Riqualificazione urbana tra identità locale e partecipazione degli abitanti: Il “barrio” Cabanyal a Valencia.
Le finalità del lavoro di tesi sono costituite da: - Elaborazioni interpretative in grado di fornire strumenti ed elementi analitici presenti nel barrio del Cabanyal rispetto all’intero quartiere marittimo; - Individuazione di elementi di criticità risolvibili dal basso in tempi brevi e dalle attività tecniche urbanistiche del Municipio di Valencia in tempi più lunghi; -Elaborazione di un’ipotesi progettuale in grado di fornire linee guida per indirizzi di trasformazione urbanistica e sociale attraverso l’individuazione di azioni puntuali e circoscritte.
Le finalità del lavoro di tesi sono costituite da:
- Elaborazioni interpretative in grado di fornire strumenti ed elementi analitici presenti nel barrio del Cabanyal rispetto all’intero quartiere marittimo;
- Individuazione di elementi di criticità risolvibili dal basso in tempi brevi e dalle attività tecniche urbanistiche del Municipio di Valencia in tempi più lunghi;
-Elaborazione di un’ipotesi progettuale in grado di fornire linee guida per indirizzi di trasformazione urbanistica e sociale attraverso l’individuazione di azioni puntuali e circoscritte.
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Scuola di<br />
Architettura<br />
Corso di Laurea Magis<strong>tra</strong>le in Pianificazione e<br />
progettazione della città e del territorio<br />
RIQUALIFICAZIONE URBANA TRA IDENTITA’ LOCALE<br />
E PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI:<br />
IL “BARRIO” CABANYAL A VALENCIA<br />
LAUREANDA: MELANIA MARINO<br />
RELATORE: PROF. RAFFAELE PALOSCIA<br />
CORRELATRICE: PROF.SSA ROSA MARÍA PASTOR VILLA - UNIVERSIDAD POLITÉCNICA DE VALENCIA<br />
A.A. 2017/18
STRUTTURA DELLA TESI<br />
FASE PREPARATORIA<br />
• RACCOLTA MATERIALE BIBLIOGRAFICO, CARTOGRAFICO, FOTOGRAFICO, SITOGRAFICO<br />
• INDIVIDUAZIONE PROBLEMATICHE RELATIVE AL CONTESTO TERRITORIALE<br />
• RICERCA BIBLIOGRAFICA PRESSO UNIVERIDAD POLITECNICA DE VALENCIA<br />
FASE DI INDAGINE DIRETTA<br />
SUL CAMPO DELLA DURATA<br />
DI TRE MESI<br />
• INDAGINE SUL CAMPO<br />
• INCONTRO CON GLI ATTORI LOCALI<br />
• RIPRESE FOTOGRAFICHE<br />
• ELABORAZIONE DEL MATERIALE DEL QUADRO URBANO, ECONOMICO E STORICO - ANTROPOLOGICO<br />
• INTERVISTE AGLI ABITANTI<br />
FASE CONCLUSIVA<br />
•INDIVIDUAZIONE E MESSA A PUNTO DEGLI ELEMENTI DI CRITICITA’ E OPPORTUNITA’<br />
• ELABORAZIONE E RESTITUZIONE DEL MATERIALE DI ANALISI<br />
• DEFINIZIONE DI IPOTETICI LINEAMENTI PROGETTUALI PER LA RIQUALIFICAZIONE
VALENCIA<br />
CAPOLUOGO DELLA COMUNITÀ VALENCIANA<br />
SUPERFICIE: 134,65 KM²<br />
ABITANTI: 790.201
I BARRIOS MARITTIMI<br />
MALVAROSA<br />
CABANYAL<br />
VALENCIA<br />
CANYAMELAR<br />
CAPOLUOGO DELLA COMUNITÀ VALENCIANA<br />
SUPERFICIE: 134,65 KM²<br />
ABITANTI: 790.201<br />
MUNICIPIO INDIPENDENTE<br />
DAL 1821 AL 1897<br />
SUPERFICIE: 1,349 KM²<br />
ABITANTI: 15.642
I BARRIOS MARITTIMI<br />
MALVAROSA<br />
CABANYAL<br />
VALENCIA<br />
CANYAMELAR<br />
CAPOLUOGO DELLA COMUNITÀ VALENCIANA<br />
SUPERFICIE: 134,65 KM²<br />
ABITANTI: 790.201<br />
MUNICIPIO INDIPENDENTE<br />
DAL 1821 AL 1897<br />
SUPERFICIE: 1,349 KM²<br />
ABITANTI: 15.642
EVOLUZIONE INSEDIATIVA DEI BARRIOS MARITTIMI
EVOLUZIONE INSEDIATIVA DEI QUARTIERI MARITTIMI
SVILUPPO E CRISI ECONOMICA: LA RELAZIONE TRA EDIFICATO E PORTO
INDIVIDUAZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI
INDIVIDUAZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI
INDIVIDUAZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI<br />
COSA STA SUCCEDENDO NEL CABANYAL?<br />
NEL 1997 È STATO EMANATO IL PEPRI CHE PREVEDE<br />
LA DEMOLIZIONE DI 600 EDIFICI E 1600 ABITAZIONI<br />
SONO STATI PERSI GIÀ MOLTI EDIFICI DI RILEVANZA<br />
STORICA E PATRIMONIALE<br />
TANTI ALTRI EDIFICI SONO STATI SALVATI GRAZIE ALL’ATTIVA<br />
PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI<br />
NUOVE BARRIERE FISICHE HANNO DETERMINATO LA<br />
MARGINALIZZAZIONE DEL BARRIO<br />
OGGI IL CABANYAL VIENE CONSIDERATO UN GHETTO
COS’È IL PEPRI?<br />
AREA DI INTERVENTO E SOLUZIONI PREVISTE DAL PIANO<br />
PLAN ESPECIAL DE PROTECCIÓN Y REFORMA INTERIOR<br />
REALIZZATO DA UNO STUDIO DI ARCHITETTI<br />
SU COMMISSIONE DEL COMUNE DI VALENCIA<br />
PREVEDE DI UNIRE IL CENTRO STORICO AL MARE<br />
ATTRAVERSO UN GRANDE VIALE DI 300 M DI LARGHEZZA<br />
ATTUALMENTE È IN CORSO DI ATTUAZIONE E<br />
SONO STATE EFFETTUATE GIÀ MOLTE DEMOLIZIONI<br />
LE DEMOLIZIONI HANNO GENERATO<br />
SPAZI VUOTI E DEGRADO URBANO<br />
GLI ABITANTI SONO STATI SFRATTATI E LORO CASE<br />
SONO STATE OCCUPATE ABUSIVAMENTE DA GENTE POVERA<br />
TRA GLI EFFETTI PRINCIPALI:<br />
CRISI DELL’IDENTITÀ LOCALE,<br />
PERDITA DEL PATRIMONIO ED ESCLUSIONE SOCIALE
L’ I M M A G I N E D E L C A B A N YA L R I C A V ATA D A L L E I N T E R V I S T E V E R B A L I<br />
DOMANDE POSTE AGLI ABITANTI SUL MODELLO<br />
DEL QUESTIONARIO DI KEVIN LYNCH<br />
• COSA TI VIENE IN MENTE CON LA PAROLA CABANYAL?<br />
(PERCEZIONE DELL’AREA)<br />
• TRACCIA UNA RAPIDA PIANTA DEL CABANYAL<br />
RISPETTO A CARRER DEL MEDITERRANI. (MARGINI)<br />
• FORNISCI ISTRUZIONI RIGUARDO IL TRAGITTO CHE<br />
COMPI ABITUALMENTE, INCLUDENDO I PERCORSI DI<br />
RIFERIMENTO CHE SONO DIVENTATI IMPORTANTI PER<br />
TE. (PERCORSI)<br />
• CI SONO ALCUNI PUNTI DI RIFERIMENTO CHE TI<br />
SUSCITANO DELLE EMOZIONI DURANTE IL TRAGITTO?<br />
(RIFERIMENTI)<br />
• QUALI ELEMENTI DEI QUARTIERI CONSIDERI<br />
MAGGIORMENTE DISTINTIVI? (NODI)
SINTESI DELLO STATO DI VIVIBILITÀ DELLE SUB-AREE
SINTESI DELLO STATO DI VIVIBILITÀ DELLE SUB-AREE
CRITICITA’
CRITICITA’
PATRIMONIO MATERIALE
PATRIMONIO MATERIALE<br />
PATRIMONIO IMMATERIALE
DALLO STATO ATTUALE ALL’IPOTESI DI PROGETTO<br />
STATO DI FATTO PREVISIONI DEL PEPRI IPOTESI DI SCHEMA DIRETTORE
LINEAMENTI PER UNA PROPOSTA DI MASTERPLAN
DETTAGLI PROGETTUALI
GRAZIE
RIQUALIFICAZIONE URBANA TRA IDENTITA’<br />
LOCALE E PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI:<br />
1<br />
IL BARRIO CABANYAL A VALENCIA
2
Scuola di<br />
Architettura<br />
Corso di Laurea Magis<strong>tra</strong>le in Pianificazione e progettazione della città e del territorio<br />
RIQUALIFICAZIONE URBANA TRA IDENTITA’<br />
LOCALE E PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI:<br />
IL BARRIO CABANYAL A VALENCIA<br />
LAUREANDA: MELANIA MARINO<br />
RELATORE: PROF. RAFFAELE PALOSCIA<br />
CORRELATRICE: PROF.SSA ROSA MARÍA PASTOR VILLA<br />
Universidad Politécnica de <strong>Valencia</strong><br />
A.A. 2017/18<br />
1
4
Lasciò vagare la mente mentre<br />
fissava la città, metà slum, metà<br />
paradiso. Come poteva un posto<br />
essere così squallido e violento, e<br />
al tempo stesso così meraviglioso?<br />
- Chris Abani<br />
”<br />
5
6
INDICE<br />
1. INTRODUZIONE<br />
2. METODOLOGIA E FASI DI LAVORO<br />
2.1 Fasi e contenuti<br />
2.2 Obiettivi<br />
3. RIFERIMENTI TEORICI<br />
3.1 Gli insediamenti informali nel processo di globalizzazione<br />
3.2 I Barrios Marginales e il contesto spagnolo<br />
3.3 L’approccio territorialista per la valorizzazione del conjunto histórico<br />
4. VALENCIA<br />
4.1 Riferimenti geografici<br />
4.2 Le fasi dello sviluppo urbano<br />
4.3 Gli assi di riferimento della <strong>tra</strong>sformazione della città<br />
5. IL CABANYAL: INQUADRAMENTO DELL’AREA DI STUDIO<br />
5.1 Inquadramento urbano<br />
5.2 La posizione s<strong>tra</strong>tegica<br />
5.3 Le pratiche <strong>tra</strong>dizionali di autocostruzione<br />
5.4 I conflitti economici, politici, urbani e sociali<br />
5.5 <strong>Il</strong> Plan Especial de Protección y Reforma Interior e i suoi effetti sul<br />
barrio<br />
5.6 L’indagine sociologica: dall’esclusione sociale alla <strong>partecipazione</strong> <strong>degli</strong><br />
<strong>abitanti</strong><br />
5.7 Le associazioni locali e i conflitti popolari<br />
6. ALCUNE IDEE PER UN PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE<br />
6.1 Sintesi delle criticità e delle opportunità<br />
6.2 Buone pratiche di intervento alla scala del barrio<br />
6.3 Lineamenti di riqualificazione del tessuto urbano<br />
7. Conclusioni<br />
Bibliografia e Sitografia<br />
Appendice fotografica<br />
Ringraziamenti<br />
7
GUIÓN<br />
1. INTRODUCCIÓN<br />
2. METODOLOGÍA Y FASES DE TRABAJO<br />
2.1 Fases y contenido<br />
2.2 Objetivos<br />
3. REFERENCIAS TEÓRICAS<br />
3.1 Los asentamientos informales en el proceso de globalización<br />
3.2 El contexto español y Barrios Marginales<br />
3.3 El enfoque territorialista para la valorización del conjunto histórico<br />
4. VALENCIA<br />
4.1 Referencias geográficas<br />
4.2 Las fases del desarrollo urbano<br />
4.3 Los ejes de referencia para la <strong>tra</strong>nsformación de la ciudad<br />
5. EL CABANYAL: ENCUADRE DEL ÁREA DE ESTUDIO<br />
5.1 Marco urbano<br />
5.2 La posición es<strong>tra</strong>tégica<br />
5.3 Prácticas <strong>tra</strong>dicionales de autoconstrucción<br />
5.4 Conflictos económicos, políticos, urbanos y sociales<br />
5.5 El Plan Especial de Protección y Reforma Interior y sus efectos en<br />
barrio<br />
5.6 La encuesta sociológica: de la exclusión social a la participación de<br />
los habitantes<br />
5.7 Asociaciones <strong>locale</strong>s y conflictos populares<br />
6. IDEAS PARA UN PROYECTO DE RECUPERACIÓN<br />
6.1 Resumen de problemas críticos y oportunidades<br />
6.2 Buenas prácticas de intervención en la escala del barrio<br />
6.3 Características de renovación del tejido urbano<br />
7. Conclusiones<br />
Bibliografía y Sitografía<br />
Apéndice fotográfico<br />
Agradecimientos<br />
8
9
10
1. INTRODUZIONE<br />
1.INTRODUCCIÓN<br />
<strong>Il</strong> lavoro di tesi si è sviluppato grazie ad<br />
un percorso di studio iniziato nel corso di<br />
P i a n i fi c a z i o n e t e r r i t o r i a l e p e r l a<br />
cooperazione allo sviluppo tenuto dal<br />
Professor Raffaele Paloscia e maturato<br />
durante un’esperienza di ricerca di tre<br />
mesi nella città di <strong>Valencia</strong>, in Spagna. Le<br />
tematiche affrontate riguardano con<br />
sensibilità e attenzione le forme <strong>degli</strong><br />
insediamenti informali presenti a scala<br />
globale, viste con occhio diretto durante<br />
un workshop in territorio latino americano,<br />
in Argentina e riscon<strong>tra</strong>te<br />
successivamente in territorio europeo, in<br />
Spagna. Sensibilmente colpita da una<br />
realtà profondamente diversa e lontana<br />
da quella a cui si è soliti approcciarsi ho<br />
deciso di rivolgere con particolare<br />
attenzione uno sguardo alla realtà<br />
valenciana che ha raggiunto<br />
<strong>tra</strong>sformazioni economiche e urbane<br />
assolutamente importanti in poco tempo,<br />
ospitando eventi di calibro mondiale come<br />
l’American’s Cup e la Formula uno,<br />
svelando architetture moderne di forte<br />
impatto visivo pronte ad accogliere un<br />
forte mercato del turismo, modernizzando<br />
un tessuto urbano di ampia dimensione.<br />
Dietro tutto ciò però, si nascondono<br />
retroscena che gli occhi dei turisti non<br />
possono vedere, che i muri possono<br />
nascondere e le voci smentire, realtà<br />
diverse, leggermente più “confortevoli”<br />
che gli occhi di tante altre culture più<br />
dimenticate sono abituati a vedere, a<br />
vivere e habitare, gli insediamenti<br />
informali. In diverse parti del mondo gli<br />
insediamenti informali assumono diverse<br />
manifestazione del loro vivere, in alcune<br />
aree risultano maggiormente difficili e in<br />
altre meno, in alcune si presentano<br />
11<br />
El <strong>tra</strong>bajo de tesis se ha desarrollado<br />
gracias a un recorrido de estudio iniciado<br />
en el curso de planificación territorial para<br />
la cooperación al desarrollo hecho por el<br />
Profesor Raffaele Paloscia y madurado<br />
durante una experiencia de investigación<br />
de tres meses en la ciudad de <strong>Valencia</strong>,<br />
España. Las temáticas afrontadas se<br />
refieren con sensibilidad y atención las<br />
formas de los asentamientos informales<br />
presentes a escala global, vistas con ojo<br />
d i r e c t o e n u n t a l l e r e n t e r r i t o r i o<br />
l a t i n o a m e r i c a n o , e n A r g e n t i n a y<br />
observadas posteriormente en territorio<br />
europeo, en España. Sensiblemente<br />
afectada por una realidad muy distinta y<br />
lejana a la que nos enfrentamos, he<br />
decidido dirigir con especial atención una<br />
mirada a la realidad valenciana que ha<br />
alcanzado <strong>tra</strong>nsformaciones económicas y<br />
<strong>urbana</strong>s muy importantes en poco tiempo,<br />
albergando eventos de calibre mundial<br />
como el American's Cup y la Fórmula Uno,<br />
desvelando arquitecturas modernas de<br />
fuerte impacto visual dispuestas a acoger<br />
un fuerte mercado del turismo,<br />
modernizando un tejido urbano de amplia<br />
dimensión. Detrás de todo esto, sin<br />
embargo, se esconden un <strong>tra</strong>sfondo que<br />
los ojos de los turistas no pueden ver, que<br />
los muros pueden ocultar y rumores negar,<br />
realidades distintas, ligeramente más<br />
"confortables" que los ojos de tantas o<strong>tra</strong>s<br />
c u l t u r a s m á s o l v i d a d a s e s t á n<br />
acostumbrados a ver, a vivir y habitare, los<br />
asentamientos informales. En diversas<br />
partes del mundo, los asentamientos<br />
i n f o r m a l e s a s u m e n d i f e r e n t e s<br />
manifestación de su vivir, en algunas áreas<br />
resultan más difíciles y en o<strong>tra</strong>s menos, en<br />
algunas se presentan
condizioni di vita assoluta e in altre relativa,<br />
ma di qualsiasi forma o intensità questo<br />
fenomeno è sempre più vicino di quanto<br />
possiamo immaginare. <strong>Il</strong> caso di <strong>Valencia</strong><br />
ha svelato il suo retroscena con un barrio<br />
marginale di assoluta bellezza, il <strong>Cabanyal</strong>.<br />
<strong>Il</strong> barrio del <strong>Cabanyal</strong> trova le sue origini<br />
nel 1563, secondo le notizie più certe che<br />
riportano i primi confini dell'insediamento<br />
costituito da capanne, termine che in<br />
spagnolo si indica con “cabaña” che dà il<br />
nome al quartiere. Nascerà come piccolo<br />
villaggio di pescatori indipendente fino al<br />
1897 quando poi verrà annesso alla città di<br />
<strong>Valencia</strong>. Da quel momento in poi la città<br />
sarà protagonista di innumerevoli<br />
<strong>tra</strong>sformazioni e a sua volta anche il barrio<br />
subirà gli effetti di questo processo<br />
evolutivo che culminerà nel suo attuale<br />
degrado sociale e urbano, la cui causa<br />
principale risale al 1997 quando il quartiere<br />
venne minacciato da un progetto<br />
municipale che mirava alla costruzione di<br />
una grande Avenida in grado di collegare il<br />
centro storico della città al mare, passando<br />
per il <strong>Cabanyal</strong> demolendo 1651 abitazioni<br />
e distruggendone il tessuto urbano<br />
dichiarato Bene di Interesse Culturale (BIC)<br />
nel 1993. <strong>Il</strong> perché della dichiarazione di<br />
Bene di Interesse Culturale è di per sé un<br />
elemento tangibile per chi at<strong>tra</strong>versa il<br />
quartiere, ne osserva la bellezza, le<br />
testimonianze storiche, le architetture<br />
patrimoniali, i colori latini, un’<strong>identità</strong> da<br />
proteggere, fortemente sostenuta dagli<br />
<strong>abitanti</strong> che hanno deciso di resistere e<br />
continuare a vivere lì dove le demolizioni<br />
hanno iniziato a lasciare enormi spazi vuoti,<br />
case vacanti, s<strong>tra</strong>de deserte, a generare<br />
esclusione sociale, povertà relativa e microcriminalità.<br />
condiciones de vida absoluta y en o<strong>tra</strong>s<br />
relativa, pero de cualquier forma o<br />
intensidad este fenómeno es cada vez más<br />
cerca de lo que podemos imaginar. El caso<br />
de <strong>Valencia</strong> ha desvelado su <strong>tra</strong>sfondo con<br />
un barrio marginal de absoluta belleza, el<br />
<strong>Cabanyal</strong>. El barrio del <strong>Cabanyal</strong> encuen<strong>tra</strong><br />
sus orígenes en el 1563, según las noticias<br />
más confiables que aparezcan los primeros<br />
confines de la instalación constituido por<br />
las cabañas, término que en español se<br />
indica "cabaña" que da nombre al barrio.<br />
Nacerá como pequeña aldea de<br />
pescadores independiente hasta 1897<br />
cuando luego se anexionó a la ciudad de<br />
<strong>Valencia</strong>. Desde ese momento en adelante<br />
la ciudad será protagonista de<br />
innumerables <strong>tra</strong>nsformaciones y a su vez<br />
también el barrio sufrirá los efectos de este<br />
proceso de desarrollo que culminará en su<br />
actual degradación social y urbano, cuya<br />
causa principal se remonta a 1998 cuando<br />
el barrio fue amenazado por un proyecto<br />
municipal que contemplaba la construcción<br />
de una gran Avenida capaz de conectar el<br />
centro histórico de la ciudad al mar,<br />
atarvesando el <strong>Cabanyal</strong>, lo que implicaba<br />
derribar 1651viviendas y destruyendo el<br />
tejido urbano declarado Bien de Interés<br />
Cultural (BIC) en 1993. El por qué de la<br />
declaración de Bien de Interés Cultural es<br />
de por sí un elemento real para quien<br />
a<strong>tra</strong>viesa el barrio, se observa la belleza,<br />
los testimonios históricos, las arquitecturas<br />
patrimoniales, los colores latinos, una<br />
identidad que proteger, fuertemente<br />
apoyada por los habitantes que han<br />
decidido resistir y seguir viviendo allí donde<br />
las demoliciones han comenzado a dejar<br />
grandes espacios vacíos, casas vacantes,<br />
calles desiertas, a generar exclusión social,<br />
pobreza relativa y micro-delincuencia.<br />
12
A questo scenario si con<strong>tra</strong>ppongono gli<br />
attori locali coinvolti nelle iniziative a favore<br />
del sostegno e supporto della rinascita e<br />
resistenza del quartiere, che sono gli<br />
<strong>abitanti</strong> “sopravvissuti” all’uragano<br />
municipale <strong>tra</strong>mite i quali è stato possibile<br />
verificare le azioni sul campo, partendo dal<br />
basso per poi riuscire a realizzare azioni<br />
coerenti resistibili nel tempo at<strong>tra</strong>verso<br />
attività di coinvolgimento e integrazioni a<br />
supporto dei nuovi <strong>abitanti</strong> s<strong>tra</strong>nieri del<br />
barrio.<br />
Ciò che differenzia questa realtà, difficile da<br />
riscattare, è la prima azione <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong><br />
stessi, quelli che hanno continuato a<br />
crederci e a resistere, che non hanno<br />
ceduto ad un ricatto economico, che si<br />
sono fatti giustizia davanti alle azioni<br />
municipali delle prime demolizioni e che<br />
hanno riconosciuto apertamente la loro<br />
<strong>identità</strong> legata alla cultura marinara<br />
at<strong>tra</strong>verso la quale hanno dichiarato<br />
espressamente la loro apertura nei<br />
confronti <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> s<strong>tra</strong>nieri purché non<br />
venga perso il valore identitario del barrio.<br />
At<strong>tra</strong>verso la <strong>partecipazione</strong> <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong>,<br />
lo studio <strong>degli</strong> elementi identitari che<br />
con<strong>tra</strong>ddistinguono questa realtà che oggi<br />
viene identificata come “zona ghetto” è<br />
stato possibile costruire un’ipotesi di<br />
progetto che coinvolga azioni semplici in<br />
grado di <strong>tra</strong>sferire la memoria <strong>degli</strong><br />
elementi identitari del luogo, di favorirne la<br />
conoscenza e garantirne una buona<br />
vivibilità.<br />
A este escenario se con<strong>tra</strong>ponen los<br />
actores <strong>locale</strong>s implicados en las iniciativas<br />
a f a v o r d e l a p o y o y s o p o r t e d e l<br />
renacimiento y resistencia del barrio, que<br />
son los habitantes "supervivientes" al<br />
huracán municipal mediante los cuales fue<br />
posible verificar las acciones sobre el<br />
terreno, partiendo desde abajo para luego<br />
poder llevar a cabo acciones coherentes<br />
resistibles en el tiempo a <strong>tra</strong>vés de<br />
a c t i v i d a d e s d e p a r t i c i p a c i ó n y<br />
complementos de soporte a los nuevos<br />
habitantes ex<strong>tra</strong>njeros del barrio.<br />
Lo que distingue a esta realidad, difícil de<br />
rescatar, es la primera acción de los propios<br />
habitantes, ,los que siguieron creyendo en<br />
el valor de su patrimonio, que no cedieron a<br />
un chantaje económico, que se han hechos<br />
justicia ante las acciones municipales de las<br />
primeras demoliciones y que han<br />
reconocido abiertamente su identidad<br />
vinculada a la cultura marina mediante la<br />
cual han declarado expresamente su<br />
apertura por los habitantes ex<strong>tra</strong>njeros<br />
siempre que no se pierda la identidad del<br />
barrio.<br />
A <strong>tra</strong>vés de la participación de los<br />
habitantes, el estudio de los elementos de<br />
identidad que caracterizan esta realidad<br />
que hoy se identifica como "zona gueto" ha<br />
sido posible construir una hipótesis de<br />
escenario que implique acciones sencillas<br />
capaces de <strong>tra</strong>sladar la memoria de los<br />
elementos de identidad del lugar, de<br />
favorecer el conocimiento y garantizar una<br />
buena habitabilidad.<br />
13
2. METODOLOGIA<br />
E FASI DI LAVORO<br />
2. METODOLOGÍA<br />
Y FASES DE TRABAJO<br />
La fase metodologica è una<br />
tappa importante del lavoro svolto,<br />
non solo per la struttura che<br />
questa segue ma anche e<br />
soprattutto per il tipo di approccio<br />
che è stato apportato rispetto alle<br />
conoscenze acquisite in questo<br />
percorso di studio.<br />
La struttura metodologica si<br />
compone di due parti, la prima<br />
riguarda le fasi effettuate e i<br />
contenuti affrontati mentre la<br />
seconda riguarda la scelta <strong>degli</strong><br />
obiettivi che si è cercato di<br />
raggiungere.<br />
La fase metodológica es una<br />
etapa importante del <strong>tra</strong>bajo, no<br />
sólo para la estructura que esta<br />
sigue pero también y sobre todo<br />
para el tipo de enfoque que se ha<br />
aportado respeto a los<br />
conocimientos adquiridos en este<br />
recorrido de estudio.<br />
La estructura metodológica<br />
se compone de dos partes, la<br />
primera se refiere a las fases<br />
realizadas y los contenidos<br />
abordados mien<strong>tra</strong>s la segunda se<br />
refiere a la elección de los<br />
objetivos que se ha intentado<br />
alcanzar.<br />
14
2.2 FASI E CONTENUTI<br />
2.2 FASES Y CONTENIDOS<br />
<strong>Il</strong> lavoro di tesi si è svolto in diverse fasi e<br />
in diversi luoghi in modo da poter<br />
integrare ad ogni passo tutti gli elementi<br />
necessari al fine produttivo per giungere<br />
alla sua stesura.<br />
Le fasi constano essenzialmente di tre<br />
grandi periodi:<br />
1. Fase propedeutica dedicata alla<br />
raccolta del materiale idoneo alla stesura<br />
del lavoro di tesi e alla sua<br />
organizzazione. Questa fase è costituita<br />
essenzialmente da un’accurata ricerca<br />
<strong>degli</strong> elementi fotografici, cartografici,<br />
bibliografici indispensabili per lo studio<br />
dell’area. <strong>Il</strong> materiale in questione è stato<br />
reperibile direttamente in Italia e ha<br />
accompagnato l’indagine sul posto nella<br />
fase successiva;<br />
2. Fase investigativa nella città di <strong>Valencia</strong><br />
della durata di tre mesi in cui è stato<br />
possibile constatare effettivamente quali<br />
erano gli elementi identitari del luogo,<br />
effettuare indagini sul posto, vivere il<br />
barrio, avere incontri con la gente del<br />
posto e le associazioni locali, reperire<br />
ulteriore materiale necessario presso<br />
l’Università Politecnica di <strong>Valencia</strong><br />
at<strong>tra</strong>verso cui ho potuto stringere un<br />
contatto con la Professoressa Rosa Maria<br />
Pastor Villa, nonché correlatrice del lavoro<br />
svolto, che da anni si occupa delle<br />
problematiche del quartiere, fondando nel<br />
1997 insieme ad altri due architetti una<br />
piattaforma culturale che è stata la genesi<br />
di Salvem il <strong>Cabanyal</strong>.<br />
El <strong>tra</strong>bajo de tesis se ha desarrollado en<br />
diferentes fases y en diversos lugares para<br />
poder integrar a cada paso todos los<br />
elementos necesarios a fin productivo para<br />
llegar a su elaboración.<br />
Las fases se componen básicamente de<br />
tres grandes períodos:<br />
1. Fase propedéutica dedicada a la<br />
recogida del material adecuado para la<br />
elaboración del <strong>tra</strong>bajo de tesis y a su<br />
organización. Esta fase es constituida<br />
esencialmente por una cuidadosa<br />
investigación de los elementos fotográficos,<br />
cartográficas bibliográficas indispensables<br />
para el estudio de la zona. El material en<br />
cuestión fue encon<strong>tra</strong>rse directamente en<br />
Italia y ha acompañado la investigación<br />
sobre el terreno en la fase posterior;<br />
2. Fase de investigación en la ciudad de<br />
<strong>Valencia</strong> de la duración de tres meses en<br />
q u e h a s i d o p o s i b l e c o n s t a t a r<br />
efectivamente cuáles eran los elementos<br />
d e i d e n t i d a d d e l l u g a r, e f e c t u a r<br />
investigaciones sobre el terreno, vivir el<br />
barrio, tener encuentros con la gente del<br />
lugar y las asociaciones <strong>locale</strong>s, encon<strong>tra</strong>r<br />
nuevo material necesario en la Universidad<br />
Politecnica de <strong>Valencia</strong> gracias a que he<br />
podido entablar un contacto con la<br />
Profesora Rosa María Pastor Villa, así<br />
como co-tutora del <strong>tra</strong>bajo, que desde hace<br />
años se ocupa de las problemáticas del<br />
barrio, fundando en 1997 junto con otros<br />
dos arquitectos una plataforma cultural que<br />
fué la génesis de Salvem El <strong>Cabanyal</strong>.<br />
15
In questa fase sono state realizzate<br />
interviste agli <strong>abitanti</strong> che hanno fornito<br />
soluzioni e proposte indispensabile per<br />
una futura raccolta delle idee in vista di<br />
un’ipotesi progettuale at<strong>tra</strong>verso la loro<br />
interpretazione e identificazione<br />
nell’approccio territorialista.<br />
Inoltre, sono stati effettuati reportage<br />
fotografici e contatti diretti con gli <strong>abitanti</strong><br />
sul campo. <strong>Il</strong> viaggio ha costituito una<br />
tappa fondamentale dell’indagine dal<br />
momento che non ha fornito solo<br />
chiarimenti e constatazioni sugli elementi<br />
patrimoniali e di criticità del barrio ma ha<br />
concesso l’occasione per creare una rete<br />
di relazioni at<strong>tra</strong>verso momenti di<br />
integrazione con la comunità <strong>locale</strong>;<br />
3. Fase conclusiva in cui è stato possibile<br />
riorganizzare tutte gli interventi di ricerca<br />
sul campo effettuati precedentemente,<br />
analizzarli at<strong>tra</strong>verso elaborazioni<br />
interpretative e ragionare alcune ipotesi,<br />
per il futuro, puntuali in alcuni casi e areali<br />
in altri, mirati alla prosecuzione <strong>degli</strong><br />
elementi costruttivi e di aggregazione utili<br />
al mantenimento e conservazione<br />
dell’<strong>identità</strong> del luogo.<br />
En esta fase se realizaron entrevistas a los<br />
habitantes que han ofrecido soluciones y<br />
propuestas indispensable para una futura<br />
recogida de las ideas las ideas en vista de<br />
una hipótesis de diseño a <strong>tra</strong>vés de su<br />
interpretación e identificación en el enfoque<br />
territorialista.<br />
Además, se realizaron reportajes<br />
fotográficos y contactos directos con los<br />
habitantes sobre el terreno. El viaje ha<br />
constituido una etapa fundamental de la<br />
encuesta del momento que no ha<br />
proporcionado sólo aclaraciones y<br />
comprobaciones sobre los elementos<br />
patrimoniales y de criticidad del barrio sino<br />
que ha concedido la oportunidad para crear<br />
una red de relaciones a <strong>tra</strong>vés de<br />
momentos de integración con la comunidad<br />
local;<br />
3. Fase final en que ha sido posible<br />
reorganizar todas las intervenciones de<br />
investigación sobre el campo efectuados<br />
anteriormente, analizarlos a <strong>tra</strong>vés de<br />
elaboraciones interpretativas y razonar<br />
algunas hipótesis, para el futuro, puntuales<br />
en algunos casos y de superficie en otros,<br />
orientados a la prosecución de los<br />
elementos constructivos y de agregación<br />
útiles al mantenimiento y conservación de<br />
la identidad del lugar.<br />
16
2.3 OBIETTIVI<br />
2.3 OBJETIVOS<br />
Gli obiettivi del lavoro svolto riguardano<br />
essenzialmente il riconoscimento e il<br />
mantenimento dei loro caratteri identitari<br />
at<strong>tra</strong>verso la prosecuzione dei loro<br />
elementi patrimoniali considerabili come<br />
invarianti del luogo che si riflettono in<br />
forma fisica nel tessuto urbano e in forma<br />
sociale nella <strong>partecipazione</strong> attiva <strong>degli</strong><br />
<strong>abitanti</strong> che hanno permesso l’attuale<br />
resistenza del barrio nonostante i continui<br />
tentativi di demolizione e sgombero da<br />
parte del municipio della città di <strong>Valencia</strong>.<br />
Sinteticamente le finalità del lavoro di tesi<br />
sono costituite da:<br />
- Elaborazioni interpretative in grado di<br />
fornire strumenti ed elementi analitici<br />
presenti nel barrio del <strong>Cabanyal</strong> rispetto<br />
all’intero quartiere marittimo;<br />
- Individuazione di elementi di criticità<br />
risolvibili dal basso in tempi brevi e dalle<br />
attività tecniche urbanistiche del Municipio<br />
di <strong>Valencia</strong> in tempi più lunghi;<br />
-Elaborazione di un’ipotesi progettuale in<br />
grado di fornire linee guida per indirizzi di<br />
<strong>tra</strong>sformazione urbanistica e sociale<br />
at<strong>tra</strong>verso l’individuazione di azioni<br />
puntuali e circoscritte.<br />
Los objetivos del <strong>tra</strong>bajo afectan<br />
fundamentalmente el reconocimiento y el<br />
mantenimiento de sus caracteres de<br />
identidad a <strong>tra</strong>vés de la prosecución de sus<br />
elementos patrimoniales que son como<br />
invariantes del lugar que se reflejan en<br />
forma física en el tejido urbano y en forma<br />
social en la participación activa de los<br />
habitantes que han permitido la actual<br />
resistencia del barrio a pesar de los<br />
continuos intentos de demolición y desalojo<br />
por parte del ayuntamiento de la ciudad de<br />
<strong>Valencia</strong>.<br />
Sintéticamente las finalidades del <strong>tra</strong>bajo<br />
de final de grado están constituidas por:<br />
- Elaboraciones interpretativas capaces de<br />
proporcionar los instrumentos y elementos<br />
analíticos presentes en el barrio del<br />
<strong>Cabanyal</strong> respeto a todo el barrio marítimo;<br />
- Identificación de los elementos de<br />
criticidad solucionables desde abajo en<br />
tiempos breves y de las actividades<br />
técnicas urbanísticas del Ayuntamiento de<br />
<strong>Valencia</strong> en tiempos más largos;<br />
-Elaboración de una hipótesis de diseño<br />
capaz de proporcionar directrices para<br />
direcciones de <strong>tra</strong>nsformación urbanística y<br />
social mediante la identificación de<br />
acciones puntuales y delimitadas.<br />
17
La distruzione è la volontà di un<br />
uomo.<br />
Ma anche la prevenzione è la<br />
volontà di un uomo.<br />
La scelta di un uomo è quella <strong>tra</strong><br />
distruzione e prevenzione.<br />
-Babu Rajan<br />
”<br />
18<br />
Citta del Messico, 24 milioni di <strong>abitanti</strong>
3. RIFERIMENTI<br />
TEORICI<br />
3. REFERENCIAS<br />
TEÓRICOS<br />
Sappiamo che l’urbanizzazione sta<br />
rapidamente aumentando nel mondo.<br />
Attualmente oltre il 54% della popolazione<br />
globale vive nelle città e il dato è destinato<br />
a crescere ulteriormente nei prossimi anni.<br />
<strong>Il</strong> cambio del modello produttivo ed<br />
economico ha innescato un processo<br />
pressoché continuo di spopolamento delle<br />
aree rurali, lasciando alla cementificazione<br />
porzioni sempre più grandi di territorio.<br />
In occasione del 9° World Urban Forum a<br />
Kuala Lumpur, il Centro di Ricerca<br />
Comune (JRC) della Commissione<br />
Europea ha raccolto tutti i dati in tema di<br />
urbanizzazione per realizzare il più grande<br />
e completo database mai pubblicato sulle<br />
città. <strong>Il</strong> nuovo strumento raccoglie le<br />
informazioni provenienti da 10.000 centri<br />
urbani sparsi in tutto il mondo, elaborate<br />
at<strong>tra</strong>verso il Global Human Settlement<br />
Layer. Si <strong>tra</strong>tta di uno strumento open e<br />
gratuito che permette di valutare la<br />
presenza umana sul pianeta. Quello che<br />
ne viene fuori, spiegano gli scienziati, è un<br />
risultato abbastanza inaspettato: il mondo<br />
è più urbanizzato di quanto si pensasse in<br />
precedenza. A livello globale, più di 400<br />
città hanno una popolazione stimata <strong>tra</strong> 1<br />
e 5 milioni. Più di 40 città hanno da 5 a 10<br />
milioni di persone e ci sono ben 32<br />
“megalopoli” nel mondo con oltre 10<br />
milioni di <strong>abitanti</strong>. Questo è quanto ci<br />
riporta un articolo scritto dalla rivista<br />
Rinnovabili a Bruxelles il 14 febbraio<br />
2018.<br />
Sabemos que la urbanización está<br />
creciendo rápidamente en el mundo.<br />
Actualmente más del 54% de la población<br />
mundial vive en las ciudades y el dato está<br />
destinado a seguir creciendo en los<br />
próximos años. El cambio del modelo<br />
productivo y económico has provocado un<br />
proceso casi continuo de despoblación de<br />
l a s z o n a s r u r a l e s , d e j a n d o a l a<br />
urbanización excesiva porciones cada vez<br />
más grandes de territorio. En ocasión del<br />
9° World Urban Forum en Kuala Lumpur, el<br />
Centro Común de Investigación (JRC) de<br />
la Comisión Europea ha recogido todos los<br />
datos en materia de urbanización para<br />
realizar el más grande y completo<br />
database nunca publicado sobre las<br />
ciudades. El nuevo instrumento recoge las<br />
informaciones procedentes de 10.000<br />
centros urbanos esparcidos en todo el<br />
mundo, elaboradas a <strong>tra</strong>vés del Global<br />
Human Settlement Layer. Se <strong>tra</strong>ta de un<br />
instrumento abierto y libre que permite<br />
evaluar la presencia humana en el planeta.<br />
Lo que se fuera, explican los científicos, es<br />
un resultado bastante inesperado: el<br />
mundo es más urbanizado de lo que se<br />
pensaba anteriormente. A nivel global, más<br />
de 400 ciudades tienen una población<br />
estimada entre 1 y 5 millones. Más de 40<br />
ciudades han de 5 a 10 millones de<br />
p e r s o n a s y n o s e s t á n b i e n 3 2<br />
"megalópolis" en el mundo con más de 10<br />
millones de habitantes. Esto es lo que nos<br />
<strong>tra</strong>e un artículo escrito por el editorial<br />
Rinnovabili en Bruselas el 14 de febrero de<br />
2018.<br />
19
I dati riportati sono sola una piccola<br />
nozione di come il concetto di<br />
urbanizzazione sia un motore di<br />
riproduzione dell’effetto globalizzante. Ciò<br />
che in questo quadro desta<br />
preoccupazione è legato alla crescita<br />
incontrollata delle megalopoli di cui per<br />
esempio Città del Messico è la seconda<br />
fra le megalopoli del Terzo mondo per<br />
popolazione in milioni (22 milioni fino al<br />
2004 e 24 milioni al 2018). (Mike Davis,<br />
2006). In differenti parti del mondo la<br />
crescita è stata monopolizzata dalle città<br />
primarie a discapito di quelle secondarie,<br />
a s s u m e n d o s e m p r e p i ù i n t e n s e<br />
<strong>tra</strong>sformazioni strutturali. A questo si<br />
aggiunge la collisione fra città e<br />
campagne che vengono inglobate<br />
totalmente dalle prime. Questo processo<br />
innesca la formazione di altri tipi di forme<br />
dell’insediamento, in contesti a volte<br />
inglobati delle città e altre volte ai margini<br />
delle stesse. Queste forme sono causate<br />
dagli effetti della globalizzazione, dai<br />
grandi flussi migratori, crescita<br />
demografica incontrollata e dall’aumento<br />
di povertà e forti disuguaglianze sociali.<br />
Sono gli Slum la cui definizione classica si<br />
rifà ad un luogo caratterizzato da<br />
sovraffollamento, strutture abitative<br />
scadenti o informali, accesso inadeguato<br />
all’acqua potabile e ai servizi igienici,<br />
scarsa sicurezza di possesso. Questa<br />
definizione, adottata ufficialmente nel<br />
corso di un convegno dell’ONU a Nairobi<br />
nell’ottobre del 2002, è “limitata alle<br />
caratteristiche fisiche e giuridiche<br />
dell’insediamento”, sorvolando sulle<br />
“dimensioni sociali”, più complesse e<br />
difficili da misurare, pur facendo<br />
riferimento, in molte circostanze,<br />
Los datos recogidos son solo una pequeña<br />
noción de cómo el concepto de<br />
urbanización sea un motor de reproducción<br />
del efecto globalizzante. Lo que en este<br />
marco despierta preocupación está ligado<br />
al crecimiento incontrolado de las<br />
megalópolis de que por ejemplo la Ciudad<br />
de México es la secunda entre las<br />
megalópolis del Tercer Mundo por<br />
población en millones (22 millones hasta<br />
2004 y 24 millones al 2018). (Mike Davis,<br />
2006). En diferentes partes del mundo el<br />
crecimiento fue monopolizado por las<br />
ciudades primarias a expensas de las<br />
secundarias, asumiendo cada vez más<br />
intensas <strong>tra</strong>nsformaciones estructurales. A<br />
esto se añade la colisión entre la ciudad y<br />
huertas que aparecen inglobate totalmente<br />
de las primas. Este proceso provoca la<br />
formación de otros tipos de formas de<br />
asentamiento, en contextos a veces<br />
englobados en las ciudades y o<strong>tra</strong>s veces<br />
los márgenes de las mismas. Estas formas<br />
son causadas por los efectos de la<br />
g l o b a l i z a c i ó n , l o s g r a n d e s fl u j o s<br />
migratorios, crecimiento demográfico<br />
incontrolado y por el crecimiento de<br />
pobreza y fuertes desigualdades sociales.<br />
Son los Slum cuya definición clásica se<br />
remite a un lugar caracterizado por<br />
hacinamiento, viviendas defectuosas o<br />
informales, accesibilidad insuficiente al<br />
agua potable y a los servicios higiénicos,<br />
poca seguridad de posesión. Esta<br />
definición adoptada oficialmente en el<br />
<strong>tra</strong>nscurso de un congreso de la ONU en<br />
Nairobi en octubre de 2002, es "limitada a<br />
las características físicas y jurídicas de la<br />
i n s t a l a c i ó n " , s o b r e v o l a n d o l a s<br />
"dimensiones sociales", más complejas y<br />
difíciles de medir, haciendo referencia, en<br />
muchas circunstancias,<br />
20
alla marginalità economica e sociale <strong>degli</strong><br />
<strong>abitanti</strong> 1 . Secondo UN-Habitat, le più<br />
grandi percentuali di <strong>abitanti</strong> di slum si<br />
trovano in Etiopia, in Ciad, Afghanistan e<br />
in Nepal. Bombay è la capitale globale<br />
dello slum, seguita da Città del Messico,<br />
Dhaka, Lagos, il Cairo, Karachi,<br />
Kinshasa-Brazzeville, San Paolo,<br />
Shanghai e Delhi. Gli slum che mos<strong>tra</strong>no<br />
la crescita più rapida si trovano nella<br />
Federazione Russa (Mike Davis, 2006).<br />
Però come afferma The challenge of<br />
Slums non tutti gli <strong>abitanti</strong> <strong>degli</strong> slum sono<br />
poveri, vi sono anche città in cui la<br />
maggioranza dei poveri vive al di fuori<br />
<strong>degli</strong> slum propriamente detti. Infatti alcuni<br />
<strong>abitanti</strong> vivono in povertà assoluta e altri<br />
in povertà relativa. Anche se è difficile<br />
stabilire con precisione il grado di povertà<br />
perché gli <strong>abitanti</strong> <strong>degli</strong> slum sono<br />
volutamente sottostimate dalle autorità.<br />
La caratteristica accomunante fra i diversi<br />
tipi di Slum rimane sicuramente la<br />
marginalità sociale che non è definibile<br />
statisticamente. Una sintetica analisi delle<br />
tipologie di Slum può essere realizzata<br />
differenziando la loro localizzazione che<br />
può interessare il centro delle metropoli o<br />
la periferia. Nel primo caso possiamo<br />
distinguere due tipi di slum formali<br />
(caseggiati costruiti per i poveri, ostelli o<br />
dormitori, un esempio possono essere gli<br />
inquilinatos di legno e lamiera di Buenos<br />
Aires che vennero costruiti in principio per<br />
gli immigrati italiani poveri in barrios<br />
portuali come La Boca e Barracas) e<br />
informali (occupanti o <strong>abitanti</strong> sui<br />
marciapiedi).<br />
a la marginación económica y social de los<br />
habitantes. Según UN-Hábitat, las más<br />
grandes porcentajes de habitantes de slum<br />
se encuen<strong>tra</strong>n en Etiopía, en Chad,<br />
Afganistán y Nepal. Bombay es la capital<br />
mundial del slum, seguida por la Ciudad de<br />
México, Dhaka, Lagos, El Cairo, Karachi,<br />
Kinshasa-Brazzeville, San Pablo, Shanghai<br />
y Delhi. Los slum que mues<strong>tra</strong>n el<br />
crecimiento más rápido se encuen<strong>tra</strong>n en la<br />
Federación Rusa (Mike Davis, 2006). Sin<br />
embargo como dice The Challenge of<br />
Slums no todos los habitantes de los slum<br />
son pobres, también hay ciudades donde la<br />
mayoría de los pobres vive fuera de los<br />
slum propiamente dichos. En efecto,<br />
algunos habitantes viven en pobreza<br />
absoluta y otros en la pobreza relativa.<br />
Aunque es difícil determinar con precisión<br />
el grado de pobreza porque los habitantes<br />
d e l o s s l u m s o n v o l u n t a r i a m e n t e<br />
subestimadas por las autoridades. La<br />
característica en común entre los distintos<br />
tipos de Slum permanece sin duda, la<br />
marginalidad social que no se puede definir<br />
estadísticamente. Una sintética análisis de<br />
las tipologías de Slum puede ser realizada<br />
diferenciando su localización que puede<br />
afectar el centro de las metrópolis o la<br />
periferia. En el primer caso podemos<br />
distinguir dos tipos de slum formales<br />
(viviendas construidos por los pobres,<br />
hostales o dormitorios, un ejemplo, pueden<br />
ser los inquilinatos de madera y chapa de<br />
Buenos Aires que fueron construidos en<br />
principio para los inmigrantes italianos<br />
pobres en barrios portuarias como La Boca<br />
y Barracas) y informales (ocupantes o<br />
habitantes de los andenes).<br />
1 The challenge of Slums: Global Report on Human Settlement, 2003, UN-HABITAT<br />
21
Nel caso <strong>degli</strong> slum collocati in periferia<br />
possiamo distinguere quelli formali<br />
(edilizia pubblica o affitto privato),<br />
informali (lottizzazioni pirata o occupanti)<br />
e campi profughi. Si sa che nel Terzo<br />
Mondo esiste una situazione in cui gli<br />
<strong>abitanti</strong> <strong>degli</strong> slum occupano aree<br />
vastissime ad intensità di povertà assoluta<br />
molto differenti da quelli che invece<br />
possono essere i singoli casi <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong><br />
delle aree marginali delle città europee. In<br />
molti casi però anche nelle città europee<br />
queste forme di insediamento vengono<br />
riconosciute come occupazioni abusive.<br />
Gli occupanti spesso sono costretti a<br />
pagare tangenti ai politici corrotti, alla<br />
malavita o alla polizia. Oggi le<br />
occupazioni abusive continuano<br />
principalmente su suoli urbani a basso<br />
valore o terreni industriali contaminati,<br />
come nel caso delle villas de emergencia<br />
di Buenos Aires occupate da immigrati<br />
clandestini boliviani e paraguaiani sono<br />
ubicate lungo le sponde maleodoranti di<br />
Río de la Matanza e Río de la<br />
Reconquista. Questo tipo di occupazione<br />
pirata è, a tutti gli effetti, una<br />
privatizzazione dell’occupazione abusiva<br />
(Mike Davis, 2006). In queste realtà si<br />
ergono anche imponenti cementificazioni<br />
in linee verticali o orizzontali la cui<br />
struttura nasconde, molto spesso, i<br />
barrios marginales. Aldilà di questi<br />
barrios, vengono costruiti dei veri e propri<br />
“ghetti dei ricchi” all’interno dei quali viene<br />
garantita loro la sicurezza, il lusso, i<br />
servizi e tanti altri benefici al solo fine<br />
protettivo da realtà scomode. Vengono<br />
chiamate Gated Community, si <strong>tra</strong>tta di<br />
veri e propri sobborghi esclusivi chiusi dal<br />
resto della città.<br />
En el caso de slum colocados en la<br />
periferia podemos distinguir los formales<br />
(vivienda pública o alquiler privado),<br />
informales (subdivisión pirata o ocupantes)<br />
y campos de refugiados. Se sabe que en el<br />
Tercer Mundo existe una situación en que<br />
los habitantes de los slum ocupan áreas<br />
amplísimas con intensidad de pobreza<br />
absoluta muy diferentes a los que pueden<br />
ser los casos individuales de los habitantes<br />
de las zonas marginales de las ciudades<br />
europeas. En muchos casos, pero también<br />
en las ciudades europeas estas formas de<br />
asentamiento son reconocidas como<br />
ocupaciones abusivas. Los ocupantes con<br />
frecuencia están obligados a pagar<br />
sobornos a los políticos corruptos, al<br />
hampa o a la policía. Hoy las ocupaciones<br />
abusivas continúan principalmente en<br />
suelos urbanos de bajo valor o terrenos<br />
industriales contaminados, como en el caso<br />
de las villas de emergencia de Buenos<br />
Aires ocupadas por inmigrantes ilegales<br />
bolivianos y paraguayos están situadas a<br />
las orillas malolientes de los Río de la<br />
Matanza y Río de la reconquista. Este tipo<br />
de empleo pirata es, a todos los efectos,<br />
una privatización de la empleo abusivo<br />
(Mike Davis, 2006). En estas realidades se<br />
elevan también imponentes construcciones<br />
en líneas verticales o horizontales cuya<br />
estructura oculta, muy a menudo, los<br />
barrios marginales. Más allá de estos<br />
barrios, se construyen los verdaderos<br />
"guetos de los ricos" dentro de los cuales<br />
está garantizada su seguridad, lujo, los<br />
servicios y tantos otros beneficios con el<br />
ú n i c o fi n p r o t e c t o r d e r e a l i d a d e s<br />
i n c ó m o d a s . S o n l l a m a d a s G a t e d<br />
Community, se <strong>tra</strong>ta de suburbios<br />
exclusivos cerrados del resto de la ciudad.<br />
22
In alcuni casi, laddove i barrios<br />
marginales presentano un medio grado di<br />
pericolosità ed esclusione sociale, la<br />
gated community per eccellenza diventa<br />
la città stessa che si rende coesa a tal<br />
punto da escludere altri tipi di contatti con<br />
gli insediamenti abusivi, come vedremo<br />
per il barrio del <strong>Cabanyal</strong> con la città di<br />
<strong>Valencia</strong>. Oltre alla chiara esclusione<br />
sociale e alle sue conseguenze, i poveri<br />
delle città sono sempre in allerta ad un<br />
altro pericolo sempre in agguato: il fuoco.<br />
La forte densità delle costruzioni e la loro<br />
combustibilità sono la combinazione<br />
perfetta per i rischi da correre all’ordine<br />
del giorno. Questi eventi accadevano per<br />
lo stesso tale motivo e per la stessa tale<br />
situazione anche ai pescatori del<br />
<strong>Cabanyal</strong> e alle loro baracche. Le attività<br />
che gli <strong>abitanti</strong> poveri svolgono all’interno<br />
del loro distretto sono in parte finalizzate<br />
alla sopravvivenza e in parte soggiogate<br />
dallo sfruttamento abusivo che genera reti<br />
invisibili di occupazione informale.<br />
L’informalità delle occupazioni non<br />
risparmia nemmeno i bambini. Un<br />
esempio lo riscontriamo nelle condizioni<br />
dell’industria dei sari di seta di Varanasi<br />
su cui ha indagato lo Human Rights<br />
Watch. In uno dei laboratori, i ricercatori<br />
hanno scoperto un bambino di nove anni<br />
incatenato al telaio; dappertutto hanno<br />
visto bambini piccoli coperti di cicatrici per<br />
ustioni procuratesi con il lavoro rischioso<br />
di far bollire i bozzoli dei bachi, e bambine<br />
con danni alla vista per le interminabili<br />
ore passate a ricamare sotto<br />
un’illuminazione insufficiente 2 .<br />
En algunos casos, cuando los barrios<br />
marginales presentan un medio grado de<br />
peligrosidad y la exclusión social, la gated<br />
community por excelencia se convierte en<br />
la propia ciudad, que se hace unida para<br />
excluir otros tipos de contactos con los<br />
asentamientos abusivos, como veremos en<br />
el barrio del <strong>Cabanyal</strong> con la ciudad de<br />
<strong>Valencia</strong>. Además de la clara exclusión<br />
social y sus consecuencias, los pobres de<br />
las ciudades están siempre en alerta a otro<br />
peligro siempre al acecho: el fuego. La<br />
fuerte densidad de las construcciones y su<br />
combustibilidad son la combinación<br />
perfecta para los riesgos de correr a la<br />
orden del día. Estos acontecimientos<br />
pasaban para el mismo este motivo y para<br />
la misma situación también a los<br />
pescadores del <strong>Cabanyal</strong> y a sus barracas.<br />
Las actividades que los habitantes pobres<br />
desempeñan dentro de su distrito son<br />
encaminadas en parte a la supervivencia y<br />
en parte destinadas a la explotación<br />
abusiva que genera redes invisibles de<br />
empleo informal. Lo que es informal de las<br />
ocupaciones no ahorra tampoco los niños.<br />
Un ejemplo lo encon<strong>tra</strong>mos en las<br />
condiciones de la industria de el sari de<br />
seda de Varanasi que investigó el Human<br />
Rights Watch. En uno de los laboratorios a<br />
los investigadores han descubierto un niño<br />
de nueve años encadenado al chasis; por<br />
doquier han visto niños pequeños cubiertos<br />
de cicatrices de quemaduras que se ha<br />
procurado con el <strong>tra</strong>bajo arriesgado de<br />
hervir los capullos de gusanos, y niñas con<br />
daños a la vista por las interminables horas<br />
pasadas a ricamare bajo una iluminación<br />
insuficiente.<br />
2 Small Change, pp. 8, 30.<br />
23
Gli slum trovano in numerose aree del<br />
mondo le loro denominazioni locali che<br />
sono spesso en<strong>tra</strong>te nell'uso comune. In<br />
portoghese sono conosciuti<br />
comunemente come favelas, usate<br />
solitamente per indicare le favelas<br />
brasiliane il cui nome originariamente fa<br />
riferimento ad una pianta appunto la<br />
favela che cresce prosperosa in ambiente<br />
semi-arido, l’inglese termine slum viene<br />
usato ormai generalmente ma faceva<br />
riferimento alle baraccopoli delle ex<br />
colonie britanniche come India e Kenya,<br />
in Sudafrica si usa il termine township, in<br />
Argentina villa miseria, in Chile callampas<br />
in Spagna chabola o barrios bajos o<br />
marginales.<br />
B a r r i o s b a j o s è un concetto<br />
dell'urbanistica della società industriale<br />
che emerge con la crescita delle città<br />
europee nel XIX secolo, che determina la<br />
differenziazione sociale nella struttura<br />
<strong>urbana</strong>.<br />
Questo termine viene utilizzato in diverse<br />
accezioni per indicare quartieri marginali,<br />
quartieri poveri, quartieri degradati o <strong>degli</strong><br />
operai. Si identifica la sua accezione con<br />
la condizione sociale dei suoi <strong>abitanti</strong>.<br />
Secondo la definizione dell’ONU barrio<br />
marginal è il luogo in cui manca una o più<br />
delle seguenti condizioni: accesso ad<br />
acqua potabile, alla sanità, a spazio<br />
abitabile sufficiente, a un alloggio redatto<br />
con materiale solido e il diritto di usufrutto.<br />
Possono essere denominati barrios<br />
marginales anche la parte del centro delle<br />
città (come succede per Barcellona che<br />
vedremo più avanti) che si vede<br />
d e t e r i o r a t a p e r l a m a n c a n z a d i<br />
manutenzione o rinnovo di infrastrutture e<br />
l'esistenza di determinate funzioni<br />
Los slum encuen<strong>tra</strong>n en numerosas áreas<br />
del mundo sus denominaciones <strong>locale</strong>s que<br />
son a menudo ingresos en el uso común.<br />
En portugués son conocidos comúnmente<br />
como favelas, utilizadas normalmente para<br />
indicar las favelas brasileñas cuyo nombre<br />
originalmente hace referencia a una planta<br />
precisamente la favela que crece lozana<br />
ella en medio semi-árido, el inglés plazo<br />
slum se utiliza generalmente pero hacía<br />
referencia a las villas de las ex Colonias<br />
británicas como India y Kenia, en Sudáfrica<br />
se usa el término township, en Argentina<br />
villa miseria, en Chile callampas, en<br />
España chabola , barrios bajos o<br />
marginales.<br />
Barrios bajos es un concepto de urbanismo<br />
de la sociedad industrial que surge con el<br />
crecimiento de las ciudades europeas en el<br />
siglo XIX, que determina la diferenciación<br />
social en la estructura <strong>urbana</strong>.<br />
Este término se utiliza en acepciones para<br />
indicar barrios marginales, barrios pobres,<br />
barrios degradados o de los obreros. Se<br />
identifica su acepción con la condición<br />
social de sus habitantes.<br />
Según la definición de la ONU barrio<br />
marginal es el lugar sin una o varias de las<br />
siguientes condiciones: accesibilidad a<br />
agua potable, a la salud, a espacio<br />
habitable suficiente, a una vivienda<br />
elaborado con material sólido y el derecho<br />
de usufructo. Pueden ser denominados<br />
barrios <strong>urbana</strong>s marginales también la<br />
parte del centro de las ciudades (como<br />
ocurre en Barcelona que veremos más<br />
adelante) que se ve deteriorada por la falta<br />
de mantenimiento o renovación de<br />
infraestructuras y la existencia de<br />
determinadas funciones<br />
24
marginali (in particolare la prostituzione o<br />
di diverse forme di criminalità) interessate<br />
da un forte calo dei prezzi <strong>degli</strong> immobili e<br />
delle rendite e altre forme di degrado che<br />
li rendono veri e propri “ghetti” termine<br />
usato dagli della città, il <strong>Cabanyal</strong> ne è un<br />
esempio.<br />
marginales (en particular la prostitución o<br />
de diferentes formas de delincuencia)<br />
afectadas por un fuerte descenso de los<br />
precios de los inmuebles y las rentas y<br />
o<strong>tra</strong>s formas de degradación que les<br />
convierten reales "guetos" término utilizado<br />
por los habitantes de la ciudad, el<br />
<strong>Cabanyal</strong> es un ejemplo.<br />
25
26<br />
Vista della Villa 31 y la Autopista <strong>Il</strong>lia a Buenos Aires. Foto di Karina Vera
3.2 I BARRIOS MARGINALES<br />
E IL CONTESTO SPAGNOLO<br />
3.2 LOS BARRIOS MARGINALES<br />
Y EL CONTEXTO ESPAÑOL<br />
<strong>Il</strong> termine spagnolo barrio indica<br />
propriamente un’entità fisica que<br />
possiamo associare al termine di<br />
quartiere o distretto.<br />
Come abbiamo visto in precedenza il<br />
termine viene associato anche per<br />
indicare una zona depressa della città<br />
caratterizzata dalla presenza di abitazioni<br />
precarie e dalla quasi totale assenza di<br />
servizi, similarmente a quella che viene<br />
d e fi n i t o a l t r o v e f a v e l a , s l u m o<br />
baraccopoli.<br />
Si è detto che l’urbanizzazione è stato un<br />
processo universale che ha portato con<br />
se differenti conseguenze, come l’aver<br />
generato siti di attività industriali e di<br />
servizi, concen<strong>tra</strong>zione dei mercati di<br />
consumo, accesso ai servizi. Tuttavia,<br />
esistono fattori negativi, collegati con la<br />
dimensione dei centri e il suo potere<br />
concen<strong>tra</strong>tore, i problemi associati alla<br />
crescita e al deterioramento dell'ambiente<br />
urbano (Torre, 2000). Questo ultimo<br />
aspetto si collega in particolare in termini<br />
di spazi inadatti per le case generando<br />
una popolazione marginale e submarginale,<br />
spesso a livelli di sussistenza.<br />
Questi nuclei o gruppi sociali occupano in<br />
generale terreni nella periferia delle città,<br />
con abitazioni precarie, problemi di<br />
approvvigionamento e di assistenza dei<br />
servizi di base.<br />
Anche in Spagna dal XX il forte processo<br />
di urbanizzazione ha generato situazioni<br />
simili. <strong>Il</strong> processo di urbanizzazione in<br />
Spagna è segnato nella seconda metà del<br />
XX secolo, soprattutto negli anni<br />
El término español barrio indica<br />
propiamente una entidad física que<br />
podemos asociar al término de distrito.<br />
Como hemos visto anteriormente el plazo<br />
está asociado también para indicar una<br />
zona deprimida de la ciudad caracterizada<br />
por la presencia de viviendas precarias y la<br />
casi total ausencia de servicios, igualmente<br />
a la que se denomina en otros lugares<br />
favela, slum o zonas de chabolas. Se ha<br />
dicho que la urbanización ha sido un<br />
proceso universal que ha <strong>tra</strong>ído consigo<br />
diferentes consecuencias, como la de<br />
haber creado a sitios de actividades<br />
industriales y de servicios, concen<strong>tra</strong>ción<br />
de los mercados de consumo, acceso a los<br />
servicios. Sin embargo, existen factores<br />
negativos, relacionados con la dimensión<br />
de los centros y su poder concen<strong>tra</strong>dor, los<br />
problemas asociados al crecimiento y de<br />
deterioro del medio ambiente urbano<br />
(Torre, 2000). Este último aspecto se<br />
relaciona en particular en términos de<br />
espacios inadecuados para las casas<br />
generando una población marginal y submarginal,<br />
frecuentemente a niveles de<br />
subsistencia. Estos núcleos o grupos<br />
sociales ocupan en general terrenos en la<br />
periferia de las ciudades, con viviendas<br />
precarias, problemas de abastecimiento y<br />
asistencia de los servicios básicos.<br />
También en España del siglo XX el fuerte<br />
proceso de urbanización ha generado<br />
situaciones similares. El proceso de<br />
urbanización en España está marcado en<br />
la segunda mitad del siglo XX, sobre todo<br />
en los años<br />
27
sessanta e settanta, per il suo carattere<br />
i n c i p i e n t e a c a u s a d e l g r a n d e<br />
<strong>tra</strong>sferimento di popolazione dalla<br />
campagna alla città come espressione<br />
dell’ineguale sviluppo economico della<br />
politica economica di questi anni, essendo<br />
"un nuovo fattore di squilibrio nel modello<br />
di distribuzione della<br />
popolazione" (García, 1984: 92). L’auto<br />
diventerà il principale mezzo di <strong>tra</strong>sporto e<br />
di congestione delle città. D’al<strong>tra</strong> parte<br />
anche l’emigrazione e la maggior mobilità<br />
infieriranno a rendere maggiore il boom<br />
economico delle città spagnole con<br />
l’apparizione delle prime periferie urbane.<br />
In queste periferie urbane si<br />
concentreranno una parte importante<br />
della popolazione immigrata. Soprattutto<br />
all’inizio <strong>degli</strong> anni Settanta si produce la<br />
tappa più intensa dell’urbanizzazione per<br />
quanto riguarda il sistema urbano<br />
spagnolo, dando il via ad un forte<br />
processo di <strong>tra</strong>sformazione. Così, nel<br />
1970 vivevano nelle agglomerazioni<br />
urbane il 54,3% della popolazione<br />
spagnola, che in relazione a 1960<br />
rappresenta quasi il 10 percento in più. In<br />
questo contesto, gli agglomerati urbani di<br />
Madrid e Barcellona 3 segnano l’esponente<br />
crescita, che <strong>Valencia</strong> raggiungerà solo<br />
qualche anno più tardi. A livello nazionale<br />
e in generale, la crescita <strong>urbana</strong> comincia<br />
a cambiare di segno negli anni ottanta;<br />
secondo Precedo (1989) nel 1981 si avvia<br />
la fase di <strong>tra</strong>nsizione <strong>urbana</strong> nella quale "il<br />
ritmo della crescita della popolazione<br />
<strong>urbana</strong> si stabilizza, perché la tendenza<br />
alla concen<strong>tra</strong>zione in grandi città<br />
diminuisce, sebbene il tasso di<br />
urbanizzazione continua a crescere dalla<br />
paralisi rurale" (Precedo, 1989: 29).<br />
sesenta y setenta, por su carácter<br />
incipiente a consecuencia del importante<br />
<strong>tra</strong>svase de población del campo a la<br />
ciudad como expresión del desigual<br />
desarrollo económico de la política<br />
económica de esos años, siendo aquél «un<br />
nuevo factor de desequilibrio en el modelo<br />
de distribución de la población» (García,<br />
1984: 92). El coche se convertirá en el<br />
principal medio de <strong>tra</strong>nsporte y de<br />
congestión de las ciudades. Por o<strong>tra</strong> parte,<br />
también la emigración y la mayor movilidad<br />
confluyen en el primer boom económico de<br />
las ciudades españolas con la aparición de<br />
l a s p r i m e r a s p e r i f e r i a s u r b a n a s .<br />
E n e s t a s p e r i f e r i a s u r b a n a s s e<br />
concen<strong>tra</strong>rán en una parte importante de la<br />
población inmigrante. Sobre todo al<br />
principio de los años setenta se produce la<br />
etapa más intensa de la urbanización por lo<br />
que respecta al sistema urbano español,<br />
dando el camino a un fuerte proceso de<br />
<strong>tra</strong>nsformación. Así, en 1970 vivían en las<br />
aglomeraciones <strong>urbana</strong>s el 54,3% de la<br />
población española, que en relación a 1960<br />
representa casi el 10% más.<br />
En este contexto, los aglomerados urbanos<br />
de Madrid y Barcelona marcan el<br />
exponente de crecimiento, que <strong>Valencia</strong><br />
alcanzará sólo unos años más tarde. A nivel<br />
nacional y en general, el crecimiento<br />
urbano empieza a cambiar de signo en los<br />
años ochenta; segundo Precedo (1989) en<br />
1981 se inicia la fase de <strong>tra</strong>nsición <strong>urbana</strong><br />
en la cual "el ritmo del crecimiento de la<br />
población <strong>urbana</strong> se estabiliza, porque la<br />
tendencia a la concen<strong>tra</strong>ción en grandes<br />
ciudades disminuye, aunque la tasa de<br />
urbanización continúa creciendo la<br />
paralización rural" (Precedo, 1989: 29).<br />
3 Carmen Egea Jiménez, José Antonio Nieto Calmaes<strong>tra</strong>, Javier Domínguez Clemente, René A. González Rego, Vulnerabilidad del tejido social de los barrios<br />
desfavorecidos de Andalucía, Análisis y potencialidades, 2008<br />
28
Questo autore segnala che i cambiamenti<br />
che si verificano durante gli anni ottanta<br />
riguardano anche le relazioni in<strong>tra</strong><strong>urbana</strong>s<br />
<strong>tra</strong> il centro e la periferia, essendo proprio<br />
qui dove hanno luogo i ritmi demografici<br />
più svariati. La periferia si espande<br />
emergendo termini come “suburbanizzazione",<br />
mentre i centri<br />
subiscono un processo di deterioramento<br />
incoraggiato dal <strong>tra</strong>sferimento di<br />
residenza delle classi medie residenti ai<br />
piccoli comuni vicini alle aree di lavoro<br />
(Rodríguez, 1995). <strong>Il</strong> fenomeno della<br />
metropolizzazione si fa imminente. È il<br />
momento anche dello sviluppo turistico di<br />
"sole e spiaggia" nelle isole Baleari, nelle<br />
isole Canarie e la formazione di importanti<br />
conurbazioni nella Costa del Sol o Costa<br />
Blanca di cui fanno parte Alicante e<br />
<strong>Valencia</strong>. Un altro aspetto fondamentale<br />
di questo periodo è l’investimento nel<br />
mercato immobiliare a cui si associa una<br />
p e r d i t a d e l l e a r e e r u r a l i e u n a<br />
liberalizzazione del suolo urbanizzabile.<br />
Questo errore in Spagna pretende di<br />
essere corretto dall'attuale legge del suolo<br />
(Ley del Suelo) (8/2007, del 28 maggio)<br />
che cerca di fermare uno sviluppo urbano<br />
che distrugge il paesaggio, le città e la<br />
bellezza di tutti i popoli, dove la<br />
speculazione diventa l'asse dominante al<br />
momento necessario per sollevare<br />
alternative di ricchezza. Un pò ciò che per<br />
esempio tenta di fare la legge regionale<br />
65/2014 del Governo del Territorio in<br />
materia urbanistica della Regione<br />
Toscana. Ciò che però merita il confronto<br />
è che quella spagnola fa da paradigma a<br />
tutto il territorio nazionale mentre la<br />
seconda viene applicata al confine<br />
regionale. Questa differenza sembrerebbe<br />
apportare <strong>degli</strong> intoppi a livello pratico.<br />
29<br />
Este autor señala que los cambios que se<br />
producen durante los años ochenta se<br />
refieren también a las relaciones<br />
in<strong>tra</strong><strong>urbana</strong>s entre el centro y la periferia,<br />
siendo precisamente aquí donde tienen<br />
lugar los ritmos demográficos más<br />
variados. La periferia se expande<br />
s u r g i e n d o t é r m i n o s c o m o " s u b -<br />
urbanización", mien<strong>tra</strong>s que los centros<br />
sufren un proceso de deterioro animado<br />
por el <strong>tra</strong>slado de residencia de las clases<br />
medias residentes a los pequeños<br />
municipios cercanos a las áreas de <strong>tra</strong>bajo<br />
(Rodríguez, 1995). El fenómeno de la<br />
metropolización se hace inminente. Es el<br />
momento del desarrollo turístico de "sol y<br />
playa" en las Islas Baleares, Islas Canarias<br />
y la formación de importantes ciudades en<br />
la Costa del Sol o Costa Blanca que forman<br />
parte de Alicante y <strong>Valencia</strong>. Otro aspecto<br />
fundamental de este período es la inversión<br />
en el mercado inmobiliario en que se<br />
asocia una pérdida de las zonas rurales y<br />
una liberalización del suelo urbanizable.<br />
Este error en España pretende ser<br />
corregido por la actual ley del suelo (Ley<br />
del suelo) (8/2007, de 28 de mayo) que<br />
intenta detener un desarrollo urbano que<br />
destruye el paisaje, las ciudades y la<br />
belleza de todos los pueblos, donde la<br />
especulación se convierte en el eje<br />
dominante en el momento necesario para<br />
plantear alternativas de riqueza. Un poco lo<br />
que por ejemplo, intenta hacer la ley<br />
regional 65/2014 del gobierno del territorio<br />
en materia urbanística de la Región<br />
Toscana. Lo que merece la comparación es<br />
que la española hace paradigma en todo el<br />
territorio nacional, mien<strong>tra</strong>s que la segunda<br />
se aplica a la frontera regional. Esta<br />
diferencia parece aportar los bloqueos a<br />
nivel práctico.
