Eco n. 76 - Luglio 10:Layout 1 - Eco della Brigna
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Numero <strong>76</strong><br />
<strong>Luglio</strong> 20<strong>10</strong><br />
ECO <strong>della</strong><br />
BRIGNA<br />
AIVWNIA H MNHMH SOY<br />
ETERNA SIA LA TUA MEMORIA<br />
Bimestrale di informazione religiosa, cultura e attualità • Le belle notizie di Mezzojuso • Da cuccioli a Lupetti • Un saggio per integrare<br />
Nuova serie - Parrocchia Maria SS. Annunziata<br />
Piazza F. Spallitta - 90030 Mezzojuso (PA) - Italia<br />
Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Palermo<br />
• Mezzojuso raccontato dai bambini • Una giornata unitaria di festa • Il premio BESA<br />
• Dopo la visione del film • E così affondò l’Utopia dei Mezzojusari<br />
• Memorie di gente comune • Mastro di Campo ...a fumetti • L’Adrasto a Gardaland
don Enzo Cosentino<br />
editoriale di<br />
2e 2e<br />
Nella mattinata del 31<br />
maggio 2008, serenamente,<br />
dopo una lunga<br />
malattia, confortato dai<br />
sacramenti, è tornato alla<br />
casa del Padre per ricevere<br />
il premio preparato per i giusti, il<br />
protopapàs Francesco Masi arciprete<br />
emerito di rito greco <strong>della</strong> Comunità<br />
ecclesiale di Mezzojuso. Papàs<br />
Francesco Masi, era nato a Palermo il<br />
17 febbraio del 1938 da Nicolò e<br />
Giovanna Di Grigoli ed appena dodicenne<br />
veniva ammesso al Seminario<br />
minore di Piana degli Albanesi. Nel<br />
1952 passava al Seminario Italo<br />
Albanese “Benedetto XV” di<br />
Grottaferrata, dove completava gli<br />
studi liceali. Nel 1957 è alunno del<br />
Pontificio Collegio Greco di San<br />
Atanasio a Roma, dove compie gli<br />
studi di filosofia e di teologia. Nel<br />
1961 riceveva l’ordine minore del<br />
suddiaconato, il 30 ottobre del 1962<br />
riceveva la chirotonia diaconale ed il<br />
30 dicembre dello stesso anno, nella<br />
Chiesa Madre di rito greco di<br />
Mezzojuso riceveva la chirotonia presbiterale<br />
da S. E. Mons. Giuseppe<br />
Perniciaro, presenti fra gli altri come<br />
testi l’Archimandrita P. Marco<br />
Mandalà ed il protopapàs Lorenzo<br />
Perniciaro. Nell’ottobre del 1963<br />
veniva nominato maestro di disciplina<br />
nel seminario minore di Piana.<br />
Nell’ottobre del 1964 veniva nominato<br />
cappellano <strong>della</strong> Chiesa Madre<br />
greca di Mezzojuso in aiuto all’arciprete<br />
Lorenzo Perniciaro. Il primo<br />
maggio 1968 veniva nominato I° mansionario<br />
del Capitolo Cattedrale di<br />
Piana degli Albanesi. Il I° luglio del<br />
1968 veniva nominato canonico del<br />
Capitolo Cattedrale di Piana.<br />
ETERNA SIA<br />
LA TUA MEMORIA<br />
FRATELLO NOSTRO<br />
INDIMENTICABILE<br />
AIVWNIA H MNHMH SOY<br />
Insegnante di religione cattolica nelle<br />
scuole pubbliche, dopo la Laurea in<br />
Lettere conseguita nel 1972, ha continuato<br />
il suo servizio insegnando discipline<br />
letterarie. Il 31 ottobre 1975 è<br />
stato nominato arciprete <strong>della</strong> parrocchia<br />
greca di Mezzojuso. Nominato<br />
<strong>Eco</strong>nomo eparchiale nel 1998, lasciava<br />
l’incarico il 26 febbraio 2008 per gravi<br />
motivi di salute, nel contempo si dimetteva<br />
anche dall’Ufficio di Parroco.<br />
Le esequie di Papàs Francesco Masi (foto S. Bisulca).<br />
Gli ultimi due anni <strong>della</strong> sua malattia<br />
li ha trascorsi in alcuni locali<br />
dell’Istituto Andrea Reres ex<br />
Monastero Basiliano per il quale tanto<br />
si è battuto e ha lavorato, non riuscendo,<br />
a causa <strong>della</strong> sua sopraggiunta<br />
morte, a portare a termine i numerosi<br />
progetti. Ha sopportato la malattia con<br />
spirito cristiano, dando anzi coraggio<br />
e speranza ai tanti che incontrava. Con<br />
la morte di Papàs Francesco Masi va<br />
via anche un pezzo <strong>della</strong> nostra storia<br />
locale. La sua simpatia, le sue battute<br />
semplici ed incisive, la sua premura<br />
verso i piccoli, sono un tratto indelebile<br />
<strong>della</strong> sua ineguagliabile personalità.<br />
Certamente dal cielo, dove contempla il<br />
volto del Cristo Risorto e <strong>della</strong> Vergine<br />
Maria di Tutte le Grazie, continua a lodare<br />
il Cristo ed intercedere per la nostra<br />
Comunità. Eterna sia la tua memoria,<br />
fratello nostro indimenticabile.
LE BELLE NOTIZIE DI MEZZOJUSO<br />
Anche quest‘anno il 2 giugno<br />
abbiamo scelto di trascorrere un<br />
giorno con le nostre suore collegine<br />
per ricordare il loro Fondatore Pietro<br />
Marcellino Corradini. Eravamo in 37<br />
persone, ci siamo ritrovati nella Casa<br />
Madre di Palermo insieme con altri<br />
gruppi di tutta la Sicilia.<br />
L’accoglienza è stata molto gioiosa,<br />
animata con canti e balli, il tema di<br />
quest’anno era: “ tu sei una bella notizia<br />
per il mondo”. Ci sono state diverse<br />
testimonianze di “belle notizie”: -<br />
un genitore che ci ha mostrato il suo<br />
bambino - bambini e genitori che<br />
prendevano consapevolezza del dono<br />
del proprio corpo - l’immagine di<br />
Gesù riflessa in uno specchio, sovrapponendo<br />
l’immagine di persone che<br />
rappresentano le diverse vocazioni e<br />
le diverse tappe <strong>della</strong> vita, (bambino,<br />
ragazzo, famiglia, suora e prete).<br />
Abbiamo concluso con la canzone di<br />
Eros Ramazzotti (La bella notizia è il<br />
risveglio delle coscienze).<br />
In verità non so se ci siano più brutte<br />
notizie rispetto ad altri anni, comunque<br />
in quest’occasione le notizie belle sono<br />
state molte, vedere molte persone, tra<br />
cui soprattutto bambini che si ritrovano<br />
cantando e ballando nel ricordo di<br />
un Cardinale che è vissuto nel 1717,<br />
sicuramente è una testimonianza che<br />
fa dimenticare, anche se solo per un<br />
giorno, tutte le brutte notizie.<br />
Nel pomeriggio siamo andati nella<br />
Parrocchia di San Tommaso, vengono<br />
portati all’altare dei simboli che ci<br />
ricordano Pietro Marcellino Corradini:<br />
uno zaino, che simboleggia il testimone<br />
che ognuno cerca nel corso <strong>della</strong><br />
propria vita, una fiaccola per simboleggiare<br />
la propria fede, una lente d’ingrandimento<br />
per ingrandire la propria<br />
vita di fede, un cuore che deve essere<br />
pieno di amore, alla fine viene posto un<br />
mazzo di fiori davanti l’immagine del<br />
Cardinale. Tutti questi oggetti ci portano<br />
alla vita e alla testimonianza del<br />
Cardinale Pietro Marcellino Corradini.<br />
E’ vero, noi tutti siamo una bella notizia<br />
per Dio che ci ha chiamati a vivere<br />
con lui nel mondo, per essere una<br />
scintilla del suo immenso amore.<br />
Anche la vita di Pietro Marcellino<br />
Il gruppo di Mezzojuso nella Casa Generalizia delle Collegine il 2 giugno 20<strong>10</strong><br />
Corradini è stata ed è ancora per il<br />
mondo “una bella notizia”, la sua<br />
testimonianza continua a vivere grazie<br />
al suo carisma che ha trasmesso alle<br />
suore “suore collegine”, presenti nella<br />
nostra comunità nella crescita dei<br />
bambini <strong>della</strong> scuola d’infanzia,<br />
negli incontri di catechesi dei<br />
ragazzi ecc. Credo di interpretare<br />
il giudizio di molti, considerando<br />
il Collegio sempre aperto a<br />
tutti, sempre pronto ad accogliere<br />
tutti con la gioia e l’amore del suo<br />
Fondatore Pietro Marcellino Corradini.<br />
Il nostro grazie va alle suore, che hanno<br />
saputo e sanno essere fedeli testimoni<br />
credibili del carisma che il loro<br />
Fondatore ha loro trasmesso.<br />
Siamo tornati a casa gioiosi perchè<br />
consapevoli di aver fatto comunione<br />
con altri e con Gesù. Infatti, Lui stesso<br />
ha detto: “Dove sono due o tre riuniti in<br />
mio nome ci sono io in mezzo a loro”<br />
(Mt 18,20). Ci siamo salutati dandoci<br />
appuntamento per il 2<br />
giugno 2011.<br />
Anna Gebbia<br />
e3
SCOUTSCOUTSCOUTSCO<br />
e4<br />
DA CUCCIOLI A LUPETTI...<br />
UN VERO CAMMINO DI VITA CRISTIANA!<br />
Ancora in questo istante è l’emozione<br />
ad avere il sopravvento nel<br />
ricordare una delle cerimonie più<br />
importanti e indelebili che un<br />
gruppo scout possa vivere,<br />
ovvero la promessa<br />
dei cuccioli di questo<br />
nuovo Branco scout,<br />
che anno dopo anno ha<br />
visto crescere il numero<br />
dei membri! Dopo un<br />
lungo e faticoso anno,<br />
soprattutto per noi capi<br />
essendo alle prime<br />
esperienze di<br />
tutto ciò che<br />
concerne il<br />
mondo<br />
Una nuova entusiasmante avventura<br />
è stata lanciata in quest’anno scout<br />
ai Lupetti del nostro consiglio degli<br />
anziani. Ci è stato proposto di far giocare<br />
i Lupetti, un’attività che li ha portati<br />
a vivere un tanto atteso C.d.A. regionale:<br />
“Metti a fuoco l’Ambiente”. L’idea<br />
nasce dalla volontà di “Promuovere<br />
l’educazione ambientale perché diventi<br />
patrimonio culturale per i nostri lupetti”.<br />
Si è trattato di un’occasione unica<br />
ed irripetibile per il nostro Consiglio<br />
degli Anziani. Per partecipare non ci è<br />
voluto molto; è servita una piccola<br />
dose di impegno e una buona manciata<br />
di entusiamo. Inizialmente ci è stato<br />
richiesto di scegliere due elementi<br />
<strong>della</strong> natura tra: VERDE, MARE,<br />
ARIA, MONTAGNA, SOLE.<br />
Una volta scelti gli elementi,<br />
insieme al gruppo di Piana,<br />
abbiamo realizzato dei<br />
disegni e un audiovisivo<br />
che poi è<br />
stato proiettato.<br />
Ci siamo incontrati<br />
nei giorni 30<br />
scout, siamo arrivati ad un traguardo<br />
che ci ha letteralmente stupiti e incoraggiati<br />
nel proseguire questa strada verso<br />
la quale il Signore ci ha chiamati!<br />
Niente è stato<br />
Metti a Fuoco l’Ambiente<br />
aprile, 1-2 maggio 20<strong>10</strong> a Siracusa.<br />
Questi 3 giorni sono stati ricchi di attività<br />
e di giochi, che hanno visto coinvolti<br />
sia i Lupetti e Coccinelle, Vecchi<br />
Lupi e Coccinelle Anziane dei 75<br />
più bello di quel 2 giugno 20<strong>10</strong> che ha<br />
segnato la storia di questa piccola costoletta<br />
AGESCI che dopo parecchi inconvenienti<br />
e difficoltà sta per crescere<br />
con la speranza di poter essere<br />
un giorno chiamata: “MAN-<br />
SIL YUSUF 1”.<br />
Come capi siamo consapevoli<br />
del nostro ruolo, se<br />
abbiamo raggiunto questi<br />
primi risultati<br />
per noi<br />
p i ù<br />
che<br />
C.d.A regionali presenti a Siracusa.<br />
Abbiamo voluto donare ai nostri<br />
bambini questa grande occasione di<br />
gioco, incontro, gioia, confronto e,<br />
natura…lmente, di divertimento.<br />
Caterina Perniciaro (Akela)
UTSCOUTSCOUTSCOUT<br />
positivi, un grazie particolare va posto<br />
ai nostri lupetti che durante questo<br />
anno ci hanno trasmesso gioie e tante, e<br />
dico tante, esperienze di vita. Sono<br />
delle fonti di sapere! Un grazie va<br />
anche alle famiglie per la fiducia concessa,<br />
all’Assistente ecclesiastico Don<br />
Enzo e il gruppo scout di Piana degli<br />
Albanesi.<br />
Dopo aver svolto una riunione con i<br />
genitori, aver preparato moralmente e<br />
scoutisticamente i cuccioli a questa<br />
tanto attesa promessa, tutto sembrava<br />
esser pronto per il pernottamento di<br />
giorno 1-2 Giugno, in cui svariate<br />
sono state le attività: il terzo racconto<br />
intitolato il “IL FIORE ROSSO”, tratto<br />
