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'Sole' illumina le nuove imprese - netimprese

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6<br />

TERRITORIO<br />

Alla sfida della<br />

Grande Capitanata<br />

Il cambiamento<br />

deve partire da noi<br />

LA NOSTRA PROVINCIA HA bISOGNO DI UNA LINEA STRATEGICA<br />

UN PERCORSO CHE DEVE COINVOLGERE TUTTE LE ISTITUZIONI<br />

Nel<strong>le</strong> ultime settimane <strong>le</strong> cronache hanno dato<br />

ampio risalto alla notizia dell’annessione dei comuni<br />

della BAT alla nostra provincia. Naturalmente<br />

diverse sono state <strong>le</strong> reazioni nei due territori: in<br />

casa nostra unanime entusiasmo per un’annessione<br />

che sembra possa far tornare venti di dinamicità ad<br />

un territorio da troppo tempo apatico e bloccato;<br />

nel nord barese invece i soliti moti di campanilismo<br />

MASSIMO MEzzINA<br />

Direttore Compagnia del<strong>le</strong> Opere Foggia<br />

per una decisione non condivisa. Poste così, <strong>le</strong><br />

cose non sembrano affatto semplici da mediare<br />

e si rischia, così come annunciato da qualche politico<br />

ben informato (anche se poco e<strong>le</strong>gante), di<br />

dover assistere ad un aborto o ad una semplice<br />

unione di territori, privo di una qualsiasi base<br />

comune strategica che possa rilanciare la nuova<br />

grande Capitanata.<br />

In tutta questa vicenda però ciò che è davvero<br />

singolare a mio avviso è l’atteggiamento emerso<br />

in casa nostra che ancora una volta fa emergere,<br />

quella che ormai sembra essere il comune denominatore<br />

di un modo di essere di cui non riusciamo<br />

proprio a fare a meno.<br />

Per noi foggiani sembra proprio che l’autodeterminazione<br />

sia un concetto astratto: la nostra<br />

salvezza può venire solo dal di fuori, sia esso il<br />

potente di turno che decide per noi o l’imprenditore<br />

<strong>illumina</strong>to che viene ad investire sul nostro<br />

territorio, salvo poi scoprire che se lo fa è solo<br />

per un suo tornaconto, se non a volte per mera<br />

speculazione.<br />

Allora vien da farsi tutti una domanda: ma cosa<br />

ci manca? Cosa è che ci impedisce di essere<br />

protagonisti del nostro futuro, artefici del nostro<br />

sviluppo? Probabilmente tanti anni di assistenzialismo<br />

ci hanno svuotato, ci hanno tolto quel<br />

poco di ‘verve’ umana che nei primi decenni<br />

successivi al dopoguerra ha caratterizzato i nostri<br />

padri, dandogli la possibilità di ricostruire una<br />

città devastata dalla guerra e di tracciare, a volte<br />

inconsapevolmente, partendo dal semplice lavoro<br />

di ogni giorno, direttrici di sviluppo che hanno<br />

cambiato il nostro modo di essere e prima ancora<br />

<strong>le</strong> nostre economie.<br />

Semplici artigiani nell’Alto Tavoliere ad esempio<br />

hanno creato un distretto del mobi<strong>le</strong> che per diversi<br />

anni ha saputo imporsi sui mercati nazionali;<br />

tenaci agricoltori hanno dato vita ad un distretto<br />

conserviero nel Basso Tavoliere, che ancora oggi<br />

tramanda impulsi di positività.<br />

Non occorre perciò aspettare la rinascita dal di<br />

fuori, sebbene la possibi<strong>le</strong> annessione della Bat<br />

può aprire scenari interessanti e di sicuro stimolo.<br />

Questi scenari potranno essere virtuosi però<br />

solo se la provincia di Foggia saprà presentarsi<br />

all’appuntamento avendo chiara una sua identità<br />

e soprattutto una linea strategica di sviluppo sulla<br />

qua<strong>le</strong> chiamare a confrontarsi i cugini dell’oltre<br />

Ofanto, operando insieme per lo sviluppo territoria<strong>le</strong>.<br />

Tanti sono i temi sui quali agire: dal<strong>le</strong> infrastrutture<br />

alla competitività per <strong>le</strong> nostre <strong>imprese</strong>,<br />

chiamate sempre più a confrontarsi con i mercati<br />

internazionali; dalla cultura come patrimonio per<br />

crescere,all’Università come luogo del sapere<br />

autentico che possa permeare un’intera comunità.<br />

Solo così la grande provincia potrà avere una<br />

connotazione che vada oltre la mera composizione<br />

ai fini della spending review.<br />

Di certo questo percorso non potrà avvenire<br />

de<strong>le</strong>gando a terzi ciò che non è de<strong>le</strong>gabi<strong>le</strong>: l’idea<br />

chiara di chi si è e di dove si vuo<strong>le</strong> andare.<br />

Di questi temi bisognerebbe cominciarne a parlare,<br />

dentro e fuori <strong>le</strong> istituzioni, in modo da stimolare<br />

la voglia di crescere e svilupparsi.<br />

Il desiderio è il primo motore dell’uomo che va<br />

alimentato per cambiare realmente la situazione<br />

di stasi nella qua<strong>le</strong> da troppo tempo ci troviamo.<br />

7

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