Reportage - Pizza Italian Food

Reportage - Pizza Italian Food Reportage - Pizza Italian Food

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Poste <strong>Italian</strong>e Spa - Spedizione In Abbonamento Postale - DL 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1, Comma 1, S1/BA<br />

La rivista ufficiale dell’ ssociazione izzerie taliane<br />

N°7 - Gen/Feb 2011


ERRATA CORRIGE<br />

Sul n°6 di <strong>Pizza</strong> <strong>Italian</strong> <strong>Food</strong>, nel reportage “Cresce<br />

la gara di Scalea” riguardante il Campionato di<br />

<strong>Pizza</strong> Piccante, è stato erroneamente scritto a<br />

fine articolo “L’API Sicilia vi rimanda al 2011 per un<br />

nuovo acceso campionato”. Il campionato è stato<br />

organizzato dalla sede API della Calabria, non da<br />

quella siciliana. Ci scusiamo per l’errore.<br />

<strong>Pizza</strong> <strong>Italian</strong> <strong>Food</strong><br />

La rivista ufficiale dell’API<br />

Associazione Pizzerie <strong>Italian</strong>e<br />

Via Acuto 138 - 00131 Roma<br />

Tel. 06.41294996 - Fax 06.41294983<br />

www.associazionepizzerieitaliane.it<br />

Iscritta all’Unione Stampa<br />

Periodica <strong>Italian</strong>a al nr. 14677<br />

Pubblicazione Bimestrale<br />

Gennaio/Febbraio 2011 - N° 7<br />

Reg. Trib. Roma 31/2010 del 24/02/2010<br />

S O M M A R I O<br />

5 Editoriale Buon Anno a tutti<br />

7 <strong>Reportage</strong> Le Pizze d’Italia<br />

12 <strong>Reportage</strong> Cereali: Alta la domanda, bassa l’offerta<br />

14 Eventi Un 2011 all’insegna degli eventi pizza.<br />

18 La <strong>Pizza</strong> nel mondo Focus sul mercato francese<br />

22 Benessere e <strong>Pizza</strong> I Funghi, ricchi di vitamine e sali<br />

minerali<br />

24 Tecnica e aspetti professionali Il fumo fa male<br />

29 <strong>Reportage</strong> Il Formaggio al Ristorante e...in Pizzeria<br />

32 Ricette di <strong>Pizza</strong> <strong>Pizza</strong> Tonda, <strong>Pizza</strong> in Teglia, <strong>Pizza</strong><br />

Calzone, <strong>Pizza</strong> in Pala, <strong>Pizza</strong> Greci<br />

42 Panini speciali API Panino con salsiccia e cicoria,<br />

Panino con salsiccia e pomodoro<br />

43 Salsiccia Prigioniera Bianca<br />

45 <strong>Reportage</strong> La <strong>Pizza</strong> regionale italiana - La focaccia<br />

barese.<br />

46 Pubbliredazionale Per ogni pizza la farina giusta<br />

- Molino Iaquone: innovazione e naturalità in<br />

pizzeria<br />

49 Info Tecnico Legislative<br />

50 Sedi Nazionali Scuola di <strong>Pizza</strong><br />

51 Scuola di Roma I corsisti di Gennaio<br />

53 News dalle Aziende<br />

55 Ok API. Tranquilli, garantisce API<br />

Direttore Responsabile<br />

Francesco Amodio<br />

Direttore Editoriale<br />

Angelo Iezzi<br />

Coordinatore Editoriale<br />

Bruno Collaro<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Massimiliano Bacich, Federico Del Moro,<br />

Claudio Fumagalli, Annamaria Giudice,<br />

Gabriele Iezzi, Ramona Iezzi,<br />

Massimiliano Ottaviani, Silvio Piluscio,<br />

Bruno Pistoni, Michael Scarpetti.<br />

Stampa Grafica 080 srl<br />

Modugno (BA)<br />

Tutti i diritti di riproduzione di testi e foto, in<br />

qualsiasi forma, compresa la messa in rete, sono<br />

riservati. Per qualsiasi utilizzo è necessaria<br />

un’autorizzazione scritta di API. Ai sensi dell’Art.<br />

10 della L. 675/1996, le finalità del trattamento dei<br />

dati relativi ai destinatari del presente periodico<br />

consistono nell’assicurare un’informazione<br />

tecnica, professionale e specializzata a soggetti<br />

identificati per la loro attività professionale.<br />

API, titolare del trattamento, garantisce ai<br />

soggetti interessati i diritti di cui all’Art. 13 della<br />

suddetta legge.<br />

3


Angelo Iezzi<br />

Presidente<br />

Associazione Pizzerie <strong>Italian</strong>e<br />

Quello che ho<br />

imparato in tutto<br />

questo tempo è che<br />

la selezione durissima<br />

delle nostre aziende<br />

è stata favorevole<br />

solo a quelle imprese<br />

che sono state capaci<br />

di investire<br />

nell’innovazione e<br />

nella formazione.<br />

Editoriale<br />

Un augurio a tutti i miei colleghi, giovani ed esperti, per un anno migliore, in cui il nostro<br />

antico mestiere possa essere sempre più una professione tecnica, una vera specializzazione nel<br />

settore dell’alimentazione. Un anno in cui dovremo dimostrare di essere capaci di adeguarci<br />

sempre più vantaggiosamente alle varie esigenze del mercato, offrendo un servizio sempre più<br />

moderno e di massima qualità. Dimostrando che il nostro settore non è un’appendice di serie<br />

B della ristorazione, ma un elemento trainante e determinante della cultura alimentare italiana<br />

nel mondo. La parola <strong>Pizza</strong> è tra le due o tre parole italiane più conosciute all’estero ed è nostro<br />

compito tenere ben alta questa bandiera, impegnandoci a migliorare e a rilanciare questo<br />

nostro prodotto simbolo in Italia e nel mondo.<br />

Tira un vento difficile, ma in trenta anni di professione non ho mai visto un momento<br />

veramente facile: quello che ho imparato in tutto questo tempo è che la selezione durissima<br />

delle nostre aziende è stata favorevole solo a quelle imprese che sono state capaci di investire<br />

nell’innovazione e nella formazione. Per fortuna sono passati i tempi in cui prima di fare un<br />

impasto ci si chiedeva se c’era scirocco o tramontana. Oggi la tecnica dei nostri impasti ci<br />

permette di offrire sempre lo stesso prodotto di massima qualità ai nostri clienti, con qualsiasi<br />

tempo e in tutte le stagioni. Questo è possibile perché abbiamo avuto un’evoluzione tecnica e<br />

tecnologica a disposizione di tutti. Per questo è importante avere una formazione continua della<br />

nostra professionalità, partecipando ad incontri, leggendo giornali, frequentando corsi di<br />

formazione, gareggiando nei campionati o andando in fiere di settore.<br />

Solo la volontà di crescere, la curiosità e l’impegno professionale potranno darci gli indispensabili<br />

strumenti necessari per avere successo e mantenere, o addirittura migliorare, la nostra<br />

posizione e quella delle nostre attività sul mercato.<br />

Da parte nostra come <strong>Pizza</strong> <strong>Italian</strong> <strong>Food</strong>, considerando il successo dello scorso anno, abbiamo<br />

deciso di investire aumentando il numero di pagine del nostro magazine, in modo da<br />

aumentare principalmente le informazioni sui prodotti e i servizi a disposizione degli operatori<br />

del settore. Pensiamo in questo modo di offrire un aiuto utile a tutti gli interessati alla propria<br />

crescita professionale.<br />

Infine abbiamo riservato anche uno spazio dedicato ai soci API come vetrina delle loro attività,<br />

in modo da evidenziare il loro modo di lavorare, aumentando la loro visibilità e quella<br />

dell’associazione.<br />

Ancora grazie a tutti e buon 2011.<br />

Buon Anno a Tutti<br />

5


6<br />

<strong>Reportage</strong><br />

Le Pizze D’Italia<br />

<strong>Pizza</strong> e prodotti da forno: farina, acqua, sale e lievito per tante forme e gusti diversi<br />

Si fa presto a dire pizza: ce ne sono di differenti tipi in tutta Italia, la pizza tonda, la pizza in teglia, la pizza in<br />

pala. E poi ci sono le sorelle della pizza, i prodotti da forno tipici regionali, fatti anch’essi di farina, acqua, sale e<br />

lievito. Certo, diverse da quella che possiamo definire “pizza” con le sue varianti succitate, ma importantissime<br />

nel panorama gastronomico e culturale, ricette che ogni pizzaiolo, da regione a regione sa fare, perché fanno<br />

parte del proprio DNA.<br />

Abbiamo pensato di fare un viaggio nelle “pizze d’Italia”, per conoscere meglio pagina dopo pagina questo<br />

mondo, anche perché da questo numero in poi, affronteremo in un’apposita rubrica la ricchezza delle varietà<br />