dal libro <strong>della</strong> giungla e nel seguente<br />
giorno, la Santa Messa e le promesse<br />
con la significativa partecipazione<br />
di genitori e parenti. Il pomeriggio del<br />
1 Giugno arrivati a destinazione dove<br />
trascorrere la notte, ospitati dalle<br />
suore del SS. Crocifisso nella loro<br />
casetta di campagna, tra “morsi” di<br />
racconto e giochi inerenti al tema trattato,<br />
i lupetti e i cuccioli si preparavano<br />
al grande giorno… Intorno alle<br />
20.30 eravano tutti pronti per la cena,<br />
rilassandoci all’aria fresca delle prime<br />
sere d’estate! Una volta lavate le<br />
gavette e deposte nello zaino, i vecchi<br />
lupi iniziano ad organizzare la serata e<br />
acceso il fuoco ci si dispone formando<br />
un grande cerchio! I cuccioli per tutta<br />
la serata vengono trattenuti per un<br />
momento di riflessione, invece il resto<br />
del branco avrà l’incarico di scrivere<br />
dei piccoli pensieri su capi e cuccioli<br />
da poter leggere il giorno seguente!<br />
Concluse le attività serali, sacchi a<br />
pelo aperti e ci si addormenta (forse!!),<br />
dopo il canto Ula Ula!<br />
Eccoci a giorno 2: sveglia, pulizia personale,<br />
colazione e nuove attività!<br />
Nell’aria sempre più forte è l’ansia e<br />
l’emozione per la promessa, verso le<br />
13.00 il pranzo è pronto e subito dopo<br />
si inizia ad allestire il grande spiazzo<br />
per poter celebrare la Santa Messa!<br />
Sono le 15.00, i primi genitori arrivano,<br />
il branco è quasi pronto, tutti con<br />
uniforme splendente ci accostiamo<br />
all’inizio <strong>della</strong> cerimonia.<br />
Conclusa la Messa animata da canti<br />
scout e preghiere scritte spontaneamente<br />
dai cuccioli, il branco è pronto<br />
per il “grande urlo” il rito che dà ini-<br />
Il gruppo Scout di Mezzojuso il giorno <strong>della</strong> promessa dei Lupetti.<br />
Nella pagina accanto alcuni Lupetti a Siracusa.<br />
zio alla cerimonia delle promesse! Noi<br />
vecchi lupi siamo pronti per questa<br />
magnifico traguardo... è passato un<br />
anno dal giorno in cui questi gioiellini<br />
ci hanno seguito con costanza e perseveranza<br />
e finalmente eccoli accompagnati<br />
dai loro capi sestiglia davanti ad<br />
un capo per poter recitare la promessa<br />
e divenire un lupetto a tutti gli effetti!<br />
Tra momenti di emozione, sorrisi e<br />
scatti di digitale per ricordare questa<br />
bellissima esperienza, tutti hanno fatto<br />
la promessa, ricevendo il fazzolettone<br />
non più bianco, ma con i colori del<br />
nostro gruppo, la pelliccia e i vari<br />
distintivi da cucire nella camicia.<br />
Dal momento in cui il cucciolo recita<br />
la promessa si impegnerà con onore<br />
nel meritare fiducia, agendo con competenza,<br />
vivendo con coerenza, impegnandosi<br />
nella testimonianza e soprattutto<br />
seguendo la via <strong>della</strong> lealtà!<br />
Essere lupetto significa essere fedeli<br />
agli impegni presi, a Dio e al mondo,<br />
essere autentici e cioè essere fedeli a se<br />
stessi e ai propri valori, essere capaci<br />
di prendere posizione.<br />
Ricordando una famosa frase del filosofo<br />
Kant: “Il cielo stellato sopra di<br />
me e la legge morale in me” si può<br />
dare una spiegazione al perché sia noi<br />
come capi, sia i bambini hanno aderito<br />
alla famiglia scout... Allora è quel<br />
cielo stellato che ti accompagna<br />
durante il sentiero, nel percorso <strong>della</strong><br />
tua pista, a farti luce quando ti sei<br />
smarrito, quando devi orientarti, ed è<br />
la legge morale il vero motivo che ti<br />
spinge a dire: voglio servire Dio<br />
essendo scout.<br />
Durante il corso <strong>della</strong> vita ogni uomo<br />
riceve una forma di vocazione per<br />
vivere vicino al Padre, evidentemente<br />
i nostri lupetti lo sono stati mediante<br />
la voce <strong>della</strong> silenziosa natura, il crepitare<br />
del fuoco, il fruscio del vento<br />
tra le fronde degli alberi, la pioggia<br />
che ti appesantisce lo zaino nelle lunghe<br />
salite e lo spirito di accomodamento<br />
e di avventura!<br />
Un cucciolo di lupo è pronto per la<br />
promessa quando ha imparato il valore<br />
e il significato <strong>della</strong> legge e <strong>della</strong><br />
promessa, rispettandole per tutta la<br />
vita e acquistando il giorno stesso<br />
<strong>della</strong> promessa la prima preda: “il<br />
lupo <strong>della</strong> legge”. Dal momento successivo<br />
alla promessa i lupi cacciano<br />
con il resto del branco percorrendo la<br />
pista che rappresenta la crescita delle<br />
loro capacità. Lungo e sicuramente un<br />
po’ tortuoso sarà questo percorso per<br />
poter arrivare al giorno <strong>della</strong><br />
Partenza... Il mio sogno è quello di<br />
poter vedere questi nuovi lupetti che<br />
hanno condiviso insieme a me le<br />
prime esperienze di scoutismo, divenire<br />
uomini e donne <strong>della</strong> partenza e<br />
seguirli amichevolmente e metodologicamente<br />
in questa magnifica esperienza<br />
di vita!<br />
Benedetta Anselmo<br />
(Rashka)<br />
e5
e6<br />
XXII Festa Regionale A.S.A.D.<br />
Un saggio per “integrare”<br />
Anche quest’anno, il Velodromo<br />
“Paolo Borsellino” di Palermo ha<br />
fatto da scenario alla XXII Festa<br />
Regionale A.S.A.D. (Associazione Sport<br />
Attività Didattiche) - Memorial Luigi<br />
Zarcone presieduta dall’ex mezzofondista<br />
azzurro, il prof. Giuseppe Raiti.<br />
La manifestazione, che si è tenuta il 22<br />
maggio scorso, ha visto come protagonisti,<br />
ancora una volta, alcuni nostri<br />
piccoli compaesani, alunni degli Istituti<br />
“Santa Macrina” e “Bambino Gesù”,<br />
guidati dalle rispettive insegnanti Anna<br />
Zambito e Ignazia Cangelosi.<br />
In alto i bambini <strong>della</strong> Scuola dell’Infanzia<br />
“Santa Macrina”. In basso i bambini <strong>della</strong><br />
Scuola dell’Infanzia “Bambino Gesù”.<br />
Dopo la sfilata iniziale, durante la<br />
quale si è effettuata la premiazione<br />
delle varie scuole, i piccoli atleti, muniti<br />
di due bandierine ciascuno, si sono<br />
schierati sul campo creando l’eccezionale<br />
coreografia costituita dai cerchi<br />
olimpici e dalla parola “INTEGRA-<br />
RE”. Ha avuto così inizio l’esibizione<br />
sulle note dell’Inno dell’A.S.A.D. a cui<br />
ha fatto seguito il momento dedicato a<br />
“Luigi Zarcone” con l’accensione <strong>della</strong><br />
fiamma olimpica da parte del Tedoforo.<br />
La manifestazione ha ripreso il suo<br />
ritmo con il saggio unificato, preparato<br />
dal prof. Antonio Laganà sul brano<br />
musicale “Meninos de rua”, durante il<br />
quale i bambini si sono avvalsi del<br />
supporto di due bandierine azzurre. Il<br />
successivo saggio di animazione, preparato<br />
sempre dallo stesso docente<br />
sulle note del brano “El Burrito”, è riuscito<br />
a coinvolgere anche i genitori<br />
sugli spalti che, animati da grande<br />
entusiasmo, si sono fatti trascinare nel<br />
vortice dell’euforia dei bimbi. Lo spettacolo<br />
dei nostri piccoli si è concluso<br />
con il saggio <strong>della</strong> scuola dell’infanzia<br />
preparato dalla prof.ssa Meritha Shehu<br />
sul brano “Viva l’estate”. Il motivo<br />
musicale, unito al supporto dei braccioli<br />
che i bambini hanno indossato per<br />
l’occasione, li ha proiettati in piena<br />
atmosfera estiva e vacanziera. Finita<br />
l’esibizione, il trenino dei bimbi ha<br />
lasciato il campo per raggiungere,<br />
all’esterno, i genitori fieri e orgogliosi<br />
del successo dei piccoli atleti.<br />
Anche quest’anno, la grande manifestazione,<br />
oltre a diffondere la pratica<br />
dell’attività motoria tra i giovani –<br />
come ha ricordato il prof. Raiti –, è<br />
riuscita a creare un clima di divertimento<br />
ma soprattutto di unione tra i<br />
bambini di tantissime scuole siciliane<br />
rispecchiando benissimo il tema <strong>della</strong><br />
giornata: “INTEGRARE”!<br />
Anna Zambito
Mezzojuso<br />
raccontato dai bambini<br />
Una rievocazione storica dell’arrivo a Mezzojuso degli Arbëreshë a seguito dell’invasione turca in Albania.<br />
Da un’ idea di Suor Michaela Toma<br />
è nata la rappresentazione teatrale:<br />
“MEZZOJUSO TRA STORIA E TRA-<br />
DIZIONI” scritta da Annarosa Tantillo<br />
e Sara Lo Mino e interpretata dai bambini<br />
del catechismo <strong>della</strong> Parrocchia<br />
San Nicolò di Mira. Si tratta di una<br />
rievocazione storica dell’arrivo a<br />
Mezzojuso degli Arbëreshë a seguito<br />
dell’invasione turca in Albania.<br />
Tale progetto nasce dall’esigenza di<br />
far riflettere i piccoli sulla presenza<br />
delle due realtà religiose - culturali,<br />
latina e bizantina, che si fondono<br />
all’interno <strong>della</strong> nostra comunità.<br />
Attraverso il racconto del nonno al<br />
nipote si intrecciano storie popolari<br />
riguardanti le nostre ricche provenienze<br />
e tradizioni vive ancora oggi…<br />
Nel pomeriggio, i bambini giocano a<br />
“mazza e pintureddu” davanti una casa<br />
tipica. L’evento scatenante è il suono<br />
delle campane del SS.mo Crocifisso<br />
che portano Toni (Domenico Petta) a<br />
chiedere a nonno Ciccio (Vincenzo<br />
Como) di raccontare il significato<br />
dell’”appizzatina ru paliu”. Il nonno rievoca<br />
l’arrivo degli Arbëreshë a<br />
Mezzojuso, che hanno portato allo sposalizio<br />
tra cultura siciliana e albanese,<br />
simboleggiato dal matrimonio tra Betta<br />
(Fabiana Bisulca) e Dhimiter (Giovanni<br />
D’Orsa) alla presenza dei cumpari<br />
Gjergij (Domenico Schirò) e cummari<br />
Rosa (Annarita Cuccia). La storia continua<br />
rievocando la nostalgia degli albanesi<br />
di Sicilia attraverso O e bukura<br />
moree, il miracolo <strong>della</strong> Resurrezione<br />
di Lazzaro ne O mirë mbrëma e la raccolta<br />
delle uova rosse per la Domenica<br />
di Pasqua. La rappresentazione si conclude<br />
con la gente che si reca alla “chiusura<br />
ra vara ru SS.mu Crucifissu”, la<br />
recita del rosario e l’acclamazione<br />
devozionale” evviva la Misericordia ri<br />
Diu, e chiamamulu sempri spissu: viva<br />
lu SS.mu Crucifissu”.<br />
Un’attenzione particolare è stata dedicata<br />
ai canti in albanese: O mburonjë e<br />
Shqipëris, O mirë mbrëma, O e bukura<br />
moree, i quali non sono stati semplice-<br />
Un momento <strong>della</strong> rappresentazione. In basso Annarita Cuccia in costume albanese.<br />
mente memorizzati dai bambini, ma<br />
sono anche stati studiati nel loro significato<br />
e nel loro contesto tradizionale.<br />
I piccoli si sono anche esibiti in un<br />
ballo tipico albanese, curato dalla stessa<br />
Suor Michaela e dalla sua conterranea<br />
Suor Anna Maria.<br />
Grazie alla collaborazione di Papas<br />
Jani Pecoraro, arciprete <strong>della</strong> cattedrale<br />
di San Demetrio a Piana degli<br />
Albanesi, è stato possibile far indossare<br />
agli sposi e ai testimoni i costumi<br />
albanesi di Sicilia.<br />
L’idea di Suor Michaela non ci sembrò<br />
subito di facile realizzazione perché in<br />
lei non c’era piena consapevolezza<br />
delle nostre tradizioni, ma un po’ di<br />
fantasia e di testardaggine ci hanno<br />
fatto superare le difficoltà incontrate e<br />
condotto alla piena realizzazione dell’evento:<br />
Sabato 5 Giugno 20<strong>10</strong>, nel<br />
teatrino delle Suore Basilane.<br />
