5° Quadernetto Poetico - OrnitOnirica

“SiFaPerFarBenEdizioni”, improbabile casa editrice frutto della fantasia contorta di Roberto Marzano, presenta il 5° Quadernetto Poetico a tema “OrnitOnirica – Voli Pindarici, sogni e visioni”, opere ispirate a voli fantastici nell’irrealtà, dove il sogno prende sopravvento sulla vita in visioni surreali, deformando i sensi e il tempo. Sconfinamenti nell’assurdo, nel fuori dal comune, nell’illogico, dove l’inconscio viene galla in sorprendenti miraggi, fantasie erotiche, viaggi immaginari... “SiFaPerFarBenEdizioni”, improbabile casa editrice frutto della fantasia contorta di Roberto Marzano, presenta il 5° Quadernetto Poetico a tema “OrnitOnirica – Voli Pindarici, sogni e visioni”, opere ispirate a voli fantastici nell’irrealtà, dove il sogno prende sopravvento sulla vita in visioni surreali, deformando i sensi e il tempo. Sconfinamenti nell’assurdo, nel fuori dal comune, nell’illogico, dove l’inconscio viene galla in sorprendenti miraggi, fantasie erotiche, viaggi immaginari...

robertomarzano
from robertomarzano More from this publisher
18.12.2017 Views

FRaNcEscO GaLLiNA La giostrina dei pianeti Dedico questo breve racconto a mia figlia Désirée e a tutte quelle belle cose che avrà la possibilità di scoprire durante i migliori anni della sua vita. Apro gli occhi dopo innumerevoli faticosi tentativi per sforzarmi di tenerli aperti, e mi accorgo di non essere più nel letto di casa mia, ma da qualche altra parte, forse in un altro mondo, o addirittura in un altro universo. Mi sforzo di pensare, osservando al di là di quelli che potrebbero essere i confini dello spazio antistante; ma è uno sforzo inutile, il mio, perché sono troppo spaventato, anche solo per permettermi di fare affidamento al mio personale sistema di orientamento. Sono sbalordito, intimorito, ammutolito e incuriosito, da ciò che meravigliosamente ho di fronte. Vedo ruotare, sospesi nel vuoto, immensi globi dai mille colori e anche più, movimentati da un prestabilito imperterrito cammino. Il loro passaggio non può rimanere inosservato, poiché mille arcobaleni si stanno avvicendando in un cielo cremisi, a indicare che qualcosa di immensamente maestoso è appena trascorso. Tutti i globi hanno in comune il più bello di tutti i colori, quello che soltanto a osservarlo, è in grado di farti sentire a tuo agio. Dove ora mi trovo, non ci sono odori e neanche rumori, ma soltanto un solitario candido spazio dove è possibile lasciarsi andare, senza per questo sentirsi perduti. La sto sentendo soltanto ora, quella fiducia che solitamente in altri posti non si trova, a causa del discontinuo rispetto che l'uomo ha nei confronti di tutti, oltre che di se stesso. Ma ora non ci voglio pensare, anzi voglio dimenticare. Sbalordito lo sono ancora... intimorito ormai non più. Ammutolito nemmeno, visto che con la voce della mente, riesco a sentirmi completamente. Forse, sono in un limbo, e il mio giorno, è semplicemente arrivato. Niente pareti, niente segreti ma soltanto un incredibile ignoto dove è possibile girare a vuoto.

