Busto Domani 3/2018 - Maggio/Agosto
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<strong>Busto</strong> <strong>Domani</strong> - ANNO XXXVII – N° 3 MAGGIO/AGOSTO <strong>2018</strong> - Copia Omaggio<br />
L’artistico monumento dedicato a Enrico Dell’Acqua e a pag. 6 il sommario delle più importanti<br />
iniziative realizzate dall’Associazione per ricordare il pioniere dell’esportazione italiana.<br />
(Foto di Alberto Pozzi)<br />
Bimestrale indipendente d’informazione
LA CLASSIFICA DEI MAGGIORI QUOTIDIANI<br />
WALTER FAZIO, UN ESEMPIO<br />
Ci ha lasciato con quella signorile discrezione<br />
che ha caratterizzato la sua<br />
esistenza. Infatti, Walter Fazio interpretava<br />
la vera borghesia che poneva<br />
al centro della propria quotidianità il<br />
bene comune.<br />
Così ha operato nella Polizia di Stato<br />
elevando la professione a missione, esaltando le motivazioni<br />
e valorizzando l’importante mandato con grande rettitudine.<br />
Lo ricordiamo Commissario dal volto umano a <strong>Busto</strong><br />
Arsizio per molti anni, V. Questore di squisita sensibilità e<br />
Questore apprezzato e ammirato.<br />
Fazio è stato anche un valente Assessore Comunale alla Sicurezza<br />
nella Giunta Farioli e ha gestito con dedizione e<br />
passione il non facile incarico in un periodo in cui il rischio<br />
non andava sottovalutato. Ancora: la Sua adesione al<br />
Lions Club International ha valorizzato rapporti non solo<br />
associativi fedelmente attuando il codice comportamentale<br />
lionistico. Inoltre, la sua nobiltà d’animo lo ha annoverato<br />
come poeta e compositore raffinato e ha illuminato molte<br />
iniziative solidaristiche. L’inno “We Serve”, composto con<br />
giovanile entusiasmo, esalta la mission lionistica tratteggiandone<br />
musicalmente le finalità.<br />
Un inno destinato ad entrare nella storia dei club con<br />
l’auspicio che ad ogni inaugurazione di annata sociale sia<br />
diffuso per ricordare un Lions benemerito che, per aiutare<br />
gli altri, non ha risparmiato sacrifici personali. Un signore<br />
d’altri tempi, al servizio della città con entusiasmo, impegno,<br />
generosità e meritevole dell’onorificenza “<strong>Busto</strong>cco ad<br />
honorem”.<br />
E grazie, Walter, per avermi onorato della Tua amicizia.<br />
(S.C.)
Editoriale<br />
Sergio Colombo<br />
Scurdammoce...‘o passato<br />
Potremmo affermare che<br />
la vecchia tarantella napoletana<br />
di Massimo Ranieri<br />
ha caratterizzato il periodo<br />
post-elettorale, complice l’inedita<br />
incertezza politica. Un<br />
interminabile trimestre di<br />
pseudo-osservazione tra i due<br />
partiti - M5S e Lega - potenziali<br />
vincitori del 4 Marzo<br />
durante il quale si sono sfiorati<br />
gli insulti.<br />
Agevolati dal Rosatellum che<br />
ha evidenziato i propri limiti<br />
e il paradosso di non decretare<br />
il vincitore. Una legge che<br />
non ha onorato il Parlamento,<br />
del resto leopardanizzato<br />
da consistenti cambiamenti<br />
di casacca di Deputati e Senatori.<br />
Migrazioni che non<br />
depongono a favore delle<br />
Istituzioni, della credibilità<br />
politica e che l’astensionismo<br />
(il 53% nei recenti ballottaggi<br />
per le amministrative) ha<br />
- pericolosamente - sancito<br />
rendendo difficile, ma anche<br />
singolare, la governabilità di<br />
molte città.<br />
La falsa partenza di Conte,<br />
l’improvvisa convocazione<br />
di Cottarelli, l’invocato impeachment<br />
(M5S) del Capo<br />
dello Stato ed altro ancora,<br />
hanno contrassegnato uno<br />
dei periodi più controversi<br />
della storia repubblicana.<br />
Le quotazioni europee dell’Italia<br />
hanno raggiunto nel<br />
frattempo il minimo storico<br />
consentendo a Macron<br />
di scaricare sul nostro Paese<br />
volgari affermazioni dimenticando<br />
gli episodi di Bardonecchia<br />
e Ventimiglia dove<br />
gendarmi francesi hanno<br />
fornito prove generosamente<br />
Con Giancarlo Giorgetti autorevole Sottosegretario alla Presidenza del<br />
Consiglio, Stefano Candiani (Interni) e Dario Galli (Economia), è certificata<br />
la valenza politica della provincia varesina.<br />
definibili immorali.<br />
Poi, scurdammoce... ‘o passato,<br />
è finalmente scoppiata<br />
la pace tra Di Maio e Salvini<br />
con la suddivisione delle Presidenze<br />
di Camera e Senato,<br />
rilanciando così un percorso<br />
politico reso possibile dall’applicazione<br />
del Manuale Cencelli<br />
di democristiana memoria.<br />
Il richiamo in servizio<br />
del Prof. Conte ha agevolato<br />
“l’operazione Governo” che<br />
aveva subito un’improvvisa<br />
frenata a causa del Ministro<br />
Prof. Savona, poi dirottato<br />
alle politiche europee.<br />
Superato anche questo scoglio<br />
con la nomina a V. Premier<br />
di Di Maio e Salvini,<br />
tra l’altro titolari dei più importanti<br />
dicasteri, il Governo<br />
è decollato con la regia del<br />
varesino Giancarlo Giorgetti,<br />
vero direttore d’orchestra di<br />
Palazzo Chigi.<br />
Anche se non mancano i problemi…<br />
ad iniziare dal biblico<br />
fenomeno immigratorio<br />
dove gli intrecci sconfinano<br />
nell’illegalità. La recentissima<br />
battaglia navale nelle acque<br />
del mediterraneo, è un chiaro<br />
segnale di falsa sussidiarietà<br />
in quanto solo l’Europa unita<br />
può ridimensionare e forse risolvere,<br />
un dramma che non<br />
conosce confini oltre ad evitare<br />
altre stragi di innocenti.<br />
Non è un segreto che l’Italia<br />
non è in grado di sostenere<br />
un’emergenza (a suo tempo<br />
contrabbandata da Alfano<br />
come la più grande operazione<br />
umanitaria) che ha assunto<br />
oneri elevatissimi mettendo<br />
a rischio la sopravvivenza<br />
di molti italiani.<br />
Infatti, la povertà assoluta<br />
si è estesa ad oltre 5 milioni<br />
di persone senza contare le<br />
centinaia di migliaia di pensionati<br />
al limite della disperazione.<br />
E si profilano importanti scadenze,<br />
ad iniziare dal reddito<br />
di cittadinanza, dopo il provvisorio<br />
rinvio dell’aumento<br />
dell’Iva: un costo valutato<br />
una trentina di miliardi.<br />
È il risultato di una campagna<br />
elettorale dalle facili promesse<br />
come il nuovo stadio<br />
di Roma già oggetto dell’attenzione<br />
della Magistratura,<br />
o i contestati giochi olimpici<br />
torinesi nel 2026.<br />
Insomma, uno scenario politico<br />
da decodificare con due<br />
partiti ideologicamente contrapposti.<br />
E l’opposizione?<br />
Forza Italia è alla disperata<br />
ricerca di un rilancio dopo il<br />
naufragio alle recenti consultazioni<br />
politiche.<br />
E sarà difficile per Berlusconi<br />
ricompattare il centro-destra<br />
anche per l’imminenza delle<br />
elezioni europee e per l’egemonia<br />
di Salvini con il beneplacito<br />
di Fratelli d’Italia.<br />
Sull’altro versante si assiste ad<br />
un partito democratico ondivago<br />
tra Calenda, Martina,<br />
vecchi e nuovi notabili, con<br />
molte incertezze strategiche<br />
ma, in ultima analisi, ancora<br />
Renzi-dipendente. Un partito<br />
frammentato servirà al<br />
Governo Salvini-Di Maio?<br />
È probabile, anche se aumentano<br />
le preoccupazioni per<br />
la situazione economica del<br />
Paese che dovrà fare i conti,<br />
unitamente all’Europa, con<br />
le leggi protezionistiche del<br />
Presidente Trump.<br />
E, in alcuni settori strategici,<br />
il nostro export è a rischio<br />
con le ovvie conseguenze<br />
per il futuro e la stabilità<br />
politica-economica del sistema-paese.<br />
- 5 -
Politica<br />
Lara Comi - Europarlamentare<br />
Si è aperta nella plenaria<br />
di fine maggio del Parlamento<br />
Europeo di Strasburgo,<br />
la discussione sul bilancio<br />
pluriennale dell’Unione per<br />
il settennato 2021-2027. Si<br />
parte dalla proposta della<br />
Commissione Europea, che<br />
il presidente Jean Claude<br />
Juncker ha definito come<br />
«l’occasione per plasmare una<br />
nuova, ambiziosa Unione a<br />
27, con al centro il vincolo<br />
della solidarietà», presentandola<br />
come «un piano pragmatico<br />
su come fare di più<br />
con meno».<br />
La vera novità del prossimo<br />
settennato è costituita dalla<br />
Brexit: quando Juncker parla<br />
di “fare di più con meno” si<br />
riferisce innanzitutto all’effetto<br />
dirompente sul budget<br />
dell’Unione provocato<br />
dall’uscita di scena del Regno<br />
Unito che era uno dei maggiori<br />
contributori in termini<br />
finanziari. La Brexit impone<br />
di ripensare non solo il ruolo<br />
dell’Europa, ma anche, molto<br />
più prosaicamente, la distribuzione<br />
delle risorse.<br />
La scelta della Commissione,<br />
sotto questo punto di<br />
vista, è stata di compromesso:<br />
tra i Paesi che chiedevano<br />
di incrementare gli impegni<br />
dei singoli Stati membri per<br />
compensare il disimpegno<br />
finanziario del Regno Unito<br />
(13 miliardi di euro all’anno<br />
in meno) e quelli che invocavano<br />
di tenere le bocce<br />
ferme, tagliando piuttosto<br />
che reperire nuove risorse per<br />
coprire il “buco” lasciato dal-<br />
Europa: oltre mille miliardi<br />
gli impegni 2021-2027<br />
Il Parlamento europeo è un’istituzione che rappresenta i popoli dell’UE<br />
ed è l’unica ad essere eletta direttamente dai cittadini dell’Unione.<br />
la Brexit. Si è optato per una<br />
via di mezzo che ha prodotto<br />
un bilancio a lungo termine<br />
di 1.135 miliardi di euro di<br />
impegni (espressi in prezzi<br />
del <strong>2018</strong>) per il periodo<br />
2021-2027, pari all’1,11%<br />
del reddito nazionale lordo<br />
dell’UE-27.<br />
Cosa cambia per l’Italia? Innanzitutto,<br />
chiariamo: quella<br />
della Commissione è allo<br />
stato attuale una proposta,<br />
un quadro generale in cui<br />
vengono stabilite le linee di<br />
indirizzo su cui si intende impegnare<br />
l’Unione. Tra questa<br />
proposta e l’approvazione definitiva,<br />
che dovrebbe arrivare<br />
prima delle elezioni europee<br />
del 25 e 26 maggio 2019,<br />
c’è ancora spazio per trattare<br />
e per spuntare il meglio per il<br />
nostro Paese.<br />
Faccio mie le parole del presidente<br />
dell’Europarlamento<br />
Antonio Tajani, «bisogna vigilare<br />
e agire». È quello che<br />
faremo. Di positivo, perlomeno,<br />
c’è un nuovo governo<br />
a Roma dopo un lungo stallo<br />
che non ha giovato alla credibilità<br />
del nostro Paese a livello<br />
internazionale: al di là del fatto<br />
che l’esecutivo del professor<br />
Giuseppe Conte sia di un<br />
colore “giallo-verde” che non<br />
è perfettamente in tinta con<br />
l’azzurro che è nel mio cuore,<br />
abbiamo un governo che può<br />
finalmente sedersi ai tavoli<br />
del Consiglio d’Europa per<br />
strappare migliori condizioni<br />
per il nostro Paese anche sul<br />
Budget 2021-2027. Ce n’è<br />
bisogno, eccome: soprattutto<br />
su un fronte, quello delle<br />
politiche agricole. La significativa<br />
riduzione dei fondi per<br />
la PAC (la Politica Agricola<br />
Comune europea) è preoccupante.<br />
Da settimane stiamo<br />
lavorando, come PPE, anche<br />
in sinergia con le associazioni<br />
di categoria dell’agricoltura e<br />
con il supporto decisivo del<br />
presidente del PPE Joseph<br />
Daul, per fare in modo che<br />
l’entità dei tagli (5%) previsti<br />
dalla Commissione Europea<br />
possa essere ridimensionata.<br />
In plenaria ho dichiarato che<br />
penso e spero che si possano<br />
trovare delle compensazioni,<br />
assolutamente utili e necessarie<br />
per i nostri agricoltori,<br />
con dei finanziamenti diretti<br />
che possano ridurre l’impatto<br />
dei tagli alla PAC.<br />
È un tema su cui vigileremo<br />
con grande attenzione, perché<br />
l’agricoltura è un settore<br />
che si sta rinnovando e sta<br />
crescendo, e non può essere<br />
penalizzato oltremodo.<br />
Ma accanto a questa grossa<br />
ombra, nel bilancio presentato<br />
dalla Commissione<br />
ci sono anche diverse luci.<br />
Vengono previsti aumenti di<br />
stanziamenti significativi in<br />
ambiti che guardano al futuro:<br />
gli investimenti di oggi<br />
in settori quali la ricerca e<br />
l’innovazione, i giovani, l’economia<br />
digitale, la gestione<br />
delle frontiere, la sicurezza e<br />
la difesa contribuiranno alla<br />
prosperità, alla sostenibilità e<br />
alla sicurezza di domani.<br />
Sarà raddoppiato, ad esempio,<br />
il bilancio del programma<br />
Erasmus+, una delle<br />
iniziative che maggiormente<br />
contribuiscono a costruire<br />
l’Europa di domani, e quello<br />
del corpo europeo di solidarietà,<br />
mentre sono significative<br />
le risorse che vengono<br />
- 7 -
Politica<br />
destinate alle piccole e medie<br />
imprese, che in Italia rappresentano<br />
la spina dorsale del<br />
sistema produttivo.<br />
Anche la riduzione dei fondi<br />
di coesione (meno 5%), che<br />
sono quelle risorse che poi<br />
vengono riversate sulle Regioni<br />
e sugli enti locali, non<br />
rappresenta un problema per<br />
l’Italia: grazie ai nuovi parametri<br />
fissati dalla UE per la<br />
loro distribuzione, il nostro<br />
Paese vedrà incrementare<br />
di 2,4 miliardi questi fondi<br />
strutturali.<br />
Ma qui permettetemi una<br />
chiosa un po’ polemica: spesso<br />
anche nelle aule di Strasburgo<br />
e Bruxelles sento critiche,<br />
mosse anche da qualche<br />
collega italiano, nei confronti<br />
del bilancio europeo e dei<br />
fondi di coesione.<br />
Ma poi quando guardiamo ai<br />
resoconti delle spese effettuate<br />
con quei fondi, si scopre<br />
che l’Italia riesce ad utilizzare<br />
solo il 60% di quello che<br />
l’Europa ci offre. Prima di<br />
criticare, forse conviene che<br />
l’Italia s’impegni per spendere<br />
meglio i fondi che ottiene,<br />
cogliendo quelle opportunità<br />
per la crescita e lo sviluppo<br />
dei nostri territori.<br />
I PENSIERI DELL’ON. FICO<br />
A proposito di cambiamento teorizzato, spesso a sproposito, anche ai piani<br />
alti della politica. Il caso di Palermo è emblematico perché coincide<br />
con l’anniversario della strage di Capaci: protagonista la mafia con il suo<br />
carico di tritolo. Un episodio che ha profondamente inciso non solo per<br />
la sua efferatezza anche sulla vita repubblicana italiana.<br />
La commemorazione era d’obbligo e doverosa per ricordare Giovanni<br />
Falcone e la sua scorta barbaramente trucidati. Migliaia i partecipanti e,<br />
particolare da non sottovalutare, i giovani al grido di “legalità” testimoniata<br />
anche con l’arrivo a Palermo dalla nave che li trasportava. Cortei<br />
con bandiere Tricolori hanno marciato verso l’albero dedicato a Falcone,<br />
comprese le maggiori autorità. Non poteva mancare il presidente della<br />
Camera onorevole Fico che ha un profondo rispetto delle istituzioni e<br />
che, all’inizio del suo mandato (ma solo all’inizio) raggiungeva a Montecitorio<br />
in bus interpretando il cambiamento pentastellato.<br />
Commozione generale alla cerimonia con l’appassionata partecipazione<br />
della gente che ricorda ancora con orrore quel drammatico episodio. Poi<br />
le note hanno diffuso l’inno ufficiale della Repubblica italiana, un momento<br />
straordinario e simbolo della patria e della speranza.<br />
C’è anche l’Onorevole Fico incredibilmente con le mani in tasca assorto<br />
in non si sa quali pensieri. Uno spettacolo (indecoroso) che non richiede<br />
commenti. Anche da episodi, solo appartenente marginali, si percepisce<br />
che l’inizio non è promettente!<br />
☞ Di Maio:<br />
più prèmiere che Premier.<br />
☞ Riabilitazione Berlusconi:<br />
domani è un altro giorno.<br />
☞ Insorgono i terremotati.<br />
Dal Governo:<br />
“non vi lasceremo soli”.<br />
☞ Lega di Salvini.<br />
Anche Bossi si schiera.<br />
☞ Beppe Grillo.<br />
Si rinnova lo show politico.<br />
☞ Martina candidato:<br />
di quale PD?<br />
☞ Invocazione:<br />
Dio salvi Salvini<br />
dai grillini.<br />
☞ Piattaforma Rosseau:<br />
ovvero l’oggetto misterioso.<br />
☞ Reddito di cittadinanza:<br />
c’è l’impegno<br />
del Mago Silvan<br />
☞ Renzi dimissionario.<br />
Come, quando e perché?<br />
☞ Alfano.<br />
Il tramonto (politico)<br />
di Angelino.<br />
☞ Carlo Conti e la TV:<br />
la RAI è casa mia!<br />
☞ Salvini-Di Maio.<br />
Gli amici-nemici.<br />
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- 8 -
Politica<br />
Maria Pia Garavaglia - Parlamentare<br />
per più legislature e Ministro della Sanità ’93-‘94.<br />
In attesa del cambiamento<br />
Un governo c’è. È stato<br />
tortuoso il procedimento<br />
per rispettare un risultato<br />
elettorale - difficile da decifrare<br />
- che tuttavia il Presidente<br />
