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Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n.93 dicembre 2017

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il supporto allo sviluppo di pratiche e servizi<br />

di agricoltura sociale presso imprenditori e<br />

funzionari.<br />

PORTOGALLO:<br />

I PROGETTI PARTONO<br />

DAL TERZO SETTORE<br />

L’agricoltura sociale in Portogallo, a differenza<br />

di quanto accade in Italia, sviluppa il<br />

suo percorso a partire dal sociale e pertanto<br />

è esercitata principalmente dal terzo settore,<br />

dalle organizzazioni no-profit, come le cooperative<br />

sociali o comunità terapeutiche di<br />

lavoro che si rivolgono soprattutto a persone<br />

con disabilità e malattie mentali. Generalmente<br />

si tratta di realtà che hanno lo status<br />

di Istituzione Privata di Solidarietà Sociale<br />

(IPSS ) ma sono presenti anche casi in cui<br />

l’istituzione pubblica si è fatta promotrice<br />

dell’iniziativa: si può citare il Progetto Horta<br />

Solidaria che riguarda 12 istituti carcerari<br />

che hanno al loro interno degli orti per la<br />

produzione di alimenti, e il reinserimento<br />

sociale dei detenuti attraverso la formazione<br />

e la socializzazione al lavoro o le attività di<br />

agricoltura svolte all’interno degli ospedali<br />

(es. Ospedale Psychiatric di Lisbona).<br />

Il tema che ha accomunato le visite è quello<br />

dell’agricoltura sociale come servizio<br />

per le comunità locali. Infatti nel caso del<br />

Portogallo si considera l’agricoltura come<br />

strumento utile ai fini terapeutici, educativi<br />

e di benessere psico-fisico che trae le sue<br />

origini dall’agricoltura contadina e dalla<br />

propensione all’assistenza reciproca diffusa<br />

nelle aree rurali.<br />

Il percorso ha preso avvio con la visita della<br />

Quinta da Várzea (Setubal 1 ), un’azienda agricola<br />

di 24 ettari destinati alla coltivazione di<br />

orticole, piante da frutta e piante aromatiche<br />

e all’allevamento di ovini e animali di bassa<br />

corte, di proprietà del Ministero della Giustizia,<br />

che ospita una trentina di detenuti in regime<br />

di semi-libertà. I prodotti agricoli sono<br />

destinati all’autoconsumo e alla vendita diretta<br />

presso un punto vendita aperto al pubblico,<br />

situato all’interno dell’azienda stessa<br />

che permette ai detenuti di mantenere un<br />

contatto con l’esterno. I detenuti/lavoratori<br />

percepiscono una paga simbolica; acquisiscono<br />

una professionalità (molti non si erano<br />

mai avvicinati a questo genere di attività)<br />

e ricreano abitudini lavorative che facilitano<br />

il reinserimento nella società.<br />

La seconda visita ha riguardato l’esperienza<br />

all’interno della Escola Profissional Agrícola<br />

di Odivelas, un centro di ippoterapia che fornisce<br />

un servizio – realizzato nell’ambito del<br />

sistema di istruzione pubblica - indirizzato a<br />

bambini e giovani con bisogni speciali, con<br />

particolare attenzione agli studenti con disturbi<br />

dello spettro autistico e con disabilità<br />

multiple.<br />

La Quinta do Pisão è invece una realtà<br />

agro-silvo-pastorale nel Parco Naturale<br />

di Sintra-Cascais che su una superficie di<br />

quasi 60 ettari alleva pecore, asini e cavalli<br />

allo stato brado, presenta un orto, un frutteto<br />

biologico e la coltivazione di lavanda.<br />

In particolare la gestione dell’orto è affidata<br />

a lavoratori sociali, disoccupati di lunga<br />

durata, che grazie a questa opportunità ricominciano<br />

un percorso lavorativo che permette<br />

loro di riscattarsi e rimettersi in gioco.<br />

Interessante anche l’esperienza di “pick you<br />

own crop” che prevede la scelta e la raccolta<br />

in campo del prodotto da parte del consumatore<br />

che può contemporaneamente confrontarsi<br />

con i lavoratori e dar loro un ritorno<br />

importante in termini di partecipazione al<br />

processo.<br />

La study visit si è conclusa con il caso di<br />

una cooperativa di solidarietà CERCICA 2 che<br />

promuove la qualità della vita e l’inclusione<br />

Da alcuni anni<br />

è cresciuta<br />

in Europa<br />

l’attenzione alla<br />

multifunzionalità<br />

dell’agricoltura,<br />

come forma<br />

di inclusione,<br />

recupero e<br />

integrazione<br />

1<br />

Si tratta di una zona alla periferia di Lisbona<br />

caratterizzata da un elevato grado di<br />

delinquenza e alto livello di disoccupazione.<br />

2<br />

Cooperativa para a Educação e Reabilitação de<br />

Cidadãos Inadaptados de Cascais.<br />

Attività di taleaggio svolta presso<br />

la CERCICA<br />

Agricoltura 93<br />

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