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numero3_LOW - Comune di Arezzo

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SALUTE<br />

che una contrapposizione ideologica tra atteggiamenti<br />

proibizionisti e antiproibizionisti faccia correre il rischio<br />

<strong>di</strong> togliere chiarezza al <strong>di</strong>battito su un problema la cui<br />

rilevanza epidemiologica non occorre sottolineare.<br />

Una sintesi in questo senso può essere la posizione ufficiale<br />

che l’organizzazione Mon<strong>di</strong>ale della Sanità ha adottato,<br />

servendosi <strong>di</strong> uno slogan oggi conosciuto dagli addetti<br />

ai lavori: “Less is Better”, cioè “meno è meglio”. E’ per<br />

questo che appare oggi corretto sostituire la <strong>di</strong>stinzione,<br />

per certi versi fuorviante, tra uso e abuso <strong>di</strong> alcol, con il<br />

concetto <strong>di</strong> rischio: è possibile definire un basso rischio per<br />

un basso consumo e un alto rischio per un alto consumo<br />

<strong>di</strong> sostanze alcoliche.<br />

Il modello aretino <strong>di</strong> prevenzione e cura<br />

La realtà aretina, <strong>di</strong> fronte ai problemi descritti, si è<br />

organizzata con un modello <strong>di</strong> intervento che possiamo<br />

considerare sod<strong>di</strong>sfacente. Le prime esperienze risalgono<br />

nel nostro territorio a trenta anni fa, grazie alla sensibilità<br />

<strong>di</strong> alcuni operatori provenienti in gran parte dal mondo<br />

ospedaliero.<br />

Poi, dai primi anni 90, sulla base <strong>di</strong> precise in<strong>di</strong>cazioni<br />

legislative Nazionali e Regionali, si è costituito un<br />

Dipartimento territoriale specificamente orientato ad<br />

affrontare i temi delle Dipendenze, ed organizzato con un<br />

Servizio in ciascuna zona socio sanitaria.<br />

Nato inizialmente per fornire risposte relative all’uso<br />

<strong>di</strong> droghe illegali, il Dipartimento delle Dipendenze ha<br />

dovuto allargare progressivamente i propri confini, e si<br />

è occupato, con specifici programmi <strong>di</strong> prevenzione,<br />

cura e riabilitazione, <strong>di</strong> tutte le Dipendenze: quelle da<br />

droghe illegali (eroina, ma anche cocaina, cannabinoi<strong>di</strong>,<br />

amfetamine, fino a quelle più recenti, come la Ketamina),<br />

da droghe legali (benzo<strong>di</strong>azepine, ma soprattutto alcol<br />

e tabacco), ed anche, più recentemente, le <strong>di</strong>pendenze<br />

comportamentali (senza uso <strong>di</strong> sostanze psicoattive):<br />

gioco d’azzardo, internet, shopping compulsivi.<br />

A questo modello operativo si è giunti prendendo atto <strong>di</strong><br />

una realtà: la più che probabile coesistenza <strong>di</strong> problemi<br />

<strong>di</strong>versi in una stessa persona o anche in una stessa famiglia:<br />

è tutt’altro che rara, per fare un esempio concreto, la<br />

presenza <strong>di</strong> una <strong>di</strong>pendenza da eroina in un figlio, una<br />

con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> bulimia in una figlia, un problema da<br />

farmaci ipnotico sedativi in un genitore, <strong>di</strong> alcol nell’altro,<br />

al punto che programmi settoriali per ciascuno rischiano<br />

<strong>di</strong> essere ad<strong>di</strong>rittura controproducenti.<br />

E’ anche per questo che il lavoro con le famiglie è<br />

progressivamente <strong>di</strong>venuto un caposaldo della nostra<br />

operatività quoti<strong>di</strong>ana.<br />

Nella prospettiva <strong>di</strong> un lavoro <strong>di</strong> comunità, si sono poi<br />

strutturati interventi <strong>di</strong> prevenzione primaria, utilizzando<br />

modalità solo in parte tra<strong>di</strong>zionali: i progetti Happy<br />

night e Caschiamoci hanno visto gli operatori dei servizi,<br />

insieme ad altri attori della comunità locale partecipare<br />

a programmi <strong>di</strong> sensibilizzazione in ambito scolastico<br />

e <strong>di</strong> aggregazione giovanile, utilizzando modalità <strong>di</strong><br />

comunicazione vicine a quel mondo.<br />

Un lavoro importante <strong>di</strong> riabilitazione e <strong>di</strong> raccordo con<br />

le altre agenzie del territorio viene svolto, con competenze<br />

professionali specifiche, sul piano socio assistenziale,<br />

secondo un modello <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> tipo multi<strong>di</strong>sciplinare<br />

integrato.<br />

Nel caso specifico dei problemi legati all’uso <strong>di</strong> alcol<br />

nel territorio della nostra Provincia si è consolidata<br />

una esperienza <strong>di</strong> collaborazione tra servizi <strong>di</strong> alcologia<br />

e associazioni <strong>di</strong> persone e famiglie con problemi alcol<br />

correlati (rispettivamente Alcolisti Anonimi e Club degli<br />

alcolisti in Trattamento): questo modello <strong>di</strong> collaborazione<br />

ha trovato ad <strong>Arezzo</strong> una realizzazione <strong>di</strong> particolare<br />

rilevanza, grazie alla sensibilità dei <strong>di</strong>versi attori, sia del<br />

servizio pubblico che del mondo dell’associazionismo.<br />

Nei 5 Servizi per le tossico<strong>di</strong>pendenze (Ser.T.) del nostro<br />

Dipartimento sono impegnati operatori appartenenti a<br />

sette <strong>di</strong>verse professionalità: Me<strong>di</strong>co (Psichiatra, Internista,<br />

Gastroenterologo), Psicologo, Infermiere Professionale,<br />

Assistente Sociale, Educatore Professionale, Sociologo,<br />

Personale Amministrativo.<br />

Paolo E. Dimauro<br />

Direttore Dipartimento Dipendenze<br />

Azienda USL 8 <strong>Arezzo</strong><br />

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