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copri fuoco - CHIAIA MAGAZINE

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QUARTIERISSIME <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> 7<br />

Fondazione Mondragone, atto secondo<br />

LA SVOLTA. Dopo il cambio di vertice, il neopresidente Parente parla del futuro<br />

L’ex commissaria Elena Perrella: «La mia esclusione? Provincialismo politico»<br />

Le polemiche non sono mancate.<br />

Ora, a distanza di oltre<br />

un mese, i toni aspri che hanno<br />

scandito il passaggio di consegne<br />

al vertice della Fondazione<br />

Mondragone, si sono decisamente<br />

smorzati. Resta il<br />

fatto che dall’11 dicembre in<br />

cabina di regia sono cambiate<br />

le cose. Adesso, infatti, nello<br />

splendido complesso monumentale<br />

a monte di via dei Mille<br />

che accoglie il museo della<br />

moda, da qualche settimana<br />

si è definitivamente insediato<br />

il nuovo presidente dell’ente:<br />

Giulia Parente, ex assessore<br />

comunale prima con Bassolino<br />

e poi con la Iervolino.<br />

Il caso. Il nuovo numero uno<br />

della Fondazione non risparmia<br />

parole distensive sul recente,<br />

movimentato trapasso<br />

di poteri, ma una cosa è certa:<br />

in quelle stanze non si dileguerà<br />

tanto presto l’ombra del<br />

predecessore, Elena Perrella,<br />

sette anni al timone della<br />

struttura nei panni di commissario,<br />

infine bruscamente<br />

congedata, appunto l’11 di dicembre,<br />

con una e-mail firmata<br />

dal governatore Antonio<br />

Bassolino. E’ stato lui a decretare<br />

il passaggio del testimone,<br />

indicando un nuovo consiglio<br />

d’amministrazione in<br />

cui la Perrella non figurava:<br />

forse un atto fisiologicamente<br />

dovuto dopo sette anni di<br />

commissariamento, ma i modi<br />

spicci del governatore non<br />

sono piaciuti. Un allontanamento<br />

on-line, quello piovuto<br />

dall’alto sulla Perrella, che ha<br />

avuto tre effetti: amareggiare<br />

la ormai ex commissaria, imbarazzare<br />

la Parente e consegnare<br />

entrambe alla macina<br />

delle polemiche. Le due sono<br />

amiche e non lesinano reciproci<br />

messaggi di stima, da vicino<br />

o a distanza. Ma per la<br />

Perrella, visceralmente legata<br />

alla Fondazione e ai sette anni<br />

Elena Perrella Giulia Parente<br />

di battaglie spesi per migliorarla,<br />

il distacco dalla propria<br />

«creatura» non è stata indolore:<br />

«Non contesto la scelta, ma<br />

le modalità: sono una donna<br />

delle istituzioni ed una e-mail<br />

di congedo non è stata il massimo<br />

della correttezza. Forse è<br />

colpa di un turn over delle nomine<br />

ormai troppo frenetico:<br />

un segnale di provincialismo<br />

politico». «Nel passaggio di gestione<br />

- concede Giulia Paren-<br />

te - c’è stata qualche tensione<br />

di troppo che non ha consentito<br />

il giusto riconoscimento<br />

ai meriti della dottoressa Perrella».<br />

Il futuro. Pura verità: al suo attivo<br />

la ex commissaria può esibire<br />

7 anni di buongoverno da<br />

manuale. «Lascio una struttura<br />

perfettamente in funzione»,<br />

riassume lei. E la Parente, intanto,<br />

prende le misure all’incarico<br />

e abbozza le priorità: «I<br />

tagli del bilancio regionale alla<br />

cultura non mi facilitano le<br />

cose, ma punterò sul coinvolgimento<br />

dei privati: qui c’è bisogno<br />

di fantasia. Poi il museo<br />

della moda: valorizzarlo - incalza<br />

lei - significa puntare anche<br />

sulla riqualificazione della<br />

zona per attirare turisti e<br />

spingerò anche su questo. Inoltre<br />

occorre insistere sull’attività<br />

di formazione di figure<br />

professionali legate alla moda<br />

e all’abbigliamento: raccolgo<br />

ad esempio in eredità un master<br />

universitario sull’alta moda<br />

con quindici allieve. E questa<br />

è una priorità».<br />

Un’altra cosa, infine, il neopresidente<br />

sa bene: quella di<br />

trovarsi da subito al tradizionale<br />

crocevia tra desideri e<br />

contabilità. Potrebbero, infatti,<br />

non bastare più i 300mila<br />

euro all’anno che finora hanno<br />

garantito la soglia minima<br />

di sopravvivenza alla Fondazione.<br />

Ma la Parente, dicono,<br />

ama le sfide.<br />

ENTE MORALE E MUSEO:<br />

IDENTIKIT DELLA STRUTTURA<br />

Fondazione Mondragone. La sede è<br />

situata nell’omonima piazzetta a<br />

monte di via dei Mille, al confine<br />

tra Chiaia e San Ferdinando, in<br />

uno splendido edificio del ‘600, di<br />

recente restaurato, con annessa<br />

chiesa e giardino. Fu in origine<br />

Conservatorio di Matrone e Vergini<br />

Nobili. Nell’’800 fu denominato<br />

Real Istituto di Mondragone con la<br />

funzione di collegio per «figlie del<br />

popolo». Nel ‘900 fu convitto per<br />

orfane e anche «Convento femminile<br />

di Lavoro». Nel 2003, grazie al<br />

protocollo d’intesa con la Regione<br />

Campania, la Fondazione ha assunto<br />

il ruolo di «Polo Regionale della<br />

Moda Femminile». Con due punti<br />

di forza: il «Museo del Tessile e<br />

dell’Abbigliamento», comprendente<br />

i beni della casata Aldobrandini<br />

e le collezioni di abiti donate da<br />

Fausto Sarli e da Tullia Passerini<br />

Gargiulo, e il centro per la valorizzazione<br />

della tradizione e della<br />

cultura connesse alla moda e al<br />

costume napoletani (corsi, master,<br />

esposizioni etc.). Nel cda sono<br />

rappresentati Comune, Regione,<br />

Curia, Università Federico II e<br />

Università di Salerno: il nuovo<br />

direttivo è presieduto da Giulia<br />

Parente, assistita dai consiglieri<br />

Ida Fornario, Bruno De Maria,<br />

Antonella Oliveti del Castillo,<br />

Mons. Ugo Dovere, Elvira Russo, e<br />

Raimondo Pasquino.<br />

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