18.12.2017 Views

5° Quadernetto Poetico - OrnitOnirica

“SiFaPerFarBenEdizioni”, improbabile casa editrice frutto della fantasia contorta di Roberto Marzano, presenta il 5° Quadernetto Poetico a tema “OrnitOnirica – Voli Pindarici, sogni e visioni”, opere ispirate a voli fantastici nell’irrealtà, dove il sogno prende sopravvento sulla vita in visioni surreali, deformando i sensi e il tempo. Sconfinamenti nell’assurdo, nel fuori dal comune, nell’illogico, dove l’inconscio viene galla in sorprendenti miraggi, fantasie erotiche, viaggi immaginari...

“SiFaPerFarBenEdizioni”, improbabile casa editrice frutto della fantasia contorta di Roberto Marzano, presenta il 5° Quadernetto Poetico a tema “OrnitOnirica – Voli Pindarici, sogni e visioni”, opere ispirate a voli fantastici nell’irrealtà, dove il sogno prende sopravvento sulla vita in visioni surreali, deformando i sensi e il tempo. Sconfinamenti nell’assurdo, nel fuori dal comune, nell’illogico, dove l’inconscio viene galla in sorprendenti miraggi, fantasie erotiche, viaggi immaginari...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

ANNALISA<br />

M'ero voluto perdere nel bosco<br />

Me n'andavo pestando l'erba<br />

con dita pronte<br />

in ogni scorza ferita<br />

e orecchi attenti a ogni volo<br />

Le fronde<br />

mi battevano in fronte<br />

con ritmo spronante e a tratti<br />

come un cavallo brado<br />

correvo a braccia larghe nel folto<br />

senza freno e senza respiro<br />

Finché caddi felice e sfinito<br />

e mi lasciai esausto<br />

scivolare chino sullo stagno<br />

per specchiarvici il mio volto acceso<br />

libero da ogni sguardo<br />

estremamente nudo<br />

Fu allora che scorsi la cerva<br />

s'era arrestata fra i tronchi<br />

Rimanemmo a fissarci<br />

immobili senza quasi fiatare<br />

gli occhi negli occhi<br />

ed io ti riconobbi<br />

Annalisa<br />

rividi quel luogo<br />

quegli intensi momenti<br />

trascorsi senza scambiarci<br />

una sola parola<br />

ma soltanto l'ansare<br />

la bocca sulla tua bocca<br />

e riconobbi il tuo sguardo<br />

smarrito e sottomesso<br />

riconobbi me stesso<br />

2003 / 359 * 014<br />

GIRO DI BOA<br />

Hanno occhi umani<br />

i gabbiani che affollano<br />

la boa ancorata in aprile<br />

Neanche si spostano<br />

al fendersi l'onda<br />

sotto l'ossuta prora<br />

della mia vita vissuta<br />

Compio l'ennesimo giro<br />

remando ormai lento<br />

per mantenere quel ritmo<br />

che possa ancora per poco<br />

sostenere il mio polso<br />

Risalgo controcorrente<br />

il canale percorso<br />

sovrapponendo immagini<br />

semisommerse nel fondo<br />

della riva di fronte<br />

I volti cari dei figli<br />

le membra più amate<br />

panorami di terre e di mari<br />

di città e di quartieri<br />

parole e suoni stranieri<br />

il canto della mia gente<br />

La mia solitaria regata<br />

volge al traguardo<br />

linea netta affilata<br />

tracciata da quella sponda<br />

ma non c'è intorno nessuno<br />

ad attendere il mio finale<br />

Forse neppure la morte<br />

un teschio dietro la maschera<br />

bianca di gesso<br />

con una lagrima stanca<br />

Fondamenta deserte<br />

qualche passante sui ponti<br />

turisti in piazza<br />

io solo<br />

Così non potrò mai sapere<br />

l'ordine del mio arrivo<br />

nessuno davanti a me<br />

né dietro la scia di spuma<br />

che sto lasciando da vecchio<br />

sullo specchio increspato<br />

dell'acque della laguna<br />

Morirò sfinito sul remo<br />

contro l'estremo pontile<br />

e solo allora - forse -<br />

s'alzeranno in volo i gabbiani<br />

sull'ormai inutile boa<br />

del tredici aprile<br />

2003 / 361 * 081<br />

IL SAPORE DEL PECCATO<br />

La morte<br />

ha sequenze di danza<br />

un insinuarsi alle spalle<br />

d'un profumo suadente<br />

dissolvenze di gesti studiati<br />

unghie laccate di sangue<br />

e lingua duttile di serpente<br />

Io la seguo con gli occhi<br />

infidi i passi<br />

nell'assoluto silenzio<br />

della mia mente rapita<br />

soffro il ritmato pulsare<br />

delle mie vene<br />

l'ansito dei miei sospiri<br />

le dita tese<br />

Nel greve fumo<br />

del salone affollato<br />

c'è invece assordante<br />

il frastuono d'un piano<br />

in lunghe fughe vertiginose<br />

di vago color tropicale<br />

l'accavallarsi di vinti spazi<br />

spinti oltre l'orlo slabbrato<br />

del mio assurdo presente<br />

Ancora un monito vano<br />

sfoglio pagine di segni avversi<br />

l'immagine grigia d'un cristo<br />

profonde righe di contrizione<br />

larghe strisce di pianto<br />

Ma sento in me<br />

turgido un gonfiarsi d'arterie<br />

lungo membra frementi<br />

ho in gola sàpido<br />

il sapore del peccato<br />

e vado avanti nel baratro<br />

aperto all'offerto amplesso<br />

superando barriere dense<br />

d'intense inibizioni<br />

E lei m'aspetta<br />

la sigaretta accesa<br />

sul seno slacciato<br />

la luce obliqua<br />

scava il suo volto di cera<br />

prostituta in agguato<br />

ha una coscia fasciata<br />

di seta nera<br />

e il ventre liscio<br />

di bianco marmo<br />

Tenera è la morte<br />

affondando nel male<br />

oltre ogni rimorso<br />

per un ultimo<br />

profondo<br />

estremo coito fatale<br />

2005 / 476 * 124

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!