La scenografia è stata curata da Piera<br />
Cuccia e Domenico Pinnola.<br />
Di seguito si riporta l’elenco di tutti i<br />
bambini che hanno preso parte alla rappresentazione:<br />
Vincenzo Como,<br />
Domenico Ilardi, Antonella Corticchia,<br />
Doriana Como, Giovanni D’Orsa,<br />
Luciano Burriesci, Noemi Farini,<br />
Giulia Farini, Sofia Petta, Silvia Bua,<br />
Fabiana Bisulca, Domenico Schirò,<br />
Domenico Musacchia, Teresa<br />
Corticchia, Domenico Petta, Giorgio<br />
D’Orsa, Emanuela Pinnola, Francesco<br />
Corticchia, Nicol Cuccia, Annarita<br />
Cuccia, Emilia Burriesci, Simona<br />
D’Orsa, Graziella Bravatà e Alessandra<br />
Schirò.<br />
Annarosa Tantillo<br />
7e
e8<br />
UNA GIORNATA UNITARIA DI FESTA<br />
per l’Azione Cattolica Diocesana a Tagliavia e Ficuzza<br />
Un momento dell’incontro a Tagliavia. Sotto i pani con il simbolo di A.C. Accanto foto di gruppo del Presidente e degli Assistenti A.C. e alcuni soci A.C.<br />
Foto di Totò Perniciaro.<br />
Domenica 27 giugno 20<strong>10</strong>, al santuario<br />
di Tagliavia, dalle ore 9,30<br />
nel momento in cui il presidente diocesano<br />
ha consegnato loro il “distinti-<br />
hanno accompagnato i loro figli, prendendo<br />
parte alla festa.<br />
alle ore 12,30, l’Azione Cattolica vo” dell’associazione in segno di rico- Questa giornata di festa ci ha fatto<br />
Diocesana ha lodato e ringraziato il noscenza per la costanza e l’assiduità cogliere l’importanza del nostro “Si”<br />
Buon Dio, assistita dallo sguardo dell’impegno in associazione. ed ha riacceso il desiderio e la<br />
materno di Maria SS. del Rosario, Dopo la preghiera d’apertura, che si è Speranza di veder concretizzati nuovi<br />
madre di Cristo e madre nostra. svolta in rito bizantino, i ragazzi e i rapporti di condivisione e Comunione,<br />
Una festa unitaria non si celebrava, giovani hanno socializzato tessendo evidenziati nel saluto del presidente,<br />
in diocesi, da molti anni ed è stata rapporti d’amicizia, creando una nella riflessione dell’assistente unita-<br />
emozionante e inaspettata la gioia che “Rete” o una” Ragnatela”, non per rio: papàs Elefterio Schiadà e nel-<br />
si percepiva in ognuno di noi, ma imprigionare e/o catturare ma per creal’omelia dell’assistente dell’A.C.R.<br />
soprattutto nei più anziani, che hanno re legami e rapporti di appartenenza don Mario Bellanca.<br />
riscoperto il valore<br />
fondati sull’Amore e l’Amicizia, gra- Al termine <strong>della</strong> Liturgia Eucaristica,<br />
dell’appartezie<br />
alla dinamica del gioco scelto dagli concelebrata in rito Romano, gli assinenza<br />
alla<br />
educatori (tanti gomitoli di lana variostenti hanno distribuito dei panini<br />
nostra<br />
pinti che lanciati inglobavano i parte- benedetti, dove era raffigurato il simassociacipanti<br />
nella “Rete”) si è voluto renbolo dell’A.C. preparati a cura <strong>della</strong><br />
zione ed<br />
dere visibile il legame associati- presidenza diocesana, segno evidente<br />
in partivo,<br />
che ci unisce a livello loca- di condivisione con l’assemblea liturcolarle<br />
e nazionale, ciascuno con il gica, partecipata da altri fedeli del<br />
modo<br />
proprio ruolo e il proprio cari- luogo e dalle tante famiglie dei ragazsma.<br />
Gli adulti hanno avuto zi che hanno voluto condividere con<br />
modo di socializzare con i l’associazione questo particolare gior-<br />
partecipanti dei vari no di festa.<br />
paesi, oltre ai soci La festa è continuata al bosco di<br />
A.C<br />
erano presenti tanti<br />
simpatizzanti e i<br />
genitori che<br />
Ficuzza, dove ci hanno raggiunto gli<br />
assistenti parrocchiali: don Enzo<br />
Cosentino e don Porfilio Traficanti;
abbiamo mangiato insieme condividendo<br />
i tanti dolci preparati con tanto<br />
amore dai genitori e dai soci adulti dalle<br />
associazioni parrocchiali di Contessa<br />
Entellina, Piana Degli Albanesi,<br />
Mezzojuso e Santa Cristina Gela.<br />
In quel momento il mio pensiero è<br />
andato agli amici di Palazzo Adriano<br />
assenti, a loro rivolgo il saluto di tutta<br />
l’associazione e il grazie per il loro<br />
servizio reso negli anni, con l’augurio<br />
di ritrovarci al più presto a condividere<br />
le nostre speranze e il desiderio di<br />
rinnovare la nostra appartenenza<br />
all’unica Chiesa fondata sull’insegnamento<br />
di Cristo.<br />
La grande caccia al tesoro dell’A.C.R.<br />
e dei giovani ha messo in relazione<br />
tutti i presenti, perché è stato previsto<br />
.I.<br />
un coinvolgimento ed un apporto di<br />
competenza anche degli adulti, che si<br />
sono messi in gioco ben volentieri.<br />
I ragazzi e i giovani sono stati la nota<br />
più vivace e allegra <strong>della</strong> giornata<br />
dimostrando di sapersi divertire in<br />
modo sano e di saper condividere<br />
momenti di festa con i meno giovani,<br />
con gesti spontanei e solidali.<br />
A conclusione <strong>della</strong> giornata, dopo la<br />
preghiera conclusiva, ci si è dato<br />
appuntamento per il campo estivo<br />
A.C.R. e Giovani con l’impegno ad<br />
organizzare altre occasioni di incontri<br />
unitari, creando possibilmente relazioni<br />
e reti di famiglie a livello parrocchiale<br />
e diocesano, affinché si possa<br />
sperimentare al loro interno la fatica e,<br />
al tempo stesso, la bellezza di essere<br />
una grande “famiglia di famiglie”,<br />
caratterizzata da uno stile di unitarietà<br />
e di laicità, fare esperienza e divenire<br />
autentici soggetti di evangelizzazione.<br />
A chiusura di questo primo anno da<br />
presidente al servizio di questa associazione<br />
diocesana voglio rivolgere un<br />
grazie particolare e sentito:<br />
agli educatori: senza il loro prezioso<br />
servizio l’associazione sarebbe destinata<br />
a scomparire! Grazie a Dio in<br />
questi ultimi anni il loro impegno,<br />
costante e gratuito, è stato benedetto<br />
ed hanno saputo trasmettere l’amore<br />
per la nostra associazione e per la<br />
Chiesa;<br />
ai ragazzi e ai giovani: come tutti i<br />
soci, nei loro incontri formativi hanno<br />
riscoperto il valore <strong>della</strong> Chiesa da<br />
amare ogni giorno nella sua realtà<br />
positiva e da migliorare, con il servizio<br />
e la testimonianza, per colmare quei<br />
difetti che permangono, partecipando<br />
attivamente alle varie iniziative proposte,<br />
testimoniando la nostra Fede;<br />
agli adulti, con la scelta associativa, ci<br />
educano ad uscire dall’individualismo<br />
e insieme ai soci più anziani, memoria<br />
storica <strong>della</strong> nostra amata A.C., ci<br />
incoraggiano nelle varie iniziative e ci<br />
sostengono con la preghiera;<br />
agli assistenti: con la loro guida spirituale,<br />
ci incoraggiano ad operare in<br />
comunione con la Chiesa e nella Chiesa,<br />
a partire proprio dalla nostra comunità,<br />
dove siamo chiamati a metterci in gioco<br />
concretamente e umilmente;<br />
al vescovo: ha sempre concretamente<br />
sostenuto l’associazione e le iniziative<br />
proposte per favorire la crescita di un<br />
laicato maturo nella fede, avvalendosi<br />
sempre del contributo che i nostri soci<br />
hanno potuto dare a questa Chiesa<br />
particolare;<br />
a quanti, pur non aderendo all’associazione,<br />
hanno sempre avuto fiducia<br />
in noi, collaborando e promuovendo<br />
la nostra azione.<br />
Invitando ad intraprendere con noi<br />
quanti con coraggio e lungimiranza<br />
vorranno unirsi e collaborare per una<br />
pastorale familiare ed unitaria, vi saluto<br />
con fraterna amicizia.<br />
Salvatore Perniciaro<br />
Presidente dell’Azione Cattolica<br />
Diocesana<br />
e9
e<strong>10</strong><br />
Alcune locandine di film proiettati.<br />
Il corteo, secondo una bella tradizione,<br />
si accinge a percorrere metà ru<br />
paisi. Il dialogo canoro dei papades e<br />
gli abitini delle confraternite danno un<br />
mediterraneo tocco barocco a coloro<br />
che, per esternare l’ultimo saluto a<br />
papàs Masi, lo accompagnano fin<br />
lassù, quasi ai piedi <strong>della</strong> <strong>Brigna</strong>. Ed è<br />
proprio lì, all’inizio <strong>della</strong> mulattiera<br />
che sale ripida sulla nostra montagna<br />
sacra, che i pensieri mi riportano<br />
indietro nel tempo. Ad un pomeriggio<br />
d’agosto del 1972.<br />
Conclusa la preghiera alla Madonna<br />
dell’Udienza, si scendeva tra amici<br />
discutendo del più e del meno: tra gli<br />
argomenti, le fatiche accademiche del<br />
papàs prima <strong>della</strong> laurea e gli interessi<br />
culturali dei giovani. “Che ne direste<br />
se organizzassimo un cineforum?”<br />
Il cineforum! Proprio quello immortalato<br />
da Villaggio nel suo Fantozzi!<br />
E a gennaio del 1973 si comincia.<br />
Quando inizia l’attività del cineforum,<br />
non sono molte le occasioni di aggregazione<br />
cultural-giovanile a Mezzojuso.<br />
Da più di un anno si è conclusa l’intensissima<br />
ma breve vita del Club<br />
Manzoni, nato da una “fronda” in seno<br />
ai frequentatori dell’oratorio San<br />
Domenico Savio. La sua preistoria si<br />
può leggere tra le righe di alcuni articoli<br />
pubblicati su “<strong>Eco</strong> <strong>della</strong> <strong>Brigna</strong>”<br />
degli anni 68-69. Le molte occasioni di<br />
dibattito offerte dal club contribuiscono<br />
a creare quella consapevolezza dell’identità<br />
giovanile di cui sono carichi<br />
il Sessantotto e il decennio successivo.<br />
DOPO LA VISIONE<br />
DEL FILM<br />
IL CINEFORUM A MEZZOJUSO<br />
La Pro Loco, nata nel 1970, sembra<br />
inizialmente concentrata sulla valorizzazione<br />
del Mastro di Campo in chiave<br />
turistica. L’Unione Sportiva organizza<br />
tornei estivi, anche se si accinge<br />
a partecipare alla terza categoria del<br />
calcio dilettantistico.<br />
Qualche mostra di pittura e qualche<br />
festa del papà/mamma sono le uniche<br />
occasioni di incontro che vadano oltre<br />
le feste patronali e oltre le settimanali<br />
riunioni per i soci di Azione Cattolica.<br />
Dal punto di vista cinematografico, un<br />
posto privilegiato detengono ancora le<br />
feste religiose, con le quali si riesce a<br />
proiettare in piazza più di dieci film<br />
all’anno. Si tratta di film scelti secondo<br />
i gusti dei componenti dei vari<br />
comitati: in genere western, polizieschi,<br />
sentimentali. Vengono proiettati<br />
due film a serata. Il secondo è quasi<br />
sempre “leggero”, un film comico o<br />
un musicarello.<br />
La locale sala cinematografica “Silvio<br />
Pellico”, prima <strong>della</strong> lunga agonia che<br />
avrà tra la fine degli anni settanta e il<br />
decennio successivo, è frequentata<br />
quasi esclusivamente da un pubblico<br />
maschile.<br />
Nei collegi religiosi e per i soci<br />
dell’Azione Cattolica vengono proiettati<br />
senza una programmazione film ad<br />
“aspirazione” moralistico-religiosa.<br />
Nel salone del monastero basiliano, da<br />
poco ristrutturato dal professore e architetto<br />
Rubino, il 4 gennaio 1973, alle ore<br />
15,30, ha luogo dunque il primo cineforum.<br />
Viene proiettato il film Così bella,<br />
così dolce, del regista francese Robert<br />
Bresson, con Dominique Sanda.<br />
E’ in verità un numero zero, che serve<br />
a tastare il terreno e a rodare l’organizzazione.<br />
I cicli veri e propri inizieranno<br />
nell’autunno del 1973 e dureranno<br />
fino alla primavera del 1978.<br />
Ci si avvale di un proiettore a 16 mm.<br />
