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anno 1<br />
numero 03 / luglio 08<br />
IL MENSILE AL SERVIZIO DEI CITTADINI DI<br />
REZZO<br />
il fermento<br />
delle<br />
nuove<br />
imprese<br />
speciale<br />
SERVIZI SOCIALI
anno 1 numero 03 / luglio 2008<br />
Direttore responsabile<br />
Enrico Gori<br />
Coor<strong>di</strong>namento E<strong>di</strong>toriale<br />
Clau<strong>di</strong>o Repek<br />
Redazione:<br />
Cecilia Agostini / <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Pierluigi Amorini / Asl 8<br />
Antonella Bacciarelli / <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Marco Caneschi / <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Giacomo Cherici / Aisa spa<br />
Antonella Di Tommaso / Fraternita dei Laici<br />
Francesco Falsini / Atam<br />
Elisabetta Giudrinetti / Fiera Antiquaria<br />
Marzia Sandroni / Afm<br />
Martina Nun<strong>di</strong>ni / Beta<br />
Nicola Salemi / Koinè<br />
per Ucodep / Ilaria Lenzi<br />
David Mattesini<br />
Grafica<br />
Stu<strong>di</strong>o: Settore8.it<br />
Stampa<br />
Nuova Cesat coop / Firenze<br />
E<strong>di</strong>tore:<br />
consorzio Isola che non c’è<br />
via Arno, 11<br />
52100 <strong>Arezzo</strong><br />
tel. 0575 900309 - Fax 0575 911103<br />
Registrazione Tribunale<br />
Tribunale <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
N° 7/08 del 16/04/2008<br />
SOMMARIO<br />
PRIMO PIANO<br />
p.4 Mastro birraio, impresa in nome degli Etruschi<br />
p.6 <strong>Arezzo</strong>, terra <strong>di</strong> giovani e nuove aziende<br />
p.8 Il primo polo <strong>di</strong>gitale<br />
p.10 Nuovi “<strong>di</strong>segni” sull’impresa: le professioni <strong>di</strong>verse<br />
AREZZO / SERVIZI SOCIALI<br />
p.13 Famiglia priorità Uno<br />
p.14 Sociale: integrare i servizi, semplificare la vita<br />
p.16 I Servizi per i bambini, per l’inclusione sociale, per gli anziani<br />
PLAY<br />
p.19 Play, gli eventi<br />
p.20 Joan Baez, musica per un mondo più giusto<br />
FIERA ANTIQUARIA<br />
p.22 Puglisi: “La Fiera <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> è inimitabile”<br />
SALUTE<br />
p. 24 Quando i gra<strong>di</strong> finiscono per rovinare la vita<br />
EDUCAZIONE ALLA SALUTE<br />
p.26 Alcol, i danni dell’abuso<br />
ESTATE ARETINA<br />
p. 30 Le stelle dell’estate<br />
p. 31 Il programma<br />
COOPERAZIONE SOCIALE<br />
p.36 Ucodep e <strong>Arezzo</strong>: una storia che parte da lontano<br />
p.38 Dall’Abbé Pierre alla ONG: la strada percorsa<br />
p.40 Costruttori <strong>di</strong> fiducia<br />
ENERGIA<br />
p.42 “Energicamente”, uso intelligente dell’energia<br />
IGIENE URBANA<br />
p.44 1816, Domenico Bartoli il primo spazzino comunale<br />
p.46 Rifiuti, chi sporca paga<br />
ACQUA<br />
p.50 Acqua, un bene prezioso<br />
p.51 Accadueò, notizie liquide<br />
p.52 Acqua: evitare gli sprechi<br />
SCUOLA E TEATRO<br />
p.54 Dalla scrittura teatrale alla messa in scena<br />
FRATERNITA DEI LAICI<br />
p.58 Il valore della solidarietà<br />
p.59 La Fraternita fa scuola<br />
AREZZO<br />
p.60 Uffici e servizi comunali alla porta <strong>di</strong> casa<br />
p.62 Uno sportello per amico<br />
p.63 Informazioni sull’Ici<br />
EDITORIALE<br />
Giovani e lavoro. Lamentarsi o darsi da fare? Molti scelgono<br />
l’opzione due. Il Direttore della Camera <strong>di</strong> Commercio ci<br />
ricorda che in provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> ogni anno, sul totale dei<br />
nuovi impren<strong>di</strong>tori, circa il 13,8 % ha meno <strong>di</strong> 25 anni ed il<br />
35,1% è <strong>di</strong> età compresa tra i 25 e i 35. Complessivamente il<br />
5,2 % <strong>di</strong> coloro che occupano cariche in azienda è costituito<br />
da giovani con meno <strong>di</strong> 30 anni.<br />
<strong>Arezzo</strong> ha chiuso, ovviamente contro la sua volontà, il ciclo<br />
del boom economico. E quin<strong>di</strong> della grande industria. La<br />
Sacfem e la Lebole sono foto nella galleria dei ricor<strong>di</strong>. I gran<strong>di</strong><br />
nuclei operai hanno fatto la stessa fine. Il lavoro <strong>di</strong>pendente<br />
può piacere oppure no ma certamente è <strong>di</strong>fficile, precario,<br />
rischioso, scarsamente red<strong>di</strong>tizio. Meglio scommettere su<br />
qualcosa <strong>di</strong> nuovo. In questo numero ci occupiamo <strong>di</strong> chi si<br />
è inventato un nuovo mestiere od una nuova impresa. Nel<br />
prossimo contiamo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re il tema dell’innovazione<br />
e quin<strong>di</strong> delle eccellenze, sotto questo punto <strong>di</strong> vista, del<br />
territorio.<br />
Molte le storie possibili quando si parla <strong>di</strong> fantasia. Abbiamo<br />
scelto quella <strong>di</strong> una ragazza che la birra non si è accontentata<br />
<strong>di</strong> farla in casa ma ha deciso <strong>di</strong> trasformarla nella sua ragione<br />
<strong>di</strong> vita. E dopo le valutazioni della Camera <strong>di</strong> Commercio<br />
una storia <strong>di</strong> “nicchia”, quella <strong>di</strong> un’altra donna che ha scelto i<br />
tatuaggi per passione e per mestiere.<br />
Due esperienze che funzionano. Molte altre non hanno avuto<br />
la stessa fortuna. Molte altre non sono nemmeno mai nate.<br />
Noi oggi vi raccontiamo quelle <strong>di</strong> Carla e <strong>di</strong> Irma.<br />
2 3
PRIMO PIANO<br />
Mastro birraio, impresa in nome degli Etruschi<br />
Carla, 29 anni, una passione per la birra trasformata in impresa. Alta qualità per un mercato <strong>di</strong> nicchia e per un uso moderato dell’alcol<br />
“Io sono come una stazione con tanti treni in partenza”.<br />
Parole <strong>di</strong> Carla Pancani, 29 anni, una delle tre donne<br />
italiane che possono vantare la qualifica <strong>di</strong> “mastro<br />
birraio”.<br />
Ed è infatti la produzione artigianale <strong>di</strong> birra che Carla ha<br />
scelto come professione perché è “una passione che ho da<br />
sempre. Ho avuto la fortuna e la possibilità <strong>di</strong> viaggiare e<br />
mi piaceva assaggiare i vari tipi <strong>di</strong> birra prodotti nei paesi<br />
che ho visitato. Ho scoperto profumi e sapori <strong>di</strong>versi e ho<br />
capito la <strong>di</strong>fferenza tra prodotti commerciali e artigianali.<br />
Con mio marito Mirko facevamo birra in casa con i kit<br />
premiscelati ed in seguito con il metodo “all grain” ovvero<br />
quello che faccio ora ma più in piccolo, e questa nostra<br />
“specialità” era molto apprezzata da parenti e amici. E<br />
abbiamo pensato: adesso o mai più. ‘Buttiamoci’ nella<br />
birra”.<br />
Carla lascia quin<strong>di</strong> il suo impiego in uno stu<strong>di</strong>o legale<br />
e si de<strong>di</strong>ca al progetto “Pevak”, birrificio artigianale<br />
aretino. Partecipa al bando <strong>di</strong> concorso della Camera <strong>di</strong><br />
Commercio nuove idee nuove imprese 2006 e crea l’attività<br />
in collaborazione con il marito e il cugino Enrico. La<br />
passione per la birra si unisce a quella per la storia e nasce<br />
la Pevak, il nome utilizzato dagli Etruschi per definire<br />
l’antico decotto <strong>di</strong> cereali prodotto nel territorio aretino.<br />
Dalla stessa “ispirazione” derivano anche i nomi delle<br />
varie tipologie <strong>di</strong> birra prodotte, che ricordano le <strong>di</strong>vinità<br />
venerate dagli Etruschi: Laran (Marte), Satres (Saturno),<br />
Horta (dea dell’agricoltura), Aplu (Apollo) tutte de<strong>di</strong>cate<br />
o ispirate a qualcuno vicino a Carla. Particolare anche<br />
l’accostamento con il genere femminile: la leggenda<br />
narra infatti che proprio una donna in tempi antichissimi<br />
in Mesopotamia abbia inventato la birra mentre stava<br />
cucinando cereali.<br />
Ma oltre alla fantasia e alla passione servono anche<br />
le pratiche burocratiche, i locali adeguati ed i clienti.<br />
Commenta Carla: “abbiamo dovuto rimandare<br />
l’inaugurazione <strong>di</strong> alcuni mesi per superare gli scalini<br />
burocratici dovuti anche alla particolarità della produzione<br />
scambiata talvolta da 'birrificio' a 'burrificio' o considerata<br />
solo come semplice riven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> birra. Inoltre questo è un<br />
mercato totalmente <strong>di</strong> nicchia che si adatta meglio ad un<br />
pubblico adulto che ai ragazzi. Abbiamo prezzi più alti<br />
<strong>di</strong> quelli che si trovano nello scaffale del supermercato<br />
e <strong>di</strong>fficilmente la nostra birra viene usata nei pub. E’<br />
anche faticoso far capire ai gestori dei locali il perchè dei<br />
nostri prezzi e l’importanza <strong>di</strong> avere una 'carta' <strong>di</strong> birre<br />
particolari come è ormai consuetu<strong>di</strong>ne per i vini. Diversa<br />
anche la scelta <strong>di</strong> bottiglie da 75 centilitri, da un litro e<br />
mezzo e da tre litri, <strong>di</strong> forma particolare e che non devono<br />
mai essere bevute ghiacciate”.<br />
Luci soffuse, aria raffinata, colori gradevoli e un buon<br />
aroma è quello che si vede e si respira nei locali <strong>di</strong> San<br />
Zeno dove ha sede la Pevak. Dal laboratorio escono 7.000<br />
litri <strong>di</strong> birra ogni mese: in gergo tecnico vengono fatte tre<br />
o quattro “cotte” <strong>di</strong> birra da 500 litri ogni settimana e per<br />
tutte le fasi <strong>di</strong> lavorazione <strong>di</strong> una “cotta” servono in me<strong>di</strong>a<br />
10 ore <strong>di</strong> lavoro.<br />
“E’ il mio mondo e non mi <strong>di</strong>sturba il vapore, il caldo,<br />
la continua attenzione per misurare la temperatura,<br />
anzi - afferma Carla – cerco sempre qualcosa <strong>di</strong> nuovo,<br />
mi piace sperimentare, <strong>di</strong>versificare la quantità e la<br />
varietà degli ingre<strong>di</strong>enti. Adesso ho fatto una birra al<br />
peperoncino Maris (Eros). Ho imparato e continuo ad<br />
imparare provando cose nuove. Nel settore facciamo tutti<br />
così, ci confrontiamo, collaboriamo e non c’è particolare<br />
competizione perché anche usando lo stesso malto o gli<br />
stessi luppoli o gli stessi lieviti, ognuno può miscelare<br />
<strong>di</strong>versamente e ottenere <strong>di</strong>versi risultati”.<br />
Una caratteristica comune alla produzione artigianale <strong>di</strong><br />
birra è anche la mancanza <strong>di</strong> “bollicine”. Prosegue Carla: “è<br />
una lavorazione naturale, non filtriamo, non pastorizziamo,<br />
non aggiungiamo anidride carbonica quin<strong>di</strong> la ‘gassatura’<br />
è naturale, data dalla fermentazione stessa della birra in<br />
bottiglia e la base alcolica si sente meno: riusciamo così a<br />
promuovere il 'gusto' della birra, creando percezioni olfattive<br />
e retrogusti <strong>di</strong>versi e particolari, dando anche buoni spunti<br />
per giusti accostamenti con i cibi. Quin<strong>di</strong> non solo pizza e<br />
birra! Bere una birra artigianale non significa ‘buttare giù’<br />
ma ‘assaporare’ e lasciare scoprire ai nostri sensi profumi e<br />
sapori ormai persi da tempo”. (ab)<br />
4 5
PRIMO PIANO<br />
<strong>Arezzo</strong>, terra <strong>di</strong> giovani e nuove aziende<br />
Ogni anno, sul totale dei nuovi impren<strong>di</strong>tori circa il 13,8 % ha meno <strong>di</strong> 25 anni ed il 35,1% tra i 25 e i 35. Lo sportello per il sostegno all'impren<strong>di</strong>toria giovanile<br />
<strong>Arezzo</strong> ha consolidato un modello <strong>di</strong> sviluppo che si basa<br />
su alcuni settori manifatturieri “maturi” ad impren<strong>di</strong>toria<br />
<strong>di</strong>ffusa (moda, oreficeria, ma anche meccanica, legno e<br />
prefabbricazione) a cui si affianca una significativa crescita<br />
del terziario commerciale, turistico, <strong>di</strong> rete e dei servizi<br />
all’impresa. E’ opportuno sottolineare a tale riguardo che<br />
la provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> ha conosciuto la sua “Rivoluzione<br />
Industriale”, quasi interamente, negli ultimi 50 anni: nel<br />
censimento del 1951 l’agricoltura rappresentava ancora il<br />
61,1 % della nostra economia; l’ultimo censimento mostra<br />
una situazione completamente <strong>di</strong>versa con il settore primario<br />
che ormai rappresenta solo il 5,6% rispetto ad un settore<br />
secondario al 41,4% ed ai servizi al 53%.<br />
Tale dato testimonia con chiarezza l’impetuosa crescita<br />
del sistema economico locale negli ultimi anni, crescita<br />
accompagnata da una forte capacità <strong>di</strong> esportazione che<br />
vede la nostra provincia ai vertici della graduatoria nazionale<br />
per apertura al commercio estero.<br />
Nonostante siano presenti <strong>di</strong>ffusi elementi <strong>di</strong> criticità, appare<br />
oggi evidente la estrema <strong>di</strong>namicità del tessuto economico<br />
locale con oltre 45.000 imprese attive e una densità me<strong>di</strong>a<br />
<strong>di</strong> più <strong>di</strong> 1 impresa ogni 10 abitanti (valori analoghi a quelli<br />
delle province del Nord-est). Tale <strong>di</strong>namicità è confermata<br />
anche dalle analisi afferenti l’impren<strong>di</strong>toria giovanile.<br />
Infatti per i giovani della nostra provincia l’intraprendere<br />
una attività in proprio è vista come una grande opportunità<br />
occupazionale, al pari ed in alcuni casi ancor più significativa <strong>di</strong><br />
una occupazione come lavoratore <strong>di</strong>pendente . L’osservatorio<br />
sulla demografia delle imprese <strong>di</strong> Unioncamere nazionale<br />
evidenzia come in provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> in me<strong>di</strong>a, ogni anno,<br />
sul totale dei nuovi impren<strong>di</strong>tori circa il 13,8 % abbia meno <strong>di</strong><br />
25 anni ed il 35,1% sia <strong>di</strong> età compresa tra i 25 e i 35.<br />
Complessivamente il 5,2 % <strong>di</strong> coloro che occupano cariche<br />
in azienda è costituito da giovani con meno <strong>di</strong> 30 anni, un<br />
dato superiore a quello toscano che si ferma al 4,8%.<br />
La “voglia <strong>di</strong> fare impresa” dei giovani aretini è un dato<br />
che trova conferma non soltanto nelle analisi economiche<br />
ma è ulteriormente testimoniato dalla continua e nutrita<br />
partecipazione dei giovani ad una serie <strong>di</strong> iniziative che la<br />
Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> ha messo in cantiere nel<br />
corso <strong>di</strong> questi anni per favorire l’impren<strong>di</strong>toria giovanile.<br />
Ad iniziare dal concorso “Nuove idee… nuove imprese”,<br />
realizzato assieme alla Provincia ed a Banca Etruria e rivolto<br />
ai giovani con l’obiettivo <strong>di</strong> creare nuove imprese orientate<br />
alla produzione ed alla erogazione <strong>di</strong> servizi ad alto contenuto<br />
tecnologico e fortemente innovativi.<br />
L’iniziativa, giunta alla quarta e<strong>di</strong>zione , premia le 20 migliori<br />
idee impren<strong>di</strong>toriali con l’offerta <strong>di</strong> servizi consulenziali,<br />
formativi e finanziari che consentono <strong>di</strong> accompagnare il<br />
can<strong>di</strong>dato dall’idea alla creazione dell’impresa.<br />
E’ inoltre attivo presso la Camera <strong>di</strong> Commercio lo sportello<br />
“Nuove Imprese” per il sostegno e l’assistenza mirata ai<br />
giovani che vogliono intraprendere una attività.<br />
L’Ente camerale è anche particolarmente attivo per rafforzare<br />
il collegamento tra il mondo scolastico ed il mondo del<br />
lavoro. Ne sono testimonianza non soltanto la forte presenza<br />
all’interno del Polo Universitario Aretino e la formazione<br />
continua che la Camera <strong>di</strong> Commercio realizza, attraverso<br />
la sua azienda speciale FO.AR, ma anche i due progetti<br />
“Scuola-lavoro” (giunto alla se<strong>di</strong>cesima e<strong>di</strong>zione) e “Scuola<br />
d’impresa” che hanno permesso nel corso degli anni a migliaia<br />
<strong>di</strong> studenti aretini <strong>di</strong> entrare in contatto con il sistema delle<br />
imprese.<br />
I giovani, tuttavia, non solo aspirano a costituire nuove<br />
aziende, ma in molti casi si trovano ad affrontare la delicata<br />
questione del subentro in impresa, nei confronti dei padri<br />
che tali imprese hanno costituito e lanciato. La questione<br />
della “successione generazionale” presenta aspetti <strong>di</strong> notevole<br />
delicatezza specificatamente in provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> dove, a<br />
causa del "recente" processo <strong>di</strong> industrializzazione <strong>di</strong>ffusa,<br />
Sintesi dell’economia della provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Popolazione residente 1° gennaio 2007 337.236 abitanti<br />
Forze lavoro - 2006 153.000<br />
Occupati - 2006 145.000<br />
Tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione - 2006 4,9%<br />
PIL provinciale - 2007 (stima) 8,8 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />
PIL pro - capite - 2007 (stima) 26.027 euro<br />
Localizzazioni <strong>di</strong> impresa - 2007 44.928<br />
Imprese iscritte - 2007 38.575<br />
Imprese attive - 2007 34.273<br />
Imprese artigiane attive - 2007 11.723 (34,2% del totale imprese)<br />
Imprese agricole - 2007 7.303<br />
Imprese manifatturiere - 2007 11.321<br />
Imprese commercio - servizi - 2007 15.620<br />
Export - 2007 3,610 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />
<strong>di</strong> cui<br />
Oreficeria 1,420<br />
Moda 0,604<br />
Meccanica 0,447<br />
Sportello nuove imprese.<br />
Sostegno alla impren<strong>di</strong>toria giovanile<br />
E’ attivo presso la Camera <strong>di</strong> Commercio lo Sportello Nuove Imprese<br />
collegato al progetto Network per il sostegno dell’impren<strong>di</strong>toria giovanile<br />
e femminile in Toscana. Il servizio è sempre <strong>di</strong>sponibile nell’orario<br />
<strong>di</strong> apertura al pubblico degli uffici camerali c/o il Servizio Stu<strong>di</strong> e<br />
Statistica al V° piano (dal lunedì al venerdì dalle 8,45 alle 12,15 ed il<br />
martedì ed il giovedì pomeriggio dalle 15,15 alle 17,15).Lo sportello<br />
fornisce informazioni <strong>di</strong> carattere generale sull’avvio <strong>di</strong> attività e sulle<br />
principali opportunità <strong>di</strong> agevolazione finanziarie. E’ poi possibile usufruire<br />
<strong>di</strong> colloqui specialistici nella mattina del lunedì e nel pomeriggio del<br />
mercole<strong>di</strong>, finalizzati ad approfon<strong>di</strong>re gli aspetti tributari e previdenziali<br />
per avviare l’attività, i requisiti, regimi autorizzativi ed adempimenti<br />
necessari per l’avvio <strong>di</strong> impresa nel settore <strong>di</strong> interesse, la stima dei costi<br />
per l’avvio dell’attività ed analisi dei costi fissi e variabili <strong>di</strong> gestione,<br />
l’analisi e scelta della forma giuri<strong>di</strong>ca ed eventuali approfon<strong>di</strong>menti sulle<br />
agevolazioni e contributi per sostenere gli investimenti programmati.<br />
Dal 2005 sono stati più <strong>di</strong> 600 gli aspiranti giovani impren<strong>di</strong>tori che<br />
si sono rivolti alla Camera <strong>di</strong> Commercio per lo sviluppo del proprio<br />
progetto <strong>di</strong> attività.<br />
Già Vice Segretario Generale della Camera <strong>di</strong><br />
Commercio <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, dal Settembre del 2001 ne è stato<br />
nominato Segretario Generale. E’ inoltre Direttore delle<br />
Due Aziende Speciali della Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong> FOAR (Organismo specializzato in formazione<br />
impren<strong>di</strong>toriale e manageriale) e SAGOR (Organismo <strong>di</strong><br />
certificazione e analisi dei prodotti <strong>di</strong> oreficeria). Autore<br />
<strong>di</strong> numerosi saggi ed articoli in materia economica è<br />
docente in seminari e corsi <strong>di</strong> specializzazione. Membro<br />
del Consiglio della Banca d'Italia, filiale <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, del<br />
Comitato Scinetifico del Polo Universitario Aretino, del<br />
Consiglio dell'Opera del Duomo, <strong>di</strong> vari comitati tecnici<br />
<strong>di</strong> livello regionale e nazionale.<br />
si affrontano proprio ora numerosi “passaggi <strong>di</strong> consegne”<br />
fra padri e figli. Una recente ricerca condotta dalla Camera<br />
<strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, in collaborazione con l’Università<br />
Bocconi, ha stimato che solo il 30% delle nuove imprese<br />
giunge alla seconda generazione e <strong>di</strong> queste solo il 12%<br />
arriva alla terza. Un processo <strong>di</strong> selezione che nel tempo<br />
<strong>di</strong>venta ancora più spinto se, come confermato da recenti<br />
ricerche, solo il 5% delle imprese maggiori resiste fino alla<br />
quarta generazione.<br />
La caratterizzazione familiare della gran parte delle imprese<br />
aretine può rappresentare una strada preferenziale <strong>di</strong><br />
realizzazione personale per i futuri giovani impren<strong>di</strong>tori a<br />
patto che venga gestito con attenzione sia l’affiancamento<br />
padre-figlio in azienda ed in fase successiva l’avvicendamento<br />
fra gli stessi. Per aiutare questo processo la Camera <strong>di</strong><br />
Commercio realizza numerose iniziative formative e stage<br />
anche all’estero, finalizzate appunto all’acquisizione <strong>di</strong><br />
esperienze e skills gestionali.<br />
Giuseppe Salvini<br />
GIUSEPPE<br />
SALVINI<br />
6 7
PRIMO PIANO<br />
