regioni - Federazione Ciclistica Italiana

numero 9 del 28 febbraio 2008 - settimanale
Poste Italiane S.p.A. sped. a.p. d.l. 353/2003
conv. in L. 27/2/2004 n. 46 art. 1 comma 1DCB BO
STRADA - PISTA - MOUNTAIN BIKE - CICLOCROSS - MASTER - CICLOTURISMO - GRANFONDO - BMX
ORGANO UFFICIALE DELLA FEDERAZIONE CICLISTICA ITALIANA
€ 2,50
ALL’INTERNO
gli atti del
convegno di
Salsomaggiore
sull’attività
juniores
Avvio scoppiettante della stagione su strada elite e under 23 con
la vittoria al fotofinish di Michele Merlo nell’84 a Avvio scoppiettante della stagione su strada elite e under 23 con
la vittoria al fotofinish di Michele Merlo nell’84 Coppa San Geo.
Centri di Benenati a Soprazocco, De Negri e Cesaro in Toscana,
Guarnieri, Bontorin e Biolo nel Veneto, Belli e Fioretti nelle
Marche, Grendene in Emilia Romagna, Canziani in Piemonte
a Coppa San Geo.
Centri di Benenati a Soprazocco, De Negri e Cesaro in Toscana,
Guarnieri, Bontorin e Biolo nel Veneto, Belli e Fioretti nelle
Marche, Grendene in Emilia Romagna, Canziani in Piemonte
PROFESSIONISTI
Guizzo di Paolini
nella 45 a edizione
del Trofeo Laigueglia
MOUNTAIN BIKE
L’8/9 marzo parte la stagione.
Mondiali in Val di Sole
e Villabassa i momenti clou
La volata della Coppa San Geo (foto Rodella)

Iscrizione al Tribunale di Bologna
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CDM DONNE - Sorpresa nella prova di apertura in Australia
Mattis, buona la prima
La statunitense anticipa l’atleta di casa Emma Rickards nella gara
d’apertura. Geelong Tour alla Soeder. Cresce l’attesa per
la prova italiana in programma a Cittiglio il 24 marzo
Michela Mastrangelo
In attesa dell’apertura della stagione
in Italia e della seconda
prova di Coppa del Mondo in
programma a Cittiglio il 24 marzo,
da Geelong, in Australia, è
scattata la challenge iridata. Unica
italiana al via la portacolori
della Menikini Selle Italia Marina
Romoli schierata anche nel Geelong
Tour al fianco della compagna
di colori Rochelle Gilmore.
La statunitense Katheryn Mattis
ha centrato il bersaglio più importante
della sua carriera battendo
allo sprint la compagna di
fuga Emma Rickard, australiana
partita con lei al terzo degli otto
giri in programma.
Alla fine del primo giro si è avvantaggiato
un drappello di dodici
atlete dal quale è uscito il
tandem Mattis-Rickards che arrivava
sul rettilineo d’arrivo con
oltre un minuto di vantaggio. La
Mattis scattava ai 200 metri lasciando
alle spalle l’atleta di casa.
Si sono svolte in Francia, a Douai, la settima
ed ottava prova dei Campionati europei di
BMX. Era presente anche la nazionale italiana
che torna a casa con il terzo posto della “solita”
Sofia Balasso nel torneo challenge, 13/14
anni. Nello stesso torneo buone notizie anche
dal Marco Pevarello, all’esordio in una prova
europea, che ha pedalato con scioltezza sfiorando
il passaggio agli ottavi. Per quanto riguarda
gli agonisti, il nostro migliore è stato
ancora una volta Manuel De Vecchi, che però
non è riuscito ad andare oltre i quarti (sabato).
Tra gli juniores buona prestazione per Giaco-
La volata per il terzo posto
è andata alla tedesca Ina
Teutenberg che precedeva
Gilmore e Schleicher.
Ora gli occhi sono tutti
puntati verso la prova italiana
di Coppa che si svolgerà
a Cittiglio il 24 marzo
dopo l’apertura del calendario
italiano, prevista a
Cornaredo il 9 marzo, e la
due giorni toscana del GP
Costa Etrusca (2° GP Comuni
di Montescudaio e
Riparbella e 3° Giro Comuni di
Castellina Marittima e Santa Luce)
di scena il 29 e 30 marzo. Da
non dimenticare, l’8 marzo il Trophée
International de la Femme
in programma a Varazze.
Alla prova di Coppa del Mondo
di Geelong ha fatto da preludio il
Geelong Tour vinto dall’austriaca
Christian Soeder, dominatrice
della prima prova a cronometro.
Le piazze d’onore sono andate a
Ina Teutenberg (Ger), prima nel-
ATTIVITÀ INTERNAZIONALE
Katheryn Mattis
EUROPEI BMX – In Francia di scena la settima e ottava prova
Conferme dalla Balasso
la terza tappa, e Susanne Ljungskog
(Sve). La seconda tappa è
stata appannaggio dell’australiana
Oneone Wood. La nostra
Marina Romoli si è piazzata in
56° posizione in classifica generale.
Ordini d’arrivo
COPPA DEL MONDO (24/2): 1. Katheryn
Mattis (USA, Webcor Builders
Cycling Team) in 3.04’46”;
2. Emma Rickards (Aus, Cervelo
mo Fantoni, al primo anno nella categoria, che
in entrambe le prove ha raggiunto i quarti,
chiudendo al quinto e settimo posto.
Ordini di arrivo
SETTIMA PROVA: DONNE JUNIORES – 1. Ailloud
Eva (Fra); 2. Valentino Manon (Fra); 3.
Seesing Joyce (Ol). JUNIORES – 1. Skujins
Toms (Lit); 2. Daudet Joris (Fra); 3. Pelluard
Vincent (Fra); Giacomo Fantoni (Ita - 5° nei
quarti). ELITE – 1. Strombergs Maris (Lit); 2.
Gutierrez Pablo (Fra); 3. Hamon Thomas
(Fra); De Vecchi Manuel (Ita - 5° nei quarti);
numero 9
Lifeforce Pro Cycling Team); 3.
Ina Teutenberg (Ger, Team High
Road) a 1’08”; 4. Rochelle Gilmore
(Aus, Menikini Selle Italia); 5.
Regina Schleicher (Ger, Equipe
Nürnberger Versicherung); 6.
Suzanne De Goede (Ol, Equipe
Nürnberger Versicherung); 7.
Tiffany Cromwell (Australia); 8.
Charlotte Becker (Ger,
Equipe Nürnberger Versicherung);
9. Gina Grain
(Can, Webcor Builders
Cycling Team); 10. Sarah
Düster (Ger, Cervelo-Lifeforce
Pro Cycling
Team).
GEELONG TOUR (21-22/2)
- 1° TAPPA: 1. Christiane
Soeder (Aut – Cervelo Lifeforce
Pro Cycling Team)
km 8 in 11’28” media
41,858; 2. Ljungskog; 3.
Teutenberg; 87. Romoli.
2° TAPPA: 1. Oneone Wood (Aus
Team High Road) Km 75.9 in
1h57’19”; 2. Teutenberg; 3.
Schleicher; 26. Romoli.
3° TAPPA: 1. Teutenberg (Ger –
Team High Road) in 2h32’16” km
115; 2. Wood; 3. Schleicher; 43.
Romoli.
CLASSIFICA FINALE: 1. Christiane
Soeder (Aut – Cervelo Lifeforce);
2. Ina Teutenberg (Ger); 3.
Susanne Ljungskog (Sve); 56.
Romoli.
Andrea Giovanelli (Ita – 7° nei quarti); Mauro
Paiusco (Ita – 5° alle qualificazioni). DONNE
ELITE – 1. Chausson Anne Caroline (Fra); 2.
Horakova Jana (Rep. Ceka); 3. Pottier Maglie
(Fra).
OTTAVA PROVA: DONNE JUNIORES – 1. Ailloud
Eva (Fra); 2. Valentino Manon (Fra); 3.
Seesing Joyce (Ol). JUNIORES - 1. Skujins
Toms (Lit); 2. Daudet Joris (Fra); 3. Van De
Wetering Glenn (Ol); Giacomo Fantoni (Ita -
7° nei quarti). ELITE - 1. Strombergs Maris
(Lit); 2. Van Den Berg Roy (Ol); 3. Matisons
Arturs (Lit); De Vecchi Manuel (Ita - 8° agli
ottavi); Mauro Paiusco (Ita – 5° agli ottavi);
Andrea Giovanelli (Ita – 5° alla qualificazioni).
DONNE ELITE – 1. Chausson Anne Caroline
(Fra); 2. Le Corguille Laëtitia (Fra); 3. Cottereau
Blandine (Fra).
Il Mondo del Ciclismo
3

PROFESSIONISTI
Paolini vince il 45° Trofeo di Laigueglia
La stagione chiama i big
Dalla California all’Europa i campioni guardano a Sanremo
come al primo grande appuntamento del 2008
La Sanremo bussa alle porte
e sono tanti quelli che stanno
lavorando intorno al “progetto
classicissima”.
Chi dall’Italia, precisamente da
Laigueglia, 45a edizione di un
Trofeo che nonostante non sia
più l’apertura ufficiale della stagione
come nel passato, conserva
immutato il suo fascino di
corsa per velocisti.
Luca Paolini è uno di questi, Il
colpo di reni col quale si è messo
alle spalle Pietropolli e Richeze
(e poi Gasparotto, Pozzato,
Bertolini) è stato quasi da pistard:
tagliente, grintoso, con la
determinazione di chi da quasi
un anno mancava di vittoria
La volata di Laiguegli con Paolini mattatore (foto Sirotti)
4 Il Mondo del Ciclismo numero 9
(prima tappa della tre giorni di
La Panne, 3 aprile 2007). Per il
comasco è un ritorno importante,
un toccasana ai problemi
che durante tutta la stagione
scorsa non l’hanno mai lasciato.
Chi dalla California, reduce da
un Giro che mai come quest’anno
è stato ricco di atleti di
vaglia. A partire da Leipheimer,
vincitore finale come nel 2007,
quindi Cancellara, O’Grady,
Bettini, Freire e Boonen. E proprio
i tre campioni del mondo -
Bettini 2007 e 2006, Boonen
2005, Freire 2004, 1999 e
2001) - saranno sicuri protagonisti.
Lo spagnolo e l’italiano
per riassaporare il gusto della
vittoria – Paolo nel 2003, Oscar
nel 2004 – il campione belga
per un traguardo finora mai
colto, nonostante il suo straordinario
valore. Ma dalle coste
del Pacifico è tornato a ruggire
anche Re Leone. A quasi tre
anni di distanza - si era ritirato
il 26 aprile 2005, ma non correva
dal 19 marzo dalla Milano-
Sanremo vinta da Petacchi – è
tornato a gareggiare con la
Rock Racing, squadra americana
dello stilista Mike Ball che lo
ha ingaggiato per il doppio
ruolo di corridore-manager.
Una partecipazione più che dignitosa
– lo stesso Bettini ha
sottolineato il suo immutato
colpo d’occhio – con una volata,
quella di Sacramento, chiusa
vicinissima ad un fuoriclasse come
Boonen. La Cipressa e il
Poggio lo potrebbero vedere
ancora transitare proprio nel
giorno del suo 41 compleanno.
Come dire, regalo più bello non
ci potrebbe essere. E ancora,
Alessandro Petacchi che dopo
avera maramaldeggiato a Donoratico,
ha centrato un tris
spettacolare nella Ruta del Sol,
portando i successi complessivi
al numero incredibile di 146,
grazie anche al grande lavoro
dei suoi compagni di squadra. E
ancora Davide Rebellin, mattatore
in Provenza, nell’Alto Var
(come l’anno prima Pozzato)
nel quale non c’è stato l’atteso
duello con Valverde, ma un
confronto serrato con l’ottimo
Nocentini e il russo Botcharov,
battuti poi in volata. A dimostrazione
di come il suo spunto
da cacciatore di classiche sia
tutt’altro che appannato. Ergo,

a Sanremo nessuno potrà sottovalutarlo.
M.R.
Ordine d’arrivo
1. Luca Paolini (Ita, Acqua Sapone
- Caffé Mokambo) km 183.3
in 4h 39.13 media 39,389 k/h; 2.
Daniele Pietropolli (Ita, LPR
Brakes); 3. Ariel Maximiliano
Richeze (Arg, CSF Group Navigare);
4. Enrico Gasparotto (Ita,
Barloworld); 5. Mirco Lorenzetto
(Ita, Lampre - Fondital); 6.
Matti Breschel (Den, Team
CSC); 7. Filippo Pozzato (Ita, Liquigas);
8. Alessandro Bertolini
(Ita, Serramenti PVC Diquigiovanni-Androni
Giocattoli); 9.
Massimo Giunti (Ita, Miche - Silvercross);
10. Tiziano dall'Antonia
(Ita, CSF Group Navigare).
Sette tappe, da Civitavecchia a San Benedetto del Tronto, per 1123
km. Come al solito il percorso è molto vario visto che oltre ai traguardo
per gli sprinters e alla cronometro individuale (confermata
dopo lo scorso anno), ci saranno due arrivi molto duri, che scremeranno
sicuramente il gruppo: Montelupone (ultimi 2 km al 10%) e
Castelfidardo (2.000 metri finali al 5%). Ma vediamola da vicino questa
classica a tappe, un’invenzione di Franco Mealli.
La prima, a parte l’asperità della Tolfa, è terreno
per i velocisti, anche se il rettilineo
d’arrivo presenta qualche insidia.
Giovedì, arrivo a Gubbio, ci sono alcune
asperità nella parte centrale, ma il finale si
presta a colpi di mano.
Venerdì 14 marzo, Montelupone può dare la
scossa. Ci sarà da ripetere per tre volte una
salita di circa 3 km con pendenze importanti
(18-20%) prima di giungere all’arrivo. Chi
vuole puntare alla vittoria fiale deve farsi
avanti.
Sabato 15 si arriva a Civitanova Marche.Ancora
spazio ai velocisti con i 1200 metri del
lungomare adatto alle lunghe volate.
Domenica 16 marzo arrivo di tappa nel paese
natale di Giacomo Leopardi. Una crono-
metro con partenza in quota per poi risalire
nuovamente dopo un tratto pianeggiante di
circa 15 chilometri. Una frazione per cronomen
veri.
Rebellin con il Principe Alberto
di Monaco (foto Sirotti)
Partenza il 12 marzo da Civitavecchia, arrivo a San Benedetto il 18
numero 9
PROFESSIONISTI
La Corsa dei Due Mari veleggia verso la Riviera
Bettini, ultimo
vincitore italiano
della corsa
(foto Bettini)
Lunedì 17 la sesta tappa porta i corridori a Castelfidardo. Nel finale
ci sarà da affrontare un circuito di 15 chilometri circa da ripercorrere
4 volte con una salita lunga 8-9 chilometri che verrà ripetuta 5
volte. Sarà la tappa decisiva dal punto di vista tecnico.
Martedì 18 la classica passerella di San Benedetto del Tronto, tutta
dedicata al vincitore, anche se qualche anno fa fu fondamentale
quando si decise la vittoria finale grazie agli abbuoni in palio ai traguardi
volanti.
La Tirreno-Adriatico è valevole come seconda
prova della neonata “Challenge Maglia
Bianca Weber” per i giovani corridori
nati dopo il 1°gennaio 1983. M.R.
Le tappe
1 A TAPPA mercoledì 12 marzo: Civitavecchia-Civitavecchia,
km 160
2 A TAPPA giovedì 13 marzo: Civitavecchia -
Gubbio, km 203
3 A TAPPA venerdì 14: Gubbio - Montelupone,
km 195
4 A TAPPA sabato 15: Porto Recanati - Civitanova
Marche, km 167
5 A TAPPA domenica 16: Macerata – Recanati,
km 26 (crono ind.)
6 A TAPPA lunedì 17: Civitanova Marche-Castelfidardo,
km 196
7 A TAPPA martedì 18: San Benedetto del
Tronto-San Benedetto del Tronto, km 176.
Il Mondo del Ciclismo
5

CRONACHE DELLE GARE
INTERNAZIONALE ELITE/UNDER 23 - 84 a Coppa San Geo
La stagione apre nel segno di Merlo
Giuseppe Bresciani
GAVARDO (BS)(23/2) - Una folla
imponente ha assistito, partecipato
e condiviso con Michele
Merlo quell’entusiasmo, quel
magico momento di “ciclismo”
puro che da ben 84 anni la Coppa
San Geo sa offrire. E, come da
copione, la classica corsa d’inizio
stagione del calendario dilettantistico
internazionale, nazionale,
lombardo e… bresciano, ha saputo
richiamare l’attenzione dei
corridori, degli addetti ai lavori e
dei tanti - tantissimi sportivi che
credono ancora in questo- seppur
chiaccherato - mondo del ciclismo.
Tra i 198 grintosi e scalpitanti
partecipanti, chi ha saputo conquistare
il gradino più alto del
podio della Coppa San Geo è
stato il promettente veronese
Michele Merlo. Il ventiduenne ciclista
in forza al Velo Club Mantovani
diretto dal team manager
Billy Ceresoli, si è aggiudicato il
primato nella gra d’apertura del
2008, con una volata esemplare
nella quale ha sfruttato al meglio
il lavoro e la ruota di Andrea
Grendene (Filmop Bottoli), partito
un tantino troppo lungo nella
speranza di anticipare gli avversari
e cogliere la prima soddisfazione
della stagione. Un eccesso
di generosità che ha determinato
l’errore tattico, pagato poi sulla
linea bianca del traguardo dal
colpo di reni del furbissimo Merlo.
Una volata al fotofinish che
metteva fine alla tanto attesa
competizione organizzata dall’omonimo
gruppo sportivo bresciano
caro al consigliere nazionale
Gianni Pozzani ed agli sportivi
di Soprazocco.
Michele Merlo è stato bravissi-
6 Il Mondo del Ciclismo numero 9
Spettacolare testa a testa tra il veronese e Grendene, partito in anticipo
e rimontato proprio sulla linea d’arrivo. Terza piazza a Modolo
mo, perché ha vinto la gara con
forza - ha tenuto la ruota per oltre
mille metri del collega in maglia
Filmop Bottoli – e con intelligenza
perché al tirare delle somme
ha capito che Andrea Grendene
aveva lanciato la volata
troppo da lontano per mantere
forza e ritmo fino in fondo. Comunque,
tutti meritano un plau-
pochi chilometri dal tra-
“A guardo ho chiamato a raccolta
i miei compagni di squadra
invitandoli, siccome sentivo la
gamba girare al meglio, a starmi
vicino per lanciarmi la volata. Loro
sono stati molto bravi, ma bravo
credo sia stato pure io scegliendo
la ruota di Grendene e
cogliendo poi l’attimo giusto per
superare un velocista del suo valore”.
Chi parla è Michele Merlo, il vincitore
dell’84esima Coppa San
Geo. Il pupillo di Billy Cerosoli sul
podio è osannato dai propri fans
Le interviste del dopo corsa
so per aver portato a termine la
prima giornata agonistica delo
2008.
La Coppa San Geo non ha tradito
le aspettative della vigilia regalando
grande spettacolo anche
se, ad onor del vero, le prime
due ore di gara sono state coperte
da un gruppo compatto, ma
con passo sostenuto. All’inizio
Un 10 a Michele e alla squadra
ed è richiesto, oltre che dagli organizzatori
capeggiati dal “federale”
Gianni Pozzani, dagli addetti
ai lavori per le interviste e foto
di rito. Tra una battuta e l’altra,
l’uomo jet del Velo Club Mantovani
ci raccomanda di ringraziare i
propri compagni di squadra, i
propri dirigenti e famigliari affermando
tra l’atro: “ Questo è un
sogno. E’ una giornata straordinaria.
Una vittoria che ricorderò
nel tempo”.
Mentre lo sconfitto di giornata
Andrea Grendene ritira il premio
di consolazione, il diesse del Velo
Il guizzo di Merlo a
Gavardo (foto Rodella)
dei quattro giri del circuito intermedio,
Galoppini, Zanotti, Moschen,
Gamberoni provavano ad
allungare sul folto plotone. Alla
loro ruota si accodavano altri diciassette
concorrenti e… successivamente
tutto il gruppo. Ad
una trentina di chilometri dal traguardo
provavano ad allungare il
passo Bennati e Tomaselli, ma il
Club Mantovani, Billy Ceresoli con
il sorriso dei tempi migliori dichiara
che: “ Merlo ha qualità e
potenzialità. Oggi è stato perfetto,
meritando il trionfo “ aggiungendo
poi, tra una stretta di mano ed

treno della Filmop-Bottoli che
vuoe portare alla vittoria il loro
uomo- jet Andrea Grendene sa
ricucire lo strappo. Gruppo compatto
quindi allo striscione dell’ultimo
chilometro con il pronosticato
Andrea Grendene in agguato
pronto a lanciare la sua
progressione, dopo aver usufruito
del perfetto lavoro del treno
della Flimopt Bottoli. Un esito,
come abbiamo già sottolineato,
che sembrava scritto, scemato
però proprio sulla linea del traguardo
per la tenacia del suo antagonista
principale, Merlo, che
fino in fondo ha tenuto botta
per poi piazzare il guizzo felino
che gli ha consegnato la vittoria,
la prima della stagione.
Ordine d’arrivo.
1. Michele Merlo (Velo Club Mantovani)
km. 150 in 3h45’ media
40,000 km/h; 2. Andrea Grendene
(Filmop Bottoli); 3. Sacha Modolo
(Zal Désiré Fior); 4. Fausto
Fognini (Feralpi-Pol. Cantù); 5.
Enrico Montanari (Lucchini – Neri);
6. Samuele Marzoli (Pagnocelli
Neg Perrel); 7. Stiven Fanelli
(Eurobike); 8. Vitaly Buts
(Pagnocelli); 9. Derik Zampedri
(Trevigiani); 10. Valentino Borghesi
(Moro Scott).
una pacca sulle spalle che “con
una squadra di giovani siamo
riusciti a battere importanti e
blasonate formazioni”. E questa,
senza dubbio, è la soddisfazione
più grande. G.B.
La premiazione del
vincitore (foto Rodella)
Paolo Buranello
COLLEGNO (TO) (24/2) -
Tutto secondo pronostici nell’apertura
della stagione dilettantistica
in Piemonte, avvenuta
per la prima volta nel mese
di febbraio. A trionfare nel
1° Gran Premio Cerone per elite
e under 23 è stato Daniele
Canziani, della Pagnoncelli,
formazione favorita alla vigilia
e già al terzo successo dell’anno
considerati i due ottenuti
dall’ucraino Vitaly Buts in
Francia. Sul traguardo di Collegno,
città dell’hinterland torinese,
il 22comasco di Binago,
alla prima corsa dell’anno e all’esordio
con gli elite, ha incassato
la prima affermazione nel
2008, infilando nettamente allo
sprint Colombo, il polacco
Marycz e il compagno di squadra
Orlandi. Un Canziani
“monstre” che ha fatto man
bassa di successi, visto che si è
aggiudicato anche i due traguardi
volanti di giornata.
“Sono particolarmente soddisfatto
per questo inizio vincente
d’annata – ha commentato
l’atleta lombardo sul traguardo
– e ora confido in altre affermazioni
per continuare la scalata
verso il mio grande obiettivo:
il professionismo”. La gara
organizzata dalla locale Polisportiva
Borgonuovo ha registrato
al via 79 concorrenti.
Bella e vivace, la corsa ha preso
corpo al quarto dei tredici
giri cittadini pianeggianti in
programma, quando complice
una caduta, il gruppo si è frazionato.
Marycz passava a
condurre e su lui si riportavano
prontamente i compagni di
squadra Lauener e Colombo, il
trio del Tata Pichetta, Pozzo e
Ferrero e quattro uomini della
Pagnoncelli, Canziani, Bocchiola,
Maggiore e Orlandi. I
dieci battistrada guadagnava-
CRONACHE DELLE GARE
ELITE/U23 - 1° Gran Premio Cerone
Canziani gran mattatore
Il velocista della Pagnoncelli fa man bassa di traguardi volanti
e poi nel rush finale mette in fila Colombo e Marycz
La gioia di Canziani a Collegno
(foto Rodella)
numero 9
no fino a 1‘29” di vantaggio
sul gruppo, sfilandosi nel concitato
finale.
Qui salivano in cattedra Canziani,
Colombo, Marycz e Orlandi
che si classificavano nell’ordine,
mentre l’ex professionista
Marzoli aggiudicandosi la
volata degli inseguitori completava
la giornata campale
della Pagnoncelli.
Ordine d’arrivo
1. Daniele Canziani (Pagnoncelli)
km 121 in 2h 46’ media
43.735; 2. Daniele Colombo
(Team Fidibc.com); 3. Jaroslaw
Marycz (idem); 4. Luca Orlando
(Pagnoncelli); 5. Samuele Marzoli
(idem) a 40”; 6. Alexandre
Polivoda (Promociclo Brunero);
7. Matteo Montanari (Team
Fidibc.com); 8. Gianluca Massano
(Brunero Promociclo); 9.
Volodymir Landyrev (Boltiere
Fiorenzo Magni); 10. Alain
Lauener (Team Fidibc.com).
Il Mondo del Ciclismo
7

