MAURIZIO MOLIN
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<strong>MAURIZIO</strong> <strong>MOLIN</strong><br />
Museo di Palazzo Mocenigo<br />
VENEZIA 4 MAGGIO 17 GIUGNO 2012
<strong>MAURIZIO</strong> <strong>MOLIN</strong><br />
Museo di Palazzo Mocenigo<br />
VENEZIA 4 MAGGIO 17 GIUGNO 2012
Tablefortwo si presenta con l’ opera di Maurizio Molin, attraverso un percorso che nasce<br />
nel Design, crea un connubio tara esso e l’ arte fino a consolidarsi in un liguaggio figurativo<br />
trasversale ma allo stesso tempo indipendente.<br />
“Nasco a Venezia nel 1969 e cresco nella quotidianità delle tradizioni della città lagunare che<br />
mi formano sia come uomo che come artista. Mi affaccio al mondo creativo grazie ad un<br />
noto artigiano veneziano che realizza calzature su misura. E’ qui che muovo i miei primi passi<br />
per imparare ad unire l’istinto creativo all’attenzione e alla cura di ogni singola fase lavorativa<br />
manuale e tecnica per la formazione di un prodotto unico ed originale.<br />
Da questo inizio, in un ambiente semplice ma pieno di vibrazioni, inizio a rivolgere la mia attenzione<br />
al “Design” lavorando per importanti aziende nel campo della moda e dello sport.<br />
E’, attraverso questo susseguirsi di esperienze, che inizio a maturare una visione internazionale<br />
del design approdando ai più svariati mercati: Europa, Cina, Giappone, Sud America ed<br />
USA. Qui, nello stato del Vermont, decido di trasferire la mia vita per alcuni anni lavorando<br />
come direttore creativo per la Burton Snowboard leader mondiale nello snowboard. Ispirato<br />
dai nuovi spazi che mi circondavano ho trovato una nuova dimensione di me e nella pittura<br />
una nuova espressione. I miei lavori si leggono a strati: da una primitiva ricerca dell’io, tendo<br />
a riordinare la mia parte irrazionale e solitaria attraverso soluzioni creative dominate dal rigore<br />
tipico della razionalità del designer: il connubio tra il gesto artistico privo di controllo e simboleggiato<br />
dal colore, e la rigorosa geometria che si avvicina ai principi dell’optical art.<br />
E’ in questi anni oltreoceano che partecipo con alcune mie produzioni a mostre di arte contemporanea<br />
e condivido esperienze con molti giovani artisti emergenti americani.<br />
Oggi lavoro come designer internazionale nel mio ufficio di Venezia continuando ad esprimere<br />
la creatività che mi è propria con collaborazioni di ogni tipo che possano stimolare l’inventiva.<br />
I lavori si esprimono in un incontro adeguato tra arte e design che li rende immediatamente<br />
adatti anche al mondo della moda”.<br />
Maurizio Molin.
