Kitesoul Magazine #22 Edizione Italiana
In questo numero: King of the Air 2018, Carlos Mario and Bruna Kajia World Champions, Damien Leroy's World Record, IKA Snow Kite WC, North Pole Trip, Indonesian taste, Adventures: Nomads of the world, Safaga's Pro Villa, Unknow side of Brazil, XR5 Big Air challenge's winners, Surfboards essential e molto altro!
In questo numero: King of the Air 2018, Carlos Mario and Bruna Kajia World Champions, Damien Leroy's World Record, IKA Snow Kite WC, North Pole Trip, Indonesian taste, Adventures: Nomads of the world, Safaga's Pro Villa, Unknow side of Brazil, XR5 Big Air challenge's winners, Surfboards essential e molto altro!
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EVENTI Red Bull King of the Air 2018<br />
AVVENTURE Nomadi del vento<br />
VIAGGI Brasile | Indonesia | Safaga<br />
KITECAMP Sardegna | Sicilia in catamarano<br />
PRODUCT FOCUS RRD Bliss V5 e Religion MK8<br />
Cabrinha: tavole e kite 2018
Photo: frankiebees.com, Rider: E. Jaspan<br />
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Direttore Responsabile<br />
David Ingiosi<br />
david.ingiosi@kitesoul.com<br />
Redattore tecnico wave<br />
Mitu Monteiro<br />
Redattore tecnico freestyle<br />
Alberto Rondina<br />
Tecnica<br />
Renato Casati<br />
Photo & Video<br />
Maurizio Cinti<br />
Grafica<br />
Giuseppe Esposito<br />
Traduzioni italiano-inglese<br />
Daniela Meloni<br />
FEBBRAIO - MARZO<br />
BIMESTRALE<br />
Testi<br />
David Ingiosi, Michelle "Sky"<br />
Hayward, Michael Charavin, Matt<br />
Elsasser, Kari Schibevaag, Renato<br />
Casati, Charlotte Consorti, Alby<br />
Rondina.<br />
Immagini<br />
David Ingiosi, Michelle "Sky"<br />
Hayward, David Daniels, Antonio<br />
Marques, Michael Charavin, Joël<br />
Blanchemain, Francisco Mattos, Kari<br />
Schibevaag, Laci Kobulsky, RedBull,<br />
RRD, F-One, Cabrinha, Naish, Core.<br />
Cover:<br />
Rider: Alberto Rondina<br />
Photo: Laci Kobulsky<br />
Editore e pubblicità<br />
VISU Media<br />
Via Cavour, 20<br />
24030 Ambivere (BG)<br />
Amministratore Unico<br />
Federico Sugoni<br />
fs@kitesoul.com<br />
Registrazione Tribunale<br />
di Bergamo n°10/2014<br />
del 15/04/2014.<br />
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La VISU Media è titolare esclusiva della<br />
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gratuito, e comunque, a titolo di esempio, alla<br />
pubblicazione gratuita su qualsiasi supporto<br />
cartaceo e non, su qualsiasi pubblicazione<br />
(anche non della VISU Media), in qualsiasi canale<br />
di vendita e Paese del mondo.<br />
FEDERICO SUGONI<br />
Editore<br />
Manager d’Azienda<br />
ed Imprenditore, si appassiona al<br />
surf da giovanissimo, ma scopre<br />
l’amore per il Kitesurf da grande<br />
durante un viaggio alle Hawaii.<br />
Il kite è la sua più grande<br />
passione dopo sua figlia. Nel 2014<br />
fonda <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>.<br />
GIUSEPPE ESPOSITO<br />
Direttore creativo<br />
Kiter sin da piccolo, rider per RRD<br />
Italia, laureato in Design della<br />
Comunciazione al Politecnico di<br />
Milano. Con questo incarico ha<br />
potuto finalmente unire le sue due<br />
passioni: il kite ed il design.<br />
DAVID INGIOSI<br />
Direttore Responsabile<br />
Giornalista professionista e<br />
video maker specializzato in<br />
vela, avventure di mare, viaggi e<br />
sport acquatici, da oltre 15 anni<br />
racconta da dentro il "pianeta<br />
blu". Si è innamorato del kitesurf<br />
diversi anni fa in Sardegna poi ha<br />
viaggiato in tutto il mondo come<br />
istruttore Iko.<br />
MAURIZIO CINTI<br />
Videomaker<br />
Appassionato di cinema<br />
e fotografia. Skater, Snowboarder<br />
e Wakeboarder, appena ha<br />
conosciuto il kitesurf, tutto il resto<br />
è diventato un ricordo, inizia con<br />
il freestyle,ma ora ama le onde<br />
grandi e potenti. La ricerca dello<br />
swell perfetto è la sua passione.
KITESOUL MAGAZINE<br />
Feel The Flow<br />
RENATO “DR. KITE” CASATI<br />
Direttore tecnico<br />
Wave team rider RRD. Kitesurfer<br />
dal 2000, è stato giudice ed<br />
atleta PKRA e KPWT. Ha scritto<br />
continuativamente per diverse<br />
riviste di settore<br />
negli ultimi 12 anni.Vive fra lago di<br />
Como e Sardegna, ma sverna fra<br />
le onde Capoverdiane.<br />
MITU MONTEIRO<br />
Redattore tecnico wave<br />
Capoverdiano di Sal, Rider<br />
Ufficiale F-One, Manera. Campione<br />
Mondiale wave KPWT nel 2008 e<br />
tre volte Vice Campione Mondiale.<br />
Inizia giovanissimo con il Surf<br />
e con il Windsurf, dopo<br />
poco scopre il Kitesurf<br />
e diventa amore puro.<br />
ALBERTO RONDINA<br />
Redattore tecnico freestyle<br />
È il miglior esponente del<br />
Kite Italiano nel mondo delle<br />
competizioni, Rider Ufficiale<br />
per Cabrinha Kites, Neil Pryde e<br />
GoPro. Quattro volte Campione<br />
Italiano, Campione Europeo 2010 e<br />
terzo classificato nel Campionato<br />
Mondiale PKRA 2012.<br />
DANIELA MELONI<br />
Traduttrice professionista<br />
Daniela ha vissuto principalmente<br />
all’estero, dove ha conseguito<br />
la laurea in Giurisprudenza e<br />
iniziato la sua carriera. Capisce di<br />
avere una passione per gli sport<br />
acquatici nel 2007 quando si<br />
ritrasferisce nella costa ovest della<br />
Sardegna e incontra suo marito,<br />
il kitesurfer Enrico Giordano.<br />
Dal 2009 è una traduttrice<br />
professionista. Amante del SUP e<br />
fotografa amatoriale non manca<br />
mai di fotografare o riprendere<br />
una sessione wave di kite o SUP.
David Ingiosi<br />
Ragioni per cui il kite<br />
d'inverno fa bene<br />
Freddo intenso, neve e pioggia non sono certo il contesto ideale per praticare il kitesurf,<br />
una disciplina che per sua natura richiama spiagge tropicali di sabbia bianca, sole, palme<br />
e un mare cristallino. Bisogna fare i conti tuttavia con il ciclo delle stagioni e a meno di<br />
stare sulla linea dell'Equatore, l'inverno prima o poi arriva. Che fare? Uscire in acqua o<br />
rimanere a casa? Certo le session nella stagione invernale possono essere impegnative e<br />
lo scoglio del freddo è difficilmente superabile. Molti rider vanno “in letargo” nei mesi più<br />
freddi, per concentrare le proprie uscite nel resto dell’anno o concedendosi magari una<br />
vacanza esotica in destinazioni più calde. Molti circoli e la maggior parte delle scuole di<br />
kitesurf dei Paesi freddi seguono la stessa filosofia e in inverno chiudono i battenti.<br />
Eppure basta farsi un giro nel Nord Europa o negli Stati Uniti per scoprire che anche nella<br />
fredda stagione il popolo dei kiter è piuttosto attivo. I kiter francesi, olandesi o inglesi,<br />
per esempio, costretti a lunghi e rigidi inverni, non aspettano certo la primavera o l’estate<br />
per entrare in acqua. Per non parlare dei tedeschi, degli svizzeri o degli austriaci, capaci<br />
di affrontare stoicamente i loro gelidi laghi in tutti i periodi dell’anno. I primi a fregarsene<br />
del gelo sono i pro rider che si dedicano all’attività agonistica. Se infatti la maggior parte<br />
delle competizioni si svolgono in primavera ed estate, è pur vero che la stagione agonistica<br />
inizia a marzo e gli atleti che vogliono arrivare preparati sui campi di regata non<br />
possono fare a meno di allenarsi anche nei mesi più freddi.<br />
Ma oltre agli agonisti c’è un discreto numero di appassionati che non ci sta a mettere in<br />
secco la propria tavola durante l’inverno e nonostante le basse temperature continua a<br />
veleggiare. E fanno bene. Ci sono infatti una serie di opportunità che offrono le session<br />
invernali assolutamente da non sottovalutare:<br />
Venti più forti per via delle perturbazioni<br />
Durante la stagione invernale, grazie al meteo perturbato, la statistica di vento lungo<br />
qualsiasi costa vede un impennarsi delle condizioni favorevoli al kite. Non solo, ma anche<br />
le mareggiate più attive creano un contesto assolutamente attraente per gli appassionati<br />
di wave e non solo.<br />
Le condizioni difficili aiutano a progredire<br />
Uscire con vento forte e mare "pesante" non è per tutti, ma da qualche parte bisogna anche<br />
iniziare per fare esperienza e sviluppare le abilità per sentirsi a proprio agio anche in<br />
queste condizioni.<br />
Il freddo misura la vostra passione<br />
Sfidare il freddo permette di misurare la vostra passione per questo sport tanto da non<br />
rinunciarci per tutto l'anno. Inoltre le session invernali hanno sempre qualcosa di epico e<br />
spesso possono essere quelle più belle da ricordare.
Si provano nuovi spot<br />
La stagione invernale permette di esplorare le coste solitarie e selvagge e scoprire magari<br />
nuovi spot dove esercitarsi. Alcuni spot infatti "lavorano" solo nella stagione fredda per<br />
via della ventilazione più attiva. Chi non esce in questo periodo, semplicemente non li<br />
surferà mai.<br />
Il lusso della solitudine<br />
Se si riesce a sfidare il freddo, la grande ricompensa è il lusso della solitudine. In inverno<br />
vale infatti il motto "pochi ma buoni" e soprattutto liberi di vivere gli spot nella massima<br />
libertà e sicurezza. Dimenticate le folle estive.<br />
Insomma uscire in mare d'inverno può essere bellissimo, avventuroso e gratificante, ma<br />
certo non è una passeggiata. Il rischio di ipotermia è sempre in agguato se non ci si protegge<br />
in maniera adeguata, anche per effetto del cosiddetto wind chill, ossia l’indice di<br />
raffreddamento corporeo. In pratica il vento che spira a una certa velocità, incrementa la<br />
percezione di freddo del corpo umano: se per esempio il vento soffia a 17 nodi e la temperatura<br />
esterna è di 4 gradi, il soggetto esposto a quel vento avrà una percezione della<br />
temperatura esterna (un wind chill appunto) pari ai -10 gradi. Per non parlare dell'acqua<br />
gelida.<br />
Oggi tuttavia i capi di abbigliamento tecnico per gli appassionati di kite hanno raggiunto<br />
livelli di protezione e di comfort straordinari che permettono di navigare anche in<br />
condizioni estreme: mute, cerate stagne, spray top, corpetti antivento, calzari, guanti e<br />
copricapo in neoprene isolano efficacemente dal freddo e le intemperie. Serve solo la<br />
voglia di entrare in acqua e dare sfogo a una passione più forte del freddo. Siamo rider,<br />
non pupazzi di neve...<br />
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SOMMARIO<br />
PORTFOLIO<br />
FREESTYLE<br />
KING OF THE AIR 2018<br />
18 30 36<br />
Carlos Mario e Bruna Kajiya<br />
campioni Freestyle<br />
della WKL 2017<br />
Ancora una volta in cielo<br />
c'è Re Kevin<br />
VIAGGI<br />
VIAGGI<br />
KITECAMP<br />
66<br />
Sapore indonesiano<br />
76<br />
In primavera il kite in<br />
Sardegna è uno spettacolo.<br />
82<br />
Kite Catamaran Camp in<br />
Sicilia<br />
INIZIATIVE<br />
COMUNICARE IN MARE<br />
CONTEST<br />
134<br />
One shot, il contest fotografico<br />
sul kitesurf in<br />
Salento<br />
136<br />
BbTALKIN’: IL COACHING<br />
A UN LIVELLO SUPERIORE<br />
142<br />
XR5 Big Air Challenge:<br />
ecco i vincitori!
FLORIDA TO BAHAMAS EVENTI AVVENTURE<br />
44 48 54<br />
Damien LeRoy e la crew<br />
di Epic Adventures hanno<br />
stabilito un nuovo<br />
record mondiale!<br />
La IKA lancia la SnowKite<br />
World Cup<br />
Accanto al Polo<br />
AVVENTURE<br />
SPOT SAFAGA<br />
KITE TRIP<br />
90<br />
Nomadi del vento<br />
102<br />
Portfolio ProKite Villa: metti una<br />
surf house in paradiso<br />
118<br />
Portfolio Il Brasile sconosciuto<br />
TECNICA<br />
FOCUS<br />
146<br />
Abc surfino: guida<br />
ragionata alla scelta<br />
dell'oggetto di desideri<br />
162<br />
RRD BLISS|RELIGION<br />
CANRINHA
18<br />
PORTFOLIO<br />
Alberto Rondina<br />
RIDER: ALBERTO RONDINA<br />
FOTO: TOBY BROMWICH
20 PORTFOLIO<br />
DAVID TONIJUAN<br />
RIDER: DAVID TONIJUAN<br />
FOTO: F-One Courtesy
22 PORTFOLIO<br />
ADEURI CORNIELL<br />
RIDER: ADEURI CORNIELL<br />
FOTO: SVETLANA ROMANTSOVA
24 PORTFOLIO<br />
JOSHUA EMANUEL<br />
RIDER: JOSHUA EMANUEL<br />
FOTO: Core - Courtesy
26 PORTFOLIO<br />
CARL FERREIRA<br />
RIDER: CARL FERREIRA<br />
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30<br />
FREESTYLE<br />
Carlos Mario e Bruna Kajiya campioni Freestyle della WKL 2017<br />
CARLOS MARIO<br />
E BRUNA KAJIYA<br />
CAMPIONI<br />
FREESTYLE DELLA<br />
WKL 2017<br />
I rider brasiliani Carlos Mario e Bruna Kajiya hanno dominato<br />
la stagione 2017della Elite League che ha fatto tappa a Leucate<br />
(Francia), Texel (Olanda), Akyaka (Turchia), El Gouna (Egitto) e<br />
Cumbuco (Brazile).<br />
Purtroppo le condizioni di vento non sono state delle migliori<br />
in qualche evento il che ha reso meno competitivo del solito<br />
il circuito mondiale. Nonostante tutto le gare svolte in acqua<br />
hanno comunque permesso di eleggere i nuovi campioni mondiali.<br />
"All'inizio del campionato mondiale in Francia ero piuttosto<br />
preoccupato perché mi ero infortunato un braccio ed ero pronto<br />
a gareggiare, ma non mi ero allenato molto. Nonostante ciò<br />
la mia performance in acqua mi ha sorpreso", ha raccontato<br />
Carlos Maio che ha conquistato il suo secondo titolo mondiale.<br />
"Sono molto soddisfatto della struttura degli eventi e del<br />
nuovo formato che regala molta più spettacolo agli spettatori.
32<br />
FREESTYLE<br />
Carlos Mario e Bruna Kajiya campioni Freestyle della WKL 2017
L'uso del live stream ha cambiato totalmente la percezione<br />
dell'evento in real time e sono sicuro che aiuterà molto il nostro<br />
sport", ha proseguito il campione brasiliano.<br />
Sul fronte delle ragazze Bruna Kajiya ha imposto la sua grande<br />
esperienza e si è assicurata il suo terzo titolo mondiale. La<br />
wonder woman brasiliana è più forte e molto più creativa che<br />
mai nel suo approccio al Freestyle.<br />
"Questo era il mio obiettivo e il mio sogno. Mi sembra incredibile<br />
e non ho mai creduto di arrivare così lontano. Mi sento<br />
molto fortunata a fare quello che adoro, quello per cui sento<br />
una passione enorme, a farlo bene e condividerlo con gente<br />
fantastica", ha dichiarato Bruna Kajiya al termine dell'evnto.<br />
Ma soprattutto per noi italiani c'è da sottolineare come il 2017<br />
sia stato un anno incredibile per Francesca Bagnoli dopo che è<br />
riuscita a qualificarsi per la Elite League in seguito alla tappa<br />
francese di Leucate. Diverse posizioni concluse sul podio le<br />
hanno permesso di conquistare il terzo posto assoluto in questo<br />
2017. Aspettiamo davvero di vedere ancora cose fantastiche<br />
da questa giovane rider italiana.
34<br />
FREESTYLE<br />
Carlos Mario e Bruna Kajiya campioni Freestyle della WKL 2017<br />
2017 WORLD KITEBOARDING LEAGUE | TOP 3<br />
Uomini<br />
1. Carlos Mario (BRA)<br />
2. Liam Whaley (ESP)<br />
3. Set Teixeira (BRA)<br />
Donne<br />
1. Bruna Kajiya (BRA)<br />
2. Annabel van Westerop (NED)<br />
3. Francesca Bagnoli (ITA)<br />
WKL 2017
"Quest'anno per me è stato magico. Ho sempre<br />
sognato di essere una delle rider più forti al<br />
mondo e alla fine dopo tutti gli allenamenti e i<br />
sacrifici questo sogno si è avverato. Ancora non<br />
posso credere di dividere il podio con due ragazze<br />
fantastiche e forti come Bruna e Annabel. Non<br />
mi aspettavo di raggiungere questo traguardo<br />
alla mia prima partecipazione nella Elite League<br />
ma tutto il mio lavoro è stato ripagato. Grazie a<br />
questo risultato il prossimo anno sarò di nuovo<br />
in gara nel circuito mondiale ancora più motivata<br />
aad aumentare il mio livello e fare meglio in<br />
gara" ha spiegato Francesca Bagnoli al termine<br />
dell'evento.