CRONACHE DELLE GARE
Giuseppe Bresciani
ELITE /UNDER23 – 38° Trofeo Caduti di Soprazocco
Benenati “guida”
il poker Lucchini-Neri
Il vincitore e Stortoni escono dal gruppo nel finale e arrivano appaiati
sul traguardo. La volata del gruppo vinta da Vona e De Negri
SOPRAZOCCO (BS)(24/2) - Cristian
Benenati, Simone Stortoni,
Emanuele Vona e Pier Paolo De
Negri sono stati i big del 38° Trofeo
Caduti di Soprazocco. I quattro
moschettieri della Agi Neri
Lecchini Comauto hanno dominato
la seconda gara della stagione
del calendario bresciano
organizzata dagli amici di Soprazocco
di patron Enzo Brioni nel
ricordo dell’amico e sponsor Ottolini
scomparso improvvisamente
nei giorni scorsi.
Benenati ha preceduto il compagno
di squadra Simone Stortini,
col quale ha dettato negli ultimi
chilometri grazie ad un allungo
imperioso, che ha permesso alla
coppia di anticipare la volata di
gruppo, vinta dominata poi dai
compagni di squadra Emanuele
Vona (terzo) e Pier Paolo De Negri
( quarto) che hanno preceduto
l’attivo Salvatore Mancuso
della Cremonese Unidelta, di una
trentina di secondi.
8 Il Mondo del Ciclismo
Dimenticando per un attimo
l’ordine di arrivo, tutto a favore
del dinamico sponsor Imerio
Lecchini, diciamo che la competizione
di Soprazocco ha visto
schierarsi alla partenza 138 concorrenti
i quali hanno offerto al
numeroso pubblico presente
lungo il nervoso tracciato buon
numero 9
Benenati e Stortoni a Soprazocco
(foto Rodella)
spettacolo tecnico-agonistico.
Rispetto alla internazionale Coppa
San Geo di 24 ore prima, il
trofeo “Caduti” abbinato alla
targa d’oro Resine Ragnoli è stato
più combattuto per merito dei
ragazzi della Lecchini-Neri diretti
da Osvaldo Zadra e Luca Scinto.
Quest’ultimo, prima della
Il podio di Soprazocco (foto Rodella)
partenza, aveva scherzosamente
dichiarato che “ è una corsa che
dobbiamo vincere altrimenti patron
Imerio Lucchini ci licenzia
tutti”. Battuta a parte, è stato di
parola mettendo i propri ragazzi,
sin dai primissimi chilometri, a
dettare il passo per renderla selettiva
e combattuta. In molti
hanno cercato di ostacolare il lavoro
e il gioco di squadra dei ragazzi
di Scinto, costretti però ad
alzare bandiera bianca all’inizio
dell’ultima tornata, sullo strappo
di San Biagio. Lì Cristian Benenati
rompeva ogni indugio allungando
il passo ed otteneva risposta
dal compagno di colori
Simone Stortini. I due, grazie alla
collaborazione dei colleghi rimasti
nelle retrovie a coprire l’azione,
racimolavano in breve
30” di vantaggio e tagliavano il
traguardo appaiati, mano nella
mano, con Benenati a festeggiare
una vittoria, divenuta trionfo
con il terzo posto di Vona ed il
quarto posto di De Negri.
“ Una vittoria meritata e voluta “
ha affermato dopo il traguardo il
diesse Scinto, tra i complimenti
degli organizzatori e di patron
Imerio Lucchini. E’ vero – ha aggiunto
- che potevamo lasciare la
volata del gruppetto agli avversari,
ma nel tentativo di potere
annullare la nostra azione hanno
sprecato molte energie facilitando
così lo scatto vincente di Vona
e De Negri”.
Ordine d’arrivo
1. Cristian Benenati ( Agi Neri
Lucchini Comauto) km. 158 in
3h51’ media 41,039 km/h; 2. Simone
Stortoni (idem); 3. Emanuele
Vona (idem) a 35”; 4. Pier
Paolo De Negri ( idem); 5. Salvatore
Mancuso (Cremonse Arvedi
Unidelta); 6. Alessandro Mazzi
(Team Grigolin Palazzago); 7.
Paolo Tomaselli (Pagnoncelli
Ngc Perrel); 8. Luca Benedetti
(Cremonese Arvedi Unidelta); 9.
Alessandro Raisoni (Podenzano);
10. Cesare Benedetti (Gavardo
Tecmor).

Medardo Bartolotti
ELITE/U23 - 49 a Coppa Cittadina - 3° Gp Edilpiù
Rivincita di Grendene
SAN BERNARDINO (RA) (24/2)
- Il vicentino Andrea Grendene,
22 anni di Levà di Montecchio,
rende la pariglia al corregionale
Michele Merlo che, sempre allo
sprint, sabato scorso lo aveva
battuto vincendo la Coppa San
Geo e, per ora sono alla pari.
Questo il finale a San Bernardino
di Lugo nella 49a Coppa Cittadina
- 3° Gp Edilpiù. Tutta la parte
decisiva della corsa negli ultimi 8
km, punto nel quale si arrendeva
l’ultimo superstite di un quartetto
che era scattato nella prima
curva della rampa sul fiume Santerno:
Marcello Pavarin (Filmop
Bottoli Ramonda), Manuel Coletta
(Progetto Sardegna), Alexey
Esin (Virtus Villa Verucchio) e
Matteo Loda (Danton Caparrini).
I fuggitivi in perfetta sintonia filavano
regolari con andatura sui
44km/h, mentre il plotone, dopo
avere lasciato correre fino al km
40, si esibiva in fugaci accelerazioni
seguite da altrettanti rallen-
Il vicentino rende la pariglia al corregionale Merlo
che lo aveva superato nella Coppa San Geo
La volata di Grendene
(foto Soncini)
tamenti. Intanto gli uomini della
Filmop Bottoli Ramonda marciavano
in scioltezza confidando
sulla “tenuta” del loro compagno
di squadra Pavarin che pedalava
nella fuga, mentre gli altri,
ma in particolare gli uomini
del Vc Mantovani, formavano il
classico treno per non concedere
troppo vantaggio al quartetto,
tenerlo a debita vicinanza per ingoiarlo
al momento giusto e
confidando sul bis di Merlo come
il giorno prima che però non avveniva.
Il vantaggio degli attaccanti,
diminuiva o s’incrementava,
a secondo dell’andatura a
singhiozzo degli inseguitori mentre
in testa il russo Esin incassava
tutti i traguardi volanti per il punteggio
finale, prima dello sfaldamento
del team dei fuggiaschi e
l’irrompere prepotente del plotone
all’ultimo minuto per lo sprint.
La corsa. In 90 al via, pochi km e
la fuga descritta che risultava tale
da consumare 114 km su 121.
Quartetto e plotone in fotocopia
poi al km 85 Loda mollava la pre-
sa lasciando il terzetto al suo destino
che, comunque mutilato,
marciava con buona andatura. La
reazione del gruppo si faceva più
insistente e il vantaggio diminuiva
a soli 33” al km 90 momento
nel quale anche Esin, che era stato
l’animatore più conseguente
della fuga, pagava il prezzo delle
sue fatiche dovendosi rialzare. In
due al comando, ma con Coletta
ormai a secco si staccava lasciando
solo Pavarin con 10” di vantaggio
che gli venivano bruciati
dalla velocità doppia degli inseguitori.
Plotone ritornato compatto
in vista dello striscione in
cui si ripeteva la scena di sabato
nella San Geo, ma questa volta
era Grendene ad avere la meglio
su Merlo, Baggio, Marcotto e Co.
CRONACHE DELLE GARE
numero 9
L’apertura stagionale era particolarmente
attesa dagli appassionati
che, con la loro presenza, coprivano
letteralmente sui due lati, gli
ultimi 500 metri della zona d’arrivo.
Un bel premio alla capacità
d’iniziativa, coraggio e buona organizzazione
del Sodalizio San
Bernardinese.
Ordine d’arrivo
1. Andrea Grendene (Filmop Bottoli
Sorelle Ramonda) km
121,900 in 2h47’, media 43,614; 2.
Michele Merlo (Vc Mantovani Rovigo);
3. Filippo Baggio (Filmop
Sorelle Ramonda Bottoli); 4.
Martino Marcotto (F. Coppi Gazzera
Videa); 5. Marco Boz (Cyber
Oleodinamica Panni); 6. Massimo
Graziato (Filmop Bottoli Sorelle
Ramonda); 7. Alessandro Formentelli
(Danton Caparrini Vibert
Italia M. Mancini); 8. Thomas
Alberio (Filmop Sorelle Ramonda
Bottoli); 9. Alan Marangoni
(Coppi Gazzera Videa); 10. Filippo
Partini (Ginestra Ceramiche
il Gabbiano).
Alla Les Boucle du Haut Var, in Francia
Il primo acuto di Andrea
E’ iniziata bene la nuova stagione su strada
per il vicentino del Team Filmop Ramonda Bottoli
Al primo giorno di gara il Team Filmop Ramonda Bottoli può già
mettere mano al pallottoliere. Alla Les Boucle du Haut Var, in
Francia, il vicentino Andrea Grendene ha subito trovato la via del successo.
Alle sue spalle si sono piazzati il francese Giraud e lo spagnolo
Merino. Dopo un tentativo iniziale, che ha visto protagonisti anche
Zanderigo e Graziato, ha preso il largo un drappello di sette atleti. Fra
loro c’era ancora il combattivo Graziato. A dargli manforte sono sopraggiunti
in seguito i suoi compagni di squadra Giacomin, Zanderigo
e Grendene, assieme ad una dozzina di altri concorrenti. Grendene
non ha atteso la volata e si è avvantaggiato con il transalpino Giraud
e allo spagnolo Merino, ai quali non ha concesso chances sotto
il traguardo. Andrea Grendene è nato a Thiene (Vicenza) il 4 luglio del
1986 e vive a Montecchio Precalcino (Vicenza). F.C.
Ordine d’arrivo
1. Andrea Grendene (Filmop Ramonda Bottoli - Ita) km 145 media
41,380; 2. Benjamin Giraud (Aix En Provence - Fra); 3. Jesus Merino
(Saunier Duval - Spa) a 2”; 4. Massimo Graziato (Filmop Ramonda
Bottoli - Ita); 5. Gatis Smukulis (La Pomme Marseille - Lit).
Il Mondo del Ciclismo
9

CRONACHE DELLE GARE
Paolo Piazzini
ELITE/UNDER 23 - 1° Gran Premio dell’Industria
Prorompente Belli, sua la prima
CIVITANOVA MARCHE (MC)
(23/2) - Gran gala di apertura sul
veloce circuito della Zona Industriale
A di Civitanova Marche e
prima avvincente volata della
stagione che porta alla ribalta il
ciociaro Marco Belli, della semimarchigiana
squadra del Futura
Team Matricardi, brillante vincitore
per pochi centimetri sul giovane
marchigiano Francesco Lasca,
della toscana Bedogni Natalini,
e su Alessio Abbruzzetti, della
S.C. Monturano Civitanova
Cascinare. Il frenetico carosello si
è risolto con una volata di 37
10 Il Mondo del Ciclismo
Supera in volata Lasca, Abbruzzetti e tutto il gruppo, scremato dalla velocità
corridori, tra i quali poi
sono emersi i tre corridori
sopra citati divisi
infine sulla fettuccia
d’arrivo da distanze
minime da fotofinish.
Abbastanza chiaro comunque,
anche ad occhio
nudo, il vantaggio
di Marco Belli, un ragazzo
di 24 anni di S.
Elia Fiumerapido, presso
Cassino, che ha fatto
felice in primo luogo
lo sponsor Giuseppe Matricardi,
che abita in un paese di
collina poco distante dalla gara e
che era venuto a Civitanova con
MTB - 3 a Mediofondo di San Valentino
Gatti in cattedra
Di Lorenzo s’impone nella categoria femminile
GIUNCANO (TR) (17/2) - Grande avvio di stagione per la mountain
bike con la terza “Mediofondo di San Valentino”, organizzata dal
Club Ruota Libera di Terni e alla quale hanno partecipato circa 300
corridori. Via scoppiettante con Giancarlo Paperini (Cicli Olimpia),
Giovanni Gatti (Pro bike Riding Team) e i fratelli Alessio e Marco
Cellini (Team Eurobici Orvieto) che si portano subito in testa. Le
posizioni restano invariate per buona parte della gara, con i fratelli
Cellini che seguono di qualche metro Gatti e Paperini. Sull’ultima
discesa, a 5 km dal traguardo, Alessio Cellini effettua l’aggancio
con i due battistrada, ma viene poi messo fuori gioco da una foratura.
Giovanni Gatti va invece a conquistare la gara davanti a
Giancarlo Paperini e Marco Cellini. La prima delle donne è Sabrina
Di Lorenzo del (Team Eurobici Orvieto). Laura Proietti
ORDINE D’ARRIVO
1. Gatti Giovannni (Pro Bike Riding Roma); 2. Paperini Giancarlo
(Cicli Olimpia); 3. Cellini Marco (Team Eurobici Orvieto); 4. Ciarletti
Emanuele (Cicli Clementi); 5. Ubaldini Massimo (Team Eurobici
Orvieto); 6. Concordia Daniele (Gs Grotte di Castro); 7. Panzarini
Gianni (Vigili del Fuoco Cinelli); 8. Taliani Cristiano (Team
Eurobici Orvieto); 9. Pezzetti Andrea (Club Ruota Libera); 10.
Bartolucci Massimiliano (idem).
numero 9
la fiducia di poter ricevere un significativo
regalo dai suoi ragazzi,
diretti da Franco Chioccioli e
assistiti dal vicepresidente Massimo
Fabbrini. Abbastanza deluso
per la mancata vittoria è il tenace
Francesco Lasca, un marchigiano
non ancora ventenne di
Osimo, che comunque ha risposto
positivamente alle attese dei
tanti fans accorsi per vederlo in
qualche modo sul podio; gli ha
nociuto il fatto di aver dovuto
iniziare lo sprint un po’ presto
mentre va detto che lo spunto
decisivo di Belli non era facilmente
contrastabile.
La prima festa ciclistica dell’anno
sul versante adriatico è risultata
tale anche grazie al concorso del
bel tempo, che ha favorito l’afflusso
degli sportivi sul circuito
della Zona Industriale A di Civitanova,
mentre l’impegno dei corridori
ha offerto ai presenti una
contesa molto bella, tirata e
spettacolare. La gara, denominata
“1° Gran Premio dell’Industria”,
è stata accuratamente organizzata
dalla A.S.D. Il Cappello
D’oro, guidata da Maurizio Frizzo
e Demetrio Iommi, in collaborazione
con il Nuovo Pedale Fermano
che, prima che scendessero
in campo i dilettanti, ha allesti-
to una gara per
Amatori.
Verso il 15° giro c’è
un attacco di Terrenzio,
Carvajal e Satini,
al quale reagisce con
decisione l’avanguardia
del gruppo, che si
spezza in due tronconi.
Il primo troncone,
ripresi i tre, è forte di
37 unità mentre l’altro
gruppo rimane
ben presto fuori dai
giochi e a cinque giri dal termine
viene doppiato e viene fatto fermare
dalla giuria. La gara, nonostante
gli slanci degli ultimi irriducibili,
si conclude quindi in volata.
Sul lungo viale d’arrivo si
poiettano davanti a tutti in tre,
Marco Belli, Francesco Lasca e
Alessio Abruzzetti con l’alfiere laziale
bravissimo a produrre negli
ultimissimi metri uno scatto prorompente
che gli assicura un corroborante
successo d’apertura.
Ordine d’arrivo
1. Belli Marco (Futura Team Matricardi)
km. 90 2h01’, media
44,628; 2. Lasca Francesco (Bedogni
Natalini Gruppo Praga); 3.
Abbruzzetti Alessio (S.C. Monturano
Civitanova Cascinare); 4. Rinicella
Giovanni (Nuova Rieti
Team Bastia); 5. Casali Francesco
(Bedogni Natalini Gruppo
Praga); 6. Surutkovych Olexander
(V.C. Aran World Cantina Tollo
BLS); 7. Malaguti Alessandro
(S.C. Calzaturieri Montegranaro
Marini Silvano); 8. Terrenzio Fabio
(Vega Prefabbricati Montappone);
9. Falcioni Cristian (ASD
Marco Pantani Abruzzo); 10.
Campagnaro Simone (S.C. Calzaturieri
Montegranaro Marini Silvano).

Paolo Piazzini
ELITE/UNDER 23 - Gran Premio di Apertura
La risposta di Fioretti
Il portacolori della S.C. Monturano anticipa allo sprint Belli
FERMO (24/2) - Dopo l’iniziale
carosello di Civitanova, la “due
giorni” d’apertura marchigiana,
allestita dalla A.S.D. Il Cappello
D’Oro di Montappone, si sposta
al Rione Conceria di Fermo,
dove la bella giornata di sole invita
una folta schiera di appassionati,
impazienti di vedere all’opera
i protagonisti della nuova
stagione. La gara, che negli
ultimi tre giri presenta tratti,
anche non facili, di salita, si
conclude, come quella del giorno
avanti, con una volata di oltre
trenta corridori, tra i quali
sfreccia irresistibilmente davanti
a tutti Lucca Fioretti, gagliardo
portacolori della S.C. Monturano
Civitanova Cascinare,
che si impone con autorevolezza
sullo stesso Marco Belli, il
corridore laziale del Futura
Team Matricardi già vittorioso
nella gara di Civitanova, e sull’aretino
Giacomo Martin, della
Pol. G.S. Valdarno. In quarta
posizione il bravo Alessio Abbruzzetti,
che peraltro ha tirato
la volata al compagno Fioretti e
che già il giorno precedente si
era piazzato al terzo posto,
completa il trionfo della locale
S.C. Monturano Civitanova Cascinare.
E si è trattato in verità
di un trionfo di squadra davvero
meritato perché i ragazzi del
d.s. Mauro Sandroni hanno
controllato in maniera impeccabile
le operazioni, hanno sempre
rincorso e contrattaccato in
maniera massiccia per tutta la
gara e alla fine ci ha pensato
l’atletico e veloce Luca Fioretti
a porre il suggello finale della
vittoria all’incessante lavoro
collettivo di tutto il suo gruppo.
Per la statistica, c’è da dire che
anche l’anno prima il traguardo
del Rione Conceria era risultato
favorevole per la S.C. Monturano
Civitanova Cascinare (vittoria
di D’Angelo).
Sono stati 131 i concorrenti che
si sono presentati alla partenza
di questo “3° Gran Premio
D’Apertura”, organizzato a
puntino dalla A.S.D. Il Cappello
D’Oro, di Demetrio Iommi e
Maurizio Frizzo, in collaborazione
con il Nuovo Pedale Fermano
di Alessandro Fasciani,
che in precedenza, come il
giorno prima, aveva organizzato
una gara per Amatori.
Nei giri pianeggianti si metteva
in luce il generoso Antonio
Lombardi, del V.C. Aran World
Cantina Tollo, al quale inizialmente
faceva compagnia l’umbro
Billera, del G.S. Valdarno.
L’atleta di Di Giuseppe guadagnava
fino a 1’30” e concludeva
il suo assolo dopo una quarantina
di chilometri, alla fine
dei giri pianeggianti.
Nei giri più lunghi con le salite
la gara si animava decisamente
ma i tentativi non trovavano
spazio. Ricordiamo nel penultimo
giro un attacco da parte di
Capponi, Censori e Formichetti,
mentre nel giro finale, sullo
strappo di Monte Urano, prendevano
di forza dei metri di
CRONACHE DELLE GARE
numero 9
vantaggio sugli altri Terrenzio,
Rabottini, Malaguti e lo stesso
Fioretti ma il drappello di testa,
circa 35 corridori che costituivano
la parte che restava del
gruppo, si ricomponeva in discesa.
Nel finale le acque non
rimanevano tranquille, e tra i
più attivi a movimentarle c’erano
Capponi, Ciavatta, tra i più
generosi anche nel finale di
questa gara, Arredando, Carruolo
e lo stesso Abbruzzetti
ma la soluzione in volata non
veniva evitata da nessuno e
sull’ampio viale d’arrivo del Rione
Conceria era infine Luca
Fioretti, ben guidato fino ai 50
metri da Abbruzzetti a distendersi
con un rush irresistibile;
ben delineate anche le altre posizioni
dietro il vincitore, conseguita
da Marco Belli, una bella
conferma la sua, da Giacomo
Martin, e dallo stesso Alessio
Abruzzetti (già secondo al Rione
Conceria nel 2007) .
Il vincitore Luca Fioretti è
abruzzese di Tortoreto Lido, ha
24 anni, è un ottimo passistaveloce
che ancora non è riuscito
a valorizzarsi appieno; quest’anno
ha iniziato bene e, se
avrà la costanza giusta, potrebbe
finalmente decollare
secondo le sue notevoli possibilità.
Ordine d’arrivo
1. Fioretti Luca (S.C. Monturano
Civitanova Cascinare) km. 120
2h57’ media 40,678; 2. Belli
Marco (Futura Team Matricardi);
3. Martin Giacomo (Pol. G.S.
Valdarno); 4. Abbruzzetti Alessio
(S.C. Monturano Civitanova
Cascinare); 5. Taborre Fabio
(V.C. Aran World Cantina Tollo
BLS); 6. Campagnaro Simone
(S.C. Calzaturieri Montegranaro
Cantina Tollo); 7. Sintsov Anton
(idem); 8. Rosini Domenico
(Team SCAP Prefabbricati Foresi);
9. Centra Paolo (Futura
Team Matricardi); 10. Rinicella
Giovanni (Team Chiesa Nuova
Bastia)
Il Mondo del Ciclismo
11

CRONACHE DELLE GARE
ELITE/U23 - 15° Memorial Giuseppe Polese
Guarnieri parte a razzo
Esordio vincente del piacentino che, al termine di una tiratissima volata,
ha preceduto i temibili Biolo e Kanda della Trevigiani Dynamon
Arrivo e podio del Memorial Polese
(foto Rodella)
Arrivo e podio del Memorial Polese
(foto Rodella)
Francesco Coppola
SAN MICHELE DI PIAVE (TV)
(23/2) - E’ stata la vittoria del
piacentino di Castelvetro, Jacopo
Guarnieri, portacolori del
Team 2000-Marchiol Emisfero
Liquigas Site, ad inaugurare la
nuova stagione agonistica riservata
agli élite e agli under 23
nel Veneto. Il corridore del club
di Gioacchino Francescutto e di
Bepi Lorenzetto, si è imposto
nella 15^ edizione del Memorial
Giuseppe Polese, messa a
punto dallo stesso sodalizio di
Tezze di Vazzola (Treviso).
Il corridore diretto dagli ex professionisti
Biagio Conte e Mauro
Zen ha prevalso al termine di
una tiratissima volata precedendo
due temibili avversari: il vicentino
Giampaolo Biolo ed il
mestrino Francesco Kanda, della
Trevigiani-Dynamon-Carraro. Il
successo di Guarnieri è stato costruito
soprattutto grazie all’otti-
12 Il Mondo del Ciclismo
mo lavoro svolto da tutta la
squadra con in testa Buttazzoni,
Bertolo e Cimmino, che si sono
fatti in quattro per agguantare
Gobbi (F.W.R. Bata), Borile (Rb)
ed il russo Lutskovich (Cyber
Team) dopo che il terzetto è stato
capace di raggiungere anche
un vantaggio di 2’30”.
Subito dopo il ricongiungimento,
quando mancavano circa 22
km alla conclusione, hanno provato
l’allungo Donesana (De
Nardi Bergamasca), Cimmino
(Marchiol) e Matteo Bontorin
(MolinodiFerro) e, poco dopo, li
ha imitati Tiziano Carraro (Coppi
Gazzera-Videa-Casinò di Venezia),
ma Trevisan (Molinodi-
Ferro), Cecchin (Zalf désirée
Fior), Dalla Libera (Bata), il campione
veneto Elite Garziera (Termopiave),
Bertolo (Marchiol) e
Zen (Filmop) hanno impedito
che l’allungo proseguisse. Nel finale
le squadre hanno iniziato le
grandi manovre e Lorenzo Za-
numero 9
nella (Bata), quando mancavano
due tornate al termine, ci ha
provato ugualmente e la medesima
cosa ha fatto Matteo Belli
(Seano Vangi) al suono della
campana. Successivamente si
sono registrate alcune pericolose
cadute. Guarnieri senza guardare
in faccia a nessuno ha inserito
il turbo ed il Memorial Giuseppe
Polese è finito per la prima
volta nella bacheca del Team
2000. “Credetemi non sono affatto
in condizione - ha detto
Guarnieri, vincitore nel 2007 di
10 corse, dopo aver concluso la
corsa - . In gara non ho fatto
granché, nessuna azione. Ma la
volata c’è. Devo ringraziare la
squadra che mi ha portato fino
ai 200 metri”. Alla competizione
hanno partecipato 141 concorrenti.
Ordine d’arrivo
1. Jacopo Guarnieri (Marchiol
Emisfero Liquigas Site) km
102,2 in 2h25’10” media 42,241;
2. Giampaolo Biolo (Trevigiani
Dynamon Carraro); 3. Francesco
Kanda (id); 4. Marco Boz
(Cyber Team Panni); 5. Alex
Buttazzoni (Marchiol Emisfero
Liquigas Site); 6. Matteo Pelucchi
(Filmop Ramonda Bottoli);
7. Giorgio Brambilla (Bergamasca
Colpack De Nardi); 8. Filippo
Baggio (Filmop Ramonda
Bottoli); 9. Matteo Busato (Fausto
Coppi Gazzera Videa-Casinò
di Venezia); 10. Fabio Chinello
(Fwr Bata Wilier).