Burton LUX Collection 2012
Colmar Capsule Collection 2012<br />
www.colmaroriginal.it
<strong>MAURIZIO</strong> <strong>MOLIN</strong><br />
Museo di Palazzo Mocenigo<br />
VENEZIA 4 MAGGIO 17 GIUGNO 2012<br />
Percorso.<br />
Si propone di mostrare una serie di opere utilizzando il salone e le attigue stanze del palazzo.<br />
L’allestimento è stato pensato per essere il meno invasivo possibile, per poter lasciare inalterata<br />
la visibilità del percorso museale.<br />
Più precisamente il salone centrale e le sale del lato est saranno utilizzate per esporre le tele<br />
che hanno ispirato la produzione di oggetti di design mantenendo l’armonia con quanto esposto<br />
nella sala stessa. L’opera sarà dunque accompagnata da una installazione artistica in<br />
cui il prodotto finale assumerà il ruolo di opera d’arte.<br />
Il Museo di Palazzo Mocenigo.<br />
Palazzo Mocenigo di San Stae (traduzione dialettale di Sant’Eustachio) fu abitato per secoli<br />
da un ramo della famiglia Mocenigo, una delle più prestigiose del patriziato Veneziano. Da<br />
questa illustre famiglia provengono ben sette Dogi: Tommaso (1414-23), Pietro (1474-76),<br />
Giovanni (1478-85), Alvise I (1570-77; fu il doge vincitore di Lepanto), Alvise II (1700-1709),<br />
Alvise III (1722-32) e Alvise IV (1763-78).<br />
Nel 1945 il palazzo Mocenigo di San Stae, con l’archivio e parte degli arredi, fu donato per<br />
disposizione testamentaria al Comune di Venezia da Alvise Nicolò, ultimo discendente della<br />
nobile famiglia veneziana, affinché venisse utilizzato “per Galleria d’Arte, a completamento<br />
del Museo Correr”.<br />
Sul finire degli anni settanta, alla morte della moglie Costanza Faà di Bruno, pervenirono ai<br />
Civici Musei le stanze del primo piano nobile con le decorazioni ad affresco e gli arredi, per lo<br />
più settecenteschi.Nel 1985, dopo consistenti interventi di restauro, l’appartamento Mocenigo<br />
venne aperto al pubblico come museo, senza peraltro perdere il fascino e l’atmosfera della<br />
casa vissuta. Nello stesso anno venne istituito a palazzo Mocenigo il Centro Studi di Storia<br />
del Tessuto e del Costume: gli uffici e la biblioteca specializzata vennero ospitati nelle stanze<br />
del primo piano nobile che non avevano conservato gli arredi originali; i depositi di tessuti e<br />
costumi, invece, nel primo mezzanino e nel soffittone. Gli altri piani del palazzo sono ancora<br />
come li aveva lasciati Alvise Nicolò Mocenigo.
Interni del Palazzo Mocenigo Santa Croce Venezia
<strong>MAURIZIO</strong> <strong>MOLIN</strong><br />
Museo di Palazzo Mocenigo<br />
VENEZIA 4 MAGGIO 17 GIUGNO 2012<br />
Perchè.<br />
L’incontro delle mie opere con l’ambiente fashion mi ha spinto a cercare le origini dell’unione<br />
di questi due mondi.<br />
Questa ricerca mi ha portato a scegliere uno spazio espositivo che potesse essere un tratto<br />
d’unione tra la mia storia, che ritrovo nei magnifici palazzi costruiti dai veneziani, antiche<br />
famiglie di cui il mio cognome porta ancora il ricordo, e l’artigianato veneziano, i cui segreti<br />
erano ambiti in Europa, testimoniato dai meravigliosi tessuti e merletti di cui Palazzo Mocenigo<br />
ne è il custode.<br />
In questo contesto, ritrovo i natali della mia espressione artistica, generata anch’essa<br />
dall’artigianato veneziano, inteso come arte applicata, dai mutamenti dei costumi, e dalla<br />
ricerca verso nuove avanguardie.<br />
Un percorso che continua nella trasposizione della mia inventiva artistica nel “prodotto” inteso<br />
nella sua accezione industriale e standardizzata, in cui si fondono i due elementi unendosi a<br />
creare un unico oggetto.<br />
Affiancare quadri, calzature e vestiti dei nostri tempi, con quel che resta della gloria della Serenissima,<br />
di cui gli abiti sono la prima testimonianza, può permettere al visitatore un viaggio<br />
tra i secoli, per portarlo alla semplice conclusione, che ogni mutamento storico-sociale è ben<br />
