissime<br />

forme di questa sindrome.<br />

Le fotografie, mezzo di comunicazione<br />

universale,<br />

hanno stimolato l’attenzione<br />

dei ragazzi e stimolato il<br />

rapporto fotografo-apparecchio-soggetto<br />

ripreso, che è<br />

di certo un rapporto/scambio<br />

biunivoco.<br />

Questo ci ha detto e spiegato<br />

Serafino Fasulo che ne è<br />

l’autore e che ha scattato<br />

centinaia di foto per giungere<br />

a questo risultato.<br />

Il logo dell’Associazione.<br />

Dopo un primo periodo di<br />

diffidenza le cose sono arrivate<br />

al punto che i ragazzi,<br />

quando Fasulo si accingeva<br />

a scattare foto nelle occasioni<br />

più diverse, per cogliere<br />

anche atteggiamenti naturali,<br />

desideravano essere fotografati<br />

e si ponevano addirittura<br />

in qualche posa voluta.<br />

Le grandi fotografie, poi<br />

esposte nella sala, hanno<br />

rappresentato un successo<br />

agli occhi dei ragazzi che le<br />

hanno apprezzate a loro<br />

modo, ognuno diverso<br />

come sappiamo, e gradito il<br />

dono alle famiglie.<br />

Il libro con le moltissime<br />

foto o sequenze di foto, e<br />

qualche frase spontanea dei<br />

ragazzi, rappresenta una forte<br />

testimonianza ed una via<br />

per avvicinare persone ed<br />

aiuti sempre necessari alle<br />

associazioni che di volontari<br />

che si dedicano a queste<br />

forme e comportamenti non<br />

ancora spiegabili con i nostri<br />

metri.