36<br />
KING OF THE AIR 2018<br />
Ancora una volta in cielo c'è Re Kevin<br />
ANCORA UNA VOLTA IN CIELO C
'È RE<br />
Testo e Immagini: Michelle "Sky" Hayward
38<br />
KING OF THE AIR 2018<br />
Ancora una volta in cielo c'è Re Kevin<br />
Quest'anno il Red Bull King of the Air si è svolto su due<br />
giornate, le più ventoso su una finestra di due settimane.<br />
Il Round One che si è disputato sabato 27 gennaio ha<br />
visto il già due volte vincitore del prestigioso titolo Aaron<br />
Hadlow sfoderare un Megaloop Frontroll Bor-Off nella<br />
sua prima heat che lo ha fatto andare subito al Round 4.<br />
D'altra parte però c'è stata anche l'inattesa eliminazione<br />
di Ruben Lenten.<br />
Accanto al cambiamento di spot, l'evento ha vissuto un<br />
altro importante miglioramento sul piano della sicurezza.<br />
Lo scorso anno tutti ricordano l'incidente che ha visto<br />
protagonista Lewis Crathern e che lo ha mandato in<br />
coma per due settimane; Lewis venne soccorso dai suoi<br />
compagni di heat che lo trascinarono subito in spiaggia.<br />
Quest'anno al contrario anche se non si sono verificati<br />
incidenti, la squadra di soccorso poteva contare su una<br />
flotta di jetski sempre pronti a bordo spiaggia, pronti a<br />
raggiungere un eventuale rider ferito in una manciata di<br />
secondi.<br />
La seconda parte dell'evento con la finale si sono tenute<br />
invece mercoledì 31 gennaio. I partecipanti erano pronti<br />
già all'ora di pranzo ma gli organizzatori hanno deciso di<br />
aspettare che il vento raggiungesse i 35 nodi. Nessuno<br />
poteva prevedere i risultati di gara visti i continui cambi di<br />
classifica durante le quattro ore di competizione.<br />
La prima heat tra Joshua Emanuel, Oswald Smith e Jesse<br />
Richman è stato il primo esempio di tutto questo. Oswald<br />
che lo scorso anno si era aggiudicato il “Mystic Move of<br />
the Day", ha provato a chiudere il famoso KGB Megaloop<br />
ma dopo una serie di tentativi falliti e crash non è riuscito<br />
a passare la session uscendo di gara.<br />
Jesse Richman ha vinto la sua heat grazie alla sua determinazione<br />
e la simpatia del pubblico verso di lui. Anche<br />
lui ha collezionato qualche crash ma è stato bravo<br />
a riprendersi velocemente, salutando la folla e andando<br />
sempre più alto salto dopo salto.<br />
Ad appena 16 anni Tom Bridge è stato subito eliminato<br />
dalla competizione lasciando il posto al rider locale Ross
40<br />
KING OF THE AIR 2018<br />
Ancora una volta in cielo c'è Re Kevin<br />
Dillion Player che ha mostrato tutto il suo giovane talento<br />
dei suoi 18 anni.<br />
Ross durante la heat 3 ha chiuso i suoi classici Megaloop<br />
anche sganciato che non si vede fare a tutti i rider. Ha<br />
sorpreso anche sé stesso chiudendo un fantastico triplo<br />
Frontroll Mmegaloop! Sfortunatamente ha incontrato<br />
rider di livello come Liam Whaley e Marc Jacobs e purtroppo<br />
non è andato avanti.<br />
Liam Whaley ha vinto la sua heat grazie all'esperienza<br />
del suo repertorio freestyle con salti altissimi e manovre<br />
sganciate. Lo stesso Liam ha vinto anche contro Lewis<br />
Crathern e Sam Light ed è avanzato fino al Round 5.<br />
Quest'ultimo comprendeva 3 heat con due rider ciascuna.<br />
Lewis Crathern è andato forte e si è subito guadagnato<br />
un posto in finale battendo Richman. La heat successiva<br />
vedeva confrontarsi il debuttante Liam Whaley e il<br />
favorito Aaron Hadlow. Entrambi hanno dato spettacolo<br />
e dimostrato un livello abbastanza simile. Liam ancora<br />
una volta ha sfoggiato i suoi enormi Megaloop sganciato<br />
ed Handlepasse, con alcuni degli atterraggi più eleganti<br />
visti in gara. Lo stesso Hadlow tuttavia ha chiuso il suo<br />
marchio di fabbrica, il Megaloop KGB, quindi è riuscito<br />
anche a presentare un bel Megaloop Board-Off. Il gruppo<br />
di spagnoli presenti tra il pubblico è andato in estasi<br />
quando i giudici hanno decretato la vittoria di Liam Whaley<br />
nella heat. I fan di Aaron Hadlow erano assolutamente<br />
sorpresi e sconfortati dal vedere il proprio idolo eliminato<br />
in questo modo. L'ultima semifinale ha visto protagonisti<br />
Kevin Langeree e Steven Akkersdijk. Entrambi sembravano<br />
di pari livello ma poi Kevin ha messo il turbo con i<br />
suoi Megaloop Board-Off ed è andato a vincere.<br />
La grande finale tra Liam Whaley, Lewis Crathern e Kevin<br />
Langeree took si è svolta intorno alle 19 ora locale. L'ora<br />
tarda non costituiva un problema visto che qui a Cape<br />
Town il sole tramonta alle 20. All'inizio dell'evento c'eano<br />
solo pochi spettatori sparsi qua e là, ma al momento della<br />
finale con la gente che aveva finito di lavorare la spiaggia<br />
era gremita di migliaia di persone pronte a godersi lo
spettacolo a bordo spiaggia. Addirittura i commentatori<br />
dell'evento hanno dovuto chiedere più volte agli spettatori<br />
di indietreggiare dall'acqua perché stavano invadendo<br />
il campo di regata.<br />
Non c'è stato nessun record di salto durante la gara. Con<br />
il vento che soffiava tra i 25 e i 35 nodi e le onde piccole gli<br />
atleti hanno cercato di dare il meglio. Durante le heat i rider<br />
venivano valutati in base all'altezza del salto che costituiva<br />
il 70 per cento del punteggio, ma anche le manovre<br />
estreme che rappresentavano il 30 per cento. Quindi il<br />
loro obiettivo era sicuramente andare il più alti possibili<br />
ma anche con il pieno controllo della manovra.<br />
Lewis Crathern probabilmente ha eseguito alcuni dei migliori<br />
salti della sua carriera e ha davvero impressionato<br />
giudici e pubblico, anche se durante la finale ha mostrato<br />
un po' la corda. Ha cercato di trovare le onde giuste da<br />
sfruttare come trampolini ma con il vento che diminuiva<br />
era difficile. Ha anche cambiato vela durante la heat ma<br />
non è bastato a raggiungere il livello dei suoi avversari<br />
ed è stato eliminato lasciando il campo a Kevin Langeree<br />
e Liam Whaley che hanno combattuto per gli ultimi 4<br />
minuti di gara dove sono stati registrati i tre salti più alti.<br />
Entrambi i rider hanno fatto grandi Megaloop, compresi<br />
i Board-Off e atterraggi puliti come se stessero facendo<br />
una passeggiata.<br />
Kevin Langeree ha dimostrato un controllo assoluto<br />
mentre Liam Whaley ha dimostrato una grande varietà di<br />
manovre. Si è trattato veramente di una battaglia tra i giovani<br />
e la vecchia guardia. Il giovane ancora poco conosciuto<br />
Liam Whaley, con la sua newschool di trick sganciati<br />
e il super famoso Kevin Langeree con la sua oldschool di<br />
manovre Board-Offs.<br />
Appena dopo la finale mentre il sole tramontava è stato<br />
decretato il vincitore del prestigioso trofeo. Migliaia<br />
di persone armate di macchine fotografiche con il flash<br />
si sono accalcate attorno al podio aspettando i risultati.<br />
Annunciavano le posizioni di classifica mentre i rider si<br />
avvicinavano dalla spiaggia.
42<br />
KING OF THE AIR 2018<br />
Ancora una volta in cielo c'è Re Kevin
Sapevamo già che Lewis Crathern era al terzo posto, ma<br />
gli occhi di tutti erano puntati sul primo e il secondo. A<br />
un certo punto quando gli atleti erano quasi arrivati sul<br />
podio è stato annunciato che Liam Whaley era secondo<br />
e che il nuovo King of the Air era Kevin Langeree! Ognuno<br />
degli atleti ha preso posto sul podio per ritirare il premio.<br />
Poi c'è stato un colpo di scena in quanto gli stessi atleti<br />
sono stati chiamati ad abbandonare il podio su cui è salito<br />
Aaron Hadlow. All'atleta britannico è stato assegnato<br />
infatti il “Mystic Move of the Day” con un assegno di<br />
1.000 dollari per buona pace dei suoi fan. Dopodiché i<br />
vincitori dell'evento sono tornati sul podio per i festeggiamenti.<br />
Kevin prima di salire sul palco e ricevere la famosa<br />
maschera africana è andato a baciare la sua ragazza che<br />
aspetta un bambino che sicuramente un giorno sarà orgoglioso<br />
del suo papà.<br />
La serata è terminata con i tre atleti, Lewis, Liam e Kevin,<br />
che si sono spruzzati champagne e gli spettatori che li<br />
rincorrevano per assicurarsi la loro foto prima di raggiungere<br />
il posto per la festa di celebrazione.
44<br />
DALLA FLORIDA ALLE BAHAMAS<br />
Damien LeRoy e la crew di Epic Adventures hanno stabilito un nuovo record mondiale!<br />
DAMIEN LEROY E LA CREW DI EPIC<br />
ADVENTURES HANNO STABILITO<br />
UN NUOVO RECORD MONDIALE!<br />
Foto: David Daniels & Antonio Marques
Lo scorso 16 dicembre è stata fatta la storia<br />
grazie ai tre rider Nick Ziegler, Rich Gardner<br />
e Damien LeRoy che sono stati i primi ad attraversare<br />
in kite l'oceano Atlantico da Pompano<br />
Beach in Florida fino all'isola di Bimini,<br />
nell'arcipelago delle Bahamas a bordo di hydrofoil.<br />
Si trattava di una grande avventura e<br />
di una sfida mai tentata prima a bordo di hydrofoil!<br />
Le condizioni meteorologiche quel giorno erano<br />
piuttosto incerte, ma il team era pronto<br />
all'azione. Un piccolo fronte freddo stava arrivando<br />
ma la domanda era: "Quando esattamente<br />
sarebbe arrivato?".<br />
Il servizio meteorologico della Florida prevedeva<br />
venti dai 10 ai 15 nodi e una swell di uno o<br />
massimo 2 piedi e alle ore 12.24 Nick è entrato<br />
in acqua accompagnato da una leggera brezza.<br />
Navigare era difficile in condizioni simili<br />
ma non impossibile finché il kite rimaneva in<br />
cielo e così la sfida è iniziata con Nick, Rich<br />
e Damo tutti con un kite di 15 metri quadrati<br />
Cabrinha Contra e le tavole dotate di hydrofoil.<br />
Tutti si chiedevano se ce l'avrebbero fatta a<br />
percorrere le 63 miglia dalla Florida alle Bahamas<br />
e a resistere per più di 4 ore e portare<br />
a termine la sfida. E in effetti durante<br />
la traversata hanno dovuto fare i conti con i<br />
crampi, i rinforzi di vento e le calme piatte, i<br />
contenitori alla deriva, le alghe nonché al mistero<br />
di quali animali nascondessero quelle acque<br />
mentre loro passavano.<br />
Dopo una dura traversata, i tre avventurieri finalmente<br />
hanno toccato terra alle ore 4.41 del<br />
pomeriggio nella suggestiva spiaggia di Bimini<br />
Sands Resort. Sono riusciti a percorrere<br />
le 63 miglia di distanza in 4 ore e 17 minuti<br />
senza mai fermarsi!
46<br />
DALLA FLORIDA ALLE BAHAMAS<br />
Damien LeRoy e la crew di Epic Adventures hanno stabilito un nuovo record mondiale!<br />
RICH GARDNER<br />
ETÀ: 56 ANNI<br />
"Sto diventando troppo vecchio per battere record! Ho cominciato<br />
ad avere i crampi non appena ho mandato in potenza il<br />
kite!".<br />
NICK ZIEGLER<br />
ETÀ: 30 ANNI<br />
"Ho solo voluto provare che se hai un obiettivo in mente e lo accompagni<br />
da con orgoglio, determinazione e duro lavoro puoi<br />
ottenere qualsiasi cosa".<br />
DAMIEN LEROY<br />
ETÀ: 36 ANNI<br />
"Il tempo è prezioso, vivi ora come se non ci fosse un domani!<br />
Credi in te stesso e tutto diventa possibile"
I DATI DELL'IMPRESA:<br />
Sabato 16 dicembre 2017<br />
Partenza: NE 16th street / Pompano Beach, Florida<br />
Arrivo: Bimini Sands Resort Marina / Bimini, Bahamas<br />
Tempo totale: 4 ore e 17 minuti<br />
Migla totali: 63.4<br />
RIDERS<br />
Nick Ziegler<br />
Rich Gardner<br />
Damien LeRoy<br />
TEAM<br />
Grace Gonzalez: Produzione Video<br />
Antonio Marques: Marketing, Drone<br />
David Daniels: Fotografo<br />
Chelsea Mercedes: Coordinatore logistico<br />
Keith Willard: Capitano<br />
Mike Meskauskas: Trasporti/GPS<br />
Potete trovare informazioni su Epic Adventures all'indirizzo internet<br />
www.epicadventuresfl.com o su http://damienleroy.com
48<br />
EVENTI<br />
La IKA lancia la SnowKite World Cup<br />
LA IKA LANCIA<br />
SNOWKITE WORLD CUP<br />
L'INTERNATIONAL KITEBOARDING ASSOCIATION (IKA) HA<br />
ANNUNCIATO IL LANCIO DELLA PRIMA EDIZIONE DELLA<br />
SNOWKITE WORLD CUP 2018.
50<br />
EVENTI<br />
La IKA lancia la SnowKite World Cup<br />
Le nuove gare dedicate allo snow kiteboarding rappresenteranno<br />
tre eventi ospitati rispettivamente<br />
a Reschensee e Roccaraso, in Italia, a a Erciyes, in<br />
Turchia. La IKA attualmente sta lavorando in collaborazione<br />
con la WISSA (World Ice and Snow Sailing<br />
Association) per organizzare e svolgere al meglio il<br />
circuito di competizioni.<br />
La SnowKite World Cup includerà tre discipline:<br />
Course Racing, Long Distance/Cross-Country e<br />
Formula GPS. La Course Racing comprenderà una<br />
formula di gara bolina/lasco tipica delle regate di<br />
vela. La Long Distance/Cross-Country è invece una<br />
maratona di sowkiting che si svolge tra le valli e le<br />
montagne.<br />
La Formula GPS infine è una gara freeride nella quale<br />
i partecipanti guadagnano punti in base all'utilizzo<br />
del campo di gara, la distanza coperta, l'altitudine<br />
superata e altre variabili.
La IKA ha anche in programma di organizzare esibizioni<br />
di Freestyle sempre che le condizioni meteorologiche<br />
lo permettano. La SnowKite World Cup ha<br />
preso il via lo scorso 26 gennaio in Italia.
52<br />
EVENTI<br />
La IKA lancia la SnowKite World Cup<br />
2018 SNOWKITE WORLD CUP | PROGRAMMA<br />
- Reschensee, Lago Di Resia, Italy<br />
Course Racing, Long Distance | 26-28 Gennaio<br />
- Alto Sangro, Abruzzo, Italy<br />
Cross Country, Formula GPS | 14-18 Febbraio<br />
- Erciyes/Kayseri, Turkey<br />
Course Racing, Long Distance, Formula GPS | 22-25 Marzo.
54<br />
AVVENTURE<br />
Accanto al Polo<br />
ACCANTO<br />
AL POLO<br />
Nel lontano Nord del nostro pianeta, nel profondo<br />
del Circolo Polare Artico, si trova l'arcipelago delle<br />
Svalbard. Le isole sono situate a una latitudine così<br />
estrema che il sole non tramonta mai per gran parte<br />
dell'anno, così quando le stelle si sono finalmente<br />
allineate e anni di preparazione sono giunti a<br />
compimento, Kari Schibevaag e quattro suoi amici<br />
hanno raggiunto queste isole per dare vita alla<br />
Svalbard Snowkite Expedition - Green Wind.<br />
TESTO: KARI SCHIBEVAAG | FOTO: KARI SCHIBEVAAG E FRANCISCO MATTOS
Le Svalbard tecnicamente fanno parte<br />
della Norvegia, ma si trovano a centinaia di miglia<br />
di distanza a Nord dal continente e sono geograficamente<br />
più vicine al Polo Nord che alla<br />
capitale della Norvegia, Oslo.<br />
Laggiù si trova un clima artico, paesaggi ghiacciati<br />
mozzafiato, animali pericolosi e repentini<br />
cambi del tempo. Quando i turisti pensano alla<br />
Norvegia spesso se la immaginano come una<br />
terra coperta dalla neve con orsi e renne che attraversano<br />
le strade. Ecco, nelle Svalbard la realtà<br />
è proprio così.<br />
Per diversi anni io e i miei amici ci siamo chiesti<br />
se le Svalbard potessero essere attraversate<br />
utilizzando la forza del vento. Nell'aprile del 2017<br />
finalmente abbiamo risolto la questione. Questo<br />
è stato il risultato di due anni e mezzo di preparazione<br />
per un viaggio che non era un semplice<br />
kite trip ma qualcosa di molto più complesso che<br />
andava accuratamente pianificato. Io e il mio<br />
amico Tom abbiamo discusso a lungo di questo<br />
sogno, poi Lars, Jørgen e Cecilie hanno condiviso<br />
la nostra visione e noi cinque siamo diventati<br />
il Green Wind Expedition Team!<br />
La nostra crew è piuttosto variegata ma ognuno<br />
di noi è pronto alla sfida. Tom è uno snow kiter<br />
esperto e uno specialista della medicina dello<br />
sport così come un istruttore come me negli<br />
Arctic Kite Camps; io stessa ho fatto kite diverse<br />
volte nel Circolo Polare Artico. Lars ha già attraversato<br />
la Groenlandia e lavora in un centro di<br />
ricerca e soccorso nel Nord della Norvegia.