Il primo polo <strong>di</strong>gitale<br />
Il contributo del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> nel sostenere lo sviluppo dell’economia locale<br />
attraverso l’innovazione. Ecco la nascita del Polo <strong>di</strong>gitale: www.polo<strong>di</strong>gitale.arezzo.it<br />
Non c’è sviluppo senza innovazione. “E a questa stiamo<br />
lavorando anche con la promozione del 'Polo del<br />
<strong>di</strong>gitale applicato' – ricorda Ilario Nocentini, assessore<br />
all’innovazione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. L’obiettivo è<br />
incentivare le aziende del settore a investire nel nostro<br />
territorio e favorire la messa in rete <strong>di</strong> informazioni utili<br />
alla crescita e alla competitività dell’economia locale”.<br />
<strong>Arezzo</strong> si è storicamente caratterizzata per un’alta<br />
concentrazione <strong>di</strong> aziende del manifatturiero con<br />
particolare riferimento al <strong>di</strong>stretto oro-moda.<br />
Progressivamente, questo sistema originario ha favorito la<br />
nascita del terziario operante nel campo dell’Information<br />
and Communication Technology (ICT). “Il Polo<br />
<strong>di</strong>gitale – sottolinea Nocentini – punta ad aggregare le<br />
aziende che si occupano <strong>di</strong> tecnologie informatiche e<br />
<strong>di</strong> innovazione nel settore del <strong>di</strong>gitale. Spesso si tratta<br />
<strong>di</strong> aziende <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni ma innovative: se<br />
ne favorisce così la crescita, anche attraverso percorsi<br />
formativi integrati per il personale impiegato, scambi<br />
<strong>di</strong> tecnologie, pianificazione dei percorsi <strong>di</strong> competenze<br />
e rafforzamento complessivo nelle relazioni con altri<br />
attori, istituzionali, internazionali, associativi”.<br />
Il Polo <strong>di</strong>venta un utile passepartout per il mondo del<br />
lavoro a <strong>di</strong>sposizione dei neo-laureati dell’ateneo aretino<br />
ma può costituire anche elemento <strong>di</strong> attrazione per tutto<br />
il centro Italia.<br />
La struttura è in grado <strong>di</strong> fornire servizi avanzati con i<br />
suoi legami stabili con il mondo della ricerca, assistenza<br />
al management e marketing, accesso al finanziamento<br />
per l’innovazione, servizi immobiliari, messa in<br />
rete, consulenza e sostegno per nuovi impren<strong>di</strong>tori<br />
intenzionati a investire nel settore.<br />
Ulteriore elemento pensato dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
per creare indotto, è assegnare al Polo del Digitale un<br />
segno <strong>di</strong> riconoscimento specifico da veicolare in fiere<br />
e convegni del settore. L’obiettivo è rendere “Marchio<br />
Polo <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>” un <strong>di</strong>stintivo riconoscibile, al pari <strong>di</strong><br />
altre immagini o simboli, affinché in futuro pensare al<br />
concetto <strong>di</strong> “innovazione” porti automaticamente in<br />
città, con la mente o con il corpo, qualsiasi protagonista<br />
<strong>di</strong> questo settore strategico (mc).<br />
giuGNO<br />
luglio<br />
AGOsto<br />
Loro<br />
8 Ciuffenna 9<br />
info<br />
339.4052073<br />
FRESCO<br />
E RELAX<br />
VENGO<br />
ANCH’IO!<br />
Loc. Pian<br />
della Fonte<br />
RISPETTA<br />
LA NATURA<br />
FAI IL<br />
TUO<br />
FUOCO<br />
Chiassaia<br />
Anciolina
PRIMO PIANO<br />
Nuovi “<strong>di</strong>segni” sull’impresa:<br />
Era piccola. La nonna la prendeva per mano e le <strong>di</strong>ceva:<br />
“vieni, an<strong>di</strong>amo alla spiaggia a vedere Dante”. Il mare<br />
era quello <strong>di</strong> Genova, la stagione quella invernale. Era<br />
l’unica nella quale Dante, vecchio marinaio, faceva il<br />
bagno: era completamente tatuato e nelle altre stagioni<br />
non riusciva a sfuggire alla curiosità della gente. Erano<br />
gli anni sessanta e quello fu il primo contatto <strong>di</strong> Irma<br />
Verardo con i tatuaggi. Ma la passione è arrivata<br />
molto più tar<strong>di</strong>, quando aveva 30 anni. Da allora un<br />
matrimonio alle spalle: all’ex marito il merito <strong>di</strong> averle<br />
fatto scattare la mania del tatoo. Ed un passaporto con<br />
molti timbri: dalla Thailanda alla Spagna. Oggi Irma<br />
Verardo ha fatto della passione un’impresa.<br />
Prima <strong>di</strong> arrivare alla macchinetta dei colori, ha<br />
impugnato la paletta della Polizia Municipale. “Sono<br />
stata vigile urbano a Genova per 10 anni – ricorda.<br />
Poi con il mio ex marito decidemmo <strong>di</strong> cambiare<br />
ra<strong>di</strong>calmente vita e ci trasferimmo a Koh Samui in<br />
Thailan<strong>di</strong>a. Era il 1994 e vissi nell’isola per alcuni anni.<br />
Poi tornai in Europa per lavorare come chef negli yacht<br />
privati a Maiorca in Spagna. In quel periodo comprai<br />
una rivista che conteneva il kit per i tatuaggi”. Era il<br />
1998, l’anno della svolta. I tatuaggi, per Irma, non<br />
erano certo un elemento estraneo: aveva cominciato<br />
le professioni <strong>di</strong>verse<br />
Quando il tatuaggio <strong>di</strong>venta un’impresa. La storia <strong>di</strong> Irma Verardo: da vigile urbano a tatuatrice. Da Genova ad <strong>Arezzo</strong> passando per la Thailan<strong>di</strong>a e la Spagna<br />
con Dante per arrivare al marito. Adesso però <strong>di</strong>ventano<br />
una passione ed un lavoro.<br />
“I primi tempi non furono facili. Non so a quanti<br />
amici ho 'inflitto' le mie prime esperienze – ricorda<br />
Irma Verardo. Poi ha lavorato a Genova con un vero<br />
guru del nostro settore Marco Firinu. Quin<strong>di</strong> ho<br />
aperto uno stu<strong>di</strong>o in Thailan<strong>di</strong>a che mi ha permesso <strong>di</strong><br />
approfon<strong>di</strong>re l’arte del tatuaggio, in particolare quello<br />
orientale”. La passione per il Giappone ha una matrice<br />
lontana: “mio nonno era comandante <strong>di</strong> una petroliera<br />
e morì in un incidente in mare. Ricordo gli oggetti<br />
che portava dal Giappone e le foto che lo ritraevano<br />
insieme a uomini tatuati. I <strong>di</strong>segni, in quel paese, non<br />
sono semplici simboli ma sono vere storie raccontate<br />
sulla pelle”.<br />
Dopo la Thailan<strong>di</strong>a, <strong>di</strong> nuovo in Europa ed un anno<br />
a Formentera in uno stu<strong>di</strong>o aperto con una collega<br />
veneziana. Infine l’arrivo ad <strong>Arezzo</strong> su invito <strong>di</strong> un<br />
amico e la decisione <strong>di</strong> restare per rendere il tatuaggio<br />
una piccola impresa. E questo grazie anche ai contributi<br />
messi a <strong>di</strong>sposizione della Regione Toscana per le<br />
creazione <strong>di</strong> nuove aziende. Lo stu<strong>di</strong>o è come quello<br />
<strong>di</strong> un me<strong>di</strong>co: deve avere le autorizzazioni Asl ed è<br />
soggetto a controlli perio<strong>di</strong>ci. L’attività è assimilata<br />
a quella delle estetiste. Ed i clienti? “Di ogni tipo –<br />
risponde Irma Verardo. Le tre amiche appena laureate<br />
che decidono <strong>di</strong> avere sul polso il simbolo dell’amicizia<br />
per non <strong>di</strong>menticarsi l’una dell’altra; il giovane che<br />
vuol dare prova <strong>di</strong> virilità; l’ultracinquantenne che ha<br />
scoperto tar<strong>di</strong> i tatuaggi e che ora si presenta qui ogni<br />
mese; la signora che ha visto in essi un nuovo elemento<br />
<strong>di</strong> bellezza del proprio corpo”.<br />
E quali sono i tipi <strong>di</strong> tatuaggio? “Non ci sono modelli.<br />
Ogni tatuaggio è personale e non ha senso copiare<br />
quello <strong>di</strong> un altro. Lo <strong>di</strong>co spesso ai ragazzi che vengono<br />
da me per avere lo stesso <strong>di</strong> un calciatore. Il tatuaggio<br />
– conclude Irma Verardo – viene da dentro e va sulla<br />
pelle. E, soprattutto, è come un <strong>di</strong>amante: rimane per<br />
sempre. E’ un lavoro <strong>di</strong>fficile nel quale non si può<br />
sbagliare: non si può cancellare né cambiare 'foglio'. E<br />
talvolta può durare fino a 4 o 5 ore”. (cr)<br />
10 11
DALL’ESPERIENZA DI 16 COOPERATIVE DI TIPO B<br />
DELLA NOSTRA PROVINCIA<br />
NASCE COOB<br />
Coob, un consorzio per il territorio/<br />
un consorzio per l’inclusione lavorativa<br />
ELIOS<br />
Montevarchi (ar)<br />
FUTURA<br />
<strong>Arezzo</strong><br />
IL CENACOLO<br />
<strong>Arezzo</strong><br />
IDEA 2000<br />
Pratovecchio (ar)<br />
SO.DI.SER<br />
<strong>Arezzo</strong><br />
ACHILLE GRANDI<br />
Castiglion Fibocchi (ar)<br />
2000 ONLUS<br />
CastelFocognano (ar)<br />
LA NUOVA IDEA<br />
<strong>Arezzo</strong><br />
LA TAPPA<br />
<strong>Arezzo</strong><br />
CASTIGLIONESE<br />
Castiglion Fiorentino (ar)<br />
COOB- Consorzio Cooperative Sociali Aretine <strong>di</strong> tipo B<br />
Piazza Andromeda, 8 - 52100 <strong>Arezzo</strong> (AR) Tel 0575/370282 – Fax 0575/1824172 www.coob.it info@coob.it<br />
AL PLURALE<br />
<strong>Arezzo</strong><br />
IL GIRASOLE<br />
Sansepolcro<br />
ALBATROS<br />
<strong>Arezzo</strong><br />
BETA<br />
<strong>Arezzo</strong><br />
PRIMAVERA<br />
Capolona - Subbiano (ar)<br />
CO.LA.P<br />
Monte San Savino (ar)<br />
12 13<br />
SOCIALE<br />
Famiglia, priorità uno<br />
Il Sindaco Fanfani conferma l’attenzione del <strong>Comune</strong> al sociale. Ogni anno un<br />
investimento <strong>di</strong> 6 milioni <strong>di</strong> euro. Dallo sportello unico al servizio integrato con l’Asl<br />
Politiche sociali: la frontiera dove occorrono poche<br />
parole e molti fatti. “Disagio e povertà sono in aumento<br />
– commenta il Sindaco Fanfani. Lo testimoniano i dati<br />
emersi dai nostri Servizi sociali dai quali emerge un costante<br />
aumento <strong>di</strong> richieste <strong>di</strong> accesso ai servizi. E non dobbiamo<br />
fronteggiare solo le povertà ma anche garantire, insieme<br />
agli altri soggetti pubblici e privati, i servizi per la famiglia,<br />
gli anziani, i bambini, i <strong>di</strong>versamente abili”.<br />
Sono necessari servizi e risorse per realizzare quelle azioni<br />
che l’Amministrazione Fanfani ritiene una priorità. Molto<br />
è stato fatto. “E <strong>di</strong> questo – sottolinea Fanfani – ringrazio in<br />
modo particolare Donella Mattesini per l’impegno che ha<br />
profuso prima <strong>di</strong> essere eletta al Parlamento ed auguro buon<br />
lavoro al nuovo assessore Francesca Tavanti. Tra le iniziative<br />
più significative ricordo l’attivazione dello Sportello unico<br />
in piazza San Domenico per semplificare l’accesso ai servizi<br />
<strong>di</strong> tutti i citta<strong>di</strong>ni. Oltre a filtrare la domanda, rende i servizi<br />
capaci <strong>di</strong> integrarsi per garantire continuità assistenziale e<br />
risposte tempestive ed efficaci, capovolgendo la vecchia<br />
logica che vedeva il citta<strong>di</strong>no spostarsi personalmente<br />
tra i vari uffici. Abbiamo poi chiuso le liste <strong>di</strong> attesa per<br />
gli appuntamenti con gli assistenti sociali nei presi<strong>di</strong> del<br />
comune ed insieme alla Asl 8 abbiamo deliberato il servizio<br />
integrato <strong>di</strong> assistenza sociale”.<br />
Molti sono i progetti in fase <strong>di</strong> attuazione e definizione.<br />
“Il nostro punto <strong>di</strong> riferimento, il perno attorno al quale<br />
ruota l’azione amministrativa è la famiglia – prosegue il<br />
Sindaco. Tutte le azioni, almeno in<strong>di</strong>rettamente, fanno<br />
riferimento ad essa: dalle scelte urbanistiche ed ambientali,<br />
da quelle per la sicurezza a quelle per il decoro della città.<br />
Ma la famiglia ha bisogno anche <strong>di</strong> sostegni imme<strong>di</strong>ati e<br />
<strong>di</strong>retti. Ecco i servizi per l’infanzia e quelli per la persona<br />
anziana. Ed un’attenzione particolare a quelle famiglie che<br />
vivono una situazione particolarmente <strong>di</strong>fficile con persone<br />
<strong>di</strong>versamente abili. Ogni anno, la spesa sociale ammonta a<br />
circa 6 milioni <strong>di</strong> euro. E se sono i fatti a contare, queste<br />
cifre confermano la nostra attenzione alla famiglia ed ai<br />
problemi sociali”.
AREZZO SOCIALE<br />
Sociale: integrare i servizi,<br />
Il <strong>Comune</strong> protagonista del lavoro d’integrazione. Il neo assessore Tavanti cita<br />
“Dare ai citta<strong>di</strong>ni le risposte che si attendono e farlo<br />
insieme agli altri soggetti pubblici e privati”. Così<br />
Francesca Tavanti, assessore alle politiche sociali da poche<br />
settimane, sintetizza la strategia dell’Amministrazione<br />
Comunale. E cita tre esempi.<br />
“Il primo, quello <strong>di</strong> maggior rilievo dal punto <strong>di</strong> vista<br />
sia istituzionale che <strong>di</strong> impatto sui citta<strong>di</strong>ni, è il Servizio<br />
Sociale Integrato, ovvero l’unione <strong>di</strong> professionalità e<br />
servizi del <strong>Comune</strong> e della Asl 8 per dare una risposta<br />
imme<strong>di</strong>ata a chi è in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio sociale”.<br />
I luoghi <strong>di</strong> riferimento dei citta<strong>di</strong>ni sul territorio sono<br />
5: via Guadagnoli, via Fiorentina, via Curtatone, via<br />
Guido Monaco e via Fonte Veneziana dove operano<br />
complessivamente 26 assistenti sociali, sia del <strong>Comune</strong><br />
che della Asl. “Qui vengono erogati sostegni ad anziani<br />
autosufficienti e non, a <strong>di</strong>versamente abili, a persone<br />
socialmente fragili, a minori. In queste strutture vengono<br />
affrontati anche problemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenze e salute mentale”.<br />
La persona che ha bisogno <strong>di</strong> un assistente sociale, si<br />
trova quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> fronte ad un unico referente del Servizio<br />
Sociale Professionale che rappresenta il “legame” sia con i<br />
servizi della Asl 8 che del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Il “nuovo”<br />
assistente sociale può quin<strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre gli interventi<br />
socio assistenziali e socio sanitari a carico del <strong>Comune</strong> e<br />
della Asl 8.<br />
“Quello che è stato realizzato è importante e non deve<br />
essere dato per semplice o scontato – sottolinea l’assessore<br />
Francesca Tavanti. Dobbiamo infatti integrare metodologie<br />
operative, contratti e servizi <strong>di</strong>versi”. Un secondo esempio<br />
del lavoro <strong>di</strong> integrazione dei servizi e, conseguentemente,<br />
<strong>di</strong> semplificazione della vita per il citta<strong>di</strong>no, è rappresentato<br />
dallo Sportello Unico <strong>di</strong> accesso ai servizi sociali, educativi e<br />
socio sanitari in piazza San Domenico. Un’unica struttura <strong>di</strong><br />
informazione, orientamento e invio ai servizi istituzionali e<br />
del Terzo settore. E’ soprattutto il Segretariato Sociale, cioè<br />
la presenza <strong>di</strong> un assistente sociale che può <strong>di</strong>rettamente<br />
accogliere l’utente che necessita <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> sostegno.<br />
Presso lo Sportello Unico i citta<strong>di</strong>ni trovano persone<br />
competenti in grado <strong>di</strong> dare risposte ai loro bisogni per quanto<br />
riguarda tutti i servizi sociali, educativi e socio-sanitari, grazie<br />
alla professionalità acquisita in anni <strong>di</strong> precedente esperienza e<br />
ad una <strong>di</strong>retta connessione con il servizio sociale professionale<br />
e con la rete <strong>di</strong> protezione sociale non istituzionale. Gli<br />
operatori possono fare ricorso ad una solida base informativa<br />
costituita da un database – in continuo sviluppo - contenente<br />
tutte le informazioni per l’accesso ai servizi istituzionali e<br />
del Terzo settore. Un servizio integrato, quin<strong>di</strong>, in grado <strong>di</strong><br />
attivare imme<strong>di</strong>atamente procedure e risposte per le varie<br />
necessità.<br />
“L'apertura dello Sportello Unico è coerente con la<br />
sperimentazione regionale sulla Carta dei Servizi e con<br />
i livelli essenziali regionali <strong>di</strong> Assistenza Sociale – ricorda<br />
Francesca Tavanti. Ed il prossimo obiettivo, da realizzare<br />
entro il 2009, è estendere questa esperienza a tutti i<br />
semplificare la vita<br />
tre esempi: il Servizio sociale integrato, lo Sportello Unico e il Centro Ausili<br />
comuni della Zona Socio Sanitaria Aretina”.<br />
Terzo esempio: il Centro Ausili Territoriale. L’obiettivo,<br />
in questo caso, è unificare e ottimizzare l’erogazione<br />
<strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> ausilio per <strong>di</strong>sabili. Il CAT è una struttura<br />
autonoma che sta nascendo da un imminente accordo tra<br />
<strong>Comune</strong>, Asl 8, Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e Ufficio Scolastico<br />
Provinciale. “Finora – ricorda Francesca Tavanti – ogni<br />
soggetto si muoveva per proprio conto e dava una 'parte'<br />
<strong>di</strong> risposta. Adesso siamo in grado <strong>di</strong> lavorare tutti insieme<br />
per aumentare quantità e qualità della risposta”.<br />
La crescente domanda <strong>di</strong> ausili tecnologici da parte <strong>di</strong><br />
utenti <strong>di</strong>sabili, anziani o affetti da patologie parzialmente<br />
invalidanti, rende infatti sempre più necessaria la presenza<br />
<strong>di</strong> strutture che permettano <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare soluzioni<br />
efficaci e commercialmente imparziali agli utenti e alle<br />
istituzioni. Il Centro Ausili, sarà ubicato al secondo piano<br />
dell’Istituto Fossombroni, sarà dotato <strong>di</strong> una mostra<br />
prova ausili motori, <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana, elettronici ed<br />
informatici, controllo ambientale e sicurezza. Presente<br />
anche un'equipe multi<strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> figure professionali,<br />
una segreteria <strong>di</strong> supporto per i vari processi ed un centro<br />
<strong>di</strong> documentazione finalizzato anche a promuovere<br />
la semplificazione degli iter burocratici relativi alla<br />
<strong>di</strong>sabilità.<br />
Francesca<br />
Tavanti<br />
Il nuovo assessore alle politiche sociali ed educative ha 34<br />
anni. Nata ad <strong>Arezzo</strong>, psicologa, abilitata all’esercizio della<br />
professione alla Sapienza <strong>di</strong> Roma, è iscritta all’Or<strong>di</strong>ne<br />
degli psicologi della Regione Toscana. Dal 2003 Direttore<br />
dell’Unione provinciale <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> della Confcooperative.<br />
E’ componente del Comitato per l’impren<strong>di</strong>toria<br />
femminile presso la Camera <strong>di</strong> Commercio. Ha coor<strong>di</strong>nato<br />
il gruppo <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> uno stage formativo internazionale<br />
a cui hanno partecipato, insieme all’Università <strong>di</strong><br />
Bologna, anche quella <strong>di</strong> Colonia/Germania, <strong>di</strong><br />
Gelderland-Nijmegen/Olanda, <strong>di</strong> Paskov/Russia sul<br />
tema “Il superamento delle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
e <strong>di</strong> insegnamento in un contesto scolastico che produce<br />
benessere”. Ha effettuato il tirocinio annuale “post<br />
lauream” presso l’Ospedale Pe<strong>di</strong>atrico “Bambino Gesù”<br />
<strong>di</strong> Roma durante il quale ha svolto una ricerca sui <strong>di</strong>sturbi<br />
dell’alimentazione, anoressia e bulimia nervosa che è stata<br />
presentata al IV Congresso italiano <strong>di</strong> Psicologia della<br />
Salute. Si è specializzata in Psicologia Clinica presso la<br />
Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia dell’Università <strong>di</strong> Siena<br />
e ha effettuato quattro anni <strong>di</strong> tirocinio presso l’Unità<br />
Operativa <strong>di</strong> Neurofisiopatologia della Asl 8 <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
occupandosi principalmente delle problematiche del<br />
paziente con Alzheimer. Ha coor<strong>di</strong>nato laboratori su<br />
han<strong>di</strong>cap per docenti <strong>di</strong> sostegno e corsi <strong>di</strong> formazione per<br />
addetti all’assistenza <strong>di</strong> base e domestico-domiciliare.<br />
14 15
AREZZO SOCIALE<br />
I servizi per i bambini<br />
LA FAMIGLIA<br />
Educazione alla genitorialità e alla maternità responsabile<br />
Ascolto e consulenza sui rapporti tra genitori e figli.<br />
Sostegno per le coppie che stanno per avere un figlio. Sono<br />
previsti inoltre percorsi <strong>di</strong> sensibilizzazione, formazione<br />
e approfon<strong>di</strong>mento per genitori, insegnanti, educatori e<br />
operatori sociali.<br />
Consulenza e me<strong>di</strong>azione familiare<br />
Ascolto e sostegno alle coppie che vivono momenti<br />
<strong>di</strong> crisi o in fase <strong>di</strong> separazione ma che intendono<br />
continuare congiuntamente il loro ruolo genitoriale per<br />
il futuro dei figli.<br />
Incontri protetti<br />
Su prescrizione del Tribunale, il minore, in presenza <strong>di</strong> un<br />
operatore specializzato e presso un luogo appositamente<br />
de<strong>di</strong>cato può incontrare il genitore per ricostruire una<br />
relazione parentale compromessa.<br />
I LUOGHI<br />
Dopo e fuori la scuola<br />
Attività lu<strong>di</strong>co ricreative <strong>di</strong> occupazione del tempo<br />