Mi sembra di sognare, mi vien voglia di gridare per quanto è fluido il mio leggiadro naufragare, tra le immense vastità di questo infinito magistrale. E poi finalmente mi metto a volare! Volo verso il basso, volo verso l'alto, poi mi fermo e mi metto a girare come una trottola che, attraverso il suo dolce ruotare, riesce a far si che la realtà circostante, si fonda in un tripudio di strisce colorate, in grado di toglierti completamente il fiato. Tutto sembra così talmente reale da non sembrare vero, ma un mero ricordo, di ciò che una volta credevo esistesse soltanto nelle fiabe che da piccolo mi raccontava mia madre. Sembrerebbe così perché mi ci trovo realmente, o soltanto perché ci credo veramente? Una melodia dolce e amara nel contempo, mi sta sopraggiungendo da non so quale parte del mio orientamento. E' così strana e così particolare, che mi sembra di averla già ascoltata in più di qualche occasione. Accompagnato dall'enfatica dolcezza delle note di questa a me nota cantilena, tra gli spazi di questo vuoto paradossale, riesco finalmente a pensare. Forse sono morto, forse sono soltanto vivo, forse nulla di tutto ciò. Mi sono allontanato dalla mia prigione dell'altra dimensione, e ora voltandomi per l'ennesima volta, mi accorgo di un semplice dettaglio che fino a prima non avevo considerato. Uno dei globi colorati che silenziosamente sta gravitando intorno al mio stupore, assomiglia molto alla mia amata Terra: che bella così colorata, che bella così illuminata. Oh no, uno sbadiglio, non posso sentirmi stanco proprio adesso... Una strana voglia di dormire mi sta ineluttabilmente soverchiando, e se a breve non chiuderò gli occhi e mi lascerò andare, per sempre, mi ritroverò a sbadigliare. Quindi è già finito, questo viaggio così gradito... Le mie palpebre ora, sono di piombo. E' arrivato il momento, che io dica a tutte le cose che mi stanno girando intorno: buonanotte, buonanotte a tutti quelli a cui la speranza e l'amore, hanno donato i loro cuori... e mi raccomando, salutatemi tanto i vostri cari, sperando, un giorno, di poterli incontrare. Dopo aver chiuso gli occhi, sul volto addormentato di David si delineò un sorriso innocente. In quell'istante, sua moglie Nora spense la giostrina che, fino a pochi minuti prima, attraverso una dolce melodia, e la colorata proiezione di un universo incantato sul soffitto della cameretta, aveva allietato il dormiveglia di suo marito e della loro piccola Jamie, permettendo a entrambi di addormentarsi in santa pace.

FRaNcEscO GaLLiNA<br />

La giostrina dei pianeti<br />

Dedico questo breve racconto a mia figlia Désirée e a tutte quelle belle cose che avrà la possibilità di<br />

scoprire durante i migliori anni della sua vita.<br />

Apro gli occhi dopo innumerevoli faticosi tentativi per sforzarmi di tenerli aperti, e mi accorgo di non essere<br />

più nel letto di casa mia, ma da qualche altra parte, forse in un altro mondo, o addirittura in un altro<br />

universo. Mi sforzo di pensare, osservando al di là di quelli che potrebbero essere i confini dello spazio<br />

antistante; ma è uno sforzo inutile, il mio, perché sono troppo spaventato, anche solo per permettermi di<br />

fare affidamento al mio personale sistema di orientamento. Sono sbalordito, intimorito, ammutolito e<br />

incuriosito, da ciò che meravigliosamente ho di fronte. Vedo ruotare, sospesi nel vuoto, immensi globi dai<br />

mille colori e anche più, movimentati da un prestabilito imperterrito cammino. Il loro passaggio non può<br />

rimanere inosservato, poiché mille arcobaleni si stanno avvicendando in un cielo cremisi, a indicare che<br />

qualcosa di immensamente maestoso è appena trascorso. Tutti i globi hanno in comune il più bello di tutti i<br />

colori, quello che soltanto a osservarlo, è in grado di farti sentire a tuo agio.<br />

Dove ora mi trovo, non ci sono odori e neanche rumori, ma soltanto un solitario candido spazio dove è<br />

possibile lasciarsi andare, senza per questo sentirsi perduti.<br />

La sto sentendo soltanto ora, quella fiducia che solitamente in altri posti non si trova, a causa del<br />

discontinuo rispetto che l'uomo ha nei confronti di tutti, oltre che di se stesso.<br />

Ma ora non ci voglio pensare, anzi voglio dimenticare.<br />

Sbalordito lo sono ancora... intimorito ormai non più. Ammutolito nemmeno, visto che con la voce della<br />

mente, riesco a sentirmi completamente.<br />

Forse, sono in un limbo, e il mio giorno, è semplicemente arrivato.<br />

Niente pareti, niente segreti ma soltanto un incredibile ignoto dove è possibile girare a vuoto.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!