56<br />
AVVENTURE<br />
Accanto al Polo<br />
Cecilie aveva praticato kite solo da tre anni quando<br />
la spedizione è iniziata ma anche lei aveva<br />
attraversato la Groenlandia e infine Jørgen è un<br />
istruttore esperto con oltre dieci anni di attività.<br />
Nelle Svalbard c'è un rischio reale di incontrare<br />
un vero predatore, ossia l'orso polare quindi bisogna<br />
saper maneggiare una pistola quando si<br />
viaggia nelle isole. Gli orsi polari si muovono andando<br />
a caccia di cibo e bisogna saperli evitare.<br />
Occorre avere anche un permesso speciale per<br />
visitare l'area che volevamo attraversare in kite e<br />
queste pratiche richiedono un bel po' di tempo.<br />
Guardando alle statistiche di vento delle stagioni<br />
passate, sembra che i venti prevalenti siano quelli<br />
orientali e sudorientali, quindi il nostro obiettivo<br />
era di spostarci da Sud a Nord.<br />
Abbiamo dovuto far pratica di ogni cosa: dal fare<br />
kite trainando una pesante slitta, a come tirarsi<br />
fuori da un crepaccio, come sparare e come<br />
preparare un campo in mezzo alla tempesta di<br />
neve. Bisogna sapere come sopravvivere a temperature<br />
che arrivano ai -35 gradi e avremmo<br />
dovuto essere bene equipaggiati con attrezzature<br />
e cibo per resistere almeno 20 giorni in<br />
questo ambiente ostile.<br />
Devo ammettere che al di là di tutto quello che<br />
davvero mi impensieriva mentre preparavo<br />
questo viaggio alle Svalbard erano gli orsi . Ci<br />
sono anche altri animali di qualunque tipo che<br />
possono apparire a ogni ora del giorno e della<br />
notte. Avremmo gestito dei turni di guardia armati<br />
durante la notte per i nostri campi.<br />
L'organizzazione Hurtigruten Svalbard avrebbe<br />
lasciato noi e le nostre slitte da 90 kg ciascuna
nel Sud dello Spitsbergen, dove sarebbe cominciato<br />
il nostro viaggio. Dopo anni di preparazione<br />
una volta che le motoslitte ci hanno lasciato<br />
laggiù la realtà ci è piombata addosso. Eravamo<br />
soli sui ghiacci. A questo punto ho cominciato a<br />
rivolgermi una domanda che è diventata un tormentone<br />
per tutto il viaggio: "Perché sto facendo<br />
questo a me stessa?".<br />
Il primo giorno e la prima notte sono stati i più<br />
lunghi di tutta la spedizione. Immaginate una<br />
traversata attraverso una landa di neve simile a<br />
un paesaggio lunare popolata da circa 2.000 specie<br />
di predatori affamati e selvaggi e potete avere<br />
un'idea di come mi sentivo. Cosa avremmo fatto<br />
se ne avessimo incontrato uno?<br />
Abbiamo iniziato con poco vento ma con un<br />
tempo fantastico e un cielo blu. Questo ci ha<br />
dato l'opportunità di testare i nostri materiali, abbiamo<br />
camminato con i nostri sci ai piedi trascinando<br />
le slitte e definendo la nostra routine.<br />
I nostri progressi giornalieri sarebbero stati<br />
condizionati dalle condizioni meteo, dalle valanghe,<br />
dagli orsi e abbiamo programmato di<br />
allestire i campi nei punti del ghiacciaio dove<br />
gli orsi avrebbero avuto poche chance di farsi<br />
vedere. Negli ultimi anni gli orsi polari hanno<br />
modificato le loro routine di spostamenti in<br />
cerca di maggior cibo a causa del restringimento<br />
della calotta polare il che li rende particolamente<br />
pericolosi. Le Svalbard sono uno dei luoghi in<br />
cui si può percepire con immediatezza questo<br />
particolare effetto del cambiamento climatico.<br />
Durante il secondo giorno è arrivato un vento<br />
leggero che ci ha permesso di utilizzare il kite per
58<br />
AVVENTURE<br />
Accanto al Polo
un paio d'ore e questo ci ha tirato su il morale.<br />
Trascinare le nostre slitte stava diventando una<br />
vera tortura e ho cominciato a chiedermi come<br />
avremmo fatto se non avessimo avuto vento<br />
sufficiente per completare la nostra spedizione<br />
a piedi. Prima di discendere il ghiacciaio fino<br />
al mare abbiamo contato almeno 30 foche sul<br />
ghiaccio, segno evidente che eravamo entrati<br />
nel territorio di caccia dell'orso, quindi ci siamo<br />
dati l'obiettivo di tenere duro continuando<br />
la traversata fino a Svea, un villaggio di minatori<br />
abbandonato dove finalmente avremmo potuto<br />
dormire in sicurezza. Tutto procedeva bene<br />
finché il vento ci spingeva attraverso il ghiaccio.<br />
A metà strada verso Svea abbiamo visto alcune<br />
lastre di ghiaccio più grige, un segno che in quel<br />
punto il ghiaccio era più sottile e così prima di<br />
realizzare cosa stava accadendo Cecilie è caduta<br />
nell'acqua gelata con la sua slitta ancora attaccata.<br />
Ora eravamo veramente in una situazione di<br />
emergenza.<br />
Cecilie è rmasta calma (per quanto poteva) mentre<br />
il team entrava in azione con Jørgen e Lars<br />
che cercavano di tirarla fuori dall'acqua gelida.<br />
Ci eravamo già esercitati per far fronte a una situazione<br />
del genere ma le linee del kite di Cecilie<br />
si erano già congelate e non potevamo utilizzarle<br />
per recuperarla; al loro posto abbiamo usato<br />
le nostre corde da alpinismo. Una volta che<br />
Cecilie è stata estratta fuori dall'acqua, era congelata<br />
quindi abbiamo dovuto rivestirla con abiti<br />
asciutti prima di avvolgerla nel sacco a pelo nel<br />
campo di emergenza che avevamo allestito nel<br />
frattempo. Tom aveva già riscaldato dell'acqua e<br />
abbiamo ristorato il corpo di Cecilie con bottiglie<br />
di liquido caldo mentre facevamo il punto della<br />
situazione. Eravamo ancora nel mezzo del ghiaccio<br />
dove l'orso andava a cacciare. Non potevamo<br />
muoverci e la situazione stava peggiorando a<br />
causa di una tempesta in arrivo. Non c'era tempo<br />
per mettere il campo in sicurezza così abbiamo<br />
dovuto affrontare il freddo per tutta la notte mezzi<br />
bagnati. Non sono mai stata tanto spaventata<br />
come durante le mie due ore di guardia all'orso<br />
quella notte. La visibilità era ridotta a un metro<br />
e sentivo il rischio reale di trovarmi da un momento<br />
all'altro di fronte a quel predatore. Alle 6 di<br />
mattina la tempesta si era affievolita e la visibilità<br />
era tornata normale dandoci un po' di sollievo.<br />
Il vento ancora soffiava, così siamo stati in grado<br />
di farci spingere dai kite mentre io trascinavo<br />
Cecilie e Jørgen e Tom trainavano due slitte a<br />
testa. Era durissima, ma dovevamo raggiungere<br />
Svea a qualsiasi costo.<br />
Guardando indietro, il giorno in cui Cecilie era<br />
caduta nel ghiaccio ci aveva messo a dura prova<br />
e il fatto di dover raggiungere in fretta Svea<br />
ci aveva reso molto più scrupolosi nel muoverci<br />
tra i ghiacci. I contrasti rendono speciale e difficile<br />
un viaggio e dopo quella situazione di crisi i
60<br />
AVVENTURE<br />
Accanto al Polo<br />
giorni successivi ci sono sembrati un paradiso a<br />
confronto. Tutto quello che avevamo sognato è<br />
comparso all'improvviso: un bel sole splendente,<br />
un cielo blu e venti stabili.<br />
Ora rimaneva un solo problema: il vento continuava<br />
a soffiare da una direzione competamente<br />
sbagliata e ce l'avevamo dritto in faccia. Dovevamo<br />
attraversare il ghiaccio bolinando e scavallando<br />
colline, coprendo un sacco di terreno ma<br />
non nella direzione desiderata. Era dura ma siamo<br />
riusciti a raggiungere il nostro secondo campo<br />
che abbiamo allestito in un bellissimo spot<br />
lasciando fuori i kite dalle tende e mangiando<br />
con il morale un po' più alto. I nostri problemi<br />
erano di colpo terminati ed ero sorpresa di quanto<br />
l'umore può cambiare quando le circostanze<br />
attorno a te migliorano. Eravamo di nuovo dei<br />
campeggiatori felici!<br />
In ogni modo il giorno successivo il vento si era<br />
fermato e abbiamo dovuto superare una montagna<br />
a piedi per vedere se avremmo trovato<br />
vento dall'altra parte. Doverci portare dietro delle<br />
pesanti slitte era un prezzo davvero salato in<br />
quei momenti. Il vento non tornava, così dopo<br />
giorni di cammino abbiamo allestito il campo sul<br />
ghiaccio lungo la costa orientale di Svalbard per<br />
quella che sarebbe stata la notte più fredda della<br />
spedizione con temperature fino a -35 sotto zero.<br />
Svegliarsi dopo appena due ore di sonno per<br />
svolgere il turno di guardia contro gli orsi era<br />
una tortura ma assolutamente necessario e anche<br />
se si faceva tutto con la massima calma era<br />
quasi impossibile sentirsi a proprio agio in quelle<br />
temperature così crudeli. E se già i problemi non<br />
erano abbastanza, fu proprio allora che avvenne<br />
il secondo incidente quando uno dei due bruciatori<br />
diede fuoco alla tenda. La parte anteriore<br />
della tenda è praticamente esplosa e Lars è rius-
cito a buttare fuori il bruciatore mentre Cecilie<br />
che per fortuna era seduta lontano si riparava sul<br />
retro della tenda.<br />
Fortunatamente nessuno di noi si è fatto male,<br />
ma i nostri nervi erano tesi così non appena si<br />
è alzato un po' di vento abbiamo deciso di fare<br />
i bagagli e metterci in marcia. Faceva freddo e<br />
nevicava ma dovevamo approfittare del vento<br />
con i nostri piccoli kite facendo affidamento<br />
solo sui nostri gps per via della scarsa visibilità,<br />
ma eravamo determinati a proseguire e coprire<br />
la massima distanza possibile.<br />
Fu allora che le Svalbard si manifestarono in<br />
tutta la loro mutevolezza, il vento smise di soffiare,<br />
tornò il sole e le nostre speranze di sbrigarci<br />
svanirono in un attimo. Dovevamo tornare a<br />
camminare. A quel punto eravamo ai piedi del<br />
ghiacciao di Lomonosov che avremmo dovuto<br />
scalare per raggiungere il ghiacciaio di Åsgaards.<br />
Prendevamo le previsioni meteorologiche ogni<br />
giorno grazie ai nostri telefoni satellitari e gli esperti<br />
dicevano che il vento di lì a poco sarebbe<br />
tornato, ma sempre dritto in faccia a noi. Stavamo<br />
realizzando che andare verso Nord con il kite<br />
si stava rivelando molto difficile in quanto il vento<br />
ci spingeva in tutt'altra direzione e avevamo<br />
bisogno di cambiare i nostri obiettivi.<br />
Eravamo venuti alle Svalbard per attraversarle<br />
con i kite e non camminando e quindi decidemmo<br />
che invece di continuare ad andare controvento<br />
che diminuiva inutilmente le nostre<br />
provviste di gas e di cibo, avremmo cancellato<br />
l'appuntamento per farci venire a prendere al<br />
Nord della penisola e avremmo sfruttato il vento<br />
che avevamo. Avremmo fatto un downwind<br />
per la prima volta in due settimane tornando a<br />
Longyearbyen, così l'atmosfera di frustrazione<br />
tra il team svanì.
62<br />
AVVENTURE<br />
Accanto al Polo<br />
Guardando indietro a questa avventura con il<br />
senno di poi con tutte le sue difficoltà ancora<br />
ci fa sorridere. Abbiamo avuto ricordi di paesaggi<br />
mozzafiato e nonostante il vento non ci<br />
abbia aiutato è stata un'esperienza che non dimenticheremo<br />
mai. L'impressione più evidente<br />
è quanto ci siamo sentiti vulnerabili nell'ambiente<br />
circostante ma anche di quanto delicato sia<br />
quell'ambiente stesso.<br />
Il ghiaccio sottile che abbiamo incontrato non<br />
potrà che peggiorare come la temperatura del<br />
pianeta continuerà a salire e lo stesso rischio di<br />
incontrare orsi polari affamati è un segnale che<br />
l'habitat di questi predatori si sta riducendo a vista<br />
d'occhio. Sarebbe un vero peccato che le prossime<br />
generazioni non possano vivere le Svalbard<br />
come abbiamo potuto farlo noi e forse da questa<br />
spedizione abbiamo capito che per preservare<br />
territori come questo l'azione deve partire da ognuno<br />
di noi.<br />
Nonostante sia stata un'esperienza dura, vogliamo<br />
assolutamente ripeterla. Proveremo a raggiungere<br />
il Nord il prossimo anno e godere al<br />
massimo di questi territori selvaggi. Dopotutto<br />
non è detto che sopravvivano ancora per molto.<br />
Porteremo anche altri kiter con noi per dargli la
possibilità di vivere ciò che noi abbiamo vissuto.<br />
Questo è un luogo che vale assolutamente la<br />
pena vedere. Raggiungerlo e farci kite è molto<br />
difficile ma è qualcosa che non dimenticherete<br />
mai.
64<br />
AVVENTURE<br />
Accanto al Polo
GLI EFFETTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO<br />
Il cambiamento climatico ha avuto un impatto<br />
devastante nella regione Sud delle Svalbard.<br />
C'è ora un'area di ampiezza non facilmente<br />
calcolabile con ghiacciai itineranti,<br />
crepacci e una topografia che offre davvero<br />
pochi spot sicuri per fare kite. Le temperature<br />
più alte del pianeta stanno riducendo la<br />
superficie dei ghiacci, quindi l'acqua si scalda<br />
prima e le temperature incrementeranno<br />
ancora. Quanto prima la parte meridionale<br />
delle Svalbard diventerà un'isola a sé stante<br />
e i periodi ridotti di ghiaccio costituiranno<br />
una sfida per la popolazione degli orsi polari.<br />
Loro si affidano alle foche che stanno vicino<br />
alla costa dove l'acqua è bassa sotto al ghiaccio.<br />
Poco ghiaccio sulle isole significa vita<br />
dura per l'orso polare e nonostante alcuni<br />
esemplari migreranno verso Nord seguendo<br />
i ghiacci più estesi, le nuove condizioni<br />
gli renderanno molto più difficile la sopravvivenza<br />
con la conseguenza che il rischio di<br />
vederli avvicinarsi nelle città in cerca di cibo<br />
sarà sempre maggiore.
66<br />
VIAGGI<br />
Sapore indonesiano<br />
V I A G G I // Matt Elasser<br />
SAPORE<br />
INDONESIANO<br />
Il peggior posto al mondo dove fare kite deve essere<br />
l'Indonesia. Come molti di voi, ho visto le foto da copertina<br />
e i video e sono stato risucchiato laggiù per la<br />
prima volta 5 anni fa. Era il mio primo viaggio da pro<br />
rider completamente autofinanziato con la speranza di<br />
fare un po' di soldi al mio rientro con le foto e i video girati<br />
tra le epiche onde indonesiane. Avevo immaginato<br />
di volare in quel territorio, fare surf e kite ogni giorno<br />
lontano dalla folla e riempire i miei hard disk con alcune<br />
delle migliori foto della mia vita. Ho prenotato un volo<br />
per me e Brendan Kerr e incrociato le dita che in quelle<br />
5 settimane che ci attendevano ci fosse tempo a sufficienza<br />
per scoprire gli spot, aspettare le condizioni giuste<br />
e raggiungere la perfezione. L'indonesia è molto<br />
mutevole riguardo agli spot e questa è la ragione che mi<br />
ha spinto a tornarci.<br />
Il primo viaggio in Indonesia sarebbe stato uno dei più<br />
eccitanti, ma anche una prova di forza per il mio sistema<br />
nervoso. Nel frattempo spendevo un po' di tempo<br />
tra le onde hawaiane e nelle sessioni invernali lungo la<br />
costa ovest degli Stati Uniti. L'indonesia però sembrava<br />
una bestia diversa. Avevo sentito storie di gente che<br />
aveva rotto fino a 20 leash in un solo viaggio, lunghe<br />
pagaiate e l'esigenza di avere una tavola gun di 7 piedi<br />
per surfare quando montava la marea. Quando invece<br />
sono arrivato lì per la prima volta devo ammettere di<br />
essermi sentito a casa. Le onde non erano poi così diverse<br />
da quelle degli spot dove ero già stato, se non che<br />
erano perfette ogni giorno. La cultura locale invece è<br />
stata piuttosto scioccante.<br />
Quando sono arrivato a Bali la prima volta mi sembrava<br />
di essere in uno zoo di gente, taxi e motorini. Era molto<br />
lontano dal paradiso semideserto che mi ero immaginato.<br />
Il traffico in quelle zone è il più intenso che io abbia<br />
mai visto. Io e Brendan ci siamo dovuti adattare presto<br />
a quel ritmo di vita e abbiamo cominciato a seguirlo con<br />
la mentalità di chi guida un mezzo come se lo avesse<br />
appena rubato e non ha paura di usare il clacson. Dopo
68<br />
VIAGGI<br />
Sapore indonesiano
una serie di telefonate a bordo di scooters e parecchie<br />
notti a bere Bintangs a Bali, abbiamo capito che la stagione<br />
del vento era quasi finita e quindi c'era da vedere<br />
se ci fosse stata qualche opportunità di trovare qualche<br />
isola indonesiana che poteva offrirci ancora giorni ventosi.<br />
Ho raccolto un po' di informazioni su dove andare<br />
dai surfisti viaggiatori che avevano frequentato le isole<br />
sperando dicessero la parola "ventoso". Una o almeno<br />
un paio di isole potevano essere quello che cercavamo.<br />
Quando io e Brendan siamo arrivati alla prima destinazione<br />
abbiamo realizzato che non eravamo i soli a cercare<br />
vento a più di 40 ore di viaggio da casa. Una coppia australiana<br />
ci ha subito informati che probabilmente eravamo<br />
un po' in anticipo sulla stagione di vento migliore<br />
dell'isola. Non ci preoccupammo visto che avevamo un<br />
mese intero da spendere in Indonesia prima di tornare<br />
in California per il college. Abbiamo ingannato l'attesa<br />
del vento facendo surf, bevendo, giocando a ping pong<br />
e rovinando matrimoni locali. Non c'era molto altro da<br />
fare nella giungla indonesiana. Come le settimane passavano<br />
senza che il vento apparisse, cominciavo a preoccuparmi<br />
che non avremmo mai trovato quello per cui<br />
eravamo partiti.<br />
Poi un giorno, quando le mie speranze erano ormai<br />
perse, il migliore giorno di kite della mia vita mi è arrivato<br />
dritto di fronte. Un australiano chiamato<br />
Rob Kidnie ci ha aiutato a decifrare il tipo di onde che<br />
stavamo surfando. Non avevo mai surfato onde di qulla<br />
misura prima d'allora e soprattutto mai onde sinistre.<br />
Due novità che hanno cambiato quel giorno. Io e<br />
Rob abbiamo passato il resto della giornata surfando.<br />
Era semplicemente impensabile quanto fantastico era<br />
e ho speso anche una o due lacrime di gioia quando in<br />
un paio di session sono riuscito a cambiare onda. Potrei<br />
considerare quelle onde come qualcosa che ti cambia la<br />
vita visto che ho speso gli ultimi 5 anni a cercare onde<br />
di simile qualità.
70<br />
VIAGGI<br />
Sapore indonesiano<br />
Alla fine di quel viaggio proprio il giorno prima di<br />
tornare in California sono arrivati il rinomato fotografo<br />
e il pro rider hawaiano Reo Stevens. Dopo una cena<br />
veloce con loro era chiaro come quei due conoscevano<br />
l'Indonesia come mai nessun altro avevo mai incontrato<br />
prima. Mi ero ripromesso che la prossima volta che sarei<br />
tornato in Indonesia avrei voluto cogliere l'opportunità<br />
di imparare quanto più possibile da Reo e Jason. Dopo<br />
appena 11 mesi ho ricevuto un messaggio da Reo che
sarebbe tornato in Indonesia per il suo decimo viaggio<br />
per girare con Jason Wolcott e Moona White (tre volte<br />
campionessa del mondo). Mi sono subito invitato alla<br />
"festa" cercando di raccogliere soldi dallo sponsor per<br />
pagare Jason. Il viaggio che avrebbe cambiato il mio<br />
modo di essere sarebbe stato possibile anche in kite.<br />
Ne è venuto fuori che non avevo nemmeno intaccato la<br />
superficie del kite indonesiano nel mio primo viaggio.<br />
Reo e Keahi conoscevano tutti gli spot e le condizioni<br />
migliori. Non avevo che da seguirli e cercare di migliorare<br />
la mia tecnica in condizioni a me poco familiari.<br />
Mentre Reo e Keahi erano motivati a stare in acqua più<br />
di cinque ore al giorno, la presenza di Jason Wolcott<br />
ci forzava a stare in acqua per tutto il giorno. Jason ci<br />
diceva semplicemente di entrare in acqua e a qualsiasi<br />
nostra domanda la risposta era sempre la stessa: "il<br />
kite non è il mio lavoro, uscite là fuori!". La consistenza<br />
delle condizioni non era molto migliore del mio viaggio<br />
precedente ma facevo kite tre volte di più con questa<br />
squadra. Se il vento non era sufficiente per surfare<br />
facevamo body drag per risalire il vento, se le onde erano<br />
troppo piccole per tubare facevamo foto di manovre<br />
aeree su qulle del reef. Provavamo sempre qualcosa a<br />
prescindere dalle condizioni. In quel viaggio ho confermato<br />
che il segreto per fare kite in Indonesia è che lo fai<br />
in condizioni eccellenti solo per un paio di ore in tutto<br />
il viaggio, quindi è meglio farsi trovare in acqua quando<br />
quelle condizioni arrivano.
72<br />
VIAGGI<br />
Sapore indonesiano
"Non sono ancora<br />
sicuro se ci vuole<br />
più coraggio a<br />
surfare onde simili<br />
o a girare video tra<br />
di esse"
74<br />
VIAGGI<br />
Sapore indonesiano<br />
Come è accaduto negli ultimi 3 o 4 anni, anche quest'anno<br />
c'è stata solo una piccola finestra meteo che ha regalato<br />
la magia indonesiana, o almeno quel tipo di<br />
condizioni che ti fanno viaggiare in tutto il mondo anno<br />
dopo anno: i tubi. Questo non vuol dire che non ci siamo<br />
divertiti a compiere cambi di direzione e manovre aeree,<br />
ma è facile avere aspettative molto alte quando sai<br />
che può accadere. In questa particolare session il sole<br />
stava quasi per tramontare quando abbiamo lanciato il<br />
nostro 13 metri Drifter sul reef. Se avessi potuto scommettere<br />
sul quel momento avrei puntato tutti i soldi sul<br />
fatto che di lì a poco il vento sarebbe finito e saremmo<br />
dovuti tornare a nuoto in spiaggia con il buio. E invece<br />
il vento è aumentato, la marea era perfetta, Jason<br />
stava girando e il gioco era in azione. Per quasi un'ora<br />
tubi perfetti uno dopo l'altro si sono susseguiti sul reef<br />
con Jason che ci nuotava dentro mentre noi surfavamo<br />
proprio sopra di lui. Non sono ancora sicuro se ci vuole<br />
più coraggio a surfare onde simili o a girare video tra di<br />
esse, ma non ammetterò mai di fronte a lui che l'uomo
con le palle più grosse lì in mezzo era quello che girava.<br />
In ogni caso è stato bello per noi con le "palle" vedere la<br />
tre volte campionessa del mondo Moona Whyte sfruttare<br />
finalmente una session da sogno dopo due viaggi<br />
a vuoto in territorio indonesiano. Con un po' di istruzioni<br />
del suo fidanzato Keahi è riuscita a prendere delle<br />
belle bombe! Moona non dirà mai di aver preso dei tubi<br />
magnifici ma l'ho vista io stesso surfare onde più profonde<br />
di quanto fanno certi ragazzi in spiaggia che vanno<br />
in cerca di tubi. La solita Bintangs post session e un<br />
bel respiro di aria fresca dopo avere avuto una giornata<br />
davvero epica. Jason più tardi mi ha detto di essere sorpreso<br />
di sapere che torniamo ogni anno in Indonesia ,<br />
ma queste session di lunghe ore rappresentano spesso<br />
il momento di kitesurf migliore che riusciamo a vivere<br />
durante l'anno. Ogni anno siamo tentati di lanciare i<br />
dadi di nuovo e ogni anno con un po' di pazienza sembriamo<br />
conquistare qualcosa che ci fa tornare lì per averne<br />
ancora.
76<br />
VIAGGI<br />
In primavera il kite in Sardegna è uno spettacolo.<br />
Nelle settimane che vanno dal 25 Aprile al 2<br />
Maggio e dal 2 al 9 Maggio lo staff di <strong>Kitesoul</strong><br />
e la scuola Kitesurf Sardegna organizzano<br />
la seconda edizione del Sardinia Kite Camp,<br />
un'esperienza nel Sud Ovest della Sardegna<br />
con alloggio in hotel e trasferimenti in spot<br />
leggendari come Chia, Porto Botte, Is Solinas,<br />
Porto Pino, Funtanamare e più su fino alla zona<br />
di Cabras nell'oristanese.
In primavera il kite in Sardegna<br />
KITESOUL VI ASPETTA AL SARDINIA KITE CAMP 2018!