libero per bambini e ragazzi presso strutture scolastiche e<br />
associazioni del territorio.<br />
Mentoring e assistenza domiciliare educativa<br />
Figure adulte da affiancare a minori in situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio<br />
socio-familiare e/o con <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento per<br />
guidarli ed aiutarli e nello stu<strong>di</strong>o e nella vita quoti<strong>di</strong>ana.<br />
Tutoring<br />
Percorso formativo per studenti delle scuole superiori che<br />
offrano il proprio sostegno nello stu<strong>di</strong>o a gruppi <strong>di</strong> pari.<br />
Centro adolescenti<br />
Luogo attrezzato in cui i ragazzi possono incontrarsi nelle<br />
ore pomeri<strong>di</strong>ane per svolgere autonomamente o in gruppo<br />
attività ricreative, laboratoriali e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o con l’eventuale<br />
sostegno degli educatori e degli animatori presenti.<br />
VERSO LA FAMIGLIA<br />
Centro Accoglienza minori<br />
Centro <strong>di</strong> accoglienza per minori temporaneamente soli o<br />
in attesa <strong>di</strong> affidamento e/o adozione presso una struttura<br />
gestita da una famiglia.<br />
Affidamento familiare<br />
Seleziona e sostiene singole persone o famiglie <strong>di</strong>sponibili<br />
ad accogliere bambini con genitori in <strong>di</strong>fficoltà non in grado<br />
temporaneamente <strong>di</strong> svolgere il loro ruolo educativo.<br />
Adozioni<br />
Informazione, preparazione, valutazione e sostegno della<br />
coppie che aspirano all’adozione.<br />
AREZZO SOCIALE<br />
e per l’inclusione sociale<br />
AIUTI ECONOMICI<br />
Contributi economici<br />
Sostegno al pagamento dell’affitto, delle utenze e/o<br />
per acquistare beni alimentari <strong>di</strong> carattere or<strong>di</strong>nario o<br />
straor<strong>di</strong>nario per aiutare le persone che non raggiungono il<br />
minimo vitale. Il servizio viene attivato dal Servizio Sociale.<br />
Agevolazioni tariffarie<br />
Per il sostegno del pagamento delle utenze domestiche<br />
(luce, gas, rifiuti urbani) a persone con basso red<strong>di</strong>to.<br />
Cassa <strong>di</strong> solidarietà<br />
Fondo sociale de<strong>di</strong>cato a ottenere piccoli prestiti a citta<strong>di</strong>ni<br />
che non possono avere accesso ai normali cre<strong>di</strong>ti bancari.<br />
La Cassa viene utilizzata per erogare piccoli prestiti<br />
finalizzati a spese non or<strong>di</strong>narie <strong>di</strong> gestione familiare<br />
ma soprattutto a sostenere il progetto del citta<strong>di</strong>no che<br />
voglia risollevare la propria situazione lavorativa (acquisto<br />
attrezzature, percorsi formativi).<br />
Latte e pannolini<br />
Distribuzione <strong>di</strong> latte e pannolini per famiglie in <strong>di</strong>fficoltà<br />
con figli da 0 a 3 anni.<br />
Ticket sanitari<br />
Esenzione per il pagamento del ticket sanitario.<br />
SERVIZI RESIDENZIALI TEMPORANEI<br />
Ospitalità temporanea in centri <strong>di</strong> accoglienza<br />
Ospitalità temporanea <strong>di</strong> adulti in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> grave<br />
<strong>di</strong>sagio sociale.<br />
Ospitalità <strong>di</strong> emergenza presso alberghi<br />
Accoglienza <strong>di</strong> nuclei familiari, temporaneamente privi <strong>di</strong><br />
alloggio, presso strutture alberghiere convenzionate.<br />
Agenzia casa<br />
Servizio <strong>di</strong> raccolta e me<strong>di</strong>azione della domanda e dell’offerta<br />
abitativa, assistenza legale per la stipula <strong>di</strong> contratti ad uso<br />
abitativo, anticipo per spese iniziali <strong>di</strong> alloggio.<br />
Servizio mensa<br />
Possibilità <strong>di</strong> pasti cal<strong>di</strong> presso strutture convenzionate.<br />
ALTRI SERVIZI<br />
Interventi <strong>di</strong> socializzazione <strong>di</strong> gruppo<br />
Attraverso il DSM, interventi <strong>di</strong> socializzazione <strong>di</strong><br />
gruppo per <strong>di</strong>sabili mentali che non riescono a uscire<br />
dall’isolamento derivante dalla loro con<strong>di</strong>zione. Lo scopo<br />
è migliorare qualitativamente la vita stimolando forme <strong>di</strong><br />
autonomia e mantenendo attivi contatti e interessi sociali<br />
attraverso attività <strong>di</strong> teatro, cinema, sport, passeggiate etc.<br />
Progetto Cla (ConLAborazione)<br />
Percorsi <strong>di</strong> abilitazione lavorativa per soggetti con <strong>di</strong>sabilità<br />
me<strong>di</strong>o-grave allo scopo <strong>di</strong> promuovere l’autonomia,<br />
l’integrazione e la sperimentazione in un contesto lavorativo<br />
protetto, prevenendo i conflitti interpersonali attraverso<br />
training <strong>di</strong> gruppo e familiari.<br />
Accoglienza donne e minori<br />
Ospitalità per donne con figli in situazione <strong>di</strong> grave <strong>di</strong>sagio<br />
sociale o vittime <strong>di</strong> maltrattamenti e abusi.<br />
16 17
SOCIALE<br />
I servizi per gli anziani<br />
A CASA<br />
Assistenza domiciliare<br />
Un aiuto alle attività quoti<strong>di</strong>ane <strong>di</strong> cura personale e della<br />
casa, per consentire <strong>di</strong> continuare a vivere nella propria<br />
abitazione.<br />
Assistenza domestica<br />
Per persone non autosufficienti. Contributo economico<br />
del <strong>Comune</strong> per assumere personale qualificato che aiuta<br />
la famiglia 24 ore su 24.<br />
Podologia e lavanderia a domicilio<br />
Un altro aiuto per continuare a vivere nella propria casa.<br />
Custode sociale<br />
Figura <strong>di</strong> riferimento che si occupa <strong>di</strong> creare una rete sociale<br />
intorno all’anziano attivando le risorse possibili: parenti,<br />
vicino <strong>di</strong> casa, parrocchie, volontari.<br />
FUORI CASA<br />
Centri <strong>di</strong>urni<br />
Per anziani autosufficienti è <strong>di</strong>sponibile un servizio<br />
interme<strong>di</strong>o o alternativo all’assistenza domiciliare o al<br />
ricovero in istituti che offre risposta ai bisogni <strong>di</strong> assistenza<br />
e <strong>di</strong> socializzazione. Per anziani non autosufficienti invece<br />
sono a <strong>di</strong>sposizione, presso le RSA (Residenze sanitarie<br />
assistite), strutture semi residenziali che offrono assistenza<br />
<strong>di</strong> base ed attività <strong>di</strong> recupero delle capacità residue.<br />
Vacanze estive<br />
Organizzazione <strong>di</strong> soggiorni marini e montani.<br />
Trasporto sociale<br />
Garantisce il trasporto <strong>di</strong> soggetti adulti (<strong>di</strong>sabili o anziani)<br />
presso i vari Centri Diurni o i Centri <strong>di</strong> Socializzazione<br />
presenti nel territorio.<br />
Servizio accompagnamento e compagnia<br />
Compagnia per anziani autosufficienti e accompagnamento<br />
per uscite <strong>di</strong> varia natura (passeggiate, visite a parenti ed<br />
amici, accompagno per <strong>di</strong>sbrigo pratiche e per fare la spesa).<br />
SE VIVERE IN CASA NON È<br />
PIU’ POSSIBILE<br />
Rsa (residenza sanitaria assistita)<br />
Strutture residenziali per persone anziane non<br />
autosufficienti che non possono in alcun modo essere<br />
assistite nel loro domicilio. Sono previsti anche inserimenti<br />
a breve termine.<br />
Ra (residenza assistita)<br />
Strutture residenziali convenzionate con quelle pubbliche<br />
che offrono ospitalità stabile ad anziani autosufficienti.<br />
Casa insieme<br />
Forma <strong>di</strong> sostegno finalizzato all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong><br />
alloggi (unità abitative con<strong>di</strong>vise) in cui persone anziane<br />
autosufficienti o al limite dell’autosufficienza, possano<br />
vivere e con<strong>di</strong>videre lo stesso appartamento, per alcuni<br />
perio<strong>di</strong> o definitivamente, secondo il progetto in<strong>di</strong>viduale<br />
costruito sugli specifici bisogni dal Servizio Sociale.<br />
Portierato Sociale<br />
Mini-alloggi con al loro interno un servizio <strong>di</strong> “portierato<br />
sociale” che permettono all'anziano <strong>di</strong> continuare a vivere in<br />
una casa, ma senza barriere e completa <strong>di</strong> servizi ausiliari in<br />
grado <strong>di</strong> rendere la qualità della vita il più serena possibile.<br />
ALTRI SOSTEGNI<br />
Agevolazioni tariffarie<br />
Gli interventi prevedono agevolazioni tariffarie (acqua,<br />
riscaldamento e rifiuti urbani) per pensionati e/o invali<strong>di</strong><br />
che, con il proprio red<strong>di</strong>to, hanno <strong>di</strong>fficoltà a provvedere al<br />
pagamento delle utenze.<br />
Assegno <strong>di</strong> cura<br />
Contributo economico per integrare i costi per l’assunzione<br />
<strong>di</strong> una badante o una collaboratrice familiare.<br />
18 19
PLAY<br />
Joan Baez, musica per<br />
Dalla lotta per i <strong>di</strong>ritti civili degli anni ’50 all’impegno contro le guerra nel<br />
Sulla copertina del suo recente album Dark Chords on<br />
a Big Guitar Joan Baez appare alquanto <strong>di</strong>versa dalla<br />
giovane cantante degli anni ’60 che ha accompagnato la<br />
giovinezza <strong>di</strong> molti <strong>di</strong> noi. Il volto abbronzato e sensuale<br />
con i lunghi capelli neri sciolti sulle spalle e le casacche <strong>di</strong><br />
cotone colorato hanno ceduto il passo ad una capigliatura<br />
quasi a spazzola, un paio <strong>di</strong> occhiali da sole scuri e una<br />
giacca <strong>di</strong> pelle nera stile rock. Anche la sua musica ha<br />
subito negli anni un cambiamento significativo: la<br />
proverbiale voce da soprano accompagnata dalla sola<br />
chitarra acustica è ora contornata da una regolare rock<br />
band, con chitarra elettrica, basso e batteria. Eppure<br />
durante i suoi cinquant’anni <strong>di</strong> carriera Joan Baez ha<br />
mantenuto inalterata la sua fiducia nella possibilità della<br />
musica <strong>di</strong> contribuire a creare un mondo più giusto.<br />
Era quanto aveva appreso da cantautori come Woody<br />
Guthrie e Pete Seeger e dalla tra<strong>di</strong>zione della musica folk<br />
americana. Ancora oggi, dopo innumerevoli concerti e<br />
dopo aver registrato più <strong>di</strong> 30 album, il suo messaggio<br />
in <strong>di</strong>fesa dei più deboli e contro ogni forma <strong>di</strong> violenza e<br />
sopraffazione appare inconfon<strong>di</strong>bile.<br />
Certo, così come lo stile, anche gli obiettivi e i contenuti<br />
della sua denuncia sono cambiati negli anni: la lotta<br />
contro la segregazione e per i <strong>di</strong>ritti civili degli anni ’50 è<br />
stata seguita dall’impegno contro la guerra del Vietnam,<br />
la protesta contro il ripristino della pena capitale, le<br />
battaglie per l’ecologia e più recentemente la denuncia<br />
inesorabile delle due guerre in Iraq. Ultima testimonianza<br />
del suo impegno è l’appoggio espresso pubblicamente per<br />
il senatore dell’Illinois Barak Obama come can<strong>di</strong>dato<br />
del Partito Democratico alla presidenza degli Stati Uniti<br />
poiché è l’unico, secondo lei, in grado <strong>di</strong> ridare fiducia al<br />
popolo americano e <strong>di</strong> riscattare l’immagine degli Stati<br />
Uniti nel mondo.<br />
Joan Baez sviluppò da piccola la sensibilità per le vittime<br />
della violenza e della sopraffazione. Ad appena <strong>di</strong>eci anni<br />
le capitò <strong>di</strong> vivere con i genitori nella capitale irachena,<br />
dove il papà, un fisico <strong>di</strong> origine messicana, svolgeva<br />
attività <strong>di</strong>dattica. Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> degrado che trovò a<br />
Baghdad la colpirono profondamente e svilupparono in<br />
lei una profonda empatia per coloro che vedeva soffrire<br />
nelle strade. Presto intuì che con il suo tono <strong>di</strong> voce<br />
avrebbe potuto <strong>di</strong>ffondere quel credo <strong>di</strong> nonviolenza e <strong>di</strong><br />
giustizia sociale che i suoi genitori, <strong>di</strong> religione quacchera,<br />
le avevano comunicato.<br />
Joan Baez iniziò ad esibirsi pubblicamente dopo aver<br />
assistito ad un concerto <strong>di</strong> Pete Seeger, il pala<strong>di</strong>no della<br />
canzone <strong>di</strong> protesta. Dapprima si cimentò in piccoli<br />
locali <strong>di</strong> Boston, dove viveva con la famiglia. Poi, nel<br />
1959, su incoraggiamento <strong>di</strong> Bob Gibson, uno dei più<br />
noti esponenti del folk revival americano, partecipò al<br />
Newport Folkfestival, dove riscosse un enorme successo.<br />
La casa <strong>di</strong>scografica Vanguard Records, che annoverava<br />
i più noti cantanti blues e folk degli anni ’50, la notò<br />
all’istante e le propose una collaborazione che sarebbe<br />
durata per decenni.<br />
Con il successo artistico s’intensifica anche l’impegno civile<br />
<strong>di</strong> Joan. Momento culminante fu la sua partecipazione<br />
alla marcia su Washington del 1963, la stessa dove Martin<br />
Luther King Jr. pronunciò lo storico <strong>di</strong>scorso “I Have a<br />
Dream” (“Ho un sogno”). Per l’occasione cantò “We Shall<br />
Overcome”, canzone scritta da Seeger ma resa popolare<br />
in tutto il mondo dall’inconfon<strong>di</strong>bile vibrato della sua<br />
voce. Accanto a lei c’era anche Bob Dylan, agli inizi<br />
della propria carriera. I due cantanti avevano da poco<br />
iniziato una relazione sentimentale che sarebbe durata<br />
un mondo più giusto<br />
Vietnam e in Iraq. Fino al sostegno a Barak Obama alla Presidenza Usa<br />
fino al ’65, anno in cui s’interruppe bruscamente durante<br />
una tournée <strong>di</strong> Dylan in Inghilterra (i retroscena <strong>di</strong> questo<br />
episo<strong>di</strong>o furono immortalati nel famoso documentario<br />
<strong>di</strong> D A Pennebaker, Dont Look Back). L’unione <strong>di</strong> questi<br />
due mostri sacri della musica popolare americana, per certi<br />
versi così <strong>di</strong>fferenti tra loro, ispirò ad entrambi più <strong>di</strong> una<br />
canzone. La più nota è sicuramente "Diamonds and Rust",<br />
scritta da Baez nel ’75. Tra le canzoni <strong>di</strong> Dylan vengono alla<br />
mente "Ramona", "She Belongs to Me" e "If You Gotta<br />
Go, Go Now". Si tratta <strong>di</strong> canzoni che appartengono al<br />
repertorio autobiografico e romantico, che nella musica <strong>di</strong><br />
Joan Baez spesso affianca il repertorio <strong>di</strong> protesta.<br />
Altra presenza importante nella vita della cantante fu<br />
quella <strong>di</strong> David Harris, uno scrittore attivo contro la<br />
guerra del Vietnam. I due si conobbero nel ’67, durante le<br />
proteste per la proscrizione obbligatoria. Quando Harris<br />
fu arrestato per obbiezione <strong>di</strong> coscienza aspettavano<br />
un figlio. Joan Baez sfoggiò la sua panciona al grande<br />
concerto rock <strong>di</strong> Woodstock. Alla sconfinata platea del<br />
festival sembrò <strong>di</strong> auspicio per la nascita <strong>di</strong> una società <strong>di</strong><br />
tipo nuovo fatta <strong>di</strong> amore, pace e musica. La previsione<br />
si rivelò troppo ottimistica, ma Joan Baez non ha perso la<br />
sua tenacia e con la sua musica continua, ancora oggi, a<br />
lottare per un mondo più giusto.<br />
Federico Siniscalco<br />
Federico Siniscalco<br />
Federico Siniscalco è nato a Napoli e ha stu<strong>di</strong>ato<br />
e lavorato presso varie scuole e università in<br />
Italia e negli Stati Uniti. Attualmente è docente<br />
<strong>di</strong> culture e letterature anglo americane presso<br />
l’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Siena ad <strong>Arezzo</strong>. Il<br />
suo ambito <strong>di</strong> ricerca è incentrato sul rapporto<br />
tra immagini in movimento (cinema e video) e<br />
rappresentazione culturale, in particolare tra il<br />
cinema documentario e la cultura statunitense.<br />
Ha condotto stu<strong>di</strong> e pubblicato saggi sulla<br />
storia del documentario statunitense, sulla<br />
tra<strong>di</strong>zione anglosassone dei “Cultural Stu<strong>di</strong>es”<br />
e sulla teoria della letteratura negli Stati<br />
Uniti. Dai primi anni novanta ha prodotto<br />
documentari e video-interviste inerenti ai<br />
rapporti interculturali tra l’Italia e gli Stati<br />
Uniti e alla storia del documentario. Dirige il<br />
laboratorio <strong>di</strong> ricerca DavID (Documentazione<br />
au<strong>di</strong>o visiva Interculturale Digitale) presso la<br />
Facoltà <strong>di</strong> Lettere e Filosofia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, de<strong>di</strong>cato<br />
alla produzione, <strong>di</strong>ffusione e archiviazione <strong>di</strong><br />
documenti <strong>di</strong>gitali sulle <strong>di</strong>verse culture.<br />
20 21
FIERA ANTIQUARIA<br />
Puglisi: "L'Antiquaria <strong>di</strong><br />
Il presidente del Comitato Tecnico racconta cosa significa essere espositori ed antiquari<br />
Pierluigi Puglisi, da più <strong>di</strong> anno, presiede il Comitato<br />
Tecnico della Fiera Antiquaria. Antiquario da decenni, una<br />
passione smodata per i libri e per il mondo senza confini<br />
<strong>di</strong> internet, al punto da farlo <strong>di</strong>ventare e<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> un<br />
apprezzato sito de<strong>di</strong>cato al mondo dell’arte (“onestamente,<br />
non abbondano gli antiquari che hanno confidenza con la<br />
posta elettronica e men che mai con internet…”, confessa<br />
sornione) ed una altrettanto forte passione per l’impegno<br />
nel sindacato dei mercanti d’arte (FIMA). Il Quarantennale<br />
della Fiera Antiquaria ha avuto il suo momento clou nel<br />
convegno nazionale del 28 giugno e che è stato - per usare<br />
le parole del professor Paolucci, presidente del comitato<br />
scientifico -, un convegno costituente per il settore.<br />
Per una visione dell’antiquariato in piazza recita il<br />
titolo scelto per il convegno del 28 giugno. Visione<br />
ideale o reale?<br />
Un convegno come questo costituisce un modo molto<br />
concreto per capire dove siamo non dove vorremmo essere.<br />
Realisticamente puntiamo ad intravedere delle soluzioni<br />
per questo settore al fine <strong>di</strong> creare un futuro reale.<br />
Quali motivi vi hanno determinato ad organizzare<br />
questo convegno?<br />
Perché esiste una tale inter<strong>di</strong>pendenza nel mercato dell’arte<br />
che rischia <strong>di</strong> sfuggire se non si ascoltano tutti i soggetti<br />
interessati e non si valutano tutte le sfaccettature possibili.<br />
Che <strong>di</strong>fferenza c’è tra essere antiquari e mercanti d’arte?<br />
In teoria l’antiquario si occupa <strong>di</strong> antiquariato e il<br />
mercante d’arte anche <strong>di</strong> arte contemporanea. In realtà,<br />
la situazione è più complessa. Il mercante d’arte è un<br />
esperto che analizza l’arte e il mercato, l’antiquario è<br />
più settoriale. Il mercante d’arte raccoglie quella parte <strong>di</strong><br />
operatori che si occupano <strong>di</strong> portare l’arte nelle case.<br />
Chi è oggi l’espositore della Fiera Antiquaria?<br />
Si <strong>di</strong>ce che sia in una certa misura un avventuriero, un<br />
uomo libero, un coraggioso ed anche un bastian contrario,<br />
dotato <strong>di</strong> forte in<strong>di</strong>vidualismo. E’ un appassionato d'arte<br />
e del bello che non <strong>di</strong>sdegna il denaro che deve alimentare<br />
entrambe le sue passioni. E’ un uomo cosciente <strong>di</strong> essere<br />
stato (e <strong>di</strong> essere) una valvola del sistema sociale che non<br />
si è omologato e che trova il suo elemento nella non<br />
omologazione.<br />
Stu<strong>di</strong>o, passione, mestiere...caratteristiche dell’antiquario?<br />
Invertirei l’or<strong>di</strong>ne: mestiere, passione, stu<strong>di</strong>o che è il<br />
fondamento <strong>di</strong> tutto. Oggi, tuttavia, il termine antiquario<br />
è un termine ampio che nella sua accezione comprende<br />
tante espressioni (tombaroli, straccivendoli, rigattieri,<br />
trovarobe, me<strong>di</strong>atori, brucante e antiquari nel significato<br />
stretto, ovvero chi fa della ricerca dei pezzi d’arte la sua<br />
passione primaria).<br />
Chi è il concorrente più spietato della piazza?<br />
Il consumismo.<br />
Un giu<strong>di</strong>zio sulle ven<strong>di</strong>te on line dei prodotti antiquari.<br />
Il virtuale vissuta in maniera sana può essere un enorme<br />
supporto al mercato in termini <strong>di</strong> know how e <strong>di</strong> grande<br />
utilità. La vendetta del mondo reale è <strong>di</strong> avere un rapporto<br />
fisico con le cose. Sinché c’è equilibrio tra i due mon<strong>di</strong><br />
non vi sono gran<strong>di</strong> problemi: ci rimettono entrambi<br />
quando vi è uno squilibrio a favore <strong>di</strong> uno dei due.<br />
Come dovrebbe essere la legge perfetta per l’antiquario<br />
in piazza?<br />
La legge perfetta non esiste. Esiste la miglior legge possibile<br />
che oggi significa limitare l’incidenza della concorrenza<br />
sleale, dare garanzie agli acquirenti, salvaguardare l’identità<br />
culturale.<br />
<strong>Arezzo</strong> e le altre città con una fiera analoga: punti luce<br />
e d’ombre dell’una e delle altre.<br />
<strong>Arezzo</strong> ha fatto tanto e, al <strong>di</strong> là, <strong>di</strong> qualche eccesso<br />
masochistico dovuto ad eccesso <strong>di</strong> passione, dovremmo<br />
essere orgogliosi del lavoro fatto in quaranta anni e chi<br />