regionali dei prodotti dell’arte bianca.<br />

<strong>Pizza</strong> tonda<br />

La pizza tonda è quella che in tutta<br />

Italia richiama il concetto generale<br />

di pizza, ovvero quella al piatto.<br />

Esistono tantissime pizze tonde in<br />

tutta Italia, e da regione a regione<br />

o da pizzaiolo a pizzaiolo, abbiamo<br />

diversi impasti e diverse opzioni di<br />

stesura, senza poi contare che c’è<br />

differenza fra una pizza cotta in<br />

forno elettrico e una in forno a<br />

legna.<br />

Per questo motivo dobbiamo<br />

parlare con più correttezza di<br />

“pizze tonde” e non di “pizza<br />

tonda”. Oltre alle differenze di<br />

impasto e stesura, la pizza tonda<br />

ha assunto connotazioni tipiche<br />

anche per la farcitura, che rispecchia<br />

spesso le tradizioni gastronomiche<br />

locali. Fatte salve le ricette<br />

ormai tradizionali (Margherita,<br />

Capricciosa, 4 stagioni, giusto per<br />

citare le più note e classiche), molti<br />

condimenti traggono ispirazione<br />

dalla gastronomia regionale,<br />

pensiamo alla pizza piccante<br />

oggetto del famoso Campionato<br />

di <strong>Pizza</strong> Piccante, che esalta il<br />

peperoncino, o pensiamo alle<br />

pizze ispirate al mare, come quelle<br />

del Campionato di <strong>Pizza</strong> al Pesce, o<br />

altre in cui c’è varietà di formaggi<br />

(dal taleggio, all’asiago, alla ricotta<br />

di bufala, al gorgonzola) o di salumi<br />

locali.<br />

<strong>Pizza</strong> Tonda Romana<br />

Tra le pizze tonde c’è la pizza romana<br />

che si contraddistingue per la<br />

pasta molto sottile e croccante. Il<br />

tipo di impasto e stesura s’è<br />

diffuso a partire dalla capitale per<br />

prendere piede in molte zone della<br />

penisola. Da non confondere il tipo<br />

di impasto e stesura con la farcitura:<br />

infatti, si intende per “romana”<br />

anche un certo tipo di farcitura<br />

fatto con pomodoro, mozzarella e<br />

alici.<br />

La pizza romana, intesa come<br />

pizza tonda leggera e sottile, sulla<br />

scorta della tradizionale pizza al<br />

taglio, punta sulla fantasia e il<br />

gusto combinando moltissimi tipi<br />

di ingredienti.<br />

La pizza da sempre è un piatto in<br />

evoluzione e rinnovamento, così la<br />

stessa pizza romana puntando su<br />

impasti ad alta digeribilità e ricette<br />

creative, si propone come prodotto<br />

gustoso, molto digeribile ed<br />

equilibrato, come vuole la conti-


nua ricerca A.P.I.<br />

<strong>Pizza</strong> al taglio<br />

Sempre di Roma è la tradizione<br />

della pizza al taglio o pizza in teglia.<br />

La ricetta prevede che la pasta<br />

lievitata venga stesa, condita e<br />

cotta in grandi teglie di metallo<br />

(tonde o rettangolari). Una volta<br />

sfornata, la pizza in teglia, venduta<br />

appunto in tranci al “taglio”, viene<br />

esposta in vetrina per allettare i<br />

clienti che possono anche<br />

comprarla a peso.<br />

Questa varietà di pizza, come<br />

sapranno i romani, è anche diffusa<br />

nelle panetterie.<br />

Come molti sapranno la pizza in<br />

teglia non viene consumata al<br />

momento, come la pizza al piatto,<br />

e talvolta deve anche essere riscaldata.<br />

Per questo motivo viene<br />

impastata con impasti più acquosi,<br />

in modo che la pizza non si secchi:<br />

ideali per questo aspetto sono le<br />

farine forti che, con appositi procedimenti<br />

di impasto, trattengono<br />

molta acqua.<br />

<strong>Reportage</strong><br />

<strong>Pizza</strong> alla Pala<br />

Nel variegato mondo delle pizze<br />

d’Italia c’è anche la famosa pizza<br />

alla pala che, come la pizza in<br />

teglia, è di grandi dimensioni e<br />

messa in vetrina una volta cotta;<br />

diversamente dalla pizza in teglia è<br />

cotta sul piano del forno. Una delle<br />

sue varianti è la pizza al metro.<br />

<strong>Pizza</strong> Napoletana STG<br />

La pizza tonda fatta secondo la<br />

tradizione napoletana ha ricevuto<br />

7


8<br />

<strong>Reportage</strong><br />

da un anno circa la denominazione<br />

di specialità tradizionale garantita<br />

(S.T.G.). Ovviamente per fregiarsi<br />

del marchio le pizzerie (non solo<br />

napoletane, ma anche quelle che<br />

lavorano alla napoletana) dovranno<br />

essere certificate dagli organi<br />

competenti. Questi sono la<br />

Certiquality SRL, la DNV Det<br />

Norske Veritas Italia e l’ISMECERT.<br />

La pizza napoletana si presenta<br />

morbida e dai bordi alti (cornicione).<br />

Nell’impasto classico napoletano<br />

non è consentito alcun tipo di<br />

grasso. Per essere S.T.G, poi,<br />

<strong>Pizza</strong> al Taglio<br />

occorre seguire un rigido<br />

disciplinare che decreta<br />

ingredienti, forma, tempi di<br />

lievitazione e cottura (la<br />

cottura è assolutamente in<br />

forno). Possono essere STG<br />

solo la <strong>Pizza</strong> marinara (con<br />

passata di pomodoro,<br />

aglio, origano e olio di<br />

oliva) e la <strong>Pizza</strong> Margherita<br />

classica (con passata di<br />

pomodoro, fior di latte o<br />

mozzarella di bufala, basilico<br />

e olio d’oliva).<br />

<strong>Pizza</strong> Genovese<br />

Molto soffice e gustosa è la<br />

pizza genovese, una pizza<br />

in teglia dalla pasta alta e<br />

morbida<br />

la cui<br />

ricetta<br />

deriva dalla<br />

focaccia genovese;<br />

viene fatta<br />

con farina di<br />

grano tenero,<br />

acqua, sale, lievito<br />

di birra e, in<br />

alcuni casi, latte.<br />

Quando la pasta<br />

è lievitata, è<br />

stesa con le mani<br />

direttamente<br />

nella teglia e<br />

cotta in forno,<br />

preferibilmente<br />

a legna.<br />

Panzerotti<br />

Una specialità molto diffusa<br />

nell’Italia meridionale è il panzerotto.<br />

A Napoli parliamo precisamente<br />

di pizza chiusa, una pizza<br />

condita e richiusa su se stessa<br />

(calzone se in forno, pizza fritta se<br />

cotta nell’olio bollente). Una varietà<br />

molto simile la si gusta in Puglia;<br />

ci sono delle variazioni nell’impasto,<br />

ma il panzerotto, al forno e<br />

fritto, può essere tranquillamente<br />

assimilato al calzone e alla pizza<br />

fritta.<br />

Varietà di panzerotti sono presenti<br />

anche in Calabria. La tradizione<br />

vuole che le famiglie, oltre al pane,<br />

Panzerotti


facessero la pitta chjina (pitta<br />

ripiena, dove pitta è un nome<br />

generale per una forma di pane).<br />

L’aspetto è quello della pizza chiusa,<br />

formata da due strati di pasta<br />

con il ripieno al loro interno (generalmente<br />

sugo di pomodoro più<br />

altri condimenti).<br />

Anche la Sardegna ha il suo panzerotto:<br />

parliamo della panada, una<br />

pizza morbida e spessa che viene<br />

farcita in modo molto variegato:<br />

pomodori, melanzane, zucchine,<br />

funghi, carne d’agnello, pesci<br />

(molto apprezzata è la variante<br />

alle anguille).<br />

La ricetta originale della panada<br />

descrive la procedura finale di<br />

cottura del panzerotto in questi<br />

termini: una volta completata la<br />

cottura in forno a legna la panada<br />

va unta con un filo di olio extravergine<br />

bollente e poi lasciata<br />

riposare.<br />

Tra i tipi di pizza chiusa c’è quella<br />

siciliana. In Sicilia ci sono diverse<br />

ricette tradizionali, a Catania<br />

molto diffusa e conosciuta è la<br />

Scacciata. È un prodotto che viene<br />

fatto soprattutto nel periodo<br />

natalizio o per le ricorrenze speciali<br />

: si tratta di un prodotto in cui c’è<br />

un primo strato di impasto, tuma e<br />

acciughe, oppure patate salsiccia<br />

broccoli , pepe nero , pomodoro ,<br />

tuma; il panzarotto è poi chiuso<br />

con un secondo strato di impasto,<br />

spennellato di Panada<br />

uovo e<br />

infornato.<br />

A Palermo abbiamo<br />

lo sfinciuni:<br />

altro non è che<br />

una focaccia<br />

morbida guarnita<br />

con cipolla,<br />

caciocavallo,<br />

pomodoro e<br />

pangrattato; in<br />

Provincia di<br />

Siracusa, in<br />

particolare nei<br />

comuni di<br />

Solarino e Sortino, la ricetta tipica<br />

è quella del pizzòlu, una sorta di<br />

pizza tonda farcita; in provincia di<br />

Messina c’è, invece, il piduni, un<br />

piccolo calzone fritto o al forno<br />

ripieno di verdure.<br />

Non va dimenticata la focaccia alla<br />

messinese, cotta in teglia e guarnita<br />

con verdure, formaggio, pomodoro<br />

e acciughe.<br />

Sempre in provincia di Catania (nei<br />

comuni di Zafferana Etnea e a<br />

Viagrande) la tradizione culinaria<br />

vanta la “pizza siciliana”, un calzone<br />

fritto fatto con una pasta<br />

morbida ripiena di formaggio,<br />

acciughe, funghi porcini.<br />

Focaccia<br />

Un prodotto da forno molto diverso<br />

dalla pizza, ma che possiamo<br />

<strong>Reportage</strong><br />

sempre annoverare fra le “sorelle”<br />

della pizza è la focaccia. La focaccia<br />

è un prodotto diffuso in molte<br />

regioni, dove cambia per consistenza<br />

e ingredienti nell’impasto.<br />

La focaccia tipica barese è un<br />

prodotto diffuso in tutta la rPuglia<br />

e prodotta e venduta abitualmente<br />

nei panifici.<br />

La ricetta più antica descrive i<br />

seguenti passaggi: l’impasto della<br />

focaccia si ottiene amalgamando<br />

semola rimacinata, patate lesse,<br />

sale, lievito e acqua, così da ottenere<br />

un impasto lievitato piuttosto<br />

elastico. Il tutto va poi condito<br />

e cotto, preferibilmente in forno a<br />

legna, in una teglia rotonda ben<br />

unta con olio di oliva.<br />

L’olio viene anche versato sulla<br />

superficie della focaccia insieme al<br />

condimento che può variare in tre<br />

9


10<br />

<strong>Reportage</strong><br />

modi: pomodori freschi e olive<br />

nere, oppure fettine di patate<br />

(focacce alle patate) che ricoprono<br />

tutta quanta la superficie superiore<br />

della focaccia. Infine, c’è la<br />

focaccia bianca, condita con sale<br />

grosso e rosmarino.<br />

Ovviamente prestandosi come<br />

tutti i prodotti da forno a modifiche<br />

fantasiose, oggi ci sono tantissimi<br />

condimenti alternativi a quelli<br />

tipici della tradizione: peperoni,<br />

melanzane, cipolle, affettati,<br />

funghi etc etc.<br />

Al termine della cottura, la foccia si<br />

presenta più alta e soffice della<br />

pizza con un’altezza di 1-3 cm. Va<br />

gustata calda per assaporarne<br />

appieno la fragranza. Fredda,<br />

tende ad indurirsi.<br />

Piada<br />

Tra i prodotti da forno ci sono<br />

anche le spianate come la notissima<br />

piadina romagnola.<br />

Questo prodotto gastronomico,<br />

che s’è diffuso in tutta quanta l’Italia<br />

grazie alla sua versatilità, si<br />

ottiene da un impasto per sfoglia<br />

di farina di frumento, strutto (o<br />

olio di oliva), sale e acqua.<br />

La spianata è<br />

tradizionalmente<br />

cotta su un piatto<br />

di terracotta,<br />

detto teglia<br />

Focaccia<br />

(teggia in romagnolo),<br />

ma oggi più comunemente<br />

va cotta su piastre di metallo oppure<br />

su lastre di pietra refrattaria.<br />

Cibo per le famiglie povere, oggi<br />

gustosissima pietanza in pub,<br />

pizzerie, bar vanta l’inserimento<br />

nell’elenco dei prodotti agroalimentari<br />

tradizionali italiani della<br />

regione Emilia-Romagna.<br />

La piada (o piadina) è un cibo tipico<br />

della cucina di Forlì, Cesena,<br />

Rimini, Ravenna, ma la si può ritrovare<br />

anche nella cucina tradizionale<br />

del Montefeltro, nella provincia<br />

di Pesaro e Urbino e di Ferrara e<br />

nella Repubblica di San Marino.<br />

Ci sono però delle differenze tra<br />

Piadina<br />

città e città: mentre la piadina forlivese,<br />

cesenate e ravennate è più<br />

spessa (con un sapore e una consistenza<br />

che ricorda maggiormente<br />

il pane) nel riminese è molto sottile.<br />

La piada pesarese, chiamata<br />

anche crescia o crostolo nell’entroterra,<br />

è sfogliata.<br />

Già gli antichi Romani conoscevano<br />

questa forma di “pane”, ma la<br />

prima testimonianza scritta della<br />

piadina risale all’anno 1371: nella<br />

“Descriptio Romandiolae”, il cardinal<br />

Legato Anglico de Grimoard,<br />

scrive la sua prima ricetta formalizzata:<br />

“Si fa con farina di grano<br />

intrisa d’acqua e condita con sale.<br />

Si può impastare anche con il latte<br />

e condire con un po’ di strutto”.<br />

Cosa significa piada, invece?<br />

L’etimologia non è certa: alcuni<br />

associano la parola al termine<br />

greco “placùs”, che significa


focaccia.<br />

A ben vedere la piada citata nel<br />

1371 nella “Descriptio<br />

Romandiole” è più somigliante ad<br />

una focaccia che alla piada sottile<br />

di oggi.<br />

Infatti, è dal Cinquecento che<br />

inizia a prendere il suo spessore<br />

più sottile e si iniziano ad impastare<br />

anche farine non nobili come<br />

spelta, fava, ghianda, crusca,<br />

sarmenti, mais, ecc.<br />

Sicuramente la radice del nome<br />

pi-ada si riscontra in molte altre<br />

lingue, e se ben ci fate caso si<br />

accorda anche alla radice di pi-zza.<br />

In ebraico abbiamo “pat” che<br />

significa “pagnotta” o “pezzetto”,<br />

o “pita” che indica il pane in<br />

generale.<br />

La piada può essere mangiata al<br />

posto del pane per accompagnare<br />

qualsiasi piatto, ma tradizionalmente<br />

va gustata piegata a metà<br />

e farcita in vario modo: con rucola<br />

e formaggio squacquerone, con<br />

pezzi di salsiccia cotti alla brace o<br />

alla piastra e cipolla; con affettati<br />

vari di suino; con la porchetta;<br />

con le verdure gratinate.<br />

Non mancano le varianti moderne<br />

dolci, dove la piadina è cosparsa<br />

<strong>Reportage</strong><br />

di crema gianduia, confetture o<br />

Nutella.<br />

Spianata Sarda<br />

Simile alla piada, ma più sfogliata e<br />

abbrustolita, è la Spianata della<br />

Sardegna, un pane di forma rotonda<br />

che viene prodotta con gli stessi<br />

ingredienti del pane Carasau<br />

(semola di grano duro, acqua e<br />

lievito naturale).<br />

La spianata può sostituire il pane,<br />

può essere consumata per accompagnare<br />

altri cibi oppure può essere<br />

consumata farcita, con salumi e<br />

formaggi.<br />

La curiosità storica<br />

Le origini di tutte le pizze e focacce e spianate italiane sono comuni e risalgono all’invenzione del “pane”. La<br />

panificazione si deve agli Egizi, che intorno al 3000 a.C. scoprirono la lievitazione e riuscirono a controllarla: essi<br />

notarono che l’impasto di acqua e farina, se non cotto subito, era posseduto da una “strana forza” che lo<br />

gonfiava e poi lo guastava. È facile immaginare che qualcuno provò a cuocere quella pasta gonfia e non ancora<br />

inacidita e fu così che inventò il pane lievitato, più morbido e digeribile.<br />