La nuova legge del suolo pone come<br />
principi fondamentali il rafforzamento della<br />
funzione pubblica dell'urbanistica dalla<br />
garanzia della soddisfazione dei diritti<br />
costituzionali della cittadinanza,<br />
disponendo delle misure di base che<br />
consentano l'uso razionale del suolo<br />
dall'interesse generale e garantire la<br />
<strong>tra</strong>sparenza e il controllo democratico dei<br />
processi urbani (Parejo y Fernández,<br />
2007), e impediscano processi<br />
speculativi. Rispetto a questo scenario ciò<br />
che avviene per esempio con questa<br />
attuale legge è differente da ciò che<br />
avveniva prima con la precedente (Ley<br />
del Suelo del 1976 che stabiliva limiti<br />
standard per misure per la protezione<br />
dell’ambiente, conservazione della natura<br />
e difesa del paesaggio, elementi naturali e<br />
congiunti urbani e storico-artistici, in<br />
conformità con la legislazione specifica da<br />
applicare caso per caso. Le due leggi a<br />
paragone sembrerebbero limitare i danni<br />
e favorire la protezione del suolo e delle<br />
sue potenzialità al fine paesaggistico e<br />
valoriale, ma ciò che avviane nella realtà<br />
è ben diverso. Infatti per quanto riguarda il<br />
<strong>Cabanyal</strong>, nonostante la protezione fosse<br />
stata sancita già dalla prima legge a<br />
favore del territorio e sovrapposta a quella<br />
prevista il 3 maggio 57/1993 dal Governo<br />
<strong>Valencia</strong>no che dichiarava il <strong>Cabanyal</strong> –<br />
Canyamelar “Bene di Interesse Culturale”<br />
sembrerebbe che sia i limiti paesaggistici<br />
che urbanistici sarebbero dovuti essere<br />
limitati. Ma ciò non è accaduto, in<br />
particolar modo a <strong>Valencia</strong>, perché<br />
nonostante gli edifici fossero stati<br />
dichiarati “a protezione” e nonostante la<br />
legge del suolo dichiarasse che avrebbe<br />
Esta nueva ley del suelo pone como<br />
principios fundamentales el fortalecimiento<br />
de la función pública del urbanismo de la<br />
garantía de satisfacción de los derechos<br />
constitucionales de la ciudadanía,<br />
disponiendo las medidas básicas que<br />
permitan la utilización racional del suelo por<br />
el interés general y garantizar la<br />
<strong>tra</strong>nsparencia y el control democrático de<br />
los procesos urbanos (Parejo y Fernández,<br />
2 0 0 7 ) , y q u e i m p i d a n p r o c e s o s<br />
especulativos. Respecto a este escenario<br />
lo que ocurre por ejemplo con esta actual<br />
ley es diferente de lo que sucedía antes<br />
con la anterior (Ley del suelo de 1976 que<br />
establecía límites estándar para medidas<br />
para la protección del medio ambiente,<br />
conservación de la naturaleza y la defensa<br />
del paisaje, elementos naturales y<br />
conjuntos urbanos e histórico-artísticos, en<br />
conformidad con la legislación específica<br />
aplicable en cada caso. Las dos leyes en<br />
comparación parecerían limitar los daños y<br />
favorecer la protección del suelo y de sus<br />
potencialidades a fin paisajístico y valoriale,<br />
pero lo que pasa en la realidad es muy<br />
diferente. En efecto, por lo que respecta al<br />
<strong>Cabanyal</strong>, a pesar de la protección hubiera<br />
sido avalada ya por la primera ley a favor<br />
del territorio y superpuesta a la prevista el 3<br />
de mayo 57/1993 por el Gobierno<br />
valenciano que declaraba el <strong>Cabanyal</strong> -<br />
Canyamelar "Bien de Interés Cultural"<br />
parecería que tanto los límites paisajísticas<br />
que urbanísticos debían ser limitados. Pero<br />
esto no ha ocurrido, especialmente en<br />
<strong>Valencia</strong>, porque a pesar de los edificios<br />
fueran declarados "a protección" y a pesar<br />
de la ley del suelo dijese que habría<br />
30
fermato lo sviluppo urbano distruttivo a<br />
favore del paesaggio, la città e la bellezza<br />
dei popoli, per il <strong>Cabanyal</strong> erano state<br />
previste demolizioni che avrebbero recato<br />
danno alla bellezza del barrio. Come<br />
vedremo successivamente le<br />
con<strong>tra</strong>ddizioni di queste leggi sono<br />
raccolte in numerose testimonianze. Per il<br />
momento ci fermiamo a individuare in<br />
questo scenario poco coerente quante<br />
aree informali o di occupazione abusive<br />
siano presenti in territorio spagnolo.<br />
All’interno delle città spagnolo troviamo<br />
due modelli frequenti, uno è quello che<br />
riguarda la promozione di vivienda<br />
sociales e l’altro dei centri urbani. La<br />
pianificazione di alloggi sociali sviluppata<br />
in Spagna <strong>tra</strong> gli anni cinquanta e ottanta<br />
creò una moltitudine di slums nella<br />
periferia delle città spagnole, che è dove<br />
ora si trovano molte delle zone<br />
svantaggiate e potenzialmente vulnerabili.<br />
Molti di queste fungevano da alloggi per i<br />
migranti arrivati dall'ambiente<br />
rurale.Questo processo di urbanizzazione<br />
è s t a t o d e n o m i n a t o “ b o o m<br />
desarrollista" (MMA, 2007). Questa<br />
politica segregadora <strong>degli</strong> alloggi dei<br />
diversi status economici si inizia nel 1911<br />
con la legge di case economiche (Ley de<br />
Casas Baratas) e prosegue nel 1954 con<br />
la legge di abitazioni di reddito limitato<br />
(Ley de Viviendas de Renta Limitada). Da<br />
qui in poi si svilupperà il piano nazionale<br />
dell'alloggio (Plan Nacional de la<br />
Vivienda) (1956-1960), il cui obiettivo era<br />
la costruzione di 550.000 abitazioni di<br />
reddito limitato, dando priorità alle città di<br />
maggiore crescita della popolazione e alle<br />
zone di forte attività industriale<br />
(Rodríguez, 1995).<br />
detenido el desarrollo urbano destructivo<br />
para el paisaje, la ciudad y la belleza de los<br />
pueblos, para el <strong>Cabanyal</strong> estaban<br />
previstas derribos que habrían hecho daño<br />
a la belleza del barrio. Como veremos<br />
posteriormente, las con<strong>tra</strong>dicciones de<br />
estas leyes son cosechadas en numerosos<br />
testimonios. Por el momento nos<br />
detenemos a identificar en este escenario<br />
poco coherente cuántas zonas informales o<br />
de empleo abusivas estén presentes en<br />
territorio español. Dentro de las ciudades<br />
español encon<strong>tra</strong>mos dos modelos<br />
frecuentes, uno es lo que respecta a la<br />
promoción de vivienda sociales y otro de<br />
los centros urbanos. La planificación de<br />
viviendas sociales desarrollada en España<br />
entre los años cincuenta y ochenta creó<br />
una multitud de barrios en la periferia de<br />
las ciudades españolas, que es donde<br />
ahora se encuen<strong>tra</strong>n muchas de las zonas<br />
d e s f a v o r e c i d a s y p o t e n c i a l m e n t e<br />
vulnerables. Muchos de estas eran<br />
viviendas para los emigrantes llegados del<br />
medio rural. Este proceso de urbanización<br />
ha sido denominado "b o o m<br />
desarrollista" (MMA, 2007). Esta política<br />
segregadora de los alojamientos de los<br />
diferentes estatus económicos se inicia en<br />
1911 con la ley de casas económicas (Ley<br />
de Casas Baratas), y continúa en 1954 con<br />
la ley de viviendas de renta limitado (Ley<br />
de viviendas de renta limitada). De aquí en<br />
adelante se desarrollará el plan nacional de<br />
la vivienda (Plan Nacional de la Vivienda)<br />
(1956-1960), cuyo objetivo era la<br />
construcción de 550.000 viviendas de renta<br />
limitada, dando prioridad a las ciudades de<br />
mayor crecimiento de la población y las<br />
zonas de fuerte actividad industrial<br />
(Rodríguez, 1995).<br />
31
Un’al<strong>tra</strong> azione che si aggiunse ad<br />
a u m e n t a r e i l f e n o m e n o , f u l a<br />
realizzazione <strong>degli</strong> insediamenti<br />
provvisori, chiamati «de urgencia» come<br />
nel caso delle case prefabbricate pensate<br />
per l’occupazione di famiglie che versano<br />
in condizioni sociali ed economica<br />
chiaramente svantaggiate e che non<br />
hanno altre soluzioni per sopravvivere. La<br />
costruzione di questi tipi di viviendas<br />
aumentato sempre più considerevolmente<br />
fino a quando nel 1963 si crearono le<br />
abitazioni di protezione (Vivienda de<br />
Protección), di cui la normativa prevedeva<br />
di mettere ordine nella legislazione<br />
vigente di abitazione in quel momento nel<br />
paese.<br />
Bisognerà aspettare gli anni novanta per<br />
comprendere definitivamente che la<br />
creazione di questi spazi mirati alla<br />
decen<strong>tra</strong>lizzazione del problema sociale<br />
causavano invece un maggiore rischio di<br />
insicurezza per i centri urbani. Da questo<br />
momento in poi le comunità autonome<br />
delegano la costruzione di questo tipo di<br />
alloggi ai promotori privati, che sono<br />
soggetti alle limitazioni di prezzo massimo<br />
per reddito e prezzo di vendita delle<br />
abitazioni. Ciò ha provocato, negli ultimi<br />
anni, una drastica caduta per la<br />
costruzione di queste abitazioni data la<br />
sua scarsa redditività per l'iniziativa<br />
privata, causando sempre più<br />
diversificazioni sociali con i loro relativi<br />
confini marginali. In questo senso, sono<br />
stati localizzati nel territorio nazionale<br />
spagnolo fino a 375 barrios svantaggiati<br />
(Arias, 2000).<br />
O<strong>tra</strong> acción que se añadió a aumentar el<br />
fenómeno fue la realización de los<br />
asentamientos provisionales, llamados «de<br />
urgencia» como en el caso de las casas<br />
prefabricadas pensadas para el empleo de<br />
familias que están en condiciones sociales<br />
y económica claramente desfavorecidas y<br />
que no tienen o<strong>tra</strong>s soluciones para<br />
sobrevivir. La construcción de estos tipos<br />
de viviendas aumentó cada vez más<br />
considerablemente hasta cuando en 1963<br />
se crearon las viviendas de protección, de<br />
que la legislación preveía de poner orden<br />
en la legislación vigente de vivienda en<br />
aquel momento en el país. Habrá que<br />
esperar los años noventa para comprender<br />
definitivamente que la creación de estos<br />
espacios enfocados a la descen<strong>tra</strong>lización<br />
del problema social suponían un mayor<br />
riesgo de inseguridad para los centros<br />
urbanos. Desde este momento en adelante<br />
las comunidades autónomas delegan la<br />
construcción de este tipo de alojamientos a<br />
los promotores privados, que están sujetos<br />
a las limitaciones de precio máximo de<br />
ingresos y precio de venta de viviendas.<br />
Esto ha provocado, en los últimos años,<br />
una drástica caída en la construcción de<br />
e s t a s v i v i e n d a s d a d a s u e s c a s a<br />
rentabilidad para la iniciativa privada,<br />
causando cada vez más diversificaciones<br />
sociales con sus correspondientes<br />
f r o n t e r a s m a r g i n a l e s .<br />
En este sentido, se han localizado en el<br />
territorio nacional español hasta a 375<br />
barrios desfavorecidos (Arias, 2000).<br />
32
Le fonti del Centro de Estudios Andaluces<br />
ci riporta che l’Andalusia è la regione con<br />
maggior svantaggi da questo punto di<br />
vista, con il maggior numero di aree a<br />
povertà estrema collocate nelle aree<br />
montane interne. Queste aree sono<br />
situate principalmente nella fascia della<br />
Sierra Morena occidental (Huelva-Siviglia-<br />
Córdoba) e nella fascia più orientale<br />
interna (Almeria- Granada- Jaén).<br />
Las fuentes del Centro de Estudios<br />
Andaluces nos recuerda que Andalucía es<br />
la región con mayor desventajas desde<br />
este punto de vista, con el mayor número<br />
de zonas de pobreza extrema colocados en<br />
las zonas montañosas interiores. Estas<br />
zonas están situadas principalmente en la<br />
franja de la Sierra Morena occidental<br />
(Huelva-Siviglia-Córdoba) y en la franja<br />
más oriental interna (Almería- Granada-<br />
Jaén).<br />
33
34<br />
Foto del barrio pobres La Chanca ad Almeria. Foto pubblicata de EL PAIS.
In Spagna le tipologie di barrios<br />
marginales vengono categorizzati in base<br />
alla loro localizzazione, infatti spesso<br />
assumono differenti forme di esclusione<br />
sociale in base alla loro collocazione<br />
rispetto al centro urbano. I casi che si<br />
ripetono con più frequenza nel contesto<br />
spagnolo rispecchiano le seguenti tre<br />
tipologie:<br />
In primo luogo gli slums periferici di<br />
edilizia sociale di promozione pubblica o<br />
privata possiamo parlare di acuta<br />
disintegrazione sociale, scarsa qualità<br />
della costruzione, messa in mora<br />
periferica, frammentazione spaziale<br />
rispetto al resto della città e assenza di<br />
s p a z i p r o p i z i p e r l ’ i n c o n t r o e<br />
l’aggregazione. In secondo luogo, i centri<br />
storici si caratterizzano per il suo degrado<br />
fisico e il progressivo abbandono dei suoi<br />
<strong>abitanti</strong>. Le caratteristiche emblematiche<br />
di questo caso riguardano una densità di<br />
popolazione troppo elevata contenuta<br />
anni indietro, che ha provocato situazioni<br />
incontrollate generando l’infravivienda;<br />
anzianità delle costruzioni e infrastrutture<br />
e lo scarso mantenimento delle stesse;<br />
difficoltà di accessibilità ai servizi di base;<br />
la mancanza di spazi liberi, zone verdi e<br />
attrezzature. Alcuni casi rappresentativi di<br />
tali situazioni si riscon<strong>tra</strong>no nel centro<br />
storico di Cadice (quartieri di Santa Maria,<br />
Pópulo o la vigna), le periferie del centro<br />
storico di Malaga e le aree sottostanti al<br />
castello di Santa Catalina a Jaén (Torres,<br />
2006). E in terzo luogo, gli insediamenti<br />
periurbani originalmente isolati che sono<br />
stati assorbiti dalla crescita urbano della<br />
città. Questa origine al di là della città<br />
consolidata e senza continuità con la<br />
<strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> spiega il suo isolamento<br />
En España las tipologías de barrios <strong>urbana</strong>s<br />
marginales aparecen categorizzati en base a<br />
su localización, pues a menudo asumen<br />
diferentes formas de exclusión social en<br />
base a su ubicación frente al centro urbano.<br />
Los casos que se repiten con más<br />
frecuencia en el contexto español reflejan las<br />
t r e s s i g u i e n t e s t i p o l o g í a s :<br />
In primer lugar los barrios periféricos de<br />
vivienda social de promoción pública o<br />
privada podemos hablar de aguda<br />
desintegración social, escasa calidad de la<br />
construcción, puesta en mora periférica,<br />
fragmentación espacial con respecto al resto<br />
de la ciudad y la ausencia de espacios<br />
propicios para el encuentro y la agregación.<br />
En segundo lugar, los centros históricos se<br />
caracterizan por su deterioro físico y el<br />
progresivo abandono de sus habitantes. Las<br />
características emblemáticas de este caso<br />
se refieren a una densidad de población<br />
demasiado elevada contenida años atrás,<br />
que ha provocado situaciones incontroladas<br />
generando la infravivienda; antigüedad de<br />
las construcciones e infraestructuras y el<br />
escaso mantenimiento de las mismas;<br />
dificultades de accesibilidad a servicios<br />
básicos; la falta de espacios libres, zonas<br />
verdes y equipamiento. Algunos casos<br />
representativos de estas situaciones se dan<br />
en el centro histórico de Cádiz (barrios de<br />
Santa María, Pópulo o la viña), las periferias<br />
del centro histórico de Málaga y las áreas<br />
subyacentes al castillo de Santa Catalina en<br />
Jaén (Torres, 2006). Y en tercer lugar, los<br />
asentamientos periféricos originalmente<br />
aislados que han sido absorbidos por el<br />
crecimiento urbano de la ciudad. Este origen<br />
más allá de la ciudad consolidada y sin<br />
continuidad con la <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> explica su<br />
aislamiento general<br />
35
generale e determina i legami sociali con<br />
il resto della città. Normalmente accanto a<br />
questi nuclei si sono sviluppati nuovi<br />
alloggi sociali con tipologia di blocchi che<br />
hanno costituito uno spazio più<br />
complesso. Alcuni casi rappresentativi di<br />
questa situazione sono insediamenti<br />
costieri come La Atunara o le paludi del<br />
Odiel (Huelva), e altri nuclei di<br />
autoconstrucción nella periferia di grandi<br />
città come Siviglia (San Girolamo o<br />
Palmete) e a <strong>Valencia</strong> il barrio del<br />
<strong>Cabanyal</strong>. <strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong> comprende le<br />
caratteristiche del terzo caso, essendosi<br />
costituito sin dalle sue origine at<strong>tra</strong>verso<br />
le pratiche auto-costruttive dei pescatori<br />
del vecchio villaggio come insediamento<br />
indipendente, inglobato dalla periferia<br />
della città dopo che questa ha raggiunto<br />
una forte urbanizzazione e messo a<br />
rischio dalla stessa. Le attuali condizioni<br />
del barrio ricordano molto quelle<br />
affrontate precedentemente, <strong>tra</strong> cui la<br />
povertà relativa, l’esclusione sociale, il<br />
conflitto sociale interno <strong>tra</strong> diverse<br />
comunità di gitani che hanno occupato<br />
abusivamente il quartiere. Infatti, dopo<br />
aver pagato alto il rischio della<br />
demolizione prevista dalla municipalità<br />
valenciana, che aveva a sua volta<br />
previsto un modello s<strong>tra</strong>tegico di<br />
connessione <strong>tra</strong> il centro storico e l’area<br />
turistica balneare, il barrio ha resistito<br />
grazie alla <strong>partecipazione</strong> attiva <strong>degli</strong><br />
<strong>abitanti</strong> locali e non. Forse ciò che<br />
con<strong>tra</strong>ddistingue l’arresto della<br />
demolizione di questo barrio rispetto ad<br />
altri sta nel suo valore identitario e<br />
patrimoniale che i pochi <strong>abitanti</strong> rimasti<br />
ricordano a volte alta.<br />
y determina los vínculos sociales con el<br />
resto de la ciudad. Normalmente junto a<br />
estos núcleos se han desarrollado nuevas<br />
viviendas sociales con tipología de bloques<br />
que han constituido un espacio más<br />
complejo. Algunos casos representativos<br />
de esta situación son asentamientos<br />
costeros como La Atunara o las marismas<br />
del Odiel (Huelva), y otros núcleos de<br />
autoconstrucción en la periferia de grandes<br />
ciudades como Sevilla (San Jerónimo o<br />
Palmete) y en <strong>Valencia</strong> el barrio del<br />
<strong>Cabanyal</strong>. El <strong>Cabanyal</strong> incluye las<br />
características del tercer caso, habiéndose<br />
constituido desde sus origen a <strong>tra</strong>vés de<br />
las prácticas de auto-constructivas de los<br />
pescadores del viejo poblado como<br />
instalación independiente, englobado en la<br />
periferia de la ciudad después de que esta<br />
ha alcanzado una fuerte urbanización y<br />
puesto en peligro la misma. Las actuales<br />
condiciones del barrio recuerdan mucho las<br />
<strong>tra</strong>tadas anteriormente, entre ellas la<br />
pobreza relativa, la exclusión social, el<br />
conflicto social interno entre diversas<br />
comunidades de gitanos que han ocupado<br />
abusivamente el barrio. En efecto, después<br />
de haber pagado un alto riesgo de la<br />
demolición prevista por el ayuntamiento<br />
valenciana, que había a su vez prevé un<br />
modelo es<strong>tra</strong>tégico de conexión entre el<br />
centro histórico y la zona turística<br />
balnearia, el barrio ha resistido gracias a la<br />
participación activa de los habitantes<br />
<strong>locale</strong>s y no. Quizás lo que caracteriza a la<br />
detención de la demolición de este barrio<br />
respeto que otros está en su valor de<br />
identidad y patrimonial que los pocos<br />
habitantes que quedaron recuerdan a<br />
veces alta.<br />
36
Tra queste tre tipologie maggiormente<br />
diffuse, possiamo riscon<strong>tra</strong>re nella<br />
praticità tre casi fondamentale di<br />
prevalente conoscenza in territorio<br />
spagnolo. Per quanto riguarda gli slums<br />
periferici di edilizia pubblica il primo<br />
esempio riguarda il caso della Capitale<br />
Madrid con la La Cañada Real conosciuta<br />
come una successione di insediamenti<br />
illegali prodotti nel <strong>tra</strong>tto di La Cañada<br />
Real Galiana un’antica via di <strong>tra</strong>nsumanza<br />
<strong>tra</strong> La Rioja (una comunità autonoma<br />
della Spagna situata al nord della<br />
penisola iberica) y Ciudad Real. Durante<br />
gli anni sessanta e settanta una nuova<br />
modifica della legge che disciplina l'uso<br />
delle Cañada Real ha permesso che<br />
lungo il <strong>tra</strong>cciato si prevedessero frutteti e<br />
si costruissero piccole case per il<br />
magazzinaggio di attrezzi di aratura e per<br />
il riposo dei pastori <strong>tra</strong>nsumanti. In un<br />
primo momento non ha comportato<br />
maggiore inconvenienti giacché il numero<br />
di costruzioni era basso. Tuttavia in un<br />
secondo momento l’alta densità della<br />
popolazione favorì l’aumento delle<br />
costruzioni. Negli ultimi dieci anni il<br />
numero di costruzioni e <strong>abitanti</strong> ha<br />
continuato a crescere, giungendo a 8.628<br />
<strong>abitanti</strong>. Secondo la comunità di Madrid,<br />
in un censimento pubblicato nel gennaio<br />
2017, 2.500 minori vivono nella Cañada<br />
Real. L'attuale villaggio di La Cañada<br />
Real a Madrid è una successione di<br />
costruzioni illegali e baraccopoli lunga 15<br />
chilometri di percorso. Si estende<br />
dall’Avenida de la Cañada de Coslada<br />
fino al limite comunale di Madrid e Getafe,<br />
at<strong>tra</strong>versando i confini comunali di<br />
Coslada, Rivas-Vaciamadrid e Madrid.<br />
Entre estas tres tipologías más difundidas,<br />
podemos comprobar en la practicidad tres<br />
casos fundamental de predominante de<br />
conocimiento en territorio español.<br />
En cuanto a los barrios periféricos de<br />
construcción pública el primer ejemplo es el<br />
caso de la capital Madrid con La Cañada<br />
Real conocida como una sucesión de<br />
asentamientos ilegales productos en el<br />
<strong>tra</strong>mo de la Cañada Real Galiana una<br />
antigua calle pecuaria entre La Rioja (una<br />
comunidad autónoma de España situada al<br />
norte de la península ibérica) y Ciudad<br />
Real. Durante los años sesenta y setenta<br />
una nueva modificación de la ley que<br />
regula el uso de la Cañada Real ha<br />
permitido que a lo largo del <strong>tra</strong>zado se<br />
establecieran las huertas y se construyeran<br />
pequeñas casas para el almacenamiento<br />
de aperos de labranza y para el descanso<br />
de los pastores <strong>tra</strong>shumantes. En un primer<br />
momento no ha provocado mayor<br />
inconvenientes ya que el número de<br />
construcciones era bajo. Sin embargo, en<br />
un segundo momento la alta densidad de<br />
población favoreció el aumento de las<br />
construcciones. En los últimos diez años el<br />
número de construcciones y habitantes ha<br />
seguido creciendo, llegando a 8.628<br />
habitantes. Según la Comunidad de<br />
Madrid, en un censo publicado en enero de<br />
2017, 2.500 menores viven en la Cañada<br />
Real. La actual aldea de La Cañada Real<br />
e n M a d r i d e s u n a s u c e s i ó n d e<br />
construcciones ilegales y chabolas larga 15<br />
kilómetros de recorrido. Se extiende desde<br />
la Avenida de la Cañada de Coslada hasta<br />
el límite Municipal de Madrid y Getafe,<br />
a<strong>tra</strong>vesando las fronteras municipales de<br />
Coslada, Rivas-Vaciamadrid y Madrid.<br />
37
Oggi l’area viene suddivisa in sei settori in<br />
parte costituiti da abitazioni legali e<br />
illegali.<br />
I settori sono costituiti da caratteristiche<br />
diverse. In alcuni sono presenti servizi<br />
(illegali),attività commerciali, abitazioni<br />
totalmente illegali unitesi a quelle legali. In<br />
altri settori invece la formazione assume<br />
caratteristiche diverse, tutto ciò che è<br />
presente è assolutamente fuori controllo,<br />
l’esclusione sociale e la povertà<br />
regis<strong>tra</strong>no intensità altissime e ciò avviene<br />
solo a pochi chilometri di distanza dai<br />
centri più compatti che si sono omologati<br />
formando un vero e proprio pueblo.<br />
Nella rappresentazione della pagina<br />
successiva realizzata dalla rivista della<br />
Nazionale Spagnola si può notare molto<br />
bene come le aree siano<br />
schematicamente divise in base alla<br />
categorizzazione e gerarchizzazione<br />
assunta nel tempo.<br />
Hoy la zona se dividirá en seis sectores en<br />
parte constituidos por viviendas legales e<br />
ilegales.<br />
Los sectores están constituidos por<br />
diferentes características. En algunos están<br />
presentes servicios (ilegales),actividades<br />
comerciales, viviendas totalmente ilegales<br />
unitesi a las legales. En otros ámbitos la<br />
formación asume características diferentes,<br />
t o d o l o q u e e s t á p r e s e n t e e s<br />
absolutamente fuera de control, la<br />
exclusión social y la pobreza regis<strong>tra</strong>n<br />
intensidad muy elevada y esto ocurre sólo<br />
a pocos kilómetros de distancia de los<br />
c e n t r o s m á s c o m p a c t o s q u e s e<br />
homologarán formando un verdadero<br />
pueblo. En representación de la página<br />
posterior realizada por la revista de la<br />
nacional española se puede observar muy<br />
b i e n c o m o l a s z o n a s s o n<br />
esquemáticamente divididas en base a la<br />
categorización y jerarquización asumida en<br />
el tiempo.<br />
38
Come si può notare<br />
dalla rappresentazione<br />
effettuata da EL PAIS,<br />
l’estensione della<br />
Cañada Real raggiunge<br />
il confine comunale della<br />
città di Madrid.<br />
Tra i vari settori quelli<br />
che vengono<br />
considerati più pericolosi<br />
sembrano essere il<br />
settore 3, 4 e 6 in cui<br />
appaiono dei veri e<br />
propri casi di baraccopoli<br />
e infraviviendas. I l<br />
settore 5 invece pare sia<br />
un vero e proprio barrio<br />
di origine marocchina.<br />
Como se puede<br />
o b s e r v a r e n l a<br />
representación de EL<br />
PAIS, la extensión de la<br />
Cañada Real alcanza el<br />
límite municipal de la<br />
ciudad de Madrid. Entre<br />
los distintos sectores los<br />
que se consideran más<br />
peligrosos parecen ser<br />
el sector 3, 4 y 6 en la<br />
q u e a p a r e c e n l o s<br />
verdaderos casos de<br />
c h a b o l a s<br />
e infraviviendas. El<br />
sector 5 pero parece<br />
que es un verdadero<br />
barrio de origen<br />
marroquí.<br />
39
Settore 3 della Cañada Real. Foto di El País.<br />
40<br />
Settore 4 della Cañada Real. Foto di El País.
Settore 6 della Cañada Real. Foto di El País<br />
41<br />
Settore 6 della Cañada Real. Foto di El País.
In secondo luogo, i centri storici si<br />
caratterizzano per il suo degrado fisico e il<br />
progressivo abbandono dei suoi <strong>abitanti</strong>. <strong>Il</strong><br />
caso esemplare riguarda la città di<br />
Barcellona ma anche tante altre città<br />
dell’Andalusia versano nelle stesse<br />
condizioni. Nel <strong>tra</strong>fficato centro della città<br />
di Barcellona, circondato da moderni<br />
edifici architettonici e centri commerciali,<br />
si trova una delle più antiche baraccopoli<br />
della Catalogna. Sebbene possa<br />
sembrare sorprendente che nel 2016<br />
esistano baraccopoli ancora a pochi passi<br />
dal centro turistico, sono proprie queste<br />
ad essere parte integrante della storia<br />
della città.<br />
La storia delle baraccopoli iniziò negli anni<br />
venti con la crescita industriale di<br />
Barcellona che ha attirato un grande<br />
numero di lavoratori e migranti. Dopo la<br />
guerra, con la carenza di risorse<br />
pubbliche, la lenta crescita del settore<br />
delle costruzioni e del congelamento dei<br />
canoni di locazione ha dato luogo alle<br />
baraccopoli dal 1914-1922. All'interno<br />
della baraccopoli troviamo case costruite<br />
in legno e scarti di metallo. Per gli<br />
immigrati che vivevano in queste<br />
condizioni, è stato un momento di unità, di<br />
collaborazione e di un comune senso di<br />
solidarietà per un futuro promettente. Le<br />
autorità municipali debellarono le<br />
baraccopoli solo in caso di necessità,<br />
come ad esempio con la mos<strong>tra</strong><br />
internazionale del 1929. <strong>Il</strong> Consiglio della<br />
città di decise di demolire la baraccopoli a<br />
causa della espansione <strong>urbana</strong> e dei<br />
progetti per essa previsti. Alle famiglie<br />
vennero offerti appartamenti nelle<br />
vicinanze, in modo da decen<strong>tra</strong>re la<br />
<strong>tra</strong>nsizione verso l'ambiente che li<br />
circondava.<br />
En segundo lugar, los centros históricos se<br />
caracterizan por su deterioro físico y el<br />
progresivo abandono de sus habitantes. El<br />
caso ejemplar se refiere a la ciudad de<br />
Barcelona pero también a tantas o<strong>tra</strong>s<br />
ciudades de Andalucía se encuen<strong>tra</strong>n en<br />
l a s m i s m a s c o n d i c i o n e s . E n e l<br />
congestionado centro de la ciudad de<br />
Barcelona, rodeado de modernos edificios<br />
arquitectónicos y centros comerciales, se<br />
encuen<strong>tra</strong> una de las más antiguas de<br />
chabolas de Cataluña. Aunque pueda<br />
parecer sorprendente que en 2016 existan<br />
chabolas aún a pocos pasos del centro<br />
turístico, son propias estas a ser parte<br />
integrante de la historia de la ciudad. La<br />
historia de las chabolas empezó en los<br />
años veinte con el crecimiento industrial de<br />
Barcelona que ha a<strong>tra</strong>ído un gran número<br />
de <strong>tra</strong>bajadores y migrantes. Después de la<br />
guerra, con la falta de recursos públicos, el<br />
lento crecimiento del sector de las<br />
construcciones y de la congelación de los<br />
cánones de arrendamiento ha dado lugar a<br />
las chabolas del 1914-1922. Dentro de la<br />
barraca encon<strong>tra</strong>mos casas construidas en<br />
madera y desechos de metal. Para los<br />
i n m i g r a n t e s q u e v i v í a n e n e s t a s<br />
condiciones, fue un momento de unidad, de<br />
colaboración y de un común sentimiento de<br />
solidaridad para un futuro prometedor. Las<br />
autoridades municipales debellarono las<br />
chabolas solo en caso de necesidad, como<br />
por ejemplo con la Mos<strong>tra</strong> Internacional de<br />
1929. El Consejo de la ciudad de decididas<br />
de demoler la barraca a causa de la<br />
expansión <strong>urbana</strong> y los proyectos para ella<br />
previstos. A las familias fueron ofrecidos<br />
apartamentos cerca, en forma de<br />
descen<strong>tra</strong>lizar la <strong>tra</strong>nsición hacia el<br />
ambiente que les rodeaba.<br />
42
Recentemente nel quartiere di Sants,<br />
sulla s<strong>tra</strong>da stretta di Cami de la<br />
Cadena, numero 27, segna l'en<strong>tra</strong>ta al<br />
Patio de las Palmeras, dove risiedono<br />
dodici famiglie marocchine. Una donna<br />
spiega che i suoi antenati si stabilirono<br />
qui trenta anni fa e acquistarono il<br />
terreno (Iulia Dofin, Reveals One of The<br />
Last Migrant Slums in Barcelona, 2016).<br />
La baraccopoli è diviso in sei parti e un<br />
piccolo oratorio musulmano, dove<br />
avviene la preghiera quotidiana.<br />
L’ oratorio è uno spazio sacro, che è<br />
stato <strong>tra</strong>mandato per intere generazioni.<br />
<strong>Il</strong> patio è il luogo in cui le famiglie si<br />
riuniscono ogni sera per condividere i<br />
loro ricordi, fare il bucato e raccontare<br />
storie per i bambini. Nel corso della<br />
storia, le baraccopoli non rappresentano<br />
solo zeppi spazi di difficoltà, ma piuttosto<br />
marcatori di <strong>identità</strong> culturali mischiate.<br />
Recientemente en el barrio de Sants, sobre<br />
la calle estrecha de Camí de la Cadena,<br />
número 27, marca la en<strong>tra</strong>da al patio de las<br />
palmeras, donde residen doce familias<br />
marroquíes. Una mujer explica que sus<br />
antepasados habitaron aquí treinta años y<br />
adquirieron el suelo (Iulia Dofin, Reveals<br />
One of The Last Migrant Slums en<br />
Barcelona, 2016). La barraca está dividido<br />
en seis partes y un pequeño oratorio<br />
musulmán, donde se realiza la oración<br />
diaria. El oratorio es un espacio sagrado,<br />
que fue <strong>tra</strong>nsmitido por generaciones<br />
enteras. El patio es el lugar en que las<br />
familias se reúnen cada noche para<br />
compartir sus recuerdos, hacer el lavado y<br />
contar historias para los niños. Durante la<br />
historia, las chabolas, no sólo constituyen<br />
llenos espacios de dificultades, sino<br />
marcadores de identidades culturales<br />
mezcladas.<br />
Foto reperita dal web per An Exclusive Behind The Scenes Look at Barcelona’s Slum City<br />
43
<strong>Il</strong> terzo caso che fa riferimento agli<br />
insediamenti periurbani originalmente<br />
isolati che sono stati assorbiti dalla<br />
crescita <strong>urbana</strong> della città lo rin<strong>tra</strong>cciamo<br />
nel caso studio del lavoro di tesi con il<br />
barrio del <strong>Cabanyal</strong> a <strong>Valencia</strong>.<br />
<strong>Il</strong> caso del Cabnayal verrà approfondito<br />
posteriormente, per ora ci limitiamo a dire<br />
che in questo scenario si trovano tanti altri<br />
casi simili sia nel contesto spagnolo che<br />
Europeo e ogni caso è differente dall’altro,<br />
l’unica via univoca che ci porta a<br />
categorizzarli in un determinato contesto<br />
piuttosto che un altro è legata alla<br />
tipologia di espansione delle città che è<br />
sia soggettiva ma allo stesso tempo<br />
univoca nei processi di globalizzazione.<br />
El tercer caso que hace referencia a los<br />
asentamientos periféricos originalmente<br />
aislados que han sido absorbidos por el<br />
crecimiento urbano de la ciudad lo vemos<br />
en el caso de estudio del <strong>tra</strong>bajo de tesis<br />
con el barrio del <strong>Cabanyal</strong> en <strong>Valencia</strong>. El<br />
caso del <strong>Cabanyal</strong> se analizará con<br />
posterioridad, por ahora nos limitamos a<br />
decir que en este escenario se encuen<strong>tra</strong>n<br />
tantos otros casos similares tanto en el<br />
contexto español como europeo y cada<br />
caso es diferente por otro lado, la única vía<br />
unívoca que nos lleva a una categorización<br />
en un determinado contexto más que otro<br />
está ligada a la tipología de expansión de<br />
las ciudades que es subjetiva pero al<br />
mismo tiempo unívoca en los procesos de<br />
globalización.<br />
44
45<br />
Vista del <strong>Cabanyal</strong>. Foto reperita dal web
3.3 L’APPROCCIO TERRITORIALISTA<br />
PER LA VALORIZZAZIONE<br />
DEL CONJUNTO HISTÓRICO<br />
3.3 EL ENFOQUE “TERRITORIALISTA”<br />
PARA LA PUESTA EN VALOR DEL<br />
CONJUNTO HISTÓRICO<br />
Prima di individuare gli elementi che<br />
compongono il quadro dell’area in esame,<br />
bisogna ricordare che dal punto di vista<br />
metodologico un grande apporto al<br />
contesto analitico è stato realizzato grazie<br />
all’approccio territorialista messo in atto<br />
nell’ambito della nos<strong>tra</strong> scuola. Asse<br />
portante della metodologia è l’approccio<br />
territorialista impiegato alla <strong>tra</strong>sformazione<br />
dei luoghi sulla base di un equilibrio<br />
ambientale, sulla valorizzazione delle<br />
risorse locali, sull’analisi e l’individuazione<br />
dell’<strong>identità</strong> <strong>locale</strong> e l’affermazione della<br />
necessità che il processo di <strong>tra</strong>sformazione<br />
sia in mano alle comunità locali.<br />
Essenzialmente questo approccio mette in<br />
risalto come lo sviluppo e la <strong>tra</strong>sformazione<br />
del territorio debba avvenire tenendo conto<br />
<strong>degli</strong> elementi sopracitati che compongono<br />
un forte quadro della valorizzazione del<br />
patrimonio territoriale come elemento<br />
essenziale di un modello riproducibile nel<br />
tempo.<br />
<strong>Il</strong> territorio che è un “soggetto vivente” e<br />
che nelle radici del territorialismo è<br />
“fondato sulla continua interazione <strong>tra</strong><br />
sistema ambientale (geosfera, biosfera,<br />
ecc.) sistema insediativo e sistema<br />
antropico delle altre molteplici azioni<br />
umane (culturali/sociali, economiche,<br />
politiche, forme civili, denominazioni,<br />
assegnazioni di senso) prodotto dalla<br />
plurimillenaria «opera di<br />
territorializzazione» (A. Magnaghi, 2012).<br />
Antes de identificar los elementos que<br />
componen el marco de la zona en cuestión,<br />
hay que recordar que desde el punto de<br />
vista metodológico, una gran aportación al<br />
contexto analítico fue realizado gracias al<br />
enfoque territorialista puesto en marcha en<br />
el marco de nues<strong>tra</strong> escuela. Eje de la<br />
metodología es el enfoque territorialista<br />
empleado a la <strong>tra</strong>nsformación de los lugares<br />
sobre la base de un equilibrio ambiental, la<br />
valorización de los recursos <strong>locale</strong>s, sobre el<br />
análisis y detección de la identidad local y la<br />
afirmación de la necesidad de que el<br />
proceso de <strong>tra</strong>nsformación tanto en manos<br />
d e l a s c o m u n i d a d e s l o c a l e s .<br />
Fundamentalmente este enfoque pone de<br />
r e l i e v e c o m o e l d e s a r r o l l o y l a<br />
<strong>tra</strong>nsformación del territorio debe hacerse<br />
teniendo en cuenta los elementos antes<br />
mencionados que componen un fuerte<br />
marco de la valorización del patrimonio<br />
territorial como elemento esencial de un<br />
modelo reproducible en el tiempo.<br />
El territorio que es un "sujeto viviente" y que<br />
en las raíces del territorialismo es "fundado<br />
sobre la continua interacción entre el<br />
sistema ambiental (geosfera, la biosfera,<br />
etc.) sistema insediativo y sistema antropico<br />
las o<strong>tra</strong>s múltiples acciones humanas<br />
(culturales y sociales, económicas, políticas,<br />
f o r m a s c i v i l e s , d e n o m i n a c i o n e s ,<br />
asignaciones de sentido) producida por<br />
d e s d e h a c e s i g l o s « o b r a d e<br />
territorialización» (A. Magnaghi, 2012).<br />
46
A questo paradigma della scuola<br />
territorialista si fa inevitabilmente<br />
riferimento nella fase analitica del caso<br />
studio in questione. Essendo il territorio<br />
un soggetto in continua evoluzione fisica,<br />
sociale, politica ed economica, ogni sua<br />
componente è inevitabilmente<br />
conseguenza del suo processo dinamico<br />
di crescita o di de-territorializzazione. Tutti<br />
gli elementi ad esso appartenenti<br />
costituiscono forme imprescindibili della<br />
sua completezza a cui bisogna<br />
assolutamente far riferimento. La<br />
complessità di individuazione <strong>degli</strong><br />
elementi che fanno del territorio una<br />
risorsa <strong>locale</strong> è costituita da innumerevoli<br />
ricerche per l’essenza della sua<br />
"ricchezza durevole”, alta qualità<br />
ambientale e abitativa con cui<br />
riorganizzare gli stili di sviluppo in<br />
relazione alle peculiarità dei luoghi, nelle<br />
sue componenti ambientali, urbanistiche,<br />
socioculturali e identitarie, con una<br />
crescita delle società locali at<strong>tra</strong>verso la<br />
valorizzazione dei loro mileu (A.<br />
Magnaghi, 2001). <strong>Il</strong> concetto di milieu è<br />
u t i l i z z a t o p e r i n d i c a r e q u e l l e<br />
caratteristiche “profonde” dei luoghi,<br />
plasmate nella relazione, storicamente<br />
situata, fra spazio e società 4 .<br />
Tutti gli elementi che compongono il<br />
processo dinamico del territorio devono<br />
essere rin<strong>tra</strong>cciati anche nella fase di det<br />
e r r i t o r i a l i z z a z i o n e p e r p o t e r l i<br />
contestualizzare nella fase di riterritorializzazione<br />
potendoli affermare<br />
come elementi identitari riproducibili nel<br />
tempo.<br />
A e s t e p a r a d i g m a d e l a e s c u e l a<br />
territorialista se hace inevitablemente<br />
referencia en la fase analítica del caso de<br />
estudio en cuestión. Siendo el territorio un<br />
sujeto en continua evolución física, social,<br />
política y económica, todo su componente<br />
está inevitablemente consecuencia de su<br />
proceso dinámico de crecimiento o deterritorialización.<br />
Todos los elementos a él<br />
p e r t e n e c e n c o n s t i t u y e n f o r m a s<br />
imprescindibles de su integridad a la que<br />
es absolutamente necesario hacer<br />
referencia. La complejidad de detección de<br />
los elementos que hacen del territorio un<br />
recurso local está constituida por<br />
innumerables investigaciones para la<br />
esencia de su "riqueza duradera",alta<br />
calidad medioambiental y de la vivienda<br />
con que reorganizar los estilos de<br />
d e s a r r o l l o e n r e l a c i ó n c o n l a s<br />
características de los lugares, en sus<br />
componentes ambientales, urbanísticas,<br />
socioculturales y de identidad, con un<br />
crecimiento de las sociedades <strong>locale</strong>s a<br />
<strong>tra</strong>vés de la explotación de sus mileu (A.<br />
Magnaghi, 2001). El concepto de milieu se<br />
utiliza para indicar las características<br />
"profundas" de los lugares, forjado en el<br />
informe, históricamente situada entre<br />
e s p a c i o y s o c i e d a d 4<br />
.<br />
Todos los elementos que componen el<br />
proceso dinámico del territorio deben ser<br />
rastreados también en la fase deterritorialización<br />
p a r a p o d e r l o s<br />
c o n t e x t u a l i z a r e n l a f a s e d e reterritorialización<br />
y poder afirmarlos como<br />
elementos identidad reproducibles en el<br />
tiempo.<br />
47
E’ chiaro che le dinamiche identitarie<br />
siano in continua evoluzione e che su un<br />
lungo periodo sia difficile rin<strong>tra</strong>cciare gli<br />
esatti elementi del territorio ma quello che<br />
si può fare è piuttosto ricercare at<strong>tra</strong>verso<br />
le fonti come queste si siano riprodotte nel<br />
tempo e come col tempo abbiano assunto<br />
forme diverse. <strong>Il</strong> concetto di <strong>identità</strong> è<br />
molto complesso. La domanda<br />
sull’esistenza di un’<strong>identità</strong> socio-culturale<br />
collettiva si pone laddove l’esistenza di<br />
questa <strong>identità</strong> è data per certa dalla<br />
popolazione in questione (L. Carle, 2012).<br />
Al primo passo dall’<strong>identità</strong> dichiarata<br />
l’intervento da attuare nel processo di<br />
indagine è proprio quello di capirne la<br />
forma. Che forma ha la dichiarazione<br />
collettiva? A che spazio si riferisce?<br />
Bisogna procedere con la scomposizione<br />
dell’<strong>identità</strong> collettiva analizzandone le<br />
singole caratteristiche. I metodi applicati<br />
mirano a identificare l’esistenza di una<br />
coscienza di appartenenza e verificarne i<br />
suoi contenuti (L. Carle, 2012).<br />
<strong>Il</strong> concetto di coscienza di appartenenza<br />
rimanda al sentimento di appartenenza.<br />
Dove questi po<strong>tra</strong>nno corrispondere a uno<br />
o più modelli sociali allora sarà possibile<br />
analizzarne le caratteristiche. L’analisi del<br />
modello sociale ci indirizza alla potenziale<br />
individuazione di una dinamica identitaria<br />
della popolazione.<br />
Ogni ambito di indagine pensato<br />
nell’approccio territorialista compone il<br />
campo multidisciplinare favorendone<br />
ulteriori intuizioni scientifici.<br />
Come detto precedentemente nella fase<br />
introduttiva dell’approccio territorialista,<br />
l’affermazione della necessità che il<br />
processo di <strong>tra</strong>sformazione sia in mano<br />
alle comunità locali è un’azione<br />
indispensabile per la “ricchezza durevole”<br />
del modello.<br />
48<br />
Es evidente que las dinámicas de identidad<br />
estén en continua evolución y que sobre un<br />
largo período sea difícil rastrear los exactos<br />
elementos del territorio, sino lo que se<br />
puede hacer es buscar a <strong>tra</strong>vés de las<br />
fuentes como estas se sean reproducidas<br />
en el tiempo y cómo con el tiempo han<br />
asumido diversas formas. El concepto de<br />
identidad es muy complejo. La pregunta<br />
sobre la existencia de una identidad sociocultural<br />
colectiva se plantea cuando la<br />
existencia de esta identidad está dada por<br />
cierta la población en cuestión (L. Carle,<br />
2012). El primer paso de la identidad<br />
declarada la intervención a realizar en el<br />
proceso de investigación es precisamente<br />
el de captar la forma. Que forma tiene la<br />
declaración colectiva? Que sitio se refiere?<br />
Hay que proceder con la desglose de la<br />
identidad colectiva analizando las<br />
características particulares. Los métodos<br />
aplicados pretenden identificar la existencia<br />
de una conciencia de pertenencia y<br />
verificar sus contenidos (L. Carle, 2012).<br />
El concepto de conciencia de pertenencia<br />
remite al sentimiento de partenencia.<br />
Donde estos podrán corresponder a uno o<br />
varios modelos sociales entonces será<br />
posible analizar las características. El<br />
análisis del modelo social nos dirige a la<br />
potencial detección de una dinámica<br />
identitaria de la población. Cada marco de<br />
investigación pensado en el enfoque<br />
territorialista compone el campo de la<br />
multidisciplinar favoreciendo nuevas<br />
intuiciones científicos. Como he dicho<br />
anteriormente en la fase introductoria del<br />
enfoque territorialista, la afirmación de la<br />
necesidad de que el proceso de<br />
<strong>tra</strong>nsformación tanto en manos de las<br />
comunidades <strong>locale</strong>s es una acción<br />
indispensable para la "riqueza duradera"<br />
del modelo.
Per questo motivo l’indagine effettuato nel<br />
caso in esame per il barrio del Cabnayal<br />
si è composta di un’accurata analisi della<br />
manifestazione della coscienza di<br />
appartenenza <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> sul territorio,<br />
della constatazione della presenza di una<br />
coscienza collettiva di appartenenza<br />
riconducibile ad una realtà che costituisce<br />
un modello sociale.<br />
L’indagine in questione si è svolta sul<br />
campo, intervenendo con le associazioni<br />
locali sul territorio in funzione di azioni<br />
mirate alla raccolta dei materiale, delle<br />
fonti e delle risposte fornitemi dagli<br />
<strong>abitanti</strong> stessi a cui sono state rivolte<br />
interviste mirate alla comprensione della<br />
loro sensibilità di appartenenza rispetto al<br />
luogo. Bisogna ricordare che il quartiere<br />
del <strong>Cabanyal</strong> era un antico villaggio di<br />
pescatori, autonomo rispetto alla città di<br />
<strong>Valencia</strong>, le cui condizioni sono state<br />
modificate nel corso del tempo dalle<br />
<strong>tra</strong>sformazioni urbane (deterritorializzanti)<br />
che hanno messo in crisi<br />
il modello sociale data l’invasione di una<br />
componente sociale s<strong>tra</strong>niera che ha<br />
tentato di allontanare la realtà originale<br />
del barrio. Questo tentativo messo in atto<br />
non dai migranti ma dalle attività<br />
amminis<strong>tra</strong>tive che hanno permesso ciò,<br />
mandando in rovina il quartiere e<br />
favorendone il degrado urbano,<br />
economico, politico e sociale, è stato<br />
fermato dagli <strong>abitanti</strong> stessi, nonché<br />
generazioni di pescatori fortemente<br />
ancorati alla cultura marinara. La cultura<br />
marinara a cui gli <strong>abitanti</strong> del posto fanno<br />
riferimento è anche fortemente propositiva<br />
ai fini del ritrovamento del modello<br />
sociale, perché è esattamente at<strong>tra</strong>verso<br />
questa che<br />
Por este motivo la investigación efectuada<br />
en el caso en examen para el barrio del<br />
Cabnayal se compone de un cuidadoso<br />
análisis de la manifestación de la<br />
conciencia de pertenencia de los<br />
habitantes en el territorio, la comprobación<br />
de la presencia de una conciencia colectiva<br />
de pertenencia atribuible a una realidad<br />
que constituye un modelo social.<br />
La investigación en cuestión se desarrolló<br />
en el campo, interviniendo con las<br />
asociaciones <strong>locale</strong>s en el territorio en<br />
función de las acciones encaminadas a la<br />
recogida de material, las fuentes y las<br />
respuestas de los habitantes mismos que<br />
han sido dirigidas entrevistas orientadas a<br />
la comprensión de su sensibilidad de<br />
pertenencia en relación al lugar.<br />
Hay que recordar que el barrio del<br />
<strong>Cabanyal</strong> era un antiguo pueblo de<br />
pescadores, autónomo con respecto a la<br />
ciudad de <strong>Valencia</strong>, cuyas condiciones<br />
fueron modificadas en el <strong>tra</strong>nscurso del<br />
tiempo las <strong>tra</strong>nsformaciones <strong>urbana</strong>s (deterritorializzantes)<br />
que han puesto en crisis<br />
el modelo social fecha de la invasión de un<br />
componente social ex<strong>tra</strong>njera que ha<br />
intentado alejar la realidad original del<br />
barrio. Este intento puesto en marcha no<br />
los migrantes sino de las actividades<br />
adminis<strong>tra</strong>tivas que han permitido esto,<br />
arruinando a el barrio y favoreciendo el<br />
deterioro urbano, económico, politico y<br />
social, fue detenido por los propios<br />
habitantes, así como generaciones de<br />
pescadores fuertemente anclados a la<br />
cultura marina. La cultura marina a que los<br />
habitantes del lugar hacen referencia es<br />
también fuertemente proactiva a efectos<br />
del hallazgo del modelo social, porque es<br />
exactamente a <strong>tra</strong>vés de esta que<br />
49
tentano di rafforzare la memoria del luogo<br />
e integrare i nuovi <strong>abitanti</strong> che versano in<br />
condizione di povertà.<br />
Le risposte prevalenti ottenute dalle<br />
interviste agli <strong>abitanti</strong> rispecchiano<br />
un’<strong>identità</strong> dichiarata e una propositiva<br />
attuazione del loro modello sociale in vista<br />
delle azioni di ri-territorializzazione.<br />
Infatti gli <strong>abitanti</strong> del posto innanzitutto si<br />
dichiarano “cittadini del <strong>Cabanyal</strong>” e non<br />
di <strong>Valencia</strong> e in secondo luogo professano<br />
la loro apertura culturale, in veste di<br />
“popolo marinaro”, come sintomo di<br />
accoglienza e integrazione alle diverse<br />
culture che si sono mischiate<br />
successivamente nel barrio.<br />
<strong>Il</strong> primo elemento è senza dubbio<br />
interessante in quanto ci lascia riflettere<br />
su come, nonostante dal 1897 no fu più<br />
indipendente amminis<strong>tra</strong>tivamente<br />
parlando, risulta ancora tale nel pensare<br />
collettivo <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong>.<br />
Questo elemento è stato fortemente<br />
approfondito nella ricerca e constatato nei<br />
sopralluoghi effettuati in cui è stato<br />
dimos<strong>tra</strong>to dalle associazioni locali<br />
l’interesse di rinviare alla memoria del<br />
luogo in svariate occasioni, at<strong>tra</strong>verso<br />
manifestazioni, eventi e rivolte.<br />
<strong>Il</strong> secondo punto ci permette di riflettere<br />
su come le politiche di <strong>tra</strong>sformazioni<br />
globalizzanti abbiano influenzato ben<br />
poco il modello sociale, che piuttosto si<br />
riconosce nel passato, presente e futuro<br />
come mezzo di riproducibilità.<br />
Questo è un elemento fortemente<br />
valorizzabile e potenziale ai fini del<br />
consolidamento dei lineamenti progettuali.<br />
<strong>tra</strong>tan de fortalecer la memoria del lugar e<br />
integrar los nuevos habitantes que viven en<br />
condición de pobreza.<br />
Las respuestas que prevalecen obtenidas<br />
por las entrevistas a los habitantes reflejan<br />
una identidad declarada y una enérgica<br />
aplicación de su modelo social en vista de<br />
las acciones de re-territorialización. En<br />
efecto, los habitantes del lugar en primer<br />
lugar se declaran "ciudadanos del<br />
<strong>Cabanyal</strong>" y no de <strong>Valencia</strong> y en segundo<br />
lugar profesan su apertura cultural, en<br />
calidad de "pueblo marítimo", como<br />
síntoma de acogida e integración de las<br />
diversas culturas que se están mezcladas<br />
posteriormente en el barrio.<br />
El primer elemento es sin duda interesante<br />
en lo que nos deja reflexionar sobre cómo,<br />
a pesar del 1897 no fue más independiente<br />
adminis<strong>tra</strong>tivamente hablando, todavía<br />
resulta tal en el pensar colectivo de los<br />
habitantes. Este elemento fue muy<br />
profundo en la investigación y comprobado<br />
en los visitas efectuadas en que se ha<br />
demos<strong>tra</strong>do por las asociaciones <strong>locale</strong>s el<br />
interés de devolver a la memoria del lugar<br />
en varias ocasiones, a <strong>tra</strong>vés de<br />
manifestaciones, eventos y revueltas. El<br />
segundo punto nos permite reflexionar<br />
s o b r e c ó m o l a s p o l í t i c a s d e<br />
<strong>tra</strong>nsformaciones globalizadores hayan<br />
influido en muy poco el modelo social, que<br />
más bien se reconoce en el pasado,<br />
presente y futuro como medio de<br />
r e p r o d u c i b i l i d a d .<br />
Este es un elemento fuertemente valioso y<br />
potencial a efectos de consolidación de los<br />
rasgos de diseño.<br />
50
4. VALENCIA 4. VALÈNCIA<br />
4.1 RIFERIMENTI GEOGRAFICI 4.1 REFERENCIAS GEOGRÁFICAS<br />
La città portuale di <strong>Valencia</strong> sorge sulla<br />
costa sud-orientale della Spagna, dove il<br />
fiume Turia, che la at<strong>tra</strong>versa, incon<strong>tra</strong> il<br />
mar Mediterraneo. <strong>Valencia</strong> è la capitale<br />
della Comunità <strong>Valencia</strong>na, ha una<br />
superficie poco meno di 151 km2 e si<br />
trova a 15 metri sul livello del mare. È la<br />
terza città della Spagna in quanto a<br />
numero di <strong>abitanti</strong>. Ha un totale di più di<br />
810.000 <strong>abitanti</strong> considerando solamente<br />
il comune e considerando l’area della<br />
metropoli supera i 1.832.000. È una delle<br />
province, assieme a Castellón e ad<br />
Alicante, della Comunità <strong>Valencia</strong>na ad<br />
essere una comunità autonoma della<br />
Spagna orientale.<br />
La ciudad portuaria de <strong>Valencia</strong> surge de la<br />
costa sur-oriental de España, donde el río<br />
Turia, que la a<strong>tra</strong>viesa, cruza el mar<br />
Mediterráneo. <strong>Valencia</strong> es la capital de la<br />
Comunidad <strong>Valencia</strong>na, tiene una<br />
superficie poco menos de 151 km2 y se<br />
encuen<strong>tra</strong> a 15 metros sobre el nivel del<br />
mar. Es la tercera ciudad de España en<br />
cuanto a número de habitantes. Tiene un<br />
total de más de 810.000 habitantes<br />
considerando únicamente el municipio y<br />
considerando el área de la metrópoli<br />
supera los 1.832.000. Es una de las<br />
provincias, junto a Castellón y Alicante, la<br />
Comunidad <strong>Valencia</strong>na a ser una<br />
comunidad autónoma de España oriental.<br />
51
Confina con la "Comunidad de Catalunya"<br />
a nord-est, la "Comunidad de Aragón" a<br />
nord, con la "Comunidad Castilla-La<br />
Mancha" a Ovest e a sud-ovest con la<br />
"Comunidad de Murcia". La comunità<br />
<strong>Valencia</strong>na è governata dall'organo<br />
politico chiamato “Generalidad<br />
<strong>Valencia</strong>na” oppure conosciuto in<br />
valenciano come “Generalitat <strong>Valencia</strong>na”.<br />
La geografia fisica della Comunità<br />
<strong>Valencia</strong>na si divide in due sistemi:<br />
entroterra e la costa. <strong>Il</strong> primo si<br />
caratterizza per le sue catene montuose<br />
integrate al sistema Iberico e alla<br />
cordigliera Subbetica. Per gli amanti della<br />
montagna basta spostarsi pochissimi<br />
chilometri verso Ovest, all’ interno del<br />
Paese, per trovare le prime catene, come<br />
la Sierra de Espadan, la Sierra del<br />
Javalambre o la Sierra Martes, che<br />
offrono centinaia di chilometri di sentieri<br />
segnati, vie ciclabili e pareti scalabili. <strong>Il</strong><br />
secondo sistema è una pianura litorale,<br />
formata principalmente da spiagge soavi<br />
e basse. Poche centinaia di metri a Sud<br />
del porto si en<strong>tra</strong> nel Parco Naturale<br />
dell’Albufera, una laguna circondata da<br />
canneti a poca distanza dal mare, formata<br />
da un grande lago cen<strong>tra</strong>le e numerosi<br />
canali che la collegano al Mediterraneo. In<br />
essa possiamo trovare numerose specie<br />
animali protette poichè presenti solo in<br />
questo luogo. <strong>Valencia</strong>, è considerata<br />
centro s<strong>tra</strong>tegico della Spagna, per la sua<br />
posizione geografica, infatti si trova alla<br />
stessa distanza da Madrid e da<br />
Barcellona (circa 350 km), è un<br />
importante porto sul Mar Mediterraneo ed<br />
è ben collegata con le isole Baleari che si<br />
trovano di fronte.<br />
Confina con la "comunidad de Catalunya",<br />
al noreste, la "Comunidad de Aragón" en el<br />
norte, con la con la "Comunidad Castilla-La<br />
Mancha" en el oeste y sur-oeste con la<br />
"comunidad de Murcia". La Comunidad<br />
<strong>Valencia</strong>na es gobernada por el órgano<br />
político llamado "Generalidad <strong>Valencia</strong>na" o<br />
conocido en valenciano como "Generalitat<br />
<strong>Valencia</strong>na". La Geografía física de la<br />
Comunidad <strong>Valencia</strong>na se divide en dos<br />
sistemas: interior y la costa. El primero se<br />
caracteriza por sus cadenas montañosas<br />
integradas al Sistema Ibérico y la Cordillera<br />
Subbetica. Para los amantes de la<br />
montaña basta con desplazarse muy pocos<br />
kilómetros hacia el oeste, en el interior del<br />
país, para hallar las primeras cadenas,<br />
como la Sierra de Espadan, la Sierra de<br />
Javalambre o la Sierra Martes, que ofrecen<br />
cientos de kilómetros de senderos<br />
marcados, vías bici y paredes scalabili. El<br />
segundo sistema es una llanura litoral,<br />
formada principalmente por playas soavi y<br />
bajas. Pocos cientos de metros al sur del<br />
puerto se en<strong>tra</strong> en el Parque Natural de la<br />
Albufera, una laguna rodeada de cañas a<br />
poca distancia del mar, formada por un<br />
gran lago cen<strong>tra</strong>l y muchos canales que la<br />
conectan al Mediterráneo. En ella podemos<br />
encon<strong>tra</strong>r numerosas especies animales<br />
protegidas porque la presentes sólo en<br />
este lugar. <strong>Valencia</strong>, es considerada como<br />
centro es<strong>tra</strong>tégico de España, por su<br />
posición geográfica, en efecto, se<br />
encuen<strong>tra</strong> a la misma distancia de Madrid y<br />
Barcelona (aproximadamente 350 km), es<br />
un importante puerto sobre el Mar<br />
Mediterráneo y está muy bien conectada<br />
con las Islas Baleares que se encuen<strong>tra</strong>n<br />
de frente.<br />
52
<strong>Il</strong> porto viene diviso in una parte<br />
commerciale, fra i primissimi d' Europa<br />
per dimensioni e <strong>tra</strong>ffico mercantile e di<br />
passeggeri, e in una parte sportiva che ha<br />
con<strong>tra</strong>ddistinto gli anni dell'evento<br />
internazionale di vela America's Cup e il<br />
Circuito Urbano di Formula Uno.<br />
Si rimanda alla visione dell’allegato 1.<br />
El puerto se dividirá en una parte comercial,<br />
entre los primeros de Europa por sus<br />
dimensiones y el tráfico mercante y de<br />
pasajeros, y en una parte deportiva que ha<br />
caracterizado los años del acontecimiento<br />
internacional de vela America's Cup y el<br />
Circuito Urbano de Fórmula Uno<br />
Se remite a la visión del anexo 1.<br />
53
4.2 LE FASI DELLO SVILUPPO<br />
URBANO<br />
4.2 LAS FASES DEL DESARROLLO<br />
URBANO<br />
<strong>Il</strong> dominio Romano e l’invasione dei visigoti<br />
El dominio Romano y la invasión de los Visigoti<br />
I Romani, che fondarono la città nel II<br />
secolo a.C., la chiamarono Valentia<br />
Edetanorum, toponimo che significa "città<br />
forte <strong>degli</strong> Edetani", una tribù iberica<br />
insediata nella zona. Sotto i Mori fu nota<br />
come Balansiya. Tramite cambiamenti<br />
fonetici è diventata quindi <strong>Valencia</strong>.<br />
A t t u a l m e n t e v i e n e u f fi c i a l m e n t e<br />
riconosciuta la denominazione bilingue<br />
València/<strong>Valencia</strong>, che vale anche per la<br />
provincia omonima. Colloquialmente in<br />
valenciano la città è chiamata anche Cap i<br />
Casal, ossia capitale.<br />
Los romanos, que fundaron la ciudad en el<br />
siglo II a.C., la llamaron Valentia<br />
Edetanorum, toponimo que significa<br />
"ciudad fortificada de los Edetani", una tribu<br />
ibérica situada en la zona. Debajo de los<br />
Mori fue conocida como Balansiya. A <strong>tra</strong>vés<br />
de cambios fonetici se ha convertido, por<br />
tanto, <strong>Valencia</strong>. Actualmente está<br />
reconocida oficialmente la denominación<br />
bilingüe València/<strong>Valencia</strong>, que vale<br />
también para la Provincia homónima.<br />
Colloquialmente en valenciano la ciudad es<br />
llamada también Cap i Casal, es decir,<br />
Valentia Edetanorum venne fondata dai<br />
romani nel 138 a.C., sotto il console<br />
Decimo Giunio Bruto Callaico, lungo la<br />
riva des<strong>tra</strong> del fiume Turia, sul luogo di un<br />
antico insediamento iberico. Nel 75 a.C. la<br />
città fu distrutta nel corso della guerra <strong>tra</strong><br />
Pompeo e Sertorio e il sito fu<br />
abbandonato per almeno cinquant’anni.<br />
Valentia Edetanorum fue fundada por los<br />
romanos en el 138 a.C., bajo el cónsul<br />
Décimo Giunio Bruto Callaico, a lo largo de<br />
la orilla derecha del río Turia, en el lugar de<br />
un antiguo asentamiento ibérico. En el 75<br />
a.C. la ciudad fue destruida durante la<br />
guerra entre Pompeo y Sertorio y el sitio<br />
fue abandonado durante al menos<br />
cincuenta años.<br />
54
A metà del I secolo d.C. la città rifiorì, con<br />
l'arrivo di nuovi <strong>abitanti</strong> dalle zone vicine,<br />
l'ampliamento urbano e la costruzione di<br />
grandi opere pubbliche. Con la crisi<br />
dell'Impero romano nel III secolo per<br />
<strong>Valencia</strong> iniziò un lungo periodo di<br />
decadenza. <strong>Il</strong> numero <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong><br />
diminuì, interi quartieri si spopolarono, le<br />