della Repubblica ha voluto<br />
- con pazienza, competenza<br />
istituzionale e rigore procedurale<br />
- fosse coerente con quel<br />
risultato: ha rispettato il voto<br />
e onorato lo spirito e la lettera<br />
della Costituzione.<br />
I 70 minuti del discorso di<br />
presentazione alle Camere<br />
non potevano essere meno<br />
impegnativi; nella genericità<br />
può starci tutto e il contrario<br />
e infatti molti degli slogan<br />
delle campagne elettorali dei<br />
due contraenti erano svaniti e<br />
ne sono apparsi altri, compreso<br />
qualche svarione di galateo<br />
politico e cerimoniale.<br />
Il primo ministro non è stato<br />
eletto come altri ministri e ciò<br />
dice che è sempre bene essere<br />
prudenti prima di lanciare<br />
anatemi e moralismi. Il fatto<br />
è che non erano a disposizione<br />
classi dirigenti preparate.<br />
Anche la presenza femminile<br />
è diminuita e sono aumentate<br />
le poltrone di sottosegretario<br />
rispetto al governo Gentiloni.<br />
E in definitiva, ancora una<br />
volta, non è stata scelta una<br />
donna come primo ministro,<br />
magari eletta. Chissà se mai<br />
in Italia avremo una Premier<br />
e una Presidente della Repubblica<br />
donna!<br />
Ora è importante che il Governo<br />
sia messo in condizione<br />
di lavorare - perché è interesse<br />
del Paese- anche se le prime<br />
“Fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano”. Lo ricordava<br />
l’ex presidente Saragat agli eletti alla Camera e Senato.<br />
mosse hanno presentato non<br />
poche incongruenze. Dipende<br />
forse dallo strumento che dovrebbe<br />
guidare la navigazione.<br />
Non mi piace il “contratto”<br />
perché introduce alcunché di<br />
privatistico nella attività più<br />
importante e impegnativa di<br />
servizio al Paese. Ancora...<br />
più privata è la piattaforma<br />
Rousseau che è insinuata tra<br />
i gangli della amministrazione<br />
statale. Una ulteriore ingerenza<br />
privata riguarda una<br />
convenzione fra Lega (di cui<br />
però il ministro dell’interno<br />
è segretario) e Russia unita<br />
(partito che sostiene Putin)<br />
basata su un “partenariato<br />
paritario e confidenziale”, un<br />
“accordo sulla cooperazione e<br />
collaborazione” fra i due partiti.<br />
Un contratto è l’accordo<br />
tra due o più parti per costituire,<br />
regolare od estinguere un<br />
rapporto giuridico patrimoniale.<br />
È la massima espressione<br />
dell’autonomia privata, del<br />
potere che hanno i soggetti di<br />
dettare una regola ai propri<br />
interessi. Il contratto produce<br />
effetto solo tra le parti; può<br />
produrre effetti nei confronti<br />
dei terzi solo nei casi ammessi<br />
dalla legge. Non c’è dubbio<br />
che il Presidente Conte conosce<br />
benissimo come docente<br />
e per professione la materia.<br />
Anche al G7 ha ricordato che<br />
si farà guidare dal contratto.<br />
Ma il primo obiettivo di chi<br />
deve guidare una nazione dovrebbe<br />
essere l’esposizione di<br />
una visione. Il contratto ha<br />
sommato punti programmatici<br />
senza che configurassero<br />
obblighi con scadenze, finanziamenti,<br />
ecc. Il “governo del<br />
cambiamento” dovrà fare i<br />
conti col principio di realtà.<br />
Non a caso si ricorda la battuta<br />
di Nenni che a palazzo<br />
Chigi non trovò il bottone<br />
del potere.<br />
LO STATO<br />
SIAMO NOI...<br />
Voglio, posso, comando: ma<br />
con le procedure, col rispetto<br />
del Parlamento, con la legittimità<br />
degli atti. Di Maio<br />
ha affermato “lo Stato siamo<br />
noi”: no! Noi tutti i cittadini<br />
italiani, non il Governo<br />
del Paese, i cittadini della<br />
Repubblica in un territorio,<br />
l’Italia, con fini comuni e<br />
doveri, gli uni verso gli altri.<br />
Una rivendicazione orgogliosa<br />
di essere populista da parte<br />
del presidente del Consiglio?<br />
Non è un titolo di merito se<br />
si intendesse nel significato<br />
proprio; non credo si voglia<br />
essere antipolitici, dovendo<br />
esercitare il potere politico<br />
per attuare il contratto.<br />
Il populismo stimola una<br />
concezione egocentrica e<br />
identitaria che nega una visione<br />
futura comune. Gli<br />
argomenti più ricorrenti per<br />
tenere legato l’elettorato da<br />
parte dei populisti fanno leva<br />
sulla paura e sugli interessi<br />
individuali.<br />
Cosicché anche l’interesse<br />
nazionale viene sottomesso<br />
al contingente, nelle nicchie<br />
di proposte (flat tax, reddito<br />
di cittadinanza, ecc.) invece<br />
che proporre e impegnare la<br />
Nazione verso un obiettivo,<br />
grande e storico davvero: gli<br />
Stati Uniti d’Europa.<br />
L’Europa siamo noi! Non<br />
- 9 -
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Politica<br />
si può dire come ripetono i<br />
nostri governanti “Andiamo<br />
da quei signori a Bruxelles”,<br />
in quanto ci siamo anche noi<br />
in Parlamento, nella Commissione<br />
e nel Consiglio. Si<br />
possono battere i pugni sul<br />
tavolo facendo parte della<br />
squadra e, comunque, quando<br />
si gioca si rispettano le regole<br />
che abbiamo partecipato<br />
a scrivere. Si possono cambiare,<br />
certamente.<br />
Ci si deve applicare con un<br />
lavoro di grande respiro, insieme<br />
con gli altri Paesi Fondatori<br />
- Francia e Germania<br />
- (gli attuali rappresentanti<br />
passeranno, ma le future generazioni<br />
avranno un grande<br />
Paese).<br />
I nostri governanti possono<br />
scrivere la storia di una Federazione<br />
che rappresenta il 7%<br />
della popolazione mondiale,<br />
il 25% del Pil, l’area più ricca<br />
di brevetti, un continente<br />
primo in tutto: varrebbe la<br />
pena impegnare tutti i cittadini<br />
in questo sogno, gli Stati<br />
Uniti d’Europa. Purtroppo<br />
il governo non ha ancora<br />
evidenziato in politica estera<br />
un sentire unitario e in continuità<br />
con le scelte passate,<br />
mai revocate, dell’Italia. Per<br />
quanto ogni maggioranza<br />
deve attuare il proprio programma,<br />
le istituzioni hanno<br />
una loro continuità ed è<br />
importante, anche per non<br />
ricominciare sempre da capo,<br />
conservare ciò che di accettabile<br />
hanno lasciato in eredità<br />
i governi precedenti.<br />
Il Sen. Salvini, che pure ha<br />
riconosciuto il lavoro fatto<br />
da Minniti, ha messo in scena<br />
con la nave Aquarius il<br />
peggior spettacolo dal punto<br />
di vista umanitario (siamo il<br />
Paese tra i fondatori del diritto<br />
umanitario con la prima<br />
convenzione di Ginevra) e ha<br />
solennemente rivendicato la<br />
vittoria affermando che “fare<br />
la voce grossa paga”.<br />
Se l’esempio viene dall’alto,<br />
è questo il messaggio educativo<br />
che si lancia all’opinione<br />
pubblica da parte dei governanti?<br />
Questa è propaganda;<br />
invece, un vice primo ministro<br />
chiama tutti i colleghi<br />
europei, annuncia loro la volontà<br />
di chiudere i porti e con<br />
loro decide il da farsi: questa<br />
è politica.<br />
E non sarebbe stata risparmiata<br />
la sgradevole ingerenza<br />
francese. “Ora l’Europa ci<br />
ascolterà; parleremo con Bruxelles”:<br />
curiosa questa attribuzione<br />
di antropomorfismo<br />
a quella che è l’istituzione<br />
di tutti gli Europei. Come<br />
pure impressiona che non si<br />
spieghi mai perché è obbligo<br />
e non costrizione seguire le<br />
regole votate a Bruxelles. Se<br />
non rispettiamo, per esempio,<br />
i vincoli finanziari creiamo<br />
difficoltà nei 19 Stati<br />
con la stessa moneta. Non<br />
possiamo, non dobbiamo<br />
danneggiare gli altri 18 con<br />
le nostre politiche sovraniste.<br />
Di sovrano abbiamo il nostro<br />
grande debito, che è comperato<br />
da tanti altri Stati, per<br />
cui se l’Italia perde la fiducia<br />
i ‘sovrani creditori’ abbandoneranno<br />
i nostri Bot. Alcuni<br />
decenni fa il nostro debito<br />
era in mano agli Italiani per il<br />
60%, oggi è il contrario.<br />
E lo spread non è una parolaccia,<br />
se non perché indica<br />
quanto ci costa ogni punto di<br />
spread in interessi che l’Italia<br />
paga, che è come dire quanto<br />
ogni risparmiatore perde.<br />
Perché non spiegare bene agli<br />
elettori la realtà e animare un<br />
po’ di europeismo invece che<br />
paura e scetticismo? I voti<br />
sono volatili, ma la vita dei figli<br />
e dei nipoti dei governanti<br />
e degli elettori di oggi si svilupperà<br />
in un futuro migliore<br />
di come è fatto presagire dalle<br />
opportunistiche, mistificatorie<br />
narrazioni delle campagne<br />
elettorali.<br />
QUALE<br />
FUTURO?<br />
Finalmente con il voto di<br />
domenica 10 giugno dovrebbe<br />
essere finita la ...infinita<br />
campagna elettorale. Faticoso<br />
anche completare la squadra<br />
di governo; per quanto abbiano<br />
in spregio il manuale<br />
Cencelli è stato usato per distribuire<br />
le due poltrone dei<br />
due vice primi ministri, come<br />
già prima per la assegnazione<br />
delle cariche dei vertici parlamentari.<br />
E a proposito del<br />
voto di domenica 10 giugno<br />
c’è poco da essere soddisfatti<br />
anche da parte di chi ha perso<br />
poco o ha guadagnato ancora<br />
di meno. Si è visto che è facile<br />
passare dal “cappotto” ad<br />
una percentuale di poco superiore<br />
ai due numeri. Perciò<br />
l’opposizione non si accomodi<br />
nell’attesa delle sconfitte<br />
altrui: dovrà essere attiva in<br />
Parlamento come si conviene<br />
in democrazia. Anche, e forse<br />
soprattutto, l’opposizione<br />
dovrà attivare una azione di<br />
controllo parlamentare e di<br />
rapporto con l’elettorato con<br />
un ben diverso armamentario<br />
linguistico, comportamentale<br />
e programmatico. Basta<br />
- 11 -
Politica<br />
battute! Essere vertici di un<br />
Paese chiede serietà dei modi,<br />
del vestire e del parlare. Il PD<br />
prepari l’alternativa al cosiddetto<br />
Governo del cambiamento<br />
con l’unità di intenti<br />
e organizzativa. Prepari una<br />
classe dirigente partendo dagli<br />
enti locali. Urge aggiornare<br />
la visione di sinistra della<br />
società; i nodi culturali sono<br />
immigrazione ed Europa.<br />
Perché Salvini è condiviso<br />
dalla maggioranza degli Italiani<br />
(compresi gli elettori del<br />
Pd)? Perché in 5 anni non<br />
si è governato un fenomeno<br />
epocale e destinato a durare<br />
(Minniti ha soltanto cominciato).<br />
La realtà in Italia, in<br />
Europa è completamente diversa<br />
da quella che ci siamo<br />
rappresentata: nella società<br />
c’è grandissimo disagio, c’è<br />
dolore, c’è diseguaglianza,<br />
c’è un’incertezza dei genitori<br />
per la sorte dei figli e altrettanta<br />
incertezza dei figli per il<br />
loro futuro. E c’è un’Europa<br />
imperfetta e sempre più disgregata.<br />
C’è il pianeta Terra<br />
- la casa comune - che urla<br />
contro il degrado che stiamo<br />
portando, ma l’ambientalismo<br />
invece di divenire politica<br />
globale si limita a grida<br />
ideologiche.<br />
Cambiata l’organizzazione<br />
del lavoro e si sono destrutturate<br />
le classi sociali; cambia il<br />
rapporto tra lavoro e tecnologie<br />
e crea una condizione nella<br />
quale precarietà, flessibilità<br />
e fine di certi lavori hanno<br />
come risultato conseguenze<br />
antropologiche.<br />
Cambia la composizione demografica<br />
del nuovo mondo,<br />
le popolazioni invecchiano.<br />
Come reggeremo il “welfare<br />
state” con pochi che lavorano<br />
e molti da sostenere?<br />
Ci sono problemi giganteschi<br />
sui quali la sinistra dovrebbe<br />
ragionare e influire con i suoi<br />
valori.<br />
Non potrà esserci una politica<br />
Dem senza che si ricostruisca<br />
una comunità del Noi;<br />
una visione che contrasti la<br />
paura, perché i cittadini hanno<br />
diritto alla serenità sociale<br />
e sentano quanto gli uni debbono<br />
agli altri: siamo interdipendenti<br />
- tutti - sia nelle<br />
relazioni interpersonali che<br />
internazionali.<br />
Siamo sempre interconnessi,<br />
e non solo on line! Cambiare,<br />
parola molto usata, dal significato<br />
ambiguo. Vorremmo<br />
utilizzarla solo per indicare<br />
un percorso di cambiamento<br />
verso il meglio, perché, purtroppo,<br />
si può cambiare anche<br />
in peggio.<br />
SEGNALI<br />
• Beppe Grillo: coltiva da<br />
anni il progetto di impoverire<br />
gli italiani e di abolire<br />
l’Ordine per indebolire<br />
ancora di più i cronisti (e<br />
l’inpgi).<br />
Ci attende un futuro fosco.<br />
Anche i giornalisti professionisti<br />
Salvini e Meloni<br />
e il giornalista pubblicista<br />
Di Maio non promettono<br />
nulla di buono sul fronte<br />
delle pensioni.<br />
SECONDI PASSI...<br />
Il volumetto contiene<br />
cinquanta articoli<br />
con preziosi<br />
consigli socio-sanitari.<br />
Interessa, soprattutto,<br />
genitori, docenti,<br />
amministratori pubblici.<br />
Autore:<br />
Prof. Liborio Serafini<br />
già V. Primario Ospedale<br />
di <strong>Busto</strong> Arsizio<br />
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€ 10,00 (dieci) a copia<br />
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dell’Associazione Dell’Acqua<br />
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Viale Cadorna, 12 - <strong>Busto</strong> Arsizio<br />
Tel. 0331 633194<br />
- 12 -
Industria<br />
Davide Cionfrini<br />
Area comunicazione e immagine UNIVA<br />
Il futuro dei giovani<br />
Il Presidente Riccardo Comerio nel suo applaudito intervento, ha sottolineato<br />
l’importante ruolo dell’imprenditoria varesina<br />
“<br />
Il nostro impegno è focalizzato<br />
sui giovani. I collaboratori<br />
del domani. Coloro<br />
che avranno il compito di<br />
mantenere vivo questo nostro<br />
sistema manifatturiero<br />
insieme ai suoi primati”. È ai<br />
ragazzi che si rivolge dal palco<br />
del Centro Congressi MalpensaFiere<br />
di <strong>Busto</strong> Arsizio il<br />
Presidente dell’Unione degli<br />
Industriali della Provincia di<br />
Varese, Riccardo Comerio:<br />
“Con loro dobbiamo siglare<br />
un Patto Generazionale. I<br />
giovani sono la sfida che deve<br />
unire questo Paese”.<br />
Il passaggio più forte della<br />
relazione che Comerio legge<br />
in occasione dell’Assemblea<br />
Generale degli industriali del<br />
Varesotto è proprio su questo<br />
tema: il futuro dei giovani.<br />
Un impegno al quale richiama<br />
sia le istituzioni, sia le<br />
imprese della propria compagine<br />
associativa, partendo<br />
dalla politica “che deve trovare<br />
soluzioni al problema del<br />
‘deficit generazionale’, perché<br />
anche questo è un deficit<br />
che va affrontato né più né<br />
meno di quello di Bilancio”.<br />
È una questione di numeri:<br />
di equilibri tra nuove e vecchie<br />
generazioni, ma è anche<br />
una questione di qualità delle<br />
scelte politiche. Di interventi<br />
affinché i giovani possano<br />
trovare lavoro, formarsi una<br />
famiglia, avere dei figli ed<br />
allevarli in un Paese accogliente.<br />
Per questo il Presidente<br />
dell’Unione Industriali<br />
chiede alle forze politiche di<br />
“mettere al centro della propria<br />
azione non il reddito fine<br />
a se stesso, ma la possibilità di<br />
dare ai giovani gli strumenti<br />
per guadagnarsi un reddito.<br />
In futuro. In questo Paese.<br />
In questo territorio”. Il messaggio<br />
è rivolto ai movimenti<br />
che si candidano a guidare<br />
nei prossimi anni il Paese:<br />
“Non tanto di redistribuzione<br />
vorremmo sentir parlare,<br />
ma di politiche per la Scuola,<br />
per la Formazione, per i Giovani,<br />
per il Lavoro”.<br />
Ma Comerio non vuole lasciare<br />
solo alla politica il<br />
ruolo di creare le condizioni<br />
per un nuovo “Patto Generazionale”.<br />
Per questo si rivolge<br />
a tutte le imprese della provincia<br />
di Varese: “Spendiamo<br />
energie e risorse, contatti e<br />
tempo per curare ed aiutare<br />
lo sviluppo di una filiera educativa<br />
lunga”.<br />
Si badi bene, sottolinea il Presidente<br />
“una filiera educativa,<br />
non solo formativa”. La differenza<br />
è sostanziale “perché<br />
siamo convinti che occorra<br />
di nuovo educare alla cultura<br />
d’impresa”. Per Comerio c’è<br />
uno spread troppo grande tra<br />
“il valore delle imprese percepito<br />
dal Paese” e quello che<br />
definisce “il valore reale”.<br />
L’impresa può offrire il luogo<br />
ideale per lo sviluppo delle<br />
competenze, per rilanciare la<br />
coesione sociale, per mettere<br />
alla prova lo spirito competitivo<br />
con un sano riconoscimento<br />
del merito e della<br />
passione nel lavoro. Le imprese<br />
di oggi, aperte necessariamente<br />