Già intorno all’anno 1000 a.C. in Egitto esistevano almeno 40 tipi di pane; in Grecia 60. Sempre in Egitto nacque<br />

il mestiere del fornaio che produceva il pane ritenuto così prezioso da essere moneta di scambio.<br />

Gli Egizi inventarono anche il forno: erano a forma di cono e al loro interno veniva acceso il fuoco, mentre sulle<br />

pareti esterne erano poggiati i panetti. In seguito si pensò di dividere l’antro del forno in due sezioni, nella parte<br />

inferiore si alimentava la fiamma, mentre nella superiore venivano posti i panetti.<br />

A Roma i fornai (i “pistores”) comparvero nel II secolo a.C.: erano schiavi greci, che portarono nella capitale<br />

questa tecnica. Nel 100 a.C. si contavano già più di 200 forni per il pane.<br />

Forme di pane di sagoma tonda e bassa, antenate della pizza e delle pizze in genere, erano presenti già nel 997;<br />

lo sappiamo grazie al Codice di Gaeta (Codex cajetanus) in cui appare il termine “piza”.<br />

11


12<br />

<strong>Reportage</strong><br />

Cereali: Alta la domanda,<br />

bassa l’offerta<br />

I l<br />

2011 si prospetta come un anno<br />

ad altissimo rischio di rincari per<br />

le principali risorse agricole. La<br />

preoccupazione dei consumatori è<br />

che l’aumento delle materie prime<br />

si trasferisca in breve tempo sulle<br />

farine e di conseguenza su pane,<br />

pasta e prodotti da forno.<br />

Alla luce di questa situazione <strong>Pizza</strong><br />

<strong>Italian</strong> <strong>Food</strong> ha deciso di intervistare<br />

Renato Colagrande, esperto<br />

del settore, per poter disegnare<br />

con lui un quadro della situazione<br />

e offrire uno scenario possibile ai<br />

nostri lettori.<br />

Colagrande, lei opera nella compravendita<br />

di granaglie tra cui il grano<br />

tenero, materia prima per l’industria<br />

molitoria, ci aiuta a presentarla<br />

ai nostri lettori, precisando in<br />

cosa consiste il suo lavoro e la sua<br />

specializzazione nel settore?<br />

- Sono un broker di cereali, ossia<br />

informo, aggiorno, offro, consiglio<br />

e propongo gli acquisti della materia<br />

prima a tutta la filiera cerealicola.<br />

I miei strumenti di lavoro spaziano<br />

dai costanti rapporti con gli<br />

operatori del settore nazionali ed<br />

internazionali, agli strumenti<br />

Renato<br />

Colagrande<br />

Broker nella<br />

filiera<br />

cerealicola<br />

tecnici: mercati telematici in real<br />

time che mi permettono di essere<br />

sempre aggiornato sull’andamento<br />

del mercato.<br />

Ci può dare una fotografia della<br />

situazione del mercato in questo<br />

momento e se possibile sottolineare<br />

in particolare la situazione per


quanto riguarda i grani necessari a<br />

realizzare le farine tecniche per<br />

pizzeria?<br />

- Il clima ha creato enormi stravolgimenti<br />

e danni ai raccolti mondiali.<br />

La siccità in Russia ha ridotto la<br />

raccolta della campagna cerealicola<br />

2010 di circa 400.000.000 (quattrocento<br />

milioni) di quintali<br />

costringendo la Russia non solo a<br />

porre il veto all’esportazione sino<br />

alla prossima campagna 2011, ma<br />

addirittura a diventare “compratrice”,<br />

per questa campagna,<br />

di circa 50 milioni di<br />

quintali; il raccolto della<br />

Germania, quello australiano<br />

e canadese sono stati<br />

declassato in buona parte<br />

da grano panificabile a<br />

grano per uso zootecnico,<br />

in quanto il peso specifico,<br />

la proteina e quindi anche il<br />

glutine, il W e l’Hagberg<br />

sono risultati decisamente<br />

non congrui per l’utilizzo<br />

molitorio.<br />

Inoltre le enormi difficoltà<br />

del Maghreb (Tunisia,<br />

Algeria e Marocco) hanno<br />

imposto a questi Paesi di<br />

effettuare enormi acquisti<br />

di grano tenero panificabile, pianificandoli<br />

sino alla prossima campagna<br />

cerealicola. La sola Algeria<br />

nell’ultimo tender svoltosi questa<br />

settimana (gara di acquisto internazionale)<br />

ha acquistato 7.500.000<br />

quintali da dato ufficiale per il<br />

fabbisogno di Marzo ed Aprile ed<br />

ancora ieri (26/01/2011) ne ha<br />

acquistati altri 8 milioni di quintali.<br />

Inoltre l’Egitto maggiore e storico<br />

importatore mondiale di grano<br />

tenero, acquista dal mondo tra i 2<br />

e i 4 milioni di quintali al mese. Da<br />

fonti internazionali si prevede che<br />

debba acquistare un enorme<br />

quantitativo (si parla di oltre 15<br />

milioni di quintali) per sedare le<br />

rivolte interne. E con questo<br />

scenario i Fondi aggrediscono il<br />

mercato cartaceo portando al rialzo<br />

il mercato fisico (i futures sul<br />

Matif e sul mese di maggio sono<br />

chiamati a 270/277 per il grano<br />

tenero standard) che in proiezione<br />

porta la materia prima base tra i<br />

315/320 € la tonnellata metrica +<br />

IVA. E non dimentichiamoci che<br />

l’India e la Cina (complessivamente<br />

2 miliardi di abitanti) hanno<br />

sempre più bisogno di materie<br />

<strong>Reportage</strong><br />

prime.<br />

Per quanto concerne l’offerta<br />

mondiale di grani teneri idonei al<br />

settore pizzeria, sono un segmento<br />

di nicchia, ma lo scenario si<br />

legge ugualmente da quanto<br />

suddetto: i principali grani di utilizzo<br />

sono moderatamente disponibili<br />

sul mercato a prezzi che rispetto<br />

l’anno scorso sono aumentati<br />

ad oggi del 90% e lo scenario porta<br />

ad immaginare che la corsa al rialzo<br />

non si fermi qui.<br />

La sua personale esperienza<br />

le permette di intuire il<br />

futuro prossimo di questa<br />

situazione?<br />

- È difficile. Teoricamente<br />

sino al nuovo raccolto i<br />

prezzi non possono che<br />

aumentare, anche perché<br />

si vocifera di un blocco<br />

dell’esportazione francese<br />

verso i paesi non comunitari<br />

proprio a dimostrazione<br />

che la materia prima scarseggia.<br />

Se poi guardiamo<br />

agli stock finali mondiali<br />

che saranno bassissimi, se<br />

guardiamo ai Paesi emergenti<br />

che chiedono sempre<br />

più merce, se guardiamo come si è<br />

modificato il clima mondiale, se<br />

analizziamo i primi dati di semina<br />

in Russia che porteranno la raccolta<br />

2011 a 850/870 milioni di quintali<br />

di cereali, con una riduzione di 120<br />

milioni di quintali rispetto al 2009,<br />

è veramente difficile essere<br />

ottimisti!<br />

13


14<br />

Eventi Fiere Esposizioni<br />

Campionati<br />

Un 2011 all’insegna degli eventi pizza<br />

Il pizzaiolo d’oggi ha molte possibilità<br />

di approfondire temi e aspetti<br />

del suo lavoro uscendo dalla routine<br />

della pizzeria e visitando tutte<br />

quelle occasioni, come fiere e<br />

manifestazioni, che possono<br />

metterlo a contatto con i colleghi<br />

o con altri professionisti del<br />

comparto.<br />

Per questo motivo abbiamo pensato<br />

che una rassegna dei maggiori<br />

eventi che si tengono in Italia fra<br />

fiere, convegni e gare a firma API<br />

possa essere uno strumento utile<br />

a tutti quei soci che hanno voglia di<br />

vivere nuove esperienze, per conoscere<br />

e mettersi in gioco.<br />

Partiamo con le fiere di settore,<br />

mese per mese: sono allestite nelle<br />

maggiori città italiane e nei più<br />

grandi poli fieristici, quasi sempre<br />

con scadenza annuale o biennale.<br />

Grazie a questi eventi i pizzaioli<br />

possono recepire le novità e trovare<br />

soluzioni ai problemi del proprio<br />

lavoro. Riportiamo una descrizione<br />

sintetica di tutte quelle che si<br />

terranno nel 2011.<br />

Sigep dal 22 al 26 gennaio<br />

Il Sigep (Salone Internazionale<br />

Gelateria, Pasticceria e<br />

Panificazione Artigianali) si tiene<br />

ogni anno a gennaio. Questa del<br />

2011 è la trentaduesima edizione.<br />

Il cuore della fiera è il settore della<br />

gelateria e del dolciario, ma ha<br />

ampissimi spazi anche l’arte bianca.<br />

Gli stand sono catalizzatori di<br />

buyer e professionisti del settore.<br />

Raggiungere il Sigep è abbastanza<br />

semplice anche per l’ottima organizzazione<br />

dei mezzi ; vengono<br />

annualmente predisposti treni<br />

speciali ed esiste la stazione di<br />

linea (milano- bari) interna alla<br />

fiera e distante 50 metri<br />

dall´ingresso sud della<br />

manifestazione.<br />

Inoltre il quartiere fieristico di<br />

Rimini è ben servito da un servizio<br />

di bus di linea che partono dalla<br />

stazione ferroviaria Rimini<br />

Centrale.<br />

Mia dal 19 al 22 febbraio<br />

La fiera leader nel settore dei<br />

consumi alimentari extra domestici<br />

è il MIA, il grande appuntamento<br />

per gli operatori di pizzerie,<br />

ristoranti, bar. Mia sta per Mostra<br />

Internazionale dell’Alimentazione<br />

e si inserisce nel fomat della fiera<br />

SAPORE di Rimini. La manifestazione<br />

è visitata da buyer GDO e<br />

buyer esteri e offre molti spunti<br />

per i pizzaioli che decidono di visitarla.<br />

Non solo per l’esposizione di<br />

attrezzature e materie prime, ma<br />

anche per gli eventi organizzati.<br />

Ad esempio anche quest’anno il<br />

Centro Studi FIPE (Federazione<br />

<strong>Italian</strong>a Pubblici Esercizi) nella<br />

conferenza di apertura della fiera<br />

esporrà i dati commentati di un’interessante<br />

indagine sui consumi e<br />

sulle tendenze del prossimo futuro<br />

nel campo dell’alimentazione fuori<br />

casa. Info: www.saporerimini.it<br />

Mostra Tirreno CT dal 6 al 10<br />

marzo<br />

La manifestazione, giunta<br />

quest’anno alla 31° edizione, è tra<br />

le più qualificate del settore. Si<br />

svolge con cadenza annuale presso<br />

la Fiera Internazionale di Marina<br />

di Carrara. I settori merceologici<br />

della Tirreno C.T. coprono tutto il<br />

panorama dell’ospitalità e cioè:<br />

prodotti e attrezzature e servizi<br />

per ristoranti, alberghi, bar, pasticcerie,<br />

pizzerie, panificatori,<br />

gelatieri.<br />

Sana dall’8 all’11 settembre<br />

SANA nasce nel 1989 come Salone<br />

dell’Alimentazione Naturale e<br />

negli anni ha abbracciato diversi<br />

settori legandoli al tema della<br />

sostenibilità e dell’ambiente.<br />

Obiettivo della fiera è mettere in


luce il buon vivere anche attraverso<br />

l’alimentazione frutto di studio,<br />

ricerca, rapporto sano con<br />

l’ambiente.<br />

Punto di forza del SANA è l’Osservatorio<br />

permanente sui consumi e<br />

i comportamenti degli italiani<br />

diretto da Giampaolo Fabris, che<br />

fornisce sempre indicazioni sui<br />

trend di consumo. Al sana c’è<br />

anche la pizza, con lo spazio<br />

BIOpizza che prevede workshop e<br />

seminari su come si prepara la<br />

pizza biologica.<br />

Mippp - Salone pane, pasta e<br />

pizza dal 21 al 25 ottobre<br />

Il Mippp è il salone dedicato ai<br />

prodotti derivanti dai cereali, il<br />

pane, la pasta e la pizza. La fiera è<br />

biennale e quest’anno si terrà dal<br />

21 al 25 ottobre come sempre all’interno<br />

del format espositivo di<br />

HOST di Milano (fiera sull’ospitalità<br />

e sulla ristorazione).<br />

Al MIPPP vengono presentate<br />

attrezzature (banchi di lavorazione,<br />

armadi di stoccaggio e per il<br />

mantenimento della temperatura,<br />

macchine per pasta oltre ad accessori<br />

e strumenti per la lievitazione,<br />

refrigerazione e cottura).<br />

I campionati di bakery e pizza<br />

animano gli stand e presentano ai<br />

titolari di panetterie e pizzerie, le<br />

ultimissime su materie prime e<br />

impasti.<br />

Exposudhotel<br />

Nell’Italia centromeridionale il<br />

punto di riferimento nel panorama<br />

delle fiere dedicate all’Ho.re.ca è<br />

Exposudhotel, presso la Mostra<br />

d’Oltremare di Napoli. È la maggiore<br />

rassegna dedicata ad hotel,<br />

ristoranti e catering nell’Italia<br />

meridionale. Come in altre fiere<br />

sono presenti espositori di prodotti<br />

e servizi per gli operatori alberghieri<br />

e ristoratori e largo spazio è<br />

dato alla pizza e al mondo delle<br />

pizzerie.<br />

Le gare<br />

Come accennato ad inizio articolo,<br />

un momento importante di<br />

confronto per dialogare con i<br />

propri colleghi, fare nuove amicizie<br />

e ritrovare vecchie conoscenze<br />

sono le gare.<br />

Grazie alle gare non c’è solo, per i<br />

lpizzaiolo concorrente, lo stimolo<br />

a dare il massimo, ma c’è anche un<br />

grande arricchimento professionale<br />

e umano.<br />

Con l’incontro di tante esperienze<br />

di lavoro diverse c’è sempre qualcosa<br />

da imparare.<br />

Il lato giocoso e festaiolo dei<br />

campionati, infine, danno ai pizzaioli,<br />

anche a chi non vince, una<br />

grande gratificazione.<br />

Ecco alcuni campionati storici da<br />

non perdere, organizzati dalle<br />

sede regionali A.P.I.<br />

15


16<br />

Campionato Mondiale di <strong>Pizza</strong><br />

Piccante<br />

Il Campionato Nazionale di <strong>Pizza</strong><br />

Piccante nasce nel 1999 da un<br />

progetto del vice presidente nazionale<br />

API, e organizzatore<br />

Francesco Matellicani in collaborazione<br />

con il presidente della<br />

Accademia <strong>Italian</strong>a del<br />

Peperoncino Enzo Monaco e della<br />

Associazione Pizzerie <strong>Italian</strong>e -<br />

Sezione Calabria. Una organizzazione<br />

che si interessa di gastronomia<br />

e formazione, con lo scopo di<br />

approfondire e diffondere la<br />

Cultura della <strong>Pizza</strong>.<br />

Si tiene da oltre dieci anni nei mesi<br />

invernali, fra ottobre e dicembre a<br />

Scalea. Info: www.scuoladipizza.it<br />

Campionato Nazionale di <strong>Pizza</strong><br />

al Pesce<br />

Il 7° Campionato Nazionale di <strong>Pizza</strong><br />

al Pesce si terrà il 28 e 29 marzo<br />

presso il teatro tenda “Terrazza<br />

Ulisse” a Catania. Il Campionato di<br />

<strong>Pizza</strong> al Pesce ha inizio nel 2004. La<br />

scelta del tema dell’evento scaturisce<br />

da un’accurata indagine di<br />

mercato e dalla sensibilità per la<br />

nostra terra e le sue principali<br />

risorse, quale la pesca. La<br />

competizione è sempre aperta a<br />

tutti i pizzaioli e alle associazioni di<br />

categoria e premia la pizza di qualità<br />

ai sapori del mare: è un’occasione<br />

unica nel suo genere, creata per<br />

confrontarsi ed incontrare colleghi<br />

ed amici.<br />

Info: www.pizzasicilia.it<br />

Campionato Terra Sarda<br />

Il Campionato Terra Sarda si distingue<br />

per lo stile inconfondibile della<br />

cucina sarda, che trae gusti e<br />

profumi dalla sua terra e soprattutto<br />

dal suo limpido e pescoso<br />

mare. La gara che si tiene annualmente<br />

in provincia di Sassari,<br />

segna un’importante tappa nella<br />

diffusione della cultura della pizza<br />

in questa regione.<br />

Quest’anno la gara si terrà il 4 aprile<br />

presso la Pizzeria 3V di Ottava<br />

(SS). Info: www.accademiapizzasardegna.it<br />

Campionato <strong>Italian</strong>o Assoluto<br />

di <strong>Pizza</strong><br />

Assoluto è il termine perfetto per<br />

descrivere questo campionato<br />

perché è assolutamente unico nel<br />

suo genere: assolutamente professionale,<br />

assolutamente<br />

ben organizzato, assolutamente<br />

divertente, assolutamente importante<br />

per il mondo pizza e mai, mai<br />

scontato, perché ogni anno riserva<br />

qualche novità. L’essenza di una<br />

gara è quella di far sfidare dei<br />

partecipanti, ma una gara di pizza<br />

come questa riserva qualcosa in<br />

più, una “macchina perfetta”<br />

messa in piedi da un’associazione<br />

prestigiosa come API, affinché la<br />

pizza, la professionalità e il divertimento<br />

siano protagonisti.<br />

Nel 2011 il Campionato assoluto di<br />

pizza si terrà nel mese di maggio<br />

Coppa del Mondo di pizza per<br />

Squadre Nazionali<br />

È da sette anni che l’A.P.I. raduna<br />

pizzaioli da tutto il mondo, anni di<br />

gara e divertimento: la Coppa del<br />

Mondo di <strong>Pizza</strong> per Squadre<br />

Nazionali è un successo grazie a<br />

tutti i partecipanti provenienti da<br />

tutti gli angoli della terra come<br />

Italia, Spagna, Sri Lanka, Germania,<br />

Francia, Australia, Cipro,<br />

Afghanistan, Usa, Egitto,<br />

Inghilterra, Belgio, Romani,<br />

Brasile, Olanda, Bangladesh. Tante<br />

bandiere, tante lingue l’una contro<br />

l’altra in gara, ma unite nella grande<br />

allegria e partecipazione.<br />

Questa Coppa è una festa internazionale<br />

dedicata alla pizza nel<br />

mondo. Anche questo campionato<br />

A.P.I. si terrà nel mese di maggio.


18<br />

La <strong>Pizza</strong><br />

nel Mondo<br />

Apriamo un nuova rubrica che vuol essere una finestra sul panorama internazionale<br />

della pizza.<br />

È importante conoscere il peso che ha questo prodotto nello stile di vita di<br />

altre nazioni e nella loro economia. Infatti, moltissimi pizzaioli sono soliti<br />

vivere e lavorare per alcuni periodi all’estero, talvolta per spirito d’avventura,<br />

