11.05.2018 Views

LMA recidivante refrattaria, Quizartinib prolunga la sopravvivenza complessiva

Il quizartinib è il primo inibitore di FLT3 ad aver dimostrato un miglioramento della sopravvivenza globale, rispetto alla chemioterapia citotossica, in uno studio randomizzato di fase III nei pazienti con leucemia mieloide acuta recidivante/refrattaria con mutazioni FLT3-ITD.

Il quizartinib è il primo inibitore di FLT3 ad aver dimostrato un miglioramento della sopravvivenza globale, rispetto alla chemioterapia citotossica, in uno studio randomizzato di fase III nei pazienti con leucemia mieloide acuta recidivante/refrattaria con mutazioni FLT3-ITD.

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Novità per <strong>la</strong> cura del<strong>la</strong> Leucemia<br />

Mieloide Acuta <strong>recidivante</strong>/<strong>refrattaria</strong><br />

Il quizartinib <strong>prolunga</strong> <strong>la</strong> <strong>sopravvivenza</strong> <strong>complessiva</strong> rispetto al<strong>la</strong> chemioterapia nei<br />

pazienti con <strong>LMA</strong> <strong>recidivante</strong>/<strong>refrattaria</strong> con mutazioni di FLT3-ITD<br />

Il quizartinib è il primo inibitore di FLT3 ad aver dimostrato un miglioramento del<strong>la</strong> <strong>sopravvivenza</strong><br />

globale, rispetto al<strong>la</strong> chemioterapia citotossica, in uno studio randomizzato di fase III nei pazienti con<br />

leucemia mieloide acuta <strong>recidivante</strong>/<strong>refrattaria</strong> con mutazioni FLT3-ITD. Un paziente su 4 con <strong>LMA</strong><br />

presenta mutazioni FLT3-ITD, una forma molto aggressiva del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia, associata a un aumentata<br />

frequenza di recidiva, a ridotta <strong>sopravvivenza</strong> <strong>complessiva</strong>, e con limitate opzioni di trattamento.<br />

Attualmente non esistono, infatti, terapie specifiche per questa patologia.<br />

Roma, 9 maggio 2017 - Il quizartinib in monoterapia <strong>prolunga</strong> significativamente <strong>la</strong> <strong>sopravvivenza</strong> <strong>complessiva</strong><br />

rispetto al<strong>la</strong> chemioterapia di salvataggio, nei pazienti con leucemia mieloide acuta (<strong>LMA</strong>) <strong>recidivante</strong> o<br />

<strong>refrattaria</strong> con mutazioni FLT3-ITD, dopo il trattamento di prima linea, con o senza trapianto di cellule staminali<br />

ematopoietiche. La nuova moleco<strong>la</strong> di Daiichi Sankyo ha infatti raggiunto l’endpoint primario dello studio<br />

pilota di fase 3 QuANTUM-R, i cui risultati saranno al<strong>la</strong> base delle prossime sottomissioni rego<strong>la</strong>torie alle<br />

autorità sanitarie di tutto il mondo. I dati sul<strong>la</strong> sicurezza, inoltre, sono coerenti con i risultati osservati per dosi<br />

simili nel programma quizartinib.<br />

“Il quizartinib è il primo inibitore di FLT3 ad aver dimostrato, in uno studio randomizzato di fase 3 in<br />

monoterapia, un miglioramento nel<strong>la</strong> <strong>sopravvivenza</strong> globale rispetto al<strong>la</strong> chemioterapia citotossica, nei<br />

pazienti con leucemia mieloide acuta <strong>recidivante</strong> o <strong>refrattaria</strong> con mutazioni FLT3-ITD, una forma molto<br />

aggressiva del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia, che ha limitate opzioni di trattamento” ha spiegato il dott. Antoine Yver,<br />

Vicepresidente esecutivo e Direttore globale del Dipartimento di ricerca e sviluppo oncologici di Daiichi<br />

Sankyo. “Ringraziamo sinceramente tutti i ricercatori e i pazienti che hanno partecipato allo studio


QuANTUM-R e ne condivideranno i risultati in occasione del prossimo meeting medico. Saremo lieti di<br />