UNDER 23 - 36° Circuito di Paderno di Ponzano
Bontorin “salta” Valynin
Francesco Coppola
Il russo lancia la volata, ma il vicentino rimonta e sorpassa
nettamente il rivale. A Guarnieri lo sprint di gruppo
PADERNO DI PONZANO (TV)
(24/2) - Successo del vicentino
di Romano d’Ezzelino, Federico
Bontorin (Zalf désirée Fior), nella
36^ edizione del Circuito di
Paderno di Ponzano, riservata
agli under 23. La competizione,
valida per il Gran Premio Lavi, è
stata organizzata come consuetudine
dal VC Gianfranco Bianchin,
presieduto dallo sportivissimo
Elio Zanatta. Alla corsa,
svoltasi su un percorso pianeggiante
di 2 chilometri, hanno
partecipato 94 concorrenti.
Durante il primo giro, Ludovico
Cremonese della F.W.R. Bata ha
allungato con determinazione e
subito dopo è stato raggiunto
da Marcello Bertolo del Team
2000-Marchiol-Emisfero-Liquigas-Site.
Poco dopo altri corridori
hanno recuperato la fuga.
Ma la svolta si è registrata durante
il settimo giro dei 45 programmati.
Al comando si è formato
un drappello composto
da otto atleti: Matteo e Federico
Bontorin, il primo del Moli-
CASTELLO DI ROGANZUOLO (TV) (24/2) -
Pronto riscatto dei corridori della Trevigiani-
Dynamon-Carraro di Remo Mosole e Roberto
Zoccarato nel GP De Nardi.
Ad aggiudicarsi la gara, riservata agli élite e
agli under, è stato il vicentino Giampaolo
Biolo che 24 ore prima era stato preceduto in
volata da Jacopo Guarnieri (Marchiol Emi-
nodiFerro e il secondo
della Zalf désirée Fior e
con loro il russo Valynin
del San Marco Caneva,
Pontiroli della Trevigiani-
Dinamon-Carraro, Verschoore
del Vc Mantovani,
Cimmino del Team
2000-Marchiol Emisfero
Liquigas Site, Gobbi della
F.W.R. Bata e Bertazzo
della Bottoli Filmop. Su
questa azione, che ha
segnato un vantaggio
massimo di 2’, si è sviluppata
la manifestazione.
Il gruppo, che inizialmente
sembrava rinunciatario,
ha cominciato
la fase di recupero e alla
21^ tornata sono cambiati
gli schieramenti. Ha attaccato
Valynin e quando ha avvertito
che la collaborazione
con i compagni di fuga stava
diminuendo è stato lesto Federico
Bontorin ad agganciare la
scia ed è così che in testa si è
formata una coppia; per gli altri,
invece, è arrivato inesorabi-
ELITE/U23 - Gran Premio De Nardi
Biolo, pronto riscatto
Dopo il secondo posto del giorno prima a San Michele di Piave,
l’alfiere della Trevigiani-Dynamon-Carraro centra il bersaglio
le il recupero da parte del gruppo.
I corridori della Zalf désirée
Fior e del San Marco Imet Caneva
si sono portati al comando;
mentre alle loro spalle hanno
fatto buona guardia i loro
compagni.
Quando i ragazzi diretti dall’ex
professionista Endrio Leoni,
sfero Liquigas Site) nel 15° Memorial Giuseppe
Polese. Biolo, élite del primo anno,
nato l’11 dicembre del 1985 ad Arzignano (VI),
ha preceduto il friulano Alex Buttazzoni
(Marchiol Emisfero Liquigas Site) ed il trentino
Valentino Borghesi (Moro Scott Bycicle Line).
Alla gara, messa a punto dalla Sanfiorese,
hanno partecipato 145 concorrenti. 96 so-
CRONACHE DELLE GARE
L’esultanza di Bontorin
(foto Rodella)
numero 9
quelli appartenenti al Team
MolinodiFerro, si sono lanciati
all’inseguimento era ormai
troppo tardi. Il finale è stato
quindi a ranghi ristretti. Valynin
ha lanciato lo sprint, ma Bontorin
non ha avuto nessun problema
a rimontare e
vincere. La volata del
gruppo è stata regolata
da Jacopo Guarnieri(Marchiol-Emisfero-Liquigas-Site),
vincitore della “prima”
veneta a San Michele
di Piave. Bontorin,
passista nato il 13
febbraio del 1986, è
al quarto anno tra gli
under 23.
Ordine d’arrivo
1. Federico Bontorin
(Zalf désirée Fior) km
90 in 2h7’30” media
42,353; 2. Valery Valynin
(Rus - San Marco
Imet Caneva); 3. Jacopo
Guarnieri (Marchiol-Emisfero-Liquigas-Site)
a 40”; 4. Matteo Pelucchi
(Bottoli Filmop); 5. Alberto
Gatti (Eurobike); 6. Simone
Banelli (Seano Vangi); 7.
Marco Benfatto (Zalf désirée
Fior); 8. Enrico Cecchin (id); 9.
Elia Viviani (Marchiol-Emisfero-Liquigas-Site);
10. Fabio Chinello
(F.W.R. Bata Wilier).
no stati quelli che l’hanno conclusa regolarmente.
F.C.
Ordine d’arrivo
1. Giampaolo Biolo (Trevigiani-Dynamon-
Carraro) km 101,2 in 2h12’ media 45,909; 2.
Alex Buttazzoni (Marchiol Emisfero Liquigas
Site); 3. Valentino Borghesi (Moro Scott
Bycicle Line); 4. Matteo Busato (Coppi Gazzera
Videa-Casinò di Venezia); 5. Anthony Di
Luigi (Palazzago Sesto Autoveicoli); 6. Alessandro
Bernardini (F.W.R. Bata-Willer); 7.
Rudy Saccon (Velo Veneto); 8. Edoardo Costanzi
(Cremonesi Arvedi Unidelta); 9. Rudy
Dal Bo (F.W.R. Bata-Willer); 10. Matteo Collodel
(Zalf désirée Fior).
Il Mondo del Ciclismo
13

CRONACHE DELLE GARE
ELITE/U23 - 21 a Firenze-Empoli
De Negri, rush imperioso
Antonio Mannori
EMPOLI (23/2) - Un numero di
classe, nello sprint finale, ha
portato subito al successo il non
ancora ventiduenne spezzino di
Brugnato, Pier Paolo De Negri,
uno di quei corridori sul conto
del quale la Neri Lucchini Nuova
Comauto conta molto per la
stagione 2008. Ha vinto così la
squadra più forte e preparata,
guidata da Luca Scinto, il quale
ha voluto rendere dura la 21^
Firenze-Empoli, costringendo al
lavoro diverse squadre, per poi
lanciare il suo velocista principe
(l’altro è il giovane Guardini). De
Negri, del quale tutti ricordano
certe prestazioni da junior, era
stato vincitore di una sola gara
nel 2007, secondo alla Milano-
Rapallo, azzurro al Giro delle
Regioni. Su di lui, il “diesse”
Scinto punta molto quest’anno,
lo aveva dichiarato a più riprese
e l’avvio vittorioso ne è una conferma.
Non era facile imporsi
14 Il Mondo del Ciclismo
Bella edizione della corsa. Posti d’onore a Pirrera e Turini
contro altri velocisti di chiara fama
come Cesaro, Turini, Pirrera.
Quest’ultimo, con Trotta e Lupori,
aveva preparato bene la
volata nell’abbordare quella curva
che immetteva sul rettilineo
di arrivo. Ma la progressione di
De Negri e soprattutto la sua accelerazione
negli ultimi 50 metri
è stata devastante ed il successo
netto e chiaro nei confronti di
Pirrera, che comunque si propone
subito come uno dei protagonisti
sino da questo avvio stagionale.
Conferma per Turini
che all’inizio di stagione va sempre
bene e che ha ottenuto per
la società organizzatrice un brillante
terzo posto. I piazzamenti
di Cesaro, Roganti, Boaro e Favilli,
una ulteriore conferma di
coloro che possiedono ottime
doti in volata e lo hanno dimostrato
in questa Firenze-Empoli,
sicuramente da record per il numero
degli appassionati che sono
tornati ai bordi strada ritrovando
il loro sport preferito.
numero 9
Arrivo e podio della Firenze-Empoli
(foto Rodella)
Quasi 190 i partenti dalla periferia
di San Bartolo a Cintoia,
mossieri Riccardo Nencini presidente
del Comitato Regionale
Toscano di ciclismo e Alfredo
Martini, presidente onorario
della Fci. Nei primi 50 Km protagonisti
Nuti (Termoimpianti) e
Baccanelli (Tc Valdelsano). Perdeva
contatto quest’ultimo,
mentre Nuti era ripreso al Km
54. E via in contropiede subito
dopo Malacarne, a scompaginare
le carte in tavola e costringe-
re al lavoro gli avversari (Mastromarco
Sensi Grassi su tutte)
dietro al talento veneto. Malacarne
non è ancora in condizione,
i suoi traguardi sono più
avanti nella stagione, ma intanto
grande fermento e lavoro nel
gruppo come voleva Scinto. Il
veneto era ripreso al Km 103
dopo 45 chilometri di fuga solitaria
(massimo vantaggio
1’25”). Era il prologo a un finale
dove lo squadrone favorito si
mostrava degno di tale ruolo
con attacchi a getto continuo di
Pecoraio, Battaglini e Vona sulla
salita di Monterappoli, di Stortoni
su quella finale de La Casetta.
Dietro arrivavano prima due
compagni di Stortoni, poi anche
Ulissi e Stefani ed una altra ventina
di corridori. All’ultimo chilometro
24 corridori sulla testa,
quelli che davano vita allo sprint
finale risolto magistralmente da
De Negri. Una bella edizione
della Firenze-Empoli, lo ha detto
anche il presidente della FCI,
Renato Di Rocco.
Ordine d’arrivo
1. Pierpaolo De Negri (Neri Lucchini
Comauto La Conchiglia)
Km 137, in 3h23’10”, media
40,459; 2. Massimo Pirrera (Bedogni
Gruppo Praga Natalini); 3.
Teddi Turini (Maltinti Solgomma
Banca Credito Cambiano); 4. Roberto
Cesaro (Embassy Cargo
Albatros); 5. Mirko Roganti (Valdarno
Prebeton); 6. Boaro; 7.
Favilli; 8. Trotta; 9. Ascione; 10.
Ulissi.

TORRE DI FUCECCHIO (FI)
(24/2) - Dopo il quarto posto
nella gara di apertura, Roberto
Cesaro, ha vinto quella che possiamo
considerare la “rivincita”
della Firenze-Empoli, anche se la
prova si svolgeva in circuito e
non in linea. Una gara con un albo
d’oro importante (l’ha vinta
anche Michele Bartoli), una classica
del ciclismo dilettanti, organizzata
dall’Unione Ciclistica La
Torre 1949 e valevole per il Memorial
Simonetto Campigli, uno
dei fondatori della corsa, ora gestita
in primis da Rino e Simone
Testai, con l’ausilio dei loro collaboratori
ed il patrocinio del comune
di Fucecchio. La gara si è
svolta in uno splendido pomeriggio
di sole che ha favorito l’affluenza
degli sportivi, ed oltre a
Cesaro, atleta che da alcuni anni
gareggia in Toscana, ha portato
alla ribalta altri due velocisti di
chiara fama come il modenese
Montanari ed il fiorentino Pirre-
ELITE/U23 - 46° Gran Premio La Torre
Sigillo di Cesaro
Con una volata perfetta il campano mette tutti alle spalle.
Piazze d’onore per Montanari e Tosti
Lo sprint del campano.
Sotto, i primi tre (foto Rodella)
ra, ma anche l’ex campione toscano
juniores Tosti. Sul traguardo
nel centro della località fucecchiese,
Cesaro, atleta campano
che corre nella Cargo Compass
Albatros-Pedale Larigiano, è riuscito
ad anticipare tutti con un
rush formidabile. La gara con
125 partenti, si è svolta lungo
l’anello ondulato di circa 4 chilometri
da ripetere per 25 volte.
Vari i tentativi operati che hanno
movimentato comunque la corsa,
e l’ultimo, quello portato dal-
CRONACHE DELLE GARE
numero 9
l’ex iridato juniores, il livornese
Diego Ulissi e dal pisano Battaglini,
è stato annullato in vista dell’ultimo
chilometro. Nello sprint
di una trentina di corridori, Cesaro
è stato abile e forte, confermando
di poter recitare un ruolo
importante in questa stagione
sotto la guida del suo direttore
sportivo, l’apprezzato e bravo
Marcello Massini, che ha grande
fiducia in questo atleta, ben dotato
anche fisicamente e sul piano
atletico, così come confidano
molto in Cesaro il presidente della
società pisana Gianfranco Deri
ed il team manager Sauro Gabrielli.
Tra i piazzati, oltre a Montanari
e Tosti, il bravo Pirrera, che
era giunto secondo sul traguardo
di Empoli, e Fabrizio Lucciola.
Antonio Mannori
Ordine d’arrivo
1. Roberto Cesaro (Cargo Compass
Albatros) Km 96 in
2h25’50”, media 39,497; 2. Enrico
Montanari (Neri Lucchini Comauto-La
Conchiglia); 3. Luca
Tosti (Maltinti Solgomma Banca
Credito Cambiano; 4. Massimo
Pirrera (Bedogni Gruppo Praga
Natalini); 5. Fabrizio Lucciola
(Maltinti Solgomma Banca Credito
Cambiano); 6. Pinizzotto; 7.
Turini A.; 8. Stefani; 9. Scaroni;
10. Favilli.
Il Mondo del Ciclismo
15

FUORISTRADA
CROSSCOUNTRY E MARATHON – Scatta l’8/9 marzo la stagione internazionale
Italia al centro del mondo
I due appuntamenti iridati di Valdisole (XC, DH, 4C e Trial) e Villabassa (XCM)
rappresentano il clou di un calendario che ripropone gli Internazionali d’Italia
e il Marathon Tour, anche nel 2008 abbinati al marchio Membrane Respira
Antonio Ungaro
La stagione del mountain bike
è l’unica che non conosce
soste. Durante l’inverno,
seppur in numero ridotto, si sono
tenute diverse prove un po’
in tutta la Penisola. Con i primi
di marzo, però, parte la fase
“calda”, con la ripresa delle
manifestazioni nazionali (andate
in letargo durante l’inverno).
Sarà un anno, quello che si appresta
ad iniziare, caratterizzato
dallo svolgimento di ben due
mondiali nel nostro paese. A
giugno, in Valdisole, si celebrano
quelli di MTB (XC, DH, 4C e
Trial); un avvenimento che per
numero di atleti e titoli assegnati
è tra i più impegnativi nel
ciclismo dal punto di vista organizzativo.
Quindici giorni dopo,
i primi di luglio, è la volta dei
mondiali Marathon, a Villabassa,
in occasione della tradizionale
Dolomiti Superbike. L’attenzione
generale del circo delle
ruote grosse poi si sposterà in
16 Il Mondo del Ciclismo numero 9
Cina, ad agosto, quando sarà in
palio il titolo olimpico del crosscountry.
Se questi tre appuntamenti rappresentano
i momenti fondamentali
per l’attività fuoristradistica,
nel nostro Paese possiamo
mettere in campo manifestazioni
e circuiti di comprovata
tradizione. E’ il caso degli Internazionali
d’Italia di Crosscountry
e il Marathon Tour,
abbinati anche nel 2008 al
marchio “Membrane Respira”.
Gli Internazionali d’Italia, pensati
per rilanciare un calendario
internazionale che fino a qualche
anno fa era povero, si sono
ritagliati un posto di rilievo nel
panorama mondiale. Alla prima
prova di marzo, a Brescia (che
segna anche l’inizio della stagione
estiva) è certa la presenza
di un buon numero di campioni
stranieri. A cominciare da
quella Gunn Rita Dahle, dominatrice
negli anni passati sia nel
crosscountry che nella marathon,
e improvvisamente uscita
di scena lo scorso anno dopo il
successo di Montebelluna. Proprio
la Gunn Rita Marathon
aprirà il Marathon Tour Membrane
Respira, per il 2008 rinnovato
nella formula, potendo
contare su ben sei prove.
Alla gara di apertura degli Internazionali,
a Brescia (Città di
Montichiari, Trofeo Giuseppe
Cigala), hanno confermato la
propria presenza anche i big
francesi, ad eccezione del supercampione
Julien Absalon,
l’unico tra i primi del ranking
mondiale ad essere assente. Logicamente
ci saranno i nostri
migliori atleti, tutti alla ricerca
di una condizione ottimale e,
soprattutto, di risultati che gli
permetteranno di staccare il biglietto
per Pechino. Sarà questo,
dal punto di vista tecnico, il
tema portante della stagione.
Una volta conquistata la qualificazione
olimpica (il ranking si
è chiuso il 31/12/2007), per l’Italia
ci sono due posti tra gli
uomini e uno tra le donne. Il ct
Pallhuber ha tempo per decidere.
Attualmente esiste un gruppo
di riferimento composto da
otto atleti (sei uomini e due
donne), gli stessi che in questi
giorni hanno svolto presso il
centro dell’Acqua Acetosa a
Roma le visite preolimpiche. Si
Nei giorni scorsi presso la B.I.T.
di Milano sono stati presentati
i Mondiali MTB in Val di Sole.
Nella foto una fase della stessa
presentazione che ha visto
la presenza di Francesco Moser,
testimonial dell’evento, Tiziano
Mellarini, Presidente del Comitato
Organizzatore, Sando De Manincor,
Segretario Generale dei Mondiali,
numerose autorità e pubblico
tratta di Yader Zoli, Marco Aurelio
Fontana, Tony Longo, Cristian
Cominelli, Martino Fruet,
Eva Lechner ed Evelyn Staffler.
L’azzurro Andrea Tiberi effettuerà
la visita nella seconda decade
di marzo.
La lotta tra loro per la conquista
del biglietto è aperta e passa proprio
per le prove in Italia e per
quelle di Coppa del Mondo che
si terranno prima del termine ultimo
per la scelta (fine maggio).
A luglio i Campionati italiani di
Grotte di Castro rappresenteranno
un momento di verifica, ma
giochi (nel senso di selezione)
dovrebbero essere chiusi.
Gruppo aperto o chiuso? Dal
punto di vista teorico agli otto
di cui sopra si potrebbe aggiungere
anche qualche sorpresa
dell’ultima ora, soprattutto al
cospetto di risultati eclatanti e
condizioni di forma strepitose.
Forse per questo tra i corridori
al via della prima prova degli
Internazionali di Italia figura
anche Mirko Celestino, che in
questo periodo ha scoperto di
un amore particolare per il fuoristrada.
Passione sincera o interessata?
Il mondo delle Marathon, non
avendo le Olimpiadi come culmine
della stagione, potrà diluire
gli appuntamenti importanti
fino a settembre. Proprio per
questo il Marathon Tour si presenta
con una vesta rinnovata e
potenziata: ben sei le prove
previste. Partenza il 20 aprile
con la gara di Montebelluna,
chiusura il 21 settembre con
l’Adamello Bike. I campionati
italiani sono previsti i primi di
settembre a Casatenovo. La
Coppa del Mondo di specialità,
invece, mostra ancora segni di
difficoltà, offrendo addirittura
solo due prove (erano tre lo
scorso anno), in apertura e
chiusura di stagione. Un trend
che non fa ben sperare per il
futuro di una specialità che invece
in Italia riscuote sempre
maggiore successo.

Antonio Mannori
TOSCANA - Il circuito è stato presentato nei giorni scorsi a Pisa
I 10 anni del Giro del Granducato
Previste sette prove: si parte il 16 marzo a Pomarance e chiusura il 6 luglio a Grosseto
Un traguardo importante e
significativo viene raggiunto
quest’anno dal Giro del
Granducato di Toscana, la manifestazione
prevista su sette
prove di gran fondo sotto l’egida
della Federazione Ciclistica
Italiana e con il patrocinio della
Regione Toscana. Sarà, infatti,
la prossima, l’edizione del decennale
con alcune novità offerte
agli appassionati dal comitato
organizzatore presieduto
da Alfio Pellegrin con l’ausilio
del vice Paolo Marrucci e del
segretario Paolo Aghini.
Iniziative per rendere sempre
più importante e prestigiosa la
rassegna, per una partecipazione
sempre più numerosa. I segnali,
a venti giorni dall’inizio
del “Granducato”, previsto il
16 marzo a Pomarance, sono
più che promettenti se guardiamo
a coloro che hanno già sot-
toscritto l’abbonamento. D’altra
parte il Giro del Granducato
di Toscana non è soltanto e solo
un fatto sportivo e di agonismo.
E’ legato a splendide zone
della Toscana, alle sue colline, a
meravigliose località, e quindi la
rassegna è promozione e valo-
Altimetria del percorso lungo della GF Geotermia
numero 9
REGIONI
rizzazione del territorio, sport
assieme a cultura, arte e storia.
L’intera manifestazione è stata
presentata presso la Sala dei
Comuni della Provincia di Pisa,
nella città della Torre Pendente.
C’erano il responsabile della
struttura amatoriale e cicloturistica
della Federciclismo, Carlo
Zuccaro, il vice presidente del
Comitato regionale Toscano,
Giacomo Bacci, il presidente del
Comitato Provinciale di Pisa del
ciclismo, Claudio De Angeli,
l’assessore allo sport della Provincia
di Pisa Rosa Dello Sbarba
e quello del comune di Lari Luciano
Novelli, il col. Luigi Lupini
comandante della Scuola Ad-
Il Mondo del Ciclismo
17

REGIONI
18 Il Mondo del Ciclismo
numero 9
Granfondo Esercito 2007
destramento Paracadutisti Folgore
e naturalmente tutti i rappresentanti
delle sette prove
previste per l’edizione 2008,
due delle quali, quella di Perignano
di Lari del 6 aprile e
quella di San Giustino (Perugia)
del 2 giugno, saranno valide
per il Campionato Italiano. Nei
loro interventi gli ospiti hanno
sottolineato l’importanza del
Giro del Granducato di Toscana,
e tutte le varie iniziative,
anche collaterali alla gare stesse
che verranno organizzate già
per esempio dalla prima prova
di Pomarance, con una gara
LE SETTE PROVE
promozionale per i giovanissimi
prevista al sabato, 24 ore prima
della gran fondo. Tra le novità
di quest’anno la riduzione del
costo dell’abbonamento, alcuni
gadget in omaggio, l’aumento
relativo alla premiazione individuale
di tutte le categorie sia
del fondo che del medio, la
classifica TOP TEAM innovativa
nell’attribuzione dei punteggi,
un omaggio alla squadra di un
pass per la griglia di merito, per
ogni dieci iscritti. Iniziative tese
a rendere il circuito sempre più
gratificante e bello per gli appassionati.
16/3: G.F. Geotermia e delle Balze-Club Paolo Bettini a Pomarance
6/4: G.F. Esercito a Perignano di Lari
4/5: G.F. Città di Lucca-Fabiana Luperini
11/5: G.F. Vernaccia a San Gimignano
2/6: G.F. Alta Valle del Tevere-Fred Morini “Le strade del Tartufo” a
San Giustino (PG)
8/6: G.F. Chianti Classic a Gaiole in Chianti (cicloturistica non valevole
per le classifica individuale)
6/7: G.F. Max Lelli a Manciano di Grosseto

FEDERAZIONE CICLISTICA ITALIANA - CENTRO STUDI
Attività juniores
le prospettive future
Salsomaggiore - 2 febbraio 2008 - Atti del Convegno
Programma degli interventi
VINCENZO SCOTTI - Introduzione ed inizio dei lavori
SERGIO CHERUBINI - L’attuale scenario del ciclismo ed il
mondo degli juniores
ALDO SMOLIZZA - Regole e comportamenti: quali prospettive?
GIANFRANCO PIANTONI - Ragazzi da non mandare allo sbaraglio
MARCELLO FAINA - Lo junior: un atleta ancora in crescita
FRANCESCO UGUAGLIATI - L’esperienza della FIDAL nel settore
giovanile
DANIELE BANFI - Rapporto tra scuola e sport
DAMIANI ROBERTO - L’esperienza Mapei: un investimento sui
giovani
ANNA MARIA MARASI - L’esperienza della FIPAV nel settore
giovanile
GIORGIO NERI - Il protocollo tra FCI e provincia di Parma: una
terra da pedalare
TAVOLA ROTONDA CONDOTTA DA FRANCO BALLERINI CON:
Sergio Meda, Gianni Bugno, Roberto Damiani, Antonio Mannori
Interventi società proposte, pareri, opinioni
Avv. BARBARA BARATTO - Intervento del Referente del Centro
Studi per il C.F.
VINCENZO SCOTTI - Intervento Conclusivo del Presidente del
Centro Studi
Nell’inserto sintesi degli interventi del presidente Scotti, Sergio
Cherubini, Aldo Smolizza, Gianfranco Piantoni, Marcello
Faina e Barbara Baratto.