per fare nuove esperienze, per testare un nuovo mercato, o perché<br />

hanno trovato migliori condizioni di guadagno.<br />

Iniziamo questo viaggio con un resoconto dell’esperto Dario Di Norscia che<br />

illustrerà il mondo pizza nella vicina Francia.<br />

Focus sul mercato Francese.<br />

La pizza rappresenta uno “spicchio”<br />

importante dell’alimentazione<br />

dei nostri cugini d’oltralpe.<br />

Difatti le statistiche riportano un<br />

consumo pro-capite annuo di ben<br />

12kg contro i 7kg riscontrabili in<br />

Italia. Che i francesi abbiano un<br />

vero e proprio debole è cosa certa,<br />

visti i fatti. Ma che pizza<br />

mangiano?<br />

Il panorama è vario: sicuramente si<br />

riscontra la presenza massiccia di<br />

catene quali <strong>Pizza</strong> Hut e similari,<br />

pizzerie pseudo italiane gestite<br />

non sempre in modo impeccabile<br />

(per usare un eufemismo) ed infine<br />

c’è anche la presenza di pizzerie<br />

tradizionali italiane talvolta anche<br />

di alta qualità.<br />

La cosa certa è che il mercato francese<br />

è caratterizzato da una forte<br />

concorrenza, cosa sicuramente<br />

positiva, in quanto stimola al conti-<br />

nuo miglioramento.<br />

Già da qualche anno, infatti, sono<br />

andate sviluppandosi fiere, eventi,<br />

gare, scuole ed attività di promozione,<br />

tutte incentrate sulla necessità<br />

di migliorare l’offerta della<br />

<strong>Pizza</strong> <strong>Italian</strong>a di qualità.<br />

Nel 2005 sono partite le attività di<br />

promozione di pizza PIQuDi (<strong>Pizza</strong><br />

<strong>Italian</strong>a alta Qualità e Digeribilità)<br />

curate dall’API in collaborazione<br />

con Molino IAQUONE puntando<br />

alla cooperazione con CARNIATO<br />

EUROPE, il più importante importatore<br />

e distributore di prodotti<br />

italiani di qualità per la ristorazione<br />

<strong>Italian</strong>a, per ciò che concerne il<br />

contatto capillare con il tessuto<br />

ristorativo.<br />

Il connubio, concretizzatosi ormai<br />

da anni, fornisce un aiuto notevole


alla causa della <strong>Pizza</strong> <strong>Italian</strong>a di<br />

qualità.<br />

Sul mercato riscontriamo attivi già<br />

da vari anni soggetti che lavorano<br />

per la promozione della pizza.<br />

Troviamo l’APF (www.pizzerias.<br />

asso.fr) l’Associazione Pizzerie<br />

Francesi con le loro scuole, oppure<br />

la scuola di Luigi Smine di Dijon.<br />

Per quanto riguarda<br />

IL MERCATO FRANCESE IN CIFRE<br />

Il mercato francese della pizza è<br />

in costante evoluzione e crescita.<br />

Lo confermano i dati della società<br />

Gira Sic Conseil che fornisce<br />

alcune cifre aggiornate sul numero<br />

di pizzerie sul territorio e sulla<br />

quantità di prodotto consumata.<br />

I punti vendita in Francia sono<br />

circa 20.000 e producono un<br />

fatturato di 3 miliardi di euro in<br />

tutto il Paese; le recenti indagini<br />

dell’istituto confermano che la<br />

pizza è attualmente uno degli<br />

alimenti più apprezzati dai francesi,<br />

non solo tra i più giovani.<br />

Ogni francese consuma 12 chili di<br />

pizza all’anno, più degli italiani, e<br />

poco meno degli Americani, che<br />

sono in assoluto i più voraci, con<br />

13 chili pro capite. Affianco al<br />

consumo in pizzeria e a casa, ci<br />

sono 6.000 furgoni ambulanti,<br />

dotati di forno, le panetterie, le<br />

rosticcerie e i distributori automatici<br />

che sfornano pizza.<br />

PARIZZA<br />

La mostra Parizza, a cui parteciperanno<br />

API e Molino IAQUONE<br />

nello stand istituzionale<br />

CARNIATO EUROPE, è una fiera<br />

esclusivamente dedicata all’offerta<br />

della pizza e del food italiano.<br />

France <strong>Pizza</strong>, <strong>Pizza</strong>.fr e l’Association<br />

des Pizzerias Françaises<br />

sostengono l’organizzazione di<br />

questo evento. Come dice Julien<br />

Panet, presidente dell’APF e<br />

Managing Editor di Francia <strong>Pizza</strong><br />

La <strong>Pizza</strong><br />

nel Mondo<br />

«Il mercato della pizza in Francia<br />

ha bisogno di uno “spettacolo da<br />

godere”, di una vera identità e di<br />

una maggiore visibilità. Sono<br />

lieto di aderire a Parizza<br />

Sandwich & Snack, dove sono<br />

espresse le tendenze più dinamiche<br />

dei nuovi consumatori. I cibi<br />

italiani hanno ora il vento in<br />

poppa». Parizza riunirà più di 80<br />

espositori e proporrà conferenze<br />

e dimostrazioni di cottura.<br />

Info: www.parizza.com<br />

19


20<br />

La <strong>Pizza</strong><br />

nel Mondo<br />

l’informazione c’è la rivista France<br />

<strong>Pizza</strong>, e sul fronte delle mostre s’è<br />

consolidato l’evento fieristico<br />

<strong>Pizza</strong>&Pasta poi divenuto da<br />

quest’anno Parizza. Non mancano<br />

le squadre di pizzaioli, come la<br />

Nazionale francese <strong>Pizza</strong>ioli<br />

Acrobati.<br />

È evidente come la parte più vitale<br />

dell’imprenditoria del mondo<br />

pizza francese voglia rivalutare il<br />

prodotto pizza differenziandosi da<br />

chi offre qualità scadente.<br />

<strong>Pizza</strong> Al Taglio alla Romana.<br />

A questo proposito osserviamo un<br />

fenomeno che sta dilagando in<br />

Francia ed in Belgio: la <strong>Pizza</strong> al<br />

Taglio alla Romana.<br />

Nel gennaio 2005 nasce la prima<br />

pizzeria al Taglio alla Romana a<br />

Bruxelles (Belgio di lingua francese)<br />

e contro i pronostici di tutti gli<br />

esperti che ritenevano questo tipo<br />

di pizza non adatto al mercato,<br />

dopo un paio di anni di “incubazione”<br />

sono arrivati i primi successi.<br />

Sono nate decine di altre pizzerie a<br />

Bruxelles, Parigi, Orleans, Dijon,<br />

nel sud della Francia grazie a pizzaioli<br />

formati nei corsi di specializzazione<br />

API SNP di Roma o che<br />

provengono da pizzerie già<br />

avviate.<br />

E la corsa è solo iniziata.<br />

Da tre anni ogni anno API e Molino<br />

IAQUONE partecipano nello stand<br />

istituzionale CARNIATO EUROPE<br />

alla fiera della <strong>Pizza</strong> in Francia<br />

organizzando un laboratorio pizza<br />

con produzione <strong>Pizza</strong> Tonda e<br />

Taglio alla Romana entrambi<br />

PIQuDi. Il successo è sempre notevole<br />

ed in continua crescita. Anche<br />

quest’anno API sarà presente il 2<br />

ed il 3 Marzo a Parigi per continuare<br />

a fare proselitismo promuovendo<br />

la PIQuDi.<br />

Buona digestione a tutti.<br />

Dario Di Norscia


22<br />

Benessere e <strong>Pizza</strong><br />

I FunghI,<br />

rIcchI dI vItamIne e<br />

salI mIneralI


L<br />

’uso umano di funghi nella propria dieta<br />

è molto antica. Tra i funghi commestibili<br />

molti sono ormai coltivati come lo<br />

champignon o il porcino, molte altre specie<br />

vanno raccolte in natura, come il pregiato<br />

tartufo, sia esso bianco o nero.<br />

Soffermiamoci ora sullo champignon, uno<br />

dei funghi più usati e versatili in cucina,<br />

adoperato crudo in insalate o cotto in<br />

minestre, risotti e naturalmente sulla<br />

pizza. È probabilmente il tipo fungo più<br />

commercializzato, perché è leggero,<br />

semplice da preparare, adattabile a molte<br />

pietanze.<br />

Il fungo champignon (Agaricus Bisporus)<br />

deriva dal fungo prataiolo (che spontaneamente<br />

cresce nei prati e nelle radure dei<br />

boschi) e viene detto anche “fungo di<br />

Parigi”. Sono duri al tatto, di colore bianco<br />

fuori, rosaceo o marroncino all’interno e<br />

durante la cottura si scurisce. Sono varie le<br />

dimensioni con cui si vende sul mercato,<br />

dalle piccole alle medio-grandi. Questi<br />

funghi sono particolarmente apprezzati<br />

per il sapore e per le proprietà nutrizionali.<br />

Come altri funghi forniscono carboidrati<br />

e proteine, con una buona quantità di<br />

fibre vegetali, sali minerali (ferro, rame,<br />

manganese, fosforo) e vitamine.<br />

Lo champignon, così equilibrato dal punto<br />

dietetico, fornisce poche calorie e pochissimi<br />

grassi. Questi ultimi poi sono polinsaturi,<br />

migliori dal punto di vista dietetico,<br />

dei monoinsaturi.<br />

Che li voglia usare in pizzeria o in cucina<br />

occorre pulirli bene, eliminando i frammenti<br />

di terra che si insinuano nel corpo<br />

del fungo e le parti guaste.<br />

Questi funghi possono essere tranquillamente<br />

conservati in frigo per due giorni,<br />

stando attenti a riporli nella zone del frigorifero<br />

meno fredda.<br />

Altro re della cucina italiana è il fungo<br />

porcino (il più comune è il Boletus edulis).<br />

Molti distinguono i porcini in base al profumo<br />

o dalla consistenza, sebbene tali differenze<br />

siano solo delle sfumature. Possiamo<br />