78<br />
VIAGGI<br />
In primavera il kite in Sardegna è uno spettacolo.<br />
Un'occasione da non perdere<br />
per tutti i kiter che in primavera<br />
vogliono esplorare i migliori spot<br />
della Sardegna e vivere un'esperienza<br />
di viaggio originale e ricca<br />
di emozioni. Lo staff di <strong>Kitesoul</strong><br />
in collaborazione con la scuola<br />
"Kitesurf Sardegna" di Alessandro<br />
Ferro organizza, nelle settimane<br />
che vanno dal 25 Aprile<br />
al 2 maggio e dal 2 al 9 Maggio,<br />
la seconda edizione del Sardinia<br />
Kite Camp, un viaggio ideato<br />
e organizzato a misura di quei<br />
rider che cercano una vacanza<br />
rigenerante all'insegna del kitesurf,<br />
della natura e della libertà.<br />
Il Sardinia Kite Camp si svolge<br />
nello splendido Sud Ovest della<br />
Sardegna che in questo periodo<br />
dell'anno offre a dir poco<br />
condizioni paradisiache: vento<br />
solido e costante tutti i giorni,<br />
giornate lunghe e soleggiate,<br />
spiagge deserte. Cosa chiedere<br />
di più? I partecipanti utilizzano<br />
come base per l'alloggio un confortevole<br />
hotel situato sul suggestivo<br />
lungomare di Sant'Antioco,<br />
una zona strategica che<br />
consentirà al gruppo di partecipanti<br />
di raggiungere ogni giorno<br />
uno spot diverso a caccia delle<br />
migliori condizioni meteo con<br />
l'aiuto di una guida locale, esperta<br />
e competente, per poi rientrare<br />
ogni sera nella cittadina dove<br />
cenare e rilassarsi.<br />
MAESTRALE O SCIROCCO, LA<br />
ROTTA LA DECIDE IL VENTO<br />
Non c'è niente di meglio che<br />
svegliarsi la mattina ed essere<br />
liberi di muoversi tutti insieme<br />
inseguendo il vento, esplorando<br />
una delle più belle coste del Mediterraneo<br />
pronti ad approfittare<br />
di tutti i venti e ogni condizione<br />
che offre questa zona magica<br />
della Sardegna!<br />
Qui si trovano infatti spot leggendari<br />
come Chia, Porto Pino,<br />
Porto Botte, Is Solinas, Funtanamare,<br />
Sant'Antioco per non parlare<br />
dei famosi wave spot della<br />
zona di Cabras nell'oristanese.<br />
Acqua piatta e onde meravigliose<br />
che lavorano con i venti di Maestrale/Tramontana<br />
e Levante/<br />
Scirocco oltre alle classiche termiche<br />
che tornano attive proprio<br />
in questo periodo dell'anno.
UN ALLOGGIO CONFORTEVOLE<br />
NEL CENTRO DI SANT'ANTIOCO<br />
L'alloggio previsto per tutti<br />
i partecipanti al Sardinia Kite<br />
Camp è il MumaHostel, un<br />
suggestivo e confortevole hotel<br />
che si trova sul lungomare<br />
di Sant'Antico a 800 metri dal<br />
centro cittadino. Una struttura<br />
nuovissima, tranquilla e allestita<br />
con servizi e qualità da hotel a tre<br />
stelle che offre 32 camere climatizzate,<br />
un ristorante tradizionale,<br />
uno splendido giardino e la<br />
prima colazione. I partecipanti al<br />
camp potranno scegliere la sistemazione<br />
preferita tra camere<br />
singole, doppie, triple e quadruple.<br />
Per i rider saranno allestiti<br />
inoltre servizi di storage e spazi<br />
dedicati al lavaggio dell'attrezzatura<br />
dopo le session.<br />
LEZIONI E TEST GRATUITI SULLA<br />
SPIAGGIA DI PORTO PINO<br />
Il quartier generale del Camp sarà<br />
invece la scuola "Kitesurf Sardegna"<br />
di Alessandro Ferro, istruttore<br />
Iko e profondo conoscitore
80<br />
VIAGGI<br />
In primavera il kite in Sardegna è uno spettacolo.<br />
di queste coste, che gestisce da<br />
anni il suo centro sportivo con<br />
sede nella fantastica spiaggia di<br />
Porto Pino. Nella struttura saranno<br />
disponibili i servizi di noleggio<br />
di materiale RRD (compresi<br />
i Sup), demo test delle attrezzature<br />
e di lezioni individuali e<br />
collettive per tutti i livelli. Anche<br />
quest'anno sarà possibile per<br />
tutti provare gratuitamente l'esperienza<br />
dell'Hydrofoil.<br />
Insieme ad Alessandro Ferro<br />
seguirà e assisterà il gruppo di<br />
partecipanti David Ingiosi, Istruttore<br />
Iko e Direttore Responsabile<br />
di <strong>Kitesoul</strong>, pronto a immortalare<br />
le immagini di questa fantastica<br />
esperienza e raccogliere materiale<br />
per un resoconto che verrà<br />
pubblicato sulle pagine del magazine.<br />
UN'OFFERTA IMPERDIBILE DA<br />
PRENDERE AL VOLO<br />
Il costo del pacchetto per questa<br />
seconda edizione del Sardinia<br />
Kite Camp è di 739 EURO a<br />
persona e comprende: 7 notti<br />
in hotel con prima colazione,<br />
trasferimenti negli spot, guida<br />
e assistenza in spiaggia, storage<br />
delle attrezzature, duce
cene con aperitivo, utilizzo del<br />
Sup, test attrezzature e uso dell<br />
Hydrofoil. Sono possibili anche<br />
formule personalizzate in camera<br />
singola, tripla e quadrupla.<br />
Insomma gli ingredienti per una<br />
vacanza da sogno dedicata ai kiter<br />
ci sono tutti. Non vi resta che<br />
prenotare e partire assicurandovi<br />
di mettere in valigia la vostra<br />
vera kitesoul!<br />
INFO:<br />
DAVID INGIOSI,<br />
CELL. 3475598759,<br />
DAVID.INGIOSI@KITESOUL.COM.<br />
WWW.KITESOUL.COM<br />
WWW.KITESURFSARDEGNA.IT<br />
WWW.MUMAHOSTEL.IT
82<br />
KITECAMP<br />
Kite Catamaran Camp in Sicilia<br />
KITE CATAMARAN<br />
CAMP IN SICILIA<br />
Per la primavera 2018 <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong> in<br />
collaborazione con l'associazione Marsala Kitesurf e la<br />
società di charter Sail&Travel organizza un fantastico<br />
kite camp a bordo di un catamarano a vela dotato di<br />
tutti i comfort. Obiettivo: vivere il mare a 360 gradi,<br />
navigare lungo costa a caccia di vento e sfogare la<br />
propria passione per il kitesurf in alcuni degli spot più<br />
suggestivi della Sicilia: dalla laguna dello Stagnone a<br />
Capo Feto, alle meravigliose isole Egadi.
Un Kite Camp originale, suggestivo<br />
e ricco di adrenalina che permette<br />
ai rider di vivere il mare in perfetta<br />
simbiosi a bordo di un catamarano a<br />
vela navigando in una delle zone più<br />
affascinanti e ricche di vento della<br />
Sicilia. Dormire a bordo, veleggiare,<br />
raggiungere spot incontaminati, surfare<br />
per ore e godere dei tramonti<br />
mozzafiato dal pozzetto della barca.<br />
Questo il programma del Kite<br />
Catamaran Camp 2018 organizzato<br />
nella prossima primavera dal 3 al 10<br />
maggio da <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong> in collaborazione<br />
con l'associazione Marsala<br />
Kitesurf e la società di charter<br />
Sail&Travel.<br />
LA DESTINAZIONE<br />
La costa Sud occidentale della Sicilia<br />
è una destinazione ideale per i kiter<br />
che vogliono godere di una delle<br />
zone più ventose del Mediterraneo,<br />
tra Marsala conosciuta come "città<br />
del vento", la laguna dello Stagnone,<br />
una suggestiva riserva naturale che<br />
con la sua acqua piatta e i venti<br />
costanti è il paradiso migliaia di rider
84<br />
KITECAMP<br />
Kite Catamaran Camp in Sicilia<br />
da tutto il mondo e le affascinanti e<br />
solitarie isole Egadi, Favignana e Levanzo.<br />
Sport acquatici, ottimo cibo<br />
accompagnato dagli eccellenti vini<br />
locali e un territorio incontaminato e<br />
fuori dal tempo. Questa è la vera Sicilia.<br />
L'ESPERIENZA E LA CREW<br />
I partecipanti del Kite Catamaran<br />
Camp dopo l'imbarco dal porto di<br />
Marsala navigheranno lungo costa<br />
e sosteranno ogni sera in una location<br />
diversa. La navigazione, la vita<br />
a bordo e gli scali di questa vacanza<br />
sono tutti in funzione dell'obiettivo<br />
principale degli ospiti: fare kite il più<br />
possibile e nei migliori spot siciliani<br />
secondo le condizioni meteorologiche.<br />
Ad occuparsi di loro a bordo<br />
il comandante dell'imbarcazione<br />
Francesco Balestrieri, skipper con<br />
una lunga esperienza di charter e<br />
navigazione, profondo conoscitore<br />
di queste coste, chef e istruttore di<br />
kitesurf, e Andrea Alagna, uno dei<br />
più forti rider dello Stagnone, nonché<br />
istruttore qualificato e con una passione<br />
assoluta per il mare. Saranno<br />
loro a occuparsi dello storage delle<br />
attrezzature a bordo, così come ad<br />
assistere i kiter nelle operazioni di<br />
lancio e atterraggio delle ali, nonché<br />
a dare loro il massimo supporto per<br />
la sicurezza e il divertimento di tutti,<br />
principianti ed esperti.<br />
LA BARCA<br />
La barca è un Lagoon 380, un bellissimo<br />
catamarano di 12 metri del<br />
cantiere francese Jeanneau ricco di<br />
spazio e di comfort. Progettato dai<br />
celebri architetti Van Peteghem e<br />
Lauriot Prévost, al suo interno offre<br />
quattro accoglienti cabine, due bagni,<br />
un grande quadrato panoramico,<br />
cucina e angolo di navigazione,
mentre all'esterno gli ospiti possono<br />
apprezzare il maestoso pozzetto con<br />
bimini, tavolo e cuscineria e gli ampi<br />
spazi prendisole. Il numero massimo<br />
di ospiti a bordo è di 8 persone.<br />
Oltre alle dotazioni di sicurezza<br />
standard (kit primo soccorso, estintori,<br />
zattera di salvataggio, Epirb, Vhf<br />
e salvagenti personali) in barca sono<br />
disponibili: asciugamani, lenzuola,<br />
acqua calda, prese corrente, Wi-Fi,<br />
impianto audio, TV, aria condizionata,<br />
riscaldamento, microonde, frigo,<br />
pannelli solari, generatore eolico e<br />
tender di 3,5 metri a disposizione dei<br />
kiter.<br />
PROGRAMMA E ITINERARIO<br />
Giorno 1 - Partenza<br />
Appuntamento al porto di Marsala<br />
con partenza alle ore 16 e veleggiata<br />
verso Levanzo dove si potrà ormeggiare,<br />
nuotare e gustare un aperitivo<br />
al tramonto seguito dalla cena in<br />
barca. Saremo ormeggiati alla fonda<br />
in una baia protetta.<br />
Giorno 2 - Kite a Levanzo e isole dello<br />
Stagnone<br />
Vi sarà servita la prima colazione e<br />
se il vento lo consente si farà kite fino<br />
all'ora di pranzo preparato dallo chef.<br />
Quindi nel primo pomeriggio si farà<br />
rotta verso la laguna dello Stagnone<br />
dove si sosterà e si farà kite fino al<br />
tramonto in questa magnifica riserva<br />
naturale. Si passerà la notte dormendo<br />
all'ancora in una zona riparata appena<br />
fuori dalla laguna.<br />
Giorno 3 - Kite allo Stagnone e<br />
partenza per Favignana<br />
Giornata di kite allo Stagnone e quindi<br />
al tramonto si raggiunge l'isola di<br />
Favignana, dove una volta ormeggiati<br />
in porto sarete liberi di esplorare<br />
l'isola e andare a cena in uno dei suoi<br />
suggestivi ristoranti.<br />
Giorno 4 - Veleggiata da Favignana a<br />
Capo Feto<br />
Dopo una notte di riposo e la colazione,<br />
si parte in direzione di Capo<br />
Feto per una veleggiata di circa 4<br />
ore. Una volta arrivati a destinazione,<br />
si preparano le attrezzature direttamente<br />
in spiaggia e si farà kite fino al<br />
tramonto. Si dorme alla fonda in un<br />
baia protetta.<br />
Giorno 5 - Vela da Capo Feto a Favignana<br />
Sveglia, colazione e mattinata di kite<br />
in spiaggia, quindi si orienta la prua<br />
del catamarano verso l'isola di Favignana,<br />
dove si sosta nuovamente in<br />
porto e si passa la notte sull'isola.<br />
Giorno 6 - Kite a Favignana e vela<br />
verso lo Stagnone<br />
Si può passare la mattina a fare<br />
kite o a esplorare le incantevoli baie<br />
dell'isola facendo bagni e godendosi<br />
il relax. Nel primo pomeriggio si<br />
riparte per la laguna dello Stagnone<br />
per raggiungere la meravigliosa<br />
spiaggia chiamata Tahiti per la sua<br />
sabbia bianca e i colori verde smeraldo<br />
dell'acqua dove si farà kite fino<br />
al tramonto. Si dorme quindi alla fonda<br />
in un'area protetta della riserva<br />
naturale.<br />
Giorno 7 - Kite allo Stagnone e rientro<br />
a Marsala<br />
Dopo la prima colazione, si fa kite<br />
ancora per qualche ora prima di<br />
tornare al porto di Marsala dove gli<br />
ospiti sbarcheranno.
86<br />
KITECAMP<br />
Kite Catamaran Camp in Sicilia<br />
KITE CATAMAR
AN CAMP IN SICILIA
88<br />
KITECAMP<br />
Kite Catamaran Camp in Sicilia<br />
Il costo del kitecamp è di 1.390 euro<br />
a persona, ma è possibile anche noleggiare<br />
l'intera barca a 9.420 euro.<br />
Insomma il Kite Catamaran Camp<br />
2018 firmato <strong>Kitesoul</strong> non è solo una<br />
vacanza, ma un'esperienza fantastica<br />
a stretto contatto con la natura,<br />
concepita e organizzata ad hoc per<br />
i kiter che vogliono vivere il mare in<br />
piena libertà, navigare in alcuni degli<br />
spot più belli del Mediterraneo ed esplorare<br />
la Sicilia, un'isola meravigliosa,<br />
accogliente e fuori dal tempo. Info:<br />
David Ingiosi, cell. +39/3475598759,<br />
david.ingiosi@kitesoul.com.
Hotels da Sogno<br />
e Vento Costante<br />
Lasciati<br />
sorpendere<br />
da questo<br />
Brasile<br />
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AVVENTURE<br />
Nomadi del vento
Nomadi<br />
del<br />
Vento<br />
Mentre il kitesurf spadroneggia sulle spiagge di tutto il mondo, la<br />
sua controparte montanara, ossia lo snowkiting, rimane ancora<br />
un'attività in gran parte sconosciuta, praticata da un pugno di<br />
pionieri. Perché? Probabilmente le spiagge sono un luogo molto più<br />
accessibile e questo è già un buon argomento, ma ci sono anche<br />
altre ragioni da considerare...<br />
TESTO: MICHAEL CHARAVIN | FOTO: MICHAEL CHARAVIN & JOËL BLANCHEMAIN
92<br />
AVVENTURE<br />
Nomadi del vento<br />
Nello snowkiting, è naturale, anche<br />
se non obbligatorio, provare a superare<br />
i limiti degli spot più convenzionali<br />
ed esplorare i dintorni delle<br />
montagne. Questa pratica richiede<br />
una conoscenza specifica della ventilazione<br />
locale così come del territorio<br />
montano. Una serie di abilità<br />
che un rider può accumulare solo<br />
attraverso l'esperienza. Ma questo<br />
lungo processo di apprendimento<br />
può costituire una barriera per<br />
coloro che si dedicano saltuariamente<br />
alla disciplina.<br />
In ogni caso le potenzialità dello<br />
snowkiting sono enormi e ogni<br />
anno assistiamo a un'evoluzione<br />
senza sosta. Per esempio l'alpinismo<br />
in kite è ormai diventato una realtà:<br />
corridoi affilati e versanti a 45<br />
gradi vengono ormai discesi regolarmente<br />
dagli snowkiter. Ma oltre a<br />
questo è il numero di montagne che<br />
prima costituivano il parco giochi<br />
solo degli sciatori e che ora sono<br />
accessibili anche agli snowkiter che<br />
qui possono esprimere al meglio il<br />
potenziale della disciplina. Siamo<br />
nella fase snowkite touring o alpinismo<br />
in kite.<br />
Le Alpi sono certamente un luogo<br />
ideale di questa disciplina. Ma in<br />
Europa una delle migliori destinazioni<br />
è la Norvegia.
SNOWKITE PARADISE!<br />
La Norvegia è probabilmente uno<br />
dei migliori spot europei per la pratica<br />
dello snowkiting: lo scenario<br />
delle sue foreste e distese innevate<br />
regala pressoché una spazio infinito.<br />
Gli altopiani di Hardangervidda nel<br />
Sud del Paese sono molto rinomati<br />
poiché facilmente accessibili<br />
ed esposti a tutti i venti. Probabilmente<br />
anche perché ogni anno vi si<br />
disputa un regata long distance, la<br />
famosa Red Bull Ragnarok, con rider<br />
di tutta Europa. In ogni caso c'è<br />
sempre una cosa che mi sorprende<br />
sul potenziale offerto da questa location:<br />
anche se ci sono tantissimi<br />
tour di uno o più giorni che si possono<br />
praticare, la maggioranza dei<br />
praticanti rimane fedele agli spot<br />
più convenzionali e usa kite gonfiabili.<br />
Mi sembra abbastanza curioso<br />
notare che l'evoluzione dello<br />
snowkite sembra più avanzata nelle<br />
Alpi, così a prima vista, anche se il<br />
territorio sembra meno favorevole<br />
rispetto ad altre destinazioni.<br />
Ma la Norvegia non si ferma agli altopiani<br />
di Hardanger. Bisogna conoscere<br />
come andare fuori pista! Le<br />
possibilità possono essere molto<br />
interessanti da altre parti, specialmente<br />
nelle aree più montagnose...
94<br />
AVVENTURE<br />
Nomadi del vento<br />
Sono stato nella regione Sud della<br />
Norvegia per molto tempo e ho visto<br />
nelle sconosciute aree del Setesdal<br />
Vesthei e di Ryfylkeheiane l'ideale<br />
compromesso per la pratica dei<br />
tour in snowkite<br />
rimanendo<br />
fermi su un approccio<br />
montanaro.<br />
Il terreno<br />
è complesso<br />
e non strutturato:<br />
qui nulla<br />
è piatto eccetto che per le grandi<br />
distese ghiacciate di laghi. D'altra<br />
parte le montagne hanno moderati<br />
gradienti verticali che non bloccano<br />
il vento...<br />
NUOVE SFIDE...<br />
Precedentemente abbiamo praticato<br />
lo snowkite su altopiani e montagne<br />
nel Sud del Paese in differenti<br />
stili, che spaziavano dalla session di<br />
poche ore a tour di due settimane<br />
in autosufficienza con equipaggiamento<br />
da campeggio in montagna<br />
e scorte di cibo stivate a bordo di<br />
slitte da trascinarsi dietro. Ma questa<br />
volta la differente orografia del<br />
territorio che volevamo esplorare ci<br />
ha imposto nuove regole. Per la prima<br />
volta abbiamo tentato di effettuare<br />
un viaggio nomade senza slitte<br />
per essere completamente liberi nei<br />
movimenti e nelle esplorazioni. Andare<br />
dappertutto, attraversare ogni<br />
tipo di terreno, non essere limitati a<br />
passare solo nelle vallate o attraverso<br />
i laghi. Ma al contrario poter scalare<br />
con le corde, sorpassare scalini<br />
di roccia, esplorare nuovi scenari<br />
che sono al tempo stesso obiettivi e<br />
passaggi obbligati.<br />
In breve volevamo godere della libertà<br />
delle nostre session tra le Alpi.<br />
La differenza è che in questo caso ci<br />
si muove ogni giorno dal punto A al<br />
punto B. Ovviamente per fare questo<br />
possiamo contare su una fitta<br />
rete di rifugi che i norvegesi hanno<br />
costruito tra queste montagne.<br />
COSA ABBIAMO MESSO NEGLI<br />
ZAINI<br />
Leggeri! Fin dall'inizio questa è stata<br />
la ragione d'essere del nostro viaggio.<br />
Anche se l'idea era di dormire il<br />
più possibile nei rifugi, non volevamo<br />
nessun compromesso riguardo<br />
alla sicurezza. L'equipaggiamento<br />
per i bivacchi, anche leggero (sacco
a pelo, materassino, abiti di ricambio,<br />
fornellino a gas, tazze, un pentolino<br />
e spazzolino da denti) è essenziale<br />
per la sicurezza. In queste<br />
montagne, se succede un incidente,<br />
raggiungere una valle o il rifugio più<br />
vicino può essere molto complicato.<br />
Riuscire a proteggersi in un bivacco<br />
improvvisato era per noi essenziale,<br />
anche a livello psicologico.<br />
Quindi essere liberi di scegliere ogni<br />
possibile rotta era scritto nel Dna<br />
del nostro progetto. Non essere obbligati<br />
a seguire la rotta principale o<br />
diretta tra due rifugi, ma al contrario<br />
essere liberi di muoversi seguendo<br />
il vento era un principio fondamentale<br />
da cui non volevamo deviare.