Il saluto del presidente Renato Di Rocco
Si è svolto, sabato 2 febbraio, presso il Palazzo dei Congressi di
Salsomaggiore Terme il Convegno organizzato dal Centro Studi
della Federazione Ciclistica Italiana dedicato all’analisi, alla
contestualizzazione e alla complessità della categoria juniores,
anima dell’attività sportiva. L’incontro è avvenuto insieme a dirigenti
delle società, direttori sportivi, atleti, ex atleti ed esponenti
federali per discutere delle prospettive future della categoria dei
giovani. Di seguito riportiamo un estratto degli interventi e delle
relazioni più significative.
Prima dell’inizio dei lavori, ha portato il saluto della Federazione
il presidente Renato Di Rocco, che ha elogiato l’iniziativa sottolineando
l’importanza di questi momenti d’incontro e di confronto
per lo sviluppo e il miglioramento di una categoria centrale per il
futuro del ciclismo.
Un grazie particolare il Presidente l’ha rivolto al Centro Studi e al
comune di Salsomaggiore.
IINNTTEERRVVEENNTTOO IINNIIZZIIAALLEE DDII VVIINNCCEENNZZOO SSCCOOTTTTII
Presidente del Centro Studi della Federazione
Dopo l’elezione, il presidente Renato Di Rocco ha chiesto a un
gruppo di amici e di appassionati di aiutarlo a concorrere alla
trasformazione non solo dell’immagine ma anche della sostanza
del ciclismo nel Paese. Con i colleghi del Centro Studi ci siamo
trovati a operare in un ambito difficile e soprattutto delicato. Perché
ci sono elementi di crisi che vanno ben aldilà del mondo del
ciclismo. Uno degli esempi negativi sta nella carenza di ruolo di
chi è chiamato a pensare, riflettere e offrire a chi decide elementi
concreti. Coloro che pensano hanno la tendenza a diventare
consulenti del Principe, ad assecondarlo e non a aiutarlo. Spesso
ne tradiscono le attese.
Noi abbiamo deciso di operare guardando al futuro, senza remore.
Un buon esempio di quello che non dovrebbe mai capitare: in questi
giorni una delle grandi istituzioni del nostro Paese, la Banca
d’Italia, ha pubblicato i dati sulle retribuzioni dei lavoratori, rive-
lando che sono ferme dal 2000, vale a dire da otto anni. Questa è
una prova del ritardo con cui talvolta un organo consultivo segnala
all’organo decisore, al Governo, i dati di realtà. Così facendo
vengono meno gli strumenti utili a comprendere l’evoluzione degli
scenari.
Noi del Centro Studi abbiamo deciso, come metodo, di affrontare
un tema alla volta e di viverlo come appuntamento cardine, a cadenza
annuale. Ma ci siamo astenuti dal scegliere un argomento
di comodo, che avrebbe potuto richiamare qui molti giornalisti.
Il tema degli juniores è uno di quelli che non coinvolgono i giornali,
diciamo che nessuno o quasi se ne occupa, neppure chi segue
da vicino l’attività ciclistica. Gli juniores sono un momento di passaggio
verso le attività che più qualificano il ciclismo, sino al professionismo.
Ed è un tema tra i più complessi. Il mondo sta cambiando,
non ha nulla a che vedere con quanto accadeva 10 o 20 anni
fa, e il ritmo del cambiamento è sempre più incalzante. Ma dobbiamo
stare attenti a non rivolgere lo sguardo al passato.
Il tema degli juniores coinvolge aspetti economici, sociali, educativi,
formativi, medici, sportivi. Un insieme di questioni, di nodi che
si intrecciano, e vanno analizzati cercando di essere il più possibili
aperti alle soluzioni. Per questo l’ideale sarebbe stato essere
tutti seduti intorno a un tavolo, ma la numerosità dei convenuti costringe
a questo assetto, un tavolo di presidenza e una platea numerosa,
alla quale auguro buon lavoro.
Mi preme dirvi che il tema richiede il contributo di tutti, una riflessione
attenta e una partecipazione senza pregiudizi. Per questo
vi invito a lasciare da parte ogni idea preconcetta. Per meglio
capire come stanno le cose, i nodi e le possibili soluzioni.
Avremmo potuto costruire delle relazioni, ma avremmo perso
tempo. Abbiamo invece cercato di analizzare prioritariamente i
dati della situazione, i dati di realtà. La scienza vive come tale se
ha la capacità di essere empirica: una regola è giusta solo a quando
corrisponde alla realtà, altrimenti va modificata.
Per raccogliere i dati abbiamo girato l’Italia e incontrato le società,
raccolto i pareri di molti in merito alla realtà degli juniores. Ma
abbiamo ragionato di un mondo, quello ciclistico, che non può
prescindere da quello di tutti i giorni. Ragioniamo di giovani dai 16
ai 18 anni, che sono giovani come gli altri, con le aspettative della
loro età e le difficoltà di operare scelte per la vita.
Il professor Cherubini riferirà dei numeri e chiarirà le tendenze
del fenomeno juniores, poi il professor Piantoni ragionerà da educatore.
Il parere medico-scientifico verrà dal dottor Farina, perché
gli aspetti fisiologici, la crescita di questi giovani, sono ancora in
evoluzione. Ma non potevamo affrontare il tema senza coinvolge-

e anche operatori di altre discipline, simili al ciclismo o che vivono
situazioni che si possono avvicinare al le nostre. Coinvolgendo
in particolare la scuola.
Su queste basi tireremo qualche conclusione e offriremo al Consiglio
Federale non solo la riflessione ma anche qualche strada da
percorrere tra quelle che emergeranno dal confronto odierno.
Un Centro Studi deve fermarsi qui: non decide, analizza soltanto e
riflette. Chi decide valuta e si prende le responsabilità che gli
competono. Chi vuole cambiare deve indicare la strada passo dopo
passo, senza mai avere fretta. Viviamo in un tempo in cui si cerca,
al più, di modificare l’immagine, in cui non contano le proposte
ma gli annunci delle intenzioni, che tali spesso rimangono. Ma
sono certo che il presidente Di Rocco e i membri del Consiglio siano
in grado di guardare lontano e di operare al meglio.
IINNTTEERRVVEENNTTOO DDII SSEERRGGIIOO CCHHEERRUUBBIINNII
Titolare della “Cattedra di Marketing” presso la Facoltà di Economia
della Università di Roma Tor Vergata
2007: un anno da “sprinter”
Idati nazionali del 2007 relativi ai tesserati alla Federazione Ciclistica
Italiana raccolti nell’ambito del monitoraggio CONI-FSN-
DSA evidenziano la presenza di un significativo cambio di marcia
rispetto ai trend che hanno caratterizzato l’evoluzione dell’attività
federale a partire dagli anni ‘80.
Il numero dei praticanti tesserati e delle società affiliate alla Federazione
è, infatti, costantemente diminuito nel periodo 1981-
2005 a dispetto del 2007 dove si assiste ad un incoraggiante incremento
(tab.1):
- i praticanti, che nel 2005 erano scesi ben al di sotto delle 60.000
unità, nel 2007 oltrepassano decisamente questa soglia e si collocano
attorno ai valori rilevati all’inizio della decade con oltre
61.000 tesserati;
- le società affiliate registrano un incremento, seppur lieve, rispetto
al 2005 raggiungendo quota 3790, rimanendo però distanti
dai livelli raggiunti negli anni ‘80, ‘90 e all’inizio dell’attuale decennio.
Il rapporto tra il numero di operatori territoriali della federciclismo
e il totale dei praticanti, continua a risultare di gran lunga
più elevato rispetto a quanto si verifica nelle altre federazioni, anche
se il numero degli operatori sportivi, oltre 41.000 nel 2007,
continua a diminuire dopo le punte massime raggiunte all’inizio
del 2000.
Tab. 1 FCI - Federazione Ciclistica Italiana
Tabella dati nazionali; confronto 1981 - 1991 - 2001 - 2005 - 2007
1981 1991 2001 2005 2007
Società sportive 4678 4917 4324 3750 3790
Tesserati agonistici maschi 16084 12569 9995 8837 8847
Tesserati agonistici femmine 304 892 884 858 962
TOTALE TESSERATI AGONISTI 16388 13461 10879 9695 9809
Tesserati "giovanissimi" 14028 9922 11537 10975 12105
Tesserati "ciclo-turisti" (amatori) - 17720 12222 9941 9488
Tesserati "ciclo-amatori " - 23298 28145 26941 30148
TOTALE TESS. ATTIV. AMATORIALE 37918 41018 40367 36882 39636
TOT. TESS.(AGON.+ GIOVANISS.+AMATORI)
68334 64401 62783 57552 61550
Dirigenti societari 32802 34419 37150 34763 33807
Tecnici 5217 3383 3259 3769 3733
Ufficiali di gara 2188 2254 1798 1829 1619
TOTALE OPERATORI TERRITORIALI 40207 40056 42207 40361 39159
Dirigenti federali 500 601 340 267 355
Direttori di corsa - 1271 609 689 671
Altri Tecnici - - 1307 1498 1595
TOTALE ALTRI OPERATORI 500 1872 2256 2454 2621
TOTALE GENERALE OPERATORI 40707 41928 44463 42815 41780
I ciclisti amatoriali, maglia rosa della Federciclismo
L’inversione di tendenza che ha caratterizzato lo sviluppo dell’attività
federale nel biennio compreso tra il 2005 e il 2007 ha visto
muovere i maggiori passi avanti in tre categorie (tab.1) :
- appartenenti alla categoria “giovanissimi”: oltre 12.000
- cicloamatori: oltre 30.000 con un incremento rispetto al 2005 di
circa 3000 tesserati;
- tesserati agonisti donne: di poco inferiori alle 1000 unità.
L’attività agonistica maschile che rappresenta una quota minoritaria
dell’insieme dei tesserati praticanti con meno di 10.000 unità,
non ha, invece, presentato variazioni degne di nota.
Al di fuori e quasi “a dispetto” del ciclismo degli agonisti spesso
macchiato da scandali legati all’uso di sostanze non consentite
cresce, dunque, il ciclismo amatoriale e, dato ancor più importante,
i giovanissimi non smettono di amare la tradizionale, ma mai
vecchia , pratica del pedalare.
La bicicletta si impone come lo strumento perfetto per unire la
pratica sportiva al rapporto con la natura, all’uso ottimale del
tempo libero, alla cura della propria salute e del proprio benessere,
nonchè come un mezzo per “riappropriarsi” delle città garantendo
l’esistenza di livelli adeguati di vivibilità e difesa dell’ambiente
urbano.
Il mito dei campioni del pedale, il ciclismo degli agonisti, evoca
tuttora un’immagine eroica dove fatica e sforzo fisico paiono rappresentare
gli elementi chiave dell’attività ciclistica. Il ciclismo
amatoriale, invece, sembra interpretare alla perfezione un approccio
innovativo all’attività fisica, sempre più diffuso
nel nostro paese, che punta alla fusione dell’ attività
sportiva con il rapporto con la natura, con la socializzazione,
con il relax e la presa di coscienza delle potenzialità
del proprio corpo.
Le prossime tappe da conquistare
La pratica sportiva collegata alla bicicletta, declinata
nelle sue molteplici articolazioni (dall’agonismo, al cicloturismo;
dalla mountain bike alla cyclette in palestra..)
può raggiungere una domanda potenziale molto
vasta e variegata al proprio interno.
Secondo i dati raccolti nell’indagine Istat 2006 su “I cittadini
e il tempo libero” il numero di cittadini di tre o
più anni che afferma di aver praticato con continuità o
saltuariamente gli Sport ciclistici è pari a poco più di 2
milioni. Di questi 1 milione e 180 mila praticano il Ciclismo
inteso nella sua forma più classica, su pista e su

strada, mentre oltre 800 mila svolgono tutte le altre attività riconducibili
alla pratica degli Sport ciclistici.
Se si confrontano questi dati con il numero dei praticanti tesserati
alla FCI censito nel 2007 (pari ad oltre 60.000 unità) emerge con
chiarezza come l’attività che fa capo all’organizzazione e alle
strutture federali costituisca ancora un segmento minoritario
dell’insieme dei cittadini che praticano, in forme e modalità diverse,
lo sport del pedale. Questo dato, tuttavia, rappresenta un ulteriore
stimolo e una grande opportunità di sviluppo per la Federazione
Ciclistica italiana sollecitandola a destinare una parte considerevole
delle risorse disponibili alla crescita dell’attività giovanile,
all’ incremento della pratica sportiva femminile e alla organizzazione
capillare di manifestazioni finalizzate alla diffusione
delle attività non competitive (ciclismo rurale, cicloturismo, cicloraduni..).
I punti di forza su cui può puntare la Federazione per allargare il
numero dei tesserati e, allo stesso tempo, diffondere la passione
per questo sport di certo non mancano.
Il notevole bacino di praticanti sport ciclistici nelle sue molteplici
articolazioni, la mancata presenza di barriere di tipo generazionale
che possono influenzare in modo decisivo la pratica di altre discipline,
le radici popolari del ciclismo nel nostro paese, le molteplici
possibilità offerte dall’uso della bicicletta come opportunità
per sperimentare nuove forme di relazione con l’ambiente e con
il proprio corpo, sono leve importanti sulle quali puntare.
Occorre quindi operare in un’ottica di sistema, valorizzando i diversi
aspetti e l’insieme delle opportunità che la realizzazione della
pratica ciclistica permette su più dimensioni e a diversi livelli.
Due ultime annotazioni non frutto di elaborazioni statistiche ma di
interpretazioni di tipo socio-antropologico:
- l’inurbamento continua ad essere un fenomeno in forte crescita
con impatti di tipo ambientale e della qualità della vita facilmente
intuibili. L’uso della bicicletta può rappresentare - seppure in modo
parziale- una risposta concreta, immediata, realizzabile;
- le megalopoli finiranno per assomigliarsi l’un l’altra (ad esclusione
dei centri storici): periferie dormitorio, flussi di mobilità in
entrata e in uscita dalle città sempre più impetuosi, traffico sempre
più congestionato. Se osserviamo dall’alto gli impatti sul
grande raccordo anulare di Roma o sulla tangenziale di Milano
non riusciremo probabilmente a distinguere le due città: due involontari
non luoghi (luoghi, cioè, uguali a se stessi indipendentemente
dalla longitudine e dalla latitudine).
La trama di piste ciclabili, di pedalatori, di fila indiana, forse arriverebbe
a riassegnare al territorio che la ospita la qualifica di luogo.
IINNTTEERRVVEENNTTOO DDII AALLDDOO SSMMOOLLIIZZZZAA
Componente del Settore Studi della F.C.I.
Regole e comportamenti: quali prospettive?
Metodologia
Questa comunicazione è la sintesi del confronto sviluppatosi negli
ultimi mesi con numerosi dirigenti di società e di direttori sportivi
delle regioni Lombardia, Veneto, Toscana e Emilia Romagna.
Confronto integrato da ricerche e riflessioni maturate nel Settore
Studi e dei contributi di esperienza che sono stati messi a disposizione
da consiglieri della nostra Federazione e da tecnici esperti
di altre discipline sportive.
La scelta delle regioni deriva innanzitutto dalla impossibilità temporale
di poter svolgere più riunioni rispetto a quelle effettuate ed ha
privilegiato le quattro regioni che sommate insieme hanno un nu-
mero di juniores tesserati pari al 53% degli juniores di tutta Italia.
Lo scorso anno, come alcuni di voi ricorderanno, l’analisi della situazione
e i contributi di idee furono raccolti anche tramite una
serie di incontri individuali. Quella iniziativa, che sfociò in una relazione
particolarmente analitica, sta dando i primi frutti attraverso
le ipotesi di modifiche statutarie in discussione, anche in queste
giornate, nel gruppo di lavoro, nominato dal consiglio federale,
che mi vedono coinvolto a nome del settore studi. Il tema era
particolarmente delicato e riguardava, tra l’altro la vita democratica
della Federazione, al centro e in periferia.
Quest’anno ho scelto di partecipare a riunioni ove fosse possibile,
attraverso gli interventi di dirigenti, di tecnici e di organizzatori,
vedere confrontarsi opinioni diverse su un tema più circoscritto.
Ovviamente sono state coinvolte un numero di persone molto più
ampio.
L’impostazione delle riunioni, che dopo una breve analisi delle
problematiche relative al settore degli juniores, fatta da Broccardo,
prevedeva l’indicazione di soluzioni da parte dei presenti, ha
avuto difficoltà a imporsi anche per un dichiarato senso di ripetitività,
di impotenza e di inutilità che riguardava evidentemente
esperienze vissute nel passato.
Mi auguro che oggi il percorso intrapreso sia più chiaro per tutti e
in ogni caso ricordo che il Settore Studi, con la collaborazione e
con la partecipazione di larga parte del gruppo dirigente centrale
e periferico, fa ricerca, analisi, elaborazione e proposte sui vari
problemi. Proposte che devono essere completate e decise nel
Consiglio Federale. L’iter, così costruito, permette anche di misurare,
in anticipo, la dimensioni del consenso e del dissenso sulle
diverse questioni e anche la giornata di oggi ne è un esempio.
I fenomeni in atto
Negli ultimi cinque anni abbiamo visto un calo del numero degli
juniores pari a 116 unità.
In particolare analizzando i dati relativi alle regioni più grandi si
può constatare che negli ultimi anni vi sono state le seguenti variazioni:
Juniores tesserati
Lombardia 2000 488 2007 327
Veneto 2003 278 2007 279
Toscana 2001 237 2007 126
Emilia Romagna 2003 136 2007 120

Numero di società affiliate con tesserati juniores strada
Lombardia 2000 ——— 2007 30
Veneto 2000 ——— 2007 27
Toscana 2001 31 2007 14
Emilia Romagna 2003 22 2007 14
Numero di gare organizzate su strada, per juniores, su 43 giornate
di gare annuali
Lombardia 2001 114 2007 90
Veneto 2002 75 2007 70
Toscana 2001 65 2007 36
Emilia Romagna 2001 46 2007 33
Sul piano generale andrebbe meglio analizzato il tesseramento
dei ciclisti alla FCI che negli ultimi cinque anni presenta un andamento,
a mio parere, anomalo nel settore maschile.
Le donne crescono dal 2003 al 2007 di 334 unità ed in particolare
si noti come la maggior crescita nelle categorie Giovanissime, pari
a 236 unità, produca una ricaduta positiva in tutte le categorie
successive: Esordienti, Allievi, Juniores + 71, Elite + 27.
Il settore maschile cresce dal 2003 al 2007 di 1012 unità, ma, al
contrario di quanto avviene nel settore femminile, di fronte ad una
notevole crescita della categoria Giovanissimi, pari a 1426 unità, si
manifesta un calo di tesseramenti in tutte le altre categorie: Esordienti
- 111, Allievi - 145, Juniores - 116, Under 23 - 19 e Elite - 23.
Comportamenti inadeguati
I cambiamenti che da qualche anno stanno coinvolgendo la categoria
degli juniores sono maggiormente evidenti in Toscana, ma
gli stessi sintomi sono già presenti in Lombardia, in Emilia Romagna,
in Veneto, con ricadute significative nelle altre regioni a partire
dal Piemonte. Come abbiamo visto sta diminuendo il numero
dei corridori, delle società e delle gare.
Nella categoria sono sempre più presenti società sportive con
sponsor, capacità di investimenti e organizzazione che poco hanno
da invidiare alle società professionistiche molte delle quali
puntano esclusivamente alla ricerca del risultato.
Il discutibile campionato mondiale ed europeo previsto per la categoria
hanno inoltre creato una vetrina di grande interesse per
investitori di media grandezza non in grado di sostenere i costi di
una società professionistica. Forse si è poco riflettuto sul fatto se
sia positivo premiare la precocità in uno sport essenzialmente di
fondo e di resistenza fisica, ad un’età ove la maturazione degli atleti
non può essere completa.
I corridori con miglior punteggio da allievo vengono concentrati in
poche squadre che tendono a tesserare solo corridori juniores, e
poco si preoccupano dei vivai giovanili. Nel contempo si estende
alle categorie giovanili il ruolo dei procuratori, fenomeno in
espansione.
La selezione avviene di fatto a 16 anni. Un ragazzo che non abbia
fatto punti da allievo non trova più squadra e deve smettere di correre
prima ancora di essere diventato un corridore.
Si tratta di un processo che sembra voler trasformare la categoria
juniores da una categoria di passaggio e di crescita verso il dilettantismo
e il professionismo in una categoria punto di arrivo
semi professionistico o professionistico. Processo che sembra
disinteressarsi completamente del giovane ciclista come persona
in un periodo delicato della sua fase di sviluppo.
In molti casi siamo di fronte quindi a processi di selezione sicuramente
discutibili sul piano tecnico ed umano. Non importa cosa
farai domani, devi vincere subito. I km percorsi dai ragazzi in un
anno, molto diversi in termini quantitativi da società a società, di-
mostrano anche ad un incompetente, quale io sono, che a qualcuno
si richiedono maggiori e forse eccessive fatiche. La presenza
nell’ambiente di medici molto discussi sul piano etico, completano
un quadro preoccupante.
Non è un caso che di molti corridori, pluri-vincitori nella categoria
juniores anche a livello di campionati del mondo, si siano perse
le tracce: in qualche caso è persino difficile ricordarne il nome.
Segnalo inoltre che con la cancellazione del servizio militare sono
di fatto scomparse le “compagnie atleti” che svolgevano una funzione
importante in un momento decisivo per la vita della persona/atleta.
Il mancato collegamento del periodo juniores con il completamento
del ciclo scolastico che corrisponde all’esame di maturità
è considerato da più parti un fattore negativo.
Le strade percorribili
I confronti hanno messo al centro dell’attenzione due esigenze:
- Un’attenzione complessiva ai vivai
- La redistribuzione del patrimonio atletico tra le società juniores
Vivai
Le categorie giovanili, vanno tutelate sotto vari aspetti.
Occorre che resti prevalente il fattore ludico su quello agonistico
(fattore naturale che aiuta ad affrontare la vita ma che non deve
essere esasperato), in questo senso i media possono svolgere una
funzione importante.
Il ruolo dei genitori è fondamentale. Con essi, anche quando sembra
difficile, occorre creare un sistema di dialogo e collaborazione
con tecnici e allenatori, favorendone il ruolo di accompagnatori.
Ho detto accompagnatori e non altro, il bambino che sale in bicicletta,
come in tutti gli altri sport, deve essere seguito da una
persona professionalizzata, che può anche essere un genitore
purché adeguatamente formato.
Dal punto di vista economico: si devono prevedere ricadute finanziarie
annuali alla società di origine nel corso di tutta la carriera
sportiva del corridore.
A questo proposito vanno individuate regole che condizionino
maggiormente i comportamenti delle società che intendono tesserare
solo corridori juniores, a partire dalla diversificazione del
valore punto che per queste società potrebbe essere notevolmente
superiore a quello delle società che tesserano esordienti e allievi
e vorrebbero continuare anche con gli juniores.
Tutelare la categoria juniores adeguando le norme
E’ stata tentata una normativa federale che voleva evitare la concentrazione
dei corridori più forti in una stessa società. Ma è stata
facilmente glissata da alcune società attraverso il tesseramento
di ragazzi che non hanno mai corso in bicicletta e che in alcuni
casi non sono stati nemmeno inseriti nelle foto ufficiali della
squadra, ma che facevano numero.
Alcune ipotesi di lavoro, emerse nei vari incontri, sembrano incontrare
un adeguato consenso:
Introduzione di un limite massimo di corridori tesserati per squadra.
Distribuzione dei corridori per ogni squadra in base al valore: attraverso
un ranking regionale o multiregionale si produce una valutazione
che divide i corridori in tre fasce. In questo modo, ad esempio,
ogni squadra di 12 juniores potrà/dovrà essere formata da 3
corridori di prima fascia, 4 di seconda fascia e 5 di terza fascia.
Più semplicemente si potrebbe fissare un punteggio massimo per
gli atleti che una squadra può tesserare, o che può presentare alla
partenza delle corse.
La norma potrebbe essere integrata con l’introduzione del vinco-