dire, comunque, che il Boletus aereus e<br />

Boletus aestivalis hanno gusto e profumo<br />

più intensi, ma carne meno soda, mentre<br />

Boletus edulis e Boletus pinophilus sono<br />

meno saporiti, ma sono più sodi e quindi<br />

migliori ad essere consumati in varie ricette.<br />

ll porcino apporta nella dieta le vitamine<br />

B1, B2, C, D, E; di particolare interesse è<br />

la vitamina D, pressoché assente nei<br />

vegetali.<br />

Dulci in fundo parliamo del tartufo, bianco<br />

e nero.<br />

I tartufi sono appartenenti alla famiglia<br />

Tuberaceae (classe degli Ascomiceti). Il<br />

corpo fruttifero, cioè quello che mangiamo,<br />

diversamente da altri funghi non<br />

sbuca dalla terra, ma rimane sotto la coltre<br />

del terreno. Tecnicamente si dice che è<br />

“ipogeo”.<br />

I tartufi crescono in modo spontaneo nel<br />

terreno, accanto alle radici di alberi o arbusti<br />

come querce e lecci. È amatissimo in<br />

cucina per il suo aroma, persistente e<br />

intenso, tipico e inconfondibile. Ne basta<br />

poco per aromatizzare qualsiasi ricetta e a<br />

ben vedere è meglio così, dato che il tartufo<br />

è un alimento pregiato molto costoso!<br />

Dal punto di vista nutritivo il tartufo è<br />

prezioso come gli altri funghi, ma nel suo<br />

caso specifico è difficile dire che apporti<br />

sostanze al corpo perché la quantità che<br />

viene consumata è davvero irrisoria.<br />

Infatti, il tartufo, come abbiamo accennato,<br />

è usato per profumare altri cibi, non<br />

viene mangiato come pietanza a sé.<br />

Come altri funghi contiene proteine, sali<br />

minerali e vitamine in maggior misura<br />

rispetto ad altri funghi. Complessivamente<br />

100 grammi di tartufo fornirebbero appena<br />

31 calorie. In un piatto, mediamente, ne<br />

usiamo solo 15 grammi per aromatizzare.<br />

23


24<br />

Il Fumo fa male<br />

Il Forno<br />

Tecnica e Aspetti<br />

Professionali<br />

a cura di Bruno Collaro<br />

Andare a bottega è stato per anni<br />

l’unico sistema per imparare un<br />

mestiere e forse ancora oggi<br />

resta una delle possibilità di base<br />

per imparare l’arte del pizzaiolo.<br />

La pratica senza alcun dubbio è<br />

fondamentale per allenarsi a stendere,<br />

a condire e a cuocere<br />

sempre meglio e quindi per realizzare<br />

un prodotto di qualità. Ma la<br />

conoscenza merceologica dei<br />

prodotti, la possibilità di applicare<br />

tecniche moderne è altrettanto<br />

fondamentale per poter offrire ai<br />

propri clienti un prodotto antico<br />

come la pizza, arricchito con l’innovazione<br />

necessaria per raggiungere<br />

il gusto sempre più attento<br />

dei consumatori.<br />

Anni fa, ma forse ancora oggi, un<br />

ragazzo che andava a bottega per<br />

imparare il mestiere in pizzeria<br />

Lavorare con un forno a legna, elettrico, a gas o una piastra con tre fiammiferi non è la stessa<br />

cosa. Questo non significa che non si possa fare una buona pizza indipendentemente dal sistema<br />

di cottura che si utilizzi. Lo strumento fondamentale che è necessario utilizzare è sicuramente<br />

“la testa”, nel senso di consapevolezza di quello che andiamo a fare. Ovviamente conoscere<br />

il sistema di cottura ci permetterà di operare le<br />

giuste scelte sul tipo di impasto e di condimento<br />

che daremo alla nostra pizza, per permettere la<br />

migliore cottura del nostro prodotto. Il risultato<br />

finale è legato allo scambio di umidità tra<br />

pizza e forno, che dovrà essere rapido per ottenere<br />

la massima qualità. La conoscenza, la<br />

capacità di sperimentare e di imparare ci porterà<br />

a fare le giuste scelte per ottenere il miglior<br />

prodotto possibile.


lavorava tutto il giorno facendo<br />

piccole mansioni importanti, ma<br />

marginali e quando si arrivava al<br />

momento dell’impasto il capo<br />

pizzaiolo (forse perché geloso dei<br />

suoi “segreti”) gli chiedeva di<br />

andare a fare qualche commissione<br />

fuori, magari a comprare le<br />

sigarette, in modo da tenerlo<br />

lontano e da non fargli capire<br />

cosa facesse o quali fossero i<br />

piccoli accorgimenti personali che<br />

usava per realizzare l’impasto.<br />

In questo modo, i segreti della<br />

pizzeria si ammantavano di un<br />

velo di mistero e il titolare della<br />

conoscenza era l’unico a poter<br />

gestire questo o quel momento<br />

fondamentale della produzione.<br />

Così, l’apprendista era costretto a<br />

“rubare” con gli occhi e doveva<br />

imparare con grande fatica le<br />

tecniche di lavorazione in anni e<br />

anni di duro lavoro. In questo<br />

modo la tecnica passava di padre<br />

in figlio, da “padrone” a “sotto”,<br />

molto lentamente senza mutazioni,<br />

ma anche senza<br />

miglioramenti.<br />

Il risultato di questo lunghissimo<br />

periodo “tradizionale” ha portato<br />

ad una diffusa ignoranza generale<br />

e solo l’avvento sul mercato di<br />

scuole come quella dell’API, la<br />

Scuola Nazionale di <strong>Pizza</strong>, ha<br />

portato ad un’inversione di<br />

tendenza. Nelle nostre scuole,<br />

infatti, non si trasmettono segreti,<br />

ma si spiega e si fa capire quali<br />

sono le caratteristiche dei prodotti<br />

utilizzati nella ricetta della pizza<br />

e come si possono raggiungere,<br />

Farina<br />

Tecnica e Aspetti<br />

Professionali<br />

tramite le tecnologie tradizionali<br />

o moderne, degli obbiettivi di<br />

qualità.<br />

In una scuola realmente orientata<br />

alla divulgazione ed a una<br />

Non è la prima volta che lo diciamo, ma non ci stancheremo mai<br />

di ripetere che la farina non è tutta uguale: ci sono enormi<br />

differenze tra una farina e l’altra, differenze che riguardano<br />

caratteristiche che influenzano direttamente il tipo di pizza<br />

che possiamo realizzare e anche il modo in cui possiamo utilizzare<br />

al meglio questo fantastico prodotto che la terra ci offre.<br />

Ci sono farine che ci danno impasti forti e farine che ci permettono<br />

impasti più deboli. Con queste possiamo sviluppare lente o<br />

brevi lievitazioni, con le quali possiamo procedere a cotture a<br />

300°C o a 450°C, ottenendo prodotti finali assolutamente diversi,<br />

ma ugualmente di qualità. Quindi è necessario conoscere le<br />

caratteristiche dei prodotti della ricetta del nostro impasto per<br />

decidere che tipo di pizza vogliamo fare.<br />

25


26<br />

Tecnica e Aspetti<br />

Professionali<br />

corretta istruzione e formazione<br />

lavorativa, l’obbiettivo è dare agli<br />

allievi la possibilità di esprimere<br />

un vero progetto lavorativo<br />

personalizzato, capace di soddisfare<br />

le esigenze del mercato<br />

locale dove il pizzaiolo andrà ad<br />

operare, fornendogli tutte le<br />

informazioni necessarie.<br />

Certo il “maestro” istruttore<br />

dovrà offrire un riferimento su cui<br />

l’allievo dovrà basare la sua<br />

Digeribilità<br />

crescita, ma dovrà anche dare<br />

tutti gli elementi per permettere<br />

la naturale evoluzione professionale,<br />

indispensabile per un reale<br />

successo imprenditoriale e lavorativo.<br />

In pratica, bisogna diffidare<br />

di quegli insegnanti che vendono<br />

segreti fumosi spesso poco efficaci<br />

nella realtà lavorativa e affidarsi<br />

alla necessità di conoscere<br />

sempre meglio e più approfonditamente<br />

questo meraviglioso<br />

mestiere che solo in questo modo<br />

potrà definirsi “Arte Bianca”<br />

Grazie e buon lavoro a tutti.<br />

Nei riquadri di approfondimento<br />

sviluppiamo alcune informazioni<br />

tecniche e spunti di riflessione<br />

che speriamo risultino utili ai<br />

nostri lettori; saranno graditi<br />

commenti e critiche che potrete<br />

inviare a:<br />

br1@associazionepizzerieitaliane.it<br />

Una delle difficoltà maggiori nel parlare di pizza è stabilire in termini oggettivi e quindi non<br />

personali, la differenza tra una pizza e l’altra. Il gusto personale influenza in modo determinante<br />

il giudizio che siamo abituati a dare, ma non bisogna mai dimenticare che la pizza è un<br />

alimento. La digeribilità resta un fattore determinante per valutare il nostro prodotto, un fattore<br />

che va considerato prima del sapore. Una pizza può essere più o meno digeribile e questo può caratterizzare<br />

il successo o il fallimento di una pizzeria; è compito del pizzaiolo proporre il prodotto<br />

giusto per il suo mercato<br />

di riferimento, ma<br />

questa scelta ovviamente<br />

non può essere<br />

lasciata al caso, ma<br />

è necessario che sia legata<br />

alla professionalità<br />

e alla conoscenza<br />

tecnica e merceologica<br />

dei vari fattori che<br />

influenzano i diversi<br />

risultati.