infrastrutture pubbliche caddero in<br />
abbandono. A quel periodo risale la prima<br />
comunità cristiana a <strong>Valencia</strong>, che ebbe in<br />
San Vincenzo martire, ucciso nel 304, la<br />
sua prima figura di riferimento. Fu proprio<br />
la chiesa, nei secoli successivi, a riempire<br />
il vuoto di potere lasciato dall'impero,<br />
prendendo in mano l'amminis<strong>tra</strong>zione<br />
della città e dando impulso ad un parziale<br />
recupero urbano con la costruzione di<br />
templi cristiani sui ruderi di quelli romani.<br />
All'inizio del V secolo cominciarono le<br />
invasioni dei visigoti nella penisola iberica,<br />
che dominarono fino al 711, quando<br />
furono cacciati dagli arabi. Nel periodo<br />
visigoto <strong>Valencia</strong> assunse importanza dal<br />
554 al 625, quando, grazie alla sua<br />
posizione s<strong>tra</strong>tegica, fu sede di<br />
contingenti militari e fortificazioni contro le<br />
truppe dell'Impero Romano d'Oriente.<br />
Queste ultime erano riuscite infatti a<br />
portare la frontiera dell'Hispania bizantina<br />
fino a una ventina di chilometri a sud della<br />
città, a ridosso del fiume Xúquer (Júcar).<br />
A mediados del siglo I d.C. la ciudad<br />
prosperó, con la llegada de nuevos<br />
habitantes de las zonas vecinas, la<br />
ampliación <strong>urbana</strong> y la construcción de<br />
grandes obras públicas. Con la crisis del<br />
Imperio romano en el siglo III para <strong>Valencia</strong><br />
comenzó un largo período de caducidad. El<br />
número de habitantes menoscabó, barrios<br />
e n t e r o s s e d e s p o b l a r o n , l a s<br />
infraestructuras públicas cayeron en<br />
abandono. En ese periodo data la primera<br />
comunidad cristiana en <strong>Valencia</strong>, que tuvo<br />
en San Vicente mártir, asesinado en 304,<br />
su primera figura de referencia. Fue<br />
precisamente la Iglesia, en los siglos<br />
sucesivos, a llenar el vacío de poder<br />
dejado por el imperio, tomando en manos<br />
de la adminis<strong>tra</strong>ción de la ciudad y dando<br />
impulso a una recuperación parcial urbano<br />
con la construcción de templos cristianos<br />
sobre ruderi de los romanos. A comienzos<br />
del siglo V comenzaron las invasiones de<br />
los visigoti en la península ibérica, que<br />
dominarono hasta el 711, cuando fueron<br />
expulsados los árabes. Durante el período<br />
visigoto <strong>Valencia</strong> asumió importancia desde<br />
el 554 al 625, cuando, gracias a su<br />
posición es<strong>tra</strong>tégica, fue sede de<br />
contingentes militares y fortalezas con<strong>tra</strong><br />
las tropas del Imperio Romano de Oriente.<br />
Estas últimas fueron capaces de llevar la<br />
frontera de Hispania bizantina hasta una<br />
veintena de kilómetros al sur de la ciudad,<br />
al abrigo del río Xúquer (Júcar).<br />
55
<strong>Il</strong> controllo <strong>degli</strong> Arabi<br />
El control de los Arabes<br />
Nel 711 il regno dei visigoti venne scacciato<br />
dall'invasione araba e berbera. <strong>Valencia</strong>,<br />
progressivamente assorbì gli usi, la lingua,<br />
la cultura e la religione dei suoi nuovi<br />
<strong>abitanti</strong>. Anche l'assetto urbanistico cambiò:<br />
fu costruito il palazzo della Rusàfa (che,<br />
riprendendo il nome d'una residenza<br />
califfale a Damasco, diede il nome a uno<br />
dei quartieri della città), venne creata una<br />
prima cerniera di coltivazioni al di fuori della<br />
città (in corrispondenza dell'attuale barrio<br />
del Carmen) e l'antica sede episcopale<br />
visigota fu convertita nella piazza della<br />
residenza del governatore (wālī), nominato<br />
dal califfo di Cordova nel periodo del<br />
califfato di Cordova. <strong>Valencia</strong> tornò in auge<br />
dopo la caduta <strong>degli</strong> Omayyadi di Cordova<br />
nel 1010, con la creazione di un proprio<br />
regno indipendente. Nel corso XI secolo<br />
<strong>Valencia</strong> dovette difendersi dal sovrano<br />
Ferdinando I di Castiglia, alleato per<br />
l'occasione al sovrano musulmano di<br />
Toledo, che riuscì però a detronizzare il<br />
giovane sovrano valenciano al-Muzaffar (il<br />
Trionfatore). Dopo un periodo in cui<br />
<strong>Valencia</strong> fu governata dai signori<br />
musulmani di Toledo, la città cadde sotto il<br />
controllo del re di Castiglia Alfonso VI nel<br />
1085 e, data la sua crescita, fu necessario<br />
costruire una nuova cinta muraria. Nel 1094<br />
Rodrigo Díaz de Vivar, detto El Cid,<br />
conquistò <strong>Valencia</strong>, ma la città ritornò<br />
ancora una volta sotto controllo musulmano<br />
quando, nel 1102, l'arrivo dei berberi<br />
Almoravidi dal Nordafrica mutò ancora gli<br />
En 711 el reino de los visigoti fue<br />
explusado por la invasión árabe y bereber.<br />
<strong>Valencia</strong>, progresivamente absorbió los<br />
usos, la lengua, la cultura y la religión de<br />
sus nuevos habitantes. También la<br />
ordenación urbanístico cambió: fue<br />
construido el palacio de la Rusàfa (que,<br />
retomando el nombre de una residencia del<br />
califa en Damasco, dio el nombre a uno de<br />
los barrios de la ciudad), fue creada una<br />
primera bisagra de cultivos fuera de la<br />
ciudad (en correspondencia del actual<br />
barrio del Carmen) y la antigua sede<br />
episcopal visigota fue convertida en la<br />
plaza de la residencia del Gobernador<br />
(wālī), nombrado por el califa de Córdoba<br />
durante el su período en Córdoba. <strong>Valencia</strong><br />
volvió en auge <strong>tra</strong>s la caída de los Omeyas<br />
de Córdoba en 1010, con la creación de un<br />
reino independiente. Durante siglo XI<br />
<strong>Valencia</strong> debió defenderse del soberano<br />
Fernando I de Castilla, aliado para la<br />
ocasión al soberano musulmán de Toledo,<br />
que logró pero destronar el joven soberano<br />
valenciano al-Muzaffar (el triunfador). Tras<br />
un período en que <strong>Valencia</strong> fue gobernada<br />
por los señores musulmanes de Toledo, la<br />
ciudad cayó bajo el control del rey de<br />
Castilla Alfonso VI en 1085 y, dada su<br />
crecimiento, fue necesario construir una<br />
nueva cinta muraria. En 1094 Rodrigo Díaz<br />
De Vivar, dijo el Cid, conquistó <strong>Valencia</strong>,<br />
pero la ciudad regresó una vez más bajo<br />
control musulmán cuando, en 1102, la<br />
llegada de los beréberes Almoravidi del<br />
norte de África cambió aún los equilibrios<br />
56
equilibri del regno, con la conquista di<br />
<strong>Valencia</strong>, abbandonata dalla vedova di El<br />
Cid, Jimena, dopo essere stata data alle<br />
fiamme. Fino a metà del XII secolo<br />
<strong>Valencia</strong> fu retta da governatori almoravidi<br />
e dopo un breve periodo in cui la città<br />
recuperò una sua autonomia legando la<br />
sua sorte a quella di Murcia, si pose per 4<br />
anni sotto la sovranità di Ibn Mardanīsh<br />
prima di ribellarsi a lui.<br />
Con l'arrivo dal Maghreb dei soldati<br />
berberi musulmani <strong>degli</strong> Almohadi verso il<br />
1172, <strong>Valencia</strong> perse di nuovo la sua<br />
indipendenza fino al 28 settembre 1238<br />
allorché la città cadde definitivamente<br />
nelle mani del re aragonese Giacomo I<br />
d'Aragona en<strong>tra</strong>ndo definitivamente a far<br />
parte dei suoi domini. Re Giacomo I di<br />
Aragona conquistò la città nel 1238,<br />
sconfiggendone il governatore Zayyan ibn<br />
Mardanish e la incorporò nell'appena<br />
costituito Regno di <strong>Valencia</strong>, uno dei regni<br />
che formavano la Corona d'Aragona.<br />
Dopo cinque secoli finiva così la<br />
dominazione araba e gli <strong>abitanti</strong><br />
musulmani furono presto espulsi dalla<br />
città. <strong>Il</strong> secolo XIV fu abbastanza<br />
<strong>tra</strong>vagliato per <strong>Valencia</strong>. La peste nera del<br />
1348 e le successive epidemie ne<br />
dimezzarono la popolazione. Venne<br />
costruita una nuova cinta muraria per<br />
difendersi dagli attacchi dei castigliani,<br />
che vennero respinti per due volte, nel<br />
1363 e nel 1364.<br />
África cambió aún los equilibrios<br />
institucionales del reino, con la conquista<br />
de <strong>Valencia</strong>, abandonada por la viuda de El<br />
Cid, Jimena, después de haber sido<br />
incendiada. Hasta mediados del siglo XII<br />
<strong>Valencia</strong> fue gobernada por gobernadores<br />
Almoravidi y, <strong>tra</strong>s un breve período en que<br />
la ciudad se había repuesto su autonomía<br />
uniendo su suerte a la de Murcia, se puso<br />
por 4 años bajo la soberanía de Ibn<br />
Mardanīsh antes de rebelarse a él.<br />
Con la llegada del Magreb de los soldados<br />
beréberes musulmanes los Almohadi hacia<br />
el 1172, <strong>Valencia</strong> perdió de nuevo su<br />
independencia hasta el 28 de septiembre<br />
de 1238 cuando la ciudad cayó<br />
definitivamente en manos del rey de<br />
Aragón Jaime I d'Aragona en<strong>tra</strong>ndo<br />
definitivamente a formar parte de sus<br />
dominios. Rey Jaime I de Aragón conquistó<br />
la ciudad en 1238, venciendo el<br />
gobernador Zayyan Ibn Mardanish y la<br />
insertó en recién formado Reino de<br />
<strong>Valencia</strong>, uno de los reinos que formaban la<br />
Corona de Aragón. Después de cinco<br />
siglos terminaba así la dominación árabe y<br />
los habitantes musulmanes fueron<br />
rápidamente expulsados de la ciudad. El<br />
siglo XIV fue bastante complicados para<br />
<strong>Valencia</strong>. La peste negra del 1348 y las<br />
sucesivas epidemias has reducto a la mitad<br />
la población. Fue construida una nueva<br />
cinta muraria para defenderse de los<br />
ataques de los castigliani, que fueron<br />
rechazadas por dos veces, en 1363 y en el<br />
año 1364.<br />
57
Fuente: Comentario do plano de <strong>Valencia</strong><br />
Nel 1408 venne creata anche la Taula de<br />
Canvis i Deposits, una banca municipale<br />
destinata a finanziare le attività mercantili.<br />
Furono i banchieri valenciani a prestare<br />
denaro a Isabella I di Castiglia per il viaggio<br />
di Cristoforo Colombo del 1492. La Lonja<br />
de la Seda (Mercato della Seta), edificio<br />
gotico destinato alle con<strong>tra</strong>ttazioni<br />
mercantili, venne costruito alla fine del<br />
secolo; il monumento, simbolo del potere e<br />
del prestigio di <strong>Valencia</strong> in quell'epoca, è<br />
stato inserito dall'UNESCO nella lista dei<br />
Patrimoni dell'umanità. Lo sviluppo<br />
economico favorì anche le arti e la cultura.<br />
En 1408 fue creada la Taula de Canvis i<br />
Deposits, un banco municipal destinada a<br />
financiar las actividades mercantiles.<br />
Fueron los banqueros valencianos a<br />
prestar dinero a Isabel I de Castilla para el<br />
viaje de Cristóbal Colón del 1492. La Lonja<br />
de la Seda (Mercado de la seda), edificio<br />
gótico destinado a las negociaciones<br />
comerciales, fue construida a finales del<br />
siglo; el monumento, símbolo del poder y<br />
del prestigio de <strong>Valencia</strong> en aquella época,<br />
fue encerrado por la UNESCO en la lista de<br />
los patrimonios de la humanidad. El<br />
desarrollo económico favoreció también las<br />
artes y la cultura.<br />
58
La fine del secolo d’oro<br />
El final del siglo de oro<br />
Nel 1391, in seguito ad un tumulto<br />
popolare, gli ebrei che vivevano in città<br />
furono cacciati o costretti a convertirsi<br />
forzatamente al cristianesimo. A un<br />
periodo così negativo seguì uno<br />
s<strong>tra</strong>ordinario rinascimento economico e<br />
culturale, al punto che il XV secolo è<br />
chiamato "il secolo d'oro valenciano".<br />
Grazie al suo porto sul Mediterraneo,<br />
<strong>Valencia</strong> divenne uno dei principali centri<br />
commerciali d'Europa. Già dal 1283 era<br />
attivo il Consolat de Mar, istituzione<br />
mercantile che regolava il commercio<br />
marittimo. Ironia della sorte, la spedizione<br />
di Colombo finanziata dai capitali<br />
valenciani determinò la fine del periodo<br />
d'oro della città. Con la scoperta<br />
dell'America l'asse del commercio<br />
mondiale si spostò dal Mediterraneo<br />
all'Oceano Atlantico. <strong>Valencia</strong> rimase fuori<br />
dalle principali rotte internazionali e<br />
l'attività mercantile si con<strong>tra</strong>sse<br />
notevolmente. La città perse di importanza<br />
economica e culturale. Nei due secoli<br />
seguenti passò vicende storiche analoghe<br />
a quelle di altre città spagnole:<br />
l'Inquisizione, la Controriforma, il processo<br />
di “castiglianizzazione”, l'espulsione <strong>degli</strong><br />
ultimi ebrei e arabi, le crescenti proteste<br />
popolari contro la monarchia e la nobiltà.<br />
Durante la guerra di successione<br />
spagnola, <strong>Valencia</strong> si schierò con Carlo<br />
d'Austria. Dopo la vittoria dei Borboni nella<br />
battaglia di Almansa il 25 aprile 1707, la<br />
città ed il regno persero i privilegi concessi<br />
quattro secoli prima da Giacomo I<br />
d'Aragona e dovette accettare le leggi e gli<br />
usi della Castiglia.<br />
En 1391, <strong>tra</strong>s un tumulto popular, los judíos<br />
que vivían en la ciudad fueron expulsados<br />
u obligados a convertirse forzosamente al<br />
cristianismo. A un período tan negativo<br />
siguió un ex<strong>tra</strong>ordinario renacimiento<br />
económico y cultural, al punto que el siglo<br />
XV es llamado "el siglo de oro valenciano".<br />
Gracias a su puerto en el Mediterráneo,<br />
<strong>Valencia</strong> se convirtió en uno de los<br />
principales centros comerciales de Europa.<br />
Ya desde 1283 era activo el Consolat de<br />
Mar, establecimiento comercial que<br />
regulaba el comercio marítimo. Ironía del<br />
destino, el envío de Colombo financiada<br />
por capitales valencianos supuso el fin del<br />
período de oro de la ciudad. Con el<br />
descubrimiento de América el eje del<br />
comercio mundial se desplazó desde el<br />
Mediterráneo al Océano Atlántico. <strong>Valencia</strong><br />
quedó fuera de las principales rutas<br />
internacionales y la actividad comercial se<br />
con<strong>tra</strong>jo considerablemente. La ciudad<br />
perdió importancia económica y cultural.<br />
En los dos siglos siguientes pasó<br />
vicisitudes históricas análogas a las de<br />
o<strong>tra</strong>s ciudades españolas: la Inquisición, la<br />
Con<strong>tra</strong>rreforma, el proceso de<br />
"castiglianizzazione", la expulsión de los<br />
últimos judíos y árabes, las crecientes<br />
protestas populares con<strong>tra</strong> la monarquía y<br />
la nobleza. Durante la guerra de sucesión<br />
española, <strong>Valencia</strong> se schierò con Carlo<br />
d'Austria. Tras la victoria de los Borboni en<br />
la batalla de Almansa el 25 de abril de<br />
1707, la ciudad y el Reino perdieron los<br />
privilegios concedidos cuatro siglos antes<br />
de Jacobo I d'Aragona y debió aceptar las<br />
leyes y los usos de la Castilla.<br />
59
Nel XVIII secolo ci fu una ripresa<br />
economica legata alle attività<br />
manifatturiere, in particolare all'industria<br />
tessile e della seta che, secondo fonti<br />
dell'epoca, dava lavoro a più di 25.000<br />
persone. <strong>Il</strong> porto rimaneva però in disuso,<br />
al punto che le sete prodotte a <strong>Valencia</strong><br />
venivano <strong>tra</strong>sportate via terra fino a<br />
Cadice dove poi venivano imbarcate ed<br />
esportate nel resto del mondo. Dopo lo<br />
sconvolgimento della Rivoluzione<br />
Francese e l'insurrezione popolare di<br />
Madrid del 2 maggio 1808, anche i<br />
valenciani presero le armi e si sollevarono<br />
il 23 maggio 1808. Resistettero per due<br />
volte agli assalti delle truppe di<br />
Napoleone, ma al terzo attacco, il 9<br />
gennaio 1812, i francesi riuscirono ad<br />
en<strong>tra</strong>re in città. Se ne andarono un anno<br />
dopo. <strong>Il</strong> re Ferdinando VII rientrò in<br />
Spagna nel 1814 proprio a <strong>Valencia</strong> dove<br />
ripristinò la monarchia assoluta. Seguì un<br />
periodo di forti conflitti <strong>tra</strong> opposte fazioni<br />
in tutta la Spagna. La morte di Fernando<br />
VIII nel 1833 pose fine alla monarchia<br />
assoluta. Si aprì così un'epoca di grandi<br />
cambiamenti per tutta la Spagna, quindi<br />
anche a <strong>Valencia</strong>, con la riforma delle<br />
cariche pubbliche e dell'amminis<strong>tra</strong>zione<br />
statale e <strong>locale</strong>. Grazie anche<br />
all'economia fiorente, la popolazione<br />
raddoppiò e la città si espanse,<br />
incorporando i paesi della periferia.<br />
V e n n e r o r e a l i z z a t e i m p o r t a n t i<br />
infrastrutture, <strong>tra</strong> cui la rete dell'acqua<br />
potabile nel 1850 e della corrente elettrica<br />
nel 1882.<br />
En el siglo XVIII hubo una recuperación<br />
económica ligada a las actividades<br />
manufactureras, en particular a la industria<br />
textil y de la Seda que, según fuentes de la<br />
época, daba <strong>tra</strong>bajo a más de 25.000<br />
personas. El Puerto permanecía pero en<br />
desuso, al punto que las sedas producidas<br />
en <strong>Valencia</strong> eran <strong>tra</strong>nsportadas por vía<br />
terrestre hasta Cádiz, donde luego fueron<br />
embarcadas y exportadas en el resto del<br />
mundo. Después de la convulsión de la<br />
Revolución Francesa y la insurrección<br />
popular de Madrid del 2 de mayo de 1808,<br />
incluso los valencianos tomaron las armas<br />
y se levantaron el 23 de mayo de 1808. Se<br />
resistieron dos veces a los asaltos de las<br />
tropas de Napoleón, pero al tercer ataque,<br />
el 9 de enero de 1812, los franceses<br />
lograron a en<strong>tra</strong>r en la ciudad. Si se fueron<br />
un año después. El Rey Fernando VII<br />
regresó a España en 1814 precisamente a<br />
<strong>Valencia</strong> donde ripristinò la monarquía<br />
absoluta. Siguió un periodo de fuertes<br />
conflictos entre opuestas facciones en toda<br />
España. La muerte de Fernando VIII en<br />
1833 puso fin a la monarquía absoluta. Se<br />
abrió así una época de grandes cambios<br />
para toda España, también a <strong>Valencia</strong>, con<br />
la reforma de las cargas públicas y de la<br />
adminis<strong>tra</strong>ción estatal y local. Gracias<br />
también a la economía floreciente, la<br />
población raddoppiò y la ciudad se amplió,<br />
incorporando los países de la periferia.<br />
F u e r o n r e a l i z a d a s i m p o r t a n t e s<br />
infraestructuras, entre ellos la red de agua<br />
potable en 1850 y la corriente eléctrica en<br />
1882.<br />
60
Nel 1865 vennero abbattute le antiche<br />
mura cittadine, e cominciò<br />
l'urbanizzazione delle zone a ovest e a<br />
sud del centro storico.<br />
“<strong>Valencia</strong>, con oltre duemila anni di storia, ha<br />
subìto numerosi cambiamenti nella sua<br />
struttura e nella sua popolazione nel tempo.<br />
Concen<strong>tra</strong>ndoci sulla città attuale e sulla sua<br />
pianificazione, assistiamo a diversi momenti<br />
storici che compongono il layout che abbiamo<br />
oggi. La demolizione delle mura nel 1865<br />
diede il segnale di partenza all'espansione<br />
della città, che avverrà at<strong>tra</strong>verso le<br />
estensioni del 1887 e del 1907, ma non sarà<br />
effettiva fino al 1939, dopo la guerra civile e<br />
già nel regime di Franco, che segnerà il punto<br />
iniziale di profonde <strong>tra</strong>sformazioni<br />
urbane” ((Gaja, 1988:2)<br />
Dalla fase di demolizione del muro<br />
medievale si avrà un principio di sviluppo<br />
della città di <strong>Valencia</strong> di cui soprattutto <strong>tra</strong><br />
il 1877 e il 1907 verranno realizzati i primi<br />
piani di espansione che prevedevano un<br />
collegamento della città con le aree<br />
marittime. Esemplare rappresentazione di<br />
questo tentativo di connessione sarà<br />
espressa nel primo Piano Generale di<br />
<strong>Valencia</strong> del 1925 (fig.1) di cui gli obiettivi<br />
principali mirano essenzialmente al<br />
collegamento delle due aree opposte,<br />
città e zona costiera, at<strong>tra</strong>verso la<br />
realizzazione del “Paseo de <strong>Valencia</strong> al<br />
Mar” at<strong>tra</strong>verso Blasco Ibáñez.<br />
En 1865 fueron sacrificadas las antiguas<br />
murallas ciudadanas, y comenzó la<br />
urbanización de las zonas oeste y sur del<br />
centro histórico.<br />
"<strong>Valencia</strong>, con más de dos mil años de historia,<br />
ha experimentado numerosos cambios en su<br />
estructura y en su población en el tiempo.<br />
Centrándonos en la ciudad actual y sobre su<br />
planificación, asistimos a distintos momentos<br />
históricos que componen el layout que hoy<br />
tenemos. La demolición de las murallas en<br />
1865 dio el pistoletazo de salida a la expansión<br />
de la ciudad, que sucederá a <strong>tra</strong>vés de las<br />
extensiones del 1887 y del 1907, pero no será<br />
efectiva hasta el 1939, <strong>tra</strong>s la guerra civil y ya<br />
en el régimen de Franco, que marcará el punto<br />
inicial de profundas <strong>tra</strong>nsformaciones<br />
<strong>urbana</strong>s" ((Gaja, 1988:2)<br />
La fase de derribo de la muralla medieval<br />
(actual circunvalación de Guillem de<br />
Castro) se tendrá un principio de desarrollo<br />
de la ciudad de <strong>Valencia</strong> que sobre todo<br />
entre 1877 y 1907 se realizarán los<br />
primeros planes de expansión que<br />
preveían un enlace de la ciudad con las<br />
zonas marítimas. Ejemplar representación<br />
de este intento de conexión será expresado<br />
en el primer Plan General de <strong>Valencia</strong> del<br />
1926 ( fig.1) de que los objetivos<br />
principales se dirigen esencialmente al<br />
enlace de las dos áreas opuestas, ciudad y<br />
zona costera, a <strong>tra</strong>vés de la realización del<br />
"Paseo de <strong>Valencia</strong> al mar" y campus<br />
universitario de Blasco Ibáñez.<br />
61
Figura 1: Plano general de <strong>Valencia</strong> 1925<br />
Vennero costruiti il mercato cen<strong>tra</strong>le e il<br />
mercato Colon; nel 1921 venne terminata<br />
la stazione ferroviaria detta Estación del<br />
Norte. L'economia fiorente si basava<br />
principalmente sull'agricoltura (soprattutto<br />
agrumi, esportati in tutto il mondo), sulla<br />
metallurgia e sull'industria di lavorazione<br />
Fueron construidos el mercado cen<strong>tra</strong>l y el<br />
mercado de Colón; en 1921 fue terminada<br />
la estación esta estación del Norte. La<br />
economía floreciente si basaba<br />
principalmente en la agricultura (sobre todo<br />
cítricos exportados en todo el mundo), la<br />
metalurgia y sobre la industria de<br />
Mercado de Colón en construcción, 1926. Foto dal web<br />
Estación del Norte en construcción. Foto dal web<br />
62
Nel novembre 1936, dopo la caduta di<br />
Madrid nella guerra civile spagnola, la<br />
capitale della Repubblica venne spostata<br />
a <strong>Valencia</strong>. La città soffrì per oltre due<br />
anni il blocco e l'assedio delle forze di<br />
Francisco Franco, che en<strong>tra</strong>rono in città il<br />
30 marzo 1939. <strong>Il</strong> periodo postbellico fu<br />
duro per i valenciani, a cui il regime tolse<br />
anche la libertà linguistica: parlare o<br />
insegnare il valenciano era proibito, usare<br />
tale lingua era un reato.<br />
In un secondo momento le relazioni interurbane<br />
saranno messe alla prova dal Plan<br />
General de Ordenación Urbana del 1946<br />
le cui indicazioni principali riguardavano:<br />
- La previsione di una crescita<br />
demografica molto forte.<br />
- La realizzazione di un modello<br />
urbano in grado di risposte<br />
at<strong>tra</strong>verso strumenti e attrezzature<br />
in caso di altissima densità.<br />
- La realizzazione di un modello<br />
urbano radiocentrico.<br />
- Lo sviluppo di quattro assi radiali e<br />
due anelli di circonvallazione<br />
- L’eliminazione della "cintura di<br />
ferro" della città.<br />
- La creazione di un modello urbano<br />
funzionante rispetto alla<br />
campagna circostante.<br />
En noviembre de 1936, <strong>tra</strong>s la caída de<br />
Madrid en la guerra civil española, la<br />
capital de la República fue desplazada en<br />
<strong>Valencia</strong>. La ciudad sufrió por más de dos<br />
años el bloqueo y el asedio de las fuerzas<br />
de Francisco Franco, que en<strong>tra</strong>ron en la<br />
ciudad el 30 de marzo de 1939. El período<br />
d e p o s g u e r r a f u e d u r o p a r a l o s<br />
valencianos, a que el régimen quitó<br />
también la libertad lingüística: hablar o<br />
enseñar el valenciano era prohibido, usar<br />
esta lengua era un delito.<br />
En segundo momento, los informes se<br />
pondrán a prueba el Plan General de<br />
Ordenación Urbana de 1946, cuyas<br />
indicaciones principales eran:<br />
- La previsión de un crecimiento<br />
demográfico muy fuerte<br />
- La realización de un modelo urbano<br />
que supiera dar respuestas a <strong>tra</strong>vés<br />
de instrumentos y equipos en caso<br />
de alta densidad.<br />
- La realización de un modelo urbano<br />
radiocentrico.<br />
- El desarrollo de cuatro ejes radiales<br />
y dos anillos de circunvalación.<br />
- La eliminación de la "Cinturón de<br />
hierro" de la ciudad.<br />
- La creación de un modelo urbano<br />
funcional respecto a la campaña<br />
circundante.<br />
63
- La creazione di aree urbane che<br />
rispettassero la tipologia<br />
residenziale di città giardino.<br />
- La formazione di tre aree<br />
industriali.<br />
- La canalizzazione del fiume<br />
Turia nella parte cen<strong>tra</strong>le della<br />
città.<br />
In risposta a queste proposte troviamo<br />
poche azioni realizzate nel tempo a causa<br />
di:<br />
-Impossibilità di sviluppo dei punti<br />
precedenti rispetto a problematiche<br />
tecniche legate alla dinamicità di un arco<br />
temporale bellico;<br />
- Assenza di regolamentazione idonea<br />
finalizzata allo svolgimento delle azioni<br />
pratiche;<br />
- Assenza di prescrizioni disciplinanti per<br />
lo svolgimento di azioni mirate;<br />
- Crescita indisciplinata del tessuto<br />
urbano<br />
- La creación de zonas <strong>urbana</strong>s que<br />
respetaran la tipología residencial de<br />
ciudad jardín.<br />
- La formación de tres áreas industriales.<br />
- La canalización del río Turia en la parte<br />
cen<strong>tra</strong>l de la ciudad.<br />
E n c o n fl i c t o a e s t a s p r o p u e s t a s<br />
encon<strong>tra</strong>mos las acciones del tiempo<br />
determinadas mediante el desarrollo del<br />
plan:<br />
- Imposibilidad de desarrollo de los puntos<br />
anteriores con respecto a cuestiones<br />
técnicas vinculadas a la dinámica de un<br />
arco temporal bélico.<br />
- Falta de regulación adecuada orientada<br />
al desarrollo de las acciones prácticas.<br />
- Ausencia de disposiciones que rijan<br />
para el desarrollo de acciones<br />
específicas.<br />
- Crecimiento indisciplinata del tejido<br />
urbano<br />
64
Rispetto a questo tentativo rivoluzionario<br />
di una scena <strong>urbana</strong> fortemente legata<br />
agli schemi del passato, fino ad ora, ciò<br />
che appare interessante riguarda la<br />
capacità di in<strong>tra</strong>vedere, anche se forse in<br />
maniera ancora utopica, la risoluzione del<br />
sistema commerciale, amminis<strong>tra</strong>tivo ed<br />
economico, politico e sociale at<strong>tra</strong>verso la<br />
“cucitura” del territorio e il ripristino di un<br />
legame che probabilmente è insito<br />
nell’evoluzione naturale del tempo, solo<br />
un po’ frammentata dall’esecuzione<br />
umana.<br />
<strong>Il</strong> 14 ottobre 1957 il fiume Turia s<strong>tra</strong>ripò<br />
causando la morte di numerosi <strong>abitanti</strong> e<br />
fu la peggiore alluvione della storia della<br />
città. In seguito il fiume venne deviato<br />
lungo un corso alternativo, lontano dalla<br />
città; il vecchio letto asciutto venne<br />
convertito in un parco, il Jardin del Turia<br />
che at<strong>tra</strong>versa la città e ne è una delle<br />
principali at<strong>tra</strong>ttive turistiche oggi.<br />
In seguito a questo avvenimento troviamo<br />
la nascita del “Plan General de<br />
Ordenacion Urbana “del 1966 (fig.2) in un<br />
contesto di forte riscatto economico e<br />
demografico, le cui proposte riguardavano<br />
prevalentemente:<br />
- Realizzazione di uno schema di<br />
espansione radiocentrica, di forte<br />
connessione viaria.<br />
- Forte proposta di ammodernamento<br />
viario con la realizzazione di sei assi<br />
radiali e cinque anelli concentrici.<br />
Respeto a este fin revolucionario de una<br />
escena <strong>urbana</strong> fuertemente vinculada a los<br />
esquemas del pasado, hasta ahora, lo que<br />
parece interesante es la capacidad de<br />
entrever, aunque quizá de manera todavía<br />
utópica, la resolución del sistema<br />
comercial, adminis<strong>tra</strong>tivo y económico,<br />
político y social a <strong>tra</strong>vés de la "costura" del<br />
territorio y el restablecimiento de un vínculo<br />
que probablemente es inherente en la<br />
evolución natural del tiempo, solo un poco<br />
fragmentada por la ejecución humana.<br />
El 14 de octubre de 1957 el río Turia<br />
s<strong>tra</strong>ripò causando la muerte de numerosos<br />
habitantes y fue la peor inundación de la<br />
historia de la ciudad. Posteriormente, el río<br />
fue desviado a lo largo de un curso<br />
alternativo, lejos de la ciudad; el viejo lecho<br />
seco fue convertido en un parque, el Jardin<br />
del Turia que a<strong>tra</strong>viesa la ciudad y es una<br />
de las principales a<strong>tra</strong>cciones turísticas<br />
hoy.<br />
A distancia de veinte años encon<strong>tra</strong>remos<br />
el "Plan General de Ordenacion Urbana "de<br />
1966 (Fig.2). En un contexto de fuerte<br />
crecimiento demográfico y económico,<br />
c u y a s p r o p u e s t a s s e r e f e r í a n<br />
principalmente:<br />
- Realización de un plan de<br />
expansión radiocentrica, de fuerte<br />
conexión viaria.<br />
- Fuerte propuesta de modernización<br />
vial con la realización de seis ejes<br />
r a d i a l e s y c i n c o a n i l l o s<br />
concéntricos.<br />
65
Figura 2: Plan General de Ordenacion Urbana "de 1966<br />
- G r a n d e e s p a n s i o n e d e l s u o l o<br />
classificato come urbano e<br />
urbanizzabile.<br />
- Eliminazione delle “cinte di ferro”<br />
previste anche precedentemente.<br />
- Previsione di attrezzature adeguate<br />
agli spazi liberi e parchi pubblici<br />
- S<strong>tra</strong>tegia urbanistica finalizzata a<br />
favorire lo sviluppo dei nuclei urbani di<br />
“terreno asciutto”, rispettare la<br />
campagna e organizzare le aree<br />
industriali.<br />
- Gran expansión del suelo clasificado<br />
como urbano y urbanizable.<br />
- Eliminación de las "fajas de hierro"<br />
previstas anteriormente.<br />
- Previsión de equipos adecuados para<br />
los espacios libres y parques públicos.<br />
- Filosofía urbanística contemplada para<br />
favorecer el desarrollo de los núcleos<br />
urbanos "terreno seco", respetar la<br />
campaña y organizar las zonas<br />
industriales.<br />
66
Anche a questi buoni propositi si<br />
con<strong>tra</strong>ppongono differenti conseguenze:<br />
- Un gran numero di volumetria e densità<br />
<strong>urbana</strong> era già stato raggiunto tanto che il<br />
suo controllo e organizzazione giungeva<br />
già un passo in ritardo, infatti si era già<br />
regis<strong>tra</strong>ta una forte attività costruttiva in<br />
questi anni per le aree al di fuori le mura.<br />
-Dentro le mura invece, il centro storico<br />
stava andando incontro ad un progressivo<br />
processo di decadenza.<br />
- L’alta densità di edificazione portava con<br />
sé una forte crescita demografica e una<br />
estrema congestione del <strong>tra</strong>ffico nelle<br />
aree in cui erano previsti assi viari in<br />
grado di contenere l’illimitato numero di<br />
aree affollate. Dopo la morte di Franco nel<br />
1975 e l'approvazione della Costituzione<br />
spagnola nel 1978, venne riconosciuta<br />
alla Comunità <strong>Valencia</strong>na, di cui <strong>Valencia</strong><br />
divenne capoluogo, lo statuto di<br />
autonomia. Tra la fine del XX secolo e<br />
l'inizio del XXI secolo a <strong>Valencia</strong> sono<br />
stati realizzati numerosi progetti<br />
architettonici e urbanistici, che hanno<br />
<strong>tra</strong>sformato ulteriormente la città. <strong>Il</strong> più<br />
imponente fra tutti è la Città delle Arti e<br />
delle Scienze, una città nella città,<br />
progettato dall'architetto valenciano<br />
Santiago<br />
Cala<strong>tra</strong>va.<br />
Probabilmente con la politica di<br />
contenimento della progressiva crescita<br />
<strong>urbana</strong> elaborata nel 1988 e attuata nel<br />
1994 verranno messe in atto alcune delle<br />
proposte emerse dai piani precedenti e si<br />
registrerà in questo primo momento la<br />
forte perdita della relazione <strong>tra</strong> città e<br />
campagna e come vedremo<br />
successivamente quella che riguarderà<br />
città-campagna-mare.<br />
También a estos buenos propósitos se<br />
con<strong>tra</strong>ponen diferentes consecuencias:<br />
- Un gran número de volumen y densidad<br />
<strong>urbana</strong> ya se había alcanzado tanto que su<br />
control y organización llegaba ya un paso<br />
en re<strong>tra</strong>so, pues ya se había regis<strong>tra</strong>do una<br />
intensa actividad constructiva en estos<br />
años para las zonas de ex<strong>tra</strong>muros.<br />
-Dentro de las murallas por el con<strong>tra</strong>rio, el<br />
centro histórico estaba yendo al encuentro<br />
a un progresivo proceso de decadencia.<br />
- La alta densidad de edificación llevaba<br />
consigo una fuerte crecimiento demográfico<br />
y una extrema congestión del tráfico en las<br />
zonas en que estaban previstos ejes de<br />
tránsito capaz de contener su ilimitado<br />
n ú m e r o d e á r e a s a b a r r o t a d a s .<br />
Después de la muerte de Franco en 1975 y<br />
la aprobación de la Constitución española<br />
en 1978, fue reconocida en la Comunidad<br />
<strong>Valencia</strong>na, que <strong>Valencia</strong> se convirtió en<br />
capital, el estatuto de autonomía. Entre<br />
finales del siglo XX y comienzos del siglo<br />
XXI en <strong>Valencia</strong> se han realizado<br />
numerosos proyectos arquitectónicos y<br />
urbanísticos, que han <strong>tra</strong>nsformado aún<br />
más la ciudad. El más imponente entre<br />
todos es la ciudad de las Artes y las<br />
Ciencias, una ciudad en la ciudad,<br />
diseñado por el arquitecto valenciano<br />
Santiago Cala<strong>tra</strong>va. Probablemente con la<br />
política de contención de la progresivo<br />
crecimiento <strong>urbana</strong> elaborada en 1988 y<br />
ejecutada en 1994 se pondrán en práctica<br />
algunas de las propuestas surgidas de los<br />
planes anteriores y se regis<strong>tra</strong>rá en este<br />
primer momento la fuerte pérdida de la<br />
relación entre ciudad y campaña y como<br />
veremos posteriormente aquella que<br />
abarcará ciudades-campaña-Mare.<br />
67
Le proposte messe in primo piano dal<br />
P l a n G e n e r a l d e l 1 9 8 8 ( fi g . 3 )<br />
riguardavano:<br />
- La creazione di nuove zone verdi e<br />
dedite all’attività sportiva al servizio di<br />
tutti i quartieri e le aree residenziali<br />
della città.<br />
- La fornitura di nuove attrezzature,<br />
soprattutto nella periferia della città.<br />
- Protezione e riabilitazione del centro<br />
storico.<br />
- Progettazione di nuovi boulevares piste<br />
ciclabili.<br />
- Nuovo sistema di <strong>tra</strong>sporto pubblico<br />
urbano e metropolitano, rapide ed<br />
efficace.<br />
- Nuovi assi viari commerciali s<strong>tra</strong>tegici<br />
- Organizzazione e adeguamento della<br />
zona costiera, bonifica della spiaggia e<br />
eliminazione delle barriere <strong>tra</strong> città e<br />
villaggio marittimo.<br />
- Protezione “effettiva” della campagna.<br />
- Protezione del medio ambiente;<br />
rigenerazione e miglioramento <strong>degli</strong><br />
spazi naturali.<br />
- Istituzione di <strong>Valencia</strong> in veste di<br />
capitale della Comunità <strong>Valencia</strong>na. 6<br />
Las propuestas puestas en primer plano el<br />
Plan General de 1988 (fig.3) se referían a:<br />
- La creación de nuevas zonas verdes y<br />
dedicadas a la actividad deportiva al<br />
servicio de todos los barrios y las zonas<br />
residenciales de la ciudad.<br />
- La entrega de nuevos equipos,<br />
especialmente en la periferia de la<br />
ciudad.<br />
- Protección y rehabilitación del centro<br />
histórico.<br />
- D i s e ñ o d e n u e v o s boulevares<br />
velódromos.<br />
- Nuevo sistema de <strong>tra</strong>nsporte público<br />
urbano y metropolitano, rápida y eficaz.<br />
- N u e v o s e j e s v i a r i c o m e r c i a l e s<br />
es<strong>tra</strong>tégicos<br />
- Organización y adaptación de la zona<br />
costera, saneamiento de la playa y<br />
eliminación de las barreras entre la<br />
ciudad y pueblo marítimo.<br />
- Protección "efectiva" de la campaña.<br />
- Protección del medio ambiente; la<br />
regeneración y mejora de los espacios<br />
naturales.<br />
- Creación de <strong>Valencia</strong> como capital de la<br />
Comunidad <strong>Valencia</strong>na.<br />
6 Fernández-Pacheco Sánchez, MaIsabel e Domínguez García, Isabe, Los PGOU de <strong>Valencia</strong>: una vision global. Planes previos al PGOU de 1988 UR2 10-11A 03 01<br />
68
Figura 3: Plan General de 1988<br />
I tentativi di limitare la crescita <strong>urbana</strong><br />
avvenuta fino ad ora cercando di<br />
pianificarla at<strong>tra</strong>verso azioni mirate ha<br />
fatto si che realmente poche di questi<br />
obiettivi venissero portate a termine, come<br />
per il caso della relazione con la fascia<br />
costiera che si è mantenuta solo nella<br />
zona più a nord rivolta all’asse principale<br />
di Avenida Blasco Ibanez. Questo piano<br />
sarà ricordato soprattutto per l’azione<br />
volta a conferire una nuova immagine<br />
della città con la progettazione del Parco<br />
cen<strong>tra</strong>le che sostituirà il letto del fiume<br />
Turìa, deviato nell’area in cui avranno vita<br />
le futuristiche e moderne costruzioni del<br />
Museo dell’Arte e della scienza, si può<br />
dire quasi alle spalle del <strong>Cabanyal</strong>.<br />
Los intentos de limitar el crecimiento de la<br />
ciudad ocurrida hasta ahora <strong>tra</strong>tando de<br />
pianificarla mediante acciones concretas ha<br />
hecho que realmente pocas de estos<br />
objetivos fueran llevadas a cabo, como<br />
para el caso de la relación con la franja<br />
costera que se mantuvo sólo en la zona<br />
más al norte dirigida al eje principal de la<br />
Avenida Blasco Ibanez emprendiendo un<br />
principio de integración con el barrios de<br />
los Pobaldos Maritimos. Este plan será<br />
recordado especialmente por la acción<br />
encaminada a dar una nueva imagen de la<br />
ciudad con el diseño del Parque cen<strong>tra</strong>l,<br />
que sustituirá al lecho del río Turìa,<br />
desviado en la zona en que tendrán vida<br />
las futuristiche y modernas construcciones<br />
del Museo de Arte y la ciencia, se puede<br />
decir casi a espaldas del <strong>Cabanyal</strong>.<br />
69
In questo calderone di proposte<br />
urbanistiche nel 1997 sono iniziati gli studi<br />
preparatori per la stesura del Piano di<br />
r i f o r m a i n t e r n a d i E l C a b a n y a l -<br />
Canyamelar che sarà approvato solo nel<br />
2000 e le licenze edilizie verranno<br />
sospese nell'area, aumentando la lenta<br />
agonia che stava <strong>tra</strong>volgendo il quartiere.<br />
In quello stesso anno è emerso un<br />
movimento di quartiere guidato da tre<br />
architetti di El <strong>Cabanyal</strong> (Vicente Gallart,<br />
Angeles Pastor e Rosa Pastor Villa) il cui<br />
obiettivo era diffondere i valori del<br />
quartiere coinvolgendo professionisti<br />
dell'architettura provenienti dalla Spagna<br />
e da altri paesi at<strong>tra</strong>verso l'organizzazione<br />
di incontri culturali intorno al sito storico e<br />
il suo riconoscimento in loco at<strong>tra</strong>verso<br />
visite guidate. Nel piano è contemplata la<br />
ricucitura del sistema mare-città<br />
at<strong>tra</strong>verso la brutale prosecuzione del<br />
viale di Blasco Ibáñez causando la<br />
demolizione di un gran numero di edifici<br />
(570 edifici pari a 1651 abitazioni)<br />
catalogati e inclusi nel gruppo <strong>degli</strong><br />
“Edifici storici da proteggere”.<br />
Se in un primo momento la relazione cittàcampagna-mare<br />
era retta da una<br />
funzionalità naturale da sempre esistita e<br />
consolidatesi nel tempo at<strong>tra</strong>verso la forza<br />
delle azioni volte allo svolgimento delle<br />
attività primarie dell’uomo, in un secondo<br />
momento è andata via via perdendosi, in<br />
alcuni casi con invano intenzionale<br />
mantenimento come quanto prescritto dai<br />
piani visti fino ad ora e in altri casi la sua<br />
naturalezza sembra abbia ceduto il passo<br />
ad una meccanica razionalizzazione<br />
umana.<br />
En este saco de propuestas urbanísticas<br />
en 1997 se iniciaron los estudios<br />
preparatorios para la elaboración del plan<br />
de reforma interna de El <strong>Cabanyal</strong>-<br />
Canyamelar que será aprobado sólo en<br />
2000 y las licencias de construcción serán<br />
suspendidas en la zona, aumentando la<br />
lenta agonía que estaba arrollando el<br />
barrio. En aquel mismo año ha surgido un<br />
movimiento de barrio dirigido por tres<br />
arquitectos de El <strong>Cabanyal</strong> (Vicente Gallart,<br />
pero Ángeles Pastor y Rosa Pastor Villa)<br />
cuyo objetivo era difundir los valores del<br />
barrio implicando a profesionales de la<br />
arquitectura procedentes de España y de<br />
otros países a <strong>tra</strong>vés de la organización de<br />
encuentros culturales en torno al sitio<br />
histórico y su reconocimiento in situ a<br />
<strong>tra</strong>vés visitas guiadas. En el plan<br />
contempla la curación del sistema marciudad<br />
a <strong>tra</strong>vés de la brutal continuación de<br />
la avenida de Blasco Ibáñez causando la<br />
demolición de un gran número de edificios<br />
(570 edificios igual a 1600 viviendas)<br />
catalogadas e incluidos en el grupo de los<br />
"edificios históricos que proteger".<br />
Si en un primer momento la relación<br />
ciudad-campaña-mar estaba gobernada<br />
por una funcionalidad natural desde<br />
siempre ha existido y consolidatesi en el<br />
tiempo a <strong>tra</strong>vés de la fuerza de las<br />
acciones encaminadas al desarrollo de las<br />
actividades primarias del hombre, en un<br />
segundo momento es ida via via<br />
perdendosi, en algunos casos con vano<br />
intencionada mantenimiento como de lo<br />
prescrito en los planes vistos hasta ahora y<br />
en otros casos su naturalidad parece haya<br />
cedido el paso a una mecánica<br />
racionalización humana.<br />
70
Questi tentativi finalizzati a<br />
decen<strong>tra</strong>lizzare la commercializzazione e<br />
l’industrializzazione delle risorse presenti<br />
sul territorio (settore agricolo, industriale e<br />
turistico), a contenere una densità edilizia<br />
at<strong>tra</strong>verso la programmazione di assi viari<br />
adeguati e la pianificazioni di zone<br />
residenziali che rispondano a esigenze<br />
studiate dai modelli dell’urbanistica<br />
moderna, volti a finanziare un’economia<br />
differente, nuova e futuristica mediante<br />
l’inserimento di strumenti di marketing al<br />
passo con i tempi hanno determinato un<br />
quadro gerarchico delle aree urbane della<br />
città di <strong>Valencia</strong>. Se l’intento dei piani era<br />
quello di riallacciare le relazioni con il<br />
sistema costiero l’effetto ottenuto nel<br />
tempo è esattamente il con<strong>tra</strong>rio,<br />
lasciando lì alla fine della linea fisica<br />
<strong>urbana</strong> dell’ultima casa valenciana, un<br />
barrio degradato aperto alla vulnerabilità<br />
sociale<br />
E s t o s i n t e n t o s e n c a m i n a d o s a<br />
descen<strong>tra</strong>lizar la comercialización y la<br />
industrialización de los recursos presentes<br />
en el territorio (sector agrario, industrial y<br />
turístico), a contener una densidad de<br />
construcción a <strong>tra</strong>vés de la programación<br />
de ejes viari adecuados y planificaciones<br />
de zonas residenciales que respondan a<br />
necesidades estudiadas por los modelos<br />
de la urbanística moderna, destinadas a<br />
financiar una economía diferente, nueva y<br />
futuristica mediante la inserción de<br />
instrumentos de marketing al paso con los<br />
tiempos han determinado una encuadre<br />
jerárquico de las áreas <strong>urbana</strong>s de la<br />
ciudad de <strong>Valencia</strong>. Si la intención de los<br />
planes era restaurar las relaciones con el<br />
sistema costero el efecto obtenido en el<br />
tiempo es exactamente el con<strong>tra</strong>rio,<br />
dejando allí a finales de la línea física<br />
<strong>urbana</strong> de la última casa valenciana, un<br />
barrio degradado abierto a la vulnerabilidad<br />
social.<br />
71
4.3 GLI ASSI DI RIFERIMENTO<br />
DELLA TRASFORMAZIONE DELLA CITTÀ<br />
4.3 LOS EJES DE REFERENCIA DE<br />
LA TRANSFORMACIÓN DE LA CIUDAD<br />
<strong>Valencia</strong> ha goduto di una forte crescita<br />
economica nell'ultimo decennio, dovuta in<br />
gran parte a turismo e costruzioni,<br />
secondo un modello di sviluppo che ha<br />
portato all'occupazione con edifici di molte<br />
aree rurali. Inoltre, l'implementazione<br />
della Legge regolatrice della attività<br />
urbanistica (LRAU) da parte del governo<br />
di <strong>Valencia</strong> è stata altamente controversa<br />
per i meccanismi espropriativi che<br />
metteva in opera. La questione fu oggetto<br />
di uno scottante documentario <strong>tra</strong>smesso<br />
nel 2005 dal secondo canale televisivo<br />
nazionale (TVE2). I critici sostengono che<br />
questa legislazione (concepita, in teoria,<br />
per proteggere il terreno rurale) viene<br />
abusata a favore di un grande sviluppo<br />
urbano e industriale. <strong>Il</strong> Comitato delle<br />
Petizioni dell'Unione europea ha prodotto<br />
nel 2004 una relazione sulla questione,<br />
sostenendo che il governo valenciano<br />
stava infrangendo dei diritti basilari<br />
europei. Gli ambasciatori <strong>degli</strong> stati<br />
membri dell'UE, in rappresentanza dei<br />
loro cittadini, hanno protestato con le<br />
autorità̀ spagnole e la questione è stata<br />
deferita alla Corte Europea dei diritti<br />
dell’uomo. Ad aggravare maggiormente la<br />
situazione a questo aspetto si aggiunge<br />
l’interesse municipale con l’intento di<br />
demolire numerosi edifici del <strong>Cabanyal</strong><br />
raggiungendo il solo obiettivo di<br />
produttività economica ai fini turistici. Ciò<br />
che più ha dell’assurdo è che prima di<br />
porre particolare attenzione alla s<strong>tra</strong>tegia<br />
da attuare, gli stessi edifici che avrebbero<br />
dovuto essere demoliti dal Piano speciale<br />
di riforma interna erano stati dichiarati<br />
Bene di interesse culturale solo cinque<br />
anni prima.<br />
72<br />
<strong>Valencia</strong> ha disfrutado de una fuerte<br />
crecimiento económico en la última<br />
década, debido en gran parte a turismo y<br />
construcciones, según un modelo de<br />
desarrollo que ha llevado al empleo con<br />
edificios de muchas zonas rurales.<br />
Además, la implantación de la ley que rija<br />
la Actividad Urbanística (LRAU) por parte<br />
del Gobierno de <strong>Valencia</strong> ha sido altamente<br />
controvertido para los mecanismos<br />
espropriativi que ponía en obra. La<br />
cuestión fue objeto de un candente<br />
documental <strong>tra</strong>nsmitido en 2005 por el<br />
segundo canal de televisión nacional<br />
(TVE2). Los críticos alegan que esta<br />
legislación (concebida, en teoría, para<br />
proteger el medio rural) se abusa a favor<br />
de un gran desarrollo urbano e industrial. El<br />
Comité de las peticiones de la Unión<br />
Europea ha producido en 2004 un informe<br />
sobre la cuestión, alegando que el<br />
Gobierno valenciano estaba violando los<br />
derechos fundamentales europeos. Los<br />
embajadores de los Estados miembros de<br />
la UE, en representación de sus<br />
ciudadanos, han protestado con las<br />
autoridades españolas y la cuestión fue<br />
remitida al Tribunal Europeo de Derechos<br />
Humanos. Para agravar más la situación<br />
en este aspecto se añade el interés<br />
municipal con la intención de demoler<br />
numerosos edificios del <strong>Cabanyal</strong><br />
alcanzando el único objetivo de<br />
productividad económica con fines<br />
turísticos. Lo más absurdo es que antes de<br />
poner particular atención a la es<strong>tra</strong>tegia de<br />
aplicar, los mismos edificios que debían ser<br />
demolidos por el Plan Especial de reforma<br />
interna fueron declarados Bien de Interés<br />
Cultural sólo cinco años antes.
Questo scenario è utile per comprendere<br />
come le s<strong>tra</strong>tegie urbanistiche mirate<br />
esclusivamente allo sviluppo di una fitta<br />
rete turistica possa danneggiare<br />
patrimoni, <strong>identità</strong> culturali e causare<br />
fratture sociali. A <strong>Valencia</strong> i processi di<br />
<strong>tra</strong>sformazione urbanistica sono stati<br />
innescati essenzialmente da due tipi di<br />
forze economiche, la prima del turismo e<br />
la seconda del mercato immobiliare. Nel<br />
primo caso gli interessi, come avviene<br />
nella maggior parte delle grandi città,<br />
hanno mirato a rendere ospitali, vivibili,<br />
accoglienti e alternativi quegli spazi che<br />
fino a poco più della fine della seconda<br />
guerra mondiale sono state aree<br />
periferiche. Sicuramente l’alluvione del<br />
fiume Turia ha innescato positivamente<br />
una forte crescita <strong>urbana</strong> ma dall’al<strong>tra</strong> ha<br />
fatto si che le opere contemporanee<br />
prendessero forma in maniera a volte<br />
assolutamente poco funzionale e<br />
prevalentemente estetica. L’esempio della<br />
città dell’arte e della scienza è un<br />
paradossale caso. La città delle arti e<br />
delle scienze venne costruita per<br />
accompagnare il parco del fiume Turia,<br />
quindi cercando di seguirne le logiche<br />
funzionali e le forme dinamiche ma oggi<br />
costituisce un’imponente struttura a più<br />
complessi architettonici che al loro interno<br />
racchiudono poche opportunità rispetto a<br />
quelle che realmente potrebbe offrire.<br />
Oltre a piccole azioni puntuali di rilievo,<br />
per la città di <strong>Valencia</strong> sono state<br />
apportate anche <strong>tra</strong>sformazioni che hanno<br />
modificato la sua at<strong>tra</strong>ttiva. Infatti, per chi<br />
percorre la città dal centro storico al<br />
nuovo porto turistico il percorso pedonale<br />
sembra accompagnare volutamente<br />
at<strong>tra</strong>verso scenari ben studiati di forte<br />
interesse turistico.<br />
Este escenario es útil para comprender<br />
cómo las es<strong>tra</strong>tegias urbanísticas dirigidas<br />
exclusivamente al desarrollo de una densa<br />
red turística pueda perjudicar patrimonios,<br />
identidades culturales y causar fracturas<br />
sociales. En <strong>Valencia</strong> los procesos de<br />
<strong>tra</strong>nsformación urbanística han sido<br />
cebados esencialmente por dos tipos de<br />
fuerzas económicas, la primera del turismo<br />
y la segunda del mercado inmobiliario. En<br />
el primer caso los intereses, como ocurre<br />
en la mayor parte de las grandes ciudades,<br />
han apuntado a hacer hospitalarios, vivible,<br />
acogedores y alternativos esos espacios<br />
que hasta hace poco más de la final de la<br />
segunda guerra mundial fueron zonas<br />
periféricas. Seguramente la inundación del<br />
río Turia ha desencadenado positivamente<br />
una fuerte crecimiento urbano, pero por<br />
o t r a h a h e c h o q u e l a s o b r a s<br />
contemporáneas tomaran forma de manera<br />
a veces absolutamente poco funcional y<br />
predominantemente estética. El ejemplo de<br />
la ciudad del arte y la ciencia es un<br />
paradójico caso. La ciudad de las artes y<br />
las ciencias fue construida para acompañar<br />
el parque del río Turia, <strong>tra</strong>tando de seguir<br />
las lógicas funcionales y las formas<br />
dinámicas pero hoy es una imponente<br />
estructura a más complejos arquitectónicos<br />
que en su interior encierran pocas<br />
oportunidades frente a las que realmente<br />
podría albergar.Además de pequeñas<br />
acciones puntuales de importancia para la<br />
ciudad de <strong>Valencia</strong> se han introducido<br />
también <strong>tra</strong>nsformaciones que han<br />
modificado su a<strong>tra</strong>cción. En efecto, para<br />
quien recorre la ciudad del centro histórico<br />
al nuevo puerto deportivo el recorrido<br />
p e a t o n a l p a r e c e a c o m p a ñ a r<br />
voluntariamente a <strong>tra</strong>vés de escenarios<br />
bien estudiados de gran interés turístico.<br />
73
Chiaramente queste s<strong>tra</strong>tegie rispondono<br />
a logiche ben studiate a tavolino che<br />
qualsiasi città della stessa portata di<br />
<strong>Valencia</strong> deve assicurare per mantenere<br />
alta la domanda al flusso turistico. Oltre a<br />
questi forti flussi turistici la città ben<br />
consolidata dal punto di vista edilizio<br />
lungo la stessa parte che at<strong>tra</strong>versa<br />
quelle precedente. Infatti, il percorso che<br />
collega il centro storico al porto, oltre ad<br />
essere seguito da un corridoio interattivo<br />
e m u l t i f u n z i o n a l i d i a t t r a z i o n i<br />
contemporanee offrono anche un<br />
piacevole paesaggio urbano, ben curato,<br />
la cui offerta immobiliare è sempre salda.<br />
Quasi come una sorte di cerchio la città<br />
muove il suo commercio turistico e<br />
immobiliare dal Casco antiguo, passando<br />
per il parco del fiume Turia, in cui appunto<br />
si trova una parte della città delle Arti e<br />
della Scienza, raggiunge il porto turistico<br />
e richiude passando per i Campus<br />
universitari. All’interno di questo cerchio<br />
possiamo immaginare come le aree<br />
interne siano sporadicamente at<strong>tra</strong>versate<br />
e <strong>tra</strong> queste troviamo il <strong>Cabanyal</strong>. Ciò che<br />
più è assurdo parlando del <strong>Cabanyal</strong> è<br />
che la sua stretta vicinanza al porto, al<br />
lungomare, al campus universitario è<br />
fortemente evidente, ma allo stesso<br />
tempo sembra essere infinita. Questo<br />
perché le forze delle economie che si<br />
sono innescate hanno avuto la capacità di<br />
creare un vortice at<strong>tra</strong>ttivo attorno al quale<br />
ruotano meccanismi di una<br />
globalizzazione continuamente più forte e<br />
sovrastante. A metà del XIX secolo<br />
l’evoluzione <strong>urbana</strong> aumentò così tanto<br />
fino a raggiungere parti allora lontane<br />
dalla città avviando il processo di<br />
industrializzazione e di rivoluzione nel<br />
settore dei <strong>tra</strong>sporti.<br />
Claramente estas es<strong>tra</strong>tegias responden a<br />
lógicas bien estudiadas a posta que<br />
cualquier ciudad de la misma envergadura<br />
de <strong>Valencia</strong> debe garantizar para mantener<br />
alta la solicitud al flujo turístico. Además de<br />
estos fuertes flujos turísticos la ciudad bien<br />
consolidada desde el punto de vista de la<br />
construcción a lo largo de la misma parte<br />
que a<strong>tra</strong>viesa las anterior. En efecto, el<br />
recorrido que conecta el centro histórico en<br />
el puerto, además de ser seguido por un<br />
pasillo interactivo y multifuncionales de<br />
a<strong>tra</strong>cciones contemporáneas también<br />
ofrecen un agradable paisaje urbano, bien<br />
curato, cuya oferta inmobiliaria es siempre<br />
firme. Casi como una suerte de círculo de<br />
la ciudad mueve su comercio turístico e<br />
inmobiliario del casco antiguo, pasando por<br />
el Parque del río Turia, donde<br />
precisamente se encuen<strong>tra</strong> una parte de la<br />
ciudad de las artes y de la ciencia, alcanza<br />
el puerto turístico y richiude pasando por<br />
los campus universitarios. Dentro de este<br />
círculo podemos imaginar como las zonas<br />
i n t e r n a s s e a n e s p o r á d i c a m e n t e<br />
a<strong>tra</strong>vesadas y entre estas encon<strong>tra</strong>mos el<br />
<strong>Cabanyal</strong>. Lo que más es absurdo<br />
hablando del <strong>Cabanyal</strong> es que su estrecha<br />
cercanía al puerto, en el paseo marítimo, al<br />
campus universitario es muy evidente, pero<br />
al mismo tiempo parece ser infinita. Esto<br />
porque las fuerzas de las economías que<br />
se están exacerbadas han tenido la<br />
capacidad de crear un remolino a<strong>tra</strong>ctivo<br />
en torno al cual giran mecanismos de una<br />
globalización continuamente más fuerte y<br />
flotante.A mediados del siglo XIX la<br />
evolución <strong>urbana</strong> aumentó tanto hasta<br />
alcanzar partes entonces lejanas de la<br />
ciudad iniciando el proceso de<br />
industrialización y revolución en el sector<br />
de los <strong>tra</strong>nsportes.<br />
74
Nella seconda metà del XX secolo, le<br />
industrie e i servizi sono crescite<br />
notevolmente ma con essi anche<br />
l’immigrazione, la popolazione e<br />
l’urbanizzazione di una vasta periferia in<br />
cui sono apparse immense aree industriali<br />
e qualche insediamento marginale.<br />
Sinteticamente possiamo definire che le<br />
fasi principali della crescita <strong>urbana</strong><br />
causata dalle forze economiche che<br />
hanno innescato le <strong>tra</strong>sformazioni a<br />
partire dalla metà del XX secolo sono stati<br />
i seguenti:<br />
• A sud della città è sorto il nuovo<br />
percorso del corso artificiale del Turìa.<br />
L'opera, la cui pianificazione era<br />
iniziata in seguito all'alluvione del<br />
1957, è stata completata negli anni<br />
'70 e ha portato anche alla creazione<br />
di un intenso <strong>tra</strong>ffico viario;<br />
• A nord della città il vecchio letto del<br />
fiume è diventato uno spazio verde.<br />
Sulla riva sinis<strong>tra</strong> del fiume sono stati<br />
progettate attrezzature di vario<br />
genere: centri commerciali, un luna<br />
park e impianti sportivi che distolgono<br />
dalla reale bellezza dei quartieri<br />
interni;<br />
• <strong>Il</strong> porto è stato completamente<br />
integrato nella fascia della “città<br />
nuova”, con un’intensa attività di<br />
scambio di merci e turismo di<br />
passeggeri, nascondendo at<strong>tra</strong>verso<br />
vari eventi e spettacoli (American’s<br />
c u p e F o r m u l a u n o ) l a<br />
marginalizzazione di altri barrios che<br />
presentano condizioni di degrado e<br />
deterioramento, come il caso di El<br />
<strong>Cabanyal</strong>.<br />
En la segunda mitad del siglo XX, las<br />
industrias y los servicios son crescite<br />
considerablemente pero con ellos también<br />
la inmigración, la población y la<br />
urbanización de una amplia periferia en la<br />
que han aparecido inmensas zonas<br />
industriales y algún asentamiento marginal.<br />
Sintéticamente podemos definir que las<br />
principales etapas del crecimiento <strong>urbana</strong><br />
causada por las fuerzas económicas que<br />
han desencadenado las <strong>tra</strong>nsformaciones a<br />
partir de la mitad del siglo XX fueron los<br />
siguientes:<br />
• Al sur de la ciudad ha surgido el nuevo<br />
recorrido del curso artificial del Turìa. La<br />
O b r a , c u y a p l a n i fi c a c i ó n h a b í a<br />
comenzado <strong>tra</strong>s la inundación de 1957,<br />
fue completada en los años '70 y ha<br />
llevado también a la creación de un<br />
intenso tráfico viario;<br />
• En el norte de la ciudad el viejo cauce del<br />
río se ha convertido en un espacio verde.<br />
En la orilla izquierda del río han sido<br />
diseñadas equipos de diverso género:<br />
centros comerciales, un luna Park y<br />
centros deportivos que apartan de la real<br />
belleza de los barrios interiores;<br />
• El puerto ha sido completamente<br />
integrado en la franja de la "nueva<br />
ciudad", con una intensa actividad de<br />
intercambio de mercancías y turismo de<br />
pasajeros, escondiendo a <strong>tra</strong>vés de<br />
diferentes eventos y espectáculos<br />
(American's Cup y Fórmula Uno) la<br />
marginación de otros barrios que<br />
presentan condiciones de degradación y<br />
deterioro, como el caso de El <strong>Cabanyal</strong>.<br />
75
“<strong>Il</strong> caso di <strong>Valencia</strong> dimos<strong>tra</strong><br />
che la scommessa sui grandi<br />
eventi-grandi progetti ha dei<br />
vincitori fissi: il settore edilizio<br />
che beneficia di incarichi di alto<br />
livello (..). Ma ha anche <strong>degli</strong><br />
sconfitti fissi: la datazione di<br />
servizi sociali che subisce<br />
riduzioni e un significativo<br />
deterioramento.”<br />
(Gaja Dìaz Fernando (2009),<br />
"El caso de <strong>Valencia</strong> demues<strong>tra</strong><br />
que la apuesta de los grandes<br />
acontecimientos-grandes<br />
proyectos ha los ganadores fijos: el<br />
sector de la construcción que goza<br />
de puestos de alto nivel (..).<br />
Pero también los perdedores fijos:<br />
la datación de servicios sociales<br />
que sufre reducciones y un<br />
significativo deterioro."<br />
(Gaja Dìaz Fernando (2009),<br />
76
Racconterò la storia delle città che<br />
andrò visitando, tanto delle grandi<br />
quanto delle piccole. La maggior parte<br />
di quelle che un tempo erano grandi,<br />
sono ora diventate piccole; e quelle<br />
che nel corso della mia vita ho visto<br />
crescere e diventare potenti, avevano<br />
prima dimensioni molto ridotte.<br />
(Erodoto)<br />
”<br />
77<br />
Foto di Rio de Jeneiro reperita dal web
5. IL CABANYAL:<br />
INQUADRAMENTO<br />
DELL’AREA DI STUDIO<br />
5. EL CABANYAL:<br />
ENCUADRE DEL ÁREA<br />
DE ESTUDIO<br />
Come diceva Erodoto, le città che ora<br />
sono potenti prima erano piccole aree di<br />
espansione, accennate evoluzioni urbane,<br />
prime forme di insediamenti autoorganizzate.<br />
Oggi troviamo grandi megalopli inglobare<br />
piccole forme di espansioni, intense<br />
distese urbane che si neu<strong>tra</strong>lizzano e<br />
scandiscono meccanici ritmi di vita.<br />
Quello che abbiamo visto fino ad ora è un<br />
ampio scenario di come i meccanismi<br />