<strong>Arezzo</strong> e’ inimitabile"<br />
oggi. Il rinnovamento, le norme, la concorrenza. Il nemico? “Il consumismo”<br />
Pierluigi Puglisi<br />
Conosciuto come Massimo, romano, vive ad <strong>Arezzo</strong> da<br />
quasi venticinque anni dove è titolare <strong>di</strong> una Galleria<br />
Antiquaria. Presidente del Sindacato Antiquari <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong> e Provincia aderente alla Federazione Italiana<br />
Mercanti d’Arte; dal 2005 è membro della Giunta<br />
Direttiva della Federazione e del comitato <strong>di</strong> redazione<br />
della Rivista ArteViva FIMANTIQUARI.<br />
Collezionista a tutto campo, con un’attenzione<br />
particolare anche all’arte contemporanea. Tra i fondatori<br />
de “Il Mercante d’Arte”, ha fondato successivamente<br />
EOS-Mercanti d’Arte, <strong>di</strong>venuto successivamente<br />
testata on line www.eosarte.eu. Nel 1986, assieme ad<br />
Ivan Bruschi ed Ersilia Agnolucci ha curato il volume<br />
Antiquari e Restauratori in <strong>Arezzo</strong> e Provincia. Negli<br />
anni 1993 e 1994 ha organizzato, assieme ad alcuni<br />
colleghi, la mostra antiquaria Città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />
si affaccia oggi nel panorama delle fiere <strong>di</strong> settore per<br />
organizzarne una deve rendersi conto che o cambia la<br />
formula interamente o che l’applicazione della nostra è <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fficile applicazione per gli altri. La formula della fiera <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong> è inimitabile, i risultati <strong>di</strong>pendono da altri fattori,<br />
spesso contingenti.<br />
Come potrebbe rinnovarsi il mercato dell’antiquariato?<br />
Questo non è il problema <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e della sua Fiera: è<br />
il problema dell’intero mercato dell’arte italiano che non<br />
ha trovato sponda in alcun governo capace <strong>di</strong> percepire il<br />
malessere <strong>di</strong> questo mercato. Il mercato dell’antiquariato<br />
ha bisogno <strong>di</strong> giovani. Poi anche <strong>di</strong> comunicazione: è<br />
arrivato il momento in cui il grande mercato dell’arte faccia<br />
fronte compatto in una grande coalizione impostando una<br />
campagna promozionale del tipo “comprare arte fa bene<br />
all’anima e alla famiglia”. Una campagna – paradosso a<br />
parte – capace <strong>di</strong> entrare nel collettivo quoti<strong>di</strong>ano come,<br />
anni fa, riuscì alla campagna dei produttori <strong>di</strong> birra che,<br />
con la simpatica faccia <strong>di</strong> Renzo Arbore (altro noto e<br />
grande collezionista), riuscirono a far passare il messaggio<br />
che “Chi beve birra campa cento anni”.<br />
22 23
SALUTE<br />
Quando i gra<strong>di</strong> finiscono<br />
L’alcol è una bottiglia con tre "lati": valore culturale, sostanza psicoattiva, problema<br />
In qualsiasi modo si tenti <strong>di</strong> avviare una <strong>di</strong>scussione sulle<br />
tematiche connesse con l’uso <strong>di</strong> alcol, ci si trova <strong>di</strong> fronte<br />
a una situazione <strong>di</strong> ambivalenza e <strong>di</strong> contrapposizione.<br />
I termini del contendere si possono così riassumere: da un<br />
lato c’è chi pensa che usare alcolici rappresenta un valore<br />
culturale, consolidato nell’arco <strong>di</strong> millenni, ra<strong>di</strong>cato nelle<br />
tra<strong>di</strong>zioni delle nostre comunità; a questo valore sono<br />
associate l’idea <strong>di</strong> piacere e convivialità.<br />
Dall’altro, negli ultimi anni si è preso atto della potenziale<br />
pericolosità legata all’uso <strong>di</strong> alcol: a partire dagli anni ’90<br />
gli addetti ai lavori, ed anche l’OMS (Organizzazione<br />
mon<strong>di</strong>ale della Sanità), ne hanno sottolineato gli effetti<br />
negativi, sia sul piano psicologico e comportamentale<br />
A chi rivolgersi<br />
senza alcuna prenotazione<br />
nè liste <strong>di</strong> attesa<br />
Ser.T. zona <strong>Arezzo</strong>:<br />
via Fonte Veneziana, 17<br />
Tel. 0575 255 943<br />
Fax 0575 255 945<br />
e-mail: sert.arezzo@usl8.toscana.it<br />
responsabile Dr. P. E. Dimauro<br />
orario <strong>di</strong> apertura:<br />
giorni feriali ore 7,15 - 19,15<br />
sabato e prefestivi ore 7,15 - 14,15<br />
domenica e festivi ore 8 - 13<br />
(la cosiddetta <strong>di</strong>pendenza), che sul piano fisico, della<br />
tossicità intrinseca. Oggi l’alcol può determinare<br />
problemi in<strong>di</strong>viduali, familiari e sociali <strong>di</strong> vario genere:<br />
è implicato, solo per fare alcuni esempi, in una elevata<br />
percentuale <strong>di</strong> incidenti stradali ed in molte malattie:<br />
cirrosi epatica, polineuropatia, demenza alcolica, nonché<br />
nello sviluppo <strong>di</strong> varie tipologie <strong>di</strong> cancro. E’ anche<br />
causa <strong>di</strong> problemi familiari: <strong>di</strong>fficoltà scolastiche nei figli,<br />
violenze intrafamiliari etc..<br />
In quanto sostanza psicoattiva, può determinare un quadro<br />
<strong>di</strong> euforia, ma anche <strong>di</strong> depressione, sia <strong>di</strong>rettamente che<br />
smascherando situazioni cliniche poco evidenti.<br />
per rovinare la vita<br />
socio sanitario. Con un “tappo” che costa 45 miliar<strong>di</strong> in costi sociali e sanitari<br />
I costi sanitari e sociali<br />
Secondo i calcoli dell’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità per la<br />
<strong>di</strong>pendenza da alcol, l’Italia paga, in un anno, 45 miliar<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> euro per costi sociali e sanitari. In sostanza, il 3,5%<br />
del Pil viene impiegato per danni creati dall’alcolismo.<br />
Numeri pesanti anche per l’Europa che, per 22 milioni<br />
<strong>di</strong> alcol<strong>di</strong>pendenti, paga 125 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro per costi<br />
tangibili e 270 miliar<strong>di</strong> per costi intangibili, <strong>di</strong> cui 59<br />
miliar<strong>di</strong> per per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> produttività, assenteismo e morte;<br />
33 per atti criminali; 10 per incidenti, 222 miliar<strong>di</strong> per<br />
danni alla salute e cura <strong>di</strong> malattie alcol-correlate.<br />
I danni derivanti dalla <strong>di</strong>pendenza sono calcolabili solo<br />
in parte. Dietro ai 54mila alcol<strong>di</strong>pendenti a carico del<br />
sistema sanitario nazionale, infatti, si nasconde un esercito<br />
<strong>di</strong> malati o <strong>di</strong> soggetti a rischio. Le persone colpite da<br />
<strong>di</strong>pendenza sono un milione e, in base alle stime della<br />
Società italiana <strong>di</strong> alcologia, quelle a rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza<br />
sono tre milioni e mezzo (<strong>di</strong> cui 700.000 al <strong>di</strong> sotto dei<br />
16 anni).<br />
Il fenomeno non risparmia i giovani, per i quali l’alcol<br />
rappresenta il “killer” numero uno, con 55mila morti<br />
all’anno in Europa e più <strong>di</strong> 3mila in Italia. Nel nostro<br />
Paese l’1% degli alcol<strong>di</strong>pendenti ha meno <strong>di</strong> 16 anni e il<br />
10% ha tra i 19 e i 29 anni.<br />
Occorre aggiungere a questo proposito, che attribuire<br />
la gran parte dei problemi alcol correlati ai giovani,<br />
implicitamente ri<strong>di</strong>mensionando i rischi legati al consumo<br />
<strong>di</strong> alcol negli adulti può essere fuorviante.<br />
Gli adolescenti subiscono la pressione del gruppo dei pari,<br />
tuttavia la loro appartenenza al proprio nucleo familiare<br />
ne permette l’adozione <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni e modelli culturali<br />
generalmente permissivi nei confronti dell’alcol. Per<br />
questo corrette politiche <strong>di</strong> prevenzione <strong>di</strong> settore devono<br />
includere una specifica attenzione al mondo degli adulti<br />
ed ai loro comportamenti.<br />
Si può quin<strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> un rischio <strong>di</strong> sottovalutazione<br />
dei problemi alcol correlati, secondario ad una cultura<br />
sostanzialmente permissiva nei confronti dell’alcol, da<br />
sempre presente nella vita delle nostre comunità, nella<br />
normale routine quoti<strong>di</strong>ana, nella celebrazione <strong>di</strong> eventi<br />
significativi, quali festività, matrimoni, nascite, ma anche<br />
con finalità lu<strong>di</strong>che e <strong>di</strong> socializzazione.<br />
Dott. Paolo E. Dimauro<br />
L’alcol tra moda, cultura, tra<strong>di</strong>zione e rischi<br />
sconosciuti<br />
Un ulteriore elemento riguarda la introduzione <strong>di</strong><br />
nuove modalità <strong>di</strong> assunzione <strong>di</strong> alcol, soprattutto nelle<br />
fasce adolescenziali: ad un modello tra<strong>di</strong>zionalmente<br />
“alimentare”, quoti<strong>di</strong>ano nell’uso <strong>di</strong> bevande alcoliche, se<br />
ne è affiancato un secondo, derivato da culture consolidate<br />
soprattutto nel nord Europa, più vicine ad un uso<br />
“compulsivo”, da sballo, <strong>di</strong> alcol, praticamente secondo<br />
un modello tossicomanico: si parla, a questo proposito, <strong>di</strong><br />
una “internazionalizzazione” del consumo degli alcolici.<br />
Preso atto della pericolosità <strong>di</strong> comportamenti legati<br />
all’uso <strong>di</strong> una sostanza psicoattiva come l’alcol, occorre<br />
adottare strategie <strong>di</strong> informazione e comunicazione<br />
corrette, senza sottovalutare i rischi relativi, ma<br />
probabilmente anche senza demonizzazioni: io credo<br />
24 25
SALUTE<br />
che una contrapposizione ideologica tra atteggiamenti<br />
proibizionisti e antiproibizionisti faccia correre il rischio<br />
<strong>di</strong> togliere chiarezza al <strong>di</strong>battito su un problema la cui<br />
rilevanza epidemiologica non occorre sottolineare.<br />
Una sintesi in questo senso può essere la posizione ufficiale<br />
che l’organizzazione Mon<strong>di</strong>ale della Sanità ha adottato,<br />
servendosi <strong>di</strong> uno slogan oggi conosciuto dagli addetti<br />
ai lavori: “Less is Better”, cioè “meno è meglio”. E’ per<br />
questo che appare oggi corretto sostituire la <strong>di</strong>stinzione,<br />
per certi versi fuorviante, tra uso e abuso <strong>di</strong> alcol, con il<br />
concetto <strong>di</strong> rischio: è possibile definire un basso rischio per<br />
un basso consumo e un alto rischio per un alto consumo<br />
<strong>di</strong> sostanze alcoliche.<br />
Il modello aretino <strong>di</strong> prevenzione e cura<br />
La realtà aretina, <strong>di</strong> fronte ai problemi descritti, si è<br />
organizzata con un modello <strong>di</strong> intervento che possiamo<br />
considerare sod<strong>di</strong>sfacente. Le prime esperienze risalgono<br />
nel nostro territorio a trenta anni fa, grazie alla sensibilità<br />
<strong>di</strong> alcuni operatori provenienti in gran parte dal mondo<br />
ospedaliero.<br />
Poi, dai primi anni 90, sulla base <strong>di</strong> precise in<strong>di</strong>cazioni<br />
legislative Nazionali e Regionali, si è costituito un<br />
Dipartimento territoriale specificamente orientato ad<br />
affrontare i temi delle Dipendenze, ed organizzato con un<br />
Servizio in ciascuna zona socio sanitaria.<br />
Nato inizialmente per fornire risposte relative all’uso<br />
<strong>di</strong> droghe illegali, il Dipartimento delle Dipendenze ha<br />
dovuto allargare progressivamente i propri confini, e si<br />
è occupato, con specifici programmi <strong>di</strong> prevenzione,<br />
cura e riabilitazione, <strong>di</strong> tutte le Dipendenze: quelle da<br />
droghe illegali (eroina, ma anche cocaina, cannabinoi<strong>di</strong>,<br />
amfetamine, fino a quelle più recenti, come la Ketamina),<br />
da droghe legali (benzo<strong>di</strong>azepine, ma soprattutto alcol<br />
e tabacco), ed anche, più recentemente, le <strong>di</strong>pendenze<br />
comportamentali (senza uso <strong>di</strong> sostanze psicoattive):<br />
gioco d’azzardo, internet, shopping compulsivi.<br />
A questo modello operativo si è giunti prendendo atto <strong>di</strong><br />
una realtà: la più che probabile coesistenza <strong>di</strong> problemi<br />
<strong>di</strong>versi in una stessa persona o anche in una stessa famiglia:<br />
è tutt’altro che rara, per fare un esempio concreto, la<br />
presenza <strong>di</strong> una <strong>di</strong>pendenza da eroina in un figlio, una<br />
con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> bulimia in una figlia, un problema da<br />
farmaci ipnotico sedativi in un genitore, <strong>di</strong> alcol nell’altro,<br />
al punto che programmi settoriali per ciascuno rischiano<br />
<strong>di</strong> essere ad<strong>di</strong>rittura controproducenti.<br />
E’ anche per questo che il lavoro con le famiglie è<br />
progressivamente <strong>di</strong>venuto un caposaldo della nostra<br />
operatività quoti<strong>di</strong>ana.<br />
Nella prospettiva <strong>di</strong> un lavoro <strong>di</strong> comunità, si sono poi<br />
strutturati interventi <strong>di</strong> prevenzione primaria, utilizzando<br />
modalità solo in parte tra<strong>di</strong>zionali: i progetti Happy<br />
night e Caschiamoci hanno visto gli operatori dei servizi,<br />
insieme ad altri attori della comunità locale partecipare<br />
a programmi <strong>di</strong> sensibilizzazione in ambito scolastico<br />
e <strong>di</strong> aggregazione giovanile, utilizzando modalità <strong>di</strong><br />
comunicazione vicine a quel mondo.<br />
Un lavoro importante <strong>di</strong> riabilitazione e <strong>di</strong> raccordo con<br />
le altre agenzie del territorio viene svolto, con competenze<br />
professionali specifiche, sul piano socio assistenziale,<br />
secondo un modello <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> tipo multi<strong>di</strong>sciplinare<br />
integrato.<br />
Nel caso specifico dei problemi legati all’uso <strong>di</strong> alcol<br />
nel territorio della nostra Provincia si è consolidata<br />
una esperienza <strong>di</strong> collaborazione tra servizi <strong>di</strong> alcologia<br />
e associazioni <strong>di</strong> persone e famiglie con problemi alcol<br />
correlati (rispettivamente Alcolisti Anonimi e Club degli<br />
alcolisti in Trattamento): questo modello <strong>di</strong> collaborazione<br />
ha trovato ad <strong>Arezzo</strong> una realizzazione <strong>di</strong> particolare<br />
rilevanza, grazie alla sensibilità dei <strong>di</strong>versi attori, sia del<br />
servizio pubblico che del mondo dell’associazionismo.<br />
Nei 5 Servizi per le tossico<strong>di</strong>pendenze (Ser.T.) del nostro<br />
Dipartimento sono impegnati operatori appartenenti a<br />
sette <strong>di</strong>verse professionalità: Me<strong>di</strong>co (Psichiatra, Internista,<br />
Gastroenterologo), Psicologo, Infermiere Professionale,<br />
Assistente Sociale, Educatore Professionale, Sociologo,<br />
Personale Amministrativo.<br />
Paolo E. Dimauro<br />
Direttore Dipartimento Dipendenze<br />
Azienda USL 8 <strong>Arezzo</strong><br />
26 27
EDUCAZIONE ALLA SALUTE<br />
Alcol, i danni dell’abuso<br />
Al sistema nervoso centrale ed ai principali organi del corpo umano. I problemi<br />
che crea durante la gravidanza: il rischio <strong>di</strong> malformazioni fetali<br />
“Che un bicchiere <strong>di</strong> buon vino sia un piacere è risaputo –<br />
sostiene la Presidente <strong>di</strong> Afm, Marzia Sandroni. Lo hanno<br />
ricordato nei loro versi gran<strong>di</strong> poeti fin dall’antichità:<br />
Alceo, Anacreonte, Catullo, Baudelaire, Giusti, Pascoli...<br />
ma considerato che in Italia, ogni anno, sono circa 60.000<br />
le persone che muoiono per cause <strong>di</strong>rettamente collegabili<br />
con l’abuso <strong>di</strong> alcol è forse opportuno vedere cosa nasconde<br />
e quali sono le dosi che arricchiscono un convivio e quelle<br />
che invece possono risultare deleterie per l’organismo<br />
o mettere a repentaglio la vita <strong>di</strong> altre persone”. L’alcol<br />
etilico è un deprimente del sistema nervoso centrale e non<br />
rientra tra i principi nutritivi dei vari alimenti: carboidrati,<br />
proteine, lipi<strong>di</strong>, vitamine, sali, acqua, si potrebbe quin<strong>di</strong><br />
vivere benissimo senza mai assumere alcol. Ha un elevato<br />
potere calorico (1 gr. sviluppa 7,1 calorie) ma non è un<br />
buon energetico infatti brucia molto rapidamente ed il<br />
calore viene <strong>di</strong>sperso attraverso la pelle. Quin<strong>di</strong>, bevuto in<br />
Luoghi comuni in gocce<br />
dosi moderate, fa ingrassare mentre il suo abuso porta a<br />
un rapido e grave deperimento. Nella donna la quantità<br />
metabolizzata dallo stomaco è quattro volte inferiore a<br />
quella dell’uomo ed è quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> gran lunga superiore la<br />
quantità che entra in circolo. Me<strong>di</strong>amente un in<strong>di</strong>viduo<br />
adulto può metabolizzare circa 15 grammi <strong>di</strong> alcol in un’ora<br />
mentre l’eventuale quantità eccedente rimane nel sangue.<br />
Ma quali sono gli organi più esposti ai danni provocati<br />
dall’abuso <strong>di</strong> alcol e quali le conseguenze?<br />
• Fegato: anomalie metaboliche (riguardanti lipi<strong>di</strong>,<br />
glici<strong>di</strong>, equilibri acido-base ed eliminazione <strong>di</strong> acido urico)<br />
fino all’epatite cronica, alla cirrosi e al cancro;<br />
• tratto gastrointestinale: gastrite, ulcera, emorragie,<br />
pancreatite, <strong>di</strong>arrea, per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> peso, carenze vitaminiche,<br />
cancro alla bocca esofago e gola;<br />
• sangue: anemia;<br />
• sistema endocrino: <strong>di</strong>sturbi sessuali, sterilità;<br />
• sistema car<strong>di</strong>ovascolare: ipertensione;<br />
• sistema nervoso: abitu<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong>pendenza, peggioramento<br />
della memoria, <strong>di</strong>sturbi delle funzioni intellettive e motorie,<br />
<strong>di</strong>sturbi psicologici e comportamentali.<br />
Durante la gravidanza l’abuso cronico può provocare gravi<br />
malformazioni fetali. Inoltre l’alcol interferisce con molti<br />
farmaci alterandone l’effetto in modo spesso impreve<strong>di</strong>bile:<br />
in particolare potenzia l’effetto <strong>di</strong> tutti i farmaci che hanno<br />
un’azione sedativa-ipnotica sul sistema nervoso centrale<br />
(es. tranquillanti, antidepressivi, antistaminici).<br />
L’alcol fa buon sangue<br />
Falso: tipica degli alcolisti è l’anemia ovvero la carenza <strong>di</strong> globuli rossi nel sangue<br />
L’alcol protegge dal freddo<br />
Falso: L’alcol provoca <strong>di</strong>latazione dei vasi della cute quin<strong>di</strong> maggiore velocità <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>spersione del calore corporeo. La conseguenza è una <strong>di</strong>minuzione della capacità del<br />
corpo a sopportare il freddo<br />
L’alcol aumenta la virilità<br />
Falso: dopo una singola dose <strong>di</strong> alcol, esiste già la possibilità <strong>di</strong> una riduzione<br />
dell’ormone testosterone<br />
L’alcol fa bene in caso <strong>di</strong> malessere<br />
Falso: chi assume bevande alcoliche ha capacità cerebrali e motorie ridotte<br />
L’alcol aumenta la potenza<br />
Falso: l’alcol è un vaso<strong>di</strong>latatore e può aggravare i collassi<br />
28 29<br />
AFM<br />
Se devi guidare non fare il pieno<br />
Il 33% <strong>di</strong> incidenti stradali mortali, in Italia, è<br />
causato dall’alcol. E un incidente non mortale su due<br />
è comunque correlato all’uso <strong>di</strong> alcol.<br />
Per misurare la concentrazione <strong>di</strong> alcol nel sangue<br />
(alcolemia) oggi si ricorre alla cosiddetta prova del<br />
palloncino ovvero al test spirometrico che si basa su<br />
una proporzione fissa tra alcol presente nel respiro e<br />
quello presente nel sangue.<br />
L’alcolemia <strong>di</strong>pende dal tipo e dalla quantità<br />
<strong>di</strong> bevanda alcolica ingerita; dal sesso, dall’età e<br />
dalla corporatura della persona; dalla modalità<br />
<strong>di</strong> assunzione (a <strong>di</strong>giuno o a stomaco pieno, in<br />
tempi brevi o lunghi); dall’abitu<strong>di</strong>ne agli alcolici.<br />
Il limite attualmente consentito dalla legge è <strong>di</strong> 0,5<br />
g/l e rappresenta la soglia <strong>di</strong> rischio. Con molta<br />
approssimazione si può <strong>di</strong>re che un adulto <strong>di</strong> circa<br />
60 chili raggiunge la concentrazione <strong>di</strong> 0,5 g/l con:<br />
• 2 bicchieri da 200 ml <strong>di</strong> vino a 12°;<br />
• 2 bottiglie <strong>di</strong> birra (3°- 4°) da 33 cl;<br />
• 2 bicchierini da 30 ml <strong>di</strong> un superalcolico<br />
(42°- 43°);<br />
• 3 bicchierini da 50 ml <strong>di</strong> vino liquoroso<br />
(18°).<br />
L’alcol presente nel sangue raggiunge rapidamente il<br />
cervello causando effetti che influiscono negativamente<br />
sulle capacità <strong>di</strong> guida:<br />
• 0,2g/l - riducono la capacità <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio:<br />
<strong>di</strong>minuendo la percezione del rischio<br />
• 0,5g/l - riducono la capacità <strong>di</strong> reazione e la capacità<br />
visiva e in particolare quella notturna (-25%).<br />
Con una concentrazione <strong>di</strong> 0,5 g/l la maggior<br />
parte delle persone non sono in grado <strong>di</strong> guidare<br />
ma non se ne rendono conto.