A cura di Bruno Pistoni<br />

www.bruno-pistoni.it/<br />

Il consumo del formaggio in Italia<br />

è sempre costante, ma da un’inchiesta<br />

condotta in numerosi ristoranti<br />

e pizzerie è emerso che lo<br />

sforzo del personale, generalmente,<br />

nel vendere una porzione di<br />

formaggio è praticamente inesistente.<br />

Infatti, il formaggio non<br />

viene quasi mai proposto nel menu<br />

e quando compare è in alternativa<br />

al dessert; i vassoi di formaggio<br />

sono raramente in bella vista; il<br />

personale di sala propone alla<br />

clientela il dessert senza aver<br />

prima chiesto se desiderava il<br />

formaggio. Non si deve dimenticare<br />

che il formaggio è una valida<br />

alternativa da proporre come<br />

secondo piatto, al posto di carne o<br />

pesce, oppure semplicemente<br />

dopo la pizza.<br />

In molti ristoranti, sui piatti di<br />

portata vengono spesso messi<br />

formaggi o dozzinali oppure<br />

sconosciuti; molte volte il cliente<br />

chiede al personale di sala il nome,<br />

il tipo di latte usato, la regione di<br />

provenienza e raramente riceve<br />

una risposta precisa.<br />

Il mercato esiste però esiste. Oltre<br />

l’80% delle persone che frequentano<br />

i ristoranti gradisce il<br />

formaggio.<br />

Per sviluppare le vendite di questa<br />

portata ci sono diverse possibilità.<br />

Innanzitutto, la scelta di una persona<br />

professionista del settore,<br />

Il FORMAGGIO<br />

al Ristorante e...<br />

in Pizzeria<br />

specializzata in prodotti caseari.<br />

Questo personaggio consiglierà le<br />

fonti di approvvigionamento<br />

(generalmente direttamente dai<br />

produttori). Consiglierà il numero<br />

dei formaggi in funzione del tipo<br />

del locale (dimensioni, costo<br />

medio di un pasto, stile); comporrà<br />

l’assortimento più adatto selezionando<br />

la diversificazione più<br />

ampia.<br />

Si preoccuperà di fornire cartellini<br />

d’informazione da offrire direttamente<br />

ai clienti, di proporre la<br />

vendita di birra o di vino al bicchiere<br />

con il formaggio, di migliorare la<br />

presentazione dei formaggi. Starà<br />

attento nel rispettare la stagionalità,<br />

nel proporre abbinamenti con<br />

salse tradizionali e non, nel<br />

recuperare gli scarti e proporre la<br />

preparazione di ricette con<br />

formaggio. Consiglierà il modo<br />

migliore di conservazione.<br />

Se è vero che la vendita di formaggio<br />

al ristoratore comporta un<br />

lavoro extra, è altrettanto vero<br />

che un prodotto che costa “5”<br />

viene, in genere, rivenduto a più di<br />

“35” e quindi sotto un profilo<br />

economico è vantaggioso. Non è<br />

poi da dimenticare che non si<br />

mangia formaggio senza bere vino<br />

o birra.<br />

Per tutti questi motivi il formaggio<br />

rappresenta per il ristoratore<br />

un’occasione per incrementare il<br />

proprio giro di affari dando alla<br />

clientela qualcosa in più<br />

nell’enogastronomia.<br />

29


32<br />

Pi za Tonda<br />

Odore di Bosco<br />

Ingredienti: Mozzarella, funghi porcini, crema di tartufo, prezzemolo,<br />

olio.<br />

Preparazione: Stendere l’impasto della pizza fino ad ottenere un disco del<br />

diametro voluto, condire con la mozzarella, i funghi porcini, olio ed<br />

infornare.<br />

In uscita: condire con la crema di tartufo, prezzemolo e olio.<br />

a cura di Ramona Iezzi


a cura di Federico Del Moro<br />

<strong>Pizza</strong> in Teglia<br />

Palio<br />

Ingredienti: Ricotta di Pienza, Robiola, Spinaci, Pancetta, Parmigiano<br />

Reggiano.<br />

Preparazione: Mescolare al 50% robiola e ricotta, amalgamare la salsina<br />

ottenuta e ricoprire la superficie dell’impasto in maniera uniforme.<br />

Distribuire poi la pancetta sulla base e disporre gli spinaci, precedentemente<br />

lessati, a fiocco. Aggiungere sale ed olio.<br />

In Uscita: Scaglie di parmigiano a copertura.<br />

35


a cura di Claudio Fumagalli<br />

<strong>Pizza</strong> Calzone<br />

Rustico<br />

Ingredienti: Mozzarella, cicoria, provola, lardo e peperoncino.<br />

Preparazione: Stendere il disco di pasta fini a raggiungere una circonferenza<br />

di 30-33 cm, posizionare la mozzarella su metà disco, la cicoria, la<br />

provola, il lardo e infine il peperoncino.<br />

Chiudere il calzone, spennellare la parte superiore con dell’olio e metterci<br />

un po’ di mozzarella al centro.<br />

37


38<br />

a cura di Michael Scarpetti<br />

<strong>Pizza</strong> Cestino<br />

Messicano<br />

Ingredienti: Fagioli Red Kinney, Cipolla, Pomodoro, Ventricina, Salsa<br />

piccante.<br />

Preparazione: Soffriggere precedentemente la cipolla, poi aggiungere i<br />

fagioli e la ventricina a metà cottura. Infine aggiungere il pomodoro ed il<br />

peperoncino piccante.


a cura di Massimiliano Bacich<br />

<strong>Pizza</strong> in Pala<br />

Cime di rapa Pugliesi<br />

Ingredienti: Provola di bufala affumicata, Cime di Rapa Pugliesi,<br />

Pomodorini di collina a grappolo, Aglio, Olio, Peperoncino, Salsiccia<br />

macinata grande.<br />

Preparazione: Far soffriggere in padella aglio, olio, peperoncino, pomodorini<br />

di collina a grappolo, aggiungere le cime di rapa precedentemente sbollentate.<br />

Sfilettare la bufala affumicata finissima.<br />

Esecuzione: Stendere la lingua di pasta, aggiungere le cime di rapa, salsiccia<br />

sbriciolata uniformemente, ricoprire con la provola di bufala affumicata<br />

e portare a cottura ultimata.<br />

39


Questa rubrica è a cura di<br />

Angelo Iezzi con un suo<br />

ricettario esclusivo composto<br />

principalmente da prodotti Greci<br />

Pi za Greci<br />

Gustosa<br />

Ingredienti: Mozzarella, Cipolla agro dolce, Manzo affumicato,<br />

Crema gorgonzola, Prezzemolo, Basilico.<br />

Preparazione: Stendere il disco di pizza fino al diametro di 30-33 cm,<br />

mettere la mozzarella, poi la cipolla e infornare. In uscita mettere il manzo,<br />

la crema di gorgonzola e il battuto di prezzemolo e basilico, reinfornare per<br />

completare la cottura.<br />

41


42<br />

Panini Speciali API<br />

Panino con salsiccia e cicoria<br />

Preparate un panino di forma oblunga con l’impasto di<br />

pizza.<br />

Infornate. Nel frattempo arrostite la salsiccia OK API.<br />

Quando il panino sarà cotto, sfornatelo e apritelo a<br />

metà, dopodichè farcitelo con la salsiccia arrosto, qualche<br />

fetta di mozzarella, un po’ di cicoria sbollentata,<br />

un filo di extravergine d’oliva. Rimettere in forno per<br />

qualche secondo per riscaldare la farcitura.<br />

In questa rubrica vi<br />

presentiamo due gustose<br />

ricette con la salsiccia OK API<br />

e l’impasto di pizza,<br />

da proporre ai vostri clienti<br />

più golosi.<br />

Panino con salsiccia e pomodoro<br />

Preparate un panino di forma oblunga con l’impasto di<br />

pizza.<br />

Infornate. Nel frattempo arrostite la salsiccia OK API<br />

Quando il panino sarà cotto, sfornatelo e apritelo a<br />

metà, dopodichè farcitelo con la salsiccia arrosto qualche<br />

fetta di pomodoro, del basilico e un filo di extravergine<br />

di oliva.


a cura di Gabriele Iezzi<br />

Salsi cia Prigioniera<br />

Bianca<br />

Ingredienti: Salsiccia API, Erba Cipollina, Sale, Olio, Funghi<br />

Champignon, Salsa di Pomodoro.<br />

Preparazione: Stendere un quadrato di pasta 20x20 cm, adagiare un letto<br />

di erba cipollina, una salsiccia del peso ci circa 90gr e schiacciarla leggermente,<br />

salare ed aggiungere erba cipollina per coprire la salsiccia.<br />

Richiudere il quadrato di pasta. Disporre i funghi sul fagottino e infornare a<br />

285° C.<br />

Uscita: Aggiungere olio e servire.<br />

43


La pizza regionale italiana<br />

a cura di Silvio Piluscio<br />

La Focaccia<br />

Barese<br />

Impasto: farina 00, acqua, lievito,<br />

sale, olio.<br />

Maturazione: 24 ore<br />

Preparazione: stendere l’impasto<br />

in una teglia tonda, aggiungere<br />

pomodorini fiaschetto, olive,<br />

origano, olio e sale.<br />

Questa specialità tipica barese per<br />

i pugliesi rappresenta un piacevole<br />

ristoro in ogni ogni momento della<br />

giornata, accompagnata anche da<br />

mortadella e formaggio e pecorino<br />

della Murgia.<br />

45


46<br />

Pubbliredazionale a cura della<br />

Redazione di <strong>Pizza</strong> <strong>Italian</strong> <strong>Food</strong><br />