lo societario da allievo a junior primo anno (atleti vincolati in fascia
d’età 15-16-17 anni) per tutelare le società che intendono svolgere
attività nella categoria juniores.
Queste scelte potrebbero rilanciare la costituzione di nuove società
disponibili a seguire gli juniores, ampliare gli spazi per quegli
allievi che adesso non trovano posto per continuare l’attività e frenare
il processo di passaggio al professionismo della categoria.
Nascerebbe una competizione in positivo tra le società, a partire
dalla ricerca di maggiore qualità nei tecnici, nei preparatori ed anche
dei gruppi dirigenti delle società. La differenza verrebbe fatta
non più solo dal gruppo di corridori di partenza ma dalla qualità
della società e ciò favorirà, in prima battuta, le società oggi meglio
organizzate, ma sarà da stimolo per tutte le altre.
È opinione comune che la categoria juniores deve tornare ad essere
“un punto di passaggio” e non più l’unico/ultimo obbiettivo e
che il corridore deve essere considerato un patrimonio su cui investire
dai 13 anni almeno fino al diploma.
I tecnici dovrebbero costantemente precisare ai ragazzi che c’è
posto nel ciclismo anche se non si è campionissimi. Il gioco di
squadra e i diversi ruoli durante una corsa, ci vengono illustrati
bene da Ballerini e dagli organi di stampa, in occasione dei mondiali.
Sarebbe bene farlo spesso, con interviste ai tecnici durante
Giro e Tour.
Durata triennale
La proposta che facciamo di prolungare a tre anni la durata del
periodo juniores oltre che essere già stata ampiamente motivata,
potrà trovare ancora maggiori riscontri nell’intervento di Piantoni.
Ricordo che l’UCI, in conformità della normativa emanata dal CIO
per le attività giovanili, ha fissato a 18 anni l’età degli juniores legandola
al ciclo scolastico che nella maggior parte dei Paesi porta
i giovani al diploma a 18 anni e non a 19 come in Italia.
Varie federazioni sportive (tra queste la pallacanestro) hanno chiesto
e ottenuto l’autorizzazione a mantenere le categorie giovanili fino
a 19 anni. Per i mondiali il limite resta, ovviamente, 18 anni.
L’80% dei tecnici interpellati è favorevole alla proposta che vedrebbe
i giovani di 17-18 e 19 anni svolgere assieme attività ciclistica
nella categoria degli juniores.
La Federazione potrebbe richiedere e ottenere la stessa autorizzazione,
visti i precedenti esistenti.
Le corse
L’attivazione dell’insieme delle proposte porterebbe naturalmente
ad un forte incremento del numero di ciclisti juniores, ed anche
alla creazione di disparità consistenti tra essi. Si potrebbero ipotizzare,
in via sperimentale, competizioni di diverso livello qualitativo
per juniores, cosi come avviene in altre categorie. Si pensi ai
professionisti che nel 1960 erano 380 e oggi sono circa 2400 divisi
nei vari continenti.
La legge 91/81
Il governo uscente aveva costituito una commissione con il compito
di studiare una riforma finalizzata al recupero di gettito contributivo
e fiscale.
In più settori dello sport si erano inventati contratti di immagine e
contratti di garanzia che oggi sono soggetti ad inchieste da parte
della magistratura e che erano di fatto artifizi evasisi ed elusivi.
Il criterio individuato pare essere quello economico: l’atleta è professionista
quando percepisce più di 20000 euro lordi all’anno.
Suggerirei di seguire con attenzione l’iter di questo lavoro, che difficilmente
si fermerà, anche perché non vorrei che qualche juniores
diventasse professionista senza saperlo.
I tempi
Il settore studi suggerisce al Consiglio Federale di far proprie le linee
generali emerse nel Convegno del 2 Febbraio 2008 e, tenuto
conto della complessità della materia, di affidare ad un gruppo di
lavoro, con la presenza di dirigenti di Società e di tecnici, il compito
di predisporre norme e regolamenti idonei a riorganizzare le
attività del settore Juniores.
IINNTTEERRVVEENNTTOO DDII GGIIAANNFFRRAANNCCOO PPIIAANNTTOONNII
Componente del Settore studi della F.C.I.
L
’attività degli Juniores esige una seria attenzione ai risvolti
tecnici e organizzativi ma non va dimenticato il contesto formativo
e culturale in cui un giovane deve maturare.
La complessità del problema. Dai 16 ai 19 anni un adolescente sta
diventando uomo. E’ importante preparare atleti per le sfide agonistiche
che stanno a cuore alla Federazione. Ma non bisogna eludere
due problemi. Il primo: alcuni di questi giovani si perdono
prima della loro perfetta maturazione professionale. Il secondo:
anche se raggiunge posizioni significative nel campo della attività
professionistica, alla fine della carriera l’atleta incontrerà il problema
di riciclarsi nel mondo del lavoro. Pensionati a trent’anni,
gli atleti nascono due volte.
La soluzione obbligata. I giovani devono studiare almeno sino al
conseguimento di un diploma. La scuola infatti non rilascia solo
un titolo di studio ma aiuta il giovane a sviluppare i valori della
persona. Non c’è dubbio che la pratica del ciclismo sia molto ricca.
Essa sa regalare ai giovani una memoria lunga e riconoscente,
la resistenza alla fatica, l’abitudine a riflettere nel silenzio, il
dono di credere in se stessi e nel futuro, una buona autostima, la
sincerità, la ricerca della sfida, il rifiuto dell’ingiustizia. Da questo
punto di vista sembrerebbe inutile andare a scuola. Occorre invece
pensare ad un titolo di studio, sia per integrare i valori con
competenze tecniche, sia per essere dotati di un diploma che legittimi
socialmente e permetta di ipotizzare ulteriori sviluppi. I ragazzi
devono fare ciclismo e, allo stesso tempo, studiare. Non devono
rischiare di appartenere per tutta la loro vita ad un sottobosco
sociale.

Impariamo dagli altri. Dire che il ciclismo è atipico è un alibi. Non
è solo il ciclismo a dover affrontare questo problema. Altri sport,
come il calcio, hanno la stessa esigenza. Alcune società calcistiche,
le migliori nel gestire le giovanili, non accettano ragazzi che
non frequentino una scuola. Temono di dare vita a degli spostati.
Qualche giorno fa ho assistito a Roma a un concerto di musica
classica. L’orchestra era composta solo da giovanissimi dell’Opera
di Napoli, dai 14 ai 21 anni. Frequentano il conservatorio, ma tutti
riescono a conseguire anche un diploma di maturità. Non sono sicuri
di diventare concertisti o di far parte di una grande orchestra.
Si preparano, con grande sacrificio, a un futuro incerto. E’ questa
la vera formazione: la capacità di garantire più alternative.
Due ipotesi di supporto. I nostri giovani sono in grado di frequentare
la scuola con maggiore assiduità nel periodo invernale. Potrebbero
conseguire un diploma di maturità più confacente alle loro
capacità (qualcosa già esiste al riguardo). Si potrebbe pensare,
come avviene in Francia, ad una sede unica, in Italia, dove tutti i
nostri giovani atleti del ciclismo possano sostenere gli esami della
loro specifica maturità.
Se il problema è sentito, si può risolvere. Servono però dirigenti
attenti a questo tema.
A tutti i livelli.
EESSTTRRAATTTTOO RREELLAAZZIIOONNEE DDII MMAARRCCEELLLLOO FFAAIINNAA
Direttore dipartimento Scienza dello Sport
Qualità fisiologiche dei ciclisti su strada
E
’ di tutta evidenza che i ciclisti adulti raggiungono la più elevata
capacità aerobica (VO2max), sono normalmente in grado di
mantenerla a lungo, oltre a presentare elevate capacità di forza
esplosiva. Pochi dati sono invece disponibili per capire se anche i
ciclisti più giovani possiedono anch’essi qualità fisiologiche e se
queste possono essere incrementate dall’allenamento e dalla
competizione, con il trascorrere del tempo. L’indagine ha coinvolto
70 atleti maschi che si sono sottoposti volontariamente allo studio.
I risultati dei test, relativi sia alla capacità e alla potenza aerobica
sia alla componente di forza muscolare, evidenziano ottime qualità
fisiologiche dei ciclisti appartenenti alla categoria junior, non
solo se paragonati a ciclisti di livello prestativo inferiore (tutti gli
atleti indagati in questo studio, infatti, sono di interesse naziona-
le), ma anche ad atleti di pari età praticanti di altre discipline.
I valori di tutti i parametri indagati, vuoi organico-funzionali vuoi
meccanico muscolari, per quanto di elevato livello in assoluto, risultano
nettamente inferiori negli atleti junior rispetto agli atleti
senior, ad eccezione della frequenza cardiaca, che si rileva più
elevata in tutte le prove in cui è stata misurata.
Il valore più elevato di questo ultimo parametro nelle prove sottomassimali
va interpretato come indicativo di un minore condizionamento
a carico dell’apparato cardiocircolatorio nell’ambito del
lavoro aerobico, mentre nelle prove massimali è espressione della
capacità di raggiungere una più elevata frequenza cardiaca
massima condizionata dall’età. Le differenze più marcate si riscontrano
a carico dei valori del test sottomassimale: la potenza
corrispondente ad una lattatemia pari a 3 e 4 mM (quest’ultima
convenzionalmente identificata come soglia anaerobica) è significativamente
inferiore negli atleti appartenenti alla categoria giovanile.
Il massimo consumo di ossigeno è anch’esso nettamente
superiore negli atleti senior, quando è espresso in valore assoluto.
Il divario si riduce notevolmente quando il parametro è espresso
in relazione al peso corporeo.
Le differenze dei valori dei singoli parametri rilevati tra le due categorie
testimoniano un non ancora ottimale sviluppo e condizionamento
delle capacità fisiologiche degli atleti junior e di conseguenza
una incompleta realizzazione delle potenzialità prestative.
IINNTTEERRVVEENNTTOO DDII BBAARRBBAARRAA BBAARRAATTTTOO
Consigliere Federale e referente presso il CF
C on il convegno svoltosi a Salsomaggiore Terme il 2 febbraio
2008 ed avente ad oggetto la categoria Juniores, il centro studi
FCI ha acquisito ulteriore autorevolezza e apprezzamento: ha
svolto un lavoro capillare di diffusione e trasmissione di cultura,
di impegno costante nell’approccio con gli utenti, nel tenere presenti
le mutate esigenze in termini di professionalizzazione degli
operatori e nella qualità dei servizi offerti.
Perché il Centro Studi, lo sappiamo, è e deve essere una struttura
erogatrice di servizi che interagisce con tutti gli altri settori federali
per quanto concerne la formazione e l’aggiornamento.
Se l’idea del primo convegno svoltosi in terra trevigiana è stato
quello di riflettere su ciò che è il movimento della bicicletta e la
funzione della FCI nel contesto del cambiamento della società e
della cultura, parlando oggi del mondo giovanile ed in particolare
della categoria juniores, si evince dal dibattito che essa è un tesoro
da salvaguardare.
lo credo che per l’attività su strada, e non solo per la categoria juniores,
è quella che presenta le maggiori criticità dovute alla particolare
età dei praticanti; ragazzi coinvolti su più fronti, vale a dire
la scuola o il lavoro, l’attività sportiva, le amicizie. Aspetti questi
che, pur se in misura diversa, avranno comunque implicazioni
determinanti sulla loro vita.
Se per alcuni la categoria juniores è già un punto d’arrivo, in molti
casi è una sorta di “collo di bottiglia” tra l’attività giovanile e
l’ambito agonistico a partire dagli under 23. Un aspetto questo che
può portare a conseguenze negative nel numero di praticanti: è
opportuno quindi incrementare gli sforzi tesi a disincentivare il
crescente aspetto agonistico ed a limitare quelle pressioni che sono
ancora troppo accentuate da parte di alcune società, alla ricerca
della migliore prestazione.
Quanto al ciclismo femminile occorre garantire le pari opportunità.
Se i calendari per le elite e le junior hanno ancora bisogno di
un consolidamento, già consentono un’attività nazionale ed internazionale
sufficiente ai fabbisogni delle società e delle atlete.

Un’ultima considerazione personale riguardo il rapporto tra etica
e sport.
Sport ed etica nella società moderna costituiscono un binomio
quasi inscindibile. Di qui la necessità di fornire idonei orientamenti
rispetto all’articolazione dei valori che caratterizzano le attività
fisico-sportive, in particolare quando si prende in considerazione
il mondo giovanile, che costituisce l’asse privilegiato dell’applicazione
sportiva. Lo sport, assunto in una dimensione educativa,
rappresenta un’occasione preziosa per veicolare, attraverso
manifestazioni visibili, valori apparentemente meno tangibili
ma sostanzialmente più profondi.
Io credo che oggi ancor più che ieri si rende necessario precisare
meglio i fondamenti di un’etica dello sport che parta non solo dai
problemi interni, ma da quelli più generali della società di cui lo
sport oggi è divenuto una delle maggiori attenzioni.
Ma nulla di tutto ciò sarà efficace se il processo di formazione non
riuscirà ad incidere sulle convinzioni più profonde dei dirigenti e a
mutare l’abito etico della gran parte di costoro, dal momento che
il miglioramento delle prospettive etiche nello sport, come insegna
anche la sua storia, è legato prima di tutto all’esemplarità dei
comportamenti dei propri educatori. Dobbiamo quindi essere uniti
per rimarcare l’indiscutibile componente educativa e sociale che
ha e deve avere lo sport per formare atleti consapevoli dell’importanza
di vivere e vincere senza venir meno ai principi dell’etica
comune.
In tal senso ci dobbiamo sentire tutti ancor più impegnati.
IINNTTEERRVVEENNTTOO FFIINNAALLEE DDII VVIINNCCEENNZZOO SSCCOOTTTTII
Presidente del Centro Studi della Federazione
olto spesso ci allontaniamo dal confronto e dal dialogo
“Mperché chi ha opinioni diverse dalle nostre è considerato
un nemico da abbattere, mentre questa è una delle ricchezze di
cui disponiamo. Una persona autenticamente libera è quella che
si batte perché chi ha un’opinione diversa la possa esprimere.
Dobbiamo abituarci a capire le ragioni dell’altro, perché questo ci
consente di valutare la fondatezza della nostra opinione.
Tema particolare, limitato, quello degli juniores, non avulso da
quello degli Under. Per questo siamo partiti dai dati di base; le
statistiche di ciò che disponiamo sono il presupposto per esaminare
la realtà, che è sempre ben più forte di qualsiasi nostra volontà.
Cosa sta avvenendo, cosa c’è dietro la sparizione di tante società?
E’ il mondo che sta cambiando, e soprattutto siamo adeguati a
quella realtà?
Il movimento crescerà se avrà la capacità di capire e leggersi dentro,
per guardare al futuro. Non ha più senso parlare di ciclismo
come uno sport individuale, occorre capire che cosa c’è alle spalle,
allargando la visuale agli altri mondi dello sport e non solo a
quelli, alla vita.
Con i dati di cui disponiamo si può interloquire con chi si occupa,
giorno dopo giorno, dei giovani atleti, con chi è in stretto contatto
con loro. I responsabili del loro futuro sono sempre i diretti interessati,
i giovani. Non dobbiamo qui oggi trarre alcuna conclusione,
semplicemente abbiamo raccolto opinioni diverse e ve le abbiamo
sottoposte perché vi formiate tutti un’idea. E se la formi anche
il Consiglio Federale al quale sottoporremo le diverse opinioni
perché selezioni le migliori e le faccia proprie. Perché decida.
Ma altrettanto faremo con i Comitati Regionali e quelli Provinciali,
abbiamo l’intenzione di pubblicare tutti gli interventi di questo
convegno e di renderli disponibili a molti diversi interlocutori.
Non c’è un dato di verità, non una ricetta. C’è soltanto, da parte
nostra, la ricerca delle soluzioni, con l’umiltà necessaria. Non vogliamo
convincere nessuno, desideriamo che ciascuno liberi la
propria coscienza e maturi un convincimento.
Spesso facciamo i conti con una realtà distorcente, e qui il ciclismo
c’entra poco. Siamo in generale vecchi, chiusi, conservatori,
incapaci di aprirci al nuovo, di misurarci con quanto non conosciamo
e ci fa paura. Spesso ci chiudiamo dentro la cittadella del
potere, non rendendoci conto che i giovani sono distanti, stanno
rapidamente cambiando, e bisogna tener conto del loro parere.
La tentazione potrebbe essere quella di bloccare il numero degli
juniores o di risolvere d’autorità alcune contraddizioni. Ma l’unica
cosa di cui siamo certi è che molti ragazzi abbandonano l’attività
da juniores e altri matureranno le loro capacità tecnico-agonistiche
solo più avanti nel tempo.
Dobbiamo tener conto delle loro istanze e del ruolo fondamentale
della scuola, come momento complessivo nella formazione di un
giovane, che non deve limitarsi al conseguimento di un titolo di
studio. Gli anni dell’attività juniores sono quelli in cui si affina il
sapere e l’intelligenza, e coincidono con le prime scelte importanti,
non soltanto sportive. Esiste un dialogo tra chi studia e chi opera,
nella scuola e nello sport, ma deve essere incrementato, per il
bene di tutti.
Abbiamo ragionato di estendere a 19 anni l’età degli juniores, con
tutto quello che ne conseguirebbe, ma non siamo certi che questa
sia la soluzione ideale. E’ solo una delle ipotesi che consegniamo
al Consiglio Federale insieme alle opinioni diverse e contrastanti
che l’accompagnano.”
Il presidente Scotti ha chiuso il Convegno ricordando che “il confronto
e il dialogo sono la ricchezza di un movimento, oltre che la
comprova della sua democraticità. Al Consiglio Federale consegneremo
non già delle conclusioni ma delle strade da percorrere.
Sarà poi cura di chi decide imboccare l’una o l’altra delle ipotesi
emerse in questi mesi e oggi, in questo confronto. Ma il messaggio
che dobbiamo trarre da questa felice esperienza è la necessità
di guardare avanti, e soprattutto ascoltare di più chi si occupa,
giorno dopo giorno, degli atleti, essendo a stretto contatto con loro.
E dei giovani uomini che essi sono. L’importante è raccordarsi
ad altri mondi, in primo luogo a quello della scuola, che è il momento
più certo della formazione di un essere umano”.

PUGLIA – Sul tema “Ciclismo pugliese tra presente e futuro”
Seminario per diesse e maestri di mtb
Organizzato dal comitato regionale, l’incontro ha visto una partecipazione numerosa e molto qualificata
Lo scorso mese di gennaio,
nella sala Raffaello dell’Hotel
Tiziano in Lecce, si è svolto il
seminario di aggiornamento
per Direttori Sportivi di ciclismo
e maestri di mountain Bike.
Organizzato dal comitato regionale,
ha visto la partecipazione
di molti tecnici giunti a
Lecce da tutta la Puglia.
“Il ciclismo pugliese tra presente
e futuro” è stato il titolo del
convegno. Ad affrontare l’importante
argomento, sono stati
il presidente del comitato regionale
della Federazione ciclistica
italiana, Salvatore Bianco e
Marcello Grimaldi, tecnico regionale.
Aprendo i lavori, il presidente
Bianco ha evidenziato l’importanza
della figura del direttore
sportivo nel ciclismo e come,
nel tempo, tale figura si è evoluta.
“ Il momento storico ci obbliga
ad un cambiamento radicale
della figura del tecnico di ciclismo”,
così ha esordito il dr.
Marcello Grimaldi, forte di
un’esperienza ventennale in
ambito federale e nella formazione
in Puglia, il quale ha proposto
un nuovo modello di allenatore
con competenze gestionali,
tecniche e didattiche.
Sergio Quarta, neo presidente
provinciale, dall’alto della sua
esperienza maturata sul campo,
ha evidenziato “ come il tecni-
co di ciclismo del futuro, debba
intervenire soprattutto nelle
scuola, con progetti mirati all’avviamento
allo sport e del ciclismo
in particolare”.
Ospiti d’onore sono stati il pluricampione
del mondo Vito Di
Tano, il Col. Emanuele La Salandra
della Scuola di Cavalleria
e il Col. Luigi Papa.
Importante è stato l’intervento
della dott.ssa Vilma D’Amato,
presidente del comitato della
salvaguardia del parco del velodromo
degli Ulivi della città di
Monteroni. Nell’occasione, è
stato dato un riconoscimento di
merito agli atleti delle squadre
Kalos Lecce, Tugliese, Ciclistica
di Maglie che hanno ben rap-
REGIONI
presentato il Salento nei campionati
italiani ciclocross di
Scorzè.
L’incontro è stato inoltre occasione
per monitorare la reale
attenzione e interesse di quanti
ruotano nel mondo del ciclismo
e la cospicua partecipazione ha
evidenziato la voglia di far crescere
questo sport. Con grande
soddisfazione per i primi riscontri
– ha sottolineato il presidente
Bianco, “ ci prodighiamo tutti
noi della Federazione ciclistica,
a lavorare con impegno e
metodo per offrire opportunità
e concreti miglioramenti nella
pratica dello sport sulle due
ruote”.
P.L.