96<br />
AVVENTURE<br />
Nomadi del vento
Naturalmente questo approccio<br />
svincolato dalle rotte dirette tra i rifugi<br />
e con libertà di rotta si porta dietro<br />
il rischio di allontanarsi troppo<br />
dalle zone di salvezza. Scavare un<br />
rifugio nella neve senza l'attrezzatura<br />
adeguata era un'esperienza che<br />
volevamo comunque evitare.<br />
All'inizio immaginavamo di poter<br />
portare con noi zaini di circa 12 kg,<br />
ma si è sempre troppo ottimisti<br />
quando si pianificano viaggi come<br />
questi a una scrivania. La scala<br />
ha raggiunto velocemente i 15 kg<br />
quando abbiamo cominciato a fare<br />
sul serio con i calcoli e il giorno della<br />
partenza dopo aver pesato il contenuto<br />
diverse volte, gli zaini pesavano<br />
dai 18 ai 20 kg... "dimenticatevi di<br />
essere leggeri", dicono.<br />
STRATEGIA DI PIANIFICAZIONE<br />
Ah ha, il nostro gioco preferito! Abbiamo<br />
avuto il coraggio di dare al<br />
nostro snowkite trip il nome pretenzioso<br />
di Warrior Kiting. Questo<br />
perché immaginavamo di passare<br />
almeno una o due notti all'interno di<br />
un rifugio scavato nella neve magari<br />
dopo un'epica session oppure in un<br />
giorno senza vento.<br />
Ma dopo che si è sperimentato il<br />
comfort di un rifugio norvegese,<br />
può una notte in un buco di neve<br />
essere così attraente? Il minimalismo<br />
del nostro equipaggiamento da<br />
bivacco non lasciava dubbi che le<br />
nostre notti all'addiaccio sarebbero<br />
state più lunghe che confortevoli.<br />
Quello che abbiamo realizzato una<br />
voltà lì è stata una certa cautela che<br />
ci ha spinto verso un compromesso<br />
con i nostri grandi progetti e teorie.<br />
Era chiaro che dovevamo pagare il<br />
prezzo di una notte passata all'aperto.<br />
Per evitarla abbiamo gradualmente<br />
cominciato a ridisegnare i<br />
nostri programmi definendo una<br />
sorta di itinerario. Naturalmente<br />
lungo il viaggio abbiamo perso in<br />
libertà la nostra ricerca di comfort.<br />
Dopo tempo passato a riflettere il<br />
modus operandi che utilizzeremo<br />
nei nostri prossimi trip sarà certamente<br />
quello di ridurre l'equipaggiamento<br />
da bivacco alla mera sopravvivenza.<br />
Scegliendo di sfruttare<br />
la rete di rifugi, la distanza dall'una<br />
all'altra di queste strutture può quasi<br />
sempre essere coperta in 7-8 ore.<br />
A parte l'eventualità di un incidente<br />
serio che può immobilizzare to-
98<br />
AVVENTURE<br />
Nomadi del vento<br />
talmente una spedizione e forzarla<br />
a risolvere una vera situazione di<br />
emergenza, tali distanze possono<br />
essere tranquillamente coperte con<br />
un'attrezzatura adatta a questi territori<br />
anche in caso di giornate difficili.<br />
I LIMITI DEL VIAGGIO...<br />
I limiti di simili viaggi esistono naturalmente.<br />
Il primo di tutti è la ventilazione:<br />
il vento è un elemento<br />
complesso, incerto, fluttuante, capriccioso,<br />
instabile e versatile. Insomma<br />
mai garantito!<br />
Il secondo limite è costituito dalle<br />
condizioni meteo in generale. Il bel<br />
tempo non è una caratteristica di<br />
questi territori. Bisogna sapere che<br />
il gioco può diventare complesso e<br />
a volte assolutamente non ideale<br />
per una progressione in kite. Il terzo<br />
è il riposo. Se non si segue una<br />
routine allora il viaggio a un certo<br />
punto subirà una battuta d'arresto.<br />
Infine un po' più localizzabile e intuibile<br />
è la presenza di vegetazione.<br />
In molti casi è la combinazione di<br />
questi elementi a rendere inagibile<br />
la progressione in kite. Per esempio<br />
il vento in faccia non necessariamente<br />
può essere un ostacolo, ma<br />
lo diventa se il territorio è particolarmente<br />
aspro e non consente di progredire<br />
bolinando. Lo stesso accade<br />
in condizioni di scarsa visibilità: se<br />
la progressione sul gps è piuttosto<br />
semplice, non lo è affatto la comprensione<br />
del territorio e l'anticipo<br />
delle traiettorie più giuste. Viaggiare<br />
con lo snowkiting in condizioni di<br />
scarsa visibilità è come giocare allo<br />
roulette russa ed è un gioco che non<br />
vogliamo giocare...<br />
Per cominciare un viaggio simile bisogna<br />
essere coscienti che ci saranno<br />
dei giorni in cui non è possibile<br />
procedere con il kite e per contin-
uare sono necessarie abilità di arrampicata.<br />
Questo è quello che abbiamo fatto<br />
nella nostra terza e quinta tappa e<br />
in parte anche nella quarta. Principalmente<br />
a causa del vento in faccia,<br />
incroci obbligati, aree boschive<br />
oppure neve fresca profonda. Ma<br />
questo fa parte dell'avventura!<br />
ATTREZZATURE<br />
Kite: abbiamo scelto un quiver limitato<br />
a due kite e solo una barra a<br />
testa per minimizzare il carico del<br />
bagaglio. I Flysurfer Peak 3 (misure<br />
scelte 4m² e 9m²) hanno incontrato<br />
perfettamente le nostre esigenze<br />
della spedizione. Il 4 m² è probabilmente<br />
il kite più spettacolare ed efficiente.
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102<br />
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ProKite Villa: metti una surf house in paradiso<br />
Come arrivare<br />
AEROPORTI:<br />
Hurgada o Marsa Alam.<br />
COMPAGNIE AERE:<br />
Egyptair, Pegasus Airlines,<br />
Turkish Airlines.<br />
Servizi ProKite Villa<br />
Camere doppie e singole<br />
Internet<br />
www.prokiteacademy.com<br />
www.facebook.com/ProKiteVilla<br />
Cucina<br />
Lezioni kitesurf base e<br />
avanzate<br />
Noleggio attrezzatura<br />
Storage<br />
Assistenza in acqua e a terra
ProKite Villa:<br />
metti una<br />
surf house<br />
in paradiso<br />
Testo: David Ingiosi<br />
"Allora, ci andiamo in laguna?". Neanche il tempo di finire<br />
la domanda che Max schizza via al lasco spinto dalla sua<br />
RRD Passion di 13 metri. Finisco di sistemarmi le strap,<br />
rilancio il kite nell'acqua bassa e parto anch'io cercando<br />
di seguire la sua rotta. So che la laguna è da qualche parte<br />
laggiù all'orizzonte, ma non conosco questo tratto di<br />
costa e le placche di reef sono in agguato con la bassa<br />
marea. Quindi una guida esperta come Max Pruccoli è<br />
quello che ci vuole per farsi strada verso il paradiso. Almeno<br />
è così che qui mi hanno descritto la famosa laguna<br />
di Safaga.<br />
Plano a tutta, ansioso di vedere questa meraviglia, gli occhi<br />
fissi tra il cielo e il mare che un po' si confondono,<br />
la barra tirata a cercare tutta la potenza della mia North<br />
Evo 12 per stare dietro a Max che sembra un diavolo scatenato.<br />
L'acqua intorno a noi a un certo punto comincia<br />
a farsi sempre più verde, declinato in mille sfumature,<br />
finché non appare finalmente lei: la laguna di Safaga. È<br />
una lingua di sabbia bianca che a poco a poco esce dal<br />
mare a circa un miglio dalla costa creando un susseguirsi<br />
di piscine dai colori blu ghiaccio e verde smeraldo dove<br />
l'acqua è più profonda. Sembra un miracolo della natura.<br />
Ci entri dentro e il cuore comincia a battere forte. È<br />
talmente bello che gli occhi faticano a posarsi su qualcosa<br />
di preciso, semplicemente cercano di abbracciare<br />
tutta questa bellezza: i colori del mare, la tavola che plana<br />
leggera a rompere il silenzio, il kite che si staglia sul<br />
cielo terso. In lontananza i picchi sabbiosi della catena<br />
montuosa di Shaiyb al-Banat che domina la vasta Baia di<br />
Port Safaga e che mi ricorda come queste acque del Mar<br />
Rosso sono circondate dal deserto sconfinato dell'Egitto.
104<br />
SPOT SAFAGA<br />
ProKite Villa: metti una surf house in paradiso<br />
UNA LAGUNA INCANTATA, GODIMENTO PER GLI OCCHI<br />
Max davanti a me continua a tirare bordi affilati come lame nel<br />
burro e ogni tanto stacca salti che lo proiettano nel vuoto. Ma<br />
non cambia molto il panorama da lassù, anzi anche a pelo d'acqua<br />
sembra di stare in cielo. Nei miei sogni di kite trip in qualche<br />
paradiso tropicale c'è esattamente quello che ho di fronte a me in<br />
questo momento. Solo che è mille volte più bello. E tutto mio. Non<br />
c'è nessun altro con noi. Urlo di gioia e con il kite alle 12 mi sdraio<br />
sull'acqua bassa pochi centimetri. Voglio solo fermare il tempo e<br />
riempiermi di questo incanto. Penso al kitesurf, a questo meraviglioso<br />
sport che mi regala la voglia di viaggiare per il mondo e la<br />
soddisfazione di scoprire luoghi incontaminati come Safaga.<br />
Lo spot egiziano di Safaga è conosciuto dalla metà degli Anni 80<br />
come una delle più suggestive destinazioni per gli amanti di sport<br />
acquatici. È qui che sono nati centri sportivi di fama internazionale<br />
per i cacciatori di vento, windsurfisti prima e kiter dopo. Ricordo<br />
ancora i video tutorial girati in queste splendide lagune dal<br />
mitico Vasco Renna: acque cristalline di una purezza assoluta, un<br />
vento teso che spingeva le vele, un'atmosfera magica e fuori dal<br />
tempo. Safaga era lì, nella mia lista dei desideri che prima o poi<br />
avrei accontentato. E così eccomi finalmente qui, dentro al mio<br />
sogno, con la realtà che come al solito supera la fantasia. Perché<br />
questi colori se non li hai mai accarezzati con gli occhi fai fatica a<br />
immaginarteli. Anche se magari li hai visti sulle cover di qualche<br />
rivista specializzata. Si deve venire qui e respirarli dal vivo, imprimendoli<br />
nel cuore.<br />
IL KITE TRA IL DESERTO E L'ECO DEI FARAONI<br />
Safaga si trova a circa una cinquantina di chilometri a Sud di Hurgada.<br />
È ancora oggi un piccolo porto mercantile, ma il suo vero<br />
tesoro sono le barriere coralline che fanno la felicità degli amanti<br />
del diving. Senza dimenticare che non molto distante da questo<br />
tratto di costa c'è la Valle del Nilo con l'antica città di Luxor, le<br />
tombe dei faraoni e le rovine archeologiche millenarie e misteriose.<br />
E poi c'è "sua maestà" il deserto con i suoi scenari lunari e<br />
desolati.<br />
Ma Safaga ormai da oltre 15 anni vuol dire soprattutto kitesurf.<br />
Insieme ad altri rinomati spot del Mar Rosso come Marsa Alam,<br />
El Gouna, Ras Sudr, Dahab, richiama ogni anno migliaia di kiter<br />
da tutto il mondo che qui vengono a praticare o imparare questa<br />
disciplina che non a caso è diventato il primo sport nazionale<br />
dell'Egitto. Tante sono le scuole di kite pronte ad accogliere i rider<br />
affamati di session in queste acque mozzafiato. Tra loro la ProKite<br />
Academy di Max Piona, un centro Iko tra i più qualificati a livel-
106<br />
SPOT SAFAGA<br />
ProKite Villa: metti una surf house in paradiso<br />
lo internazionale, nonché centro del brand italiano Roberto Ricci<br />
Design.<br />
TUTTI IN VILLA, COME A CASA<br />
Con un lungo trascorso in questi territori e migliaia di ore di insegnamento<br />
all'attivo come istruttore ed esaminer Iko, Max Piona è<br />
uno con il kitesurf nel sangue, ma anche un uomo profondamente<br />
innamorato dell'Egitto e di questo tratto di costa che ha eletto a<br />
sua casa prediletta. Anzi, più che case, Max ama le ville tanto da<br />
averne creata una tutta sua: la ProKite Villa. Un progetto di scuola<br />
stanziale nata tre anni fa e ispirata ai lounge per backpackers<br />
australiani di cui ripropone un'idea di alloggio confortevole, ma<br />
informale e soprattutto condiviso da tutti gli ospiti accumunati<br />
dalla passione per il mare e lo sport.<br />
Chi soggiorna alla ProKite Villa dorme praticamente sulla spiaggia<br />
e ha a disposizione una tipica villa egiziana a tre piani con 11 stanze<br />
con bagno privato, cucina con menù italiano, rimessaggio per l'attrezzatura,<br />
servizi in spiaggia e spazi comuni dedicati al relax. La<br />
prima cosa da fare quando arrivate lì è salire sulla terrazza all'ultimo<br />
piano e ammirare la laguna di Safaga che si stende meravigliosa<br />
davanti a voi circondata dalla splendide Makadi Bay, Soma
Bay e Sahl Hasheesh. Un panorama che apre il cuore. E Max Piona<br />
il cuore ce lo ha lasciato in questo spot. Ad aiutarlo nella gestione<br />
della ProKite Villa c'è un team di amici competenti e molto affiatati:<br />
Massimo "Max" Pruccoli, istruttore e uomo tuttofare con il<br />
piglio alla "McGiver", Roberto Acerboni, anche lui istruttore di kite<br />
e di snowboard con anni di esperienza sul campo, dalla battuta<br />
fulminante e sempre pronto all'azione, Roberto Faretra, istruttore<br />
di kite con un centro tutto suo a Dervio e i toni rilassati, e infine<br />
la segretaria Tiziana Giorgione trasferitasi da poco in Egitto per<br />
seguire il suo sogno di diventare istruttrice. Con loro un gruppo di<br />
ragazzi "local" ingaggiati come assistenti in spiaggia, Jabar, Ramadam,<br />
Paolo, poi il cuoco sempre egiziano ma grande interprete<br />
della cucina italiana e una serie di driver collaudati pronti a scorrazzare<br />
in giro gli ospiti della villa.<br />
VENTO, AMICI, RISATE. QUESTO È IL KITE<br />
ll successo di questa surf house sta nell'entusiasmo dei cosiddetti<br />
"repeater", ragazzi e ragazze italiani e non che qui tornano ogni<br />
anno appagati dal clima familiare che si respira, l'atmosfera rilassata,<br />
il buon cibo e le condizioni di uno spot unico al mondo. Durante<br />
il mio soggiorno ho avuto un assaggio di tutto questo: ses-
108<br />
SPOT SAFAGA<br />
ProKite Villa: metti una surf house in paradiso<br />
sion strepitose in acqua, risate a non finire, chiacchiere tra un thè<br />
nero e una tisana alla frutta, lezioni di yoga con la maestra Benedetta<br />
Bartolomeo, musica che accompagnava le partite a biliardo o<br />
i falò che illuminavano la spiaggia durante le notti stellate o sotto<br />
lune giganti.<br />
Attenzione però. Venire a Safaga può essere pericoloso per un<br />
kiter viaggiatore. Perché vuol dire perdersi nella sabbia del deserto,<br />
nei ritmi lenti di una cultura antica, significa fermare le lancette<br />
dell'orologio per dedicarsi a sé stessi o magari ritrovarsi nel<br />
silenzio di una natura incontaminata dove navigare spinti da un<br />
kite e respirare la voglia di libertà. È pericoloso semplicemente<br />
perché una volta qui, non si vuole più ripartire e lasciarsi alle spalle<br />
questi colori incredibili e questa maestosa bellezza. Viva l'Egitto!<br />
Chukran e Maa Salama...
Max Piona:<br />
"Sul turismo in<br />
Egitto i media<br />
hanno fatto<br />
terrorismo<br />
psicologico"<br />
Max, tu sei venuto in Egitto tanti anni fa dopo avere fatto viaggi in<br />
tutto il mondo ed esplorato destinazioni bellissime. Perché questo<br />
Paese ti affascina così tanto?<br />
"Direi per la consistenza delle condizioni ottimali per la pratica di<br />
questo sport. Capitano anche qui naturalmente, come in altri spot,<br />
periodi meteorologici più difficili da gestire, ma nella mia esperienza<br />
di 12 anni in questo territorio la statistica di vento annuale si<br />
attesta tranquillamente su un 70 per cento di giornate buone per<br />
praticare il kitesurf. E questa consistenza l'ho trovata raramente in<br />
giro per il mondo. Poi l'acqua piatta. Condizioni che si uniscono a<br />
una popolazione che magari inizialmente ho fatto fatica a capire<br />
ma che negli anni si è dimostrata molto aperta al turismo in cui<br />
vede una fonte di vita ed estremamente accogliente. Inoltre dopo<br />
oltre 2.000 anni di storia il legame tra l'Egitto e l'Italia rimane molto<br />
solido e basato su un rispetto e una simpatia reciproci".<br />
A causa del terrorismo l'Egitto negli ultimi anni ha perso il 60 per<br />
cento di turismo dedicato al kitesurf e non solo. Tu come hai vissuto<br />
questo periodo difficile e cosa vuoi dire a chi in Europa pensa<br />
che l'Egitto sia una destinazione turistica off limits?<br />
"Io in realtà ho aperto il mio centro all'inizio della "Primavera Araba",<br />
quindi mi sono trovato a fronteggiare ben due rivoluzioni.<br />
Inizialmente ha prevalso un po' lo sconcerto perché era una situazione<br />
nuova e peraltro profondamente sentita dal mondo arabo.<br />
Poi credo che con la seconda rivoluzione la situazione politica<br />
egiziana non sia piaciuta a livello internazionale e quindi è stato<br />
boicottato il turismo in maniera non sempre onesta. Io ho vissuto<br />
qui in prima persona e vedevo un'incredibile discrepanza tra<br />
il racconto dei media e la realtà concreta. Non fatico a definire<br />
questo racconto distorto della realtà come un vero terrorismo<br />
psicologico privo di fondamento".
110<br />
SPOT SAFAGA<br />
ProKite Villa: metti una surf house in paradiso<br />
Qui nel tuo centro non ci sono guardie, non c'è un recinto, si può<br />
prendere un taxi e muoversi in tranquillità. Insomma non c'è una<br />
percezione di rischio. È così?<br />
"L'Egitto non solo è sicuro dal punto di vista del terrorismo, ma<br />
anche da quello della piccola criminalità. Io qui lascio la mia attrezzatura<br />
all'aperto di notte, completamente incustodita, e non<br />
succede assolutamente nulla. In Italia sarebbe impossibile".