Il prodotto pizza è sempre in evoluzione<br />

come i gusti e le esigenze dei<br />

consumatori.<br />

Ma per ottenere prodotti di qualità<br />

occorrono materie prime eccellenti,<br />

frutto di un’accurata selezione<br />

dei cereali, sapiente molitura,<br />

ricerca sui mix giusti per ogni tipo<br />

di panificazione.<br />

Solo così ogni pizzaiolo può<br />

scegliere la farina giusta per tutti i<br />

tipi di pizza o prodotti da forno<br />

che vuole preparare.<br />

Molino Iaquone è un’azienda dinamica<br />

che da sempre è consapevole<br />

della varietà di prodotti che i clienti<br />

delle pizzerie possono gradire e<br />

per questo propone una vasta<br />

gamma di farine professionali<br />

innovative che soddisfano gli<br />

emergenti bisogni del mercato.<br />

Vi proponiamo una carrellata di<br />

alcune farine per pizza che potrete<br />

scegliere per ottenere pizze diverse,<br />

sempre altamente digeribili e<br />

gustosissime, pensate per il cliente<br />

che preferisce un impasto tradizionale<br />

e aromatico oppure per il<br />

Per ogni pizza<br />

la farina giusta<br />

Molino Iaquone: innovazione e naturalità in pizzeria<br />

cliente sportivo che necessita di<br />

una dieta a basso livello di zuccheri<br />

o per chi è attento alla naturalità e<br />

predilige il cibo biologico, o ancora<br />

per chi, in un’ottica di alimentazione<br />

moderna e salutare, ama i cibi<br />

funzionali, integrati di nutrienti<br />

come l’omega 3. Tutte le farine<br />

Molino Iaquone sono frutto di un<br />

processo assolutamente naturale<br />

al 100%.<br />

LINEA DELLA SALUTE<br />

Farina “D’altri tempi”<br />

Per preparare un prodotto da<br />

forno aromatico questa farina è la<br />

scelta giusta: è una farina integrale<br />

di grani teneri macinata come<br />

una volta, in modo tradizionale,<br />

ideale per pizza integrale classica<br />

tonda, in teglia ed al metro (alla<br />

pala), dal gusto rustico. Ricca di<br />

fibre, più vitamine e sali minerali<br />

conferisce alla pizza caratteristiche<br />

qualitative preziose non solo<br />

per il palato ma anche per la<br />

salute.<br />

Top 3 omega 3<br />

Top 3 è un preparato per pizza e<br />

pane che vi permetterà di preparare<br />

prodotti gustosi e salutistici.<br />

Top 3 è un mix di 5 cereali ricco di<br />

vitamine e fibre e omega 3,<br />

nutriente essenziale per abbassare<br />

i livelli di colesterolo nel sangue.<br />

Questa farina di grano tenero con<br />

semola rimacinata di grano duro,<br />

farina di segale, farina di lino,<br />

pasta acida, amido, farina d’avena,<br />

glutine, farina di farro, farina di<br />

riso, germe di grano,


kamut, tritello tostato, soddisfa le<br />

richieste della clientela più esigente<br />

delle pizzerie e dei panifici. Un<br />

prezioso alleato del professionista<br />

che vuole rimanere al passo coi<br />

tempi.<br />

Farina “Senza Glutine”<br />

Molino Iaquone ha pensato di<br />

creare un mix speciale di farina<br />

senza glutine miscelando in giusta<br />

misura farina di riso, amido di<br />

mais, latte in polvere (a richiesta<br />

anche senza lattosio), addensanti<br />

e agenti lievitanti per sfornare un<br />

prodotto gluten free altamente<br />

digeribile che nulla ha da invidiare<br />

a quelli tradizionali .<br />

LINEA BIO<br />

In questa linea troverete farine<br />

ottenute da tutti i cereali utilizzati<br />

nell’arte bianca, ottenuti da coltivazione<br />

biologica, per soddisfare<br />

quella fetta di mercato particolarmente<br />

sensibile alla naturalità del<br />

cibo e al rispetto ambientale.<br />

Nella linea oltre alla farina di grano<br />

tenero, avena, farro, farro integrale,<br />

mais, orzo e segale, troverete<br />

anche la farina biologica di kamut<br />

e quella di riso e grano saraceno.<br />

La farina di Kamut deriva da un<br />

cereale africano che sta conquistando<br />

il mercato per la sua alta<br />

digeribilità. La farina di riso e<br />

grano saraceno sono, invece,<br />

adatti per panificare prodotti<br />

idonei ai celiaci, che possono<br />

consumare solamente prodotti<br />

privi di glutine.<br />

Molino Iaquone sfrutta le più<br />

recenti tecnologie riuscendo ad<br />

offrire quanto di meglio sul mercato<br />

per specializzazione e qualità.<br />

Per le analisi fisico-chimiche e per<br />

le prove pratiche necessarie per il<br />

controllo della qualità e fondamentali<br />

per la Ricerca e lo Sviluppo<br />

si avvale di laboratori e professionisti<br />

altamente qualificati.<br />

Tradizione, esperienza e knowhow<br />

nella selezione dei grani, nella<br />

molitura, nei controlli qualitativi<br />

fanno di quest’azienda il partner<br />

ideale per il vostro lavoro.<br />

MOLINO IAQUONE<br />

VIA BORGO, VICALVI (FR)<br />

Tel. 0776.506275 - Fax 0776.506269<br />

www.molinoiaquone.com<br />

iaquone@molinoiaquone.com<br />

47


Carte di credito e bancomat: le operazioni non<br />

autorizzate<br />

In questo numero parleremo di quello che accade<br />

quando ci accorgiamo che sulla nostra carta di pagamento,<br />

sia essa un bancomat o una carta di credito, c’è<br />

un’operazione che non abbiamo effettuato e che quindi<br />

non riconosciamo come nostra.<br />

Il rimborso entro 15 giorni<br />

Una Direttiva Europea del 2007 ha imposto alle banche<br />

dei Paesi membri di assumere un impegno nella determinazione<br />

di un tempo massimo entro il quale garantire<br />

il rimborso degli addebiti errati o non autorizzati,<br />

relativi alle operazioni che il cliente disconosce. Si è<br />

pertanto arrivati alla definizione di un tempo prestabilito<br />

entro il quale la banca, o l’azienda emittente della<br />

carta, è tenuta ad effettuare il rimborso.<br />

Vediamo in sintesi in cosa consiste tale impegno. Nel<br />

caso di un pagamento non autorizzato, cioè nel caso<br />

dovessimo trovare nell’estratto conto della nostra<br />

carta un’operazione che sappiamo di non aver effettuato,<br />

l’emittente della carta si impegna a rimborsare<br />

l’importo entro 15 giorni lavorativi. Tale termine inizia<br />

dal giorno in cui presentiamo la richiesta di rimborso,<br />

completa della documentazione prevista. In questi 15<br />

giorni l’emittente della carta dovrà quindi effettuare<br />

l’accertamento di quello che abbiamo dichiarato.<br />

L’accertamento oltre i 15 giorni<br />

Ma se l’accertamento richiedesse più tempo? L’importo<br />

del rimborso ci verrà riconosciuto ugualmente entro il<br />

15° giorno lavorativo. Vuol dire che se anche l’accertamento,<br />

quindi la verifica di quanto accaduto, dovesse<br />

richiedere un tempo superiore ai quindici<br />

Info Tecnico Legislative<br />

a cura di Massimo Ottaviani dottore<br />

commercialista e revisore dei conti<br />

giorni previsti, intanto si procederebbe al rimborso<br />

dell’importo contestato e poi l’azienda emittente<br />

avrebbe a disposizione 120 giorni, questa volta di calendario,<br />

e sempre a partire dalla data di presentazione<br />

della iniziale richiesta, per portare a termine la verifica<br />

e accertare in via definitiva quanto da noi denunciato.<br />

E quindi in caso di esito negativo, entro questo ulteriore<br />

arco temporale l’emittente potrà richiederci la restituzione<br />

dell’importo rimborsato.<br />

Trascorsi anche i 120 giorni, nel caso il rimborso dovesse<br />

in seguito risultare non dovuto, l’emittente della<br />

carta conserverebbe il diritto di avvalersi delle ordinarie<br />

iniziative legali per il recupero dell’importo indebitamente<br />

restituito.<br />

Questo impegno, che risponde alle precise indicazioni<br />

della Direttiva Europea, si applica a tutte le carte di<br />

pagamento e alle carte prepagate, purché riconducibili<br />

ad un conto corrente. Sono quindi escluse le carte<br />

prepagate non legate ad un rapporto di conto<br />

corrente.<br />

Tutto questo ha lo scopo di accrescere la nostra fiducia<br />

verso gli strumenti di pagamento elettronici, ormai<br />

sempre più diffusi in alternativa all’uso del contante, in<br />

un quadro di certezza dei diritti di<br />

noi clienti.<br />

49


50<br />

ROMA<br />

Resp. Sede Nazionale<br />

Angelo Iezzi<br />

Via Acuto, 138<br />

00131 Roma<br />

Tel. 06.41294996<br />

Fax 06.41294983<br />

TERNI<br />

Resp. Scuola<br />

Stefano Patrizi<br />

Via delle Campore, 13<br />

Terni (TR)<br />

Tel. 0744.431680<br />

Cell. 340.5111302<br />

<strong>Reportage</strong><br />

Sede Nazionale<br />

Umbria<br />

Sicilia<br />

SICILIA<br />

Resp. Scuola<br />

Gianni Normanno<br />

C.da Varino Croce Km 1.400 - C/o<br />

2p Srl di Piccitto - 97100 Ragusa<br />

Tel. 0932.259002<br />

Cell. 330.298199<br />

OLBIA-TEMPIO<br />

Resp. Scuola<br />

Daniele Cubeddu<br />

Via Galileo Galilei, 44<br />

07100 Sassari<br />

Cell. 346.2300210<br />

CATANIA<br />

Resp. Scuola<br />

Claudio Leocata<br />

Biancavilla (CT)<br />

Cell. 366.3669509<br />

Lazio<br />

CIVITAVECCHIA (RM)<br />

Resp. Scuola<br />

Enzo Vergati<br />

Via Mario Dirottasi, 2<br />

Cell. 340.0684069<br />

Sardegna<br />

Sicilia<br />

Scuole Sedi Nazionali<br />

Calabria<br />

TORTORA MARINA<br />

Resp. Scuola<br />

Francesco Matellicani<br />

Via nazionale 12/A<br />

Tortora Marina (CS)<br />

Tel. 0985.764001<br />

Sicilia<br />

CALTAGIRONE<br />

Resp. Scuola<br />

Salvatore Saraniti Lana<br />

Via G. Galilei 12/14<br />

Caltagirone (CT)<br />

Tel. 0933.25312<br />

Cell. 339.7771600<br />

Abruzzo<br />

ABRUZZO<br />

Resp. Scuola<br />

Nicola Salvatore<br />

Pescara Cell. 348.1888.700<br />

Teramo Cell. 346.6359756<br />

Chieti Cell. 331.2895069<br />

(Prossima apertura anche a L’Aquila)<br />

COSENZA<br />

Resp. Scuola<br />

Marcello Lamberti<br />

Cell. 347.8884643<br />

Mauro Mazzotta<br />

Cell. 340.3357019<br />

Sicilia<br />

CATANIA<br />

Resp. Scuola<br />

Salvo Cucè<br />

Via Ungaretti, 9<br />

95030 Mascalucia (CT)<br />

Cell. 340.4864812<br />

PUGLIA<br />

Resp. Scuola<br />

Silvio Piluscio<br />

Via Torre D’Agera<br />

70032 Bitonto (BA)<br />

Cell. 339.1323463<br />

Calabria<br />

Puglia


Matteo Castagna<br />

Maria Laura Beccia<br />

Francesco Murano<br />

Teglia<br />

Tonda<br />

Tonda<br />

Luca Ciammariconi<br />

Fabrizio Brogna<br />

Fabio Musella<br />

Teglia<br />

Tonda<br />

Tonda<br />

Scuola di Roma<br />

I Corsisti di Gennaio 2011<br />

Giulia Colmignoli<br />

Simone Cucuzzoli<br />

Alessandro Patulli<br />

Teglia<br />

Tonda<br />

Tonda<br />

Gianluca Giusto<br />

Mirko D’Angelo<br />

Teglia<br />

Tonda<br />

Angelo Romano<br />

Marco Fioravanti<br />

Corso Speciale in lingua francese<br />

MD Nuruzzaman<br />

Tonda<br />

Remo Pintus<br />

Teglia<br />

Tonda<br />

Tonda<br />

51


Scalzo: la cicoria per la pizza la mettiamo noi<br />

La cicoria per pizza Scalzo è un prodotto rigorosamente<br />

selezionato proveniente dai pascoli bradi<br />

dell’altopiano della Sila, dove cresce spontanea<br />

durante l’estate. Conservata in olio di oliva è una<br />

verdura cotta già pronta genuina e saporitissima. È<br />

un prodotto composto da cicoria, pomodoro, olio<br />

extra vergine di oliva, aromi e sale. Già pronto da<br />

utilizzare sulla pizza secondo la fantasia e la<br />

maestranza del pizzaiolo, il prodotto è rigorosamente<br />

controllato secondo un sistema di qualità,<br />

costruito grazie all’esperienza acquisita negli anni,<br />

ma sempre nel rispetto delle tradizioni. Infatti, non<br />

viene utilizzato nessun tipo di conservante o colorante<br />

chimico. La filosofia aziendale è l’alta qualità.<br />

Info: Tel. 0984.965588 - info@scalzo.it<br />

Fi-Elettronica: disinfestare con gli ultrasuoni<br />

Per tenere lontani ospiti sgraditi affidatevi ai derattizzatori<br />

professionali Elettronici di Fi-Elettronica: si tratta di<br />

sistemi che non usano veleni o sostanze nocive, ma<br />

usano ultrasuoni, assolutamente innocui all’uomo.<br />

È stato ampiamente studiato in tutto il mondo l’effetto<br />

degli ultrasuoni sui topi, non appena il topo viene investito<br />

dall’ultrasuono entra in uno stato di forte disagio<br />

neurovegetativo che può solo scomparire allontanandosi,<br />

ovvero uscendo dal vostro locale.<br />

Info: www.fielettronica.com<br />

Tel. 06.50916453 - 347.1258786<br />

News da le Aziende<br />

Il Birrificio Laško presenta Zlatorog<br />

Il Birrificio Laško può vantare storia e passione: da<br />

180 anni nella cittadina di Laško si produce birra, e<br />

da sempre l’azienda si avvale di mastri birrai con<br />

un forte senso della tradizione. Lasko presenta<br />

Zlatorog, una chiara dal retrogusto amaro ottenuto<br />

grazie a varietà<br />

autoctone di<br />

luppolo. La sua<br />

ricetta originaria,<br />

unita alle innovazionitecnologiche<br />

dell’azienda,<br />

rendono questa<br />

birra ottima,<br />

ideale per accompagnare<br />

ogni tipo di piatto.<br />

Info:<br />

www.lasko.eu<br />

Distribuito da Ocres Renato Scrocca srl<br />

Tel.0774.353506 - Fax 0774.357843 - www.ocres.it<br />

53


54<br />

News da le Aziende<br />

MARINELLI Agency<br />

L’esperienza al servizio della comunicazione<br />

AGENTE DIRETTO BUSINESS WIND-INFOSTRADA<br />

Oggi più che mai è fondamentale avere la possibilità di poter<br />

usufruire dell’esperienza, delle competenze e del preziosissimo<br />

supporto di un esperto della comunicazione. Una nuova figura<br />

professionale che, al servizio dei professionisti e delle aziende, sia piccole che<br />

grandi, è in grado di consigliare i migliori prodotti per la comunicazione in<br />

mobilità in base alle specifiche esigenze, con un occhio sempre particolarmente<br />

attento alle economie aziendali.<br />

Esperienza decennale su telefonia fissa e mobile, personalizzazione dei piani<br />

tariffari e delle opzioni (es. chiamata aziendale gratuita), detraibilità fiscale<br />