48
REGIONI
EMILIA ROMAGNA - Premiazioni e presentazione delle Gran Fondo Carisbo 2008
Ciclisti per passione
Gianpaolo Balotta
Il ciclismo per passione sta di
casa anche qui, nel bolognese.
Un andare in bicicletta per il
piacere di pedalare, un ciclismo
a misura d’uomo e di donna,
qualunque sia l’età e la disponibilità
di tempo di ciascun cicloturista.
A questi “ciclisti per
passione” si è sempre rivolta la
proposta organizzativa delle
Gran Fondo Carisbo, ideate dal
consigliere regionale della Federciclismo
Loris Lipparini, le
quali hanno acquisito sempre
più credibilità e una buona partecipazione.
Si tratta di quattro
percorsi individuali, da pedalare
in libertà nel periodo climaticamente
favorevole, da aprile a
settembre, unico obbligo il timbro
di controllo nelle località
più distanti dalla città di Bologna.
Percorsi di pianura, di collina
e di montagna, per soddi-
Valerio Benelli
Il Mondo del Ciclismo
Il piacere di pedalare in libertà alla base
del successo crescente delle manifestazioni
Tempi di consuntivi per le società ciclistiche.
La U.C. Scat di Forlì nella stagione
2007 ha partecipato alle attività delle categorie
esordienti e allievi. Seguendo una linea
costante di attività nei confronti dei giovani, la
società forlivese può tracciare anche per questo
anno un risultato sostanzialmente positivo.
Con la categoria esordienti di 1° e 2° anno
ha partecipato a 25 gare tra regionali ed extraregionali
su strada e 9 raduni in pista, ottenendo
53 piazzamenti, di cui 33 nei primi 5
La premiazione dei presidenti delle
società prime classificate nel 2007
sfare le più varie esigenze personali;
percorsi che tendono alla
valorizzazione delle peculiarità
turistiche del territorio, anche
per dare un senso completo
al concetto di cicloturismo.
Alla premiazione dei sodalizi
che hanno partecipato alla
ventiduesima edizione hanno
presenziato il dr. Claudio Cia-
La società forlivese soddisfatta dei suoi giovani
U.C. Scat guarda al futuro
Allievi ed esordienti hanno brillato sia su strada sia in pista.
Saltato in extremis l’accordo per allestire una squadra juniores
numero 9
varella della Carisbo, i bolognesi
Luca Mazzanti e Orlando
Maini della Tinkoff, le vecchie
glorie Mario Minieri e Giordano
Turrini, i dirigenti provinciali
Stefano Marabini e Albergo
Braghetta della FCI e Giampaolo
Scalorbi dell’Udace. Un’abbondanza
di strette di mano,
una sfilata di dirigenti cicloturi-
classificati dell’ordine d’arrivo, comprensivi di
quattro vittorie, e i restanti piazzamenti nei
primi 10.
Le vittorie sono state appannaggio di Giacomo
Bravi, secondo anno, e di Gianmarco Serri,
primo anno, a cui sono da aggiungere 8 secondi
posti, 2 terzi, 11 quarti e 8 quinti.
I “campioncini” di questa storica società forlivese,
che ha superato i 60 anni di storia, hanno
raccolto successi e podi grazie all’apporto
del collettivo che ha reso possibile un sogno a
cui i soci e dirigenti della società contribuiscono
ogni anno con immutato ardore. Oltre
sti, primo fra tutti Paolino Cocchi,
del Pedale Bolognese, davanti
alla Comunità Nuova Altedo
e all’Arci Villanova. A seguire
il gruppo Hera, la Panigalese
e il Dopolavoro Ferroviario
di Pistoia, quest’ultimo sempre
in trasferta. E poi i veterani bolognesi,
il gruppo di Castenaso,
il Circolo Atc G. Dozza, la Polisportiva
Ellepi, la Croce Coperta,
l’Avis Bologna e l’Avis San
Lazzaro, la Polisportiva Anzolese,
Curiel Casalecchio, Felsina,
Franchini Sport, Circolo Leopardi,
Emporio Bici Max Team e
Gruppo Sasib. Sono già resi
pubblici i percorsi 2008, la gran
fondo di 140 km interesserà diverse
località del Comune di
Lizzano in Belvedere, non solo
l’antica Rocca Corneta, nel parco
regionale del Corno alle Scale.
Il percorso di pianura svolterà
a San Gabriele di Baricella
nella bassa bolognese, quelli di
collina e di media montagna interesseranno
l’uno il Fondovalle
Savana e la salita di Monzuno
e l’altro la valle di Zena, la
valle dei ciclisti, e la salita di
Loiano. Ce n’è per tutti i gusti,
quindi, importante che siano
belle giornate di sole.
ai già citati Giacomo Bravi e Gianmarco Serri,
meritano una citazione Matteo Malucelli (7
piazzamenti nei primi cinque), Andrea Feletti,
(6 piazzamenti), Damiano Bertozzi (2 piazzamenti),
Francesco Casadei Lelli (1 piazzamento),
Nicolas Tonna, Lorenzo Succi e Lorenzo
Garavini.
La U.C. Scat ha inoltre partecipato al Campionato
Regionale ottenendo un 8° posto con
Giacomo Bravi e un 9° con Gianmarco Serri.
Il giovanissimo Gianmarco Serri ha avuto anche
la piacevole sorpresa di ricevere la convocazione
ai campionati italiani su strada dove
ha ben figurato.
La categoria esordienti della U.C. Scat ha
svolto anche attività su pista, partecipando a
tutte le 7 gare tenutesi nel Velodromo “G.
Servadei” di Forlì e ottenendo diversi piazzamenti
nella specialità della corsa a punti ed
eliminazione, e con Matteo Malucelli la con-

SANT’ANGELO DI GATTEO
(FC) - La SC “Sidermec-F.lli Vitali”
di Sant’Angelo di Gatteo ha
salutato il 2007 in occasione della
festa in onore ad un concittadino
doc come Manuel Belletti,
neoprofessionista con la Selle
Italia Diquigiovanni. Alla presenza
di molti ex ciclisti romagnoli,
la serata è stata condotta da
Gianluca Giardini e da Davide
Cassani. Dopo i festeggiamenti
al bravo Manuel, è seguito il momento
per l’altra grossa realtà locale,
la squadra juniores che
quest’anno ha visto una meravigliosa
e avvincente stagione, ricca
di emozioni e di successi. Ben
8 le vittorie su strada, per il merito
di Cesare Buratti (1), Elia
Ceccarelli (4) e Luca Pirini (3). Da
aggiungere anche 6 secondi posti,
7 terzi, 5 quarti, 3 quinti e 18
La società di Sant’Angelo di Gatteo ai vertici nazionali
Sidermec-F.lli Vitali
vola con gli juniores
Otto vittorie su strada. Ceccarelli e Pirini le star.
Presentata la squadra per la nuova stagione
quista della maglia di campione provinciale
nella corsa a punti. Giacomo Bravi ha avuto il
piacere della ribalta tricolore partecipando ai
campionati italiani su pista di Bassano del
Grappa e al campionato regionale su pista a
Fiorenzuola d’Arda. Da sottolineare la partecipazione
alla internazionale “Sei Giorni delle
Rose” al Velodromo di Fiorenzuola d’Arda.
Per quanto riguarda la categoria allievi, sei
ragazzi si sono messi in evidenza: Eugenio
Bartoletti, autore di un piazzamento nei primi
5, con altri piazzamenti da parte sua e dei
compagni Gianluca Bonesso, Enrico Cortesi,
Matteo Romualdi, Alessandro Savelli e Marco
Vignali. A completare l’organico anche una
ragazza, Francesca Stefani, allieva del secondo
anno. In questa stagione ha corso molte
gare, l’ultima addirittura con arrivo al Ghisallo,
dove ha ottenuto ottimi piazzamenti specialmente
nelle gare in salita. Anche nelle
piazzamenti nei primi dieci, per
un totale di 39 piazzamenti. Un
quadro che pone la società romagnola
ai vertici nazionali delle
squadre più blasonate. La serie
migliore è venuta da Elia Ceccarelli,
un primo anno che alle 4
vittorie u strada ha aggiunto 3
secondi posti, 3 terzi, 3 quarti e
altri 7 piazzamenti nei primi dieci.
Ma non solo la strada è terreno
di conquista dei giovani della
Sidermec. La pista ha visto primeggiare
Luca Pirini, artista della
corsa contro il tempo, che ha
fatto parte del quartetto che con
corse miste, con i maschi, ha fatto sempre la
sua figura.
“Ero convinto - ha detto Gino Garoia, segretario
e factotum della società - di realizzare una
formazione juniores, nella quale fare appro-
La vittoria di Ceccarelli
nel 2007 a Castel di Lama
(foto Scanferla)
numero 9
REGIONI
la maglia azzurra ha partecipato
ai Mondiali juniores di Aguascalientes
in Messico, dove ha conquistato
la medaglia di bronzo
nell’inseguimento a squadre. Luca
Pirini, anche lui un primo anno,
ha conquistato il Bracciale
d’Oro, aggiudicandosi due delle
tre prove in programma, e vincendo
la gara di Fosdondo (Reggio
Emilia), ha portato nelle bacheche
della società anche il titolo
di campione regionale a cronometro
individuale, inserendo il
proprio nome fra i migliori cronomen
della categoria juniores.
L’evento ha coinciso anche con
la presentazione della squadra
2008. Agli atleti di secondo anno
che passeranno di categoria nella
Sc Dal Fiume (Cristian Barchi e
Luca Bellini) o appenderanno la
bici al classico chiodo (Cesare
Buratti, Thomas Gherardi e Simone
Righi), si alterneranno i
giovani allievi di 2°anno, provenienti
dalla Pol. Fiumicinese, Simone
Caponnetto, Manuel Ricci,
Samuel Silighini e Simone Silighini
che affiancheranno i nuovi
“secondo anno” Marco Bruschi
ed Elia Ceccarelli. A tutti l’augurio
di poter disputare una bella
stagione. V.B.
dare gli allievi. Purtroppo l’accordo è saltato
all’ultimo momento. Peccato, avremmo potuto
colmare un vuoto esistente in Romagna.
Ma non è detto che nei prossimi anni non succeda”.
La presentazione della UC Scat e della “Pantani” giovanissimi 2007.
Presenti Tonina Belletti Pantani e il presidente federale Di Rocco
Il Mondo del Ciclismo
49

50
REGIONI
VENETO - Presentata a Verona la Granfondo Eddy Merckx
Per sentirsi un campione
Il 25 maggio in sella insieme al campione belga, un sogno che si realizza per
tanti appassionati. Il percorso lungo sarà di 137 chilometri, il medio di 99
Francesco Coppola
Il 25 maggio prossimo tornerà
sulle strade della Valdadige, in
provincia di Verona, la prestigiosa
Granfondo Eddy Merckx-Gran-
Premio Valdadige-Trofeo Giordana:
gli appassionati dello sport del
pedale (soprattutto quelli con i
capelli bianchi n.d.r.) potranno vivere
l’esperienza esclusiva di pedalare
in uno scenario suggestivo
insieme al “Cannibale” Eddy
Merckx. La granfondo è stata
presentata lunedì 11 febbraio nei
Palazzi Scaligeri, sede della Provincia
di Verona. A fare gli “onori
di casa” il vice-presidente e assessore
allo sport della Provincia, Antonio
Pastorello che ha consegnato
ad Eddy Merckx il Premio
“Cangrande della Scala”.
Due i percorsi studiati dall’organizzazione
di gara, entrambi con
partenza ed arrivo nel comune di
Brentino Belluno (Verona), il cui
sindaco, lo sportivissimo Virgilio
Asileppi, ha ricordato: “La vocazione
ciclistica della nostra terra
che, da sempre, fa dello sport e
del ciclismo in particolare uno
strumento di crescita e di promozione
del territorio. Per il nostro
comune l’onore di dedicare que-
sta granfondo ad un campione
straordinario come Eddy
Merckx”. Gli ha fatto subito eco il
“Cannibale” che ha osservato:
“Dare il proprio nome ad un
evento sportivo che richiama centinaia
di appassionati è un orgoglio:
auguro a tutti i partecipanti
una piacevole giornata per praticare
sport e riscoprire le bellezze
di questa terra magnifica”. Alla
cerimonia sono intervenuti, tra gli
altri, il presidente del Coni, Stefano
Braggio, il presidente provinciale
della Federazione Ciclistica
Italiana, Gianluca Liber ed il promotore
e sponsor dell’evento
Giovanni Battista Bazzani. Eddy
Merckx alla luce dei risultati ottenuti
durante la sua carriera sportiva
e’ considerato il migliore ciclista
di tutti i tempi con 525 vittorie
su 1800 gare su strada disputate,
tra le quali 7 Milano Sanremo,
2 giri di Lombardia e molte
altre gare. All’incontro hanno partecipato
i sindaci del territorio interessato,
insieme ai rappresentanti
della Polizia Municipale e
della Protezione Civile.
Tra i presenti il più volte campione
olimpico e mondiale Silvio
Martinello che ha svelato, insieme
a Merckx,
Rifornimenti, ristoro finale, massaggi,
ricco pasta party, ed un vero
diploma di partecipazione online:
la Granfondo Merckx si
preannuncia come un evento da
non perdere. Per informazioni e
iscrizioni: Winning Time srl Fax
0376.380479 info@granfondoeddymerckx.it

36° Convegno dei Commissari di gara
Professionalità e dialogo
Tema dell’incontro i comportamenti e le decisioni prese a tutela della sicurezza.
Premiati, tra gli altri, il giovane Rocchi e il direttore di organizzazione Babini
Verificare lo stato di salute
della categoria; dare voce
alle altre componenti del mondo
del ciclismo; analizzare ed
approfondire i problemi affrontati
durante la passata stagione
e premiare i colleghi che si sono
distinti nell’annata. Questi i
motivi dominanti del 36° Convegno
Regionale dei Commissari
di gara regionali svoltosi
nell’”Hotel Fior”, a Castelfranco
Veneto, in Provincia di Treviso.
Tema dell’incontro, diretto da
Renato Carrer, presidente della
Commissione Veneta e coordinato
dal giornalista Mario
Guerretta, è stato “Comportamenti
e decisioni prese a tutela
della sicurezza in corsa, quali
responsabilità sportive e giuridico
penali comportano?”. Al
convegno sono intervenuti il
presidente del CR Veneto, Raffaele
Carlesso, il segretario nazionale
dei Commissari di gara,
Filippo Mastroviti, il responsabile
della STN, Flavio Milani, il
medico sportivo, Salvatori Cauti,
il consigliere regionale, Italo
Bevilacqua, il presidente del CP
di Treviso, Ivano Corbanese, ed
il commissario Celeste Granziera.
Alla manifestazione avrebbe
dovuto partecipare il magistrato
e giudice internazionale
Claudio Siclari, bloccato a Vicenza
da una forma influenzale.
Dopo il saluto di Carlesso, di
Mastroviti (ha parlato di rimborsi,
di assicurazioni, delle
nuove divise e dei corsi per mtb
e bmx e di quello nazionale per
i nuovi giudici di gara del settore
strada) e di Milani è intervenuto
Renato Carrer che nella
sua relazione ha passato in rassegna
in risultati conseguiti nel
2007 ed ha rilevato come il numero
dei servizi e delle designazioni
ha fatto registrare un
incremento che ha raggiunto
quota 757 e 2432. Carrer ha,
inoltre, precisato: “Soltanto
parlando e facendo emergere i
problemi è possibile risolverli.
L’importante è che ci si rivolga
alle persone preposte e che non
si abbia il timore di ricevere risposte
indesiderate”. Ha precisato
che i segnali di nervosismo
rilevati negli anni scorsi dai i
giovanissimi, per l’esasperato
clima agonistico, si sono stemperati.
“ ...dobbiamo adoperarci
per far capire ai dirigenti di
società e genitori che a questo
livello il ciclismo deve essere un
gioco ed una esperienza di vita.“
Poi ha annunciato che nel
2007si sono aggiunti 7 nuovi
giudici di gara e che al nuovo
corso per aspiranti, inaugurato
da pochi giorni, partecipano in
9. Infine sono stati ricordati con
un minuto di raccoglimento i
colleghi scomparsi e Lorenzo
Il gruppo dei Commissari di Gara premiati
Bevilacqua.
L’interessante tavola rotonda
ha preso in esame in particolare,
una gara per allieve, svoltasi
a Villaverla, nella quale si verificarono
alcune cadute delle
concorrenti. Ad affrontare i temi
con molta chiarezza sono
stati Claudio Rigo, responsabile
dei direttori di corsa e organizzazione
regionale, Roberto
Cendron, diesse del Team Ima-
Scott-Spercenigo, Giampietro
Forcolin, organizzatore di corse
ciclistiche e lo stesso Cauchi.
Tutti sono stati concordi nell’affermare
che, a prescindere dall’andamento
della corsa, alla
base di tutto debba esserci la sicurezza
e la salute degli atleti.
Durante il dibattito è stato anche
chiesto che vi sia una regolamentazione
riguardo alle moto
che nelle gare trasportano
fotografi e cineoperatori, perché
spesso avvengono “intrusioni
pericolose”. A tale proposito
Forcolin ha sottolineato che
a Treviso si sta lavorando per
creare una lista adeguata e che
gli operatori dell’informazione
numero 9
REGIONI
a bordo delle motociclette indossino,
come avviene già negli
stadi italiani, pettorine colorate
e numerate necessarie alla loro
l’individuazione.
Il convegno si è concluso con la
cerimonia delle premiazioni. Riconoscimenti
sono stati assegnati
a Davide Baron, Chiara
Compagnin, Umberto Dal Maso,
Fabio Rizzetto e Tertulliano
Salvadego (“a testimonianza
del loro impegno, della professionalità
dimostrata e della disponibilità”);
del Memorial Giovanni
Rizzo a Brunella Dal Corso
(“in lei si è voluto riconoscere
la professionalità, l’impegno,
la dedizione e la capacità di far
gruppo in ogni occasione”); del
distintivo d’oro allo stesso Dal
Maso e del Memorial Michele
Reghin al giovanissimo corridore
veneziano di Spinea, Nicolò
Rocchi. Quest’ultimo premio
viene assegnato da anni agli atleti
che ottengono ottimi risultati
a livello scolastico e nel ciclismo.
Con Rocchi è stato premiato
con il distintivo d’oro anche
il preside della sua scuola, il
Liceo Scientifico “Ettore Maiorana”
Prof. Luciano Perini .
Rocchi, è stato, tra l’altro, campione
italiano della corsa a
punti nel 2005. A concludere la
serie dei premi è stata l’assegnazione
del Memorial Piergiorgio
Sbardella al faentino
Raffaele Babini, direttore di organizzazione
a livello nazionale
ed internazionale. Babini,
58enne comandante della Polizia
Municipale di Solarolo, da
quest’anno è entrato a far parte
dello staff direzionale degli
eventi sportivi ciclistici di maggior
interesse della RCS Sport,
tra le quali la Milano-Sanremo,
il Giro d’Italia ed il Giro di Lombardia.
A consegnargli il riconoscimento
è stato con commozione
Celeste Geranziera, amico
fraterno di quel maestro di
vita e di sport quale è stato
Piergiorgio Sbardella.
Francesco Coppola
Il Mondo del Ciclismo
51

REGIONI
LOMBARDIA – Festa per la storica società di Cologno Monzese
SC Bettolino Freddo, 40 anni di passione
Vito Bernardi
Da 40 anni nel ciclismo, questo
lo slogan che il Presidente
Aldo Russomanno e tutto
il Consiglio Direttivo di questa
Società Ciclistica milanese sbandieravano
con orgoglio durante
la grande festa per la ricorrenza,
con la partecipazione di parecchi
ex corridori e tutti i Presidenti
della “Bettolino Freddo”, ad eccezione
del primo, Gilio Salvoldi
e con i suoi successori, Giovanni
Vitali, Franco Rigoldi, Eugenio
Salvoldi e Gesualdo Russomanno,
tutt’ora in carica. Presenti
anche il Consigliere Nazionale
della FCI, Carlo Buzzi, il Consigliere
FCI Regionale, Angelo
Brunetti e il Presidente del CP
milanese, Giuseppe Ardigò. Non
ha voluto mancare all’eccezionale
evento nemmeno il CT della
Nazionale Ciclistica femminile,
Edoardo Salvoldi che, negli
anni ottanta è stato un corridore
della Bettolino Freddo vincendo
18 gare con la maglia giallorossa.
Anche il Presidente Nazionale
Renato Di Rocco, impossibilitato
52 Il Mondo del Ciclismo
Da quest’anno ai giovanissimi ed esordienti si affiancheranno anche gli allievi
a presenziare, non ha fatto
mancare la sua vicinanza indirizzando
alla Società un messaggio
che è stato incorniciato ed appeso
alle pareti come uno dei più
graditi ricordi di questo anniversario.
Nel prendere la parola, un emozionatissimo
Aldo Russomanno,
ha esordito ringraziando le ragazze
e i ragazzi che in quest’ultima
stagione agonistica hanno
indossato la maglia giallorossa
conquistando 15 vittorie, tra le
quali spiccano quella dell’esordiente
Matteo Chiappa ed il primo
posto in classifica generale
del Trofeo Rosa, conquistato
dalla G3 Martina Marra; altri 29
Russomanno premia Longoni e Vitali
numero 9
I premiati di Cantù
gradini sul podio e, ancora, 75
piazzamenti nei primi dieci dei
vari ordini d’arrivo delle gare alle
quali hanno partecipato arricchendo
la bacheca societaria
con 65 Coppe, 9 Medaglie D’Oro,
9 Medaglie D’Argento, 4
Piatti e 8 Trofei. In queste occasioni
è bello ricordare chi ha fatto
grande la nostra Società ha
continuato Russomanno che ha
ricordato le 966 vittorie conseguite
in questi primi 40 anni, vittorie
impreziosite anche da 692
posti d’onore, 662 terzi gradini,
altri 1185 piazzamenti tra il
quarto e il quinto posto oltre a
3576 altri piazzamenti nei primi
10 dai 905 corridori tesserati nel
corso di questi decenni tra i quali
spiccano Alessandro Orlandi
con 95 vittorie, seguito da Christian
Scerbo con 92. Ed ecco la
prima girl della classifica dei plurivincitori
con Monica Sirtori, 62
vittorie, Walter Michelin a quota
50 proseguendo con Battista
Dossi, 25; Maurizio Dalola, 23;
Silvio Tavecchio,21; Gianpietro
Amighini,20; Edoardo Salvoldi,18
e Daniele Vitali, 16.
Durante la festa il consiglio della
società ha consegnato al presidente
del CP milanese Giuseppe
Ardigò il premio “Una Vita per il
Ciclismo”, un riconoscimento
istituito nel 1983 con Franco Rigoldi
a ricevere per primo questo
ambito e prestigioso riconoscimento.
Illustrando i programmi della
prossima stagione, Russomanno
ha annunciato che oltre alle tradizionali
squadre dei giovanissimi
ed esordienti, l’anno prossimo
la Bettolino Freddo schiererà
anche una formazione allievi,
composta da Matteo Chiappa,
Stefano Della Frera, Marco Peroni
e Jan Storti.
La giornata conviviale è stata
anche occasione per presentare
in anteprima la nuova maglia
sociale fortemente voluta sia da
Russomanno che dallo Sponsor
Antonio Campochiaro col marchio
“Lambrocar”, una maglia
completamente ridisegnata
mantenendo però sempre i tradizionali
colori giallorossi. La
giornata, condotta da uno speaker
d’eccezione nella persona di
Eugenio Salvoldi, già presidente
del sodalizio brianzolo dal 1977
al 1987, si è conclusa con un applauso
rivolto al Presidente Aldo
Russomanno che festeggiava i
suoi primi dieci anni alla presidenza.