della globalizzazione abbia generate<br />
profonde ferite sociali, economiche o<br />
politiche. Dietro ogni grande città si<br />
nasconde il suo angolo di emarginazione<br />
sociale che piano piano accresce le sue<br />
dimensione e i suoi retroscena<br />
sconcertanti.<br />
In questa sezione vedremo come i<br />
cambiamenti storici, politici ed economici<br />
e loro effetti abbiano <strong>tra</strong>sformato un<br />
quartiere come quello del <strong>Cabanyal</strong>,<br />
antico scrigno urbano di <strong>Valencia</strong>, in un<br />
luogo abbandonato, degradato,<br />
fortemente colpito dall’esclusione e dal<br />
conflitto sociale che lo rendono oggi un<br />
ghetto a tutti gli effetti.<br />
Como decía Erodoto, las ciudades que<br />
ahora son poderosos antes eran pequeñas<br />
áreas de expansión, amplias evoluciones<br />
u r b a n a s , p r i m e r a s f o r m a s d e<br />
asentamientos auto-organizadas.<br />
Hoy encon<strong>tra</strong>mos grandes megalopli<br />
englobar pequeñas formas de expansión,<br />
intensas tendidas <strong>urbana</strong>s que se<br />
neu<strong>tra</strong>lizan y jalonan mecánicos ritmos de<br />
vida.<br />
Lo que hemos visto hasta ahora es un<br />
amplio escenario de cómo los mecanismos<br />
de la globalización ha generado profundas<br />
heridas sociales, económicas o políticas.<br />
Detrás de toda gran ciudad se esconde su<br />
ángulo de exclusión social que plan plan<br />
aumenta sus dimensiones y sus <strong>tra</strong>sfondo<br />
desconcertantes.<br />
En esta sección veremos cómo los<br />
cambios históricos, políticos y económicos<br />
y sus efectos han <strong>tra</strong>nsformado un barrio<br />
como el del <strong>Cabanyal</strong>, antiguo cofre urbano<br />
de <strong>Valencia</strong>, en un lugar abandonado,<br />
degradado, fuertemente afectado por la<br />
exclusión y el conflicto social, que lo hacen<br />
hoy un gueto a todos los efectos.<br />
78
5.1. INQUADRAMENTO URBANO<br />
E TERRITORIALE<br />
5.1. ENCUADRE URBANO Y<br />
TERRITORIAL<br />
<strong>Il</strong> quartiere del <strong>Cabanyal</strong> si estende lungo<br />
la parte costiera e costituisce il limite<br />
fisico della città di <strong>Valencia</strong> con il mare. <strong>Il</strong><br />
barrio si affaccia sul mar Mediterraneo a<br />
sud e a ovest è valicato dalla linea di<br />
confine di una <strong>degli</strong> assi principali della<br />
nuova aerea residenziale e universitaria di<br />
<strong>Valencia</strong>, ovvero Avenida Blasco Ibanez.<br />
La posizione s<strong>tra</strong>tegica del <strong>Cabanyal</strong><br />
consente ormai da numerose generazioni,<br />
la prosecuzione delle attività locali legate<br />
alla pesca e alla <strong>partecipazione</strong> della vita<br />
portuale. Al principio la sua collocazione<br />
s<strong>tra</strong>tegica consentiva lo sviluppo<br />
dell’economia <strong>locale</strong> at<strong>tra</strong>verso il<br />
mantenimento delle attività <strong>tra</strong>dizionali.<br />
Ora ci soffermiamo per lo più a definire<br />
oggettivamente quali condizioni hanno<br />
determinato lo sviluppo territoriale e<br />
urbano del <strong>Cabanyal</strong>. Innanzitutto, la<br />
<strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> del barrio del <strong>Cabanyal</strong> è<br />
una coerente risposta alla struttura<br />
morfologica e alla sua composizione che<br />
ha dato vita ad una struttura <strong>urbana</strong><br />
totalmente quadrangolare in funzione<br />
delle attitudini quotidiane e delle esigenze<br />
di vita svolte dagli <strong>abitanti</strong> che hanno<br />
popolato il quartiere. La costituzione di un<br />
determinato tipo edilizio è sicuramente<br />
una forte testimonianza delle differenti<br />
forme di vivere e “abitare” il territorio e lo<br />
spazio, essendo in forte relazione il luogo<br />
più prossimo, come avviene in questo<br />
caso con il <strong>Cabanyal</strong>, che ha sviluppato la<br />
sua formazione in funzione dell’elemento<br />
determinante per eccellenza; il mare,<br />
elemento fisico limitante e funzionale allo<br />
stesso tempo.<br />
El barrio del <strong>Cabanyal</strong>, se extiende a lo<br />
largo de la parte costera y constituye el<br />
límite físico de la ciudad de <strong>Valencia</strong> con el<br />
m a r. E l b a r r i o s e a s o m a a l m a r<br />
Mediterráneo y en la dirección oeste<br />
encuen<strong>tra</strong> la línea de frontera de uno de los<br />
ejes principales de la nueva área<br />
residencial y universitaria de <strong>Valencia</strong> que<br />
es la Avenida Blasco Ibánñez. La posición<br />
es<strong>tra</strong>tégica del <strong>Cabanyal</strong> cerca del mar has<br />
p e r m i t i d o d e s d e h a c e m u c h a s<br />
generaciones la realización de las<br />
actividades <strong>locale</strong>s vinculadas a la pesca y<br />
la participación de la vida portuaria. En<br />
principio su ubicación es<strong>tra</strong>tégica permitía<br />
el desarrollo de la economía local mediante<br />
el mantenimiento de las actividades<br />
t r a d i c i o n a l e s . P a s a m o s d e fi n i r<br />
objetivamente qué condiciones han<br />
determinado el desarrollo territorial y<br />
urbano del <strong>Cabanyal</strong>. En primer lugar, la<br />
<strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> del barrio del <strong>Cabanyal</strong> es<br />
una respuesta coherente a la estructura<br />
morfológica y a su composición que ha<br />
dado vida a una estructura <strong>urbana</strong><br />
totalmente cuadrangular en función de las<br />
actitudes cotidianas y las necesidades de<br />
vida realizadas por los habitantes que han<br />
poblado el barrio. La constitución de un tipo<br />
determinado de la construcción es sin duda<br />
un fuerte testimonio de las diferentes<br />
formas de vivir y "habitar" el territorio y el<br />
espacio, estando en fuerte relación el lugar<br />
más próximo, como sucede en este caso<br />
con el <strong>Cabanyal</strong>, que ha desarrollado su<br />
formación en función del elemento<br />
funcional por excelencia; el mar, elemento<br />
físico limitante y viable al mismo tiempo.<br />
79
La relazione con il mare come elemento<br />
essenziale e mezzo di vita per il <strong>Cabanyal</strong><br />
è lo stesso elemento che ha caratterizzato<br />
s i g n i fi c a t i v a m e n t e l ’ a r c h i t e t t u r a<br />
<strong>tra</strong>dizionale. La formazione<br />
dell’architettura <strong>tra</strong>dizionale si basa<br />
sull’esperienza dell’uomo e sulla sua<br />
capacità di applicare l’uso di materiali più<br />
semplici e gestibili at<strong>tra</strong>verso tecniche<br />
artigianali (PastorVilla, R. 2012).<br />
La prosecuzione delle capacità delle<br />
tecniche costruttive at<strong>tra</strong>verso l’impiego di<br />
determinati materiali presenti sul territorio<br />
costituisce la formazione di una tipologia<br />
edilizia legata all’architettura del luogo<br />
ovvero vernacolare. Se l’architettura<br />
<strong>tra</strong>dizionale è l’espressione dell’azione<br />
umana sul territorio anche la storia della<br />
nascita del <strong>Cabanyal</strong> è strettamente<br />
legata all’azione sociale rispetto a quella<br />
storica. Nel 138 a. C. venne fondata la<br />
<strong>Valencia</strong> romana sorta s<strong>tra</strong>tegicamente<br />
per la presenza del fiume e per la sua<br />
vicinanza a mare tanto che i romani<br />
dotarono la città di installazioni portuarie.<br />
Secondo quanto riportato da alcuni testi la<br />
forte costituzione del porto ricadeva<br />
esattamente nella fascia limitrofa al<br />
<strong>Cabanyal</strong>:<br />
“Le grandi navi erano ancorate a una<br />
certa distanza dalla costa, vicino ad aree<br />
rocciose. Secondo Aguilar (2011, 57),<br />
sono stati rilevati due ancoraggi, uno di<br />
fronte alla spiaggia di El <strong>Cabanyal</strong> e<br />
Malvarrosa utilizzato dal 6 ° secolo a.C. e<br />
il secondo contro Pinedo e Saler”.<br />
La relación con el mar como elemento<br />
esencial y medio de vida para el <strong>Cabanyal</strong><br />
es el mismo elemento que ha caracterizado<br />
significativamente la arquitectura<br />
<strong>tra</strong>dicional. La formación de la arquitectura<br />
<strong>tra</strong>dicional se basa en la experiencia del<br />
hombre y sobre su capacidad de aplicar el<br />
uso de materiales más sencillos y<br />
m a n e j a b l e s a t r a v é s d e t é c n i c a s<br />
artesanales (PastorVilla, R. 2012). La<br />
prosecución de las capacidades de las<br />
técnicas constructivas mediante el uso de<br />
determinados materiales presentes en el<br />
territorio constituyen la formación de una<br />
tipología de vivienda vinculada a la<br />
arquitectura del lugar o vernácula. Si la<br />
arquitectura <strong>tra</strong>dicional es la expresión de<br />
la acción humana en el territorio también la<br />
historia del nacimiento del <strong>Cabanyal</strong> está<br />
estrechamente ligada a la acción social con<br />
respecto a la histórica. En el 138 a. C. fue<br />
fundada la valencia romana nacida<br />
es<strong>tra</strong>tégicamente por la presencia del río y<br />
por su cercanía al mar tanto que los<br />
r o m a n o s d o t a r o n a l a c i u d a d d e<br />
instalaciones portuarias. Según lo indicado<br />
por algunos textos la fuerte creación del<br />
puerto quedaba exactamente en la franja<br />
limítrofe al <strong>Cabanyal</strong>:<br />
“Los grandes navíos fondeaban a cierta<br />
distancia de la costa, en busca de zonas<br />
rocosas. Según Aguilar (2011, 57), se han<br />
detectado dos fondeaderos, uno frente a la<br />
playa de El <strong>Cabanyal</strong> y Malvarrosa utilizado<br />
desde el siglo VI a.C. y el segundo frente a<br />
Pinedo y Saler”.<br />
80
La crescita <strong>urbana</strong> del <strong>Cabanyal</strong> fu<br />
strettamente legata al nucleo urbano del<br />
El Grao a cui sono riferiti i primi dati storici<br />
<strong>degli</strong> insediamenti marittimi data la<br />
rilevanza che quest'area acquisì con la<br />
conquista della città da parte del Re<br />
Giacomo I, che sebbene collocò i primi<br />
insediamenti nel Grao, già distingueva le<br />
aree marittime per i suoi cinquecento<br />
marinai che lo servirono nella conquista<br />
dando loro, come ricompensa, terreni<br />
situati in due parti della città, una del<br />
cosiddetto Barrio de Pescadores, vicino<br />
alla Plaza del Ayuntamiento e l’altro nel<br />
<strong>Cabanyal</strong>. Questa divisione di quartieri<br />
che portano con sé un nome strettamente<br />
marittimo ma di cui allo stesso tempo la<br />
locazione è distante dal riferimento del<br />
luogo è data dal fatto che la vita familiare<br />
vicino al porto, fino alla metà del<br />
diciannovesimo secolo, quando i nuovi<br />
progetti portuali avrebbero reso l'area più<br />
vivibile, ha avuto i suoi pericoli. Pueblo<br />
Nuevo del Mar era un luogo salmastro,<br />
intriso di umidità e a continuo rischio di<br />
incendi. Per questo motivo alcuni<br />
pescatori hanno dato il loro nome a un<br />
quartiere lontano dal mare, in un luogo in<br />
cui erano concen<strong>tra</strong>ti i calafati, che con la<br />
loro esperienza coprivano le barche di<br />
ca<strong>tra</strong>me, disponendole per le loro attività<br />
di pesca. Al riparo della città di El Grao,<br />
nacquero i tre villaggi di pescatori El<br />
<strong>Cabanyal</strong>, El Canyamelar e Cap de<br />
França, in una terra paludosa e in seguito<br />
bonificata. Come riportato dal<br />
paradigmatico testo di tesi di dottorato<br />
della Professoressa dell’Università<br />
Politecnica di <strong>Valencia</strong> Rosa Pastor Villa<br />
dal titolo El <strong>Cabanyal</strong> le testimonianze<br />
El crecimiento <strong>urbana</strong> del <strong>Cabanyal</strong> estuvo<br />
ligada a la zona de El Grao a que se<br />
refieren los primeros datos históricos de los<br />
asentamientos marítimos dada la<br />
importancia que esta zona acquisì con la<br />
conquista de la ciudad por parte del Rey<br />
Jacobo I, que aunque colocó los primeros<br />
asentamientos en el Grao, ya diferenciaba<br />
las zonas marítimas para sus quinientos<br />
marineros que lo sirvieron en la conquista<br />
dándoles, como recompensa, terrenos<br />
situados en dos partes de la ciudad, una<br />
llamado Barrio de Pescadores, cerca de la<br />
plaza del Ayuntamiento y otro en el<br />
<strong>Cabanyal</strong>. Esta división de barrios que<br />
llevan consigo un nombre estrictamente<br />
marítimo pero que al mismo tiempo el<br />
alquiler es alejado del referencia del lugar<br />
es el hecho de que la vida familiar cercana<br />
al puerto, hasta mediados del siglo XIX,<br />
cuando los nuevos proyectos portuarios<br />
habrían entregado en la zona más vivible,<br />
ha tenido sus peligros.Pueblo Nuevo del<br />
Mar era un lugar salmastro, lleno de<br />
humedad y en constante riesgo de<br />
incendios. Por este motivo algunos<br />
pescadores han dado su nombre a un<br />
barrio lejos del mar, en un lugar donde<br />
estaban concen<strong>tra</strong>dos los calafati, que con<br />
su experiencia cubrían las barcas de<br />
a l q u i t r á n , d i s p o n e n d o l e p a r a s u s<br />
actividades de pesca. Al abrigo de la<br />
ciudad de El Grao, nacieron los tres aldeas<br />
de pescadores El <strong>Cabanyal</strong>, El Canyamelar<br />
y Cap de França, en una tierra pantanosas<br />
y posteriormente canalizada. Como dice el<br />
texto de tesis de doctorado de la profesora<br />
de la Universidad Politecnica de <strong>Valencia</strong><br />
Rosa Pastor Villa titulada El <strong>Cabanyal</strong>, los<br />
testimonios<br />
81
ilevate at<strong>tra</strong>verso le fonti riguardo la<br />
nascita del primo insediamento del barrio<br />
s o n o r i p o r t a t e n e l L i b r o d i<br />
Com<strong>partecipazione</strong> del Re Giacomo I<br />
(Llibre del Repartiment de Jaime I) che<br />
conquistò <strong>Valencia</strong> e diede la<br />
“concessione” delle terre del <strong>Cabanyal</strong> a<br />
500 marinai che lo aiutarono nella<br />
conquista:<br />
«… 200 pezzi di terra a El Cabañal o da<br />
El Grao alla fine di Alboraya seguendo la<br />
costa ... ».<br />
Dai racconti alle testimonianze concrete è<br />
difficile ricomporre esattamente tutti<br />
tasselli al proprio posto dato che dalla<br />
conquista del Re Giacomo I d’Aragona del<br />
1238 alla formazione dei primi<br />
asentamientos si sa molto poco. Le<br />
informazioni pervenute riconducono<br />
l’esistenza di questi insediamenti a quelli<br />
del Grao. Infatti, dopo la conquista<br />
cristiana di <strong>Valencia</strong> nel 1238 e la prima<br />
distribuzione delle loro terre, il nome del<br />
Grau risuona spesso nelle fonti. Nel<br />
quadro di un vasto riordino del territorio<br />
che favoriva la costa e le città, il re fondò<br />
intorno al 1249 un nucleo urbano che<br />
chiamò Vilanova del Grau de la Mar nella<br />
zona <strong>tra</strong> la foce del fiume Turia a sud e la<br />
spiaggia. In quella posizione c'erano<br />
baracche, patii e piante in costruzione con<br />
un recinto murato, ma l'intenzione di<br />
costruire al suo interno case con materiali<br />
durevoli che riflettessero il vero privilegio<br />
non ha lasciato un'immagine definita e<br />
d u r a t u r a . S e G i a c o m o I a v e v a<br />
scommesso con la fondazione di nuove<br />
città nelle pianure costiere del regno di<br />
<strong>Valencia</strong>, la Corona d'Aragona nel<br />
frattempo puntava al resto del<br />
Mediterraneo occidentale con<br />
detectadas a <strong>tra</strong>vés de las fuentes sobre<br />
el nacimiento del primer asentamiento del<br />
barrio se recogen en el Libro de<br />
coparticipación del Rey Jacobo I (Llibre<br />
del Repartiment de Jaime I) que<br />
conquistó <strong>Valencia</strong> y dio la "concesión" de<br />
las tierras del <strong>Cabanyal</strong> a 500 marineros<br />
que lo ayudaron en la conquista:<br />
«... 200 pezzi di terra a El Cabañal o da<br />
El Grao alla fine di Alboraya seguendo la<br />
costa ... ».<br />
Por los relatos a los testimonios<br />
c o n c r e t a s e s d i f í c i l r e c o m p o n e r<br />
exactamente todos listones en su lugar<br />
dado que la conquista del Rey Jaime I<br />
del 1238 a la formación de los primeros<br />
asentamientos se sabe muy poco. Las<br />
informaciones recibidas reconducen la<br />
existencia de estos asentamientos a los<br />
del Grao. En efecto, después de la<br />
conquista cristiana de <strong>Valencia</strong> en 1238 y<br />
la primera distribución de sus tierras, el<br />
nombre del Grau resuena a menudo en<br />
las fuentes. En el marco de un vasto<br />
reordenación del territorio que favorecía<br />
la relación entre la costa y las ciudades,<br />
el rey fundó en torno al 1249 un núcleo<br />
urbano que llamó Vilanova del Grau de la<br />
mar en la zona entre la desembocadura<br />
del río Turia a sur y la playa. En esa<br />
posición había barracas patii y plantas en<br />
construcción con un recinto murato, pero<br />
la intención de construir en su interior<br />
casas con materiales duraderos que<br />
reflejaban el verdadero privilegio no ha<br />
dejado una imagen definida y duradera.<br />
Si Jaime I había apostado con la<br />
fundación de nuevas ciudades en las<br />
llanuras costeras del Reino de <strong>Valencia</strong>,<br />
la Corona de Aragón entretanto apostaba<br />
al resto del Mediterráneo occidental con<br />
82
l'incorporazione della Sardegna, la<br />
reintegrazione del regno di Maiorca e la<br />
successiva conquista di Napoli nel 1442<br />
accentuando il sistema geopolitico 7 .<br />
Quello che sappiamo del pezzo di terra<br />
che si costituì dal Grao al <strong>Cabanyal</strong>, in<br />
questo periodo storico, è che era esente<br />
da tasse e la sua popolazione viveva in<br />
condizioni precarie senza la protezione<br />
della città. Le notizie più certe dei primi<br />
confini dell'insediamento risalgono al<br />
1563 come riportato da Antoine<br />
Wijngaerde in Le vedute di El Grao de<br />
<strong>Valencia</strong> 8 di cui i racconti narrano<br />
l’esistenza di piccoli gruppi di capanne. In<br />
spagnolo “capanna” si indica con il<br />
termine cabaña e non a caso il barrio del<br />
<strong>Cabanyal</strong> avrà questo nome che in<br />
castigliano è meglio conosciuto come<br />
Cabañal. I riferimenti cartografici in merito<br />
riguardano il piano di El Grao di Nicolas<br />
Bodín da cui emerge la presenza di due<br />
tipologie edilizie: le baracche dei pescatori<br />
e <strong>degli</strong> agricoltori. Alla fine del XVIII<br />
secolo, l'insediamento della zona nord di<br />
El Grao, presenta una crescita<br />
considerevole e una pianificazione più<br />
regolare rispetto al piano di Bodin come si<br />
potrà notare dapprima nell’elaborazione<br />
del piano di Manuel Salomón del 1784 e<br />
subito dopo nel 1795 con quello di Puerto<br />
de <strong>Valencia</strong> y vista del Grao di Tomas<br />
Lopez Enguidanos.<br />
la incorporación de la Cerdeña, la<br />
reintegración del Reino de Mallorca y la<br />
posterior conquista de Nápoles en 1442<br />
acentuando el sistema geopolítico. Lo que<br />
sabemos del trozo de tierra que se<br />
constituyó entre el Grao y el <strong>Cabanyal</strong>, en<br />
este período histórico, es que estaba<br />
exento de impuestos y su población vivía<br />
en condiciones precarias sin la protección<br />
de la ciudad. Las noticias más confiables<br />
de los primeros confines de la instalación<br />
se remontan a 1563 como se indica por<br />
Antoine Wijngaerde en las impresiones de<br />
El Grao de <strong>Valencia</strong> que los relatos narran<br />
la existencia de pequeños grupos de los<br />
tabernáculos. En español "baracca" se<br />
indica con el término cabaña y no en vano<br />
el barrio del <strong>Cabanyal</strong> tendrá este nombre<br />
que en castellano es mejor conocido como<br />
Cabañal. Las referencias cartográficas en<br />
cuanto se refieren al plan de El Grao de<br />
Nicolas Bodín que indican la presencia de<br />
dos tipologías de vivienda: las barracas de<br />
los pescadores y los agricultores. A finales<br />
del siglo XVIII, la implantación de la zona<br />
norte de El Grao, presenta un crecimiento<br />
considerable y una planificación más<br />
regular con respecto al plan de Bodin como<br />
se podrá observar primero en la<br />
elaboración del plan de Manuel Salomón<br />
del 1784, inmediatamente después en<br />
1795 con el puerto de <strong>Valencia</strong> y vista del<br />
Grao de Tomas Lopez Enguidanos.<br />
7 TRA STORIA E RECUPERO: Le cittá portuali dell’impero spagnolo nell'etá di Filippo II. L'etá del confronto e la riqualificazione dei fronti a mare storici a cura di Teresa Colletta<br />
8 Tesi di dottorato, El <strong>Cabanyal</strong>: LECTURA DE LAS ESTRUCTURAS DE LA EDIFICACIÓN. ENSAYO TIPOLÓGICO RESIDENCIAL 1900-1936, Rosa Pastor Villa, 2012<br />
83
Plan de reconocimiento de la playa del Grao y del proyecto por su puerto di Manuel<br />
Salomón del 1784<br />
Plan del puerto de <strong>Valencia</strong> y vista del Grao di Tomas Lopez Enguidanos<br />
84
A questa elaborazione subentrerà solo un<br />
anno dopo una vera e propria<br />
testimonianza cartografica, fedele<br />
all’estensione geografica del <strong>Cabanyal</strong><br />
raggiunta sino a quel momento,<br />
rappresentata at<strong>tra</strong>verso il Piano<br />
Geografico della popolazione dell’area<br />
costiera della città di <strong>Valencia</strong> (Plano<br />
Geográfico de la Población de la Playa de<br />
la Ciudad de <strong>Valencia</strong>) del 1796. La<br />
rappresentazione sembra essere fedele<br />
alle forme <strong>degli</strong> insediamenti nati fino a<br />
quel momento e corrispondente ad un<br />
sistema urbano persistente nel tempo.<br />
A esta elaboración aparecerá sólo un año<br />
después de una verdadera y propia<br />
testimonio cartográfica fiel a la extensión<br />
geográfica del <strong>Cabanyal</strong> alcanzada hasta<br />
ese momento representada por el plano<br />
geográfico de la población de la zona<br />
costera de la ciudad de <strong>Valencia</strong> (Plano<br />
geográfico de la población de la playa de la<br />
ciudad de <strong>Valencia</strong>) de 1796. La<br />
representación parece ser fiel a las formas<br />
de los asentamientos nacidos hasta ese<br />
momento y que corresponde a un sistema<br />
urbano persistente en el tiempo.<br />
Plano Geográfico de la Población de la Playa de la Ciudad de <strong>Valencia</strong> del 1796<br />
Oltre a percepire fortemente una maglia<br />
<strong>urbana</strong> semplice, che segue gli schemi<br />
funzionali delle logiche del tempo, è<br />
evidente quanto alle spalle di questo<br />
quartiere non vi sia <strong>tra</strong>ccia di<br />
insediamento di alcun genere. A conferma<br />
del fatto che il barrio del <strong>Cabanyal</strong> sia<br />
esistito autonomamente e indipendente<br />
del resto della città sia cresciuto e abbia<br />
radicato il suo sentimento d’appartenenza<br />
troviamo riscontro nel Piano della città di<br />
<strong>Valencia</strong> del 1808.<br />
Además de percibir fuertemente una malla<br />
<strong>urbana</strong> simple, que sigue los esquemas<br />
funcionales de las lógicas del tiempo, es<br />
evidente en cuanto a las espaldas de este<br />
barrio no haya rastro de instalación de<br />
ningún tipo. En confirmación del hecho de<br />
que el barrio del <strong>Cabanyal</strong> haya existido de<br />
manera autónoma e independiente del<br />
resto de la ciudad ha crecido y ha<br />
arraigado su sentimiento de pertenencia<br />
encon<strong>tra</strong>mos refleja en el plano de la<br />
ciudad de <strong>Valencia</strong> del 1808.<br />
85
Plano de la ciudad de <strong>Valencia</strong> del 1808<br />
A seguire nel 1811 con il Piano della città<br />
di <strong>Valencia</strong> e i suoi confini con le nuove<br />
mura di fortificazione saranno ancor di più<br />
sottolineati i limiti fisici e le distanze <strong>tra</strong> il<br />
centro della città e il suo intorno.<br />
Bisognerà aspettare il 1899 quando la<br />
connessione <strong>tra</strong> il Pueblo del Mar e la<br />
città sarà coronata. Nell’arco di questi 80<br />
anni la crescita della popolazione<br />
marittima sarà graduale. Nel 1822<br />
determinante sarà l’incendio che<br />
accelererà il processo di “sostituzione<br />
tipologica”. Bisogna ricordare che già dal<br />
1792 le opere di espansione del porto<br />
avevano comportato la ritirata della linea<br />
di costa provocando una diminuzione<br />
dello spazio “abitabile” e favorendo<br />
A seguir en el 1811 con el plan de la ciudad<br />
de <strong>Valencia</strong> y sus fronteras con las nuevas<br />
murallas de fortificación serán aún más<br />
subrayados los límites físicos y las<br />
distancias entre el centro de la ciudad y su<br />
alrededor. Habrá que esperar el 1899<br />
cuando la conexión entre el pueblo del Mar<br />
y de la ciudad será coronada. En el arco de<br />
estos 80 años el crecimiento de la<br />
población marítima será gradual. En 1822<br />
determinante será el incendio que acelerará<br />
el proceso de "sustitución tipológica”. Hay<br />
que recordar que desde 1792 las obras de<br />
expansión del puerto habían provocado la<br />
retirada de la línea de costa provocando<br />
una disminución del espacio "habitable" y<br />
favoreciendo<br />
86
l’avvicinamento della costruzione delle<br />
numerose baracche che data la loro<br />
predominanza di materiale legnoso<br />
favorivano l’innescarsi di numerosi incendi.<br />
In seguito a questi episodi numerosi<br />
saranno i tentativi di rinnovo delle aree che<br />
avverrà in forma progressiva. El <strong>Cabanyal</strong><br />
nel 1890 ospitava già più di 11 mila <strong>abitanti</strong><br />
di cui 2550 lavoravano a diretto contatto<br />
con il mare. Ma la sua dipendenza finì<br />
presto nel 1897 quando venne annesso alla<br />
città. La storia <strong>degli</strong> ultimi venti anni è una<br />
storia di lotta politica, legale e sociale. Oggi<br />
il <strong>Cabanyal</strong> ospita una popolazione pari a<br />
20.493 (fonte: Instituto nacional de<br />
estadistica) <strong>abitanti</strong> residenti <strong>tra</strong> <strong>Cabanyal</strong> e<br />
Canyamelar dato che l’annessione<br />
dell’intera area ha portato con sé un sottofrazionamento<br />
presente da secoli .<br />
el acercamiento de la construcción de las<br />
numerosas barracas que dada su<br />
predominio de material legnoso favorecían<br />
numerosos incendios. Tras estos episodios<br />
n u m e r o s o s s e r á n l o s i n t e n t o s d e<br />
renovación de las zonas que sucederá en<br />
forma progresiva. El <strong>Cabanyal</strong> en 1890<br />
albergaba ya más de 11 mil habitantes de<br />
los cuales 2550 <strong>tra</strong>bajaban en contacto<br />
directo con el mar. Pero su dependencia<br />
terminó pronto en 1897 cuando fue<br />
anexionada a la ciudad. La historia de los<br />
últimos veinte años es una historia de lucha<br />
política, legal y social. Hoy el <strong>Cabanyal</strong><br />
alberga una población igual a 20.493<br />
habitantes entre <strong>Cabanyal</strong>, Canyamelar<br />
dado que la anexión de toda la zona ha<br />
llevado consigo un sub-fraccionamiento<br />
presente desde hace siglos .<br />
Frazionamento del quartiere marittimo<br />
87
I terreni a nord del <strong>Cabanyal</strong> erano<br />
destinati alla coltivazione del frutteto<br />
(Huerta de <strong>Valencia</strong>) e il terreno su cui<br />
l’insediamento costituiva i suoi <strong>tra</strong>cciati<br />
molto spesso era una conseguenza delle<br />
acque del fiume Turia che scorrevano al<br />
mare. Per esempio, come riportato dal<br />
testo de El <strong>Cabanyal</strong>: lecturas de las<br />
estructuras de la edificación:<br />
Los terrenos al norte del <strong>Cabanyal</strong> estaban<br />
destinados al cultivo del huerto (huerta de<br />
<strong>Valencia</strong>) y el terreno en el que la<br />
instalación constituía sus <strong>tra</strong>zados muy a<br />
menudo era una consecuencia de las<br />
aguas del río Turia que derivaban en el<br />
mar. Por ejemplo como se indica el texto<br />
de El <strong>Cabanyal</strong>: lecturas de las estructuras<br />
de la edificación:<br />
“Uno di questi fossati, quello di Mestalla,<br />
una volta raggiunta la città, si chiamava<br />
acequia d 'En Gasch o del Gas e divideva<br />
El <strong>Cabanyal</strong> da El Canyamelar; un altro<br />
canale, quello dei Pixavaques, separava il<br />
Canyameral dal Cap de França, questi tre<br />
nuclei formavano Pueblo Nuevo del Mar”.<br />
"Uno de estos zanjas, el de Mestalla, una<br />
vez alcanzada la ciudad, se llamaba<br />
acequia d 'En Gasch o del gas y dividía el<br />
<strong>Cabanyal</strong> de El Canyamelar; otro canal, el<br />
d e l o s P i x a v a q u e s , s e p a r a b a e l<br />
Canyameral del Cap de França, estos tres<br />
núcleos formaban Pueblo Nuevo del mar".<br />
Fino al XVIII secolo sembrerebbe che<br />
Canyamelar avrebbe avuto solo qualche<br />
baracca dispersa ma da quel momento in<br />
poi la sua crescita fu consequenziale e la<br />
formazione della sua maglia <strong>urbana</strong> seguì<br />
quella del <strong>Cabanyal</strong> omogeneizzandosi a<br />
questo.<br />
Ufficialmente potremmo dire che la<br />
formazione del <strong>Cabanyal</strong> ancorò le sue<br />
radici sin dai tempi del Re Giacomo I<br />
d’Aragona stanziandosi sin da sempre<br />
come “pueblo del mar”, ma solo dal 1800<br />
la sua espansione seguì le regole<br />
urbanistiche dettate dal processo di<br />
sviluppo del tempo.<br />
H a s t a e l s i g l o X V I I I p a r e c e q u e<br />
Canyamelar tendría alguna cabaña<br />
dispersa pero desde ese momento en<br />
adelante su crecimiento fue consecuencia<br />
una y la formación de su tejido urbano<br />
siguió la del <strong>Cabanyal</strong>.<br />
Oficialmente, podríamos decir que la<br />
formación del <strong>Cabanyal</strong> designó sus raíces<br />
desde los tiempos del Rey Jacobo I<br />
d'Aragona estableciéndose desde siempre<br />
como "pueblo del mar", pero sólo desde<br />
1800 su expansión siguió las normas<br />
urbanísticas relacionadas con el proceso<br />
de desarrollo del tiempo.<br />
88
5.2 POSIZIONE STRATEGICA 5.2 POSICIÓN ESTRATÉGICA<br />
La posizione geografica del barrio è la<br />
chiave di volta che ha permesso la sua<br />
espansione sino al 1966, anno in cui la<br />
sua crescita fu arrestata e con la stessa<br />
data si ufficializzò quello che oggi<br />
costituisce una profonda ferità di degrado<br />
urbano e sociale. Infatti, fu proprio in<br />
quell’anno che il Piano Generale di<br />
Ordinazione Urbana determinò il degrado<br />
ambientale e patrimoniale permettendo la<br />
costruzione di tipologie non abituali nella<br />
zona favorendo così la crescita verticale a<br />
quella orizzontale. Questo momento<br />
favorì l’alterazione della fisionomia <strong>degli</strong><br />
assi primari di collegamento come calle<br />
Dr. Llunch, Reina e Barraca , San José,<br />
del Ángel, del Carmen, San Fernando,<br />
San Antonio e il Rosario. In particolar<br />
modo Calle de la Reina (La s<strong>tra</strong>da della<br />
Regina) ottenne la sua regolarizzazione<br />
più tardi, verso l'anno 1841. L'apertura<br />
della s<strong>tra</strong>da della Regina portò altri<br />
problemi dovuti alla violazione delle<br />
ordinanze sull'allestimento e le dimensioni<br />
delle case. Questo fenomeno non<br />
determinò solo l’interruzione della fisicità<br />
patrimoniale ma anche l’indebolimento<br />
della <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> come vedremo più<br />
avanti. Come già anticipato, la città di<br />
<strong>Valencia</strong>, fondata dai Romani nel 138 a.C.<br />
lungo il fiume Turia, sino ad allora<br />
circondato di paludi e convertito in seguito<br />
in un porto fluviale, è stata sede di nuove<br />
rotte commerciali. Le condizioni naturali,<br />
tuttavia a quei tempi, non furono mai<br />
favorevoli alla creazione di un porto: i<br />
navigatori che si avvicinavano al golfo<br />
La posición geográfica del barrio es la<br />
clave de bóveda que ha permitido su<br />
expansión hasta el 1966, año en que su<br />
crecimiento fue detenida y con la misma<br />
fecha se ufficializzò lo que hoy constituye<br />
una profunda herida de degradación<br />
u r b a n a y s o c i a l . E n e f e c t o , f u e<br />
precisamente en ese año que el Plan<br />
General de Ordenación Urbana supuso la<br />
degradación medioambiental y patrimonial<br />
permitiendo la construcción de tipologías<br />
no habituales en la zona, favoreciendo así<br />
el crecimiento vertical a la horizontal. Este<br />
momento favoreció la alteración de la<br />
fisonomía de los ejes primarios de enlace<br />
como calle Dr. Llunch, Reina y Barraca ,<br />
San José, del Ángel, del Carmen, San<br />
Fernando, San Antonio y el Rosario. En<br />
particular Calle de la Reina obtuvo su<br />
regularización más tarde, hacia el año<br />
1841. La apertura de la carretera de la<br />
Reina llevó otros problemas debidos a la<br />
violación de las Órdenes sobre la<br />
presentación y las dimensiones de las<br />
casas. Este fenómeno no supuso sólo la<br />
interrupción del carácter físico patrimonial<br />
pero también la pérdida de la <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong><br />
como veremos más adelante.Como ya<br />
anticipada, la ciudad de <strong>Valencia</strong>, fundada<br />
por los Romanos en el 138 a. C. a lo largo<br />
del río Turia, hasta entonces rodeado de<br />
pantanos y convertido después en un<br />
puerto fluvial, ha sido lugar de nuevas rutas<br />
comerciales. Las condiciones naturales, sin<br />
embargo, no fueron nunca favorables a la<br />
creación de un puerto: los navegadores<br />
que se acercaban al golfo<br />
89
di <strong>Valencia</strong> si trovarono di fronte a<br />
un'ampia e bassa costa, spiagge<br />
sabbiose e un modesto imbarco in legno.<br />
Nel XV secolo la città era diventata un<br />
centro commerciale importante nel<br />
M e d i t e r r a n e o o c c i d e n t a l e a c u i<br />
giungevano grandi navi che avrebbero<br />
dovuto ancorare una certa distanza dalla<br />
spiaggia e fare uso di chiatte per il carico<br />
e scarico delle merci. La vicinanza della<br />
foce del Turia favoriva gli sbarchi e a sud<br />
l'area di palude si fondeva con la laguna<br />
dell'Albufera separata dal mare da una<br />
restinga, particolare tipologia di foresta<br />
pluviale che si sviluppa in aree sabbiose<br />
prossime al mare, su terreni relativamente<br />
poveri di nutrienti, formata da arbusti e<br />
alberi di media taglia, adattati a queste<br />
condizioni estreme. In cambio, <strong>Valencia</strong><br />
offriva opportunità per lo sviluppo del<br />
commercio marittimo: un mercato urbano<br />
dinamico ed espansivo, che consumava<br />
cereali e manufatti importati, colture<br />
arboree, un commercio orientato allo<br />
scambio di prodotti <strong>tra</strong> l'entroterra della<br />
penisola iberica e l’Africa.<br />
Dopo la conquista cristiana di <strong>Valencia</strong> nel<br />
1238 e la prima distribuzione delle terre, il<br />
nome del Grau è quello che<br />
tendenzialmente risuona più spesso nella<br />
documentazione, infatti fondando<br />
Villanova del Grau il re Giacomo<br />
d'Aragona confermò l’esistenza fisica di<br />
un sistema urbano che all’epoca era<br />
nettamente diviso <strong>tra</strong> mare e città, <strong>tra</strong><br />
pescatori e magis<strong>tra</strong>ti se vogliamo<br />
immaginare al centro della città gli<br />
esecutori del potere collettivo. In quel<br />
luogo vi erano baracche e cortili in<br />
costruzione.<br />
de <strong>Valencia</strong> se encon<strong>tra</strong>ron frente a una<br />
amplia y baja costa, playas y un poco de<br />
embarque en madera. En el siglo XV la<br />
ciudad se había convertido en un centro<br />
comercial importante en el Mediterráneo<br />
occidental a donde llegaban grandes<br />
buques que debían anclar una cierta<br />
distancia de la playa y hacer uso de<br />
barcazas para la carga y descarga de<br />
mercancías. La cercanía de la<br />
desembocadura del Turia liberaba los<br />
desembarques y al sur de la zona de Marjal<br />
se mezclaba con la laguna de la Albufera<br />
separada del mar por una restinga,<br />
particular tipología de selva tropical que se<br />
desarrolla en áreas sabbiose próximas al<br />
mar, en suelos relativamente pobres de<br />
nutrientes, formada por arbustos y árboles<br />
de media talla, adaptados a estas<br />
condiciones extremas. En cambio, <strong>Valencia</strong><br />
ofrecía oportunidades para el desarrollo del<br />
comercio marítimo: un mercado urbano<br />
dinámico y espansivo, que consumía<br />
cereales y artículos importados, cultivos<br />
arbóreos, un comercio orientado al<br />
intercambio de productos entre el interior<br />
de la Península Ibérica y África..<br />
Después de la conquista cristiana de<br />
<strong>Valencia</strong> en 1238 y la primera distribución<br />
de las tierras, el nombre del Grau es lo que<br />
tendencialmente resuena con más<br />
frecuencia en la documentación, en efecto<br />
fundando Villanova del Grau el rey Jacobo<br />
d'Aragona confirmó la existencia física de<br />
un sistema urbano que en la época era<br />
netamente dividido entre el mar y ciudad,<br />
entre pescadores y magis<strong>tra</strong>dos si<br />
queremos imaginar al centro de la ciudad<br />
los ejecutores del poder colectivo. En aquel<br />
lugar había barracas y patios en<br />
construcción.<br />
90
Nei secoli XIV e XV non esisteva nulla di<br />
simile a un porto, ma le condizioni naturali<br />
della spiaggia non erano impraticabili e<br />
l'interesse economico del <strong>tra</strong>ffico di persone<br />
e merci aumentava fortemente gli scambi e<br />
la prosperità della <strong>Valencia</strong> marittima. Nel<br />
1409 il governo della città ordinò la<br />
costruzione di un portico in pie<strong>tra</strong> con<br />
l'intenzione di avere un'infrastruttura più<br />
resistente. L'iniziativa pubblica aveva<br />
sicuramente lo scopo di stimolare e<br />
sostenere allo stesso tempo le costruzioni<br />
private di case, negozi, ostelli e magazzini.<br />
Questi ultimi prosperarono rimanendo al di<br />
fuori del sistema fiscale della città, anche<br />
se pagarono le tasse alla Corona e<br />
permisero di ridistribuire le merci<br />
direttamente at<strong>tra</strong>verso la rete di <strong>tra</strong>sporto<br />
terrestre senza dover passare at<strong>tra</strong>verso il<br />
recinto murato. All'inizio del XV secolo, i<br />
cantieri navali formarono un recinto, in<br />
parte coperto da tetti in legno su più navate<br />
con archi diaframmatici, destinati alla<br />
costruzione navale, dal momento che a<br />
quel tempo, le autorità pubbliche favorirono<br />
la costruzione di navi con una maggiore<br />
capacità di carico nel Mediterraneo che<br />
servissero per l'approvvigionamento urbano<br />
e la difesa delle coste contro i corsari o le<br />
flotte rivali. All'inizio del XV secolo, i cantieri<br />
navali a El Grau di <strong>Valencia</strong> avevano già<br />
cinque navate parallele, ciascuna formata<br />
da nove archi diaframmatici puntati e<br />
comunicanti l'uno con l'altro da otto archi a<br />
sesto acuto, di minore luminosità, che<br />
costituivano il più grande spazio coperto<br />
della città. Questa soluzione costruttiva è<br />
stata semplice con l'uso di tecniche e<br />
materiali ben noti nella <strong>Valencia</strong> medievale<br />
ed era ideale per coprire una vasta area di<br />
uso industriale,<br />
En los siglos XIV y XV no existía nada<br />
parecido a un puerto, pero las condiciones<br />
naturales de la playa no eran impracticables<br />
y el interés económico del tráfico de<br />
personas y mercancías aumentaba<br />
enormemente los intercambios y la<br />
prosperidad de la valencia marítima. En 1409<br />
el Gobierno de la ciudad ordenó la<br />
construcción de un pórtico de piedra con la<br />
intención de tener una infraestructura más<br />
resistente. La iniciativa pública había sin<br />
duda el objetivo de estimular y apoyar al<br />
mismo tiempo las construcciones privadas<br />
de casas, tiendas, hostales y almacenes.<br />
E s t o s ú l t i m o s s e d e s a r r o l l a r o n<br />
permaneciendo fuera del sistema fiscal de la<br />
ciudad, aunque pagaron los impuestos a la<br />
Corona y permitieron de redistribuir las<br />
mercancías directamente a <strong>tra</strong>vés de la red<br />
de <strong>tra</strong>nsporte terrestre sin tener que pasar<br />
por el recinto tapiado. A comienzos del siglo<br />
XV, los astilleros formaron un recinto, en<br />
parte cubierta por tejados de madera en más<br />
navate con arcos diafragmáticos, destinados<br />
a la construcción naval, puesto que en ese<br />
momento, las autoridades públicas<br />
favorecían la construcción naval con una<br />
m a y o r c a p a c i d a d d e c a r g a e n e l<br />
Mediterráneo que sirvieran para el<br />
abastecimiento urbano y la defensa de las<br />
costas con<strong>tra</strong> los corsarios o las flotas<br />
rivales. A comienzos del siglo XV, los<br />
astilleros en el Grau de <strong>Valencia</strong> habían<br />
cinco navate paralelas, cada una formada<br />
por nueve arcos diafragmáticos apuntando y<br />
compene<strong>tra</strong>das el uno con el otro por ocho<br />
arcos a sexto agudo, de menor luminosidad,<br />
que constituían el más grande espacio<br />
cubierto de la ciudad.Esta solución<br />
constructiva fue simple, con la utilización de<br />
técnicas y materiales conocidos en la<br />
<strong>Valencia</strong> medieval y era ideal para cubrir una<br />
amplia zona de uso industrial,<br />
91
lasciando aperta la possibilità di<br />
espandere l'edificio in base alle esigenze.<br />
Le navi con il loro tetto dovevano essere<br />
aperte a un recinto dove sarebbero stati<br />
immagazzinati i materiali e le attrezzature<br />
necessarie, e ci sarebbe stata anche una<br />
superficie scoperta e officine per il lavoro<br />
ausiliario. Con queste caratteristiche, i<br />
cantieri navali di <strong>Valencia</strong> si avvicinarono<br />
a un tipo di architettura ben noto nella<br />
penisola iberica durante il Medioevo in<br />
altri arsenali come Barcellona, Siviglia e<br />
Malaga.<br />
Vilanova del Grau era allora un modesto<br />
centro di popolazione che aumentava la<br />
sua dimensione sempre più e se come<br />
riportato dallo storico Gaspar Escolano<br />
nel 1611 che aveva contato sessanta<br />
case a cui si sarebbe dovuto aggiungere<br />
una quarantina di capanne di pescatori<br />
del <strong>Cabanyal</strong>, ciò vuol dire che le<br />
dimensioni del Grao sono estremamente<br />
connesse con quelle che saranno in<br />
seguito saturate dal <strong>Cabanyal</strong> e<br />
Canyamelar.<br />
dejando abierta la posibilidad de ampliar el<br />
edificio en base a las necesidades. Los<br />
buques con su techo debían estar abiertas<br />
a u n r e c i n t o d o n d e h a b r í a n s i d o<br />
almacenados los materiales y equipos<br />
necesarios, y nos habría sido también una<br />
superficie descubrimiento y talleres para el<br />
t r a b a j o d e a u x i l i a r . C o n e s t a s<br />
características, los astilleros de <strong>Valencia</strong> se<br />
llegaron a un tipo de arquitectura bien<br />
conocido en la península ibérica durante el<br />
medievo en otros arsenales como<br />
Barcelona, Sevilla y Málaga.<br />
Vilanova del Grau era entonces un<br />
pequeño centro de población que<br />
aumentaba su dimensión cada vez más y si<br />
como se indica por el historiador Gaspar<br />
Escolano en 1611 que había contado<br />
sesenta casas a que se debería añadir una<br />
cuarentena de chozas de pescadores del<br />
<strong>Cabanyal</strong>, esto quiere decir que las<br />
d i m e n s i o n e s d e l G r a o s o n m u y<br />
r e l a c i o n a d a s c o n l a s q u e s e r á n<br />
posteriormente saturate del <strong>Cabanyal</strong>,<br />
Canyamelar.<br />
Queste costruzioni portarono alla crescita<br />
<strong>urbana</strong> orientata preferibilmente verso<br />
sud, evitando la prossimità della foce<br />
storica del Turia, e con lo sviluppo<br />
disordinato della zona di baracche di<br />
pescatori e marinai, che si trova più a<br />
nord, dove oggi sono i quartieri di<br />
Canyamelar e <strong>Cabanyal</strong>.<br />
E s t a s c o n s t r u c c i o n e s l l e v a r o n a l<br />
crecimiento de la ciudad orientado<br />
preferentemente hacia el sur, evitando la<br />
proximidad de la desembocadura histórica<br />
del Turia, y con el desarrollo desordenado<br />
de la zona de barracas de pescadores y<br />
marineros, que se encuen<strong>tra</strong> más al norte,<br />
donde hoy son los barrios de Canyamelar y<br />
<strong>Cabanyal</strong>.<br />
92
<strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong> proseguì su questa scia la<br />
sua crescita, fu strettamente legato a chi<br />
occupò queste terra, che con la terrà<br />
stessa costruì le sue prime abitazioni per<br />
poi rinnovarle, mantenerle, accrescerle e<br />
renderle patrimonio architettonico di cui<br />
alcune di esse persistono ancora oggi,<br />
molte altre risultano ormai andate<br />
perdute. In ogni caso a questo processo<br />
storico è assolutamente doveroso<br />
esprimere quanto di più autentico sia<br />
conservato dalla popolazione<br />
cabanyalese che ha fatto delle sue<br />
esigenze dell’habitare un riflesso fisico e<br />
urbano.<br />
Si rimanda alla visione <strong>degli</strong> allegati:<br />
1.1 e 2.<br />
El <strong>Cabanyal</strong> continuó siguiendo esta estela<br />
su crecimiento, fue estrechamente<br />
vinculado a quien ocupó estas tierra, que<br />
con la celebrará misma construyó sus<br />
primeras viviendas para luego renovarle,<br />
mantenerlas, accrescerle y hacerlas<br />
patrimonio arquitectónico de que algunas<br />
de ellas persisten aún hoy, muchas o<strong>tra</strong>s<br />
resultan ya ido perdidas. En cualquier caso<br />
a este proceso histórico es absolutamente<br />
necesario expresar lo más auténtico es<br />
conservado por la población cabanyalese<br />
que ha hecho de sus necesidades de la<br />
habitare un reflejo físico y urbano.<br />
Se remite a la visión de los anexos:<br />
1.1 y 2.<br />
93
5.3 LE PRATICHE TRADIZIONALI DI<br />
AUTOCOSTRUZIONE<br />
5.3 LAS PRÁCTICAS TRADICIONALES<br />
DE AUTO-CONSTRUCCIÓN<br />
Comprendere il tessuto edilizio rispetto al<br />
contesto <strong>locale</strong> a volte può essere un<br />
semplice processo deduttivo e altre volte<br />
un contorto meccanismo progressivo. <strong>Il</strong><br />
caso del <strong>Cabanyal</strong> è molto complesso in<br />
quanto i presupposti per comprenderlo<br />
sono molteplici e allo stesso tempo<br />
complessi. Per definire un tipo edilizio<br />
innumerevoli studi sono stati realizzati<br />
introducendo paramenti e soluzioni. Come<br />
riportato in una conferenza del 2012 circa<br />
“<strong>Il</strong> mare e la città- cultura <strong>urbana</strong> e cultura<br />
marittima per lo sviluppo sostenibile delle<br />
aree urbane costiere” a Napoli, “Quello<br />
che avviene in una città di mare sembra<br />
richiedere un occhio e uno sguardo<br />
ancora più attento. Le città di mare hanno<br />
una forte <strong>identità</strong> fondata sulla fusione<br />
armonica di cultura <strong>urbana</strong> e cultura<br />
marittima e il mare può essere la<br />
principale risorsa per innescare i processi<br />
di sviluppo <strong>locale</strong> e la rigenerazione<br />
<strong>urbana</strong>”. È interessante come questa<br />
realtà si ripercuota continuamente in<br />
innumerevoli realtà marittime. <strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong><br />
è un chiaro esempio di come l’innescarsi<br />
di quell’armonia culturale e sociale sia<br />
espressione architettonica del patrimonio<br />
urbanistico persistente fino ai giorni nostri.<br />
L’analisi del patrimonio architettonico è<br />
indispensabile se vogliamo attivare un<br />
progetto di recupero <strong>degli</strong> elementi<br />
strutturanti che hanno costituito il sapere<br />
culturale e sociale di un popolo.<br />
Comprender el tejido de la construcción<br />
con respecto al contexto local a veces<br />
puede ser un simple proceso deductivo y<br />
o<strong>tra</strong>s veces un retorcido mecanismo<br />
progresivo. El caso del <strong>Cabanyal</strong> es muy<br />
complejo en lo que los supuestos para<br />
comprenderlo son múltiples y al mismo<br />
tiempo complejos. Para definir un tipo de<br />
construcción, innumerables estudios han<br />
sido realizados introduciendo paramentos y<br />
soluciones. Como se indica en una<br />
conferencia de 2012 aproximadamente que<br />
<strong>tra</strong>ta del mar y la ciudad como cultura<br />
<strong>urbana</strong> y cultura marítima para el desarrollo<br />
sostenible de las áreas <strong>urbana</strong>s costeras<br />
en Nápoles, “ Lo que sucede en una ciudad<br />
de mar parece requerir un ojo y una mirada<br />
aún más atento. Las ciudades de mar<br />
tienen una fuerte identidad basada en la<br />
fusión armónica de cultura <strong>urbana</strong> y cultura<br />
marítima y el mar puede ser la principal<br />
recurso para iniciar los procesos de<br />
desarrollo local y la regeneración <strong>urbana</strong>” .<br />
Es interesante como esta realidad se<br />
refleje continuamente en innumerables<br />
realidad marítimas. El <strong>Cabanyal</strong> es un claro<br />
ejemplo de cómo la innescarsi de esa<br />
armonía cultural y social sea expresión<br />
arquitectónica del patrimonio urbanístico<br />
persistente hasta nuestros días.<br />
El análisis del patrimonio arquitectónico es<br />
indispensable si queremos activar un<br />
proyecto de recuperación de los elementos<br />
estructurante, que han constituido el saber<br />
cultural y social de un pueblo.<br />
94
In forma sintetica teniamo conto dei<br />
processi evolutivi dei tipi edilizi presenti<br />
nell’area:<br />
Innanzitutto, dal momento che l’area in<br />
esame era prevalentemente destinata alla<br />
produzione del settore primario era<br />
necessario usufruire di mezzi semplici che<br />
rispecchiassero un modello di vita<br />
funzionale all’attività lavorativa. Con<br />
questo voglio dire che le costruzioni che<br />
sorgevano al <strong>Cabanyal</strong> erano delle vere e<br />
proprie baracche dei pescatori perché era<br />
in questa dimora umile che il pescatore<br />
medio <strong>tra</strong>scorreva le sue giornate in<br />
semplicità a due passi dal luogo di lavoro,<br />
la casa era lo spazio per ristorare,<br />
“descansar” (riposare come direbbero<br />
numerosi <strong>abitanti</strong> del posto) e <strong>tra</strong>scorrere<br />
le ore alternate che non si <strong>tra</strong>scorrevano<br />
al lavoro.<br />
La matrice del tipo edilizio caratteristico<br />
risale alla baracca de huerta (baracca del<br />
giardino/frutteto, esempio di baracca da<br />
campagna in cui i proprietari curavano il<br />
loro pezzo di terreno ai fini ortofrutticoli)<br />
appartenente all’architettura <strong>tra</strong>dizionale<br />
valenciana ed esempio simbiotico <strong>tra</strong><br />
casa e luogo (Pastor Villa, R, 2012).<br />
Rappresenta l'architettura vernacolare<br />
della piccola proprietà del frutteto<br />
sviluppato su una <strong>tra</strong>ma rettangolare di<br />
dimensioni ridotte, include funzioni<br />
domestiche e lavorative ed è il punto di<br />
riferimento delle baracche costruite al<br />
<strong>Cabanyal</strong>.<br />
En forma sintético tenemos en cuenta los<br />
procesos evolutivos de los tipos de<br />
construcción presentes en la zona<br />
En primer lugar, desde el momento que la<br />
zona en examen estaba principalmente<br />
destinada a la producción del sector<br />
primario era necesario disponer de medios<br />
sencillos que reflejaban un modelo de vida<br />
funcional a la actividad laboral. Con esto<br />
quiero decir que las construcciones que<br />
surgirán al <strong>Cabanyal</strong> eran las verdaderas<br />
barracas de los pescadores porque era en<br />
esta morada humilde que el pescador<br />
oriente pasó sus días en sencillez a dos<br />
pasos del lugar de <strong>tra</strong>bajo, la casa era el<br />
sitio para descansar (como dirían muchos<br />
habitantes del lugar) y pasar las horas que<br />
no se corresponden con el <strong>tra</strong>bajo.<br />
L a m a t r i z d e l t i p o c o n s t r u c c i ó n<br />
característico se remonta a la choza de<br />
huerta (barraca del jardín/huerto, ejemplo<br />
de barraca de campo en la que los<br />
propietarios cuidaban su trozo de terreno<br />
los efectos de frutas y hortalizas) (Fig.6)<br />
perteneciente a la arquitectura <strong>tra</strong>dicional<br />
valenciana y ejemplo simbiótico entre casa<br />
y lugar. Representa la arquitectura<br />
vernácula de la pequeña propiedad del<br />
huerto desarrollado sobre una <strong>tra</strong>ma<br />
rectangular de dimensiones reducidas,<br />
incluye funciones domésticas y laborales y<br />
es el punto de referencia de las barracas<br />
construidas al <strong>Cabanyal</strong>.<br />
95
“Le baracche generalmente orientano la<br />
loro facciata principale verso est, e in<br />
meno occasioni verso sud (Casas Torres<br />
1944, 100). La distribuzione interna di<br />
questi edifici risponde a un semplice<br />
programma familiare in cui un corridoio<br />
longitudinale lateralizzato occupa metà<br />
della <strong>tra</strong>ma. Questo corridoio è il luogo in<br />
cui si svolge la vita familiare e funge da<br />
distributore in cui ricadono due stanze, la<br />
camera da letto principale e lo studio, il<br />
soggiorno o la camera da letto dei<br />
bambini. Sullo sfondo, una scala che dà<br />
accesso ad una striscia di terreno. La<br />
cucina con le stufe si trova solitamente<br />
all'esterno in una cabina più piccola,<br />
separata da quella principale per evitare<br />
possibili fuochi. (Pastor Villa, R, 2012)<br />
Las barracas generalmente orientan su<br />
fachada principal hacia el este, y en menos<br />
ocasiones hacia el sur (Casas Torres 1944,<br />
100). La distribución interna de estos<br />
edificios responde a un simple programa<br />
familiar en la que un corredor longitudinal<br />
lateralizzato ocupa la mitad de la <strong>tra</strong>ma.<br />
Este corredor es el lugar donde se<br />
desarrolla la vida familiar y actúa como<br />
distribuidor en que en<strong>tra</strong>n dos habitaciones,<br />
el dormitorio principal y el estudio,<br />
residencia o la habitación de cama de los<br />
niños. El <strong>tra</strong>sfondo, una escalera que da<br />
acceso a una franja de terreno. La cocina<br />
con las estufas se encuen<strong>tra</strong> generalmente<br />
en el exterior en una cabina más pequeña,<br />
separada de la principal para evitar posible<br />
fuegos.(Pastor Villa, R, 2012)<br />
96
Data la ridotta dimensione queste<br />
abitazioni ricoprono esclusivamente<br />
esigenze domestiche e lavorative di una<br />
famiglia dedita al lavoro di campo e mare.<br />
In base alla localizzazione più prossima si<br />
sviluppa un diverso tipo di baracca. Nel<br />
caso <strong>Valencia</strong>no vengono distinti dal<br />
pittore Joaquìn Michavila tre tipi di<br />
baracche valenciane: dei lavoratori di<br />
campo, dei pescatori che vivono sulla<br />
spiaggia arenaria del litorale valenciano e<br />
della zona del Parco naturale<br />
dell’Albufera. Michavila apporta anche un<br />
sostanziale contributo critico sulla cura e<br />
la pianificazione <strong>degli</strong> spazi abitativi delle<br />
baracche, sostenendo che:<br />
«le baracche dei pescatori sono povere e<br />
senza una distribuzione ordinata; quelle<br />
dell'Albufera sono costruite con fango<br />
nero e hanno un interno deplorevole;<br />
quelle di huerta sono i più aggraziati,<br />
eleganti, comodi e ben distribuiti,<br />
rispondenti all'economia e alle esigenze<br />
funzionali dei suoi <strong>abitanti</strong>».<br />
Di queste tre tipologie le uniche<br />
sopravvissute sono totalmente rinvenibili<br />
nell’Albufera, tendenzialmente<br />
rin<strong>tra</strong>cciabili nel <strong>Cabanyal</strong> e totalmente<br />
scomparse nelle campagne. Le baracche<br />
del <strong>Cabanyal</strong> richiedono uno spazio<br />
differente sebbene rispondono<br />
esattamente agli stessi criteri di sviluppo<br />
delle baracche de la huerta, tuttavia lo<br />
spazio marittimo esige criteri differenti e<br />
predilige una pianificazione<br />
socioeconomica distinta da quella dettata<br />
dalle funzioni del sistema agrario, per tale<br />
motivo anche le esigenze<br />
dell’insediamento si modificano e<br />
modificano a loro volta la forma di una<br />
struttura edilizia (Pastor Villa, R, 2012).<br />
Dada la reducida dimensión de estas<br />
v i v i e n d a s c u b r e n e x c l u s i v a m e n t e<br />
necesidades domésticas y laborales de una<br />
familia dedicada al <strong>tra</strong>bajo de campo y mar.<br />
En base a la localización más próxima se<br />
desarrolla un tipo diferente de barraca. En<br />
el caso <strong>Valencia</strong>no aparecen separados del<br />
pintor Joaquìn Michavila tres tipos de<br />
barracas valenciane: los <strong>tra</strong>bajadores de<br />
campo, los pescadores que viven en la<br />
playa arenisca del litoral valenciano y la<br />
zona del Parque Natural de la Albufera.<br />
Michavila aporta también una contribución<br />
sustancial crítico sobre el cuidado y la<br />
planificación de los espacios habitados de<br />
barracas, alegando que:<br />
«Las barracas de los pescadores son<br />
pobres y sin una distribución ordenada; las<br />
de la Albufera están construidas con barro<br />
negro y tienen un interior lamentable; las<br />
de huerta son los más aggraziati,<br />
elegantes, cómodos y bien distribuidos,<br />
que respondan a la economía y las<br />
n e c e s i d a d e s f u n c i o n a l e s d e s u s<br />
habitantes».<br />
De estas tres tipologías las únicas que han<br />
sobrevivido son totalmente rinvenibili en<br />
Albufera, de tendencia perceptible en el<br />
<strong>Cabanyal</strong> y totalmente desaparecido en las<br />
campañas. Las barracas del <strong>Cabanyal</strong><br />
requieren un espacio diferente aunque<br />
responden exactamente los mismos<br />
criterios de desarrollo de las barracas de la<br />
huerta, sin embargo el espacio marítimo<br />
exige criterios diferentes y favorece una<br />
planificación socioeconómica deferente de<br />
la dictada por las funciones del sistema<br />
agrario, por este motivo también las<br />
necesidades de la instalación se modifican<br />
y modifican a su vez la forma de una<br />
estructura de construcción (Pastor Villa, R,<br />
2012).<br />
97
Questo meccanismo di adattamento<br />
a v v e r r à n e l C a b a n y a l a n c h e<br />
successivamente quando per sopperire a<br />
rischi di incendio si dovrà sostituire questa<br />
tipologia edilizia ad una nuova in grado di<br />
soddisfare i requisiti minimi del livello di<br />
vita praticato nel sistema marittimo. La<br />
baracca dei pescatori del <strong>Cabanyal</strong> è<br />
costruita su un terreno di 6,4m x 10,5m<br />
(Gosálvez [1915] 1998, 10) e presenta<br />
variazioni rispetto a quella da frutteto.<br />
«La distribuzione varia anche da quella da<br />
frutteto; quella della popolazione<br />
marittima ha una porta al centro della<br />
facciata e un ingresso di larghezza di<br />
circa quattro metri. A questo ingresso<br />
danno due camere da letto una per lato,<br />
lasciando in mezzo un gradino, dietro una<br />
camera da letto vi è la sala da pranzo e<br />
dietro l'al<strong>tra</strong> una camera da letto più<br />
piccola e la scala per il piano superiore,<br />
che qui non è così importante come in<br />
quella da frutteto, di solito …in queste<br />
baracche il piano superiore serve solo<br />
come deposito per riporre reti e attrezzi<br />
da pesca. La cucina è realizzata fuori<br />
dalla sala da pranzo, ma all'esterno della<br />
cabina è coperta con piastrelle o zinco,<br />
riducendo così il rischio di incendio».<br />
(Gosálvez [1915] 1998, 30)<br />
Este mecanismo de adaptación se realizará<br />
en el <strong>Cabanyal</strong> también posteriormente<br />
cuando para cubrir riesgos de incendio se<br />
deberá sustituir esta tipología de vivienda a<br />
una nueva capaz de satisfacer los<br />
requisitos mínimos del nivel de vida<br />
practicado en el sistema marítimo. La<br />
barraca de los pescadores del <strong>Cabanyal</strong><br />
está construida sobre un terreno de 6,4m x<br />
10,5m (Gosálvez [1915] 1998, 10) y<br />
presenta variaciones con respecto a la de<br />
la huerta.<br />
"La distribución varía también por aquella<br />
desde la huerta; el de la población marítima<br />
tendrá una puerta al centro de la fachada y<br />
una en<strong>tra</strong>da de anchura de unos cuatro<br />
metros. A esta en<strong>tra</strong>da dan dos dormitorios<br />
una por lado, dejando en medio de un<br />
escalón, detrás de un dormitorio se<br />
encuen<strong>tra</strong> el comedor y detrás de la o<strong>tra</strong> un<br />
dormitorio más pequeoa y la escala para el<br />
piso superior, que aquí no es tan<br />
importante como en la huerta, normalmente<br />
… en estas barracas el piso superior sólo<br />
sirve como depósito para colocar redes y<br />
aparejos de pesca. La cocina es realizada<br />
fuera del comedor, pero fuera de la cabina<br />
está cubierta con Tejas o zinc, reduciendo<br />
así el riesgo de incendio". (Gosálvez [1915]<br />
1998, 30)<br />
Come visto fino ad ora la formazione<br />
interna delle differenti baracche è sintomo<br />
di diversi modi di vivere il luogo che<br />
addirittura si ripercuoteranno nelle<br />
soluzioni future quando a comporre la<br />
<strong>tra</strong>ma del <strong>Cabanyal</strong> non saranno più le<br />
baracche ma le nuove case dei pescatori.<br />
Infatti, nella perdita di <strong>identità</strong> strutturale a<br />
causa dei numerosi incendi che<br />
soverchiavano la zona, uno dei principali<br />
problemi sarà il meccanico<br />
raggruppamento delle nuove costruzioni.<br />
98<br />
Como visto hasta ahora la formación<br />
interna de las diferentes barracas es<br />
síntoma de distintos modos de vivir el lugar<br />
que incluso se afectarán las soluciones<br />
futuras cuando a componer la <strong>tra</strong>ma del<br />
<strong>Cabanyal</strong> no serán más las barracas pero<br />
las nuevas casas de los pescadores. En<br />
efecto, en la pérdida de identidad<br />
estructural a causa de los numerosos<br />
incendios que asolaron la zone, uno de los<br />
principales problemas será el mecánico<br />
agrupación de las nuevas construcciones.