ESTATE ARETINA<br />
Le stelle dell’estate<br />
140 eventi in 3 mesi. Il più importante cartellone culturale degli ultimi anni. Grande<br />
offerta <strong>di</strong> spettacoli ma anche “vetrina” del mondo culturale e giovanile aretino<br />
Cosa c’è? Più facile <strong>di</strong>re cosa manca nel programma “Stelle<br />
d’estate”. Circa 140 eventi in 3 mesi coprono la gran parte<br />
delle possibili domande <strong>di</strong> cultura e spettacolo.<br />
“Sono molti e <strong>di</strong>versi i car<strong>di</strong>ni della rassegna – commenta<br />
l’assessore alla cultura, Camillo Brezzi. Possiamo iniziare<br />
da un evento doppiamente eccezionale e cioè Peter Brook<br />
al Petrarca, riaperto solo per questa occasione alla vigilia<br />
dei lavori <strong>di</strong> restauro che lo restituiranno alla città. E<br />
come <strong>di</strong>menticare Massimo Ranieri, Enrico Rava e Sergio<br />
Rubini e Ludovico Einau<strong>di</strong>?” e mentre questo numero<br />
va in tipografia il comune <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> sta lavorando<br />
all'organizzazione <strong>di</strong> altri eventi culturali.<br />
Tra gli eventi c’è, ovviamente, il cartellone <strong>di</strong> Play con Joan<br />
Baez, Ben Harper, Goran Bregovic, i Subsonica e, come<br />
ricordato, Peter Brook.<br />
“Ai gran<strong>di</strong> spettacoli – continua Brezzi – si aggiungono<br />
le iniziativa <strong>di</strong> grande qualità programmate e realizzate<br />
dall’universo delle associazioni culturali aretine che anche<br />
quest’anno sono state in grado <strong>di</strong> confermare creatività e<br />
capacità progettuali”.<br />
“Stelle d’estate 2008” conferma poi la volontà<br />
dell’Amministrazione comunale <strong>di</strong> far riscoprire luoghi<br />
ed angoli della città. “Se lungo è l’elenco degli eventi,<br />
altrettanto lo è quello dei luoghi. Da quelli maggiormente<br />
tra<strong>di</strong>zionali e 'istituzionali' quali l’Anfiteatro Romano,<br />
piazza Grande, il teatro Petrarca, il teatro Pietro Aretino,<br />
piazza San Francesco a quelli altrettanto tra<strong>di</strong>zionali ma<br />
un po’ <strong>di</strong>menticati, come Il Prato. Infine parchi e piazze<br />
delle periferie”.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
AREZZO FESTIVAL 2008<br />
<br />
<br />
<br />
CONCERTO PER UN AMICO<br />
<br />
Scott Ripley, Assistant Professor, University of North<br />
Carolina<br />
<strong>di</strong> Doug Wright<br />
AREZZO FESTIVAL 2008<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
CONCERTO PER UN AMICO<br />
<br />
<br />
<br />
Scuola <strong>di</strong> Teatro Dimitri - Verscio, Svizzera<br />
<br />
AREZZO FESTIVAL 2008<br />
<br />
Trinity College, Samuel Beckett Centre<br />
Dublino, Irlanda<br />
<br />
tratto da testi <strong>di</strong> Seamus Heaney<br />
AREZZO FESTIVAL 2008<br />
<br />
Stu<strong>di</strong>o Thèatre de Montreuil, Académie Internationales<br />
des Arts du Spectacle - Parigi, Francia<br />
<br />
AREZZO FESTIVAL 2008<br />
<br />
Academy of Dramaand Film - Budapest, Ungheria<br />
<br />
AREZZO FESTIVAL 2008<br />
<br />
University of the Arts - Philadelphia, USA<br />
<br />
AREZZO FESTIVAL 2008<br />
<br />
University of California - Irvine, USA<br />
<br />
AREZZO FESTIVAL 2008<br />
<br />
Spettacolo teatrale:<br />
<br />
EUTROFIA, I SENSI DEL CIBO<br />
<br />
Spettacolo teatrale:<br />
<br />
EUTROFIA, I SENSI DEL CIBO<br />
<br />
<br />
<br />
IL GIARDINO DELLE IDEE<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Mostra<br />
<br />
Sala S.Ignazio - Via Carducci, 7<br />
<br />
<br />
<br />
OBERLIN CONSERVATORY OF MUSIC<br />
<br />
<br />
PER VIVERE CASTELSECCO<br />
<br />
Concerto <strong>di</strong> musica etnica<br />
<br />
L’ARTE RENDE OMAGGIO ALL’ARTE<br />
<br />
Etruria Symphony Orchestra<br />
<br />
<br />
AREZZO MOZART FESTIVAL 2008<br />
<br />
Installazione<br />
<br />
Galleria Mega+Mega Centro d’arte contemporanea<br />
Via Cesalpino, 2<br />
<br />
<br />
OBERLIN CONSERVATORY OF MUSIC<br />
<br />
Serata teatrale:<br />
<br />
comme<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Carlo Goldoni<br />
L’ARTE RENDE OMAGGIO ALL’ARTE<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Mostra<br />
<br />
<br />
Galleria Comunale d’Arte Contemporanea<br />
Piazza S.Francesco, 4 (I piano)<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Storie al cioccolato <strong>di</strong> e con Gianni Micheli<br />
PER VIVERE CASTELSECCO<br />
“Stelle d’estate” è iniziato ai primi <strong>di</strong> giugno ed andrà<br />
avanti fino al 21 settembre: l’evento conclusivo sarà<br />
il Concorso Polifonico, giunto alla cinquantaseiesima<br />
e<strong>di</strong>zione. “Ritengo che l’offerta culturale <strong>di</strong> quest’anno<br />
sia particolarmente ricca e valida – commenta l’assessore<br />
Brezzi. Il <strong>Comune</strong> ha svolto la sua parte <strong>di</strong> programmazione<br />
ma, soprattutto, ha lavorato per 'cucire' quanto <strong>di</strong> meglio<br />
esprime il territorio. Ne è scaturita un'estate culturale<br />
che non solo offre moltissimo ma che è anche in grado<br />
<strong>di</strong> rappresentare la crescita culturale <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, in modo<br />
particolare dei giovani e delle associazioni”.<br />
<br />
Berliner Schule fur schauspiel - Berlino, Germania<br />
<br />
<br />
AREZZO FESTIVAL 2008<br />
<br />
<br />
Laboratorio: Mario Pirovano - Assaggio <strong>di</strong>:<br />
<br />
<strong>di</strong> Dario Fo - in lingua inglese<br />
AREZZO FESTIVAL 2008<br />
<br />
Spettacolo teatrale:<br />
<br />
EUTROFIA, I SENSI DEL CIBO<br />
<br />
Quartetto d’archi ”Fin du siècle”:<br />
<br />
<br />
musica e parole <strong>di</strong> W.A.Mozart<br />
voce: Uberto Kovacevich<br />
AREZZO MOZART FESTIVAL 2008<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
MENGO MUSIC FESTIVAL<br />
<br />
<br />
IL SUONO DEL SACRO - CONCERTI D’ORGANO<br />
<br />
<br />
MENGO MUSIC FESTIVAL<br />
<br />
Lettura-spettacolo:<br />
<br />
<br />
30<br />
<br />
<br />
Prova Generale<br />
<br />
In occasione del 30° anniversario del Calcit<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
31<br />
1
<strong>di</strong> Drigo (Negrita) + guest<br />
MENGO MUSIC FESTIVAL<br />
<br />
<br />
Opera Lirica <strong>di</strong> Francesco Cavalli<br />
OBERLIN CONSERVATORY OF MUSIC<br />
<br />
Mostra<br />
<br />
Loggiato del Palazzo Comunale<br />
<br />
Stalker in<br />
<br />
libero adattamento in Parole e Musica<br />
NOTTI DI MEZZA ESTATE<br />
<br />
Mostra<br />
<br />
Galleria Comunale d’Arte Contemporanea<br />
Piazza S.Francesco, 4 (II piano)<br />
<br />
<br />
<br />
Mostra<br />
<br />
<br />
Palazzo Chianini Vincenzi - Via Cesalpino, 2<br />
<br />
<br />
IL SUONO DEL SACRO - CONCERTI D’ORGANO<br />
<br />
<br />
New Generation<br />
feat. Mauro Negri<br />
<br />
voce recitante<br />
<br />
<br />
da un soggetto ine<strong>di</strong>to <strong>di</strong><br />
Andrea Camilleri<br />
IL GIARDINO PROFONDO<br />
<br />
<br />
pianoforte<br />
IL GIARDINO PROFONDO<br />
<br />
<br />
<strong>di</strong> Goredo Parise<br />
regia: Marco Zannoni<br />
con: Augusta Mori, Marco Zannoni<br />
NOTTI DI MEZZA ESTATE<br />
<br />
Opera Lirica - I.K.O. Italian Koncert Opera<br />
<br />
<strong>di</strong> Giuseppe Ver<strong>di</strong><br />
In caso <strong>di</strong> pioggia lo spettacolo verrà eettuato il 28 luglio<br />
<br />
<br />
PER VIVERE CASTELSECCO<br />
<br />
Compagnia Il Sogno Utile presenta<br />
<br />
uno spettacolo <strong>di</strong> teatro migrante<br />
NOTTE ROSA<br />
<br />
<br />
<br />
NOTTE ROSA<br />
<br />
Esibizione del Gruppo<br />
<br />
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLCLORE<br />
<br />
Esibizione del Gruppo<br />
<br />
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLCLORE<br />
<br />
<br />
IL SUONO DEL SACRO - CONCERTI D’ORGANO<br />
<br />
Concerto <strong>di</strong><br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO<br />
ART FESTIVAL<br />
<br />
Esibizione dei Gruppi:<br />
<br />
<br />
<br />
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLCLORE<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
2<br />
<br />
<br />
IL SUONO DEL SACRO - CONCERTI D’ORGANO<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
On Stage presenta<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
PRESENTA<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Proiezione<br />
<strong>di</strong> Silvio Sol<strong>di</strong>ni<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Ariella Vidach presenta<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Incontro con<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Incontro con<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Incontro con<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Autobhan Teatro presenta<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
IN CONCERTO<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Incontro con<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Concerto <strong>di</strong><br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Proiezione<br />
<br />
<strong>di</strong> Pablo Benedetti e Davide Sordella<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Vincitori <strong>di</strong><br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Proiezione<br />
<strong>di</strong> Davide Marengo<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Nuovo Gruppo Astroli <strong>Arezzo</strong> presenta<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Incontro con<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Compagnia Arrischianti presenta<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Incontro con<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
IN CONCERTO<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Incontro con<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Concerto <strong>di</strong><br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Proiezione<br />
<strong>di</strong> Na<strong>di</strong>ne Labaki<br />
<strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Cupellini<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Compagnia Or<strong>di</strong>ne Sparso presenta<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Nuovo Gruppo Astroli <strong>Arezzo</strong> presenta<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
a cura <strong>di</strong> Atlantide Au<strong>di</strong>ovisivi<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Nuovo Gruppo Astroli <strong>Arezzo</strong> presenta<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Incontro con<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Incontro con<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Incontro con<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Motus Danza presenta<br />
Compagnia Teatro con Valigia presenta<br />
Compagnia Cassepipe presenta<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
IN CONCERTO<br />
32 <br />
CIRCOSCRIZIONE 4 GIOTTO<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL 33<br />
3
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Concerto <strong>di</strong><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Emma Dante Su Costa Occidentale presenta<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Vincitori <strong>di</strong><br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
Diesisteatrango presenta<br />
<br />
PLAY AREZZO ART FESTIVAL<br />
<br />
<br />
(Circoscrizione 2 - Fiorentina)<br />
GIOCHI D’ESTATE<br />
<br />
<br />
condotto da Marco Randellini<br />
(Circoscrizione 3 - Saione)<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Compagnia Il Cerchio Tondo<br />
(Circoscrizione 3 - Saione)<br />
<br />
<br />
Compagnia balletto classico L. Cosi, M. Stefanescu<br />
<br />
<br />
<br />
<strong>di</strong> e con Alessandra Be<strong>di</strong>no<br />
NOTTI DI MEZZA ESTATE<br />
<br />
<br />
<br />
Compagnia Glug (Circoscrizione 3 - Saione)<br />
<br />
<br />
Compagnia Fantulin (Circoscrizione 3 - Saione)”<br />
<br />
<br />
<br />
Franco Cerri, Gianni Basso, Enrico Intra<br />
AREZZO SUMMER JAZZ 2008<br />
<br />
<br />
<br />
Compagnia Fantulin (Circoscrizione 3 - Saione)<br />
<br />
<br />
<br />
AREZZO SUMMER JAZZ 2008<br />
<br />
<br />
<br />
AREZZO SUMMER JAZZ 2008<br />
<br />
<br />
<strong>di</strong> Pino Cacucci - regia: Francesca Barbagli - con: Andrea<br />
Biagiotti, Riccardo Valeriani, Francesca Neri - e con<br />
l’Orchestra “”ridotta”” della Statale Settantuno”<br />
NOTTI DI MEZZA ESTATE<br />
<br />
<br />
<br />
AREZZO SUMMER JAZZ 2008<br />
<br />
Salzburg Chamber Soloists<br />
<br />
<br />
soprano<br />
<br />
<br />
<strong>di</strong>rettore<br />
<br />
<br />
IL GIARDINO PROFONDO<br />
<br />
<br />
<br />
<strong>di</strong> Dario Fo<br />
con Mario Pirovano<br />
NOTTI DI<br />
MEZZA ESTATE<br />
<br />
<br />
PER VIVERE CASTELSECCO<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
4<br />
<br />
<br />
<br />
con: Riccardo “Richy” Cesari, Paolo “Pau” La Ganga,<br />
Francesco “Fry” Moneti<br />
NOTTI DI MEZZA ESTATE<br />
<br />
<br />
SOS AREZZO CABARET<br />
<br />
<br />
SOS AREZZO CABARET<br />
<br />
<br />
SOS AREZZO CABARET<br />
<br />
<br />
Prova Generale<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
LA VIOLENZA<br />
SULLE DONNE<br />
Centro Antiviolenza<br />
NON<br />
RIGUARDA<br />
SOLO<br />
LE DONNE!<br />
“PRONTO DONNA”<br />
Associazione contro la violenza e il maltrattamento<br />
sulle donne<br />
Chi siamo<br />
Siamo un’Associazione <strong>di</strong> volontariato, donne <strong>di</strong>sposte ad<br />
aiutare altre donne, contro ogni forma <strong>di</strong> violenza. Ci siamo<br />
preparate seguendo dei corsi specifici, ed operiamo sul<br />
territorio aretino dal 1989. I nostri servizi <strong>di</strong> accoglienza e<br />
consulenza sono completamente gratuiti. Vi si accede<br />
tramite appuntamento.<br />
Cosa possiamo fare per te<br />
Ascoltarti.<br />
Aiutarti a superare le <strong>di</strong>fficoltà, le problematiche <strong>di</strong> carattere<br />
legale, psicologico e sociale con il supporto <strong>di</strong> professioniste<br />
ed esperte.<br />
Sostenerti nella tua ricerca <strong>di</strong> forza, in<strong>di</strong>pendenza e autonomia.<br />
Darti un rifugio temporaneo.<br />
Ti sarà garantito l’anonimato, non sarai<br />
giu<strong>di</strong>cata, non sarai più sola!<br />
Per contattarci scriverci o venirci <strong>di</strong>rettamente:<br />
Il nostro servizio è aperto:<br />
Lunedì dalle 16.00 alle 19.00<br />
Martedì dalle 9.00 alle 12.00<br />
Giovedì dalle 16.00 alle 19.00<br />
La sede è in Piazza Santa Maria in Gra<strong>di</strong>, 4 ad <strong>Arezzo</strong>.<br />
Telefono 0575/ 355053<br />
prontodonna@intefree.it<br />
Associazione contro la violenza e il maltrattamento sulle Donne Piazza Santa Maria in Gra<strong>di</strong> 4 52100 <strong>Arezzo</strong><br />
<br />
Tel. 0575355053 e-mail prontodonna@interfree.it<br />
<br />
<br />
<br />
34 condotto da Gli Storiellanti (Circoscrizione 3 - Saione)<br />
Co<strong>di</strong>ce fiscale 92006000514<br />
Compagnia balletto classico L. Cosi, M. Stefanescu <br />
35
COOPERAZIONE SOCIALE<br />
Ucodep e <strong>Arezzo</strong>: una storia che parte da lontano<br />
Intervista al Direttore Generale Pietro Nibbi che ricorda i legami tra l' Organizzazione Non Governativa e la città in cui è nata. 32 anni <strong>di</strong> costante collaborazione<br />
Ucodep nasce nel 1976 ad <strong>Arezzo</strong>. Attiva ad oggi in 19<br />
paesi nel mondo in gran parte con progetti <strong>di</strong> cooperazione<br />
decentrata, nella sua esperienza ultra decennale sul nostro<br />
territorio, ha svolto un intenso lavoro <strong>di</strong> sensibilizzazione<br />
sui temi dell'interculturalità e della garanzia <strong>di</strong> accesso ai<br />
servizi essenziali per migranti e citta<strong>di</strong>ni residenti.<br />
Il suo legame con il nostro territorio si è così in questi<br />
anni rafforzato:<br />
“Ucodep è un'associazione <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, nata in questa città<br />
e qui sviluppatasi – spiega Pietro Nibbi, <strong>di</strong>rettore generale<br />
<strong>di</strong> Ucodep. Seppur nata con un profilo internazionale,<br />
occupandoci <strong>di</strong> cooperazione, qui abbiamo la nostra casa<br />
madre e la nostra sede centrale. Ed è proprio in virtù <strong>di</strong><br />
questa storia, che per noi <strong>Arezzo</strong> rappresenta un territorio<br />
estremamente particolare, all’interno del quale in questi<br />
anni ci siamo impegnati con numerose attività.<br />
Dalle attività <strong>di</strong> informazione e sensibilizzazione sui<br />
temi dell’intercultura, lo sviluppo, i <strong>di</strong>ritti umani, svolte<br />
insieme al Centro <strong>di</strong> Documentazione Città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
(che ospita anche una sezione tematica della Biblioteca<br />
Comunale), ai servizi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione interculturale rivolti<br />
agli immigrati, al coinvolgimento delle istituzioni e dei<br />
citta<strong>di</strong>ni aretini sui temi della cooperazione all'estero.<br />
Come, ad esempio, il lavoro fatto assieme al Comitato<br />
Demostenes Uscamayta Ayvar / Ucodep ©<br />
aretino per la Cooperazione decentrata con la Repubblica<br />
Dominicana, dove è molto forte la percezione <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>,<br />
fino alle attività che stiamo svolgendo in Camerun, dove<br />
adesso siamo stati con i Comuni <strong>di</strong> Bucine, Civitella e<br />
Montevarchi, piuttosto che l’esperienza avuta in passato<br />
in Vietnam insieme al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Cavriglia”.<br />
Quali sfide vi troverete ad affrontare da qui in avanti?<br />
“La nostra sfida oggi è <strong>di</strong> coinvolgere sempre <strong>di</strong> più i<br />
singoli citta<strong>di</strong>ni. Per aumentare l’impatto dei nostri<br />
progetti ed esser più efficaci nel combattere l’ingiustizia e<br />
la povertà, occorre la collaborazione <strong>di</strong> molti che, insieme<br />
ai nostri operatori (molti dei quali sono proprio aretini),<br />
con<strong>di</strong>vidano il nostro impegno. Per questo, ad esempio,<br />
stanno nascendo i gruppi <strong>di</strong> volontari <strong>di</strong> Ucodep ad<br />
<strong>Arezzo</strong>, in Valdarno e Valtiberina e, nel prossimo futuro,<br />
anche in Val<strong>di</strong>chiana.<br />
Così come molti aretini hanno già scelto <strong>di</strong> sostenere i<br />
nostri progetti attraverso l’adozione a <strong>di</strong>stanza. Un gesto<br />
semplice che permette <strong>di</strong> aiutare molte comunità <strong>di</strong><br />
bambini nel mondo”.<br />
Molte delle attività portate avanti da Ucodep sul nostro<br />
territorio riguardano i temi dell'interculturalità e della<br />
me<strong>di</strong>azione linguistico culturale, con quali strumenti?<br />
“Si tratta <strong>di</strong> un lavoro molto articolato. Da una parte<br />
abbiamo contribuito a formare una capacità <strong>di</strong> lettura<br />
del fenomeno migratorio grazie anche alla proposta,<br />
fatta propria dalla Provincia, <strong>di</strong> creare un osservatorio<br />
sul fenomeno migratorio ad <strong>Arezzo</strong> e della cui gestione<br />
ci occupiamo assieme. Dal lato invece dell'accoglienza<br />
abbiamo sviluppato un sistema integrato <strong>di</strong> servizi per<br />
la scuola, il mondo del lavoro e la sanità. Lo strumento<br />
principale è stato il servizio <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione linguistico<br />
culturale tra il gestore del servizio e l'utente immigrato.<br />
Ad esso si sono poi affiancati il servizio <strong>di</strong> formazione per<br />
gli insegnanti ed il servizio <strong>di</strong> supporto <strong>di</strong> testi e manuali<br />
fornito dal Centro <strong>di</strong> Documentazione. Fino a giungere<br />
alla definizione, sviluppata assieme alla Regione, <strong>di</strong> un<br />
vero e proprio protocollo <strong>di</strong> accoglienza che ha raccolto<br />
tutte le buone prassi sviluppate in questi anni in contesti<br />
<strong>di</strong>versi, che le scuole hanno contribuito a definire e che<br />
adesso stanno adottando”.<br />
Ad aprile è stata ospite ad <strong>Arezzo</strong> una delegazione del<br />
Ministero dell'Educazione dominicano. Ci può parlare<br />
<strong>di</strong> questa iniziativa promossa dal Comitato aretino per la<br />
cooperazione con la Repubblica Dominicana?<br />
“Questa è un'esperienza che ci sta molto a cuore perché,<br />
partita nel lontano 1993, è stata per noi la prima <strong>di</strong><br />
cooperazione decentrata. Assieme al Comitato, che<br />
raccoglie al suo interno <strong>Comune</strong> e Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>,<br />
Asl, molte associazioni e alcune imprese, abbiamo svolto<br />
in questi anni numerose attività su molti settori. In<br />
particolare l'educazione è quello che ha dato i risultati più<br />
interessanti. Il nostro intervento si è strutturato su <strong>di</strong>verse<br />
linee. Dalla riqualificazione degli spazi (25 aule all’inizio,<br />
ad oggi più <strong>di</strong> 100), alla formazione prima degli insegnanti<br />
e poi dei <strong>di</strong>rigenti scolastici, presi<strong>di</strong> e provve<strong>di</strong>torati.<br />
Fino ad arrivare all'ultima fase, nella quale il Ministero<br />
dominicano si è reso conto che la sperimentazione nella<br />
sola città <strong>di</strong> Salcedo aveva avuto successo e poteva essere<br />
estesa ad un intera regione. Adesso si parla <strong>di</strong> un ulteriore<br />
sviluppo su scala nazionale”.<br />
Quali eventi promuoverete sul nostro territorio nei<br />
prossimi mesi?<br />
“Quest'estate ci sarà la seconda e<strong>di</strong>zione del Music<br />
Contest. A fine ottobre abbiamo in programma Terra<br />
Madre Toscana, che vedrà <strong>Arezzo</strong> ospitare oltre 90<br />
delegati stranieri <strong>di</strong> circa 25 paesi e che coinciderà con<br />
la presentazione <strong>di</strong> un rapporto elaborato dal Centro<br />
Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Politica Internazionale sui risultati ottenuti in<br />
Repubblica Domicana, con la promozione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />
eventi culturali in tutta la città. Infine ci sarà la Mostra<br />
del libro interculturale e nel periodo natalizio saremo<br />
presenti come da tra<strong>di</strong>zione con il tendone dei prodotti<br />
del commercio equo e solidale. Per ultimo non resta che<br />
ricordare la mostra svoltasi lo scorso mese <strong>di</strong> maggio<br />
'Acqua in arte'. Una mostra che, oltre a permettere <strong>di</strong><br />
sostenere i progetti <strong>di</strong> Ucodep legati al tema dell’acqua,<br />
grazie al contributo <strong>di</strong> 110 artisti e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi partner<br />
istituzionali tra cui Provincia e <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e alla<br />
collaborazione <strong>di</strong> Centro Unesco <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e Uniric, ha<br />
contribuito a sensibilizzare la citta<strong>di</strong>nanza sul tema dei<br />
<strong>di</strong>ritti per un libero accesso all'acqua. Un'occasione <strong>di</strong><br />
riflessione per tutti”. (dm)<br />
36 37
COOPERAZIONE SOCIALE<br />
Dall’Abbé Pierre alla ONG:<br />
Dai Comitati locali del fondatore <strong>di</strong> Emmaus ad organizzazione non governativa<br />
Ucodep è cronaca quoti<strong>di</strong>ana ma ha già una storia<br />
interessante. Nata come piccola associazione <strong>di</strong><br />
volontariato, si è progressivamente trasformata in quella<br />
che oggi si definisce organizzazione non governativa. La<br />
data <strong>di</strong> riferimento è il 1976 ma i suoi fondatori operavano<br />
già da alcuni anni: nel 1972, su impulso dell’Abbé Pierre,<br />
era nata una rete <strong>di</strong> Comitati Locali per sostenere le<br />
popolazioni del Bangladesh reduci dalla guerra del 1971<br />
e nel 1973 si era costituito il gruppo collegamento terzo<br />
mondo, all’ombra della Parrocchia SS. Annunziata <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong>.<br />
Impossibile riassumere le tappe successive della crescita<br />
e dello sviluppo <strong>di</strong> Ucodep. Ne ricor<strong>di</strong>amo solo le<br />