Nella ProKite Villa proponi un concetto di surf house e scuola di<br />
kite stanziale dedicata ai rider. Si viene qui si fa kite, si vive insieme<br />
e ci si sente in una bella famiglia. Come ti è venuta questa idea?<br />
"Sì, una famiglia di matti!;) Dopo anni di insegnamento e di esperienza<br />
in tanti centri ho voluto aggiungere qualcosa a queste<br />
esperienze, dare un'impronta più personale capace di unire le<br />
persone nello sport. Dovunque sono andato mi sono sempre reso<br />
conto che il kite univa le persone che volevano stare insieme anche<br />
dopo le session per fare festa, condividere le proprie esperienze.<br />
L'idea di una surf house è nata dai miei viaggi in Australia<br />
quando frequentavo i backpackers lounge e incontravo i ragazzi<br />
che condividevano gli spazi, la cucina, le serate. Naturalmente<br />
l'ho concepita come una struttura capace di offrire i servizi giusti<br />
per i kiter, un buon livello di comfort e affacciata su uno spot di<br />
alto livello".<br />
Raccontaci le condizioni di Safaga come spot. Quali sono i suoi<br />
punti di forza secondo te?<br />
"Sicuramente la qualità e la quantità di vento. Abbiamo un vento<br />
prevalente da Nord/Nord Est nel periodo estivo in genere più<br />
stabile e da Nord/Nord Ovest un po' più rafficato in quello inver-
112<br />
SPOT SAFAGA<br />
ProKite Villa: metti una surf house in paradiso<br />
nale sempre con direzione on/side on. Poi la Baia di Safaga si estende<br />
per circa 20 km dalla punta di Soma Bay, dove si arriva con<br />
le barche e dove spesso mi appoggio anche io con gli amici del<br />
Tornado Surf, fino alla punta a Sud dove si tova la ProKite Villa.<br />
Il vento in questi 20 km cambia, da noi arriva un'ora più tardi ma<br />
rimane fino a sera e regala anche fantastiche sunset session. Da<br />
noi inoltre possiamo uscire quando in altri spot le condizioni sono<br />
estreme perché siamo protetti dall'isola. Il fondale davanti alla Villa<br />
si presenta con sabbia mista a sassi per cui consiglio sempre<br />
l'uso dei calzari, soprattutto se non si è rider esperti. Anche le variazioni<br />
di marea sono un po' il nostro punto debole perché davanti
la Villa con la bassa marea non si può sempre uscire. Rimediamo<br />
però utilizzando delle piscine di acqua più profonda, per esempio<br />
lo spot di Low Tide, a circa 3 km, dove portiamo con i pick up i<br />
rider e gli allievi che vogliono fare lezione".<br />
Da istruttore ed esaminer Iko sei impegnato da molti anni a diffondere<br />
la cultura della sicurezza nell'insegnamento e nella pratica<br />
del kitesurf promossa da questa organizzazione internazionale.<br />
Sei sempre entusiasta di essere una sorta di ambassador Iko?<br />
"La Iko nasce dalle radici del kitesurf, da quella che all'epoca era<br />
la Wipika International Kiteschool, quindi fin da subito ha segui-
114<br />
SPOT SAFAGA<br />
ProKite Villa: metti una surf house in paradiso<br />
to questo sport e promosso il suo insegnamento definendone gli<br />
standard di sicurezza. L'obiettivo fin dalla sua nascita nel 2001 è<br />
stato di diffondere un kitesurf sicuro nel mondo, anche spingendo<br />
i brand a migliorare i sistemi di sicurezza delle attrezzature.<br />
C'è stata un'evoluzione continua negli anni di questi standard e la<br />
stessa organizzazione cerca sempre di migliorarsi. Nel 2017 abbiamo<br />
aggiornato il sito internet, portato il Corso Assistente Istruttori<br />
da tre a cinque giorni per permettere agli allievi di aumentare il<br />
numero di ore di pratica di insegnamento durante il corso. Abbiamo<br />
battuto molto in questi anni sul controllo di qualità dei centri<br />
Iko e dei corsi nel rispetto dei nostri standard. Ogni istruttore<br />
quando insegna rappresenta la Iko e deve essere rigoroso nell'applicare<br />
i nostri criteri didattici. Non sempre questi ultimi vengono<br />
rispettati al 100 per 100, ma dobbiamo sforzarci di farli applicare<br />
da tutti. Ad oggi rappresentiamo ancora lo standard più alto di insegnamento<br />
del kitesurf ricreativo a livello mondiale, senza nulla<br />
togliere alle altre organizzazioni. Quinsi siamo molto soddisfatti".
Qui alla ProKite Villa tu hai un calendario stagionale di corsi Assistente<br />
Istruttore e Istruttore. Perché scegliere di venire a Safaga<br />
per completare questi percorsi di formazione?<br />
"Io intanto propongo solo corsi in lingua italiana a differenza di<br />
altri centri che operano qui in Egitto. Poi qui abbiamo la scuola<br />
direttamente sullo spot, si fa lezione in aula e si entra subito in<br />
acqua ottimizzando l'esperienza che diventa una vera e propria<br />
full immersion".
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Freestyle<br />
Wave
118<br />
KITE TRIP<br />
Il Brasile sconosciuto<br />
Il Brasile<br />
sconosciuto
Non ero più stata in Brasile per più di 10 anni. Il Parco<br />
Nazionale di Lençóis Maranhensesis mi ci ha fatto tornare.<br />
Ci sono dune di sabbia ovunque e tra queste delle lagune<br />
di acqua dolce dai colori blu e verde. Viste dal cielo<br />
sembrano lenzuola ed è per questo che probabilmente<br />
sono chiamate Lençóis Maranhenses, che letteralmente<br />
significa "lenzuola di Maranhão”. Si estendono per oltre<br />
155 km quadrati e formano un parco giochi infinito. Questo<br />
nome probabilmente vi farà suonare un campanello visto<br />
che la Red Bull organizza una regata proprio qui dove<br />
l'obiettivo è di attraversare tutto il parco navigando nelle<br />
lagune e camminando sulle dune.<br />
CHARLOTTE CONSORTI
118<br />
KITE TRIP<br />
Il Brasile sconosciuto<br />
Questo territorio viene scolpito da due elementi naturali: da<br />
una parte c'è il vento poderoso che soffia dal mare da luglio<br />
a dicembre, dall'altra c'è il clima tropicale della foresta amazzonica<br />
che da gennaio a giugno riempie le lagune di acqua<br />
piovana. La stagione migliore per venire a fare kite qui è da<br />
luglio a settembre. Durante questi mesi trovate vento e lagune<br />
piene d'acqua che però si seccano alla fine della stagione.<br />
Personalmente ho scelto di venirci a settembre.<br />
Su internet ho trovato però davvero poche informazioni su<br />
quest'area quindi ho chiesto all'agenzia Terra Nordeste di aiutarmi<br />
a cercare i transfer (che sono un po' complicati) e le<br />
escursioni a Lençóis. Al di là di essere specializzata in questi<br />
territori, il vantaggio di questa agenzia è che gli addetti parlano<br />
francese. In realtà in Brasile poche persone parlano inglese,<br />
quindi se non parlate un po' di portoghese avrete difficoltà<br />
ad essere capiti.<br />
DIMENTICATE BARREIRINHAS, PARTITE DA SANTO AMARO<br />
Ci sono diverse possibilità di entrare a Lençóis. Quella principale<br />
è attraverso la città di Barreirinhas ma non ve la consiglio<br />
perché è molto popolare e l'80 per cento dei turisti di questa<br />
regione parte proprio da qui. Un piccolo dettaglio: è obbligatorio<br />
comprare un tour guidato per andare a Lençóis e non<br />
potete usare una macchina 4x4 per viaggiare tra le dune del<br />
parco.<br />
In ogni caso noi abbiamo deciso di partire da una località<br />
meno nota: il villaggio di Santo Amaro. Dista circa 4 ore di<br />
macchina dall'aeroporto di Sao Luis e vi servirà una jeep per<br />
coprire gli ultimi chilometri. Si tratta di un piccolo villaggio<br />
molto suggestivo adagiato lungo il fiume e il parco e per il<br />
momento è rimasto fuori dal turismo di massa. Dopo essere<br />
arrivato la mattina successiva siamo andati a visitare le lagune<br />
di Emendadas. Per arrivarci si deve guidare per 30 minuti e<br />
camminare almeno un quarto d'ora attraverso le dune. Ma<br />
merita: la laguna è enorme e l'acqua cristallina è piuttosto<br />
profonda. Secondo i locali la stagione delle piogge quest'anno<br />
è stata buona e ha riempito bene le lagune.
122<br />
KITE TRIP<br />
Il Brasile sconosciuto<br />
Abbiamo allestito il nostro campo in un angolo dove le dune<br />
erano leggermente più piccole e sfruttato i venti solidi e<br />
l'acqua super piatta. Eravamo da soli e il posto era così bello<br />
che faceva quasi male agli occhi. Era anche molto caldo ma<br />
fortunatamente la nostra guida ha portato molta acqua per<br />
idratarci. Mi sono veramente divertita tanto a fare kite e saltare<br />
tra queste dune fino al tramonto. Non avevo mai fatto<br />
kite nell'acqua dolce e devo dire che è bello non avere il sale<br />
dappertutto alla fine della session! Non c'è neanche bisogno<br />
di fare la doccia.<br />
TEMPO DI ANDARE AD ATINS, LA "NUOVA"JERICOARA<br />
La seconda location dove siamo andati è stata Atins: è un<br />
piccolo villaggio di pescatori ma da due anni tantissimi kiter<br />
sono venuti qui e la gente ha cominciato a chiamarla la nuova<br />
Jericoara! Per il momento tuttavia è abbastanza preservato<br />
dal turismo di massa anche perché è piuttosto difficile<br />
arrivarci. Non ci sono strade e bisogna prendere una barca<br />
da Barreirinhas per raggiungerlo. Il viaggio lungo il fiume<br />
Preguiças vi farà sentire di essere nella giungla. Ci sono di-
verse fermate interessanti lungo il tragitto come il villaggio<br />
di Mandacaru dove si può visitare il faro, giocare con le scimmie<br />
(i macacospregos) e anche essere morsi dalle zanzare.<br />
Ma tranquilli, potete anche mangiare ottimo pesce nei ristoranti<br />
Cabure situati tra l'oceano e il fiume. Personalmente<br />
ero così ansiosa di raggiungere Atins che ho fatto solo visita<br />
alle scimmie (e alle zanzare).<br />
C'è anche un'alternativa per raggiungere Atins: un downwind<br />
da Jericoara o anche da Fortaleza per i più coraggiosi<br />
(oltre 300 km). Molte scuole li organizzano quasi ogni giorno.
124<br />
KITE TRIP<br />
Il Brasile sconosciuto
VIVERE IN UNA PALAFITTA...<br />
Non ci sono strade asfaltate nel villaggio ed è talmente piccolo<br />
che a piedi si può andare ovunque (oppure si può usare<br />
un quad). Può essere abbastanza faticoso camminare tra le<br />
dune soprattutto portandosi dietro l'attrezzatura ma fa parte<br />
del fascino del posto. Abbiamo allestito il campo a Marésia.<br />
Abbiamo vissuto in una palafitta di legno nel villaggio ubicata<br />
su un terreno pieno di mucche. Nonostante il caldo non c'è<br />
bisogno del condizionatore grazie ai venti costanti che rinfrescano<br />
l'aria. Avevamo anche piante di anacardi nel giardino<br />
che ci fornivano ottimi snack durante il pomeriggio.<br />
Questo ostello è gestito da Marco, un ragazzo italiano famoso<br />
anche per le sue pizze. Ero una vera fan di questa delizia e ne<br />
ho approfittato quasi ogni sera. Peraltro avevo un'ottima scusa:<br />
il kite ci rende affamati! Abbiamo organizzato con l'agenzia<br />
due viaggi a Lençóis e il resto del tempo siamo stati nello<br />
spot di Atins che è una sorta di paradiso. La laguna è protetta<br />
dalle onde da due linge di sabbia ed è un posto ideale per imparare<br />
il kite. Con la bassa marea una lingua di sabbia emerge<br />
proprio di fronte alla spiaggia ed è perfetta per lanciare il kite.<br />
Con l'alta marea invece la spiaggia si riduce tanto (circa 20 m)<br />
quindi le operazioni di lancio e atterraggio del kite si complicano.<br />
Fate attenzione con l'alta marea perché le correnti possono<br />
essere molto forti nella laguna quindi per i principianti è<br />
consigliato l'uso del leash. In un solo giorno ho visto tre rider<br />
perdere le loro tavole.<br />
LA MAGIA DELLO SPOT DI ATINS<br />
Lo spot si divide in tre zone e potete scegliere la migliore in<br />
funzione della marea. Lo spot speed è sulla sinistra ed è ottimo<br />
per il Freestyle quando c'è alta marea, ma quando è bassa<br />
non c'è praticamente acqua. Era il mio spot preferito! È difficile<br />
vedere rider qui perché si può rimanere inchiodati se va<br />
via il vento. La corrente è così forte che non si può nemmeno<br />
nuotare. Attenzione anche a non disturbare i pescatori che<br />
hanno la priorità. A me non è mai successo fortunatamente.<br />
La laguna piccola è lontana dalla lingua di sabbia e lavora solo<br />
con la bassa marea quindi è surfabile solo per poche ore al<br />
giorno. Si affolla subito il che non sorprende visto il suo fascino.<br />
Sembra di fare kite in una grande piscina ed è molto<br />
sicura.<br />
Charlotte<br />
Consorti
126<br />
KITE TRIP<br />
Il Brasile sconosciuto<br />
Lo spot wave con onde piccole è sulla destra alla fine della<br />
lingua di sabbia e si può surfare da un'ora prima della fine della<br />
bassa marea fino all'inizio dell'alta marea. La cosa buona<br />
è che il vento è side off. Nel resto del tempo troverete onde<br />
sulla lingua di sabbia ma non sono molto pulite a causa del<br />
vento on shore. In ogni caso è un ottimo spot per lo strapless.<br />
Sentirsi come in gara alla “Parigi Dakar”<br />
Riguardo a Lençóis abbiamo visitato due lagune differenti. La<br />
prima è Lagoa de Capivara ed è quella più vicina ad Atins (a<br />
circa 20 minuti di macchina). Per questo è anche la più affollata<br />
e non è il massimo per fare kite. Non è molto grande ed<br />
è circondata da alte dune quindi il vento è molto rafficato. Il<br />
mio consiglio è di andarci solo se avete fretta. La seconda laguna,<br />
Lagoa de Paraiso, è più lontano (circa un'ora) ma il viaggio<br />
è fantastico. Guidate lungo l'oceano e ci si sente come in
gara alla Parigi-Dakar. Il ritorno dopo il tramonto è anche più<br />
suggestivo specialmente con l'alta marea che cancella ogni<br />
traccia delle ruote. Ero un po' in ansia. Ma ne valeva la pena.<br />
Ci sono due grandi lagune molto vicine al mare e il vento è<br />
stabile. Sfortunatamente quando ci siamo andati noi c'erano<br />
già una dozzina di kiter. Ma lo spot è molto grande e non ci<br />
si disturba. Il mio spot preferito rimane comunque la laguna<br />
di Santa Amaro sia per i suoi colori verde smeraldo sia per le<br />
sue dimensioni.
128<br />
KITE TRIP<br />
Il Brasile sconosciuto<br />
Dopo due settimane passate in questo paradiso senza internet,<br />
camminando a piedi nudi, mangiando pizza, facendo kite<br />
tutti i giorni, prendendo il sole e e svegliandosi al suono delle<br />
mucche, è tempo di tornare al mondo moderno. Servono 5<br />
ore di transfer fino all'aeroporto di Sao Luis. Un'ora di barca e<br />
4 di macchina per un dolce ritorno alla civiltà!<br />
Sbrigatevi se volete visitare questi piccoli villaggi ancora incontaminati<br />
prima che arrivino le folle di kiter. Se odiate i turisti<br />
e vi piacciono i posti atipici, questo è il mio consiglio: la<br />
combinazione Santo Amaro/Atins!
COME ARRIVARE:<br />
L'areoporto di Sao Luis airport (SLZ) è il più vicino. Poi servono<br />
circa 5 ore per raggiungere Atins (4 con la macchina e una con<br />
la barca). La compagnia Latam company offre buoni prezzi<br />
(100$ per il kitebag a tratta). Per i trasferimenti potete utilizzare<br />
l'agenzia Terra Nordeste: https://terra-nordeste.com.<br />
QUANDO ANDARE:<br />
La stagione delle piogge termina nel mese di giugno e i venti<br />
soffiano da metà giugno a metà gennaio. Per essere sicuri di<br />
trovare il vento consiglio il periodo da agosto a dicembre. Per<br />
esempio quest'anno non è stato molto ventoso nei mesi di<br />
giugno e luglio. I mesi con i venti più forti (oltre i 20 nodi) sono<br />
ottobre, novembre e dicembre. Dopo settembre le lagune si<br />
asciugano, quindi è impossibile fare kite.<br />
MISURE DEL KITE:<br />
Per le ragazze: 7m e 9m. Per i ragazzi: 9m e 11m.<br />
Per luglio/agosto e gennaio portatevi un kite più grande.<br />
TEMPERATURE:<br />
Fa molto caldo, praticamente tutto l'anno. Dimenticatevi la<br />
muta e portatevi solo la lycra, un cappello, occhiali e crema<br />
solare.<br />
Temperatura del mare: 28/29°C<br />
Temperatura minima: 24°C<br />
Temperatura massima: 33° C<br />
MONETA LOCALE:<br />
Il Real brasiliano (BRL). 1 euro = 3,8 reals (31/10/2017)<br />
ATTENZIONE: non potrete prelevare al bancomat ad Atins e<br />
nessun negozio accetta pagamenti con carta di credito. Per<br />
quanto ne so, le carte di credito sono accettate solo a Maresia<br />
(con tasse).<br />
Roadbook
130<br />
KITE TRIP<br />
Il Brasile sconosciuto<br />
DOVE DORMIRE:<br />
C'è una vasta scelta di alloggio da pochi euro a notte in<br />
un'amaca a diverse centinaia d euro per una casa sulla spiaggia.<br />
In generale i prezzi sono più cari che in altre località. Siamo<br />
stati a Maresia, che è un buon compromesso qualità-prezzo:<br />
85 euro a notte per due persone con prima colazione. http://<br />
www.maresia-atins.com<br />
Attenzione dovete prenotare con molto anticipo nel periodo<br />
di Natale e la festa di Ognisanti. C'è meno gente in settembre.<br />
DOVE MANGIARE:<br />
Ad Atins il costo della vita è molto alto. A Marésia si trovano<br />
pizze eccellenti. Ecco un'idea dei prezzi: 1,50 € per una soda,<br />
15 € per una pizza per due persone, 12€ per un piatto di ravioli.<br />
C'è un mini market al centro del villaggio dove potrete trovare<br />
l'essenziale. Potete anche comprare frutta e vegetali e dei gelati.<br />
Una sera abbiamo cenato da Bar&co: è stato molto bello<br />
cenare con vista sullo spot. For prices: circa 15 €/pers.<br />
JET LAG:<br />
4h durante in estate, 5h in inverno.<br />
LINGUE:<br />
Lingua ufficiale e il Portoghese. Nel Nordeste: poche persone<br />
parlano inglese o francese. Troverete più gente che parla<br />
spagnolo e qualche volta italiano. Consiglio: imparate qualche<br />
parola di portoghese e non dimenticate di portarvi un piccolo<br />
vocabolario o di scaricare sullo smartphone un traduttore off<br />
line.<br />
VACCINI E MALATTIE:<br />
Molte delle malattie a rischio sono trasmesse dalle zanzare<br />
(Dengue, Malaria, Febbre Gialla, Zika e Chikungunya). Il vaccino<br />
non è obbligatorio per i viaggiatori europei. È obbligatorio per<br />
chi viene dalla Guyana Francese, Bolivia, Colombia, Ecuador,<br />
Peru, Venezuela. Vi chiederanno il libretto con le vaccinazioni. I<br />
trattamenti contro la malaria e la febbre gialla sono raccomandati<br />
solo se vi spingete nella foresta dell'Amazzonia, o nelle regioni<br />
di Pantanal e Mato Grosso. Ci sono pochissime zanzare<br />
Roadbook
ad Atins ma moltissime a Santo Amaro. C'è anche una clinica ad<br />
Atins, ma non so se agibile o no.<br />
VOLTAGGIO:<br />
tra 110V e 220V. Molte prese elettriche brasiliane sono a "C".<br />
Internet:<br />
Il Wifi in Maresia c'è. Non è molto veloce ma abbastanza per<br />
traffico base. Nei villaggi non c'è internet, così come a Lençóis.<br />
Avevo solo 3G in Maresia ma no tutti i giorni.
132<br />
KITE TRIP<br />
Il Brasile sconosciuto<br />
Charlotte<br />
Consorti
134<br />
INIZIATIVE<br />
One shot, il contest fotografico sul kitesurf in Salento<br />
Testo: David Ingiosi<br />
One Shot<br />
il contest fotografico sul kitesurf in Salento<br />
Nulla come una bella foto può restituire<br />
la bellezza e l'anima di un luogo.<br />
Al di là dell'occhio tecnologico che<br />
vede meglio e cattura dettagli altrimenti<br />
impercettibili, c'è lo spirito,<br />
l'approccio e il cuore di chi sta dietro<br />
la fotocamera con la sua voglia di<br />
cogliere l'attimo e le mille sfumature<br />
della realtà che ci circonda. Quando<br />
tutto questo lavora all'unisono allora<br />
scatta la magia e una semplice istantanea<br />
diventa una storia, una luce<br />
accesa sul mondo, una celebrazione<br />
dell'arte di vivere.<br />
Anche lo sport, soprattutto quello<br />
legato agli elementi naturali come il<br />
mare e il vento, permette di vivere e<br />
conoscere il territorio, sfruttarne le<br />
risorse e imparare a rispettarlo. Da<br />
qui l'idea di un concorso che mette<br />
insieme le due cose, l'amore per la<br />
fotografia e la passione per il kitesurf,<br />
con l'obiettivo di raccontare ed esaltare<br />
il fascino di uno scenario senza<br />
eguali come quello del Salento, in<br />
Puglia, una delle coste più suggestive<br />
del Mediterraneo.<br />
L'iniziativa si chiama One Shot Kitesurfing<br />
in Salento - Winter Edition<br />
ed è un concorso fotografico alla<br />
sua seconda edizione organizzato<br />
dall’Associazione “Salento Bats” e<br />
aperto a quanti vogliono cimentarsi<br />
nel raccontare in uno scatto il mare<br />
d’inverno salentino attraverso i colori<br />
del kitesurf. "Forti del successo<br />
della prima edizione andata in scena<br />
l'estate scorsa - spiega il Presidente<br />
di Salento Bats, Emanuele Rosafio -<br />
abbiamo pensato di riproporre il contest<br />
fotografico anche nella stagione<br />
invernale. Un'occasione importante<br />
e originale per rinsaldare la community<br />
locale dei kiter, promuovere<br />
questo bellissimo sport e mostrare a<br />
tutti un Salento diverso, anche e soprattutto<br />
quando le condizioni meteo<br />
sembrerebbero più proibitive per<br />
viverlo. La fotografia è lo strumento<br />
giusto per provarci".