I vantaggi delle vecchie costruzioni a<br />
d i s c a p i t o d e l l e n u o v e e r a n o<br />
probabilmente legati alla capacita autosostenibile<br />
di tecniche e materiali<br />
soddisfacenti il riuso <strong>degli</strong> strumenti legati<br />
al proprio ambiente di facile reperibilità,<br />
praticabilità, funzionalità, gestione e<br />
costruzione seguendo gli schemi<br />
direzionali <strong>degli</strong> elementi naturali ovvero<br />
sole, vento e mare , infatti le disposizioni<br />
tendevano per lo più ad un orientamento<br />
Est-Ovest in grado di raccogliere la<br />
brezza marina in estate e proteggersi dal<br />
sorgere dell'inverno. <strong>Il</strong> problema maggiore<br />
era legato alla facile combustibilità dei<br />
materiali e riguardavano principalmente il<br />
tetto realizzato con canna e legno.<br />
Quando l’incendio divampava iniziava ad<br />
espandersi tetto per tetto dato che le<br />
costruzioni erano tutte una a ridosso<br />
dell’al<strong>tra</strong>. Vari furono gli incendi nell'area,<br />
<strong>tra</strong> cui quello del 1796, 1797 e 1875<br />
(figura 7) che si sono distinti per la loro<br />
particolare importanza. Queste furono la<br />
causa fondamentale della progressiva<br />
scomparsa e della totale sostituzione con<br />
le case che furono successivamente<br />
costruite dando vita a Pueblo Nuevo del<br />
Mar (Pastor Villa, R. 2012).<br />
La sostituzione delle baracche però non<br />
ha determinato un annullamento dei<br />
<strong>tra</strong>cciati urbani precedenti, al con<strong>tra</strong>rio<br />
questi hanno resistito e si riflettono ancora<br />
oggi nella <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> presente.<br />
L o s b e n e fi c i o s d e l a s a n t i g u a s<br />
construcciones en detrimento de las<br />
nuevas eran probablemente relacionados<br />
con la capacidad auto-sostenible de<br />
técnicas y materiales satisfactorios la<br />
reutilización de los instrumentos vinculados<br />
al propio ambiente de fácil guardia,<br />
viabilidad, funcionalidad, gestión y<br />
construcción siguiendo los esquemas<br />
angulares de los elementos naturales o sol,<br />
viento y mar , en efecto las disposiciones<br />
tendían más a una orientación Este-Oeste<br />
capaz de recoger la brisa marina en verano<br />
y protegerse el surgimiento del invierno. El<br />
mayor problema estaba ligado a la fácil<br />
combustibilidad de los materiales y se<br />
referían principalmente el techo realizado<br />
con caña y madera. Cuando el incendio<br />
comenzaba a expandirse techo para techo<br />
dado que las construcciones estaban<br />
adosadas. Varios fueron los incendios en la<br />
zona, entre ellos el del 1796, 1797 y 1875<br />
que se han distinguido por su particular<br />
importancia Estas fueron la causa<br />
fundamental de la progresiva desaparición<br />
y la total sustitución con las casas que<br />
fueron posteriormente construidas dando<br />
vida a Pueblo Nuevo del Mar (Pastor Villa,<br />
R. 2012).<br />
La sustitución de las barracas no supuso<br />
una sustitución de los <strong>tra</strong>zados urbanos<br />
anteriores, al con<strong>tra</strong>rio, estos persistieron y<br />
se reflejan todavía hoy en la <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong><br />
presente.<br />
99
Inoltre, la costruzione di nuove case ha<br />
rispettato sempre i parametri di altezza<br />
originali proprio perché lo sfruttamento<br />
dell’orientamento avrebbe garantito a<br />
sua volta quello dei venti e delle<br />
assolazioni, come possiamo vedere dalla<br />
mappa affianco.<br />
Quello che è notevolmente cambiato è<br />
l’orientamento estetico architettonico.<br />
Si è subìto il passaggio, in alcuni casi<br />
graduale, di un gusto architettonico<br />
differente, probabilmente possiamo<br />
affermare che ciò sia dovuto ad influenze<br />
culturali a cui i popoli del mare sono<br />
sempre aperti.<br />
Además, la construcción de nuevas<br />
casas ha respetado siempre los<br />
parámetros de altura originales<br />
precisamente porque el<br />
aprovechamiento de la orientación<br />
habría garantizado a su vez lo de los<br />
vientos y el sol, Como podemos ver la<br />
mapa a lado.<br />
Lo que es notablemente cambiado es la<br />
orientación estético arquitectónico.<br />
Villa-nueva del Grao y Pueblo Nuevo del Mar. La parte colorata è la<br />
zona incendiata il 10 Maggio del 1875. (Gosálvez [1915] 1998, 39)<br />
<strong>tra</strong>tto da Tesi Doctoral de Pastor Villa sobre El <strong>Cabanyal</strong><br />
Se ha sufrido el paso, en algunos casos<br />
gradual, de un sabor arquitectónico<br />
diferente, probablemente podemos<br />
afirmar que esto es debido a influencias<br />
culturales a que los pueblos del mar<br />
están siempre abiertos.<br />
100
<strong>Il</strong> processo è stato abbastanza graduale:<br />
in un primo momento sono state sostituite<br />
le baracche incendiate con case di nuove<br />
costruzione e in un secondo momento<br />
sono state modificate anche quelle<br />
sopravvissute all’incendio.<br />
El proceso ha sido bastante gradual: en un<br />
primer momento fueron sustituidas las<br />
barracas quemadas con casas de nueva<br />
construcción y en un segundo momento se<br />
modificaron también aquellas que<br />
sobrevivieron al incendio.<br />
Foto di una persistente baracca valenciana del <strong>Cabanyal</strong> reperita dal sito della Comunidad <strong>Valencia</strong>na memoria y arte<br />
Le nuove case sono state progettate da<br />
tre differenti architetti in sequenze<br />
temporali differenti per lo più <strong>tra</strong> il 1900 e il<br />
1936, secondo l’indagine realizzata da<br />
Rosa Pastori Villa nella sua tesi:<br />
- <strong>Il</strong> periodo attivo di J. Bautista<br />
Gosálvez oscilla <strong>tra</strong> il 1900 e il<br />
1927. Ha una grande attività dal<br />
1900 al 1908 con un massimo<br />
nell'anno 1906.<br />
Las nuevas casas han sido diseñadas por<br />
tres diferentes arquitectos en secuencias<br />
temporales diferentes para el más entre el<br />
1900 y 1936, según la investigación<br />
realizada por Rosa Pastor en su tesis :<br />
- El período activo de J. Bautista<br />
Gosálvez oscila entre el 1900 y 1927.<br />
Tiene una gran actividad desde el 1900<br />
al 1908 con un máximo en el año 1906.<br />
101
Riappare nel 1925, momento in cui<br />
si concen<strong>tra</strong>no gli interventi di via<br />
Eugenia Viñes;<br />
- Víctor Gosálvez inizia nel 1911,<br />
anche se solo dal 1917 il suo<br />
lavoro sarà costante;<br />
-Ángel Romaní fece meno<br />
interventi e il suo periodo di lavoro<br />
quasi coincide con quello di Víctor<br />
Gosálvez.<br />
In questo periodo il barrio assume<br />
differenti caratteristiche, passa da un<br />
quartiere di autocostruzione ad un<br />
quartiere costruito da grandi maestri, in un<br />
secondo momento verrà riconosciuto<br />
come il quartiere carismatico dei pescatori<br />
di <strong>Valencia</strong>, ma durante la fase di nuova<br />
costruzione che va dal 1900 al 1936 sarà<br />
popolato da una classe borghese. Infatti,<br />
come riportato dalle fonti, già dal 1890,<br />
nonostante la vocazione chiaramente<br />
industriale e commerciale dell'area, ci<br />
sono progetti che hanno tentato di<br />
rivalutare l'area in maniera residuale, con<br />
il desiderio di creare un nucleo costiero<br />
che consoliderebbe la presenza già<br />
<strong>tra</strong>dizionale della borghesia. Nonostante<br />
l o s v i l u p p o d e i m a s s m e d i a ,<br />
principalmente la ferrovia, ha dirottato il<br />
turismo verso altre zone costiere,<br />
producendo un progressivo degrado<br />
ambientale e urbano dell'area, che si è<br />
verificato fino ai giorni nostri.<br />
Reaparece en 1925, momento en<br />
q u e s e c o n c e n t r a n l a s<br />
intervenciones de la calle Eugenia<br />
Viñes;<br />
- Víctor Gosálvez comienza en 1911,<br />
aunque sólo desde 1917 su labor<br />
será constante;<br />
- Á n g e l R o m a n í h i z o m e n o s<br />
intervenciones y su período de<br />
<strong>tra</strong>bajo casi coincide con el de Víctor<br />
Gosálvez.<br />
En este período, el barrio asume diferentes<br />
características, pasa por un barrio de<br />
autoconstruido a un barrio construido por<br />
grandes maestros, en un segundo<br />
momento será reconocido como el barrio<br />
carismático de los pescadores de <strong>Valencia</strong>,<br />
pero durante la fase de nueva construcción<br />
que va del 1900 al 1936 será poblado por<br />
una clase burguesa. En efecto, como se<br />
indica las fuentes, ya desde 1890, a pesar<br />
de la vocación claramente industrial y<br />
comercial de la zona, hay proyectos que<br />
han intentado revalorizar la zona en forma<br />
residual, con el deseo de crear un núcleo<br />
costero que consolidaría la presencia ya<br />
<strong>tra</strong>dicional de la burguesía. A pesar de que<br />
el desarrollo de los mass media,<br />
principalmente el ferrocarril, desvió el<br />
turismo hacia o<strong>tra</strong>s zonas costeras,<br />
produciendo un progresivo deterioro<br />
ambiental y urbano de la zona, que se<br />
verificó hasta nuestros días.<br />
102
Mi preme fare un accenno ai numerosi<br />
studi condotti riguardo l’assoluta capacità<br />
di questo tipo di costruzione di rendersi<br />
sufficientemente autosostenibili.<br />
La sostenibilità dell’antica baracca<br />
valenciana è data essenzialmente da due<br />
fattori importanti, il primo riguarda i<br />
materiali di costruzione e si parla<br />
essenzialmente di biocostruzione e il<br />
secondo riguarda l’aspetto bioclimatico.<br />
Negli studi condotti le ricerche hanno<br />
costatato in primo luogo che i materiali di<br />
cui erano costitute le baracche<br />
costituivano la grande capacità di favorire<br />
il riutilizzo delle energie solari senza il<br />
dispendio di altre attività meccaniche.<br />
Infatti, per la sua cementazione venivano<br />
usati pietre e detriti, per la struttura terra<br />
o/e legname, per le mura terra e paglia,<br />
per le divisioni paglia e canneti e infine<br />
per la copertura paglia, legno e canneti.<br />
Da come si evince tutti i materiali utilizzati<br />
erano presenti in loco e non avevano<br />
bisogno di modellazioni ulteriori, questo ci<br />
rimanda a come il metodo<br />
dell’autocostruzione sia sempre stato di<br />
per sé efficiente e geniale. I materiali<br />
utilizzati possono essere divisi in<br />
inorganici e organici.<br />
Tra i primi troviamo le pietre, sono<br />
utilizzati unicamente per le fondamenta<br />
della baracche in modo da evitare che i<br />
muri siano a diretto contatto con il terreno,<br />
servendo, così come isolante, da un lato,<br />
e come elemento resistente per rafforzare<br />
il suolo dal peso della baracca. La terra<br />
era usata per la esecuzione e formazione<br />
del muro.<br />
Quiero hacer una alusión a los numerosos<br />
estudios sobre la absoluta capacidad de<br />
este tipo de construcción de darse<br />
suficientemente autosostenible. La<br />
sostenibilidad de la antigua cabaña<br />
valenciana viene dada básicamente por<br />
dos factores importantes, el primero se<br />
refiere a los materiales de construcción y<br />
se habla esencialmente de bioconstrucción<br />
y el segundo se refiere al aspecto<br />
bioclimático. En los estudios realizados las<br />
investigaciones han comprobado en primer<br />
lugar que los materiales de que estaban<br />
constituidas las barracas constituían la<br />
gran capacidad de favorir la re-utilización<br />
de las energías solares sin el dispendio de<br />
o<strong>tra</strong>s actividades mecánicas. En efecto,<br />
para su cimentación se utilizaron piedras y<br />
escombros, para la estructura de tierra o/y<br />
la madera, para las murallas de tierra y<br />
paja, para las divisiones de paja y cañas y<br />
finalmente para la cobertura de paja,<br />
madera y cañas. Como se desprende de<br />
todos los materiales utilizados estaban<br />
presentes en el terreno y no necesitaban<br />
modelización posteriores, esto nos remite a<br />
como el método de auto-construcción<br />
siempre ha sido de por sí eficiente y genial.<br />
Los materiales utilizados pueden ser<br />
divididos en inorgánicos y orgánicos. Entre<br />
los primeros encon<strong>tra</strong>mos las piedras, se<br />
utilizan exclusivamente para los cimientos<br />
de la barracas en forma de evitar que los<br />
muros están en contacto directo con el<br />
terreno, sirviendo, así como aislante, por<br />
un lado, y como elemento resistente para<br />
reforzar el suelo por el peso de la cabaña.<br />
La tierra era usada para la ejecución y<br />
formación del muro.<br />
103
Dobbiamo ricordare che le proprietà della<br />
terra la fanno essere il migliore isolante<br />
per qualsiasi materiale fabbricato e quasi<br />
impareggiabile in natura per quanto è<br />
molto propizio alla costruzione per la sua<br />
resistenza e le sue caratteristiche<br />
termiche e acustiche.<br />
In secondo luogo troviamo l’utilizzo del<br />
materiali organici che fanno parte della<br />
costruzione e assumono particolare<br />
importanza per il ponte dell'edificazione,<br />
sia nella copertura che nella struttura. Di<br />
questi fanno parte: il legno nonché<br />
materiale irrimediabilmente necessario in<br />
quasi tutte le parti della baracche che<br />
poteva essere di diversa geometria o<br />
dimensione; e i canneti che tendono a<br />
crescere al margine di fossati, fiumi, zone<br />
umide o zone di acqua sono piuttosto<br />
comuni e di facile portata nella zona di<br />
irrigazione dove di solito si localizzano le<br />
b a r a c c o p o l i . È u n m a t e r i a l e<br />
estremamente longevo, resistente<br />
all’umidità, alle intemperie e isolante.<br />
L'uso di questi materiali naturali in<br />
con<strong>tra</strong>pposizione con quelli attualmente<br />
utilizzati per l'edificazione di oggi consiste<br />
nella qualità. Sicuramente l’utente oggi<br />
non andrebbe a risparmiare denaro<br />
nell’esecuzione della sua baracca<br />
costruita con metodi <strong>tra</strong>dizionali ma<br />
certamente godrebbe di benefici<br />
ambientali. Altri benefici erano apportati<br />
dalla tipologia della costruzione, infatti la<br />
forma ella capanna permetteva<br />
l’associazione su en<strong>tra</strong>mbe i tetti che allo<br />
stesso tempo, data la loro ampiezza<br />
erano in grado di fornire l’ombra<br />
necessario al suo confine esterno. Per<br />
tale motivo le baracche erano fresche al<br />
loro interno nonostante la stagione estiva 9 .<br />
Debemos recordar que las propiedades de<br />
la tierra la hacen ser el mejor aislante para<br />
cualquier material fabricado y casi<br />
inigualable en la naturaleza por lo que es<br />
muy propicio para la construcción por su<br />
resistencia y sus características térmicas y<br />
acústicas.<br />
En segundo lugar encon<strong>tra</strong>mos la<br />
utilización de materiales orgánicos que<br />
forman parte de la construcción y asumen<br />
una importancia particular para el puente<br />
de la edificación, tanto en la cobertura que<br />
en la estructura. Estos forman parte: la<br />
madera y material irremediablemente<br />
necesario en casi todas las partes de la<br />
barracas que podía ser de diferente<br />
geometría o dimensión; y las cañas que<br />
tienden a crecer al margen de las acequias,<br />
ríos, zonas húmedas o zonas de agua son<br />
bastante comunes y de fácil alcance en la<br />
zona de riego donde normalmente se<br />
localizzano las chabolas. Es un material<br />
muy longevo, resistente a la humedad, a la<br />
intemperie y aislante. El uso de estos<br />
materiales naturales en con<strong>tra</strong>posición con<br />
los actualmente utilizados para la<br />
edificación de hoy consiste en la calidad.<br />
Seguramente el usuario hoy no iría a<br />
ahorrar dinero en la ejecución de su choza<br />
construida con métodos <strong>tra</strong>dicionales, pero<br />
c i e r t a m e n t e t e n d r í a b e n e fi c i o s<br />
medioambientales. Otros beneficios eran<br />
a p o r t a d o s p o r l a t i p o l o g í a d e l a<br />
construcción, en efecto, la forma de la<br />
cabaña permitía la asociación a ambos los<br />
tejados que al mismo tiempo, dada su<br />
amplitud eran capaces de proporcionar la<br />
sombra necesario a su frontera exterior.<br />
Por este motivo, las barracas eran frescas<br />
en su interior a pesar de la temporada de<br />
verano.<br />
9 Alejandro Lavid Saiz y Isabel Tort Ausina, La barraca <strong>Valencia</strong>na: Aspectos climáticos y construcción <strong>tra</strong>dicional,UPV, 2016<br />
104
Questo tipo di costruzione permetteva<br />
una buona vivibilità al loro interno, non<br />
solo per l’aspetto climatico altamente<br />
organizzato ma anche per la loro<br />
pianificazione interna in cui gli spazi erano<br />
destinati agli usi del regime di vita del<br />
tempo.<br />
Oltre all’uso delle pratiche <strong>tra</strong>dizionali<br />
dell’autocostruzione si aggiunge anche<br />
una sapiente organizzazione <strong>degli</strong> sazi<br />
esterni, infatti questi erano spessi adibiti<br />
da vegetazione a scopo funzionale in<br />
quanto riparavano dal sole e creavano<br />
ombre sui tetti e nell’intorno del confine in<br />
cui ricadeva la proprietà.<br />
Queste forme di autocostruzione non<br />
costituiscono solo una tecnica di<br />
passaggio di un periodo di indipendenza<br />
delle zone della comunità valenciana<br />
piuttosto costituiscono anche un forte<br />
riconoscimento nell’immaginario collettivo<br />
<strong>locale</strong>.<br />
Secondo numerosi studi riscon<strong>tra</strong>ti nei<br />
documenti storici troviamo scritti di illustri<br />
letterati. Molti scrittori a partire dal secolo<br />
XVIII, in particolare quelli di origine<br />
<strong>Valencia</strong>na, non hanno esitato a plasmare<br />
il carattere bucólico delle baracche o dei<br />
drammi che riguardavano il suo<br />
circondario. Ciascuno a suo modo ci<br />
mos<strong>tra</strong> dettagli importanti per conoscere<br />
la forma dell’habitare all'interno della<br />
baracca, lasciandoci addirittura in alcuni<br />
casi, una descrizione quasi costruttiva<br />
della stessa. Troviamo in 1671 la prima<br />
opera tea<strong>tra</strong>le comica scritta da Joseph<br />
Fernandez de Buendía chiamata "Le<br />
baracche del Grao de <strong>Valencia</strong>".<br />
Este tipo de construcción permitía una<br />
buena habitabilidad en su interior, no sólo<br />
por su aspecto climático altamente<br />
organizado, sino también para su<br />
planificación interna en que los espacios<br />
estaban destinados a usos del régimen de<br />
vida del tiempo.<br />
Además del uso de las prácticas<br />
<strong>tra</strong>dicionales de la auto-construcción se<br />
añade también una sabia organización de<br />
los hartos externos, pues estos eran<br />
espesos destinados por vegetación a<br />
finalidad funcional en lo que reparaban el<br />
sol y creaban sombras sobre los tejados y<br />
en torno de la frontera en que en<strong>tra</strong>ba la<br />
propiedad.<br />
Estas formas de auto-construcción no sólo<br />
constituyen una técnica de paso de un<br />
período de independencia de las zonas de<br />
la Comunidad valenciana bastante<br />
c o n s t i t u y e n t a m b i é n u n f u e r t e<br />
reconocimiento en el imaginario colectivo<br />
local.<br />
Según numerosos estudios encon<strong>tra</strong>dos en<br />
documentos históricos encon<strong>tra</strong>mos<br />
escritos de ilustres literatos. Muchos<br />
escritores a partir del siglo XVIII, en<br />
particular los de origen <strong>Valencia</strong>na, no han<br />
dudado en forjar el carácter bucólico las<br />
barracas o los dramas que se referían a su<br />
distrito. Cada uno a su manera nos<br />
mues<strong>tra</strong> detalles importantes para conocer<br />
la forma de habitar dentro de la cabaña,<br />
dejándonos incluso en algunos casos, una<br />
descripción casi constructiva de la misma.<br />
Encon<strong>tra</strong>mos en 1671 la primera obra<br />
tea<strong>tra</strong>l cómica escrita por Joseph<br />
Fernández de Buendía llamada "Las<br />
barracas del Grao de <strong>Valencia</strong>".<br />
105
Teodoro Llorente e Blasco Ibáñez, letterati<br />
i l l u s t r i d e l l a l i n g u a s p a g n o l a ,<br />
conformarono l'immagine attuale e<br />
bucolica della baracca valenciana, anche<br />
se ciascuno con il suo stile letterario.<br />
Mentre il primo dà un'immagine più<br />
iconica e idealizzata, il secondo si<br />
con<strong>tra</strong>ppone con un punto di vista più<br />
realistico sulla baracche e le abitudini dei<br />
suoi <strong>abitanti</strong>. Ma anche nella pittura<br />
vennero illus<strong>tra</strong>te da parte di numerosi<br />
artisti del tempo, numerose immagini<br />
iconografiche e rappresentative delle<br />
abitudini quotidiane esercitate all’interno e<br />
all’esterno.<br />
Un esempio lo abbiamo con il dipinto di<br />
Julio Peris Brell del 1866, da quanto ci<br />
dicono le fonti anche ulteriori<br />
testimonianze a riguardo sono custodite<br />
nel Museo delle Belle arti di <strong>Valencia</strong>.<br />
Teodoro Llorente y Blasco Ibáñez, literatos<br />
ilustres de la Lengua Española,; conforme<br />
la imagen actual y bucólica del barracón<br />
valenciana, aunque cada uno con su estilo<br />
literario. Mien<strong>tra</strong>s el primer da una imagen<br />
más icónica y idealizzata, el segundo se<br />
con<strong>tra</strong>pone con un punto de vista más<br />
realista sobre barracas y las costumbres de<br />
sus habitantes. Pero también en pintura<br />
fueron ilus<strong>tra</strong>das por parte de numerosos<br />
artistas del tiempo, numerosas imágenes<br />
iconografiche y representativas de las<br />
costumbres cotidianas ejercidas dentro y<br />
fuera.<br />
Un ejemplo lo tenemos con el pintado de<br />
Julio Peris Brell del 1866, por lo que nos<br />
dicen las fuentes también otros testimonios<br />
a este respecto son salvaguardadas en el<br />
Museo de Bellas Artes de <strong>Valencia</strong>.<br />
Barracas valencianas de Julio Peris Brell (1866 - 1944)<br />
106
Oltre alle testimonianze artistiche<br />
ricordiamo anche quelle riprodotte nel<br />
mondo del cinema che numerosi<br />
pescatori del parco naturale dell’Albufera<br />
ricordano nei loro racconti durante le<br />
visite guidate. Come ho avuto la<br />
possibilità di constatare vivendo nel posto,<br />
i pescatori dell’Albufera ricordano<br />
numerosi scrittori, poeti, registi e attori<br />
che hanno fatto conoscere la storia della<br />
baracca valenciana che percorreva le<br />
risaie della huerta fino a diventare in<br />
secondo momento luogo baracche dei<br />
pescatori del <strong>Cabanyal</strong>.<br />
Fra i due casi, quello di Albufera è ancora<br />
accertabile percorrendo il parco di<br />
possono ancora trovare baracche<br />
valenciane che accolgono i turisti con<br />
at<strong>tra</strong>ttive di ogni genere, dalla ristorazione<br />
alla mos<strong>tra</strong> fotografica, scarsamente<br />
risultano abitate. A con<strong>tra</strong>pposizione di<br />
questo istinto di conservazione che sta<br />
facendo nascere una vera e propria realtà<br />
iconografica del luogo, nel <strong>Cabanyal</strong> la<br />
maggior parte delle forme insediative<br />
nate dalle baracche sono state perse in<br />
seguito agli incendi, come detto<br />
precedentemente, e sostituite dalle nuove<br />
tipologie edilizie.<br />
Tra i vari processi di <strong>tra</strong>sformazione<br />
quello urbano e architettonico è stato un<br />
forte effetto scaturito dalle conseguenze<br />
con cui ha dovuto fare i conti la cultura<br />
marinara. Infatti, a tal proposito il cambio<br />
culturale e i processi di urbanizzazione<br />
hanno influenzato non solo sulle scelte<br />
urbane ma anche artistiche del quartiere.<br />
Además de las testimonios artísticas<br />
recordamos también las que figuran en el<br />
mundo del cine que numerosos pescadores<br />
del parque natural de la Albufera recuerdan<br />
en sus relatos durante las visitas guiadas.<br />
Como he tenido la posibilidad de ver<br />
viviendo en el lugar, los pescadores de<br />
Albufera recuerdan numerosos escritores,<br />
poetas, directores y actores que han hecho<br />
conocer la historia de la barraca valenciana<br />
que recorría los arrozales de la huerta<br />
hasta convertirse en segundo momento<br />
lugar barracas de los pescadores del<br />
<strong>Cabanyal</strong>.<br />
Entre los dos casos, el de Albufera está<br />
todavía accesible recorriendo el parque de<br />
pueden encon<strong>tra</strong>r todavía barracas<br />
valencianas que acogen a los turistas con<br />
a<strong>tra</strong>ctivos de cada género, la restauración<br />
de la mues<strong>tra</strong> fotográfica, escasamente<br />
están habitadas. En con<strong>tra</strong>posición de este<br />
instinto de conservación que está haciendo<br />
nacer una verdadera y propia realidad<br />
iconográfica del lugar, en el <strong>Cabanyal</strong> la<br />
m a y o r p a r t e d e l a s f o r m a s d e<br />
asentamientos nacidas las barracas se han<br />
perdido <strong>tra</strong>s los incendios, como dicho<br />
anteriormente, y sustituidas por las nuevas<br />
tipologías de construcción.<br />
E n t r e l o s d i s t i n t o s p r o c e s o s d e<br />
<strong>tra</strong>nsformación al urbano y arquitectónico<br />
ha sido un fuerte efecto surgido de las<br />
consecuencias con que ha tenido que<br />
hacer las cuentas de la cultura marina. En<br />
efecto, a este respecto, el cambio cultural y<br />
los procesos de urbanización han influido<br />
no sólo las opciones <strong>urbana</strong>s sino también<br />
artísticas del barrio.<br />
107
Sembrerebbe che gli attuali colori del<br />
<strong>Cabanyal</strong> ricordano in maniera<br />
sconcertante tipici luoghi caraibici<br />
latinoamericani.<br />
Parece que los actuales colores del <strong>Cabanyal</strong><br />
recuerdan en forma desconcertante típicos<br />
lugares caribeños latinoamericanos.<br />
Poblados Marítimos di <strong>Valencia</strong> (zona in buono stato di<br />
conservazione del Canyamelar- <strong>Cabanyal</strong>). Foto del web<br />
Casas de colores a Bogotá. Foto di Christian Kober<br />
Alla fine del secolo XIX in Spagna si può<br />
incon<strong>tra</strong>re una gran varietà di stili e<br />
correnti artistiche. In architettura si<br />
osserva un eclettico movimento<br />
neoclassico, così come anche un<br />
movimento neomudéjar e neogotico. In<br />
Catalunya si abbandona l’idea di dover a<br />
tutti i costi recuperare l’esistente e<br />
nascono autori che lavorano all’insegna<br />
del rinnovamento, come Gaudí,<br />
Domenech y Montaner, Puig y Cadafalch;<br />
Si <strong>tra</strong>tta di un modernismo legato al nuovo<br />
ambiente sociale e culturale nato da una<br />
crescita economica e politica della<br />
regione. A <strong>Valencia</strong> esistono autori che<br />
emergono come Vicente Ferrer (autore<br />
della casa in calle Cirilo Amorés 31) e<br />
Demetrio Ribes, la cui opera più<br />
importante è la Estación del Norte.<br />
Accanto a questi autori bisogna segnalare<br />
le costruzioni che sorgono nel Paseo de la<br />
Alameda per la Exposición Regional del<br />
1909, le cui intenzioni erano di esprimere<br />
A finales del siglo XIX en España se puede<br />
encon<strong>tra</strong>r una gran variedad de estilos y<br />
corrientes artísticas. En arquitectura se<br />
observa un ecléctico movimiento<br />
neoclásico, así como también un<br />
movimiento neomudéjar y neogotico. En<br />
Catalunya se abandona la idea de tener<br />
que recuperar la existente y nacen autores<br />
que <strong>tra</strong>bajan en la enseña de la<br />
renovación, como Gaudí, Domenech y<br />
Montaner, Puig y Cadafalch; se <strong>tra</strong>ta de un<br />
modernismo vinculado al nuevo entorno<br />
social y cultural nacido de una crecimiento<br />
económica y política de la región. En<br />
<strong>Valencia</strong> existen autores que emergen<br />
como Vicente Ferrer (autor de la casa en la<br />
calle Cirilo Amorós 31) y Demetrio Ribes,<br />
cuya obra más importante es la estación<br />
del Norte. Junto a estos autores hay que<br />
señalar las construcciones que surgen en<br />
el paseo de la Alameda para la Exposición<br />
regional de 1909, cuyas intenciones eran<br />
de expresar el auge<br />
108
l’auge economica e sociale della<br />
borghesia valenciana così come era<br />
avvenuto a Barcelona. Nello stesso<br />
tempo, nei Poblados Marítimos si sviluppa<br />
un’architettura di tipo popolare, che<br />
caratterizza l’attuale reticolo e che<br />
nonostante non si avvale di autori così<br />
rinomati, presenta una qualità e una<br />
uniformità che le conferiscono un notevole<br />
valore. Definire uno stile popolare<br />
significa considerare che si sviluppa in<br />
assenza di norme culturali, con una<br />
manifesta ingenuità, ma anche con un a<br />
fantasia che si esprime at<strong>tra</strong>verso un<br />
ornamento allegro e vistoso, senza<br />
virtuosismi estetici. Nella maggior parte<br />
dei casi chi realizzava l’opera era allo<br />
stesso tempo l’utente e questo<br />
contribuisce a conferire alle abitazioni una<br />
singolarità, nonostante l’omogeneità dello<br />
stile: ogni casa è segnata dal gusto<br />
personale del suo proprietario. Ancora<br />
oggi per esempio è possibile vedere che<br />
le facciate delle case conservano le<br />
iniziali del costruttore – proprietario, sulla<br />
cornice che abbellisce e nasconde il tetto<br />
a falda, così come sulla porta principale.<br />
L’architettura popolare del <strong>Cabanyal</strong><br />
appare come un’interpretazione libera e<br />
originale del modernismo creata dalla<br />
classe più bassa, ossia i pescatori. Si<br />
<strong>tra</strong>tta di un autentico stile popolare, nato<br />
da e per il popolo. La classe sociale in<br />
questione, contadini e pescatori, non<br />
subiscono gli stessi condizionamenti del<br />
proletariato di città il quale vivendo a<br />
stretto contatto con la borghesia ha meno<br />
possibilità di creare in maniera originale e<br />
dà il via a un’architettura più mimetizzata<br />
e di massa.<br />
económica y Social de la burguesía<br />
valenciana tal como había ocurrido en<br />
Barcelona. Al mismo tiempo, en los<br />
poblados marítimos se desarrolla una<br />
arquitectura de tipo popular, que<br />
caracteriza la actual la cuadrícula y que a<br />
pesar de que no se sirve de autores tan<br />
famosos, presenta una calidad y una<br />
uniformidad que le confieren un gran valor.<br />
Definir un estilo popular significa considerar<br />
que se desarrolla en ausencia de normas<br />
culturales, con una manifiesta ingenuidad,<br />
pero también con una fantasía que se<br />
expresa a <strong>tra</strong>vés de un adorno alegre y<br />
llamativo, sin particularidad estéticos. En la<br />
mayor parte de los casos quien realizaba la<br />
obra era al mismo tiempo el usuario y esto<br />
contribuye a conferir a las viviendas una<br />
singularidad, a pesar de la homogeneidad<br />
del estilo: cada casa está marcada por el<br />
gusto personal de su propietario. Todavía<br />
hoy por ejemplo, es posible ver que las<br />
fachadas de las casas conservan las<br />
iniciales del fabricante - propietario, sobre<br />
el marco que embellece y esconde el techo<br />
con falda, así como sobre la puerta<br />
principal. La arquitectura popular del<br />
<strong>Cabanyal</strong> aparece como una interpretación<br />
libre y original del modernismo creada por<br />
la clase más baja, es decir, los pescadores.<br />
Se <strong>tra</strong>ta de un auténtico estilo popular,<br />
n a c i d o p o r y p a r a e l p u e b l o .<br />
La clase social en cuestión, campesinos y<br />
pescadores, no sufren los mismos<br />
condicionamientos del proletariado de la<br />
ciudad el cual viviendo en estrecho<br />
contacto con la burguesía tiene menos<br />
posibilidades de crear de manera original y<br />
da el camino a una arquitectura más<br />
camuflada y de masa.<br />
109
L’architettura del <strong>Cabanyal</strong> è una delle<br />
ultime manifestazioni spontanee di<br />
un’architettura non professionale, ricca di<br />
particolari inediti. L’influenza modernista<br />
agisce direttamente aumentando<br />
l’importanza dell’ornamento. Questa<br />
architettura si basa fondamentalmente su<br />
due elementi: lo stucco e gli azulejos,<br />
ossia le tessere di ceramica, che, utilizzati<br />
singolarmente o con tecnica mista,<br />
caratterizzano l’aspetto esterno<br />
dell’edificazione, risaltandone i dettagli e<br />
vestendo gli elementi funzionali propri<br />
della costruzione. Nel <strong>Cabanyal</strong> si<br />
accumulano ornamenti di stucchi e<br />
ceramiche come se fosse un catalogo di<br />
tutte le combinazioni possibili. Questi<br />
esempi di modernismo popolare si<br />
trovano soprattutto nella zona interna del<br />
<strong>Cabanyal</strong> e nella parte interna del<br />
Canyamelar. Questa parte, poichè<br />
l’affluenza estiva era maggiore, ha<br />
conservato meno chiaramente lo stile<br />
modernista, adattandosi maggiormente<br />
alle funzioni turistiche, inoltre ha sofferto<br />
una smisurata costruzione poco rispettosa<br />
dell’esistente poiché ha sfruttato la<br />
disposizione del Plan General del 1966<br />
che permise l’innalzamento <strong>degli</strong> edifici<br />
fino a 9 piani. I muri sono rivestiti<br />
minuziosamente secondo diversi criteri,<br />
manifestando una curiosa alternanza di<br />
situazioni, per cui talvolta il concetto<br />
architettonico perde importanza di fronte<br />
al dettaglio multicolore; altre volte si<br />
produce l’effetto con<strong>tra</strong>rio e il dettaglio si<br />
diluisce nell’accumulo ripetitivo dei<br />
dettagli.<br />
La arquitectura del <strong>Cabanyal</strong> es una de las<br />
últimas manifestaciones espontáneas de<br />
una arquitectura no profesional, rica de<br />
particulares inéditos. La influencia<br />
modernista actúa directamente,<br />
aumentando la importancia de la<br />
ornamentación. Esta arquitectura se basa<br />
fundamentalmente en dos elementos: el<br />
masilla y los azulejos, es decir, las piezas<br />
de cerámica, que utilizados individualmente<br />
o con técnica mixta, caracterizan el aspecto<br />
exterior de la edificación, adornando los<br />
detalles y jugando los elementos<br />
funcionales propios de la construcción. En<br />
el <strong>Cabanyal</strong> se acumulan adornos de<br />
estucos y cerámicas como si fuera un<br />
catálogo de todas las combinaciones<br />
posibles. Estos ejemplos de modernismo<br />
popular se encuen<strong>tra</strong>n principalmente en la<br />
zona interior del <strong>Cabanyal</strong> y en la parte<br />
interna del Canyamelar. Esta parte, pues la<br />
afluencia estival era mayor, ha conservado<br />
menos claramente el estilo modernista,<br />
adaptándose mejor las funciones turísticas,<br />
además ha sufrido una desmesurada<br />
construcción poco respetuosa de la<br />
situación existente, pues ha aprovechado<br />
la disposición del Plan General de 1966<br />
que permitió la elevación de los edificios de<br />
hasta 9 pisos. Los muros están revestidos<br />
minuciosamente según diversos criterios,<br />
manifestando una curiosa alternancia de<br />
situaciones, para que a veces el concepto<br />
arquitectónico pierde importancia frente al<br />
detalle multicolor; o<strong>tra</strong>s veces se<br />
produce el efecto con<strong>tra</strong>rio y el detalle se<br />
diluye en la acumulación repetitivo los<br />
detalles.<br />
110
<strong>Il</strong> fatto che le facciate siano ricoperte El hecho de que las fachadas están<br />
interamente da azulejos è una abitudine recubiertas totalmente por azulejos es una<br />
<strong>tra</strong>dizionale durante tutto il XIX secolo e la costumbre <strong>tra</strong>dicional durante todo el siglo<br />
grande varietà di disegni oltre a XIX y la gran variedad de dibujos además<br />
presentare fantasie inedite prende de presentar fantasías inéditas toma<br />
ispirazione dal modernismo, dall’ Art inspiración del modernismo, por Art<br />
Nuveau, dalla tendenza secessionista e Nouveau, la tendencia y la tendencia<br />
dallo storicismo. Nella Storia dell’arte historicista. En la historia del arte<br />
<strong>Valencia</strong>na, Carmen Gracia parla <strong>Valencia</strong>na, Carmen Gracia habla de la<br />
dell’architettura nei Poblados Marítimos al arquitectura en los poblados Marítimos al<br />
passaggio del secolo e segnala che alla paso del siglo y señala que a finales del<br />
fine del XIX secolo coloro che andavano a siglo XIX quienes iban a veranear (pasar el<br />
veranear (<strong>tra</strong>scorrere l’estate, n.d.t.) a verano, n.d.t.) en <strong>Valencia</strong> comenzaron a<br />
<strong>Valencia</strong> cominciarono ad affittare e alquilar y comprar las casas a los<br />
comprare le case ai pescatori e agli pescadores y obreros del puerto para la<br />
operai del porto per la stagione estiva. temporada estival. Además, la alta<br />
Inoltre l’alta borghesia si costruì lussuose burguesía se edificaron lujosas villas a lo<br />
villette lungo la spiaggia della Malvarrosa, largo de la playa la Malvarrosa, partiendo<br />
partendo dai bagni de las Arenas (nel de los baños de las Arenas (en 1902 se<br />
1902 si ricorda la villa dello scrittore construyó la villa del escritor Vicente<br />
Vicente Blasco Ibañez). Carmen Gracia Blasco Ibáñez). Carmen Gracia relata que<br />
racconta che questa invasione pacifica esta invasión pacífica abre el camino a una<br />
dette il via ad una rapida urbanizzazione rápida urbanización del <strong>Cabanyal</strong>, el cual<br />
del <strong>Cabanyal</strong>, il quale continua a continúa a mantener un carácter de barrio<br />
mantenere un carattere di quartiere di de Mar, aunque adquiriendo una fuerte<br />
mare, pur acquistando una forte personalidad, acentuada por la aparición<br />
personalità, accentuata dalla comparsa di de una arquitectura peculiar que<br />
un’architettura peculiare che reinterpreta reinterpreta con características naif la culta<br />
con caratteristiche naif la colta decoración del modernismo y del estilo<br />
decorazione del modernismo e dello stile secesionista. La misma clase <strong>urbana</strong> que<br />
secessionista. La stessa classe <strong>urbana</strong> aplicaba estilos modernos en las<br />
che applicava stili moderni nelle residenze residencias en centro de la ciudad, acoge<br />
in centro città, accoglie queste novità per estas novedades para las casas de verano,<br />
le case estive, come uno stile leggero, como un estilo ligero, a<strong>tra</strong>ctivo y tan<br />
at<strong>tra</strong>ente e fantasioso 10 .<br />
imaginativo.<br />
10 Carmen Gracia, <strong>Il</strong> modernismo popolare- Salvem el Cabnayal<br />
111
A questo scenario artistico sembra<br />
accodarsi anche quello del degrado<br />
urbano che in maniera sorprendente è<br />
fortemente simile agli scenari dei paesi<br />
del Sud del mondo. Anche se in maniera<br />
differente a livello sociale ed economico è<br />
interessante associare come le<br />
caratteristiche artistiche trovino<br />
comparazione anche negli aspetti di forte<br />
abbondo, assomigliando quasi ad<br />
architetture fantasma sia in Europa che<br />
nel Mondo, come nella foto in basso sia<br />
nel <strong>Cabanyal</strong> che a La Habana. Per<br />
questa parte si rimanda alla visione <strong>degli</strong><br />
allegati: 3, 4, 5, 6, 7.<br />
A este escenario artístico parece alinearse<br />
también la del deterioro urbano que de<br />
manera sorprendente es muy similar a los<br />
escenarios de los países del Sur del<br />
mundo. Aunque en forma diferente a nivel<br />
social y económico, es interesante asociar<br />
como las características artísticas<br />
encuentren comparación también en los<br />
aspectos de fuerte abbondo, assomigliando<br />
casi a arquitecturas fantasma tanto en<br />
Europa que en el mundo, como en fotos en<br />
baja tanto en el <strong>Cabanyal</strong> que en La<br />
Habana. Para esta parte se remite a la<br />
visión de los anexos: 3, 4, 5, 6, 7.<br />
<strong>Cabanyal</strong>. Foto dal web<br />
La Habana. Foto dal web<br />
112
5.4 I CONFLITTI ECONOMICI,<br />
POLITICI, URBANI E SOCIALI<br />
5.4 LOS CONFLICTOS ECONÓMICOS,<br />
POLÍTICOS, URBANOS Y SOCIALES<br />
Innumerevoli meccanismi urbanistici<br />
hanno determinato conflitti sociali, politici<br />
ed economici nella storia di numerose<br />
città. Frequentemente veniamo a<br />
conoscenza di come una scorretta<br />
gestione e inadeguato governo del<br />
territorio e delle sue risorse rifletta una<br />
società insoddisfatta e una sistema<br />
sociale inadeguato. Molto spesso appare<br />
che la giusta organizzazione del territorio<br />
richiami realtà passate, <strong>tra</strong>dizioni antiche<br />
e tecniche culturale lontane, che<br />
scomparendo nel tempo, hanno prodotto<br />
“nel loro tempo” innumerevoli progressioni<br />
di semplice ma assoluta funzionalità.<br />
Basti pensare alla πόλις, città-stato<br />
dell’antica Grecia il cui meccanismo<br />
politico si rifletteva in tutto il mondo per la<br />
sua essenzialità. Aristotele considera nel<br />
suo libro della "Politica", la città come un<br />
punto d'arrivo qualificato, che presuppone<br />
non semplicemente un'idea di grandezza,<br />
di estensione, di monumentalità, ma<br />
quella di raggruppamento funzionale,<br />
organizzato intorno ad un centro e<br />
all'interno di un perimetro. <strong>Il</strong> perimetro<br />
all’interno del quale si pensava ad un<br />
limite fisico e confinato in cui si sviluppava<br />
la città era la “chora” ovvero quella<br />
porzione di territorio che compensava<br />
l’attività lavorativa a quella cultura e<br />
amminis<strong>tra</strong>tivi svolta invece all’interno<br />
dell’agorà.<br />
Innumerables mecanismos urbanísticos<br />
han determinado los conflictos sociales,<br />
políticos y económicos en la historia de<br />
numerosas ciudades. A menudo tenemos el<br />
conocimiento de cómo una incorrecta<br />
gestión e inadecuado gobierno del territorio<br />
y de sus recursos refleja una sociedad<br />
i n s a t i s f e c h a y u n s i s t e m a s o c i a l<br />
inadecuado. Muy a menudo parece que la<br />
correcta organización del territorio son<br />
r e c l a m o s d e r e a l i d a d e s p a s a d a s ,<br />
<strong>tra</strong>diciones antiguas y técnicas culturales<br />
lejanas, que han desapareciendo en el<br />
tiempo, han producido "en su tiempo"<br />
innumerables promociones de simple pero<br />
absoluta funcionalidad. Basta pensar en la<br />
πόλις, ciudades-Estado de la antigua<br />
Grecia cuyo mecanismo político se<br />
reflejaba en todo el mundo por su estilo<br />
esencial. Aristóteles considera en su libro la<br />
"política", la ciudad como un punto de<br />
llegada cualificado, que presupone no<br />
simplemente una idea de grandeza, de<br />
extensión, de monumentalidad, sino la de<br />
agrupamiento funcional, organizado en<br />
torno a un centro y dentro de un perímetro.<br />
El perímetro dentro del cual se pensaba a<br />
un límite físico y confinada en que se<br />
desarrollaba la ciudad era la "chora" o<br />
aquella porción de territorio que<br />
compensaba la actividad laboral a la<br />
cultura y adminis<strong>tra</strong>tivos realizada al<br />
interior de la “agorà”.<br />
113
La presenza della “chora” può denotare<br />
sia il territorio nel suo complesso,<br />
compreso il centro urbano, sia la<br />
campagna vera e propria dove risiedeva<br />
una parte significativa della popolazione.<br />
<strong>Il</strong> primo uso, che trova corrispondenza nel<br />
fatto che il termine polis includeva città e<br />
territorio, mos<strong>tra</strong> che l'equilibrio cittàterritorio<br />
è uno <strong>degli</strong> aspetti caratteristici<br />
della polis, sottolineando il rapporto<br />
organico <strong>tra</strong> città e campagna. Cosi come<br />
le città greche esprimevano il loro<br />
paradigmatico motore urbano e territoriale<br />
anche le città romane riflettevano<br />
un’organizzazione funzionale legate allo<br />
schema ellenistico. L’esempio della città<br />
romana che ha evoluto il suo territorio<br />
all’interno di una forte delimitazione della<br />
cinta muraria all’esterno della quale le<br />
relazioni amminis<strong>tra</strong>tive erano tese solo<br />
alla commercializzazione dei prodotti,<br />
beni e risorse è <strong>Valencia</strong>.<br />
La città di <strong>Valencia</strong> godendo di un terreno<br />
prevalentemente pianeggiante e di un<br />
clima mediterraneo venne fondata dai<br />
romani nel 138 a.C., sotto il console<br />
Decimo Giunio Bruto Callaico, lungo la<br />
riva des<strong>tra</strong> del fiume Turia, sul luogo di un<br />
antico insediamento iberico. Nel 75 a.C. la<br />
città fu distrutta nel corso della guerra <strong>tra</strong><br />
Pompeo e Sertorio, e il sito abbandonato<br />
per almeno cinquant'anni. A metà del I<br />
secolo d.C. la città rifiorì, con l'arrivo di<br />
nuovi <strong>abitanti</strong> dalle zone vicine,<br />
l'ampliamento urbano e la costruzione di<br />
grandi opere pubbliche.<br />
La presencia de la "chora" puede confirmar<br />
que sea el territorio en su conjunto, incluido<br />
el centro urbano, tanto la campaña<br />
verdadera y propia donde residía una parte<br />
importante de la población. El primer uso,<br />
que encuen<strong>tra</strong> correspondencia en el<br />
hecho de que el término polis han incluía<br />
ciudades y territorio, mues<strong>tra</strong> que el<br />
equilibrio ciudad-territorio es uno de los<br />
aspectos característicos de la ciudad,<br />
destacando la relación orgánica entre<br />
ciudad y campaña. Así como las ciudades<br />
griegas expresaban su paradigmático<br />
motor urbano y territorial también las<br />
c i u d a d e s r o m a n a s r e fl e j a b a n u n a<br />
organización funcional vinculadas al<br />
esquema helenístico. El ejemplo de la<br />
ciudad romana que ha evolucionado su<br />
territorio dentro de una fuerte delimitación<br />
de la ceñida muraria fuera de la cual las<br />
relaciones adminis<strong>tra</strong>tivas estaban<br />
destinadas solo a la comercialización de<br />
productos, bienes y recursos es <strong>Valencia</strong>.<br />
La ciudad de <strong>Valencia</strong> disfrutando de un<br />
terreno predominantemente llana y de un<br />
clima mediterráneo fue fundada por los<br />
romanos en el 138 a.C., bajo el cónsul<br />
Décimo Giunio Bruto Callaico, a lo largo de<br />
la orilla derecha del río Turia, en el lugar de<br />
un antiguo asentamiento ibérico. En el 75<br />
a.C. la ciudad fue destruida durante la<br />
guerra entre Pompeo y Sertorio, y el sitio<br />
abandonado durante al menos cincuenta<br />
años. A mediados del siglo I d.C. la ciudad<br />
floreció, con la llegada de nuevos<br />
habitantes de las zonas vecinas, la<br />
ampliación <strong>urbana</strong> y la construcción de<br />
grandes obras públicas.<br />
114
Con la crisi dell'Impero romano nel III<br />
secolo per <strong>Valencia</strong> iniziò un lungo<br />
periodo di decadenza. <strong>Il</strong> numero <strong>degli</strong><br />
<strong>abitanti</strong> diminuì, interi quartieri si<br />
spopolarono, le infrastrutture pubbliche<br />
caddero in abbandono. A quel periodo si<br />
può far risalire la prima comunità cristiana<br />
a <strong>Valencia</strong>, che ebbe in San Vincenzo<br />
martire, ucciso nel 304, la sua prima<br />
figura di riferimento. Fu proprio la chiesa,<br />
nei secoli successivi, a riempire il vuoto di<br />
potere lasciato dall'impero, prendendo in<br />
mano l'amminis<strong>tra</strong>zione della città e<br />
dando impulso ad un parziale recupero<br />
urbano con la costruzione di templi<br />
cristiani sui ruderi di quelli romani. Dal V<br />
secolo al 711 fu il turno della dominazione<br />
dei Visigoti che vennero scacciati in<br />
seguito dalle dinastie arabe che si<br />
susseguirono fino al 1238 con l’en<strong>tra</strong>ta del<br />
re Giacomo I d’Aragona come anticipato<br />
precedentemente. Di assoluta rilevanza è<br />
sottolineare come nel periodo della<br />
dominazione araba la città raggiunse un<br />
forte interesse economico e commerciale,<br />
arricchendosi spaventosamente fino al<br />
conflitto di interessi che avvenne con le<br />
differenti dinastie che determinarono la<br />
sua fine. In questi anni la città si amplio e<br />
si arricchì, aumentando anche il<br />
conseguente patrimonio architettonico<br />
presente in tutta la città. <strong>Il</strong> vero punto di<br />
cambiamento si avrà con l’arrivo di<br />
Giacomo I che determinerà una forte<br />
relazione al di là delle mura che<br />
cingevano la città. <strong>Il</strong> rapporto cittàcampagna<br />
<strong>tra</strong>sformerà meccanicamente i<br />
legami e i sistemi amminis<strong>tra</strong>tivi non molto<br />
coesi fino a quel momento.<br />
Con la crisis del Imperio romano en el siglo<br />
III para <strong>Valencia</strong> comenzó un largo período<br />
de caducidad. El número de habitantes<br />
menoscabó, barrios enteros se se vaciaron,<br />
las infraestructuras públicas cayeron en<br />
abandono. A ese período se puede hacer<br />
remontar la primera comunidad cristiana en<br />
<strong>Valencia</strong>, que tuvo en San Vicente mártir,<br />
asesinado en 304, su primera figura de<br />
referencia. Fue precisamente la Iglesia, en<br />
los siglos sucesivos, a llenar el vacío de<br />
poder dejado por el imperio, tomando en<br />
manos de la adminis<strong>tra</strong>ción de la ciudad y<br />
dando impulso a una recuperación parcial<br />
urbano con la construcción de templos<br />
cristianos sobre ruinas de los romanos.<br />
Desde el siglo V al 711 fue el turno de la<br />
dominación de los Visigoti que fueron<br />
expulsados posteriormente por las dinastie<br />
arabe que se sucedieron hasta el 1238 con<br />
la en<strong>tra</strong>da del rey Jacobo I d'Aragona como<br />
anticipado previamente. De absoluta<br />
importancia es subrayar como en el<br />
período de la dominación árabe la ciudad<br />
alcanzó un fuerte interés económico y<br />
comercial, enriqueciéndose<br />
espantosamente hasta el conflicto de<br />
intereses que sucedió con las diferentes<br />
dinastie que determino su fin. En estos<br />
años la ciudad se amplio y se enriqueció,<br />
aumentando también el consiguiente<br />
patrimonio arquitectónico presente en toda<br />
la ciudad. El verdadero punto de cambio se<br />
tendrá con la llegada de Jaime I, que<br />
implicará una fuerte relación más allá de<br />
las murallas que rodeaban la ciudad. La<br />
relación ciudad-campaña <strong>tra</strong>nsformará<br />
mecánicamente los lazos y los sistemas<br />
adminis<strong>tra</strong>tivos no muy conexionados hasta<br />
ese momento<br />
115
Da questo momento in poi la relazione<br />
maggiore che con<strong>tra</strong>ddistinguerà la città<br />
di <strong>Valencia</strong> sarà data da un trinomio<br />
perfetto città-campagna-mare. Con<br />
questa serie di cambiamenti si assisterà<br />
anche ad una serie di <strong>tra</strong>sformazioni<br />
urbanistiche che riguarderanno differenti<br />
operazioni di scala che ad intervalli<br />
temporali differenti porteranno differenti<br />
con<strong>tra</strong>sti urbani. Le prime forme di<br />
insediamento si sono sviluppate lungo<br />
l’area del Grau fino ad arrivare a quella<br />
d e l C a b a n y a l - C a n y a m e l a r<br />
proporzionalmente al regime economico e<br />
commerciale che andava via via<br />
ingrandendosi e impadronendosi delle<br />
risorse presenti. <strong>Il</strong> passaggio da area<br />
commerciale ad area di contingenza al<br />
porto industriale ha avuto delle<br />
ripercussioni sul tipo di gestione<br />
territoriale e <strong>urbana</strong> che avrebbe dovuto<br />
essere attuata. <strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong> ha assunto<br />
l’aspetto della sua espansione sotto forma<br />
di polo s<strong>tra</strong>tegico at<strong>tra</strong>ttivo rispetto alle<br />
direzioni commerciali che da questo punto<br />
in poi si muovevano da e per la città di<br />
<strong>Valencia</strong>. Bisogna ricordare che se ad un<br />
primo tentativo di commercializzazione<br />
dell’area corrispondeva una differente<br />
soglia della popolazione, al tentativo di<br />
<strong>tra</strong>sformazione urbanistica si rifletteva un<br />
abbandono innumerevole <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong><br />
stessi, questo perché nella prima fase gli<br />
interessi che vi si localizzavano erano tesi<br />
a fornire disponibilità lavorative, uno stile<br />
di vita piacevole e una buona qualità<br />
dell’ambiente mentre nella seconda fase<br />
l’azione preponderante era causata da un<br />
forte tentativo di soppressione urbanistica.<br />
Desde este momento en adelante el<br />
informe mayor que con<strong>tra</strong>ddistinguerà la<br />
ciudad de <strong>Valencia</strong> será dada por un<br />
trinomio perfecto ciudad- campaña- mar.<br />
Con esta serie de cambios se asistirá<br />
también a una serie de <strong>tra</strong>nsformaciones<br />
urbanísticas que abarcarán diferentes<br />
operaciones de escala que a intervalos<br />
temporales diferentes llevarán diferentes<br />
con<strong>tra</strong>stes urbanos. Las primeras formas<br />
de asentamiento se han desarrollado a lo<br />
largo de la zona del Grau hasta llegar a la<br />
d e l C a b a n y a l - C a n y a m e l a r<br />
proporcionalmente al régimen económico y<br />
c o m e r c i a l q u e i b a p o r l a v í a<br />
desarrollándose y apoderándose de los<br />
recursos presentes. El paso de zona<br />
comercial a la zona de contingencia al<br />
puerto industrial ha tenido repercusiones<br />
sobre el tipo de gestión territorial y <strong>urbana</strong><br />
que debía ser aplicada. El <strong>Cabanyal</strong> ha<br />
asumido el aspecto de su expansión en<br />
forma de polo es<strong>tra</strong>tégico a<strong>tra</strong>ctor respeto a<br />
las direcciones comerciales que de ahora<br />
en adelante se dirigían por y para la ciudad<br />
de <strong>Valencia</strong>. Hay que recordar que si a un<br />
primer intento de comercialización de la<br />
zona correspondía una diferente umbral de<br />
la población, al intento de <strong>tra</strong>nsformación<br />
urbanística se reflejaba un abandono<br />
innumerable de los habitantes, esto porque<br />
en la primera fase los intereses que se<br />
localizzavano estaban encaminadas a<br />
proporcionar disponibilidad de <strong>tra</strong>bajo, un<br />
estilo de vida agradable y una buena<br />
calidad del medio ambiente y la segunda<br />
fase la acción preponderante era causada<br />
por un fuerte intento de supresión de<br />
urbanismo.<br />
116
<strong>Il</strong> mare è un ottimo strumento di scambio<br />
e il <strong>Cabanyal</strong> potrebbe essere uno di<br />
quegli insediamenti la cui formazione è<br />
fortemente dipesa dalle ondate<br />
commerciali portatrici di questo scambio.<br />
<strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong> insieme a El Grao, Malvarrosa<br />
e Nazaret costituiscono il limite orientale<br />
della città di <strong>Valencia</strong> con il Mar<br />
Mediterraneo con cui gli scambi<br />
avvenivano in maniera diretta e fornivano<br />
un aiuto allo sviluppo morfo-tipologico<br />
garantendole anche la possibilità “della<br />
facciata marittima della città”. Sebbene<br />
nel 1993, il barrio, venne dichiarato Bene<br />
di Interesse Culturale per le sue<br />
numerose invarianti da proteggere e<br />
salvaguardare <strong>tra</strong> cui la sua integrità<br />
storica, l’agglomerazione delle vecchie<br />
baracche e la sua architettura<br />
<strong>tra</strong>dizionale, nel 2000 il Comune di<br />
<strong>Valencia</strong> ha approvato il Piano speciale e<br />
la riforma interna del <strong>Cabanyal</strong>-<br />
Canayamel (PEPRI) e, nel 2001,<br />
l'omologazione e il Piano speciale per la<br />
riforma interna del <strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar.<br />
En<strong>tra</strong>mbi i piani contemplavano l'unione<br />
della città e del mare con la continuazione<br />
del viale di Blasco Ibáñez at<strong>tra</strong>verso la<br />
<strong>tra</strong>ma del complesso, causando il crollo di<br />
un gran numero di edifici catalogati e<br />
l'implementazione di nuove tipologie di<br />
maggiore edificabilità su en<strong>tra</strong>mbi i lati<br />
<strong>degli</strong> assi principali che costituiscono un<br />
asse fisico e immaginario già da allora<br />
presente. Con questa proposta da parte<br />
del Comune di <strong>Valencia</strong>, il <strong>Cabanyal</strong>, che<br />
già durante il progredire <strong>degli</strong> anni mutava<br />
le sue condizioni fisiche e sociale, subisce<br />
una profonda crisi che è quella che si<br />
ripercuote tutt’oggi <strong>tra</strong> le calles del barrio<br />
in cui si alternano assenti strumenti<br />
essenziali della pavimentazione <strong>urbana</strong> a<br />
El mar es un excelente instrumento de<br />
intercambio y el <strong>Cabanyal</strong> podría ser uno<br />
de esos asentamientos cuya formación<br />
está fuertemente dependía de las oleadas<br />
c o m e r c i a l e s p o r t a d o r a s d e e s t e<br />
intercambio. El <strong>Cabanyal</strong> junto a El Grao,<br />
Malvarrosa y Nazaret constituyen el límite<br />
oriental de la ciudad de <strong>Valencia</strong> con el Mar<br />
Mediterráneo con que los intercambios se<br />
realizaban en forma directa y ofrecían una<br />
ayuda al desarrollo “morfo-tipologico”<br />
garantizando también la posibilidad de "la<br />
fachada marítima de la ciudad". Aunque en<br />
1993, el barrio, fue declarado Bien de<br />
Interés Cultural por sus numerosas<br />
cualidades por proteger y salvaguardar<br />
entre ellas su integridad histórica, la<br />
aglomeración de las antiguas barracas y su<br />
arquitectura <strong>tra</strong>dicional, en 2000 el<br />
Ayuntamiento de <strong>Valencia</strong> ha aprobado el<br />
plan especial y la reforma interna del<br />
<strong>Cabanyal</strong>-Canayamel (PEPRI) y, en 2001,<br />
la homologación y el plan especial para la<br />
reforma interna del <strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar.<br />
Ambos los planes contemplaban la unión<br />
de la ciudad y del mar, con la continuación<br />
de la avenida de Blasco Ibáñez a <strong>tra</strong>vés de<br />
la <strong>tra</strong>ma del complejo, provocando el<br />
hundimiento de un gran número de<br />
edificios catalogadas y la implementación<br />
de nuevas tipologías de mayor edificabilità<br />
a ambos lados de los ejes principales que<br />
constituyen un eje físico y el imaginario ya<br />
desde entonces presente. Con esta<br />
propuesta por parte del Ayuntamiento de<br />
<strong>Valencia</strong>, el <strong>Cabanyal</strong>, que ya durante el<br />
a v a n c e d e l o s a ñ o s m u t a v a s u s<br />
condiciones físicas y social, sufre una<br />
profunda crisis que es la que se repercute<br />
hoy entre las calles del barrio en que se<br />
alternan ausentes instrumentos esenciales<br />
de la pavimentación <strong>urbana</strong> a presentes<br />
117
a presenti strumenti di illuminazioni che<br />
riflettono complessi residenziali privati e di<br />
élite alle cui spalle si trovano quasi<br />
nascoste piccole case diroccate, alcune<br />
murate per non fare en<strong>tra</strong>re nessuno.<br />
Così oggi troviamo un quartiere che si<br />
alterna all’abbandono dei suoi <strong>abitanti</strong> e al<br />
ripopolamento di <strong>abitanti</strong> s<strong>tra</strong>nieri,<br />
provenienti anche loro da posti lontani che<br />
il mare ha collegato, favorendone gli arrivi<br />
e le partenze.<br />
Così troviamo un quartiere che era la<br />
dimora dei ceti agiati e il luogo di sacrificio<br />
dei lavoratori che lo abitavano. Oggi<br />
troviamo il <strong>Cabanyal</strong>, abbandonato e<br />
deserto, antico porto di mare della città di<br />
<strong>Valencia</strong>.<br />
instrumentos de que reflejan complejos<br />
residenciales privados de élite a cuyos<br />
hombros se encuen<strong>tra</strong>n casi ocultas<br />
pequeñas casas diroccate, algunas<br />
paredes para no hacer en<strong>tra</strong>r a nadie. Así<br />
hoy encon<strong>tra</strong>mos un barrio que se alterna<br />
al abandono de sus habitantes y a la<br />
repoblación de habitantes ex<strong>tra</strong>njeros,<br />
procedentes también de sus puestos<br />
lejanos que el mar ha conectado,<br />
favoreciendo las llegadas y salidas. Así<br />
encon<strong>tra</strong>mos un barrio que era la morada<br />
de los es<strong>tra</strong>tos ricos y el lugar de sacrificio<br />
de los <strong>tra</strong>bajadores que lo habitaban. Hoy<br />
encon<strong>tra</strong>mos el <strong>Cabanyal</strong>, abandonado y<br />
desierto, antiguo puerto de mar de la<br />
ciudad de <strong>Valencia</strong>.<br />
I conflitti del barrio<br />
Los conflictos del barrio<br />
Laddove sia presente una caratteristica<br />
naturale contingente e favorevole<br />
all’utilizzo questa nel tempo diventerà<br />
risorsa, si arricchirà e diventerà necessità,<br />
la si sfrutterà e diventerà privilegio, questo<br />
è ciò che è accaduto nel <strong>Cabanyal</strong>. Come<br />
abbiamo visto fino ad ora i primi<br />
insediamenti del quartiere riguardando la<br />
sua nascita in corrispondenza di quella<br />
del Grao, questo perché la posizione<br />
primaria dell’assetto commerciale<br />
s<strong>tra</strong>tegicamente più appetibile<br />
riguardavano la morfologia del territorio.<br />
Qui incontriamo il primo impedimento di<br />
espansione, infatti data l’insenatura più<br />
gestibile e maggiormente favorevole<br />
all’approdo <strong>degli</strong> scambi commerciali si<br />
decise di far fiorire il primo porto<br />
industriale e consequenzialmente con<br />
Cuando se presente una característica<br />
natural contingente y favorable a la<br />
utilización de esta en el tiempo se<br />
convertirá en recurso, se enriquecerá y se<br />
convertirá en necesidad, se aprovechará y<br />
se convertirá privilegio, esto es lo que<br />
ocurrió en el <strong>Cabanyal</strong>. Como hemos visto<br />
hasta ahora los primeros asentamientos del<br />
barrio de concernir a su nacimiento en<br />
correspondencia de la del Grao, esto<br />
porque la posición primaria de la<br />
ordenación comercial es<strong>tra</strong>tégicamente<br />
más a<strong>tra</strong>ctivo se referían a la morfología<br />
del territorio. Aquí encon<strong>tra</strong>mos el primer<br />
impedimento de expansión, en efecto, dada<br />
la ensenada más manejable y más<br />
favorable en el puerto de los intercambios<br />
comerciales se decidió hacer florecer el<br />
p r i m e r p u e r t o i n d u s t r i a l y<br />
consecuentemente con<br />
118
esso le prime forme di insediamento<br />
nell’area del Grao. <strong>Il</strong> con<strong>tra</strong>sto è dato in<br />
questo caso dalla morfologia del terreno,<br />
infatti il Grao presenta una morfologia<br />
maggiormente compatta e indicata a<br />
discapito del Cabanayal, che alla prima<br />
informazione dell’avvento<br />
dell’insediamento dei pescatori<br />
relazionata all’ordine emanato dal Re<br />
Giacomo I, presentava un terreno<br />
maggiormente paludoso. Inoltre, bisogna<br />
ricordare che l’area di Villanova de El<br />
Grau costituiva, durante il periodo <strong>degli</strong><br />
assedi dal mare, una postazione difensiva<br />
e di controllo. La scelta di espandere in un<br />
secondo tempo il porto in questa area<br />
aumentando enormemente le sue<br />
dimensioni, sono legate anche al fatto che<br />
vi fosse grande manovra di gestione delle<br />
risorse commerciali at<strong>tra</strong>verso il parco<br />
fluviale del Turia deviato dalla sua<br />
naturale insenatura in seguito<br />
all’inondazione del 14 ottobre del 1957, la<br />
cosiddetta gran riada de <strong>Valencia</strong>,<br />
momento in cui l’economia cittadina<br />
venne messa in ginocchio e la città andò<br />
incontro ad una delle crisi senza<br />
precedenti. Questo episodio scaturirà<br />
l’idea di spostare gli ultimi chilometri del<br />
letto del Turia a sud di <strong>Valencia</strong> fino a<br />
congiungerlo esattamente con El Grao, al<br />
di fuori dei confini cittadini. Questo ci fa<br />
riflettere su come in contesto dittatoriale<br />
sotto il regime di Franco la città di<br />
<strong>Valencia</strong> viene messa a dura prova da<br />
una questione ovvero quella che riguarda<br />
il futuro progetto del fiume.<br />
él las primeras formas de asentamiento en<br />
la zona del Grao. El con<strong>tra</strong>ste es dado en<br />
este caso por la morfología del terreno, en<br />
efecto, el Grao presenta una morfología<br />
más compacta y indicada a expensas del<br />
<strong>Cabanyal</strong>, que la primera información del<br />
asentamiento de la instalación de los<br />
pescadores conectada a la orden emanada<br />
por el Rey Jaime I, presentaba un terreno<br />
más pantanoso. Además, hay que recordar<br />
que la zona de Villanova de El Grao<br />
constituía, durante el período de los<br />
asedios desde el mar, una posición<br />
defensiva y de control. La elección de<br />
expandir en un segundo tiempo el puerto<br />
en esta zona desarrollando enormemente<br />
sus dimensiones, están ligadas también al<br />
hecho de que existiera una buena gestión<br />
de recursos comerciales a <strong>tra</strong>vés del<br />
parque fluvial del Turia desviado por su<br />
natural ensenada <strong>tra</strong>s la inundación del 14<br />
de octubre de 1957, la llamada gran riada<br />
de <strong>Valencia</strong>, momento en que la economía<br />
ciudadana calló y la ciudad entró en una de<br />
l a s c r i s i s s i n p r e c e d e n t e s .<br />
Este episodio arrancará la idea de<br />
desplazar los últimos kilómetros del cauce<br />
del Turia al sur de <strong>Valencia</strong> hasta<br />
congiungerlo exactamente con el Grao,<br />
fuera de fronteras nacionales. Esto nos<br />
hace reflexionar sobre cómo en un<br />
contexto dictatorial bajo el régimen de<br />
Franco de la ciudad de <strong>Valencia</strong> será<br />
puesta a dura prueba por una cuestión o lo<br />
que respecta al futuro proyecto del río.<br />
119
Infatti, in seguito all’inondazione Franco<br />
volle appoggiare il tentativo di deviare il<br />
letto del fiume ma allo stesso tempo era<br />
favorevole alla sua sostituzione con una<br />
colata di asfalto in grado di rappresentare<br />
la più grande arteria viaria <strong>tra</strong> la Capitale<br />
e il Mediterraneo. A questa proposta ci fu<br />
una forte rivolta popolare, numerose<br />
proteste e rivendicazioni che chiedevano<br />
l’annullamento di questo progetto e la<br />
realizzazione del parco verde. D’altro<br />
canto, bisogna mettere in rassegna che a<br />
<strong>Valencia</strong> in particolar modo nessuna<br />
azione è casuale. La scelta di far defluire<br />
il Turia nella parte Sud della città è in<br />
coincidenza con la costruzione e la<br />
nascita della città moderna delle Arti e<br />
delle Scienze. Infatti, una cosa non<br />
esclude l’al<strong>tra</strong> perché a quanto pare<br />
sembra sia convenuto a tutti gli effetti<br />
realizzare l’arteria verde del valenciano<br />
Cen<strong>tra</strong>l Park perché altro non è che asse<br />
di connessione verso il dinamico e<br />
maestoso progetto realizzato nel 1998 da<br />
Santiago Cala<strong>tra</strong>va, nonché valenciano e<br />
Félix Candela, complesso architettonico<br />
composto da cinque differenti strutture di<br />
forte impatto urbanistico che copre<br />
350.000 m2. A quanto pare il progetto<br />
venne completato dieci anni dopo della<br />
decisione presa per realizzare il parco del<br />
Turia, ma come sappiamo un tale<br />
progetto richiede tempo e anche indurre<br />
un tale concorso necessita di<br />
preparazione. La domanda che sorge<br />
spontanea è: la realizzazione del parco<br />
fluviale che sposta l’attenzione a direttrici<br />
della città molto forti (El Carmen, Città<br />
delle Arti e delle Scienze, El Grao) non è<br />
forse un intenzionale tentativo di<br />
esclusione di un’area di grandi dimensioni<br />
En efecto, <strong>tra</strong>s la inundación Franco quiso<br />
apoyar el intento de desviar el cauce del río<br />
pero al mismo tiempo era favorable a su<br />
sustitución por una colada de asfalto<br />
capaces de representar la mayor arteria<br />
viaria entre la capital y el Mediterráneo. A<br />
esta propuesta nos fue una fuerte revuelta<br />
p o p u l a r, n u m e r o s a s p r o t e s t a s y<br />
reivindicaciones que pedían la anulación de<br />
este proyecto y la realización del parque<br />
verde. Por otro lado, hay que poner en<br />
reseña que en <strong>Valencia</strong> especialmente<br />
ninguna acción es casual. La elección de<br />
hacer desaguar el Turia en la parte sur de<br />
la ciudad es en coincidencia con la<br />
construcción y el nacimiento de la ciudad<br />
moderna de las Artes y las ciencias. En<br />
efecto, una cosa no excluye la o<strong>tra</strong> porque<br />
parece que ha demandado a todos los<br />
efectos de realizar la arteria verde del<br />
valenciano Cen<strong>tra</strong>l Park porque no es otro<br />
que eje de conexión hacia el dinámico y<br />
majestuoso proyecto realizado en 1998 por<br />
Santiago Cala<strong>tra</strong>va, así como valenciano y<br />
Félix Candela, complejo arquitectónico<br />
compuesto por cinco diferentes estructuras<br />
de fuerte impacto urbanístico que abarca<br />
350.000 m2. Al parecer, el proyecto fue<br />
completado diez años después de la<br />
decisión tomada para realizar el parque del<br />
Turia, pero como sabemos este proyecto<br />
requiere tiempo y también inducir un<br />
concurso como este<br />
necesita de preparación.<br />
La pregunta que surge es: la realización del<br />
parque fluvial que desplaza la atención a<br />
directrices de la ciudad muy fuertes<br />
(Carmen, Ciudad de las Artes y las<br />
Ciencias, El Grao) no es acaso un<br />
deliberado intento de exclusión de una<br />
zona de grandes dimensiones<br />
120
ma assolutamente esclusa da questo<br />
raggio che è l’antico Pueblo del Mar?<br />
A questo proposito la realizzazione della<br />
Città della Arti e delle Scienze ha richiesto<br />
un budget di 300 milioni di euro per il<br />
c o m p l e s s o m a s t o d o n t i c o s u u n a<br />
superficie di 350 mila metri quadrati per<br />
comprendere al suo interno un planetario,<br />
una sala conferenze, un ponte, un teatro<br />
dell’opera e un museo della scienza, il<br />
tutto lontano da chissà quanto centinaia di<br />
euro di patrimonio architettonico,<br />
culturale, sociale e storico che sta<br />
deteriorandosi a pochi centinaia di metri<br />
alle sue spalle.<br />
Che l’ammontare della riqualificazione del<br />
patrimonio architettonico del <strong>Cabanyal</strong><br />
fosse su per giù dispendioso non<br />
possiamo affermarlo con certezza ma<br />
siamo in grado di testimoniare che<br />
sicuramente i lavori realizzabili al<br />
recupero del solo manto s<strong>tra</strong>dale siano<br />
notevolmente ingenti, una spesa insomma<br />
che a questo punto sicuramente la<br />
Comunità <strong>Valencia</strong>na avrebbe saputo<br />
gestire. Sorge spontaneo concludere che<br />
la curiosità nasce non sulla potenzialità<br />
ma sulla volontà di gestire una somma<br />
ingente di denaro a favore della<br />
riqualificazione di un patrimonio storico.<br />
Inoltre, la forte crescita di altre zone della<br />
città è in forte con<strong>tra</strong>sto con ciò che<br />
storicamente si auspicava rispetto al<br />
<strong>Cabanyal</strong>, ovvero uno sviluppo maggiore<br />
e forte possibilità di progresso data la<br />
posizione s<strong>tra</strong>tegica, l’accesso alle<br />
materie prime, l’abbondante presenza di<br />
acqua e la vicinanza al porto.<br />
pero totalmente excluida de este rayo que<br />
e s e l a n t i g u o p u e b l o d e l M a r ?<br />
A este respecto, la realización de la ciudad<br />
de la Artes y las Ciencias ha pedido un<br />
presupuesto de 300 millones de euros para<br />
el conjunto monstruoso sobre una<br />
superficie de 350 mil metros cuadrados<br />
para comprender en su interior un<br />
planetario, una sala de conferencias, un<br />
puente, un teatro de la obra y un museo de<br />
la ciencia, el todo lejos de quién sabe lo<br />
que cientos de euros de patrimonio<br />
arquitectónico, cultural, social e histórico<br />
que se está deteriorando, a pocos cientos<br />
de metros a sus espaldas.<br />
Que el importe de la recalificación del<br />
patrimonio arquitectónico del <strong>Cabanyal</strong><br />
fuera quitar en abajo caro no podemos<br />
afirmarlo con certeza pero somos capaces<br />
de testimoniar que seguramente los<br />
<strong>tra</strong>bajos viables a la recuperación sólo de<br />
la calzada son muy importantes, un gasto<br />
en definitiva que en este punto<br />
seguramente la Comunidad <strong>Valencia</strong>na<br />
hubiera sabido gestionar. Surge<br />
espontáneo concluir que la curiosidad nace<br />
no por la potencialidad sino la voluntad de<br />
gestionar una cantidad ingente de dinero a<br />
favor de la recalificación de un patrimonio<br />
histórico. Además, el fuerte crecimiento de<br />
o<strong>tra</strong>s zonas de la ciudad está en fuerte<br />
con<strong>tra</strong>ste con lo que históricamente se<br />
deseaba de <strong>Cabanyal</strong>, es decir, un<br />
desarrollo mayor y fuerte posibilidad de<br />
progreso dada la posición es<strong>tra</strong>tégica, el<br />
acceso a las materias primas, la abundante<br />
presencia de agua y la cercanía al puerto.<br />
121
Dopo aver compreso come l’elemento<br />
acqua abbia influenzato le scelte<br />
commerciali, economiche e s<strong>tra</strong>tegiche di<br />
<strong>Valencia</strong>, risulta indispensabile affermare<br />
che se al centro della città gli scambi<br />
erano regolati appunto da un corso<br />
d’acqua, al di fuori dalle mura invece il<br />
mare costituisce una gran via di<br />
comunicazione con l’intero Mediterraneo,<br />
ma questi flussi erano per lo più respinti<br />
dalle mura della città, piuttosto invece<br />
erano accolti dai pescatori residenti nella<br />
fascia costiera aperti a questi tipi di<br />
scambi con l’esterno. Questo è ancora<br />
oggi un riconoscimento tangibile anche<br />
con le influenze culturali subite e<br />
riscon<strong>tra</strong>te <strong>tra</strong> la gente del posto, come<br />
vedremo emergere dal risultato delle<br />
interviste effettuate sul campo. Questo<br />
atteggiamento di chiusura e apertura<br />
culturale sembra occupare riferimenti<br />
spaziali in una struttura <strong>urbana</strong> complessa<br />
come quella di <strong>Valencia</strong> con il primo caso<br />
riscon<strong>tra</strong>bile per i cittadini che vivono<br />
all’interno delle mura della città e il<br />
secondo per il popolo marittimo.<br />
Questo atteggiamento è testimoniato<br />
anche dal fatto che l’elemento<br />
commerciale di connessione per la<br />
crescita del <strong>Cabanyal</strong> non era solo dato<br />
dallo scambio delle merci che en<strong>tra</strong>vano<br />
ed uscivano dalla città di <strong>Valencia</strong> (riso,<br />
lana, vino), ma anche e soprattutto dalla<br />
forte attività commerciale della pesca, che<br />
garantiva la crescita del barrio e il<br />
sostentamento primario <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong>.<br />
Infatti, prima che venissero aumentate le<br />
strutture adeguate all’espansione del<br />
porto, la gente del barrio, a differenza di<br />
quella delle mura, era più libera di<br />
Después de haber comprendido como el<br />
elemento “agua” haya influido en las<br />
opciones comerciales, económicas y<br />
e s t r a t é g i c a s d e Va l e n c i a , r e s u l t a<br />
indispensable afirmar que si en el centro de<br />
la ciudad los intercambios se regían<br />
precisamente de un curso de agua, fuera<br />
de las paredes, en cambio, el mar<br />
constituye una gran vía de comunicación<br />
con la totalidad del Mediterráneo, pero<br />
estos flujos eran para el más rechazadas<br />
por las murallas de la ciudad, más bien<br />
estaban acogidos por los pescadores<br />
residentes en la franja costera abiertos a<br />
estos tipos de intercambios con el exterior.<br />
Esto es aún hoy un reconocimiento tangible<br />
también con las influencias culturales<br />
sufridas y observadas entre la gente del<br />
lugar, como veremos emerger del resultado<br />
de las entrevistas realizadas sobre el<br />
terreno. Esta actitud de cierre y abertura<br />
cultural parece ocupar referencias<br />
espaciales en una estructura <strong>urbana</strong><br />
compleja como la de <strong>Valencia</strong> con el primer<br />
caso verificable para los ciudadanos que<br />
viven dentro de las murallas de la ciudad y<br />
el segundo para el pueblo marítimo.<br />
Esta actitud es testimoniado también el<br />
hecho de que el elemento comercial de<br />
conexión para el crecimiento del <strong>Cabanyal</strong><br />
no solo era dado por el intercambio de<br />
mercancías que en<strong>tra</strong>ban y salían de la<br />
ciudad de <strong>Valencia</strong> (arroz, lana, vino), sino<br />
también y sobre todo por la fuerte actividad<br />
comercial de la pesca, que garantizaba el<br />
crecimiento del barrio y el sustento<br />
primordial de los habitantes. En efecto,<br />
antes de que se incrementaron las<br />
estructuras adecuadas a la expansión del<br />
puerto, la gente del barrio, a diferencia de<br />
las del centro de la ciudad era más libre<br />
122
praticare il commercio e altre attività<br />
industriali.<br />
Progressivamente la popolazione<br />
aumentò con lo sviluppo dello<br />
sfruttamento delle risorse ittiche,<br />
l’espansione dei canali di comunicazione<br />
e in seguito l’introduzione dei <strong>tra</strong>sporti.<br />
Innumerevoli vantaggi avrebbero reso il<br />
<strong>Cabanyal</strong> un gioiello della città, ma<br />
sembra che poche siano state le volte in<br />
cui il tesoro del mare valenciano abbia<br />
avuto il vento a favore. Pare che il<br />
conflitto maggiore venne causato già<br />
all’origine della sua annessione al resto<br />
della città nel 1897.<br />
de practicar el comercio y o<strong>tra</strong>s actividades<br />
industriales.<br />
Progresivamente la población aumentó con<br />
el desarrollo de la explotación de los<br />
recursos pesqueros, la expansión de los<br />
canales de comunicación y <strong>tra</strong>s la<br />
i n t r o d u c c i ó n d e l o s t r a n s p o r t e s .<br />
Innumerables ventajas habrían emitido el<br />
<strong>Cabanyal</strong> una joya de la ciudad, pero<br />