alla globalità, sono<br />
un’occasione per conoscere a<br />
fondo il mondo e per offrire<br />
valide esperienze sia professionali<br />
che di vita. L’impresa,<br />
in questa visione, può e sta<br />
creando “le condizioni per<br />
lo sviluppo economico, allargare<br />
l’area del benessere e<br />
quindi far diminuire le diseguaglianze<br />
e le condizioni di<br />
disagio sociale”. In due parole:<br />
“L’impresa - chiosa Comerio<br />
- include”.<br />
IL PATTO<br />
GENERAZIONALE<br />
Il richiamo è rivolto alla politica,<br />
alle istituzioni locali<br />
e nazionali, alla società, alle<br />
scuole e all’opinione pubblica.<br />
Ma anche alle imprese che<br />
Comerio vuole coinvolgere<br />
nelle tante iniziative che sul<br />
territorio l’Unione Industriali<br />
sta portando avanti sul fronte<br />
del rapporto tra mondo produttivo<br />
e ragazzi: il progetto<br />
“Generazione d’Industria”<br />
rivolto alle scuole superiori,<br />
il “Pmi Day” che si dedica<br />
agli studenti di terza media,<br />
l’iniziativa “Eureka!” pensata<br />
per gli alunni delle elementari,<br />
l’impegno negli ITS –<br />
Istituti Tecnici Superiori del<br />
Territorio. “L’esperienza di<br />
questi anni ci ha consentito<br />
di creare ‘Movimento’ tra e<br />
con loro.<br />
È un’esperienza che vogliamo<br />
coltivare e rafforzare. Quelle<br />
180 imprese coinvolte, quei<br />
5.300 giovani che abbiamo<br />
incontrato, quelle 80 scuole<br />
che sono diventate il nostro<br />
contatto quotidiano sono<br />
la misura dell’impegno che<br />
come imprese e come sistema<br />
mettiamo sul piatto del<br />
nostro personale ‘Patto Generazionale’.<br />
È un Patto fatto<br />
- 13 -
INVITO AD ADERIRE<br />
La Ditta/Il Sig. …………………………………………………………………………………………...…………………………………………<br />
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ADERISCE ALL’ASSOCIAZIONE ENRICO DELL’ACQUA DI BUSTO ARSIZIO<br />
IL CONTRIBUTO È LIBERO<br />
Il versamento “una tantum” consente di partecipare a tutte le iniziative indette dall’Associazione, ricevere la relativa documentazione e il<br />
bimestrale “<strong>Busto</strong> <strong>Domani</strong>”<br />
Le persone fisiche e giuridiche possono detrarre le erogazioni effettuate a favore dell’Associazione nei limiti e con le modalità stabilite per legge (Art.<br />
15, comma 1, lettera i-quarter del DPR 917/86).<br />
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Assegno di € __________________________ n° _______________________________<br />
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LA MISSION<br />
L’intensa e qualificata attività associativa – tra cui il “Progetto di Educazione Socio-Sanitaria-Ambientale” che ha già coinvolto oltre<br />
16.000 studenti delle scuole secondarie di primo grado di <strong>Busto</strong> Arsizio, Gallarate, Castellanza e Valle Olona, è visionabile sul sito:<br />
www.enricodellacqua.org<br />
UN RUOLO IMPORTANTE<br />
L’Associazione Enrico Dell’Acqua, costituita nel 1997, ha svolto un’intensa attività promozionale ed è stata ufficialmente ricevuta dai<br />
Presidenti della Camera dei Deputati e Senato della Repubblica.<br />
Con atto notarile n° 8835 del 14/04/09 è stato riaggiornato lo Statuto Sociale. È iscritta nelRegistro della Provincia di Varese al n° VA-<br />
55 sezione F (associazioni senza scopo di lucro L.R. 1/2008 Relazioni Internazionali) con la qualifica di Associazione di Promozione<br />
Sociale.<br />
SCOPI E OBIETTIVI<br />
L’Associazione è apolitica, apartitica, non ha fini di lucro e si propone di valorizzare iniziative di studio e di ricerca oltre ad organizzare<br />
convegni, mostre ed esposizioni. Sviluppare e approfondire le problematiche collegabili all’export e al mondo del lavoro ispirandosi<br />
e interpretando il pionierismo del bustocco Enrico Dell’Acqua, rappresenta la mission dell’Associazione.<br />
Si acconsente al trattamento dei dati personali ai sensi della legge 675/96<br />
FIRMA<br />
…………………………. lì ………………………….<br />
…………………………………………<br />
Associazione Enrico Dell’Acqua<br />
Viale Cadorna 12 – Molini Marzoli – 21052 <strong>Busto</strong> Arsizio (VA)<br />
Tel: 340/5960377 - www.enricodellacqua.org - info@enricodellacqua.org – info@pec.enricodellacqua.org
Industria<br />
di risorse, ma costruito anche<br />
con i sentimenti”.<br />
Qui si chiude una relazione<br />
partita però da un obiettivo<br />
programmatico che Riccardo<br />
Comerio lancia a tutta la<br />
comunità imprenditoriale:<br />
quello del “rafforzamento<br />
della nostra identità e del<br />
consolidamento delle basi<br />
della nostra collettività. Coltivando<br />
una diffusa coscienza<br />
del valore d’impresa”.<br />
“Ogni impresa è unica”, sottolinea<br />
il Presidente Univa,<br />
ma nessuna impresa “deve<br />
essere lasciata sola”. È unica,<br />
argomenta, l’impresa che<br />
ha saputo attraversare questi<br />
ultimi 15 anni, tra globalizzazione<br />
e crisi finanziaria, e<br />
sopravvivere. L’impresa che<br />
ha saputo riorganizzarsi e<br />
rinnovarsi; l’impresa che, nonostante<br />
i mille vincoli del<br />
Paese, ha mantenuto radicamento<br />
sul territorio.<br />
È, invece, sola l’impresa che<br />
“ha superato la crisi contro<br />
tutto; l’impresa che è riuscita<br />
a innovare in un quadro di<br />
riferimento che non si è modificato,<br />
rimanendo superato<br />
e incrostato; l’impresa che,<br />
avendo ormai operato tutte<br />
le economie possibili al proprio<br />
interno, ha guardato con<br />
attesa a un cambiamento nel<br />
sistema di riferimento esterno<br />
e lì si è fermata”.<br />
IL RUOLO DI VARESE<br />
La chiosa a cui Comerio accompagna<br />
per mano la platea<br />
è inevitabile: Tante unicità ci<br />
hanno permesso di costruire<br />
il secondo Paese manifatturiero<br />
d’Europa, facendo di<br />
Varese, la sesta provincia manifatturiera<br />
italiana e la quattordicesima<br />
in Europa.<br />
Ma per il Presidente Univa<br />
non basta. Sembra aleggiare,<br />
nemmeno troppo implicitamente,<br />
una domanda: dove<br />
avrebbero potuto arrivare le<br />
imprese italiane e varesine se<br />
non fossero state lasciate sole?<br />
Occorre dunque “riprendere<br />
le redini della nostra crescita”,<br />
chiede Comerio alla politica.<br />
Sia chiaro, però, aggiunge:<br />
Non siamo, e non vogliamo<br />
essere, gli imprenditori che<br />
rivendicano. Siamo gli imprenditori<br />
che chiedono di<br />
poter fare il loro lavoro in un<br />
contesto più semplice.<br />
E, nel farlo, vogliono dare<br />
una mano a ricostruire unitarietà,<br />
equilibri, orgoglio,<br />
visioni e prospettive. In un’Italia<br />
più efficiente. Ma anche<br />
meno conflittuale e più generosa.<br />
Continuità nella politica industriale<br />
degli ultimi anni<br />
che ha dimostrato di funzionare;<br />
facilità nell’applicazione<br />
degli strumenti; certezza<br />
dei tempi e delle regole; efficienza<br />
e modernizzazione<br />
della Pubblica Amministrazione;<br />
un ruolo forte in Europa<br />
“cercando il rispetto<br />
che sicuramente meritiamo,<br />
ottenendolo, però, non solo<br />
per rivendicazione, ma per<br />
merito”.<br />
Queste le richieste alla politica<br />
nazionale, a cui si affiancano<br />
quelle alle istituzioni<br />
regionali e locali: “tenere il<br />
punto sui contenuti relativi<br />
alla vita di impresa collegati<br />
al referendum sull’autonomia<br />
dello scorso autunno”;<br />
continuare a “investire nelle<br />
infrastrutture prima che sia<br />
troppo tardi”; investire nella<br />
rete delle infrastrutture immateriali,<br />
così come nei Cluster<br />
tecnologici industriali”.<br />
Solo così il sistema economico<br />
italiano, regionale e<br />
del Varesotto potrà, secondo<br />
Comerio, passare da uno sviluppo<br />
inconsapevole a uno<br />
sviluppo virtuoso e, dunque,<br />
riprendere le redini della nostra<br />
crescita. Ripartendo dai<br />
giovani e da un nuovo patto<br />
generazionale che poggi le<br />
basi sulla “medicina sociale”<br />
del Paese: l’impresa.<br />
Pillole di saggezza<br />
• L’Italia si avvierà lentamente<br />
e ansimando verso<br />
la ripresa economica.<br />
Mentre i nostri governanti<br />
e politici proveranno<br />
a cambiare non solo<br />
le leggi dello Stato, ma<br />
perfino i Dieci Comandamenti.<br />
A loro favore,<br />
ovviamente!<br />
• Finalmente sarà in libreria<br />
il primo dei 17<br />
volumi dell’enciclopedia<br />
“Capire le donne”. Il primo<br />
di essi sarà appena di<br />
3000 pagine!<br />
• Il saggio dice: colui che<br />
non sbaglia mai perde un<br />
sacco di buone occasioni<br />
per imparare qualcosa.<br />
• Un’esperienza di più è<br />
un’illusione di meno.<br />
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- 15 -
Educazione Sanitaria<br />
Sergio Colombo<br />
Presidente Associazione E. Dell’Acqua<br />
Come valorizzare la sanità?<br />
In occasione del recente meeting<br />
al Golf Club Le Robinie,<br />
l’Associazione Enrico<br />
Dell’Acqua ha analizzato,<br />
con i medici del “Progetto<br />
di Educazione Sanitaria”, le<br />
risultanze emerse a conclusione<br />
dei circa 100 incontri<br />
sviluppati da Settembre 2017<br />
a <strong>Maggio</strong> <strong>2018</strong> in 20 plessi<br />
scolastici di <strong>Busto</strong> Arsizio,<br />
Gallarate, Castellanza e Valle<br />
Olona.<br />
Il valore dell’iniziativa è confermato<br />
dalle statistiche che<br />
evidenziano uno sconfortante<br />
scenario. Qualche dato: in<br />
un anno, per curarsi, gli italiani<br />
spendono circa 40 miliardi<br />
di Euro di tasca propria<br />
con 7 milioni di persone che<br />
si sono indebitate per pagare<br />
le cure. La spesa sanitaria ha<br />
infatti riguardato oltre 44 milioni<br />
di persone e con il 38%<br />
critico nei confronti del Servizio<br />
Sanitario Nazionale.<br />
Riveste quindi un particolare<br />
valore il Progetto varato<br />
dall’Associazione, per il terzo<br />
anno consecutivo, negli<br />
istituti secondari del territorio<br />
e che ha già coinvolto<br />
oltre 16.000 studenti per<br />
un ammontare complessivo<br />
di circa 600 ore di docenza.<br />
Un impegnativo e oneroso<br />
percorso finalizzato a sensibilizzare<br />
i cittadini di domani<br />
sull’esigenza di salvaguardare<br />
la salute sin dalla fase adolescenziale.<br />
Fuor di metafora:<br />
un corretto stile di vita contribuisce<br />
a ridurre anche la<br />
spesa sanitaria migliorando,<br />
conseguentemente, le presta-<br />
La prevenzione è un elemento di quel patto educativo che deve vedere<br />
tutta la società al servizio della crescita sana e positiva.<br />
zioni elargite.<br />
L’attualità delle tematiche<br />
esaminate - in classifica alcool,<br />
droga, alimentazione,<br />
fumo - hanno suscitato molta<br />
attenzione partecipativa<br />
degli studenti a testimonianza<br />
dell’innovativo e articolato<br />
progetto patrocinato da<br />
importanti Enti istituzionali<br />
pubblici e privati e con la collaborazione<br />
dall’Ufficio scolastico<br />
territoriale di Varese.<br />
Inoltre, l’ampliamento all’area<br />
ambientale in sinergia<br />
con il CDA del Parco Alto<br />
Milanese, ha permesso di<br />
approfondire situazioni che,<br />
spaziando dalle più comuni<br />
forme di inquinamento, hanno<br />
messo in luce la primaria<br />
necessità della difesa del suolo.<br />
Infatti, la preoccupante<br />
distruzione della macchia<br />
mediterranea, devastata da<br />
incendi spesso dolosi, riafferma<br />
il significato del ruolo<br />
educativo, vero argine al dilagare<br />
di un fenomeno che<br />
grava anche economicamente<br />
sulla collettività.<br />
E si stanno valutando proposte<br />
per ulteriormente valorizzare<br />
il percorso didattico con<br />
la prospettiva di corsi formativi<br />
riservati ai docenti e destinati<br />
a segnare una svolta e<br />
a potenziare un modello su<br />
cui programmare nuove impostazioni<br />
didattiche.<br />
Inoltre, per continuare a promozionare<br />
il messaggio del<br />
pioniere dell’esportazione italiana,<br />
si stanno completando<br />
le consultazioni per presentare,<br />
agli alunni dell’ultimo<br />
anno delle scuole elementari,<br />
la storia industriale di Enrico<br />
Dell’Acqua che ha aperto<br />
le vie, nel secolo scorso, al<br />
commercio internazionale.<br />
Ma anche per ricordare quella<br />
tradizione imprenditoriale<br />
che ha contribuito allo sviluppo<br />
della città e alla sua<br />
affermazione nel mondo. Un<br />
ulteriore impegno per l’Associazione<br />
che, con spirito<br />
volontaristico, si propone il<br />
raggiungimento di obiettivi<br />
che incidono – e non marginalmente<br />
– sullo sviluppo di<br />
un territorio confinante con<br />
Malpensa, allora Aeroporto<br />
“Città di <strong>Busto</strong> Arsizio”:<br />
un’intuizione di un gruppo<br />
di bustocchi di cui ricorre il<br />
settantesimo di fondazione.<br />
E non poteva mancare una<br />
nota di estemporanea attualità:<br />
l’imminente posizionamento<br />
di un’artistica<br />
ceramica disegnata da Marco<br />
Zambrelli e raffigurante<br />
Dell’Acqua sul celebre muretto<br />
di Alassio. Un richiamo,<br />
non solo turistico, da non<br />
sottovalutare.<br />
L’Associazione<br />
Dell’Acqua<br />
vivamente ringrazia:<br />
• I “Soci d’Onore” Lino<br />
e Antonella Faccincani<br />
• L’Equipe Medica<br />
• Gli Enti patrocinatori<br />
• L’Ufficio Scolastico<br />
Territoriale di Varese<br />
• L’Assessore Gigi Farioli<br />
• La Fondazione Comunitaria<br />
del Varesotto<br />
• Gli Istituti partecipanti<br />
e i Referenti del Progetto<br />
• Il Cda del Parco Alto<br />
Milanese<br />
- 16 -
Educazione Sanitaria<br />
Rossella Semplici<br />
Psicologa clinica<br />
Ragazzi e nuove tecnologie<br />
Quest’anno gli incontri<br />
sono stati estesi ad alcune<br />
classi di I di scuole secondarie<br />
di primo grado.<br />
L’utilizzo delle Rete e delle<br />
nuove tecnologie è ormai<br />
un fenomeno che riguarda<br />
la quasi totalità degli adolescenti,<br />
come risulta dai dati<br />
pubblicati dall’Osservatorio<br />
Nazionale Adolescenza nel<br />
2016:<br />
- il 98% degli adolescenti ha<br />
uno smartphone di ultima<br />
generazione e il 50% possiede<br />
anche un tablet;<br />
- il 95% ha almeno un profilo<br />
sociale, 2 o 3 app di messaggistica,<br />
tra cui prevale WhatsApp.<br />
Ho cercato di comunicare<br />
i risultati di ricerche e studi<br />
scientifici partendo dall’esperienza<br />
e dai vissuti dei ragazzi,<br />
per riuscire a introdurre semi<br />
di riflessione in un ambito,<br />
quello del mondo digitale,<br />
dove si sentono migliori degli<br />
adulti, vivono da protagonisti<br />
grazie alla cultura partecipativa<br />
e possono fare molte<br />
esperienze, dal gioco alle relazioni,<br />
dall’ascolto di musica<br />
alla visione di film, dall’informazione<br />
allo studio. Anche se<br />
ancora nella fascia d’età in cui<br />
sono i genitori a rispondere<br />
dei comportamenti inadeguati<br />
dei figli, questi ritengono<br />
che il mondo digitale sia<br />
uno spazio proprio, da tutelare<br />
e condividere il meno possibile<br />
con i genitori e gli altri<br />
adulti. Questi atteggiamenti<br />
nascono principalmente dal-<br />
Compie dieci anni l’iPhone, il telefono che ha cambiato il mondo.<br />
la sensazione che la loro vita<br />
digitale sia meno compresa<br />
di quella reale dagli adulti e<br />
sono preoccupati di subire<br />
limitazioni, rimproveri eccessivi<br />
e sproporzionati. Questi<br />
aspetti concorrono a rendere<br />
i ragazzi poco disponibili ai<br />
cambiamenti, anche di fronte<br />
ai rischi sulla salute.<br />
Dalle conversazioni sono<br />
emerse realtà che confermano<br />
le tendenze già evidenziate<br />
negli anni scorsi.<br />
1) Conoscenza parziale e<br />
superficiale:<br />
- dei danni alla salute psico-fisica<br />
derivanti da uso<br />
eccessivo delle nuove tecnologie;<br />
- delle conseguenze legali per<br />
la falsificazione dei dati<br />
personali; alcuni ragazzi<br />
dichiarano un’età superiore<br />
per accedere ad app o utilizzare<br />
piattaforme;<br />
- delle regole del mondo digitale.<br />
2) Tendenza a risolvere da<br />
soli o con i coetanei eventuali<br />
problemi o difficoltà,<br />
quali ad esempio il ricevimento<br />
della richiesta di inserimento<br />
nella lista dei contatti<br />
di persone sconosciute<br />
oppure messaggi imbarazzanti.<br />
Si rivolgono ai genitori o<br />
ad altri adulti quando la situazione<br />
è fuori controllo.<br />
L’educazione digitale deve<br />
essere presente nel progetto<br />
educativo dei genitori e<br />
di tutti gli adulti che hanno<br />
un ruolo nello sviluppo dei<br />
bambini e dei ragazzi fin dai<br />
3 anni, età consigliata per i<br />
primi approcci con le nuove<br />