<strong>la</strong>vorare con le autorità rego<strong>la</strong>torie di tutto il mondo per cercare di portare il quizartinib il più velocemente<br />

possibile ai pazienti.”<br />

QuANTUM-R è uno studio pilota, globale, di fase 3, randomizzato, in aperto, che in 19 Paesi ha arruo<strong>la</strong>to 367<br />

pazienti con <strong>LMA</strong> <strong>recidivante</strong>/<strong>refrattaria</strong> con mutazioni FLT3-ITD. I soggetti sono stati randomizzati in rapporto<br />

di 2:1 per ricevere quizartinib in monoterapia oppure chemioterapia di salvataggio. L’endpoint primario dello<br />

studio era quello di determinare se quizartinib in monoterapia avrebbe <strong>prolunga</strong>to <strong>la</strong> <strong>sopravvivenza</strong> globale<br />

rispetto al<strong>la</strong> chemioterapia di salvataggio, dopo <strong>la</strong> somministrazione del<strong>la</strong> terapia di prima linea. L’endpoint<br />

secondario era <strong>la</strong> <strong>sopravvivenza</strong> libera da eventi.<br />

I risultati dello studio QuANTUM-R, che saranno presentati nell’ambito di una prossima conferenza scientifica,<br />

supportano l’attuale programma di sviluppo per il quizartinib, che include anche lo studio clinico QuANTUM-<br />

First e diversi studi di combinazione.<br />

Sul<strong>la</strong> base di questi risultati, Daiichi Sankyo intende iniziare l’iter registrativo per il quizartinib presso le<br />

autorità sanitarie in tutto il mondo.<br />

La leucemia mieloide acuta con mutazioni FLT3-ITD<br />

La <strong>LMA</strong> è una neop<strong>la</strong>sia maligna aggressiva del sangue e del midollo osseo, che causa <strong>la</strong> crescita e l’accumulo<br />

incontrol<strong>la</strong>ti di globuli bianchi maligni che non funzionano rego<strong>la</strong>rmente e interferiscono con <strong>la</strong> produzione<br />

delle cellule normali del sangue. 1 La <strong>sopravvivenza</strong> a cinque anni del<strong>la</strong> <strong>LMA</strong>, tra il 2005 e il 2011, era<br />

all’incirca del 26%, <strong>la</strong> più bassa di tutte le leucemie. 1<br />

Le mutazioni del gene FLT3 costituiscono una delle più comuni anomalie genetiche del<strong>la</strong> Leucemia Mieloide<br />

Acuta. 2 La mutazione FLT3-ITD è <strong>la</strong> più comune mutazione dell’ FLT3 e colpisce all’incirca 1 paziente su 4<br />

con <strong>LMA</strong>. 3,4,5,6 I pazienti affetti da <strong>LMA</strong> con mutazioni FLT3-ITD hanno una prognosi <strong>complessiva</strong> peggiore,<br />

che comprende un aumento dell’incidenza di recidiva con un rischio di morte circa due volte maggiore dopo <strong>la</strong><br />

segna<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> recidiva stessa, nonché una maggiore probabilità di recidiva dopo trapianto di cellule<br />

staminali, rispetto ai pazienti senza questa mutazione. 7,8<br />

Informazioni su quizartinib<br />

Il <strong>Quizartinib</strong> è il prodotto di punta del franchise sperimentale sul<strong>la</strong> Leucemia Mieloide Acuta di Daiichi Sankyo<br />

Cancer Enterprise. E’ un inibitore selettivo orale dell’ FLT3, attualmente in fase III di sperimentazione a livello<br />

globale per <strong>la</strong> <strong>LMA</strong> <strong>recidivante</strong>/<strong>refrattaria</strong> (studio QuANTUM-R) e di nuova diagnosi (studio QuANTUM-First)<br />

con mutazioni FLT3-ITD, e in fase II di sviluppo in Giappone per <strong>la</strong> <strong>LMA</strong> <strong>recidivante</strong>/<strong>refrattaria</strong> con mutazioni<br />

FLT3-ITD.<br />

Il quizartinib ha ottenuto, dal<strong>la</strong> Food and Drug Administration (FDA) statunitense, <strong>la</strong> designazione di “Fast<br />

Track” (procedura accelerata) per il trattamento del<strong>la</strong> <strong>LMA</strong> <strong>recidivante</strong>/<strong>refrattaria</strong>, e <strong>la</strong> denominazione di<br />

farmaco orfano dal<strong>la</strong> stessa FDA e dall’Agenzia europea dei medicinali (EMA) per il trattamento del<strong>la</strong> <strong>LMA</strong>. Il<br />

quizartinib è una moleco<strong>la</strong> in fase di sperimentazione non approvata per alcuna indicazione in alcun paese. La<br />

sicurezza e l’efficacia non sono state ancora determinate.<br />

Daiichi Sankyo Cancer Enterprise<br />

La vision di Daiichi Sankyo Cancer Enterprise consiste nell’applicazione di conoscenze e capacità innovative guidate da un<br />

pensiero non convenzionale per sviluppare trattamenti significativi per i pazienti affetti da cancro. L’azienda è impegnata a<br />

trasformare <strong>la</strong> scienza in valore per il paziente, e questo impegno è presente in tutte le sue attività.<br />