parece que pocas fueron las veces que el<br />
tesoro del mar valenciano ha tenido el<br />
viento a favor. Parece que el conflicto<br />
mayor fue causado ya en el origen de su<br />
anexión al resto de la ciudad en 1897.<br />
123
5.5 IL PLAN ESPECIAL<br />
DE PROTECCIÓN Y<br />
REFORMA INTERIOR E I<br />
SUOI EFFETTI SUL CABANYAL<br />
5.5 IL PLAN ESPECIAL DE<br />
PROTECCIÓN Y REFORMA<br />
INTERIOR Y SUS EFECTOS<br />
SOBRE EL CABANYAL<br />
Nel 1988 la redazione del Piano Generale<br />
di Ordinamento Urbano di <strong>Valencia</strong><br />
prevedeva l’integrazione delle aree<br />
marittime <strong>tra</strong> cui El Grao e El <strong>Cabanyal</strong>,<br />
categorizzandoli nelle aree di interesse<br />
storico da proteggere elaborando la<br />
catalogazione di 773 edifici di interesse<br />
storico e patrimoniale. Nel 1993 con il<br />
decreto del 57/1993 del 3 maggio si<br />
dichiara bene di interesse culturale il<br />
complesso storico urbano, realizzando<br />
una dichiarazione del Sistema Storicoartistico<br />
a favore di sei zone della città di<br />
<strong>Valencia</strong>, <strong>tra</strong> le quali si trovava il<br />
<strong>Cabanyal</strong>. Quelle che noi<br />
considereremmo “invarianti strutturali” da<br />
proteggere sono considerati “valori” per il<br />
<strong>Cabanyal</strong> e riguardano la maglia <strong>urbana</strong><br />
nel suo schema ortogonale originario<br />
delle baracche e sintomo dell’architettura<br />
popolare. Come riportato dalla fonte<br />
paradigma di questa analisi, si racconta<br />
che:<br />
“L'inizio del fascicolo della<br />
dichiarazione BIC (Bene di Interesse<br />
C u l t u r a l e ) h a c o m p o r t a t o l a<br />
sospensione delle licenze di lavoro<br />
come stabilito dall'art. 16.1 della legge<br />
spagnola sul patrimonio storico e la<br />
stesura di un piano speciale per la<br />
protezione delle proprietà”.<br />
(Pastor Villa, R. 2012))<br />
En 1988 la redacción del Plan General de<br />
Ordenación Urbana de <strong>Valencia</strong> preveía la<br />
integración de las áreas marítimas entre<br />
entre las que se encuen<strong>tra</strong>n El <strong>Cabanyal</strong> y<br />
El Grao, dentro de la categoría de las áreas<br />
interés histórico por proteger elaborando la<br />
catalogación de 773 edificios de interés<br />
histórico y patrimonial. En 1993 con el<br />
decreto de 57/1993 de 3 de mayo se<br />
declara Bien de Interés Cultural el conjunto<br />
histórico de <strong>Valencia</strong>, se acordó tener por<br />
incoado expediente de declaración de<br />
Conjunto Histórico- artístico a favor de seis<br />
zonas de la ciudad de <strong>Valencia</strong>, entre las<br />
que se encon<strong>tra</strong>ba El <strong>Cabanyal</strong>. Las que<br />
nosotros consideraríamos "invarianti<br />
e s t r u c t u r a l e s " p o r p r o t e g e r s o n<br />
considerados "valores" para el <strong>Cabanyal</strong> y<br />
afectan a la malla <strong>urbana</strong> en su esquema<br />
ortogonal originario de las barracas y<br />
síntoma de la arquitectura popular. Como<br />
mues<strong>tra</strong> la fuente paradigma de este<br />
análisis, se relata que:<br />
“El inicio del expediente de la<br />
declaración BIC (Bien de Interés<br />
Cultural) ha provocado la suspensión de<br />
licencias de <strong>tra</strong>bajo como establecido<br />
por el art. 16.1 de la ley española sobre<br />
el patrimonio histórico y la elaboración<br />
de un plan especial para la protección<br />
de las propiedades”.<br />
(Pastor Villa, R. 2012))<br />
124
Nel 1994 fu firmato un Accordo Quadro<br />
<strong>tra</strong> la Generalitat <strong>Valencia</strong>na e il Comune<br />
di <strong>Valencia</strong> per lo sviluppo e l'esecuzione<br />
della pianificazione <strong>urbana</strong> delle aree di<br />
interesse storico della città, aggiudicando<br />
una forma di conservazione e protezione<br />
nei confronti del barrio senza che venisse<br />
mai concretizzata nella realtà. <strong>Il</strong> 22 aprile<br />
del 1998 nascerà il movimento di<br />
quartiere Salvem El <strong>Cabanyal</strong> (Salviamo <strong>Il</strong><br />
<strong>Cabanyal</strong>) insieme a quale numerosi<br />
studiosi e professionisti si avvicineranno<br />
per studiare il fenomeno in difesa della<br />
“ f a l s a ” p r o t e z i o n e d e l barrio.<br />
Sarà il 31 marzo del 2000 quando gli<br />
interessi politici troveranno conferma in<br />
ciò che il popolo cabanyalese aveva già<br />
anticipato at<strong>tra</strong>verso le loro rivolte<br />
popolari. In questa data sarà approvato il<br />
Plan Especial y Reforma Interior de El<br />
<strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar (PEPRI) e nel<br />
2001 definitivamente il ministro dei lavori<br />
pubblici, Urbanistica e Trasporti della<br />
Generalitat <strong>Valencia</strong>na approverà il piano<br />
di omologazione e il piano speciale per la<br />
riforma interna di <strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar.<br />
En<strong>tra</strong>mbi prevedevano l'unione della città<br />
al mare con la continuazione di Blasco<br />
Ibáñez e la demolizione di un gran<br />
numero di edifici precedentemente<br />
catalogati a vantaggio di nuove tipologie<br />
edilizie. <strong>Il</strong> con<strong>tra</strong>sto politico e sociale ha<br />
fatto si che l’attuale situazione del<br />
quartiere versasse in una delle condizioni<br />
più deplorevoli per l’essere umano e<br />
questo caso non è l’unico in Europa e nel<br />
Mondo.<br />
En 1994 fue firmado un Acuerdo marco<br />
entre la Generalitat <strong>Valencia</strong>na y el<br />
Ayuntamiento de <strong>Valencia</strong> para el<br />
desarrollo y la ejecución de la planificación<br />
<strong>urbana</strong> las áreas de interés histórico de la<br />
ciudad, la concesión de una forma de<br />
conservación y protección respecto del<br />
barrio sin que se nunca concretado en la<br />
realidad. El 22 de abril de 1998 nacerá el<br />
movimiento de barrio Salvem El <strong>Cabanyal</strong><br />
(Salvemos El <strong>Cabanyal</strong>) junto a que<br />
numerosos estudiosos y profesionales se<br />
acercarán para estudiar el fenómeno en<br />
defensa del "farsante" protección del barrio.<br />
Será el 31 de marzo del 2000 cuando los<br />
intereses políticos encon<strong>tra</strong>rán confirma en<br />
lo que el pueblo del <strong>Cabanyal</strong> había<br />
anticipado a <strong>tra</strong>vés de sus revueltas<br />
populares. En esta fecha será aprobado el<br />
Plan Especial y Reforma Interior de El<br />
<strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar (PEPRI) y en 2001<br />
definitivamente el Ministro de Obras<br />
Públicas, Urbanismo y Transportes de la<br />
Generalitat <strong>Valencia</strong>na aprobará el plan de<br />
homologación y el plan especial para la<br />
reforma interna de <strong>Cabanyal</strong> - Canyamelar.<br />
Ambos preveían la unión de la ciudad al<br />
mar con la continuación de Blasco Ibáñez y<br />
la demolición de un gran número de<br />
edificios previamente catalogadas en<br />
beneficio de nuevas tipologías de<br />
construcción. El conflicto político y social<br />
ha hecho que la situación actual del barrio<br />
versasse en una de las condiciones más<br />
lamentables para el ser humano y este<br />
caso no es el único en Europa y en el<br />
Mundo.<br />
125
Gli effetti della globalizzazione <strong>tra</strong>lasciano<br />
le tristi conseguenze, il marketing dei<br />
prototipi avanguardisti lasciano al caso ciò<br />
che è scomodo, il caro volto del centro<br />
storico di <strong>Valencia</strong> lascia spazio a quello<br />
che è il triste volto delle medianeras che<br />
iniziano a comparire nel <strong>Cabanyal</strong>. Così<br />
<strong>tra</strong> un rostro e l’altro della medianera del<br />
<strong>Cabanyal</strong> sorgono insufficienze sociali,<br />
finestre murate, s<strong>tra</strong>de putride e<br />
pavimentazioni mancanti.<br />
<strong>Il</strong> movimento dell’associazione “Salvem el<br />
<strong>Cabanyal</strong>” ha ritardato l'esecuzione del<br />
PEPRI fino al 2009 per Ordine del<br />
Ministero della Cultura. L'Ordine chiedeva<br />
che il Consiglio comunale di <strong>Valencia</strong><br />
sospendesse il piano fino a quando la sua<br />
revisione garantisse la protezione dei<br />
valori artistici e storici. Però in attesa della<br />
risposta definitiva da parte dell’Ordine del<br />
Ministero della Cultura, la Generalitat<br />
<strong>Valencia</strong>na, nonché l’insieme delle<br />
istituzioni auto-governative della<br />
Comunità <strong>Valencia</strong>na, approva il decreto<br />
legge 1/2010 del 7 gennaio, convalidato<br />
dalla legge 2/2010, che autorizza<br />
l’esecuzione del PEPRI, sollevando una<br />
questione di competenza gerarchica<br />
istituzionale <strong>tra</strong>sferita sino alla Corte<br />
costituzionale. <strong>Il</strong> 28 gennaio del 2010 il<br />
Consiglio di Stato presenta il ricorso per<br />
l’incostituzionalità contro il decreto legge<br />
1/2010 della Generalitat <strong>Valencia</strong>na.<br />
L’ordine <strong>degli</strong> avvocati dello Stato, in<br />
figura del Presidente del Governo, ha<br />
presentato i ricorsi di incostituzionalità ai<br />
sensi dei decreti sopra citati (1/2010 e<br />
2/2010).<br />
Los efectos de la globalización abandonan<br />
las tristes consecuencias, el marketing de<br />
los prototipos avanguardisti dejan al caso lo<br />
que es incómodo, el querido rostro del<br />
centro histórico de <strong>Valencia</strong> deja espacio a<br />
lo que es el triste rostro de las medianeras<br />
que empiezan a aparecer en el <strong>Cabanyal</strong>.<br />
Así entre un rostro y otro de la medianera<br />
del <strong>Cabanyal</strong> surgen insuficiencias<br />
sociales, ventanas, paredes, carreteras<br />
putride y pavimentos que faltan.<br />
El Movimiento de Salvem el <strong>Cabanyal</strong> ha<br />
re<strong>tra</strong>sado la ejecución del PEPRI hasta<br />
2009 por Orden del Ministerio de Cultura.<br />
El Orden pedía que el Consejo municipal<br />
de <strong>Valencia</strong> levantara el plan hasta cuando<br />
su revisión garantizaba la protección de los<br />
valores artísticos e históricos. Sin embargo,<br />
en espera de la respuesta final por parte de<br />
la Orden del Ministerio de Cultura, la<br />
Generalitat <strong>Valencia</strong>na, así como el<br />
conjunto de las entidades auto-gobernadas<br />
la Comunidad <strong>Valencia</strong>na, se aprueba el<br />
decreto ley 1/2010 de 7 de enero, validado<br />
por la Ley 2/2010, que se autoriza la<br />
ejecución del PEPRI planteando una<br />
cuestión de competencia jerárquica<br />
institucional <strong>tra</strong>nsferida hasta al Tribunal<br />
Constitucional. El 28 de enero de 2010 el<br />
Consejo de Estado presenta el recurso de<br />
inconstitucionalidad con<strong>tra</strong> el decreto ley<br />
1/2010 de la Generalitat <strong>Valencia</strong>na. El<br />
orden de los abogados del Estado, en la<br />
figura del Presidente del Gobierno, ha<br />
p r e s e n t a d o l o s r e c u r s o s d e<br />
inconstitucionalidad en virtud de los<br />
decretos mencionados (1/2010 e 2/2010).<br />
126
Ma l’8 febbraio del 2010, il Consiglio<br />
Comunale di <strong>Valencia</strong> ha presentato un<br />
ulteriore ricorso “amminis<strong>tra</strong>tivocontenzioso”<br />
dinanzi al Tribunale<br />
nazionale dal quale è stata chiesta una<br />
risoluzione avente come risultato<br />
l’annullamento del suddetto Ordine del<br />
Ministero della Cultura, “che avrebbe<br />
compromesso l’efficacia amminis<strong>tra</strong>tiva”.<br />
Solo nel 2012 si avrà una risposta da<br />
parte della Corte di Giustizia di Madrid nei<br />
confronti dell’Ordine del Ministero della<br />
Cultura, che aveva descritto il piano<br />
urbanistico del <strong>Cabanyal</strong> come una<br />
spoliazione.<br />
Numerosi furono i tentativi per confutare il<br />
Piano previsto, alcuni meritevoli, come il<br />
raggiungimento della conoscenza del<br />
tema a scala mondiale inserendolo nella<br />
mappa mondiale dell’associazione<br />
nordamericana World Monuments Fund<br />
(WMF) come patrimonio in via di<br />
deterioramento e scomparsa o come<br />
l’inclusione nella Lista Rossa di Spagna<br />
Nos<strong>tra</strong>, associazione nazionale volta alla<br />
conservazione del patrimonio<br />
architettonico. Vi furono altri tentati vani<br />
che invece sono tutt’oggi tangibili e<br />
leggibili at<strong>tra</strong>versando il barrio, come la<br />
d e g r a d a z i o n e d e l l o s t e s s o , i l<br />
deterioramento del patrimonio<br />
architettonico o la perdita delle azioni<br />
sociali locali. I meccanismi politici,<br />
amminis<strong>tra</strong>tivi ed economici stanno<br />
causando la perdita del patrimonio<br />
architettonico del <strong>Cabanyal</strong>,<br />
compromettendone l’eventuale<br />
riconoscimento dell’<strong>identità</strong> storica,<br />
popolare e culturale, per questo motivo<br />
at<strong>tra</strong>verso la cognizione di questi è<br />
necessario risalire agli elementi fisici e<br />
sociali attualmente identificabili e tangibili<br />
Pero el 8 de febrero de 2010, el Consejo<br />
Municipal de <strong>Valencia</strong> ha presentado un<br />
r e c u r s o u l t e r i o r " a d m i n i s t r a t i v o -<br />
contencioso" ante el tribunal nacional por<br />
el cual se ha solicitado una resolución<br />
que tenga como resultado la anulación de<br />
dicho orden del Ministerio de Cultura,<br />
"que comprometía la eficacia<br />
adminis<strong>tra</strong>tiva". Sólo en 2012 se tendrá<br />
una respuesta por parte del Tribunal de<br />
Justicia de Madrid respecto del Orden del<br />
Ministerio de Cultura, que había descrito<br />
el plan urbanístico del <strong>Cabanyal</strong> como<br />
una expoliación, afirmando con<strong>tra</strong> este el<br />
plan en cuestión es válido y respeta la ley.<br />
Numerosos fueron los intentos para<br />
refutar el plan previsto, algunos dignos,<br />
tales como el logro del conocimiento del<br />
tema a escala mundial insertándolo en el<br />
mapa mundial de la asociación<br />
norteamericana World Monuments Fund<br />
(WMF) como patrimonio en vías de<br />
deterioro y desaparición o como la<br />
inclusión en la Lista Roja de España<br />
Nues<strong>tra</strong>, asociación nacional de vez en la<br />
conservación del patrimonio<br />
arquitectónico. Hubo otros intentos vanos<br />
que son hoy tangibles y legibles<br />
a t r a v e s a n d o e l b a r r i o , c o m o l a<br />
degradación del mismo, el deterioro del<br />
patrimonio arquitectónico o la pérdida de<br />
las acciones sociales <strong>locale</strong>s. Los<br />
mecanismos políticos, adminis<strong>tra</strong>tivos y<br />
económicos están causando la pérdida<br />
del patrimonio arquitectónico del<br />
<strong>Cabanyal</strong>, afectando el posible<br />
reconocimiento de la identidad histórica,<br />
popular y cultural, por este motivo, a<br />
<strong>tra</strong>vés de la conocimiento de estos es<br />
necesario remontarse a los elementos<br />
f í s i c o s y s o c i a l e s a c t u a l m e n t e<br />
identificables y tangibles en la estructura<br />
127
nella struttura del barrio per poter<br />
escludere l’influenza negativa delle<br />
antagonistiche vicende amminis<strong>tra</strong>tive e<br />
riportare la coscienza del luogo. Se<br />
antecedentemente il <strong>Cabanyal</strong> era la<br />
faccia industriale della città di <strong>Valencia</strong>,<br />
luogo dell’azione economica, meccanicità<br />
e motore dell’economia valenciana, oggi è<br />
quartiere abbandonato, degradato e<br />
dimenticato dalla stessa città, che non<br />
fornisce più strumenti economici sufficienti<br />
al suo sostentamento, ma azioni sociali<br />
spiacevoli che la città vuole volutamente<br />
allontanare. Come abbiamo visto, gli<br />
ultimi quindici anni sono stati<br />
progressivamente deterioranti per il<br />
quartiere soprattutto a causa delle<br />
innumerevoli pratiche burocratiche che<br />
sono state messe in atto, convertendolo in<br />
uno spazio a basso mercato occupato da<br />
una popolazione marginale non <strong>locale</strong>,<br />
allontanando gli <strong>abitanti</strong> abituali verso<br />
zone meno problematiche della città.<br />
Infatti, la maggior parte <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong><br />
originari del <strong>Cabanyal</strong> vivono nel centro<br />
della città, dopo che sebbene si siano<br />
sentiti in pericolo, hanno cercato in tutti i<br />
modi di <strong>tra</strong>ttenersi nel barrio, vedendosi<br />
costretti a cercare a malincuore migliori<br />
situazioni. Come vedremo più avanti, le<br />
interviste eseguite agli <strong>abitanti</strong> “originari”<br />
che vivevano nel quartiere sono forte<br />
testimonianza del loro tenace senso di<br />
appartenenza, però probabilmente non<br />
abbastanza sufficiente a proteggere il<br />
barrio, contro le politiche urbanistiche. Se<br />
da una parte le politiche urbanistiche di<br />
rigenerazione del vecchio letto del fiume<br />
del Turia hanno dato vita al più lungo<br />
polmone verde d’Europa con i suoi nove<br />
chilometri che si snodano dal centro della<br />
città, con la possibilità di recupero e<br />
del barrio para poder excluir la influencia<br />
negativa de las antagónicas vicisitudes<br />
adminis<strong>tra</strong>tivas y devolver la conciencia del<br />
lugar. Si antes el <strong>Cabanyal</strong> era la cara<br />
industrial de la ciudad de <strong>Valencia</strong>, lugar de<br />
la acción económica, meccanicità y motor<br />
de la economía valenciana, hoy es barrio<br />
abandonado, degradado y olvidado por la<br />
misma ciudad, que no aporta más<br />
instrumentos económicos suficientes para<br />
su sustento, sino acciones sociales<br />
desagradables que la ciudad quiere<br />
intencionadamente alejar. Como hemos<br />
visto, estos últimos quince años han sido<br />
progresivamente deterioranti para el distrito<br />
debido principalmente a las innumerables<br />
prácticas burocráticas que han sido<br />
puestas en acto, convertendolo en un<br />
espacio a bajo mercado ocupado por una<br />
población marginal no local, alejando los<br />
habitantes habituales hacia zonas menos<br />
problemáticas de la ciudad. En efecto, la<br />
mayor parte de los habitantes originarios<br />
del <strong>Cabanyal</strong> viven en el centro de la<br />
ciudad, después de que aunque se<br />
sintieron en peligro, han intentado en todos<br />
los modos de quedarse en el barrio, dada<br />
la necesidad de obligados a buscar a<br />
regañadientes mejores situaciones. Como<br />
veremos más adelante, las entrevistas<br />
efectuadas a los habitantes "originarios"<br />
que vivían en el barrio soy fuerte testimonio<br />
de su tenaz sentido de pertenencia, pero<br />
probablemente no bastante suficiente para<br />
proteger el barrio, con<strong>tra</strong> las políticas<br />
urbanísticas. Si por una parte las políticas<br />
urbanísticas de regeneración del viejo<br />
cauce del río del Turia han dado vida al<br />
más largo pulmón verde de Europa con sus<br />
nueve kilómetros que se separan del centro<br />
de la ciudad, con la posibilidad de<br />
recuperación y<br />
128
igenerazione del quasi abbandonato<br />
quartiere storico della città El Carmen, le<br />
politiche urbanistiche progressiste e<br />
riduttrici incluse nel PEPRI hanno invece<br />
causato l’effetto con<strong>tra</strong>rio per il quartiere<br />
storico del cuore del Mediterrano della<br />
Comunidad <strong>Valencia</strong>n, El <strong>Cabanyal</strong>.<br />
Infine, possiamo attingere che se il<br />
<strong>Cabanyal</strong> ha costituito un forte polo<br />
economico e industriale, nodo at<strong>tra</strong>ttivo,<br />
territorio s<strong>tra</strong>tegico per il fiorire della città<br />
di <strong>Valencia</strong>, possiamo affermare che ad<br />
oggi scrigno di un potere valoriale, bensì<br />
non più solo economico e commerciale<br />
ma soprattutto e forse unicamente<br />
patrimoniale, urbanistico e architettonico,<br />
testimonianza principale della crescita<br />
della città, chiave di volta del suo<br />
mantenimento e della sua avanguardista<br />
crescita.<br />
Si rimanda alla visione <strong>degli</strong> allegati: 8, 9.<br />
regeneración del casi abandonado barrio<br />
histórico de la ciudad Carmen, las<br />
políticas urbanísticas progresistas y<br />
reductoras incluidas en el PEPRI han<br />
causado el efecto con<strong>tra</strong>rio para el distrito<br />
histórico del corazón del Mediterrano de<br />
la Comunidad <strong>Valencia</strong>na, El <strong>Cabanyal</strong>.<br />
Por último, podemos concluir que si el<br />
<strong>Cabanyal</strong> ha constituido un fuerte polo<br />
económico e industrial, nodo a<strong>tra</strong>ctivo,<br />
territorio es<strong>tra</strong>tégico para el florecimiento<br />
de la ciudad de <strong>Valencia</strong>, podemos<br />
afirmar que hasta hoy cofre de un poder<br />
de valor, sino no solo económico y<br />
comercial pero sobre todo y quizás<br />
exclusivamente patrimonial, urbanístico y<br />
arquitectónico, testimonio principal del<br />
crecimiento de la ciudad, clave de su<br />
mantenimiento y de su vanguardia del<br />
crecimiento.<br />
Se remite a la visión de los anexos: 8, 9.<br />
129
5.6 L’INDAGINE SOCIOLOGICA:<br />
DALL’ESCLUSIONE SOCIALE<br />
ALLA PARTECIPAZIONE DEGLI<br />
ABITANTI<br />
5.6 LA INVESTIGACIÓN<br />
SOCIOLÓGICA: DESDE LA<br />
EXCLUSIÓN SOCIAL A LA<br />
PARTICIPACIÓN CIUDADANA<br />
I conflitti interni che deturpano l’immagine<br />
del barrio, impoveriscono di sentimenti la<br />
cultura del luogo e aumentano il rischio di<br />
perdita d’<strong>identità</strong> sono messi a rischio da<br />
un aspetto sociale di rilevante<br />
meccanismo conflittuale. Oltre ad<br />
assumere come passo rilevante quello di<br />
un controllo razionale che fornisca linee<br />
guida per l’evoluzione strutturale e fisico<br />
delle barriere assenti o presenti, della<br />
pavimentazione assente o presente, delle<br />
strutture e infrastrutture necessarie al<br />
soddisfacimento minimo delle condizioni<br />
di vita del barrio, un aspetto altamente<br />
condizionante dipende estremamente da<br />
quello che il <strong>Cabanyal</strong> vive at<strong>tra</strong>verso<br />
l’esclusione sociale. Come abbiamo già<br />
fatto presente precedentemente, il<br />
ripopolamento da parte di <strong>abitanti</strong> non<br />
residenti legalmente o illegalmente al<br />
<strong>Cabanyal</strong> è un numero fortemente<br />
considerevole se ci si sofferma alla loro<br />
provenienza. Infatti, un numero rilevate di<br />
<strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong> (il cui totale è di<br />
20.493 al 2016 secondo i dati del<br />
censimento spagnolo) non sarebbe<br />
regis<strong>tra</strong>to, vivrebbe illegalmente o senza<br />
con<strong>tra</strong>tto di residenza. Questo è ciò che<br />
avviene per i gitani spagnoli diversi da<br />
quelli che associamo in Italia. I Gitani<br />
sono gli zingari spagnoli. Si <strong>tra</strong>tta di un<br />
popolo di origine antichissima a cui non<br />
possiamo attribuire un vero paese<br />
d’origine.<br />
Los conflictos internos que desfiguran la<br />
imagen del barrio, empobrecen de<br />
sentimientos la cultura del lugar y<br />
aumentan el riesgo de pérdida de identidad<br />
se pongan en riesgo por un aspecto social<br />
pertinente mecanismo conflictiva. Además<br />
de con<strong>tra</strong>tar como paso pertinente es la de<br />
un control racional que proporcione<br />
orientaciones para la evolución estructural<br />
y físico de las barreras ausentes o<br />
presentes, la pavimentación ausente o<br />
presente, las estructuras e infraestructuras<br />
necesarias al cumplimiento mínimo de las<br />
condiciones de vida del barrio, un aspecto<br />
altamente condicionante depende<br />
enormemente de lo que el <strong>Cabanyal</strong> vive a<br />
<strong>tra</strong>vés de la exclusión social. Como ya<br />
hemos hecho presente anteriormente, la<br />
repoblación por parte de los habitantes no<br />
residentes legalmente o ilegalmente al<br />
<strong>Cabanyal</strong> es un número muy considerable<br />
si se detiene a su procedencia.<br />
En efecto, un número observadas de<br />
habitantes del <strong>Cabanyal</strong> (cuyo total es de<br />
20.493 al 2016 según los datos del censo<br />
español) no sería regis<strong>tra</strong>do, viviría<br />
ilegalmente o sin con<strong>tra</strong>to de residencia.<br />
Esto es lo que sucede con los gitanos<br />
españoles distintos de los asociamos en<br />
Italia. Los gitanos son los gitanos<br />
españoles. Se <strong>tra</strong>ta de un pueblo de origen<br />
muy antiguo que no podemos atribuir un<br />
verdadero país de origen.<br />
130
Vengono chiamati Gitani o Zigani (da cui<br />
Z i n g a r i ) p e r c h é s i c r e d e v a c h e<br />
discendessero da popolazioni egiziane.<br />
A d e s s o , p e r ò , s a p p i a m o c h e<br />
probabilmente provengono da un’area <strong>tra</strong><br />
l’India e il Pakistan; lo dimos<strong>tra</strong>no i <strong>tra</strong>tti<br />
somatici, la lingua che usano e alcuni<br />
documenti in nostro possesso. Spesso<br />
vengono anche definiti come nomadi,<br />
malgrado oggi non lo siano quasi più. Ma<br />
furono effettivamente un popolo senza<br />
fissa dimora; i primi spostamenti<br />
iniziarono nell’undicesimo secolo e li<br />
videro spostarsi verso la Persia, poi<br />
l’Armenia, la Turchia, fino a raggiungere i<br />
Balcani. Qui si fermarono più a lungo. È<br />
per questo che ancora oggi crediamo che<br />
gli Zingari siano di origine balcanica.<br />
Arrivarono in Europa <strong>tra</strong> XIV e XV secolo<br />
e alle loro fila si aggiunsero i profughi<br />
croati, serbi, greci, albanesi, che si<br />
crearono in seguito alla battaglia del<br />
Kosovo del 1389. Per la loro natura si<br />
<strong>tra</strong>tta di un popolo con moltissime etnie<br />
diverse al proprio interno. Le due<br />
principali sono i Rom e i Sinti. <strong>Il</strong> conflitto<br />
nasce <strong>tra</strong> l’occupazione illegale delle<br />
case. <strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong> non è completamente<br />
depredato da questo conflitto, ma la<br />
fascia interna principale, dove si<br />
concen<strong>tra</strong>no tre assi persistenti della<br />
struttura <strong>urbana</strong> sono: Carrer del<br />
Progreso, Carrer Benillure e Carrer<br />
Escalante. La concen<strong>tra</strong>zione interna di<br />
questo nucleo sociale fa si che molto<br />
spesso il barrio n o n v e n g a<br />
completamente at<strong>tra</strong>versato a causa delle<br />
problematiche che ne conseguono.<br />
Son llamados gitanos o Zíngaros (que<br />
gitanos) porque se creía que descendiesen<br />
por poblaciones egipcias. Ahora, sin<br />
embargo, sabemos que probablemente<br />
provienen de un área entre la India y<br />
Pakistán; lo demues<strong>tra</strong>n los rasgos<br />
somáticos, la lengua que utilizan y algunos<br />
documentos en posesión nues<strong>tra</strong>. A<br />
menudo son también definidos como<br />
nómadas, a pesar de que hoy no lo sean<br />
casi más. Pero fueron realmente un pueblo<br />
s i n m o r a d a fi j a ; l o s p r i m e r o s<br />
desplazamientos comenzaron en el siglo XI<br />
y les vieron desplazarse hacia la Persia,<br />
luego de Armenia, Turquía, hasta alcanzar<br />
los Balcanes. Aquí se detuvieron a más<br />
largo. Es por eso que todavía hoy creemos<br />
que los gitanos sean de origen balcánica.<br />
Llegaron en Europa entre XIV y XV siglo y<br />
a sus filas se sumaron los refugiados<br />
Croatas, serbios, griegos, albaneses, que<br />
se crearon a raíz de la batalla de Kosovo<br />
de 1389. Por su naturaleza se <strong>tra</strong>ta de un<br />
pueblo con muchas etnias diferentes en su<br />
interior. Las dos principales son los Rom y<br />
Sinti. El conflicto nace precisamente entre<br />
la ocupación ilegal de viviendas. El<br />
<strong>Cabanyal</strong> no está completamente afectado<br />
por este conflicto, pero la capa interna<br />
principal, donde se concen<strong>tra</strong>n tres ejes<br />
persistentes de la estructura <strong>urbana</strong> son:<br />
Carrer del progreso, Carrer Benillure y<br />
Carrer Escalante. La concen<strong>tra</strong>ción interna<br />
de este núcleo social hace que muy a<br />
menudo el barrio no parece completamente<br />
a<strong>tra</strong>vesado a causa de las problemáticas<br />
que conlleva.<br />
131
Bisogna tener conto che la povertà<br />
relativa e l’esclusione sociale non<br />
vogliono dire la stessa cosa, infatti la<br />
prima può essere un parametro di<br />
valutazione della seconda. In questo caso<br />
abbiamo la certezza che l’esclusione<br />
sociale sia presente nel barrio e numerosi<br />
studi e testimonianze, clip e reportage lo<br />
dimos<strong>tra</strong>no. Inoltre, l’esclusione sociale<br />
rimanda al concetto di discriminazione e<br />
comprende problematiche molto diverse<br />
fra loro, ma strettamente correlate, come<br />
la marginalità, la precarietà economica, la<br />
deprivazione culturale, la solitudine, la<br />
carenza di legami familiari e sociali. Per<br />
definire queste situazioni di forte disagio,<br />
tipiche delle società moderne e in<br />
particolare dei contesti urbani, si parla<br />
oggi di “nuove povertà”. Con questa<br />
espressione non si fa riferimento<br />
semplicemente ad una deprivazione di<br />
tipo economico, oggettivamente<br />
quantificabile, ma soprattutto ad un senso<br />
di insicurezza sociale, di vulnerabilità, di<br />
mancanza di relazioni, di precarietà<br />
lavorativa e di inadeguatezza rispetto ad<br />
un sistema dominato dalla competitività e<br />
dalla produttività, come riportato<br />
dall’articolo dei diritti umani sull’esclusione<br />
sociale. Si pensi che a riguardo era stata<br />
messa in atto una politica dall’Onu nel<br />
2000, per far fronte a questo fenomeno<br />
che aveva raggiunto dimensioni tali che<br />
ancora oggi circa un miliardo di persone si<br />
trova in situazioni di deprivazione<br />
materiale e sociale gravissime. Tra gli<br />
obiettivi conosciuti come i Millennium<br />
Development Goals il cui raggiungimento<br />
previsto auspicava all’anno 2015 il primo<br />
riguarda proprio l’eradicazione della<br />
povertà, più precisamente la<br />
Hay que tener en cuenta que la pobreza y<br />
la exclusión social no quieren decir la<br />
misma cosa, la primera puede ser un<br />
parámetro de evaluación de la segunda. En<br />
este caso tenemos la certeza de que la<br />
exclusión social esté presente en el barrio y<br />
numerosos estudios y testimonios, clip y<br />
reprtage lo demues<strong>tra</strong>n. Además, la<br />
exclusión social remite al concepto de<br />
discriminación e incluye problemáticas muy<br />
diferentes entre ellos, pero estrechamente<br />
relacionadas, como la marginalidad, la<br />
precariedad económica, la deprivazione<br />
cultural, la soledad, la carencia de vínculos<br />
familiares y sociales. Para definir estas<br />
situaciones de fuerte malestar, típicas de<br />
las sociedades modernas y en particular de<br />
los entornos urbanos, se habla hoy de<br />
"nuevas pobrezas". Con esta expresión no<br />
se hace referencia simplemente a una<br />
privación de tipo económico, objetivamente<br />
cuantificable, pero sobre todo a un<br />
sentimiento de inseguridad social, de<br />
vulnerabilidad, de falta de informes, de<br />
precariedad laboral y de inadecuación con<br />
respecto a un sistema dominado por la<br />
competitividad y la productividad, como se<br />
indica en el artículo los derechos humanos<br />
sobre la exclusión social. Piénsese que en<br />
este sentido había sido puesta en marcha<br />
una política por la ONU en 2000, para<br />
hacer frente a este fenómeno que había<br />
alcanzado dimensiones tales que aún hoy<br />
un billón de personas se encuen<strong>tra</strong> en<br />
situaciones de deprivazione material y<br />
social gravísimas. Entre los objetivos<br />
c o n o c i d o s c o m o l o s M i l l e n n i u m<br />
Development Goals cuyo logro previsto<br />
deseaba en el año 2015 el primero se<br />
refiere precisamente a la erradicación de<br />
la pobreza, mas concretamente<br />
132
Dichiarazione auspica che il numero di<br />
persone che soffrono la fame e vivono in<br />
condizioni di estrema povertà venga<br />
ridotto del 50%. La campagna lanciata<br />
dalle Nazioni Unite interessa<br />
principalmente gli stati del Sud del mondo<br />
ma riguarda anche i paesi industrializzati,<br />
non esenti dal problema della povertà e<br />
dell’esclusione sociale. La conferma che<br />
questi fenomeni esistono ed hanno una<br />
loro specificità anche nel Nord del mondo,<br />
è evidenziata, ad esempio, dalla<br />
crescente importanza assunta dal tema<br />
a n c h e a l l ’ i n t e r n o d e l l e p o l i t i c h e<br />
comunitarie. La lotta alla povertà e<br />
all'esclusione sociale è uno <strong>degli</strong> obiettivi<br />
s<strong>tra</strong>tegici affermati dal Consiglio Europeo.<br />
A Lisbona, nel 2000, è stato avviato un<br />
importante tentativo di coordinamento<br />
delle politiche nazionali di inclusione, il<br />
cosiddetto “processo di inclusione e di<br />
protezione sociale”. Come avviene per il<br />
<strong>Cabanyal</strong>, anche tante altre realtà<br />
risultano attualmente continuamente<br />
comparabili, data la continuità con cui<br />
questi fenomeni si ripercuotono e una<br />
delle cause principali dell’esclusione è<br />
proprio l’impossibilità di partecipare<br />
attivamente alla vita sociale e politica.<br />
Nelle attuali società sono numerosi i<br />
cittadini, che pur essendo riconosciuti<br />
giuridicamente tali, non hanno la<br />
possibilità di esercitare i diritti di cui sono<br />
t i t o l a r i , a l m e n o f o r m a l m e n t e .<br />
Contemporaneamente, però, sono<br />
“chiamati” ad osservare tutti quelli che<br />
sono i doveri legati alla cittadinanza.<br />
Questi individui si trovano a vivere in<br />
situazioni di forte marginalità.<br />
Declaración desea que el número de<br />
personas que padecen hambre y viven en<br />
condiciones de extrema pobreza se<br />
reducirá del 50%. La campaña lanzada por<br />
las Naciones Unidas afecta principalmente<br />
a los Estados del Sur del mundo, pero<br />
t a m b i é n a f e c t a a l o s p a í s e s<br />
industrializados, no exentos por el<br />
problema de la pobreza y la exclusión<br />
social. La confirmación de que estos<br />
f e n ó m e n o s e x i s t e n y t i e n e n u n a<br />
especificidad también en el Norte del<br />
mundo, es subrayada, por ejemplo, la<br />
creciente importancia asumida por el tema<br />
t a m b i é n d e n t r o d e l a s p o l í t i c a s<br />
comunitarias. La lucha con<strong>tra</strong> la pobreza y<br />
la exclusión social es uno de los objetivos<br />
es<strong>tra</strong>tégicos establecidos por el Consejo<br />
Europeo. En Lisboa, en 2000, se ha<br />
iniciado un importante esfuerzo de<br />
coordinación de las políticas nacionales de<br />
inclusión, el llamado "proceso de inclusión<br />
y de protección social". Como ocurre con el<br />
<strong>Cabanyal</strong>, también a tantas o<strong>tra</strong>s<br />
r e a l i d a d e s r e s u l t a n a c t u a l m e n t e<br />
continuamente comparables, dada la<br />
continuidad con que estos fenómenos se<br />
ripercuoto y una de las principales causas<br />
de exclusión, es precisamente la<br />
imposibilidad de participar activamente en<br />
la vida social y política. En las actuales<br />
sociedades son numerosos los ciudadanos<br />
que, aun siendo reconocidos jurídicamente<br />
tales, no tienen la posibilidad de ejercer los<br />
derechos que son titulares, al menos<br />
formalmente. Al mismo tiempo, sin<br />
embargo, son "llamados" a guardar todos<br />
a q u e l l o s q u e e s t á n l o s d e b e r e s<br />
relacionados con la ciudadanía. Estos<br />
individuos se encuen<strong>tra</strong>n a vivir en<br />
situaciones de fuerte marginalidad.<br />
133
Rien<strong>tra</strong>no nella categoria anche gli<br />
immigrati, che spesso non vedendosi<br />
riconosciuta la cittadinanza non hanno la<br />
capacità giuridica di far valere i propri<br />
diritti. A questo proposito però sono state<br />
da me realizzate delle apposite interviste<br />
sul modello sociale di Kevin Lynch, rivolte<br />
a numerosi <strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong>. Le<br />
interviste forniscono numerosi punti di<br />
vista sui temi principali del quartiere, le<br />
aree di interesse specifico, i nodi di<br />
riferimento, i margini dello spazio da loro<br />
percepito ma anche un ulteriore<br />
informazione; la convivenza sociale.<br />
Kevin Lynch si pone il problema di<br />
studiare come gli essere umani, nonché<br />
cittadini, abitano la città e comprese che<br />
la realtà <strong>urbana</strong> non è che un'immagine<br />
mentale. Capì che era necessario partire<br />
da elementi percepibili per poter capire<br />
come gli esseri umani abitano la città.<br />
Non è sufficiente progettare con elementi<br />
fisici, ma bisogna anche saper cogliere gli<br />
elementi percettivi. Con Lynch si inizia a<br />
parlare di cartografia percettiva, mai<br />
emersa sino ad ora, che aiuterà a<br />
svolgere un passo in avanti per la<br />
pianificazione e progettazione <strong>urbana</strong>,<br />
integrando la percezione dei cittadini e<br />
dando vita a quelle che saranno delle<br />
vere e proprie mappe, una <strong>degli</strong> esperti e<br />
una <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong>, ovvero il risultato di<br />
un'indagine approfondita posta at<strong>tra</strong>verso<br />
delle immagini ben definite e organizzate,<br />
che vedremo di seguito. La sua indagine<br />
sarà resa possibile dall’interpretazione dei<br />
segni at<strong>tra</strong>verso cinque elementi<br />
essenziali: percezioni areali, riferimenti<br />
puntuali, margini lineari, percorsi lineari e<br />
nodi essenziali.<br />
En<strong>tra</strong>n en la categoría también los<br />
inmigrantes, que a menudo al no serle<br />
reconocida la ciudadanía no tienen la<br />
capacidad jurídica para hacer valer sus<br />
derechos. A este respecto, pero han sido por<br />
mí realizadas las correspondientes<br />
entrevistas sobre el modelo social de Kevin<br />
Lynch, dirigidas a numerosos habitantes del<br />
<strong>Cabanyal</strong>. Las entrevistas proporcionan<br />
numerosos puntos de vista sobre los temas<br />
principales del barrio, las áreas de interés<br />
específico, los nudos de referencia, los<br />
márgenes del espacio por su percibida sino<br />
también una información adicional; la<br />
convivencia social. Kevin Lynch se plantea el<br />
problema de estudiar cómo los seres<br />
humanos, así como ciudadanos, habitan la<br />
ciudad y comprendió que la realidad <strong>urbana</strong><br />
no es que una imagen mental. Comprendió<br />
que era necesario partir de elementos<br />
perceptibles para poder entender cómo los<br />
seres humanos habitan la ciudad. No es<br />
suficiente diseñar con elementos físicos,<br />
pero también hay que saber aprovechar los<br />
elementos percettivi. Con Lynch se<br />
comienza a hablar de cartografía percettiva,<br />
nunca ha surgido hasta ahora, que ayudará<br />
a desempeñar un paso adelante para la<br />
planificación y diseño <strong>urbana</strong>, completando<br />
la percepción de los ciudadanos y dando<br />
vida a las que serán las verdaderas y<br />
propias mapas, una de os expertos y una de<br />
los habitantes, es decir, el resultado de una<br />
investigación profunda correo a <strong>tra</strong>vés de las<br />
imágenes bien definidas y organizadas, que<br />
veremos a continuación. Su investigación se<br />
hará posible desde la interpretación los<br />
signos a <strong>tra</strong>vés de cinco elementos<br />
esenciales: percepciones areali, referencias<br />
puntuales, márgenes lineales, recorridos<br />
lineales y nudos esenciales.<br />
134
Con questa metodologia sono state<br />
effettuate le interviste agli <strong>abitanti</strong><br />
at<strong>tra</strong>verso delle domande mirate che mi<br />
hanno permesso di indagare veramente in<br />
quelle che sono le percezioni spaziali, i<br />
sentimenti di appartenenza e le <strong>identità</strong><br />
locali di questo modello sociale.<br />
Con esta metodología se realizaron las<br />
entrevistas a los habitantes a <strong>tra</strong>vés de las<br />
preguntas específicas que me han<br />
permitido investigar realmente en las que<br />
son las percepciones espaciales, los<br />
sentimientos de pertenencia y las<br />
identidades <strong>locale</strong>s de este modelo social.<br />
Di seguito sono elencate le domande<br />
poste rispetto al questionario rivolto,<br />
creato sul modello sociologico di Kevin<br />
Kynch.<br />
A continuación se enumeran las preguntas<br />
con respecto al cuestionario dirigido,<br />
creado en el modelo sociológico de Kevin<br />
Kynch.<br />
Si rimanda alla visione <strong>degli</strong> allegati: 10,<br />
11, 12, 13.<br />
Se remite a la visión de los anexos: 10, 11,<br />
12, 13.<br />
135
DOMANDE POSTE AGLI ABITANTI SUL<br />
MODELLO DEL QUESTIONARIO DI<br />
KEVIN LYNCH<br />
• Cosa ti viene in mente con la<br />
parola <strong>Cabanyal</strong>?<br />
(percezione dell’area)<br />
• Traccia una rapida pianta del<br />
<strong>Cabanyal</strong> rispetto a Carrer<br />
del Mediterrani. Disegnala<br />
come se dovessi fornire una<br />
rapida descrizione della città<br />
ad un es<strong>tra</strong>neo.<br />
(margini dell’area)<br />
• Fornisci istruzioni complete ed<br />
esplicite riguardo il <strong>tra</strong>gitto<br />
che compi abitudinariamente.<br />
Immagina di descrivere le<br />
sequenze delle cose che<br />
vedi, ascolti o incontri per la<br />
s<strong>tra</strong>da, includendo i<br />
riferimenti dei percorsi sono<br />
diventati importanti per te.<br />
(Percorsi)<br />
• Ci sono alcuni punti di<br />
riferimento che ti suscitano<br />
delle emozioni durante il<br />
<strong>tra</strong>gitto? (Riferimenti)<br />
• Quali elementi dei quartieri<br />
consideri maggiormente<br />
distintivi? Possono essere<br />
grandi o piccoli ma dimmi<br />
quali sono per te i più facili da<br />
individuare e ricordare<br />
(Nodi dell’area)<br />
PREGUNTAS A LOS HABITANTES<br />
SOBRE EL MODELO DEL<br />
CUESTIONARIO DE KEVIN LYNCH<br />
• Qué te sugiere la palabra<br />
<strong>Cabanyal</strong>? (Percepción de la<br />
zona)<br />
• Traza una rápida planta del<br />
<strong>Cabanyal</strong> frente a Carrer del<br />
Mediterrani. Dibuja como si<br />
tuvieras que realizar una<br />
rápida descripción ce la<br />
ciudad a un ex<strong>tra</strong>ño.<br />
(Márgenes de la zona)<br />
• Describe el <strong>tra</strong>yecto que haces<br />
habitualmente. Imagina las<br />
c o s a s q u e v e s , q u e<br />
escuchas, los encuentros en<br />
la calle, incluye los recorridos<br />
que son importantes para ti.<br />
(Referencias de la zona/<br />
landmarkes)<br />
• H a y a l g u n o s p u n t o s d e<br />
referencia que te despiertan<br />
las emociones durante el<br />
<strong>tra</strong>yecto? (Recorrido de la<br />
zona)<br />
• Cuales elementos de los barrios<br />
considere más distintivos?<br />
P u e d e n s e r g r a n d e s o<br />
pequeños pero dime cuáles<br />
son para ti los más fáciles de<br />
i d e n t i fi c a r y r e c o r d a r<br />
(Nodos de la zona)<br />
136
Alla domanda di come risulta questa<br />
convivenza sociale mi è stato spesso<br />
risposto positivamente. Si può notare che<br />
l’influenza della cultura marinara approda<br />
con riscontro nella convivenza con i gitani<br />
che avvertono l’esclusione sociale. Infatti,<br />
gli <strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong> rispetto ai gitani<br />
non oppongono resistenza e non<br />
avvertono il loro pericolo, perché<br />
sostengono che il loro pericolo sia<br />
“interno” (<strong>tra</strong> le popolazioni di origine<br />
diversa per la gestione del <strong>tra</strong>ffico di<br />
materiali illeciti). Rispetto alla loro<br />
presenza si mos<strong>tra</strong>no accoglienti e<br />
soprattutto “aperti” alla convivenza perché<br />
si ritengono “gente di mare” che da<br />
sempre è stata aperta a numerose<br />
influenze.<br />
La pregunta de cómo resulta esta<br />
convivencia social me ha sido a menudo<br />
respondido positivamente. Se puede<br />
observar que la influencia de la cultura<br />
marina llega con acuse de recibo en la<br />
convivencia con los gitanos que advierten<br />
la exclusión social. En efecto, los<br />
habitantes del <strong>Cabanyal</strong> respeto a los<br />
gitanos no oponen resistencia y no<br />
advierten el peligro, porque sostienen que<br />
su peligro, tanto "interno" (entre las<br />
poblaciones de origen diferente para la<br />
gestión del tráfico de materiales ilegales).<br />
Respecto a su presencia se mues<strong>tra</strong>n<br />
acogedoras y sobre todo "abiertos" a la<br />
convivencia porque se consideran "gente<br />
de mar" que ha sido siempre abierta a<br />
numerosas influencias. <br />
137
5.7 LE ASSOCIAZIONI LOCALI E<br />
LA RESISTENZA POPOLARE<br />
5.7 LAS ASOCIACIONES LOCALES<br />
Y LA RESISTENCIA POPULAR<br />
Mentre, come detto fino ad ora, negli anni<br />
passati il <strong>Cabanyal</strong> era fonte di ispirazione<br />
per scrittori, fotografi, storici, interessati a<br />
conoscere il villaggio dei pescatori<br />
valenciani e delle loro attitudini quotidiane,<br />
oggi è diventato un luogo lontano da<br />
quello che si sarebbe mai potuto<br />
immaginare. Per risollevare la situazione<br />
di continua regressione <strong>degli</strong> ultimi anni i<br />
tentativi di rivolta popolari sono stati<br />
numerosi e ad ogni modo hanno lasciato<br />
integro il ricordo <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> del luogo.<br />
Con le azioni politiche volte alla<br />
demolizione di gran parte del patrimonio<br />
storico e culturale del luogo numerosi<br />
<strong>abitanti</strong> si sono trovati costretti ad<br />
abbandonare le proprie case, fenomeno in<br />
continuo crescita. Questo spopolamento è<br />
stato attuato dal Municipio stesso di<br />
<strong>Valencia</strong>, che dopo aver espresso la<br />
volontà di realizzare le demolizioni con<br />
conseguente prolungamento dell’asse<br />
viario principale della nuova area<br />
residenziale di <strong>Valencia</strong>, nonché Avenida<br />
Blasco Ibanez, ha interrotto i sussidi per<br />
gli <strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong>. Questa azione è<br />
stata accompagnata da una seria di lotte<br />
popolari che hanno preteso più volte i loro<br />
diritti senza però essere mai ascoltati. Se<br />
da una parte il coinvolgimento sociale è<br />
stato tanto attivo da interrompere la<br />
prosecuzione del progetto, dall’al<strong>tra</strong> è<br />
stata motivo di interruzione dei sussidi<br />
minimi per evitare che il quartiere avanzi.<br />
Mien<strong>tra</strong>s que, como dicho hasta ahora, en<br />
años anteriores el <strong>Cabanyal</strong> era fuente de<br />
inspiración de escritores, fotógrafos,<br />
históricos, interesados en conocer el<br />
poblado de los pescadores valencianos y de<br />
sus aptitudes cotidianas, hoy se ha<br />
convertido en un lugar lejos de lo que se<br />
habría podido nunca imaginar. Para levantar<br />
la situación de continua regresión de los<br />
últimos años los intentos de rebelión<br />
populares han sido numerosos y en cada<br />
modo han dejado intacto el recuerdo de los<br />
habitantes del lugar. Con las acciones<br />
políticas encaminadas a la demolición de<br />
gran parte del Patrimonio Histórico y cultural<br />
del lugar, numerosos habitantes se vieron<br />
obligados a abandonar sus casas,<br />
fenómeno en continuo crecimiento. Este<br />
despoblamiento fue ejecutado por la anterior<br />
corporación municipal dirigente en el<br />
Ayuntamiento de <strong>Valencia</strong>, que después de<br />
haber expresado la voluntad de ordenar las<br />
d e m o l i c i o n e s c o n l a c o n s i g u i e n t e<br />
prolongación del eje viario principal de la<br />
nueva zona residencial de <strong>Valencia</strong>, así<br />
como Avenida Blasco Ibanez, interrumpió<br />
los subsidios para los habitantes del<br />
<strong>Cabanyal</strong>. Esta acción fue acompañada por<br />
una seria de lucha cívica ciudadana que han<br />
pretendido varias veces sus derechos sin<br />
ser nunca escuchados. Si por una parte la<br />
participación social ha sido tan activo de<br />
interrumpir la continuidad del proyecto, por<br />
o<strong>tra</strong> ha sido motivo de interrupción de los<br />
138
Infatti, a seguito di ciò numerosi <strong>abitanti</strong><br />
sono stati costretti, stanchi dopo continue<br />
lotte, ad abbandonare le loro case a<br />
favorire il fenomeno della gentrificacion<br />
che si è verificato in altre parti della città,<br />
come nel centro storico per esempio,<br />
dove l’antico quartiere del El Carmen ha<br />
di nuovo aumentato la sua popolazione<br />
residente. Al fenomeno dello<br />
spopolamento è suben<strong>tra</strong>to quello del<br />
ripopolamento illegale, da parte di gitani<br />
spagnoli o rumeni, nelle case<br />
abbandonate al degrado. <strong>Il</strong> 22 aprile 1998<br />
varie parti (vicini, commercianti, oppositori<br />
politici e organizzazioni culturali) hanno<br />
creato la piattaforma "Salvem El<br />
<strong>Cabanyal</strong>" (“Salviamo il <strong>Cabanyal</strong>") per<br />
fermare l'espansione di Blasco Ibáñez. Da<br />
questo giorno l'azione contro la<br />
distruzione è stata presa dalla piattaforma<br />
"Salvem El <strong>Cabanyal</strong>". Circa 4000<br />
persone firmarono la petizione contro il<br />
piano del governo <strong>locale</strong>. Quando il<br />
Consiglio comunale approvò il progetto<br />
definitivo, nel 2001, la piattaforma aveva<br />
organizzato cinque eventi, quattro nel<br />
quartiere e uno nel centro della città,<br />
facendo sciopero della fame per 22 giorni<br />
con l'unica pretesa di dialogo e<br />
discussione sull'interesse generale del<br />
progetto. Vennero organizzate molte<br />
proteste simili finché la gente ha<br />
cominciato a capire che la lotta era una<br />
cosa seria, che la resistenza era iniziata<br />
sebbene il percorso sarebbe lungo e<br />
difficile. Per testimoniare tutte le vicende<br />
messe in atto e le rivolte accadute fino a<br />
questi giorni è stato redatto anche un libro<br />
“Diario di 10 anni” scritto da Faustino<br />
Villora, che raccoglie tutti gli avvenimenti<br />
politici, storici, amminis<strong>tra</strong>tivi accaduti.<br />
subsidios mínimos para evitar que el barrio<br />
saliera hacia adelante. En efecto, a raíz de<br />
ello, muchos habitantes fueron obligados,<br />
angustiados después de continuas luchas, a<br />
abandonar sus casas a favorecer el<br />
fenómeno de la gentrificación que se ha<br />
producido en o<strong>tra</strong>s partes de la ciudad,<br />
como en el centro histórico, por ejemplo,<br />
donde el antiguo barrio del Carmen ha<br />
aumentado de nuevo su población residente.<br />
Al fenómeno del despoblamiento ha<br />
reemplazado al de repoblación ilegal, por<br />
parte de gitanos españoles o rumanos, en<br />
las casas abandonadas al deterioro. El 22<br />
de abril de 1998 varias partes (vecinos,<br />
comerciantes, opositores políticos y<br />
organizaciones culturales) han creado la<br />
plataforma "Salvem El <strong>Cabanyal</strong>" para frenar<br />
la expansión de Blasco Ibáñez. Desde ese<br />
día la acción con<strong>tra</strong> la destrucción fue<br />
tomada por la plataforma "Salvem El<br />
<strong>Cabanyal</strong>". Alrededor de 4000 personas<br />
firmaron la petición con<strong>tra</strong> el plan del<br />
Gobierno local. Cuando el Consejo<br />
municipal aproba el proyecto definitivo, en<br />
2001, la plataforma había organizado cinco<br />
eventos, cuatro en el barrio y uno en el<br />
centro de la ciudad, haciendo huelga de<br />
hambre por 22 días con la única pretensión<br />
de diálogo y debate sobre el interés general<br />
del proyecto. Fueron organizadas muchas<br />
protestas similares mien<strong>tra</strong>s la gente ha<br />
comenzado a entender que la lucha era una<br />
cosa seria, que la resistencia había<br />
empezado si bien el recorrido sería largo y<br />
difícil. Para testimoniar todas las vicisitudes<br />
puestas en marcha y las revueltas ocurridas<br />
hasta estos días se ha redactado también un<br />
libro "Diarios de 10 años" escrito por<br />
Faustino Villora, que recoge todos los<br />
acontecimientos políticos, históricos,<br />
adminis<strong>tra</strong>tivos ocurridos.<br />
139
Grande prova della forza cittadina.<br />
L’esperienza a <strong>Valencia</strong> mi ha permesso<br />
di partecipare anche ad alcuni <strong>degli</strong><br />
incontri realizzati rigorosamente di<br />
mercoledì in una casa abbandonata del<br />
quartiere, luogo di incontro e di<br />
discussione dell’associazione. Di seguito<br />
un racconto <strong>tra</strong>tto dal diario di viaggio.<br />
Gran prueba de la fuerza ciudadana. La<br />
experiencia en <strong>Valencia</strong> me ha permitido<br />
de hacer también a algunos de los<br />
encuentros realizados rigurosamente de<br />
miércoles en una casa abandonada del<br />
barrio, lugar de encuentro y debate de la<br />
asociación. A continuación un relato<br />
ex<strong>tra</strong>ído del diarios de viaje.<br />
Manifestanti impediscono le demolizioni. Foto di José Soler<br />
140
Dal diario di viaggio:<br />
Relazione all’ordine del giorno<br />
Associazione protagonista: Salvem el <strong>Cabanyal</strong><br />
20 settembre 2017<br />
Oggetto di discussione: Spazio pubblico con destinazione d’uso sportiva<br />
<strong>Il</strong> luogo di incontro esplica in maniera semplice e chiara la volontà e la predisposizione della<br />
cittadinanza del <strong>“barrio”</strong> a voler risolvere le problematiche tecniche e sociali che lo riguardano. <strong>Il</strong> sito<br />
non predispone alcuna caratteristica ufficiale in veste di sede ospitante numerose riunioni, ma solo un<br />
titolo inciso nel cemento su cui si poggiano i piedi che annuncia “Salvem el <strong>Cabanyal</strong>”, la struttura<br />
in cui si ospita l’incontro è un’abitazione tipo semidiroccata , di cui il patio fa da luce alla zona di<br />
riunione, manca persino la luce che viene sostituita da luci temporanee o da lumini di cera per il<br />
tempo necessario a riconoscere i volti che si passano la parola quando inizia a calare la notte. In<br />
questa situazione si scambiano la parola numerose persone interessate, altre meno o forse più timide.<br />
L’argomento esposto alla discussione riguarda la costruzione in via di esecuzione di un’area verde con<br />
destinazione sportiva di cui la gestione è il problema principale. Infatti, il problema principale è dover<br />
trovare un punto d’incontro e consegnare all’ “ayuntamento” una decisione impegnativa da poter<br />
essere presa in considerazione in veste di “proposta di idea della <strong>partecipazione</strong> cittadina”.<br />
Considerando che la problematica maggiormente attanagliante è la difficile convivenza <strong>tra</strong> gitani di<br />
nazionalità spagnola e rumena, la conseguenza di una gestione pubblica della nuova area sportiva<br />
potrebbe portare con sé l’insicurezza, l’abbandono e la non manutenzione dell’area che verrebbe col<br />
tempo impossessata da questa parte della popolazione. In caso con<strong>tra</strong>rio, qualora la gestione fosse<br />
solo privata si teme possa essere destinata a solo una ristretta cerchia d’élite. La proposta avanzata è<br />
quella di far si che la struttura sia gestita da un ente privato in grado di porre manutenzione e<br />
sorveglianza e la zona più esposta a ad area verde invece che sia pubblica in modo da porre un<br />
equilibrio dalle due parti e da poter garantire una stabilità.<br />
Cala la sera e gli <strong>abitanti</strong> del Salvem el <strong>Cabanyal</strong> tornano alle loro case.<br />
141
El diario de viaje:<br />
Informe en el orden del día<br />
Asociación<br />
protagonista: Salvem el <strong>Cabanyal</strong><br />
20 de septiembre de 2017<br />
Objeto de debate: espacio público con destino de uso deportivo<br />
El lugar de encuentro manifiesta de manera sencilla y clara la voluntad y la predisposición de la<br />
ciudadanía del "barrio" a querer solucionar las problemáticas técnicas y sociales que lo afectan. El<br />
sitio no creará ninguna característica oficial como sede anfitriona numerosas reuniones, pero sólo un<br />
título, grabado en el cemento en que se reposan los pies que anuncia "Salvem el <strong>Cabanyal</strong>", la<br />
estructura donde se alberga el encuentro es una vivienda tipo derruida , de que el patio da luz a la<br />
zona de reunión, carece incluso de la luz que se sustituye por luces temporales o por lumini de cera<br />
para el tiempo necesario para reconocer los rostros que se pasan la palabra cuando comienza a calar<br />
la noche. En esta situación se intercambian la palabra numerosas personas interesadas, o<strong>tra</strong>s menos o<br />
quizá más tímidas. El argumento expuesto a la discusión se refiere a la construcción en vías de<br />
ejecución de un área verde con destino deportiva de que la gestión es el principal problema. En efecto,<br />
el principal problema es que encon<strong>tra</strong>r un punto de encuentro y entregar a la "ayuntamento" una<br />
decisión difícil que pueda ser tomada en consideración en calidad de "propuesta de idea de la<br />
participación ciudadana”. Considerando que la problemática más attanagliante es la difícil<br />
convivencia entre gitanos de nacionalidad española y rumana, la consecuencia de una gestión pública<br />
de la nueva zona deportiva podría llevar consigo la inseguridad, el abandono y el no mantenimiento<br />
de la zona que quedaría con el tiempo impossessata por esta parte de la población.In caso con<strong>tra</strong>rio,<br />
qualora la gestione fosse solo privata si teme possa essere destinata a solo una ristretta cerchia d’élite.<br />
La propuesta es la de hacer que la estructura esté gestionada por una entidad privada capaz de poner<br />
mantenimiento y vigilancia y la zona más expuesta a zona verde que sea pública para poner un<br />
equilibrio de las dos partes y poder garantizar una estabilidad.<br />
Cae la tarde y los habitantes de Salvem el <strong>Cabanyal</strong> vuelven a sus casas<br />
142
Oltre all’associazione più famosa di<br />
Salvem el <strong>Cabanyal</strong> troviamo numerosi<br />
progetti che hanno ripercorso la storia del<br />
barrio, <strong>tra</strong> cui: “<strong>Cabanyal</strong> Archivo Vivo”,<br />
organizzato per l’associazione culturale La<br />
Esfera Azul y coordinato da Emilio<br />
Martinez, Lupe Frigols e Bia Santos, che<br />
utilizza gli strumenti che la cultura offre<br />
per rendere visibile la problematica<br />
politica e sociale che at<strong>tra</strong>versa il<br />
<strong>Cabanyal</strong>. Ha come obiettivo principale<br />
quello del riconoscimento dei valori propri<br />
del Barrio del <strong>Cabanyal</strong>, del suo<br />
importante patrimonio architettonico,<br />
urbanistico e sociale, della sua storia e<br />
della sua <strong>identità</strong>. Inoltre, dal 1998 viene<br />
realizzato il progetto <strong>Cabanyal</strong> Portes<br />
Obertes, un evento multidisciplinare de<br />
arte contemporanea in cui i vicini o i pochi<br />
<strong>abitanti</strong> “originari” del <strong>Cabanyal</strong> cedono le<br />
loro case come contenitori culturali. Infine,<br />
per citare <strong>tra</strong> i più interessanti, Hablemos<br />
sobre el <strong>Cabanyal</strong> costituito da una serie<br />
di testimonianze audiovisuali realizzati a<br />
un centinaio di persone, vicini, visitatori,<br />
cimentatosi ad apportare il loro contributo<br />
narrativo. A queste associazioni si<br />
aggiunge quella di <strong>Cabanyal</strong> Horta che<br />
cerca di sensibilizzare, educare e<br />
prendersi cura dell'ambiente<br />
promuovendo il concetto di permacultura<br />
e agroecologia come stile di vita<br />
alternativo e sostenibile per il barrio. Tra le<br />
importanti azioni dal basso quest’ultima è<br />
sicuramente una delle più pratiche e<br />
convinte che esistano al <strong>Cabanyal</strong>, con la<br />
quale ho avuto modo di en<strong>tra</strong>re in contatto<br />
durante il percorso di indagine.<br />
Además de la asociación más famosa de<br />
Salvem el <strong>Cabanyal</strong> encon<strong>tra</strong>mos<br />
numerosos proyectos que recorrieron la<br />
historia del barrio, entre ellos: <strong>Cabanyal</strong><br />
Archivo Vivo, organizado por la asociación<br />
cultural la Esfera Azul y coordinado por<br />
Emilio Martinez, Lupe Frigols y Bia Santos,<br />
que la cultura ofrece para hacer visible la<br />
problemática política y social que a<strong>tra</strong>viesa<br />
el <strong>Cabanyal</strong>. Tiene como objetivo principal<br />
del reconocimiento de los valores propios<br />
del barrio del <strong>Cabanyal</strong>, de su importante<br />
patrimonio arquitectónico, urbanístico y<br />
social, de su historia y de su identidad.<br />
Además, desde 1998 se ha realizado el<br />
proyecto <strong>Cabanyal</strong> Portes Obertes, un<br />
evento multidisciplinario de arte<br />
contemporánea en la que los vecinos o los<br />
pocos habitantes "originarios" del <strong>Cabanyal</strong><br />
ceden sus casas como contenedores<br />
culturales. Finalmente, por citar entre los<br />
más interesantes, hablemos sobre el<br />
<strong>Cabanyal</strong> constituido por una serie de<br />
testimonios audiovisuali realizadas a un<br />
centenar de personas, vecinos, visitantes,<br />
cimentatosi a aportar su contribución<br />
narrativo. A estas asociaciones se añade la<br />
de <strong>Cabanyal</strong> Horta que intenta sensibilizar,<br />
educar y cuidar del medio ambiente<br />
promoviendo el concepto de permacultura<br />
y agroecologia como estilo de vida<br />
alternativo y sostenible para el barrio. Entre<br />
las importantes acciones desde abajo esta<br />
última es sin duda una de las más<br />
prácticas y convencidas de que existan al<br />
<strong>Cabanyal</strong>, con la cual he tenido la<br />
oportunidad de en<strong>tra</strong>r en contacto durante<br />
el recorrido de investigación.<br />
143
Le loro azioni sono sicuramente difficili da<br />
realizzare in tempi brevi e con facilità ma<br />
una volta avviate sembrano perdurare e<br />
resistere contro le azioni amminis<strong>tra</strong>tive di<br />
demolizione e abuso di potere. Le attività<br />
di questa associazione vengono proposte<br />
nelle scuole e nei quartieri popolari delle<br />
città, soprattutto nel <strong>Cabanyal</strong>, dove<br />
hanno iniziato ad intervenire con la<br />
creazione di orti urbani dedicati intesi<br />
come spazi di aggregazione, interazione,<br />
educazione e cultura.<br />
Queste micro azioni delle associazioni del<br />
<strong>Cabanyal</strong> nel tempo diventano continui<br />
punti su cui soffermarsi e approfondire<br />
nuove soluzioni e scenari progettuali<br />
concretamente realizzabili. Nonostante<br />
numerose problematiche abbiano<br />
assediato la crescita del <strong>Cabanyal</strong> sia dal<br />
punto di vista politico, economico che<br />
sociale, il suo sviluppo si è mantenuto<br />
c o s t a n t e fi n o a i g i o r n i n o s t r i .<br />
La sua capacità di permanenza at<strong>tra</strong>verso<br />
una maglia <strong>urbana</strong> per lo più identica alle<br />
sue origini è una forte prova<br />
dell’intelligenza delle ragioni che hanno<br />
implicato il suo sorgere negli anni della<br />
sua nascita. Ciò vuol dire anche che i<br />
motivi che hanno spinti i vecchi pescatori<br />
a colonizzare quest’area piuttosto che<br />
un’al<strong>tra</strong> sono gli stessi che hanno spinto le<br />
logiche commerciali a fondare uno dei<br />
porti fondamentali del Mediterraneo, El<br />
Grao. Le logiche s<strong>tra</strong>tegiche<br />
dell’insediamento sono sempre legate allo<br />
sfruttamento delle risorse impiegate sul<br />
quel territorio piuttosto che un altro e utile<br />
al loro sostentamento per i fini della<br />
commercializzazione.<br />
Sus acciones seguramente son difíciles de<br />
realizar en tiempos breves y con facilidad<br />
pero una vez iniciadas parecen perdurar y<br />
resistir con<strong>tra</strong> las acciones adminis<strong>tra</strong>tivas<br />
de demolición y abuso de poder.Las<br />
actividades de esta asociación aparecen<br />
propuestas en las escuelas y en los barrios<br />
populares de las ciudades, sobre todo en<br />
el <strong>Cabanyal</strong>, donde han comenzado a<br />
intervenir con la creación de huertos<br />
urbanos dedicados entendidos como<br />
espacios de agregación, interacción,<br />
educación y cultura. Estas pequeñas<br />
acciones de las asociaciones del <strong>Cabanyal</strong><br />
en el tiempo se convierten en continuos<br />
puntos en los que detenerse y profundizar<br />
en nuevas soluciones y escenarios de<br />
diseño realizables. A pesar de numerosas<br />
problemáticas han asediado la crecimiento<br />
del <strong>Cabanyal</strong> tanto desde el punto de vista<br />
político, económico y social, su desarrollo<br />
se ha mantenido constante hasta nuestros<br />
días. Su capacidad de permanencia a<br />
<strong>tra</strong>vés de una malla <strong>urbana</strong> para el más<br />
idéntica a sus orígenes es una fuerte<br />
prueba de la inteligencia de las razones<br />
que han implicado su nacimiento. Eso<br />
quiere decir también que los motivos que<br />
han empujado los antiguos pescadores a<br />
colonizar la zona más que o<strong>tra</strong> cosa son<br />
los mismos que han empujado a las<br />
lógicas comerciales a fundar uno de los<br />
puertos fundamentales del Mediterráneo, el<br />
Grao. Las lógicas es<strong>tra</strong>tégico de la<br />
instalación son siempre ligado a la<br />
explotación de los recursos utilizados en<br />
ese territorio más que otro y útil para su<br />
s u s t e n t o p a r a l o s fi n e s d e l a<br />
comercialización.<br />
144
Se il primo motivo che ha spinto la nascita<br />
del <strong>Cabanyal</strong> ai pescatori del luogo è<br />
legato alla vicinanza delle risorse in un<br />
primo momento e alla vicinanza del luogo<br />
di lavoro in un secondo momento, ciò vuol<br />
dire che oggi le ragioni per cui il quartiere<br />
permane sono differenti da quelle di una<br />
volta, essendo de-localizzato il luogo di<br />
scambio e di <strong>tra</strong>sporto delle merci.<br />
Quindi se de-localizzando il luogo di<br />
commercio, s<strong>tra</strong>tegicamente si è<br />
modificato per le stesse ragioni anche il<br />
ritmo di vita <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> dobbiamo<br />
cercare le ragioni per cui il quartiere<br />
mantiene tutt’oggi una struttura<br />
saldamente ancorata al passato.<br />
Questa ricerca non può prescindere<br />
dall’analisi delle logiche di costruzione di<br />
un insediamento. Infatti, assunto che la<br />
localizzazione dell’insediamento è<br />
avvenuta in quel luogo per le relazioni<br />
s<strong>tra</strong>tegiche già spiegate, il modus<br />
operandi della costruzione è legato ad un<br />
modus vivendi funzionale alle necessità<br />
favorevoli alle condizioni di vita umane.<br />
Questo legame <strong>tra</strong> modus operandi e<br />
modus vivendi è strettamente connesso in<br />
questo caso e spiega fortemente come la<br />
sua persistenza sia tutt’oggi notevole.<br />
Tanto fortemente connesso questo<br />
legame che spiega come l’<strong>identità</strong> <strong>locale</strong><br />
sia strettamente pervenuta e resistita ne<br />
tempo sino ai giorni nostri, nonostante i<br />
numerosi conflitti, sociali, urbani<br />
economici e politi, a dimos<strong>tra</strong>zione del<br />
fatto che il patrimonio identitario del<br />
<strong>Cabanyal</strong> è ancora incontestabilmente<br />
presente e riproducibile di cui chiaro<br />
esempio ne è la sua resilienza.<br />
Si el primer motivo que ha empujado el<br />
nacimiento del <strong>Cabanyal</strong> a los pescadores<br />
del lugar está ligada a la cercanía de los<br />
recursos en un primer momento y la<br />
cercanía del lugar de <strong>tra</strong>bajo en un<br />
segundo momento, esto quiere decir que<br />
hoy las razones por las que el barrio està<br />
siendo <strong>tra</strong>sladado el lugar de intercambio y<br />
de <strong>tra</strong>nsporte de mercancías. Por tanto, si<br />
v a r i a m o s e l l u g a r d e n e g o c i o ,<br />
es<strong>tra</strong>tégicamente se ha modificado por las<br />
mismas razones también el ritmo de vida<br />
de los habitantes debemos buscar las<br />
razones por las que el barrio conserva aún<br />
hoy una estructura firmemente anclada al<br />
pasado. Esta investigación no puede<br />
prescindir de análisis de las lógicas de<br />
construcción de un asentamiento. En<br />
efecto, asumido que la localización del<br />
asentamiento se produjo en aquel lugar<br />
para las relaciones es<strong>tra</strong>tégicas ya<br />
explicadas, el modus operandi de la<br />
construcción está ligado a un modus<br />
vivendi funcional a las necesidades<br />
favorables a las condiciones de vida<br />
humanas. Este vínculo entre modus<br />
operandi y m o d u s v i v e n d i está<br />
estrechamente vinculado en este caso y<br />
explica fuertemente como su persistencia<br />
tanto hoy considerable. Tan fuertemente<br />
vinculado este vínculo que explica como la<br />
identidad local sea estrictamente recibida y<br />
resistita ne tiempo hasta nuestros días, a<br />
pesar de los numerosos conflictos sociales,<br />
urbanos, económicos y políticas, en<br />
demos<strong>tra</strong>ción del hecho de que el<br />
patrimonio identitario del <strong>Cabanyal</strong> es aún<br />
indiscutiblemente presente y reproducible<br />
de claro ejemplo de ello es su resiliencia.<br />
145
La città non dice il suo passato, lo<br />
contiene come le linee d’una mano, scritto<br />
negli spigoli delle vie, nelle griglie delle<br />
finestre, negli scorrimano delle scale, nelle<br />
antenne dei parafulmini, nelle aste delle<br />
bandiere, ogni segmento rigato a sua volta<br />
di graffi, seghettature, intagli, svirgole.<br />
(Italo Calvino)<br />
146<br />
Foto scattata da me nella zona Canyamelar - <strong>Cabanyal</strong>
6. ALCUNE IDEE PER<br />
UN PROGETTO DI<br />
RIQUALIFICAZIONE<br />
6. ALGUNAS IDEAS<br />
PARA UN PROYECTO<br />
DE RECALIFICACIÓN<br />
Tutto ciò che ha costituito l’analisi<br />
realizzata sino ad ora, sono forme e stili di<br />
vita, formazioni interculturali, modelli<br />
sociali e spazi fisici che hanno reso il<br />
<strong>Cabanyal</strong> un quartiere molto interessante.<br />
Se da una parte del Canyamelar<br />
incontriamo strutture edilizie patrimoniali<br />
alternate a edifici di nuova costruzione<br />
accompagnate da un’intensa vita di<br />
quartiere, al <strong>Cabanyal</strong> troviamo<br />
l’abbandono e il degrado <strong>degli</strong> edifici<br />
prevalentemente soggetti a dichiarazione<br />
di interesse culturale alternati a spazi<br />
vuoti, risultato delle demolizioni avvenute,<br />
o affiancati da edifici di nuova costruzione,<br />
che non rispettano in alcun modo le<br />
tipologie edilizie del barrio, accompagnate<br />
da una forte esclusione sociale e una forte<br />
occupazione abusiva.<br />
Due barrios cresciuti e formatesi in un<br />
unico quartiere chiamato “Poblado<br />
Marítimo”, sviluppatesi nelle stesse<br />
circostante, resistente agli stessi<br />
avvenimenti <strong>tra</strong>nne che ad uno, quello<br />
della devastante globalizzazione turistica<br />
che ha richiamato alla realizzazione di un<br />
progetto in grado di collegare il casco<br />
antiguo al mare, at<strong>tra</strong>verso una grande<br />
avenida. Ciò differenzia in modo<br />
s<strong>tra</strong>ordinario il destino di en<strong>tra</strong>mbe le aree<br />
riguarda la loro localizzazione, infatti il<br />
<strong>Cabanyal</strong> assume una forte posizione<br />
s<strong>tra</strong>tegica, come abbiamo già visto. La<br />
sua localizzazione ha fatto si che da<br />
importante luogo di aggregazione della<br />
Todo lo que ha constituido el análisis<br />
realizado hasta ahora, son formas y estilos<br />
de vida, formaciones interculturales,<br />
modelos sociales y espacios físicos que<br />
han emitido el <strong>Cabanyal</strong> un barrio muy<br />
interesante. Si por una parte del<br />
Canyamelar encon<strong>tra</strong>mos estructuras<br />
edificación patrimoniales alternadas con<br />
e d i fi c i o s d e n u e v a c o n s t r u c c i ó n<br />
acompañadas por una intensa vida de<br />
barrio, al <strong>Cabanyal</strong> encon<strong>tra</strong>mos el<br />
abandono y el deterioro de los edificios<br />
predominantemente sujetos a declaración<br />
de interés cultural alternados a espacios<br />
vacíos, resultado de las demoliciones<br />
efectuadas, o acompañados de los<br />
edificios de nueva construcción, que no<br />
respetan en modo alguno las tipologías de<br />
vivienda del barrio, acompañadas por una<br />
fuerte exclusión social y una fuerte<br />
ocupación abusiva. Dos barrios crecidos y<br />
formados en una única zona llamada<br />
"Poblado Marítimo", desarrolladas en las<br />
mismas condiciones, resistente a los<br />
mismos hechos salvo que a uno, el de la<br />
devastadora globalización turística que ha<br />
llamado la realización de un proyecto<br />
capaz de conectar el casco antiguo al mar,<br />
a <strong>tra</strong>vés de una gran avenida. Esto<br />
diferencia en forma ex<strong>tra</strong>ordinaria el<br />
destino de ambas zonas se refiere a su<br />
localización, en efecto, el <strong>Cabanyal</strong> asume<br />
una fuerte posición es<strong>tra</strong>tégica, como ya<br />
hemos visto. Su localización ha hecho que<br />
desde un importante lugar de agregación<br />
147
vecchia borghesia diventasse luogo di<br />
passaggio ed effimero spazio di conflitto<br />
sociale interno. Effimero perché gli spazi<br />
che sono stati occupati non sono stati<br />
presi in considerazione dal piano, non ne<br />
è stata considerata la destinazione per i<br />
poveri occupanti a cui non gli verrà<br />
riconosciuto nemmeno il diritto della casa.<br />
Semplicemente, come avviene tante volte,<br />
il problema verrebbe semplicemente delocalizzato<br />
ma sicuramente non sarà il<br />
Municipio ad interessarsi della loro<br />
destinazione. Questi spazi localizzati nel<br />
barrio del <strong>Cabanyal</strong> sono ormai diventati<br />
<strong>tra</strong>nsitori. Un giorno vi si trovano zeppi di<br />
gente povera che li occupa per dormire o<br />
creare dimore a il giorno dopo gli edifici<br />
vengono murati non permettendo nessuno<br />
di en<strong>tra</strong>re. Questo accade giorno dopo<br />
giorno lasciando continui spazi<br />
“inoccupati” che danno vita a loro volta di<br />
deserte aree di passaggio le cui s<strong>tra</strong>de<br />
non vengono più at<strong>tra</strong>versate o perché gli<br />
occupanti rendono la zona<br />
inat<strong>tra</strong>versabile, creando luoghi di difficile<br />
sicurezza, o perché una s<strong>tra</strong>da deserta<br />
priva di servizi, di illuminazione non<br />
at<strong>tra</strong>rrebbe certamente nessun passante.<br />
Le condizioni di degrado sociale e fisico in<br />
cui versa il barrio del <strong>Cabanyal</strong> sono state<br />
oggetto di numerosi dibattiti municipali ma<br />
nessuna s<strong>tra</strong>tegia è stata mai realmente<br />
realizzata se non quelle piccole azioni<br />
organizzate dagli <strong>abitanti</strong> che hanno dato<br />
vita a numerosi eventi e riunioni di<br />
carattere informativo e culturale.<br />
de la vieja burguesía se convirtiera en<br />
lugar de paso y efímero espacio de<br />
conflicto social interno. Efímero porque los<br />
espacios que fueron ocupados no fueron<br />
tomados en consideración el plan, no fue<br />
considerada el destino para los pobres<br />
ocupantes que no le será reconocido ni<br />
siquiera el derecho de la casa.<br />
Simplemente, como ocurre tantas veces, el<br />
problema sería simplemente de-localizado<br />
pero seguramente no será el Ayuntamiento<br />
a interesarse por su destino. Estos<br />
espacios localizados en el barrio del<br />
<strong>Cabanyal</strong> se ha convertido <strong>tra</strong>nsitorios. Un<br />
día se encuen<strong>tra</strong>n muchas gente pobre<br />
que les ocupa para dormir o crear moradas<br />
en el día después de los edificios aparecen<br />
tapiadas no permitiendo nadie de en<strong>tra</strong>r.<br />
Esto ocurre día <strong>tra</strong>s día dejando continuos<br />
espacios “desocupados" que dan vida a su<br />
vez de desérticas zonas de paso cuyos<br />
caminos no aparecen más cruzarse o<br />
porque los ocupantes hacen la zona<br />
impasable, creando lugares de difícil<br />
seguridad, o porque una carretera desierta<br />
carente de servicios, de iluminaciones no<br />
a<strong>tra</strong>ería ciertamente ningún que pase. Las<br />
condiciones de degradación social y físico<br />
que a<strong>tra</strong>viesa el barrio del <strong>Cabanyal</strong> han<br />
sido objeto de numerosos debates<br />
municipales pero ninguna es<strong>tra</strong>tegia ha<br />
sido nunca realmente realizada si no las<br />
pequeñas acciones organizadas por los<br />
habitantes que han dado vida a numerosos<br />
e v e n t o s y r e u n i o n e s d e c a r á c t e r<br />
148
6.1 SINTESI DELLE CRITICITÀ E<br />
DELLE OPPORTUNITÀ<br />
6.1 RESUMEN DE LA CRITICIDAD Y<br />
LAS OPORTUNIDADES<br />
Avendo ripercorso per sommi capi gli<br />
elementi determinanti le caratteristiche<br />
della struttura <strong>urbana</strong> del barrio del<br />
<strong>Cabanyal</strong>, possiamo affermare che<br />
notevoli elementi fisici, storici, culturali ed<br />
economici hanno influito sulla crescita,<br />
l’espansione, in un primo periodo, e la<br />
regressione, in un secondo, il cambio<br />
generazionale, culturale, commerciale e<br />
architettonico dell’area <strong>urbana</strong> in esame.<br />
A questo punto risulta necessario<br />
comprendere quali e in che termini siano<br />
avvenuti questi fenomeni.<br />
In primo luogo, la posizione geografia e la<br />
geografia stessa del territorio, come detto<br />
precedentemente, costituisce un rilevante<br />
elemento di studio data la sua formazione<br />
pianeggiante favorevole allo sviluppo delle<br />
prime forme d’insediamento sino ai giorni<br />
nostri. Geografia contenente un sistema<br />
