Riflessi - FSNews

Giugno 2009
Treno e cinema, antico amore. Di quelli che non finiscono in fumo.
Il primo incontro avviene il giorno in cui il cinematografo debutta
ufficialmente: 28 dicembre 1895, Salon Indien, Café de Paris (Parigi
ovviamente). Nel silenzio, rotto solo dal ticchettio del proiettore,
quel brevissimo filmato, poi conosciuto come L’arrivée d’un train en
gare, fa sobbalzare gli spettatori e certifica la nascita di un’unione
che si rivelerà salda e duratura.
La storia del cinema è un lungo viaggio in treno. E il cinema – il
pensiero è di Truffaut – «è come un treno che corre nella notte».
Fascino delle rotaie e del viaggio, inevitabilmente, hanno prodotto
quella forza evocativa che ha sedotto sceneggiatori e registi e li ha
guidati verso luoghi unici come gli scompartimenti, le stazioni e i
binari. Dove arrivi e partenze si celebrano con incontri, baci appassionati
sul marciapiede, fazzoletti che salutano (quando non c’erano
i kleenex), schiaffi, secchiate d’acqua e non poche sparatorie.
Chi legge queste righe non potrà fare a meno di elencare mentalmente
i “suoi” titoli. Western? Dal capostipite L’Assalto al treno a Il
cavallo d’acciaio, da Mezzogiorno di Fuoco a Quel treno per Yuma, sino a
C’era una volta il West. Poliziesco? Assassinio sull’Orient Express, ovvio,
backstage
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