principali.<br />
• 1978: viene fondata la cooperativa La Tappa che apre<br />
due laboratori e una mensa per le persone svantaggiate<br />
• 1986: nasce il Centro <strong>di</strong> Documentazione Città <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong>, Sviluppo, Diritti, Pace e Intercultura<br />
• 1989: si organizza la prima mostra mercato del<br />
commercio equo e solidale ad <strong>Arezzo</strong><br />
Roberto Cavallini / Ucodep ©<br />
La carta d’identità<br />
La mission<br />
• Ucodep è un’organizzazione non governativa che lavora<br />
a livello nazionale e internazionale per costruire un mondo<br />
libero da ingiustizia e povertà, in cui tutti gli esseri umani<br />
possano esercitare pienamente i propri <strong>di</strong>ritti e contribuire a<br />
costruirsi il proprio futuro<br />
Gli obiettivi<br />
• Lotta alla povertà<br />
• Diritto all’educazione e alla salute<br />
• Costruzione <strong>di</strong> una società aperta e solidale<br />
• Superamento delle crisi umanitarie<br />
Le attività<br />
Lotta alla povertà<br />
• Sostegno ai piccoli produttori<br />
• Microcre<strong>di</strong>to e finanza etica<br />
• Produzioni tipiche locali<br />
• Gestione sostenibile risorse naturali<br />
• Valorizzazione territoriale<br />
• Turismo responsabile<br />
• Commercio equo e solidale<br />
Educazione e salute<br />
• Accesso all’acqua<br />
• Servizi sanitari <strong>di</strong> base<br />
• Me<strong>di</strong>cina tra<strong>di</strong>zionale<br />
• Attività ricreative per i minori<br />
• Servizi educativi e formativi<br />
• Me<strong>di</strong>azione linguistico culturale<br />
Società aperta e solidale<br />
• Dialogo interculturale<br />
• Citta<strong>di</strong>nanza attiva e responsabile<br />
• Coesione sociale<br />
• Consumo critico<br />
• Lotta alla <strong>di</strong>scriminazione<br />
• Diritti umani<br />
• Democrazia locale e terzo settore<br />
Crisi umanitarie<br />
• Prevenzioni <strong>di</strong>sastri<br />
• Costruzione e riabilitazione<br />
• Sostegno psicologico post emergenza<br />
COOPERAZIONE SOCIALE<br />
la strada percorsa<br />
<strong>di</strong> livello internazionale. Le principali tappe <strong>di</strong> una storia in corso<br />
• 1993: in seguito agli eventi legati ai 500 anni dalla<br />
scoperta dell’America (1992) si ha una ripresa delle<br />
attività in Sud America (Ecuador)<br />
• 1995: nascita della Bottega del Mondo gestita totalmente<br />
con lavoro volontario<br />
• 1996: per promuovere e rafforzare gli interventi <strong>di</strong><br />
cooperazione decentrata, nasce il Comitato Aretino per la<br />
cooperazione decentrata con la Repubblica Dominicana,<br />
<strong>di</strong> cui fanno aprete <strong>Comune</strong> e Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, oltre<br />
che Asl e molte associazioni<br />
• 1998: primo progetto finanziato <strong>di</strong>rettamente dall’UE<br />
per lo sviluppo della comunità <strong>di</strong> Tunibamba (Ecuador)<br />
• 2000: l’idoneità del Ministero Affari Esteri italiano<br />
riconosce Ucodep come organizzazione non governativa<br />
• 2001: viene creata la nuova Bottega del Mondo e l’agenzia<br />
Jacaranda per la me<strong>di</strong>azione linguistico culturale<br />
• 2002: nascita dell’osservatorio sull’immigrazione. Il<br />
caffè Jamao, frutto <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> cooperazione in<br />
Repubblica Dominicana, cui hanno partecipato anche<br />
numerose realtà aretine, arriva in Italia<br />
• 2003: la Regione Toscana avvia il programma triennale<br />
“I governi locali motori dello sviluppo” che mette in<br />
relazione 21 enti locali dell’Albania e dei paesi della<br />
Ex-Jugoslavia con 13 enti locali ed istituzioni della<br />
Toscana. A Ucodep viene affidato il coor<strong>di</strong>namento e la<br />
gestione <strong>di</strong> gran parte delle attività.<br />
• 2005: Ucodep è la prima Ong in Italia a ricevere la<br />
certificazione Iso 9001:2000 per il sistema <strong>di</strong> gestione<br />
qualità relativo alla modalità con cui progetta e gestisce le<br />
proprie attività in Italia e all’estero<br />
• 2006: Ucodep viene accre<strong>di</strong>tata dall’Istituto Italiano<br />
Donazioni e riceve l’Oscar <strong>di</strong> Bilancio per l’e<strong>di</strong>zione 2005<br />
del proprio Bilancio Sociale.<br />
• 2007: riceve l’accre<strong>di</strong>tamento <strong>di</strong> Echo per i progetti e<br />
le azioni umanitarie. Prende l’avvio l’accordo con Oxfam<br />
International per l’apertura <strong>di</strong> un Ufficio campagne ed<br />
advocacy in Italia in vista del G8 del 2009.<br />
38 39<br />
Ucodep<br />
Ad <strong>Arezzo</strong> in: Via Madonna del Prato, 42 – T. 0575 401780 - Via Masaccio, 6/a – T. 0575 907826<br />
A Firenze in: Via Rossini, 22/r – T. 055 3220895<br />
www.ucodep.org<br />
Vuoi fare volontariato? Unisciti a noi per costruire un mondo libero da ingiustizia e povertà<br />
Info: Ucodep - Via Masaccio, 6/a – Lunedì, ore 09.30 – 12.30; Mercoledì, ore 15.00 – 18.00<br />
T. 0575 907826 - paolo.pezzati@ucodep.org - www.ucodep.org<br />
Adotta un bambino a <strong>di</strong>stanza, sostieni la sua comunità<br />
Con solo 0,66 € al giorno puoi impegnarti per garantire cibo, acqua e istruzione a un bambino e contribuire allo<br />
sviluppo della sua famiglia e comunità.<br />
L’adozione è alla portata <strong>di</strong> tutti<br />
Info: numero verde 800.99.13.99 – sostenitori@ucodep.org – www.ucodep.org<br />
Demostenes Uscamayta Ayvar / Ucodep ©
Demostenes Uscamayta Ayvar / Ucodep ©<br />
COOPERAZIONE SOCIALE<br />
Costruttori <strong>di</strong> fiducia<br />
Ucodep, progetti perché ogni anno la vita sia migliore per 200.000 persone nel<br />
mondo. Dall’Europa all’Africa all’Asia: un impegno costante dal 1976<br />
Ucodep è un’organizzazione non governativa italiana,<br />
senza fini <strong>di</strong> lucro, che dal 1976 lavora a livello nazionale e<br />
internazionale per costruire un mondo libero da ingiustizia<br />
e povertà nel quale tutti gli esseri umani possano esercitare<br />
pienamente i propri <strong>di</strong>ritti e contribuire a costruirsi un<br />
futuro <strong>di</strong>gnitoso. Lotta alla povertà, garanzia del <strong>di</strong>ritto alla<br />
salute e all’educazione, promozione <strong>di</strong> una società aperta<br />
e solidale, sostegno alle popolazioni nel superamento <strong>di</strong><br />
crisi umanitarie, sono gli obiettivi dell’agire <strong>di</strong> Ucodep.<br />
Grazie ai progetti <strong>di</strong> Ucodep, ogni anno, oltre 200.000<br />
persone, uomini, donne e bambini nel mondo, migliorano<br />
le proprie con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, salute e istruzione,<br />
<strong>di</strong>ventando così attori protagonisti del proprio futuro.<br />
Accesso all’acqua e ai servizi sanitari, servizi sociali e<br />
ricreativi per minori, lotta alla <strong>di</strong>scriminazione e <strong>di</strong>alogo<br />
interculturale, me<strong>di</strong>azione linguistico culturale, consumo<br />
critico, sostegno a produttori del Sud del mondo, turismo<br />
responsabile, educazione alla citta<strong>di</strong>nanza, responsabilità<br />
sociale <strong>di</strong> impresa, finanza etica sono alcuni fra i principali<br />
settori <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> Ucodep.<br />
Oltre 150 operatori <strong>di</strong> Ucodep lavorano, in partenariato<br />
con attori locali, nelle se<strong>di</strong> dell’associazione in Italia e<br />
in numerose aree del mondo: Repubblica Dominicana,<br />
Ecuador, Brasile, Palestina, Bosnia Herzegovina, Croazia,<br />
Albania, Macedonia, Kosovo, Palestina, Libano, Sud<br />
Africa, Vietnam, Sri Lanka, oltre a sviluppare progetti in<br />
rete con numerosi partner europei.<br />
Sono più <strong>di</strong> 80 i progetti gestiti in 19 paesi del mondo,<br />
per un budget <strong>di</strong> 6 milioni <strong>di</strong> euro, con meno del 10% <strong>di</strong><br />
spese <strong>di</strong> gestione.<br />
L’impegno <strong>di</strong> Ucodep per una gestione trasparente<br />
dei propri fon<strong>di</strong> e delle proprie attività è testimoniato,<br />
infatti, dai riconoscimenti ottenuti negli ultimi anni: la<br />
certificazione ISO 9001:2000 per la qualità gestionale e<br />
progettuale (2005), l’Oscar per il Bilancio Sociale 2006 e<br />
il riconoscimento dell’Istituto Italiano della Donazione.<br />
SETTORE PULIZIE<br />
Il settore PULIZIE <strong>di</strong> Beta ha maturato le propria esperienza in vari<br />
ambiti operativi, quali uffici, stabilimenti e strutture sanitarie.<br />
Beta garantisce un costo del servizio assolutamente concorrenziale<br />
ed è in grado <strong>di</strong> erogare pulizie quoti<strong>di</strong>ane, perio<strong>di</strong>che e straor<strong>di</strong>narie.<br />
Viene effettuato un costante controllo del personale impiegato,<br />
oltre che l’utilizzo <strong>di</strong> moderne attrezzature. I servizi erogati sono<br />
adeguatamente programmati grazie all’organizzazione gestita dal<br />
Responsabile del Servizio; un’elastica gestione degli operatori<br />
permette a Beta <strong>di</strong> garantire anche interventi <strong>di</strong> emergenza<br />
mantenendo rapi<strong>di</strong>tà e ottimi risultati.<br />
Le pulizie e i trattamenti riguardano qualsiasi superficie utilizzando<br />
detergenti <strong>di</strong> prima qualità; gli interventi possono essere effettuati<br />
anche con l’ausilio <strong>di</strong> macchine industriali.<br />
Offriamo ai nostri clienti interventi personalizzati in base<br />
alle effettive e peculiari esigenze che si presentano, una<br />
consulenza e assistenza costante, piena <strong>di</strong>sponibilità a<br />
sod<strong>di</strong>sfare il cliente.<br />
Beta si occupa da anni della manutenzione aree ver<strong>di</strong>, parchi,<br />
giar<strong>di</strong>ni, per conto <strong>di</strong> Amministrazioni Pubbliche e privati in<br />
tutto il territorio della provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e zone limitrofe.<br />
Beta provvede alla progettazione, realizzazione, cura e<br />
manutenzione <strong>di</strong> aree pubbliche e private, <strong>di</strong> piccole e gran<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensioni, ponendo attenzione alle esigenze della clientela.<br />
La squadra operativa è composta da operatori formati e<br />
qualificati coor<strong>di</strong>nata da tecnici specializzati del settore.<br />
Il parco mezzi <strong>di</strong> Beta può sod<strong>di</strong>sfare qualsiasi esigenza e viene<br />
costantemente aggiornato in base alle attuali <strong>di</strong>sposizioni legislative<br />
in materia <strong>di</strong> sicurezza.<br />
I servizi che offriamo:<br />
- Progettazione e realizzazione <strong>di</strong> parchi e giar<strong>di</strong>ni<br />
- Piantagione <strong>di</strong> piante<br />
- Allestimenti <strong>di</strong> aiuole<br />
- Sfalcio e decespugliamento <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> e scarpate<br />
- Manutenzione sentieri montani<br />
- Potature siepi e Potature ad alto fusto con piattaforma aerea<br />
- Diserbo erbe infestanti<br />
SETTORE VERDE<br />
40 41
ENERGIA<br />
“Energicamente”, uso<br />
La festa della seconda e<strong>di</strong>zione con il convegno sul nuovo Piano energetico regionale.<br />
Energicamente due, la conferma. Dopo il successo<br />
dell’e<strong>di</strong>zione 2007 Eta 3, Legambiente, <strong>Comune</strong> e Provincia<br />
<strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, con la collaborazione <strong>di</strong> Banca Val<strong>di</strong>chiana,<br />
hanno rilanciato ed ampliato l’offerta che quest’anno ha<br />
coinvolto non solo gli alunni delle me<strong>di</strong>e ma anche gli<br />
studenti delle superiori. Ed anche la Regione Toscana: la<br />
festa 2008 <strong>di</strong> Energicamente è stata infatti anche l’occasione<br />
per la presentazione, da parte dell’assessore Bramerini, del<br />
nuovo Piano regionale dell’energia.<br />
“Quest’anno – ricorda il Presidente <strong>di</strong> Eta 3, Alberto Ciolfi<br />
– abbiamo coinvolto 20 classi, 14 istituti e 464 studenti.<br />
La nostra logica è sempre la stessa e cioè che la prima fonte<br />
energetica alternativa è l’intelligenza delle persone che è<br />
in<strong>di</strong>spensabile per un uso razionale dell’energia”. “E questa<br />
– aggiunge Beppe Croce, Presidente <strong>di</strong> Legambiente – è<br />
la principale sfida ambientale che abbiamo <strong>di</strong> fronte: il<br />
surriscaldamento del pianeta è determinato dalla quantità<br />
e dalla qualità dei consumi energetici”.<br />
Informazione e comunicazione verso i giovani ma anche<br />
concrete azioni amministrative. “Il piano energetico del<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> – ha annunciato l’assessore Roberto<br />
Banchetti – è in fase <strong>di</strong> definizione. Abbiamo poi pre<strong>di</strong>sposto<br />
un allegato al Regolamento e<strong>di</strong>lizio per il risparmio<br />
energetico e stiamo lavorando sul fronte dell’illuminazione<br />
pubblica”.<br />
In azione anche l’Amministrazione provinciale: “la nostra –<br />
ricorda l’assessore provinciale all’ambiente, Andrea Cutini<br />
- è una delle prime Province toscane in tema <strong>di</strong> energie<br />
rinnovabili. Dal 2007 ad oggi sono stati autorizzati 30<br />
impianti fotovoltaici per oltre 3 MW <strong>di</strong> potenza, dato<br />
significativo se si tiene conto che l’obiettivo posto dalla<br />
Regione Toscana per il 2010 è <strong>di</strong> 6 MW”.<br />
E magari anche finanziamenti agevolati. Banca Val<strong>di</strong>chiana<br />
non solo è partner <strong>di</strong> Energicamente ma ha sottoscritto anche<br />
una convenzione con Legambiente. “E’ per l’utilizzazione<br />
<strong>di</strong> energie alternative – spiega il Direttore Fulvio Benicchi.<br />
Abbiamo stanziato un plafond importante per questa<br />
intelligente dell’energia<br />
Coingas al lavoro per il 2009 in attesa della “Casa dell’energia” nella ex Bastanzetti<br />
attività e costituito un ufficio che si sta specializzando<br />
proprio in questa normativa”.<br />
L’e<strong>di</strong>zione 2008 si è appena chiusa ma Eta 3 e Coingas<br />
stanno già lavorando a quella del prossimo anno: “ci<br />
prepariamo a spe<strong>di</strong>re le lettere a tutti gli istituti scolastici<br />
del territorio – annuncia Alberto Ciolfi. Continueremo<br />
ad avere grande attenzione alle scuole me<strong>di</strong>e inferiori<br />
ma punteremo con ancora maggiore decisione, visti gli<br />
eccezionali risultati del 2008, sugli istituti superiori.<br />
Agli studenti ed agli insegnanti chiederemo anche idee<br />
e progetti per sviluppare una cultura <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong><br />
efficienza energetica”.<br />
E le prossime e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Energicamente avranno la<br />
possibilità <strong>di</strong> un “tetto” stabile, <strong>di</strong> passare cioè dalla piazza<br />
alla casa. O meglio alla Casa dell’Energia. “Coingas e<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> – conclude Ciolfi - stanno lavorando<br />
alla concretizzazione del progetto destinato a trasformare la<br />
ex Bastanzetti, esempio <strong>di</strong> archeologia industriale nel centro<br />
<strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, in un nuovo ed originale centro per l’energia.<br />
Un punto <strong>di</strong> riferimento operativo per i citta<strong>di</strong>ni ma<br />
anche luogo <strong>di</strong> informazione e formazione, rivolto in<br />
particolare agli studenti ed alle scuole del territorio.<br />
Gli studenti<br />
premiati<br />
Il Presidente <strong>di</strong> Eta 3, Ciolfi; gli assessori Banchetti<br />
e Cutini; il Provve<strong>di</strong>tore agli stu<strong>di</strong>, la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong><br />
Banca Val<strong>di</strong>chiana hanno premiato gli studenti<br />
vincitori dell’e<strong>di</strong>zione 2007 <strong>di</strong> Energicamente. Il<br />
primo premio, una fornitura <strong>di</strong> 1.000 metri cubi <strong>di</strong><br />
metano, è andato a Chiara Ban<strong>di</strong>ni, al quarto anno<br />
del liceo Scientifico <strong>di</strong> Montevarchi. Il secondo<br />
premio, 800 metri cubi, a Lorenza Enrighi, della<br />
3B del liceo Scientifico <strong>di</strong> Poppi. Terzo premio, 500<br />
metri cubi, a Sofia Staccini del liceo Scientifico <strong>di</strong><br />
Sansepolcro. Infine il quarto premio, cioè una borsa<br />
<strong>di</strong> stui<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Banca Val<strong>di</strong>chiana, è andata a Paola<br />
Agostini della 5C del liceo Scientifico <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. E<br />
l’istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to ha garantito una borsa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />
anche agli altri vincitori.<br />
42 43
AISA<br />
1816, Domenico Bartoli il primo spazzino comunale<br />
Dagli statuti <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> del 1327 e del 1345 ai giorni nostri. Piccole curiosità sulla pulizia della città. L’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> “abbandonare” i rifiuti ha una lunga storia<br />
Durante il periodo a cui si riferiscono gli Statuti Aretini<br />
del 1327 e del 1345 <strong>Arezzo</strong> avvertiva già il problema della<br />
pulizia della città. Dalla loro lettura si intuisce che gli<br />
amministratori del tempo erano già alla ricerca <strong>di</strong> soluzioni.<br />
I rifiuti <strong>di</strong> allora erano molto <strong>di</strong>versi da quelli <strong>di</strong> oggi ma<br />
facevano paura perché erano ritenuti una delle concause <strong>di</strong><br />
pericolose epidemie. Questi rifiuti erano formati perlopiù<br />
da escrementi, paglia tritata, macerie e resti <strong>di</strong> cibo che<br />
finivano nel pastone degli animali.<br />
Bestie piccole e non in città.<br />
“nessuna persona può o deve detenere, pascolare o pascere<br />
bestie minute nella città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, borghi o sobborghi … …<br />
e neanche porci a branchi superiori a cinque … … e neanche<br />
capre o becchi presso la città per quattro miglia sotto pena<br />
<strong>di</strong> tre sol<strong>di</strong> pisani per ogni pecora … …sia però permesso a<br />
chiunque tenga bestie minute … tenere e condurre due capre<br />
per produrre latte, al <strong>di</strong> la <strong>di</strong> un miglio dalla città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
senza pena a patto che non faccia danno nei beni altrui”.<br />
(1327)<br />
A denunciare chi sporca si guadagna<br />
“nessuno sporchi o ponga nelle vie pubbliche della città o<br />
nelle chiaviche <strong>di</strong> scolo terra o acqua sporca <strong>di</strong> ferro, fango<br />
o spazzatura e chi avrà trasgre<strong>di</strong>to venga condannato a<br />
quaranta sol<strong>di</strong> e chiunque possa accusarlo e denunciarlo ed<br />
abbia la metà della multa stabilita e questo venga ban<strong>di</strong>to<br />
pubblicamente per la città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>”(1345).<br />
Alla fine del XVI secolo si ritrova uno statuto che<br />
sostanzialmente si rifà a quelli del XIV. Viene in<strong>di</strong>cato<br />
come tenere pulita la città <strong>di</strong>sciplinando l’accesso ai<br />
porci, la concia delle pelli, e la frangitura delle olive. Resta<br />
l’obbligo <strong>di</strong> pulire davanti alle abitazioni almeno una volta<br />
alla settimana. Pena <strong>di</strong> tre lire per i contravventori.<br />
così... non così<br />
Nel XVIII secolo il granduca Pietro Leopoldo dettò il<br />
“Regolamento generale per le comunità <strong>di</strong>pendenti”.<br />
Veniva <strong>di</strong>sposto: “per la maggiore nettezza <strong>di</strong> strade, piazze<br />
pubbliche in città, terre e castelli, come anche il più sicuro<br />
transito dei passeggeri, non si potrà scolare in dette strade<br />
e piazze acque fetenti e putride, né in qualunque ora e<br />
tempo gettarvi dalle finestre, o altri luoghi eminenti l’acque<br />
predette né altre immondezze o portarvi materie, che<br />
impe<strong>di</strong>scano o rendano più <strong>di</strong>fficile e pericoloso il passo,<br />
alla pena <strong>di</strong> sette lire”.<br />
In sostanza l’intervento degli Amministratori si risolveva in<br />
raccomandazioni e proibizioni anche se ciò <strong>di</strong>mostra che<br />
rispetto al 1345 poco o nulla era cambiato nelle abitu<strong>di</strong>ni<br />
degli aretini.<br />
Nel 1775 arriva il primo intervento pubblico <strong>di</strong> una certa<br />
rilevanza: “si <strong>di</strong>sponeva che il trasporto del materiale <strong>di</strong><br />
scarico fosse effettuato a spese dell’amministrazione”.<br />
Nel 1786 un aretino <strong>di</strong> nome Pier Domenico Taruffi<br />
viene nominato “garzone e scopatore <strong>di</strong> strade della città<br />
<strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>”, si tratta del primo spazzino pubblico, ma solo<br />
dopo un anno viene licenziato perché la carica era ritenuta<br />
erroneamente inutile. Nel 1816 Domenico Bartoli viene<br />
scelto come spazzino comunale. Poco dopo gli spazzini<br />
<strong>di</strong>ventano due e ognuno cura una zona della città. Il<br />
comune fornisce loro un carretto. Nel 1834 in Toscana<br />
arriva il colera e la paura spinge l’amministrazione ad una<br />
vera organizzazione del servizio che si è poi lentamente<br />
sviluppata sino ai giorni nostri. (gc)<br />
44 45
AISA<br />
Rifiuti: chi sporca paga<br />
Sanzioni per chi abbandona gli ingombranti fuori dei cassonetti. Aisa garantisce<br />
la loro raccolta a domicilio. Ecco quando e come vengono garantiti i servizi<br />
Si chiamano ingombranti e sono quei rifiuti che per natura<br />
e <strong>di</strong>mensione non entrano nei cassonetti o non vi possono<br />
essere conferiti. L’ultima or<strong>di</strong>nanza del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
che <strong>di</strong>sciplina il conferimento dei rifiuti soli<strong>di</strong> urbani nel<br />
territorio comunale, la 510 del 2008, vieta il deposito <strong>di</strong><br />
rifiuti <strong>di</strong> qualsiasi genere intorno, sopra o nei pressi dei<br />
cassonetti, dunque anche <strong>di</strong> quelli ingombranti. Oltre a<br />
vietare <strong>di</strong> introdurre nei cassonetti rifiuti <strong>di</strong> grande volume<br />
o sporgenti, prevede esplicitamente “ .. <strong>di</strong> attivare il servizio<br />
<strong>di</strong> raccolta a domicilio dei rifiuti urbani ingombranti, che si<br />
ricorda essere totalmente gratuito”.<br />
Nonostante i <strong>di</strong>vieti, si assiste continuamente allo spiacevole<br />
spettacolo <strong>di</strong> rifiuti <strong>di</strong> ogni genere abbandonati per strada<br />
e accanto ai cassonetti. Per contrastare questo malcostume<br />
Aisa ha incrementato il servizio <strong>di</strong> rimozione dei rifiuti<br />
abbandonati, come anche il servizio gratuito domiciliare <strong>di</strong><br />
ritiro ingombranti, reso più veloce ed efficiente.<br />
Ritiro degli ingombranti a domicilio<br />
Il telefono<br />
Il servizio lo si ottiene telefonando al numero<br />
verde 800 210 390 dalle 8,30 alle 12,30 dal lunedì<br />
al venerdì ed anche il martedì e il giovedì dalle<br />
14,30 alle 16,30.<br />
Il servizio<br />
Il servizio a domicilio è attivo tutti i giorni feriali<br />
dalle 7,30 alle 18,30 ed anche il sabato mattina sino<br />
alle 13. I tempi <strong>di</strong> attesa sono <strong>di</strong> 4 giorni lavorativi<br />
salvo casi particolari o eventi straor<strong>di</strong>nari.<br />
Cosa si può far ritirare<br />
Possono essere consegnati al servizio rifiuti<br />
ingombranti <strong>di</strong> utenze domestiche tipo: frigoriferi,<br />
televisori, reti da letto, materassi, stufe, mobili,<br />
sanitari, suppellettili varie. Il singolo pezzo non<br />
deve essere più lungo <strong>di</strong> 2,5 m e non deve pesare<br />
oltre 200 kg. I rifiuti debbono essere consegnati al<br />
piano stradale all'addetto alla raccolta all'ora e al<br />
giorno concordato per il ritiro.<br />
La collaborazione resta però il nodo fondamentale per una<br />
buona riuscita del servizio e soprattutto per mantenere<br />