di proprietà del monastero basiliano.<br />
di Pino Di Miceli<br />
Cineoperatore è padre Samuele<br />
Cuttitta. Le pellicole - con un costo<br />
che varia dalle dieci alle quindici mila<br />
lire - vengono noleggiate dalle Paoline<br />
di Palermo ed appartengono al catalogo<br />
<strong>della</strong> San Paolo Film, leader incontrastata<br />
nella distribuzione di pellicole<br />
a passo ridotto. L’ingresso è ad offerta<br />
libera. Papàs Masi, che segue il lavoro<br />
con discrezione ma nello stesso tempo<br />
con meticolosità, copre le spese in<br />
caso di non raggiungimento del costo<br />
del noleggio.<br />
L’iniziativa vede come organizzatori<br />
un gruppo di studenti (delle superiori<br />
e universitari) che gravita attorno alla<br />
parrocchia di San Nicola, ufficialmente<br />
Azione Cattolica “Silvio Pellico”. I<br />
film vengono scelti in gruppo. Non<br />
mancano i fisiologici contrasti tra chi<br />
intende proiettare film di forte impatto<br />
col pubblico, chi propone opere<br />
magari non di cassetta ma di indubbio<br />
valore estetico e chi opta per opere<br />
che siano di sicuro stimolo per l’avvio<br />
del dibattito finale.<br />
Il dibattito sarà infatti la croce e la delizia<br />
del cineforum di Mezzojuso, come<br />
di tutti i cineforum. La proiezione del<br />
film è introdotta da uno dei giovani<br />
organizzatori, il quale propone delle<br />
piste di lettura, sia per il versante contenutistico<br />
che per quello formale. Alla<br />
fine ha luogo il dibattito, moderato da<br />
un giovane o da papàs Masi stesso. Il<br />
quale iniziava col fatidico “Dopo la<br />
visione di questo film…”.<br />
Un’analisi a caldo dell’esperienza si<br />
può leggere nel mio Tre anni di<br />
Cineforum, pubblicato su “<strong>Eco</strong> <strong>della</strong><br />
<strong>Brigna</strong>”, prima serie, del maggio 1975.<br />
Il dibattito è una vera mina vagante. A<br />
volte non decolla, a volte decolla e<br />
non sai dove andrà a parare; a volte si<br />
mantiene sul formale, a volte si<br />
infiamma subito, con alcuni costanti<br />
dualismi: religione-laicità, modernità
tradizione, giovani-adulti.<br />
La “palestra” funziona. I cicli si susseguono<br />
con il ritmo di due all’anno:<br />
uno in autunno e l’altro in inverno;<br />
con cadenza quasi quindicinale e proiezioni<br />
domenicali. Alla fine si potranno<br />
contare più di 40 film proiettati. La<br />
sala - duecento posti a sedere - è spesso<br />
stracolma di persone, in massima<br />
parte giovani di ambo i sessi.<br />
Grazie al cineforum è possibile conoscere<br />
e far conoscere registi altrimenti<br />
ignorati (Bunuel, Fellini, Scola,<br />
Cavani, Zurlini, Bresson, Kazan, ecc.),<br />
assistere alla proiezione andando oltre<br />
la semplice trama ed aggregare persone<br />
attorno ad un prodotto culturale.<br />
Col passare degli anni anche l’organizzazione<br />
si va trasformando. Già la stagione<br />
1974-75 viene organizzata assieme<br />
ai giovani <strong>della</strong> parrocchia Maria<br />
Annunziata (ACI “Cristo Re”). Mentre<br />
quella 75-<strong>76</strong> dal cosiddetto “Gruppo<br />
Giovanile Interparrocchiale”: in pratica<br />
le stesse persone (con qualche defezione<br />
e/o aggiunta).<br />
Nell’autunno del 19<strong>76</strong> e fino alla primavera<br />
del 1978 il cineforum torna ad<br />
essere organizzato dalla parrocchia di<br />
San Nicola.<br />
Come mai? Succede semplicemente<br />
che negli anni si accavallano vicende<br />
di costituzione e ricostituzione di<br />
gruppi giovanili con tutte le relative<br />
motivazioni e ricadute.<br />
Adesso sembra quasi tutto fisiologico,<br />
ma negli anni Settanta irrigidimenti<br />
personali da un lato e sfilacciamenti di<br />
gruppi dall’altro sono in grado di dare<br />
“serie mazzate” all’impegno personale<br />
dei singoli.<br />
Perché si esaurisce l’esperienza del<br />
cineforum a Mezzojuso? Certo, le<br />
vicende a cui ho appena accennato<br />
influiscono in misura non indifferente<br />
e potrebbero diventare argomento di<br />
un altro articolo. Ma, secondo me, vi<br />
furono anche fattori esterni.<br />
Uno dei collanti del cineforum era<br />
dato dalla possibilità di aggregare per<br />
discutere. E in questo senso, dopo<br />
qualche anno dall’inizio del cineforum,<br />
a Mezzojuso nascono molte altre<br />
occasioni di aggregazione, sia all’interno<br />
delle parrocchie (conferenze,<br />
dibattiti, convegni, teatro), sia in<br />
ambiente “laico”: l’Unione Sportiva<br />
disputa la Terza Categoria, la Pro<br />
Loco organizza mostre di pittura e di<br />
fotografia, il Centro di Lettura non si<br />
limita più al prestito di libri, nel 1974<br />
inizia l’attività del Parco Giochi<br />
Robinson, nel 19<strong>76</strong> viene riaperta al<br />
pubblico la biblioteca comunale.<br />
Negli stessi anni aumenta a dismisura<br />
la popolazione studentesca anche a<br />
Mezzojuso e molti aderiscono ai vari<br />
gruppi più o meno politicizzati sorti<br />
nel capoluogo. Una caratteristica di<br />
quegli anni è l’adesione di moltissimi<br />
componenti dei gruppi giovanili cattolici<br />
locali alle iniziative di cui sopra:<br />
senza preconcetti steccati.<br />
In secondo luogo, forse negli anni bisognava<br />
rivedere la formula. Già dal<br />
secondo ciclo, a onore del vero, i<br />
moderatori trascorrevano il sabato a<br />
studiare la “scheda filmografica” che<br />
accompagnava la pellicola e ad assistere<br />
in anteprima al film che avrebbero<br />
proiettato l’indomani. Ma non bastava.<br />
Si era a corto di competenze in ambito<br />
cinematografico e quelle minime che<br />
avevamo erano raggiunte col fai da te.<br />
Forse ancora bisognava scegliere i<br />
film per temi o per registi in modo da<br />
diffondere una vera cultura cinematografica<br />
e offrire alla comunità non<br />
un’occasione-monopolio di aggregazione<br />
ma una possibilità a cui aderire<br />
per libera scelta.<br />
Ai film proiettati nell’ultima tornata<br />
(inizio del 1978) seguirà raramente il<br />
dibattito. Si era conclusa un’esperienza.<br />
Negli anni seguenti alcuni di quei giovani<br />
continueranno a lavorare nella parrocchia<br />
di appartenenza, magari in altri<br />
Una locandina del Cineforum.<br />
Il catalogo <strong>della</strong> Sampaolo film del 1973.<br />
ambiti (catechesi, formazione), mentre<br />
dal punto di vista artistico-culturale si<br />
impegneranno, con altri, ad aprire altre<br />
porte, in primis quella del teatro.<br />
Ma questa è un’altra storia.<br />
Dedico questo scritto alla memoria di<br />
papàs Francesco Masi. Avevo in<br />
animo un articolo sull’esperienza del<br />
cineforum a Mezzojuso. Stavo raccogliendo<br />
materiali, appunti, date, titoli,<br />
quando è venuto a mancare il nostro<br />
papàs. Ho accelerato le operazioni<br />
affinché potesse uscire quanto prima.<br />
Altri scriveranno su altri aspetti dell’attività<br />
di papàs Masi. Io mi sono<br />
soffermato su un tratto di strada - non<br />
il solo - percorso assieme, su un’attività<br />
che ho vissuto in primissima persona<br />
e che mi ha fatto sperimentare la<br />
disponibilità fattiva di papàs Masi<br />
allorquando si trovava davanti a persone<br />
altrettanto desiderose di fare.<br />
Con il cineforum si incontrarono due<br />
energie positive, come si dice con linguaggio<br />
odierno: quella di un prete e<br />
quella di alcuni giovani che intendevano<br />
aggregarsi/aggregare, offrire stimoli<br />
culturali alla comunità, coltivare<br />
e verificare valori e idee.<br />
Era un’attività culturale senz’altro, ma<br />
aveva anche una valenza pastorale, di<br />
quella pastorale non per i giovani ma<br />
dei giovani e con i giovani. Ci aiutò ad<br />
“affrontare” un prodotto culturale, a<br />
discutere, a gestire autonomamente<br />
tutte le diverse fasi di ogni iniziativa e<br />
ci diede solide basi su cui poggiare in<br />
avvenire i nostri grandi/piccoli impegni<br />
in società.<br />
Quella “testa alta”, quella “schiena<br />
diritta” di parte <strong>della</strong> nostra generazione<br />
nasceranno senz’altro grazie allo<br />
spirito dei tempi, ma l’autonomia di<br />
pensiero crebbe in noi anche grazie a<br />
tutte le esperienze di cui sopra: in tutto<br />
ciò le parrocchie di Mezzojuso non<br />
ebbero un ruolo marginale.<br />
e11
e12<br />
Nel censimento del 1881, Mezzojuso contava <strong>76</strong>83 abitanti, naturalmente<br />
erano compresi gli abitanti di Campofelice di Fitalia<br />
che allora era frazione del nostro paese.<br />
Secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica, nel periodo compreso<br />
fra il 1882 e il 1915 da Mezzojuso sono partiti 6157 persone. Intanto<br />
nel censimento del 1901 la popolazione era scesa a 6235 abitanti e nel<br />
1911 a 5841. Gli anni cruciali per l’emigrazione di questo periodo sono<br />
sicuramente il 1897 che vide la partenza di 7<strong>10</strong> mezzojusari e nell’anno<br />
successivo partirono 678 persone. In soli due anni 1388 abitanti<br />
abbandonarono Mezzojuso.<br />
Come si sa, l’emigrazione è un fenomeno molto importante e per tale<br />
ragione è molto studiato dagli storici e dai studiosi di geografia perché<br />
consente di comprendere questioni quali l’identità, l’integrazione,<br />
lo scambio di culture e di informazioni. Non è certo questa la sede e<br />
il momento per approfondire la questione. Mi limiterò a raccontare un<br />
fatto che ha coinvolto una ventina di mezzojusari i quali hanno offerto<br />
il loro tributo perché altri potessero migliorare le proprie condizioni<br />
di vita. La storia che intendo raccontarvi è accaduta nel 1891, proprio<br />
negli anni di massima espansione del flusso migratorio che ha<br />
riguardato gli abitanti di Mezzojuso alla fine dell’Ottocento.<br />
Era l’anno in cui si verificarono i famosi fasci dei lavoratori che furono<br />
repressi con la forza dal “nostro” corregionale primo ministro,<br />
Francesco Crispi. Anche a Mezzojuso si era costituito un fascio dei<br />
lavoratori, di cui parleremo in un prossimo articolo, e le condizioni di<br />
vita dei mezzojusari, come del resto di tutto il meridione, non erano di<br />
certo allettanti. Si stava male, si guadagnava poco e non sempre si riusciva<br />
ad arrivare ad agosto a pagare i vari affitti dei terreni.<br />
Molto spesso da parte di molti contadini si era costretti a chiedere un<br />
prestito di frumento al proprio padrone, proprietario terriero, talora già<br />
nei mesi primaverili, un prestito che veniva poi pagato il doppio.<br />
E così facendo, al tempo del nuovo raccolto, il triste contadino aveva<br />
già prosciugato tutto il guadagno di un anno, ancora prima che l’anno<br />
fosse iniziato.<br />
Il viaggio in America era l’utopia che si sarebbe concretizzata per<br />
questi poveri disgraziati.<br />
E COSÌ AFFONDÒ<br />
L’UTOPIA<br />
DEI MEZZOJUSARI<br />
di Roberto Lopes<br />
Il dodici marzo del 1891 il<br />
tempo non era affatto<br />
bello. Dopo cinque giorni<br />
di navigazione, a sera<br />
tarda arrivò a Gibilterra ed<br />
entrò nel porto. In questo<br />
inferno, col buio che impediva<br />
la visibilità delle altre<br />
presenze in mare, soprattutto<br />
navi da guerra,<br />
l’Utopia, per una falsa<br />
manovra, urtando con la<br />
corazzata inglese Anson,<br />
riporta un grande squarcio<br />
di circa dieci metri sulla<br />
mezzeria e cola a picco.