La novità di quest’anno sarà la divisione<br />
per categorie, “Fotoamatori”<br />
e “Fotografi”. Coloro che vogliono<br />
partecipare alla competizione possono<br />
mandare i propri scatti all'indirizzo<br />
e-mail salentobats@yahoo.<br />
com. C'è tempo fino al 20 marzo. Il<br />
regolamento e i dettagli del Contest<br />
sono disponibili all’indirizzo salentobats.blogspot.it<br />
e sulla pagina Facebook<br />
dell’Associazione “Salento<br />
Bats”. Buon vento a e bune fotografie<br />
a tutti!<br />
www.facebook.com/salentobats<br />
http://salentobats.blogspot.it
136<br />
COMUNICARE IN MARE<br />
BbTALKIN’: IL COACHING A UN LIVELLO SUPERIORE<br />
BBTALKIN'<br />
IL COACHING A UN LIVELLO SUPERIORE<br />
BbTALKIN’ è un nuovo sistema<br />
di comunicazione impermeabile<br />
che rivoluziona il modo di<br />
insegnare sia in mare che sulla<br />
neve. È un dispositivo con<br />
cui lavorare in real time che<br />
permette all'insegnante di istruire<br />
e fornire feedback agli<br />
allievi. Sia che siate atleti o<br />
principianti questo sistema<br />
di comunicazione offre grandi<br />
vantaggi.<br />
BBTALKIN' COMPRENDE<br />
UN'UNITÀ MASTER E UNA<br />
STANDARD<br />
La versione Standard ha tre<br />
funzioni attivabili senza utilizzare<br />
le mani: Intercall,<br />
musica e telefono. handsfree<br />
functions. La funzione Intercall<br />
ha una portata di un miglio<br />
(circa 1.600 km), per cui<br />
l'istruttore non ha bisogno<br />
di urlare. Gli allievi possono<br />
a loro volta inviare feedback<br />
immediati all'insegnante.<br />
Questa modo di comunicare<br />
rende la didaddica molto più<br />
sicura e veloce. Colui che indossa<br />
il dispositivo standard<br />
può anche ascoltare musi-
SPECIFICHE TECNICHE<br />
VERSIONE BLUETOOTH: 3.0<br />
DURATA IN STANDBY: 700H<br />
DURATA INTERCALL: 15H<br />
TEMPO DI RICARICA: 2H<br />
PESO: 62G<br />
IMPERMEABILITÀ: IPX7 (NEL CONTENITORE STAGNO)<br />
ca e rispondere/agganciare<br />
al telefono senza toccare lo<br />
strumento.<br />
L'unità Master utilizza tre canali.<br />
Ciò significa che un massimo<br />
di 4 persone possono<br />
comunicare contemporaneamente<br />
portando il coaching<br />
a un livello superiore. Per i<br />
titolari di scuole, resort, cable<br />
park o strutture dedicate<br />
agli sport acquatici, è sicuramente<br />
un accessorio da avere.<br />
FB: www.facebook.com/bbtalkin | IG: www.instagram.com/bbtalkin_intercom<br />
WEB: www.bbtalkin.com
138<br />
COMUNICARE IN MARE<br />
BbTALKIN’: IL COACHING A UN LIVELLO SUPERIORE<br />
BBTALKIN'<br />
IL COACHING A UN LIVELLO SUPERIORE
HARDBACK<br />
The hardback molded part is made from PURE ® material. This innovative and patented material is a 100% polypropylene composite<br />
material, that is fully recyclable. The heat fused matrix offers excellent strength and stiffness, and is environment friendly, containing<br />
no carbon. The flex and smooth fibres preserve stitching throughout the product. It is solvent resistant and stable. PURE ® material has<br />
a high stiffness and low density, making it buoyant.<br />
MK 5 PLATE<br />
The Pure composite hardback gives the perfect stiffness for huge power management with comfort and no slip. It works with<br />
our anatomically correct MK 5 plate, evolved over 20 years, for the correct flex to avoid hard edge pressure and to move with the<br />
riders body, while absorbing and spreading huge kite loads.<br />
PIN RELEASE SYSTEM<br />
The Vapor uses the super strong FATBAR spreader bar with patented Prolimit pin-release that is quick, easy and safe.<br />
The system allows for quick engagement and release without the need to loosen and then re-adjust the webbing straps.
142<br />
CONTEST<br />
XR5 Big Air Challenge: ecco i vincitori!<br />
XR5 BIG AIR CHALLENGE:<br />
ECCO I VINCITORI!<br />
I 5 vincitori dell'XR5 Big Air Challenge 2017 sono stati invitati a Cape Town<br />
per la finale insieme al detentore del record di salto mondiale, il sudafricano<br />
Joshua Emanuel.<br />
Le condizioni durante l'evento era semplicemente pazzesche e gli atleti hanno<br />
dato il massimo in acqua compiendo salti enormi.<br />
Anche se per poco, il detentore del titolo è riuscito a conquistare la vittoria e<br />
conservare il prestigioso premio finale con un salto di 24.3 metri.<br />
COMPLIMENTI A TUTTI I PARTECIPANTI PER LA VOSTRA FANTASTICA<br />
PERFORMANCE E PER AVERE RESO COSÌ ENTUSIASMANTE QUESTO<br />
EVENTO.
1° POSTO: JOSHUA EMANUEL CON 24.3M<br />
2° POSTO: BEN VAN DER BURG CON 24.2M<br />
3° POSTO: ERIK BLOKKER CON 23.6M
146<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
ABC SURFI<br />
Guida ragionata alla scelta<br />
dell'oggetto di desideri
NO<br />
Renato CasatiPARTE II<br />
Photo: RRD Courtesy
148<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
RAILS – i bordi della tavola<br />
Rail spesso e rotondo = più manovrabilità<br />
(per onde meno impegnative), più galleggiamento,<br />
evita alla tavola di piantarsi quando<br />
non si tiene la giusta velocità. Più adatto per<br />
rider di livello basso o medio.<br />
Rail fine e affilato = più penetrazione più più<br />
tenuta sull'onda (per onde più impegnative),<br />
ma anche minor gallegiabilità poichè l'acqua<br />
sale sulla coperta appena cala la velocità<br />
critica di planata e la rallenta. Tecnicamente<br />
parlanodo "limita lo scarrocio" che è lo slittamento<br />
laterale della tavola sulla superficie<br />
dell'onda, quindi la tavola sbatte meno, taglia<br />
meglio l'acqua è più precisa nella conduzine e<br />
nella surfata ma bolina meno in virtù del fatto<br />
che la planata si esaurisce + rapidamente.<br />
Solitamente bordi vivi sono associati a rocker<br />
incurvati. Nello stesso shape convivono diversi<br />
tipi di rails, in diversi punti, solitamente
piu' tondeggianti verso prua e il centro in cui<br />
le forze sono minori, e più incisivi verso poppa<br />
,dove le pressioni sono maggiori. Anche pochi<br />
gradi di differenza fra un bordo e l'altro possono<br />
determinare sensazioni molto diverse in<br />
conduzione e surfata.<br />
FLEX -quanto flette la tavola .<br />
Il flex è ovviamente correlato principalmente<br />
al materiale costruttivo e agli eventuali inforzi<br />
che vengono inseriti in fase di costruzione.<br />
Una tavola che flette molto dà la sensazione<br />
sotto il piede di essere "morbida",meno nervosa,<br />
e si adatta meglio alla forma dell'onda. Per<br />
contro reagisce con più lentezza all'impulso<br />
del piede e può essere limitante per chi ha una<br />
surfata aggressiva e precisa.<br />
FINS- - le pinne<br />
Esistono modelli a 3 (thruster) o 4 (quad)<br />
pinne-A volte le tavole consentono entrambi i<br />
settaggi.<br />
Semplificando: con 3(thruster) la tavola è più<br />
maneggevole (gira con minor pressione) ma<br />
bolina un pò di meno della corripondente con<br />
4 che è leggermente più impegnativa nel chiudere<br />
la curva.<br />
Caratteristica comune delle pinne laterali è<br />
quella di essere asimmetriche, cioè sono piatte<br />
sulla faccia interna e profilate su quella<br />
esterna, questo perché la differenza di scorrimento<br />
dell'acqua su queste due superfici crea<br />
una depressione che "attira" la pinna verso<br />
l'interno dell'onda, migliorando la manovrabilità<br />
complessiva della tavola.
150<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
La pinna ha una grossa importanza. La stessa<br />
tavola, con pinne diverse , reagisce in modo<br />
molto diverso...Della pinna dobbiamo guardare<br />
la larghezza di base, l'altezza, lo spessore o<br />
corda, il rake e la flessibilità (twist).<br />
Una pinna grande spessa e morbida sarà una<br />
pinna più facile e boliniera, mentre una piccola<br />
e sottile darà più velocità e manovrabilità.<br />
Lo spessore (o corda) é importante perché al<br />
suo diminuire, aumenterà la velocità (per una<br />
diminuzione dell'attrito) ma di contro avremo<br />
un calo di portanza. Il twist della pinna si<br />
traduce in manovrabilità e morbidezza in generale,<br />
ma se troppo morbida vibrerà alle forti<br />
velocità creando turbolenza e rallentando la<br />
tavola. Un rake accentuato (curvatura arretrata<br />
massima della pinna) darà alla tavola maggior<br />
manovrabilità e maggior velocità a scapito<br />
della tenuta.<br />
È chiaro che inizialmente si parte con le pinne<br />
di serie, che sono quasi sempre un buon compromesso,<br />
ma col tempo e quando il vostro<br />
livello sarà cresciuto, il consigilo è provare<br />
diverse pinne e vedere come cambia la conduzione<br />
della Vostra "vecchia" tavola... a volte<br />
basta cambiare la pinna per avvicinarsi all'effetto<br />
di un'altra tavola senza dover tirare fuori<br />
i soldi per la tavola nuova...
STRAP O STRAPLESS?<br />
Le strap, come dimensioni, devono essere abbastanza<br />
larghe, ma non troppo, sicuramente<br />
non strette, morbide al punto giusto (nè troppo<br />
nè poco), in questo modo avrete la sensazione<br />
di controllare la tavola meglio. Le strap dei<br />
bidirezionali non vanno bene solitamente perchè<br />
consentono l'inserimento del piede solo in<br />
un verso. Su quanto a fondo il piede debba entrare<br />
nella strap ci sono teorie contrapposte...<br />
personalmente trovo che non vadano strette<br />
troppo e che il piede debba arrivare fino al<br />
collo (abbondante), trovo che si surfa decisamente<br />
meglio, avvicinandosi maggiormente<br />
alla sensazione strapless, dando inclinazioni<br />
decisamente superiori durante il bottom e avendo<br />
una distribuzione complessiva del peso<br />
decisamente migliore durante la surfata. Attenzione<br />
solo a non lasciarci dentro la caviglia<br />
se cadete... se il piede non esce quando<br />
dovrebbe sono dolori e l'onda vi frulla sempre<br />
in modo imprevedibile!<br />
Se invece surfate strapless dovete semplicemente<br />
chiedervi se il vostro livello non sarebbe<br />
migliore se ogni tanto usaste le strap...<br />
Vedo in acqua tantissime persone che surfano<br />
strapless con un livello molto molto basso e<br />
quindi logicamente un divertimento minore.<br />
Dopo poche uscite smettono di surfare perchè<br />
lo scoglio strapless è impegnativo.<br />
Un solo consiglio... siete in acqua per divertirvi,<br />
non per dimostrare qualcosa a qualcuno<br />
o perchè il mettere le strap è una moda... non<br />
c'è niente di disonorevole nel mettere le strap<br />
e divertirsi maggiormente. Ovviamente il discorso<br />
vale al contrario per chi si diverte maggiormente<br />
con le strap...
152<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
STANCE – Il passo<br />
Altro argomento importante collegato alle<br />
strap è il passo cioè DOVE vanno messi i piedi<br />
e con che DISTANZA fra di loro.<br />
Una buona idea per capirlo bene senza dover<br />
montare e smontare cento volte le viti, è fare<br />
delle prove STRAPLESS e cercare di capire in<br />
che posizione vi sentite meglio con i vostri<br />
piedi per quella specifica tavola. Concetti di<br />
tavole diverse hanno posizioni di piedi diverse.<br />
Alcune tavole nascono con buchi più avanzati<br />
o arretrati per favorire l'identificazione della<br />
zona ottimale in cui collocare i piedi. Più buchi<br />
offrono una flessibilità maggiore di regolazione.<br />
Il PIEDE DIETRO se lo mettete vicino alla pinna<br />
fa girare la tavola più velocemente, con minore<br />
pressione. Il rovescio della medaglia è che affonda<br />
di più la poppa e perde velocità in curva.<br />
Inoltre avrete più difficoltà a inserire il piede<br />
posteriore perdendo + facilmente la planata.<br />
Il PIEDE DAVANTI se lo mettete più verso poppa<br />
equivale a spostare il baricentro verso poppa,<br />
la tavola "sale" in punta accentuando il rocker<br />
, in andatura sbatte di più e rallenta perdendo<br />
velocità e bolina. Ad esempio una tavola<br />
molto radicale può essere "addolcita" e fatta<br />
migliorare di bolina semplicemente spostando<br />
il passo un pò verso prua, viceversa una tavola<br />
molto dura da girare può essere migliorata<br />
semplicemente spostando lo stance verso<br />
poppa.
PADS- I pads sono importanti, poichè la "sensazione"<br />
che la tavola trasmette sotto i piedi<br />
deriva in buona parte dalla "sensazione" che il<br />
piede ci trasmette nel momento in cui diamo<br />
pressione alla tavola. Personalmente preferisco<br />
pads molto morbidi, antiscivolamento,<br />
che coprano una buona porzione della coperta<br />
per non far scivolare il piede durante particolari<br />
manovre o in strapless.Quelli di serie raramente<br />
incorporano tutte queste qualità quindi<br />
col tempo valutate di acquistare pads specifici.<br />
Cambiare i pads di serie sulla Vostra tavola<br />
spesso fà una grossa differenza nel modo<br />
in cui surfate e vi fà riscoprire la vostra tavola<br />
con una sensazione molto diversa da come<br />
l'avete sempre sentita sotto il piede ! L'ultima<br />
tendenza è non mettere i pads e usare il wax<br />
antiscivolo per avere un feeling maggiore, in<br />
puro surf style. Tutto vero, ma la comodità ne<br />
risente e per chi ha qualche annetto in più le<br />
tendiniti sono dietro l'angolo...<br />
LEASH -è il laccio che lega la tavola alla caviglia,<br />
i waver "regular" (piede destro a poppa<br />
in posizone normale) lo legano sulla caviglia<br />
destra, i "goofy" su quella sinistra. È consigliabile<br />
averlo sempre, sia per non perdere la tavola<br />
fra le schiume che magari viene portata a<br />
rocce rompendosi, sia per non colpire altri kiter<br />
o surfisti che stanno nuotando sottovento<br />
in caso di cadute. La lunghezza del leash non è<br />
determinante nel kite, anche se mediamente è<br />
consigliata una lunghezza di circa 2 o 3 piedi.<br />
Troppo lungo allontana maggiormente la tavola<br />
dal corpo in caso di cadute, ma ci vuole<br />
anche più tempo a recuperare la tavola fra un<br />
frangente e l'altro.
154<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
LIVELLO RIDER E CONDIZIONI<br />
ONDE VENTO<br />
Tutto facile quindi? Non proprio... Per la scelta<br />
di una tavola bisogna anche e sopratutto vedere<br />
altre variabili, determinanti ai fini di una<br />
scelta ragionata ottimale.<br />
- VELOCITA' con cui si surfa, che dipende dal<br />
tipo di onda , dal vento e dall'ala scelta, dal<br />
livello del rider .<br />
- TIPO DI ONDA - onda grossa, media, piccola,<br />
ripida o morbida, veloce o lenta, con tanta<br />
o poca schiuma, che spinge molto o che non<br />
spinge,con frangenti impegnativi da superare<br />
in uscita,onda di swell o di fetch...<br />
- INTENSITA' VENTO - semplificando: intensità<br />
maggiori richiedono, in linea di massima e con<br />
poche eccezioni, tavole proporzionalmente più<br />
aggressive o misure di ali più ridotte.<br />
- DIREZIONE VENTO (da mare ON, laterale da<br />
mare SIDE ON, laterale SIDE, laterale da terra<br />
SIDE OFF, da terra OFF). È il modo in cui il vento<br />
agisce sull'Onda. Semplificando da side a<br />
off tavole aggressive, da side a on tavole più<br />
facili.<br />
- MISURA DELL'ALA USATA (che varia molto in<br />
base alla direzione del vento e al tipo di surfata<br />
che si vuole ottenere). Semplificando<br />
sovrainvelatura in condizioni on e sottinvelatura<br />
in quelle off.<br />
- TIPO DI ALA USATA (velocità dell'ala, grado di<br />
bolina garantito dall'ala).<br />
- CARATTERISTICHE DEL WAVER (altezza, peso,<br />
grado di abilità, esperienza).<br />
- TIPO DI SPOT (conoscenza dello spot e dell'onda).
- TIPO DI SURFATA (verticale, aggressiva che<br />
spacca il lip e che carva il bottom al limite,<br />
che si accontenta di "scendere o scappare"<br />
dall'onda, strapless o strapped in...).<br />
MACRO SUDDIVISIONE /<br />
CONSIGLI PRATICI...<br />
Il consiglio pratico su quale tavola scegliere<br />
dipende dal Vostro livello e dal tipo di<br />
condizione con cui uscirete maggiormente:<br />
Le TAVOLE WAVE "FACILI" planano subito, bolinano<br />
molto, perdonano gli errori, passano<br />
i buchi di vento, curvano bene ma con linee<br />
più lunghe , quindi a scapito di precisione di<br />
surfata e aggressività globale. Ma avolte sono<br />
l'unica opzione per divertirsi in certe condizioni.<br />
Per restare in casa RRD i modelli ROCKET e<br />
POP fanno al caso vostro.<br />
Le TAVOLE WAVE "STANDARD" sono un buon<br />
compromesso per un uso quasi sempre azzeccato.<br />
Tavole concettualmente simili allo SPARK<br />
e al MAQUINA raramente deludono e dovendo<br />
fare una scelta di una sola tavola spesso sono<br />
quelle più equilibrate e quindi sempre consigliate.<br />
Le TAVOLE WAVE "AGGRESSIVE" sono state progettate<br />
per specifici e particolari usi, per molti<br />
ma non per tutti; spesso se non avete il livello<br />
e la condizione giusta di vento e un'onda<br />
bella tosta non capirete mai perchè quella
156<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
tavola sembra proprio "non andare o non bolinare"...in<br />
realtà non l'avrete mai usata nella<br />
"sua" condizione, quella pensata dagli shaper<br />
al momento della costruzione. Il BARRACUDA e<br />
il COTAN per condizioni di onda grossa, onda<br />
side / side off o forte sovrainvelatura, sono<br />
realmente la scelta migliore per il massimo<br />
controllo e la miglior performance estrema.<br />
Personalmente mi muovo sempre con 3 tavole<br />
da wave.<br />
Una tavola facile, concettualmente simile al<br />
pop, che uso quando sono sottoinvelato, in<br />
condizione on shore, quando ho bisogno di bolinare<br />
il più possibile, quando l'onda è piccola,<br />
quando voglio divertirmi e surfare il più facile<br />
e relaxed possibile, facendo freestyle strapless<br />
quindi... in tante uscite medie che si fanno<br />
in Italia dove spesso le onde non sono proprio<br />
come a Ponta Preta...
Quando l'onda comincia a salire, quando il vento<br />
comincia a spingere allora preferisco usare<br />
una TAVOLA STANDARD / AGGRESSIVE, quindi<br />
avere sotto il piede un attrezzo più agile, più<br />
scattante, più preciso da condurre, più rapido<br />
a girare e scelgo fra 2 tipi di tavola in base al<br />
tipo di vento e di onda.<br />
VENTO<br />
Se il vento sull'onda agisce con direzione side<br />
off la scelta è sul BARRACUDA, se il vento è onside<br />
on vado sul MAQUINA, se il vento è side uso<br />
il MAQUINA quando è rafficato (passa meglio i<br />
buchi) e il BARRACUDA quando è più regolare.<br />
ONDA<br />
il vento non è tutto, conta anche e sopratutto<br />
saper valutare l'onda.Se l'onda è ripida (la<br />
classica "parete" per intenderci e bisogna<br />
avere il grado massimo di precisione nella<br />
surfata tassativo il BARRACUDA (o il COTAN per<br />
chi ama lo shape "squadrato") che in qualunque<br />
condizione di vento che non sia on, mi permette<br />
di scendere con maggior verticalità, la<br />
tavola sbatte meno alle alte velocità che l'onda<br />
ripida comporta in discesa, riesco a essere<br />
più radicale durante il bottom e slasho con più<br />
incisività durante il cut back. Se l'onda è medio<br />
grossa ma meno ripida (il classico "bombolone"<br />
per intenderci) e non spinge troppo mi<br />
trovo meglio con il MAQUINA o lo SPARK , posso<br />
galleggiare maggiormente sull'onda e non perdo<br />
quasi mai velocità.