Il sodalizio comasco punta a migliorare la brillante stagione 2007
Pool Cantu’ Ngc Feralpi... dieci e lode
Presenti il sindaco di Cantù Tiziana
Sala, l’assessore allo
sport Marino Maspero, il presidente
del CP comasco, Franco
Bettoni, gli ex-professionisti Mauro
Gerosa, Ruggero Borghi e Lorenzo
Di Silvestro (quest’ultimo
oggi team manager dell’A-Style
NGC Avio), presso la Sala delle
Corone al Castello di Carimate c’è
stato il battesimo ufficiale del Pool
Cantù NGC Feralpi edizione
2008.
Sala gremitissima, a conferma
dell’affetto che ha accompagnato
sin qui la società. Molto sentite e
sincere le parole del team manager
Antonio Meroni, alla vigilia
della stagione che fa segnare il
primo decennio di attività agonistica
nelle categorie élite under
23: “Abbiamo iniziato nel 1999
quella che sembrava un’avventura
con la sfida ad obiettivi che
sembravano irraggiungibili. Con
calma e caparbietà abbiamo superato
tutti gli ostacoli e grazie al
lavoro di tutto lo staff, all’aiuto di
sponsor amici e, sopratutto, grazie
ai nostri ragazzi, abbiamo vis-
suto momenti che possiamo ritenere
indimenticabili. Lo testimoniano
i successi dello scorso anno,
le maglie azzurre di Nicola Galli e
Fausto Fognini. La sua vittoria, lo
scorso 29 settembre nella nostra
città nel Lombardia Tour - a braccia
alzate sotto il Campanile di
San Paolo - è una immagine che
resterà per sempre dentro di noi.
Non ci siamo montati la testa: siamo
pronti a ripartire in punta di
piedi, come all’inizio di ogni stagione,
con quella umiltà che ci caratterizza.
Mi sento in dovere di
esprimere solo un grazie a tutti,
convinto che faremo bene anche
nel 2008”.
E’ toccato al diesse Rabbaglio
presentare in breve i suoi ragazzi.
“ Fognini – ha esordito - è un corridore
vero e non possiamo che
fargli un in bocca al lupo per la
sua certa carriera tra i professionisti
( debutterà in agosto con la
maglia della Agritubel; Galli è
chiamato ad un altro salto di qualità
dopo quello dello scorso anno;
De Maria, ha la stoffa del ciclista,
mi aspetto molto da lui;
Venturini è un senatore e mio uomo
di fiducia. Partirà forte; Berto-
REGIONI
La formazione elite under 23 festeggia il decennale di attività. Fognini debutterà tra i professionisti ad agosto
Il presidente Terrano con il sindaco di Cantù Tiziana Sala, Fognini e Meroni
L’intervento dello sponsor principale,
Natale Bellotti
numero 9
lazzi ha mostrato di avere dei numeri,
adesso lo aspetto in gara.
Berta e Goffi sono due uomini
squadra che però devono credere
di più nei loro mezzi. Di Caimi ho
apprezzato la sua serietà, lo scorso
anno grazie a lui Fausto Fognini
ha vinto la gara di Monza
quando nel finale gli passò la ruota.
Pertica ha talento, ma deve
migliorare la gestione emozionale
di questo lavoro. Marco Giletta è
una autentica promessa, sa fare
sacrifici enormi per conciliare studio
e sport. Tronchin secondo i
medici ha un motore da fuoriserie.
Tedeschi, credo possa dare
molto nelle corse a tappe e per
questo porta avanti una preparazione
differenziata. A Ponzoni nel
“Nettarine” ho visto fare un numero
in volata. Da allora l’ho seguito
con attenzione e voluto con
noi. Andreina ha nella furbizia
un’arma in più. Lanzani, dopo la
maturità, è ciclista a tempo pieno.
Valnegri è reduce da intervento
chirurgico al ginocchio e bisogna
aspettarlo”.
Al termine Fausto Fognini è stato
premiato con una riproduzione
artistica in legno di una biciclettina,
simbolo della tradizione artigiana
canturina e gli veniva poi
donata, da parte del sindaco, una
felpa della città di Cantù.
Dal canto suo, il presidente Ecclesio
Terraneo ha ringraziato autorità,
ospiti e simpatizzanti augurandosi
che “ il 2008 possa portarci
qualche altra importante affermazione”.
Al termine, dopo un breve
intervento, lo sponsor principale
Natale Bellotti, ha tenuto a
battesimo col team manager Lorenzo
Di Silvestro la nuova maglia
colori nero e giallo dell’A-Style
Ngc Avio.
F.B.
Il Mondo del Ciclismo
53

REGIONI
MARCHE – 15 a Ruota D’Oro Schiaroli - 15° Trofeo Squadra Leader
Puccio, talento emergente
Paolo Piazzini
Come è ormai tradizione da
molti anni nel mese di dicembre,
il GS Pianello di Pianello
di Ostra, ha chiamato a raccolta
fans ed amici per celebrare
assieme la doppia festa di fine
anno. Doppia perché, oltre a coinvolgere
i giovani ciclisti del
G.S. Pianello premiati per l’attività
da essi svolta durante l’ultima
stagione con i colori sociali,
si procede anche alla Premiazione
della Ruota D’Oro Diego
Schiaroli, challenge interregionale
per juniores, composta da
42 gare. Di queste, 14 sono state
organizzate nelle Marche, regione
di base della challenge, 8
in Emilia Romagna, 8 in Abruzzo,
8 in Umbria, 3 in Toscana ed
una in Molise. Aggiungiamo che
tra le 42 gare, ve ne erano 4 nazionali
ed una internazionale.
Inoltre nel calendario erano inserite
le gare valide per i campionati
regionali delle Marche,
dell’Emilia Romagna, dell’Abruzzo
e dell’Umbria.
A vincerla è Salvatore Puccio –
assente alla premiazione causa
neve, ma premiato successivaamente
dagli organizzatori - talento
umbro della UC Petrignano,
del presidente Orlando Ranucci
e del diesse. Marco Minni,
che ha totalizzato 66 punti ed ha
preceduto nettamente Fabio
Tommassini, del Giammy Team
Esinplast Spendolini Costruzioni,
che ha raccolto 49 punti, e Danilo
Di Curzio, del Veloclub Notaresco
999 Pianello, con 48
punti.
Va sottolineato che Salvatore
Puccio, nato a Menfi, in provincia
54 Il Mondo del Ciclismo
Il siciliano in forza alla squadra umbra dell’ UC Petrignano
ha preceduto Tommassini e Di Curzio. Il GS Giammy Team
Esinplast Spendolini fa suo il titolo per società
di Agrigento, il 31/8/1989, e da
vari anni residente con la famiglia
a Petrignano, presso Assisi, è il
primo vincitore non marchigiano
della Ruota D’Oro D.Schiaroli e
già si era classificato al 2° posto
(dietro Lasca) nella challenge del
2006. Ai fini della classifica Puccio
ha costruito il suo successo finale
con una vittoria (quella casalinga
di Petrignano), a 4 secondi
posti, al terzo posto nell’internazionale
di Offida e ad altri piazzamenti.
Come già nel 2006, quando
aveva centrato 5 vittorie, il ragazzo
della UC Petrignano si è
messo in luce anche nel 2007 per
continuità di rendimento, avendo
messo assieme ben 139 punti, e
per la consistenza dei suoi risultati;
tra le sue cinque affermazioni
risaltano in particolare quello in
una tappa del Giro della Toscana
e l’altro nella cronoscalata della
Due Giorni Nazionale di Avezzano.
Di rilievo sono poi il 5° posto
finale nel Giro della Toscana e
l’altro 5° posto finale nel Giro
della Lunigiana (dove ha conseguito
anche un terzo posto parziale).
Nel 2008 Salvatore Puccio passa
numero 9
Alcuni premiati
del GS Pianello
tra gli U23 nelle file della Bedogni
Natalini Monsummanese, dove
trova anche il fratello maggiore
Antonino. Ottimo secondo nella
Ruota d’Oro Schiaroli si è classificato
il giovane pesarese Fabio
Tommassini, del Giammy Team
Jesi, protagonista di una notevole
stagione al suo primo anno tra
gli Juniores; al suo attivo il titolo
di campione regionale su strada
(conseguito con il 3° posto di
Montemaggiore al Metauro), la
vittoria di Montoro, due secondi
ed un gran numero di altri piazzamenti
nei cinque e nei dieci.
Il terzo posto in classifica, a stretto
contatto con Tomassini, è appannaggio
del teramano Danilo
Di Curzio, generoso alfiere del
Veloclub Notaresco 999 S.C. Pianello,
tre volte vittorioso e spesso
in prima fila nel 2007.
Collateralmente alle premiazioni
individuali è stato assegnato l’altrettanto
significativo riconoscimento
della classifica a squadre
del “15° Trofeo Squadra Leader”,
che è andato al Giammy
Team Esinplast Spendolini Costruzioni
di Jesi, con 115 punti
totalizzati, poco al di sopra dei
113 punti della società toscana
Cycling Team Vangi Ambra Cavallini,
già vincitrice del Trofeo
nel 2006; al terzo posto segue,
con 97 punti, il G.S. Juvenes
C.S.I. San Marino.
Il giovane gruppo ciclistico jesino,
diretto con capacità dall’esperto
general manager Mario Bolletta,
ha vinto questa challenge grazie
al contributo comune di diversi
validi giovani tutti del 1° anno,
vale a dire di Fabio Tommassini,
Corrado Lampa, Mattia Stortoni,
Alessio Stacchiotti, Francesco-
Morosetti, Roberto Rinaldoni e
Paolo Pezzoli.
Mario Bolletta, come tecnico del
team vincitore del Trofeo Squadra
Leader, ha poi ricevuto l’altro
premio collaterale della “15a
Ammiraglia d’argento”.
Classifica
1. Puccio Salvatore (UC Petrignano)
p. 66; 2. Tommassini Fabio
(Giammy Team Esinplast
Spendolini Costruzioni) 49; 3. Di
Curzio Danilo (Veloclub Notaresco
999 SC Pianello) 48; 4. Di
Francesco Gian Marco (Team
Pref. Foresi F.Coppi) 45; 5. Valcarenghi
Luca (GS Juvenes CSI
San Marino) 45; 6. Di Lorenzo Innocenzo
(ASD Mengoni USA) 43;
7. Fiumana Thomas (Cycling
Team Vangi Sparo Caparol) 41; 8.
Riminucci Marco (GS Juvenes
CSI. San Marino) 36; 9. Foschi
Enrico (ASD Euro 90 Free Bike)
34; 10. Lampa Corrado (Giammy
Team Jesi) 33.
Classifica per società
1. Giammy Team Esinplast Spendolini
Costruzioni Jesi p. 115; 2.
Cycling Team Vangi Sparo Caparol
Ambra Cavallini 113; 3. G.S.
Juvenes C.S.I. San Marino 97; 4.
UC Petrignano 74; 5. SC Sidermec
F.lli Vitali 73; 6. Veloclub
Notaresco 999 S.C. Pianello 69;
7. Team Prefabbricati Foresi
F.Coppi p. 66; 8. ASD Mengoni
USA Marche 63; 9. Cycling Team
Vigili del Fuoco Latina 52; 10.
G.S. Gulp! Pool Val Vibrata 48.

Raduno tecnico regionale dei Commissari di gara
Un ruolo che torna a piacere
Nella sua relazione il presidente Oreste Moretti ha sottolineato la crescita di
interesse dei giovani per questa figura. Premiati Gianmaria, Capozucca e Monica
Donati. Ricordata la figura del commissario Internazionale Antonio Pellegrini
Ha avuto pieno
successo l’annuale
“Raduno tecnico
regionale dei
Commissari di gara
delle Marche”, che
si è tenuto nell’ampia
Sala del Centro
Sociale di Corridonia,
gremitissima
per l’occasione. All’invito
del presidente
della Commissione
Regionale,
Oreste Moretti, hanno risposto,
tra gli altri, Vincenzo Carinci, in
rappresentanza della Commissione
Nazionale, Lino Secchi, vicepresidente
nazionale, il presidente
del Comitato Regionale,
Ivo Stimilli, la presidente del Comitato
di Macerata, Maila Picciafuoco,
i presidenti dei vari
Comitati Provinciali del CONI,
Giuseppe Illuminati, per Macerata,
Fabio Luna, per Ancona, e
Aldo Sabatucci, per Ascoli Piceno.
Oltre che i commissari di gara
marchigiani, presenti al gran
completo, in sala c’era una cospicua
rappresentanza di direttori
di corsa e di sportivi che
operano come scorte tecniche e
motostaffette.
Il raduno si è aperto con i saluti
di rito del Sindaco di Corridonia,
Nella Calvigioni, e delle varie autorità
sopra nominate.
Quindi si è proceduto alla consegna
di alcuni importanti riconoscimenti.
Così il giudice Giorgio
Giammaria, che lascia i suoi
compiti per raggiunti limiti d’età,
ha ricevuto dal componente nazionale
Carinci il “distintivo d’oro”
della F.C.I. per i tanti anni di
servizio prestati al servizio del ci-
L’intervento di Vincenzo Carinci
clismo.
E’ stato poi consegnato il prestigioso
“22° Premio Bruno Genangeli”,
che questa volta è andato
al Commissario Nazionale
Alessandro Capozucca, premiato,
tra l’altro, “per aver sempre
offerto un raro esempio di competenza,
di equilibrio e di ponderatezza”.
L’altro qualificato riconoscimento
era il “Premio Giovani Commissari
– 2° Memorial Aldemiro
Lorenzetti”, che è stato consegnato
alla giovane Monica Donati
“per aver portato una gradevole
ventata di gentilezza e di
amabilità nella famiglia dei Giudici
di Gara delle Marche”.
A questo punto il presidente della
commissione regionale, Oreste
Moretti, ha preso ad esporre
la sua relazione sull’attività dei
Giudici delle Marche nel 2008,
esprimendo subito grande soddisfazione
perché per il terzo anno
consecutivo il gruppo marchigiano
è stato di nuovo rinsanguato
con l’arruolamento di altri
giudici molto giovani. Tutti questi
giovani si sono presto integrati
molto bene e si sono fatti
apprezzare per capacità e com-
petenza. E di questi tempi altri 9
aspiranti giudici stanno effettuando
il corso per ottenere l’abilitazione.
Per la statistica, nel 2007 i giudici
di gara delle Marche erano 58,
dei quali 47 hanno svolto regolarmente
i servizi mentre 4 sono
fuori ruolo, per limiti di età, e altri
7 sono in aspettativa per motivi
vari. E tuttavia, tenuto conto
di quanti stanno partecipando al
corso di preparazione e di altri
che sono in aspettativa, per l’anno
prossimo i giudici effettivi
delle Marche dovrebbero salire
ad un settantina.
Purtroppo la famiglia dei giudici
di gara ha perduto di recente un
valoroso amico ed esponente
come il Commissario Internazionale
Antonio Pellegrini, che a
Corridonia è stato ricordato con
viva commozione.
Per quanto riguarda i servizi, Moretti
ha fatto presente che nel
2007 la Commissione Regionale
delle Marche ha gestito 143 gare,
per le quali sono state effettuate
489 designazioni, da cui sono venute
soltanto 32 rinunce.
Più in particolare 37 giudici hanno
svolto fino a 15 servizi, 3 giu-
numero 9
REGIONI
dici hanno svolto da 16 a 20 servizi
mentre altri 5 giudici hanno
superato i 20 servizi; si tratta
Giuliano Marini, che ha effettuato
un record stagionale di 25
servizi, di Monica Donati ed Aurora
Caimmi, che hanno svolto
entrambe 23 servizi (e sono alle
loro prime esperienze nel settore),
e di Saverio Mengucci, con
22 servizi.
Moretti ha voluto sottolineare
come, al di là del fatto numerico,
i giudici delle Marche hanno offerto
un lavoro molto positivo e
di qualità, pur dovendo spesso
sacrificarsi in impegni molto difficili
e gravosi. Ha quindi rivolto
un sentito elogio ai giudici “vecchi”,
che “continuano a praticare
questo hobby con passione e
con sempre rinnovato smalto”,
e un altrettanto grande elogio
egli ha avuto per i “nuovi”, che
soprattutto negli ultimi due anni
hanno veramente rivitalizzato
tutto il gruppo dei giudici di gara
marchigiani e li ha ringraziati
per l’impegno, la passione e l’umiltà
con cui si sono dedicati al
loro compito, facendosi peraltro
apprezzare per la capacità dimostrata
e per la grande disponibilità
che hanno sempre offerto
per l’esplicazione dei servizi.
Dopo l’intervento di Moretti, i
relatori incaricati si sono soffermati
sugli aspetti e le novità riguardanti
alcuni precisi argomenti.
Così il giudice Giuliano Giommi
ha trattato del “Rapporto tra
collegio di giuria, direzione di
corsa e organizzazione”, il giudice
nazionale Mario Broglia si è
occupato delle “Mansioni del
Giudice in moto nelle corse di un
giorno”, il giudice Marco Stracquadanio
ha fatto una lunga
esposizione sul tema “Novità
delle norme attuative 2008”
mentre Franco Ripa, che fa parte
del gruppo delle scorte tecniche
di Capodarco, ha riferito sul
tema del “ Ruolo in corsa della
scorta tecnica e delle motostaffette”.
Paolo Piazzini
Il Mondo del Ciclismo
55

PIEMONTE – La più antica società della regione compie 100 anni
Unione Ciclo Alpina Torino
un secolo di gloria
Fra gli allori conquistati dall’Ucat figurano la Stella d’Argento nel 1970
e la Stella d’Oro del Coni nel 1986. Lo scorso anno in campo organizzativo
ha festeggiato le cinquanta edizioni del Gran Premio di Rivara Canavese
Paolo Buranello
E
’ la più antica società piemontese.
L’Unione Ciclo
Alpina Torino ha recentemente
festeggiato il suo primo secolo
di vita nel mondo del ciclismo.
Cento anni che hanno
consentito al club di incassare
due prestigiosi allori come la
Stella d’Argento nel 1970, e la
Stella d’Oro del Coni nel
1986.
Una storia trascorsa tra vicende
di ogni genere incluse due
Giuseppe Callipo
guerre mondiali. Ma l’Ucat ha
retto ogni difficoltà è rimane
tuttora presente nel mondo
ciclistico piemontese guidata
dal presidente Franco Vada
che è succeduto ai vari Manfredo
Rossaro, Giuseppe Capello,
Vincenzo Gastaldi, Walter
Martini e Mario Bertorello.
A livello agonistico le pagine
migliori sono state scritte in
campo dilettantistico da atleti
del calibro di Giovanni Balla,
Michele Orecchia, Walter
Martin, Sergio Braga, Giusep-
Premiati i campioni provinciali cuneesi
Ecco i giovani emergenti
Icampioni provinciali e i vincitori del Giro della Granda per giovanissimi
sono sfilati per ricevere il premio da autorità e dai professionisti
cuneesi, Micula Dematteis e Marco Osella. I titoli 2007 sono andati, tra
gli juniores a Francesco Daniele (Vigor Junior Team) negli allievi a Lorenzo
Stindel (Vigor Cycling Team), negli esordienti 1993 e 1994 rispettivamente
Jacopo Mosca (Esperia Rolfo) e Davide Arone (Racconigi
Cycling Team). Tra le donne vittorie per Stella Riverditi (Riverditi Costruzioni)
e Nadia Ippico (Alba Racconigi). I titoli giovanissimi sono andati
ad Antonio Vassallo (Racconigi Cycling Team) e Francesca Sobrero
(Langhe e Roero), Marco Corino (San Cassiano) e Camilla Vassallo
(Racconigi Cycling Team) e Isabella Perlo (Ardens Savigliano), Matteo
Sobrero e Ylenia Fazzone (Alba Langhe Roero), Edoardo Beilis e Jessica
Pettiti (Esperia Piasco), Matteo Pepino e Laura Racca (Racconigi
Cycling Team). L’Albo d’Oro del Giro della Granda 2007 presenta al primo
posto nelle sei categorie, Tommaso Rosa, Andrea Tibaldi, Matteo
Sobrero (Alba Langhe e Roero), Simone Rivarossa (Ardens Savigliano),
Edoardo Beilis (Esperia Piasco), Matteo Pepino (Racconigi Cycling
Team). In campo femminile si sono affermate Giorgia Frandino e Isabella
Perlo (Ardens Savigliano), (Alba, Langhe Roero), Camilla Vassallo
e Laura Racca (Racconigi Cycling Team), Ylenia Fazione (Alba Langhe
e Roero), Jessica Pettiti (Esperia Piasco).
pe Belli, Gigi Mele, Venanzio
Franzolin, Amedeo Angiulli,
Antonio Callegher, Luciano
Tomio, Bruno Milesi, Henryk
Santusyak e Stefano Baudino
che difese i colori del club sabaudo
alle Olimpiadi di Los
Angeles.
Tutti atleti che hanno quindi
dato lustro all’Ucat, in campo
regionale, nazionale e internazionale.
Ma tra di loro non
va dimenticato il dottor Enrico
Peracino, che fu il medico
sportivo di Eddy Merckx e
numero 9
REGIONI
mancato meno di due anni fa
insieme al dirigente Maurizio
Puddu. Oggi la società, che è
alla ricerca di una nuova sede
sociale, si distingue soprattutto
in campo organizzativo e
nel 2007 ha raggiunto un altro
prestigioso traguardo: le
cinquanta edizioni del Gran
Premio Ucat di Rivara Canavese.
Il sodalizio ha recentemente
festeggiato i suoi cent’anni
dalla fondazione nel corso di
una riuscitissima serata a Torino
cui hanno preso parte, tra
gli altri, campioni del passato
come Franco Balmamion, Italo
Zilioli, Guido Messina, il dirigente
nazionale della FCI
Carlo Zuccaro e il presidente
del Comitato Regionale Rocco
Marchegiano.
Nella circostanza è stato presentato
il libro “Il cielo blu
dell’Ucat”, scritto da Bruno
Bili.
JUNIORES ATTENZIONE!
23° Memorial Sergio Tovo
48° Trofeo Marco Alberti a.m.
DOMENICA 9 MARZO 2008 A PONTE SAN MARCO (BS)
Classica Apertura Ciclistica Nazionale cat. Juniores
Partenza ore 14.00
PREMI IN PALIO
Dal 1° al 10° Medaglia d'oro + 11 Trofei
+ Classifica F.C.I. 289,00 Euro
Al 1° Classificato Euro 500,00 in contanti
Al 2° Classificato Euro 250,00 in contanti
Al 3° Classificato Euro 150,00 in contanti
Al 4° Classificato Euro 100,00 in contanti
Al 5° Classificato Euro 50,00 in contanti
La gara si snoderà su un percorso pianeggiante,
da ripetersi 5 volte per un totale di 100 km.
Per le iscrizioni tel/fax 030/675037
Per qualsiasi informazione contattare il
Sig. Alberti al numero sopra indicato.
Il Mondo del Ciclismo
57

