Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n.94 giugno 2018
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Comuni Interessati Produzione Ordinaria Danno<br />
n° EURO % EURO<br />
ALESSANDRIA 178 243.874.000,00 31,07 75.766.950,00<br />
ASTI 118 116.052.350,00 36,36 42.193.315,00<br />
BIELLA 38 2.768.955,71 47,67 1.319.871,95<br />
CUNEO 146 87.244.440,00 53,92 47.046.047,00<br />
NOVARA 32 4.320.455,31 50,31 2.173.789,57<br />
TORINO 60 51.631.211,89 32,44 16.750.247,17<br />
VCO 18 407.318,13 37,75 153.782,03<br />
VERCELLI 2 50.000,00 60,00 30.000,00<br />
TOTALE 592 506.348.731,04 36,62 185.434.002,72<br />
Figura 3. Distribuzione del danno<br />
per provincia e per settore produttivo<br />
(Analisi della situazione idrologica in<br />
<strong>Piemonte</strong> anno 2017 - ARPA <strong>Piemonte</strong> -<br />
Dipartimento Sistemi Previsionali)<br />
Principali danni fisici alle coltivazioni<br />
arboree:<br />
• Pioppo: diminuzione dell’accrescimento<br />
medio annuale pari al 20 – 30% dovuto alla<br />
riduzione funzionale dell’apparato fogliare<br />
causato dalla siccità primaverile - estiva.<br />
• Nocciolo: i danni da siccità per i nuovi<br />
impianti si manifestano in un ridotto sviluppo<br />
dell’apparato radicale e della stessa<br />
pianta, per i corileti in produzione la<br />
siccità compromette la maturazione nelle<br />
infruttescenze con scarso accrescimento<br />
del frutto che si presenta secco, privo di<br />
polpa e carenti rese produttive.<br />
• Pomacee: il fenomeno della siccità favorisce<br />
la compattazione del suolo e ne impedisce<br />
il normale arieggiamento, in questo<br />
modo non si favoriscono i naturali<br />
processi microbici del terreno. Maggiori<br />
danni si riscontrano nei giovani impianti,<br />
nel pero si sono riscontrati fenomeni di<br />
disaffinità d’innesto; per i meleti e pereti<br />
in produzione, la siccità riduce l’ingrossamento<br />
dei frutti con danni produttivi.<br />
• Drupacee: lo stress da carenza idrica<br />
interviene con una limitata attività traspirativa,<br />
fotosintetica ed una riduzione<br />
dell’attività vegetativa nei nuovi impianti.<br />
Nelle piante in produzione si hanno anomalie<br />
fiorali, scarsa allegagione, diminuzione<br />
della produzione, qualità del prodotto,<br />
scarso dimensionamento dei frutti<br />
con relativo danno economico.<br />
• Vite: ha risentito in modo negativo dell’andamento<br />
climatico. Questo in particolare<br />
nei nuovi impianti, non solo quelli di un<br />
anno, che mostrano un blocco della vegetazione<br />
tale da far ritenere quasi compromesso<br />
l’impianto, ma anche quelli di due<br />
o tre anni che, avendo l’apparato radicale<br />
non ancora sufficientemente esteso, iniziano<br />
a mostrare vistosi rallentamenti di<br />
sviluppo. Le piante in produzione hanno<br />
accusato una perdita di produzione con gli<br />
acini asciugati, poveri di succo.<br />
L’importo totale dei danni per la siccità<br />
2017 è pari a oltre 185 milioni di euro, per<br />
592 comuni danneggiati, mentre sull’intero<br />
periodo 2003-2017 è pari a quasi 610<br />
milioni di euro.<br />
NON SOLO DANNI<br />
PRODUTTIVI: I SERVIZI<br />
ECOSISTEMICI<br />
I danni al comparto agricolo non sono tuttavia<br />
solo quelli precedentemente indicati, ci<br />
sono almeno altre due aspetti da evidenziare.<br />
Il primo relativo all’export: il <strong>Piemonte</strong> esporta<br />
una quota considerevole della produzione<br />
di actinidia, mele, pere, pesche, albicocche,<br />
susine, ciliegie e mirtilli. In questo caso, al<br />
mero costo della mancata produzione, è necessario<br />
considerare la perdita di quote di<br />
mercato a favore di altri produttori stranieri.<br />
Il secondo aspetto è relativo ai Servizi Ecosistemici.<br />
Si definisce funzione ecosistemi-<br />
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