Non parliamo degli sciacalli degli<br />
agenti dell’emigrazione che speculavano<br />
e lucravano sulle disgrazie di<br />
questi sventurati, parliamo invece del<br />
viaggio che questi uomini erano<br />
costretti ad affrontare con grave<br />
rischio per la propria persona.<br />
Infatti si poteva morire per una malattia<br />
contratta durante i famosi viaggi in<br />
terza classe, i soli luoghi consentiti e<br />
occupati dagli emigranti, dove, per il<br />
sovraffollamento, si rischiava di morire<br />
per mancanza d’aria; si poteva<br />
venire derubati o anche morire prima<br />
di arrivare al porto d’imbarco per<br />
mano di delinquenti e ladri senza scrupoli;<br />
poteva capitare il caso di non trovare<br />
la nave per cui già si erano venduti<br />
i propri beni e acquistato da truffatori<br />
il biglietto per il viaggio; si<br />
poteva anche essere portati in un<br />
luogo che nessuno aveva scelto ma<br />
che conveniva all’armatore o al capitano<br />
<strong>della</strong> nave, ed è capitato tante<br />
volte che si sapeva di andare a Nuova<br />
Iorca e ci si ritrovava invece nelle<br />
coste del Brasile; altre volte capitava<br />
che si dovesse tornare indietro perché<br />
la nave non aveva l’autorizzazione a<br />
sbarcare per casi di epidemie; si poteva<br />
rischiare di morire in un naufragio<br />
come è capitato ai poveri passeggeri<br />
<strong>della</strong> nave Utopia.<br />
Questa nave a vapore, costruita nel<br />
1874, di 2731 tonnellate, era di proprietà<br />
dell’Anchor Line di Glasgow.<br />
Partita da Trieste con ventidue passeggeri<br />
a bordo, tutti adulti, aveva fatto<br />
scalo a Messina per imbarcare 7 passeggeri.<br />
Altri 57 speranzosi di trovare<br />
fortuna nel nuovo mondo li imbarcò<br />
nel porto di Palermo ed erano soprattutto<br />
del circondario di Termini<br />
Imerese, di cui faceva parte anche<br />
Mezzojuso. Partito da Palermo il piroscafo<br />
si diresse a Napoli, uno dei porti<br />
più importanti d’Italia in quel periodo,<br />
dove imbarcò il grosso dei viaggiato-<br />
ri: 727 uomini e donne, provenienti<br />
dalle regioni centro meridionali:<br />
Campania, Basilicata, Puglia, Molise,<br />
Abruzzo, Lazio.<br />
In tutto gli emigranti erano 813 di cui<br />
661 uomini, 85 donne, 55 ragazzi, 12<br />
poppanti. I membri dell’equipaggio al<br />
comando del capitano John Mac<br />
Keague erano 68.<br />
Era il dodici marzo del 1891 e il<br />
tempo non era affatto bello. Dopo cinque<br />
giorni di navigazione, il 17 marzo,<br />
l’Utopia a sera tarda arrivò a<br />
Gibilterra ed entrò nel porto, sotto<br />
vapore, a mezza velocità, con un mare<br />
in forte tempesta che non si vedeva a<br />
un passo. In questo inferno, col buio<br />
che impediva la visibilità delle altre<br />
presenze in mare, soprattutto navi da<br />
guerra, l’Utopia, per una falsa manovra,<br />
urtò con la corazzata inglese<br />
Anson, riportando un grande squarcio<br />
di circa dieci metri sulla mezzeria.<br />
A questo punto fu dato l’allarme, le<br />
altre navi presenti accesero i fanali<br />
cercando di illuminare la zona dell’impatto,<br />
gettando in mare le scialuppe<br />
di salvataggio; a terra ci fu subito<br />
grande eccitazione e confusione. Le<br />
grida dei naufraghi erano altissime ma<br />
sporcate dal mare grosso. Nel frattempo<br />
non pochi si gettavano in mare cercando<br />
di salvare qualche amico o<br />
parente che già era caduto in acqua. Si<br />
assistette a scene terribili riportate<br />
dalle cronache giornalistiche, di cui<br />
daremo ampia informazione prossimamente.<br />
Alla fine, secondo L’Illustrazione<br />
Italiana, i morti furono 642, compresi<br />
alcuni coraggiosi marinai inglesi che<br />
perirono per salvare i naufraghi; altre<br />
fonti parlano di 550, altre ancora di<br />
562 o di 5<strong>76</strong>. Le cifre sono discordanti.<br />
I salvati furono 294 di cui 137 tornarono<br />
a Napoli con la nave Assiria e<br />
furono alloggiati nelle locande a spese<br />
<strong>della</strong> stato italiano. Ma altri 153, appe-<br />
na qualche giorno, ripresero la rotta<br />
per Nuova Iorca.<br />
Dei mezzojusari morti nel naufragio<br />
abbiamo notizia dagli atti di morte<br />
registrati nel comune di Mezzojuso su<br />
comunicazione del missionario apostolico<br />
Giuseppe Dotto Sacovello, parroco<br />
<strong>della</strong> Chiesa di Santa Maria coronata<br />
nei Cieli nella città di Gibilterra.<br />
Essi risultano essere i seguenti:<br />
Bausano Francesco di anni 41<br />
Burriesci Francesco di anni 24<br />
Burriesci Maria di anni 5<br />
Burriesci Vincenzo di anni 7<br />
Chetta Giuseppe di mesi 7<br />
Chetta Giuseppe di anni 51<br />
Di Miceli Ciro di anni 23<br />
Figlia Rosa di anni 42<br />
La Gattuta Antonina di anni 35<br />
Maddi Nicolina di anni 8<br />
Mistretta Dario di anni 7<br />
Mistretta Provvidenza di anni 1<br />
Prossimamente riferirò di molti altri<br />
particolari che riguardano i morti dei<br />
mezzojusari coinvolti nel naufragio di<br />
Utopia, che non è conosciuta al pari di<br />
altre più famose tragedie del mare<br />
come il Titanic, l’Andrea Doria o il<br />
Sirio ma che testimoniano del tributo<br />
tragico, pesante e doloroso dato alla<br />
ricerca di una vita più fortunata. E<br />
Mezzojuso ha avuto i suoi morti che,<br />
oggi, i suoi abitanti forse non conoscono<br />
perché non esiste una lapide, una<br />
via, una istituzione che ricordi la morte<br />
prematura di Dario, di Provvidenza, di<br />
Maria, di Vincenzo, di Giuseppe, di<br />
Nicolina: vittime innocenti di una terra<br />
che ha costretto i suoi figli a svendersi<br />
a buon mercato ed a morire tra i flutti<br />
spietati dell’oceano atlantico alla ricerca<br />
di una nuova vita.<br />
e13
e14<br />
di Concetta Lala<br />
Pochi giorni fa il<br />
nostro compaesano<br />
Vincenzo Pinnola ha<br />
festeggiato <strong>10</strong>0 anni, e<br />
abbiamo voluto condividere con lui i<br />
ricordi di una vita lunga e intensa.<br />
La sua storia comincia a Mezzojuso<br />
nel 19<strong>10</strong>. Vincenzo lavorava in campagna,<br />
precisamente faceva l'ortolano<br />
in contrada Nocilla; questo gli ha permesso<br />
di non dover cercare fortuna<br />
MEMORIE<br />
di gente comune<br />
Vincenzo Pinnola il “nonno” di Mezzojuso<br />
altrove, come tanti, partiti alla ricerca<br />
di un futuro migliore, perciò non si è<br />
mai spostato da Mezzojuso se non<br />
sporadicamente, come ad esempio in<br />
occasione del servizio militare.<br />
Giovane prende in sposa Carmela e dal<br />
loro matrimonio nascono ben otto figli<br />
che gli daranno ventidue nipoti. Una<br />
vita non facile ma semplice certo con<br />
poche comodità, fatta di molti sacrifici<br />
per garantire un futuro dignitoso alla<br />
sua famiglia; ma il lavoro però “non lo<br />
spaventava” anzi era lui stesso a speri-<br />
mentare tecniche e cure per le sue<br />
piante, tanto da essersi guadagnato<br />
l'appellativo di “scienziato” come lo<br />
definiva amichevolmente il dott. Masi.<br />
Ci racconta di non aver fatto neppure<br />
nessuna delle guerre, ma seppure<br />
“senza uscire dalla porta conoscere il<br />
mondo”. Fu molta, la sua sofferenza<br />
(d’animo) in quei periodi per quello<br />
che l’Italia attraversava. Lui si definisce<br />
un amante <strong>della</strong> Patria, riferendosi,<br />
però, ai valori di un tempo, del suo<br />
tempo, molto diversi, dice, rispetto
agli attuali. Oggi è molto deluso dalla<br />
“dispersione” che invade in ogni<br />
modo ogni cosa.<br />
Lo ascoltiamo attentamente, pur non<br />
potendo realmente fare un confronto tra<br />
prima ed ora, vista la nostra età, ma cercando<br />
di avvicinarci il più possibile;<br />
gustando le sue parole una per una;<br />
interiorizzando i forti valori che lui<br />
prova e sperando che quei racconti<br />
quasi non finissero mai, perchè questa<br />
per noi è la storia <strong>della</strong> gente comune, il<br />
retrofaccia di quella intesa come (grande)<br />
storia; e pensiamo che ogni cosa,<br />
per essere tale, deve essere raccontata a<br />
qualcuno. In quei momenti i nostri<br />
occhi hanno guardato al passato annullando<br />
quello che oggi hanno davanti e<br />
la nostra mente ha viaggiato nel tempo,<br />
in un tempo molto lontano che per<br />
nonno Vincenzo non è mai passato.<br />
Della sua vita si mostra molto contento<br />
e soddisfatto ma ci dice pure di aver<br />
un grande rimpianto: quello di non aver<br />
potuto proseguire gli studi. Ha, infatti,<br />
conseguito la 5° elementare ed avrebbe<br />
continuato, dietro consiglio del prof.<br />
Cavadi, ma a causa <strong>della</strong> “spagnola”<br />
dovette abbandonare il suo sogno.<br />
La sua passione è stata ed è quella di<br />
scrivere poesie su ogni tipo di argomento:<br />
dal matrimonio alla politica;<br />
dal circolo dei combattenti al terremoto.<br />
Il linguaggio usato è semplice ma<br />
molto attento ed appropriato.<br />
Chiediamo, infine, se esiste un segreto<br />
per conservarsi così bene... e ci<br />
viene risposto che “è importante<br />
allontanare i vizi e condurre una vita<br />
precisa e moderata su tutto”.<br />
La cosa più bella che ci è rimasta è<br />
quella di aver trovato nel nostro<br />
Vincenzo ciò che i libri non dicono,<br />
perchè “Storia non è solo quella conservata<br />
negli annali del sangue e <strong>della</strong><br />
forza; bensì quella legata al luogo,<br />
all’ambiente fisico e umano in cui ciascuno<br />
di noi è stato educato. Storia è il<br />
gesto con cui s’intride il pane nella<br />
madia o si falcia il grano; storia è un<br />
nomignolo fulmineo, l’inflessione di<br />
una voce, la sagoma d’una tegola, il<br />
ritornello di una canzone...”.<br />
Alcuni momenti dei festeggiamenti per il <strong>10</strong>0°<br />
compleanno. In alto foto di gruppo con i familiari,<br />
in basso il Sindaco Nicola Cannizzaro<br />
consegna a nonno Vincenzo una medaglia e una<br />
targa ricordo. Foto di Vincenzo Ilardi.<br />
IL CIRCOLO<br />
DEI COMBATTENTI<br />
Nella piazza di Mezzojuso<br />
c’è un locale semi chiuso<br />
è il circolo dei combattenti<br />
dove i soci sono assenti<br />
Sono completamente anziani<br />
ed a tutti tremano le mani<br />
se si fà un’intervista<br />
tutti soffrono con la vista<br />
Ognuno è stato combattente<br />
in Europa, in Africa ed in Oriente<br />
hanno combattuto la grande guerra<br />
contro la Russia e l’Inghilterra<br />
Si son mostrati valorosi<br />
ora combattono con l’artrosi<br />
sono tutti <strong>della</strong> terza età<br />
e tutti soffrono in quantità<br />
C’è chi patisce il mal di schiena<br />
e chi si tormenta col ginocchio<br />
e tutti esclamano a malapena:<br />
stanotte non ho chiuso occhio!<br />
Pinnola Vincenzo<br />
e15
e16<br />
Il Mastro di Campo<br />
...a fumetti<br />
Presentato al Castello di Mezzojuso l’ultimo lavoro di Salvatore Bisulca<br />
di Francesca Brancato<br />
Domenica 20 giugno,<br />
alle ore 18.00, per<br />
alcune vie del paese un<br />
insolito ritmo di tamburo<br />
ricorda l’appuntamento con la presentazione<br />
del libro di Salvatore Bisulca<br />
“Mastro di Campo - fumetto”.<br />
Avviandosi verso il Castello,<br />
dove si svolgerà la<br />
presenta-<br />
zione, il ritmo del tamburo funziona da<br />
richiamo per i bambini, i ragazzi e le<br />
persone adulte. Al Castello, il salone si<br />
riempie di mezzojusari di tutte le generazioni,<br />
numerosi anche gli amici dell’autore<br />
provenienti dai paesi limitrofi.<br />
Alla presentazione hanno partecipato<br />
in qualità di relatori: Biagio Bonanno<br />
e Cesare Di Grigoli <strong>della</strong> Pro Loco di<br />
Mezzojuso; Salvatore Giardina e<br />
Giuseppe Muscaglione in qualità di<br />
rappresentanti degli sponsor del<br />
fumetto; Annalisa Bua; Vincenzo La<br />
Barbera dell’Associazione il Tempo<br />
nella Memoria di Salvatore Bisulca.<br />
Erano inoltre presenti Nicola<br />
Cannizzaro sindaco di Mezzojuso,<br />
Giovanni Avanti, presidente <strong>della</strong><br />
