Riflessi - FSNews

I.P. A CURA DI
LA PROVINCIA DI COSENZA
Terra di mari
PROVINCIA
DI COSENZA
e di montagna
In questa pagina, dall’alto:
pini Loricati nel Parco Nazionale
del Pollino; peonia selvatica;
rafting sul fi ume Lao.
Accanto alle magnifi che coste
i Parchi Nazionali
della Sila e del Pollino
È
solito, tra gli italiani ed anche gli stranieri,
turisti, viaggiatori e non, associare
Èe
Cosenza e la sua provincia, la più vasta
e settentrionale della Calabria, a paesaggi di
coste, a conseguenti immagini di spiagge, a
vivaci borghi e cittadine che su queste si affacciano
e vivono, affollati nella stagione dei
bagni, protratti sino al tiepido autunno.
Ed in effetti, magnifi ca, qui, è la forza evocatrice,
la potenza plasmatrice del mare, anzi
dei due mari, di quelle due parti in cui si
divide il comune Mediterraneo che, lambendo
confi ni ad est ed ovest per centinaia di
chilometri, prendono nome diverso e danno
un diverso carattere al territorio, alle sue
comunità, alle tradizioni, alla stessa storia.
Così lo Jonio, il mare dei Greci, su cui
nacque e si espanse la splendida Sibari, di
cui restano vestigia mirabili ed affascinanti
custodite da un Parco Archeologico che
si apre su di una estesa piana coltivata ad
agrumi eccellenti.
Così ancora il Tirreno profondo, dalle alte
falesie che precipitando nelle acque offrono
paesaggi indimenticabili ed anche due
piccole isole: quella di Cirella, presso Diamante,
la città del peperoncino che è il più
frequente e variopinto orpello ad abbellire
viuzze e case, e quella di Dino, una piccola
terra emersa che pare una nave in perenne
rada dinanzi Praia a Mare.
La natura, però, in provincia di Cosenza,
bella città che ha uno dei centri storici più
suggestivi d’Italia, dominato dalla Cattedrale
consacrata nel 1222 alla presenza di Federico
II e dal Castello sul colle Pancrazio,
che ancora segna il passaggio dello Stupor
Mundi, estremamente generosa e prodiga
in questo pezzo d’Italia, ha fatto un regalo
ulteriore: la montagna.
Anche in questo caso due montagne,
bellissime entrambe, differenti a sembrare
per niente sorelle, capaci di stupire chi le
incontri per la prima volta, così come chi
ritorna a conoscerle meglio.
Sono la Sila, dolce altopiano che si estende
tra conifere altissime, in qualche caso dette
I Giganti, e laghi artifi ciali che ghiacciano
d’inverno ed il Pollino maestoso, di superba
e solitaria roccia, porta condivisa con la
vicina Lucania.
Scorci di natura stupefacente e visioni
spesso inconsuete da presentarsi quasi irreali
sono la principale attrattiva delle aree
protette, tutte e due Parchi Nazionali, dalle
cui cime il mare si scorge.