tecnologie.<br />
L’educazione digitale precoce<br />
favorisce l’uso responsabile<br />
e maturo delle nuove tecnologie<br />
e della rete ed è sicuramente<br />
per tutti gli educatori<br />
una grande sfida, perché<br />
complessa, con molteplici<br />
aspetti, alcuni poco conosciuti.<br />
Pertanto è auspicabile<br />
che accanto agli incontri con<br />
i ragazzi siano programmate<br />
riunioni con i genitori e i docenti<br />
a cominciare dalla scuola<br />
dell’infanzia.<br />
COLLABORAZIONE<br />
E REGOLE<br />
Nel periodo pre-adolescenza<br />
e adolescenza sarebbe opportuno<br />
che tra genitori e<br />
figli si consolidasse un patto<br />
di collaborazione. I genitori<br />
chiedono ai figli di aiutarli<br />
nell’uso pratico dei nuovi<br />
strumenti tecnologici e i figli<br />
accettano il ruolo di guida<br />
dei genitori su principi e regole<br />
che, per essere rispettati,<br />
devono essere condivisi e non<br />
imposti autoritariamente.<br />
I primi a credere che regole<br />
e principi siano importanti<br />
devono essere proprio i genitori.<br />
Regole e principi sono<br />
da considerare punti di riferimento<br />
per lo sviluppo integrale<br />
della personalità e non<br />
come limitanti della libertà.<br />
La loro mancanza crea confusione<br />
e apre la strada a comportamenti<br />
a rischio.<br />
Quindi regole da subito. Ad<br />
esempio i bambini dai 3 i 5<br />
anni possono utilizzare gli<br />
strumenti elettronici unicamente<br />
in compagnia dei genitori<br />
o di altri adulti.<br />
I videogiochi devono essere<br />
- 17 -
Educazione Sanitaria<br />
scelti dai genitori, il tempo<br />
da dedicare a questo tipo di<br />
attività non deve superare la<br />
mezz’ora al giorno; vanno incentivati<br />
i giochi che stimolino<br />
la creatività e la manipolazione,<br />
le attività all’aperto, la<br />
frequentazione dei coetanei<br />
al di fuori della scuola.<br />
Dai 6 ai 10anni i bambini<br />
possono utilizzare gradualmente<br />
internet, sempre con<br />
la presenza di adulti e preferibilmente<br />
per attività utili,<br />
quali lo studio, la ricerca di<br />
informazione di loro interesse.<br />
Sono da evitare i videogiochi<br />
violenti e il posizionamento<br />
dei dispositivi<br />
elettronici e della tv nella<br />
camera dei bambini. È sconsigliato<br />
il possesso di un telefonino.<br />
Nel periodo pre-adolescenziale<br />
(11-14 anni) si dovrebbe<br />
regalare un telefonino con<br />
funzioni basilari, monitorare<br />
sempre i videogiochi, non<br />
utilizzare i nuovi dispositivi<br />
mentre studiano e durante la<br />
notte devono essere spenti.<br />
L’utilizzo dei social deve essere<br />
effettuato con i genitori<br />
in modo che i ragazzi ne apprendano<br />
le regole, si rendano<br />
conto delle grandi opportunità,<br />
ma anche dei rischi.<br />
Dai 15 ai 18 anni c’è un progressivo<br />
ampliamento dell’autonomia<br />
nell’utilizzo delle<br />
nuove tecnologie e della rete.<br />
Se si è impostato un costante<br />
piano educativo digitale i<br />
ragazzi dovrebbero riuscire a<br />
vivere nel mondo digitale in<br />
modo responsabile e maturo.<br />
Illuminanti le parole di Papa<br />
Francesco nell’esortazione<br />
Amoris laetitia:<br />
“Quello che interessa principalmente<br />
è generare nel figlio,<br />
con molto amore, processi di<br />
maturazione della sua libertà,<br />
di preparazione, di crescita integrale,<br />
di coltivazione dell’autentica<br />
autonomia. […]<br />
Pertanto il grande interrogativo<br />
non è dove di trova fisicamente<br />
il figlio, con chi sta in<br />
questo momento, ma dove si<br />
trova in un senso esistenziale,<br />
dove sta posizionato dal punto<br />
di vista delle sue convinzioni,<br />
dei suoi obiettivi, dei suoi desideri,<br />
del suo progetto di vita”.<br />
Il mondo digitale deve essere<br />
vissuto come parte integrante<br />
della vita con le stesse influenze,<br />
opportunità e pericoli<br />
della vita reale.<br />
<strong>Busto</strong><br />
<strong>Domani</strong><br />
è al servizio<br />
della città!<br />
Le seguenti Farmacie<br />
omaggiano una copia di<br />
<strong>Busto</strong> <strong>Domani</strong><br />
Beata Giuliana – Via Q. Sella 126<br />
Carmellino – C.so XX Settembre 1<br />
Consolaro – Via Magenta 58<br />
Di Borsano – V.le Ricordanze 22<br />
Del Corso – C.so Italia 72<br />
Bossi – P.za XXV Aprile 7<br />
Paroni – Via per Lonate Pozzolo 33<br />
Borellini – Via Mameli 27<br />
Mazzucchelli – Via Cavallotti 4<br />
Perina – Via Dante 2<br />
S. Giovanni – P.za S. Giovanni 5<br />
S. Anna – Via Comerio 1<br />
Berti – P.za Manzoni 2<br />
S.S. Apostoli – Via Genova 20<br />
Tre Ponti – V.le Cadorna 31<br />
Pizzoli<br />
Agesp – V.le Rimembranze 27<br />
Agesp – Via P.R. Giuliani 10<br />
Agesp – L.go Giardino 7<br />
Agesp – V.le Boccaccio 83<br />
- 18 -
Educazione Sanitaria<br />
Liborio Serafini<br />
Pediatra<br />
Cioccolato: un passo di salute in più<br />
Cacao: non uno sfizio, ma<br />
un alimento vero. Di<br />
nobile ed esotico lignaggio.<br />
Conosciuto da millenni; coltivato<br />
ed usato già dai Maya<br />
messicani, una ventina di secoli<br />
a.c.. Capace, come era,<br />
di alleviare la fatica di quelle<br />
genti, grazie alle proprietà dei<br />
suoi contenuti. Ma, principalmente,<br />
delizia di sovrani,<br />
nobili e guerrieri. Prezioso,<br />
al punto di essere usato come<br />
moneta di scambio o inserito<br />
in solenni rituali religiosi. Il<br />
settecentesco grande naturalista<br />
Linneo lo definì, scientificamente,<br />
“Theobroma<br />
cacao”. Dal greco “theos” (divinità)<br />
e “broma” (alimento).<br />
Cibo degli dei!<br />
Di cioccolato, su queste colonne,<br />
si è già scritto alcuni<br />
anni fa. Assolvendolo da una<br />
fama, allora popolare, di responsabilità<br />
per allergie. In<br />
pratica, inesistente. La responsabilità<br />
- eventualmente<br />
- andava attribuita all’aggiunta<br />
di latte, nocciole, arachidi,<br />
e altri inquinanti. Via libera,<br />
quindi, alla gioia di grandi e<br />
piccini. A patto di non abusarne<br />
in quantità e frequenza,<br />
e di una certa prudenza per<br />
gli emicranici. Trattasi pur<br />
sempre di un “nervino”, stimolante<br />
(modesto) del sistema<br />
nervoso. Come, del resto,<br />
thè e caffè.<br />
In quella occasione, tra le righe,<br />
già emergevano accenni<br />
a concreti effetti salutari del<br />
cacao sulla prevenzione di<br />
alcune patologie nell’uomo.<br />
Le potenzialità benefiche del cioccolato sono note da millenni!<br />
Oggi si può tranquillamente<br />
affermare che esso, non solo<br />
non fa male, ma addirittura<br />
può fare molto bene. Sulla<br />
scorta di autorevoli e consistenti<br />
studi, di documentata<br />
serietà, condotti in istituti<br />
universitari, italiani e stranieri.<br />
A risentire in modo preminente<br />
delle benefiche influenze<br />
del cacao è il nostro<br />
apparato cardio-circolatorio.<br />
È risultata evidente, infatti, la<br />
sua capacità di ridurre i valori<br />
della pressione arteriosa, specie<br />
in chi ce l’ha alta. Pur con<br />
dosi minime, di cinque-dieci<br />
grammi al giorno, per periodi<br />
di tre settimane. Ripetibili.<br />
Con un quasi inapprezzabile<br />
impatto sulla quota di calorie<br />
abitualmente assunte con il<br />
cibo, e quindi lungi dal rischio<br />
di aumenti di peso.<br />
Di più. Le superfici interne<br />
di cuore, arterie, vene, vasi<br />
linfatici, a diretto contatto<br />
con sangue e linfa circolanti<br />
nel nostro organismo, sono<br />
rivestite da un tessuto particolare,<br />
l’endotelio.<br />
Un pavimento di specifiche<br />
cellule piatte, squamose, semipermeabili.<br />
Per consentire<br />
i vitali scambi di sostanze,<br />
ossigeno, anidride carbonica,<br />
azoto, eccetera, tra sangue<br />
e organi. Il cacao si è rivelato<br />
validissimo tutore di tali<br />
cellule e delle loro funzioni.<br />
Gioca un ruolo importante<br />
nel favorire la dilatazione delle<br />
arterie.<br />
Il che vuol dire maggior velocità<br />
e maggior massa circolante.<br />
Sulle piastrine, corpuscoli<br />
del sangue indispensabili per<br />
i processi di coagulazione, ha<br />
un effetto antiaggregante. In<br />
complesso, minori pericoli<br />
di trombi, di occlusione<br />
di vasi. La documentazione<br />
di tali protezioni è corposa.<br />
Ha interessato ben 35.000<br />
(trentacinquemila!) soggetti.<br />
Le piccole dosi di cioccolato<br />
riducono di circa il 15% il rischio<br />
di insufficienza cardiaca;<br />
del 20% quello di infarti;<br />
del 30% gli ictus; addirittura<br />
del 40% le patologie coronariche.<br />
E si riduce anche la<br />
quota del colesterolo “cattivo”<br />
o HDL.<br />
La virtù di questo alimento<br />
deriva dal suo ricco contenuto<br />
in “polifenoli” e “flavonoidi”,<br />
sostanze tutt’ora un<br />
po’ misteriose, ma molto presenti<br />
nei vegetali, ad esempio<br />
nel thè verde, consumato<br />
con generosità in Cina e in<br />
Giappone, dove abbondano<br />
i grandi vecchi. Supportano<br />
le cellule dei vasi sanguigni e<br />
linfatici nella produzione di<br />
ossido nitrico, potente vasodilatatore.<br />
La memoria ricorre<br />
alle vetuste pastigliette di<br />
trinitrina, sempre a portata di<br />
mano di chi andava soggetto<br />
a crisi d’angina pectoris. Ma<br />
c’è dell’altro. Polifenoli e<br />
flavonoidi ostacolano efficacemente<br />
la formazione, sulle<br />
pareti interne delle arterie,<br />
delle temute placche di arteriosclerosi,<br />
rendendole più<br />
strette e più rigide.<br />
Va detto che questi composti<br />
si ritrovano in molti cosiddetti<br />
integratori, oggi di<br />
gran moda. Purtroppo, in tali<br />
spoglie, dimostrano un grado<br />
di efficacia ridicolo rispetto<br />
- 19 -
Educazione Sanitaria<br />
HANNO ONORATO LA SANITÀ<br />
Luciano Giornazzi<br />
Nelle ultime settimane hanno concluso il loro lungo percorso terreno due noti ed<br />
apprezzati protagonisti della Sanità bustocca. Apparentemente distaccato e serioso<br />
nell’aspetto, severo - quasi burbero - nel tono e nella cadenza della voce, il dottor<br />
Luciano Giornazzi è stato - in realtà - una persona serena e modesta, bonaria,<br />
comunicativa, confidenziale. Un medico dedito con passione alla sua professione,<br />
con competenza, umanità e disponibilità non comuni. Il dottore amico, della porta<br />
accanto, premuroso. Familiare.Ha esercitato sia la medicina sul territorio che<br />
quella ospedaliera. In quest’ultima è stato particolarmente vicino ai pazienti più<br />
anziani, con rispetto e affettuosa comprensione. Piace ricordarlo in corsia avvicinarsi<br />
al letto del malato, accolto da una fiduciosa e sorridente stretta di mano. Cui<br />
rispondeva, sovente, con battute rassicuranti, all’occorrenza in perfetto idioma<br />
dialettale. Innamorato della sua città, non ha mai lesinato impegno sociale e civico<br />
alle istituzioni, accollandosi anche cariche di faticoso prestigio. Con convinzione<br />
e fede nei suoi principi etici e culturali, ma sempre con correttezza e rispetto delle<br />
opinioni altrui. Senza mai alzare la voce<br />
Maria Chierichetti<br />
<strong>Busto</strong> Arsizio può oggi vantare un Centro AIAS (Associazione Italiana Assistenza<br />
Spastici) di riconosciuta eccellenza. Un fiore all’occhiello per strutture ed attrezzature;<br />
per capacità di medici e paramedici specializzati, di fisioterapisti, di psicologi...<br />
Era nato nel 1966 per iniziativa di Annibale Tosi, bustocco orgoglioso di<br />
essere tale, benefattore generoso, col cuore aperto ai concittadini più sfortunati. A<br />
sostegno dei tanti bimbi innocenti, gravati, dalla nascita o dai loro primi mesi di<br />
vita, da pesanti e penose disabilità motorie e/o psico-comportamentali. All’epoca<br />
una “terra di nessuno”. Debole e fragile, senza riferimenti specifici a operatori<br />
sanitari o socio-assistenziali. I medici, sia del territorio sia ospedalieri sanitari o<br />
socio-assistenziali. I medici, sia del territorio sia ospedalieri, erano usciti dalle aule<br />
universitarie praticamente impreparati alla gestione del problema. Solo buona<br />
volontà ed iniziative sporadiche e limitate. Annibale Tosi prese a cuore la situazione,<br />
appassionatamente, sia per la logistica che per le necessità economiche. Al<br />
suo fianco, da subito, la dottoressa Maria Chierichetti, pediatra e neuropsichiatra<br />
infantile. L’Angelo dei bambini dell’AIAS. Cui ha dedicato tutto il suo impegno<br />
professionale. Con umanità profonda, instancabile, premurosa, affettuosa. In silenzio.<br />
A tutto campo. Senz’altro compenso che la gratitudine e la riconoscenza<br />
dei suoi piccoli amici. La sua seconda famiglia. In tanti anni di vicinanza continua<br />
a questa sofferenza, la dottoressa Chierichetti ha avuto modo di veder progressivamente<br />
cambiare tante cose. Università, istituzioni e società si sono pian piano<br />
aperte a queste problematiche, e pazienti e loro famiglie hanno finalmente potuto<br />
contare su precisi punti di riferimento. La missione era compiuta. Sempre con<br />
semplicità e riservatezza, la dottoressa Chierichetti ha così realizzato la propria vocazione<br />
di alta spiritualità e fede, fondamento di tutto il suo agire terreno. (L.S.)<br />
7G<br />
Gabry<br />
CENTRO<br />
GOMME<br />
CRESPI<br />
S.A.S.<br />
lun-ven<br />
8.00-12.00 / 14.00-19.00<br />
sabato<br />
8.00 - 12.00<br />
Corso Italia, 25<br />
21052 <strong>Busto</strong> Arsizio (VA)<br />
tel. 0331.633.589<br />
fax 0331.653.182<br />
centrogommecrespi@gmail.com<br />
“<strong>Busto</strong> <strong>Domani</strong>”<br />
è particolarmente<br />
lieto di ricevere<br />
(bustodomani81@gmail.com)<br />
commenti e osservazioni<br />
per completare<br />
una rilevazione<br />
che interessa la collettività.<br />
- 20 -
Educazione Sanitaria<br />
al cacao, in cui sopportano<br />
tutto il processo di preparazione<br />
senza riportare danni,<br />
restandovi in concentrazione<br />
elevata.<br />
Sono in vista sempre nuove<br />
potenzialità benefiche<br />
del cioccolato. Ad esempio,<br />
a livello cognitivo. Contiene<br />
teobromina, che stimola<br />
equilibratamente le funzioni<br />
cerebrali più nobili, quali le<br />
intellettive, elevandone il livello<br />
di “performance”.<br />
Ci sono, inoltre, anche se in<br />
minime percentuali, componenti<br />
simili ai cannabinoidi,<br />
quelli della “cannabis indica”<br />
offrono un senso di benessere.<br />
Alcuni temono possibile<br />
dipendenza. Ma non è a<br />
tutt’oggi dimostrata. Certo<br />
che, un morso alla tavoletta<br />
ne tira un altro...<br />
Altro settore beneficiato sembrerebbe<br />
essere il sistema immunitario.<br />
Si è ancora tra gli<br />
alambicchi dei laboratori, ma<br />
si intravedono già influenze<br />
positive sull’attività dei<br />
globuli bianchi, produzione<br />
di anticorpi, controllo dei<br />
meccanismi dell’allergia... Si<br />
attendono conferme.<br />
Ottimismo a tutto campo?<br />
Sì, ma con importanti limitazioni<br />
e accorgimenti. Innanzitutto,<br />
c’è cioccolato e cioccolato.<br />
Quello così virtuoso<br />
è però solo il FONDENTE;<br />
duro, amaro, e con un contenuto<br />
in puro cacao almeno<br />
del 70%. Arricceranno il naso<br />
i bambini, ma, per fortuna, di<br />
certe indicazioni preventive o<br />
terapeutiche, loro di solito<br />
non hanno ancora bisogno.<br />
L’amaro è inevitabile perché<br />
ogni aggiunta di zucchero<br />
comporta un aumento ponderale<br />
per eccessivo apporto<br />
calorico. La preparazione<br />
migliore del prodotto non<br />
deve superare un contenuto<br />
di cinque grammi per etto. A<br />
superare l’inconveniente del<br />
gusto, può servire l’aggiunta<br />
di frutta secca, a guscio. Scorciatoia<br />
anche di una certa utilità,<br />
dato che arricchirebbe la<br />
quota di grassi buoni.<br />
Sì, perché pure per i grassi,<br />
oltre che per lo zucchero, bisogna<br />
usare qualche riguardo.<br />
Perché, in definitiva, il cioccolato<br />
si fa con il burro di<br />
cacao, e il “burro” è - notoriamente<br />
- grasso. Ce n’è anche<br />
nel fondente. Per evitarlo<br />
bisognerebbe ricorrere alle<br />
fave di cacao tostate o al poco<br />
conosciuto cioccolato di Modica<br />
(si presume la cittadina<br />
siciliana, centro di colture<br />
raffinate). Le une o l’altro<br />
non certo di agevole reperibilità.<br />
Non resta che scegliere<br />
confezioni nelle quali il 70%<br />
di burro di cacao non sia accompagnato<br />
da altri grassi.<br />
Cioccolato fondente (e solo<br />
questo): quasi quasi un farmaco.<br />
Dosi non superiori ai<br />
trenta grammi giornalieri.<br />
Non particolari accorgimenti<br />
