Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n° 92, giugno 2017

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22.01.2018 Views

ASBUC VIA GIOVANNI ROSSO, 2A 12010 VALDIERI (CN) http://www.andonno.it/ Daniela Risso (Presidente del comitato gestionale ASBUC Andonno) GESTIRE I DEMANI CIVICI IN MODO SOSTENIBILE Ci racconta le realtà dell’ente ASBUC e le sue attività? L’A.S.B.U.C. (Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico) di Andonno (CN) è un’entità organizzata, diversa e separata dal Comune e appositamente costituita per la gestione separata delle terre e demani civici. Andonno è un piccolo paese a pochi chilometri da Cuneo, al confine del Parco Naturale delle Alpi Marittime in valle Gesso e l’ASBUC è sorta a seguito di un movimento cittadino per la difesa e la salvaguardia del Monte Cros, interessato dal progetto di ampliamento della cava presente, per venire riconosciuta dalla Regione Piemonte nel 1998 ed entrare, dopo una lunga gestazione, in piena operatività nel 2007. Il Comitato gestionale dell’ASBUC è composto di cinque membri e dura in carica quattro anni. Esso viene eletto dalla generalità dei cittadini residenti ed iscritti nelle liste elettorali nel Comune di Valdieri (di cui Andonno è frazione). Il compito istituzionale dell’ASBUC è quello di gestire e valorizzare le potenzialità del patrimonio di uso civico (boschi, pascoli, prodotti della natura) regolamentandone l’accesso e la fruizione nell’interesse generale di tutti gli aventi diritto, garantendo a quest’ultimi condizioni di equità. Per gli usi e i demani civici mi pare importante sottolineare la funzione di presidio ambientale ed il loro rilievo sociale, considerando anche che agli usi civici erano legate forme di democrazia diretta collegate ad un elevato senso di appartenenza delle persone e delle famiglie ai rispettivi territori. In particolare, i lottini boschivi di faggio ad uso focatico per i frazionisti rivestono interesse economico per la collettività da più di 150 anni e sono oggetto di una pianificazione forestale per la corretta gestione dei tagli nel rispetto degli aspetti naturalistici del SIC Alpi Marittime, in collaborazione con l’Ente Parco. In che modo il PSR ha aiutato le vostre attività? Il PSR è stata per noi un’opportunità rilevantissima per moltiplicare le esigue risorse a disposizione del nostro ente, che derivano in massima parte dal canone di utilizzo della cava. Grazie al prezioso supporto dei tecnici dell’Ente parco Alpi Marittime e dello studio ForTeA a cui ci siamo affidati, abbiamo conosciuto il PSR 2007-2013 e i suoi bandi. In particolare, attraverso la Misura 125, abbiamo potuto completare la realizzazione di due strade in due diversi valloni; attraverso la Misura 225 abbiamo offerto, in un primo momento, dei servizi di supporto tecnico ai cittadini rispetto al taglio e alla gestione dei lotti boschivi e, successivamente, organizzato dei corsi di formazione per 60 cittadini sui temi della gestione boschiva e la sicurezza delle macchine agricole.

Grazie alla Misura 226 invece abbiamo potuto bonificare un’area boschiva che era stata devastata da un incendio nel 2003 e che presentava ancora gravi problemi di sicurezza. Insomma, ottimi risultati per un territorio come il nostro! Che progetti avete in cantiere? Visti gli effetti positivi della programmazione precedente, ci siamo attrezzati per rispondere ai nuovi bandi del PSR e al momento siamo felicissimi di essere stati ammessi sull’Operazione 4.3.2 “Interventi di miglioramento infrastrutturale e fondiario” al finanziamento di un intervento di sistemazione di una strada esistente. Abbiamo anche presentato domanda, al momento in fase istruttoria, sull’Operazione 4.3.4 “Infrastrutture per l’accesso e la gestione delle risorse forestali e pastorali” per rendere accessibile un vallone, una richiesta avanzata da molti cittadini e a cui speriamo di dare una risposta positiva! Abbiamo inoltre la necessità di pianificare non solo la gestione del bosco esistente ma anche del nuovo bosco e di tutte le terre che abbiamo in gestione, in un’ottica di sostenibilità e rispetto dell’ambiente e ci auguriamo che il PSR possa offrirci un sostegno anche per questa attività. Per un piccolo ente come il vostro è stato complesso accedere ai finanziamenti del PSR? Indubbiamente sì, i nuovi bandi sono complessi e le tempistiche difficili da rispettare, per cui sarebbe auspicabile una maggiore integrazione da la fase del bando e quella autorizzativa, su cui ci è capitato di incagliarci vista anche la specificità del nostro territorio. In ogni caso, non sarebbe stato possibile raggiungere gli ottimi risultati che ho descritto senza il sostegno del PSR e la certificazione del nostro buon operato è arrivata anche da Legambiente, che nel 2016 ci ha insigniti della bandiera verde per la gestione collettiva della terra in modo sostenibile. Infatti, un ente come il nostro, che alcuni a volte definiscono datato, è uno dei pochi modi per reinvestire nel territorio al fine di preservarlo e metterlo in sicurezza.

Grazie alla Misura 226 invece abbiamo potuto bonificare un’area boschiva che era stata<br />

devastata da un incendio nel 2003 e che presentava ancora gravi problemi di sicurezza.<br />

Insomma, ottimi risultati per un territorio come il nostro!<br />

Che progetti avete in cantiere?<br />

Visti gli effetti positivi della programmazione precedente, ci siamo attrezzati per rispondere<br />

ai nuovi bandi del PSR e al momento siamo felicissimi di essere stati ammessi sull’Operazione<br />

4.3.2 “Interventi di miglioramento infrastrutturale e fondiario” al finanziamento di un<br />

intervento di sistemazione di una strada esistente. Abbiamo anche presentato domanda, al<br />

momento in fase istruttoria, sull’Operazione 4.3.4 “Infrastrutture per l’accesso e la gestione<br />

delle risorse forestali e pastorali” per rendere accessibile un vallone, una richiesta avanzata<br />

da molti cittadini e a cui speriamo di dare una risposta positiva! Abbiamo inoltre la<br />

necessità di pianificare non solo la gestione del bosco esistente ma anche del nuovo bosco<br />

e di tutte le terre che abbiamo in gestione, in un’ottica di sostenibilità e rispetto dell’ambiente<br />

e ci auguriamo che il PSR possa offrirci un sostegno anche per questa attività.<br />

Per un piccolo ente come il vostro è stato complesso accedere ai<br />

finanziamenti del PSR?<br />

Indubbiamente sì, i nuovi bandi sono complessi e le tempistiche difficili da rispettare, per<br />

cui sarebbe auspicabile una maggiore integrazione da la fase del bando e quella autorizzativa,<br />

su cui ci è capitato di incagliarci vista anche la specificità del nostro territorio. In ogni<br />

caso, non sarebbe stato possibile raggiungere gli ottimi risultati che ho descritto senza il<br />

sostegno del PSR e la certificazione del nostro buon operato è arrivata anche da Legambiente,<br />

che nel 2016 ci ha insigniti della bandiera verde per la gestione collettiva della<br />

terra in modo sostenibile. Infatti, un ente come il nostro, che alcuni a volte definiscono<br />

datato, è uno dei pochi modi per reinvestire nel territorio al fine di preservarlo e metterlo<br />

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