Provincia Regionale di Palermo e<br />
l’autore del libro, Salvatore Bisulca.<br />
Salvatore Bisulca è alla sua seconda<br />
pubblicazione sul tema de Il Mastro<br />
di Campo; la prima pubblicazione<br />
è del 2004 “Il Mastro di Campo:<br />
eterna e magica passione” ed ora<br />
nel 20<strong>10</strong> il Mastro di Campo -<br />
fumetto.<br />
L’autore è un cultore del<br />
Mastro di Campo e nel passato<br />
ha realizzato anche<br />
diverse mostre fotografi-<br />
che sul tipico carnevale di Mezzojuso<br />
e mostre di costumi del Mastro di<br />
Campo.<br />
Il fumetto è stato realizzato dalla Pro<br />
Loco di Mezzojuso, dalla Associazione<br />
il Tempo nella memoria di Salvatore<br />
Bisulca e finanziato esclusivamente<br />
grazie agli sponsor, cioè con i contributi<br />
spontanei versati da privati. Grazie a<br />
tali sponsor è stato possibile realizzare<br />
la stampa e la distribuzione del fumetto.<br />
Il volumetto è stato stampato in 2000<br />
copie: circa <strong>10</strong>00 destinate alla distribuzione<br />
in paese e <strong>10</strong>00 da inviare con il<br />
nostro <strong>Eco</strong> <strong>della</strong> <strong>Brigna</strong> ai compaesani<br />
residenti fuori.<br />
Durante la presentazione vari relatori<br />
hanno fatto notare che a Mezzojuso è<br />
stata la prima volta che si intraprende<br />
una simile iniziativa: realizzare interamente<br />
un libro con il finanziamento di<br />
sponsor privati. All’autore giungono i<br />
complimenti per l’idea e per l’impresa<br />
ben riuscita anche se ardua. Salvatore a<br />
sua volta racconta che la generosità<br />
degli sponsor è andata oltre le aspettative<br />
e molte sono state le persone che<br />
avrebbero voluto aderire all’iniziativa,<br />
ringraziando tutti per la collaborazione.<br />
Il fumetto è stato realizzato con le<br />
fotografie dell’edizione del Mastro di
Nella pagina accanto, il tavolo con i relatori, sopra la sala gremita di pubblico, sotto l’autore.<br />
Foto di Danilo Figlia.<br />
Campo dei bambini dell’anno 2004, le<br />
foto sono state rielaborate al computer<br />
da Salvatore ed il figlio Alessandro, i<br />
testi sono di Salvatore e di Annalisa<br />
Bua. Diversi sono stati gli amici dell’autore<br />
che hanno collaborato con lui<br />
per la realizzazione del fumetto. I testi<br />
del fumetto sono nel dialetto usato nella<br />
nostra comunità, la trascrizione delle<br />
battute non è di tipo fonetica ma usa un<br />
registro piuttosto colloquiale, proprio<br />
per rendere l’immediatezza delle battute,<br />
come se ci trovassimo direttamente<br />
in piazza al momento <strong>della</strong> pantomima.<br />
A parlare sono esclusivamente gli spettatori<br />
e mai i personaggi.<br />
La pubblicazione oltre a dare un testo<br />
immediato <strong>della</strong> rappresentazione del<br />
Mastro di Campo, quindi in un certo<br />
senso presentandosi come una versione<br />
soft <strong>della</strong> pantomima - così l’autore<br />
ha definito la sua opera - vuole<br />
ripercorrere un po’ di storia <strong>della</strong> rappresentazione<br />
carnevalesca. A tale proposito,<br />
alla fine del fumetto, vi sono due<br />
sezioni, la prima dedicata a coloro che<br />
hanno contribuito a mantenere viva la<br />
maschera del Mastro di Campo nel<br />
corso degli anni con le loro interpretazioni<br />
dei personaggi: Francesco Albero,<br />
Giuseppe Barone, Paolo Barone,<br />
Agostino Di Miceli, Salvatore<br />
Muscaglione, Andrea Rao, Felice<br />
Sant’Angelo, Nunzio Terrano,<br />
Giuseppe Valenti. Durante la presentazione<br />
del libro, mentre Salvatore dedi-<br />
cava il fumetto alle persone sopraelencate,<br />
“storici interpreti” <strong>della</strong> pantomima<br />
ormai tutti scomparsi, fra il grande<br />
applauso del pubblico, si potevano<br />
scorgere alcuni parenti commossi nel<br />
ricordo dei propri cari. La seconda<br />
sezione riguarda la lista di tutti coloro<br />
che hanno interpretato la maschera del<br />
Mastro di Campo dai primi del ‘900<br />
ad oggi: Salvatore La Gattuta, Nunzio<br />
Terrano, Alfio Corrao, Francesco<br />
Albero, Giuseppe Di Grigoli,<br />
Girolamo La Gattuta, Vincenzo<br />
Sunzeri, Mario Morrone, Francesco<br />
Cosentino, Antony Como, Rosario<br />
Cosentino, Dario Sucato, Giovanni<br />
Tantillo, Francesco Arato.<br />
L’autore con l’aiuto di tutti coloro che<br />
hanno con lui collaborato è riuscito<br />
nell’impresa di pubblicare un volumetto<br />
sul Mastro di Campo che è alla<br />
portata di tutti, cioè fruibile da un pubblico<br />
di tutte le età.<br />
A conclusione <strong>della</strong> presentazione del<br />
libro, dopo il saluto del presidente<br />
<strong>della</strong> provincia Giovanni Avanti,<br />
Salvatore annuncia al pubblico una<br />
sorpresa: trascorsi pochi minuti si<br />
sente il suono del tamburo annunciare<br />
l’arrivo in sala del Mastro di Campo<br />
seguito da capofoforio, due fofori, il<br />
re e la regina con dama e cavaliere,<br />
Garibaldi e due garibaldini. Per circa<br />
mezz’ora il Castello si trasforma nella<br />
piazza con lo svolgimento in una<br />
forma naturalmente abbreviata <strong>della</strong><br />
pantomima. Il pubblico presente sia<br />
dentro che fuori la sala applaude per<br />
tutta la mezz’ora e il Mastro di Campo<br />
appaga il suo pubblico entusiasta<br />
prima con la recita del duello, poi con<br />
il rullo ed infine con la caduta.<br />
E’ desiderio dell’autore del libro ringraziare<br />
gli interpreti del 20 giugno<br />
20<strong>10</strong>: re: Antonino Barone, regina:<br />
Martina Cozzo, dama: Maria Chiara Lo<br />
Vico, cavaliere: Francesco Cozzo,<br />
Mastro di Campo: Mario Morrone,<br />
tamburinaio: Francesco Zito , capofoforio:<br />
Isidoro Piastra, fofori: Filippo<br />
Premutati e Piero Morales, Garibaldi:<br />
Carlo Magnate, garibaldini: Aurora<br />
Magnate, Ignazio Bisulca. Salvatore<br />
possiede un museo etnoantropologico,<br />
in esso è presente un reparto dedicato al<br />
Mastro di Campo che raccoglie centinaia<br />
di foto e i costumi dei personaggi<br />
<strong>della</strong> pantomima. I costumi usati in<br />
occasione <strong>della</strong> presentazione sono<br />
infatti di proprietà del Museo “Il tempo<br />
nella memoria di Salvatore Bisulca”.<br />
Il fumetto si colloca come ultimo<br />
lavoro di una serie di iniziative semplici<br />
ma sempre molto gradite realizzate<br />
da Salvatore nella nostra comunità.<br />
Ricordiamo per esempio le altre<br />
pubblicazioni: Pietro Ulmo, poeta di<br />
strada; Mastro di Campo: eterna e<br />
magica passione. Tante sono state le<br />
sue mostre fotografiche sul Carnevale,<br />
sulla musica etc. e le iniziative di<br />
divulgazione del Mastro di Campo di<br />
Mezzojuso fra i Carnevali storici <strong>della</strong><br />
Sicilia. Quella di Salvatore per le tradizioni<br />
popolari <strong>della</strong> nostra comunità<br />
in generale e per la tradizione del<br />
Mastro di Campo in particolare è<br />
veramente una incommensurabile passione<br />
che ci regala di tanto in tanto<br />
delle perle, come questo fumetto, così<br />
spontanee e per questo così preziose.<br />
e17
e18<br />
Il PREMIO<br />
BESA<br />
20<strong>10</strong><br />
Sabato 26 giugno le<br />
comunità arbëreshe<br />
<strong>della</strong> provincia di<br />
Palermo, in foltissimo numero, si<br />
sono date appuntamento, in occasione<br />
<strong>della</strong> consegna del premio BESA<br />
20<strong>10</strong>, nella prestigiosa sede del<br />
Castello di Mezzojuso che con ogni<br />
probabilità diventerà la sede definitiva<br />
del premio.<br />
Il premio è stato istituito dall’Unione<br />
dei Comuni BESA alla quale, ormai,<br />
aderiscono tutti e cinque i comuni<br />
siculo-arbëreshe. Ogni anno, l’apposito<br />
comitato scientifico conferisce il<br />
riconoscimento a personalità che con<br />
la propria attività abbiano significativamente<br />
contribuito alla promozione e<br />
alla valorizzazione <strong>della</strong> comunità<br />
arbëreshe e <strong>della</strong> sua immagine.<br />
Nella prima edizione il Premio è stato<br />
assegnato a Ismail Kadare, nella<br />
seconda è toccato a Giuseppe Schirò<br />
Di Maggio, uno dei massimi esponenti<br />
<strong>della</strong> letteratura panalbanese contemporanea.<br />
Schirò Di Maggio è autore<br />
arbëresh poliedrico dal curriculum<br />
amplissimo e dalla fervida creatività,<br />
tra l’altro “… studioso di letteratura,<br />
cultore <strong>della</strong> lingua materna, strenuo<br />
difensore dei diritti e delle prerogative<br />
<strong>della</strong> minoranza linguistica arbëreshe<br />
…” come recita la motivazione <strong>della</strong><br />
giuria del Premio.<br />
La manifestazione, coordinata da<br />
Matteo Mandalà (Università di<br />
Palermo), è stata ricca di momenti<br />
interessanti.<br />
Dopo i saluti di Nicola Cannizzaro, sindaco<br />
di Mezzojuso, e di Massimo Diano,<br />
nuovo presidente dell’Unione dei<br />
Comuni BESA e sindaco di Santa<br />
Cristina Gela, si sono susseguiti gli inter-<br />
di Pietro Manali* e Nicola Scalici Schirò*<br />
venti di Francesco Altimari (Università<br />
di Cosenza) e di Mario Giacomarra<br />
(Università di Palermo), componenti del<br />
comitato scientifico del premio, che<br />
hanno ampiamente ed, approfonditamente<br />
motivato la scelta <strong>della</strong> giuria illustrando<br />
il percorso, il valore e le peculiarità<br />
dell’opera di GDM.<br />
Successivamente è intervenuto un noto<br />
amico e cittadino onorario delle comunità<br />
siculoalbanesi, l’on. Dario Falsone,<br />
attualmente assessore alla provincia di<br />
Palermo, che, avendo sostenuto l’iniziativa,<br />
ha confermato i suoi legami<br />
affettivi e culturali con gli arbëreshë<br />
Dopo la premiazione – il premio consiste<br />
in un brez d’argento completo –<br />
Schirò Di Maggio ha tenuto una interessantissima<br />
lectio magistralis dal titolo<br />
Alcuni eventi storici nella percezione<br />
documentata degli Arbëreshë in Sicilia<br />
il cui testo a stampa, assieme ad altre<br />
due opere del premiato, è stato offerto<br />
ai convenuti all’ingresso <strong>della</strong> sala.<br />
A seguire, Salvatore Di Grigoli, direttore<br />
artistico dell’evento, ha presentato<br />
e dato inizio ad un suggestivo e toccante<br />
“Concerto di canti devozionali e<br />
popolari <strong>della</strong> tradizione arbëreshe e<br />
siciliana” curato <strong>della</strong> cooperativa “A.<br />
Scarlatti” di Mezzojuso, con la partecipazione<br />
di importanti artisti siciliani.<br />
La performance ha raggiunto notevolissimi<br />
picchi lirici di forte coinvolgimento<br />
emotivo del pubblico presente,<br />
numeroso, attento ed emozionato.<br />
La serata si è conclusa nella suggestiva<br />
corte del Castello con una degustazione<br />
di prodotti delle comunità.<br />
La manifestazione, oltre a voler essere<br />
un momento significativo di incontro<br />
fra le varie componenti dell’Arbëria<br />
siciliana e non solo, ha confermato la<br />
propria natura<br />
meticcia di raffinata<br />
commistione<br />
tra cultura, spettacolo<br />
e gastronomia<br />
di qualità.<br />
Un evento mondano,<br />
anche e<br />
quindi, nel segno,<br />
però, <strong>della</strong> promozione<br />
e <strong>della</strong><br />
valorizzazione<br />
del patrimonio<br />
culturale, economico<br />
e sociale<br />
degli arbëreshe che<br />
è la vera “missione”dell’iniziativa.<br />
*Direttore biblioteca comunale<br />
“G. Schirò” di Piana degli Albanesi.<br />
*Addetto allo sportello linguistico (ex<br />
L. 482/99, interventi es. 2007)<br />
di Santa Cristina Gela.<br />
Il tavolo dei relatori: da sinistra, il prof.<br />
Giacomarra, il prof. Mandalà, il vincitore del<br />
premio Giuseppe Schirò Di Maggio, Nicolò<br />
Cannizzaro Sindaco di Mezzojuso, Massimo<br />
Diano Sindaco di S. Cristina Gela e il prof.<br />
Altimari. In alto, un momento <strong>della</strong> premiazione.