idrografico determinante per l’assunzione<br />
delle costruzioni avvenute sino ad ora. La<br />
posizione geografia di grande scala<br />
(dell’intera area <strong>urbana</strong> della città di<br />
<strong>Valencia</strong>) e di piccola scala (dell’area del<br />
<strong>Cabanyal</strong>) è risultata da lungo tempo<br />
favorevole all’insediamento sia perché si<br />
<strong>tra</strong>tta di un terreno fertile, ricco di risorse e<br />
fonte di <strong>tra</strong>ffico commerciale con il<br />
Mediterraneo e sia perché le risorse<br />
primarie a livello agricolo erano facilmente<br />
gestibili at<strong>tra</strong>verso un ottimo sistema<br />
idrico.<br />
Habiendo recorrido en visión general los<br />
e l e m e n t o s d e t e r m i n a n t e s d e l a s<br />
características de la estructura <strong>urbana</strong> del<br />
barrio del <strong>Cabanyal</strong>, podemos afirmar que<br />
importantes elementos físicos, históricos,<br />
culturales y económicos han influido sobre<br />
el crecimiento, la expansión, en un primer<br />
período, y la regresión, en un segundo, el<br />
cambio generacional, cultural, comercial y<br />
arquitectónico de la zona <strong>urbana</strong> en<br />
examen.<br />
En este punto es necesario comprender<br />
cuáles y en qué términos se producen<br />
estos fenómenos.<br />
En primer lugar, la posición geográfica y la<br />
geografía del territorio, como dicho<br />
anteriormente, constituye un importante<br />
elemento de estudio dada su formación<br />
llano favorable al desarrollo de las<br />
primeras formas de asentamiento hasta<br />
nuestros días. Geografía que contenga un<br />
sistema hidrográfico determinante para la<br />
con<strong>tra</strong>tación de las construcciones<br />
realizadas hasta ahora. La posición<br />
geográfica de gran escala (de toda la zona<br />
<strong>urbana</strong> de la ciudad de <strong>Valencia</strong>) y de<br />
pequeña escala (de la zona del <strong>Cabanyal</strong>)<br />
fue por largo tiempo favorable a los<br />
asentamientos sea porque se <strong>tra</strong>ta de un<br />
terreno fértil, rico de recursos y fuente de<br />
tráfico comercial con el Mediterráneo y es<br />
porque los recursos primarias a nivel<br />
agrícola eran fácilmente manejables a<br />
<strong>tra</strong>vés de un excelente sistema de agua.<br />
149
Se per quanto riguarda la piccola scala il<br />
<strong>Cabanyal</strong> era un luogo s<strong>tra</strong>tegico per la<br />
presenza delle materie prime, la scelta<br />
della localizzazione del sistema urbano di<br />
<strong>Valencia</strong> ricade, rispetto al <strong>Cabanyal</strong>,<br />
come strumento di <strong>tra</strong>sporto delle risorse,<br />
che da questo pervenivano, at<strong>tra</strong>verso la<br />
canalizzazione della reta idrica e<br />
soprattutto il fiume Turia. Bisogna<br />
ricordare che oltre a trovarci in un’area in<br />
cui il fattore bioclimatico è stato<br />
influenzante nella scelta della<br />
localizzazione dell’insediamento (Pastor<br />
Villa, R. 2012), anche la scelta di<br />
pianificazione di questo, rispetto<br />
all’idrografia è assolutamente importante.<br />
<strong>Il</strong> fiume Turia fornisce acqua in tutta la<br />
pianura valenciana, da cui tutti i terreni<br />
coltivabili (huerta valenciana) esterni al<br />
nucleo urbano, ricevono acqua dai canali<br />
di irrigazioni che da esso derivano. A sud<br />
della città, inoltre, il Parco Naturale<br />
dell’ Albufera, importante risorsa per la<br />
produzione di riso che viene esportato in<br />
tutto il Mediterraneo, è dotato di un lago di<br />
acqua dolce utilizzata per irrigare i campi<br />
nel mese di maggio.<br />
L’utilizzo della risorsa primaria è una<br />
grande capacità di controllo del territorio<br />
che in questo caso non è stata fortemente<br />
strumentalizzata ma piuttosto rimasta<br />
ancorata alle <strong>tra</strong>dizioni culturali del posto.<br />
<strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong>, in merito al tema dell’acqua,<br />
era in origine un terreno pantanoso di<br />
possibile origine lacustre, la cui spiaggia<br />
era costituita da particelle di sabbia di<br />
piccolissime dimensioni, soggetta al<br />
fenomeno di erosione eolica verso<br />
l’interno, formando in parte dune di piccola<br />
altezza e in parte messa a dimora per la<br />
costruzione.<br />
Si por lo que respecta a la pequeña escala<br />
el <strong>Cabanyal</strong> era un lugar es<strong>tra</strong>tégico para<br />
la presencia de las materias primas, la<br />
elección de la localización del sistema<br />
urbano de <strong>Valencia</strong> recae, en relación con<br />
el <strong>Cabanyal</strong>, como instrumento de<br />
<strong>tra</strong>nsporte de recursos, que desde este<br />
tomaron la iniciativa, mediante la<br />
canalización de la red de agua y sobre<br />
todo el río Turia. Hay que recordar que,<br />
además de encon<strong>tra</strong>rnos en un área donde<br />
el factor bioclimático, fue influenzante en la<br />
elección de la localización de la instalación<br />
(Pastor Villa, R. 2012), también la elección<br />
de planificación de este, respeto a la<br />
hidrografía es absolutamente importante.<br />
El río Turia abastece de agua en toda la<br />
llanura valenciana, que todos los terrenos<br />
cultivables (Huerta valenciana) externos al<br />
núcleo urbano, reciben agua de los<br />
canales de riego que de él se derivan. Al<br />
sur de la ciudad, además, el Parque<br />
Natural de la Albufera, importante recurso<br />
para la producción de arroz que se exporta<br />
en todo el Mediterráneo, está dotado de un<br />
lago de agua dulce utilizada para regar los<br />
campos en el mes de mayo.<br />
La utilización del recurso primaria es una<br />
gran capacidad de control del territorio que<br />
en este caso no se vio fuertemente<br />
explotada sino quedado anclada en las<br />
<strong>tra</strong>diciones culturales del lugar. El<br />
<strong>Cabanyal</strong>, en cuanto al tema del agua, era<br />
en origen un terreno pantanoso de posible<br />
origen lacustres, cuya playa estaba<br />
constituida por partículas de arena de<br />
pequeñas dimensiones, sujeta al fenómeno<br />
de erosión eólica hacia el interior,<br />
formando parte de dunas de pequeña<br />
altura y en parte puesta a morada para la<br />
construcción.<br />
150
Inoltre, bisogna aggiungere che la scelta<br />
di localizzazione dell’insediamento è<br />
fortemente dipeso anche dall’attività ittica,<br />
che in un primo momento era resa<br />
disponibile alla commercializzazione<br />
<strong>locale</strong> e in un secondo tempo invece ha<br />
espanso il suo mercato, producendo<br />
conseguenze negative per il nucleo<br />
insediativo <strong>locale</strong>. Allo stesso modo di<br />
come succedeva nel periodo industriale<br />
<strong>degli</strong> inizi del 1800 in Inghilterra con il<br />
New Lanark divenne una fiorente impresa<br />
economica e paradigmatica esperienza<br />
del socialismo utopistico, in forma ridotta<br />
possiamo riscon<strong>tra</strong>re come la forza lavoro<br />
sia sempre stata collocata al potere del<br />
controllo del ciclo di produzione, un po’<br />
allo stesso modo succedeva anche per il<br />
<strong>Cabanyal</strong>. Se gli operai del New Lanark<br />
dipendevano fortemente dall’attività<br />
lavorativa che era il loro motore di vita,<br />
possiamo affermare che anche per i<br />
pescatori del <strong>Cabanyal</strong> era così. Un po’ di<br />
tempo più avanti troviamo invece un ciclo<br />
di produzione maggiormente sacrificato,<br />
parliamo della metà dell’ottocento, in cui<br />
le forze dell’economia riescono a essere il<br />
motore della vita umana, momenti in cui<br />
emergono i fattori di mercato, i fattori della<br />
produzione, le infrastrutture i <strong>tra</strong>sporti e i<br />
loro costi e le conseguenze del<br />
paternalismo. <strong>Il</strong> passaggio da enclave<br />
ittica a industriale è breve e sottile che per<br />
prima conseguenza fisica e visiva porta<br />
con sé la costruzione di un insediamento<br />
fisso e non più temporaneo del processo<br />
tipologico vernacolare sostituito dal<br />
cemento di case in linea.<br />
Además, hay que añadir que la elección de<br />
localización de la instalación está<br />
fuertemente dependía también por la<br />
actividad pesquera, que en un primer<br />
momento era rendimiento disponible a la<br />
comercialización local y en un segundo<br />
tiempo por el con<strong>tra</strong>rio ha expandido su<br />
mercado, produciendo consecuencias<br />
negativas para el núcleo urbano local. Del<br />
mismo modo como ocurría en el período<br />
industrial de los inicios del 1800 en<br />
Inglaterra con el New Lanark se convirtió<br />
en una floreciente empresa económica y<br />
paradigmática experiencia del socialismo<br />
utópico, en forma reducida podemos<br />
comprobar como la fuerza de <strong>tra</strong>bajo sea<br />
siempre ha sido colocada en el poder del<br />
control del ciclo de producción, un poco del<br />
mismo modo ocurría también para el<br />
<strong>Cabanyal</strong>. Si los obreros del New Lanark<br />
dependían fuertemente por la actividad<br />
laboral que era su motor de vida, podemos<br />
afirmar que también para los pescadores<br />
del <strong>Cabanyal</strong> así era. Un poco de tiempo<br />
más adelante encon<strong>tra</strong>mos un ciclo de<br />
producción más sacrificado, hablamos de<br />
la mitad del siglo XIX, donde las fuerzas de<br />
la economía logran ser el motor de la vida<br />
humana, momentos en que surgen los<br />
factores de mercado, los factores de<br />
producción, las infraestructuras de<br />
t r a n s p o r t e s y s u s c o s t e s y l a s<br />
consecuencias del paternalismo. El paso<br />
de enclave pesquera a industrial es corto y<br />
fino que por primera consecuencia física y<br />
visual lleva consigo la construcción de un<br />
establecimiento fijo y no más temporal del<br />
proceso tipologico vernácula sustituido por<br />
el cemento de casas en línea.<br />
151
Anche questa fu una scelta a ritmo di<br />
“selezione naturale”, infatti la prima casa<br />
veniva costruita per un nucleo familiare<br />
ridotto preferibilmente di tre persone che<br />
nel caso in cui fosse aumentato sarebbe<br />
aumentato di conseguenza anche il profilo<br />
dell’insediamento, ma molto spesso lo<br />
spazio per lo sviluppo delle dimensioni<br />
non era sufficiente e per tale motivo le<br />
condizioni di vita dei pescatori e della loro<br />
famiglia diventavano sacrificate. A questo<br />
punto l’architettura vernacolare viene<br />
sostituita da una semplice costruzione<br />
che rispondesse alle esigenze minime<br />
delle condizioni abitative. Rispetto però a<br />
quanto prima della sua sostituzione<br />
l’architettura vernacolare avesse favorito<br />
alla cultura del <strong>Cabanyal</strong>, bisogna<br />
riconoscere un’assoluta intelligenza<br />
bioclimatica e sensibilità ecologica<br />
(approfondire il concetto espresso da<br />
Gonzalez Sandino). Gli aspetti bioclimatici<br />
notevoli che caratterizzano il <strong>Cabanyal</strong>,<br />
riguardano: la prossimità al mare, la <strong>tra</strong>ma<br />
<strong>urbana</strong>, la densità di edificazione, le<br />
sezioni <strong>degli</strong> assi s<strong>tra</strong>dali principali e gli<br />
angoli delle case pensate per lo<br />
sfruttamento delle correnti.<br />
In conclusione, per tali motivi è stata<br />
realizzata l’analisi SWOT (Strengths,<br />
Weaknesses, Opportunities, Threats ),<br />
cercando di individuare gli elementi di<br />
forza, debolezza, opportunità e minacce<br />
emerse sino ad ora.<br />
También esta fue una elección a ritmo de<br />
"selección natural", pues la primera casa<br />
fue construida por un núcleo familiar<br />
reducido preferentemente de tres personas<br />
que en caso de que había aumentado<br />
sería incrementa también el perfil de la<br />
instalación, pero muy a menudo el espacio<br />
para el desarrollo de las dimensiones no<br />
era suficiente y por esa razón las<br />
condiciones de vida de los pescadores y<br />
de su familia se hacían sacrificadas. En<br />
este punto la arquitectura vernácula se<br />
sustituye por una simple construcción que<br />
respondiera a las necesidades mínimas de<br />
las condiciones de vivienda. Respeto, sin<br />
embargo a lo que antes de su sustitución<br />
de la arquitectura vernácula hubiera<br />
favorecido a la cultura del <strong>Cabanyal</strong>, hay<br />
que reconocer una absoluta inteligencia<br />
bioclimatica y sensibilidad ecológica<br />
(profundizar el concepto expresado por<br />
Gonzalez Sandino). Los aspectos<br />
b i o c l i m á t i c o s c o n s i d e r a b l e s q u e<br />
caracterizan el <strong>Cabanyal</strong>, afectan: la<br />
proximidad al mar, la <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong>, la<br />
densidad de edificación, las secciones de<br />
los ejes viales principales y los ángulos de<br />
l a s c a s a s p e n s a d a s p a r a e l<br />
aprovechamiento de las corrientes.<br />
En conclusión, por estas razones se realizó<br />
el análisis SWOT (Strengths, Weaknesses,<br />
Opportunities, Threats ), <strong>tra</strong>tando de<br />
identificar los elementos de fuerza,<br />
debilidad, oportunidades y amenazas<br />
surgidas hasta ahora.<br />
152
Questo tipo di analisi permette di operare<br />
una messa a punto <strong>degli</strong> caratteri di forza,<br />
di debolezza, di opportunità e di minaccia<br />
che sono riscon<strong>tra</strong>bili dalle indagini<br />
analitiche effettuate ma soprattutto sono<br />
anche messe in evidenza dalla gente del<br />
posto, che lo vive.<br />
Molte dei punti sopra tengono in<br />
considerazioni anche le interviste<br />
effettuate agli <strong>abitanti</strong> stessi che hanno<br />
dimos<strong>tra</strong>to il loro disappunto rispetto a<br />
diversificate problematiche.<br />
La raccolta d’ insieme di tutte le criticità e<br />
non solo, sono state in un secondo<br />
momento interpretate nella mappa.<br />
Este tipo de análisis permite realizar una<br />
puesta a punto de los caracteres de fuerza,<br />
de debilidad, de oportunidades y de<br />
a m e n a z a q u e s e d e t e c t a b a n l a s<br />
investigaciones analíticas realizadas pero<br />
sobre todo también son puestas en<br />
evidencia por la gente del lugar, que lo<br />
vive.<br />
Muchas de los puntos anteriormente<br />
tendrán en cuenta también las entrevistas<br />
realizadas a los habitantes mismos que<br />
han demos<strong>tra</strong>do su descontento frente a<br />
diversas problemáticas.<br />
La recogida de conjunto de todas las<br />
criticadas y no solo fueron en un segundo<br />
momento de interpretar en el mapa.<br />
153
Questo step critico-valutativo mi ha<br />
permesso di effettuare ulteriori<br />
elaborazioni riguardo gli elementi di<br />
criticità e patrimonio presenti nel<br />
<strong>Cabanyal</strong>. Date queste componenti, sono<br />
state riportate come criticità riscon<strong>tra</strong>te<br />
all’interno del tessuto del barrio:<br />
- <strong>Il</strong> tessuto storico del <strong>Cabanyal</strong><br />
degradato a prevalenza di abbandono<br />
con casi di occupazione abusiva,<br />
esclusione sociale, povertà relativa,<br />
conflitti sociali interni e assenza di<br />
norme igienico-sanitario;<br />
- <strong>Il</strong> tessuto storico del Canyamelar in<br />
parte degradato e con sporadici casi di<br />
occupazione abusiva;<br />
- Edifici in via di demolizione presenti<br />
maggiormente in quella che viene<br />
considerata la “zona cero” del<br />
<strong>Cabanyal</strong>, ovvero la zona ghetto;<br />
- La direzione prevalente<br />
dell’espansione insediativo che ha<br />
comportato l’esclusione fisica del barrio<br />
e il suo totale isolamento rispetto al<br />
contesto urbano di riferimento;<br />
- <strong>Il</strong> tessuto urbano del <strong>Cabanyal</strong> in cui<br />
ricade una prevalente area di carenze<br />
di servizi, infatti come si può notare<br />
dall’elaborazione dell’uso del suolo,<br />
questa pare avere la simile dimensione<br />
<strong>urbana</strong> del Canyamelar ma con<br />
nemmeno un quarto dei suoi servizi;<br />
- L’interruzione della pista ciclabile e del<br />
percorso pedonale che è frammentato<br />
e presente solo nelle aree di interesse<br />
turistico;<br />
- Le aree verdi abbandonate;<br />
- Le barriere infrastrutturali che hanno<br />
segnato il confine percettivo dell’area.<br />
Este step crítico-evaluación me ha<br />
permitido realizar más análisis sobre los<br />
elementos de criticidad y patrimonio<br />
presentes en el <strong>Cabanyal</strong>. Dadas estas<br />
componentes, han sido regis<strong>tra</strong>das como<br />
criticidades encon<strong>tra</strong>das dentro del tejido<br />
del barrio:<br />
- El tejido histórico del <strong>Cabanyal</strong><br />
degradado a prevalencia de abandono<br />
con casos de empleo abusivo, exclusión<br />
social, pobreza relativa, conflictos<br />
sociales internos y ausencia de normas<br />
higiénico-sanitario;<br />
- El tejido histórico del Canyamelar en<br />
parte degradado y con esporádicos<br />
casos de empleo abusivo;<br />
- Edificios en vías de desguace presentes<br />
más en lo que se considera la "zona<br />
cero" del <strong>Cabanyal</strong>, es decir, la zona<br />
gueto;<br />
- La dirección predominante de la<br />
expansión de los asentamientos que<br />
supuso la exclusión física del barrio y su<br />
total aislamiento con respecto al<br />
contexto urbano de referencia;<br />
- El tejido urbano del <strong>Cabanyal</strong> en el que<br />
recae una predominante área de<br />
carencias de servicios, como se puede<br />
observar desde la elaboración del uso<br />
del suelo, esta parece tener la similar<br />
dimensión <strong>urbana</strong> del Canyamelar pero<br />
con un cuarto menos de sus servicios;<br />
- La interrupción de la carril bici y del<br />
recorrido peatonal que está fragmentado<br />
y presente sólo en las áreas de interés<br />
turístico;<br />
- Las zonas verdes abandonadas;<br />
- Las barreras de infraestructura que han<br />
marcado la frontera perceptiva de la<br />
zona.<br />
154
A questo sintetico e interpretativo En este sintético e interpretativo escenario<br />
scenario critico se ne accompagna anche crítico si se acompaña también uno<br />
uno positivo in cui vengono messi in positivo en que se ponen de relieve los<br />
risalto gli elementi patrimoniali del barrio e elementos patrimoniales del barrio y sus<br />
le loro caratteristiche.<br />
características.<br />
Data la reale presenza di elementi Dada la real presencia de elementos muy<br />
notevolmente forti da superare, ci si fuertes por superar, se utiliza también de<br />
avvale anche di quelli condizionalmente los condicionalmente positivos que deben<br />
positivi che devono essere la base su cui ser la base sobre la cual poner las razón<br />
fondare le ragione della sostenibilità di de la sostenibilidad de la riqueza duradera<br />
quella ricchezza durevole di cui si parlava de los que se hablaba al principio, que es<br />
all’inizio, che è già di per sé insita nelle ya de por sí inherente en componentes<br />
componenti patrimoniali. Per tale motivo è patrimoniales. Por este motivo ha sido<br />
stata realizzata un’elaborazione realizada una elaboración cartográfica de<br />
cartografica dei valori patrimoniali. los valores patrimoniales. Hay que recordar<br />
Bisogna ricordare che, il concetto di que, el concepto de patrimonio asume una<br />
patrimonio assume un’espressione expresión compleja, porque su significado<br />
complessa, infatti il suo significato elaborado por Magnaghi - hablando de<br />
elaborato da Magnaghi - parlando di patrimonio territorial - indica precisamente<br />
patrimonio territoriale - indica appunto il el territorio como resultado de las<br />
territorio come risultato delle relazioni coevolutive,<br />
che hanno caratterizzato sia caracterizado tanto el medio ambiente<br />
relaciones co-evolutivas que han<br />
l’ambiente fisico, che quello costruito e físico, que lo construido y antropico. A esta<br />
antropico 11 . A questa definizione si definición se añade la que con<strong>tra</strong>pone la<br />
aggiunge quella che con<strong>tra</strong>ppone la materialidad y la inmaterialidad del<br />
materialità e l’immaterialità del patrimonio. patrimonio. En efecto, en primer lugar las<br />
Infatti, in primo luogo le entità di cui è entidades de que está compuesto pueden<br />
composto possono essere tangibili, cioè ser tangibles, es decir, físicas, percibidos<br />
fisiche, percepiti concretamente nello concretamente en el espacio, se hace<br />
spazio, si fa riferimento a quel patrimonio referencia a ese patrimonio construido y a<br />
costruito e a tutto ciò che di fisico ne todo lo que de físico constituye invariables<br />
costituisce invariate e caratteristica y característica duradera en el tiempo, que<br />
durevole nel tempo, a cui è associata la está asociada a la memoria del lugar o sitio<br />
memoria del luogo o sito di interesse <strong>degli</strong><br />
de interés de los habitantes. En segundo<br />
<strong>abitanti</strong>. In secondo luogo si parla di<br />
lugar se habla de patrimonio intangible o<br />
patrimonio intangibile o immateriale<br />
inmaterial, cuando se hace referencia a lo<br />
quando si fa riferimento a ciò che è in<br />
que es capaz de demos<strong>tra</strong>r la complejidad<br />
grado di mos<strong>tra</strong>re la complessità di una<br />
de una sociedad y la sensibilidad de sus<br />
società e la sensibilità delle sue<br />
componentes.<br />
componenti.<br />
11 A. Magnaghi, <strong>Il</strong> progetto <strong>locale</strong>, Torino, Bollati Boringhieri, 2000<br />
155
Con queste caratteristiche è stato<br />
analizzato quel patrimonio territoriale<br />
costituito dall’insieme di quelle risorse,<br />
qualità e valori, presenti in ogni contesto,<br />
riferibili sia al patrimonio tangibile fisico,<br />
naturale e costruito, che a quello<br />
intangibile, nelle sue diverse<br />
manifestazioni. Gli elementi del patrimonio<br />
materiali prese in considerazione sono:<br />
- La <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> storica del barrio che<br />
ha mantenuto le sue caratteristiche<br />
ortogonali nel tempo;<br />
- Gli edifici del tessuto originari che<br />
costruiscono parte integrante del<br />
patrimonio architettonico;<br />
- Gli edifici conformi al tessuto originari<br />
che comunque uniformandosi al primo<br />
hanno mantenuto la <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong>;<br />
- <strong>Il</strong> percorso ferroviario del <strong>Cabanyal</strong> che<br />
la Sociedad General de Tranvías fondò<br />
1893 e contribuì al collegamento delle<br />
aree originariamente di “villeggiatura”<br />
lontane dalla città, che oggi è stato<br />
modificato da quello antico;<br />
- <strong>Il</strong> percorso ciclabile che risulta un<br />
grande potenziale per i possibili<br />
collegamenti ciclabili futuri;<br />
- <strong>Il</strong> percorso pedonale interno che<br />
sebbene sia frammentato è una grande<br />
resistenza della percezione dei<br />
<strong>tra</strong>dizionali spazi condivisi;<br />
- L’area di tutela dei beni di interesse<br />
culturale;<br />
- Le piazze principali <strong>tra</strong> cui la Plaça del<br />
Doctor Llorenç de la Flor, Plaza de la<br />
Cruz, Plaza Iglesia de los Ángeles e<br />
Plaça de Calabuig;<br />
Con estas características ha sido analizado<br />
aquel patrimonio territorial constituido por<br />
el conjunto de los recursos, calidad y<br />
valores, presentes en cualquier contexto,<br />
correspondientes tanto al patrimonio<br />
tangible físico, natural y construido, que a<br />
l o i n t a n g i b l e , e n s u s d i v e r s a s<br />
manifestaciones. Los elementos del<br />
patrimonio material tomadas en cuenta<br />
son:<br />
- La <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> histórica del barrio que<br />
ha mantenido sus características<br />
ortogonales en el tiempo;<br />
- Los edificios del tejido originarios que<br />
construyen parte integrante del<br />
patrimonio arquitectónico;<br />
- Los edificios ajustan al tejido originarios<br />
que imitando al primer han mantenido la<br />
<strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong>;<br />
- El recorrido ferroviario del <strong>Cabanyal</strong> que<br />
la Sociedad General de <strong>tra</strong>nvías fundó<br />
1893 y contribuyó al enlace de las áreas<br />
originalmente de "veraneo" lejanas de la<br />
ciudad, que hoy ha sido modificado por<br />
el antiguo;<br />
- El recorrido de bici que resulta un gran<br />
potencial para los posibles vínculos bici<br />
futuros;<br />
- El recorrido peatonal interior que, aunque<br />
sea fragmentado es una gran resistencia<br />
de la percepción de los <strong>tra</strong>dicionales<br />
espacios compartidos;<br />
- La zona de protección de los bienes de<br />
interés cultural;<br />
- Las plazas principales entre ellas la plaça<br />
del Doctor Llorenç de la flor, Plaza De<br />
La Cruz, Plaza Iglesia de los Ángeles y<br />
Plaça de Calabuig;<br />
156
- I musei e i centri culturali <strong>tra</strong> cui Museu<br />
de l'Arròs De València, Atarazanas o la<br />
Marina de <strong>Valencia</strong>;<br />
- Le chiese che sono punto di riferimento<br />
interessante oltre che per il loro<br />
patrimonio architettonico anche sociale<br />
dato il forte attaccamento alle attività<br />
<strong>tra</strong>dizionali religiose che ricorrono nella<br />
Semana Santa Marinera dichiarata<br />
festa religiosa di interesse turistico.<br />
Inoltre la chiesa de los Ángeles, le cui<br />
origini risalgono all'inizio del XIX<br />
secolo, venne costruita dai pescatori<br />
del villaggio del <strong>Cabanyal</strong>;<br />
- I s i t i d i i n t e r e s s e c u l t u r a l e ,<br />
rappresentate nelle foto successive, <strong>tra</strong><br />
cui la l’antigua Lonja del Pescado e<br />
Casa del Bous e las Arenas, el<br />
mercado cen<strong>tra</strong>l e la Biblioteca<br />
municipal casa de la Reina. La prima<br />
venne progettata dall’architetto Juan<br />
Bautista Gosálvez nel 1904 che fu<br />
un’interessante proposta di alloggio per<br />
la classe lavoratrice, che riunisce in<br />
questo caso la funzione residenziale a<br />
quella commerciale, con uno spazio<br />
comune dedicato alla vendita del<br />
pesce. <strong>Il</strong> secondo edificio, conosciuto<br />
come Casa del Bous e costruita nel<br />
1895, venivano tenuti e curati i tori e i<br />
buoi che aiutavano a <strong>tra</strong>rre le barche<br />
del mare quando i pescatori dovevano<br />
pescare. La destinazione del primo<br />
edificio, da quanto previsto dal<br />
Municipio di <strong>Valencia</strong> sembrerebbe<br />
quello di interrompere le residenze<br />
abusive presenti all’interno e<br />
intervenire con un progetto diverso di<br />
cui non si conosce bene la<br />
destinazione.<br />
- Los museos y centros culturales entre los<br />
cuales Museu de l'Arròs de València,<br />
Atarazanas o la Marina de <strong>Valencia</strong>;<br />
- Las Iglesias que son punto de referencia<br />
interesante más que por su patrimonio<br />
arquitectónico también social dado el<br />
fuerte apego a las actividades<br />
<strong>tra</strong>dicionales religiosas que recurren en<br />
la Semana Santa Marinera declarada<br />
fiesta religiosa de interés turístico.<br />
Además la Iglesia de los Ángeles, cuyos<br />
orígenes se remontan a principios del<br />
siglo XIX, fue construida por los<br />
pescadores de la Aldea de la <strong>Cabanyal</strong>;<br />
- L o s s i t i o s d e i n t e r é s c u l t u r a l ,<br />
representadas en las fotos posteriores,<br />
entre ellas la antigua Lonja del pescado<br />
y Casa del Bous y las arenas, el<br />
mercado cen<strong>tra</strong>l y la Biblioteca municipal<br />
casa de la Reina. La primera fue<br />
diseñada por el arquitecto Juan Bautista<br />
Gosálvez en 1904 que fue una<br />
interesante propuesta de alojamiento<br />
para la clase <strong>tra</strong>bajadora, que reúne en<br />
este caso la función residencial en la<br />
comercial, con un espacio común<br />
dedicado a la venta del pescado. El<br />
segundo edificio, conocido como casa<br />
de Bous y construida en 1895,<br />
quedaban y curados los toros y los<br />
bueyes que ayudaban a sacar las<br />
barcas del mar cuando los pescadores<br />
debían pescar. El destino del primer<br />
e d i fi c i o , p o r l o p r e v i s t o e n e l<br />
Ayuntamiento de <strong>Valencia</strong> parece ser el<br />
de interrumpir las residencias abusivas<br />
presentes en el interior e intervenir con<br />
un proyecto distinto que no se conoce<br />
bien su destino.<br />
157
Per il secondo caso invece l’obiettivo<br />
dell’Ayuntamiento de <strong>Valencia</strong> è<br />
recuperarlo come museo anche se oggi è<br />
la struttura è stata recuperata in parte<br />
dalle associazioni locali.<br />
Para el segundo caso con<strong>tra</strong>rio el objetivo<br />
del Ayuntamiento de <strong>Valencia</strong> es<br />
recuperarlo como museo aunque hoy es la<br />
estructura fue recuperada en parte por las<br />
asociaciones <strong>locale</strong>s.<br />
- La spiaggia e il mare come elementi<br />
identitari del patrimonio sociale<br />
materiale e immateriale del Cabanayal;<br />
- Le aree verdi e infine il corso d’acqua<br />
del Turia che contorna i Poblados<br />
Marítimos.<br />
Si rimanda alla visione <strong>degli</strong> allegati: 14,<br />
14.1, 15, 15.1.<br />
- La playa y el mar como elementos de<br />
identidad del patrimonio social material e<br />
inmaterial del Cabanayal;<br />
- Las zonas verdes y por último, el cauce<br />
del Turia que está cerca a los poblados<br />
marítimos.<br />
Se remite a la visión de los anexos: 14,<br />
14.1, 15, 15.1.<br />
158
FOTOGRAFIE DEL PATRIMONIO MATERIALE TRA IERI E OGGI<br />
Fotografías del patrimonio material entre ayer y hoy<br />
Edificio "Lonja de los Pescadores" en 1950.<br />
Fotografia del libro: <strong>Valencia</strong> y su patrimonio marítimo<br />
Edificio "Lonja de los Pescadores” oggi.<br />
Edificio “Casa dels Bous" en 1950.<br />
Fotografia reperita da: <strong>Valencia</strong> desaparecida<br />
Edificio “Casa dels Bous" oggi.<br />
Fotografia reperita da: Artivida<br />
159
Chiesa los Angeles, año 1880. Archivo de Díaz Prósper.<br />
Fotografia reperita da: <strong>Valencia</strong> desaparecida<br />
Chiesa los Angeles, 2014. Archivo de Díaz Prósper.<br />
Fotografia reperita da: <strong>Valencia</strong> desaparecida<br />
Las Atarazanas, 2015.<br />
Fotografia reperita da: <strong>Valencia</strong> desaparecida<br />
Playa de las Arenas, oggi<br />
Fotografia reperita da: <strong>Valencia</strong> desaparecida<br />
160
6.2 BUONE PRATICHE DI<br />
INTERVENTO ALLA SCALA<br />
DEL BARRIO<br />
6.2 BUENAS PRÁCTICAS DE<br />
INTERVENCIÓN EN LA ESCALA<br />
DEL BARRIO<br />
In questo ultimo paragrafo si va ad<br />
approfondire come la pianificazione<br />
territoriale e la progettazione <strong>urbana</strong> con<br />
azioni di riqualificazione abbia trovato un<br />
forte di ambito di intervento a livello<br />
mondiale per la favorire la cooperazione<br />
allo sviluppo. Si farà riferimento a dei casi<br />
di intervento urbanistico proposti in contesti<br />
urbani difficili dove hanno potuto trovare<br />
riscontro nella loro attuazione o nella loro<br />
semplice lettura <strong>degli</strong> spazi soggetti a linee<br />
guida progettuali.<br />
La citazione di questi interventi avverrà per<br />
tipologie di azioni che sono state messe in<br />
atto nel caso di studio, in primo luogo<br />
partendo dagli esempi di integrazione <strong>degli</strong><br />
slum nel contesto urbano generale, in<br />
secondo luogo dalla definizione <strong>degli</strong> spazi<br />
vuoti come luogo di aggregazione sociale,<br />
in terzo luogo la conversione dei siti di<br />
interesse culturale in spazi dedicati alla<br />
riattivazione di percorsi inclusivi at<strong>tra</strong>verso<br />
iniziative multi-etniche ed educazione alla<br />
memoria del luogo e infine vedremo come i<br />
casi di street art narrativa si sia insinuata in<br />
contesti esteticamente grigi e degradati.<br />
Questi esempi hanno alimentato la fase<br />
progettuale rendendola circoscritta all’area<br />
di studio e hanno concesso una maggiore<br />
conoscenza su come la cooperazione allo<br />
sviluppo trovi da sempre contesti difficili di<br />
attuazione ma allo stesso tempo sia<br />
realmente uno strumento di pianificazione<br />
universale.<br />
En este último apartado se va a profundizar<br />
como la planificación territorial y la<br />
planificación <strong>urbana</strong> con acciones de<br />
reciclaje haya encon<strong>tra</strong>do un fuerte de<br />
ámbito de intervención a nivel mundial para<br />
favorecer la cooperación al desarrollo. Se<br />
hará referencia a los casos de intervención<br />
urbanístico propuestos en contextos<br />
urbanos difíciles donde han podido<br />
reflejarse en su ejecución o en su simple<br />
lectura de los espacios sujetos a las líneas<br />
guía de diseño. La cita de estas<br />
intervenciones se producirá por tipos de<br />
acciones que han sido puestas en acto en<br />
el caso de estudio, en primer lugar<br />
partiendo de los ejemplos de integración de<br />
los slum en el contexto urbano general, en<br />
segundo lugar de la definición de los<br />
espacios vacíos como lugar de agregación<br />
social, en tercer lugar la conversión de los<br />
sitios de interés cultural en espacios<br />
dedicados a la reactivación de itinerarios<br />
inclusivi a <strong>tra</strong>vés de iniciativas multi-étnicas<br />
y educación a la memoria del lugar y por<br />
último veremos como los casos de street<br />
art narrativa se insinuata en contextos<br />
esteticamente grises y degradados.<br />
Estos ejemplos han alimentado la fase de<br />
diseño haciéndola localizada en el área de<br />
estudio y han concedido un mayor<br />
conocimiento sobre cómo la cooperación al<br />
desarrollo encuentre por siempre contextos<br />
difíciles de aplicación pero al mismo tiempo<br />
sea realmente un instrumento de<br />
planificación universal.<br />
161
La favela-Bairro di Rio de Jeneiro,<br />
un progetto di Jorge Mario Jauregui, 1994<br />
La favela-Bairro di Rio de Jeneiro,<br />
un proyecto di Jorge Mario Jauregui, 1994<br />
“Oggi è possibile individuare in America<br />
Latina quattro modalità di intervento urbano<br />
che implicano una specifica impostazione<br />
culturale. Un’urbanistica di difesa, intesa<br />
come insieme di interventi di preservazione<br />
della storia <strong>tra</strong>dotti in architettura,<br />
urbanistica come eredità naturale (a Rio ne<br />
è un esempio il programma dei “corridoi<br />
culturali” istituito nel centro storico della<br />
città); un’urbanistica di riqualificazione che<br />
mette l’accento sulla forma, destinata a<br />
ricomporre l’”urbanità” at<strong>tra</strong>verso azioni di<br />
rinnovamento, (a Rio per esempio il<br />
programma “Rio-Cidade” che interviene sui<br />
principali assi urbani che delimitano la città<br />
formale); un’urbanistica s<strong>tra</strong>tegica secondo<br />
la quale le azioni sono limitate a pochi punti<br />
o aree di intervento, che cerca di<br />
interpretare le forze e le logiche che<br />
modificano il territorio, mirando a<br />
“canalizzarle” ( per esempio il progetto del<br />
Puerto Madero a Buenos Aires) ed<br />
un’urbanistica dall’articolazione fisica e<br />
sociale, che enfatizza gli aspetti riproducibili<br />
delle azioni urbane, nell’intento di ricucire il<br />
territorio della città per combattere la<br />
segregazione sociale e <strong>urbana</strong>, come nel<br />
caso del programma della Favela-Bairro a<br />
Rio”.<br />
Vediamo nel dettaglio come questo<br />
progetto ha l’obiettivo di integrare il barrio<br />
nel suo contesto urbano generale di<br />
riferimento abbattendo i due mondi separati<br />
dalla barriera sociale di inclusione ed<br />
esclusione.<br />
"Hoy es posible identificar en América<br />
Latina cuatro modalidades de intervención<br />
<strong>urbana</strong> que implican una específica<br />
enfoque cultural. Un urbanismo de defensa,<br />
entendida como conjunto de intervenciones<br />
de conservación de la historia <strong>tra</strong>ducidos<br />
en arquitectura, urbanismo como herencia<br />
natural (en Río es un ejemplo el programa<br />
de los "corredores culturales", creado en el<br />
centro histórico de la ciudad); un urbanismo<br />
de reciclaje que pone el acento sobre la<br />
forma, destinada a recomponer la"urbanità"<br />
a <strong>tra</strong>vés de acciones de renovación, (a Río,<br />
por ejemplo, el programa "Rio-Cidade" que<br />
interviene en los principales ejes urbanos<br />
que delimitan la ciudad formal); un<br />
urbanismo es<strong>tra</strong>tégica según la cual las<br />
acciones se limitarán a pocos puntos o<br />
áreas de intervención, que intenta<br />
interpretar las fuerzas y las lógicas que<br />
modificarán el territorio, apuntando a<br />
"canalizarlas" ( por ejemplo, el proyecto del<br />
Puerto Madero en Buenos Aires) y un<br />
urbanismo por la articulación física y social,<br />
que enfatiza los aspectos reproducibles las<br />
a c c i o n e s u r b a n a s , c o n e l fi n d e<br />
reestructurar el territorio de la ciudad para<br />
combatir la segregación social y <strong>urbana</strong>,<br />
como en el caso del programa Favela-<br />
Bairro en Río".<br />
Vemos en detalle como este proyecto tiene<br />
el objetivo de integrar el barrio en su<br />
contexto urbano general de referencia<br />
derribando los dos mundos separados de<br />
la barrera social de inclusión y exclusión.<br />
162
“L’obiettivo principale è quello di affrontare<br />
il “deficit della città”, la non-città nelle sue<br />
“larghe sacche” di esclusione, configurando<br />
nuovi spazi pubblici e introducendo servizi,<br />
realtà che generino lavoro e reddito,<br />
attrezzature sportive e culturali che<br />
riuniscano la <strong>tra</strong>ma formale e informale<br />
della città. Ciò significa stabilire relazioni fra<br />
gli aspetti fisici e sociali secondo due<br />
prospettive: una s<strong>tra</strong>tegica (lo schema<br />
urbano), l’al<strong>tra</strong> tattica (il piano di<br />
intervento). In generale, possiamo dire che<br />
pianificare è come cercare di preparare la<br />
città a creare possibilità per “far piovere”,<br />
catturando la “nuvola della<br />
globalizzazione”, il che significa at<strong>tra</strong>rre<br />
risorse e investimenti. Allo stesso tempo i<br />
progetti a scala <strong>urbana</strong> dovranno mirare<br />
all’introduzione di valori nella composizione<br />
di un panorama urbano esteticamente<br />
elaborato, at<strong>tra</strong>verso la creazione e la<br />
<strong>tra</strong>sformazione dell’infrastruttura e con<br />
l’introduzione di attrezzature di qualità nello<br />
spazio pubblico. Questi progetti puntano a<br />
produrre ciò che possiamo definire<br />
“eccitazione <strong>urbana</strong>”, mettendo in evidenza<br />
le qualità, le potenzialità e il livello di<br />
integrazione desiderato per lo spazio<br />
urbano. Da un punto di vista globale<br />
possiamo considerare il programma di<br />
urbanizzazione delle baraccopoli,<br />
denominato “Favela-Bairro”, come il quadro<br />
dei progetti il cui senso s<strong>tra</strong>tegico consiste<br />
nel rompere le barriere della “città-divisa”<br />
fra l’”asfalto” e la “collina” (morro), il formale<br />
e l’informale, l’incluso e l’escluso,<br />
valorizzando e dando forma a questa<br />
rottura, definendo spazi qualificati di<br />
divulgazione culturale.<br />
"El objetivo principal es abordar el "déficit<br />
de la ciudad", la no-ciudad en sus "amplias<br />
bolsas" de exclusión, configurando nuevos<br />
espacios públicos e introduciendo<br />
servicios, realidad que generen <strong>tra</strong>bajo y<br />
renta, equipos deportivos y culturales que<br />
reúnan la <strong>tra</strong>ma formal e informal de la<br />
ciudad. Esto significa establecer relaciones<br />
entre los aspectos físicos y sociales según<br />
dos perspectivas: una asociación<br />
es<strong>tra</strong>tégica (el esquema urbano), la o<strong>tra</strong><br />
táctica (el plan de intervención). En<br />
general, podemos decir que planificar es<br />
como intentar preparar la ciudad a crear<br />
posibilidades para "hacer llover",<br />
apresando la "nube de la globalización", lo<br />
que significa a<strong>tra</strong>er recursos e inversiones.<br />
Al mismo tiempo los proyectos a escala<br />
<strong>urbana</strong> deberán apuntar a la introducción<br />
de valores en la composición de un<br />
panorama urbano esteticamente elaborado,<br />
mediante la creación y la <strong>tra</strong>nsformación de<br />
la infraestructura y con la introducción de<br />
equipos de calidad en el espacio público.<br />
Estos proyectos apuntan a producir lo que<br />
podemos denominar "excitación <strong>urbana</strong>",<br />
poniendo en evidencia las calidades, las<br />
potencialidades y el nivel de integración<br />
deseado para el espacio urbano. Desde un<br />
punto de vista global podemos considerar<br />
el programa de urbanización de las<br />
chabolas, denominado "Favela-Bairro",<br />
como el marco de los proyectos cuyo<br />
sentido es<strong>tra</strong>tégico consiste en romper las<br />
barreras de la "ciudad-dividida" entre el<br />
"asfalto" y la "colina" (morro), el formal e<br />
i n f o r m a l , i n c l u s i v e , y e x c l u i d o ,<br />
revalorizando y dando forma a esta ruptura,<br />
definiendo espacios cualificados de<br />
difusión cultural.<br />
163
Pensare in modo urbano all’integrazione<br />
delle favelas, implica concepirne il ruolo<br />
come parte di un progetto urbano, che<br />
includa una riconquista della s<strong>tra</strong>tegia della<br />
città, mirando alla sua riorganizzazione.<br />
Questa idea del progetto urbano coinvolge<br />
la formulazione di uno spazio s<strong>tra</strong>tegico<br />
(gestito at<strong>tra</strong>verso progetti di strutturazione<br />
<strong>urbana</strong>) e di una s<strong>tra</strong>tegia sociale (basata<br />
sulla mobilitazione <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong>,<br />
ricercandone la <strong>partecipazione</strong> alla<br />
definizione dei programmi e al compimento<br />
del processo nell’insieme), il che significa<br />
pensare alla creazione di un’ “atmosfera”<br />
che sia favorevole all’integrazione sociale”.<br />
Questo progetto è chiaramente volto<br />
all’integrazione sociale che è la<br />
componente principale di qualsiasi barriera<br />
si possa presentare in un contesto del<br />
genere. Infatti si può notare come<br />
l’esclusione sociale sia il motore delle<br />
barriere fisiche, politiche, sociali ed<br />
economiche. Ripristinando il loro rapporto<br />
at<strong>tra</strong>verso micro-azioni di integrazione è<br />
possibile risolvere le criticità urbane in cui si<br />
innescano meccanismi complessi per<br />
questi contesti difficili.<br />
“L’obiettivo è quello di introdurre “semi<br />
urbani” nel cuore di ogni comunità, che<br />
siano in grado di “contaminarla” in senso<br />
positivo, fisicamente e socialmente. Si<br />
parte dall’individuazione delle carenze e<br />
delle potenzialità, plasmando la struttura<br />
formale e funzionale di ciascuna comunità,<br />
in un dialogo costante con molti<br />
interlocutori e specialmente con gli <strong>abitanti</strong><br />
che approvano ogni progetto <strong>tra</strong>mite<br />
un’assemblea pubblica nella favela”.<br />
Pensar de manera urbano a la integración<br />
de las favelas, significa concebir el papel<br />
como parte de un proyecto urbano, que<br />
incluya una reconquista de la es<strong>tra</strong>tegia de<br />
la ciudad, apuntando a su reorganización.<br />
Esta idea del proyecto urbano implica la<br />
formulación de un espacio es<strong>tra</strong>tégico<br />
(gestionado a <strong>tra</strong>vés de proyectos de<br />
estructuración <strong>urbana</strong>) y de una es<strong>tra</strong>tegia<br />
social (basada en la movilización de los<br />
habitantes, buscando la participación en la<br />
d e fi n i c i ó n d e l o s p r o g r a m a s y a l<br />
cumplimiento del proceso en su conjunto),<br />
lo que significa pensar en la creación de<br />
una "atmósfera" que sea favorable a la<br />
integración social".<br />
Este proyecto está claramente orientado a<br />
la integración social que es el componente<br />
principal de cualquier barrera se pueda<br />
presentar en un contexto del género. En<br />
efecto, se puede observar como la<br />
exclusión social sea el motor de las<br />
barreras físicas, políticas, sociales y<br />
económicas. Restaurando su relación a<br />
<strong>tra</strong>vés de micro-acciones de integración es<br />
posible resolver las criticidades <strong>urbana</strong>s<br />
donde se desencadenan mecanismos<br />
complejos para estos contextos difíciles.<br />
"El objetivo es introducir "semi urbanos" en<br />
el corazón de cada comunidad, que sean<br />
capaces de "contaminarla" en sentido<br />
positivo, físicamente y socialmente. Se<br />
parte de la detección de deficiencias y<br />
potencialidades, conformando la estructura<br />
formal y funcional de cada comunidad, en<br />
un diálogo constante con muchos<br />
interlocutores y especialmente con los<br />
habitantes que se aprueban cada proyecto<br />
a <strong>tra</strong>vés de una asamblea pública en la<br />
favela".<br />
164
Un’importante funzione<br />
sociale dell’urbanistica e<br />
dell’architettura nelle favelas<br />
consiste nel permettere<br />
l’accesso alla città anche alle<br />
persone meno privilegiate e i<br />
favorire l’avvicinamento alle<br />
realtà circostanti, inglobando<br />
attrezzature e servizi di<br />
comune interesse, offrendo<br />
agli <strong>abitanti</strong> una nuova<br />
condizione di urbanità. La<br />
favela diviene parte integrante<br />
e riconosciuta dalla città<br />
formalmente intesa, e da<br />
questo momento inclusa nel<br />
processo evolutivo proprio di<br />
ogni periferia.<br />
Una importante función social<br />
del urbanismo y arquitectura<br />
en las favelas reside en<br />
permitir el acceso a la ciudad<br />
también a las personas<br />
m e n o s p r i v i l e g i a d a s y<br />
favorecer el acercamiento a<br />
las realidades circundantes,<br />
e n g l o b a n d o e q u i p o s y<br />
servicios de interés común,<br />
ofreciendo a los habitantes de<br />
una nueva condición de<br />
urbanità. La favela se<br />
convierte en parte integrante y<br />
reconocida por la ciudad<br />
formalmente entendida, y<br />
desde ese momento incluida<br />
en el proceso de desarrollo de<br />
cada periferia.<br />
165
Orti Urbani:<br />
modello di sviluppo da Nairobi a<br />
San Paolo<br />
Orti Urbani:<br />
modello di sviluppo da Nairobi a<br />
San Paolo<br />
“Cosa hanno in comune la baraccopoli di<br />
Mathare, 1,5 kmq collocati nella periferia di<br />
Nairobi per una popolazione di circa<br />
500.000 <strong>abitanti</strong> e Bamburral, una delle<br />
favelas che costellano la megalopoli<br />
brasiliana di San Paolo? Un percorso di<br />
sviluppo della <strong>partecipazione</strong> <strong>urbana</strong>,<br />
fondato sulla diffusione della pratica<br />
agricola comunitaria. Non una casuale<br />
concomitanza di percorsi paralleli, ma la<br />
volontà di creare forme di dialogo <strong>tra</strong> luoghi<br />
molto distanti eppure simili <strong>tra</strong> loro”.<br />
Così numerosi progetti di attivazione dei<br />
percorsi di inclusione sociale hanno trovato<br />
il loro spazio urbano favorendo al contempo<br />
l’integrazione al reddito e soprattutto al cibo<br />
nei casi più disperati. Questi tipi di<br />
interventi garantiscono sempre di più un<br />
forte grado di interazione <strong>tra</strong> gli <strong>abitanti</strong> di<br />
uno slum e aumentano il loro interesse nel<br />
raggiungimento di obiettivi responsabili,<br />
soprattutto per i bambini che in contesti<br />
così difficili sono le pedine dello spaccio di<br />
droga e criminalità. Intervenendo con questi<br />
obiettivi si cerca di indirizzarli verso un altro<br />
tipo di interesse come quello di accrescerli,<br />
insegnando loro piccole azioni lavorando<br />
con la terra, il giardinaggio, l’acque e i<br />
materiali più semplici, al contempo<br />
proponendo un’educazione pratica e nel<br />
rispetto dei loro spazi.<br />
“Sao Paulo Calling è il progetto che ha<br />
permesso a queste due comunità di venire<br />
in contatto e incon<strong>tra</strong>rsi. Ha preso corpo a<br />
partire da un'iniziativa promossa dal<br />
"Qué tienen en común la barraca de<br />
Mathare, 1,5 km colocados en la periferia de<br />
Nairobi para una población de<br />
aproximadamente 500.000 habitantes y<br />
Bamburral, una de las favelas que pueblan<br />
la megalópolis brasileña de San Pablo? Un<br />
recorrido de desarrollo de la participación<br />
<strong>urbana</strong>, fundado sobre la difusión de la<br />
práctica agraria comunitaria. No una casual<br />
conjunción de caminos paralelos, pero la<br />
voluntad de crear formas de diálogo entre<br />
lugares muy distantes pero similares entre<br />
sí”. Tan numerosos proyectos de activación<br />
de los itinerarios de inclusión social han<br />
encon<strong>tra</strong>do su espacio urbano favoreciendo<br />
al mismo tiempo la integración a la renta y<br />
sobre todo al alimento en los casos más<br />
desesperados. Estos tipos de intervenciones<br />
garantizan cada vez más un fuerte grado de<br />
interacción entre los habitantes de uno de<br />
slum y aumentan su interés en la<br />
consecución de objetivos responsables,<br />
sobre todo para los niños que en contextos<br />
tan difíciles son los peones del tráfico de<br />
drogas y delincuencia. Interviniendo con<br />
estos objetivos se <strong>tra</strong>ta de dirigir a los<br />
interesados hacia otro tipo de interés como<br />
el de accrescerli, enseñándoles acciones<br />
pequeñas <strong>tra</strong>bajando con la tierra, jardinería,<br />
aguas y los materiales más sencillos, al<br />
mismo tiempo proponiendo una educación<br />
práctica y en el respeto de sus espacios.<br />
"Sao Paulo Calling es el proyecto que ha<br />
permitido a estas dos comunidades de<br />
en<strong>tra</strong>r en contacto y reunirse.<br />
166
città di San Paolo a cui hanno risposto<br />
diverse ONG internazionali, ognuna<br />
portando in una favela della città la propria<br />
best practice. <strong>Il</strong> modello di riferimento non<br />
doveva avere nulla a che fare con il frutteto<br />
glamour di Chicago o la High line di<br />
NewYork, ma al con<strong>tra</strong>rio doveva riflettere<br />
tutte le ristrettezze e le difficoltà che solo la<br />
gente che vive un altro slum può<br />
<strong>tra</strong>smettere. Le favelas, ma soprattutto i<br />
loro cittadini, sono protagonisti di pratiche<br />
di cittadinanza attiva che si manifestano in<br />
forme e modi non consueti agli occhi<br />
dell'"uomo formale": appropriandosi <strong>degli</strong><br />
spazi, <strong>tra</strong>sformandoli e proliferando in essi<br />
attivano processi di coabitazione e di<br />
c o l l a b o r a z i o n e r e c i p r o c a , d i<br />
autocostruzione e di commercio non<br />
rin<strong>tra</strong>cciabili altrove. A muovere in modo<br />
sottile e condiviso certe competenze si<br />
ottengono cambiamenti nelle pratiche<br />
quotidiane che creano subito meccanismi di<br />
contagio. A Mathare, l'intervento di<br />
Liveinslums ha permesso di bonificare un<br />
terreno destinato a discarica, collocato<br />
proprio di fronte a una scuola e di farlo<br />
diventare un orto che oggi copre una<br />
superficie di circa 700mq e nel quale<br />
vengono coltivati i prodotti utili alla mensa<br />
della scuola. "Ora produciamo cibo" dice<br />
Akoi, uno dei contadini di Mathare, fiero di<br />
fronte alla telecamera. "Quello che<br />
abbiamo insegnato loro è semplicemente<br />
un metodo e qualche accorgimento di tipo<br />
igienico e agronomico: l'importanza del<br />
bonificare il terreno e non seminare<br />
nell'immondizia o del creare aiuola di piante<br />
che si alimentano reciprocamente".<br />
L'intervento educativo, ma soprattutto<br />
operativo si è sovrapposto a una modalità<br />
di coltivazione spontanea che da tempo<br />
Ha tomado cuerpo a partir de una iniciativa<br />
promovida por la ciudad de San Paolo a que<br />
han respondido varias ONG internacionales,<br />
cada una llevando en una favela de la<br />
ciudad su best practice. El modelo de<br />
referencia no debía tener nada que ver con<br />
el vergel glamour de Chicago o la High line<br />
de Nueva York, pero al con<strong>tra</strong>rio debía<br />
reflejar todas las estrecheces y las<br />
dificultades que sólo la gente que vive otro<br />
slum puede <strong>tra</strong>nsmitir. Las favelas, pero<br />
s o b r e t o d o s u s c i u d a d a n o s , s o n<br />
protagonistas de prácticas de ciudadanía<br />
activa que se manifiestan en formas y<br />
modos no habituales a los ojos del "hombre<br />
f o r m a l " : a s u m i e n d o l o s e s p a c i o s ,<br />
ajustándolos y proliferando en ellos activan<br />
procesos de cohabitación y de colaboración<br />
recíproca, de auto-construcción y de<br />
comercio no recuperables en otros lugares.<br />
A mover en forma sutil y compartido<br />
determinadas competencias se obtienen<br />
cambios en las prácticas cotidianas que<br />
crean sufrido mecanismos de contagio. A<br />
Mathare, la intervención de Liveinslums ha<br />
permitido restaurar un terreno destinado a<br />
vertedero, situado justo frente a una escuela<br />
y de hacerlo convertirse en un huerto que<br />
h o y c u b r e u n a s u p e r fi c i e d e<br />
aproximadamente 700m2 y en el que se<br />
cultivan los productos útiles a la mesa de la<br />
escuela. "Ahora producimos alimentos", dice<br />
Akoi, uno de los campesinos de Mathare,<br />
orgulloso ante la Cámara. "Lo que hemos<br />
enseñado es simplemente un método y<br />
alguna solución de tipo higiénico y<br />
agronómico: la importancia de despejar el<br />
terreno y no sembrar en la basura o de crear<br />
caja de plantas que se alimentan<br />
mutuamente”. La intervención educativo,<br />
pero sobre todo operativo se superpondrá<br />
167
caratterizza la popolazione di Nairobi.<br />
"Garden in sack" è il nome comune con cui<br />
gli <strong>abitanti</strong> di queste baraccopoli coltivano<br />
spinaci, peperoni e cipolle: riempiendo<br />
grandi sacchi di terra pulita e controllando<br />
l'acqua per evitare il problema della<br />
contaminazione”.<br />
Questo è articolo di Pamela Pelatelli scritto<br />
per GreenMe che vede protagonisti<br />
organizzazioni non governative impegnate<br />
nel sostegno delle comunità <strong>degli</strong> slum di<br />
tutto il mondo. Questo è solo un esempio di<br />
come le attività agricole possano trovare<br />
contagio all’interno di questi contesti difficili<br />
e come piuttosto siano in grado di fornire<br />
un’efficiente riposta alla popolazione in<br />
tempi relativamente brevi.<br />
Un altro caso che parte in maniera<br />
totalmente autonoma e che è stato un<br />
esempio per numerosi progetti è stato<br />
quello avviato da Regina Tchelly, la cuoca<br />
della favela di Rio che ha fatto della<br />
battaglia per il cibo di qualità e la lotta allo<br />
spreco alimentare la sua missione di vita.<br />
Nata nel 1981 nella poverissima regione di<br />
Prateria, nella parte nord-orientale del<br />
Brasile, a soli 17 anni si <strong>tra</strong>sferisce a Rio de<br />
Janeiro per lavorare come domestica<br />
presso le famiglie più abbienti della città<br />
carioca. Povera e con una bambina da<br />
mantenere, trova alloggio in una delle<br />
baraccopoli della città, la favela Morro di<br />
Babilonia. Ben presto Regina inizia a<br />
rendersi conto dell’enorme quantità di cibo<br />
sano e nutriente che viene sprecato e<br />
buttato via nei mercati di Rio. Da qui l’idea<br />
di auto-produrre il cibo nel proprio orto,<br />
dando vita a una cucina organica, di qualità<br />
e con zero sprechi, possibilmente<br />
estendendo questo modello virtuoso di<br />
alimentazione a tutti i membri della<br />
comunità.<br />
168<br />
una modalidad de cultivo espontánea que<br />
desde hace mucho tiempo caracteriza la<br />
población de Nairobi. "Garden en sack" es el<br />
nombre común con que los habitantes de<br />
estas chabolas cultivan espinacas, pimientos<br />
y Cebollas: llenando grandes sacos de tierra<br />
limpia y controlando el agua para evitar el<br />
problema de la contaminación”.<br />
Este artículo de Pamela Pelatelli escrito para<br />
GreenMe q u e v e p r o tagonistas d e<br />
organizaciones no gubernamentales<br />
comprometidas con el apoyo de las<br />
comunidades de slum de todo el mundo.<br />
Este es solo un ejemplo de cómo las<br />
actividades agrícolas puedan encon<strong>tra</strong>r<br />
contagio dentro de estos contextos difíciles y<br />
c o m o b a s t a n t e s e a n c a p a c e s d e<br />
proporcionar una eficaz respuesta a la<br />
población en tiempos relativamente cortos.<br />
Otro caso que parte en forma totalmente<br />
autónoma y que fue un ejemplo para<br />
numerosos proyectos fue iniciado por Reina<br />
Tchelly, la cuoca la favela de Río que ha<br />
hecho de la batalla por el alimento de calidad<br />
y la lucha con<strong>tra</strong> el desperdicio de alimentos,<br />
su misión de vida. Nacida en 1981 en la<br />
pobre región de pradera, la parte Norteoriental<br />
de Brasil, a sólo 17 años se <strong>tra</strong>slada<br />
a Río de Janeiro para <strong>tra</strong>bajar como<br />
empleada doméstica en las familias más<br />
pudientes de la ciudad carioca. Pobre y con<br />
una niña que mantener, encuen<strong>tra</strong><br />
alojamiento en una de las chabolas de la<br />
ciudad, la favela Morro de Babilonia. Pronto<br />
Reina comienza a darse cuenta de la<br />
enorme cantidad de alimento sano y nutritivo<br />
que se desperdicia y echado vías en los<br />
mercados de Río. Desde aquí la idea de<br />
auto-producir el alimento en su orto, dando<br />
vida a una cocina orgánica, de calidad y con<br />
cero despilfarro, posiblemente ampliando<br />
este modelo virtuoso de alimentación a todos<br />
los miembros de la Comunidad.
Nel 2010 Regina inizia così a tenere<br />
qualche incontro di cucina a base di cibo<br />
biologico e scarti vegetali organici per i suoi<br />
vicini della favela di Babilonia. Sin da<br />
subito, però, si rende conto di aver bisogno<br />
di un quantitativo maggiore di prodotti<br />
agricoli: il suo orto non è sufficiente per<br />
realizzare compiutamente il suo progetto di<br />
gastronomia totale, che utilizza tutte le parti<br />
di alimenti locali e biologici, azzerando gli<br />
scarti e riducendo i costi, con ricadute<br />
positive a livello sociale e ambientale.<br />
Regina tenta di accedere ai fondi statali per<br />
l'imprenditoria giovanile, ma il<br />
finanziamento pubblico le viene negato<br />
perché il suo progetto è ritenuto troppo<br />
complesso. Questo rifiuto, invece di farla<br />
desistere, la spinge a perseverare col<br />
massimo impregno per raggiungere il suo<br />
obiettivo. Inizia a coinvolgere i membri della<br />
comunità, chiedendo la disponibilità a<br />
<strong>tra</strong>sformare anche un piccolo angolo<br />
inutilizzato di terreno in un orto produttivo.<br />
Investe una piccola somma di denaro per<br />
comprare la terra destinata ad essere<br />
lavorata negli orti del sobborgo, insegna ai<br />
suoi vicini come coltivarla e nel giro di una<br />
settimana nella favela di Babilonia nascono<br />
6 mini orti, che diventano 10 la settimana<br />
successiva, 15 alla terza settimana, 40 un<br />
mese dopo: è l’inizio ufficiale del progetto<br />
Favela Organica. Quei terreni prima<br />
ostaggio di violenze e abusi da parte dei<br />
piccoli <strong>tra</strong>fficanti di droga, liberati e<br />
pacificati grazie alle misure del governo<br />
Lula, diventano il fiore all’occhiello della<br />
favela, oasi biologiche in cui coltivare cibo<br />
sano e nutriente a vantaggio e con il<br />
coinvolgimento della popolazione <strong>locale</strong>.<br />
<strong>Il</strong> caso di Regina si è fortemente espanso in<br />
Brasile ed è il caso esemplare di come un<br />
luogo rinasce grazie alla sua gente.<br />
169<br />
En 2010 Reina empieza así a tener algún<br />
encuentro de cocina a base de alimentos<br />
ecológicos y desechos vegetales orgánicos<br />
para sus vecinos de la favela de Babilonia.<br />
Desde luego, sin embargo, se da cuenta de<br />
necesitar una mayor cantidad de productos<br />
agrícolas: su orto no es suficiente para<br />
realizar plenamente su proyecto de<br />
gastronomía total, que utiliza todas las partes<br />
de alimentos <strong>locale</strong>s y ecológicos, condonar<br />
los desperdicios y reduciendo los costes, con<br />
consecuencias positivas a nivel social y<br />
medioambiental. Reina intenta acceder a los<br />
fondos estatales para el empresariado<br />
juvenil, sino la financiación pública se le<br />
niega porque su proyecto se considera<br />
demasiado complejo. Este rechazo, en vez<br />
de hacerla desistir, la impulsa a perseverar<br />
con máximo compromiso para alcanzar su<br />
objetivo. Comienza a implicar a los miembros<br />
de la Comunidad, pidiendo la disponibilidad<br />
a <strong>tra</strong>nsformar también un pequeño ángulo<br />
inutilizado de terreno en un huerto<br />
productivo. Invierte una pequeña suma de<br />
dinero para comprar la tierra destinada a ser<br />
<strong>tra</strong>bajada en los huertos del suburbio,<br />
enseña a sus vecinos como coltivarla y<br />
dentro de una semana en la favela de<br />
Babilonia nacen 6 mini huertos, que se<br />
convierten en 10 la semana siguiente, 15 de<br />
la tercera semana, 40 de un mes después:<br />
es el comienzo oficial del proyecto Favela<br />
orgánica. Esos terrenos antes rehén de<br />
violencias y abusos por parte de los<br />
pequeños <strong>tra</strong>ficantes de drogas, liberados y<br />
pacificado gracias a las medidas del<br />
Gobierno Lula, se convierten en el florón de<br />
la favela, oasis biológicas en que cultivar<br />
alimento sano y nutritivo en beneficio y con<br />
la participación de la población local.El caso<br />
de Reina se está fuertemente expandido en<br />
Brasil y es el caso ejemplar de cómo un<br />
lugar renace gracias a su gente.
Si ricorda che a questi casi si avvicina<br />
anche quello strettamente legato al<br />
<strong>Cabanyal</strong> che ha già preso piede con<br />
l’associazione <strong>Cabanyal</strong> Horta.<br />
Se recuerda que en estos casos se acerca<br />
también estrechamente vinculado al<br />
<strong>Cabanyal</strong> que ha tomado pie con la<br />
asociación <strong>Cabanyal</strong> Horta.<br />
La realizzazione <strong>degli</strong> orti urbani nel Cabnayal.<br />
Foto di <strong>Cabanyal</strong> Horta<br />
Le prime attività agricole nel <strong>Cabanyal</strong>.<br />
Foto di <strong>Cabanyal</strong> Horta<br />
170
Abitanti di Mathare nel loro orto .<br />
Foto di Liveinslums<br />
171
Regina Tchelly nella favela Babilonia con il<br />
suo orto urbano. Foto dal web.<br />
.<br />
172
L’inclusione sociale multi-etnica :<br />
<strong>Il</strong> caso italiano della città di Riace,<br />
in Calabria<br />
La inclusión social multi-étnica :<br />
El caso italiano de la ciudad de Riace,<br />
en Calabria<br />
Tra gli esempi virtuosi di inclusione sociale<br />
nel mondo, ne si trova uno molto vicino a<br />
noi, in un piccolo paese della Calabria<br />
Ionica, a Riace. Riace è un paese della<br />
Locride di pochi <strong>abitanti</strong> che ha subìto,<br />
come tanti paesi in Calabria e in Italia, la<br />
fuga dei cervelli e ha riscoperto la sua<br />
rinascita at<strong>tra</strong>verso l’accoglienza a la<br />
solidarietà dei pochi <strong>abitanti</strong> rimasti e gli<br />
immigrati. Oggi viene chiamato “modello<br />
Riace” ed è da esempio per numerosi casi<br />
di integrazione sociale.<br />
“L’intuizione del sindaco Domenico Lucano<br />
– eletto nel 2004 e ora al suo terzo<br />
mandato – è stata quella di ricominciare, “di<br />
usare questi contenitori vuoti” – spiega a<br />
Voci Globali – e di accogliere i migranti<br />
come una risorsa, anziché considerarli un<br />
peso. “Nei nostri territori si continuano a<br />
immaginare piani di sviluppo inverosimili,<br />
che coinvolgono piani edilizi pubblici e<br />
privati”. È invece facendo leva sul concetto<br />
di comunità <strong>locale</strong> e sul dialogo con i<br />
cittadini che l’integrazione avviene in<br />
maniera naturale. “Quando arrivano nuove<br />
persone prende forma una nuova idea di<br />
comunità. C’è gente, quindi riaprono le<br />
piccole botteghe, e vale di nuovo la pena<br />
organizzare le attività sociali”. Così Riace,<br />
che oggi conta circa 2.340 <strong>abitanti</strong> di cui più<br />
di 800 sono immigrati, è il fortunato<br />
esperimento di un piccolo governo <strong>locale</strong><br />
che riflette ideali e dinamiche globali.<br />
Secondo il suo primo cittadino però – che<br />
nel 2016 è stato nominato da “Fortune<br />
Magazine” uno dei leader più influenti del<br />
pianeta – “non serve essere Einstein” per<br />
<strong>tra</strong>sformare l’immigrazione in<br />
173<br />
Entre los ejemplos virtuosos de inclusión<br />
social en el mundo, se encuen<strong>tra</strong> uno muy<br />
cercano a nosotros, en un pequeño país de<br />
la Calabria Iónica, a Riace. Riace es un país<br />
de la Locride de pocos habitantes que ha<br />
sufrido, como tantos países en Calabria y en<br />
Italia, la fuga de cerebros y ha re-descubierto<br />
su renacimiento a <strong>tra</strong>vés de la acogida a la<br />
solidaridad de los pocos habitantes que<br />
quedaron y los inmigrantes. Hoy se<br />
denomina "modelo Riace" y es por ejemplo<br />
para numerosos casos de integración social.<br />
"La intuición del alcalde Domenico Lucano -<br />
elegido en 2004 y ahora a su tercer mandato<br />
- fue la de recomenzar, "de utilizar estos<br />
contenedores vacíos" - explica a partidas<br />
globales - y de acoger a los migrantes como<br />
un recurso, en lugar de considerarlos un<br />
peso. "En nuestros territorios se siguen<br />
imaginar planes de desarrollo inverosímiles,<br />
que implican planes de construcción públicos<br />
y privados". Es haciendo palanca sobre el<br />
concepto de comunidad local y el diálogo con<br />
los ciudadanos que la integración se realiza<br />
en forma natural. "Cuando llegan nuevas<br />
personas toma forma una nueva idea de<br />
comunidad. Hay gente, pues se reabren las<br />
pequeñas tiendas, y vale de nuevo la pena<br />
organizar las actividades sociales". Así Riace,<br />
que hoy cuenta con aproximadamente 2.340<br />
habitantes de los cuales más de 800 son<br />
inmigrantes, es el afortunado experimento de<br />
un pequeño gobierno local que refleja ideales<br />
y dinámicas globales. Según su primer<br />
ciudadano, sin embargo, que en 2016 fue<br />
nombrado por "Fortune Magazine" uno de los<br />
líderes más influyentes del planeta - "No<br />
hace falta ser Einstein" para convertir la
un’opportunità. “Recuperare le case<br />
abbandonate anziché costruire centri di<br />
accoglienza per consumare superficie<br />
edificabile è una cosa molto banale”, ci<br />
spiega. Inoltre, la comunità <strong>locale</strong> scopre<br />
che accogliere nuove persone è<br />
c o n v e n i e n t e p e r f a r r i p a r t i r e l a<br />
microeconomia o, ad esempio, per<br />
recuperare le scuole. Molti dei nuovi<br />
<strong>abitanti</strong> del borgo lavorano nelle botteghe<br />
artigiane o fanno lavori stagionali. Questi<br />
flussi di persone arrivano in un momento in<br />
cui i piccoli centri non sembrano più dare<br />
alcun tipo di speranza agli <strong>abitanti</strong> e tanto<br />
meno ai loro figli. Un territorio che ha dato<br />
prova di come sia possibile eliminare ogni<br />
forma di isolamento nei confronti di<br />
immigrati e di richiedenti asilo,<br />
semplicemente includendoli nella<br />
quotidianità <strong>locale</strong>. “Qualcuno di loro si è<br />
sposato, altri si sono lasciati. Anche il<br />
cimitero è un luogo multietnico perché per<br />
chi rimane qui c’è anche la fine della vita,<br />
come per noi di Riace. Un vissuto di<br />
normalità… che il mondo fa apparire<br />
s<strong>tra</strong>ordinario“. Quello <strong>tra</strong> Riace e i migranti,<br />
insomma, non è affatto un rapporto a senso<br />
unico: la cittadina deve ai migranti tanto<br />
quanto questi ultimi devono al paese.<br />
Senza il sindaco Lucano, infatti, i rifugiati<br />
avrebbero avuto un futuro diverso e non<br />
necessariamente roseo. E senza i migranti<br />
il piccolo borgo rischierebbe di sparire<br />
perché, come per gran parte delle zone del<br />
Sud Italia, anche a Riace si regis<strong>tra</strong> un<br />
flusso migratorio <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> verso il Nord<br />
Italia e l’estero, in cerca di un futuro<br />
migliore. “Dopo la Seconda Guerra<br />
mondiale, Riace contava 4000 <strong>abitanti</strong>. Poi<br />
c’è stato l’esodo. E oggi siamo ancora un<br />
popolo in viaggio”, sottolinea il sindaco”.<br />
la inmigración en oportunidades. "Recuperar<br />
las casas abandonadas en lugar de construir<br />
centros de acogida para consumir superficie<br />
edificable es una cosa muy banal", nos<br />
explica. Además, la comunidad local<br />
descubre que acoger nuevas personas es<br />
c o n v e n i e n te p a r a h a c e r r e p a r tir l a<br />
microeconomía o, por ejemplo, para<br />
recuperar las escuelas. Muchos de los<br />
nuevos habitantes del Borgo <strong>tra</strong>bajan en las<br />
tiendas de artesanía o hacen <strong>tra</strong>bajos<br />
estacionales. Estos flujos de personas llegan<br />
en un momento en que los pequeños centros<br />
no parecen más dar ningún tipo de<br />
esperanza a los habitantes y mucho menos a<br />
sus hijos. Un territorio que ha dado prueba de<br />
cómo es posible eliminar toda forma de<br />
aislamiento respecto de inmigrantes y<br />
s o l i c i t a n t e s d e a s i l o , s i m p l e m e n t e<br />
incluyéndola en la cotidianidad local. "Alguno<br />
de ellos se ha casado, otros se han dejado.<br />
También el cementerio es un lugar<br />
multiétnico porque para quien permanece<br />
aquí hay también la final de la vida, como<br />
para nosotros de Riace. Un vivido de<br />
normalidad… que el mundo hace aparecer<br />
ex<strong>tra</strong>ordinario". Entre Riace y los migrantes,<br />
en definitiva, no es en absoluto una relación<br />
de sentido único: la ciudad debe a los<br />
migrantes tanto como estos últimos deben al<br />
país. Sin el alcalde Lucano, en efecto, los<br />
refugiados tendrían un futuro distinto y no<br />
necesariamente prometedor. Y sin los<br />
emigrantes el pequeño borgo correría el<br />
riesgo de desaparecer porque, como para<br />
gran parte de las zonas del sur de Italia,<br />
también a Riace se regis<strong>tra</strong> un flujo<br />
migratorio de los habitantes hacia el norte de<br />
Italia y el ex<strong>tra</strong>njero, en busca de un futuro<br />
mejor.<br />
174
Inoltre a Riace sono state attività e<br />
ripristinate una serie di attività artigianali<br />
<strong>tra</strong>dizionali ormai perse col tempo e<br />
surrogate dalla globalizzazione. A questo<br />
approccio si accompagnano anche<br />
iniziative ed eventi multietniche che<br />
forniscono la capacità di apprendere sia ai<br />
migranti che ai riacesi. E’ un continuo<br />
scambio di saperi che col tempo si<br />
consolida e costituiste la base da cui poter<br />
far ripartire e rigenerare un luogo,<br />
dimenticando le difficili realtà e incas<strong>tra</strong>ndo<br />
i vari tasselli al posto giusto, con<br />
consapevolezza e onestà e la capacità dal<br />
dare e ricevere nella sua più pratica<br />
<strong>tra</strong>sparenza. <strong>Il</strong> caso di Riace è<br />
continuamente sotto i riflettori perché nella<br />
sua s<strong>tra</strong>ordinaria semplicità ha avuto la<br />
capacità di creare ciò che ogni burocrazia<br />
tenta di attuare sovvertendo le semplici<br />
politiche e i semplici iter da attuare che<br />
fondamentalmente sono insite nel territorio,<br />
nel luogo, nella gente e nella loro capacità<br />
di riscoprirsi. Questo esempio può essere<br />
utile e di riferimenti per le attività che gli<br />
<strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong> sono disposti a<br />
condurre at<strong>tra</strong>verso attività di integrazione<br />
con i migranti che hanno occupato<br />
abusivamente parte del barrio.<br />
"Después de la Segunda Guerra Mundial,<br />
Riace contaba con 4000 habitantes. Luego<br />
fue el éxodo. Y hoy somos aún un pueblo en<br />
viaje", subraya el alcalde”. Además a Riace<br />
fueron actividades y devuelven una serie de<br />
actividades artesanales <strong>tra</strong>dicionales ya<br />
perdió con el tiempo y subrogarse la<br />
globalización. A este enfoque se acompañan<br />
también iniciativas y eventos multiétnicas que<br />
proporcionan la capacidad de aprender tanto<br />
a los migrantes que los riacesi. Y es un<br />
continuo intercambio de saberes que con el<br />
tiempo se consolida y costituiste la base<br />
donde poder hacer repartir y regenerar un<br />
lugar, olvidando las difíciles realidades y<br />
relacionando los diferentes listones al lugar<br />
correcto, con conciencia y honestidad y la<br />
capacidad del dar y recibir en su más<br />
práctica <strong>tra</strong>nsparencia. El caso de Riace está<br />
continuamente bajo los reflectores, porque en<br />
su ex<strong>tra</strong>ordinaria sencillez ha tenido la<br />
capacidad de crear lo que cada burocracia<br />
intenta aplicar subvirtiendo las simples<br />
políticas y los simples iter de aplicar que<br />
fundamentalmente son inherentes al<br />
territorio, en el lugar, en la gente y en su<br />
capacidad de reconocerse. Este ejemplo<br />
puede ser útil y referencias para las<br />
actividades que los habitantes del <strong>Cabanyal</strong><br />
están dispuestos a llevar a cabo a <strong>tra</strong>vés de<br />
actividades de integración con los migrantes<br />
que han ocupado abusivamente parte del<br />
barrio.<br />
175
Bambini a Riace. Foto dal web<br />
L’accoglienza si fa street art a Riace. Foto dal web<br />
176
A Riace la scoperta dei saperi artigianali <strong>tra</strong>dizionali è nelle mani delle donne s<strong>tra</strong>niere. Foto dal web<br />
Un laboratorio di falegnameria ricostruito at<strong>tra</strong>verso un percorso di attività multietnico. Foto dal web<br />
177
Educare alla memoria collettiva<br />
<strong>Il</strong> caso di Mare Memoria Viva di Palermo<br />
e la Kasbah di Mazara del Vallo<br />
Educar a la memoria colectiva<br />
El caso di Mare Memoria Viva di Palermo<br />
y la Kasbah di Mazara del Vallo<br />
Educare alla memoria del luogo è un<br />
compito fortemente arduo soprattutto<br />
quando bisogna intrecciare i casi di nuova<br />
integrazione a quelli del modello sociale<br />
messo in crisi dalle nuove forme di<br />
urbanizzazione. Al tempo stesso è un<br />
passo importante per fare in modo che le<br />
attività di integrazione di reddito, di<br />
inclusione sociale, di azioni puntuali<br />
dettagliatamente curati dagli <strong>abitanti</strong><br />
possano interfacciarsi alla cultura del luogo.<br />
Infatti, le linee guida dell’ipotesi progettuale<br />
per la riqualificazione del <strong>Cabanyal</strong> oltre a<br />
prevedere aree e spazi dedicati alle forme<br />
di aggregazione sociale, di interazione della<br />
stessa con attività dedicate alla<br />
riattivazione di percorsi inclusivi<br />
multietniche rigenerando gli edifici<br />
originariamente di interesse culturale in un<br />
tessuto orbano posto alla stessa<br />
salvaguarda di quest’ultimo, prevede che le<br />
singole azioni siano sostenute dalla<br />
<strong>partecipazione</strong> cittadina at<strong>tra</strong>verso la<br />
memoria collettiva del luogo. Questo<br />
obiettivo si avvale della metodologia<br />
territorialista applicata at<strong>tra</strong>verso la quale è<br />
stato possibile riscon<strong>tra</strong>re un modello<br />
sociale e un’<strong>identità</strong> del luogo, espressi in<br />
principio. Per tali motivi sono stati presi in<br />
considerazioni due casi italiani del Sud di<br />
Italia che hanno attuato queste forme di<br />
interventi per la valorizzazione del luogo e<br />
della sua <strong>identità</strong> at<strong>tra</strong>verso il rafforzamento<br />
della sua memoria collettiva. <strong>Il</strong> primo caso<br />
riguarda quello della città di Palermo e<br />
anche qui di un quartiere di pescatori, dove<br />
le associazioni locali sono intervenute a<br />
sostegno del quartiere quasi degradato.<br />
178<br />
Educar a la memoria del lugar es una tarea<br />
muy difícil sobre todo cuando hay que<br />
entrelazar los casos de nueva integración a<br />
los del modelo social puesto en crisis las<br />
nuevas formas de urbanización. Al mismo<br />
tiempo es un paso importante para hacer<br />
que las actividades de integración de la<br />
renta, de inclusión social, de acciones<br />
puntuales detalladamente atendidos por los<br />
habitantes que puedan relacionarse a la<br />
cultura del lugar. En efecto, las directrices de<br />
la hipótesis de diseño para la readaptación<br />
del <strong>Cabanyal</strong> además de establecer zonas y<br />
espacios dedicados a las formas de<br />
agregación social, de interacción de la<br />
misma con actividades dedicadas a la<br />
reactivación de itinerarios inclusivi<br />
multiétnicas renovando los edificios<br />
originalmente de interés cultural en un tejido<br />
orbano puesto a la misma salvaguarda de<br />
este último, prevé que las acciones<br />
individuales sean sufragados por la<br />
participación ciudadana a <strong>tra</strong>vés de la<br />
memoria colectiva del lugar. Este objetivo se<br />
utiliza la metodología territorialista aplicada<br />
mediante la cual fue posible encon<strong>tra</strong>r un<br />
modelo social y una identidad del lugar,<br />
expresados en principio. Por estas razones<br />
han sido tomados en cuenta dos casos<br />
italianos del Sur de Italia que han aplicado<br />
estas formas de intervenciones para la<br />
valorización del lugar y de su identidad<br />
mediante el fortalecimiento de su memoria<br />
colectiva. El primer caso se refiere a lo de la<br />
ciudad de Palermo y también aquí de un<br />
b a r r i o d e p e s c a d o r e s , d o n d e l a s<br />
asociaciones <strong>locale</strong>s han intervenido en<br />
apoyo del barrio casi degradado.