il decoro e la pulizia in città.. Questa riorganizzazione<br />
del servizio permetterà concretamente una <strong>di</strong>minuzione<br />
dei rifiuti abbandonati e <strong>di</strong> servire i citta<strong>di</strong>ni in modo<br />
molto veloce. Occorre però fare attenzione in quanto<br />
il provve<strong>di</strong>mento del <strong>Comune</strong> prevede che “.. chiunque<br />
violerà il <strong>di</strong>spositivo della presente or<strong>di</strong>nanza, quando non<br />
costituisca reato, sarà punito con la sanzione amministrativa<br />
prevista dall’art. 7 bis comma 1 del D. Lgs. n° 267 del 2000<br />
inserito nella legge n° 3 del 16.01.2003”.<br />
Più semplicemente il citta<strong>di</strong>no che “abbandona o scarica<br />
abusivamente a terra” una televisione, un frigorifero,<br />
un materasso, suppellettili, rifiuti ingombranti ecc. può<br />
incorrere in una multa da 25 a 500 euro. Da un lato il servizio<br />
pubblico viene migliorato e dall’altro i comportamenti non<br />
consentiti saranno sanzionati. (gc)<br />
<br />
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46 47
COOPERAZIONE SOCIALE<br />
Bucaneve, il fiore dei servizi per l’infanzia<br />
E’ il primo nido interaziendale <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Voluto da Provincia, Asl, Koinè e Fism. Risponde alle esigenze delle famiglie con “pacchetti orari” personalizzati<br />
E’ il nome <strong>di</strong> un fiore, uno dei primi che nasce dalla terra<br />
dopo l’inverno. Non a caso è chiamato “stella del mattino”.<br />
Il bucaneve è simbolo della vita e della speranza. Come<br />
altrimenti chiamare, quin<strong>di</strong>, un nido assolutamente<br />
particolare progettato nel 2004 da Koinè per iniziativa<br />
della Amministrazione Provinciale <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, della Usl 8,<br />
della FISM e della stessa Koiné?<br />
Il Nido Bucaneve è oggi un servizio socio educativo per la<br />
prima infanzia rivolto a 30 bambini tra i 6 ed i 36 mesi.<br />
I 5 lattanti sono nella Scuola dell’Infanzia S. Antonio in<br />
Via Filzi mentre gli altri sono nel Nido Bucaneve <strong>di</strong> viale<br />
Citta<strong>di</strong>ni.<br />
“La nostra struttura – spiega la responsabile Sara Prestinari<br />
- è concepita per sostenere lo sviluppo dei bambini e<br />
permettere alle madri occupate <strong>di</strong> conciliare nel miglior<br />
modo possibile le esigenze professionali con i doveri <strong>di</strong><br />
cura dei figli. Gli orari <strong>di</strong> apertura sono quin<strong>di</strong> calibrati<br />
sui bisogni delle famiglie”.<br />
Il nido è quin<strong>di</strong> aperto dal 1 settembre al 31 luglio senza<br />
interruzioni e chiusure interme<strong>di</strong>e. Gli orari: dalle 6,30<br />
alle 19,30 per il gruppo dei bambini me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong> e dalle<br />
6,45 alle 14,15 per i lattanti.<br />
“Le famiglie possono scegliere una fruizione a pacchetti<br />
orari in relazione alle loro esigenze – continua Prestinari.<br />
Per i bimbi me<strong>di</strong>o gran<strong>di</strong> (12-36 mesi) sono 5 ed in grado<br />
<strong>di</strong> coprire ogni esigenza <strong>di</strong> turno <strong>di</strong> lavoro dei genitori.<br />
Per i lattanti (4-12 mesi) abbiamo 2 pacchetti. Ogni<br />
soluzione può essere arricchita secondo le esigenze della<br />
famiglia sostenendo anche la continuità dell’esperienza<br />
educativa del bambino”.<br />
In relazione alla natura inter-aziendale del nido<br />
Bucaneve, hanno priorità per l’ammissione al servizio i<br />
figli <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti a tempo indeterminato, determinato<br />
o collaboratori a progetto della Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, della<br />
Usl 8 e della cooperativa sociale Koinè.<br />
La quota residua dei posti fruibili sono lasciati a<br />
<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> bambini del territorio in funzione del<br />
favorire la sod<strong>di</strong>sfazione della domanda inevasa.<br />
Il servizio è gestito dalla cooperativa sociale Koiné (<br />
ezioni me<strong>di</strong> e gran<strong>di</strong>) e dalla FISM (sezione lattanti) che<br />
impiegano personale qualificato nelle forme previste dalla<br />
legislazione vigente.<br />
“Il Nido Bucaneve – conclude Prestinari - adotta le<br />
linee guida del progetto educativo <strong>di</strong> Koinè e vengono<br />
pre<strong>di</strong>sposte esperienze, attività e spazi in modo da<br />
aiutare i bambini nella progressiva conquista <strong>di</strong> sicurezza,<br />
autonomia e nel potenziamento <strong>di</strong> competenze ed abilità<br />
sia motorie che sensoriali , linguistiche ed affettive,<br />
cognitive creative e relazionali. Ogni esperienza progettata<br />
e resa <strong>di</strong>sponibile ai bambini al nido tiene conto non solo<br />
della in<strong>di</strong>vidualità e dei bisogni <strong>di</strong> ciascuno, ma si pone in<br />
un’ottica <strong>di</strong> valorizzazione delle <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> ogni bambino<br />
rispetto agli altri nel senso della unicità e ricchezza”.<br />
“Un modello <strong>di</strong> servizio”<br />
Il nido Bucaneve ha consentito l’affermazione <strong>di</strong> un nuovo modello <strong>di</strong> servizio, capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare che qualità<br />
pedagogica e flessibilità degli orari sono conciliabili. E che si possono sostenere, nello stesso tempo, il bambino nel<br />
suo processo <strong>di</strong> crescita ed i genitori, in particolare le madri, nello sforzo <strong>di</strong> conciliare doveri verso i figli e progetti<br />
<strong>di</strong> vita personale e professionale. E’ stato creato un nuovo servizio dando risposta a 60 famiglie aretine e ponendo<br />
in essere nuove, importanti sinergie tra soggetti istituzionali e soggetti privati, con la <strong>di</strong>mostrazione evidente che<br />
la concertazione non solo è praticabile ma rappresenta il metodo migliore per l’innovazione e la qualificazione<br />
dei servizi <strong>di</strong> welfare. E’ stato infatti realizzato un modello <strong>di</strong> co-gestione tra pubblico e privato, perfettibile ma<br />
altamente innovativo per il contesto locale nell’ambito dei servizi socio educativi alla prima infanzia.<br />
Mirella Ricci,<br />
Vice Presidente ed Assessore alle Politiche Sociali della Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
“Una risorsa per i <strong>di</strong>pendenti e la città”<br />
A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> trenta mesi dalla sua apertura, il Nido "Bucaneve" conferma la bontà <strong>di</strong> una scelta, unica per il suo<br />
carattere interaziendale pubblico. Con il “Bucaneve”, infatti, è stata data una risposta <strong>di</strong> alta qualità educativa e<br />
sociale, capace <strong>di</strong> conciliare lavoro e cura dei figli, uno dei principali problemi che i lavoratori e le lavoratrici si<br />
trovano a dover affrontare nella vita <strong>di</strong> tutti i giorni. Un problema ancora più sentito da chi, come nel caso della<br />
maggior parte dei nostri <strong>di</strong>pendenti, deve effettuare un orario <strong>di</strong> lavoro strutturato in turni. Ad <strong>Arezzo</strong> è cresciuta<br />
una rete <strong>di</strong> servizi qualità a cui negli anni hanno dato il proprio contributo anche soggetti esterni all’amministrazione<br />
comunale: le cooperative, altri istituti del privato sociale, lo Stato. Una rete <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> qualità che però, nel tempo,<br />
ha mostrato un limite sempre più evidente: sono molte le famiglie che a tutt'oggi non riescono ad avere una risposta.<br />
Il Bucaneve si è inserito in questo quadro e quin<strong>di</strong> rappresenta sicuramente una risorsa aggiuntiva a <strong>di</strong>sposizione dei<br />
nostri <strong>di</strong>pendenti, ma anche della città.<br />
Monica Calamai<br />
Direttore Generale Asl 8<br />
“Qualità e natura pubblica del servizio”<br />
Bucaneve nasce dalla collaborazione tra la cooperazione sociale, la Fism e due tra i principali soggetti pubblici del<br />
territorio. Dimostra che un’idea ha funzionato e cioè che è possibile realizzare un nido interaziendale orientato alla<br />
qualità ed alla natura pubblica dei servizi per l’infanzia. E che una struttura, <strong>di</strong> per sé già innovativa, può svilupparsi<br />
ulteriormente e proprio in rapporto alla sua qualità, essere punto <strong>di</strong> riferimento per il territorio. Grazie al Protocollo<br />
per i servizi integrati promosso dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, 13 posti del Bucaneve sono a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> famiglie che<br />
non hanno rapporti né con Asl, né con Provincia, né con Koinè.<br />
Il nido Bucaneve funziona ed il suo modello <strong>di</strong> flessibilità è la risposta non solo al lavoro ma anche alla società che<br />
cambia. Offre risposte non solo alle famiglie ma soprattutto un progetto educativo ai bambini che ogni giorno<br />
varcano la sua porta. Il bucaneve è il primo fiore d’inverno: mi auguro che ce ne siano molti altri.<br />
Grazia Faltoni<br />
Presidente Koinè<br />
48 49
ACQUA ACQUA<br />
Acqua, un bene prezioso<br />
Nuove Acque ne ha risparmiato 1 milione e mezzo <strong>di</strong> metri cubi e la Regione<br />
Toscana l’ha premiata come azienda “ecoefficiente” in una cerimonia a Firenze<br />
Nuove Acque premiata dalla Regione Toscana per la<br />
sua “ecoefficienza”. La cerimonia a Firenze. “Il premio –<br />
ricorda l’Amministratore delegato Leonardo Allocco – ci<br />
è stato assegnato in considerazione del lavoro <strong>di</strong> riduzione<br />
delle per<strong>di</strong>te alle reti idriche. Un lavoro che svolgiamo<br />
regolarmente ma che abbiamo fortemente intensificato<br />
lo scorso anno in applicazione del Piano <strong>di</strong> Emergenza<br />
Idrica. E lo abbiamo fatto utilizzando metodologie e<br />
tecniche <strong>di</strong> ultima generazione”.<br />
Questo lavoro include anche l’ottimizzazione dei sistemi<br />
<strong>di</strong> trattamento, con le migliori tecniche esistenti e<br />
assistenza <strong>di</strong> Suez Environnement, per ridurre le per<strong>di</strong>te<br />
inerenti al sistema <strong>di</strong> produzione dell’acqua. L’acqua può<br />
<strong>di</strong>sperdersi per molte ragioni, una volta potabilizzata e<br />
messa in rete. Ci sono le per<strong>di</strong>te palesi, quelle visibili e<br />
che ognuno può scoprire. Sono le “migliori”, quelle che<br />
creano i danni minori: vengono in<strong>di</strong>viduate e segnalate, i<br />
tecnici intervengono e le riparano. Poi ci sono le per<strong>di</strong>te<br />
occulte e queste sono le “peggiori”. Non si riversano in<br />
superficie ma si <strong>di</strong>sperdono nella profon<strong>di</strong>tà del terreno.<br />
Contenere al massimo le per<strong>di</strong>te occulte è quin<strong>di</strong> un<br />
obiettivo primario <strong>di</strong> Nuove Acque che ha creato una<br />
squadra “Ricerca Per<strong>di</strong>te”, con tecnici che si de<strong>di</strong>cano<br />
a questo tipo <strong>di</strong> servizio. Anche il personale operativo<br />
<strong>di</strong> ogni singola area, dotato <strong>di</strong> idonee apparecchiature,<br />
svolge questa attività in sinergia con la squadra.<br />
“Soltanto nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> – ricorda il Direttore<br />
operativo <strong>di</strong> Nuove Acque, Jerome Douziech - si è ridotto<br />
<strong>di</strong> oltre un milione <strong>di</strong> metri cubi il fabbisogno idrico,<br />
pur <strong>di</strong> fronte ad una domanda sempre crescente. Questo<br />
rappresenta il consumo annuo <strong>di</strong> circa 20.000 persone”.<br />
Ottimi risultati anche in altri comuni dell’ambito dell’Ato<br />
4: “il nostro lavoro ha consentito <strong>di</strong> evitare l’esaurimento<br />
delle risorse e garantire una continuità del servizio. In<br />
sintesi, questo lavoro ha permesso <strong>di</strong> contenere l’impatto<br />
dell’emergenza idrica e ridurre drasticamente i <strong>di</strong>sservizi<br />
rispetto a quello che la situazione climatica lasciava<br />
prevedere”. Nuove Acque ha svolto quin<strong>di</strong> un lavoro che<br />
solo in relazione al periodo considerato per il premio<br />
regionale ha consentito <strong>di</strong> risparmiare 1.500.000 metri<br />
cubi e proteggere la risorsa messa in situazione <strong>di</strong> grave<br />
stress idrico. Ogni anno, si riparano circa 4000 per<strong>di</strong>te<br />
la maggior parte delle quali invisibili e che pertanto<br />
necessitano <strong>di</strong> una ricerca specifica.<br />
Accadueò, notizie liquide<br />
Successo della quinta e<strong>di</strong>zione del progetto Aato 4 – Nuove Acque. 944 studenti,<br />
21 scuole, 45 classi. La festa finale al Pionta con la premiazione dei vincitori<br />
E festa sia. Gli alunni e gli studenti che hanno<br />
partecipato al concorso Accadueò promosso da Aato 4<br />
e Nuove Acque si sono ritrovati il 4 giugno al Parco del<br />
Pionta per la tra<strong>di</strong>zionale festa <strong>di</strong> fine anno scolastico,<br />
con l’esposizione dei lavori e la consegna dei premi, tre<br />
computer messi a <strong>di</strong>sposizione dal Monte dei Paschi <strong>di</strong><br />
Siena, partner dell’iniziativa.<br />
I numeri aiutano a comprendere il successo dell’iniziativa.<br />
Le scuole che hanno partecipato alla campagna, tra<br />
lezioni in classe e visite al potabilizzatore sono state 21<br />
con 45 classi per un totale <strong>di</strong> 944 bambini e ragazzi. Nel<br />
dettaglio hanno aderito ad Accadueò 6 scuole materne,<br />
11 scuole primarie, 4 scuole me<strong>di</strong>e.<br />
“Gli elaborati che sono giunti testimoniano la qualità<br />
dell’attenzione della scuola al tema dell’acqua e del<br />
suo corretto uso – commenta Dario Casini, Presidente<br />
<strong>di</strong> Aato 4. Il progetto Accadueò, giunto alla quinta<br />
e<strong>di</strong>zione, ha <strong>di</strong>mostrato la sua vali<strong>di</strong>tà. Quest’anno<br />
hanno aderito, tra materne, elementari e me<strong>di</strong>e, ancora<br />
più scuole e classi. E quin<strong>di</strong> alunni”.<br />
La finalità è quella <strong>di</strong> favorire la conoscenza del<br />
funzionamento degli impianti <strong>di</strong> potabilizzazione e <strong>di</strong><br />
depurazione dell’acqua ed in generale del ciclo artificiale<br />
dell’acqua.<br />
“Oltre al concorso – sottolinea il Presidente <strong>di</strong> Nuove<br />
Acque, Paolo Ricci - il progetto prevede soprattutto una<br />
forte componente formativa. Il nostro personale esegue<br />
infatti <strong>di</strong>mostrazioni pratiche sul funzionamento <strong>di</strong> un<br />
depuratore o <strong>di</strong> un potabilizzatore. Quin<strong>di</strong> apriamo i<br />
nostri impianti alle scuole. In particolare il potabilizzatore<br />
<strong>di</strong> Poggio Cuculo ed il depuratore del Casolino ad <strong>Arezzo</strong><br />
che sono due tra le strutture principali della nostra<br />
Società”.<br />
Confermata, infine, l’opportunità per le scuole e gli<br />
studenti interessati <strong>di</strong> partecipare al concorso presentando<br />
un elaborato sui temi trattati durante la campagna. E<br />
può essere un racconto, una poesia, un <strong>di</strong>segno. Il tutto,<br />
se ritenuto opportuno, anche su supporto informatico.<br />
In questa e<strong>di</strong>zione è stata introdotta una novità, con il<br />
contributo dell’Istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to Monte dei Paschi <strong>di</strong><br />
Siena: alle tre classi vincitrici (materna, elementare e<br />
me<strong>di</strong>a) sarà consegnato un personal computer.<br />
50 51
ACQUA<br />
Acqua: evitare gli sprechi<br />
Le iniziative <strong>di</strong> Nuove Acque e le possibili azioni <strong>di</strong> ogni citta<strong>di</strong>no<br />
Ecco alcuni in<strong>di</strong>spensabili suggerimenti per evitare gli<br />
sprechi <strong>di</strong> acqua<br />
1 Utilizzare l’acqua potabile solo per bere, cucinare,<br />
fare la doccia.<br />
2 Non fare scorrere l’acqua dei rubinetti a vuoto.<br />
3 Preferire la doccia al bagno: per una doccia si<br />
consumano circa 40 litri d’acqua contro i 150 del<br />
bagno.<br />
4 Non lavare l'auto con l’acqua corrente: utilizzando<br />
la spugna e il secchio si risparmiano fino a 500 litri<br />
d’acqua.<br />
5 Annaffiare le piante la sera e possibilmente con<br />
acqua riciclata; non lasciare in funzione i sistemi<br />
automatizzati <strong>di</strong> irrigazione per notti intere.<br />
6 Non riempire le piscine private con acqua potabile.<br />
7 Avviare le lavastoviglie e lavatrici solo a pieno carico<br />
e preferire i programmi a eco-risparmio.<br />
Sul sito www.nuoveacque.it è attivo un link “emergenza idrica” per avere informazioni aggiornate sulla situazione<br />
nelle <strong>di</strong>verse aree dell’Ato 4.<br />
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52 53
SCUOLA E TEATRO<br />
Dalla scrittura teatrale<br />
Una studentessa dell’Itis racconta il primo approccio con il mondo del teatro.<br />
L’Itis “Galilei” <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, in questo anno scolastico, ci ha<br />
dato l’opportunità <strong>di</strong> intraprendere una nuova esperienza<br />
in un laboratorio <strong>di</strong> attività teatrale con il fine <strong>di</strong> creare<br />
un’opera avvincente e <strong>di</strong> breve durata da presentare alla<br />
rassegna “Messaggi 2008”.<br />
Si è preso cura del progetto il professor Maurizio Giustini,<br />
che ha condotto un gruppo <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci studenti al primo<br />
approccio col mondo del teatro, dal momento che per<br />
la maggior parte <strong>di</strong> noi era ancora una realtà nuova e<br />
sconosciuta.<br />
Inizialmente, escluso un ragazzo (peraltro unico maschio del<br />
gruppo) che già possedeva la passione per il palcoscenico,<br />
avevamo intrapreso questa esperienza come sorta <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>vertimento o momento <strong>di</strong> svago dallo stress scolastico,<br />
sempre comunque consce del fatto che avevamo preso un<br />
impegno e che andava quin<strong>di</strong> portato a termine con serietà.<br />
Con il passare del tempo però, dentro <strong>di</strong> noi cominciava a<br />
crescere la passione per quest’arte, talvolta incompresa, ma<br />
ricca <strong>di</strong> aspetti accattivanti e stimolanti.<br />
Continuando ogni settimana a provare il nostro spettacolo,<br />
eccoci arrivati al momento del debutto: tremavamo come<br />
foglie, ma allo stesso tempo eravamo sicuri del nostro<br />
lavoro e <strong>di</strong> quanto impegno ci avevamo de<strong>di</strong>cato. Proprio<br />
per questo all’apertura del sipario ci sentimmo a casa,<br />
estremamente emozionati, ma a “casa”.<br />
Al termine della magnifica serata, dopo i meritati<br />
festeggiamenti, coricata sotto le coperte, cercavo <strong>di</strong><br />
“Nuovo <strong>di</strong>alogo della Natura e <strong>di</strong> un islandese”<br />
chiudere gli occhi ma l’emozione, ancora incessante,<br />
me lo impe<strong>di</strong>va. Riaffioravano nella mia mente tutti i<br />
momenti trascorsi e in tutti i loro aspetti così <strong>di</strong>fferenti,<br />
ma ciascuno a suo modo in<strong>di</strong>menticabile. Ripensavo alla<br />
prima lezione, rivedendomi insicura e impacciata, ed<br />
ecco che a raffica tornavano alla mia mente tutti i primi<br />
esercizi <strong>di</strong> improvvisazione, dove eravamo così timi<strong>di</strong> e non<br />
completamente liberi nell’espressione.<br />
Poi in silenzio pensai alla serata dello spettacolo rendendomi<br />
conto del grande miglioramento che avevamo fatto:<br />
eravamo finalmente in grado <strong>di</strong> controllare il nostro corpo,<br />
<strong>di</strong> Maurizio Giustini<br />
(liberamente ispirato al “Dialogo della Natura e <strong>di</strong> un islandese” <strong>di</strong> Giacomo Leopar<strong>di</strong>).<br />
Interpreti Matteo Grotti, Marta Bertocci, Linda Botti, Giulia Lan<strong>di</strong>ni, Giulia Casini, Monica Matrone,<br />
Marina Bekreneva, Sofia Gennaioli, Martina Tavanti, Giulia Angioli.<br />
L’azione scenica si apre con esplicita citazione dell’opera leopar<strong>di</strong>ana: un islandese, che sempre aveva<br />
cercato <strong>di</strong> sfuggire la Natura, giunge in una foresta pluviale dove incontra proprio l’eterna nemica e se ne<br />
duole. Il registro dell’incipit è però umoristico e lascia presagire sviluppi inattesi.<br />
Il <strong>di</strong>alogo <strong>di</strong>viene infatti “nuovo”, rispetto alla lezione del poeta, perché nuove sono le con<strong>di</strong>zioni storiche<br />
in cui matura, interpretate da personaggi molesti e maligni. I due si scopriranno compagni <strong>di</strong> sventura <strong>di</strong><br />
fronte alla devastazione ambientale, alla spietata logica del profitto, alla competizione senza regole.<br />
alla messa in scena<br />
In scena “Il nuovo <strong>di</strong>alogo della natura e <strong>di</strong> un islandese”<br />
la voce, consapevoli realmente del messaggio che volevamo<br />
esprimere attraverso il nostro spettacolo, “Il nuovo <strong>di</strong>alogo<br />
della Natura e <strong>di</strong> un islandese”, liberamente ispirato alla<br />
celebre opera <strong>di</strong> Giacomo Leopar<strong>di</strong> ma rivisto sia dal punto<br />
<strong>di</strong> vista stilistico che tematico, dall’attenta stesura da parte<br />
dell’autore, Maurizio Giustini.<br />
Ciò che ci preoccupava era la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> esprimere il<br />
messaggio ambientalista <strong>di</strong> quest’opera, molto profondo e,<br />
anche se ironico, <strong>di</strong>retto nel suo significato. Si trattava <strong>di</strong><br />
una sorta <strong>di</strong> critica ai modelli <strong>di</strong> sviluppo attuali, incuranti<br />
della presenza della natura.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> questa tematica, che ci ha coinvolto in un<br />
grande progetto <strong>di</strong> collaborazione e la de<strong>di</strong>zione con cui lo<br />
abbiamo affrontato, ha reso quest’esperienza speciale.<br />
Invito ogni ragazzo o ragazza che abbia l’opportunità <strong>di</strong><br />
un’esperienza simile a non esitare un solo attimo perché,<br />
oltre alla bellezza <strong>di</strong> quest’arte in sé, il teatro permette <strong>di</strong><br />
crescere sia da un punto <strong>di</strong> vista umano e caratteriale, sia <strong>di</strong><br />
relazione con il pubblico e la gente.<br />
Per me è stata un grande esperimento <strong>di</strong> collaborazione;<br />
nessuno lavorava per se stesso, ma ognuno <strong>di</strong>pendeva<br />
dal lavoro degli altri ed essere in<strong>di</strong>spensabili all’interno<br />
<strong>di</strong> una squadra ci ha permesso <strong>di</strong> essere uniti, dandoci la<br />
forza necessaria per affrontare per la prima volta l’ebbrezza<br />
del palcoscenico. Voglio concludere <strong>di</strong>cendo che questa<br />
occasione mi ha dato veramente tanto e la considero un<br />
arricchimento culturale e personale. Per questo ci tengo a<br />
ringraziare tutte le persone che hanno reso questa esperienza<br />
fantastica, a cui non intendo rinunciare negli anni scolastici<br />
a venire; ho deciso <strong>di</strong> proseguire per questa strada e… chissà<br />
dove mi porterà? Vado avanti con la convinzione che tutto<br />
è possibile e che “volere è potere”.<br />
Linda Botti<br />
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avranno luogo le aperture delle offerte per l'aggiu<strong>di</strong>cazione dei suddetti immobili.<br />
Per avere ulteriori informazioni e concordare le modalità per i sopralluoghi è possibile rivolgersi all’ufficio Patrimonio del<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> <strong>di</strong> via Tagliamento, 3 oppure telefonare (tutti i giorni feriali escluso il sabato dalle 9 alle 13) ai numeri<br />
0575/377371 o 377379 o 377324.<br />
L’avviso d’asta è consultabile inoltre sul sito internet del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> www.comune.arezzo.it, può essere ritirato presso<br />
l’ufficio Patrimonio o richiesto me<strong>di</strong>ante fax al numero 0575/377325.