per orari di assunzione: liberi,<br />
ma preferibilmente in dose<br />
unica, dopo un pasto. Meglio<br />
non mescolarlo al latte, che<br />
ne riduce l’assorbimento dei<br />
principi efficaci. Controindicazione<br />
principale: l’abbuffata<br />
abituale; un quadretto<br />
sono pur sempre un centinaio<br />
di calorie in più; e addio<br />
controllo del peso.<br />
Prudenza per emicranici e -<br />
soprattutto - diabetici. Nessun<br />
timore per allergie, acne<br />
e brufoli.<br />
Come aiutare <strong>Busto</strong> <strong>Domani</strong>?<br />
Alcuni lettori, apprezzando la nostra publicazione,<br />
hanno chiesto come è possibile contribuire a<br />
sostenere “<strong>Busto</strong> <strong>Domani</strong>” che ricevono in omaggio<br />
attraverso le farmacie cittadine.<br />
Ecco le modalità:<br />
• Inserzioni pubblicitarie: “condizioni”<br />
telefonando<br />
al numero 340.5960377 o inviando un’e-mail a<br />
bustodomani81@gmail.com<br />
• Libero versamento (anche una tantum)<br />
su IBAN:<br />
IT77 G050 3422 8000 0000 0011 825<br />
A questi “sostenitori benemeriti” saranno sempre<br />
inviate le comunicazioni e inviti a tutte le iniziative<br />
programmate dall’Associazione Dell’Acqua e rilasciata<br />
ricevuta valida per la detrazione ai fini fiscali. “<strong>Busto</strong><br />
<strong>Domani</strong>” - che non riceve alcun contributo pubblico<br />
- anticipatamente ringrazia per la collaborazione.<br />
- 21 -
Educazione Sanitaria<br />
Giorgio Reguzzoni<br />
Specialista in Oncologia<br />
Il progetto Percorso Azzurro<br />
Il tumore del testicolo, della<br />
prostata e del pene sono<br />
esclusivi del sesso maschile e<br />
si associano agli altri dell’apparato<br />
urinario, rene e vescica,<br />
costituendo una larga<br />
parte dei tumori nei maschi.<br />
Sfortunatamente gli individui<br />
di sesso maschile si ammalano<br />
più delle donne per<br />
tumore ed anche la prognosi<br />
è peggiore dato che solo il<br />
60% dei pazienti maschi con<br />
diagnosi di neoplasia è vivo<br />
a 10 anni. Questo è dovuto<br />
anche al ritardo diagnostico,<br />
per la minore propensione<br />
degli uomini a sottoporsi a<br />
visite di controllo e ai differenti<br />
stili di vita: il fumo di<br />
sigaretta, la dieta povera di<br />
verdura e frutta e ricca di<br />
carni rosse, la sedentarietà e<br />
l’obesità sono considerate tra<br />
le cause principali di questi<br />
tumori.<br />
La Lega Italiana per la Lotta<br />
ai Tumori per favorire una<br />
migliore conoscenza del problema,<br />
ha organizzato il 14<br />
giugno il progetto “Percorso<br />
Azzurro”. Una campagna nazionale<br />
di prevenzione oncologica<br />
rivolta alle persone di<br />
sesso maschile, mediante l’avvio<br />
di iniziative di educazione<br />
sanitaria e di sensibilizzazione,<br />
alla quale aderisce anche<br />
la Sezione Provinciale di Varese<br />
che mette a disposizione<br />
gli specialisti urologi per visite<br />
gratuite di prevenzione.<br />
Esaminando in dettaglio le<br />
diverse neoplasie dobbiamo<br />
ricordare che quella del Te-<br />
La prevenzione è la migliore arma per vincere il cancro ed è alla nostra<br />
portata ogni giorno, a cominciare dalla tavola, seguendo le regole della<br />
corretta alimentazione.<br />
sticolo è la più frequente nei<br />
giovani di età tra 15 e 50 anni<br />
ed è diagnosticata in circa<br />
2500 casi all’anno. I fattori di<br />
rischio sono il criptorchidismo<br />
(cioè il testicolo ritenuto<br />
e non disceso nella borsa<br />
dello scroto), il testicolo di<br />
piccole dimensioni e la storia<br />
personale di precedente tumore<br />
al testicolo controlaterale<br />
e si manifesta come gonfiore<br />
e indurimento, mentre<br />
il dolore non costituisce<br />
sintomo iniziale. L’autopalpazione<br />
periodica e la visita<br />
medica in caso di anomalie<br />
costituiscono il primo passo<br />
per arrivare alla giusta diagnosi<br />
ed alla terapia che può<br />
salvare la vita, con un tasso di<br />
guarigione superiore al 90%<br />
anche nelle forme considerate<br />
più aggressive.<br />
Il Tumore della prostata è<br />
il tumore più diffuso nei<br />
maschi di età superiore a<br />
50 anni; è diagnosticato in<br />
34800 casi all’anno e determina<br />
ogni anno la morte di<br />
7174 persone in Italia. Nelle<br />
persone che non hanno alcun<br />
disturbo, il PSA, l’esplorazione<br />
rettale e in casi selezionati<br />
l’ecografia transrettale, sono<br />
gli esami utili per arrivare alla<br />
diagnosi precoce del tumore.<br />
Non c’è tuttavia accordo<br />
a livello scientifico sull’esecuzione<br />
routinaria del PSA<br />
nei maschi che non hanno<br />
disturbi, specialmente se anziani,<br />
dato il rischio di porre<br />
il sospetto di neoplasie che<br />
poi non sono confermate o di<br />
scoprire tumori a lenta evoluzione,<br />
non importanti per lo<br />
stato di salute, esponendo le<br />
persone ad inutili e fastidiosi<br />
esami. Diverso è il discorso<br />
per i pazienti che presentano<br />
disturbi ad urinare o presentano<br />
fattori di rischio. Oltre<br />
alla sedentarietà ed alla dieta<br />
incongrua, la familiarità è il<br />
più noto dato che il 15% degli<br />
uomini che hanno un parente<br />
di primo grado (padre,<br />
fratello) con tumore della<br />
prostata vanno incontro alla<br />
malattia.<br />
Il Tumore del Pene è un tumore<br />
raro, che insorge negli<br />
uomini di età superiore a<br />
60 anni. Si manifesta come<br />
una variazione della pelle del<br />
pene, che può cambiare colore,<br />
diventare più sottile o più<br />
spessa in aree circoscritte. A<br />
volta si formano delle piccole<br />
ulcere che faticano a guarire<br />
o si avvertono dei noduli o<br />
delle placchette a livello della<br />
pelle che possono essere anche<br />
dolorose e che tendono<br />
a ingrossarsi. I fattori di rischio<br />
sono l’età avanzata, la<br />
presenza di fimosi (restringimento<br />
della parte terminale<br />
del pene), le infiammazioni<br />
croniche da virus HIV e Papilloma,<br />
la storia di verruche<br />
al pene. L’igiene personale<br />
accurata e i comportamenti<br />
sessuali che non espongono<br />
ai virus patogeni aiutano a<br />
prevenire la malattia.<br />
L’AZIONE<br />
DELLA LILT<br />
I tre tumori suddetti sono il<br />
bersaglio specifico della campagna<br />
prevista dalla LILT, ma<br />
nel corso della valutazione<br />
urologica non potranno es-<br />
- 22 -
Educazione Sanitaria<br />
sere trascurate altre due importanti<br />
neoplasie urologiche<br />
frequenti nei soggetti di sesso<br />
maschile. Il tumore della VE-<br />
SCICA costituisce il quarto<br />
tumore più frequente dopo i<br />
50 anni, essendo diagnosticato<br />
in 21700 casi all’anno, con<br />
un numero di decessi stimato<br />
di 4369 casi annui.<br />
Il fumo di sigaretta è la causa<br />
più sicura e importante,<br />
ma sono a rischio anche i<br />
lavoratori del tabacco, della<br />
produzione della gomma, dei<br />
coloranti tessili, delle vernici<br />
o esposti alle radiazioni ionizzanti<br />
e ai raggi UV. Il tumore<br />
della vescica in molti casi è<br />
diagnosticato in una situazione<br />
ad estensione limitata,<br />
quando non dà sintomi ed<br />
è scoperto per la presenza di<br />
sangue nelle urine. Nei casi<br />
più avanzati causa infezioni<br />
ripetute alla vescica, sanguinamento<br />
con le urine e solo<br />
tardivamente dolore addominale.<br />
Infine il tumore del<br />
RENE che colpisce 9000<br />
persone all’anno e causa<br />
2184 decessi. L’incidenza aumenta<br />
con l’età e raggiunge<br />
il massimo nell’ottava decade<br />
di vita. Fattore di rischio<br />
principale è ancora una volta<br />
il fumo di sigaretta essendo<br />
documentato che i fumatori<br />
hanno un rischio aumentato<br />
del 50% di ammalare per<br />
questo tumore rispetto ai non<br />
fumatori.<br />
I classici sintomi del tumore<br />
renale sono costituiti dalla<br />
presenza di sangue nelle urine,<br />
dalla massa palpabile al<br />
fianco e dal dolore, ma oggi<br />
fortunatamente pochi pazienti<br />
sono diagnosticati con<br />
tali disturbi indicativi di malattia<br />
avanzata, dato che più<br />
del 60% dei casi è trovato<br />
occasionalmente a seguito<br />
dell’esecuzione di ecografie o<br />
Tac eseguite per altre indicazioni,<br />
portando alla diagnosi<br />
precoce nel 55% dei casi.<br />
I cinque tumori più frequenti nei maschi<br />
(Dati AIRTUM 2017)<br />
Come si può comprendere<br />
il percorso per arrivare alla<br />
diagnosi tempestiva dei tumori<br />
delle vie urinarie e dei<br />
genitali maschili può essere<br />
complesso e vario, ma il<br />
PERCORSO AZZURRO<br />
proposto dalla LILT può facilitare<br />
molto la diagnosi precoce.<br />
Approfittatene, serve<br />
per la vostra salute.<br />
Età 0 - 49 Età 50 - 69 Età oltre 70<br />
Testicolo Prostata Prostata<br />
Melanoma Polmone Polmone<br />
Linfomi Colon - retto Colon - retto<br />
Colon - retto Vescica Vescica<br />
Tiroide Vie aeree superiori Stomaco<br />
Quota di tumori attribuibili ai diversi fattori di rischio<br />
Tabacco 33% Fattori occupazionali 5%<br />
Sovrappeso, obesità 20% Abuso di alcoolici 3%<br />
Infezioni 8% Radiazioni ionizzanti, 2%<br />
raggi UV<br />
Inattività fisica 5% Inquinamento 2%<br />
ambientale<br />
Dieta 5%<br />
PER APPROFONDIRE...<br />
• L’OMS (l’Organizzazione<br />
Mondiale della Sanità) ritiene<br />
che il 50% delle malattie croniche<br />
dipendano da povertà<br />
educativa, salutistica, alimentare<br />
e sociale (errata alimentazione,<br />
stili di vita non salutari,<br />
uso di alcolici, superalcolici e<br />
droghe, inattività, mancanza<br />
di valori rcc.) Considerando,<br />
ad esempio, che nel nostro Paese<br />
la spesa per la cronicità è<br />
pari al 70% della spesa totale<br />
(113 miliardi) significherebbe<br />
una riduzione di oltre 35<br />
miliardi; anche molti meno<br />
sarebbero sufficienti, ma soprattutto<br />
lo stare bene psicofisicamente<br />
produrrebbe più<br />
sviluppo, più PIL e maggiore<br />
ricchezza per tutti, quindi una<br />
riduzione automatica della<br />
povertà.<br />
• Istat: “Italia secondo Paese<br />
più vecchio al mondo. Niente<br />
mobilità sociale: dote familiare<br />
determinante per il successo”.<br />
Il rapporto <strong>2018</strong>: ci<br />
sono 168,7 anziani ogni 100<br />
giovani. E solo il 18,5% di<br />
chi parte dal basso si laurea e<br />
il 14,8% ha un lavoro qualificato.<br />
La spesa per protezione<br />
sociale è al 30% del pil, dato<br />
superiore a quello registrato in<br />
tutti gli altri Paesi dell’Unione<br />
Europea: la media è al 28,5%.<br />
Viale Lombardia, 5 - 21052 BUSTO ARSIZIO (VA) - cell. 339/7315440 - e-mail: milanimultisystem@tin.it<br />
- 23 -
Attualità<br />
Ufficio Stampa CBM<br />
Una campagna sul testamento solidale<br />
Spiegare il valore e l’importanza<br />
del testamento<br />
solidale e della polizza<br />
vita cercando di rispondere<br />
in modo semplice ai dubbi<br />
e alle domande a riguardo:<br />
sono questi gli obiettivi della<br />
campagna di CBM Italia Onlus,<br />
organizzazione umanitaria<br />
internazionale impegnata<br />
nella cura e nella prevenzione<br />
della cecità evitabile nei Paesi<br />
del Sud del mondo.<br />
Una campagna che si avvale<br />
del patrocinio e della collaborazione<br />
del Consiglio Nazionale<br />
del Notariato.<br />
La campagna “Io l’ho fatto”:<br />
promuovere la cultura del testamento<br />
e della polizza vita<br />
in Italia attraverso le storie<br />
di chi ha donato. Raccontate<br />
con un tono di voce positivo,<br />
non pietistico, che parla<br />
al pubblico in modo delicato<br />
e nello stesso tempo empatico,<br />
capace di creare un reale<br />
coinvolgimento in chi guarda.<br />
Una campagna realizzata<br />
per promuovere una migliore<br />
comprensione di un gesto di<br />
generosità destinato a cambiare<br />
concretamente la vita di<br />
tantissime persone bisognose.<br />
“Il testamento solidale è un<br />
gesto importante, capace di<br />
dare un senso alla propria vita<br />
e a quella altrui; un atto di<br />
libertà e consapevolezza che<br />
racchiude due parole importanti:<br />
presente e futuro.<br />
Gli incontri che stiamo organizzando,<br />
anche grazie alla<br />
collaborazione del Consiglio<br />
CBM opera nei Paesi del sud del mondo e lo scorso anno ha raggiunto 28<br />
milioni di persone.<br />
Nazionale del Notariato,<br />
sono volti a informare, ma<br />
anche ad ascoltare tutti quei<br />
dubbi e quelle perplessità che<br />
le persone hanno sull’argomento.<br />
Alcuni, infatti, pensano<br />
che si tratti di un gesto<br />
riservato solo alle persone benestanti,<br />
mentre in realtà tutti<br />
possono fare un testamento<br />
solidale”, ha dichiarato Massimo<br />
<strong>Maggio</strong>, Direttore di<br />
CBM Italia Onlus.<br />
Il contesto italiano. Il testamento<br />
è l’atto con il quale si<br />
può donare a favore di terzi<br />
una parte dei propri beni. Secondo<br />
la più recente indagine<br />
Doxa, 6 italiani su 10 non<br />
hanno mai sentito parlare di<br />
testamento solidale e solo 1<br />
su 10 afferma di sapere bene<br />
cos’è. Una conquista se si<br />
pensa che nel 2013 per 8 italiani<br />
su 10 il testamento era<br />
addirittura un tabù. Quelli<br />
che ne sanno di più sono i<br />
giovanissimi (15/17 anni),<br />
ben il 66%.<br />
Dall’indagine emerge che<br />
quasi 6 italiani su 10 (il 57%)<br />
si sentono assolutamente liberi<br />
nella eventuale scelta di<br />
fare un lascito, senza temere<br />
le reazioni dei propri cari,<br />
mentre a nutrire qualche timore<br />
di deludere figli e nipoti<br />
sono proprio i più anziani<br />
(dai 65-74 anni, 35%).<br />
Non solo gli italiani cominciano<br />
sempre più a pensare a<br />
un lascito, ma questo mette<br />
tutti d’accordo: 8 su 10 hanno<br />
le idee chiare e dichiarano<br />
di voler “dare un po’ di gioia<br />
e felicità a chi ne ha più<br />
bisogno”. In particolare, 1<br />
su 2 vorrebbe realizzare un<br />
ospedale; il 40% degli intervistati<br />
vorrebbe contribuire a<br />
sostenere una casa famiglia o<br />
progetti per bambini in difficoltà;<br />
il 35% programmi di<br />
istruzione.<br />
“In Italia è necessario sensibilizzare<br />
l’opinione pubblica<br />
sul tema eredità e lasciti: sia<br />
sull’importanza di pianificare<br />
la propria successione per<br />
disporre dei propri beni in<br />
sicurezza, sia per aiutare gli<br />
altri attraverso i lasciti solidali<br />
- spiega Gianluca Abbate,<br />
Consigliere Responsabile dei<br />
Rapporti con il Terzo Settore<br />
del Consiglio Nazionale del<br />
Notariato.<br />
Fare un lascito, infatti, non<br />
significa ledere i diritti intangibili<br />
dei propri eredi. Chi<br />
intende compiere un gesto di<br />
altissimo valore umano può<br />
scegliere di destinare anche<br />
solo una minima parte della<br />
quota disponibile del proprio<br />
patrimonio in favore di enti<br />
no profit o, in ogni caso, con<br />
fini di solidarietà senza ledere<br />
la quota di legittima che la<br />
legge italiana prevede per i<br />
familiari più stretti.”<br />
Notai generosi e altruisti. È<br />
quanto emerge da un’indagine<br />
del 2017, secondo la quale<br />
3 notai su 10 hanno messo<br />
nero su bianco le ultime volontà<br />
e 1 su 4 ha già inserito<br />
un lascito destinandolo a una<br />
o più realtà benefiche.<br />
Tra chi non ha dato ancora<br />
indicazioni a riguardo,<br />
il 63% dichiara che è propenso<br />
a prendere in considerazione<br />
l’ipotesi di fare un<br />
testamento.<br />
- 24 -
Cultura<br />
Laura Vignati<br />
Docente Liceo Scientifico Statale A. Tosi<br />
Il Dada(ismo)<br />
ovvero dada non significa nulla<br />
Se ragioniamo come i latini<br />
cioè che due negazioni<br />
affermano, “Il dada(ismo)<br />
ovvero dada non significa<br />
nulla”, libro di Mirella Giuggioli,<br />
docente del liceo scientifico<br />
“Arturo Tosi” di <strong>Busto</strong><br />
Arsizio, l’avanguardia storica<br />
d’inizio Novecento ha davvero<br />
tanto da dire.<br />
Perché mentre l’autrice rifletteva,<br />
ricercava e annotava, si<br />
rendeva sempre più conto<br />
che l’apparente superficialità<br />
di questo movimento culturale<br />
nato a Zurigo e che ha<br />
interessato le arti visive, la<br />
letteratura, il teatro, la musica<br />
e la grafica, contrastava la<br />
banalità della comunicazione<br />
di oggi.<br />
Che il vaniloquio protestatario<br />
dada provoca il presente,<br />
non si adegua alla vuota falsità<br />
della realtà contemporanea,<br />
ma ha tanto da dire.<br />
Gli artisti che fotografano<br />
cavalli sul soffitto o urinatoi<br />
o ruote di bicicletta o peggio<br />