<strong>Il</strong> secondo caso riguarda la città di Mazara<br />
del Vallo, le cui origini arabe sembrano<br />
ancora manifestarsi all’interno del centro<br />
storico, quello che per i musulmani è<br />
considerata la Kasbah, originariamente<br />
conosciuta come la “rocca”.<br />
Nel primo caso gli interventi, organizzati<br />
dalla gente del posto, si pongono come<br />
obiettivo principale quello di far conoscere il<br />
quartiere vivendone le <strong>tra</strong>cce storiche e<br />
raccogliendole in un ecomuseo creato con i<br />
materiali raccolti nella fascia costiera della<br />
città. Da quanto è riportato dall’articolo<br />
della rivista Balarm, il rapporto con il mare<br />
racconta molto della città che c’era, che c’è<br />
e che potrebbe esserci: vi sono storie di<br />
resistenza, di viaggio, di commercio, di<br />
vacanze, di lavoro; vi sono ricordi, luoghi,<br />
fiabe, cartoline; vi sono naviganti, portuali,<br />
scrittori, poeti, bagnanti, pescatori, operai<br />
dei cantieri navali, capitani e marinai, gente<br />
che va per mare e gente che se lo porta<br />
sempre dentro, ovunque sia. In questo<br />
progetto si è cercato di rendere vivibile in<br />
forma visuale tutto ciò che è ancora<br />
tangibile nell’<strong>identità</strong> di questo quartiere.<br />
El segundo caso se refiere a la ciudad de<br />
Mazara del Vallo, cuyos orígenes árabes<br />
parecen manifestarse dentro del centro<br />
histórico, lo que para los musulmanes es<br />
considerada la Kasbah, originalmente<br />
conocida como la “Rocca". En el primer caso<br />
las intervenciones, organizados por la gente<br />
del lugar, se plantean como objetivo principal<br />
el de hacer conocer el barrio viviendo las<br />
huellas históricas y agrupándolas en un<br />
ecomuseo creado con los materiales<br />
recogidos en la franja costera de la ciudad.<br />
Por lo que figura en el artículo de la Revista<br />
Balarm, la relación con el mar relata muy de<br />
la ciudad que estaba, que existe y que<br />
podría haber: hay historias de resistencia, de<br />
viaje, de comercio, de vacaciones, de<br />
<strong>tra</strong>bajo; hay recuerdos, lugares, cuentos,<br />
tarjetas; hay navegantes, portuarias,<br />
escritores, poetas, bañistas, pescadores,<br />
obreros de los astilleros, capitanes y<br />
marineros, gente que va por mar y gente que<br />
si lo lleva siempre adentro, sea donde sea.<br />
En este proyecto se ha intentado hacer<br />
vivible en forma visual de todo lo que es aún<br />
visible en la identidad de este barrio.<br />
179
<strong>Il</strong> caso della Kasbah di Mazara del Vallo<br />
invece si esprime at<strong>tra</strong>verso l’autentico<br />
centro storico del paese. “Lo studio<br />
antropologico-spaziale di questa parte del<br />
centro storico di Mazara nasce dal bisogno<br />
di conoscere questa realtà <strong>urbana</strong> per<br />
troppo tempo impermeabile e muove dalla<br />
convinzione che partire dalla struttura di<br />
questo luogo sostanzialmente poco<br />
indagato nelle sue dinamiche evolutive, dal<br />
modo in cui è vissuto dai suoi <strong>abitanti</strong><br />
distinti in comunità e da tutti coloro che vi<br />
<strong>tra</strong>nsitano, potremmo forse capire che<br />
valenza assume l’alterità da cui è stato<br />
investito nella costruzione della sua<br />
<strong>identità</strong>. Se è vero che la chiave di lettura di<br />
una città va ricercata nel suo centro storico,<br />
la memoria collettiva di Mazara passa<br />
at<strong>tra</strong>verso la composita <strong>identità</strong> storicoculturale<br />
del suo nucleo più antico, la<br />
Kasbah, nella quale è ancora visibile<br />
l’impronta della dominazione musulmana”,<br />
questo è quanto ci riporta lo studio<br />
effettuato da Francesca Rizzo, laureata in<br />
Beni demoetnoantropologici presso<br />
l’Università <strong>degli</strong> studi di Palermo. Grazie<br />
all’analisi antropologica e agli interventi<br />
<strong>degli</strong> attori locali è stato possibile<br />
neu<strong>tra</strong>lizzare il degrado del quartiere, che<br />
era stato già in gran parte abbandonato<br />
dagli <strong>abitanti</strong> locali, anche per effetto del<br />
sisma del 1968 e ripopolato da migranti di<br />
origine tunisina e maghrebina che come nel<br />
caso di Riace sono stati integrati in ogni<br />
settore ma con un vantaggio in più, cioè<br />
quello di scoprisi vicini al loro realtà<br />
culturale. Per tale motivo il degrado del<br />
centro storico è stato mitigato da azioni di<br />
interventi puntuali volto alla scoperta della<br />
memoria collettiva del luogo in forma<br />
<strong>urbana</strong> e visuale.<br />
El caso de la Kasbah de Mazara del Vallo se<br />
expresa a <strong>tra</strong>vés de el auténtico centro<br />
histórico del país. "El estudio antropológicoespacial<br />
de esta parte del centro histórico de<br />
Mazara nace por la necesidad de conocer<br />
esta realidad <strong>urbana</strong> durante demasiado<br />
tiempo impermeable y mueve la convicción<br />
de que partir de la estructura de este lugar<br />
básicamente poco investigado en sus<br />
dinámicas evolutivas del modo en que ha<br />
vivido por sus habitantes separados en<br />
comunidad y por todos aquellos que pasen,<br />
quizás podríamos entender que <strong>Valencia</strong><br />
asume la diversificación que fue invertido en<br />
la construcción de su identidad. Si es cierto<br />
que la clave de lectura de una ciudad debe<br />
buscarse en su centro histórico, la memoria<br />
colectiva de Mazara pasa a <strong>tra</strong>vés de la<br />
compuesta identidad histórico-cultural de su<br />
núcleo más antiguo, la Kasbah, en la cual es<br />
aún visible la huella de la dominación<br />
musulmana", esto es lo que nos <strong>tra</strong>e el<br />
estudio efectuado por Francesca Rizzo,<br />
licenciada en bienes demoetnoantropologici<br />
en la Università <strong>degli</strong> studi di Palermo.<br />
Gracias al análisis antropológica y las<br />
intervenciones de los actores <strong>locale</strong>s ha sido<br />
posible neu<strong>tra</strong>lizar la degradación del barrio,<br />
que había sido en gran parte abandonado<br />
por los habitantes <strong>locale</strong>s, también por efecto<br />
del terremoto de 1968 y repoblado por<br />
migrantes de origen tunecina y magrebí que<br />
como en el caso de Riace han sido<br />
integrados en cada sector pero con una<br />
ventaja más, es decir, el de scoprisi cercanos<br />
a su realidad cultural. Por este motivo el<br />
deterioro del centro histórico fue atenuado<br />
por acciones de intervenciones puntuales de<br />
rostro al descubrimiento de la memoria<br />
colectiva del lugar en forma <strong>urbana</strong> y visual.<br />
180
La Kasbah di Mazara del Vallo. Foto di F. Rizzo<br />
La Kasbah di Mazara del Vallo. Foto di F. Rizzo<br />
181
La Kasbah di Mazara del Vallo. Foto di F. Rizzo<br />
La Kasbah di Mazara del Vallo. Foto di F. Rizzo<br />
182
Quando street art e<br />
riqualificazione <strong>urbana</strong> si incon<strong>tra</strong>no<br />
Quando street art e<br />
riqualificazione <strong>urbana</strong> si incon<strong>tra</strong>no<br />
In tutto il mondo si sono succeduti<br />
numerosi casi in cui murales sono diventati<br />
mezzo di racconto delle espressioni sociali.<br />
C’è chi addirittura la chiama street art<br />
narrante e chi li definisce ancora atti di<br />
vandalismo. In molte situazioni in cui anche<br />
l’estetica vuole la sua parte, riqualificare un<br />
corridoio pedonale at<strong>tra</strong>verso una rete<br />
ecologia sembra non bastare più. Così<br />
numerosi artisti di s<strong>tra</strong>da hanno avuto<br />
successo per la loro bravura e sono stati i<br />
protagonisti della riqualificazione “estetica”<br />
di numerosi barrios di tante città del mondo,<br />
si pensi a Rio de Jeneiro, Jakarta, Buenos<br />
Aires solo per citarne alcuni, ma anche la<br />
luce e i colori di numerose città europee<br />
come Londra, Parigi, Madrid, <strong>Valencia</strong>,<br />
Berlino,Torino, Napoli, Milano, Roma ecc..<br />
In determinate occasioni esprimono il<br />
legame di appartenenza al luogo di<br />
riferimento e in altri questa azione sorge<br />
come un richiamo al popolo circostante,<br />
come a sottolineare la loro presenza. Tra i<br />
tanti artisti, uno dei più richiamati<br />
all’attenzione di questi interventi artistici è<br />
sicuramente Millo, nome d’arte di<br />
Francesco Giorgino, che nelle sue opere<br />
riesce a concen<strong>tra</strong>rsi sul rapporto <strong>tra</strong> lo<br />
spazio e l’individuo riproducendoli in forma<br />
quasi realistica. Oggi la street art ha un<br />
fortissimo potere comunicativo ,educativo,<br />
artistico essendo alla portata di chiunque,<br />
accessibile ai molti, visibile da e<br />
condivisibile con tutti.<br />
En todo el mundo se sucedieron<br />
numerosos casos en que murales se han<br />
convertido en medio de relato de las<br />
expresiones sociales. Hay quien incluso la<br />
llama street art narrante y quién define aún<br />
actos de vandalismo. En muchas<br />
situaciones en que también la estética<br />
quiere su parte, recuperar un corredor<br />
peatonal mediante una red ecología parece<br />
no bastar más. Tan numerosos artistas de<br />
la calle han tenido éxito por su destreza y<br />
fueron los protagonistas de la recuperación<br />
"estética" de numerosos barrios de tantas<br />
ciudades del mundo, piénsese en Río de<br />
Jeneiro, Jakarta, Buenos Aires sólo para<br />
mencionar algunos, sino también a la luz y<br />
los colores de numerosas ciudades<br />
europeas como Londres, París, Madrid,<br />
<strong>Valencia</strong>, Berlín,Turín, Nápoles, Milán,<br />
Roma etc... En determinadas ocasiones<br />
expresan el vínculo de pertenencia al lugar<br />
de referencia y en otros esta acción surge<br />
como una llamada al pueblo circundante,<br />
como a destacar su presencia. Entre los<br />
muchos artistas, uno de los más<br />
recordados en la atención de estas<br />
intervenciones artísticos es seguramente<br />
Millo, nombre de arte de Francisco<br />
Giorgino, que en sus obras logra<br />
concen<strong>tra</strong>rse sobre la relación entre el<br />
espacio y el individuo riproducendoli en<br />
forma casi realista. Hoy la street art tiene<br />
un enorme poder comunicativo ,educativo,<br />
artístico estando al alcance de todos,<br />
accesible a los muchos, visible desde y<br />
compartible con todos.<br />
183
Street Art a Buenos Aires. 184Foto personali
I murales di Millo per le case popolari<br />
di via Morosini a Milano. Foto dal web<br />
I murales di Millo in Norvegia.<br />
Foto dal web<br />
Murales di Natalia Rak che ha disegnato la “Bambina con<br />
abiti <strong>tra</strong>dizionali” nel giardinetto dell’Istituto di Chimica di<br />
Bialystok, in Polonia. Foto dal web<br />
185
6.3 LINEAMENTI DI<br />
RIQUALIFICAZIONE DEL<br />
TESSUTO URBANO<br />
6.3 RASGOS DE<br />
RECUPERACIÓN DEL<br />
TEJIDO URBANO<br />
Nella scuola territorialista abbiamo visto<br />
come il territorio venga considerato un<br />
soggetto vivente e come questa<br />
interpretazione a cui la mia metodologia,<br />
per il caso studio, fa molto riferimento ad<br />
operare sul campo in forma assolutamente<br />
minuziosa tenendo conto di tutte le<br />
componente discusse sino ad ora.<br />
Per tale motivo, un progetto, affinché sia<br />
tale - se lo si intende come proiezione delle<br />
ricchezze durevoli volte al futuro e non<br />
mera operazione meccanica - deve tener<br />
conto di tutti gli elementi e i valori<br />
patrimoniali che compongono il territorio,<br />
che sia esso di larga o piccola scala. La<br />
metodologia utilizzata al fine di elaborare<br />
dei lineamenti progettuali prevede appunto<br />
una messa a punto <strong>degli</strong> elementi di criticità<br />
che integrati a quelli di valore possano<br />
costruire uno scheletro su cui i due campi si<br />
incrociano e costituiscano un corpo unico,<br />
che è quello delle ipotesi di progetto. Infatti,<br />
in questa sezione andremo a definire quali<br />
sono stati i lineamenti di riqualificazione del<br />
<strong>Cabanyal</strong> e perché.<br />
Innanzitutto, si riassume brevemente che le<br />
condizioni delle “zona cero” versano in<br />
estremo degrado rispetto ai confini limitrofi<br />
ed è per questo che essenzialmente le idee<br />
progettuali verteranno su questa area.<br />
L’area definita “zona cero” è totalmente<br />
inclusa all’interno del barrio ma è<br />
assolutamente considerata come un vero e<br />
proprio “ghetto” al di là del quale e<br />
all’interno del quale è difficile passeggiare.<br />
186<br />
En la escuela territorialista hemos visto<br />
cómo el territorio sea considerado un<br />
sujeto vivo y como esta interpretación a la<br />
que mi metodología, para el caso de<br />
estudio, hace mucho referencia operando<br />
en el campo en forma absolutamente<br />
minuciosa teniendo en cuenta todas las<br />
componente debatirán hasta ahora.<br />
Por este motivo, un proyecto, para que sea<br />
tal - si se entiende como proyección de las<br />
riquezas duraderas dirigidas al futuro y no<br />
mera operación mecánica - debe tener en<br />
cuenta todos los elementos y sus valores<br />
patrimoniales que componen el territorio,<br />
que sea de gran o pequeña escala. La<br />
metodología utilizada con el fin de elaborar<br />
los rasgos de diseño prevé precisamente<br />
una puesta a punto de los elementos de<br />
criticidad que integrados a los de valor<br />
puedan construir un esqueleto que los dos<br />
campos se cruzan y constituyen un cuerpo<br />
único, que es el de las hipótesis de<br />
proyecto. En efecto, en esta sección<br />
vamos a definir cuáles fueron los rasgos de<br />
reciclaje del <strong>Cabanyal</strong> y porque. En primer<br />
lugar, se resume brevemente que las<br />
condiciones de las "zona cero" se<br />
encuen<strong>tra</strong>n en extremo deterioro con<br />
respecto a las fronteras limítrofes y es por<br />
esto que esencialmente las ideas de<br />
diseño se cen<strong>tra</strong>rá en esta área. La zona<br />
definida como "zona cero" es totalmente<br />
incluida dentro del barrio pero es<br />
absolutamente considerada como un<br />
verdadero "gueto" más allá del cual y<br />
dentro del cual es difícil pasear.
Sicuramente gli <strong>abitanti</strong> del barrio si<br />
sentono più sicuri ad at<strong>tra</strong>versare l’area<br />
proprio perché sono i primi attori coinvolti<br />
a volerla risanare e abbiamo visto come<br />
questo tentativo stia prendendo piede<br />
at<strong>tra</strong>verso la <strong>partecipazione</strong> di<br />
associazioni no profit ed esclusivamente<br />
create dagli <strong>abitanti</strong> stessi. La zona ghetto<br />
o zona cero è abitata maggiormente in<br />
maniera abusiva da immigrati, persone<br />
che non hanno reddito e che presentano<br />
condizioni di forte esclusione sociale ed<br />
economica. Ciò che succede all’interno di<br />
questa area è anche fortemente<br />
aggravato dal continuo conflitto interno<br />
posto <strong>tra</strong> le differenti culture, infatti vi si<br />
trovano <strong>abitanti</strong> abusivi come gitani<br />
spagnoli o rumeni, marocchini, senegalesi<br />
ecc.. <strong>Il</strong> maggior conflitto è accanito <strong>tra</strong> i<br />
gitani che si contendono ripetutamente<br />
l’accaparramento delle occupazioni<br />
abusive. Le restanti etnie costituiscono un<br />
sistema di micro-criminalità che insieme<br />
all’etnia gitana rispecchia esattamente<br />
quella di una condizione di totale<br />
insicurezza per un passante o abitante<br />
limitrofo del barrio. Ciò che è utile, al fine<br />
di <strong>tra</strong>cciare i giusti lineamenti progettuali,<br />
riguarda la posizione e la localizzazione<br />
all’interno della quale si trovano. Notando<br />
come l’occupazione abbia preso forma<br />
sembrerebbe che questa sia avvenuta<br />
essenzialmente in cinque calles principali<br />
che sono calle escalente o carrer<br />
d’escalante in valenciano, Benliurre,<br />
Progrés , Navarro e Baracca, creando un<br />
un grande isolato di occupazioni abusive<br />
all’esterno del quale si trovano i passaggi<br />
pedonali principali che però risultano<br />
interrotti in termini fisici e anche in termini<br />
di percorribilità perché non vengono<br />
oltrepassati a causa dell’insicurezza<br />
sociale.<br />
187<br />
Seguramente los habitantes del barrio se<br />
sienten más seguros a a<strong>tra</strong>vesar la zona<br />
precisamente porque son los primeros<br />
actores implicados a querer sanar y hemos<br />
visto cómo este intento está infil<strong>tra</strong>ndo a<br />
<strong>tra</strong>vés de la participación de asociaciones<br />
no profit y exclusivamente creadas por los<br />
habitantes mismos. La zona gueto o zona<br />
cero está habitada mayormente en forma<br />
abusiva por inmigrantes, personas que no<br />
t i e n e n i n g r e s o s y q u e p r e s e n t a n<br />
condiciones de fuerte exclusión social y<br />
económica. Lo que sucede en el interior de<br />
esta zona es también fuertemente<br />
agravado por el continuo conflicto interno<br />
puesto entre las diferentes culturas, en<br />
efecto se encuen<strong>tra</strong>n habitantes abusivos<br />
como gitanos españoles o rumanos,<br />
marroquíes, senegaleses etc... El mayor<br />
conflicto encarnizado entre los gitanos que<br />
se disputan repetidamente la<br />
accaparramento las ocupaciones abusivas.<br />
Las demás etnias constituyen un sistema<br />
de micro-delincuencia que junto a la etnia<br />
gitana refleja exactamente la de una<br />
condición de total inseguridad para que<br />
pase o habitante vecino del barrio. Lo que<br />
es útil, con el fin de <strong>tra</strong>zar los justos rasgos<br />
de diseño, a la posición y la localización<br />
dentro de la cual se encuen<strong>tra</strong>n.<br />
Constatando como el empleo ha tomado<br />
forma parece que esta se ha producido<br />
fundamentalmente en cinco calles<br />
principales que se calle escalente o carrer<br />
d'escalante en valenciano, Benliurre,<br />
Progrés , Navarro y Baracca, creando un<br />
gran aislado de ocupaciones abusivas<br />
fuera del cual se encuen<strong>tra</strong>n los pasos<br />
p e a t o n a l e s p r i n c i p a l e s p e r o s o n<br />
interrumpidos en términos físicos y también<br />
en términos de <strong>tra</strong>vesía porque no rebasan<br />
a causa de la inseguridad social.
Ciò su cui si cerca di intervenire nelle azioni<br />
p r o g e t t u a l i r i g u a r d a p r o p r i o l a<br />
pedonalizzazione di queste direttrici<br />
principali che si insinuano nella zona ghetto<br />
cercando di ricucirne la <strong>tra</strong>ma viaria e<br />
pedonale e la oltrepassano fino a<br />
raggiungere i lati esterni del barrio che<br />
hanno come direzione sud il mare, a nord il<br />
centro di valencia, a est il porto e il<br />
C a n y a m e l a r e a o v e s t i l c a m p u s<br />
universitario. Questo piccolo intervento di<br />
pedonalizzazione ci permette di ricucire la<br />
<strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> at<strong>tra</strong>verso interventi puntuali.<br />
Infatti pensare solo ad una<br />
pedonalizzazione non avrebbe senso se<br />
non venisse seguita da un obiettivo<br />
maggiore che riguarda quello di intervenire<br />
nei punti deboli e insicuri del barrio.<br />
Percorrendo il barrio si trovano forti pieni e<br />
vuoti come abbiamo visto fino ad ora, i vuoti<br />
sono gli spazi lasciati dalle post-demolizioni<br />
eseguite dall’ Ayuntamento e bloccate dagli<br />
<strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong>. Questi spazi per fare<br />
in modo che la <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> si ricolleghi al<br />
suo interno dovrebbero essere ricuciti<br />
ospitando delle attività sociali. Per risolvere<br />
tale criticità si è pensato alle forti risorse<br />
sociali presenti sul territorio che investono<br />
nell’integrazione, aggregazione,<br />
educazione e cooperazione sociale <strong>locale</strong>,<br />
le associazioni ad orientamento ecologico<br />
come quella con cui sono stati presi contatti<br />
di riferimento in questo caso che è<br />
<strong>Cabanyal</strong> Horta. <strong>Cabanyal</strong> Horta è un<br />
associazione di giovani ragazzi che si<br />
occupano di investire negli spazi<br />
abbandonati, post-demoliti o<br />
semplicemente incolti del barrio e attivare<br />
azioni educative e di aggregazione al fine di<br />
incentivare gli spazi incolti come orti urbani<br />
sociali. A questo proposito i lineamenti<br />
progettuali riguardano l’integrazione di<br />
questi spazi anche nella zona ghetto.<br />
188<br />
Lo que se intenta intervenir en las acciones<br />
de diseño se refiere precisamente a la<br />
peatonalización de estas directrices<br />
principales que se insinúan en la zona gueto<br />
intentando ricucirne la <strong>tra</strong>ma vial y peatonal y<br />
la cruzan hasta llegar a los lados externos del<br />
barrio que tienen como dirección Sur el mar,<br />
al norte el centro de <strong>Valencia</strong>, est el puerto y<br />
el Canyamelar y al oeste el campus<br />
universitario. Este pequeño intervención de<br />
peatonalización nos permite curar la <strong>tra</strong>ma<br />
<strong>urbana</strong> a <strong>tra</strong>vés de intervenciones puntuales.<br />
En efecto pensar solo a una peatonalización<br />
no tendría sentido si no fuese seguida por un<br />
objetivo mayor que se refiere a la de<br />
intervenir en los puntos débiles e inseguros<br />
del barrio. Recorriendo el barrio se<br />
encuen<strong>tra</strong>n fuertes llenos y vacíos como<br />
hemos visto hasta ahora, los vacíos son los<br />
espacios dejados por las post-demoliciones<br />
efectuadas por el Ayuntamento y bloqueadas<br />
por los habitantes del <strong>Cabanyal</strong>. Estos<br />
espacios para hacer de manera que la <strong>tra</strong>ma<br />
<strong>urbana</strong> se conecte en su interior deberían ser<br />
ricuciti albergando las actividades sociales.<br />
Para resolver este criticidad se ha pensado<br />
en las fuertes recursos sociales presentes en<br />
el territorio que invierten en la integración,<br />
agregación, educación y cooperación social<br />
local, las asociaciones a orientación<br />
ecológica como aquella con que se han<br />
tenido contactos de referencia en este caso,<br />
que es <strong>Cabanyal</strong> Horta. <strong>Cabanyal</strong> Horta es<br />
una asociación de jóvenes chicos que se<br />
ocupan de invertir en los espacios<br />
abandonados, post-demolidos o simplemente<br />
baldíos del barrio y activar acciones<br />
educativas y de agregación al fin de fomentar<br />
los espacios baldíos como huertos sociales<br />
urbanos. A este respecto, los rasgos de<br />
diseño se refieren a la integración de estos<br />
espacios también en la zona gueto.
Oltre ad intervenire in termini di<br />
aggregazione e cooperazione si tenta di<br />
attivare percorsi di integrazione di reddito<br />
per gli <strong>abitanti</strong> poveri del <strong>Cabanyal</strong>. Questa<br />
azione è volta sia ai fini sociali sia urbani<br />
che economico, perché si tenta di<br />
ripristinare una filiera di attività con il<br />
territorio che come abbiamo visto e<br />
ripercorso fino ad ora è strettamente legata<br />
e connessa al modello sociale del<br />
<strong>Cabanyal</strong>. Lì dove una volta vi erano gli<br />
<strong>abitanti</strong> che si dedicavano alla pesca, alla<br />
costruzione e alla gestione del loro orto,<br />
cerchiamo di immaginare oggi un <strong>Cabanyal</strong><br />
rigenerato dove oggi gli occupanti possano<br />
integrarsi, ripristinare le condizioni di<br />
povertà ed essere inclusi nel barrio. <strong>Il</strong><br />
tentativo di inclusione sembra essere<br />
fortemente avvantaggiato e già avviato<br />
dalle associazioni attualmente presenti che<br />
at<strong>tra</strong>verso vari eventi cercano di ri-occupare<br />
le aree vuote in memoria dei valori culturali<br />
ed etnografici del <strong>Cabanyal</strong> interagendo<br />
fortemente con i poveri occupanti. A questo<br />
scenario si aggiunge anche la richiesta<br />
esplicita <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong> che<br />
durante le interviste hanno dichiarato<br />
apertamente la loro <strong>identità</strong> e hanno<br />
manifestato il loro forte interesse<br />
all’integrazione sociale purché non si perda<br />
la memoria del luogo. Insomma gli originari<br />
<strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong> sarebbero disposti a<br />
qualsiasi cosa purché il loro barrio non<br />
venga distrutto dalle attività di meccanica<br />
urbanizzazione. A tal proposito, come<br />
espresso sin dall’inizio, i lineamenti<br />
progettuali si avvalgono fortemente delle<br />
proposte emerse dagli <strong>abitanti</strong> e purché<br />
questi abbiamo riscontro sono stati pensati<br />
oltre alla conversione <strong>degli</strong> “spazi vuoti” in<br />
“spazi liberi per la coltivazione <strong>degli</strong> orti<br />
sociali” anche “spazi di eventi per<br />
rieducazione alla memoria del barrio.<br />
189<br />
Además de intervenir en términos de<br />
agregación y cooperación se intenta activar<br />
vías de integración de ingresos para los<br />
habitantes pobres del <strong>Cabanyal</strong>. Esta acción<br />
está destinada tanto a los efectos sociales<br />
urbanos que económico, porque se intenta<br />
restablecer una cadena de actividades con<br />
el territorio que, como hemos visto hasta<br />
ahora está estrechamente relacionada y<br />
vinculada al modelo social del <strong>Cabanyal</strong>. Allí<br />
donde una vez vi eran los habitantes que se<br />
dedicaban a la pesca, la construcción y la<br />
gestión de su orto, <strong>tra</strong>temos de imaginar hoy<br />
un <strong>Cabanyal</strong> regenerado donde hoy los<br />
ocupantes puedan integrarse, restablecer las<br />
condiciones de pobreza y ser incluidos en el<br />
barrio. El intento de inclusión parece estar<br />
fuertemente beneficiado y ya iniciado por las<br />
asociaciones actualmente presentes que a<br />
<strong>tra</strong>vés de diversos acontecimientos <strong>tra</strong>tan de<br />
re-ocupar las zonas vacías en memoria de<br />
los valores culturales y etnografici del<br />
<strong>Cabanyal</strong> interactuando fuertemente con los<br />
pobres ocupantes. En este escenario se<br />
añade también la petición expresa de los<br />
habitantes del <strong>Cabanyal</strong> que durante las<br />
entrevistas han declarado abiertamente su<br />
identidad y han manifestado su fuerte interés<br />
en la integración social siempre que no se<br />
pierda la memoria del lugar. En definitiva los<br />
originarios habitantes del <strong>Cabanyal</strong> estarían<br />
dispuestos a cualquier cosa siempre que su<br />
barrio no sea destruida por las actividades<br />
de mecánica urbanización. En este sentido,<br />
como expresado desde el comienzo, los<br />
rasgos de diseño se acojan fuertemente las<br />
propuestas surgidas por los habitantes y<br />
siempre que estos nos acuse de recibo<br />
fueron pensados además de la conversión<br />
de los “espacios de los "espacios vacíos" en<br />
"espacios libres para el cultivo de los huertos<br />
sociales" también "Espacios de eventos para
Da come si può notare nell’allegato 17.1<br />
questi spazi pensati per rivivere le<br />
<strong>tra</strong>dizioni del patrimonio <strong>locale</strong> si possono<br />
gestire in svariati modi e occasione.<br />
Nell’esempio è illus<strong>tra</strong>ta una mos<strong>tra</strong><br />
fotografica a scopo narrante ma questi<br />
possono essere utilizzati in tutte le forme<br />
ingegnose che gli <strong>abitanti</strong> desiderano<br />
attivare. Oltre a rigenerare e a integrare<br />
questi spazi è stata pensata un’azione di<br />
riqualificazione e collegamento dei siti di<br />
interesse culturale presenti, che sono in<br />
parte attivi e in parte no. Per quanto<br />
riguarda la Lonja de los Pescadores e<br />
Casa del Bous si fa riferimento a proposte<br />
la cui destinazione d’uso è finalizzata<br />
all’integrazione di percorsi inclusivi<br />
at<strong>tra</strong>verso iniziative multietniche. Casa del<br />
Bous in particolar modo, grazie alle<br />
attività delle associazioni e alla loro<br />
determinazione, ha già iniziato ad<br />
intervenire at<strong>tra</strong>verso occasioni ed eventi<br />
mirati all’aggregazione. Nell’ipotesi<br />
progettuale si pensa ad<br />
un’intensificazione di questa attività con<br />
quella della Lonja de los Pescadores nella<br />
sua sezione cen<strong>tra</strong>le della struttura che<br />
attualmente risulta essere completamente<br />
vuota e in disuso a differenza invece dei<br />
locali residenziali che risultano occupati.<br />
All’interno della zona ghetto si trova un<br />
punto di riferimento notevolmente<br />
interessante, manifestando anch’esso più<br />
volte dalle interviste verbali avvenute con<br />
gli <strong>abitanti</strong> e si <strong>tra</strong>tta di Plaça del Doctor<br />
Llorenç de la Flor, antica piazza del<br />
<strong>Cabanyal</strong> che oggi versa in condizioni di<br />
degrado. Per questo spazio l’intervento<br />
progettuale prevede una messa a dimora<br />
dalla pavimentazione, un’accurata<br />
progettazione dei suoi confini con una<br />
vegetazione di alberi da frutto<br />
reeducación a la memoria del barrio”. Como<br />
se puede observar en el anexo 17.1 estos<br />
espacios pensados para revivir las<br />
<strong>tra</strong>diciones del patrimonio local se pueden<br />
gestionar en varios modos y ocasión. En el<br />
ejemplo se expone una mues<strong>tra</strong> fotográfica a<br />
fin narrante pero estos pueden ser utilizados<br />
en todas las formas ingeniosas que los<br />
habitantes desean activar. Además de<br />
regenerar y a integrar estos espacios ha sido<br />
pensada una acción de reciclaje y enlace de<br />
los sitios de interés cultural presentes, que<br />
en parte son activos y en parte no. En cuanto<br />
a la Lonja de los pescadores y Casa del<br />
Bous se hace referencia a propuestas cuyo<br />
destino de uso está dirigida a la integración<br />
de itinerarios de inclusión a <strong>tra</strong>vés de<br />
iniciativas multiétnicas. Casa del Bous en<br />
particular, gracias a las actividades de las<br />
asociaciones y a su determinación, ya ha<br />
comenzado a intervenir a <strong>tra</strong>vés de<br />
ocasiones y eventos dirigidos a la<br />
agregación. En la hipótesis de diseño se<br />
piensa a una intensificación de esta actividad<br />
con la de la Lonja de los pescadores en su<br />
sección cen<strong>tra</strong>l de la estructura que<br />
actualmente resulta ser totalmente vacía y<br />
en desuso a diferencia de en lugar de los<br />
<strong>locale</strong>s residenciales que están ocupados.<br />
Dentro de la zona gueto se encuen<strong>tra</strong> un<br />
punto de referencia muy interesante,<br />
manifestando también varias veces las<br />
entrevistas actas realizadas con los<br />
habitantes y se <strong>tra</strong>ta de Plaça del Doctor<br />
Llorenç de la Flor, antigua plaza del<br />
<strong>Cabanyal</strong> que hoy vive en condiciones de<br />
degradación. Para este espacio la<br />
intervención de diseño prevé una puesta a<br />
moradas la pavimentación, un cuidadoso<br />
diseño de sus fronteras con una vegetación<br />
de árboles frutales,<br />
190
presente nella città a nel barrio, al fine di<br />
ospitare un luogo di aggregazioni con<br />
attività di vario genere, eventi e spettacoli<br />
culturali. Questo punto cruciale e<br />
s<strong>tra</strong>tegico del quartiere da cui si diramano<br />
i percorsi principali pedonali, carrabili e<br />
ciclabili, funge da nodo con il suo<br />
antipodo che si trova lungo la stessa<br />
carrer d’Empar Guillem che collega l’area<br />
verde progettata al fine di racchiudere i<br />
due poli opposti e integrando sia edifici<br />
sottoposti all’interesse di bene culturale<br />
che edifici di interesse economico e<br />
popolare come quello di “El Clot”. Questa<br />
scelta non è casuale, infatti la sua<br />
integrazione e inclusione prevista<br />
all’interno di una forte rete ecologia verde<br />
che pene<strong>tra</strong> i <strong>tra</strong>cciati di at<strong>tra</strong>versamento<br />
del barrio è finalizzata a intensificare il<br />
collegamento, il passaggio e a suscitare<br />
l’interesse del barrio sia ai cittadini che ai<br />
turisti, data la forte e notevole domanda<br />
turistica che riveste il lungomare che<br />
sorge a pochi metri più in là. <strong>Il</strong> tentativo di<br />
collegare questi <strong>tra</strong>cciati at<strong>tra</strong>verso un<br />
collante verde, strutturato da attività<br />
puntuali dipende fortemente dall’interesse<br />
i fornire all’area di studio una prospettiva<br />
diversa.<br />
L’interesse principale è quello di restituire<br />
il legame del mare - barrio- campagna, tre<br />
sistemi che hanno convissuto per anni e<br />
che sono stati interrotti e frammentati<br />
dall’impietosa urbanizzazione e le sue<br />
conseguenti richieste turistiche. Queste<br />
azioni sono pensate anche in vista di uno<br />
sguardo estetico più gradevole,<br />
introducendo interventi di street art<br />
narrativa lungo gli assi principali in grado<br />
di suscitare i passanti alla curiosità e alla<br />
scoperta del barrio.<br />
presente en la ciudad en el barrio, a fin de<br />
albergar un lugar de agregaciones con<br />
actividades de diverso género, eventos y<br />
espectáculos culturales. Este punto crucial y<br />
es<strong>tra</strong>tégico del barrio que se esparcen los<br />
r e c o r r i d o s p r i n c i p a l e s p e a t o n a l e s ,<br />
<strong>tra</strong>nsitables y bici, actúa de nodo con su<br />
antipodo que se encuen<strong>tra</strong> a lo largo de la<br />
misma carrer d'Empar Guillem que conecta<br />
la zona verde diseñada con el fin de<br />
condensar los dos polos opuestos y<br />
integrando tanto edificios sometidos al<br />
interés de bien cultural que edificios de<br />
interés económico y popular como el de "El<br />
Clot". Esta elección no es casual, porque su<br />
integración e inclusión prevista en el interior<br />
de una fuerte red ecología verde que pene<strong>tra</strong><br />
los <strong>tra</strong>zados de cruce del barrio está<br />
orientada a intensificar el enlace, el paso y a<br />
suscitar el interés del barrio tanto a los<br />
ciudadanos que los turistas, dada la fuerte y<br />
notable demanda turística que reviste el<br />
lungomare que surge a pocos metros más<br />
allá. El intento de relacionar estos <strong>tra</strong>zados<br />
mediante un aglutinante verde, estructurado<br />
d e a c t i v i d a d e s p u n t u a l e s d e p e n d e<br />
f u e r t e m e n t e p o r e l i n t e r é s d e l o s<br />
proporcionar en el área de estudio una<br />
perspectiva diferente.<br />
El interés principal es el de devolver el<br />
vínculo del mar - barrio- campaña, tres<br />
sistemas que han convivido durante años y<br />
que fueron interrumpidos y fragmentados por<br />
l a d e s p i a d a d a u r b a n i z a c i ó n y s u s<br />
consiguientes demandas turísticas. Estas<br />
acciones son pensad en vista de una mirada<br />
estético más agradable, introduciendo<br />
intervenciones de street art narrativa a lo<br />
largo de los principales ejes capaces de<br />
suscitar los <strong>tra</strong>nseúntes la curiosidad y el<br />
descubrimiento del barrio.<br />
191
Questi interventi sono pensati per lo più<br />
sulle facciate delle medianeras, (termine<br />
argentino con cui si indicano le pareti<br />
verticali senza finestre, che non trova un<br />
corrispettivo significato in italiano) dove<br />
sembrano già aver preso ispirazione sia<br />
nel barrio che in alcune zone del centro<br />
della città. Queste parti verrano collegate<br />
da <strong>tra</strong>cciati principali e secondari in modo<br />
da sottolineare la loro gerarchizzazione e<br />
da permettere un flusso e una domanda<br />
diversificata. A questo scenario a "scala di<br />
quartiere” si integrano i siti di interesse<br />
culturale che interessano le aree cen<strong>tra</strong>li<br />
dell’intero poblados marítimos come las<br />
Arenas, vecchio lido del <strong>Cabanyal</strong> prima<br />
di ricezione turistica pubblica e oggi<br />
privata, per tale motivo si propone di<br />
attivare il suo utilizzo, almeno in parte, al<br />
pubblico, e il mercato del <strong>Cabanyal</strong> che<br />
viene collegato at<strong>tra</strong>verso l’interno<br />
percorso ciclo-pedonale pensato<br />
progettualmente per tutto il quartiere in<br />
modo da ricucire le aree scoperte da<br />
percorsi ciclabili. Ricordiamo che la città<br />
di <strong>Valencia</strong> è fortemente interessante per<br />
quanto riguardo la mobilità dolce e<br />
sostenibile infatti questa ottiene un gran<br />
numero di richieste oggigiorno soprattutto<br />
perché è in grado di fornire un’ottima<br />
domanda. Infatti, i percorsi ciclabili e<br />
pedonali sono estremamente pensati e<br />
progettati in tutta la città e facilmente<br />
raggiungibili grazie alle nuove tecnologie<br />
di “city and mobility”, servendosi di una<br />
semplice applicazione e pagando un<br />
irrisorio abbonamento (esempio: trenta<br />
euro abbonamento annuale) si può<br />
usufruire di un servizio a “continua portata<br />
di mano” prendendo la bici più vicina al<br />
raggio di sosta e facilmente riponibile<br />
nella stazione di parcheggio della zona di<br />
destinazione.<br />
192<br />
Estas intervenciones están pensados para el<br />
más sobre las fachadas de las medianeras,<br />
(término argentino con que se indican las<br />
paredes verticales sin ventanas), donde<br />
parecen ya haber tomado inspiración tanto<br />
en el barrio que en algunas zonas del centro<br />
de la ciudad. Estas partes se concederán<br />
conectadas por <strong>tra</strong>zados principales y<br />
secundarios en forma de destacar su<br />
jerarquización y permitir un flujo y una<br />
demanda diversificada. En este escenario a<br />
"escala de barrio" se complementan los<br />
lugares de interés cultural que interesan a<br />
las zonas cen<strong>tra</strong>les de todo el poblados<br />
marítimos como las arenas, viejo lido del<br />
<strong>Cabanyal</strong> antes de recepción turística<br />
pública y hoy privada, por tal motivo se<br />
propone activar su utilización, al menos en<br />
parte, al público, y el mercado del <strong>Cabanyal</strong><br />
que se conectará a <strong>tra</strong>vés del interior<br />
recorrido ciclo-peatonal pensado en el<br />
proyecto para todo el barrio en forma de<br />
solventar las zonas descubiertas por<br />
itinerarios para bicicletas. Recordemos que<br />
la ciudad de <strong>Valencia</strong> es muy interesante en<br />
cuanto a la movilidad dulce y sostenible<br />
porque esta obtiene un gran número de<br />
solicitudes hoy sobre todo porque es capaz<br />
de ofrecer una buena pregunta. En efecto,<br />
los recorridos de bici y peatonales son muy<br />
pensados y diseñados en toda la ciudad y<br />
fácilmente accesibles gracias a las nuevas<br />
tecnologías de "City and mobility",<br />
sirviéndose de una simple aplicación y<br />
pagando un irrisorio suscripción (ejemplo:<br />
treinta euros suscripción anual) se puede<br />
disfrutar de un servicio a "continúa alcance<br />
de la mano" tomando la bici más cercana al<br />
radio de parada y fácilmente puesta en la<br />
estación de parking de la zona de destino.
Si chiama Valenbisi ed è una forte attività di<br />
bike sharing che dovrebbe essere adottata<br />
da tante altre città, <strong>tra</strong> cui sicuramente<br />
quelle italiane. In tutta la città esistono circa<br />
300 stazioni di bici e fra quelle mancanti<br />
risultano quelle della zona del <strong>Cabanyal</strong>.<br />
Per tale motivo oltre alla pedonalizzazione,<br />
la “ciclabilizzazione” è un ulteriore<br />
strumento di ottima portata che permette, in<br />
questo caso, l’incontro di due “rotte”<br />
parallele che si incon<strong>tra</strong>no in un unico<br />
punto, il <strong>Cabanyal</strong> e i suoi siti di interesse<br />
storico e culturale, at<strong>tra</strong>verso la cucitura di<br />
questa “rete di offerta patrimoniale”. Le<br />
azioni puntuali e circoscritte progettate per<br />
<strong>tra</strong>rre delle linee guida ad un’ipotetica<br />
riqualificazione del <strong>Cabanyal</strong> sono<br />
destinate prevalentemente alla discussione<br />
<strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> del luogo, primi attori<br />
coinvolti, che po<strong>tra</strong>nno scegliere di attivare<br />
percorsi di realizzazione, scandite in<br />
tempistiche differenti, at<strong>tra</strong>verso l’aiuto<br />
delle associazioni presenti e attive sul<br />
territorio. Un esempio pratico e immediato<br />
è l’azione che prende come riferimento la<br />
realizzazione <strong>degli</strong> orti sociali, che può<br />
essere attuata at<strong>tra</strong>verso l’ausilio<br />
dell’associazione di orientamento ecologico<br />
già presente sul territorio, nonché<br />
“<strong>Cabanyal</strong> Horta”. Mentre le attività<br />
educative storico-culturali possono essere<br />
gestite dalle associazioni culturali come<br />
“Salvem el <strong>Cabanyal</strong>” Le tempistiche per le<br />
azioni puntuali dipendono strettamente da<br />
questa corrispondenza e possono essere<br />
attuate in tempi più o meno brevi, mentre<br />
quelle di che riguardano le azioni che<br />
dipendono strettamente le opere di<br />
riqualificazione circoscritte all’area generale<br />
del quartiere marittimo dipendono dalla<br />
volontà amminis<strong>tra</strong>tiva e possono essere<br />
realizzati in tempi medio-lunghi.<br />
Se llama Valenbisi y es una intensa actividad<br />
de bike sharing que debería ser adoptada<br />
por tantas o<strong>tra</strong>s ciudades, entre lo que<br />
seguramente las italianas. En toda la ciudad<br />
existen aproximadamente 300 estaciones de<br />
bici y entre las que faltan son las de la zona<br />
del <strong>Cabanyal</strong>. Por este motivo, además de la<br />
peatonalización, la "ciclabilización" es un<br />
instrumento adicional de gran alcance que<br />
permite, en este caso, el encuentro de dos<br />
"rutas" paralelas que se encuen<strong>tra</strong>n en un<br />
único punto, el <strong>Cabanyal</strong> y sus sitios de<br />
interés histórico y cultural, a <strong>tra</strong>vés de la<br />
costura de esta "red de oferta patrimonial".<br />
Las acciones puntuales y delimitadas<br />
diseñadas para ex<strong>tra</strong>er las líneas guía en<br />
una hipotética recuperación del <strong>Cabanyal</strong> se<br />
destinarán principalmente a la discusión de<br />
los habitantes del lugar, primeros actores<br />
implicados, que podrán elegir de activar vías<br />
de realización, marcadas en horarios<br />
diferentes, a <strong>tra</strong>vés de la ayuda de las<br />
asociaciones presentes y activas en el<br />
territorio. Un ejemplo práctico e inmediato es<br />
la acción que toma como referencia la<br />
realización de los huertos sociales, que<br />
puede ser aplicada a <strong>tra</strong>vés de la ayuda de<br />
la asociación de orientación ecológica ya<br />
presente en el territorio, así como "<strong>Cabanyal</strong><br />
Horta". Mien<strong>tra</strong>s que las actividades<br />
educativas histórico-culturales pueden ser<br />
gestionadas por las asociaciones culturales<br />
como "Salvem el <strong>Cabanyal</strong>" los plazos para<br />
l a s a c c i o n e s p u n t u a l e s d e p e n d e n<br />
estrechamente de esta correspondencia y<br />
podrán ser aplicadas en tiempos más o<br />
menos breves, mien<strong>tra</strong>s que las que afectan<br />
las acciones que dependen estrechamente<br />
de las obras de readaptación delimitadas en<br />
el área general del barrio marítimo dependen<br />
de la voluntad adminis<strong>tra</strong>tiva y podrán ser<br />
realizados en tiempos medio-largos.<br />
Si rimanda alla visione <strong>degli</strong> allegati: 16, Se remite a la visión de los anexos: 16, 17,<br />
17, 17.1.<br />
17.1.<br />
193
CONCLUSIONI<br />
CONCLUSIONES<br />
L’analisi sul fenomeno <strong>degli</strong> insediamenti El análisis sobre el fenómeno de los<br />
informali nel contemporaneo contesto a s e n t a m i e n t o s i n f o r m a l e s e n e l<br />
mondiale della globalizzazione è una contemporáneo contexto mundial de la<br />
dura prova per chi tenta di sviluppare globalización es una dura prueba para<br />
interventi di pianificazione at<strong>tra</strong>verso la quien intenta desarrollar intervenciones<br />
cooperazione allo sviluppo. Ogni de planificación mediante la cooperación<br />
contesto è circoscritto e presenta un al desarrollo. Cada contexto se<br />
modello diversificato che può riflettersi circunscribe y presenta un modelo<br />
nelle dinamiche identitarie locali o meno. diversificado que puede reflejarse en las<br />
Allo stesso tempo ogni realtà informale dinámicas de identidad local. Al mismo<br />
presenta modi diversi dell’habitare tiempo toda realidad informal presenta<br />
collettivo, ma in qualche modo è in grado d i s t i n t o s m o d o s d e h a b i t a r e n<br />
di fornirci insegnamenti di indagine colectividad, sino en cierto modo es<br />
partendo dagli <strong>abitanti</strong> stessi. Le forme di c a p a z d e d a r n o s l e c c i o n e s d e<br />
appropriazione <strong>degli</strong> spazi <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> investigación partiendo de los habitantes<br />
sono l’espressione della capacità di mismos. Las formas de apropiación de<br />
adattare il loro modus vivendi nelle città, los espacios de los habitantes son la<br />
rendendosi auto-sufficienti nonostante la expresión de la capacidad de adaptar su<br />
scarsità delle risorse. <strong>Il</strong> più delle volte le modus vivendi en las ciudades,<br />
loro pratiche di sopravvivenza si haciéndose auto-suficientes a pesar de la<br />
radicano al contempo al processo escasez de recursos. Muchas veces sus<br />
evolutivo, rimanendone escluse, prácticas de supervivencia se arraigan al<br />
at<strong>tra</strong>verso il quale nel lungo periodo mismo tiempo al proceso evolutivo,<br />
riescono a creare la loro dinamica rimanendone excluidas, mediante el cual<br />
identitaria e il loro modello sociale. en el largo plazo logran crear su<br />
L’obiettivo della tesi è quello di affermare dinámica identitaria y su modelo social. El<br />
che at<strong>tra</strong>verso l’indagine minuziosa e objetivo de la tesis es el de afirmar que a<br />
attenta, nel rispetto del giusto approccio <strong>tra</strong>vés de la investigación minuciosa y<br />
a l t e r r i t o r i o e a l s u o s i s t e m a atenta, respetando el enfoque correcto al<br />
antropologico, è possibile risalire ad una territorio y a su sistema antropológico, es<br />
ridefinizione semplice di questi spazi posible localizar a una redefinición simple<br />
c o n fl i t t u a l i , m e s s i i n c r i s i de estos espacios conflictivos, puestos<br />
d a l l ’ u r b a n i z z a z i o n e s e l v a g g i a e en crisis por la urbanización salvaje y<br />
sottoposti ai ritmi meccanici della sometidos a los ritmos mecánicos de la<br />
globalizzazione.<br />
globalización.<br />
194
Le puntuali s<strong>tra</strong>tegie di intervento sono<br />
tali proprio perché, come avviene in molti<br />
casi del genere, la frammentazione<br />
dell’occupazione abusiva si ripercuote<br />
sull’alterazione del tessuto urbano. Nel<br />
caso del <strong>Cabanyal</strong>, gli insediamenti<br />
abusivi ricoprono un’area fortemente<br />
patrimoniale dal punto di vista storico,<br />
culturale e sociale, per tale motivo le<br />
azioni previste, nel rispetto di tutti gli<br />
attori coinvolti nonché essenziali<br />
all’individuazione del modello sociale,<br />
sono in grado di fornire un ottimo<br />
r i f e r i m e n t o d i i n d a g i n e s u c u i<br />
comprendere come differenti etnie e<br />
culture possano consolidarsi in un lungo<br />
periodo ed essere la stessa chiave di<br />
lettura per eventuali lineamenti di<br />
riqualificazione <strong>urbana</strong> .<br />
Las puntuales es<strong>tra</strong>tegias de intervención<br />
son tales precisamente porque, como<br />
ocurre en muchos casos del género, la<br />
fragmentación del empleo abusivo<br />
repercute sobre la alteración del tejido.<br />
E n e l c a s o d e l C a b a n y a l , l o s<br />
asentamientos abusivos ocupan un área<br />
fuertemente patrimonial desde el punto<br />
de vista histórico, cultural y social, por tal<br />
motivo las acciones previstas, en<br />
cumplimiento de todos los actores<br />
implicados, así como esenciales a la<br />
determinación del modelo social, son<br />
capaces de proporcionar una excelente<br />
re f e re n c i a d e i n v e s t i g a c i ó n q u e<br />
comprender cómo diferentes etnias y<br />
culturas puedan consolidarse en un largo<br />
período de tiempo y ser la misma clave<br />
de lectura para posibles rasgos de<br />
regeneración <strong>urbana</strong> .<br />
195
La promessa è che<br />
ancora e ancora,<br />
dall’immondizia, le penne<br />
sparse, le ceneri e i corpi<br />
spezzati, qualcosa di<br />
nuovo e di bello potrà<br />
nascere<br />
-John Berger<br />
”<br />
196
Bibliografia<br />
A. Magnaghi, Una metodologia analitica per la progettazione identitaria del territorio. (a<br />
cura di), Rappresentare i luoghi, metodi e tecniche, Alinea , Firenze 2001.<br />
A. Magnaghi, <strong>Il</strong> Territorio bene comune. Firenze University Press, Firenze, 2012.<br />
Alejandro Lavid Saiz e Isabel Tort Ausina, La barraca <strong>Valencia</strong>na: Aspectos climáticos y<br />
construcción <strong>tra</strong>dicional. UPV, <strong>Valencia</strong>, 2016.<br />
Beatriz Santamarina Campos, El oficio de la resistencia. Salvem y Viu al <strong>Cabanyal</strong> como<br />
formas de contención del urbanismo neoliberal . Departament de Sociologia i Antropologia<br />
Social Facultat de Ciències Socials, Universitat de València, 2014.<br />
Carmen Egea Jiménez José Antonio Nieto Calmaes<strong>tra</strong> Javier Domínguez Clemente René<br />
A. González Rego, Vulnerabilidad del tejido social de los barrios desfavorecidos de<br />
Andalucía, Análisis y potencialidades. Centro de Estudios Andaluces, Consejería de la<br />
Presidencia, Junta de Andalucía, Seville, 2008.<br />
David Estal Herrero, Propuesta de rehabilitación del bloque de portuarios de viviendas<br />
sociales Ruiz Jarabo. El <strong>Cabanyal</strong>, <strong>Valencia</strong>, 2013.<br />
F. Governa, La dimensione territoriale dello sviluppo socio-economico <strong>locale</strong>: dalle<br />
economie esterne distrettuali alle componenti del milieu, in A. Magnaghi<br />
(ed.), Rappresentare i luoghi. Metodi e tecniche, Firenze, ALINEA, 2001.<br />
Fernández-Pacheco Sánchez, MaIsabel Domínguez García, Isabel, Los PGOU de<br />
<strong>Valencia</strong>, una visión global. Planes previos al PGOU de 1988. Ayuntamento de <strong>Valencia</strong>,<br />
2010.<br />
Gaja Dìaz Fernando, Grandi eventi, grandi progetti: una scommessa ad alto rischio, in<br />
Territorio di Department of Architecture and Urban Studies Polimi, 2009.<br />
Galliazzo Andrea, Slum fenomeno globale. Un approfondimento sulle realtà urbane e<br />
spaziali dei quartieri marginali nella contemporaneità. POLIMI, Mantova, 2010.<br />
Giancarlo Paba, Raffaele Paloscia, Iacopo Zetti, Piccole città e <strong>tra</strong>sformazione ecologica.<br />
Un laboratorio di progettazione nel Sahel nigerino. L'Harmattan Italia, Torino, 1998.<br />
Lucia Carle, Dinamiche identitarie. Antropologia storica e territori. Firenze<br />
Press, Firenze, 2012.<br />
University<br />
Lucia Carle, La patria <strong>locale</strong>. L’<strong>identità</strong> dei montalcinesi dal VVI al XX secolo. Marsilio,<br />
Venezia, 1996.<br />
Marilena Vecco, L'evoluzione del concetto di patrimonio culturale. Franco Angeli, Milano,<br />
2007 .<br />
Mike Davis, <strong>Il</strong> pianeta <strong>degli</strong> slum. Feltrinelli, Milano, 2006.<br />
197
Municipalità di <strong>Valencia</strong>, Plan Especial de Protección y Reforma Interior (PEPRI) del<br />
<strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar, <strong>Valencia</strong>, 1998.<br />
Pastor Villa, Rosa; Santisteban Cazorla, María Pe<strong>tra</strong>; Rodríguez Pasamontes, Jesús. El<br />
<strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar un conjunto histórico (des)protegido. VII Congreso Internacional<br />
de Ordenación del Territorio, Madrid. Entidad organizadora: Fundación CONAMA,<br />
Universidad Complutense de Madrid. Ministerio de Hacienda y Adminis<strong>tra</strong>ciones Públicas,<br />
Gobierno de Canarias y Colegio de Geógrafo, 2014 .<br />
Plataforma Salvem El <strong>Cabanyal</strong>, VIII CABANYAL PORTES OBERTES 2005 ART Y<br />
CIUTADANIA, <strong>Valencia</strong>, 1998.<br />
R. Paloscia, E. Tarsi (a cura di), Città e territorio oltre il Nord. Numero monografico di<br />
Contesti n. 1, 2012, 2013.<br />
R. Paloscia, Epilogo. Globalizaciòn y cooperacion internacional in Yasser Farres Delgado,<br />
Alberto Mataràn Ruiz (eds.) Otro municipio es posible? Guanabacoa en La Habana.,<br />
Editorial A<strong>tra</strong>pasueños, Sevilla, 2013 pp. 260 – 268.<br />
R. Paloscia, <strong>Il</strong> territorio: una risorsa fondamentale per lo sviluppo umano. in P. Orefice, R<br />
Sampson Granera, G. Del Gobbo (a cura di) Potenziale umano e patrimonio territoriale,<br />
Liguori, Napoli, 2010, pp 233-238.<br />
R. Paloscia, Oltre il Nord. Dalla globalizzazione al 'buen vivir' in Contesti n. 1, 2012, 2013.<br />
Rosa, Pastor Villa, El <strong>Cabanyal</strong>: Lectura de las estructuras de la edificación. Ensayo<br />
tipológico residencial 1900-1936. Tesis Universitat Politècnica de València.<br />
Teresa Colletta, TRA STORIA E RECUPERO: Le cittá portuali dell’impero spagnolo<br />
nell'etá di Filippo II. L'etá del confronto e la riqualificazione dei fronti a mare storici.<br />
Edizioni Kappa, Roma, 2009.<br />
198
Sitografia<br />
http://cabanyalhorta.wixsite.com/cabanyalhorta<br />
http://centrodedescargas.cnig.es/CentroDescargas/<strong>locale</strong>?request_<strong>locale</strong>=es<br />
http://valenciadesaparecida.blogspot.com/search?q=cabanyal<br />
http://viva-valencia-cabanyal.com/history-of-cabanyal/<br />
http://www.cabanyal.com/nou/?lang=en<br />
http://www.detectivemejias.es/la-ciudad/breve-historia-cartografica-de-valencia/<br />
http://www.icv.gva.es/<br />
http://www.icv.gva.es/auto/aplicaciones/Atlas/Demografia/?<strong>locale</strong>=vl<br />
http://www.urbanlivinglab.net/valencia/<br />
https://alarcos.esi.uclm.es/per/fruiz/pobesp/index.htm<br />
https://losojosdehipatia.com.es/exposiciones/valencia-en-blanc-i-negre-iii-el-cabanyal-1900-1991-<br />
fotografies-de-la-familia-vidal/<br />
https://www.plancabanyal.es/planos.php<br />
https://www.valenciaplaza.com<br />
199
200
APPENDICE FOTOGRAFICA<br />
APÉNDICE FOTOGRÁFICA<br />
201
202
Vista del <strong>Cabanyal</strong> da Carrer de les Drassanes<br />
203
204
Alle spalle del <strong>Cabanyal</strong><br />
Occupazione abusiva nell’area del “Clot”<br />
205
206
Vivere gli spazi degradati<br />
207
208
Verso il mare<br />
La Lonja de los Pescadores<br />
209
210
Street art <strong>tra</strong> le s<strong>tra</strong>de del <strong>Cabanyal</strong><br />
“<strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong> è patrimonio di <strong>Valencia</strong>”<br />
211
212
Spazio vuoto post-demolizione<br />
<strong>Il</strong> vuoto urbano visto da Calle San Pedro<br />
213
214
Calle San Pedro al Tramonto<br />
Degrado urbano nel Canyamelar<br />
215
216
Vuoti del Canyamelar<br />
“Passaggi nascosti” nel <strong>Cabanyal</strong><br />
217
218
Demolizioni in Calle san Pedro<br />
219
220
Tra chi vende e chi demolisce<br />
Degrado in Calle del Pintor Ferrandis<br />
221
222
Calle del Mediterráneo di giorno e di notte<br />
223
224
Edifici abbandonati in Calle del Mediterráneo<br />
225
226
227<br />
Edificio in stile popolare su Calle Mediterráneo
228
Edifici in stile popolare abbandonati in Carrer del Progrés del <strong>Cabanyal</strong><br />
Edifici in stile popolare abitati in Carrer del Progrés del <strong>Cabanyal</strong><br />
229
230
Edificio in stile popolare abitato in Carrer d'Antoni Joan<br />
231
232
233<br />
Edificio in stile popolare in Carrer d'Antoni Joan
234
Edifici del <strong>Cabanyal</strong> in Carrer del Progrés<br />
Edifici in stile popolare del Canyamelar<br />
235
236
Edificio in stile popolare in Carrer de Josep Benlliure del <strong>Cabanyal</strong><br />
237<br />
Edifici in stile popolare abitato in Carrer d'Antoni Joan
238
Edificio in stile popolare del <strong>Cabanyal</strong> in Carrer del Progrés<br />
239<br />
Edifici in stile popolare in Carrer d'Antoni Joan del <strong>Cabanyal</strong>
240
Edificio in stile popolare occupato abusivamente in Carrer del Progrés del Cabnayal<br />
241
242
Edifici occupati abusivamente in Carrer del Progrés del Cabnayal<br />
243
244
Edifici occupati abusivamente in Carrer del Progrés del <strong>Cabanyal</strong><br />
245
246
Edifici occupati abusivamente in Carrer del Progrés del <strong>Cabanyal</strong><br />
247
248
Con<strong>tra</strong>sti di stili in Carrer de Marià Cuber nel Canyamelar<br />
Con<strong>tra</strong>sti di stili in Carrer de la Barraca del Canyamelar<br />
249
250
Edificio con architettura modernista in Carrer de la Barraca del Canyamelar<br />
Vivere i propri spazi<br />
251
252
Edificio con architettura modernista in Carrer de la Barraca del Canyamelar<br />
253<br />
Porta murata in Carrer de l'Església del Rosari del Canyamelar
254
Edificio abbandonato in Plaça del Rosari<br />
255<br />
Degrado in Carrer del Progrés del Canyamelar
256
Vista del porto <strong>tra</strong> “Vele e Vents” e l’”antiguo Varadero Público de <strong>Valencia</strong>”<br />
“Las Arenas” vista da Carrer d'Eugènia Viñes<br />
257
258
Parque Doctor Lluch del <strong>Cabanyal</strong><br />
259<br />
Lungomare del <strong>Cabanyal</strong>
260
261
262
ALLEGATI:<br />
1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE<br />
1.1. INQUADRAMENTO DEGLI INSEDIAMENTI MARITTIMI<br />
2. EVOLUZIONE URBANA DEI QUARTIERI MARITTIMI<br />
3. ANALISI DEL TESSUTO URBANO<br />
4. CONFRONTO DELLE TRASFORMAZIONI INSEDIATIVE<br />
5. STATO DI VIVIBILITA’ DELLE AREE IN RELAZIONE ALLO STATO DI<br />
CONSERVAZIONE<br />
6. USO DEL SUOLO E DEI SERVIZI<br />
7. MOBILITA’<br />
8. PREVISIONE DI ADATTAMENTO DEL PEPRI (Plan Especial de Protección y Reforma<br />
Interior)<br />
9. SVILUPPO E CRISI ECONOMICA: LA RELAZIONE TRA EDIFICATO E PORTO<br />
10. LA FORMA VISIVA DEL CABANYAL PERCEPITA NEL SOPRALLUOGO<br />
11. RACCOLTA DELLE MAPPE MENTALI DEGLI ABITANTI<br />
12. L’IMMAGINE DEL CABANYAL RICAVATA DALLE INTERVISTE VERBALI<br />
13. SINTESI INTERPRETATIVA DELL’INDAGINE SOCIOLOGICA<br />
14. CRITICITA’<br />
14.1. STATO DEI FATTO DELLE CRITICITA’<br />
15. PATRIMONIO MATERIALE<br />
15.1. PATRIMONIO IMMATERIALE<br />
16. DALLO STATO DI FATTO ALL’IPOTESI DI PROGETTO<br />
17. LINEAMENTI PER UNA PROPOSTA DI MASTERPLAN<br />
17.1. ESEMPI DI INTERVENTO<br />
263
264
Ringraziamenti<br />
Dedico questi ringraziamenti a tutti colori che si sono sentiti coinvolti nella realizzazione di questo<br />
lavoro di tesi che non è stato per me solo un <strong>tra</strong>guardo didattico ma una grande possibilità di<br />
scoprirmi. Ringrazio il Professor Raffaele Paloscia che mi ha dato la grande possibilità di toccare la<br />
terra oltreoceano, conoscere e sperimentare come l’urbanistica sia un campo vasto e si apra a<br />
differenti culture nel mondo, vedere diversi modi di vivere e conservarli per sempre nel mio<br />
bagaglio di vita. Ringrazio la Professoressa Rosa Pastor Villa che mi ha accolta nell’Università<br />
Politecnica di <strong>Valencia</strong> con tanto gentilezza e sensibilità.<br />
Ringrazio e ringrazierò sempre i miei genitori per l’amore incondizionato, la fiducia, la presenza<br />
silenziosa, la forza e la determinazione <strong>tra</strong>smessi, questo lavoro va a loro che sono stati il motore<br />
delle mie soddisfazioni e la ragione della mia crescita culturale. Ringrazio mio Fratello, mia Nonna,<br />
mia Zia e le mie amiche, che mi hanno sempre sostenuta. Ringrazio Max per la pazienza delle sue<br />
attese ad ogni mio ritorno e sua madre per l’affetto donatemi. Ringrazio Paola per la presenza<br />
costante, per le sue braccia tese a rassicurarmi in ogni momento di sconforto, di debolezza o di<br />
felicità, grazie per i sorrisi, i pianti e le intese fraterne. Grazie a Francesca e Chiara che mi hanno<br />
s<strong>tra</strong>ppato sorrisi anche laddove i miei musi lunghi erano più forti e prepotenti e mi sono state<br />
sempre vicine. Ringrazio tutti colori che hanno creduto in me, permesso di realizzare le mie<br />
esperienze di vita standomi sempre vicina con la consapevolezza che potessi fare sempre meglio,<br />
come Annalisa, perno della mia vita da tanti anni. Ringrazio Linda e Cecilia che sono state la mia<br />
<strong>Valencia</strong>, città del mio Erasmus, i miei passi nel <strong>Cabanyal</strong> e ricordi più belli di questa esperienza li<br />
conservo con loro. Infine ringrazio me stessa per non essermi mai arresa e per aver sempre<br />
creduto di potercela fare anche quando tutto sembrava impossibile, s<strong>tra</strong>volgendo la mia vita con la<br />
forza di un urgano.<br />
265