Formaggiai dal 1955<br />

a Livorno:<br />

Via di Franco 36/38 - Tel. 0586/884106<br />

P.zza D. Chiesa 63 - Tel. 0586/951363<br />

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▲<br />

attualità<br />

29<br />

LIVORNOnonstop<br />

La bella e positiva esperienza al Nido d’Infanzia Musicale “Do Mi Sol”<br />

Nido, musica,<br />

fascino, motricità,<br />

esplorazione,<br />

intelligenza,<br />

benessere...<br />

Poche settimane<br />

fa<br />

ho avuto il<br />

piacere e<br />

l’onore di<br />

conoscere<br />

la Maestra<br />

Sabina Picarelli<br />

al Circolo Culturale Galliano<br />

Masini, in occasione del<br />

concerto tenuto dal marito<br />

Adriano Sebastiani, noto chitarrista<br />

classico ed esperto di Storia<br />

della Chitarra.<br />

Laureata in arpa presso il Conservatorio<br />

“Benedetto Marcello”<br />

di Venezia, fin da giovanissima<br />

si è dedicata all’universo<br />

musicale e in particolare all’insegnamento<br />

della musica ai<br />

bambini. Alcuni anni fa la grande<br />

decisione, aprire a Livorno,<br />

sua città natale, il Nido d’Infanzia<br />

Musicale “Do Mi Sol”, ispirata<br />

dal pensiero di Walt Disney<br />

“Se lo puoi sognare lo puoi<br />

fare”.<br />

La coraggiosa e inconfondibile<br />

avventura di Sabina, dirigente<br />

e responsabile principale della<br />

sfera musicale, fa riferimento all’iniziativa<br />

del celebre direttore<br />

d’orchestra Daniel Borenboim,<br />

che nel 2005 ha creato la pri-<br />

di Giovanni Giorgetti<br />


▲▲▲<br />

▲<br />

LIVORNOnonstop<br />

30<br />

attualità<br />

ma Scuola Materna Musicale<br />

in Europa a Berlino, il “Musikkindergarten”,<br />

un vero e proprio<br />

laboratorio pioneristico nel<br />

suo genere.<br />

Il M°, che è anche Direttore<br />

musicale del Teatro dell’Opera<br />

di Stato di Berlino, è convinto,<br />

e non a torto, che la musica negli<br />

asili e nelle scuole ha effetti<br />

incredibilmente benefici, come<br />

ad esempio quello di rendere i<br />

bambini più motivati all’apprendimento,<br />

più concentrati e meno<br />

aggressivi. D’altra parte, si sa<br />

che la musica è un elemento di<br />

straordinario valore formativo<br />

che da sempre affascina la specie<br />

umana.<br />

▲<br />

Nel “Do Mi Sol” l’età dei bambini<br />

è compresa tra i 12 e i 36<br />

mesi: essi frequentando il Nido<br />

hanno la possibilità concreta di<br />

percepire il piacere dell’ascolto<br />

di questa arte magica e di esplorare<br />

le potenzialità degli strumenti<br />

musicali presenti: arpe,<br />

pianoforti, percussioni, chitarre,<br />

violino.<br />

La loro incontenibile capacità di<br />

imitare gli insegnanti e il loro<br />

coinvolgimento corporeo nella<br />

musica ascoltata e cantata,<br />

come sostiene la nuova scienza<br />

della Psicologia della Musica, li<br />

fa sentire bene, li stimola sotto<br />

il profilo della motricità e dell’affettività,<br />

oltre che renderli più<br />

intelligenti, formando in loro una<br />

personalità integrata.<br />

Per ottenere ciò, Sabina si avvale<br />

di collaboratori di qualità, seri<br />

e molto preparati professionalmente:<br />

Valentina, Jessica, Benedetta,<br />

Annalisa, nonché Paolo,<br />

motore della sfera logistica e assistente<br />

musicale. Tutti naturalmente<br />

in possesso dei necessari<br />

titoli di studio.<br />

Effettivamente la musica ha un<br />

autentico potere coinvolgente e<br />

rilassante: il giorno della nostra<br />

intervista nel Nido si festeggiava<br />

un compleanno e non appena<br />

le maestre hanno cominciato<br />

a cantare accompagnate da Paolo<br />

alla chitarra i bambini si sono<br />

uniti subito al coro divertendosi<br />

tantissimo, come sempre. Non<br />

lo avrei mai creduto possibile!<br />

Il Nido è aperto sempre,<br />

tranne le feste comandate,<br />

con il seguente orario: Entrata<br />

dalle 7.30 alle 9.00;<br />

Uscite: 12.45 - 13.15, oppure 15.00 - 15.30. In caso di richiesta<br />

l’orario viene prolungo fino alle ore 17.30.<br />

Ricordiamo che l’offerta formativa comprende anche l’importante<br />

apprendimento quotidiano dell’inglese, grazie a<br />

una insegnante madrelingua, mentre le quote mensili di<br />

iscrizione si assestano nella media cittadina.<br />

Il nido si trova in via della Gherardesca 21, Ardenza, Livorno.<br />

Per info: Tel: 0586.500.166; Cell. 340.523.08.04.<br />

E-mail: info@asilodomisol.it Facebook: Asilo Nido DoMiSol.


▲▲▲<br />

▲<br />

cartoline d’epoca 31<br />

LIVORNOnonstop<br />

Cara, vecchia Livorno<br />

Reg. Tribunale Livorno<br />

n. 451 del 6/3/1987<br />

Direzione e Redazione:<br />

Editrice «Il Quadrifoglio» sas<br />

di Giulia Palandri & C.<br />

Via G. Razzaguta 26, int. 13<br />

Livorno<br />

Tel. e fax. 0586/814033<br />

e-mail: ediquad@tin.it<br />

Direttore responsabile:<br />

Bruno Damari<br />

Redattori:<br />

Luciano Canessa<br />

Claudia Damari<br />

Edoardo Damari<br />

Stefania D’Echabur<br />

Marcello Faralli<br />

Michela Gini<br />

Giovanni Giorgetti<br />

Marco Rossi<br />

Fotoreporter:<br />

Roberto Onorati<br />

Pubblicità:<br />

Ed. Il Quadrifoglio sas<br />

info@editriceilquadrifoglio.it<br />

Stampa:<br />

Tipografia Sagittario<br />

Via Malignani 7- Bibione (VE)<br />

Chiuso in tipografia: 28/6/18<br />

Navicelli in Darsena medicea e sugli Scali delle Cantine<br />

Ma che razza<br />

di livornese sei?<br />

La strada in questione, di cui a<br />

pag. 25, è:<br />

Via Haiphong<br />

traversa di via di Salviano<br />

oltre che alla ns. Redazione<br />

di via G. Razzaguta 26, int. 13<br />

è in distribuizione presso:<br />

Antichità Numismatica Gasparri<br />

C.so Mazzini 317/323<br />

Caffè Greco<br />

Via della Madonna 8<br />

Edicola Toriani<br />

Largo Vaturi<br />

Rist. L’Andana degli Anelli<br />

Via del Molo Mediceo 22<br />

Pizzeria Il Ventaglio<br />

Via Grande 145<br />

Caffè Grande<br />

Via Grande 59<br />

Pizzeria Lo Squalo<br />

Via del Castellaccio 2<br />

(Montenero basso)<br />

Osteria-Pizzeria Baffo Matto<br />

Via di Montenero 91<br />

Macelleria Polleria Claudio e Paola<br />

Mercato C.le - Banco 158<br />

Pescheria Fanelli Andrea<br />

Mercato C.le - Banco 304<br />

Rinaldo Bartolini “Riri”<br />

Mercato C.le - Banco 307<br />

Ag. Viaggi Cosmotours<br />

Via Magenta 65<br />

Fotografo Del Secco<br />

Via Cambini<br />

Genepesca MB Surgelati<br />

Via di Salviano 27<br />

Rist. Pizzeria Grotta delle Fate<br />

Via Grotta delle fate 157<br />

Ferramenta Fabbrini<br />

Via Marradi (ang. v.le Mameli)<br />

Grease Caffè<br />

Via Montebello 1<br />

Macelleria Paolo Pini<br />

Viale Mameli 55<br />

"Centro Libri"<br />

Via Garibaldi 8<br />

Tabaccheria Cialdini F. e M.<br />

Via Prov. Pisana 44<br />

Norcineria "Regoli"<br />

Via Mentana 102<br />

Il Fiore Matto<br />

Piazza Matteotti (cell. 3277628877)<br />

Bar Sant'Agostino<br />

Viale della Libertà 33<br />

PRA.DE.MAR.<br />

Via Firenze 128<br />

Circolo «G. Masini»<br />

Piazza Manin<br />

Galleria d’Arte «Athena»<br />

Via di Franco 17-19<br />

La rivista è distribuita anche sugli<br />

Stabilimenti balneari di Livorno<br />

e Quercianella che hanno<br />

aderito alla ns. iniziativa.<br />

Il nostro giornale e gli arretrati si possono leggere anche su http://valorizziamolivorno.it/livorno-non-stop/


L’ORT<br />

’ORTO O DELLA SALUTE<br />

Infusi & Decotti ◆ Estratti & Compresse ◆ Fiori di Bach & Oli Essenziali<br />

IL GIARDINO DELLA BELLEZZA<br />

Latti & Acque ◆ Creme & Maschere ◆ Essenze & Bagni<br />

LE NOSTRE SEDI:<br />

Fonti del Corallo - Tel 0586 427515 ■ Parco di Levante - Tel. 0586 815175<br />

Via Marradi, 205 - Tel. 0586 807111 ■ Via Ricasoli, 50 - Tel. 0586 880424

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