80% fine anno, cellulari delle migliori marche, chiavette internet, il meglio<br />

della tecnologia blackberry per inviare e ricevere e-mail in mobilità, sono i<br />

plus di un’azienda al tuo servizio SEMPRE.<br />

Fissa un appuntamento !!!<br />

Cell. 339.3796430 - E-Mail: marinelli-agency@hotmail.it<br />

Cambia il modo di gestire il locale con Verona Software<br />

Grazie a Verona Software e al sistema Bacco, la gestione dei locali è diventata facile,<br />

il personale è più veloce, la gestione più efficiente. Bacco è un sistema informatico<br />

made in italy che usa stampanti termiche e palmari collegati fra loro in rete via radio<br />

(tecnologia wireless). Con Bacco i camerieri potranno segnare le comande sui<br />

palmari (minicomputer tascabili) che memorizzano l’ordinazione e la trasmettono<br />

via radio direttamente alle<br />

stampanti situate in cucina,<br />

bar, forno e alla cassa. La<br />

stessa ordinazione arriva<br />

anche al computer della<br />

cassa, che registra automaticamente in tempo reale gli<br />

ordini, per poi stampare il conto in modo veloce, senza<br />

rischio di errori e senza che i camerieri si spostino dalla<br />

sala.<br />

Info: www.vrsoft.it - Tel: 045.8101510 - Fax: 045.8101500


TRANQUILLI - Garantisce API<br />

Per offrire ai pizzaioli italiani una qualità garantita l’API ha voluto istituire un marchio di garanzia per le materie prime più<br />

importanti e per alcuni prodotti di servizio e di consumo. Per info: okapi@associazionepizzerieitaliane.it.<br />

I prodotti con le relative aziende che attualmente propongono il logo OK API attualmente sono:<br />

Mozzarella Francia<br />

Da un apposito disciplinare redatto da<br />

Angelo Iezzi e dalla qualità Francia,<br />

nasce una mozzarella per pizza di qualità superiore.<br />

Eccezionale resa sulla pizza sfornata, un sapore superiore<br />

al palato anche dopo la cottura e soprattutto intatte le<br />

qualità nutritive.<br />

Farine Iaquone<br />

Le farine Iaquone griffate API sono il<br />

frutto di un lungo e laborioso processo<br />

di ricerca e applicazione sul campo.<br />

Grazie ad un esclusivo trattamento enzimatico si può così<br />

disporre di una gamma di farine assolutamente uniche capaci<br />

di conferire agli impasti caratteristiche di eccellenza.<br />

Fritto King<br />

In collaborazione con l’azienda Romana,<br />

API ha realizzato una gamma di supplì,<br />

antipasti e stuzzicherie che vanno per la<br />

maggiore.<br />

iPack&Trade<br />

Per API il contenitore della pizza<br />

deve essere all’altezza della pizza<br />

prodotta secondo gli standard dell’associazione. Da<br />

questa esigenza nasce la collaborazione con iPack&Trade,<br />

il nuovo contenitore per pizza di ultimissima generazione.<br />

Dori<br />

Dopo anni di impegno nasce la<br />

pala per pizza fuxion, la fusione<br />

perfetta tra la leggerezza dell’alluminio e l’eleganza del<br />

legno. Un prodotto professionale garantito dalla qualità<br />

dei materiali e dalla tradizionale lavorazione completamente<br />

italiana.<br />

ESCLUSIVO ED ORIGINALE<br />

UN PIATTO PER LA PIZZA<br />

Bianco, circonferenza giusta e le caratteristiche canalette a<br />

raggiera. Il piatto per <strong>Pizza</strong> griffato API è perfetto per offrire<br />

una pizza croccante: le canalette a raggiera disegnate sul<br />

fondo del piatto consentono al vapore della pizza appena<br />

sfornata di “evaporare” salvaguardando gusto e fragranza.<br />

Castelli Forni<br />

Il riconoscimento OK API a questa<br />

industria artigiana arriva da una<br />

collaborazione ultra ventennale<br />

con l’Associazione Pizzerie<br />

<strong>Italian</strong>e. Applicando questa storica<br />

esperienza, Castelliforni ha messo a punto una gamma<br />

di impastatrici ad impasto ventilato ed un particolare<br />

modello di forno con sistema di cottura dedicato.<br />

Attrezzature di efficienza ed affidabilità collaudata,<br />

progettate per rispondere alle esigenze specifiche dei<br />

pizzaioli professionisti, in grado di garantire una lavorazione<br />

accurata e il rispetto delle caratteristiche qualitative<br />

del prodotto.<br />

Metrocarni<br />

La salsiccia OK API<br />

studiata con l’azienda<br />

Metrocarni è<br />

ottima per le farciture grazie alla qualità delle carni a<br />

basso contenuto d’acqua.<br />

Metrocarni è un punto di riferimento per ristoranti, pizzerie,<br />

mense, bar, gastronomie e minimarket del territorio di<br />

Roma e dei Castelli Romani.<br />

L’azienda è sia produttrice sia agente rappresentante delle<br />

migliori marche di prodotti food e no food presenti sul<br />

mercato, garantendo prodotti d’alta qualità.<br />

55


Vetrina API<br />

Mangiare e bere <strong>Italian</strong>o<br />

un piacere<br />

per chi lo sceglie e per chi lo fà<br />

“Mangiare e bere italiano” è un idea che porta la qualità<br />

dei prodotti italiani in quattro aziende romane riunite<br />

sotto il marchio AJ: il ristorante pizzeria bisteccheria<br />

“Parco dei Pini”, la pizzeria al taglio “Angelo e<br />

Simonetta”, il Bar “Le Scalette” e la stessa “Scuola<br />

Nazionale di <strong>Pizza</strong>”. Tutte hanno scelto di utilizzare<br />

come materie prime prodotti selezionati di sicura filiera<br />

italiana e pertanto di grande genuinità.<br />

L’offerta gastronomica dei locali “AJ” si basa sulla<br />

massima qualità che solo il Made in Italy può assicurare,<br />

grazie ai severi controlli delle leggi italiane, grazie<br />

alla tradizione eno-gastronomica della nostra nazione,<br />

grazie alla cultura della tavola, del buon cibo e del<br />

gusto. L’offerta, dunque, inizia partendo dalle migliori<br />

carni di animali nati, cresciuti e macellati in Italia, continua<br />

con i gustosi formaggi nostrani e i salumi selezionati<br />

tra i migliori prodotti nazionali, per finire con i vini e i<br />

distillati tipici delle nostre regioni. Questa filosofia<br />

aziendale, puntare sull’italianità del prodotto, permette<br />

di offrire sempre il massimo della qualità e del gusto.<br />

È una scelta uniforme e precisa di tutte le aziende succitate,<br />

che caratterizza e contraddistingue il marchio AJ.<br />

Parco<br />

deiPini<br />

Tel: 06.41400822 - angeloiezzi63@tiscali.it<br />

www.mangiareebereitaliano.it<br />

Vetrina API<br />

Asporto e Domicilio<br />

7 giorni su 7<br />

<strong>Pizza</strong> flash può essere considerata una delle aziende<br />

leader nella zona Centro-Nord di Roma per la consegna a<br />

domicilio di pizza da asporto. Forte di venti motocicli<br />

specializzati per la distribuzione a domicilio, ha scelto di<br />

portare ai massimi livelli la qualità delle sue pizze. <strong>Pizza</strong><br />

Flash prepara ottime pizze sempre fragranti con ogni<br />

tipo di condimento. Questa pizzeria è la soluzione giusta<br />

per il cliente che vuole scegliere un pranzo o una cena<br />

sfiziosa: i pizzaioli abili ed esperti sanno come entusiasmare<br />

le papille gustative anche dei clienti più esigenti.<br />

Le pizze sono preparate con gli ingredienti migliori e<br />

sono disponibili in un’ampia varietà di gusti, dalla<br />

margherita alla capricciosa, fino ad arrivare alle pizze più<br />

elaborate. La pizzeria offre, inoltre, “stuzzicherie” come<br />

patatine fritte, chele di granchio, olive ascolane e mozzarelline<br />

fritte. Per quanto riguarda la pizza, l’azienda<br />

impiega nel suo laboratorio altamente tecnologico un<br />

folto staff di pizzaioli professionisti che optano per un<br />

impasto di 120 ore di maturazione, eseguito grazie ad<br />

una scelta accurata dei migliori mix di farina.<br />

Per garantire il miglior asporto l’azienda utilizza i contenitori<br />

L.A.M.P.O. che permettono l’arrivo della pizza<br />

calda e profumata come appena sfornata. Il segreto del<br />

suo successo è nella continua evoluzione lavorativa volta<br />

a soddisfare sempre più i suoi clienti.<br />

Via Moricca, 98 - ROMA (RM)<br />

Tel 06.39751261 - Tel. 380.2673226<br />

www.pizzaadomicilio.net


etrina API<br />

La pizzeria a taglio e tonda “La coccinella” è un locale<br />

che fa pizza da asporto ad Acilia, località vicino Roma.<br />

La pizzeria può vantare, tra le sue tante qualità, anche<br />

l’essere stata premiata nel 2005 con il premio “Mercurio<br />

d’oro”.<br />

Per “La coccinella” la parola d’ordine è attenzione al<br />

gusto e alla soddisfazione dei clienti: è per questo che i<br />

titolari hanno optato per la scelta di un impasto a lunga<br />

maturazione, che raggiunge le 72 ore e che permette di<br />

ottenere una pizza di alta qualità molto apprezzata. La<br />

leggerezza e la digeribilità, unite ad una attenta ricerca<br />

di equilibrio nel sapore e nelle proprietà organolettiche<br />

dei condimenti, sono il motivo per cui i clienti gradiscono<br />

così tanto la pizza de “La Coccinella”.<br />

Inoltre, questa pizzeria, offre una grande varietà di farciture<br />

nell’esposizione del banco pizze.<br />

Pizze alle verdure, pizze ai salumi, pizze miste, mix di<br />

ingredienti genuini: la fantasia non manca per le tantissime<br />

ricette in menu.<br />

In sintesi, la bontà dell’impasto, la creatività culinaria,<br />

l’assortimento di gusti, la grande attenzione alle materie<br />

prime, permettono all’azienda di offrire un prodotto che<br />

si differenzia notevolmente dall’offerta ordinaria di una<br />

pizzeria a taglio.<br />

Via Bepi Romagnoni 63 - 00125 Acilia (Roma)<br />

Tel. 347.0103754<br />

Facebook: Pizzeria La Coccinella Acilia<br />

Azienda Scalzo<br />

C/da Pallone, s.n. - 87050 Marzi (CS)<br />

Tel. 0984.965588 - info@scalzo.it


Ziatorog è una birra chiara dal sapore autentico, dalla schiuma ricca e<br />

dal tipico retrogusto amaro che otteniamo grazie alle varietà autoctone<br />

di luppolo, note in tutto il mondo. Oltre alle migliori materie prime e alle<br />

più recenti innovazioni tecnologiche applichiamo la ricetta tradizionale<br />

che è rimasta invariata da decenni.<br />

DISTRIBUITO DA OCRES RENATO SCROCCA SRL<br />

Tel.0774.353506 - Fax 0774.357843 - www.ocres.it<br />

Tel: 045.8101510<br />

Fax: 045.8101500<br />

www.vrsoft.it<br />

Lager Chiara<br />

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•Esperienza decennale telefonia<br />

fissa e mobile<br />

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tariffari<br />

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anno<br />

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marche<br />

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blackberry per inviare e ricevere<br />

e-mail in mobilità<br />

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06.50916453 - 347.1258786

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