Eco n. 76 - Luglio 10:Layout 1 - Eco della Brigna
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e<strong>10</strong><br />
Alcune locandine di film proiettati.<br />
Il corteo, secondo una bella tradizione,<br />
si accinge a percorrere metà ru<br />
paisi. Il dialogo canoro dei papades e<br />
gli abitini delle confraternite danno un<br />
mediterraneo tocco barocco a coloro<br />
che, per esternare l’ultimo saluto a<br />
papàs Masi, lo accompagnano fin<br />
lassù, quasi ai piedi <strong>della</strong> <strong>Brigna</strong>. Ed è<br />
proprio lì, all’inizio <strong>della</strong> mulattiera<br />
che sale ripida sulla nostra montagna<br />
sacra, che i pensieri mi riportano<br />
indietro nel tempo. Ad un pomeriggio<br />
d’agosto del 1972.<br />
Conclusa la preghiera alla Madonna<br />
dell’Udienza, si scendeva tra amici<br />
discutendo del più e del meno: tra gli<br />
argomenti, le fatiche accademiche del<br />
papàs prima <strong>della</strong> laurea e gli interessi<br />
culturali dei giovani. “Che ne direste<br />
se organizzassimo un cineforum?”<br />
Il cineforum! Proprio quello immortalato<br />
da Villaggio nel suo Fantozzi!<br />
E a gennaio del 1973 si comincia.<br />
Quando inizia l’attività del cineforum,<br />
non sono molte le occasioni di aggregazione<br />
cultural-giovanile a Mezzojuso.<br />
Da più di un anno si è conclusa l’intensissima<br />
ma breve vita del Club<br />
Manzoni, nato da una “fronda” in seno<br />
ai frequentatori dell’oratorio San<br />
Domenico Savio. La sua preistoria si<br />
può leggere tra le righe di alcuni articoli<br />
pubblicati su “<strong>Eco</strong> <strong>della</strong> <strong>Brigna</strong>”<br />
degli anni 68-69. Le molte occasioni di<br />
dibattito offerte dal club contribuiscono<br />
a creare quella consapevolezza dell’identità<br />
giovanile di cui sono carichi<br />
il Sessantotto e il decennio successivo.<br />
DOPO LA VISIONE<br />
DEL FILM<br />
IL CINEFORUM A MEZZOJUSO<br />
La Pro Loco, nata nel 1970, sembra<br />
inizialmente concentrata sulla valorizzazione<br />
del Mastro di Campo in chiave<br />
turistica. L’Unione Sportiva organizza<br />
tornei estivi, anche se si accinge<br />
a partecipare alla terza categoria del<br />
calcio dilettantistico.<br />
Qualche mostra di pittura e qualche<br />
festa del papà/mamma sono le uniche<br />
occasioni di incontro che vadano oltre<br />
le feste patronali e oltre le settimanali<br />
riunioni per i soci di Azione Cattolica.<br />
Dal punto di vista cinematografico, un<br />
posto privilegiato detengono ancora le<br />
feste religiose, con le quali si riesce a<br />
proiettare in piazza più di dieci film<br />
all’anno. Si tratta di film scelti secondo<br />
i gusti dei componenti dei vari<br />
comitati: in genere western, polizieschi,<br />
sentimentali. Vengono proiettati<br />
due film a serata. Il secondo è quasi<br />
sempre “leggero”, un film comico o<br />
un musicarello.<br />
La locale sala cinematografica “Silvio<br />
Pellico”, prima <strong>della</strong> lunga agonia che<br />
avrà tra la fine degli anni settanta e il<br />
decennio successivo, è frequentata<br />
quasi esclusivamente da un pubblico<br />
maschile.<br />
Nei collegi religiosi e per i soci<br />
dell’Azione Cattolica vengono proiettati<br />
senza una programmazione film ad<br />
“aspirazione” moralistico-religiosa.<br />
Nel salone del monastero basiliano, da<br />
poco ristrutturato dal professore e architetto<br />
Rubino, il 4 gennaio 1973, alle ore<br />
15,30, ha luogo dunque il primo cineforum.<br />
Viene proiettato il film Così bella,<br />
così dolce, del regista francese Robert<br />
Bresson, con Dominique Sanda.<br />
E’ in verità un numero zero, che serve<br />
a tastare il terreno e a rodare l’organizzazione.<br />
I cicli veri e propri inizieranno<br />
nell’autunno del 1973 e dureranno<br />
fino alla primavera del 1978.<br />
Ci si avvale di un proiettore a 16 mm.<br />
di proprietà del monastero basiliano.<br />
di Pino Di Miceli<br />
Cineoperatore è padre Samuele<br />
Cuttitta. Le pellicole - con un costo<br />
che varia dalle dieci alle quindici mila<br />
lire - vengono noleggiate dalle Paoline<br />
di Palermo ed appartengono al catalogo<br />
<strong>della</strong> San Paolo Film, leader incontrastata<br />
nella distribuzione di pellicole<br />
a passo ridotto. L’ingresso è ad offerta<br />
libera. Papàs Masi, che segue il lavoro<br />
con discrezione ma nello stesso tempo<br />
con meticolosità, copre le spese in<br />
caso di non raggiungimento del costo<br />
del noleggio.<br />
L’iniziativa vede come organizzatori<br />
un gruppo di studenti (delle superiori<br />
e universitari) che gravita attorno alla<br />
parrocchia di San Nicola, ufficialmente<br />
Azione Cattolica “Silvio Pellico”. I<br />
film vengono scelti in gruppo. Non<br />
mancano i fisiologici contrasti tra chi<br />
intende proiettare film di forte impatto<br />
col pubblico, chi propone opere<br />
magari non di cassetta ma di indubbio<br />
valore estetico e chi opta per opere<br />
che siano di sicuro stimolo per l’avvio<br />
del dibattito finale.<br />
Il dibattito sarà infatti la croce e la delizia<br />
del cineforum di Mezzojuso, come<br />
di tutti i cineforum. La proiezione del<br />
film è introdotta da uno dei giovani<br />
organizzatori, il quale propone delle<br />
piste di lettura, sia per il versante contenutistico<br />
che per quello formale. Alla<br />
fine ha luogo il dibattito, moderato da<br />
un giovane o da papàs Masi stesso. Il<br />
quale iniziava col fatidico “Dopo la<br />
visione di questo film…”.<br />
Un’analisi a caldo dell’esperienza si<br />
può leggere nel mio Tre anni di<br />
Cineforum, pubblicato su “<strong>Eco</strong> <strong>della</strong><br />
<strong>Brigna</strong>”, prima serie, del maggio 1975.<br />
Il dibattito è una vera mina vagante. A<br />
volte non decolla, a volte decolla e<br />
non sai dove andrà a parare; a volte si<br />
mantiene sul formale, a volte si<br />
infiamma subito, con alcuni costanti<br />
dualismi: religione-laicità, modernità