ancora la Gioconda con<br />
i baffi, che insomma si fanno<br />
interpreti di un’arte esteticamente<br />
brutta, vogliono<br />
provocare e sfidare lo spettatore<br />
annichilito e offeso,<br />
scuoterlo, fare aprire gli occhi<br />
sulla superficialità della nostra<br />
epoca. Il dada ha quindi<br />
messo in dubbio e stravolto<br />
le convenzioni dell’epoca,<br />
dall’estetica cinematografica<br />
e artistica alle ideologie politiche,<br />
ha proposto il rifiuto<br />
della ragione della logica, ha<br />
enfatizzato la stravaganza, la<br />
Il libro è stato presentato il 5 Giugno da Silvio Raffo, professore e scrittore,<br />
alla Libreria Nuova Terra di Legnano e a Settembre lo sarà al Liceo<br />
artistico e scientifico di <strong>Busto</strong> Arsizio.<br />
derisione e l’umorismo. Gli<br />
artisti dada erano volutamente<br />
irrispettosi, stravaganti,<br />
provavano disgusto nei confronti<br />
del passato, ricercavano<br />
la libertà, la creatività, in<br />
nome delle quali utilizzavano<br />
di ogni.<br />
Scavare nel ginepraio del dadaismo<br />
era un’impresa non indifferente:<br />
le fonti erano tante,<br />
così pure gli artisti, le suggestioni,<br />
le ripercussioni sugli altri<br />
movimenti. Da qui la necessità<br />
di dare un taglio. “Il mio testo<br />
non vuole essere esaustivo, ma<br />
si propone di cogliere lo spirito<br />
dada in tutte le espressioni<br />
artistiche, privilegiando gli elementi<br />
più rivoluzionari – spiega<br />
l’autrice - la contaminazione<br />
delle varie arti, la scoperta<br />
di nuovi linguaggi, la dissacrazione<br />
dell’arte istituzionalizzata<br />
e le evoluzioni successive<br />
soprattutto nella musica”.<br />
Mirella Giuggioli, ha un forte<br />
interesse per la musica, che traspone<br />
magistralmente nel libro.<br />
Il testo esordisce con il panorama<br />
storico e geografico,<br />
i centri in Europa e nel<br />
mondo, poi ecco che sfilano<br />
artisti come Duchamp, Man<br />
Rai, Hans Richter e il fondatore<br />
Tristan Tzara. E poi la<br />
poesia sonora e l’ultimo capitolo<br />
- il più interessante e rivoluzionario<br />
- l’influenza del<br />
dadaismo sulla nostra epoca<br />
con i nuovi mezzi di comunicazione<br />
come foto, cinema<br />
e anche nuovi linguaggi come<br />
collage, fotomontaggi, usati<br />
dagli artisti dell’avanguardia<br />
storica come critica politica.<br />
Si approda nella musica<br />
new dada di metà Novecento<br />
con Jhon Cage, amico di<br />
Duchamp che ha declinato la<br />
provocazione dei dada nella<br />
musica, la poesia sonora con i<br />
suoi risvolti nel Rock, Punk e<br />
nello sperimentalismo vocale<br />
di Demetrio Stratos.<br />
Un altro punto forte, l’apparato<br />
iconografico. Tante foto,<br />
immagini pregevoli.<br />
E a quale platea si rivolge?<br />
“Un pubblico curioso che abbia<br />
interessi artistici e culturali<br />
- prosegue Mirella Giuggioli<br />
- che coltivi una passione e<br />
voglia comprendere l’arte di<br />
oggi che non ha più nulla di<br />
reverenziale o sacro o puro o<br />
idealizzato o solo esteticamente<br />
bello, ma comunica che le cose,<br />
a tutti i livelli, compreso quello<br />
artistico, non sono mai solo<br />
quello che a priori dichiarano<br />
di essere. E solo il puro gioco<br />
indifferente dell’arte può, di<br />
volta in volta, simbolicamente<br />
mostrare ciò. Senza esprimerlo<br />
apertamente e ben lungi dal<br />
comunicarlo. Al di là di ogni<br />
culto sia dell’oggetto artistico<br />
sia del suo significato”.<br />
Follie italiche<br />
Un Paese con tante persone povere non spenderebbe circa 96 miliardi<br />
l’anno in giochi d’azzardo (il 14,1% del reddito netto disponibile!)<br />
con oltre 30 milioni di “utenti”; oltre 8 miliardi spesi<br />
in “maghi e cartomanti” con 13 milioni di utenti; 14 in “unghie e<br />
faccine” piercing e tatuaggi, altri 14 in droghe più o meno leggere<br />
e così via.<br />
- 25 -
Turismo<br />
Vanna Garavaglia<br />
Esperta di turismo internazionale<br />
Addis Abeba e l’Etiopia<br />
Scegliendo un viaggio in<br />
Etiopia molti di noi sono<br />
attratti dalla natura africana<br />
che si rispecchia nel Corno<br />
d’Africa e dal mosaico di popolazioni<br />
che lo abitano.<br />
Molti altri si recano in Etiopia<br />
da europei con il più coloniale<br />
degli spiriti, cercando<br />
ricordi di famiglia, lo specchio<br />
di vecchie foto ingiallite,<br />
seguendo percorsi già tracciati<br />
con l’idea di sapere già<br />
tante cose.<br />
La porta d’ingresso del Paese<br />
si chiama Addis Abeba.<br />
L’arrivo mattutino nell’attuale<br />
capitale ci fa incontrare<br />
un’immensa metropoli che si<br />
risveglia. Ne siamo preparati?<br />
Dall’alto si colgono tasselli<br />
di un mosaico, ma manca la<br />
visione d’insieme della città<br />
che riflette in parte quella<br />
dell’intero Paese.<br />
Uscendo dall’aeroporto, il<br />
senso delle distanze è confuso<br />
dal traffico e dal dilatarsi<br />
e contrarsi delle vie. Si coglie<br />
l’impianto urbanistico della<br />
città, che è ottocentesco,<br />
quello voluto da Menelik<br />
II: ritroviamo viali alberati,<br />
piazze maestose, ville immerse<br />
nel verde. Appena a<br />
lato però si snodano viottoli<br />
sterrati larghi quanto basta<br />
per far passare una moderna<br />
auto. Grattacieli di edilizia cinese<br />
rubano la scena a edifici<br />
modernisti e razionalisti che<br />
appartengono alla storia.<br />
La ricognizione della città<br />
continua così a sorprenderci:<br />
grattacieli e baraccopoli, cantieri<br />
stradali che triplicano le<br />
Il Castello di Ghebbi è stato fatto costruire dall’lmperatore Fasilide: la<br />
singolare struttura è frutto di una mescolanza di elementi locali con influssi<br />
moreschi, indiani e portoghesi.<br />
corsie dei viali di scorrimento.<br />
Tutto in mezzo a colline e<br />
avvallamenti ricoperti da una<br />
vegetazione tropicale e alpina<br />
insieme composta da palme<br />
e pini: siamo infatti a più di<br />
2000 metri di altitudine.<br />
A qualche centinaio di chilometri<br />
dalla capitale, la storia<br />
del Paese si riflette nei grandiosi<br />
scenari naturali: i laghi<br />
ci sorprendono e ci riportano<br />
indietro nel tempo. La spettacolare<br />
Rift Valley più a sud,<br />
il fiume Omo che vi scorre<br />
rimandandoci ai racconti<br />
dell’esploratore Bottego,<br />
sono davanti ai nostri occhi.<br />
Bahir Dar, il vicino lago Tana<br />
con i suoi monasteri medievali,<br />
le antiche capitali Gondar,<br />
Lalibela, Axum ci vengono<br />
incontro, ma dopo aver<br />
percorso distanze di migliaia<br />
di chilometri come in una<br />
prospettiva storica che si delinea<br />
via via.<br />
UN PO’ DI STORIA<br />
Fin dai tempi più antichi esistevano<br />
in Etiopia comunità<br />
così organizzate da avere legami<br />
commerciali con l’antico<br />
Egitto e con il bacino del Mediterraneo.<br />
A tale epoca risale<br />
la visita della regina di Saba<br />
a Salomone, leggenda su cui<br />
è basata l’origine e la sacralità<br />
della stirpe imperiale etiope.<br />
Fu così che un gruppo di popolazioni<br />
di ceppo semitico<br />
legate al regno sabeo yemenita<br />
costruì le basi dell’impero<br />
axumita, una grande<br />
potenza del mondo antico,<br />
come testimonia la ricchezza<br />
dei resti archeologici dell’odierna<br />
Axum: alti obelischi,<br />
grandiosi palazzi, tombe imponenti.<br />
Nel IV secolo i Romani convertirono<br />
al cristianesimo l’Etiopia.<br />
La lotta contro i regni<br />
mussulmani insediatisi sulle<br />
coste del Mar Rosso caratterizzò<br />
la storia medievale del<br />
Paese: la chiesa rappresentava<br />
la cultura, ma non solo.<br />
I monasteri diventavano<br />
sempre più splendidi e ricchi<br />
con biblioteche fornitissime<br />
e botteghe di artisti attivi in<br />
ogni campo.Nel 1526 il sultano<br />
Ahmed Gragn, detto<br />
il mancino, invase l’altopiano<br />
etiope e per dieci lunghi<br />
anni lo mise a ferro e fuoco<br />
distruggendone il patrimonio<br />
culturale. Solo le isole<br />
del lago Tana, per mancanza<br />
di imbarcazioni, non furono<br />
raggiunte.<br />
L’Etiopia cristiana chiese<br />
aiuto al Portogallo che aveva<br />
creato il passaggio africano<br />
nelle navigazioni sulla via<br />
delle Spezie, e che nel 1543<br />
inviò un piccolo esercito che<br />
sconfisse il Sultano.<br />
La via alla penetrazione europea<br />
era aperta.<br />
Una nuova offensiva si scatenò<br />
da sud: l’invasione dei<br />
Galla, una popolazione che<br />
viveva lungo le rive dell’Oceano<br />
Indiano, che dopo una<br />
prima fase violenta si mescolò<br />
alla popolazione autoctona.<br />
In questa fase la capitale da<br />
Axum venne spostata a Gondar,<br />
la cui importanza cominciò<br />
a crescere.<br />
In questi secoli il potere centrale<br />
si scontrò con le autonomie<br />
emergenti dei regni vassalli<br />
creando nuove occasioni<br />
di scontri e lacerazioni.<br />
Procedendo a larghi passi nel<br />
nostro racconto, è significa-<br />
- 26 -
Turismo<br />
Le chiese scavate<br />
nella viva roccia<br />
della città rurale<br />
Lalibela sono una parte<br />
importante della storia<br />
dell’architettura rupestre.<br />
tiva espressione dell’orgoglio<br />
etiope la storia del XIX secolo.<br />
Nel 1855 viene proclamato<br />
l’ultimo imperatore etiope,<br />
re Teodoro, che si batte in<br />
nome della cristianità. L’intervento<br />
inglese causa un colpo<br />
di scena che sottolinea la<br />
fierezza della stirpe etiope: offeso<br />
dalla regina Vittoria che<br />
non aveva risposto ad una sua<br />
lettera, il re fece incarcerare<br />
tutti i residenti britannici.<br />
Una spedizione militare in<br />
grande stile parte da Bombay<br />
con elefanti che trasportano<br />
cannoni e vettovaglie. Teodoro<br />
si suicida e questo atto lo<br />
fa divenire eroe della fierezza<br />
etiopica.<br />
Un altro sviluppo significativo<br />
della storia etiope riguarda<br />
Menelik, re dello Scioà, e si<br />
colloca a fine ‘800. L’imperatore<br />
si trova a fronteggiare<br />
l’espansionismo italiano: ad<br />
Adua per la prima volta un<br />
esercito europeo viene vinto<br />
in Africa. Menelik conquista<br />
tutto il sud del paese dal<br />
Kaffa all’Ogaden, dalla regione<br />
del Gamo-Gofa fino al<br />
lago Turkana. Quando morì<br />
nel 1913 aveva posto le basi<br />
dell’Etiopia attuale.<br />
Nel 1930 gli succede Hailé<br />
Selassié, sovrano illuminato,<br />
che continua l’opera di<br />
modernizzazione del paese.<br />
La guerra italiana e la conseguente<br />
occupazione segnarono<br />
una pausa, costellata di<br />
avvenimenti e seguita da un<br />
significativo colpo di stato<br />
nel 1960. L’Etiopia divenne<br />
una Repubblica guidata da<br />
un consiglio Militare e da<br />
Menghistu.<br />
Alterne vicende e alleanze<br />
che hanno visto il cammino<br />
del Paese verso la democrazia<br />
conducono ai giorni nostri,<br />
lasciando a lungo aperto il<br />
conflitto tra Etiopia ed Eritrea<br />
che si è composto solo<br />
nell’ultimo decennio.<br />
Gli ultimi anni sono segnati<br />
da patti di nuove alleanze<br />
con i Paesi asiatici nel solco<br />
di una importante modernizzazione.<br />
Il Paese è quello<br />
del nostro immaginario, o è<br />
molto più in corsa verso la<br />
modernizzazione di quanto<br />
pensavamo? Non c’è che ritagliarsi<br />
una o due settimane<br />
per una vacanza e la voglia di<br />
scoprire. Voli diretti dall’Italia<br />
collegano Addis Abeba al<br />
nostro Paese in poche ore.<br />
- 27 -
L’angolo della tigre<br />
Liborio Serafini<br />
Medico e tifoso Bianco-Blu<br />
I sette spiriti della Tigre<br />
Sulla strada per Trento<br />
si è un po’ tristi. Solo<br />
quattro tappe al traguardo finale<br />
di un campionato intrigante<br />
e intricato. Col piatto<br />
che piange un po’. È ancora<br />
amaro il boccone di un risicato<br />
pareggio interno con una<br />
- peraltro - meritevole Pergolettese.<br />
Per di più preoccupa<br />
mica male il travolgente ritorno<br />
della rivalissima Rezzato,<br />
dopo qualche incertezza.<br />
Tigrotti di nuovo 4 punti indietro<br />
dai capolista bresciani.<br />
Trento è complicata. Dalle<br />
radici del suo nome alle tormentate<br />
vicende della sua società<br />
calcistica. La storia non<br />
è da meno. Nella notte dei<br />
tempi, attorno ad uno sperone<br />
di roccia spuntato sulla<br />
sponda sinistra dell’Adige, il<br />
“Dro” - rotarono Liguri, Veneti,<br />
Illirici, persino Etruschi.<br />
In seguito vi si stanziarono<br />
i Reti, montanari fioriti tra<br />
Reno e Adige. Sostituiti dai<br />
Galli Genomani. La vera storia<br />
si apre attorno al 222 A.C.<br />
con i romani - “Dro” degradato<br />
a “verruca” ma (non si<br />
sa mai) fortificato. E abitato<br />
trasferito sull’altra riva del<br />
fiume. Con l’impero romano<br />
d’Oriente si ritrovò bizantina,<br />
e il vescovo di Bisanzio<br />
San Virgilio evangelizzò tutti<br />
e tutto. Per secoli la città fu<br />
controllata dal potere vescovile,<br />
appoggiato - comunque<br />
e sempre - dagli imperatori<br />
di turno, nonché dal papato.<br />
Agitata in questo cocktail,<br />
visse le beghe tra guelfi e<br />
Pro Patria in serie C: un sogno trasformatosi in realtà anche per merito<br />
della Presidente Patrizia Testa<br />
ghibellini, luterani e controriformisti.<br />
Inevitabile che si<br />
ritrovasse sede, nel 1545, del<br />
fondamentale, per il cristianesimo,<br />
Concilio di Trento.<br />
Non le fu risparmiata, nel<br />
corso della Guerra di Successione<br />
spagnola, una radicale<br />
distruzione (1703) ad opera<br />
dei francesi. Rimase, infine,<br />
all’Austria, con successivi<br />
passaggi alla baviera; al Napoleonico<br />
Regno d’Italia,<br />
rientro tra le braccia austriache.<br />
Con la fine del primo<br />
conflitto mondiale, Trento fu<br />
definitivamente italiana. Con<br />
una parentesi con la Repubblica<br />
di Salò, che la portò in<br />
Germania...<br />
***<br />
La gastronomia locale va<br />
sul pesante, pur se alleggerita<br />
da “bianchi” e “rossi” di<br />
alto lignaggio. Non degnata<br />
neppure di uno sguardo da<br />
parte degli ospiti bustesi. Ai<br />
quali era già rimasta sullo<br />
stomaco una partita andata<br />
un po’ buca, frutto di una<br />
prestazione opaca, amorfa e<br />
inconcludente, chiusa con un<br />
insignificante 0 a 0. Vero è<br />
che i giocatori trentini l’hanno<br />
messa subito sulla forza,<br />
ma si sono anche beccati due<br />
espulsioni, passate – però -<br />
come acqua sul marmo. Il<br />
tutto reso più amaro dall’occasione<br />
persa, visto che anche<br />
il Rezzato, in contemporanea,<br />
non era andato più in là<br />
della parità, a Darfo. Distacco<br />
invariato.<br />
***<br />
Ma...mai dire mai. A sorpresa,<br />
si accende la luce. Storico<br />
22 Aprile: a <strong>Busto</strong> Arsizio,<br />
Pro Patria 5 (2 Santana 2<br />
Cottarelli 1 Zaro) e Levico 1.<br />
A Rezzato: Rezzato 1 Lecco<br />
1. Si apre il thriller. Solo di<br />
due punti il ritardo della Pro<br />
sui Bresciani che, nel turno<br />
successivo, saranno fermi ai<br />
box per il riposo. Per i Tigrotti,<br />
trasferta a Ciliverghe,<br />
si spalanca la prospettiva del<br />
sorpasso. Il nastro si riavvolge<br />
sino alla “prima” del girone<br />
di ritorno, al tempestoso<br />
dopo partita, persa in casa<br />
dal Lecco, di fronte alla Pro.<br />
Allora il clan locale, imbufalito,<br />
invocò dalle Alte Sfere la<br />
vendetta: “che il diretto concorrente<br />
alla promozione, il<br />
Rezzato appunto, castigasse<br />
la Pro Patria alla domenica<br />
successiva nel suo Speroni!”.<br />
Richiesta esaudita, e Tigrotti<br />
penalizzati. Probabilmente<br />
i Lariani ringraziarono<br />
e i Bresciani no. Siccome non<br />
tutto è dovuto, le cose dovevano<br />
tornare a posto. Alla<br />
prima occasione. A Ciliverghe<br />
e alla presenza di sua maestà<br />
Balotelli. Dove nessuno<br />
ha concesso un millimetro.<br />
Vittoria dei Tigrotti, di volontà<br />
e di forza, al termine di<br />
una gara avvincente disputata<br />
al meglio da entrambe le contendenti,<br />
senza esasperazione<br />
e senza ostruzionismi. Godibile.<br />
3 (Cottarelli, Molnar,<br />
Arrigoni) a 1, con sospiro di<br />
sollievo emesso solo all’ottantaquattresimo<br />
minuto. Primi<br />
– finalmente - in classifica,<br />
pur se con un solo punto di<br />
vantaggio, ma d’oro. Dopo<br />
un lungo e tormentato viaggio,<br />
l’agognata meta è a<br />
portata di mano. Bisogna<br />
compiere l’ultimo sforzo ed<br />
- 28 -
L’angolo della Tigre<br />
incassare la vittoria - nessun<br />
altro risultato lo consentirebbe<br />