FRATERNITA<br />
Il valore della solidarietà<br />
Gli interventi della Fraternita: portierato sociale, Casa <strong>di</strong> Elena, Serre Magnolia,<br />
pet terapy. Il sostegno agli studenti sulla base <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to e merito<br />
La tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> impegno sociale della Fraternita dei Laici ha<br />
ra<strong>di</strong>ci antiche. Nel corso del tempo, pur mutando i bisogni<br />
della società, l’attenzione ed il contributo dell’Ente non<br />
sono venuti mai meno e, o da solo o in collaborazione con<br />
le altre istituzioni territoriali, ha sempre mantenuto e anche<br />
rafforzato la sua specifica matrice mutualistica.<br />
In questo anno gestionale numerosi e qualificati sono gli<br />
interventi messi in essere nei <strong>di</strong>versi campi della solidarietà<br />
sociale. I sostegni alle varie organizzazioni e associazioni hanno<br />
riguardato interventi e servizi rivolti ai soggetti più deboli<br />
della nostra realtà comunale quali bambini, <strong>di</strong>versamente<br />
abili, donne, anziani, giovani e immigrati regolari.<br />
Tra le iniziative sostenute in collaborazione con altri enti<br />
ricor<strong>di</strong>amo il portierato sociale: un intervento concreto a<br />
favore <strong>di</strong> quegli anziani che non sono in grado <strong>di</strong> trovare un<br />
alloggio a prezzi <strong>di</strong> mercato. La Casa <strong>di</strong> Elena. Attraverso la<br />
realizzazione <strong>di</strong> piccoli alloggi <strong>di</strong> tipo familiari ricavati in una<br />
delle coloniche <strong>di</strong> proprietà dell’Ente è stata data la possibilità<br />
ad alcuni <strong>di</strong>sabili rimasti soli <strong>di</strong> essere assistiti in un contesto<br />
familiare. Nella stessa <strong>di</strong>rezione va l’intervento denominato<br />
Serre Magnolia che attraverso il quale i <strong>di</strong>versamente abili<br />
sono inseriti nel mondo produttivo lavorando all’interno<br />
del vivaio-serra. E così pure il progetto <strong>di</strong> Pet Therapy. Allo<br />
scopo <strong>di</strong> realizzare programmi <strong>di</strong> attività e terapie assistite per<br />
persone portatrici <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap è stato dato in concessione un<br />
terreno per poter attrezzare uno spazio funzionale a questo<br />
tipo intervento.<br />
Ma il percorso <strong>di</strong> responsabilità sociale della Fraternita<br />
dei Laici si è anche concretizzato, attraverso un cospicuo<br />
finanziamento per l’acquisto <strong>di</strong> un pulmino, nel progetto <strong>di</strong><br />
raccolta e <strong>di</strong>stribuzione giornaliera <strong>di</strong> alimenti freschi nelle<br />
mense citta<strong>di</strong>ne.<br />
Ovviamente, questi sono solo alcuni dei progetti in ambito<br />
sociale ai quali la Fraternita ha dato il proprio apporto<br />
economico ma, visto che l’anno scolastico si è appena<br />
concluso, merita <strong>di</strong> essere ricordata anche l’iniziativa a favore<br />
del mondo della scuola. Ogni anno, infatti, la Fraternita<br />
eroga assegni-stu<strong>di</strong>o a studenti delle scuole me<strong>di</strong>e superiori<br />
segnalati dai Consigli d’Istituto in base alla meritocrazia e<br />
al red<strong>di</strong>to. Quest’anno hanno ricevuto l’assegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />
gli alunni del Liceo Ginnasio “Francesco Petrarca”, del<br />
Liceo scientifico “Francesco Re<strong>di</strong>”, dell’Istituto Istruzione<br />
Secondaria Superiore “Vittoria Colonna”, l’Istituto<br />
Istruzione Superiore “Piero della Francesca”, l’Istituto<br />
Tecnico Commerciale “Michelangelo Buonarroti”, l’Istituto<br />
Tecnico Industriale “Galileo Galilei”, L’Istituto Istruzione<br />
Superiore “Vittorio Fossombroni” e l’Istituto d’Istruzione<br />
Secondaria “Margaritone”. (adt)<br />
FRATERNITA<br />
La Fraternita fa scuola<br />
4.000 studenti coinvolti nei progetti <strong>di</strong>dattici: dalle materne alle me<strong>di</strong>e passando per<br />
i musei. Senza <strong>di</strong>menticare il teatro con uno spettacolo su Simo degli Ubertini<br />
Decisamente un bilancio positivo quello registrato<br />
dalla sezione <strong>di</strong>dattica della Fraternita dei Laici,<br />
che quest’anno ha visto la partecipazione <strong>di</strong><br />
circa 4.000 studenti, per la maggior parte della<br />
scuola dell’obbligo, provenienti sia dalle scuole<br />
citta<strong>di</strong>ne sia della provincia. Molto gettonati<br />
sono stati i laboratori organizzati nel Museo<br />
archeologico Mecenate in collaborazione con la<br />
Soprintendenza archeologica. La curiosità dei<br />
giovani allievi è stata sod<strong>di</strong>sfatta sia dalle visite<br />
tematiche organizzate in percorsi citta<strong>di</strong>ni sia da<br />
competenti lezioni tenute da esperti, che hanno<br />
saputo catturare la loro attenzione. Di grande<br />
interesse è risultata essere la visita gioco, una<br />
vera novità, che ha proposto l’attività <strong>di</strong>dattica<br />
anche ai bambini della scuola dell’infanzia e dei<br />
primi due anni della primaria. Raccontare il museo<br />
o immaginare <strong>di</strong> incontrare Piero della Francesca<br />
intento a <strong>di</strong>pingere la “sua” cappella Bacci è stata<br />
una delle attività che ha molto <strong>di</strong>vertito sia gran<strong>di</strong><br />
che piccini, ma ha anche evidenziato come,<br />
attraverso il gioco, l’appren<strong>di</strong>mento risulta essere<br />
più facile. Altre proposte hanno riguardato la<br />
storia urbana del Quattrocento al tempo <strong>di</strong> Piero,<br />
la visita al palazzo della Fraternita e la visita con<br />
approccio lu<strong>di</strong>co alla città della Fraternita.<br />
Ottima la risposta alle iniziative della sezione<br />
per Amico Museo, in collaborazione con l’Ente<br />
Fiera e la Soprintendenza archeologica. Per<br />
questa occasione è stata sperimentata una<br />
nuova attività che ha coinvolto anche le famiglie<br />
e cioè “Da Piero agli Etruschi”. Ai tanti che hanno<br />
preso parte a questa iniziativa è stata proposta la<br />
visita non solo alla cappella Bacci, ma anche al<br />
sottosagrato della chiesa <strong>di</strong> San Francesco dove<br />
si è potuto vedere gli scavi <strong>di</strong> un sito etrusco oltre<br />
alle fondamenta della stessa chiesa.<br />
Infine, è da sottolineare la collaborazione tra la<br />
sezione <strong>di</strong>dattica e la scuola me<strong>di</strong>a IV Novembre<br />
per la realizzazione <strong>di</strong> una piece teatrale su<br />
Simo degli Ubertini, il mercante del Trecento del<br />
quale la Fraternita conserva il prezioso archivio<br />
personale. (adt)<br />
58 59
AREZZO<br />
Uffici e servizi comunali alla porta <strong>di</strong> casa<br />
Il ruolo delle Circoscrizioni: una risposta imme<strong>di</strong>ata ai problemi dei citta<strong>di</strong>ni. Servizi anagrafici, manutenzione, vigile <strong>di</strong> quartiere, Difensore civico<br />
“Le circoscrizioni sono uno strumento <strong>di</strong> democrazia e <strong>di</strong><br />
efficienza amministrativa. Sono anche il primo contatto con<br />
i citta<strong>di</strong>ni per quanto riguarda la partecipazione ed i servizi”.<br />
E’ quanto afferma l’assessore al decentramento del <strong>Comune</strong><br />
Aurora Rossi: “ci siamo impegnati in una politica <strong>di</strong>retta alla<br />
massima estensione dei servizi comunali erogati presso le<br />
se<strong>di</strong> delle circoscrizioni. Già attiva la presenza del Vigile <strong>di</strong><br />
Quartiere e a breve anche quella del Difensore Civico”.<br />
Servizi <strong>di</strong> anagrafe e simili<br />
Sono stati estesi a tutte le se<strong>di</strong> circoscrizionali alcuni dei<br />
servizi offerti dagli uffici centrali <strong>di</strong> anagrafe. Attualmente è<br />
possibile ottenere:<br />
- certificazioni anagrafiche: stato <strong>di</strong> famiglia, residenza,<br />
citta<strong>di</strong>nanza, stato libero, esistenza in vita, nascita (solo per<br />
i nati e residenti in <strong>Arezzo</strong>), vedovanza, matrimonio, morte<br />
(per i deceduti nell'ultimo biennio), <strong>di</strong>ritti politici, risultanza<br />
<strong>di</strong> nascita, risultanza <strong>di</strong> matrimonio, risultanza <strong>di</strong> morte,<br />
SEDI E ORARI<br />
convivenza, certificati cumulativi, stato <strong>di</strong> famiglia alla morte<br />
- carte <strong>di</strong> identità ( presso la Circoscrizione 3 Saione e la<br />
Circoscrizione 5 Rigutino)<br />
- atti notori, autenticazione <strong>di</strong> firme e copie <strong>di</strong> documenti<br />
(presso la Circoscrizione 3 Saione)<br />
Vigile <strong>di</strong> quartiere<br />
E’ possibile incontrare il vigile <strong>di</strong> quartiere presso le rispettive<br />
se<strong>di</strong> circoscrizionali, per servizi, informazioni e segnalazioni<br />
riguardo:<br />
- degrado urbano e nel territorio (veicoli e rifiuti<br />
abbandonati, costruzioni abusive, eccetera)<br />
- violazioni ai regolamenti comunali, compresi quelli<br />
riguardanti gli animali (cani al guinzaglio, raccolta deiezioni,<br />
maltrattamenti, eccetera)<br />
- atti <strong>di</strong> vandalismo ai danni del patrimonio pubblico e<br />
privato<br />
- modalità <strong>di</strong> presentazione <strong>di</strong> ricorsi al Prefetto e al<br />
Circoscrizione 1 Giovi<br />
Sede: località Case Nuove <strong>di</strong> Ceciliano, 73/2<br />
Telefono e fax: 0575.315142<br />
e-mail: circgiovi@comune.arezzo.it<br />
Orario estivo (dal 1 luglio al 31 agosto): lunedì e giovedì dalle 9 alle 13<br />
Orario invernale (dal 1 settembre al 30 giugno): lunedì e giovedì dalle 9 alle 13 - giovedì pomeriggio dalle 15 alle 17.30<br />
Servizi <strong>di</strong> anagrafe: corrispondenti all’orario <strong>di</strong> apertura<br />
Vigile <strong>di</strong> quartiere: giovedì dalle 10 alle 13 - telefono 333.3098980<br />
Circoscrizione 2 Fiorentina<br />
Sede: via Fiorentina, 329<br />
Telefono e fax: 0575.380905<br />
e-mail: circfiorentina@comune.arezzo.it<br />
Orario estivo (dal 1 luglio al 31 agosto): martedì e venerdì dalle 8.45 alle 12.45<br />
Orario invernale (dal 1 settembre al 30 giugno): martedì e venerdì dalle 8.45 alle 12.45 - martedì pomeriggio dalle 15 alle 17.30<br />
Servizi <strong>di</strong> anagrafe: corrispondenti all’orario <strong>di</strong> apertura<br />
Vigile <strong>di</strong> quartiere: martedì dalle 10 alle 13 - telefono 339.8259754<br />
Circoscrizione 3 Saione<br />
Sede: Via Ubaldo Pasqui, 26/28<br />
Telefono: 0575.902534 - Fax: 0575.902744<br />
e-mail: circsaione@comune.arezzo.it<br />
Orario estivo (dal 1 luglio al 31 agosto): dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 13<br />
Orario invernale (dal 1 settembre al 30 giugno): dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 13 - martedì e giovedì pomeriggio dalle 15.15 alle 17.45<br />
Servizi <strong>di</strong> anagrafe, atti notori, autentiche e carte <strong>di</strong> identità: corrispondenti all’orario <strong>di</strong> apertura<br />
Vigile <strong>di</strong> quartiere: martedì dalle 10 alle 13 - telefono 333.4518304<br />
Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Pace<br />
- attività della Polizia Municipale<br />
- richieste <strong>di</strong> domicilio<br />
Relazioni con il pubblico e segnalazioni<br />
Tutti gli uffici circoscrizionali svolgono funzioni <strong>di</strong> “relazioni<br />
con il pubblico” e raccolgono segnalazioni e reclami sui<br />
servizi pubblici, sia quelli svolti <strong>di</strong>rettamente dal <strong>Comune</strong><br />
che quelli gestiti da società partecipate<br />
Servizio civico anziani (progetto UtilETÀ)<br />
Il servizio, gestito dalle Circoscrizioni con i Centri <strong>di</strong><br />
Aggregazione Sociale, è garantito grazie alla collaborazione<br />
volontaria <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni anziani. Le attività riguardano:<br />
- sorveglianza e monitoraggio del territorio e del verde<br />
pubblico<br />
- piccola manutenzione e pulizia <strong>di</strong> strutture ed aree<br />
pubbliche<br />
- tutela e vigilanza ambientale<br />
- vigilanza sul rispetto <strong>di</strong> regolamenti comunali in materia <strong>di</strong><br />
verde pubblico e animali<br />
- custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> strutture comunali<br />
Presso le circoscrizioni è possibile ottenere informazioni per<br />
entrare a far parte del gruppo dei volontari, a cui vengono<br />
garantiti idonea strumentazione, copertura assicurativa e<br />
rimborsi spese.<br />
Circoscrizione 4 Giotto<br />
Sede: piazza Giotto, 2<br />
Telefono e fax: 0575.299607<br />
e-mail: circgiotto@comune.arezzo.it<br />
Orario estivo (dal 1 luglio al 31 agosto): martedì e venerdì dalle 8.45 alle 12.45<br />
Orario invernale (dal 1 settembre al 30 giugno): martedì e venerdì dalle 8.45 alle 12.45 - martedì pomeriggio dalle 15 alle 17.30<br />
Servizi <strong>di</strong> anagrafe: corrispondenti all’orario <strong>di</strong> apertura<br />
Vigile <strong>di</strong> quartiere: martedì dalle 10 alle 13 - telefono 333.3103985<br />
Circoscrizione 5 Rigutino<br />
Sede: località Rigutino, 102<br />
Telefono e fax: 0575.97046<br />
e-mail: circrigutino@comune.arezzo.it<br />
Orario estivo (dal 1 luglio al 31 agosto): lunedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 13<br />
Orario invernale (dal 1 settembre al 30 giugno): lunedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 13 - giovedì pomeriggio dalle 15.15 alle 17.45<br />
Servizi <strong>di</strong> anagrafe e carte <strong>di</strong> identità: corrispondenti all’orario <strong>di</strong> apertura<br />
Vigile <strong>di</strong> quartiere: giovedì dalle 10 alle 13 - telefono: 339.8259760<br />
Circoscrizione 6 Palazzo del Pero<br />
Sede: località San Donnino, 9<br />
Telefono: 0575.369039 - Fax: 0575.369800<br />
e-mail: circpalazzodelpero@comune.arezzo.it<br />
Orario estivo (dal 1 luglio al 31 agosto): lunedì e giovedì dalle 9 alle 13<br />
Orario invernale (dal 1 settembre al 30 giugno): lunedì e giovedì dalle 9 alle 13 - giovedì pomeriggio dalle 15 alle 17.30<br />
Servizi <strong>di</strong> anagrafe: corrispondenti all’orario <strong>di</strong> apertura<br />
Vigile <strong>di</strong> quartiere: giovedì dalle 10 alle 13 - telefono: 338.1347247<br />
60 61
AREZZO AREZZO<br />
Uno sportello per amico Sanatoria Ici: informazioni<br />
Al piano terra del palazzo comunale in piazza della Libertà. Informazioni,<br />
certificazioni, permessi, carte d’identità…<br />
Davanti ai citta<strong>di</strong>ni, in rete con la struttura: ecco le<br />
caratteristiche dello “sportello polifunzionale” posto a<br />
piano terra del Palazzo Comunale in piazza della Libertà.<br />
E’ una struttura polivalente che unisce le competenze<br />
dell’Urp, cioè dell’Ufficio relazioni con il pubblico, con<br />
quelle dell’Ufficio Permessi e dell’Ufficio anagrafe.<br />
Obiettivo? Assicurare una maggiore accessibilità alle<br />
informazioni e ai servizi e quin<strong>di</strong> migliorare il rapporto<br />
con i citta<strong>di</strong>ni.<br />
Questi i servizi e gli orari:<br />
INFORMAZIONI<br />
RILASCIO PERMESSI ZTL E<br />
DISABILI<br />
RILASCIO CARTE D'IDENTITA'<br />
CERTIFICAZIONI ANAGRAFICHE<br />
E ATTI NOTORI<br />
RILASCIO PASSWORD PER<br />
GREEN NETWORK<br />
ORARIO DI APERTURA INVERNALE<br />
dal lunedì al sabato<br />
dalle 9.00 alle 12.30<br />
martedì e giovedì anche il pomeriggio<br />
dalle 15.15 alle 17.30<br />
ORARIO DI APERTURA ESTIVO<br />
(dal 1 luglio al 31 agosto)<br />
dal lunedì al sabato<br />
dalle 9.00 alle 12.30<br />
Imposta Comunale sugli immobili: c’è tempo fino al 30 ottobre 2008 per<br />
regolarizzare i fabbricati non accatastati o non correttamente accatastati.<br />
I proprietari <strong>di</strong> fabbricati non <strong>di</strong>chiarati in catasto, ad<br />
esempio perché ex-rurali o <strong>di</strong> nuova costruzione, ovvero<br />
per i quali sussistano situazioni <strong>di</strong> fatto non più coerenti<br />
con i classamenti catastali per intervenute variazioni<br />
e<strong>di</strong>lizie o cambi <strong>di</strong> destinazione d’uso alla data del<br />
31.12.2007, compresi quelli passati da categorie esenti<br />
a categorie soggette a imposizione, possono sanare,<br />
tramite la definizione agevolata Ici, le violazioni relative<br />
all’obbligo <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione e <strong>di</strong> versamento commesse<br />
dal 2003 al 2007.<br />
Per poter effettuare la definizione agevolata gli immobili in<br />
questione devono risultare alla data del 31.12.2007 in una<br />
delle seguenti con<strong>di</strong>zioni:<br />
- non scritti in catasto, passati da categorie esenti a<br />
categorie soggette ad imposizione (es: per<strong>di</strong>ta dei requisiti<br />
<strong>di</strong> ruralità), iscritti al Catasto con classamento non più<br />
corrispondente alla situazione <strong>di</strong> fatto (immobili che hanno<br />
subito trasformazioni senza che sia stata presentata nei<br />
termini previsti apposita variazione catastale, ad esempio<br />
per ampliamento, chiusura o trasformazione terrazzo,<br />
mo<strong>di</strong>fica della superficie, re<strong>di</strong>stribuzione o mo<strong>di</strong>fica dei<br />
vani catastali, interventi <strong>di</strong> riqualificazione), variati nella<br />
destinazione d’uso.<br />
Il contribuente dovrà presentare, tramite tecnico abilitato,<br />
agli sportelli dell’Agenzia del Territorio, non oltre il 30<br />
settembre, la richiesta <strong>di</strong> aggiornamento della ren<strong>di</strong>ta<br />
catastale con l’in<strong>di</strong>cazione della data a cui far riferire la<br />
mancata presentazione della denuncia catastale o della<br />
variazione, pena l’inammissibilità della definizione<br />
agevolata.<br />
Entro il 30 ottobre dovrà versare l’imposta comunale<br />
sugli immobili relativa ai fabbricati oggetto <strong>di</strong> definizione<br />
agevolata per le annualità da sanare con l’applicazione<br />
dell’aliquota relativa al tipo <strong>di</strong> utilizzo dell’immobile prevista<br />
per ciascun anno <strong>di</strong> riferimento, senza aggiunta <strong>di</strong> sanzioni<br />
ed interessi. Sempre entro il 30 ottobre, il citta<strong>di</strong>no dovrà<br />
presentare <strong>di</strong>rettamente presso lo Sportello Polivalente del<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, o all’Ufficio Tributi, ovvero me<strong>di</strong>ante<br />
spe<strong>di</strong>zione per posta raccomandata, istanza <strong>di</strong> definizione<br />
agevolata secondo il modello pre<strong>di</strong>sposto e con la necessaria<br />
documentazione allegata.<br />
Gli importi dell’imposta derivanti dalla definizione<br />
agevolata potranno essere rateizzati.<br />
Per i fabbricati oggetto <strong>di</strong> definizione agevolata il versamento<br />
dell’imposta dovuta per l’intero anno 2008 potrà essere<br />
effettuato dal 1 al 16 <strong>di</strong>cembre 2008.<br />
Per ogni ulteriore informazione o chiarimento l’Ufficio<br />
Tributi è in Piazza San Francesco n. 18. Lo staff risponde ai<br />
seguenti numeri: 0575/377784 - 0575/377789.<br />
62 63
Aut. n° C1/3171/2008<br />
10,5<br />
milioni <strong>di</strong><br />
fatturato<br />
FANNO IMPRESA<br />
430<br />
addetti a<br />
tempo pieno<br />
cooperativa sociale<br />
<strong>di</strong> tipo A Onlus<br />
65<br />
servizi ed<br />
attività gestite<br />
via Arno, 11<br />
52100 <strong>Arezzo</strong> - Italia (EU)<br />
tel. 0575.900309<br />
tel. 0575.911071<br />
fax 0575.911103<br />
www.koine.org<br />
koine@koine.org<br />
1500<br />
utenti me<strong>di</strong>o<br />
giorno