Il 24 Giugno 20<strong>10</strong>, in serata si è<br />
svolto a Mezzojuso, presso i locali<br />
del Castello Comunale, la Rassegna<br />
“CantaShow” del Gran Palio delle<br />
Regioni. La Rassegna nazionale prevede<br />
il coinvolgimento di bambini e<br />
ragazzi nella interpretazione di canzoni<br />
in lingua italiana ma soprattutto nel<br />
dialetto <strong>della</strong> propria terra per una<br />
selezione che approda ad una finale<br />
nazionale con canzoni in italiano e in<br />
dialetto inedite. La Rassegna è patrocinata<br />
dalle Case Editrici SAIE, San<br />
Paolo, Il Giornalino e da Telenova<br />
Telesubalpina. Il CantaShow, Gran<br />
Palio delle Regioni, è alla sua 5a edizione<br />
nazionale, ogni anno si fa una<br />
selezione e viene scelto un bambino<br />
per ogni Regione che si esibirà alla<br />
finale. Ai bambini che hanno passato<br />
la selezione viene affidato un canto<br />
nuovo che verrà trasmesso in TV e in<br />
seguito viene prodotto un CD musicale<br />
del Gran Palio delle Regioni. A<br />
Mezzojuso il momento <strong>della</strong> Rassegna<br />
per la Regione Sicilia, ha visto 36 partecipanti<br />
divisi per categorie: la categoria<br />
dei Colibrì (bimbi tra i 4 e gli 8<br />
anni) e la categoria degli Usignoli<br />
(ragazzi tra i 9 e i 14 anni). I paesi che<br />
hanno aderito a questa iniziativa sono<br />
stati: Santa Cristina Gela con la presenza<br />
di 13 bambini; San Giuseppe<br />
Jato con 3 bambini; Ragusa con 2<br />
bambini; Mezzojuso con 18 bambini.<br />
Per la Regione Sicilia questo è stato il<br />
primo anno <strong>della</strong> Rassegna, designando<br />
come responsabile regionale il<br />
sacerdote don Enzo<br />
Cosentino, parroco<br />
<strong>della</strong><br />
Parrocchia<br />
Il CANTASHOW<br />
a Mezzojuso<br />
di Cettina Bastone<br />
Maria SS. Annunziata che insieme al<br />
Comune di Mezzojuso ha messo a<br />
disposizione risorse e strumenti per la<br />
realizzazione <strong>della</strong> serata. Il Comune<br />
di Mezzojuso ha inoltre messo a<br />
disposizione i locali del Castello.<br />
Nicoletta Borgia, Collaboratrice <strong>della</strong><br />
casa editrice San Paolo, è stata il “gancio”,<br />
che ci ha fatto vivere questi<br />
momenti di gioia. Con lei è arrivato<br />
don Tommaso Mastrandrea, sacerdote<br />
paolino, che da anni cura il settore <strong>della</strong><br />
selezione del canto tramite una giuria<br />
che valuta la bravura di chi esegue il<br />
canto. La giuria <strong>della</strong> serata era formata<br />
da: Don Tommaso Mastrandrea,<br />
Salvatore Di Grigoli, Papàs Jani<br />
Pacoraro, Vittoria Mandalà, Donatella<br />
Cannizzaro.<br />
L’intera serata è stata animata da alcuni<br />
capi del Gruppo Scout di Mezzojuso.<br />
Hanno presentato Benedetta Anselmo,<br />
Caterina Perniciaro, Zino Di Chiara. Si<br />
sono esibiti in un karaoke fuori programma:<br />
Zino Di Chiara, Benedetta<br />
Anselmo, Giacomo Lisciandrello,<br />
Caterina Perniciaro e Chiara Miano,<br />
Marcello Sciulara e Elisa Genesio. Il<br />
tecnico dei microfoni e del mixer è<br />
stato Luciano Meli.<br />
Il vincitore <strong>della</strong> serata del 24 giugno<br />
è stato Emilio Zago di Ragusa.<br />
Nelle foto alcuni momenti <strong>della</strong> manifestazione.<br />
Foto di Danilo Figlia.<br />
e19
e20<br />
Caro Zio,<br />
è già la seconda lettera che ti scrivo.<br />
Non so perché, ma ne ho bisogno. Non<br />
ho più voglia di parlare, di ridere adesso<br />
davvero tutto ha perso i suoi colori.<br />
So che non è quello che avresti voluto<br />
ma, è più forte di me. Ho sempre<br />
impresse quelle immagini di te che soffri,<br />
te che provi a farti il segno <strong>della</strong><br />
croce e alla fine te in salone con in<br />
mano il tuo cruciverba… Non c’è<br />
rumore, non c’è respiro qui… Solo le<br />
lancette che scorrono e la vita che ti<br />
incastra… Avevi capito tutto tu, zio,<br />
La Gattuta Dora, USA $ 50,00<br />
Gattuso Giuseppe, Augusta € 25,00<br />
N.N. € <strong>10</strong>,00<br />
Fucarino M., Lascari A., S. Cruz € 28,00<br />
Meli Giuseppa, Mezzojuso € 20,00<br />
Nuccio Nunzio, Palermo € 20,00<br />
Nuccio Antonina, Mezzojuso € 20,00<br />
Macelleria Viscardi, Mezzojuso € 20,00<br />
Raccolta domenicale € 66,50<br />
Lo Daino Giuseppina, Godrano € 50,00<br />
La Barbera Ignazio, Palermo € 20,00<br />
D’Orsa Carmelo, Mezzojuso € <strong>10</strong>,00<br />
Ribaudo Giuseppe, Villafrati € <strong>10</strong>,00<br />
Cannizzaro Salv., Mezzojuso € 20,00<br />
OFFERTE RICEVUTE<br />
Ciao<br />
AMEDEO<br />
Sei andato via improvvisamente, forse troppo presto, lasciandoci un senso<br />
di vuoto, di smarrimento.<br />
Tutti speravamo in una tua ripresa, ci illudevamo che il “male oscuro” sarebbe<br />
stato sconfitto ed invece… Amedeo non c’è più!<br />
Mi mancherà il tuo adoperarti per la parrocchia; si, quella parrocchia che sembrava<br />
tua, in questo momento di vuoto, quel posto che per te non aveva segreti.<br />
Mi mancherà il tuo prodigarti per l’organizzazione delle prove di canto, il tuo<br />
essere riferimento per tutti noi.<br />
Mi mancherà il nostro “punzecchiarci”, le nostre “liti buone”, le nostre infinite<br />
discussioni.<br />
Mi mancheranno le tue “bugie” a fin di bene per giustificare le mancanze di<br />
qualcuno di noi.<br />
Mi fa paura arrivare in paese e non trovarti, ho il magone vedendo la sedia<br />
vicino la sacrestia vuota la domenica.<br />
In poche parole mi manchi, CI MANCHI!<br />
Mancherà l’amico di tutti, amico anche di quelli che amici non erano.<br />
Foto Piero Pinnola<br />
avevi capito solo tu la vita quando svolgevi<br />
anzi risolvevi i tuoi cruciverba…<br />
Avevi già capito che la vita era questo:<br />
un cruciverba composto da tante<br />
domande quante soluzioni. La tua ultima<br />
domanda forse è stata - la fine <strong>della</strong><br />
sofferenza - e hai completato quelle cinque<br />
caselle con la parola più scura che<br />
ci sia: morte! Avrei voluto che al posto<br />
di quelle cinque caselle che ti hanno<br />
portato via, ce ne fossero state dieci…<br />
Solo allora avresti potuto scrivere una<br />
parola più dolce, più bella, più speranzosa:<br />
guarigione! Non è un’utopia,<br />
Cannizzaro Antonino, USA € 30,00<br />
Divono Giovanna in Bartolomei € 40,00<br />
Bellone Pietro, Torino € 20,00<br />
Buscema Carlo, Palermo € 25,00<br />
Fisco Sergio, Palermo € 50,00<br />
Giammanco Angela, Svizzera € 20,00<br />
Di Fina Vincenzo, USA € 50,00<br />
Lala Nicolò, Torino € 30,00<br />
Perniciaro Paolo, Portalbera € 20,00<br />
D’Angelo D. Giammanco R. RM € 20,00<br />
Ingenito Raffaele, Pompei (NA) € 30,00<br />
Lo Mino Carmelo, Mezzojuso € 20,00<br />
Di Giacomo Giuseppe, Palermo € 25,00<br />
Di Giacomo Irene, Palermo € 25,00<br />
Carmelo Lo Mino<br />
sarebbe potuto succedere… Ma il destino<br />
e/o il Signore (ancora non so quali<br />
dei due), non ci hanno dato spazio per<br />
poterti amare ancora e ancora per<br />
poterti dimostrare che la tua famiglia<br />
noi, avremmo superato ogni piccola<br />
malinconia, ricordo o problema… Ma<br />
adesso… Mi chiedo se saremo noi a<br />
potere superare malinconia, ricordo o<br />
problema, se al nostro cruciverba, sarà<br />
possibile dare una soluzione alla<br />
domanda: superare perdita dello zio…<br />
Antonella<br />
RIPOSANO NEL SIGNORE<br />
TANTILLO IGNAZIO<br />
01/11/1912 - <strong>10</strong>/05/20<strong>10</strong><br />
SCIALES GIUSEPPA<br />
20/02/1936 - 14/05/20<strong>10</strong><br />
CUCCIA AMEDEO<br />
28/03/1954 - 20/05/20<strong>10</strong><br />
MASI FRANCESCO<br />
17/02/1938 - 31/05/20<strong>10</strong><br />
LA BARBERA ANTONINO<br />
23/09/1933 - 07/06/20<strong>10</strong><br />
VILLAROSA FILIPPO<br />
02/<strong>10</strong>/1925 - 27/06/20<strong>10</strong><br />
I NUOVI ARRIVATI<br />
GIOVANNI D’ORSA<br />
di Paolo e Marilena Sergio<br />
ELISA MORALES<br />
di Pietro e Nicoletta Sucato
L’Adrasto esporta anche cultura e tradizioni<br />
di Enzo Meli<br />
L<br />
’associazione sportiva dilettantistica<br />
“Adrasto Mezzojuso” persegue con<br />
continuità e costanza l’educazione alla<br />
pratica sportiva giovanile, come strumento<br />
che possa far crescere i ragazzi in<br />
ambienti dove si trasmette la mentalità<br />
sportiva e lo spirito di squadra, proiettando<br />
i ragazzi verso migliori rapporti<br />
interpersonali.<br />
Il gioco del calcio per l’associazione è<br />
inteso come momento aggregativo -<br />
sociale e come strumento educativo<br />
verso le regole e le relazioni con gli<br />
avversari sportivi.<br />
L’Adrasto come ogni anno per l’attività<br />
invernale ha coinvolto tanti giovani<br />
che nelle varie categorie hanno svolto<br />
attività sportiva, partecipando ai campionati<br />
organizzati dalla F.I.G.C.;<br />
Quest’anno con le categorie maggiori<br />
(Allievi e Giovanissimi) ha partecipato<br />
per la prima volta ai campionati regionali,<br />
ottenendo risultati molto soddisfacenti<br />
piazzandosi al 9° posto nella categoria<br />
giovanissimi, raggiungendo la<br />
salvezza ed il titolo per la partecipazione<br />
al prossimo campionato regionale di<br />
categoria, mentre, con la categoria<br />
allievi ha raggiunto le semifinali dei<br />
play off, sfiorando una vittoria che ci<br />
avrebbe proiettato verso traguardi più<br />
prestigiosi, entrando a pieno merito tra<br />
le scuole calcio accreditate.<br />
Con le categorie minori abbiamo fatto<br />
Foto di gruppo a Gardaland, ed in basso le formazioni Allievi e Giovanissimi dell’A.S.D. Adrasto.<br />
scuola su come si accolgono le squadre<br />
avversarie, instaurando l’abitudine di<br />
offrire una merendina e delle bevande ai<br />
nostri ospiti (ora tutti ci copiano).<br />
Ci possiamo fregiare di aver fatto crescere<br />
diversi ragazzi con i giusti valori,<br />
abbiamo creato le condizione per sviluppare<br />
diverse amicizie, siamo entrati<br />
sempre più nel tessuto sociale del<br />
nostro territorio cercando di affrontare<br />
e capire le varie problematiche che<br />
interessano il mondo giovanile.<br />
Ci siamo prodigati per organizzare convegni<br />
e partecipare con le altre associazioni<br />