REGIONI
LAZIO – La Toti Trans sponsor principale del glorioso team ciclistico
UC Alatri, 32 anni di successi
Giancarlo Rossi, fondatore e team manager della società,
è un vero punto di riferimento per tutto l’ambiente sportivo ciociaro
Giovanni Maialetti
attività 2007 appena conclu-
L’ sa è stata una stagione che
ha proposto molti risultati importanti
e di rilievo, proiettando l’Unione
Ciclistica Alatri “Toti
Trans” a livelli molto elevati.
Ritornando nel consuntivo della
stagione appena conclusa, sicuramente
da rimarcare le vittorie
dei nostri Giovanissimi e gli ottimi
piazzamenti degli Allievi,
gruppo molto valido, con ragazzi
che sono tra i migliori a livello
regionale e non solo, i tecnici
Gianluca Rossi e Pietro Cioè,
hanno mantenuto elevato il livello
delle prestazioni, frutto di
ROMA – Si è svolto nei giorni scorsi, presso il
salone conferenze Vigili del Fuoco al Velodromo
Olimpico Eur, il tradizionale incontro annuale
dei Commissari di Gara della FCI del
Lazio. Molto gradita la presenza del presidente
del comitato regionale Bruno Vallorani
e di Rodolfo Biancalani, presidente della
commissione nazionale G.D.G.. Hanno partecipato
anche “maestri” Aldo Spadoni, Coccioni,
Ianni (G.U.R.) Bomboni ed altri. Per la
F.C.I. del Lazio, inoltre presenti Giuliani Indragoli
(Vice presidente vicario), Mauro Tanfi
(consigliere), Antonio Pirone (Presidente C.R.
FCI Roma), Maurizio Brilli (segretario), Pierluigi
Berlingozzi (consigliere). Al tavolo della
presidenza Agildo Mascitti (Dir. Org.ne), Antonio
Mostacchi (presidente C.D.G. Lazio),
Bruno Vallorani (pres.te C.R.L.), Rodolfo
Biancalani (Pres.te C.D.G. Nazionale). I lavori
del convegno tecnico iniziano alle ore 15.30.
Dopo il saluto di benvenuto del presidente
58 Il Mondo del Ciclismo
grande preparazione ed esperienza,
la categoria Giovanissimi,
che rimane per la nostra società
ciclistica il cardine del nostro progetto
educativo, la stagione è
stata davvero densa di vittorie,
oltre venti, grazie a tutti i nostri
atleti: F. Zullo, G. Sidari, M. Antonucci,
L. velocci, L. Rossi, V.
Greci, A. Rezgui, G. Campoli, C.
Ruggeri, L. Pigliaceli, S. Fratarcangeli,
M. Bellotti, S. Arcese, M.
Collepardo, L. Likaj, F. Sidari, L.
Stirpe, S. Savoriti, E. Mauti, G.
Rossi, E. Frezza, N. Bellotti, M.
Rezgui, M. Onorati, L. Leoni, S.
Salvatori, G. Fratarcangeli, S.
Greci, M. Giona, M. Fiorelli e G.
Cicuzza.
numero 9
Anche in campo organizzativo,
l’Unione Ciclistica Alatri, come
da tradizione si è data da fare organizzando
alcune gare. Si inizia
il 15 Aprile ad Alatri con il 9° Trofeo
S. Sisto Memorial Mario Graziani,
gara nazionale per allievi
valida per l’oscar Tuttobici, che
ha visto alla partenza ben 170
atleti provenienti da tutta Italia,
l’11 Maggio sempre ad Alatri va
in scena “Bimbinbici” manifestazione
ciclistica, che aderisce alla
“giornata nazionale della mobilità
sostenibile” riservata ai Giovanissimi,
mentre il 22 luglio si organizza
a Veroli, il 29° Trofeo S.
Anna Memorial Simone Figlioli
per allievi, ed infine il 2° Gran
Mostacchi alla affollata platea, la parola passa
al presidente del C.R.L. Vallorani, che porta
il saluto del Comitato Regionale, augurando
ai partecipanti un proficuo e costruttivo lavoro.
Subito dopo la cerimonia delle premiazioni,
viene consegnato il prestigioso premio
alla memorial di “Achille Rosati”. Per l’anno
2007 il premio è stato assegnato a Giorgio
Marenzi con la seguente motivazione: “Maggiormente
distintosi nella stagione 2007, per
impegno, professionalità e disponibilità dimostrate”.
A consegnare il riconoscimento la
consorte di Achille Rosati signora Silvia, insieme
ai presidenti Vallorani e Biancalani. Il
distintivo d’oro (altro importante riconoscimento)
è andato al Commissario di Gara Biagio
Patacchiola (fuori ruolo per anzianità di
servizio).
Tre le relazioni tecniche da parte di Antonio
Mostacchi, Gianni Mazzanti e Agildo Mascitti.
Il primo intervento aveva come argomento la
Premio S. Anna di Veroli per Giovanissimi
il 5 agosto.
Archiviato il 2007 si riparte con la
nuova stagione, la “Trentatreesima”
con grande slancio, confidando
nelle numerose adesioni
già pervenute di nuovi ragazzi e
con grandi progetti in cantiere.
Dopo trentadue anni d’attività è
sorprendente la carica che ancora
mettono in campo alcuni
componennti del direttivo.
Giancarlo Rossi è l’anima di questa
Società, fondatore ed espertissimo
Team Manager, ma importanti
partners sono Toti Trans
(trasporti e logistica) Edilcentro
(macchine edili) – Cappella Costruzioni
(edilizia) – Valledil (edilizia)
– Graco (movimento terra)
Cicli Rossi (biciclette). Altra menzione
è per il Presidente Guido
Rossi che al ciclismo ha dato tanto,
anche in termini umani, segue
con passione la nostra categoria
principe, i Giovanissimi ed
è il nostro riferimento per tutto il
movimento “Alatrense”.
Commissari di Gara – Riunione di aggiornamento
presso il Velodromo Olimpico a Roma
relazione tecnica sulle attività svolte nel 2007
e gli obiettivi per l’anno 2008. La stagione
2007 è stata positiva, com’è testimoniato da
125 manifestazioni organizzate, con un incremento
di due gare rispetto al 2006. Tutto
questo grazie al lavoro della commissione
regionale G.D.G. Lazio. Per l’anno olimpico
2008, il presidente Mostacchi annunciava che
nella nostra regione si terrà il campionato
italiano su strada commissari di gara, in programma
il 12 ottobre a Fiuggi. La conclusione
dell’intervento con il tradizionale messaggio:
“Prevenire situazioni di conflitto, privilegiando
confronti e condotte improntati ai
principi della lealtà, correttezza e democrazia”.
Una relazione applaudita e condivisa
dalla platea.
Gianni Mazzanti ha parlato delle “Novità sulle
disposizioni attuative attività su strada
2008”. Agildo Mascitti ha affrontato il tema: “I
rapporti del direttore di corsa e di organizza-

Giovanni Maialetti
Straordinaria e carismatica la
figura sportiva di Giuseppe
“Pino” Petrangeli. Raccontare i
suoi 50 anni di attività dedicati
al ciclismo, è come aprire pagine
straordinarie di storia vissuta.
Nato a Cantalice (Ri) il 24 aprile
1941, si trasferisce a Roma giovanissimo
insieme a papà Antonio,
mamma Genoveffa e fratelli
Renato e Renzo. A Roma risiede
nel quartiere Salario dove
cresce sano e robusto frequentando
con profitto le scuole elementari
e medie locali. La sua
passione per il ciclismo indotta
da papà Antonio da sempre so-
stenitore di questo popolare
sport, lo porta ad avvicinarsi nel
fantastico mondo del ciclismo
giovanile federale. Un esordio
all’età di 17 anni con la famosa
società Libertas presieduta dall’indimenticabile
Mimmo Maurizi.
In questa sede Giuseppe inizia
ufficialmente l’attività agonistica
negli esordienti, confermando
le sue doti naturali e risultando
uno dei migliori ragazzi
del vivaio. Dopo questa prima
esperienza Giuseppe si trasferisce
alla SS Lazio Ciclismo presieduta
dal Romano Pontisso (già
ottimo professionista). Gareggia
tra gli allievi un anno, con ottimi
risultati tecnici. Pino come passista-scalatore,
entra a far parte
della titolata AS Roma, presieduta
dallo storico dirigente Renzo
Baldesi, con diesse il famosissimo
Pietro Chiappini. Qui Giuseppe
completa la sua formazione
tecnica e fisica, gareggiando
con successo coi compagni giallorossi
Marcotulli, Rosati, Emi-
liozzi, Massi, Carloni, Mealli,
Marzullo, Taccone, Fortini,
Adorni, Taddei, Topi, Trapè,
Morucci, Brigliadori (Lazio). E’ la
stagione olimpica del 1960 e
Giuseppe, passato tra i dilettanti
3° serie si aggiudica 3 vittorie su
strada a Frosinone, Cassino e Viterbo
e piazzamenti d’onore.
Chiamato ad assolvere gli impegni
militari, dopo una breve sosta
a Firenze viene poi trasferito
a Napoli, dove riprende a gareggiare.
Dopo la ferma militare
Giuseppe torna a casa si impiega
presso una società romana di
informatica e lascia l’attività
agonistica. Nella stagione 1967
sostenuto dalla sua grande passione
riprende la bici partecipando
a gare amatoriali vestendo la
maglia del famoso sodalizio capitolino
di Cesare Gambacurta.
Nel frattempo partecipa ad un
corso giudici di gara (dirigenti
Maurizi, Pinzuti, Brilli, Mealli,
Bellotti) e viene promosso a pieni
voti. Da 1970 inizia ufficial-
numero 9
REGIONI
Mezzo secolo di attività del commissario di gara reatino
Petrangeli, la passione per le due ruote
zione con il collegio di giuria”.
Al termine delle interessanti
comunicazioni si è sviluppato
un qualificato dibattito, con
importanti interventi espressi,
da Aldo Spadoni, Bruno Vallorani,
Antonio Ianni, Giuseppe
Petrangeli, Pasquale Santori.
Le conclusioni del convegno
tecnico sono state tenute dal
chiarissimo presidente Rodolfo
Biancalani, replicando a tutti
i quesiti emersi durante il dibattito.
Bruno Vallorani alla fine ha dichiarato:
“Il convegno è stato
un momento qualificante e di
crescita, che proietta la nostra
regione ai vertici dei valori
professionali. Sono soddisfatto
del lavoro svolto dai giudici nel
2007. Una stagione d’oro per il
ciclismo laziale testimoniato
da titoli mondiali europei e nazionali
nelle varie specialità.”
Giovanni Maialetti
Prima come atleta poi come giudice di gara, il popolare Pino ha attraversato
cinquanta anni di ciclismo regionale, nazionale e internazionale
Petrangeli complimentato da Di Rocco per il premio ricevuto
mente la sua attività di “giacca
blu” della FCI Lazio assumendo
con impegno e professionalità il
ruolo di giudice di gara ciclismo.
Una testimonianza di valore apprezzata
da tutti. Lavora a stretto
contatto con Rodolfo Biancalani
oggi presidente nazionale
commissari di gara della FCI e
giudice internazionale UCI in
questo nuovo ruolo acquista
una grande esperienza operativa
e si conferma uno dei migliori
giudici del Lazio. Comunque
Pino, sostenuto dalla inguaribile
passione per la bici, riprende a
pedalare confermando le sue
doti di scalatore e viene “promosso”
il camoscio d’Abruzzo
delle giacche blu. In questa veste
agonistica Giuseppe partecipa
ai tradizionali cicloraduni dei
commissari di gara FCI e conquista
titoli italiani e regionali di
categoria su strada. Nella sua
lunga militanza nel ciclismo federale
(nozze d’oro) Giuseppe
nella sua generosità sportiva, ha
dato un grosso contributo di
collaborazione all’indimenticato
e carismatico presidente Antonio
Franchi e signora Iole. Nella
vita privata Giuseppe è felicemente
coniugato con la dolce signora
Fausta, due splendidi figli
Andrea e Fabio, è la dolce nipotina
Martina. Questa la straordinaria
storia sportiva e una vita
spesa al servizio e alla promozione
del ciclismo nel territorio una
testimonianza delle migliori tradizioni
sportive del ciclismo italiano.
Auguri Giuseppe, per i
tuoi meravigliosi 50 anni di ininterrotta
attività nel ciclismo. Sei
stato per tutti noi un grande
maestro nella vita sociale e nello
sport che hai sempre amato.
Il Mondo del Ciclismo
59

REGIONI
Luigi Renga
CAMPANIA – Presentate le squadre giovanissimi, esordienti e allievi
Imperiale Grumese
anno da incorniciare
La formazione ha anche festeggiato i protagonisti dell’esaltante
stagione 2007 caratterizzata da 30 vittorie e titoli regionali strada e pista
Il gotha del ciclismo campano
ed i massimi rappresentanti
delle istituzioni locali, sono intervenuti,
presso la sala conferenze
dell’Istituto Comprensivo “Matteotti-Cirillo”,
alla presentazione
delle squadre giovanissimi, esordienti
ed allievi, allestite dall’Imperiale
Grumese che ha anche
festeggiato i suoi atleti, protagonisti
di una esaltante stagione
agonistica. Testimonial, l’ex professionista
ed iridato under 23,
Giuliano Figueras.
Soddisfazione ed entusiasmo,
dunque, per la magica annata
del team grumese - guidato con
impegno e professionalità dai
tecnici Salvatore Liguori, Arturo
Cordato ed Alessandro Pietravalle
- che ha vinto tutto quello
che c’era da vincere.
Quanto mai eloquenti sono i dati
stagionali: ben trenta le vittorie
centrate dagli esordienti, con 53
piazzamenti ottenuti nei primi
cinque classificati all’arrivo, oltre
a vari titoli regionali, strada e
pista, conquistati sia dai giovanissimi
e sia dagli esordienti.
Momento toccante della festa
sociale è stato il ricordo delle
emblematiche figure sportive
grumesi, quali, l’avv. Pasquale
Maisto ed Angelo Raffaele Reccia
Raffaele, compianti vice presidenti
nazionali della Federciclismo.
Grande ovazione ha poi riservato
il folto pubblico nel corso della
festante passerella degli atleti
che hanno fatto bella mostra
dell’abbigliamento e delle nuove
60 Il Mondo del Ciclismo
divise sociali.
A fare gli onori di casa il presidente
grumese, Giovanni Greco,
che ha rivolto parole di vivo
compiacimento per le stupende
performance realizzate dagli
esordienti e giovanissimi, i quali
hanno proiettato la società ai
vertici delle classifiche regionali,
confermando, dopo l’argento
dello scorso anno, il bronzo ai
tricolori su strada esordienti di
secondo anno, conquistato da
Carlo Silvestre di Vito, ed il
quinto posto ottenuto da Carlo
Silvestre di Luciano.
Greco ha concluso il suo intervento,
rappresentando al sindaco
di Grumo Nevano, la necessità
che venga realizzata una pista ciclabile
cittadina, dal momento
Organigramma societario
Dirigenti: Presidente: Giovanni Greco; vice presidenti:
Vito Silvestre e Luciano Silvestre.
Atleti: Giovanissimi: a. 7, Francesco Greco, Niccolò
Minutolo, Rocco Bencivenga; a. 78, Arcangelo Casillo,
Daniele Castelli, Elpidio Cicatiello; a. 9, Federico
Capasso, Ciro De Simone; a. 10, Armando Capasso
(camp. reg.), Davide Paciolla, Angelo Papa,
Roberto Pietravalle; a. 11, Salvatore Cordato, Stefano
Ponticello, Ciro Pacciarella, Massimo Costanzo
( Camp. reg. pista), Carlo Greco, Gianmirko Gelsomini,
Vincenzo Martino; a. 12, Gennaro Minutolo
(camp. reg. pista); Nicola Mastuccino, Emanuele
Chiatto, Giuseppe Russo. Direttori Sportivi: Gio-
numero 9
sport - che è maestro di vita oltre
che di agonismo - senza
l’assillo di fare subito risultati,
ma di maturare gradualmente al
fine di ottenere tanti successi e
soddisfazioni.
“Che dire di questa realtà ciclistica
- ha affermato soddisfatto,
Pino Cutolo, presidente della
Federciclismo campana e componente
della giunta esecutiva
regionale Coni - Sono un diri-
che utilizza quella di Sant’Arpino, gente contento. E’ rilevante l’ap-
concessa, con piena disponibilità, porto dell’Imperiale Grumese al
dal sindaco Giuseppe Savoia. nostro movimento ciclistico. Una
“I risultati di prestigio dell’Impe- società che aveva iniziato senza
riale Grumese – ha sottolineato soverchie pretese e che riesce,
il sindaco Angelo Di Lorenzo – ci in quattro anni, a tesserare qua-
fanno sentire particolarmente ranta atleti, certamente ha di-
orgogliosi. L’amministrazione mostrato di avere bene operato.
comunale non è restata insensi- E con il team grumese, altre sobile
alle esigenze del sodalizio cietà sono realtà in regione, co-
ciclistico, anzi si è attivata per me l’UC Atellana di Stefano Mi-
dotare Grumo Nevano, di una pinichino, impegnata qualitativasta
ciclabile che sarà realizzata, mente con gli Juniores. Certo, la
quanto prima, nell’area a confi- FCI guarda con ammirazione alne
con Frattamaggiore”.
l’attività svolta dalla Campania
All’indirizzo di saluto del sindaco che, oltre al rilancio della pista e
di Sant’Arpino, Giuseppe Savoia, del ciclocross, ha saputo creare
è seguito l’intervento di Figueras buoni rapporti con il mondo del
che ha calamitato l’attenzione professionismo e con quello di-
dei giovani atleti grumesi ai qualettantistico, nella prospettiva di
li ha rivolto l’invito a praticare lo valorizzare i nostri atleti, al fine
di creare i presupposti
Foto di gruppo dell’Imperiale Grumese
perché, attraverso opportuni
abbinamenti,
le nostre società possano
allestire squadre
under 23, per essere
maggiormente competitive”.
vanni Greco e Alessandro Pietravalle.
Esordienti 1° anno: Gianluca Esposito (Camp. reg.
e vincitore finale Camp. Ital. Giov.), Antonio Greco
(camp. reg. pista), Sossio Crispino.
Esordienti 2° anno: Davide Paciolla (Camp. reg. e
vincitore 2 finali Camp. Ital. Giov.), Giovanni Pietravalle,
Domenico Saldamarco, Francesco Scarano,
Antonio Mauriello. Direttore Sportivo: Salvatore
Liguori.
Allievi: Carlo Silvestre di Vito (bronzo C.I. e camp.
reg. pista), Carlo Silvestre di Luciano 5° cl. C.I. e
camp. reg. pista), Francesco Sodano, Mario Gallo,
Luigi Papaccio, Gennaro Rannese. Direttore Sportivo:
Arturo Cordato.

CICLOAMATORI - 13 a Gran Fondo Pegaso Team
Quasi mille sfidano il gelo
Marco Callai
LOANO (SV) - Domenica 10
febbraio Loano ha aperto le
“danze” ciclistiche con la Gran
Fondo Pegaso Team, giunta alla
tredicesima edizione. Vento
gelido per i 987 temerari, partenza
posticipata e trasferimento
verso Albenga a velocità
controllata, dove si è svoltato
verso l’entroterra e subito
sono iniziate le ostilità, continui
attacchi e contrattacchi:
sulla prima salita si è formato
un terzetto al comando con
Sergio Barbero e Andrea Pa-
In evidenza Palun e Olga Cappiello.
L’ASD Team Aurea Zanica prima società
luan (Team Viner) e Roberto
Pistis (UC Laigueglia Pacan) a
ruota.
Tra gli inseguitori più accaniti
non sono mancati Roberto
Giucolsi, campione uscente del
Gran Premio Pegaso con la
nuova livrea del Team Peruffo,
Eduardo Kivishev (Team Maggi
Cicli Carraro) e Vladimir Smirnov
(ASD Zena Pro Bike).
Dopo lo scollinamento su un
terreno facile i tre fuggitivi
hanno mantenuto il loro vantaggio
sino all’inizio dell’ultima
salita dove Pistis ha pagato lo
sforzo ed è stato raggiunto da
ATTIVITÀ AMATORIALE
Giucolsi e Kivishev.
Il fotofinish ha decretato vincitore
Paluan davanti a Barbero.
A completamento del podio
Kivishev ha battuto Pistis,
quinto Giucolsi a seguire Smirnov
e Pugaci staccati dai primi
di circa due minuti.
Tra le donne bella affermazione
di Olga Cappiello, portacolori
del Team Edilcase 2005:
seconda l’inossidabile Laura
Coltella (Team Vicini & Solo
Affitti Bike) che ha preceduto
Monica De Palma (ASD Zena
Pro Bike). Alle loro spalle la prima
donna della fascia giovani:
Raffaella Palombo (Team Cinelli
Playfull).
Prima società in classifica
l’ASD Team Imm. Aurea Zanica.
Mentre per quanto riguarda
i chilometri pedalati ha
esultato la new entry GC Il
Branco. Soddisfazione nelle
parole di Luisa Bianchi, presidente
del Pegaso Team. “L’assessore
allo sport Remo Zaccaria,
in concerto con il Sindaco
di Loano e l’assessorato alla
Polizia Municipale, ha voluto
entrare far parte di questo
circuito che riesce a portare
sul nostro territorio molte
centinaia di persone nel periodo
in cui il turismo non è proprio
soddisfacente. Eventi come
questi fanno bene alla città,
al turismo, ai commercianti,
ma soprattutto riportano
sulle nostre strade atleti, come
quando la Riviera era la palestra
di futuri campioni”.

APPUNTAMENTI
Laura Proietti
PERUGIA - Scatta domenica
prossima, 2 marzo, la stagione
ciclistica umbra su strada. Per la
prima volta la gara di apertura
sarà il 57° Gran Premio Pretola,
gara nazionale per Elite Under 23
organizzata dall’Asd Tevere e a
cui si sono già iscritte alcune delle
migliori formazioni del panorama
nazionale.
La competizione, che sino allo
scorso anno costituiva la chiusura
della stagione umbra, è stata
presentata nella torre medievale
di Pretola, frazione di Perugia.
Tra il numeroso pubblico
era presente l’assessore
comunale allo sport, Ornella
Bellini, che ha sottolineato
come sia importante che
Pretola non perda la sua
corsa nonostante lo spostamento
della data di svolgimento
e che ha elogiato
l’impegno e la passione con
cui la società lavora da sempre.
Il presidente della società
organizzatrice, Luciano Bra-
S.T.F.
Domenica la nazionale per Elite-U23 organizzata dall’Asd Tevere
57° GP Pretola, apertura umbra
La classica fino allo scorso anno chiudeva la stagione. Taborre ultimo vincitore
AUTORITÀ GARANTE PER IL RISPETTO
DELL’ARTICOLO 1 DELLO STATUTO
COMUNICATO N. 4
DEL 22 FEBBRAIO 2008
ELENCO SOCIETA’ CON AFFILIAZIONI PLU-
RIME - Ad integrazione dei precedenti comunicati,
riportiamo qui di seguito ulteriore
elenco delle società con affiliazioni plurime
autosegnalatesi alla STF settore strada:
Asd Vc Mantovani Cod. Soc. 03l0200 Veneto
Mantovani Cycling Team Cod. Soc. 03p2737
Veneto
Asd Liquigas Lago Rosso Tn Cod. Soc.
20f1147 Trento
62 Il Mondo del Ciclismo numero 9
carda, si è soffermato sulla nuova
data della gara. «Il cambiamento
- ha spiegato Bracarda - è
dovuto alla concomitanza, all’inizio
di ottobre (periodo in cui tradizionalmente,
in occasione della
“Festa della Canaiola”, si svolgeva
la gara, ndr), con avvenimenti
quali la Marcia della Pace ed
Eurochocolate. Già lo scorso anno,
per problemi logistici, eravamo
stati costretti ad anticipare la
corsa al 23 settembre, così abbiamo
deciso di trovare un nuovo
periodo che diventi un appuntamento
fisso per le tante
squadre che partecipano ogni
anno alla nostra competizione».
Per non interrompere però la tradizione
di una corsa ciclistica legata
alla “Festa della Canaiola”,
l’Asd Tevere, come già l’anno
scorso, organizzerà comunque in
quel periodo una gara regionale,
anche se ancora non è stato deciso
se su strada o fuoristrada.
E’ stato poi il direttore di organizzazione,
Luigi Perugini, a illustrare
i 133,3 chilometri del percorso
del Gp Pretola. Proprio qui c’è la
seconda novità della corsa, che è
anche un ritorno alla tradizione:
ULTIM’ORA ATTI UFFICIALI
Asd Liquigas Lago Rosso Bz Cod. Soc.
21h0225 Bolzano
Gs Bottegone Cod. Soc. 08h0869 Toscana
Vc Bottegone Cod. Soc. 06l1031 Liguria
Asd Sc Calz. M.Granaro Marini Silvano Cod.
Soc. 09g0049 Marche
Asd Gs Calz. M.Granaro Cod. Soc. 09u0439
Marche
IL PRESIDENTE
Ezio Tomellini
SETTORE STRADA
COMUNICATO N. 15
DEL 22 FEBBRAIO 2008
PARTECIPAZIONE A GARE - Con riferimento al
punto 11.2.6 delle norme attuative 2008, in ba-
gli organizzatori, infatti, hanno
deciso di reinserire nella fase centrale
del percorso il cosiddetto
“Giro dei Tre Ponti” (Pretola,
Ponte Felcino, Ponte Valleceppi e
Pretola), da ripetere sei volte per
un totale di 62,4 chilometri. Ma
prima i corridori dovranno percorrere
41,32 chilometri lungo il
tracciato che attraverserà Ponte
San Giovanni, Torgiano, Bastia
Umbra, Petrignano di Assisi, Sant’Egidio,
Ponte Valleceppi e Pretola.
Terminate le ripetizioni del
“Giro dei Tre Ponti”, si proseguirà
per Ponte Felcino, Bosco, Ramazzano
Le Pulci, Montelabate,
Piccione, Colombella,
Bosco, Montescosso, variante
zona industriale di Ponte
Felcino e Via Eugubina, per
giungere poi all’arrivo posto
nel cuore di Pretola.
Solo allora si conoscerà il
successore di Fabio Taborre
(Aran Cantina Tollo) che lo
scorso anno bruciò proprio
sulla linea bianca la ruota di
Federico Canuti (Monsummanese)
e quella di Ermanno
Capelli (Unidelta).
se ai dati in nostro possesso, indichiamo gli
atleti ex professionisti, tesserati ad oggi per
società dilettantistiche, ai quali è consentita la
partecipazione alle sole gare internazionali:
Marzoli Samuele - Sc Pagnoncelli (con deroga,
come da comunicato n. 13 del 15 febbraio
u.s., per partecipare a gare regionali e
nazionali su strada fino al 27 marzo 2008);
Sinicinas Romas - Vc Breganze;
Si comunica inoltre che, in base alla convenzione
in vigore tra la FCI e la FCS, l’atleta
Filippov Alexander appartenente alla società
Sanmarinese ACS Gruppo Lupi, è il
corridore straniero componente la suddetta
squadra alle gare regionali e nazionali.
IL RESPONSABILE
Flavio Milani