- nella successiva e ultima<br />
fatica contro il Darfo Boario<br />
allo Speroni. Tutte le premesse<br />
favorevoli ci sono. L’ambiente<br />
si riscalda ed entra in<br />
inevitabile in fibrillazione.<br />
***<br />
La vigilia. Atmosfera eccitata,<br />
entusiasta, con un fondo<br />
di frenesia e di impazienza.<br />
Ma composta, moderata<br />
nell’ansia, pacatamente consapevole,<br />
si direbbe silenziosa.<br />
Scaramantica. Inevitabili<br />
gli scongiuri. Avversi ai fantasmi<br />
di altri “dentro o fuori”<br />
falliti nel passato, in particolare<br />
a quel dannato <strong>Maggio</strong><br />
2008 e dalla sventurata gara<br />
col Padova. Qualche preoccupazione<br />
più fresca: nel<br />
corso del campionato, la Pro<br />
non aveva mai vinto contro le<br />
altre 4 squadre - Darfo compresa<br />
- con le quali condivide<br />
le prime 5 preziose poltrone<br />
della graduatoria. Si incrociano<br />
le dita. Il buon Trapattoni<br />
è più che mai attuale nel suo<br />
“mai dire gatto”, misterioso,<br />
ma incisivo. Nessun problema,<br />
nessun preparativo<br />
folkloristico, niente discorsi<br />
super eccitati da bar. Comunque…biglietti<br />
a ruba!<br />
Società consapevolmente<br />
serena: calma e gesso. Mister<br />
lapidario: la tigre punta<br />
la preda con lucida e imperturbabile<br />
aggressività, gelida<br />
e concentrata nello sguardo,<br />
morbida nei movimenti. Fino<br />
al balzo che non permette<br />
scampo. Giocatori: coinvolti,<br />
determinati, ma sereni.<br />
***<br />
La partita. “Il giorno dei<br />
giorni”. Pubblico da favola,<br />
con voglia di esplodere,<br />
ma con il colpo in canna,<br />
in attesa del momento adatto.<br />
Avversario con più nulla<br />
da perdere e pochissimo da<br />
eventualmente guadagnare;<br />
comunque onesto e corretto.<br />
Sul campo, una squadra paziente,<br />
ma decisa, convinta<br />
di sé stessa. Nei 10 minuti<br />
centrali del primo tempo, Di<br />
Sabato fa esplodere il boato<br />
liberatorio. Per due volte.<br />
Nella ripresa la ripropongono<br />
Santana e Gucci che - quando<br />
c’è - fa gol. Al novantatreesimo<br />
è fatta. Si apre la festa.<br />
***<br />
La festa. Giustificata, e<br />
per tutti. Per la presidentessa<br />
Patrizia Testa, la tosta ampiamente<br />
meritevole di tante<br />
maiuscole e del bonario e<br />
affettuoso appellativo. È doveroso<br />
aggiungerne un altro:<br />
coraggiosa.<br />
Per il DS Turotti, di pochissime<br />
e scarne parole, ma<br />
di indiscutibili capacità e<br />
competenze. Per l’allenatore<br />
prima stagione intera dedicata<br />
ad una squadra, e lavoro<br />
subito coronato da una<br />
prestigiosa promozione. Artefice<br />
di un capolavoro, con<br />
razionale e ostinata fiducia su<br />
di un gruppo reso solido ed<br />
affiatato. Alchimista insuperato<br />
nel centellinare uomini<br />
e strategie, e nel mantenere<br />
una squadra al top delle<br />
energie fino all’ultimo secondo.<br />
E, ovviamente, festa per<br />
i giocatori, i protagonisti<br />
maggiormente sotto i riflettori<br />
- giovani e senatori - immersi<br />
inconsapevolmente in<br />
un progetto ambizioso, dalle<br />
buone prospettive, ma molto<br />
impegnativo, si direbbe audace.<br />
Sul campo hanno dato<br />
tutto, con disciplina e sempre<br />
ben appostati sul pezzo.<br />
Se si vuol trovare un pelo<br />
nell’uovo lo si deve cercare<br />
nei tifosi. Modesti i caroselli<br />
moto-automobilistici per le<br />
vie del centro. Sì e no una<br />
dozzina di mezzi, per non più<br />
di una ventina di minuti.<br />
***<br />
L’indomani. Soddisfazione<br />
per i cavallereschi rallegramenti<br />
e auguri da parte<br />
dei leali avversari di Rezzato.<br />
Piacevole sorpresa le felicitazioni<br />
arrivate da Barcellona,<br />
nel solco tracciato da Kubala.<br />
Fiducia completa nella<br />
presidentessa Testa che ha<br />
ampiamente dimostrato le<br />
sue capacità. Ma, contemporaneamente,<br />
un po’ di<br />
impegno della città nel darle<br />
una mano. Il futuro è molto<br />
impegnativo. Si prevede il<br />
mantenimento dello zoccolo<br />
duro, ma anche l’opportunità<br />
di qualche raro ma proficuo<br />
innesto. Un bomber killer?<br />
Non finisce qui. Ancora<br />
sorprese o quasi - la prima<br />
- ai play-off va subito al tappeto<br />
il temutissimo Rezzato.<br />
In casa propria, vede svanire<br />
i residui sogni. Un pochino<br />
dispiace, con tutto il rispetto<br />
per la Pergolettese del bomber<br />
Ferrari.<br />
La seconda. Un’altra festa<br />
dopo la festa. Un ulteriore<br />
prestigioso traguardo per la<br />
Pro. In pochi si sapeva di un<br />
mini-campionato tra le vincitrici<br />
dei vari gironi della serie<br />
D. Con confronti diretti,<br />
a eliminazioni, con partite<br />
secche per la conquista dello<br />
scudetto della categoria. La<br />
tigre vi si presenta quanto<br />
mai affamata e determinata.<br />
Nessuno scampo per Virtus<br />
Verona, Gozzano, Albissola e<br />
Vibonese. Nel suo prossimo<br />
campionato, quello del centenario,<br />
il Tricolore sarà sulle<br />
maglie blucerchiate.<br />
Assicurare il futuro<br />
A Varese, calcio a parte, hanno trovato un imprenditore (Ravizza)<br />
con la società Openjobmetis, uno sponsor di livello. Senza nulla<br />
togliere all’imprenditorialità bustocca, Eolo, con il suo amministratore<br />
delegato Luca Spada, un giovane e intelligente imprenditore<br />
che ha portato ad uno straordinario successo l’azienda in<br />
tempi brevissimi, potrebbe rappresentare il futuro prossimo.<br />
- 29 -
Storia Locale<br />
Giuseppe Magini<br />
Architetto e studioso di storia locale<br />
Fin dal primo secolo IX i<br />
vescovi avevano governato<br />
in Italia non solo città ed<br />
erano stati parte integrante<br />
– anzi forse la più alta espressione<br />
– dell’ordinamento feudale.<br />
Ma di mano in mano<br />
che si sviluppavano i nuovi<br />
ceti di mercanti e di artigiani<br />
non potevano non manifestarsi<br />
contrasti tra costoro e il<br />
sistema feudale. Il moto milanese<br />
di Lanzone della Corte<br />
(1042) era stato una delle<br />
prime manifestazioni di quel<br />
contrasto.<br />
Lo stesso movimento politico<br />
e religioso insieme della Pataria,<br />
nato col precipuo scopo<br />
di opporsi alla corruzione e<br />
agli abusi del clero, era sufficientemente<br />
riconducibile<br />
all’esigenza popolare di avere<br />
parte nella direzione della<br />
cosa pubblica.<br />
Nel 1091 compaiono a Milano<br />
‘esponenti delle porte’<br />
col nome di ‘boni homines’.<br />
Le nuove strutture comunali<br />
si andavano equilibrando<br />
attorno a tre forze: cittadini<br />
(mercanti e artigiani), nobili<br />
e vescovo. Particolarmente in<br />
Milano la feudalità vescovile<br />
riassumeva gli aspetti fondamentali<br />
della vita cittadina<br />
e finiva per identificarsi<br />
col Comune, ma attorno al<br />
1130 il Consolato di Milano,<br />
espressione delle forze in quel<br />
momento operanti in città,<br />
era composto da 10 capitanei,<br />
7 valvassori, 5 ‘cives’.<br />
Numericamente pareva prevalessero<br />
le classi feudali (capitanei<br />
e valvassori), ma va<br />
Il Seprio in età comunale<br />
(prima parte)<br />
Il trionfale ingresso in Milano (1037) dell’arcivescovo Ariberto da Intimiano<br />
che valorizzò il Carroccio milanese come simbolo di unità.<br />
tenuto presente che la maggior<br />
parte dei capitanei, dei<br />
valvassori e dei ‘cives’ avevano<br />
rapporti di dipendenza<br />
dall’arcivescovado.<br />
Ha scritto Pio Bondioli:”Nel<br />
Seprio erano seguite con preoccupazione<br />
l’espansione, la<br />
potenza crescente e la bellicosità<br />
del Comune e c’era ragionevolmente<br />
da temere quella<br />
conquista del contado che si<br />
effettuerà mezzo secolo dopo.<br />
Perciò mentre l’autorità degli<br />
ultimi conti sepriesi trasferiti<br />
parte a Milano e parte a Piacenza<br />
era ormai spenta, ecco<br />
agitarsi anche nel Seprio – ad<br />
imitazione e contrapposto<br />
del consolato di Milano – i<br />
consoli locali (qui si vede che<br />
i conti, gelosi della propria<br />
giurisdizione, avevano aggiornato<br />
in età ormai comunale<br />
il loro mandato di governo<br />
col titolo di ‘console’.<br />
Nell’anno 1140 Albertino già<br />
conte del Seprio, assieme ai<br />
suoi parenti, aveva portato<br />
una questione davanti ai consoli<br />
di Milano intorno ai feudi<br />
di Mendrisio e di Rancate,<br />
pretesi da un certo Locarno<br />
da Besozzo come investitura<br />
degli imperatori Enrico e<br />
Lotario. I consoli di Milano<br />
“prudentemente – dice il Riboldi<br />
– trattandosi di regie<br />
investiture – rimisero la decisione<br />
alla curia reale”. Ma<br />
due anni dopo un’altra lite<br />
insorse fra gli stessi conti e<br />
gli abitanti di Mendrisio che<br />
non volevano pagare il fodro<br />
regale (il diritto cioè del sovrano<br />
in viaggio di esigere<br />
dalle popolazioni foraggio e<br />
biada per i cavalli), e i consoli<br />
di Milano erano nuovamente<br />
investiti della questione.<br />
Lo stesso avvenne nel 1155<br />
in una lite tra i conti del Seprio<br />
e gli abitanti di Ronago.<br />
Si comprende perciò come<br />
i consoli sepriesi - sedendo<br />
il 30 agosto 1148 a giudizio<br />
nel mercato di Varese e condannando<br />
un certo Gallia a<br />
cedere tutte le sue pretese alla<br />
chiesa plebana di San Vittore<br />
- gli intimassero di guardarsi<br />
bene dall’appellare a qualsiasi<br />
altro principe o autorità<br />
- cioè ai consoli di Milano o<br />
al messo regio - sotto pena di<br />
12 lire di buoni denari milanesi.<br />
Altre sentenze simili<br />
furono emanate dai consoli<br />
sepriesi nel 1162 e nel 1165”.<br />
IL RUOLO<br />
DI MILANO<br />
Salito al trono imperiale Federico<br />
I, detto Barbarossa,<br />
nel 1152, le varie città lombarde<br />
si affrettarono a fargli<br />
le loro rimostranze contro<br />
Milano e il Barbarossa, convinto<br />
di poter ancora governare<br />
secondo le antiche norme<br />
feudali. In seguito a simili<br />
lamentele anche da parte dei<br />
lodigiani alla dieta di Costanza<br />
del 1153, promise di mandare<br />
un proprio legato per<br />
richiamare i milanesi all’ordine.<br />
Ma i milanesi nel 1154<br />
attaccarono Pavia e dopo le<br />
ulteriori lamentele all’imperatore<br />
da parte di Lodi e Pavia,<br />
saccheggiarono Rosate,<br />
distrussero i castelli di Trecate<br />
e Galliate, altri castelli presso<br />
Chiasso e Lugano e gli ultimi<br />
resti della città di Como<br />
dopo la distruzione di gran<br />
parte della città da loro già<br />
operata nel 1127.<br />
- 30 -
Storia Locale<br />
L’imperatore mise al bando<br />
Milano, ma Milano continuò<br />
ad attaccare terre fedeli<br />
all’imperatore, perciò nel<br />
1158 Federico scese in Italia<br />
dalla valle del Mera e - con al<br />
fianco numerose città e molti<br />
grandi feudatari, tra i quali i<br />
conti del Seprio – mise l’assedio<br />
a Milano. Dopo alcune<br />
scaramucce Milano – colpita<br />
anche da fame e pestilenze -<br />
si arrese l’8 settembre 1158.<br />
Federico tra l’altro impose<br />
il distacco da Milano delle<br />
contee della Martesana e del<br />
Seprio, che affidò al tedesco<br />
Godwin von Heinsberg, meglio<br />
noto come Gozoino.<br />
Per quanto riguarda Como,<br />
Federico aiutò la città a ricostruire<br />
le proprie fortezze e a<br />
tornare in possesso delle terre<br />
e dei diritti dei quali Milano<br />
l’aveva privata e alla seconda<br />
dieta di Roncaglia del novembre<br />
1158 rivendicò a sé<br />
‘marche, contee, regimi comunali<br />
(i consolati), zecche,<br />
fodro, imposte indirette, beni<br />
demaniali, monopoli e testatico”:<br />
voleva cioè il ritorno<br />
a un regime simile a quello<br />
degli Ottoni, ma non poteva<br />
contare sull’appoggio dei<br />
centri cittadini - che pure gli<br />
si erano rivolti per protezione<br />
- in quanto già chiaramente<br />
avviati ad ambizioni di propria<br />
indipendenza.<br />
Gli stessi papi, perché in contrasto<br />
con l’imperatore – ma<br />
forse anche perché più legati<br />
alla realtà italiana – erano con<br />
i Comuni, tant’è vero che –<br />
non mi soffermo sui particolari<br />
della storia - nel febbraio<br />
1160 la scomunica papale<br />
cadde sui fedeli dell’impero,<br />
tra i quali i rettori della<br />
Martesana e del Seprio (quei<br />
consoli del Seprio che compaiono<br />
in un giudizio del<br />
1163 sono dunque tornati<br />
in attività e sono visti come<br />
rappresentanti della zona<br />
se contro di essi si scaglia la<br />
condanna ecclesiastica e non<br />
contro il funzionario imperiale<br />
ivi messo da Federico).<br />
BUSTO A., BORSANO<br />
LEGNANO<br />
Un episodio della battaglia di Legnano: “La vittoria”, olio su tela, opera<br />
incompiuta di Gaetano Previati.<br />
Il Barbarossa riassediò per 7<br />
mesi - tra il 1161 e il 1162<br />
- Milano e dopo la sua resa<br />
esiliò i milanesi in paesi lontani<br />
dalla loro città e affidò<br />
la distruzione della città ai<br />
suoi alleati. In particolare<br />
alla Martesana e al Seprio fu<br />
comandata la distruzione di<br />
Porta Nuova.<br />
Nella sua sesta discesa in Italia<br />
(1176) l’imperatore subì<br />
la cocente sconfitta nella<br />
battaglia cosiddetta ‘di Legnano’,<br />
battaglia che avvenne<br />
in realtà nel triangolo <strong>Busto</strong><br />
Arsizio-Borsano-Legnano.<br />
Quella battaglia segnava la<br />
fine dell’autonomia di tutti<br />
i contadi della diocesi milanese.<br />
Il Comune di Milano<br />
usciva dalla lunga lotta con<br />
l’imperatore ottenendo il<br />
pieno riconoscimento della<br />
giurisdizione sul territorio<br />
sepriese dove – forse più che<br />
altrove – si era rivelata la resistenza<br />
alla conquista della<br />
metropoli. Col trattato di<br />
Reggio dell’11 febbraio 1185<br />
il Seprio veniva anche territorialmente<br />
ridimensionato.<br />
Dopo la pace di Costanza<br />
(1183) e anche se con Milano<br />
i sepriesi non fecero mai<br />
pace completa, pur essendo<br />
passati dalla sua parte come<br />
amministrati, altri Comuni<br />
già alleati dell’imperatore<br />
(Como, Novara, Vercelli,<br />
non però Pavia) entrarono<br />
nella lega dei Comuni. Fu in<br />
quel 1183 che i collegati, per<br />
sfida all’imperatore, ma soprattutto<br />
per dividere Pavia<br />
dal Monferrato, fondarono<br />
Alessandria alla confluenza<br />
della Bormida col Tanaro, in<br />
una posizione tale da bloccare<br />
uno dei percorsi privilegiati<br />
dagli imperatori per le loro<br />
discese in Italia.<br />
E’ difficile stabilire in quale<br />
anno si inaugurasse nel Seprio<br />
il governo comunale:<br />
esso iniziò forse proprio verso<br />
il principio del secolo XI,<br />
quando anche in Milano i<br />
consoli prendevano il sopravvento.<br />
Del governo comunale<br />
del Seprio ci rendono testimonianza<br />
alcune sentenze<br />
(per esempio una del 1148 e<br />
altre due del 1162 e del 1165)<br />
pronunciate da consoli del<br />
Seprio, dalle quali si trae tra<br />
l’altro che il Seprio comunale<br />
era in mano a una consorteria<br />
di nobili che discendevano da<br />
vari rami secondari dei conti<br />
del Seprio e si constata che al<br />
di sopra dei consoli sepriesi<br />
vigeva sempre libero l’appello<br />
ai consoli di Milano.<br />
Ma per il trattato di Costanza<br />
il contado doveva tributi e regalìe<br />
anche a Milano e all’imperatore,<br />
che ‘concedeva di<br />
nuovo la sua grazia alle città<br />
lombarde’ ormai pacificate<br />
e... risottomesse. Come poteva<br />
infatti trattarsi di pace tra<br />
un sovrano e i suoi sudditi?<br />
- 31 -
La Voce della città<br />
Lions bustocchi in Polonia<br />
Per iniziativa di Lorenzo Moltrasi e con la perfetta organizzazione di<br />
LombardGate, un gruppo di Lions di <strong>Busto</strong> Arsizio e dintorni è stato in<br />
pellegrinaggio (a Giugno) in Polonia. Prima tappa a Czestochowa dove è<br />
conservata l’icona della Madonna Nera col Bambino. È seguita la visita<br />
a Wadowice con i richiami alla vita di Papa Wojtyla. Poi l’impatto con<br />
Auschwitz, tristemente famosa e ricordo perenne dell’ennesimo tremendo<br />
genocidio della nostra storia. Quindi Cracovia, una città straordinaria,<br />
anch’essa patrimonio dell’Unesco con la Piazza del Mercato, la più grande<br />
(medioevale) d’Europa. Infine le miniere di sale di Wieliczka, sfruttate fin<br />
dal XIII secolo. Dapprima utilizzate solo in superficie, oggi si estendono<br />
per 5 km, ad una profondità massima di 300 metri.<br />
Ci sono un’infinità di stanze e passaggi: veri labirinti in cui perdersi, circondati<br />
da una miriade di statue di salgemma di squisita fattura ospitate<br />