rappresentato da quello che indossiamo, e dalle scelte artistiche che facciamo, e tutto ciò è<br />
solo una storia che si ripete nel tempo.<br />
La prima sensazione che verrà percepita è quella di un contrasto, apparente o reale che<br />
sia, tra la staticità, insita nelle esposizioni museali, e la ricerca costante del mio “io-artista” di<br />
nuove soluzioni e nuovi materiali in cui esprimere le mie percezioni.<br />
Ma la presenza di “prodotti” ricorderà poi come tali espressioni trovano applicabilità al mondo<br />
contemporaneo della moda, e guardandosi attorno lo spettatore capirà che si tratta di una<br />
costante nel tempo, perché in qualsiasi epoca l’arte e le sue avanguardie hanno influenzato<br />
le arti minori, condizionando le scelte di interi gruppi sociali.<br />
Tali cambiamenti di gusto sono da sempre riscontrabili prima di tutto nel modo di abbigliarsi,<br />
modo con cui urliamo silenziosamente al mondo cosa ci succede, spesso in modo inconsapevole.<br />
L’esposizione inoltre, permette di accostare le tecniche usate nel passato a quelle<br />
moderne e poter percepire le differenze di qualità fra prodotti un tempo realizzati artigianalmente<br />
ed ora industrializzati. Articoli che evidentemente restano legati al tratto artistico così<br />
da stressare il concetto di avanguardia allora come ora.<br />
In ogni lavoro si denotano due concetti, distinti in due fasi creative antitetiche:<br />
- la prima fase è la ricerca di colore svolta attraverso viaggi e la cattura di momenti attraverso<br />
foto notturne;<br />
- la seconda è il riordino delle idee in pattern influenzati dalla razionalità del mondo del designer.<br />
L’espressione finale si traduce in una pittura a strati che si relaziona in maniera tridimensionale<br />
con l’occhio di chi guarda.
<strong>MAURIZIO</strong> <strong>MOLIN</strong><br />
Museo di Palazzo Mocenigo<br />
VENEZIA 4 MAGGIO 17 GIUGNO 2012<br />
Maurizio Molin e il team di Tablefortwo Design propone a lei e<br />
alla sua azienda di diventare partner della mostra Evolution.
Individuiamo 3 livelli di sponsorizzazione,<br />
Livello 1. per una sottoscrizione compresa fra i 500 ed i 1.000 euro.<br />
Livello 2. per una sottoscrizione compresa fra i 2.000 ed i 3000 euro.<br />
Livello 3. per una sottoscrizione dai 5.000 euro.<br />
Di seguito i benefit della sponsorizzazione.<br />
1.<br />
Nome della società e logo su tutto il materiale pubblicitario, sul sito web e sul catalogo.<br />
Inviti riservati per la vernice (5).<br />
Copie del catalogo firmate (5)<br />
2.<br />
Nome della società e logo su tutto il materiale pubblicitario (sarà posizionato un banner in<br />
pvc di 5 metri per 2 metri su uno dei principali ponti sul Canal Grande ), sul sito e sul catalogo<br />
Intervista sul sito web e donazione di un opera dedicata.<br />
Inviti riservati per la vernice (10)<br />
Copie del catalogo firmate (10)<br />
3.<br />
Nome della società e logo su tutto il materiale pubblicitario (sarà posizionato un banner in<br />
pvc di 5 metri per 2 metri su uno dei principali ponti sul Canal Grande ), sul sito e sul catalogo.<br />
Intervista sul sito web; La creazione con previo breef di un opera su commissione della quale,<br />
sara’ ceduto il copyright di un anno per l’ utilizzo della medesima su prodotto.<br />
Inviti riservati per la vernice (20)<br />
Copie del catalogo firmate (20)<br />
*<br />
Determinante ed importante sarà l’ uso di blog e social nettwork che implementeranno le<br />
opportunità di marketing per i nostri sponsor. L’ operazione di marketing prevista per questo<br />
evento raggiungerà migliaia di persone. Come sopra sottolineato, gli sponsor continuano ad<br />
avere a loro disposizione gli strumenti tradizionali di comunicazione e marketing, contando su<br />
benefit personalizzati.<br />
Nella speranza di aver acceso il Suo interesse per questa nostra iniziativa e desiderando<br />
discutere con Lei un Suo eventuale coinvolgimento nella stessa, La pregherei di volermi comunicare<br />
quando fosse possibile per Lei fissare un incontro a scopo informativo.