Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n.93 dicembre 2017
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tenziale di riscaldamento globale) e per la<br />
CO2 è fissata pari a 1. L’aumento della concentrazione<br />
di CO2 in atmosfera è causato<br />
principalmente dall’uso dei combustibili<br />
fossili, naturali riserve sotterranee di carbonio<br />
(sostanza organica) utilizzate per fornire<br />
energia ai motori, che la tramutano in gas.<br />
Anche il settore agricolo contribuisce all’emissione<br />
in atmosfera di questa sostanza, sia<br />
direttamente, attraverso l’uso di macchine<br />
agricole alimentate a gasolio, sia indirettamente,<br />
con tutti i processi agro-ambientali<br />
che trasformano il carbonio dalla forma organica<br />
alla forma minerale. Questo succede<br />
sia deforestando il suolo per metterlo a coltura,<br />
sia diminuendone il contenuto di sostanza<br />
organica: la rimozione della biomassa<br />
legnosa, specialmente quando questa venga<br />
bruciata, comporta il ritorno in atmosfera<br />
della CO2 fissata nelle piante; le operazioni<br />
che provocano una diminuzione della sostanza<br />
organica del suolo (es. le lavorazioni<br />
profonde, il mancato apporto di concimi<br />
organici, la bruciatura dei residui colturali,<br />
ecc.) causano un passaggio del carbonio<br />
dalle molecole organiche benefiche per il<br />
terreno – il cosiddetto “humus”- all’atmosfera<br />
(principalmente sotto forma di CO2, in<br />
qualche caso come CH4).<br />
IL METANO<br />
Il metano di origine agricola deriva perlopiù<br />
dall’allevamento dei ruminanti e dalla<br />
coltivazione del riso; entrambi i processi<br />
hanno a che fare con fenomeni di fermentazione,<br />
cioè l’attacco delle molecole organiche<br />
da parte dei microorganismi in assenza<br />
di ossigeno. Nei ruminanti, il fenomeno è<br />
fisiologico, ed avviene nei prestomaci, dove<br />
batteri e protozoi digeriscono il foraggio<br />
ingerito, ricco di carboidrati complessi e di<br />
lignina, formando un sottoprodotto gassoso<br />
di cui l’animale si libera per eruttazione.<br />
Nel caso delle risaie, quando i terreni sono<br />
sommersi d’acqua, la sostanza organica,<br />
nativa del suolo o incorporata (ad es. con<br />
le paglie) va incontro ad una degradazione<br />
microbica in mancanza di ossigeno che conduce<br />
alla produzione di grandi quantità di<br />
metano. Studi condotti anche in <strong>Piemonte</strong><br />
(es. Peyron et al., 2016) suggeriscono di allontanare<br />
il più possibile la fase della sommersione<br />
dal momento dell’interramento<br />
delle paglie, anticipandolo anche addirittura<br />
all’autunno; la tecnica più efficace nel<br />
mitigare le perdite di metano è la semina<br />
in asciutta, in cui l’acqua arriva in campo<br />
circa 40 giorni dopo. Anche la gestione degli<br />
effluenti zootecnici genera perdite in atmosfera<br />
di significative quantità di metano:<br />
una soluzione efficace a questo problema è<br />
il loro sfruttamento negli impianti di digestione<br />
anaerobica, dove il metano prodotto<br />
durante il processo di fermentazione viene<br />
raccolto per produrre energia.<br />
IL PROTOSSIDO DI AZOTO<br />
Il protossido di azoto (N2O) è considerato<br />
un “gas traccia” perché è naturalmente<br />
presente in atmosfera in bassissime quantità<br />
(270 ppb - parti per miliardo - nell’era<br />
preindustriale, oggi salite a circa 330 ppb);<br />
le sue molecole hanno tuttavia un elevatissimo<br />
potenziale di riscaldamento, addirittura<br />
265 volte superiore a quello della CO2.<br />
Tra le varie attività umane, la coltivazione<br />
dei suoli agrari è responsabile di gran parte<br />
delle emissioni di questo gas, specialmente a<br />
seguito delle fertilizzazioni azotate: il protossido<br />
d’azoto infatti è il prodotto di due processi<br />
microbici, la nitrificazione e la denitrificazione.<br />
Evitare di somministrare azoto in<br />
quantità eccedenti le esigenze delle colture o<br />
con tempistiche non adeguate rispetto alla richiesta<br />
delle piante è un metodo efficace per<br />
contenere questo tipo di emissioni. In risaia,<br />
il protossido viene emesso principalmente<br />
durante le asciutte, nel momento in cui<br />
si somministra azoto in forma minerale (il<br />
principale precursore dell’N2O) ed il terreno<br />
Il riscaldamento<br />
globale è una<br />
realtà e le<br />
cause sono da<br />
rintracciarsi nelle<br />
attività umane<br />
tra le quali<br />
l’agricoltura<br />
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