in cappelle che rappresentano la devozione dei minatori che vi hanno lavorato.<br />
Innumerevoli le figure umane scolpite con estro su cui la luce si riflette<br />
in modo sorprendente. Uno spettacolo entusiasmante e affascinante,<br />
straordinariamente naturale, e a 135 metri di profondità è stata scattata la<br />
foto-ricordo.<br />
CONOSCENZA E CULTURA<br />
+ 23% nelle immatricolazioni alla LIUC:<br />
questa la variazione tra l’Anno Accademico<br />
2007/08 e il 2015/16 secondo una<br />
recente ricerca pubblicata da Eupolis e<br />
ripresa dal Corriere della Sera in un approfondimento<br />
sull’incremento degli immatricolati<br />
nelle facoltà scientifiche degli<br />
atenei lombardi.<br />
A partire da questo dato positivo, il Presidente<br />
della LIUC - Michele Graglia ha<br />
annunciato lo stanziamento di importanti<br />
risorse (circa 600.000 euro) per lo<br />
sviluppo di alcune aree dell’Università. “Il<br />
nostro impegno è continuare ad investire,<br />
qualsiasi sia il risultato.<br />
Noi non distribuiamo dividendi, ma investiamo<br />
in sviluppo”: una considerazione,<br />
quella del Presidente, che si inserisce<br />
in una più ampia riflessione sul tema delle<br />
risorse, a partire dal drastico calo dei<br />
contributi ministeriali avvenuto nell’ultimo<br />
quinquennio “i nostri adempimenti<br />
- ha ricordato il Presidente - rimangono<br />
comunque tali e quali a quelli di un’Università<br />
statale” perché il valore dell’Università<br />
sta nell’Università, a prescindere<br />
dalle persone.<br />
Il nostro impegno è quello di lavorare per<br />
creare un luogo dove nascono e si sviluppano<br />
conoscenza e cultura”.<br />
CONVEGNO GIORNALISTI<br />
Il convegno su “Privacy: giornalisti a rischio senza decreto?” è stato organizzato<br />
dalla Federazione Nazionale Giornalisti Pubblicisti Italiani e da<br />
Tribuna Stampa che, fin dal 1965, ha dato voce ai pubblicisti, ovvero ai<br />
giornalisti che svolgono anche un’altra attività. Questi sono una componente<br />
fondamentale del sistema informativo. Collegano il mondo dell’informazione<br />
con la società civile e l’uomo della strada. Oggi il distacco tra<br />
il mondo dell’informazione ed il pubblico in generale è sempre più ampio.<br />
Ne sono dimostrazione le recenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti e le<br />
elezioni del Parlamento in Italia, oltre alla caduta verticale della vendita dei<br />
quotidiani e dei giornali. Mai come oggi è importante rivalutare il ruolo<br />
dei giornalisti che non fanno solo i giornalisti, che li connette più direttamente<br />
con la struttura sociale e con i problemi incontrati dai più nella vita<br />
di ogni giorno. I pubblicisti possono garantire all’utente un’informazione<br />
più ricca, più completa ed indipendente, capace di esprimersi nei modi<br />
e con i mezzi che via via, ogni giorno si modificano e si rinnovano. Sin<br />
dall’indomani della legge istitutiva dell’Ordine dei Giornalisti (L. 69 del<br />
63), Tribuna Stampa ha dato voce ai giornalisti pubblicisti.<br />
Dopo alcuni anni di silenzio per la morte del suo direttore, l’Avv. Jole Zangari,<br />
il giornale ha ripreso la sua attività in forma digitale, come espressione<br />
della neonata Federazione Nazionale Giornalisti Pubblicisti Italiani, per<br />
dare loro nuovamente voce nell’interesse della società, in un momento di<br />
necessaria trasformazione del quadro normativo di un mondo dell’informazione<br />
che dal 1963 ad oggi è radicalmente mutato.<br />
L’importante convegno - al quale ha partecipato anche “<strong>Busto</strong> <strong>Domani</strong>”<br />
- si è svolto il 23 Giugno scorso nella splendida sala presidenziale della<br />
Società Economica di Chiavari.<br />
- 32 -
La Voce della città<br />
Viabilità<br />
Rotatoria di Viale Diaz: un problema di non<br />
facile soluzione per l’esigenza di assicurare una<br />
razionale viabilità e di salvaguardare il verde<br />
arboreo. La centralissima posizione del fabbricato<br />
cooperativistico, sicuramente non un<br />
esempio architettonico, continua ad animare<br />
il dibattito cittadino con valutazioni che giustificano<br />
anche il dissenso del gruppo spontaneo costituitosi per la difesa<br />
dell’area. Una disputa datata che ricorda altre prese di posizione in città,<br />
pur finalizzate al bene comune. Dopo l’infelice (e onerosa) esperienza delle<br />
passerelle dei cinque ponti, non resta che formulare l’augurio per una<br />
– speriamo condivisa – soluzione su un viale che rappresenta non solo<br />
la storia cittadina. Le prospettive non promettono molto, mentre i rischi<br />
pedonali sono considerati da molti cittadini elevati, non solo per l’intenso<br />
traffico e nonostante l’assicurato impiego delle più sofisticate tecnologie.<br />
Non resta che attendere. Con fiducia.<br />
BUS<br />
La riorganizzazione della rete urbana dei trasporti<br />
programmata dall’Amministrazione Comunale<br />
non può che destare compiacimento.<br />
Bus, spesso desolatamente vuoti che percorrono<br />
(e inquinano) il centro rallentando anche<br />
la circolazione, rappresentano una contraddizione<br />
al rapporto costi-benefici. L’esperimento con il “Pollicino” attuato<br />
dall’Agesp negli anni 90 rappresentava - sin da allora - una innovativa<br />
soluzione che, con il biglietto integrato per le linee transitanti a <strong>Busto</strong><br />
Arsizio, completava una ristrutturazione assolutamente necessaria. Comprese<br />
le migliaia di tessere gratuite il cui costo grava sulla collettività e con<br />
beneficiari spesso illegalmente titolari di un discutibile diritto. Insomma,<br />
da <strong>Busto</strong> Arsizio potrebbe partire un messaggio per rilanciare un sistema<br />
meno oneroso e più funzionale nell’interesse dell’utenza. Un mezzo da monitorare<br />
per ottimizzare le soluzioni.<br />
Comunicazione<br />
Regione Lombardia ha fortemente voluto dare<br />
avvio ad un modello innovativo di presa in carico<br />
destinato alle persone che si trovano nella<br />
condizione di ricorrere alle prestazioni del Sistema<br />
Socio Sanitario Regionale con maggior<br />
frequenza, rendendo più semplice l’accesso alle<br />
cure. Questi pazienti possono beneficiare di un’offerta di servizi basata su<br />
programmi di assistenza personalizzati, coerenti con i bisogni specifici e le<br />
caratteristiche di ciascuno, su un affiancamento continuo, un approccio<br />
alle cure integrato e un supporto per la prenotazione di visite ed esami.<br />
L’introduzione di questa novità solleverà il cittadino dai disagi di file e<br />
attese, con meno stress e preoccupazioni per la propria salute e maggior<br />
tempo per sé e la famiglia. La nuova modalità dovrebbe comportare anche<br />
un concreto miglioramento della qualità della vita, sottolinea l’Assessore<br />
al Welfare.<br />
Centro<br />
Sono piovute le critiche (Cornacchia – Bellazzi<br />
ecc… oltre a diversi commercianti) sul degrado<br />
del centro cittadino. Qualche esempio:<br />
molte delle aiuole “adottate” sono indecorose,<br />
la pulizia delle strade… latitante, le panchine<br />
in piazza Santa Maria contestate, l’ordinaria<br />
manutenzione stradale pressoché inesistente.<br />
Va quindi chiamata in causa la burocrazia pubblica che – salvo rare eccezioni<br />
– osserva passivamente la situazione, trincerandosi dietro le solite<br />
giustificazioni e suscitando nel cittadino forti perplessità. Se le aziende private<br />
funzionassero così, il fallimento sarebbe assicurato e la redditività una<br />
chimera. E siamo a <strong>Busto</strong> Arsizio, una città che maestranze e imprenditori<br />
hanno contribuito a fare grande con notevoli sacrifici e generosa collaborazione.<br />
Il lento, ma inesorabile declino, va quindi arginato per riconferire<br />
alla città un aspetto più decoroso e accogliente che l’immigrazione ha contribuito<br />
a impoverire e deturpare.<br />
Magnoli<br />
Il recente meeting del Lions Club Gorla Valle<br />
Olona ha avuto come relatrice la scrittrice<br />
e giornalista Sara Magnoli. L’ospite, dopo un<br />
breve excursus sulla storia del genere letterario<br />
del giallo, ha presentato, con il consueto entusiasmo<br />
che la contraddistingue, i propri libri<br />
dal titolo “Se un cadavere chiede di te” pubblicato nel 2015 da Morandi<br />
Editore e “Se il freddo fa rumore” nel 2017 editore Damster. L’autrice ha<br />
raccontato del proprio amore per il genere giallo, di come è nata l’idea,<br />
l’ambientazione e diverse curiosità. Molti i riconoscimenti che Sara Magnoli<br />
ha ottenuto. Per il primo libro, il premio Garfagnana in Giallo 2015<br />
nella sezione ebook e un diploma di merito del premio letterario internazionale<br />
Il Picchio San Giuliano nel 2017. Con il secondo libro ha vinto il<br />
premio speciale L’Aringo (2017) del concorso letterario nazionale Essere<br />
Donna Oggi di Gallicano (Lucca) ed è finalista al Premio Giallo al Centro<br />
Rieti <strong>2018</strong>. Infine la scrittrice ha rivelato che è in fase di stesura l’ultimo<br />
libro che chiuderà la trilogia del ‘se’.<br />
Alfa Srl<br />
Sempre più difficile quando la burocrazia si supera.<br />
È il caso di Alfa Srl, la società che gestisce<br />
anche l’erogazione dell’acqua dove il riscontro<br />
telefonico è quasi incomprensibile. Inoltre,<br />
l’utente deve destreggiarsi tra una raffica di indicazioni<br />
che, ad esempio per gli anziani, sono<br />
particolarmente complesse. Poi c’è il problema<br />
della rilevazione dei numeri del contatore e relativa fatturazione. In assenza<br />
del proprietario, ecco il “foglietto” per richiamare telefonicamente con le<br />
difficoltà citate mentre la fatturazione è soggetta alla modalità di Alfa che<br />
non coincidono con la logica. Ed allora, nell’era della tecnologia avanzata,<br />
l’autolettura rappresenta un miraggio?<br />
L’emissione delle bollette non può essere programmata ad ogni semestre<br />
considerato il modesto ammontare per molte utenze? Insomma una modernizzazione<br />
del sistema appare non solo auspicabile ma decisamente necessaria<br />
e, possibilmente, in tempi brevi.<br />
- 33 -
La Voce della città<br />
Padre Reguzzoni, un bustocco doc<br />
di Marisa Fratus e Malù Colombo<br />
Padre Mario Reguzzoni, gesuita, era<br />
nato a <strong>Busto</strong> nel 1926 e aveva lavorato in<br />
fabbrica per vari anni. A 19 era entrato<br />
nella Compagnia di Gesù nel noviziato<br />
di Lonigo dove ha iniziato l’iter formativo<br />
della Compagnia. Gli studi filosofici<br />
l’hanno condotto all’Aloysianum di Gallarate<br />
e poi a Roma dove è stato ordinato<br />
sacerdote. Ha continuato la formazione<br />
in Belgio e poi a Parigi per una tesi di<br />
dottorato sui sistemi educativi europei<br />
che è stata pubblicata. All’Aloysianum<br />
era tornato qualche anno fa quando<br />
le forze si erano ridotte, ma lì operava<br />
ancora per quel che poteva, vivendo un<br />
“nuovo noviziato” che l’ha preparato all’incontro definitivo<br />
– il 21 giugno, proprio il giorno di san Luigi Gonzaga a<br />
cui l’Aloysianum è dedicato - con il Signore risorto al cui<br />
servizio ha dato tutta la vita. Un servizio, per Padre Reguzzoni,<br />
soprattutto alla scuola e alla cultura. Sin dall’inizio<br />
della sua vocazione era persuaso di quanto fosse indispensabile<br />
la formazione per una vera emancipazione della classe<br />
operaia, diceva allora, e comunque dell’uomo. Redattore di<br />
Aggiornamenti Sociali come esperto delle problematiche<br />
legate alla scuola, grande cultore e conoscitore della cultura<br />
psicologica e pedagogica soprattutto francese, ha fondato<br />
a Milano più di cinquant’anni fa l’OPPI (Organizzazione<br />
per la Preparazione Professionale degli Insegnanti), che ha<br />
avuto un ruolo importantissimo a livello nazionale – anche<br />
attraverso l’avvio di numerosi centri periferici in tutta<br />
Italia - per la formazione dei docenti e<br />
degli operatori educativi a ogni livello.<br />
E, a livello europeo, l’ATEE, associazione<br />
degli insegnanti europei. Avendo<br />
conosciuto padre Xavier Léon-Dufour,<br />
esegeta gesuita noto in tutto il mondo<br />
non solo cattolico, riuscì, con la capacità<br />
pragmatica che considero tipicamente<br />
bustocca, a farlo venire, come per una<br />
vacanza per conoscere l’Italia, per moltissimi<br />
anni in estate, a condurre una<br />
settimana biblica per un gruppo vario<br />
di fedeli uditori e uditrici. Una opportunità<br />
straordinaria di approfondimento<br />
della Bibbia, continuata dallo stesso<br />
padre Reguzzoni per qualche anno dopo la morte di padre<br />
Xavier. Era uomo di grande capacità organizzativa, unita<br />
a realismo e umiltà. In OPPI venne richiamato alla presidenza<br />
nei momenti critici, quando paradossalmente c’era<br />
bisogno di grande disponibilità ad accogliere e comporre<br />
istanze diverse. Attento a percepire i bisogni profondi delle<br />
persone, è stato presente anche a molti che abitualmente<br />
non vengono considerati “vicini”. Credeva alle possibilità<br />
di quelli che avvicinava, facendo di tutto per far crescere e<br />
far emergere gli altri. Era perennemente in ricerca, uomo di<br />
grande capacità di ascolto, come tanti gesuiti.<br />
Adesso la sua presenza non potrà che essere più efficace.<br />
È una promessa per noi, come è stato per lui, <strong>Busto</strong>cco<br />
veramente doc, di vivere intensamente, di rischiare, di non<br />
arrenderci e non lasciarci scoraggiare mai dalle difficoltà...<br />
VERDE DA MIGLIORARE<br />
Il Tribunale di <strong>Busto</strong> Arsizio, la cui giurisdizione comprende<br />
anche l’area che gravita attorno all’Aeroporto di Malpensa, è<br />
tra le più importanti istituzioni territoriali con una popolazione<br />
di 700.000 unità distribuita in 60 Comuni. L’affluenza<br />
è quindi elevatissima in un Tribunale spesso sotto i riflettori<br />
televisivi per processi che fanno presa sulla pubblica opinione.<br />
Purtroppo le aree verdi lasciano (molto) a desiderare.<br />
Basterebbe qualche intervento programmato per renderle un<br />
po’ più attraenti. Qui non c’entra la politica: se l’Ufficio preposto<br />
alla manutenzione del verde pubblico<br />
- che dai risultati in città non brilla<br />
per efficienza - utilizzasse un po’ di<br />
intraprendenza “privata” senza ripararsi<br />
dietro la solita e improduttiva burocrazia,<br />
si eviterebbero apprezzamenti non<br />
proprio benevoli. Insomma, maggiore<br />
attenzione, con un pizzico di passione<br />
in più.<br />
DONATORI E BORSISTI<br />
“Un investimento nel campo della conoscenza paga i migliori<br />
interessi”: la citazione di Benjamin Franklin ha fatto da sfondo<br />
all’incontro annuale tra Donatori e Borsisti che si è svolto<br />
nell’aula Bussolati della LIUC - Università Cattaneo. Un momento<br />
prezioso per gli studenti assegnatari delle borse di studio<br />
che hanno così potuto allungare il passo dei rispettivi percorsi<br />
di studio e un momento importante per i donatori che hanno<br />
ascoltato la voce dei ragazzi e registrato il loro grazie sentito e<br />
commosso. Nel corso della loro carriera gli studenti possono<br />
usufruire di agevolazioni assegnate per concorso sotto forma di<br />
borse di studio in base a requisiti di reddito e merito, contributi<br />
per l’alloggio, per la mensa, premi basati sul solo merito accademico,<br />
contributi per stage o per tesi. Ai diversi donatori i ringraziamenti<br />
sinceri della LIUC. “Un investimento nella conoscenza<br />
è ciò che ci fa andare avanti”, ha evidenziato il Presidente Graglia,<br />
mentre il Rettore Visconti ha rimarcato la responsabilità<br />
educativa che la sua Università sente e intende portare avanti in<br />
modo serio e robusto per far crescere i suoi studenti.<br />
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ISCELL<br />
FLORICOLTURA<br />
F<br />
I<br />
L'azienda, fondata nel 1955 da Carlo Fiscelli fu da subito improntata nel settore<br />
giardini e coltivazione di piante verdi e fiorite.<br />
Col passare del tempo ci siamo sempre più specializzati nell'ambito della coltivazione<br />
che impiega buona parte dell'azienda ed è rivolta ad imprenditori del settore,<br />
svolgendo attività all'ingrosso.<br />
La progettazione del verde si è sviluppata seguendo l'evoluzione del mercato,<br />
specializzandosi nella realizzazione di giardini e terrazzi con servizi annessi, quali<br />
manutenzioni, potature, impianti di irrigazione, diagnosi e cure per malattie delle<br />
piante e dei tappeti erbosi.<br />
Via della Repubblica, 2 – 21057 Olgiate Olona (VA)<br />
Tel./Fax: 0331 63.54.09 – E-mail: floricolturafiscelli@libero.it<br />
www.floricolturafiscelli.it