L’ obiettivo è quello di mettere a disposizione dei pazienti sette nuove molecole nei prossimi otto anni, dal 2018 al 2025,<br />

avvalendosi dei risultati dei suoi tre pi<strong>la</strong>stri: il Franchise Anticorpo Farmaco Coniugato, quello dedicato al<strong>la</strong> Leucemia<br />

Mieloide Acuta e quello di ricerca focalizzato sullo sviluppo delle nuove molecole (Fase I).<br />

I Centri di ricerca del<strong>la</strong> Daiichi Sankyo Cancer Enterprise includono due <strong>la</strong>boratori di bio/immuno-oncologia e “small<br />

molecules” in Giappone e Plexxikon Inc. a Berkeley (California), e il centro di R&S sul<strong>la</strong> struttura delle “small molecules”.<br />

Tra i composti che si trovano nel<strong>la</strong> fase cruciale di sviluppo figurano: DS-8201, un coniugato anticorpo-farmaco (ADC) per<br />

i carcinomi HER2-positivi del<strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>, dello stomaco ed altri, il quizartinib, un inibitore orale selettivo di FLT3 per <strong>la</strong>


leucemia mieloide acuta (AML) con mutazioni di FLT3-ITD di nuova diagnosi e <strong>recidivante</strong>/<strong>refrattaria</strong>, e il pexidartinib, un<br />

inibitore orale di CSF-1R per il tumore tenosinoviale a cellule giganti (TGCT). Per maggiori informazioni, consultare<br />

www.DSCancerEnterprise.com<br />

Bibliografia<br />

1. Leukemia & Lymphoma Society. Facts 2015-2016. 2016.<br />

2. Small D. Am Soc Hematol Educ Program. 2006;178-84.<br />

3. Schneider F, et al., Ann Hematol. 2012;91:9-18.<br />

4. Santos FPS, et al. Cancer. 2011;117(10):2145-2155.<br />

5. Kainz B, et al. Hematol J. 2002;3:283-289.<br />

6. Kottaridis PD, et al. Blood. 2001;98(6):1752-1759.<br />

7. Wagner, et al. Haematol. 2011;96(5): 681-686.<br />

8. Brunet, et al. J Clin Onc. 2012;30(7):735-741.<br />

--------------------------------------<br />

Contatti<br />

Daiichi Sankyo<br />

Elisa Porchetti Valeria Carbone Basile<br />

Tel.+39 0685255-202 Tel: +39 339 1704748<br />

elisa.porchetti@daiichi-sankyo.it valeria.carbonebasile@gmail.com<br />

Daiichi Sankyo<br />

Daiichi Sankyo è un Gruppo farmaceutico attivamente impegnato nel<strong>la</strong> ricerca, nello sviluppo e nel<strong>la</strong> produzione di farmaci innovativi<br />

con <strong>la</strong> mission di colmare i diversi bisogni di cura ancora non soddisfatti dei pazienti, sia nei mercati industrializzati che in quelli<br />

emergenti. Con più di 100 anni di esperienza scientifica e una presenza in più di 20 Paesi, Daiichi Sankyo e i suoi 15.000 dipendenti in<br />

tutto il mondo, contano su una ricca eredità di innovazione e una robusta linea di farmaci promettenti per aiutare le persone. Oltre a<br />

mantenere il suo robusto portafoglio di farmaci per il trattamento dell'ipertensione e dei disordini trombotici, e con <strong>la</strong> Vision del Gruppo<br />

al 2025 di diventare una “Global Pharma Innovator con vantaggi competitivi in area oncologica“, le attività di ricerca e sviluppo di<br />

Daiichi Sankyo sono focalizzate al<strong>la</strong> creazione di nuove terapie per l’oncologia e l’immuno-oncologia, con un ulteriore focus su nuove<br />

frontiere quali <strong>la</strong> gestione del dolore, le ma<strong>la</strong>ttie neurodegenerative e cardiometaboliche, e altre patologie rare.<br />

Per maggiori informazioni visita il sito www.daiichi-sankyo.it<br />

Fonte: Daiichi Sankyo<br />

--------------------------------------

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!