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Prospetto Informativo - InvestireOggi

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4.1.6 Rischi connessi a procedimenti giudiziari<br />

— 44 —<br />

FATTORI DI RISCHIO<br />

Alla data del 30 giugno 2009, l’ammontare delle richieste di risarcimento è pari a circa 144,7 milioni di<br />

Euro mentre l’ammontare del fondo rischi per controversie legali rilevato nel bilancio consolidato, è pari a<br />

21,8 milioni di Euro.<br />

Nonostante l’ammontare degli accantonamenti non sia stato oggetto di alcun rilievo formale nè da parte<br />

della Società di Revisione nè del collegio sindacale, si segnala che non è tuttavia possibile escludere che<br />

in futuro possano scaturire sopravvenienze passive da procedimenti non compresi nel fondo per rischi e<br />

oneri relativo a controversie legali.<br />

Analogamente, non è possibile escludere che gli accantonamenti effettuati nel fondo per rischi e oneri<br />

relativo a controversie legali possano risultare insufficienti a coprire le passività derivanti da un esito<br />

negativo, oltre le attese, dei procedimenti in essere, con conseguenti possibili effetti negativi sulla<br />

situazione economico patrimoniale e finanziaria del Gruppo stesso.<br />

Nello svolgimento delle proprie attività, il Gruppo è coinvolto in alcuni procedimenti giudiziari. Il<br />

contenzioso in essere è stato debitamente esaminato e, alla luce di tali analisi, il Gruppo ha provveduto<br />

ad effettuare, ove necessario, accantonamenti in bilancio per la copertura dei relativi rischi.<br />

Si precisa che, alla data 30 giugno 2009, il Gruppo Credito Valtellinese risulta essere stato destinatario di<br />

atti giudiziari volti ad ottenere:<br />

- la revocatoria fallimentare di pagamenti effettuati a favore delle banche del Gruppo Credito<br />

Valtellinese da alcune società, in seguito dichiarate fallite o sottoposte ad altre procedure<br />

concorsuali, per l'importo complessivo di circa 34,5 milioni di Euro. L’Emittente e le altre banche<br />

del Gruppo contestano il fondamento di tali pretese ed esprimono la convinzione che l’Autorità<br />

Giudiziaria riconoscerà la correttezza e la legittimità dei loro comportamenti. In ogni caso il fondo<br />

per rischi ed oneri è stato rafforzato con adeguati accantonamenti sulla base degli usuali criteri di<br />

prudenza;<br />

- il ricalcolo ed il rimborso degli interessi cosiddetti anatocistici, per un importo complessivo di circa<br />

8,3 milioni di Euro; tale contenzioso, promosso da alcuni clienti dell'Emittente e delle altre banche<br />

del Gruppo, trae origine dal noto orientamento della Corte di Cassazione che ha affermato il<br />

principio circa la natura negoziale della clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi,<br />

generalmente inserita nei contratti di conto corrente e, pertanto, l'inidoneità di detta clausola a<br />

derogare al divieto generale di anatocismo di cui all'art. 1283 cod. civ. L'Emittente e le altre<br />

banche del Gruppo, oltre a non ritenere condivisibile tale orientamento, sia sul piano giuridico che<br />

dell'equità sostanziale, hanno eccepito, nei singoli giudizi, errori o forzature contabili nei<br />

procedimenti di ricalcolo e, in alcuni casi, hanno svolto azione riconvenzionale a tutela delle<br />

proprie ragioni di credito. In ogni caso, l’Emittente e le altre banche del Gruppo, ove necessario,<br />

hanno provveduto ad effettuare congrui accantonamenti per la copertura dei relativi rischi.<br />

- il risarcimento danni e la ripetizione delle somme in relazione all’acquisto, da parte di alcuni clienti<br />

dell'Emittente e delle altre banche del Gruppo, di obbligazioni in default emesse dallo Stato<br />

Argentino, dal Gruppo Cirio, dal Gruppo Parmalat e dal Gruppo Lehman, per un importo<br />

complessivo pari a circa 10,8 milioni di Euro. L'Emittente e le altre banche del Gruppo, pur<br />

contestando il fondamento di tali pretese, hanno provveduto a rafforzare il fondo dei rischi ed<br />

oneri con adeguati accantonamenti sulla base degli usuali criteri di prudenza;<br />

- il risarcimento in relazione a cause intentate da dipendenti per 3,1 milioni di Euro;<br />

- il risarcimento in relazione a cause diverse per circa 91,1 milioni di Euro.<br />

4.1.7 Rischi connessi al rating e al deterioramento della solidità patrimoniale dell’Emittente<br />

Il rating attribuito all’Emittente costituisce una valutazione della capacità dello stesso di assolvere agli<br />

impegni finanziari relativi agli strumenti finanziari emessi.<br />

L’accesso del Creval al mercato per ottenere finanziamenti non assistiti da garanzie dipende dal suo<br />

merito creditizio (rating). Un’eventuale riduzione dei suoi rating potrebbe avere un effetto sfavorevole<br />

sull’accesso dell’Emittente e del Gruppo ai vari strumenti di liquidità e sulla sua capacità di competere e<br />

potrebbe determinare un aumento dei costi di provvista o richiedere la costituzione di garanzie collaterali<br />

aggiuntive.<br />

Alla Data del <strong>Prospetto</strong>, il rating del Creval riferito alle emissioni a lungo termine è "A-", da parte di Fitch<br />

Ratings, e “A3”, da parte di Moody’s.<br />

L’Emittente ritiene che la sua attuale posizione finanziaria sia tale da garantire l’adempimento nei<br />

confronti degli investitori degli obblighi derivanti dall’emissione degli strumenti finanziari.

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