158<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
QUALE MISURA?<br />
Sono finiti i tempi in cui si diceva semplificando<br />
che la misura della tavola dipende dall'altezza<br />
e dal peso del rider comparandolo al volume<br />
della tavola. Oggi un 5'4" può avere un volume<br />
superiore a una 6'0" con forma tradizionale<br />
ed essere meno maneggevole di quest'ultimo,<br />
quindi tutto si complica e bisogna entrare nelle<br />
schede tecniche di ogni modello e leggerne<br />
attentamente le specifiche, il tipo di utilizzo<br />
consigliato e ragionarci sopra in base a tutte<br />
le considerazioni fatte in precedenza.<br />
CONCLUSIONI<br />
Non esiste la tavola perfetta. Esiste la<br />
condizione in cui dovrete usare la tavola.<br />
Condizioni diverse, per essere sfruttate davvero<br />
al massimo, richiedono obbligatoriamente<br />
tavole diverse in misure diverse. Non è un caso<br />
che nel surf da onda esistano archivi infiniti<br />
di shape, tutti giusti e validi in certe condizioni,<br />
con certi rider, con certi tipi di onde. Rider<br />
diversi possono dare argomentazioni che sembrano<br />
contrapposte fra loro, eppure tutte valide<br />
se contestualizzate in una certa condizione.
160<br />
TECNICA<br />
Abc surfino: guida ragionata alla scelta dell'oggetto di desideri<br />
Ma se non potete fare un mutuo per comprarvi<br />
cinque tavole o semplicemente non volete<br />
andare in giro con troppa roba, la scelta è inevitabilmente<br />
un compromesso che dipende<br />
dal numero maggiore di uscite che farete nella<br />
condizione del vostro home spot e, importante,<br />
dal vostro livello di abilità. Premia sempre e<br />
comunque, in caso di dubbio, preferire una tavola<br />
più semplice a una più radicale, solo col<br />
tempo e quando e se ne avrete necessità abbinerete<br />
tavole difficili a quelle più semplici che<br />
già possedete.<br />
ALOHA,<br />
have fun!
162<br />
PRODUCT FOCUS<br />
RRD<br />
Product focus<br />
BLISS V5 WOOD, KISS & LTD<br />
www.robertoriccidesigns.com<br />
Testo & Foto: RRD Courtesy<br />
BLISS V5 WOOD<br />
Costruita in Europa<br />
Solo una parola può descrivere<br />
il feeling di surfare questa tavola:<br />
Bliss. Questa progressiva<br />
tavola freeride/freestyle regala<br />
una fantastica sensazione di<br />
sicurezza mentre si naviga in<br />
un grande range di condizioni.<br />
Quando viene spinta ai limiti nel<br />
regno del Freestyle svela la sua<br />
vera natura. La Bliss offre ottima<br />
velocità, comfort e un fantastico<br />
pop che viene dal mix di<br />
flex medio accoppiato con un<br />
atterraggio morbido.<br />
I profondi canali nel bottom e<br />
i sottili leggermente arrotondati<br />
rail permettono alla tavola<br />
di carvare in maniera aggressiva<br />
attraverso il chop. Non è<br />
semplice migliorare una tavola<br />
come questa, quello che abbiamo<br />
fatto è lavorare sui tip per<br />
ottimizzare le prestazioni di bolina<br />
e sui canali del bottom per<br />
offrire maggiore stabilità nel riding.<br />
La V5 è più leggera ma anche<br />
più resistente e a parte questo<br />
abbiamo deciso di incrementare<br />
le possibilità di settaggio<br />
aggiungendo il sistema di track<br />
per i bindings. Questi track permettono<br />
alla tavola di essere<br />
settata al meglio per garantire il<br />
massimo comfort.<br />
Infilate le strap, date tensione<br />
alle linee e portatela in cielo<br />
per speriementare il vero senso<br />
della Bliss.<br />
BLISS V5 LTD<br />
Costruita in Europa<br />
In seguito alla grande popolarità<br />
delle precedenti versioni abbiamo<br />
deciso di offrire la Bliss<br />
LTD V5. Così come la versione in<br />
legno, questa progressiva tavola<br />
freeride/freestyle offre una<br />
fantastica sicurezza mentre si<br />
naviga in tutte le condizioni.<br />
La Bliss LTD V5 permette ai rider<br />
di avere un riding fluido mentre
CARATTERISTICHE BLISS V5 WOOD<br />
STANDARD<br />
• CNC Legno di Paulownia<br />
• Rail sottili e leggermente arrotondati in ABS<br />
NUOVE<br />
• Profondi canali nel bottom<br />
• Spessore più leggero e resistente<br />
• Canali ABS per i pads<br />
CARATTERISTICHE SPECIALI BLISS V5 LTD<br />
• Profondi canali nel bottom<br />
• Rail sottili e leggermente arrotondati in ABS<br />
NUOVE<br />
• Carbonio da 220 grammi biassiale su deck e bottom<br />
• CNC shape mix di legno di Paulownia<br />
• Fibre di carbonio unidirezionali<br />
massimizza il suo potenziale nel<br />
Freestyle. Lo shape e i canali sul<br />
bottom sono gli stessi della versione<br />
in legno, ma la costruzione<br />
LTD prevede strati di carbonio<br />
biassiale sia sul top che sul<br />
bottom con uno speciale mix di<br />
legno di Paulownia e un altro legno<br />
ancora più leggero shapato<br />
in CNC nel core. In questo modo<br />
è più leggera del 20 per cento,<br />
più sottile, più reattiva e permette<br />
un eccellente pop.<br />
A causa del carbonio la tavola<br />
è leggermente più impegnativa<br />
nel chop ma assolutamente<br />
gratificante per rider di ogni livello.
164<br />
PRODUCT FOCUS<br />
RRD<br />
Product focus<br />
RELIGION MK8<br />
www.robertoriccidesigns.com<br />
Testo & Foto: RRD Courtesy<br />
"Leggi le onde, non gli<br />
slogan"<br />
Sinionimo di Wave nel linguaggio<br />
internazionale del kite, il Religion<br />
MK8 è un kite in costante<br />
evoluzione proprio come la<br />
discilina del kitesurf. Migliorare<br />
ogni anno il già popolarissimo<br />
Religion è diventato ormai una<br />
vera sfida. Siamo riandati ai disegni<br />
delle tavole e abbiamo riniziato<br />
a disegnare ancora una<br />
volta il più reattivo, affidabile e<br />
veloce kite wave di tutto il mercato.<br />
L'MK8 ha un nuovo shape, briglie<br />
più corte e un aspect ratio<br />
maggiore. Tutto questo migliora<br />
enormemente la velocità di rotazione<br />
del kite e le sue prestazioni<br />
di volo, soprattutto nelle<br />
misure più grandi, dalla 8 alla 12<br />
metri.<br />
Il kite gira sul posto, ha una reazione<br />
più pronta quando le<br />
back non sono in tensione e<br />
una pressione confortevole sulla<br />
barra. Tutto ciò lo rende un<br />
kite ideale per imparare il wave<br />
riding così come una macchina<br />
di accelerazione che permette<br />
di compiere rotazioni multiple<br />
anche in sezioni piccole di onde<br />
dove le condizioni non sono ideali.<br />
A differenza dei più veloci surf<br />
kite del mercato, il Religion MK8<br />
riesce a mantenere la sua potenza<br />
che aiuta a ottenere qualche<br />
rotazione in più sulla spalla<br />
dell'onda. La nuova leading<br />
edge più lunga e completamente<br />
ridisegnata non solo consente<br />
di avere un bel feeling nelle<br />
rotazioni veloci del kite ma crea<br />
anche un maggior galleggiamento<br />
nell'aria del kite che ne<br />
aumenta la stabilità quando il<br />
vento diventa rafficato. La maggiore<br />
stabilità di un modello già<br />
di per sé così stabile vi farà navigare<br />
al meglio anche in condizioni<br />
difficili con venti leggeri o<br />
tempestosi. Il Religion MK8 è il<br />
primo kite a entrare in acqua e<br />
l'ultimo a uscirne.<br />
Come sempre abbiamo costruito<br />
questo kite per essere resi-
stente e durevole. Le grafiche<br />
del Religion ci hanno permesso<br />
di creare una rete di rinforzi in<br />
Dacron sul canopy che danno<br />
a tutta la struttura una grande<br />
rigidità. Questa costruzione a<br />
prova di onde è realizzata con il<br />
40 per cento di Dacron e il 60<br />
per cento di un leggerissimo<br />
canopy in doppio ripstop D2 Technoforce<br />
canopy. Questo mix<br />
di costruzione è usato solo per<br />
il Religion per creare una maggiore<br />
resistenza negli schianti e<br />
allungarne la vita.<br />
Il nuovo Religion MK8 permette<br />
di incrementare il range di utilizzo<br />
sia nelle misure più piccole<br />
che in quelle più grandi: è più<br />
veloce, ha un lift maggiore nei<br />
salti, ha incredibili prestazoni<br />
di volo, è facile da rilanciare e<br />
presenta un enorme depower,<br />
insmma offre tutto quello che vi<br />
serve.<br />
Fin dalla sua prima introduzione,<br />
il kite è cambiato in ogni sua<br />
versione insieme con l'evoluzione<br />
della disciplina. Se l'oceano è<br />
il vostro tempio, allora vi serve<br />
un Religion.
166<br />
PRODUCT FOCUS<br />
RRD<br />
CARATTERISTICHE SPECIALI<br />
• Nuova valvola di gonfiaggio con speciale cappello di protezione a<br />
dimensioni ridotte<br />
• Dispositivo sulle briglie anti incattivamento<br />
• Tips più larghi per maggiore manovrabilit<br />
• 4m, 5m, 6m, 7m & 8m hanno una carrucola sulle briglie per gestire<br />
condizioni di vento estremamente rafficato e migliorare la stabilità.<br />
• 8m, 9m, 10,5m & 12m presentano un aspect ratio maggiore per<br />
incrementare la velocità, la potenza e i tempi di reazione<br />
IL KITE PIU' RESISTENTE DEL MERCATO, ECCO PERCHÈ:<br />
• Costruzione a prova di colpi che crea una struttura ad alta resistenza<br />
con un mix di Polyant Dacron da 195 grammi di grammatura<br />
e un doppio ripstop leggero, il D2 Techno Force<br />
• Rinforzi interni in ogni pannello della leading edge che assicurano<br />
lunga vita alle cuciture e una connessione più rigida<br />
• Rinforzi esclusivi sugli Strut/Leading edge in pannelli di D2 Techno<br />
Force Double Ripstop cuciti a 45 gradi: questo estende gli<br />
impatti su una superficie maggiore (solo sulle misure più grandi)<br />
• Rinforzi radiali sui tips per incrementare la durata del kite e ridurre<br />
le abrasioni<br />
• 195 grammi. Rinforzi in Polyant Dacron sullo strut centrale<br />
• Rinforzi in Kevlar sulla parte terminale degli strut<br />
della Bliss.<br />
Misure: 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.5, 12
IL RELIGION MK8 SECONDO ABEL LAGO<br />
“Il Religion è stato il mio kite favorito fin dal primo giorno insieme alla tavola Maquina per<br />
surfare le onde e quest'anno abbiamo fatto un passo in avanti rendendolo veloce come nei<br />
primi modelli, questo rende il mio riding molto più dinamico e ora sono capace non solo di<br />
surfare più veloce ma anche di collegare più sezioni di onda in quanto il kite ha un lift maggiore<br />
e mi segue in ogni transizione. In combinazione con il Maquina LTD che è una tavola<br />
super leggera mi consente di chiudere i miei salti strapless molto meglio perché rimane attaccato<br />
ai miei piedi e mi aiuta a surfare senza strap più veloce di prima.”<br />
“GODETEVI QUESTA MACCHINA DA ONDE!”
168<br />
PRODUCT FOCUS<br />
Cabrinha<br />
Product focus<br />
Sono uscite le nuove attrezzat<br />
e noi le abbiamo testate!<br />
www.cabrinhakites.com<br />
Il grande vantaggio di essere<br />
distributori per l'Italia e partner<br />
ufficiali di Cabrinha è quello di<br />
ricevere le attrezzature del nuovo<br />
catalogo con un certo anticipo<br />
e poterle testare producendo<br />
utili contenuti per comunicati<br />
stampa e redazionali.<br />
Insieme ad Alby Rondina abbiamo<br />
avuto una serie di giorni<br />
esilaranti in acqua con le nuove<br />
attrezzature che vogliamo condividere<br />
non solo attraverso le<br />
immagini che abbiamo scattato<br />
durante i test ma anche con una<br />
serie di informazioni tecniche e<br />
impressioni che abbiamo avuto.<br />
Pima di tutto focalizziamo l'attenzione<br />
sulle novità più importanti<br />
della nuova collezione:<br />
tutte le ali Cabrinha del catalogo<br />
2018 presentano un nuovo<br />
Dacron (materiale presente sulla<br />
leading edge, così come sugli<br />
strut e alla fine del canopy)<br />
chiamato High Tenacity Dacron.<br />
Si tratta di un materiale appositamente<br />
studiato per le strut-<br />
Testo: Cabrinha Courtesy<br />
Foto: Laci Kobulsky<br />
ture gonfiabili del kite e ci sono<br />
moltissime informazioni su questa<br />
soluzione tecnica sul sito ufficiale<br />
www.cabrinhakites.com<br />
ma quello che è importante<br />
sapere è che questo materiale<br />
manterrà la forma del kite per<br />
un tempo maggiore, al contrario<br />
dei vecchi kite che perdono<br />
lo shape e di conseguenza le<br />
proprie prestazioni. Inoltre il kite<br />
risulta più rigido e vola meglio!<br />
Parlando dei nuovi kite, un grosso<br />
cambiamento è stato apportato<br />
al nuovo DRIFTER, ala<br />
dedicata alle onde che anche<br />
grazie al nuovo Dacron è stata
ure Cabrinha<br />
completamente ridisegnata con<br />
un profilo ancora più accurato.<br />
Presenta anche un nuovo shape<br />
e alcune stecche supplementari<br />
in modo che il canopy non fileggia<br />
più al vento.<br />
Una novità che sarà immediatamente<br />
percepita da tutti è il<br />
nuovo feeling sulla barra che<br />
ora è molto più morbida e decisamente<br />
più reattiva. In generale<br />
il kite è diventato più veloce<br />
che è quello che serve ai surfisti,<br />
specialmente sulle grandi<br />
misure. Naturalmente offre ancora<br />
un ottimo drifting, il che<br />
vuol dire che anche quando la<br />
leading edge è di fronte l'onda il<br />
kite non va in stallo, ma al contrario<br />
risale la finestra del vento<br />
in modo da lasciarvi tutto il<br />
tempo di focavlizzarvi sul carving<br />
sulla spalla delle onde!<br />
Alcuni cambiamenti sono stati<br />
attuati anche sul kite preferito<br />
di Alby, ossia l'FX: anche in<br />
questo caso lo shape è stato<br />
leggermente modificato grazie<br />
all'utilizzo del nuovo Dacron,<br />
ma ancora più importante è che<br />
l'ala esce ora con un nuovo set<br />
di briglie che possono essere<br />
settate in base ai differenti stili<br />
di riding, Freeride (massima<br />
potenza), Kiteloop (set up di
170<br />
PRODUCT FOCUS<br />
Cabrinha<br />
fabbrica) e Freestyle (massimo<br />
depower). I nuovi cambiamenti<br />
fanno in modo che il kite voli in<br />
maniera più profonda nella finestra<br />
del vento (freeride) dove ha<br />
maggiore potenza utile oppure<br />
più fuori dalla finestra del vento<br />
(freestyle) che renderà il kite<br />
meno potente per coloro che si<br />
dedicano ai trik sganciati.<br />
Alcuni piccoli cambiamenti sono<br />
stati elaborati anche sulla barra:<br />
il primo e il più visibile sono<br />
i colori nero e giallo, il secondo<br />
meno lampante ma altrettanto<br />
importante è il miglioramento<br />
del sistema di sicurezza. E ancora<br />
una cosa! Cabrinha offre ora<br />
una pompa ancora più efficiente,<br />
leggera e che vi permetterà<br />
di entrare in acqua più presto e<br />
con più forza nelle braccia!:)<br />
D'altra parte abbiamo anche<br />
le tavole che sono state tutte<br />
ridisegnate grazie al nuovo<br />
designer Lars che lavora per<br />
Cabrinha. La macchina da Freestyle<br />
XCALIBER ora è disponibile<br />
in due versioni, carbonio e legno<br />
che è più accessibile e morbida.<br />
Anche il best seller ACE attualmente<br />
è disponibile in carbonio<br />
e legno, rinnovato anche nello<br />
shape che ora presenta canali<br />
più profondi sul bottom per assicurare<br />
maggior grip.<br />
Importanti cambiamenti hanno<br />
interessato anche la tavola foil<br />
board Double Agent che ora offre<br />
una nuova forma fish sul tail<br />
ed è disponibile in due misure.<br />
Inoltre si possono scegliere tre<br />
misure del piantone quindi sia<br />
che siate principianti oppure<br />
volete uscire in acque poco profonde<br />
potete optare per la misura<br />
più corta.<br />
Alby è stato il primo a provare<br />
le nuove attrezzature durante<br />
il photoshooting ufficiale alle<br />
Hawaii, dopodiché ha avuto a<br />
disposizione l'FX e la XCAL nel<br />
suo centro ProKite Alby Rondina<br />
in Sicilia. Abbiamo avuto modo<br />
di fare due shooting anche se<br />
non siamo stati molto fortunati<br />
con il vento ma questo fa parte<br />
del gioco. Nel primo shoot siamo<br />
andati dietro l'isola per avere<br />
un po' di privacy, ma il vento
era molto leggero quindi il 12 FX<br />
era appena sufficiente. Ciò nonostante<br />
ci hanno impressionato<br />
la sua capacità di galleggiare<br />
perfettamente in aria, la sua facilità<br />
di rilancio (nei rari casi in<br />
cui Alby ne perdeva il controllo)<br />
e di fare piccoli salti e manovre<br />
per la gioia dell'obiettivo fisheye<br />
(specialmente per i salti sopra<br />
la barca!). Siamo stati fortunati<br />
durante lo shoot del video<br />
“ProKite Story - "Alby's Kite Paradise<br />
in Sicily" dove siamo riusciti<br />
a surfare su acqua super<br />
piatta con i colori che richiamavano<br />
i Caraibi e un vento solido<br />
che permetteva di chiudere tutte<br />
le manovre.<br />
Ma sentiamo le impressioni dello<br />
stesso Alberto Rondina:<br />
Ho scelto di utilizzare l'FX non<br />
appena è uscito qualche anno<br />
fa e mi è piaciuto fin dall'inizio.<br />
Si tratta di un kite molto divertente,<br />
io lo uso per il freestyle,<br />
sulle onde, per i megaloop e con<br />
il foil. La cosa bella qui in Sicilia<br />
è che posso uscire in tutte le<br />
condizioni quindi porto solo l'FX<br />
nella macchina e sono sempre<br />
pronto. Sul modello del 2018<br />
posso settare le briglie secondo<br />
le mie esigenze: quando il vento<br />
è leggero utilizzo il setting<br />
da freeride ed esco con il foil; lo<br />
stesso set up posso utilizzarlo<br />
nelle uscite wave quando voglio<br />
che il kite voli profondamente<br />
nella finestra del vento. Quando<br />
invece soffia il vento da Sud e<br />
organizziamo gare di kiteloop<br />
con il dispositivo WOO, allora<br />
utilizzo il set up Kiteloop con<br />
il kite che risulta molto veloce<br />
nella finestra del vento, molto<br />
simile come feeling a quello<br />
del 2017. Quando infine il vento<br />
è perfetto per le sessioni di freestyle<br />
e possiamo approfittare<br />
dell'acqua piatta di fronte al nostro<br />
centro allora utilizzo il set<br />
up per il freestyle e si può vedere<br />
il kite stare più a bordo finestra<br />
garantendo una potenza<br />
controllata per il trick sganciato.<br />
Questi nuovi set up sull'FX ci<br />
hanno aiutato davvero molto<br />
nel girare il video a Tahiti perché<br />
siamo riusciti ad approfittare di
172<br />
PRODUCT FOCUS<br />
Cabrinha
tutte le condizioni rimanendo<br />
nello stesso spot. All'inizio ero<br />
ben invelato con il 12 m con il<br />
set up freestyle con cui ho potuto<br />
fare lunghi grab e avere<br />
poca potenza, poi però il vento<br />
è diminuito verso il tramonto<br />
con una luce fantastica quindi<br />
ho optato per il set up freeride<br />
che consente all'ala di volare pù<br />
profondamente nella finestra<br />
di vento e sfruttare il vento al<br />
meglio in modo da continuare<br />
a saltare di fronte alla macchina<br />
da presa;) Attualmente sto<br />
aspettando onde grandi qui in<br />
zona per passare dal twin tip al<br />
surfino e dedicarm a qualche<br />
manovra radicale, hahaha.
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