Prospetto Informativo - InvestireOggi
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FATTORI FATTORI FATTORI DI DI DI RISCHIO<br />
RISCHIO<br />
Gli indici di copertura – “coverage ratios” - dei crediti non performing sono indicati nella tabella seguente:<br />
Indici Indici di di copertura copertura<br />
30.09.2009<br />
30.09.2009 30.09.2009 30.06.2009 30.06.2009 31.12.2008 31.12.2008 31.12.2007<br />
31.12.2007 31.12.2007 31.12.2006<br />
31.12.2006<br />
Sofferenze 60,8% 63,3% 65,2% 68,1% 68,3%<br />
Incagli 5,6% 5,2% 9,1% 10,5% 13,7%<br />
Esposizioni ristrutturate 3,8% 4,0% 2,3% 3,0% 6,2%<br />
Esposizioni scadute 2,1% 2,1% 2,0% 2,1% 2,0%<br />
Crediti Crediti Crediti non non performing performing performing<br />
40,4% 43,0% 45,1% 50,9% 51,4%<br />
La dinamica dei dati di rischiosità del credito e dei livello di copertura dei crediti dubbi relativi al sistema<br />
bancario è la seguente 7:<br />
Sistema Sistema bancario bancario italiano italiano<br />
30.06.2009 30.06.2009 31.12.2008 31.12.2008 31.12.2007 31.12.2007 31.12.2006<br />
31.12.2006<br />
Crediti in sofferenza netti / crediti verso clienti 1,6% 1,3% 1,1% 1,2%<br />
Crediti dubbi lordi / crediti verso clienti lordi n.d. 5,7% 4,6% 5%<br />
Percentuale di copertura sofferenze n.d. 62,8% 63,9% 60,4%<br />
Percentuale di copertura crediti dubbi n.d. 46,1% 49,4% 46%<br />
Al 30 giugno 2009, il requisito patrimoniale 8 a fronte del rischio di credito consolidato ammontava a<br />
1.346,6 milioni di euro, pari a circa al 91% dei requisti patrimoniali totali del Gruppo. Tale dato testimonia<br />
l’orientamaento del Gruppo Credito Valtellinese al finanziamento dell’economia reale dei territori<br />
d’insediamento – attività che rappresenta il core business aziendale, anche sulla base, per l’appunto,<br />
dell’assorbimento patrimoniale relativo - e una bassa propensione all’investimento delle risorse raccolte in<br />
attività finanziarie che non generano “rischio di credito”, bensì “rischio di mercato” (par. 4.1.10, lettera a).<br />
Tale posizionamento ha consentito al Gruppo di subire in misura limitata, anche rispetto ad altri<br />
intermediari finanziari italiani, gli effetti diretti della crisi finanziaria originata negli Stati Uniti dall’attività<br />
connessa ai c.d. “Mutui subprime” nel biennio 2007-2008. In relazione al successivo deterioramento del<br />
quadro economico italiano nel corso del 2009, tale posizionamento strategico espone l’Emittente e le<br />
banche da esso controllate al rischio di peggioramento delle condizioni finanziarie e patrimoniali delle<br />
piccole e medie imprese (PMI) e di indebolimento della struttura finanziarie delle famiglie - categorie<br />
entrambe che costituiscono il target di riferimento per l’attività bancaria del Gruppo – e dunque ad un<br />
incremento del livello di rischi del portafoglio dei crediti verso clientela.<br />
Dalla comparazione tra i dati inerenti la rischiosità del credito e il livello di copertura dei crediti dubbi del<br />
Gruppo Creval con gli indici del sistema bancario non sono peraltro rilevabili scostamenti significativi.<br />
In relazione a quanto precede, un peggioramento della qualità del credito espone il Gruppo Creval al<br />
rischio di un possibile incremento delle “Rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti” e dunque<br />
del “costo del rischio di credito” (inteso come rapporto fra le Rettifiche nette di valore per deterioramento<br />
di crediti, calcolate su base annuale, e i Crediti verso clientela a fine periodo), anche rispetto al trend<br />
economico rilevato nel resoconto intermedio di gestione relativo al terzo trimestre 2009, chiuso con un<br />
costo del rischio di credito annualizzato pari a 0,65% (65 basis point). Tenuto conto che, secondo quanto<br />
indicato di recente dai più autorevoli organismi internazionali e nazionali, la recessione in atto perdurerà<br />
almeno fino al termine del 2010, un possibile incremento del costo del credito espone l’Emittente al<br />
rischio di conseguire nei prossimi trimestri un minore utile individuale e consolidato rispetto a quanto<br />
rilevato nei precedenti periodi infrannuali e, conseguentemente, un minore dividendo unitario nei futuri<br />
esercizi, rispetto al dividendo corrisposto agli azionisti nel corso del 2009 (pari a 25 centesimi). Tale<br />
possibile minore redditività consolidata potrà determinare un minore autofinanziamento, con i conseguenti<br />
possibili impatti sul profilo patrimoniale del Gruppo.<br />
4.1.2 Rischi connessi alla capitalizzazione di attività immateriali<br />
Al 30 settembre 2009 le attività immateriali iscritte, principalmente a titolo di avviamento e di intangibles<br />
derivanti dalla contabilizzazione delle business combination realizzate, risultano pari a 732,8 milioni di<br />
Euro con un’incidenza del 41,7% sul patrimonio netto di Gruppo di cui il 38,4% riferibile alla componente<br />
Avviamenti (674,7 milioni di Euro).<br />
Tutte le attività immateriali iscritte in bilancio diverse dall’avviamento sono a vita utile finita e<br />
conseguentemente ammortizzate considerando la relativa vita utile.<br />
7 Fonte: AB-Outlook e relazioni annuali della Banca d’Italia. Dati relativi ai gruppi bancari italiani.<br />
8 Requisito patrimoniale calcolato secondo la vigente normativa di vigilanza mediante il metodo “standard”.<br />
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