Riflessi - FSNews

occorre un’opera di sintesi, bilanciamento e
armonizzazione che non può essere delegata
interamente alla giurisprudenza o al potere
incontrollato della tecnica».
R L’Italia si avvia, tra l’altro, verso i 150 anni
dell’Unità nazionale. Tra i tanti temi sul tappeto,
in vista del 2011, uno su tutti sembra
emergere, quello dell’identità italiana. Esiste
oggi? Se sì, come si inserisce nel contesto
europeo, negli scenari delle migrazioni?
F «Innanzitutto l’identità nazionale è fondamentale
a condizione che non diventi chiusura.
In questo senso, credo sia giusto pensare
a un’Europa di minoranze, nessuna delle
quali possa prendere il sopravvento. Poi c’è
l’identità locale, cioè il patrimonio di culture
e tradizioni essenziale soprattutto per affrontare
l’insicurezza che nasce dalla globalizzazione.
Nella doppia prospettiva di apertura
alla realtà sopranazionale e attenzione alla
dimensione locale, la centralità della persona
che emerge dalla nostra Costituzione diventa
momento determinante della nostra
identità di italiani e di europei».
R Flessibilità ed espansibilità rispetto alle
mutate condizioni sociali, in oltre sessant’anni
di vita, sono due tratti fondamentali della
Carta costituzionale.
F «I valori e i principi fissati dalla Costituzione
hanno permesso di affrontare giuridicamente
temi che si sono posti in tempi successivi
alla sua promulgazione, come la libertà
di espressione e comunicazione nell’era
della televisione e di internet, la tutela della
privacy e quella dell’ambiente. Il riconoscimento,
all’articolo 11, della possibilità di limitazione
alla sovranità nazionale in vista di
un ordinamento sopranazionale per il conseguimento
di pace e giustizia è stato, di fatto,
l’anticipazione della dimensione europea,
nella quale il mercato ha una grande importanza».
R Parlando di mercato, non si deve dimenticare
che la Costituzione afferma anche principi
che richiamano il ruolo previsto per le
reti ferroviarie europee.
Giugno 2009
A sinistra, uno scorcio
dei giardini del Quirinale.
A destra, un ritratto
di Giovanni Maria Flick
F «Principi come quelli della libertà di circolazione
delle persone, delle idee e dei beni sono
stati determinanti per aprire all’Europa e
sono oggi condizioni essenziali sia per uno
sviluppo economico efficiente sia, prima ancora,
per uno sviluppo democratico. In questo
le ferrovie possono fare molto, lavorando per
assicurare la libera e rapida circolazione dei
cittadini e delle merci su tutto il Continente.
Ma senza perdere di vista anche l’impegno per
l’efficienza di un altro tipo di mobilità, quella
che si svolge sulle reti locali: Tav, dunque, ma
anche Taf, treni ad alta frequentazione per i
pendolari delle grandi metropoli».
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