del territorio per affrontare le tematiche<br />
che man mano si presentano.<br />
Alla fine delle attività agonistiche da<br />
alcuni anni l’associazione partecipa con<br />
le categorie “Allievi” e “Giovanissimi”<br />
ad un torneo internazionale, quest’anno<br />
si è scelto di partecipare al torneo<br />
“Gardaland” che si è svolto in veneto<br />
nella zona del lago di Garda, dal<br />
30.05.20<strong>10</strong> al 02.06.20<strong>10</strong>.<br />
Su iniziativa del gruppo dirigente, oltre<br />
ad esportare l’immagine sportiva di<br />
Mezzojuso, si è ritenuto di fare cosa gradita<br />
ai compaesani emigrati presenti in<br />
zona, integrando il momento sportivo<br />
con un momento di cultura folkloristica<br />
popolare tipicamente Mezzojusara.<br />
E’ stata eseguita una piccola rappresentazione<br />
<strong>della</strong> pantomina carnevalesca del<br />
“Mastro di Campo”, detta rappresentazione<br />
è stata inserita nelle manifestazioni<br />
inaugurali del torneo, ottenendo un ottimo<br />
successo tra il numeroso pubblico<br />
presente, suscitando la gioia dei numerosi<br />
compaesani che sono venuti a trovarci.<br />
Al torneo per quanto riguarda la parte<br />
dedicata al calcio, abbiamo raggiunto i<br />
nostri obbiettivi, che, come<br />
sempre sono quelli di dimostrare<br />
che, il gioco del calcio è divertimento e<br />
sana sportività, di ciò ci da atto il fatto<br />
che abbiamo visto molte persone, anche<br />
tra gli organizzatori, con le lacrime al<br />
momento dei saluti per la partenza, con<br />
promessa di rivederci al più presto.<br />
Un ringraziamento particolare<br />
all’Amministrazione comunale di<br />
Mezzojuso che per sostenere i nostri<br />
progetti compie notevoli sforzi.<br />
Voglio ringraziare tutti i compaesani<br />
emigrati al Nord Italia che hanno voluto<br />
vivere assieme a noi questa bella esperienza:<br />
L’Ing. Carmelo La Gattuta con<br />
sua moglie, (lui c’è sempre); Mimmo<br />
Visocaro, Mariano Visocaro e Liberto<br />
Visocaro che sono venuti dal Piemonte;<br />
Dioguardi Ciro, Visocaro Alberto con la<br />
famiglia, che sono venuti dalla<br />
Lombardia; Filippo Falconetti con la<br />
famiglia, Francesco Falconetti con la<br />
famiglia, Antonino Pecoraro con tutta la<br />
sua famiglia, Salvatore Pecoraro e famiglia,<br />
Gianni D’Arrigo e la sua famiglia,<br />
la Sig.ra Giusy Mamola in De Biasi con<br />
la famiglia, dal Veneto, tutte persone con<br />
cui siamo stati assieme, condividendo la<br />
gioia che si è creata attorno a noi.<br />
Un ringraziamento a tutto il gruppo dirigente<br />
che con grande responsabilità ed<br />
impegno si è preso l’onere di gestire la<br />
partecipazione a questo evento che ha<br />
portato fuori dal nostro comune 40<br />
ragazzi e <strong>10</strong> accompagnatori.<br />
Per ultimo il ringraziamento più grosso<br />
va ai ragazzi che con il loro comportamento<br />
esemplare hanno fatto si che tutto<br />
riuscisse nel miglior modo possibile.<br />
e21
e22<br />
BREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIB<br />
MAGGIO<br />
Sabato 1<br />
Inizio del mese mariano: ogni sera,<br />
alle 21.00, nella chiesa di Santa Maria<br />
di Tutte le Grazie si intona l’inno<br />
Akatistos, dedicato alla Vergine.<br />
Domenica 9<br />
Durante la mattinata, in contrada<br />
Croce, varie associazioni e gruppi di<br />
Mezzojuso celebrano una giornata per<br />
l’ambiente promossa da Legambiente.<br />
Dalle ore 09.00 alle ore 12.30 l’associazione<br />
AVITI organizza, al Castello,<br />
una raccolta di sangue.<br />
Alle 12.00, al SS. Crocifisso, si svolge<br />
“L’Appizzatina ru Paliu” che segna<br />
l’inizio dei festeggiamenti per la Fiera<br />
del SS. Crocifisso.<br />
Sabato 15<br />
Alle 20.30, si svolgono i Vespri<br />
Solenni in onore del SS. Crocifisso.<br />
In serata, in piazza Umberto I, i<br />
festeggiamenti in onore del SS.<br />
Crocifisso continuano con il concerto<br />
di musica leggera di Monica Hill.<br />
Domenica 16<br />
Fiera del SS. Crocifisso:<br />
Alle 07.00 risuona l’Alborata.<br />
Alle <strong>10</strong>.30, al Crocifisso è celebrata la<br />
Divina Liturgia. Dopo la Celebrazione<br />
si svolge per le vie processionali la tradizionale<br />
“torceria” con la sfilata di<br />
muli bardati.<br />
Alle 21.00, dalla chiesa del SS.<br />
Crocifisso, parte la processione <strong>della</strong><br />
“Vara”.<br />
Lunedì 17<br />
Alle ore 21.00, ha inizio l’Ottava del<br />
Crocifisso con celebrazione dei Vespri<br />
e predica.<br />
Venerdì 21<br />
Festa di Santa Rita da Cascia:<br />
Alle 17.30, all’Annunziata il parroco<br />
don Enzo celebra la S. Messa, al termine<br />
si svolge per le via del paese la<br />
processione con il simulacro <strong>della</strong><br />
Santa. Numerosa anche quest’anno la<br />
partecipazione delle fedeli con le tradizionali<br />
rose. La celebrazione <strong>della</strong><br />
festa è stata anticipata a questa data<br />
per la coincidenza con le celebrazione<br />
di Pentecoste.<br />
Sabato 22<br />
Alle 18.30, presso la croce in contrada<br />
<strong>Brigna</strong>, un gruppo di fedeli <strong>della</strong> parrocchia<br />
di San Nicolò di Mira intona il<br />
canto O bukurë Morea.<br />
Domenica 23<br />
Ottava del SS. Crocifisso:<br />
In mattinata la banda musicale fa il giro<br />
del paese. Alle <strong>10</strong>.30 i bambini <strong>della</strong><br />
Prima Comunione <strong>della</strong> parrocchia San<br />
Nicolò di Mira si recano in processione<br />
verso la chiesa del SS. Crocifisso, dove<br />
si svolge la Celebrazione. Alle 19.00 si<br />
celebrano i Vespri Solenni al SS.<br />
Crocifisso ed in seguito si svolge la<br />
processione <strong>della</strong> Vara.<br />
In serata il gruppo dei Capi scout di<br />
Mezzojuso partecipano a Piana degli<br />
Albanesi ad una veglia sul tema <strong>della</strong><br />
legalità.<br />
Lunedì 24<br />
Alle 21.00 si svolge la celebrazione<br />
<strong>della</strong> “Chiusura <strong>della</strong> Vara”, con la<br />
quale si concludono i festeggiamenti<br />
al SS. Crocifisso.<br />
GIUGNO<br />
Martedì 1<br />
Alle 21.00, nella Chiesa<br />
dell’Immacolata dell’ex convento latino,<br />
ha inizio “la tredicina” in onore di<br />
Sant’Antonio da Padova, con la recita<br />
del S. Rosario e la celebrazione <strong>della</strong><br />
S. Messa per dodici sere.<br />
Domenica 6<br />
Festa del Corpus Domini<br />
Alle 21.00, ha inizio, con partenza<br />
dalla Parrocchia Maria SS. Annunziata<br />
la processione del Santissimo<br />
Sacramento. Alla processione partecipano,<br />
come da tradizione, tutti i bambini<br />
che hanno ricevuto il Sacramento<br />
<strong>della</strong> Prima Comunione, il clero <strong>della</strong><br />
comunità, le religiose, le autorità civili<br />
e militari. La processione del<br />
Santissimo proseguirà per i vari quartieri<br />
del paese durante le sere dei giorni<br />
di Ottavario che si concluderà con la<br />
processione di sabato con partenza<br />
dalla parrocchia di San Nicolò di Mira.<br />
Domenica 13<br />
Festa di Sant’Antonio da Padova<br />
Alle 11.00, nella chiesa<br />
dell’Immacolata, il parroco don Enzo<br />
celebra la Liturgia Eucaristica che si<br />
conclude con la benedizione <strong>della</strong><br />
tunichette de “I Monacheddi”: i bambini<br />
che vengono affidati alla protezione<br />
del Santo Padovano. Durante la<br />
S. Messa viene distribuito del pane<br />
benedetto, offerto dalla Sig.na Ninetta<br />
Tavolacci. Foto di Mario Tinnirello.
REVIBREVIBREVIBREVIBREVI a cura di Francesca Brancato<br />
Alle 21.00, si svolge, per le vie del<br />
paese, la processione del simulacro<br />
del Santo. Numerosissima, come ogni<br />
anno, la partecipazione dei fedeli sia<br />
alla S. Messa del giorno che alla processione.<br />
Sabato 19<br />
Alle ore 18.30, in piazza Caporale<br />
Gebbia viene inaugurato il negozio di<br />
Ottica “Nuova Visione” di Alessio<br />
Casamento”. Numerosi gli amici e i<br />
parenti del proprietario presenti alla<br />
inaugurazione.<br />
Domenica 20<br />
Durante la mattinata il gruppo di<br />
volontari dell’associazione “Libera<br />
Acqua” di Mezzojuso organizzano in<br />
piazza una raccolta di firme contro la<br />
legislazione sulla privatizzazione dell’acqua.<br />
Numerosissima è stata la partecipazione<br />
popolare all’iniziativa.<br />
Giovedì 24<br />
Alle 18.30, in via Andrea Reres si<br />
svolge l’inaugurazione del panificio<br />
“L’arte del pane” di Giovanni Tantillo<br />
e Giuseppe Divono. Ad impartire la<br />
benedizione al nuovo panificio è stato<br />
il parroco don Enzo. Presenti numerosissimi<br />
amici e i parenti dei giovani<br />
proprietari.<br />
Foto di Mariangela Siragusa<br />
Prime Comunioni e Cresime in Parrocchia<br />
In alto il primo gruppo di 13 bambini del catechismo parrocchiale che hanno ricevuto<br />
i Sacramenti <strong>della</strong> Prima Comunione e Cresima Domenica 30 Maggio 20<strong>10</strong>.<br />
In basso il secondo gruppo di 14 bambini che hanno ricevuto i Sacramenti nella<br />
festività del Corpus Domini, Domenica 6 Giugno 20<strong>10</strong>. Foto di Danilo Figlia.<br />
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eECO<br />
BRIGNA<br />
<strong>della</strong><br />
In copertina:<br />
Papàs Francesco Masi<br />
(foto di Carlo Parisi)<br />
Vincenzo Pinnola<br />
classe 19<strong>10</strong>.<br />
<strong>10</strong>0 anni festeggiati<br />
il 27 Giugno 20<strong>10</strong>.<br />
Auguri!!!<br />
Foto di Vincenzo Ilardi<br />
PERIODICO BIMESTRALE - PARROCCHIA MARIA SS. ANNUNZIATA - MEZZOJUSO<br />
Nuova Serie, Registrato presso il Tribunale di Palermo al n. 33 del 15.<strong>10</strong>.97<br />
Direttore Responsabile: Vincenzo Cosentino<br />
Condirettore: Carlo Parisi<br />
Redazione: Francesca Brancato, Doriana Bua, Danilo Figlia, Concetta Lala, Ciro Muscarello, Margherita Reres<br />
Indirizzo: Piazza F. Spallitta - Mezzojuso (PA) - Tel e fax 091 8203179 - ecobrigna@libero.it - Codice IBAN: IT41 F0<strong>76</strong> 0<strong>10</strong>4 6000 0002 0148 904<br />
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